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GIOVEDI

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Notiziario Marketpress di Giovedì 19 Febbraio 2015
IL LEONARDO RITROVATO LA SALA DELLE ASSE RIAPRE PER EXPO I RESTAURI, REALIZZATI GRAZIE AL SOSTEGNO DI A2A, MAIN SPONSOR, E DI ARCUS, PROSEGUIRANNO DOPO LA CHIUSURA DELL’ESPOSIZIONE, MA I LAVORI E LE NOVITÀ SCOPERTE FIN QUI SARANNO RACCONTATI AL PUBBLICO GRAZIE UN PROGETTO MULTIMEDIALE REALIZZATO DA CULTURANUOVA CON IL CONTRIBUTO DI INTESA SANPAOLO  
 
Milano, 19 febbraio 2015 – Un paesaggio. Un classico paesaggio di paese, di quelli che si trovano sugli sfondi di tante tele e tavole del Rinascimento toscano o lombardo, e in molte opere di Leonardo da Vinci. Un piccolo; paesaggio con poche case, rocce scoscese, una chiesa e un campanile su un cocuzzolo che somiglia a mille altri, e che è simile, molto simile a quello che si trova sullo sfondo di un’altra importante opera di Leonardo, il Cenacolo, proprio inquadrato nella finestra dietro la testa del Cristo. Un disegno che richiama in modo evidente la tecnica del genio toscano, che ritroviamo nel “non finito" di molte sue opere, come l’Adorazione dei Magi degli Uffizi. Una scoperta che preannuncia il ritrovamento di nuove porzioni pittoriche sulle altre pareti della Sala e che cambia fin d’ora la lettura complessiva di questo straordinario spazio. Non più un trompe l’oeil per dare l’illusione di trovarsi sotto una sorta di gigantesco padiglione vegetale, ma una pittura che coinvolge anche tutta l’altezza delle pareti per dare la sensazione di trovarsi all’aperto, in quel giardino che alla fine del Quattrocento, all’epoca di Leonardo, doveva trovarsi all’esterno dell’edificio, protetto dalla struttura difensiva della Ghirlanda. Dalla fine dell’Ottocento ad oggi, la vicenda conservativa della Sala delle Asse è stata una storia di progressive e sorprendenti scoperte: dal momento del suo ‘ritrovamento’ nel 1898 sotto diversi strati di scialbo (imbiancatura), alla scoperta del cosiddetto Monocromo durante i restauri degli anni 1954-1955, fino alle nuove tracce pittoriche emerse in questi mesi. Fu infatti Luca Beltrami - architetto, storico dell’arte e conservatore del Castello - il primo a scoprire, sulla scorta di due documenti dell’Archivio di Stato di Milano, che la “camera grande da le asse" nella quale “Magistro Leonardo" lavorava presso il Castello degli Sforza, era proprio quella al pianterreno della Torre nord-est, ribattezzata da allora Sala delle Asse proprio in virtù di quei fogli d’archivio. Negli ultimi anni dell’Ottocento, Beltrami cercò e trovò sotto parecchi strati di scialbo il grande soffitto dipinto con i tronchi, i rami e le foglie degli alberi di gelso. A quel tempo tuttavia l’unica lettura della Sala delle Asse – complice anche il restauro ‘interpretativo’ del pittore-restauratore Ernesto Rusca – si basava sulla sola decorazione visibile, cioè quella della volta e delle lunette, che si pensavano realizzate “su progetto" di Leonardo. Il ritrovamento del Monocromo durante il restauro effettuato a metà degli anni Cinquanta cambiò fortemente la percezione della Sala delle Asse, spostando il baricentro dell’attenzione su quella grande radice che spaccava la roccia, da subito attribuita unanimemente alla mano di Leonardo da Vinci. Sino ad oggi tuttavia il Monocromo è stato considerato un’opera a sé stante, deliberatamente realizzata con un solo colore, slegata dal contesto della restante decorazione. I lavori di restauro che hanno condotto alle recenti scoperte, programmati in prima istanza come necessità per preservare il Monocromo dalle infiltrazioni saline che rischiavano di danneggiarlo, hanno portato a risultati straordinari. Innanzitutto il ritrovamento sotto lo scialbo, in diversi punti delle pareti della Sala, di diverse nuove tracce di disegno (tra le quali il paesaggio di cui si accennava prima, posto sulla parete opposta a quella del Monocromo) che permettono di comprendere per la prima volta che il Monocromo non è un’opera a sé stante, come si è sempre pensato sin dagli anni Cinquanta, ma un disegno preparatorio del progetto di decorazione della Sala delle Asse, un abbozzo destinato ad essere ricoperto dal colore in un secondo momento; e che il progetto decorativo originario non si limitava alla porzione occupata attualmente dal Monocromo ma ricopriva l’intera superficie parietale della Sala. Una scoperta che dà una lettura completamente nuova della Sale delle Asse e del ruolo di Leonardo da Vinci nel progetto, e che apre scenari inaspettati rispetto alla possibilità di scoprire nuove tracce della mano di Leonardo nel corso delle prossime sessioni di restauro, che riprenderanno dopo la chiusura di Expo 2015. La complessità degli interventi di restauro, infatti, ha trasformato la Sala delle Asse in un grande cantiere, rendendola visibile solo attraverso un passaggio ridotto, ma in occasione di Expo Milano 2015 i lavori di restauro saranno sospesi e la Sala delle Asse verrà resa nuovamente accessibile grazie a un parziale disallestimento dei ponteggi che consentirà la vista del Monocromo a distanza ravvicinata. Non solo, ma per accogliere al meglio i visitatori l’ambiente sarà valorizzato tramite un innovativo sistema multimediale realizzato da Culturanuova anche grazie al contributo di Intesa Sanpaolo, basato su proiezioni, ologrammi e illuminazione puntuale, che racconterà la storia della Sala delle Asse, il ruolo di Leonardo da Vinci e il restauro in corso a tutti coloro che la visiteranno durante il semestre dell’Esposizione Universale. Per l’inizio di Expo la Sala delle Asse sarà riaperta al pubblico nella sua nuova “veste multimediale". “Un’iniziativa prestigiosa che impreziosisce il palinsesto di Expo in città con un appuntamento imperdibile, non solo per la indiscutibile bellezza della Sala delle Asse, ma anche, e soprattutto, per l’emozione che si prova nello stare al cospetto del genio di Leonardo da Vinci, che a Milano e in questo Castello lavorò per anni, lasciando testimonianze importanti della sua opera. – ha dichiarato l’assessore alla Cultura Filippo Del Corno – Un’operazione che è stato possibile realizzare grazie alla volontà e all’impegno delle istituzioni pubbliche e al sostegno indispensabile dei partner privati che, stretti in alleanza, hanno saputo comprendere l’inestimabile valore scientifico e storico di questo straordinario progetto di restauro e valorizzazione, e al tempo stesso l’importanza del ritrovamento di una pagina fondamentale della nostra storia e della nostra memoria, che ha contribuito come poche altra alla costruzione della nostra identità artistica e culturale". L’intervento di restauro attualmente in corso in Sale delle Asse, cominciato nell’ottobre 2013, circa un anno e mezzo fa, è eseguito dall’Opificio delle Pietre Dure di Firenze ed è diretto da Michela Palazzo della Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Lombardia, con la consulenza di un comitato scientifico presieduto da Claudio Salsi, Direttore del Settore Soprintendenza Castello, Musei Storici e Musei Archeologici, e composto da eminenti personalità del mondo culturale italiano e internazionale. Il progetto è sostenuto da a2a, main sponsor, e da Arcus. Sul sito www.Saladelleassecastello.it  realizzato dal Politecnico di Milano con il sostegno di a2a, è possibile seguire l´andamento dei lavori di restauro, trovare informazioni e immagini sulla Sala e la sua storia, scaricare testi di approfondimento (una ricca bibliografia e documenti saranno a disposizione dei più esperti), ascoltare i “racconti multimediali", che introducono il lettore alla complessità dell’opera e che in occasione di Expo verranno perfezionati per una fruizione con smartphone e tablet. Https://www.youtube.com/watch?v=sele4axswfm    
   
   
MATERA SI MUOVE SU CAPITALE EUROPEA DELLA CULTURA  
 
Matera19 febbraio 2015 - "Le parole del Presidente della fondazione Zetema De Ruggieri sul futuro della città di Matera,pongono al centro del dibattito,ormai non più procrastinabile, la necessita di garantire- dopo anni di promesse inutili-un ruolo centrale di Matera e soddisfare la forte domanda infrastrutturale cui la nostra città ha bisogno. Matera si muove - si legge in una nota a firma del responsabile Massimiliano Amenta - condivide a pieno quanto discusso e rilancia con forza la sua battaglia rispetto al collegamento di matera al resto dell´Europa. E´ giunto il momento che Potenza regione capoluogo investa di più su Matera capitale anzichè tamponare i debiti della sua città! Matera capitale è un progetto che deve guardare oltre il 2019 affinchè la città diventi attrattore di investimenti e non si limiti a semplici convegni culturali. Dobbiamo andare oltre e osare di più! Ecco perchè questa volta la regione è obbligata ad indirizzare gran parte della nuova programmazione europea 2014-2020 nella città dei sassi , affrontando in primis il problema infrastrutturale, il grande e annoso disagio che limita fortemente gli investimenti sulla nostra città.E´ tempo che la questione ferrovia ,collegamento con il porto di Taranto e l´aeroporto Barese siano affrontati. L´imminente programmazione dei fondi comunitari per quel che concerne le ferrovie deve essere destinata interamente sul collegamento ferroviario di Matera con l´asse adriatico.Ci saranno 200 milioni da investire, per legittima e doverosa compensazione ,rispetto alla precedente destinazione 2007 2013,quando la Regione invece destinò interamente sulla linea Potenza Melfi. La Regione adesso deve darci queste risorse,la capitale questa volta siamo noi!".  
   
   
MUSEO FERRARI - IL PRESIDENTE DELL´EMILIA-ROMAGNA BONACCINI ALL´INAUGURAZIONE DEL PERCORSO ACCOMPAGNATO DA MUSICHE DI PAVAROTTI: "QUI IL SENSO DI MOLTE DELLE MOTIVAZIONI PER CUI MODENA È FAMOSA NEL MONDO: CONTINUEREMO A SOSTENERE QUESTE NOSTRE ECCELLENZE NELL´INTERESSE DELLA REGIONE E DELL´INTERO PAESE"  
 
Modena, 19 febbraio 2015 – “Vedere le più belle Ferrari di ogni epoca con l’accompagnamento della musica di Luciano Pavarotti significa ripercorrere il senso di molte delle motivazioni per cui il nome di Modena è noto nel mondo”. Così il presidente della Regione Emilia-romagna, Stefano Bonaccini, ieri all’inaugurazione della mostra-omaggio dedicata dal Museo “Enzo Ferrari” ai due illustri figli della Ghirlandina. “Questo straordinario percorso dedicato alle eccellenze del nostro territorio – ha detto Bonaccini -, ci rende fieri e ha la capacità di richiamare turisti da ogni parte del mondo. Passione, tradizione e grande capacità di innovare sono i nostri marchi di fabbrica - ha concluso il presidente –, qui interpretati ai massimi livelli: continueremo a supportare queste espressioni di qualità valorizzandole sempre meglio nell’interesse della regione e dell’intero Paese, in un momento in cui il circuito dell’Expo si avvia a porre sotto i riflettori i nostri gioielli più scintillanti”.  
   
   
IL MODELLO PROGETTO INTEGRATO CULTURA MEDIO FRIULI  
 
Bertiolo, 19 febbraio 2015 - Il Progetto Integrato Cultura (Pic), formato da 13 Comuni del Medio Friuli, rappresenta "un modello da seguire": sviluppa infatti un´idea di competizione positiva, supera l´autoreferenzialità e con l´offerta di eventi culturali di qualità contribuisce anche all´incremento dei flussi turistici. Lo ha ricordato l´assessore regionale alla Cultura, Gianni Torrenti, all´incontro con i rappresentanti del Pic Medio Friuli, che si è tenuto ieri presso la sede municipale di Bertiolo. All´incontro - al quale, oltre agli amministratori dei Comuni di Bertiolo, Codroipo, Talmassons, Basiliano e Castions di Strada, ha preso parte anche il consigliere regionale Vittorino Boem - è stata presentata "la storia di successo" del Pic Medio Friuli, che ha permesso nei 21 anni d´attività di realizzare iniziative importanti e di qualità, che altrimenti le singole Amministrazioni locali non avrebbero potuto attuare. Alla luce degli obiettivi perseguiti dalla riforma regionale nel settore della cultura, il Pic, è stato detto, con la sua progettazione unitaria, ha precorso i tempi. Da questo punto di vista il territorio del Medio Friuli "è maturo" per testare e cogliere ulteriori opportunità di crescita culturale. All´incontro si è parlato del progetto, rivolto ai giovani e finalizzato alla conoscenza del territorio attraverso le piante officinali ed alimentari spontanee. A Castions di Strada vorrebbero anche completare definitivamente i lavori all´impianto softball, che ha un bacino d´utenza sovracomunale. In tale occasione, l´assessore Torrenti ha visitato a Codroipo la cappella d´inizio 18.Mo secolo con alcuni affreschi attribuiti a Giambattista Tiani. L´opera rappresenta la crocifissione e altre immagini sacre (probabilmente era la cappella finale di una Via Crucis). La cappella si trova nel giardino di una casa privata (famiglia Fabris) nella centrale Piazza Garibaldi. L´opera, come ha potuto constatare di persona l´assessore regionale, nonostante sia conservata abbastanza bene, necessita di un completo restauro per renderla fruibile al pubblico.  
   
   
RIGOLETTO DEL TEATRO REGIO DI PARMA A TOKYO DAL 19 AL 22 FEBBRAIO 2015  
 
Parma, 19 febbraio 2015 - Continua a emozionare e a raccogliere applausi in tutto il mondo lo storico allestimento di Rigoletto del Teatro Regio di Parma creato nel 1987 da Pierluigi Samaritani e divenuto un classico del teatro d’opera. Dopo le recenti tournée a Beijing, Muscat, Siviglia, Hong Kong, Città del Messico, costumi, scene, attrezzeria riallestiti dalle maestranze del Regio che ne conoscono ogni segreto, rivivono sul palcoscenico del Teatro dell’Opera Nikikai di Tokyo, dal 19 al 22 febbraio 2015. A firmare la regia, con le luci di Andrea Borelli, è Elisabetta Brusa, ricordando Pierluigi Samaritani di cui lei stessa è stata allieva. Sul podio Andrea Battistoni, già Primo Direttore Ospite del Teatro Regio di Parma, dirige un cast di giovani interpreti, tra cui Hayato Kamie nel ruolo del protagonista eponimo, baritono già applaudito al Teatro Regio nel 2012 in Stiffelio.  
   
   
CULTURA - TORNA CROSSROADS, SEDICESIMA EDIZIONE DEL PIÙ GRANDE FESTIVAL JAZZ DIFFUSO DELL´EMILIA-ROMAGNA. OLTRE TRE MESI DI PROGRAMMAZIONE, 52 CONCERTI IN UNA VENTINA DI CITTÀ. SULLA SCENA I MIGLIORI MUSICISTI ITALIANI E STRANIERI TRA CUI DIANE SCHUUR, HUGH MASEKELA, JAN GARBAREK, STEVE LEHMAN, ENRTICO RAVA, PAOLO FRESU, RITA MARCOTULLI  
 
Bologna, 19 febbraio 2015 - Festival on the road per eccellenza: Crossroads è un viaggio attraverso le innumerevoli sfaccettature del jazz moderno e i variegati paesaggi della regione Emilia-romagna. L’edizione 2015, la sedicesima di questo festival ‘globe-trotter’, avrà numeri da record, a partire dalla sua durata senza precedenti: dal 28 febbraio sino all’1 giugno. Per la prima volta Crossroads, con oltre tre mesi di programmazione, si estende sino a giugno: 52 concerti in 49 serate, oltre 500 artisti coinvolti e, ancora una volta, migliaia di chilometri da percorrere per seguire la kermesse jazzistica nel suo svolgimento itinerante tra una ventina di città. Altisonante anche il cast artistico, che come sempre offre un’ampia selezione di ‘big’ senza rinunciare alle nuove proposte e, soprattutto, ai nomi di grande interesse ma di raro ascolto, specialmente in Italia. Crossroads 2015 è organizzato come sempre da Jazz Network in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura della Regione Emilia-romagna e numerose altre istituzioni. “Crossroads – ha commentato oggi l’assessore regionale alla Cultura, Massimo Mezzetti, partecipando alla presentazione del festival a Bologna – è una delle eccellenze della produzione culturale in regione e riesce a presentare un programma di altissima qualità in una fase in cui le risorse disponibili stanno diventando sempre più scarse. In questo senso, in controtendenza, come ha annunciato nel momento dell’insediamento e ribadito il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, noi ci proponiamo entro questa legislatura di triplicare i fondi destinati alla cultura, per permettere così a tante esperienze e imprese in questo campo di continuare a vivere nonostante il venir meno di oltre 4 milioni di euro causato dall’esaurimento del ruolo delle Province”. La prima data di Crossroads 2015 sarà ospitata dal Teatro De André di Casalgrande: qui il 28 febbraio si esibiranno i Cordoba Reunion, formazione tutta argentina raccolta attorno al sassofonista Javier Girotto, da anni sulla cresta dell’onda del latin jazz. A segnare momenti salienti della programmazione arriveranno poi musicisti capaci di interpretare l’idioma jazzistico da prospettive assai diverse. La cantante Diane Schuur è la portabandiera di un mainstream venato di virtuosismo (celeberrimi i suoi sovracuti), per l’occasione declinato in forma di omaggio a Stan Getz e Frank Sinatra (Rimini, 17 aprile, Teatro degli Atti). Joshua Redman, col suo trio sax-basso-batteria, incarna un jazz muscolare e vigoroso nel taglio solistico, avventuroso nelle esplorazioni improvvisative (Imola, 21 aprile, Teatro Ebe Stignani). Il sassofonista Jan Garbarek è il creatore di una personale visione lirica, ricca di ‘sentimento’ nordico, che si abbina in maniera singolare agli spunti world del percussionista indiano Trilok Gurtu, ospite d’onore del quartetto del sassofonista norvegese (Piacenza, 15 maggio, Teatro Municipale). Il flicornista e cantante Hugh Masekela è uno dei più celebri portavoce della musica sudafricana: nella sua lunghissima carriera successi e prestigiose collaborazioni internazionali si affiancano all’impegno sul territorio africano (Correggio, 28 maggio, Teatro Asioli). Sul fronte italiano spiccano le nuove creazioni musicali del trombettista Enrico Rava, in un poetico duo col chitarrista Irio De Paula (Coriano, 10 aprile, Teatro Corte), e del vocalist John De Leo, impegnato a ricreare dal vivo Il Grande Abarasse con un’orchestra acustico-tecnologica (Cervia, 8 aprile, Teatro Comunale).  
   
   
SPETTACOLO IN SARDEGNA: 4 MILIONI PER LE ATTIVITÀ 2014. D´ORA IN POI RISORSE CERTE E PER TEMPO  
 
Cagliari, 19 Febbraio 2015 - Sbloccati i fondi e partiti i pagamenti per gli operatori dello spettacolo. Si tratta di circa 4 milioni, a copertura del 70% del contributo del 2014. L´assessore Claudia Firino, che alcune settimane fa si era impegnata a rendere immediatamente disponibili questi fondi, ha dichiarato: "Si tratta dell´ultima volta che i contributi dello spettacolo vengono erogati con tanto ritardo. D´ora in poi si cambia marcia. Come già annunciato, non essendo più vincolati dai tempi imposti dal patto di stabilità, garantiamo tempestività nei pagamenti e certezza nelle risorse. Spero che gli operatori dello spettacolo, i quali dopo l´approvazione definitiva della finanziaria potranno anch’essi contare su risorse maggiori di quanto programmato in origine, si troveranno prestissimo nelle condizioni più adatte per concertarsi sulle loro attività e sulla programmazione. Come noto, abbiamo iniziato incontri ed interlocuzioni per risolvere le maggiori criticità del settore, acquisire nuovi elementi di conoscenza e portare avanti una riflessione comune. Da parte di questo Assessorato, ribadisco la volontà di investire per aumentare la progettualità, la collaborazione fra gli operatori e facilitare la circuitazione nazionale e internazionale delle opere nate in Sardegna".  
   
   
CULTURA: A BERTIOLO PER VALORIZZARE OPERE PIERMARIO CIANI  
 
Bertiolo, 19 febbraio 2015 - Catalogare ed archiviare le opere dell´artista friulano Piermario Ciani per conservarle e renderle fruibili a tutti gli appassionati d´arte. E´ quanto si intende fare a Bertiolo (Ud), dove il patrimonio artistico del designer, fotografo, editore, grafico, performer e promotore di iniziative culturali, scomparso prematuramente nel 2006, non è stato ancora sistematizzato ed offerto al pubblico. Il patrimonio delle opere di Ciani, consistente in 58 grandi scatole (contenenti opere pittoriche, supporti magnetici di memoria, adesivi, pellicole super 8 ed altro materiale), si trova attualmente nella sede municipale di Bertiolo, dove si è tenuto ieri un incontro con l´assessore regionale alla Cultura Gianni Torrenti, finalizzato a individuare possibili soluzioni. Nel corso della riunione - alla quale hanno partecipato il sindaco e l´assessore del Comune di Bertiolo, Mario Battistutta e Cristian Virgili, Gabriella Cecotti per il Comune di Codroipo, l´artista Emanuela Biancuzzi e Federico Rossi dell´Associazione culturale Colonos - è stata sottolineata l´urgenza di eseguire la catalogazione, per conservare le opere di Ciani, molte delle quali realizzate in materiale fragile e quindi soggette a processi di deteriorazione. In tal senso l´assessore regionale Gianni Torrenti ha ritenuto necessario sottolineare agli interlocutori "la preziosa attività svolta" in questo campo dall´Istituto regionale per il patrimonio culturale del Friuli Venezia Giulia con sede a Villa Manin di Passariano. Gli eredi dell´artista, proprietari delle opere, si sono resi disponibili a valorizzarle. I promotori del progetto potrebbero avvalersi anche delle specifiche consulenze degli artisti Ferruccio Geromini, Vittore Baroni e Massimo Giacon. Nella fase iniziale è prevista la divisione per tipologie dei diverse opere dell´artista, noto a livello internazionale. Nel Medio Friuli non si pensa "solo" a sistematizzare ed archiviare le opere, bensì anche ad organizzare eventi culturali, un festival a cadenza biennale, per tenere viva la memoria dell´artista che, è stato evidenziato, non è presente abbastanza nell´immaginario collettivo di riferimento. Ciani era poliedrico, caratterizzato da una continua ed irrefrenabile voglia di spaziare e sperimentare che lo ha portato ad agire nei campi artistici più disparati, dalla molteplicità espressiva della mail art a quella d´individui di Luther Blisset, uno dei tanti pseudonimi che era solito utilizzare.  
   
   
MILANO: CARNEVALE, SEQUESTRATI 5 MILIONI DI MASCHERE E VESTITI NON A NORMA IL VALORE DELLA MERCE SI AGGIRA INTORNO AI 20 MILIONI DI EURO  
 
Milano, 19 febbraio 2015 – La Polizia locale – Unità antiabusivismo del Sio – coordinata dal comandante Tullio Mastrangelo ha sequestrato nel pomeriggio di oggi oltre 5 milioni di pezzi per un valore presunto di 15-20 milioni di euro di maschere e vestiti di carnevale oltre a spray con schiume filanti. Al momento sono ancora in corso i conteggi, da parte degli agenti di Polizia locale, dell’ingente quantitativo di merce non a norma perché priva di marchio Cee, senza etichettatura e senza indicazione dei componenti e destinata a rifornire i negozi di tutta Italia. Le indagini della Polizia locale sono partite da maschere trovate in bancarelle itineranti e sono proseguite in via Nicolini, in un piccolo negozio di 30 metri quadri che però nascondeva un magazzino attiguo e quattro altri magazzini a Cinisello Balsamo per un totale di 1.500 metri quadri stipati di merce. Denunciata la titolare, una donna di 25 anni, e la madre, 53 anni, entrambe cinesi che distribuivano e importavano la merce attraverso la società Zhe Jiang Trading. Il sequestro riguarda vestiti, particolarmente pericolosi perché destinati a un pubblico di bambini e realizzati con materiale facilmente infiammabile, bombolette spray che potrebbero contenere gas non a norma, anch’esse infiammabili, e 500 maschere di supereroi. “Presenza sul territorio, tempestività e attenzione hanno permesso alla Polizia locale di effettuare questo sequestro, importante non solo per la quantità della merce ma soprattutto per la potenziale pericolosità di oggetti non a norma e fabbricati con materiale non ignifugo, potenzialmente tossico e destinato ai bambini” dichiara Tullio Mastrangelo, comandante della Polizia locale.