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GIOVEDI

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Notiziario Marketpress di Giovedì 07 Maggio 2015
GRAZIE AI FINANZIAMENTI DELL´UE, GLI ESPERTI BIOMEDICI SPAGNOLI PARTECIPANO A UN PROGETTO INNOVATIVO PER TROVARE UN VACCINO CONTRO LA TUBERCULOSI.  
 
Bruxelles, 7 maggio 2015 - I ricercatori finanziati dall´Ue stanno lavorando per trovare un vaccino contro una delle cause di morte più persistenti a livello mondiale: la tubercolosi. Questa malattia infettiva, che si diffonde per via aerea, provoca un decesso ogni 24 secondi. Nel 2013 si sono registrati tra i 1,3 e 1,5 milioni di decessi ad essa associati, soprattutto nei paesi in via di sviluppo. La diagnosi inadeguata e la crescente resistenza ai farmaci hanno evidenziato la necessità di una prevenzione efficace per tenere la malattia sotto controllo. Per questo motivo, gli scienziati impegnati nel progetto Biocaps – che inizialmente ha ricevuto 4,6 milioni di euro tramite il meccanismo di finanziamento del 7° Pq dell´Ue – hanno ora intrapreso la lotta contro la tuberculosi, che dopo l´Hiv è la principale causa di morte da malattia infettiva. L´obiettivo principale del progetto iniziale Biocaps, avviato a febbraio 2013, era quello di rafforzare un´istituto di eccellenza nazionale per la ricerca biomedica in Spagna, riunendo competenze sanitarie, scientifiche e tecnologiche per far fronte alle sfide della società. Grazie al progetto – che si concluderà ufficialmente a luglio 2016 – l´Istituto di ricerca biomedica di Vigo (Ibiv) si è affermato come partner dinamico nell´ambito dello Spazio europeo della ricerca. Ciò ha permesso agli scienziati dell´Ibiv di occuparsi della lotta alla tuberculosi in collaborazione con esperti di sette altri paesi europei. Adesso sono stati stanziati quasi 8 milioni di euro dal nuovo programma per la ricerca Orizzonte 2020, con il nuovo progetto coordinato dal St George’s Hospital presso l´Università di Londra, Regno Unito. Questo team di esperti ha recentemente iniziato il suo lavoro cercando i biomarcatori che presentano risposte immunitarie protettive contro la malattia. Si tratta di un passo fondamentale per lo sviluppo di un vaccino efficace. I biomarcatori sono sostanze che servono come indicatori per lo stato biologico, ovvero come una persona reagisce a una determinata infezione. Valutando i biomarcatori, gli scienziati possono monitorare l´efficacia del trattamento. Per quanto riguarda la tuberculosi, tuttavia, non sono stati individuati biomarcatori adeguati, pertanto il progetto deve partire proprio da lì. La prossima fase del processo prevede sperimentazioni cliniche. Saranno selezionati pazienti della Galizia (dove ha sede l´Ibiv) al fine di studiare il loro sistema immunitario e identificare i biomarcatori. Ciò aiuterà gli scienziati a svelare uno dei maggiori misteri della malattia: perché alcune persone vengono infettate e altre no, e perché solo il 10 % di chi è infettato sviluppa la malattia. La Galizia è un sito ideale per le sperimentazioni, in quanto è la quinta regione spagnola in termini di casi di tuberculosi e seconda soltanto alla città di Melilla in termini di prevalenza di pazienti (24,1 casi per 100 000 abitanti). Pertanto, è una malattia con un alto tasso di incidenza, considerando il livello di sviluppo economico e sociale della regione. Lo sviluppo di un vaccino efficace è l´unico modo per ridurre la malattia a problema sanitario minore, non soltanto in Galizia, ma anche nel resto del mondo. Si auspica che i progressi compiuti tramite Biocaps possano permettere di trovare una soluzione a lungo termine. Per ulteriori informazioni, visitare: Biocaps http://biocaps.Webs.uvigo.es/  Source: Sulla base di un comunicato stampa del progetto Biocaps.  
   
   
REGIONE TOSCANA: VACCINAZIONE MENINGOCOCCO, COINVOLTI ANCHE I MEDICI DI FAMIGLIA  
 
Firenze, 7 maggio 2015 - Anche i medici di famiglia effettueranno le vaccinazioni antimeningococco C previste dalla campagna vaccinale della Regione. Lo prevede l´accordo, approvato con una delibera di giunta, che verrà siglato nei prossimi giorni dall´assessore al diritto alla salute, dai direttori generali delle Asl 3 di Pistoia, 4 di Prato, 5 di Pisa, 8 di Arezzo, 10 di Firenze, dal presidente della Società della Salute empolese e dai rappresentanti delle organizzazioni sindacali dei medici: Fimmg, Intesa sindacale, Smi, Snami. I pediatri sono già coinvolti attivamente nella vaccinazione, in base a un accordo firmato il 9 aprile scorso, che prevede il coinvolgimento dei pediatri di famiglia in tutte le vaccinazioni dei bambini (e quindi anche quella contro il meningococco C). L´accordo approvato dalla giunta fa entrare in campo anche i medici di famiglia, ma soltanto per la vaccinazione antimeningococco C. Questo, data la particolare situazione epidemiologica che si è venuta a creare nella nostra regione per le infezioni da meningococco C, e nell´ottica di agevolare il ricorso alle misure di profilassi da parte dei cittadini, anche in virtù del rapporto di fiducia che li lega al medico di famiglia. L´accordo collettivo nazionale dei medici di famiglia prevede, tra i compiti dei professionisti, anche l´adesione ai programmi di vaccinazione concordati a livello aziendale e regionale. E l´evoluzione della situazione epidemiologica ha reso necessario un adeguamento della politica vaccinale della Regione. Alla luce di questo accordo regionale, ciascuna azienda sanitaria definirà specifici accordi con i medici del proprio territorio. La maggior parte delle aziende hanno già concluso questi accordi, e di fatto i medici hanno già cominciato a vaccinare.  
   
   
MILANO, FATEBENEFRATELLI: CASA PEDIATRICA SI ´PRENDE CURA´ DEL PAZIENTE  
 
Milano, 7 maggio 2015 - "Abbiamo realizzato un vero gioiello. Un centro dove il curare diventa prendersi cura". Lo ha detto il vicepresidente e assessore alla Salute della Regione Lombardia Mario Mantovani, intervenendo, insieme al presidente Roberto Maroni, alla conferenza stampa per l´apertura del nuovo reparto di Pediatria dell´ospedale Fatebenefratelli di Milano. Grande Esempio Di Collaborazione Pubblico/privato - "Siamo di fronte ad un modello - ha aggiunto - che si pone come avanguardia per una città come Milano e per una regione come la Lombardia. Il nuovo reparto rappresenta infatti un esempio virtuoso di sussidiarietà, di collaborazione proficua fra pubblico e privato". Nuova Concezione Organizzativa - La ristrutturazione consente un´elevata funzionalità operativa e una nuovissima concezione organizzativa. Le nuove strutture (reparto di degenza, pronto soccorso, area dedicata al disagio adolescenziale e tanti ambulatori) sono all´avanguardia sia dal punto di vista tecnologico, sia per quanto riguarda l´attenzione alla persona e alla famiglia sia per l´elevato valore professionale dei medici e degli operatori che vi lavorano. Dal Curare Al Prendersi Cura - "Non solo tecnologia e conoscenze scientifiche - ha sottolineato Mantovani - ma anche la capacità di accogliere nel migliore modo possibile coloro che hanno bisogno delle cure e di ricovero ospedaliero, con particolare attenzione agli aspetti psicologici. Il progetto mira non solo al curare, ma soprattutto al prendersi cura e all´accoglienza". L´ospedale, in questo percorso, diventa un posto dove "sentirsi il più possibile a casa, pensato per offrire la migliore accoglienza a tutti i bambini e ai ragazzi che lì dovranno soggiornare per curarsi. Un modo per ridurre il disagio e lo stress del ricovero agli utenti in età pediatrica e alle loro famiglie". Casa Pediatrica, Nome Non Casuale - Anche la scelta del nome "Casa Pediatrica" riassume in sé tutti i valori (accoglienza, sicurezza, collaborazione) che sono alla base del progetto e che ne hanno guidato la realizzazione. "Ciò consente - ha detto ancora il vice presidente - di rispondere con elevato livello qualitativo ai bisogni della popolazione pediatrica di Milano". Nell´ultimo Biennio Investiti 16,2 Mln Per Fatebenefratelli - Il vice presidente, infine, ha ricordato l´attenzione che Regione Lombardia riserva a questo importante presidio milanese. "Le scorse Giunte - ha detto - avevano stanziato per il Fatebenefratelli 9,3 milioni di euro. Noi, negli ultimi 2 anni, abbiamo investito oltre 16 milioni". "Questo ospedale - ha concluso - non è solo al centro della città, ma nel cuore di tutti i milanesi".  
   
   
SALUTE: ROMA CAPITALE DEI TUMORI TIROIDEI DAL 7 AL 9 MAGGIO PRESENTI NELLA CAPITALE I MAGGIORI ESPERTI MONDIALI AL MEETING CONGIUNTO ITOG-EORTC E AL CONGRESSO CARCINOMA DELLA TIROIDE ROMA 2015  
 
Roma, 7 maggio 2015 – “Si inaugura a Roma una non stop di tre giorni sul tumore della tiroide. I registri tumori internazionali documentano come il carcinoma della tiroide sia in rapido aumento in tutti i paesi del mondo, spiega Sebastiano Filetti, Professore di Medicina Interna presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell´Università degli Studi di Roma "Sapienza". Secondo i dati dell’Associazione Italiana Registri Tumori (Airtum) il carcinoma della tiroide nella donna rappresenta il quarto tumore più frequente, e le proiezioni suggeriscono che entro il 2020 rappresenterà il secondo più frequente dopo il tumore al seno. La crescita dell’incidenza è in gran parte dovuta all’aumento di diagnosi per l’estensione dei programmi di screening radiologici per patologie non correlate alla tiroide, come le ecografie dei vasi del collo nell’ambito di programmi di prevenzione cardiovascolare. Tuttavia questo non spiega per intero i dati epidemiologici registrati ed è ipotizzabile anche un ruolo svolto da fattori ambientali al momento ancora da indagare e comprendere pienamente” “Con l’obiettivo di individuare, sviluppare e sperimentare nuove cure per le forme avanzate di carcinoma della tiroide, non trattabili con le attuali terapie, continua Filetti, si svolgono dal 7 al 9 maggio all’Università di Roma La Sapienza ben due congressi che riuniscono i maggiori esperti internazionali di carcinoma della tiroide. Il 7 e l’8 maggio si terrà il primo meeting congiunto Itog (International Thyroid Oncology Group) – Eortc (European Organisation for Research and Treatment of Cancer), che riunirà i maggiori ricercatori di Nord-america e Europa con l’obiettivo di avviare progetti di collaborazione. Il network tra centri Usa ed Europei consentirà di promuovere nuove sperimentazioni cliniche sull’utilizzo di promettenti farmaci biologici per il trattamento dei pazienti con metastasi della tiroide che non rispondono alle terapie tradizionali. Nell’ambito del congresso “Carcinoma della Tiroide Roma 2015 – Nuove frontiere nella diagnosi e terapia”sarà presentato l’ Atlante del Genoma del Cancro in particolare del carcinoma papillare della tiroide. Questo recentissimo studio ha permesso di dividere i carcinomi papillari della tiroide in sottogruppi, fornendo informazioni basilari per andare verso una medicina individualizzata: sarà possibile individuare, con un’analisi genetica del tumore, quali pazienti presentano tumori più aggressivi e quali hanno maggiori probabilità di rispondere a determinati trattamenti potendo adattare, in base al rischio individuale, le scelte diagnostiche, terapeutiche e chirurgiche”. “Inoltre, continua Filetti, durante il congresso verrà assegnato il “The Aldo Pinchera Lecturship Award”, il premio istituito dalla Fondazione “Umberto di Mario” Onlus con il contributo incondizionato di Ibsa Farmaceutici per onorare la figura del Prof. Aldo Pinchera, illustre maestro di endocrinologia. La commissione internazionale ha premiato il Prof. Martin Schlumberger, Institut Gustave-roussy di Villejuif, Parigi per il suo ruolo di autorevole ricercatore nel panorama mondiale e autore delle principali linee guida internazionali sul trattamento dei carcinomi della tiroide quali le linee guida dell’American Thyroid Association e della European Thyroid Association”. “Un’importante lettura sarà quella del Professor David Cooper, Direttore della Thyroid Clinic, The Johns Hopkins Hospital, Baltimora, che discuterà dei limiti della terapia sostitutiva con levotiroxina in caso di ipotiroidismo o di asportazione chirurgica della tiroide e i vantaggi delle formulazioni recentemente introdotte nella pratica clinica. I limiti principali della terapia tradizionale con compresse di levotiroxina sono rappresentati dal fatto che una parte dei pazienti ha difficoltà a raggiungere un pieno benessere psico-fisico che talvolta determina un peggioramento della qualità di vita, a causa dei difetti di assimilazione delle compresse dovuti a molteplici fattori come cibo, farmaci e gastriti. Di conseguenza i pazienti sono esposti a continue fluttuazioni dei livelli di ormoni tiroidei che possono portare a complicazioni. Le nuove formulazioni in soluzioni liquide e capsule molli sono invece caratterizzate da un assorbimento più regolare nel tempo, dal momento che non risentono dell’interferenza dei fattori che usualmente ne alterano l’assorbimento. Pertanto queste nuove formulazioni possono essere assunte anche in vicinanza della colazione del mattino, uno dei motivi di scarsa aderenza terapeutica osservata spesso dagli endocrinologi. Inoltre, presentando una più vasta gamma di dosaggi, facilitano l’individuazione della giusta posologia in base alle necessità di ogni singolo individuo”, conclude Filetti.  
   
   
ICAR 2015: DAL 17 AL 19 MAGGIO A RICCIONE FARI PUNTATI SU HIV, EPATITE E SUL RUOLO DELLA RICERCA ITALIANA  
 
Riccione, 7 maggio 2015 - Il Congresso - Hiv ed epatiti, infezioni e nuove terapie al centro della Vii Conferenza italiana su Aids e retrovirus (Icar), che si svolgerà dal 17 al 19 maggio a Riccione, presso il Palazzo dei Congressi. L´evento pone all´attenzione della comunità scientifica la necessità di individuare percorsi di diagnosi e cura dell´infezione da Hiv che si basino sulle interazioni tra ricerca di base, ricerca diagnostico-clinica ed esigenze delle persone sieropositive. Tra le tematiche di questa edizione ci sono la medicina di genere, declinata non solo al femminile, e la resistenza naturale all´infezione da Hiv, nonché alla comprensione di nuove strategie di eradicazione. La struttura portante di Icar 2015 è data dai contributi dei giovani ricercatori italiani e stranieri, che nelle diverse sessioni presenteranno principalmente lavori originali. Infatti, tra le novità di questa edizione vi è anche l’apertura alla sottomissione di abstract da parte di ricercatori internazionali. Non è certo l’unica novità, infatti: “Quest´anno, per la prima volta, abbiamo deciso di organizzarlo con l´Associazione Italiana per lo Studio del Fegato, ponendo l´accento non soltanto sull´Hiv ma anche sull´Epatite – spiega una dei tre presidenti del Congresso Prof.ssa Cristina Mussini, Professore Associato di Malattie Infettive e Direttore della Scuola di Specializzazione in Malattie Infettive e Tropicali, Università di Modena e Reggio Emilia - Se la prima è completamente gestita da infettivologi, la seconda coinvolge anche gastroenterologi ed epatologi. Per quanto riguarda gli aspetti clinici dell’infezione da Hiv verranno trattati , in particolare, questi temi: Infettivita’ - L’accesso alla terapia antiretrovirale ha determinato un notevole cambiamento nella storia naturale dell’infezione da Hiv. Infatti, i soggetti in terapia antiretrovirale assunta regolarmente e con viremia plasmatica negativa, non sono praticamente più infettanti per i partner. Questo riscontro insieme ai vantaggi per il singolo paziente hanno determinato l’indicazione a trattare tutti i pazienti con infezione da Hiv, praticamente dal momento della diagnosi. Iniziare la terapia non è tutto, in quanto si tratta di un’assunzione quotidiana, pertanto particolare attenzione verrà posta alla continuità della cura, aspetto nel quale il nostro Paese, anche in virtù del Ssn, eccelle. Un altro aspetto riguarda le donne con infezione da Hiv e con viremia soppressa che potrebbero partorire, in assenza di controindicazioni ostetriche, per via naturale, senza taglio cesareo. Profilassi Pre-esposizione - “Uno spazio particolare, una tavola rotonda che coinvolgerà anche la società civile rappresentata dalle associazioni di pazienti e da Arcigay, sarà dedicato alla profilassi pre-esposizione: verranno presentati infatti 2 studi internazionali che hanno evidenziato l’efficacia di un farmaco utilizzato nella terapia dell’infezione da Hiv nel prevenirla”. Accesso Ai Farmaci – Particolare rilevanza verrà posta al problema dell’accesso ai farmaci per l’epatite C nei soggetti co-infetti con Hiv. Infatti, l’infezione da virus C ha un andamento più rapido nei soggetti co-infetti e si discuterà l’opportunità di avere un accesso prioritario in questi soggetti indipendentemente dal grado di malattia epatica. Non soltanto spazio alla ricerca italiana e all´analisi dei dati, ma anche un approfondimento sull´accesso dei farmaci a livello mondiale, grazie al prezioso intervento di Isabelle Adrieux-meyer responsabile di Hiv e Hcv in Médecins Sans Frontière. Infatti, se da un lato l´epatite è diventata una patologia curabile, la priorità ora è rappresentata dal rendere più accessibili e meno costosi i farmaci. Il Ruolo Della Ricerca Italiana - “L´italia è stata per molti anni ai primissimi posti nel campo della ricerca sull´Hiv/aids – dichiara il Prof. Andrea Cossarizza, Professore Ordinario Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, e altro Presidente del Congresso Icar - sia in termini di qualità dei progetti portati avanti, sia come quantità e livello delle pubblicazioni scientifiche. I risultati ottenuti negli anni passati sono ancora più rilevanti di quanto sembri, considerando la scarsità di risorse che erano destinate a questo importantissimo settore. Da troppi anni però non ci sono più finanziamenti istituzionali, ed il Programma Nazionale Aids, che ha permesso l´identificazione di numerosi meccanismi d´azione del virus e di diversi meccanismi immunologici di grande importanza per la protezione dell´ospite, nonché lo sviluppo di nuove strategie terapeutiche, è stato chiuso. Questo ha drasticamente ridotto le possibilità dei ricercatori di base di portare avanti i loro progetti - e ne ha costretti molti ad emigrare.” Nonostante i ricercatori italiani non vedano finanziamenti pubblici da numerosi anni, la ricerca sull´Hiv/aids che viene fatta nel nostro paese con enormi sforzi continua a essere di altissimo livello. Lo dimostra la recente scoperta del Prof. Mario Giacca, pubblicata lo scorso mese su Nature, che verrà discussa per la prima volta a Riccione, e che ha dimostrato come l´integrazione del virus nel genoma avvenga nel Dna della cellula ospite a livello dei pori nucleari. Questa osservazione, che individua un nuovo possibile bersaglio terapeutico, apre quindi una serie di nuove prospettive e di possibili ricerche. “Al Congresso saranno sviluppati numerosi altri temi – aggiunge il Prof. Andrea Cossarizza - sui quali la ricerca italiana si sta distinguendo a livello internazionale. In particolare, stiamo dando contributi di grande rilevanza in diverse aree, prima tra tutti quella che riguarda i rapporti tra Hiv, attivazione immunitaria e invecchiamento accelerato del sistema immunitario. Diversi gruppi presenteranno infatti i loro più recenti lavori in merito, e di grande rilievo saranno i contributi di quei ricercatori che studiano marcatori molecolari e cellulari di invecchiamento, molecole di attivazione, effetto delle alterazioni del rapporto tra cellule Cd4 e Cd8 sulle altre sottopopolazioni linfocitarie, meccanismi molecolari di infiammazione. Non mancheranno studi sulle cellule immunitarie che sono presenti nell´intestino, così come analisi dei meccanismi di danno o morte cellulare indotta da molecole "self", ovvero prodotte dallo stesso organismo. Al meeting parteciperanno anche ricercatori italiani che lavorano all´estero e ricercatori stranieri, che porteranno contributi tra i quali quelli riguardanti nuove strategie di vaccinazione, che riguardano in particolare l´utilizzo di nuovi vaccini nel modello animale più vicino all´uomo, ovvero il macaco Rhesus”.  
   
   
SALUTE: ASSESSORE FVG, E´ SEMPRE SBAGLIATO SPECULARE POLITICAMENTE  
 
Trieste, 7 maggio 2015 - "Alla giovane mamma goriziana che ha perso la creatura che portava in grembo desidero veramente, con il cuore, esprimere la mia vicinanza di mamma, prima che da assessore regionale alla Salute". "A tutti gli altri dico - ha affermato ieri l´assessore Maria Sandra Telesca - che non ha senso speculare su ogni possibile criticità sanitaria: ogni giorno il nostro sistema sanitario regionale dà risposta a migliaia di casi, tra questi una minima percentuale, come è sempre accaduto e purtroppo sempre accadrà, non ha l´esito desiderato, per le ragioni più diverse". "Non posso e non voglio, ovviamente, entrare nei dati sensibili e riservati di un singolo caso. Posso però affermare che non trovo affatto costruttivo stigmatizzare singoli eventi - ciascuno dei quali con una sua storia clinica specifica, e talvolta particolarmente critica - per sostenere una posizione politica". "Trovo peraltro strano che il consigliere regionale Ziberna pensi di avere soluzioni per la Sanità regionale che non tengano conto che la sicurezza dei pazienti è strettamente connessa alla necessaria concentrazione della casistica, cioè al fatto che un qualsiasi reparto sanitario deve poter contare su una casistica importante di casi affrontati e risolti per poter assicurare le necessarie e migliori cure mediche al paziente. Cogliere così l´occasione per sostenere l´opzione del parto a domicilio prendendo lo spunto da questo evento drammatico, conferma l´incoerenza complessiva della sua visione sul sistema sanitario". "Desidero comunque assicurare i cittadini del Friuli Venezia Giulia, prima ancora che al consigliere Ziberna, che la Direzione centrale della Salute della Regione terrà costantemente monitorati gli eventi rilevanti e i flussi di prestazioni per rimodulare l´organizzazione sulla base delle evidenze disponibili".  
   
   
DNA FIELD LAB: LA RIVOLUZIONE MOBILE NEL SEQUENZIAMENTO DELLA DOPPIA ELICA  
 
Trento, 7 maggio 2015 - Decodificata direttamente sul campo, una sequenza di Dna viaggia per la prima volta dal cuore dell’Africa al Muse di Trento liberando l’esplorazione biologica dai vincoli dei grandi e costosi laboratori di ricerca. E la rivoluzione potrebbe estendersi all’analisi medica, ai controlli doganali e alle analisi sulla sicurezza alimentare. Un’innovazione di portata globale targata Italia. Dna Field Lab è il primo prototipo sviluppato per permettere il sequenziamento del Dna fuori dall’ambiente controllato del laboratorio, un kit che porta le analisi molecolari direttamente sul campo, cambiando il volto di quello che finora è stata l’esplorazione della biodiversità e dei suoi protagonisti. Grazie alla nuova strumentazione e ai protocolli sviluppati per l’estrazione, purificazione, amplificazione e sequenziamento del Dna a temperatura ambiente, il kit consente il sequenziamento sul campo, “real-time”, di qualsiasi materiale biologico, in qualsiasi parte del mondo. Il primo test di Dna Field Lab è stato effettuato proprio durante la conferenza stampa da Michele Menegon, ricercatore del Muse, e Massimo Delledonne, professore ordinario di genetica dell’Università di Verona, in collegamento Skype dalla Tanzania con i colleghi di Trento. Dal monte Rungwe, nella parte meridionale del paese, i ricercatori hanno inviato al Muse, per la prima volta direttamente dal campo tramite uno smartphone, la sequenza della doppia elica di un animale selvatico. “Dna Field Lab” dice Michele Menegon, del Muse “porta nelle zone a maggiore biodiversità del pianeta la possibilità di misurare il valore biologico di un´area, dal livello di specie a quello di molecola, consentendo quindi di calibrare gli investimenti per la conservazione sulla base della storia evolutiva degli organismi. Un passo fondamentale in un momento in cui i fondi necessari alla salvaguardia della diversità della vita del nostro pianeta non sono sufficienti”. “Un formidabile avanzamento tecnologico, che per la prima volta permette la lettura del Dna fuori da un laboratorio specializzato” dice Massimo Delledonne “anche in condizioni estreme come quelle sperimentate in questa spedizione”. La tecnologia innovativa di Dna Field Lab apre la strada a una vasta gamma di possibili applicazioni sul campo in tutti quei contesti in cui la portabilità del sistema e la rapidità del risultato possono fare la differenza. I costi contenuti e l’autonomia dai laboratori tradizionali mirano a promuoverne la diffusione in quelle regioni, in particolare nel sud del mondo, dove la mancanza di infrastrutture dedicate all’analisi genetica rappresenta un fattore limitante per l’avanzamento nelle conoscenze scientifiche ma nono solo. I campi di applicazione di questo laboratorio portatile si estendono da quello medico, ai controlli doganali fino alle analisi sulla sicurezza alimentare. L’iniziativa è sostenuta dalla Fondazione Caritro.  
   
   
BOLZANO: CONSULTA DELLO SPORT, PROGETTI INNOVATIVI PER SPORT AGONISTICI  
 
Bolzano, 7 maggio 2015 - La realizzazione di centri di competenza per tennis tavolo e badminton, nonchè il sostegno alla crescita di atleti che praticano lo short track sono stati approvati dalla Consulta provinciale dello sport. Parere positivo anche a contributi per associazioni e manifestazioni sportive La realizzazione di un centro di competenza per il tennis tavolo ha incontrato il parere positivo della Consulta provinciale dello sport, che nella sua ultima seduta ha espresso parere positivo anche in merito ai finanziamenti per la creazione della "Südtirol Badminton School". Gli atleti altoatesini di punta in queste specialità, come fa presente l´assessora provinciale allo sport Martha Stocker, potranno così contare su centri dove ottenere supporto professionale al loro talento che in tal modo potrà essere sviluppato e potenziato. Il terzo progetto approvato si riferisce al sostegno della disciplina sportiva dello Short Track. Come spiega il direttore dell´Ufficio sport, Armin Hölzl, il pattinaggio di velocità dal 1992 è riconosciuto quale disciplina olimpica. A fronte della presenza di vari stadi del ghaccio sul territorio provinciale vi è la concreta possibilità di sostenere lo Short Track e di addestrare atleti locali in questa disciplina. La Consulta provinciale dello sport ha anche assegnato svariati sovvenzioni/contributi per sostenere l´attività delle associazioni sportive e finanziamenti per manifestazioni sportive. A tal fine, come ha sottolineato Hölzl, è riuscito all´assessora Stocker di mettere a disposizione un budget più cospicuo.  
   
   
SPORT - VOLLEYBALL WORLD LEAGUE, ITALIA-SERBIA IL 7 GIUGNO AL PALADOZZA DI BOLOGNA. IERI LA PRESENTAZIONE NELLA SEDE DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA  
 
 Bologna, 7 magio 2015 - Il match Italia-serbia, valido per la pool A di qualificazione della Fivb Volleyball World League maschile, si giocherà domenica 7 giugno alle ore 18 al Paladozza di Bologna. Uno scontro tra titani, classifiche alla mano: l’Italia è reduce da due bronzi consecutivi nella competizione, dopo aver collezionato 8 vittorie del torneo; la Serbia, invece, è quinta nel ranking mondiale e si dimostra una selezione in continua crescita dopo la schiacciante vittoria, proprio ai danni dell’Italia, ai Mondiali dello scorso anno. La gara e le iniziative correlate all’evento sportivo sono state presentate ieri a Bologna, nel corso di una conferenza stampa cui sono tra gli altri intervenuti il presidente della Regione Stefano Bonaccini, Carlo Magri presidente Fipav, Luca Rizzo Nervo assessore allo Sport Comune di Bologna, Silvano Brusori presidente Fipav Emilia-romagna, Umberto Suprani presidente regionale Coni e Andrea Lucchetta, storico capitano della “generazione dei fenomeni” della Nazionale. Ed è stato proprio Bonaccini, in qualità di presidente della Regione con delega allo Sport, ma anche in veste di appassionato di volley, a rimarcare “il piacere e l’onore di poter ospitare nel capoluogo e in un impianto quale il Paladozza un evento sportivo di tale importanza”. Il presidente della Regione ha inoltre annunciato che domani sarà a Roma anche per incontrare il presidente del Coni, Giovanni Malagò, “cui ribadirò la volontà dell’Emilia-romagna, in caso di assegnazione delle Olimpiadi 2024, di avere un ruolo di primo piano nella distribuzione a rete degli eventi sportivi, forte della propria tradizione e degli impianti, magari proprio ospitando gare di volley e basket”. Italia–serbia è un match che ha tutto il sapore di una rivincita: ai Mondiali dello scorso anno, fu proprio la Nazionale prossima avversaria degli Azzurri ad estromettere questi dalla fase finale della competizione. Entrambe le formazioni sono inserite nel Pool A insieme ai plurimedagliati campioni del Brasile e alla forte Australia, un girone di ferro che porterà Italia e Serbia a fronteggiarsi due volte nello Stivale: l’attesissimo scontro del 7 giugno a Bologna sarà preceduto dalla partita del 5 giugno a Pesaro, all’Adriatic Arena. Uno scontro tra Nazionali che accresce l’attesa di una partita molto sentita e carica di agonismo, che si sposa perfettamente con un territorio, quello emiliano, da sempre abituato ad ospitare importanti match di pallavolo, come le Final Four di Coppa Italia, a gennaio, proprio al Paladozza. Anche quest’anno Bologna è una delle città ospitanti della World League di volley dopo aver sempre sospinto la Nazionale azzurra con una straordinaria affluenza di pubblico, registrando perfino un clamoroso sold-out nella tappa bolognese dello scorso anno. Il capoluogo emiliano offre alla manifestazione non solo un vasto seguito di pubblico, ma un panorama culturale e artistico di alto profilo che ben si presta ad accogliere una disciplina con valori sani e formativi, accrescendo il messaggio educativo che lo sport deve offrire agi appassionati di ogni età. Informazioni Tutte le informazioni sulla pagina facebook “Fipav Emilia Romagna”. L’hashtag ufficiale della partita è #iocisonoetu.  
   
   
CENTRO REMIERO EUPILIO  
 
Eupilio/co, 7 maggio 2015 - "Un sogno che diventa realtà, grazie all´unione delle forze di tutti gli Enti coinvolti, che hanno creduto fin da subito nella realizzazione di un progetto valido e di eccellenza". Così il sottosegretario alla Presidenza della Regione Lombardia con delega all´Attuazione del programma, ai Rapporti istituzionali nazionali e alle Relazioni internazionali Alessandro Fermi, in occasione dell´inaugurazione del nuovo Centro remiero Eupilio del Lago di Pusiano. Canottaggio, Sport Storico Sul Lago - "Nel giro di qualche anno - continua Fermi - si è passati dall´ideazione del progetto di recupero e ampliamento del centro remiero alla sua inaugurazione, riconoscendo così la giusta importanza al canottaggio, che rappresenta uno degli sport storici e tradizionali che caratterizzano il nostro lago. Ringrazio coloro che si sono adoperati prima di me, garantendo la realizzazione in tempi rapidi di quello che è oggi uno dei centri di Canottaggio più belli d´Italia". Impianti Sportivi, Ancora Tanto Da Fare - "L´inaugurazione di oggi - spiega l´assessore allo Sport e Politiche per i giovani Antonio Rossi - è la dimostrazione concreta che quando il territorio e gli enti coinvolti sanno fare rete possono ottenere risultati straordinari. Gli impianti sportivi, sia in Italia sia in Lombardia, sono un problema serio. Anni fa eravamo all´avanguardia ma oggi, purtroppo, siamo tornati indietro, le strutture sono obsolete e molte necessitano di adeguamenti". "In Lombardia ci sono circa 20.000 impianti - prosegue l´assessore - il 60 per cento dei quali avrebbe necessità di interventi di manutenzione e di messa a norma. Per poterli effettuare, ci vorrebbe una cifra superiore al miliardo di euro. Una somma difficilmente recuperabile per investimenti sull´impiantistica sportiva, risorse non a disposizione degli Enti pubblici, ma nemmeno disponibili dal settore privato. I nostri atleti però hanno bisogno di fare sport. Per questa ragione stiamo cercando di fare rete e creare sistema, insieme ai diversi soggetti come l´Istituto per il Credito Sportivo, il Coni, i Comuni, le associazioni e società sportive, per potere pianificare anche gli interventi sul territorio, unendo tutte le risorse e le opportunità a disposizione". L´iniziativa, che vede come capofila il Consorzio del Lario ora Autorità di Bacino del Lario e dei Laghi Minori, coinvolge sette Comuni (Eupilio, Pusiano, Cesana, Bosisio, Rogeno, Merone ed Erba), due Province (Como e Lecco), due parchi (Parco Valle Lambro, Parco Lago Segrino) e la Comunità Montana del Triangolo lariano. 900.000 Euro Dalla Regione - La realizzazione del progetto è stata possibile grazie al contributo di oltre 900.000 euro di Regione Lombardia che ha abbattuto gli interessi su un mutuo stipulato dall´Autorità di Bacino con l´Istituto per il Credito Sportivo di euro 2 milioni da restituire in 20 anni, pari al costo complessivo dell´intervento. Dei due milioni di euro, 700.000 sono stati garantiti dalla Provincia di Como, 550.000 dai comuni rivieraschi mentre l´importo restante è stato suddiviso tra gli altri Enti coinvolti. Ampliata L´offerta Dell´erbese - "Il centro - conclude Fermi - amplia e completa l´offerta dell´Erbese, inserendosi in un´area dotata di tante opportunità per il turista sportivo: il trekking, il nuoto e l´atletica al Lambrone, la pesca con Egirent, la scuola di volo al Cornizzolo e la canoa a Pusiano. A pochi giorni dall´apertura di Expo consentirà ai turisti italiani e internazionali di usufruire di un impianto di eccellenza in cui trascorrere il proprio tempo libero".  
   
   
TRENTO: AL VIA LA QUARTA EDIZIONE 2015/2016 DI “LO SPORT PER TUTTI"  
 
Trento, 7 maggio 2015 - Approvata la 4° edizione in Vallagarina dell´iniziativa "Lo sport per tutti", il progetto nato per offrire anche alle famiglie che non possono permetterselo l´opportunità di far partecipare i figli alle attività delle associazioni sportive. Stamane il via libera con l´approvazione da parte della Giunta dello schema di accordo volontario di obiettivo tra Provincia, Agenzia per la famiglia, Agenzia dello sport della Vallagarina e Magnifica Comunità degli Altipiani Cimbri. Quanto lo sport sia motore e linfa vitale del tempo libero dei giovani e della collettività è cosa nota: purtroppo l´attuale trend sta progressivamente registrando un abbandono delle attività sportive da parte della popolazione dei giovani e giovanissimi, visto che l´onere per l´acquisto di abbigliamenti tecnici e attrezzature specifiche incide non poco sul budget familiare facendo desistere molti genitori, seppur a malincuore, dall´intenzione di iscrivere i propri figli a corsi sportivi. La soluzione a questa criticità è giunta nel 2012 con il progetto “Lo Sport Per Tutti”, iniziativa certificata “Family in Trentino” - giunta alla 4° edizione - nata su proposta congiunta dell´Agenzia per la Promozione dello Sport della Vallagarina e l´Agenzia provinciale per la famiglia, la natalità e le politiche giovanili. L´intento è di offrire alle famiglie residenti nei comuni della Vallagarina che aderiscono al progetto, in particolare alle famiglie in condizione economica disagiata e ai nuclei familiari numerosi, la possibilità di inserire i figli presso le associazioni sportive a condizioni agevolate. Quest´anno le famiglie della Vallagarina che hanno ottenuto il beneficio sono state complessivamente 415, di cui 282 sono famiglie numerose e 153 beneficiarie di reddito di garanzia. Il meccanismo adottato prevede che i 13 Comuni che aderiscono al progetto contribuiscano alla formazione di un fondo in carico all’Agenzia per lo sport della Vallagarina versando un contributo pari a 0,30 euro per ogni abitante residente. Il fondo creatosi, che viene poi incrementato da attività di fundraising svolta direttamente dall’Agenzia per lo sport, serve per staccare un voucher alle famiglie numerose e/o alle famiglie beneficiarie di reddito di garanzia richiedenti, da spendere presso le associazioni sportive che hanno aderito al progetto. La Magnifica Comunità degli Altipiani Cimbri, ente coordinatore del Distretto Famiglia degli Altipiani Cimbri ha manifestato interesse verso il progetto “Lo Sport per tutti”, condividendone gli obiettivi, e ha espresso la volontà di promuovere sul proprio territorio tale iniziativa, inserendola tra le azioni del Programma di lavoro del Distretto famiglia per l’anno 2015. Con l’accordo volontario di obiettivo, i tre enti si coordinano al fine di implementare al meglio il progetto “Lo Sport per tutti”, con l’obiettivo di estenderlo progressivamente su tutto il territorio provinciale e di collaborare assieme alla diffusione del marchio “Family in Trentino” da assegnare alle associazioni sportive che, ad oggi, ammontano a 30 già certificate sul territorio provinciale. A seguito della positiva esperienza maturata dalla Vallagarina, altri Distretti famiglia hanno manifestato interesse ad aderire a questa iniziativa. L´accordo approvato oggi dalla Giunta assume ora carattere strutturale e rimane un accordo aperto al quale nel tempo diversi Distretti famiglia attivati in Trentino possono aderire in maniera volontaria.