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Notiziario Marketpress di Giovedì 21 Maggio 2015
HIV - SCOPERTA LA "PORTA DI CASA" DEL VIRUS: SI TROVA NEL NUCLEO. PASSAGGIO FONDAMENTALE PER ERADICARE L´INFEZIONE  
 
Riccione 21 maggio 2015 - "Abbiamo sviluppato - spiega il Prof. Mauro Giacca, medico ricercatore e direttore del Centro Internazionale di Ingegneria Genetica e Biotecnologie (Icgeb)- una tecnica di microscopia sofisticata che permette di capire dove va a finire il Dna del virus. L’abbiamo trovato tutto nella periferia del nucleo, vicino ai pori nucleari, ovvero alle porte di ingresso attraverso cui le molecole entrano e escono dal nucleo". Il Congresso - La scoperta è stata presentata durante la Vii Conferenza italiana su Aids e retrovirus (Icar), organizzato dai presidenti del Congresso Cristina Mussini, Laura Sighinolfi e Andrea Cossarizza, che si è conclusa ieri a Riccione, con oltre 1200 partecipanti, di cui 800 specialisti presso il Palazzo dei Congressi. L´evento pone all´attenzione della comunità scientifica la necessità di individuare percorsi di diagnosi e cura dell´infezione da Hiv che si basino sulle interazioni tra ricerca di base, ricerca diagnostico-clinica ed esigenze delle persone sieropositive. Oltre alla medicina di genere, declinata non solo al femminile, e la resistenza naturale all´infezione da Hiv, anche la comprensione di nuove strategie di eradicazione. La Scoperta - La ricerca del Centro Internazionale di Ingegneria Genetica e Biotecnologie di Trieste ha scoperto dove il virus dell´Hiv si insidia una volta arrivato nelle cellule infettate. Ricordiamo che la caratteristica di questo virus è quello di integrare il proprio patrimonio genetico in quello della cellula infettata: in parole povere, anziché avere ventimila geni come tutte le nostre cellule, la cellula infettata ha qualcosa in più, il Dna del virus. "Abbiamo sviluppato - spiega il Prof. Mauro Giacca, medico ricercatore e direttore del Centro Internazionale di Ingegneria Genetica e Biotecnologie (Icgeb) - una tecnica di microscopia sofisticata che permette di capire dove va a finire il Dna del virus. L’abbiamo trovato tutto nella periferia del nucleo, vicino ai pori nucleari, ovvero alle porte di ingresso attraverso cui le molecole entrano e escono dal nucleo. Il virus sfrutta il passaggio attraverso queste porte e, non appena entrato nel nucleo, va a integrare il proprio Dna in quello della cellula”. Questo è con ogni probabilità il motivo per cui la replicazione del virus, una volta raggiunto questo punto preciso, si spegne. In questa maniera, la cellula che contiene il virus sfugge al sistema immunitario e diventa insensibile ai farmaci. Questi ultimi sono molto efficaci nel bloccare la malattia e quindi nel mantenere il paziente apparentemente sano, ma sono totalmente inefficaci nell’eliminare il virus. Ecco perché, dei 65 milioni di persone infettate a partire dagli anni ’60 ad oggi, nessuno è mai guarito definitivamente. "Lo studio è un passaggio importante che permette di definire nuovi bersagli per la sperimentazione di farmaci", aggiunge il Prof. Andrea Cossarizza, uno dei presidenti del congresso. "Il contributo del Prof. Giacca apre nuovi scenari per la comprensione di un momento chiave del ciclo replicativo del virus all´interno della cellula. La scoperta di un nuovo meccanismo, oltre a evidenziare la qualità della ricerca italiana (sempre in affanno per la cronica mancanza di fondi), apre nuove prospettive di grande interesse". “Adesso che noi sappiamo con quali fattori il virus interagisce, sarà possibile preparare farmaci mirati a bloccare l’integrazione del Dna del virus. Questi potrebbero consentire l´eradicazione definitiva dell´infezione", conclude il Prof. Mauro Giacca.  
   
   
A ROMA, FOCUS SUL DIABETE DI TIPO 1 NEI BAMBINI E NEI GIOVANI  
 
 Roma, 21 maggio 2015 – Sono 18mila, secondo i dati della Società italiana di endocrinologia e diabetologia pediatrica (Siedp) i bambini e gli adolescenti colpiti in Italia dal diabete di tipo 1, la forma più grave della malattia che richiede la somministrazione dell’insulina attraverso iniezioni da quattro a sei volte al giorno oppure l’impiego del microinfusore. Questi giovani sono assistiti da una rete di circa 60 centri di diabetologia pediatrica, uniformemente distribuiti sul territorio nazionale. Nel complesso, sono circa 300mila, per il Ministero della salute, gli Italiani giovani e adulti con diabete di tipo 1. Al diabete di tipo 1 e in particolare al diabete giovanile è dedicata la prima edizione dell’Italian Barometer Diabetes Paediatric Forum che si tiene oggi a Roma, preceduto ieri dal 2nd Dawn Youth Summit. La manifestazione è organizzata da Italian Barometer Diabetes Observatory (Ibdo) Foundation, Università di Roma “Tor Vergata” e Siedp, con il patrocinio di Ministero della Salute, European Public Health Association (Eupha) e il contributo non condizionato di Novo Nordisk. “Il numero di giovani con diabete di tipo 1 è in crescita, particolarmente nella fascia di età inferiore ai 6 anni. Soprattutto, esiste un’importante percentuale di giovani, circa il 30%, a cui la malattia viene diagnosticata solo quando si manifesta la chetoacidosi, una grave crisi dovuta all’impossibilità dell’organismo di utilizzare il glucosio come fonte energetica - per mancanza di insulina - sostituito con i grassi. Infatti frequentemente i sintomi iniziali del diabete in un bambino sono spesso confusi con altre malattie. A questo proposito la Siedp ha recentemente pubblicato le linee guida per la gestione della chetoacidosi mentre sono in fase di pubblicazione quelle relative alla gestione dell’ipoglicemia”, spiega con queste parole Mohamad Maghnie, Presidente Siedp, una delle ragioni che ha portato a riunire a Roma gli esperti, insieme alle Istituzioni, per affrontare non solo gli aspetti clinici, ma anche quelli sociali della malattia. Se è vero che nella stragrande maggioranza dei casi (93%) i giovani diabetici dichiarano che avere il diabete non ha mai causato loro, oppure di rado, qualche imbarazzo, e che nel 95% dei casi pensano di non sentirsi mai, o solo qualche volta, discriminati o limitati nelle proprie relazioni sociali e amicizie, 1 genitore su 2 (47%) ha dichiarato di aver dovuto interrompere il lavoro e il 33% ha riscontrato un impatto economico da moderato a forte sul bilancio familiare a causa del diabete del proprio bambino. Sono alcuni dati che emergono - riferiti all’Italia - dall’indagine internazionale Dawn Youth promossa da International Diabetes Federation (Idf) e International Society for Pediatric and Adolescent Diabetes (Ispad), con il contributo di Novo Nordisk, su circa 7mila bambini e ragazzi con diabete, loro genitori e operatori sanitari. “Nel prosieguo della vita, il diabete di tipo 1 ha un importante impatto sullo stato psico-fisico della persona che ne soffre e molte persone manifestano un marcato senso di disagio”, dice Antonio Nicolucci, Presidente Data Analysis Center Ibdo Foundation e Direttore scientifico del Center for Outcomes Research and Clinical Epidemiology (Core). Analizzando infatti i risultati inerenti il diabete tipo 1 ottenuti dallo studio Dawn2, svolto in relazione a persone con diabete adulte sotto l’egida di Idf, International Alliance of Patient’s Organizations (Iapo) e Steno Diabetes Center, sempre con il contributo di Novo Nordisk, quasi la metà delle persone (47%) mostra ‘distress emotivo’ collegato alla malattia, con l’8% che soffre di depressione. “L’impatto negativo sugli aspetti psico-sociali è legato sia alla paura, molto presente nelle persone con diabete di tipo 1 (51%) di incorrere in episodi di ipoglicemia, sia a esperienze di discriminazione, messe in rilievo dal 12% degli intervistati, sia a informazione non sempre adeguata – solo il 45% ha detto di avere partecipato a programmi educativi”, aggiunge Nicolucci. “Per affrontare e vincere la sfida posta dal diabete alla società è necessario conoscerne a fondo tutti gli aspetti e valutarli,” ricorda Renato Lauro, Presidente Ibdo Foundation e Rettore emerito dell’Università di Roma “Tor Vergata”. “L’ibdo Foundation, è un think-tank permanente che si pone questi obiettivi. Ogni anno organizza il Forum dedicato a identificare le strategie per affrontare la malattia, che siano frutto della collaborazione tra Istituzioni, clinici, associazioni di volontariato e degli operatori sanitari. Quest’anno abbiamo voluto dare vita a anche a uno specifico capitolo dedicato al diabete pediatrico e al diabete di tipo 1 nel suo complesso, perché forma della malattia con decorso e bisogni suoi propri”, dice ancora. L’italian Barometer Diabetes Pediatric Forum è parte integrante del progetto Changing Diabetes. “Un progetto su scala internazionale, sostenuto da Novo Nordisk, che risponde alle richieste di cambiamento espresse in tutto il mondo dalle persone con diabete: un cambiamento nel modo in cui il diabete viene trattato e curato e di come viene percepito dalle istituzioni e dall’opinione pubblica”, conclude Costas Piliounis, Vice President Novo Nordisk Italia e Grecia.  
   
   
USO DEL FARMACO: FVG, ALLEANZA CON I PROFESSIONISTI DELLA SALUTE  
 
Udine, 21 maggio 2015 - "Oggi viene sancita un´importante alleanza scientifica e professionale per affrontare un tema significativo qual è quello dell´uso prudente del farmaco, perché un´assunzione giornaliera di molti principi attivi, soprattutto negli ultrasessantacinquenni può rivelarsi dannosa. Il nostro obiettivo è quello di rendere migliore la salute dei cittadini, promuovere un uso sicuro del farmaco ed evitare gli sprechi". Lo ha detto l´assessore regionale alla Salute, Maria Sandra Telesca, durante l´incontro con gli Ordini professionali dei Medici e dei Farmacisti, con il Collegio Ipasvi-federazione nazionale collegi infermieri e con le Società scientifiche e le Federazioni professionali in cui è intervenuto, fra gli altri, Silvio Brusaferro in qualità di referente dei programmi regionali del Rischio Clinico, che ha ribadito come il farmaco sia uno strumento utile ma, soprattutto in relazione all´allungamento della vita e alla contemporanea presenza nell´anziano di diverse patologie, il rischio di assumere troppi farmaci può generare delle problematiche sulla salute, invece di generare benefici. L´obiettivo, dunque, è quello di ridurre le prescrizioni dei farmaci in modo da indicare solo quelli necessari. Quella sancita oggi a Udine, nel palazzo della Regione Friuli Venezia Giulia, è un´alleanza per la verifica, lo studio e il monitoraggio, che la Regione ha messo in atto con i professionisti della sanità - dai medici di famiglia, ai farmacisti, agli infermieri fino agli specialisti - che comprende, come è stato illustrato nel corso della mattinata, tutti coloro che intervengono nella prescrizione e nel monitoraggio dei farmaci e che devono verificare se le prescrizioni sono finalizzate al vero benessere della persona: "Perché - come ha riferito l´assessore Telesca - l´uso di molti farmaci può diventare dannoso per la salute e, oltretutto, costoso per il sistema. Noi lavoriamo per rendere migliore la qualità della vita dei cittadini, assicurare cure eque e sicure, evitare gli sprechi e rendere sostenibili i costi. Si tratta di un´azione - ha concluso - già inserita nelle Linee di gestione del Servizio Sanitario Regionale".  
   
   
SARDEGNA, ASSESSORE SANITÀ, AL CONVEGNO PER LA PREVENZIONE DEGLI EVENTI AVVERSI: "FORMAZIONE COSTANTE DEL PERSONALE, SICUREZZA E GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO"  
 
Cagliari, 21 Maggio 2015 - "In Sardegna stiamo lavorando per cambiare le modalità di formazione delle risorse umane: non servono centri costosissimi, ma corsi innovativi e al passo con i tempi che garantiscano in maniera pratica la sicurezza e la giusta professionalità degli addetti nella gestione del rischio clinico". A dirlo questa mattina al convegno "La comunicazione per la prevenzione e la gestione degli eventi avversi", alla Biblioteca regionale in viale Trieste 137 a Cagliari, l´assessore della Sanità Luigi Arru. Le esperienze in merito all´argomento sono state presentate dal coordinatore network Regioni Riccardo Tartaglia e da Annegret Hannawa, docente dell´Università svizzera italiana. A parlare di Communication and team work for high reability, Stavros Prineas. Durante la tavola rotonda sono state esposte le iniziative delle Regioni per il miglioramento della comunicazione interpersonale e interprofessionale nella gestione dei casi di grave rischio. "La formazione non può essere considerata opzionale o periodica, ma deve essere quotidiana. I commissari delle Asl, ora più che mai - ha proseguito l´assessore Arru - sono chiamati a gestire attraverso delle procedure puntuali tutte le situazioni di rischio, con una comunicazione efficace e un protocollo chiaro. In Sardegna dobbiamo smettere di soffrire di nanismo culturale rispetto alle altre Regioni. E’ necessario metterci in discussione ed essere operativi già da domani con interventi mirati a un reale cambiamento".  
   
   
SANITA´: PRESIDIO DELLA VALLE BELBO, IL 29 MAGGIO INCONTRA IL SINDACO  
 
 Torino, 21 maggio 2015 - "Venerdì 29 maggio incontrerò il sindaco di Nizza Monferrato Pesce, che già martedì vedrà il direttore generale dell´Asl di Asti, Ida Grossi: è la prima risposta della Regione Piemonte e dell´Asl alle preoccupazioni del territorio dopo che è stato rescisso il contratto con l´azienda che stava realizzando la struttura sanitaria". L´assessore alla sanità della Regione Antonio Saitta ritorna sul tema del presidio Valle Belbo. "Ho ereditato una situazione che mi ha preoccupato fin dall´inizio - commenta Saitta - e preciso che la prima intenzionata a fare chiarezza è proprio la Giunta Chiamparino: chi ha responsabilità sulla localizzazione e sul dimensionamento potrebbe meglio di chiunque altro rispondere alle accuse che vengono sollevate oggi a mio avviso tardivamente. Di certo qualcuno aveva dato la concessione edilizia e polemizzare oggi appare davvero poco utile. Io preferisco lavorare per trovare insieme all´Asl e al territorio della Valle Belbo la destinazione migliore alla struttura, ripartendo dalle condizioni attuali della sanità piemontese, dalle esigenze reali e dalle possibilità di reperire i finanziamenti.”  
   
   
PIANO PER LA SALUTE DEL TRENTINO: DUE FUORIPROGRAMMA  
 
Trento, 21 maggio 2015 - Il Piano per la salute del Trentino è in movimento. Sono due gli appuntamenti "fuoriprogramma": il 24 maggio in Paganella e il 30 maggio a Vezzano. Ad Andalo domenica prossima la partenza è alle 14.30 dal Centro Giovani Altropiano verso la Tana dell’Ermellino, 3 km a piedi per scoprire cosa succede quando si cammina. Durante l’iniziativa presso il Centro Giovani di Andalo ci sarà una postazione internet facilitata per partecipare alla consultazione pubblica: se serve aiuto, c’è chi può agevolare l’inserimento di commenti e nuove proposte al Piano. Per partecipare alla consultazione pubblica c’è tempo fino al 31 maggio, info a: pianosalute.Partecipa.tn.it. Proseguono gli incontri sul territorio e le Comunità di Valle per promuovere la partecipazione alla consultazione sul Piano per la salute del Trentino. Il 20 maggio l’appuntamento è a Malè, presso la Comunità di Valle (ore 20.30, via 4 Novembre), il 21 a Tione alla Casa della Comunità delle Giudicarie (ore 20.30, Sala Assembleare), il 22 maggio a Tesero presso l’Auditorium L. Canal (Cassa Rurale di Fiemme, ore 20.30) e il 26 a Rovereto in Sala Aste (ore 20.15, via Tommaseo 5). Domenica 24 maggio c’è un fuori programma. L’invito è ad Andalo, per scoprire il sentiero che porta alla Tana dell’Ermellino. Il percorso è adatto a famiglie e bambini, accessibile anche in carrozzina. Pianeggiante, ben curato e adatto a tutti. Chi è curioso potrà provare i bastoncini per il trekking in montagna con le Guide Alpine della Paganella. Il ritrovo è al Centro Giovani Altropiano, in via Priori 14. È una buona occasione per parlare di salute e confrontarsi con altri in un clima rilassato. Per scoprire qual è la cornice del Piano in ottica strategica. E, da vicino, per conoscere cosa succede al nostro corpo quando siamo in movimento. Perché a cambiare stili di vita si comincia mettendo un passo. Per tutta la durata dell’iniziativa presso il Centro Giovani ci sarà un punto internet facilitato per partecipare alla consultazione online. Infine un’anticipazione sull’incontro del 30 maggio a Vezzano, in Valle dei Laghi. L´appuntamento è al teatro di Vezzano a partire dalle 9 del mattino per un laboratorio stile "Ost" (Open Space Technology): mezza giornata di confronto e discussione, lavorando in piccoli gruppi per capire come generare salute, con chi, perché, in quale direzione. Per partecipare alla consultazione pubblica c’è tempo fino al 31 maggio. Link alla consultazione: https://pianosalute.Partecipa.tn.it  Per rimanere informati: https://ioracconto.Partecipa.tn.it    
   
   
SANITÀ NEL LAZIO: NUOVO COMMISSARIO IFO  
 
Roma, 21 maggio 2015 - La dottoressa Marta Branca è stata nominata Commissario straordinario alla guida degli Ifo Regina Elena, S. Gallicano e Spallanzani. Dirigente di ruolo del servizio sanitario regionale, la dottoressa Branca ha ricoperto ruoli apicali all’interno delle strutture sanitarie, presso l’Azienda Policlinico Umberto I, S. Filippo Neri e lo stesso Spallanzani. Ha rappresentato l’Aran (Agenzia nazionale per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni) presso organismi europei come l’Hospeem (European hospitals ad Healthcare Employer’s Association) dove ha ricoperto il ruolo di vice-segretario generale. Prende il posto del Commissario Valerio Fabio Alberti che ha lasciato la guida dell’Ifo per assumere un incarico presso la Regione Piemonte. Nel rivolgere auguri di buon lavoro alla dottoressa Branca si ringrazia il dottor Alberti per il lavoro svolto.  
   
   
DISABILITÀ, MIGRANTI, GIOVANI. LO SPECIALE TOSCANA DEL REDATTORE SOCIALE DEL 19 MAGGIO  
 
Firenze 21 maggio 2015 - Autismo e lavoro, un bar gestito da ragazzi con sindrome di Down, migranti e volontariato, Regione a sostegno di band giovanili. Questo e altro ancora nell´ultima newsletter Speciale Toscana del Redattore Sociale, curata dalla redazione del Redattore Sociale per conto di Toscana Notizie. La newsletter Speciale Toscana ha cadenza settimanale ed è consultabile da qui. Per contattare la redazione o farsi spedire la newsletter basta inviare una email a toscana@redattoresociale.It  oppure telefonare al 800401301.