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GIOVEDI

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Notiziario Marketpress di Giovedì 21 Maggio 2015
LA COMMISSIONE EUROPEA LANCIA IL TOUR DELL´UNIONE DELL´ENERGIA  
 
Bruxelles, 21 maggio 3015 - Il 18 maggio è stato lanciato il Tour del programma sull´Unione dell´energia negli Stati dell´Ue, che è partito ieri 20 maggio in Olanda. Maroš Šefčovič, commissario europeo per l´Unione energetica, ha dichiarato: "Efficienza energetica in primo luogo, decarbonizzazione dell´economia e della società e la lotta contro il cambiamento climatico devono essere al centro delle nostre politiche. Queste sfide possono essere affrontate in maniera più semplice, veloce ed economica nel momento in cui lavoreremo tutti insieme. Questo è il messaggio che porterò agli Stati membri". Parallelamente al Tour la Commissione europea porterà avanti ulteriori iniziative come quella rappresentata dal "Pacchetto estivo" in cui si darà molto rilievo al progetto per il mercato dell´elettricità, del mercato al dettaglio, dell´etichettatura energetica e la revisione del sistema di scambio di emissioni. Contesto Il pacchetto dell´Unione dell´energia è stato lanciato lo scorso febbraio e si sviluppa in cinque punti fondamentali che coinvolgono settori come il clima, i trasporti, l´industria, la ricerca, l´economia digitale e l´agricoltura: Forniture sicure: per ridurre la dipendenza dagli Stati al di fuori dell´Ue. Questo significa fare un uso migliore delle nostre risorse energetiche e diversificare verso altre risorse e rifornimenti Mercato energetico interno: l´energia deve circolare liberamente nell´Unione europea, senza alcuna barriera tecnica o normativa. Solo in questo modo i fornitori di energia potranno competere e offrire liberamente i migliori prezzi e l´Europa potrà conquistare pienamente il suo potenziale energetico Efficienza energetica: consumare meno energia porta a una riduzione dell´inquinamento e a una migliore conservazione delle nostre risorse energetiche riducendo anche il bisogno di importarle Riduzione delle emissioni: il nostro obiettivo di emettere almeno il 40% in meno dei gas serra entro il 2030 rappresenta un primo passo importante. Il seguente è quello di rinnovare il sistema di scambio di emissioni europeo e di investire di più nello sviluppo di risorse energetiche rinnovabili. Ricerca e innovazione nel campo dell´energia: detenere la leadership tecnologica nelle energie alternative e ridurre il consumo energetico creerà vantaggi nelle esportazioni e dal punto di vista industriale. Tutto questo aiuterà anche a stimolare la crescita e l´occupazione.  
   
   
SARDEGNA, ENERGIT: CONFRONTO SERRATO PER RISOLVERE LA VERTENZA  
 
Cagliari, 21 Maggio 2015 - Passi in avanti nella soluzione della vertenza Energ.it dopo l´avvio delle procedure di licenziamento da parte dell´imprenditore. È quanto emerso nel corso di un incontro, convocato questa mattina dall´Assessorato dell´Industria, al quale hanno partecipato i rappresentanti dell´azienda e dei sindacati e, in rappresentanza dell´assessore Maria Grazia Piras, il capo di gabinetto Massimo Cugusi. Energ.it ha confermato di voler mantenere il proprio radicamento in Sardegna e di voler valorizzare il patrimonio professionale e tecnologico dell´azienda. I sindacati, dal canto loro, sono pronti a collaborare per trovare una soluzione che consenta di intervenire concretamente sulla riduzione del costo del lavoro. L´assessorato ha auspicato il ritiro dei licenziamenti individuali e la prosecuzione del dialogo finalizzato per individuare strumenti alternativi nell´ambito degli ammortizzatori sociali, ai quali Energ.it potrebbe avere accesso. La conferma dell´azienda di voler restare in Sardegna assume particolare valenza, anche nella prospettiva del possibile ingresso in tempi brevi nel capitale sociale di un nuovo socio di rilievo nazionale che, attraverso nuove risorse finanziarie, tecnologiche e di nuovo mercato, potrebbe assicurare una nuova e concreta prospettiva di rilancio dell´azienda. L´assessorato ha confermato la piena disponibilità a favorire i percorsi di soluzione dei problemi e ad analizzare con particolare attenzione il piano industriale che Energ.it presenterà nei prossimi mesi.  
   
   
SFRATTI A MILANO L’ASSESSORE SCRIVE AL PREFETTO: “INCONTRO IN TEMPI RAPIDI PER MIGLIORARE LE PROCEDURE DI SOSPENSIONE PER I CASI DI MOROSITÀ INCOLPEVOLE”  
 
Milano, 21 maggio 2015 – Un incontro in tempi rapidi per coordinare al meglio le azioni dei soggetti coinvolti nelle procedure di sospensione degli sfratti per i casi di morosità incolpevole. Così l’assessore alla Casa Daniela Benelli, in una lettera indirizzata al Prefetto di Milano, Francesco Paolo Tronca, chiede di convocare una riunione operativa con il Tribunale, la Questura e il Comune di Milano, in merito alla procedura di graduazione programmata dell’intervento della Forza pubblica nell’esecuzione dei provvedimenti di sfratto. “Stiamo lavorando molto per evitare che famiglie colpite da sfratto per morosità incolpevole restino senza casa. Ora che il Prefetto ha emanato il decreto per la graduazione degli sfratti, occorre migliorarne l’attuazione. Per questo ho chiesto di convocare al più presto una riunione per coordinare al meglio il lavoro di tutti gli uffici coinvolti ed evitare disguidi che possano mettere in difficoltà chi già si trova in una condizione di disagio”. Lo dichiara l’assessore Daniela Benelli.  
   
   
SEMINARIO A SAN GIOVANNI IN FIORE SUGLI URBAN CENTER. IL PRESIDENTE OLIVERIO: “ESPERIENZE IMPORTANTI. NECESSARIA UNA NUOVA CULTURA DEL TERRITORIO.”  
 
Catanzaro, 21 maggio 2015 - “Urban Center come strumento di partecipazione democratica per lo sviluppo del territorio, idee e progetti a confronto” è stato il tema di un seminario tenuto a San Giovanni in Fiore. Ad organizzare l’incontro di approfondimento, concluso dall’intervento del presidente della Regione Mario Oliverio, è stata la rete Urban Center Calabria che opera presso il Dipartimento di Urbanistica della Regione Calabria, attraverso un progetto della Fondazione Field, in collaborazione con l´Urban Center di San Giovanni in Fiore. L’evento- informa una nota dell´Ufficio Stampa della Giunta Regionale- ha contato tavoli di discussione e laboratori di partecipazione, proposto nuove idee, condiviso strategie e progetti da attuare nel territorio della grande città silana, nella quale è presente un attivo e propositivo Urban Center. Luogo che, come altri analoghi, racconta come cambia la città e che accompagna le trasformazioni urbane insieme a chi la vive, con l’obiettivo dello sviluppo non solo in una prospettiva economica ma anche sociale ed ambientale, strettamente connesso alla qualità della vita dei cittadini. Uno strumento che fa incontrare amministratori ed amministrati per dialogare insieme. "In Calabria- ha detto il presidente Oliverio- abbiamo bisogno di scrivere una nuova cultura del territorio, del suo uso, dell´uso del patrimonio diffuso che su esso insiste. È necessario, anche se non semplice, per costruire una nuova ipotesi di sviluppo sostenibile e proiettare la nostra terra come attrattiva e competitiva. Se la partecipazione democratica rispetto a questi temi cresce è possibile alimentare un nuovo passo, puntando, prima di tutto al consumo di suolo zero. In Calabria si è seguito un altro percorso, intendendo lo sviluppo come cementificazione. Una concezione da superare, per la quale essere impegnati con coraggio e determinazione, compiendo scelte precise attraverso i nuovi strumenti di programmazione territoriale. Recupero e riqualificazione sono fattori di crescita; pezzi di tessuto urbano, ad esempio, se ricostruiti con la giusta connotazione identitaria possono essere strumenti di riqualificazione che, messi insieme, sono capaci di divenire un progetto di rigenerazione urbana. Proprio su questo vanno investite risorse e sollecitate convenienze, a partire dal sistema delle imprese. Al riguardo noi faremo scelte chiare, sia attraverso la pianificazione territoriale che nell´utilizzo delle risorse comunitarie. Stiamo definendo un programma che riguarda le aree interne che agisce su tutte le misure; altre opportunità della programmazione comunitaria saranno destinate per un programma delle aree urbane e degli insediamenti umani. Nella realizzazione delle opere, poi, terremo presenti i cardini dell´utilità e della sostenibilità, assumendo a criterio le specificità territoriali.” “ Il patrimonio culturale, quello ambientale, l’energia sostenibile, qualità della vita e benessere sono fattori sui quali lavorare poiché leva per processi di sviluppo. Nella nostra regione, per vincere una sfida difficile contro un sistema consolidato di abitudini negative, privilegi, subalternità, ritardi culturali, dobbiamo far crescere la cultura del bene comune. Una strada obbligata per un futuro diverso" ha quindi aggiunto il presidente Oliverio che riferendosi all’importante esperienza degli Urban Center, ed in particolare a quella di San Giovanni in Fiore, sottolineando l’effetto propulsivo della progettualità, condivisa, di queste realtà, l’approccio integrato rispetto a molti temi che riguardano da vicino la vita dei cittadini, ha voluto sottolineare come sia “ importante fissare questo incontro come un punto di partenza, da moltiplicare per tutte le altre componenti della rete degli Urban Center, in cui confluiscono energie e competenze utili per fare squadra.” Hanno partecipato al seminario, moderato dal coordinatore del progetto Rete Urban Center Calabria Vincenzo Facente, Franco Rossi e Sergio Niger dell’Università della Calabria; Giuseppe De Luca dell’Università di Firenze; Ketty Riolo, Giovanni Greco, Natale Calabretta, Clara Nino e Francesco Ingarozza della Rete Urban Center Regione Calabria; Massimiliano Secreti, Urban Center di San Giovanni in Fiore; Antonio De Marco, direttore generale del Dipartimento Lavoro, Formazione e Politiche Sociali della Regione Calabria.  
   
   
ABRUZZO, NUOVA VITA PER PALAZZO SGARONI E CASA SOLE FINANZIAMENTI PER LE DUE EX IPAB DI CITTÀ SANT´ANGELO  
 
 Pescara, 21 maggio 2015 - Entro la fine dell´anno inizieranno i lavori di ristrutturazione di palazzo Sgaroni, a Città Sant´angelo. Si tratta di una Casa di riposo (ex Ipab) chE è gestita dall´Asp (azienda di servizi alla persona) di Pescara e che ospita una ventina di anziani. Grazie ad un finaziamento regionale (fondi Fsc) pari a circa 1 milione e mezzo di euro, lo storico palazzo potrà superare i problemi strutturali e sarà adeguato alle vigenti norme di sicurezza delle Case di riposo. Inoltre, sempre nel territorio di Città San´angelo, la Casa del Sole "Rosolino Colella", struttura che ospita otto pazienti adulti affetti da autismo, beneficerà di un finanziamento regionale pari a 270 mila euro nell´ambito del progetto "Radar". Risorse che si aggiungono ai 370 mila euro già stanziati dalla Regione nel 2011 per la ristrutturazione dell´edificio ed ai 320 mila erogati dalla stessa amministrazione comunale di Città Sant´angelo. Ad illustrare tali interventi sono stati, questa mattina, a Pescara, nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta in Regione, l´assessore alle Politiche sociali, Marinella Sclocco, il sindaco di Città Sant´angelo, Gabriele Florindi, ed il presidente dell´Asp di Pescara, Dario Recubini. "L´impegno del sindaco Florindi ed il prezioso ed instancabile lavoro di Dario Recubini - ha commentato Marinella Sclocco - sono un esempio lampante di come si dovrebbe amministrare un patrimonio pubblico. Nel caso specifico, infatti, non ci si è limitati a gestire i debiti o ma si sono individuati strumenti adeguati per trovare fondi aggiuntivi. In questo modo, - ha aggiunto - non solo si sono create le premesse per far tornare in vita dei patrimoni storici di grande pregio ma sooprattutto sarà possibile renderli funzionali e frubili dall´utenza".  
   
   
TOSCANA: E´ ON LINE IL PIANO PAESAGGISTICO APPROVATO IL 27 MARZO SCORSO  
 
 Firenze 21 maggio 2015 - E´ stato pubblicato ieri sul Burt, il Bollettino ufficiale della Regione Toscana - n. 28 parte I - il Piano di Indirizzo territoriale (Pit) con valenza di Piano paesaggistico, approvato dal Consiglio regionale il 27 marzo scorso con delibera n.37. Il Burt è consultabile al seguente indirizzo: www.Regione.toscana.it/burt  Il Piano Paesaggistico entra in vigore, come previsto dall´art.19 della legge regionale 65/2014, decorsi 15 giorni dalla sua pubblicazione sul Burt. Il testo del Piano paesaggistico è consultabile sul sito della Regione Toscana all´indirizzo http://www.Regione.toscana.it/-/piano-di-indirizzo-territoriale-con-valenza-di-piano-paesaggistico  oppure cliccando sull´apposito banner nella homepage.  
   
   
NASCE IL CIRCUITO FORTI DEL TRENTINO 15 I FORTI INTERESSATI AL PROGETTO  
 
Trento, 21 maggio 2015 - I forti del Trentino rappresentano delle testimonianze straordinarie dal punto di vista storico e architettonico. A partire dagli anni ’90 del secolo scorso, la Provincia autonoma di Trento e i Comuni interessati hanno promosso un importante e impegnativo lavoro di recupero e di restauro. Un lavoro che prosegue tutt’ora curato dalla Soprintendenza dei Beni culturali. Il Centenario, e in particolare l’approssimarsi della data del 24 maggio 2015, ha spinto l’Assessorato provinciale alla cultura a promuovere un progetto di gestione e di valorizzare di questo patrimonio. L’incarico è stato affidato alla Fondazione Museo storico del Trentino, che ha seguito tecnicamente il progetto coordinandosi con le amministrazioni comunali proprietarie dei forti stessi. Il progetto è stato illustrato ieri a Trento nell´ambito della piattaforma di Comunicazione “Cultura Informa,” dal direttore della Fondazione Museo storico del Trentino, Giuseppe Ferrandi, dal provveditore del Museo Storico Italiano della Guerra di Rovereto, Camillo Zadra, dal dirigente del Servizio Cultura della Provincia autonoma di Trento, Claudio Martinelli e dai sindaci dei Comuni interessati. Ben quindici sono, ad oggi, i forti interessati a tale progetto. Tra essi Forte Strino che è il capofila delle fortificazioni della Valle di Sole e del sistema difensivo del Tonale, Forte Lardaro e Forte Corno in Valle del Chiese, le fortezze del Monte Brione e di Nago che si affacciano sul Lago di Garda. L’apertura al pubblico di Forte Pozzacchio, scavato interamente nella montagna, rappresenta sicuramente una delle novità più importanti del 2015. Di straordinaria importanza è poi il sistema dei forti a difesa degli altipiani cimbri. Tra essi Forte Belvedere, che si è salvato dalle distruzioni della guerra e dal lavoro dei recuperanti, rappresenta il centro del sistema ed è sicuramente il più noto e visitato. Tra poco diventeranno visitabili altre fortezze, tra le quali il suggestivo Forte Campo Luserna. In Valsugana, posti sui due lati del lago di Levico, vi sono Forte Tenna e Forte delle Benne, i cui lavori di restauro sono stati conclusi l’anno scorso ed è al centro di un’intensa attività espositiva e di animazione culturale. Spostandosi in Val di Fiemme, all’interno del Parco di Paneveggio Pale di San Martino, si stanno ultimando i lavori di restauro del Forte Dossaccio. Completano questo ricco sistema di siti, alcuni dei quali hanno un ruolo importante e riconosciuto all’interno dell’offerta turistica e storico – culturale del Trentino, i Forti della città di Trento: la batteria Roncogno e Forte Cadine. A Forte Cadine, gestito direttamente dalla Fondazione Museo storico del Trentino, è stato attribuito il ruolo di centro informativo e di documentazione dell’intero sistema. Le informazioni su orari, aperture, attività ed eventi verranno pubblicate a partire dal 23 maggio sul sito www.Trentinograndeguerra.it. Il circuito dei Forti del Trentino si è inoltre dotato di un logo, che riprende simbolicamente gli elementi architettonici principali di queste fortezze e la bandiera dell’Unione Europea, oltre a segnalare il lungo tracciato del Sentiero della pace. Si sottolinea ulteriormente in questo modo il significato del Centenario promosso in Trentino: dalla guerra alla pace, la trasformazioni di questi luoghi progettati per esigenze belliche in strumenti per la diffusione della conoscenza della storia e della cultura della pace.  
   
   
PARLAMENTO EUROPEO: IMPORTARE MINERALI DA AREE IN CONFLITTO: I DEPUTATI VOGLIONO LA TRACCIABILITÀ OBBLIGATORIA PER GLI IMPORTATORI  
 
Strasburgo, 21 maggio 2015 - Gli importatori Ue di stagno, tantalio, tungsteno e oro per la produzione di beni al consumo dovrebbero essere obbligate a ricevere la certificazione Ue per garantire che non alimentino conflitti e violazioni dei diritti umani nelle zone di guerra, secondo il testo approvato in prima lettura dal Parlamento mercoledì, con 402 voti favorevoli, 118, contrari e 171 astensioni. Con 400 voti a 285, e 7 astensioni, gli eurodeputati hanno approvato un emendamento alla proposta della Commissione europea che introduce la tracciabilità obbligatoria per le 800.000 imprese dell´Ue che utilizzano stagno, tungsteno, tantalio e oro nella fabbricazione di prodotti di consumo. Tali imprese dovranno informare su tutte le misure prese per identificare e risolvere i rischi connessi alla loro catena di approvvigionamento. Inoltre, poiché le fonderie di metallo e le raffinerie d´oro rappresentano l´ultimo stadio in cui l´origine dei minerali può essere effettivamente tracciata, gli eurodeputati propongono che queste siano sottoposte a un audit obbligatorio, svolto da soggetti terzi e indipendenti, per controllare se applicano le regole del "dovere di diligenza". Tali regole sono progettate per aiutare le imprese del settore a non alimentare conflitti e violazioni dei diritti umani nelle zone di guerra. I deputati chiedono anche alla Commissione di concedere un supporto finanziario, attraverso il programma Cosme dell´Ue (Programma dell´Ue per la competitività delle grandi e piccole-medie imprese), alle micro e piccole-medie imprese che desiderano ottenere la certificazione. Clausola di revisione rinforzata - Il Parlamento insiste anche su un più stretto monitoraggio del regolamento, con una revisione due anni dopo la sua applicazione e successivamente ogni tre anni (anziché dopo tre e sei anni rispettivamente, come proposto dalla Commissione). Ambito geografico - Il progetto di legge copre tutte le "aree affette da conflitto e ad alto rischio" come quelle in uno stato di conflitto armato, con violenza diffusa, il collasso delle infrastrutture civili, le aree fragili post-conflitto e le aree con governi e sicurezza deboli o inesistenti, caratterizzate da "violazioni diffuse e sistematiche dei diritti umani". Gli esempi più evidenti sono la Repubblica Democratica del Congo e la regione dei Grandi Laghi. Prossime tappe - Dopo il voto di oggi del Parlamento europeo, con il quale si stabilisce la sua posizione in prima lettura, toccherà agli Stati membri esprimere la propria posizione, per poi avviare i negoziati fra i due co-legislatori. Contesto - Stagno, tantalio, tungsteno e oro sono utilizzati in molti prodotti di consumo in Europa, in particolare nei settori dell´industria automobilistica, dell´elettronica, aerospaziale, dell´imballaggio, delle costruzioni, dell´illuminazione, dei macchinari industriali, così come nella gioielleria. La nuova legge riguarda potenzialmente 800.000 produttori europei, la maggior parte dei quali di piccole o medie dimensioni. Le norme del "Dovere di diligenza dell´Ue nella catena di approvvigionamento" saranno basate sulle linee guida dell´Ocse relative al dovere di diligenza, progettate per aiutare le aziende a rispettare i diritti umani e a evitare di contribuire all´insorgere di conflitti attraverso i loro acquisti di minerali provenienti da zone colpite da conflitti e ad alto rischio.  
   
   
PATRIMONIO TRENTINO: L´UTILE NETTO OLTRE I 2,3 MILIONI  
 
Trento, 21 maggio 2015 - L’assemblea dei soci di Patrimonio del Trentino S.p.a. Ha approvato il bilancio 2014, che chiude con un utile netto di 2.318.519 euro, a conferma della capacità della società di creare valore aggiunto nell’ambito della propria attività di gestione e valorizzazione del patrimonio immobiliare del sistema pubblico provinciale. Il Board ha inoltre rilevato un leggero miglioramento del mercato immobiliare nei primi mesi del 2015. La società ha raggiunto margini superiori agli anni precedenti (Mol + 30%) che hanno consentito alla stessa di procedere con un riallineamento di alcuni valori immobiliari agli attuali valori di mercato mediante iscrizione di opportuni fondi di svalutazione per oltre 7 milioni di euro e ammortamenti per oltre 2,6 milioni di euro. Ciò nonostante si è potuto garantire al socio unico Provincia un dividendo superiore al milione di Euro. Patrimonio del Trentino è riuscita ad affrontare la crisi in maniera dinamica confrontandosi con un mercato praticamente fermo, riuscendo da un lato a mantenere un margine operativo del 42% del valore della produzione grazie alla realizzazione di operazioni di valorizzazione del patrimonio e, dall’altro, un utile di esercizio del 12% sul valore della produzione. Ammontano ad oltre 35 milioni gli investimenti effettuati nel corso del 2014 a conferma del continuo impegno della società nel perseguire gli obiettivi assegnati dalla Giunta provinciale attraverso l’approvazione annuale dei piani di attività triennali. L’assemblea ha, infine, deliberato di distribuire alla Provincia il 45% dell’utile dopo aver provveduto ad effettuare gli accantonamenti di legge, a conferma del ruolo strategico svolto dalla società non solo a sostegno del sistema economico locale, ma anche a supporto dell’ente provinciale, ai fini del rispetto dei vincoli posti dal patto di stabilità interno.  
   
   
APPALTI: NORMATIVA COMUNE FRA ALTO ADIGE E TRENTINO, FIRMATO PROTOCOLLO  
 
 Bolzano, 21 maggio 2015 - Definire un rapporto di collaborazione in materia di contratti pubblici: questo l’obiettivo del protocollo d’intesa firmato il 20 maggio a Trento dal presidente della Provincia Arno Kompatscher e dall’assessore alle infrastrutture e ambiente della Provincia di Trento, Mauro Gilmozzi. Attraverso una comune strategia fra le due Province, spiegano Kompatscher e Gilmozzi, il protocollo firmato a Trento vuole raggiungere migliori livelli di efficacia dell´azione pubblica e creare regole di riferimento omogenee per il sistema socioeconomico delle due Province nel settore degli appalti pubblici. Bolzano e Trento dedicheranno particolare attenzione ad alcuni precisi aspetti: le esigenze sociali ed ambientali, la tutela del lavoro e i subcontratti, la previsione di criteri premiali di valutazione delle offerte nei confronti delle imprese che operano sul territorio, in ottemperanza ai principi di economicità, prevedendo misure di semplificazione all´accesso al mercato delle micro, piccole e medie imprese. "Il protocollo - sottolinea il presidente Kompatscher - richiama inoltre agli aspetti della territorialità e della filiera corta nell´intero ciclo di vita del contratto, alla previsione di misure di semplificazione delle procedure di gara e di riduzione degli oneri di partecipazione per gli operatori economici." Fra le iniziative operative individuate dal protocollo c´è una normativa comune di recepimento delle direttive europee da introdurre nei propri ordinamenti. Nell´intesa si prevedono anche la condivisione di strumenti operativi e gestionali, l´individuazione di strategie comuni di acquisto di beni e di servizi standardizzabili e l´organizzazione di corsi di formazione del personale in materia di contratti pubblici di lavori, servizi e forniture. Per definire le azioni operative e verificare lo stato di attuazione degli obiettivi individuati dal Protocollo, è stato infine deciso di costituire un tavolo tecnico dove opereranno i dirigenti generali delle due Province competenti in materia.  
   
   
APPALTI PUBBLICI: TRENTO E BOLZANO VERSO UNA NORMATIVA COMUNE  
 
Trento, 21 maggio 2015 - Definire un rapporto di collaborazione reciproca e continuativa in relazione a tematiche di comune interesse in materia di contratti pubblici. Questo l’obiettivo di un Protocollo d’intesa, firmato a Trento dal presidente della Provincia autonoma di Bolzano, Arno Kompatscher e dall’assessore alle infrastrutture e ambiente della Provincia autonoma di Trento, Mauro Gilmozzi. L’intento è quello di raggiungere, attraverso una comune strategia, migliori livelli di efficienza e di efficacia dell’azione pubblica e di creare regole di riferimento omogenee per il sistema socioeconomico regionale. Sarà costituito un Tavolo tecnico. Fra le iniziative operative individuate dal protocollo l’individuazione di una normativa comune di recepimento delle direttive europee da introdurre nei propri ordinamenti con particolare attenzione - alle esigenze sociali ed ambientali e alla tutela del lavoro e ai subcontratti; - alla previsione di criteri premiali di valutazione delle offerte nei confronti delle imprese che operano sul territorio, in ottemperanza ai principi di economicità, prevedendo misure di semplificazione all’accesso al mercato delle micro, piccole e medie imprese; - agli aspetti della “territorialità” e della “filiera corta” nell’intero ciclo di vita del contratto; - alla previsione di misure di semplificazione delle procedure di gara e di riduzione degli oneri di partecipazione in capo agli operatori economici. Si prevede, inoltre, la condivisione di strumenti operativi e gestionali, l’individuazione di strategie comuni di acquisto di beni e di servizi standardizzabili e l’organizzazione di corsi di formazione del personale in materia di contratti pubblici di lavori, servizi e forniture. Al fine di definire congiuntamente le azioni operative da porre in essere e di verificare lo stato di attuazione degli obiettivi individuati dal Protocollo, è stato deciso di costituire un Tavolo tecnico dove opereranno i dirigenti generali competenti per materia delle due Province autonome.  
   
   
TRIESTE: “ECONOMIA DEL MARE, UNA RISORSA PER IL TERRITORIO DA VALORIZZARE ASSIEME”  
 
 Trieste, 21 maggio 2015 - Mare e blue economy due risorse del territorio su cui convergere e continuare a investire assieme. È questo l’obiettivo congiunto su cui sono convenuti l’Ogs-istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale e la Camera di Commercio di Trieste, in seguito alla visita del presidente camerale Antonio Paoletti all’ente di ricerca triestino. La strategia europea per la crescita blu dimostra che un sostegno verso l´economia blu può contribuire a promuovere la creazione di posti di lavoro e favorire una più ampia ripresa economica. La Comunità Europea suggerisce che, con le opportune misure, nel 2030 questo settore potrebbe portare a coprire 7 milioni di posti di lavoro dagli attuali 5,4 milioni. «Il 71% del nostro pianeta è coperto dall’acqua. Il mare rappresenta quindi una risorsa importantissima che può garantire crescita e nuovi posti di lavoro, ma che va anche salvaguardato dal punto di vista della sostenibilità ambientale. Rappresenta un valore per la ricerca, ma lo diverrà sempre più anche a livello occupazionale – spiega Maria Cristina Pedicchio, presidente di Ogs-. Non a caso, è divenuta una priorità anche per l’Unione Europea e per l’Italia in primis che lo promuove non solo in termini di ricerca scientifica, ma anche di integrazione con aspetti economici e sociali». Secondo il Quarto Rapporto sull’economia del mare Unioncamere, diffuso il 30 aprile 2015, in Italia, a fine 2014, sono 181mila le imprese che operano nell’economia del mare, pari al 3% del totale imprenditoriale italiano. Imprese in cui trovano spazio anche i giovani e le donne, visto che 1 su 10 è guidata da under 35 e 2 su 10 da imprenditrici. Sono attività economiche la cui produzione nel suo complesso è arrivata nel 2014 a quasi 45 miliardi di euro di valore aggiunto prodotto, pari al 3% del totale dell’economia nazionale, coinvolgendo quasi 800mila occupati. Una risorsa, il mare, su cui lavorano trasversalmente sia l’Ogs che la Camera di Commercio, ciascun ente, naturalmente, secondo la specializzazione che gli compete: ricerca scientifica e sviluppo economico. «Da sempre la Blue Economy è uno degli assi strategici su cui la Camera di Commercio e Aries hanno investito in questi ultimi anni – chiarisce il presidente camerale Paoletti -. I fronti sono davvero molteplici. Ricordo l’impegno per rendere Trieste un hub specializzato per i superyacht, che ci ha visti protagonisti nella creazione di due reti d’impresa (Trieste Refitting System e Trieste Yacht Berths) e nell’accogliere, in collaborazione con il Comune di Trieste e la Regione Fvg, non più tardi di tre mesi fa, i più influenti referenti del settore nell’ambito del World Superyacht Judge Meeting. Ma c’è anche il sostegno al settore nautico, cantieristico e a quello della pesca e dell’acquacoltura su cui siamo impegnati con il Gac Fvg – Gruppo Azione Costiera del Friuli Venezia Giulia». «Il concetto di economia del mare ha una valenza enorme, non relegabile a una sola specializzazione – aggiunge Maria Cristina Pedicchio -. Per Ogs il tema delle risorse umane e della formazione multisettoriale rappresenta una priorità. Anche quest’anno abbiamo quindi deciso di promuovere un vero e proprio investimento sul territorio organizzando la Summer School per lo sviluppo blu sostenibile. Ogs ospiterà i partecipanti provenienti dalla regione del Mediterraneo, dal Mar Nero e dal sud est europeo e vorremmo che Trieste diventasse sempre più un centro di formazione a livello internazionale sulle risorse del mare». Ogs e Camera di Commercio hanno ribadito pertanto la volontà di potenziare le sinergie sia nello sviluppo di progetti che nello sfruttare i punti di contatto delle rispettive attività.  
   
   
SIN CAFFARO, RICHIESTO FORMALMENTE A MINISTRO 40 MLN RICHIESTI  
 
Milano, 21 maggio 2015 - "Abbiamo presentato questa settimana la richiesta formale per ottenere i 40 milioni di euro dal Ministero per alcuni degli interventi prioritari sul sito Caffaro". Ad annunciarlo è l´assessore regionale all´Ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile Claudia Maria Terzi. "A settembre dell´anno scorso il ministro Gian Luca Galletti aveva promesso un impegno a tutto campo per reperire le risorse necessarie. Regione Lombardia, in accordo con il Comune di Brescia, ha fatto richiesta, all´interno del piano di rifinanziamento del programma nazionale di bonifica, di 40 milioni di euro per il Sin bresciano". Le Risorse - "Le risorse - spiega ancora l´assessore - troveranno il loro utilizzo per la messa in sicurezza delle rogge (10 milioni di euro - sono circa una quarantina i chilometri inquinati), quella della falda (13 milioni - è una delle vere emergenze) e delle aree pubbliche (7 milioni tra cui il parco di via Passo Gavia e tratti della pista ciclabile lungo il fiume Mella) e aree private (4 milioni) ricadenti nel Sin e infine per la bonifica/messa in sicurezza delle quattro discariche: Pianera e Pianerino in comune di Castegnato, Vallosa in comune di Passirano e la discarica di via Caprera a Brescia (6 milioni). Come detto complessivamente le attività indicate richiedono risorse per un importo di 40 milioni di euro".  
   
   
REGGIO EMILIA - SOSTEGNI A TUTTE LE PMI INNOVATIVE, SE NE PARLA IN CDC  
 
Reggio Emilia, 21 maggio 2015 - Ha fortissime e positive implicazioni per tutte le piccole e medie imprese innovative il nuovo provvedimento legislativo (la legge 33/2015) varato a livello nazionale. Il provvedimento, infatti, estende anche a questa tipologia di imprese, già attive, gran parte delle agevolazioni in precedenza riservate in modo esclusivo alle start up innovative. Tutte le piccole e medie aziende che operano nel campo dell´innovazione tecnologica, dunque, potranno accedere a nuovi benefici, indipendentemente dalla data di costituzione. E´ proprio su questa materia e su queste nuove opportunità che la Camera di Commercio ha organizzato per venerdì 22 maggio un incontro rivolto ad imprenditori, commercialisti, consulenti e aspiranti imprenditori interessati ad approfondire la normativa e gli strumenti a favore delle startup e delle piccole e medie imprese innovative. Nella Sala Convegni della sede camerale di Palazzo Scaruffi (via Crispi, 3), con inizio alle 14,30, ne parleranno il dr. Enrico Martini, membro della Segreteria Tecnica del Ministero per lo Sviluppo Economico, i commercialisti Stefano Ferri e Andrea Rocchi dell´Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Reggio Emilia, e la dr.Ssa Claudia Bartoli del Servizio promozione della Camera di Commercio. L´incontro è realizzato in collaborazione con il Ministero dello Sviluppo Economico, l’Odcec e Aster.  
   
   
´FRANCO TOSI´, A REFERENDUM LAVORATORI VINCONO I SI AD ACCORDO 18 MAGGIO  
 
Milano, 21 maggio 2015 - "Una buona notizia, che fa ben sperare per il futuro della ´Franco Tosi´ e dell´industria lombarda". E´ il commento che, insieme, gli assessori regionali Valentina Aprea (Istruzione, Formazione e Lavoro), Mario Melazzini (Attività produttive Ricerca e Innovazione) e Massimo Garavaglia (Economia, Crescita e Semplificazione) hanno voluto esprimere circa l´esito della consultazione dei lavoratori sull´accordo, con il quale sindacati, commissario straordinario e rappresentanti della Bruno Presezzi hanno avviato la nuova fase dello storico marchio lombardo noto in tutto il mondo. "Abbiamo sempre seguito le vicende della Franco Tosi con la massima attenzione" ha spiegato Mario Melazzini, che ha la delega regionale in materia di Attività Produttive e Industria, "chiedendo al Governo e al Commissario di fare presto e di fare bene, ci auguriamo che la ´Franco Tosi´ riparta e torni quella che vogliamo vedere, un´eccellenza lombarda in tutto il mondo". L´assessore regionale al Lavoro Valentina Aprea ha voluto invece sottolineare il piccolo miracolo che è stato fatto: "Nessun licenziamento e nessuna riduzione dello stipendio, un piano industriale su cinque anni e l´impegno a investire e a valorizzare le risorse umane: questo è il biglietto da visita più bello per la capacità lombarda di intraprendere, riconosco al Gruppo Presezzi una serietà che spero si possa presto vedere in altri protagonisti dell´impresa lombarda. Come Regione Lombardia siamo pronti a dare ogni sostegno, a partire dalle politiche attive del lavoro, per rispondere con la dovuta concretezza all´impegno assunto dall´imprenditore che ha concluso l´acquisizione". "L´economia della nostra regione ha bisogno di messaggi di questo tipo - ha concluso Massimo Garavaglia, titolare della delega regionale all´Economia - dove tutti gli attori fanno con impegno e lealtà la loro parte, noi abbiamo creduto fin da subito che ci potesse essere una soluzione positiva e non abbiamo mai smesso di lavorare in questa direzione, ringrazio ciascuna delle parti per il contributo offerto".  
   
   
VERTENZA SIAP, FVG: TAVOLO DI CRISI IL 27 MAGGIO  
 
Trieste, 21 maggio 2015 - Il vicepresidente della Regione e assessore alle Attività produttive, Sergio Bolzonello, ha convocato per mercoledì prossimo 27 maggio, a Trieste (ore 10.00, in via Trento 2), un tavolo di crisi per affrontare la vertenza dello stabilimento Siap di Gorizia. All´incontro, cui parteciperà anche l´assessore regionale al Lavoro, Loredana Panariti, sono stati invitati i rappresentanti della proprietà e i sindacati, oltre al sindaco di Gorizia, Ettore Romoli, e al presidente della Provincia, Enrico Gherghetta. L´amministrazione regionale, come confermato da Bolzonello, ritiene irrinunciabile mantenere aperto e produttivo il sito goriziano, con l´attuale o con un´altra proprietà, per assicurare la conservazione dei posti di lavoro e dell´indotto. Proprio nella giornata di ieri la presidente Debora Serracchiani ha compiuto una visita al presidio permanente all´esterno dello stabilimento, incontrando i lavoratori, condividendone le preoccupazioni e ribadendo l´impegno della Regione per individuare una positiva via d´uscita.  
   
   
PIANA DI SCARLINO: DATI NOTI E STUDIATI. AZIONI DI BONIFICA IN CORSO  
 
Firenze 21 maggio 2015 – La situazione della piana di Scarlino è nota da tempo ed è ben rappresentata nel piano delle Bonifiche della Provincia. Sfugge perciò la novità che segnalerebbe il Forum Ambientalista denunciando di nuovo una realtà che gli enti locali, Arpat e Asl conoscono bene e sulla quale stanno lavorando a cominciare dalle bonifiche, oltre ad aver dato il via da anni ai vari monitoraggi sullo stato di salute dei cittadini e dell´ambiente. Pur nella consapevolezza che per una completa bonifica dei suoli e delle acque i tempi saranno ancora lunghi, ad oggi nella Piana ci sono 15 siti in bonifica per un totale di oltre 2 milioni di metri quadrati: sul 60% di questi la bonifica è già certificata. Risultati che cozzano con quelli relativi dei Siti di Interesse Nazionale che ad oggi invece risultano bloccati da contenziosi. Passando in rassegna quanto è stato fatto finora per risanare una condizione ambientale compromessa dalla presenza delle pregresse attività minerarie ed industriali che per decenni hanno operato in tempi in cui non vi erano normative ambientali, si ricorda l´accordo Syndial del 2009 che è un esempio di come si è potuta affrontare una materia così complessa, grazie al coinvolgimento di tutti i soggetti interessati, pubblici e privati. Nel marzo 2015 è stato approvato poi il Piano Unitario di Bonifica della falda della Piana di Scarlino, che avvia il percorso di risanamento delle acque sotterranee nell´area. Il Piano già previsto nel Piano delle Bonifiche della Provincia di Grosseto, ha trovato maggiore impulso anche in applicazione dell´Accordo di programma delle Colline Metallifere e del suo Accordo Aggiuntivo, col quale Nuova Solmine si è accollato l´onere di bonifica di un sito ex Syndial e impegnata a contribuire, quota parte, insieme a Tioxide e Scarlino Energia alla realizzazione del piano. Nel 2014 il Piano regionale e delle bonfiche ha previsto l´avvio della formazione di Piani di Risanamento delle Aree a Inquinamento Diffuso. Tra questi nel marzo 2015 la Regione ha avviato il procedimento per le ulteriori verifiche dell´Area Vasta della Piana di Scarlino (Comuni di Scarlino e Follonica). Sono stati coinvolti tutti gli enti competenti (Comuni, Provincia, Arpat, Asl) ma anche il gestore Acquedotto del Fiora Spa, Ait oltre che i settori regionali competenti. Tra le azioni prioritarie è stata disposta l´individuazione degli eventuali responsabili della realizzazione di numerosi tratti stradali e opere realizzati negli ultimi quaranta anni con ceneri e sterili di pirite (quando questo materiale era considerato inerte) proprio per eliminare ulteriori sorgenti primarie di contaminazione da arsenico a carico di suoli e falda. Sul canale Solmine nel 2014 Arpat ha validato uno studio approfondito dello stato qualitativo dei sedimenti nella zona di foce ed è risultata una contaminazione da arsenico e in misura minore da altri metalli (mercurio, piombo, zinco) e, in un campione anche di diossine, segnalando quindi la necessità di aprire un procedimento di bonifica del canale. La sabbia di fronte alla foce, controllata sempre da Arpat invece non presenta elementi di contaminazione. Quanto infine all´impianto di Scarlino Energia, attualmente è in corso il procedimento di Valutazione di Impatto Ambientale legata alla richiesta di autorizzazione di messa in esercizio dell´impianto. In questo ambito Arpat si esprimerà con un proprio parere che sarà utilizzato dalla Regione, così come gli altri contributi istruttori che arriveranno, per il pronunciamento sulla Valutazione di impatto ambientale.  
   
   
BONIFICHE DI AREE INDUSTRIALI IN ALTO ADIGE, 30 ANNI DI STORIA IN UN LIBRO  
 
 Bolzano, 21 maggio 2015 - "Il suolo è una risorsa limitata, abbiamo il dovere di preservarlo e proteggerlo, e in Alto Adige è stato fatto tutto il possibile". Con queste parole l´assessore all´ambiente Richard Theiner ha introdotto la presentazione di un libro che ripercorre le opere di bonifica delle aree industriali, per le quali sono stati investiti oltre 100 milioni di euro. L´autore del libro è l´ingegner Renato Palaia, ex direttore dell´Ufficio provinciale infrastrutture, ruolo che gli ha consentito di coordinare le bonifiche delle aree industriali di Bolzano Sud e di Merano-sinigo. Alla presentazione del volume pubblicato dall´Agenzia provinciale per l´ambiente, svoltasi presso il padiglione Alumix di Bolzano, era presente anche il direttore dell´Ufficio provinciale gestione rifiuti, Giulio Angelucci. "L´obiettivo di questa pubblicazione - ha sottolineato Angelucci - è quello di presentare la tematica in maniera chiara e semplice, rivolgendosi non solo agli esperti del settore, ma anche ai normali cittadini. Le bonifiche concluse in quegli anni sono spesso poco conosciute, ma sono in realtà di enorme importanza per il nostro territorio". Gli interventi descritti nel libro riguardano le aree industriali Aluminia 1, 2 e 3 (Alumix) e l´ex area dell´azienda "Magnesio" che in futuro ospiterà il Parco tecnologico (ex Alcoa 1), ma non solo. Trova ampio spazio, infatti, anche la bonifica della discarica di Castelfirmiano: aperta agli inizi degli anni ´50 per ospitare i rifiuti provenienti dalla sponda orografica sinistra del fiume Isarco, la discarica è stata poi utilizzata anche come deposito per i materiali di scarto delle produzioni industrali, e dal 1982 l´Agenzia per l´ambiente ha avviato le opere di bonifica e di messa in sicurezza. Per quanto riguarda Merano, invece, vengono raccontate la bonifiche della zona produttiva di Sinigo, della Memc e della discarica della Valsura. "Grazie alle bonifiche degli ex insediamenti industriali - ha aggiunto l´assessore Theiner - è stato possibile riconvertire i terreni in nuove aree adatte ad ospitare imprese e aziende. Gli interventi effettuati sui singoli areali industriali, inoltre, hanno fatto sì che la presenza di sostanze inquinanti all´interno delle risorse idriche venisse drasticamente abbattuta a partire dal 1985, e che la qualità dell´acqua migliorasse in maniera sensibile". In totale gli interventi di bonifica sono costati in questi anni 102 milioni di euro, 10 dei quali solo per l´area del nuovo termovalorizzatore. "Si tratta del prezzo da pagare per non lasciare ai nostri figli un territorio compromesso dal punto di vista ambientale", ha sottolineato Giulio Angelucci. Nel suo intervento, invece, Renato Palaia ha tracciato un excursus dell´industrializzazione altoatesina, nata a cavallo delle due guerre mondiali. "All´epoca era consuetudine interrare scarti, olii e rifiuti di ogni genere nelle zone immediatamente adiacenti alle fabbriche - ha spiegato Palaia - e l´attività industriale, combinata con la scarsa consapevolezza ambientale, fece sì che i terreni venissero seriamente compromesi da metalli pesanti". Quando le grandi industrie come Magnesio e Alumix, tra gli anni ´70 e gli anni ´90, furono costrette a chiudere i battenti a causa della insostenibile concorrenza delle fabbriche straniere, la Giunta provinciale decise di acquistare tutti i terreni e trasformarli in zone di insediamento produttivo di interesse provinciale. Il nuovo proprietario delle aree, ovvero la Provincia di Bolzano, si fece dunque carico delle complesse opere di bonifica.