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Notiziario Marketpress di Giovedì 11 Giugno 2015
MENINGITE C, AD OGGI 20 CASI IN TOSCANA. IL PUNTO DELLA REGIONE  
 
Firenze 11 giugno 2015 - Con il caso del ragazzo di nazionalità haitiana ricoverato a Santa Maria Nuova, salgono a 20 i casi di meningite da meningococco C verificatisi in Toscana dall´inizio dell´anno. In tutto, i casi di meningite sono 25: 20 da meningococco C; 3 da meningococco B; 1 del ceppo W e 1 non noto. Sei i decessi: 5 per meningococco C (3 - di 12, 16 e 34 anni - nella Asl 11 di Empoli; 1 di 82 anni nella 10 di Firenze; 1 di 31 anni nella 8 di Arezzo); 1 per meningococco B, di 48 anni, nella Asl 1 di Massa Carrara. La Regione invita a non fare allarmismi, ma raccomanda ai giovani di età compresa tra 11 e 20 anni di vaccinarsi, rivolgendosi al proprio pediatra (fino a 14 anni) o medico di famiglia (oltre i 14 anni). Vaccinarsi - si ricorda - è un atto terapeutico che protegge se stessi e tutta la comunità, in una prospettiva di salute futura. In tutte le aziende sanitarie le vaccinazioni stanno procedendo a ritmo sostenuto, con continuità e in assoluta sicurezza. Sul mercato c´è ampia disponibilità del vaccino Menveo (autorizzato alla commercializzazione in Italia dagli enti regolatori preposti: Ministero della salute, Aifa, Istituto superiore di sanità) e la Regione Toscana ha acquisito scorte sufficienti per far fronte a tutte le richieste. Ad oggi, l´Estar (Ente di supporto tecnico amministrativo regionale, l´ente preposto a tutti gli acquisti) ha acquistato in tutto 180.000 dosi di vaccino, in gran parte già distribuite alle aziende sanitarie. Si ricorda che sul sito della Regione, all´indirizzo www.Regione.toscana.it/-/campagna-contro-il-meningococco-c si possono trovare tutte le notizie utili sulle misure straordinarie di profilassi e prevenzione adottate dalla Regione per prevenire la diffusione del meningococco C. Sul sito si ricorda che, oltre che nei servizi di igiene e sanità pubblica territoriale, è possibile vaccinarsi anche dai medici e pediatri di famiglia, secondo le modalità organizzative di ciascuna Asl. Sulle pagine del sito dedicate alla campagna vaccinale, si ricorda che la vaccinazione, con vaccino antimeningococcico tetravalente Acwy, è offerta gratuitamente: a tutti i ragazzi di età compresa tra 11 e 20 anni - ovvero dagli 11 anni compiuti al compimento del 20° anno di età -, anche se mai vaccinati o già vaccinati nell´infanzia; ogni Asl sta predisponendo le modalità per offrire attivamente la vaccinazione, cioè a chiamata diretta, tramite scuola o altro; alle persone sottoposte a profilassi in quanto contatti di un caso di meningococco C: queste persone sono individuate dai Servizi di Igiene Pubblica delle Asl; alle persone nella fascia di età 21-45 anni - ovvero dai 20 ai 45 anni compiuti: - che hanno frequentato la stessa comunità nei 10 giorni precedenti l´inizio dei sintomi con contatto stretto o regolare; per comunità si intende l´insieme degli individui che hanno frequentato gli stessi ambienti del caso di sepsi/meningococco C; - che risiedono nelle Asl che hanno registrato un caso di meningite da meningococco C, per tutto l´anno 2015 e su richiesta dell´interessato.  
   
   
POLITICHE PER LA SALUTE - NOVITÀ PER LE FUTURE MAMME: IN TUTTI I CONSULTORI FAMILIARI DELL´EMILIA-ROMAGNA È IN DISTRIBUZIONE LA CARTELLA DELLA GRAVIDANZA "NON DA SOLA". UN STRUMENTO NUOVO E OMOGENEO PER TUTTO IL TERRITORIO, CHE FAVORISCE LA CONTINUITÀ ASSISTENZIALE  
 
Bologna, 11 giugno 2015 - Uno strumento nuovo, uguale da Piacenza a Rimini, rivolto a tutte le future mamme, seguite sia dai consultori familiari e dagli ambulatori ospedalieri delle Aziende sanitarie che dai professionisti privati. E’ la cartella della gravidanza “Non da sola”, in distribuzione proprio in questi giorni in tutta l’Emilia-romagna. Con uno scopo preciso: accompagnare la donna (e la coppia) nel periodo della gravidanza e nei mesi successivi al parto, informando e aiutando a orientarsi nelle scelte da compiere, in una fase così complessa e delicata, secondo i bisogni propri e del bambino. “Con la cartella mettiamo a disposizione delle donne uno strumento omogeneo per dialogare con i professionisti che le seguono, in tutti i punti di assistenza a cui si rivolgono nel percorso della gravidanza e del parto” spiega l’assessore regionale alle Politiche per la salute Sergio Venturi. “La cartella, che divulga le Linee guida nazionali della gravidanza fisiologica, favorisce dunque la continuità dell’assistenza. E rafforza le competenze della madre e della coppia, aiutando a fare scelte consapevoli”. La cartella: caratteristiche e contenuti Se prima ogni Ausl operava in autonomia a livello di documentazione per la gravidanza, con la cartella viene introdotto uno strumento per tutte le mamme emiliano-romagnole. Anche quelle seguite da professionisti privati – altro elemento di novità – possono presentarsi nel consultorio familiare dell’Azienda Usl di residenza e richiederla. La cartella comprende la scheda della gravidanza, dove i professionisti possono registrare i dati clinici e di laboratorio e controllare l’andamento della gestazione; il diario della gravidanza, una guida che contiene, trimestre dopo trimestre, informazioni sulle visite e gli esami da fare, sulla salute e i diritti della mamma e del neonato (per esempio, i diritti per le donne lavoratrici). La cartella è fornita anche di schede informative, dedicate ognuna a un tema specifico: alimentazione e stili di vita, diagnosi prenatale, sostegno durante il travaglio del parto, allattamento al seno, cura del bambino, vaccinazioni. Completa il tutto la scheda “Scelte per il parto”,dove ogni mamma può annotare i propri orientamenti e desideri, per esempio sul luogo e la modalità del parto, sul sollievo dal dolore durante il travaglio, sulla donazione del cordone ombelicale. La scheda va poi consegnata e discussa con gli operatori sanitari al punto nascita in cui si è scelto di partorire. Tutto il materiale contenuto nella cartella è stato curato da un gruppo di lavoro della Commissione regionale nascita, si basa su evidenze scientifiche ed è aggiornato rispetto ai più recenti provvedimenti nazionali e regionali. La lettura del diario della gravidanza e delle schede informative verrà integrata dalle spiegazioni che i genitori riceveranno dialogando con gli operatori sanitari. Nella cartella si aggiungeranno anche i referti medici e di laboratorio prodotti durante l’assistenza. Per informazioni sull’assistenza in gravidanza e in tutto il percorso nascita, per sapere dove andare e a chi rivolgersi, si può consultare il sito del Servizio sanitario regionale salute.Regione.emilia-romagna.it/   e in particolare la “Guida ai servizi” (inserendo le parole “gravidanza” e “nascita”). Oppure, si può chiamare il numero verde gratuito 800 033.033, dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 17.30, il sabato dalle 13.30.  
   
   
CRAC DIVINA PROVVIDENZA. VENDOLA: "GRAVISSIMO DANNO PER AMMALATI"  
 
Bari, 11 giugno 2015 - “Da tempo noi avevamo segnalato l’assoluta anomalia nella gestione della Case di cura Divina Provvidenza a Bisceglie tanto da sottoporre all´ente il suggerimento, poi accolto, di richiedere l’amministrazione straordinaria per le grandi imprese. Oggi purtroppo siamo ad un punto di non ritorno”. Così il Presidente uscente della Regione Puglia Nichi Vendola commentando il crac delle Case di cura Divina Provvidenza, a Bisceglie, con sedi anche a Potenza e Foggia. “Questa situazione – ha continuato Vendola - è un gravissimo danno per quegli ammalati particolarmente fragili che proprio nel Don Uva avevano trovato una possibilità di ricovero e di assistenza”. “Nel corso degli anni più volte – ha aggiunto Vendola - avevano provato ad addossare le responsabilità alla Regione e a strumentalizzare proprio le ansie dei lavoratori, conoscendo bene la nostra sensibilità e attenzione nei confronti dell’occupazione e del lavoro. Purtroppo, per noi non era possibile nessun intervento diretto se non ci fosse stato, prima di tutto, un punto di svolta e di trasparenza su una gestione che appariva decisamente anomala delle Case di cura Divina provvidenza”. “L’operazione della Guardia di Finanza di questa mattina - ha concluso Vendola - e la raffica di arresti persino nel ceto ecclesiastico, oltre che in quello politico, è lo specchio del malcostume che si era pericolosamente insinuato sotto l’egida di una missione assistenziale, umanistica e solidaristica distorcendone i principi fondativi”.