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GIOVEDI

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Notiziario Marketpress di Giovedì 11 Giugno 2015
BOLZANO: AMMINISTRAZIONE DIGITALE: DECISE SEMPLIFICAZIONI  
 
Bolzano, 11 giugno 2015 - La Giunta provinciale del 9 giugno su proposta dell´assessora all´informatica Waltraud Deeg, ha approvato nuove disposizioni riferite all´amministrazione digitale. Saranno introdotte alcune semplificazioni delle procedure interne e per l´accesso ai servizi online dell´Aministrazione povinciale. Per quanto riguarda la comunicazione interna all´Amministrazione, nella delibera adottata si stabilisce che tutta la documentazione rilevante connessa al personale in futuro sarà trasmessa esclusivamente in formato elettronico e salvata nella cartella digitale personale dei dipendenti. In tal modo vengono meno i considerevoli costi per la stampa e l´invio dei documenti al personale. Sono stati definiti in modo chiaro i formati elettronici che possono essere ricevuti dall´Amministrazione provinciale, nonché i procedimenti e le disposizioni per il salvataggio a lungo termine dei documenti. Come sottolinea l´assessora Deeg, tutto questo era necessario a garanzia del mantenimento dei documenti e ai fini della leggibilità di documenti eletronici, nonché per la validità nel tempo della firma. La delibera regolamenta anche l´accesso ai servizi online che in futuro potrà avvenire anche tramite l´account del cittadino avvalendosi direttamente del nome utente e password ottenuti al momento dell´attivazione gratuita dell´account presso i singoli Comuni.  
   
   
INDICE DI FIDUCIA SUGLI INVESTIMENTI IN INNOVAZIONE TECNOLOGICA LA MISURA DELLA PROPENSIONE AGLI INVESTIMENTI IN INNOVAZIONE TECNOLOGICA. I M R IFIIT MONTHLY REPORT INDICE IFIIT DEL MESE GIUGNO 2015  
 
Milano 11 giugno 2015 - 1) I Dati Quadro di sintesi dei dati rilevati nel mese · Resta sostanzialmente stabile la fiducia degli imprenditori sugli investimenti in innovazione tecnologica. Le rilevazioni dell’ultimo mese segnano una debole contrazione. L’indice Ifiit scende dai 34,60 punti di maggio agli attuali 34,30, lo stesso livello che si era registrato nello scorso mese di aprile, a testimonianza di una tenuta di fondo. · Secondo le rilevazioni effettuate il trend della crescita economica non si è ancora consolidato a tal punto da allargare la fiducia ad investire nella base degli imprenditori. · I settori che manifestano il maggiore grado di propensione ad investire in progetti e soluzioni in grado di migliorare la competitività della loro offerta sono il meccanico, i trasporti, l’energetico e le comunicazioni. · La persistente debolezza dei consumi interni in presenza di un elevato grado delle sofferenze bancarie (a 190 miliardi di euro nell’ultimo mese) tengono frenati i settori del commercio e dell’edilizia, che manifestano livelli di propensione ancora inferiori alla media dell’indicatore di fiducia. · Sempre molto vivace il settore della digital-economy, il segmento che punta sulla digitalizzazione dei servizi e sull’e-commerce. In questo comparto la propensione ad investire si mantiene piuttosto elevata. · Per quanto riguarda le tipologie, artigiani e piccole imprese restano ancora al palo, mentre medie e grandi imprese, soprattutto se internazionalizzate, manifestano alti livelli di fiducia nella politica di investimento tecnologico. · Il 75% degli intervistati sostiene che il nostro Paese mantiene ancora troppo alto il gap di competitività digitale con gli altri Paesi europei più industrializzati. · 2) Dal Mondo Della Ricerca · Studio di Prometeia – Intesasanpaolo - Rapporto Analisi dei Settori Industriali – Maggio 2015 - La crescita dell’industria manifatturiera si rafforza nel corso del 2015 (fatturato +1,8% in termini reali, con un guadagno di oltre 13 miliardi di euro) e manterrà ritmi di sviluppo attorno al 2% nel periodo 2016-’19. Più qualità e attenzione ai rischi caratterizzeranno il futuro del manifatturiero italiano, che conserverà la più ampia gamma di offerta nel panorama europeo. La ripresa dell’industria italiana prenderà slancio nei prossimi mesi, traducendo in risultati concreti il forte recupero degli indicatori di fiducia di consumatori e imprese emerso negli scorsi mesi: +1.8% il fatturato a prezzi costanti nella media del 2015. Alla crescita dei volumi produttivi contribuiranno l’accelerazione delle esportazioni, sostenute anche dalla debolezza della valuta europea, il consolidamento del recupero della domanda interna per beni durevoli, con processi di sostituzione non più rinviabili, l’apporto dei consumi effettuati dai turisti stranieri e il rimbalzo degli investimenti in mezzi di trasporto. Ancora nullo invece il contributo degli altri investimenti, con una debole crescita di quelli in macchinari, annullata dall’ulteriore calo di quelli in costruzioni. L’assenza di tensioni sul versante dei costi, l’accelerazione della domanda mondiale e la maggior libertà nella fissazione dei listini grazie alla debolezza dell’euro sosterranno anche un marcato recupero dei margini di profitto, attesi a fine 2015 tornare sopra l’8% e sostenere il recupero della redditività (Roi al 5,6% dal 4,6% stimato per il 2014). Il consolidamento della domanda mondiale e la progressiva piena ripresa della domanda interna in tutte le sue componenti garantiranno al manifatturiero italiano una crescita costante del fatturato attorno al 2%, in termini reali, negli anni fino al 2019. Il recupero di ulteriori 65 miliardi di euro, dopo i circa 15 guadagnati del biennio 2014-’15, lascerà comunque “sul campo”, rispetto al picco pre-crisi del 2007, ancora 100 miliardi di fatturato (-11%), con un gap particolarmente pesante per i settori più legati alle costruzioni (prodotti e materiali per le costruzioni e una parte dei prodotti in metallo) e alle spese per l’abitazione (mobili ed elettrodomestici) e per l’elettronica, ormai marginale in termini produttivi. Per il manifatturiero italiano un fly to quality - I dati medi celano, tuttavia, profondi processi di trasformazione e adattamento del nostro tessuto produttivo: la crisi ha indotto le nostre imprese a ricercare, sempre di più, elevata qualità e bassi rischi, in un processo di “fly to quality”. L’analisi delle esportazioni degli ultimi anni rivela segnali importanti di questo cambiamento: il manifatturiero italiano ha imparato a selezionare destinazioni commerciali e gamma di offerta, abbandonando la rincorsa dei volumi a tutti i costi e perseguendo piuttosto aspetti di sostenibilità e redditività aziendali. Ne sono testimonianza l’ottima evoluzione delle quote di mercato italiane sui 2 mercati europei e del Nafta, approdi sicuri e collaudati, così come la continua crescita dell’alta qualità nelle esportazioni italiane dei beni di consumo più tradizionali. Alla fine del periodo di previsione, nonostante un fatturato inferiore 100 miliardi, la redditività media avrà recuperato oltre 3 punti dal minimo del 2012 (al 6,8% dal 3,7%), il livello di indebitamento sarà mantenuto sotto controllo e il grado di patrimonializzazione sarà superiore al 37%, a riprova delsuccesso di queste strategie. A questo risultato potranno contribuire le “imprese in rosa”, data l’elevata predisposizione dell’imprenditoria manifatturiera femminile verso quelle leve strategiche divenute irrinunciabili nell’attuale contesto competitivo: internazionalizzazione, innovazione e marketing. Come emerge da un’analisi specifica contenuta in questo numero del rapporto, le imprese femminili mostrano una maggiore tendenza a servire i mercati internazionali (51% di soggetti esportatori contro il 45% del resto del campione) e, limitatamente alle imprese più grandi, a brevettare (44% vs. 37%) e a registrare marchi internazionali (52% vs 46%). La trasformazione in atto riporterà redditività e struttura finanziaria delle imprese italiane più in linea con i benchmark europei, che a fine crisi evidenziavano le forti penalizzazioni subite dalla nostra industria dal contesto-paese (costo del credito, relazioni commerciali problematiche, ecc.) sia rispetto ai tradizionali concorrenti dell’Europa occidentale che a quelli “nuovi” dell’Est e alla Turchia. I settori - Il risultato complessivo dell’industria manifatturiera beneficerà della ritrovata vivacità internazionale di alcune filiere globali in cui l’Italia gioca un ruolo di primo piano: farmaceutica, largo consumo, elettrotecnica e soprattutto automotive. Si rafforzerà la leadership tecnologica e competitiva della meccanica e del suo indotto tra i prodotti in metallo, chiamati a guidare la seconda manifattura d’Europa nell’epoca della trasformazione digitale di modelli produttivi e di approccio al mercato. Un apporto in termini di volumi potrà venire anche dai produttori di beni intermedi, che dovrebbero rafforzare le dinamiche recenti di riqualificazione dell’offerta in ottica green (impatto ambientale di processi e prodotti, riciclo) e di sinergie commerciali per cogliere le opportunità sui mercati internazionali. Il minor apporto complessivo alla crescita derivante dai beni tradizionali del Made in Italy sarà compensato dal loro contributo al miglioramento della redditività, con in particolare alimentare e bevande e sistema moda attesi a fine periodo mostrare un Roi superiore al valore massimo raggiunto nel 2007. I risultati attesi per i settori manifatturieri nel prossimo quinquennio confermano, dunque, l’elevato livello di diversificazione dell’industria italiana, grazie al mantenimento (al contrario di quanto avvenuto in altri paesi) di intere catene produttive e settori tradizionali. Il manifatturiero italiano conserverà, pertanto, la più ampia gamma d’offerta del panorama europeo. · Studio di Contactlab e Exane Bnp Paribas - Il lusso nel 2020: raddoppia l’extra spending generato dal digitale - Nelle proiezioni di Contactlab ed Exane Bnp Paribas i clienti con una identità digitale saranno in grado di influenzare sino alla metà delle vendite globali di un brand. La contrapposizione tra boutique e online store non ha già oggi più motivo di esistere, e il successo di un brand si legherà sempre di più alla sua capacità di integrare i profili digitali dei clienti con le azioni che compiono in ciascun canale di vendita L’intera industria del lusso subirà un processo di trasformazione verso qualcosa di completamente nuovo: la contattabilità digitale, che già nel 2014 ha sostenuto 1/4 del fatturato del settore, sarà il fattore chiave della crescita del comparto, influenzandone i ricavi del 50% entro il 2020, favorito anche da una crescita dell’e-commerce che potrà valere sino a tre volte i livelli odierni. I brand del lusso nei prossimi cinque anni conosceranno virtualmente ogni loro cliente per nome: i clienti con una digital identity rappresenteranno infatti almeno il 90% della base utenti tra registrati (45%) e clienti contattabili tramite email o push notification (41%), e saranno in grado di influenzare con i loro comportamenti la metà delle vendite globali di un brand. La capacità di sviluppo degli asset digitali insieme all’adozione di un approccio di digital customer engagement evoluto sarà quindi cruciale per determinare il successo o la perdita di competitività dei marchi di moda. Non per questo i negozi smetteranno di essere uno snodo indispensabile per il successo di un marchio, ma la contrapposizione tra la presenza fisica e le vendite online non avrà più senso. La contattabilità digitale è e sempre di più sarà il fattore che unirà in un rapporto di scambio reciproco e indissolubile il fisico con il digitale. Per quanto riguarda l’e-commerce, oggi le vendite valgono circa il 6% del fatturato globale dei brand, e di per sé costituiscono un dato significativo dal momento che rispetto al 2013 sono aumentate del 50%. Da qui al 2020, secondo diversi metodi di simulazione, è previsto un raddoppio, se non addirittura un triplicamento dei volumi attuali per cui a breve la fetta delle revenues generate dall’ecommerce sul totale potrà salire sino al 18%. Ma l’e-commerce è solo la punta dell’iceberg, poiché a trainare lo sviluppo del mercato sono i clienti cross canale che di anno in anno aumentano il proprio impatto sui volumi della spesa. “In questo contesto è necessario che i brand del lusso si aprano alla collaborazione con veri e propri partner che non siano semplicemente dei fornitori di servizi, ma che abbiano una forte esperienza nel settore, unita a competenze evolute nell’utilizzo degli strumenti di contatto digitale con cui sviluppare strategie di ingaggio e di fidelizzazione del consumatore – spiega Massimo Fubini, Founder & Ceo di Contactlab. Va da sé che questi partner devono avere una infrastruttura tecnologica digitale avanzata in grado di integrare in tempo reale i profili digitali dei clienti con le azioni che compiono in negozio, per favorire i meccanismi di fidelizzazione e di storytelling sul cliente”. Lo stato dell’arte ci racconta di un quadro in rapido cambiamento, dove il numero di clienti registrati e digitalmente contattabili è già in continuo aumento, ha un profilo alto spendente sia in negozio (+16% rispetto ai non registrati) sia cross canale (+60% rispetto a chi acquista solo in negozio) e continua ad aumentare la propria spesa media di anno in anno sui beni di lusso (dal 30% nel 2011 al 37% in 2014). Emerge quindi un profilo di utente che si muove tra il fisico e il digitale completamente a suo agio, mettendo i due canali sullo stesso identico piano, dove la differenza viene fatta dalla capacità del brand di soddisfare i suoi bisogni, facilitargli la vita e personalizzare sempre di più la relazione. L’importanza dei punti vendita si lega sempre più all’integrazione dei profili digitali dei clienti con le azioni che compiono in negozio, provata oggi anche dalla diffusione, attuale e futura, del cosiddetto fenomeno del Ropo (Research Online, Purchase Offline), già praticato dal 60% dei consumatori, destinato ad aumentare sino all’80% nelle previsioni di Exane e Contactlab. Questo fenomeno deve essere considerato come un segnale forte per quei brand che ancora non hanno completato l’insediamento e la loro penetrazione nel mondo del digitale, pena l’esclusione da questa arena fortemente competitiva. L’analisi di Contactlab ed Exane, che considera il mercato e i suoi introiti da una prospettiva multichannel e integrata, ha ipotizzato anche un raddoppio previsionale della porzione di ricavi generata dagli utenti di cui i brand posseggono una identità digitale. In particolare l’extra spending direttamente attribuibile ai clienti digitali peserà nel 2020 circa il 15% del fatturato delle aziende del lusso, suddiviso tra il 5% dei clienti in-store, il 6% dei clienti online e il 3% del cliente cross channel. “Vista la dirompente evoluzione dell’impatto del digitale per le aziende del lusso – spiega Marco Pozzi, Senior Advisor di Contactlab - la strategia digitale deve sempre di più essere guidata dall’alta direzione con implicazioni anche sull’organizzazione e sulle logiche di attribuzione dei ricavi e dei profitti per canale”. Per realizzare queste proiezioni sono state utilizzate tre diverse metodologie, due basate su regressioni lineare (singola e multipla), la terza sulle curve di Gauss: da qualsiasi punto di vista si analizzi il mercato, la penetrazione dell’e-commerce e l’impatto del digitale sono in aumento. “Dire che una sempre maggiore fetta di crescita proverrà dal lusso è un’affermazione piuttosto nota – conclude Luca Solca, Managing Director, Equities Sector Head - Luxury Goods di Exane Bnp Paribas. Lo è meno, ed è più corretto, dire che l’intera industria del lusso sta cambiando radicalmente pelle – così come in passato è successo ai comparti del travel o dei servizi finanziari. I punti vendita fisici rimarranno asset fondamentali e non discutibili; tuttavia, lo sviluppo e l’adozione delle competenze digitali sarà una condizione necessaria alla sopravvivenza dei brand”. È quanto Contactlab ed Exane continuano a fare con la Digital Competitive Map, un tool proprietario che misura attraverso 66 diversi parametri quantitativi le capacità di engagement di un brand con il proprio pubblico, mettendole a confronto con quelle degli altri player del suo settore.  
   
   
PER LE IMPRESE CONSULENZA E INFORMAZIONE, NON CONTROLLI  
 
Bolzano, 11 giugno 2015 - Le imprese sono soggette alle ispezioni da parte di numerose diverse autorità. Di fronte alla moltitudine di enti controllanti per le imprese diventa difficile mantenere il quadro della situazione e superare tutti gli ostacoli burocratici. Va inoltre valutata l’effettiva necessità di talune ispezioni. Un articolo recentemente apparso sul quotidiano Il Sole 24 Ore ha analizzato più da vicino il tema dei controlli, elencando le varie tipologie di ispezione e le rispettive autorità competenti in Italia. In Alto Adige sono complessivamente 16 le autorità che effettuano 40 differenti ispezioni in imprese private; tra queste figurano l’Agenzia delle Entrate, l’Azienda sanitaria, i Comuni, l’Inail, l’Inps, l’Agenzia dell’ambiente, i Vigili del Fuoco, la Siae, i Carabinieri, la Guardia di Finanza e anche la Camera di commercio. I controlli riguardano ad esempio gli obblighi fiscali, la sicurezza sul lavoro e dei prodotti, le prescrizioni igieniche e ambientali. In questi ambiti esistono inoltre molti obblighi di comunicazione e procedure di autorizzazione. I controlli vengono effettuati indipendentemente dalle dimensioni e dal settore dell’impresa: ciò significa che una piccola impresa artigiana è soggetta alle stesse ispezioni previste per una grande azienda industriale. I costi dei controlli sono elevati, in particolare per le piccole imprese. Quando si presenta ad esempio la Guardia di Finanza, gli operatori economici devono dedicare in media sedici ore ai controlli, che diventano cinque se invece si presentano gli ispettori del lavoro. Complessivamente le verifiche sull’economia italiana costano 369 milioni di euro all’anno. Questi esempi dimostrano chiaramente quanta burocrazia ci sia in Italia e quali siano i suoi costi. “Sarebbe ora di riflettere su in che forma questi controlli siano utili e in che forma invece non lo siano, sulla loro frequenza e su eventuali doppioni”, dichiara il Presidente della Camera di commercio, Michl Ebner. Dall’elenco riportato dal quotidiano Il Sole 24 Ore emerge ad esempio che per i controlli in campo ambientale sono competenti cinque differenti istituzioni, in campo fiscale addirittura sette. Con un numero così elevato di enti che effettuano controlli sulla stessa materia le sovrapposizioni sono inevitabili. Una burocrazia di questa portata pesa soprattutto sulle spalle di imprenditrici e imprenditori. “La strada giusta per abbattere la burocrazia sarebbe mettere a disposizione già a priori una vasta offerta di consulenza e informazione invece che concentrarsi sulle ispezioni”, aggiunge Ebn  
   
   
“ROMA RESILIENTE”, UNA CONSULTAZIONE IN RETE. PER IL FUTURO DI ROMA SERVE MOBILITARE LE ENERGIE MIGLIORI DELLA CITTÀ  
 
Roma, 10 giugno 2015 - E’ partita oggi la consultazione on line di Roma Resiliente. Un questionario attraverso il quale i cittadini possono dire la loro sui punti di forza e i punti di debolezza della capitale e che contribuirà ad individuare le priorità per la strategia di resilienza della città. Chi voglia compilare il questionario lo trova nel sito del comune di Roma all’indirizzo https://docs.Google.com/forms/d/1sr5mtc4zmbrfrrixslmqp_kbabjskx8s6y-rz0qb7ii/viewform  Quello che “stiamo facendo con il progetto sulla resilienza, che realizziamo in partnership con la Rockefeller Foundation – commenta l’assessore alla Trasformazione urbana Giovanni Caudo – ha il sapore di una sfida in tempi di vuoto e degenerazione della politica, una sfida che abbiamo avviato sin dall’insediamento della giunta Marino”. “Vogliamo – spiega l’assessore - che i cittadini di Roma e coloro che nella capitale d’Italia vengono per lavoro e per studio, per affari o per goderne la bellezza, siano coinvolti dalle istituzioni e si prendano cura del futuro della città. Solo mettendo in moto le energie migliori della città, riusciremo a superare la crisi di prospettiva e di sviluppo su cui si è innestata la malapianta di mafia capitale”. “Per rendere le città più resilienti, non c’é nulla di più importante del sollecitare il punto di vista dei cittadini. E Roma Resiliente lo sta facendo in modo coraggioso ed esemplare. Aprendo una conversazione riguardo le sfide e le opportunità di Roma, la città disporrà di una prospettiva migliore su quali debbano essere le priorità da perseguire per diventare una città più resiliente”, dichiara Michael Berkowitz, Presidente di 100 Resilient Cities. Chi vorrà compilare il questionario si troverà di fronte a domande che riguardano i servizi urbani ma non soltanto questo, poiché ciò che si vuole indagare è come migliorare la capacità di Roma di rispondere alle esigenze dei cittadini negli ambiti più diversi, dalla salute, all’ambiente, allo sviluppo economico. Il questionario di Roma resiliente è stato realizzato grazie all’assessorato alla Trasformazione urbana, a Roma capitale, Roma Servizi per la mobilità e Atac.  
   
   
BOLZANO: BANDA LARGA, OGGI INCONTRO A ROMA DALLA MINISTRA GUIDI  
 
Bolzano,11 giugno 2015 - L´ampliamento della rete a banda larga: questo il tema al centro dell´incontro in programma l’ 11 giugno a Roma tra l´assessora provinciale Waltraud Deeg e la Ministra dello sviluppo economico Federica Guidi. L´incontro è stato organizzato dal deputato altoatesino Daniel Alfreider, il quale accompagnerà l´assessora Waltraud Deeg durante la visita alla Ministra dello sviluppo economico Federica Guidi. Al centro del colloquio vi sarà il programma locale di ampliamento della rete a banda larga alla luce degli obiettivi inseriti nell´agenda digitale italiana. Secondo il documento governativo, infatti, entro il 2020 l´85% della popolazione nazionale dovrà avere accesso a collegamenti internet con una velocità superiore ai 100 megabit al secondo.  
   
   
IL PRIMO MAKERBOT INNOVATION CENTER D’EUROPA NASCE ALLA LIUC – UNIVERSITÀ CATTANEO AL VIA I PRIMI CORSI RIVOLTI ALLE IMPRESE  
 
Castellanza, 11 giugno 2015 - Importante primato europeo per la Liuc – Università Cattaneo nel campo della fabbricazione digitale: è stato infatti inaugurato ieri mattina presso la sede dell’ateneo il primo Makerbot Innovation Center in Europa, frutto del recente accordo siglato con Makerbot Europe (Makerbot è una delle prime e più note aziende produttrici di stampanti 3D). Dopo i centri già nati all’interno della State University di New York, della Florida Polytechnic University e della University di Cincinnati, nasce alla Liuc un laboratorio basato su una rete di 20 stampanti 3D, che saranno usate sia dagli studenti della Liuc sia in corsi per imprenditori, tecnici e professionisti. Il Makerbot Innovation Center sarà gestito dai ricercatori di Smartup – Laboratorio Fabbricazione Digitale, un progetto di diffusione della cultura della fabbricazione digitale sviluppato congiuntamente dalla Liuc e dall’Unione degli Industriali della Provincia di Varese. “Dopo Smartup - ha commentato il Presidente della Liuc Michele Graglia - sviluppato in collaborazione con l’Unione degli Industriali della Provincia di Varese, e il progetto Digital Do It Yourself, che ha ottenuto un finanziamento pari a 2 milioni di euro nell’ambito del programma Horizon 2020, la Liuc aggiunge un altro importante tassello agli sforzi fatti nel campo della fabbricazione digitale con il Makerbot Innovation Center. Il primato europeo ci riempie di soddisfazione ma ancora di più ci convincono i contenuti di questa iniziativa, che porta alla Liuc un vero e proprio centro propulsore di innovazione per diversi target. Le prime iniziative rivolte alle imprese sono l’esempio concreto della costante vicinanza dell’Università al sistema produttivo e di un interesse trasversale per questo mondo, che va dai tecnici agli imprenditori”. All’inaugurazione è intervenuto anche Andreas Langfeld, General Manager Makerbot Europe, che ha espresso tutta la soddisfazione dell’azienda rispetto a questo nuovo traguardo. Dagli Usa è giunto poi il messaggio di Jonathan Jaglom, Ceo di Makerbot: “Siamo felici di questa partnership con la Liuc che ha permesso di aprire il primo Makerbot Innovation Center in Europa. La stampa 3D sta trasformando il modo di pensare, progettare, inventare e fabbricare. Il Makerbot Innovation Center permette alla Liuc di rendere questa potente tecnologia disponibile agli studenti e di prepararli per il mondo del lavoro di domani. Crediamo che il Makerbot Innovation Center potrà dare agli studenti un vantaggio competitivo creando un ambiente nel quale imprenditorialità, formazione e innovazione vengono coltivati e incoraggiati”. Anche l’Unione degli Industriali della Provincia di Varese ha tenuto a battesimo questa nuova realtà, con il suo neo – Presidente Riccardo Comerio: “Il terreno su cui si gioca la partita della competitività, anche per i settori manifatturieri puri e tradizionali, è quello dei servizi pre e post vendita, così come quello delle attività pre-produzione, ad esempio la prototipazione. È per questi motivi che la nuova manifattura che avanza è sempre più legata alla capacità di un continente, una nazione, un territorio di creare una rete di servizi in grado di fare da stimolo e da supporto all’implementazione nelle aziende della cosiddetta fabbricazione digitale. Il Makerbot Innovation Center, così come il nostro laboratorio di fabbricazione digitale, Smartup, nascono per questo. Per dotare di questi servizi le nostre imprese”. Il Presidente ha sottolineato anche come stiano cambiando i paradigmi alla base di qualsiasi modello produttivo: “In questo nuovo scenario – ha detto - la rincorsa dell’abbattimento dei costi di produzione attraverso i bassi salari, è stata sostituita ormai da tempo dallo sviluppo di tecnologie digitali di pre e post lavorazione in grado di ridurre non solo le spese di produzione, ma anche i tempi, rendendo oggi più importante di ieri riportare in Europa anche l’industria impegnata nel settore più maturo. Come quello tessile o della meccanica”. L’attività di formazione che verrà avviata all’interno del Makerbot Innovation Center coinvolgerà direttamente gli studenti della Liuc ed in particolare quelli iscritti al corso di laurea in Ingegneria Gestionale, come ha spiegato il Rettore, Valter Lazzari: “Con il Makerbot Innovation Center la Liuc si dota di un’infrastruttura all’avanguardia per la formazione nel campo della prototipazione e fabbricazione digitale. Abbiamo inserito nel piano di studi di Ingegneria un laboratorio di Creatività, Innovazione e Design in cui gli studenti potranno misurarsi direttamente con le stampanti 3D per acquisire skills imprescindibili per proporsi oggi con successo nel mondo del lavoro. Un’opportunità che si aggiunge alle numerose attività esperienziali proposte anche nei corsi di laurea in Economia e Giurisprudenza, in linea con l’idea di un’Università aperta alle più innovative forme di sapere e competenze che è propria della Liuc”. Direttore del Makerbot Innovation Center della Liuc sarà il prof. Luca Mari, Ordinario della Scuola di Ingegneria Industriale della Liuc e Direttore di Smartup – Laboratorio Fabbricazione Digitale: “L´attivazione dell´Innovation Center - ha detto - è per la nostra Università una sfida duplice: vogliamo che sia uno strumento per rendere i percorsi di formazione dei nostri studenti sempre più interessanti e capaci di rispondere alle esigenze della società che cambia e nello stesso tempo vogliamo continuare a lavorare per rendere l´Università sempre più aperta al territorio, un luogo di dialogo che promuove l´innovazione anche mettendo alla prova tecnologie come la stampa 3D, che dell´innovazione sono elementi abilitanti”. L’inaugurazione è stata anche l’occasione per presentare i primi corsi per le imprese, in programma per i prossimi 24 e 25 giugno (“Corso pratico sulla stampa 3D”) e 15 e 16 luglio (“Corso pratico sulla prototipazione con stampa 3D”). Il primo corso vuole avviare i partecipanti alla fabbricazione digitale tramite un approccio pratico alla realizzazione di artefatti con tecnologie di stampa 3D, mentre il secondo si focalizzerà in modo particolare sui processi di design e prototipazione di nuovi prodotti. Ogni partecipante progetterà e realizzerà oggetti 3D a partire da un catalogo di modelli, utilizzando una postazione Pc pronta per la modellazione tridimensionale e una stampante 3D dedicata. Per tutte le informazioni sui corsi e più in generale sull’attività del Makerbot Innovation Center: ic.Liuc.it  
   
   
RICERCA: FVG, SERVE RINNOVO ACCORDO SU COORDINAMENTO ENTI  
 
Trieste, 11 giugno 2015 - Occorre arrivare presto a un rinnovo e aggiornamento dell´Accordo per il coordinamento degli Enti di ricerca (Cer) presenti in Friuli Venezia Giulia. Lo ha sottolineato l´assessore regionale all´Università e Ricerca, Loredana Panariti, intervenendo nell´Aula dei gruppi parlamentari della Camera dei deputati all´incontro "I centri scientifici internazionali in Italia per il sistema della ricerca e per il Paese", promossa dal ministero degli Affari esteri (Mae), alla presenza del ministro dell´Università e Ricerca Stefania Giannini e del sottosegretario del Mae Mario Giro. Nella sezione del convegno dedicata alla presentazione dei centri scientifici, sono intervenuti anche i responsabili di due istituzioni internazionali di Trieste, il direttore dell´Ictp (International Centre for Theoretical Physics) Fernando Quevado e il direttore generale dell´Icgeb (International Centre for Genetic Engineering and Biotechnology) Mauro Giacca. L´accordo, come ha ricordato l´assessore, è stato sottoscritto nel 2004 dalla Regione, dai ministeri degli Affari esteri e dello Sviluppo economico per creare un Coordinamento dei Centri di ricerca del Friuli Venezia Giulia (Cer). Nel suo intervento, Loredana Panariti ha richiamato l´attenzione sulla forte presenza di istituzioni di ricerca in regione: accanto alle tre università (Trieste, Udine, Sissa) ci sono Ictp, Icgeb, Sincrotrone, Istituto nazionale di Oceanografia e Geofisica - solo per citare i principali - e una rete di parchi scientifico-tecnologici. Nello spiegare le ragioni che suggeriscono di rinnovare l´Accordo, Panariti ha detto che "è necessario adeguarlo alle nuove esigenze espresse dal territorio regionale e al nuovo contesto di riferimento". "D´altro lato, a livello regionale, si avverte la necessità - ha aggiunto - di rafforzare una ´rete scientifica di eccellenza´, affinché le istituzioni scientifiche di valenza nazionale e internazionale che operano in regione possano, nel rispetto delle singole autonomie, aumentare la propria capacità di azione, attrattività e competitività a livello nazionale e mondiale, nonché per favorire un migliore coordinamento nelle attività scientifiche e una condivisione di servizi". "Il nuovo Accordo, che ha già ricevuto un primo parere positivo dal Mae - ha aggiunto - costituirebbe pertanto non solo uno sviluppo e una necessaria evoluzione dei contenuti e dei risultati conseguiti dall´attività precedente, ma un modello da applicare su scala sovraregionale, nazionale anche con riferimento alle due macrostrategie Adriatico-ionico (Eusair) e Alpina (Eusalp), ai fondi a gestione diretta e a quelli strutturali e di investimento". "Inoltre - ha concluso - potrebbe supportare l´implementazione della Strategia regionale di specializzazione intelligente (S3), con particolare riferimento al percorso di continuo coinvolgimento dei portatori di interesse".  
   
   
AOSTA: GRADUATORIE REGIONALI AD ESAURIMENTO DEL PERSONALE DOCENTE ED EDUCATIVO: SCIOGLIMENTO DELLA RISERVA, INCLUSIONE NEGLI ELENCHI DI SOSTEGNO E INSERIMENTO TITOLO DI RISERVA DEI POSTI DALL’ANNO SCOLASTICO 2015/2016  
 
 Aosta, 11 giugno 2015 - L’assessorato dell’istruzione e cultura informa che, a seguito del decreto ministeriale 3 giugno 2015, n. 325, è stata emanata la circolare della Struttura personale scolastico della Sovraintendenza agli Studi concernente l’iscrizione a pieno titolo, dall’anno scolastico 2015/2016, nelle graduatorie ad esaurimento della Regione Valle d’Aosta degli aspiranti inclusi con riserva di conseguimento del titolo di accesso che conseguono, entro la data del 30 giugno 2015, il titolo di abilitazione e l’inserimento negli elenchi di sostegno degli aspiranti inclusi nelle predette graduatorie che, entro la stessa data del 30 giugno 2015, conseguono il titolo di specializzazione per il sostegno. L’iscrizione a pieno titolo e/o l’inserimento negli elenchi di sostegno deve avvenire esclusivamente attraverso la presentazione dell’apposito modulo di domanda reperibile sul sito www.Scuole.vda.it  all’indirizzo: http://www.Scuole.vda.it/index.php/docenti/reclut  e presso l’Ufficio Relazioni con il Pubblico della Regione Valle d’Aosta. La stessa circolare detta, inoltre, disposizioni per la presentazione delle domande per l’inserimento negli elenchi dei beneficiari del diritto alla riserva di posti attraverso il modello 3 ministeriale, reperibile sempre all’indirizzo di cui sopra e presso l’Ufficio Relazioni con il Pubblico. Le domande dovranno essere spedite a mezzo raccomandata alla Sovraintendenza agli Studi della Valle d’Aosta – Personale Scolastico, Piazza Deffeyes, 1 - Aosta, ovvero dovranno essere consegnate a mano presso l’Ufficio Relazioni con il Pubblico, al piano terra del Palazzo Regionale – Piazza Deffeyes, 1 – Aosta entro e non oltre le ore 14.00 del giorno 2 luglio 2015. Per ulteriori informazioni gli interessati possono rivolgersi alla Struttura personale scolastico, telefonando ai seguenti numeri: 0165/273283 – 3335.  
   
   
BOLZANO; STANZIATI 6,4 MILIONI DI EURO PER BORSE DI STUDIO  
 
Bolzano, 11 giugno 2015 - La Giunta provinciale ha stanziato poco meno di 6,4 milioni di euro a favore di borse studio per studenti delle scuole superiori e delle professionali. La Giunta provinciale ha stanziato 6,398 milioni di Euro per borse di studio a favore di studenti delle scuole superiori e professionali. L´importo delle borse di studio varia a seconda del reddito, da un massimo di 2.800 ad un minimo di 1.300 Euro. Per ulteriori informazioni gli interessati possono consultare il sito della Ripartizione diritto allo studio, università e ricerca scientifica, Ufficio assistenza scolastica, via Andreas Hofer,18 (Ii piano, stanza 205) Tel. 0471 413305 - 412925 e http://www.Provincia.bz.it/diritto-allo-studio/default.asp  
   
   
TALVERA A BOLZANO: INTERVENTI DI VALORIZZAZIONE IDRO-ECOLOGICA  
 
Bolzano, 11 giugno 2015 - Conclusa prima tranche di interventi di valorizzazione idro-ecologica lungo il fiume Talvera a Bolzano. Soddisfazione dela parti coinvolte che ne hanno preso visione in un sopralluogo. Ulteriori lavori programmati per il prossimo inverno. Quali interventi ambientali compensativi di Se Hydropower per lo sfruttamento idroelettrico secondo la direttiva Ue sui corsi d´acqua, come spiega l´assessore provinciale Arnold Schuler, nei mesi scorsi lungo il Talvera a Bolzano la Ripartizione Opere idrauliche ha eseguito una serie di lavori per migliorare lo stato idro-ecologico del corso d´acqua. Gli interventi hanno interessato la zona della confluenza Talvera/isarco, il tratto fra Ponte Talvera e Ponte S.antonio e la zona ai piedi di Castel Roncolo. Le opere, come aggiunte il direttore della Ripatizione Opere idrauliche della Provincia, Rudolf Pollinger, contribuiscono a porre in sicurezza la città di Bolzano da fenomeni di esondazione e di erosione. Inoltre, molti cittadini possono godere delle nelle zone rivitalizzate quale aree di relax in pieno ambito urbano. Avvalendosi di massi ciclopici, sopra e sotto le briglie di consolidamento, sono state predisposte delle rampe che modificando la struttura morfologica del letto del fiume, facilitano il passaggio ed il superamento dei dislivelli per la fauna ittica. Inoltre è stata mitigata la formazione di gorghi ai piedi delle briglie, dove in passato si sono riscontrati anche incidenti mortali. I lavori, che proseguiranno nella stagione secca, il prossimo inverno, sono stati eseguiti su progetto di Peter Hecher della Ripartizione Opere idrauliche, a cura delll´Ufficio Sistemazione bacini montani Nord con la supervisione di Philipp Walder.