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GIOVEDI

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Notiziario Marketpress di Giovedì 06 Novembre 2014
L´ANDALUSIA OSPITA LA CONFERENZA INTERNAZIONALE DI MED-DESIRE  
 
Siviglia, 6 Novembre 2014 - L´agenzia Andalusa dell¡¯Energia organizza la Conferenza Internazionale Nuovi mercati, nuove sfide per le rinnovabili e l¡¯efficienza energetica nella regione del Mediterraneo, in programma il prossimo 13 novembre presso l¡¯Hotel Nh Collection di Siviglia (Spagna). La conferenza rientra tra le attività di capitalizzazione del progetto Med-desire - Mediterranean Development of Support schemes for solar Initiatives and Renewable Energies. Alla conferenza prenderanno parte esperti di levatura internazionale che discuteranno degli sviluppi dei programmi di cooperazione dell¡¯Unione Europea per il 2020, cos¨¬ come le recenti evoluzioni normative e le azioni innovative a sostegno dell¡¯energia da attuare nel prossimo periodo, in accordo con le linee guida messe a punto dall¡¯Ue in materia di Energia e cambiamenti climatici. I partecipanti saranno inoltre aggiornati sui risultati di altri progetti sviluppati nell¡¯ambito del programma di cooperazione territoriale Cbc Enpi Bacino del Mediterraneo e sulle esperienze condotte dai paesi del bacino del Mediterraneo nel campo dell¡¯efficienza energetica e delle energie rinnovabili, al fine di consentire un proficuo scambio di punti di vista. La conferenza internazionale ¨¨ suddivisa in due sessioni. Nella prima, intitolata ¡°Presente e futuro della cooperazione nord-sud del bacino del Mediterraneo¡±, saranno analizzati i risultati delle attivit¨¤ di cooperazione nord-sud e le strategie da attuare nel prossimo periodo. Saranno inoltre presentati i progetti di successo nell¡¯ambito delle rinnovabili e dell¡¯efficienza energetica. La seconda sessione, ¡°Opportunit¨¤ per le rinnovabili e l¡¯efficienza energetica nel Mediterraneo¡±, sar¨¤ dedicata all¡¯attuale mercato delle rinnovabili e dell¡¯efficienza energetica nel bacino del Mediterraneo e alle prospettive a breve e medio termine. Oltre al progetto Med-desire saranno presentati gli altri progetti Enpi sul solare: Didsolit-pb (Development and Implementation of Decentralized Solar Energy-related Innovative Technologies for Public Buildings in the Mediterranean Basin Countries), il cui obiettivo ¨¨ promuovere e realizzare tecnologie innovative e trasferimento di know©\how nel campo dei sistemi di energia solare su piccola scala che possono essere integrati negli edifici pubblici; Foster in Med (Fostering Solar Technology in the Mediterranean area), che intende costruire un know-how condiviso nella Regione del Mediterraneo sulle tecnologie del solare fotovoltaico; e Medsolar (Mashreq Energy Development - Solar - Med-solar), volto alla promozione e alla realizzazione di tecnologie innovative e al trasferimento di know-how nell¡¯ambito dell¡¯energia solare, e in particolare dei sistemi fotovoltaici. Gli interessati a partecipare alla Conferenza Internazionale possono registrarsi gratuitamente qui. Med-desire Med-desire mira a diffondere l¡¯efficienza energetica, e l¡¯energia solare in particolare, in tutta l¡¯area del Mediterraneo. Obiettivo del progetto ¨¨ eliminare gli ostacoli relativi al quadro giuridico, normativo, economico ed organizzativo che impediscono la diffusione delle tecnologie di energia solare distribuita e sostenere il trasferimento di buone pratiche replicabili in materia di efficienza energetica. Co-finanziato dall´Unione Europea attraverso il Programma Cbc Enpi Bacino del Mediterraneo 2007-2013 per un importo di circa 4.192.000 euro, il progetto faciliter¨¤ l´adozione di energia solare e dell¡¯efficienza energetica nelle regioni di destinazione, attraverso la realizzazione di un¡¯efficace cooperazione transfrontaliera tra i paesi partner e la sensibilizzazione dei cittadini sui relativi benefici per l´ambiente e per lo sviluppo locale sostenibile. La partnership del Progetto strategico Med-desire si compone di nove partner da cinque Paesi: Italia, Spagna, Tunisia, Libano ed Egitto. Per l¡¯Italia sono coinvolti la Regione Puglia ¨C Area Politiche per lo Sviluppo, il Lavoro e l¡¯Innovazione ¨C Servizio Ricerca Industriale e Innovazione (Lead Partner); l¡¯Arti, l¡¯Agenzia regionale per le Tecnologie e l¡¯Innovazione (co-attuatore del progetto); il Ministero dell¡¯Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare; l¡¯Enea - Agenzia Nazionale per le nuove tecnologie, l¡¯energia e lo sviluppo economico sostenibile. I tre partner spagnoli sono l¡¯Agenzia Andalusa per l¡¯Energia (Aae), l¡¯Istituto Andaluso di Tecnologia (Iat) e il Centro di Ricerche Energetiche, Ambientali e Tecnologiche ¨C Piattaforma di Almeria (Ciemat ¨C Psa). Sulla sponda sud del Mediterraneo, sono coinvolti l¡¯Agenzia Nazionale Tunisina per la Conservazione dell¡¯Energia (Anme), il Centro Libanese per la Conservazione dell¡¯Energia (Lcec) e l¡¯Autorit¨¤ Egiziana per l¡¯Energia Nuova e Rinnovabile (Nrea). Per ulteriori informazioni sul progetto http://www.med-desire.eu/    
   
   
IDROCARBURI, ASSESSORE CAMPANIA CHIEDE FERMO TRIVELLAZIONI E PROPONE A GIUNTA RICORSO CONSULTA. CALDORO: TENER CONTO PREOCCUPAZIONI ED ESIGENZE COMUNITÀ  
 
Napoli, 6 novembre 2014 - “Ho proposto, con richiesta inviata all’ufficio legislativo della Giunta, di presentare ricorso alla Corte costituzionale per ottenere che sia dichiarata la incostituzionalità dell’art 38, per contrasto con quanto enunciato all’articolo 117 della Costituzione sulla legislazione concorrente tra Stato e Regioni. In materia di attività di ricerca e coltivazione di idrocarburi, chi amministra i territori, con il confronto fra i diversi enti ed i cittadini, è in grado di valutare pienamente le conseguenze ambientali e gli eventuali impatti che tali attività possono avere sull’economia dei territori coinvolti nei diversi settori produttivi e sull’ambiente. È evidente che tecnicamente, per spiegare la sua efficacia, il ricorso dovrà essere proposto contro la legge di conversione del Decreto Sblocca Italia, che spero, ancora, possa, nella sua redazione ed approvazione definitiva, fare ammenda degli errori che caratterizzano l’art. 38 del Dl. Voglio, quindi, essere ancora fiducioso in un ravvedimento del Governo.” Così Vittorio Fucci, assessore al Commercio, Artigianato, Indirizzo e Coordinamento in materia di attività di ricerca ed estrazione di idrocarburi della Regione Campania. “Devono essere i cittadini a poter scegliere”,conclude Fucci. “Nessuna impostazione ideologica da parte della Regione. Queste iniziative devono tenere conto delle preoccupazioni e delle esigenze della comunità. I processi non possono essere imposti ma vanno condivisi” aggiunge il presidente della regione Campania Stefano Caldoro. “Sono certo il Governo ed i parlamentari riusciranno a trovare la migliore sintesi”,conclude il presidente.  
   
   
URBANISTICA ATELIER CASTELLO, IN ESPOSIZIONE I PROGETTI PER IL FUTURO DELLA PIAZZA  
 
Milano, 6 novembre 2014 – Giovedì 6 novembre, alla Triennale Milano, alle ore 19, inaugura la mostra ‘#Atelier Castello’, in viale Alemagna 6, che fino all’8 dicembre: saranno esposti gli undici progetti di architettura partecipata nati dal percorso voluto dal Comune per ‘disegnare’ insieme alla città il futuro di piazza Castello a seguito della scelta dell’Amministrazione di pedonalizzazione l’area. I progetti esposti sono il frutto degli undici incontri pubblici, che si sono svolti nel mese di luglio all’Expo Gate con gli studi di architettura (Studio Albori, Guidarini&salvadeo, Morpurgo De Curtis, Onsite Studio, Obr Open Building Research, Matteo Fantoni Studio, Park Associati, Piuarch, Attilio Stocchi, Urbana e Marco Zanuso), invitati da Triennale Milano a partecipare al percorso partecipato. Durante gli incontri gli urbanisti si sono confrontati con cittadini, residenti, comitati, commercianti e associazioni del territorio raccogliendo idee e opinioni sul futuro di piazza Castello. Fino al 16 novembre, inoltre, prosegue la consultazione online dei cittadini che, sul sito del Comune, possono esprimere le loro opinioni sui progetti di architettura partecipata da realizzare nel 2015 in piazza Castello. Finora sono oltre duemila le opinioni espresse dai milanesi, che stanno particolarmente apprezzando i progetti che valorizzano il verde e le attività culturali. Nel momento in cui l’Amministrazione dovrà scegliere i progetti da realizzare sarà considerata con attenzione l’opinione dei cittadini emersa dalla consultazione online, insieme anche ad altri parametri di giudizio come la fattibilità, la sostenibilità economica, l’impatto sul contesto e la rapidità di esecuzione dei lavori.  
   
   
CASTELLO SFORZESCO, RINASCE LA FONTANA ‘TORTA DEGLI SPOSI’ DOPO 15 ANNI LA FONTANA RIACQUISTA NUOVO SPLENDORE, ABBELLENDO ULTERIORMENTE UNO DEI LUOGHI PIÙ AMATI DA MILANESI E TURISTI  
 
Milano, 6 novembre 2014 – I grandi giochi d’acqua hanno ripreso ad abbellire piazza Castello. La grande fontana chiamata dai milanesi la ‘Torta degli Sposi’ è tornata in attività: nuovi colori, un innovativo impianto di illuminazione Led che garantisce anche un maggiore risparmio energetico e un´opera di riqualificazione complessiva della struttura. L´intervento conservativo è stato realizzato dal Comune di Milano in 90 giorni di lavori, per un costo di circa 200 mila euro. “Dopo 15 anni – ha dichiarato l’assessore ai Lavori pubblici e Arredo urbano Carmela Rozza - la fontana di piazza Castello acquista nuovo splendore, grazie alla suggestiva illuminazione e alla pulizia delle pietre, tornando così ad abbellire uno dei luoghi della città più frequentati e amati da cittadini e turisti. Dopo la nuova pista ciclabile e con la fontana ristrutturata, tutta l’area del Castello Sforzesco acquista ancora più fascino ed è pronta ad accogliere, durante il semestre di Expo, tanti eventi e tante persone provenienti da tutto il mondo". L’intervento di riqualificazione ha riguardato, in particolare, la ripulitura della fontana dai residui dello smog, la risistemazione dei materiali sottoposti al degrado naturale, alla continua erosione dell´acqua e agli atti vandalici perpetrati in diverse occasioni negli ultimi anni: cause diverse tra loro, che hanno contribuito alla formazione di depositi e croste nere sulle superfici architettoniche dell´opera, in aggiunta alle copiose fessurazioni e lesioni lungo tutti i rivestimenti lapidei più sottili. I lavori sono consistiti nella pulizia e protezione delle superfici lapidee mediante un accurato lavaggio preventivo, nella rimozione delle incrostazioni, nella sostituzione delle lastre danneggiate nella loro complessità lungo il bordo vasca esterno, nel ripristino delle porzioni mancanti e danneggiate. Inoltre, è stato effettuato il rifacimento del manto di impermealizzazione della vasca di accumulo sottostante. A completamento dell’opera sono stati realizzati interventi migliorativi di alcuni componenti idraulici ed elettrici, nonché di apparati di servizio. In ultimo è stato applicato un protettivo finale sulle superfici lapidee. L’altro elemento caratterizzante del restauro è il nuovo impianto di illuminazione con tecnologia Led. E’ composto da 180 fari che illuminano le vasche e assicurano un risparmio energetico di circa l´80% rispetto al precedente impianto ad incandescenza: è così assicurato un risparmio diretto in termini di consumi energetici ed indiretto in termini manutentivi, grazie alla maggior longevità degli apparecchi di nuova generazione. La fontana, conosciuta anche come ‘Torta degli Sposi’, ha un diametro di circa 38 metri. È costituita da un corpo centrale rivestito in masselli lavorati, inserito nel sistema di vasche basse costituenti la parte più estesa dello specchio; in particolare, le vasche minori, collocate a quote man mano più elevate procedendo verso nord, costituiscono il sistema di vasche degradanti, architettonicamente studiate per generare il sistema di gioco a cascatelle lungo metà del perimetro della fontana. L’apparato lapideo della fontana è costituito da masselli e lastre in Pietra di Vicenza, materiale molto delicato, di origine sedimentaria e ricco di occlusioni fossili. Il fondo vasca della fontana è costituito da un massetto industriale al quarzo grigio, particolarmente resistente, realizzato a finitura e protezione del manto di impermeabilizzazione posato in occasione della completa ricostruzione dell’opera avvenuta nel 1999. La versione attuale della fontana di piazza Castello fu realizzata alla fine degli anni ’90 del secolo scorso mediante il recupero di buona parte delle componenti architettoniche della versione realizzata nel 1940 da parte di Aem e smontata nel 1960, dopo circa 20 anni di attività, per la costruzione della metropolitana. Https://www.youtube.com/watch?v=niacvqo4-v0&list=uu9kizwfptohi77rg47ggq7w    
   
   
PROTOCOLLO EDILIZIA RESIDENZIALE. VENDOLA: "STOP AL CONSUMO DI SUOLO"  
 
 Bari, 6 novembre 2014 - “L’emergenza abitativa è sempre stato uno degli alibi che ha dato forza ai processi di cementificazione del territorio, fino a produrre una condizione veramente paradossale: la decrescita demografica, fotografata dal recente Rapporto Svimez, nonostante un’intensità del processo di cementificazione che non ha eguali nel resto d’Europa”. Così il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola sottoscrivendo questa mattina, insieme all’Assessore alla Qualità del Territorio Angela Barbanente, il Protocollo d’Intesa “per la programmazione di interventi di edilizia residenziale pubblica e l’adozione di misure urgenti per fronteggiare l’emergenza abitativa nella città di Bari”. “Io credo – ha spiegato Vendola – che bisogna partire da questo dato: non è vero che i quartieri mostruosi sono cresciuti e si sono riprodotti per rispondere all’emergenza abitativa. Noi non ci possiamo porre l’obiettivo dello stop al consumo di suolo come se si trattasse di imporre un codice etico astratto. Il no al consumo di suolo può essere il frutto combinato della crescente consapevolezza dell’irreparabile danno che si determina quando scompare il territorio rurale”. Secondo Vendola, quindi, “bisogna operare affinché questo stop al consumo di suolo non sia percepito come una vessazione, ma sia il contenuto di un’altra idea, che deve comunque rispondere all’emergenza abitativa. Il punto è far emergere il patrimonio edilizio esistente, che è largamente occultato”. “La dimensione dell’abbandono e del degrado – ha continuato il Presidente della Regione Puglia – di immobili, palazzine, quartieri è uno dei grandi problemi del nostro Paese. Per noi è molto importante lavorare perché emerga la realtà e, soprattutto, perché si possa fare del recupero e del riuso del patrimonio costruito la leva per dare risposte alla domanda di alloggio”. In questi anni, ha ricordato Vendola, “in Puglia abbiamo riqualificato il 50 per cento del patrimonio di edilizia residenziale pubblica. Questo è un dato che non ha comparazioni con nessun’altra regione d’Italia e rappresenta, dal punto di vista concreto della convenienza e non della predicazione astratta, la possibilità di rendere cogente lo stop al consumo di suolo. Si tratta, contemporaneamente, di riqualificare luoghi senza qualità, quartieri a perdere; di riqualificarli non secondo la logica del mettere la toppa sul buco, ma immaginarli come laboratori di ricostruzione delle forme di comunità. Riqualificazione significa mettere insieme tante azioni che vanno dall’efficientamento energetico al social housing, dall’abbattimento dei consumi idrici sino agli spazi verdi e ai servizi”. “Il Protocollo che firmiamo oggi – ha concluso Vendola – insieme al Sindaco di Bari, è una risposta quantitativamente e qualitativamente gigantesca e impegnativa, ma non è uno spot. Vi invito a guardare cosa sono gli alloggi Iacp oggi e cosa erano qualche anno fa: icone del degrado. Oggi sono oggetto di una riqualificazione strutturale ed estetica che ha ridato l’orgoglio e il senso dell’abitare ad un intero quartiere che si è sempre autopercepito come marginale e come periferia abbandonata”.  
   
   
FIRMA ACCORDO SU EMERGENZA ABITATIVA NEL COMUNE DI BARI  
 
Bari, 6 novembre 2014 - Nell’ambito della sottoscrizione del protocollo d’intesa per la programmazione di interventi di edilizia residenziale pubblica e l’adozione di misure urgenti per fronteggiare l’emergenza abitativa nella città di Bari, firmato ieri a margine del Consiglio regionale dal presidente Vendola, dal sindaco di Bari Antonio Decaro e dal direttore dell’Arca Puglia Centrale (ex Iacp Bari), la vicepresidente e assessore all’Assetto del Territorio, Angela Barbanente ha dichiarato che “questo protocollo ha notevole importanza, perché coordina e rende sinergiche le attività di Comune, Regione e Arca Puglia Centrale e risponde in modo efficace e complessivo alla domanda di alloggi nel capoluogo regionale, dove alcune famiglie sono in vera e propria emergenza” “Già con le leggi regionali – ha aggiunto - come la 80 del 2014, abbiamo sancito le condizioni per l’accesso e la permanenza negli alloggi pubblici e fissato i canoni minimi e massimi per i canoni sociali di affitto. Ricordiamo anche la legge sui sottotetti, che rende praticabile l’uso di spazi come i porticati da adibire anche in deroga, ad abitazioni. Con questo protocollo prendiamo impegni per la ultimazione di alloggi già in costruzione (a Bari ce ne sono 362 in vari quartieri), con tempi certi per le famiglie in attesa. Inoltre l’Arca Puglia centrale si impegna a emanare un avviso pubblico per il censimento di alloggi pubblici o privati, da recuperare in meno di 180 giorni, per metterli a disposizione degli aventi diritto in tempi brevi. Il Comune di Bari poi si è impegnato a istituire l’agenzia per l’affitto, che avrà un forte sostegno anche finanziario da parte della Regione”.  
   
   
EDILIZIA, PROCEDURE PIÙ SNELLE CON IL SOFTWARE SIEDER  
 
Bologna, 6 novembre 2014 - Tutte le istanze e le comunicazioni relative ai dati previsti per effettuare un intervento edilizio – dalle fasi iniziali fino alla sua conclusione – direttamente dal computer del professionista alla pubblica amministrazione. E’ quanto consente di fare Sieder (Sistema informativo Edilizio Emilia-romagna), software integrato messo a punto dalla Regione per l’avvio e la gestione di un processo di trasformazione nel settore delle pratiche edilizie. Presentato oggi durante un convegno nella Sala polivalente dell’Assemblea legislativa, Sieder offre una “scrivania unica” con cui il professionista può avviare procedimenti edilizi su tutto il territorio regionale e consultare lo stato di avanzamento delle proprie pratiche e le notifiche dei Comuni. Al tempo stesso, funge da database per pratiche già presentate, guida il professionista durante la redazione dell’istanza garantendone correttezza e congruità dei dati inseriti e consente la compilazione via web di tutte le istanze edilizie e il successivo invio. Obiettivi di Sieder, dunque, sono la semplificazione amministrativa, la gestione digitale e automatizzata delle pratiche edilizie, la standardizzazione delle procedure e il monitoraggio dell’attività. Con Sieder inoltre la Regione vuole offrire un accompagnamento agli enti locali anche nell’utilizzo della modulistica edilizia unificata, nell’ottica di uno snellimento delle procedure e di una sempre maggiore interazione con i professionisti. La sperimentazione applicativa del prodotto (sperimentazione di secondo livello) è partita a novembre 2014 e terminerà entro la fine dell’anno. L’intenzione è di collaudare Sieder anche dal punto di vista applicativo in ambiente di lavoro (e non di test) con pratiche reali e poter disporre del software per l’inizio del 2015 (5 gennaio 2015, con l’entrata in vigore della modulistica edilizia unificata). Gli enti coinvolti nella sperimentazione sono tre Unioni di Comuni (Bassa Romagna, Terre e Fiumi, Valli e delizie), un capoluogo (Ferrara) e un Comune in forma singola (Riccione). La diffusione dell’applicativo su scala regionale sarà seguito da Lepida Spa (con la collaborazione di Anci) che sta curando anche le installazioni delle “Anagrafi comunali degli immobili” (Aci). Spetterà alla nuova giunta regionale stabilire nel dettaglio i tempi e le modalità con cui il software dovrà essere progressivamente utilizzato dagli enti in modo obbligatorio.  
   
   
ABUSIVISMO, LOMBARDIA: LOTTA SENZA QUARTIERE  
 
 Milano, 6 novembre 2014 - Via Famagosta, 4. Milano. Sono quasi le 21 martedì 4 novembre. La porta di un appartamento al primo piano di uno stabile dell´Aler viene scardinata senza troppe difficoltà. Il gruppo tenta di occupare la casa. Gli inquilini dello stabile capiscono cosa sta accadendo e avvertono subito la Polizia. Ne nasce una colluttazione. Una signora, madre di 2 figli, rimane leggermente ferita e viene trasportata al San Paolo. Il tentativo di occupazione fallisce grazie anche al veloce arrivo delle Forze dell´ordine. Non passa neanche mezz´ora e lo stesso appartamento è nuovamente preso d´assalto. Gli inquilini esasperati riescono ad allontanare coloro che tentano di occupare. E´ una storia che si ripete. Tutti i giorni. Più volte al giorno in tantissimi quartieri popolari della città. Istituzioni Devono Farsene Carico Congiuntamente - "La lotta all´abusivismo deve essere senza quartiere. E le Istituzioni se ne devono fare carico congiuntamente, perché chi occupa toglie a chi ne ha davvero diritto, e magari è in graduatoria da anni, la possibilità di avere una casa". L´assessore regionale alla Casa, Housing sociale e Pari opportunità Paola Bulbarelli ha voluto recarsi di persona in diversi quartieri della città per capire cosa davvero sta succedendo. Prima via Giambellino. Un quartiere "caldissimo", dove l´abusivismo è arrivato ormai al 30 per cento. Storie drammatiche di gente che ha perso tutto si intrecciano a racconti di vere e proprie organizzazioni, che ´gestiscono´ le case vuote perché non assegnabili. E poi via Ovada e via Famagosta. I problemi sono sempre gli stessi. C´è anche chi si è arrangiato e, sapendo di non poter chiedere l´allacciamento del gas, ha fatto tutto da solo, realizzando veri e propri impianti, mettendo a rischio non solo la propria vita, ma anche quella di chi gli abita vicino. Riassegnare Gli Alloggi In 48 Ore - "A Milano sono troppi gli alloggi sfitti - ha detto Bulbarelli - e la lotta alle occupazioni non può che partire da qui. Una casa lasciata vuota troppo a lungo è troppo allettante per chi un tetto non ce l´ha e per chi sa che può sfruttare la debolezza altrui per fare due soldi". 120 Milioni Per Il Recupero Degli Alloggi - La strada dunque è quella di sistemare gli alloggi e riassegnarli in tempi brevissimi: 48, massimo 72 ore. "Per il loro recupero - ha ricordato Bulbarelli - abbiamo messo tutte le risorse a disposizione dell´Assessorato: 25 milioni in una prima tranche e altri 120 in una seconda. In 3 anni contiamo di riconsegnare 1.800 alloggi". In via Famagosta sembra che questo sistema funzioni. Nell´appartamento preso di mira ieri oggi erano già al lavoro i muratori. Vigilantes? Tutor Dell´aler Sono Già Al Lavoro - "Stamattina - ha proseguito Bulbarelli - il sindaco di Milano in un´intervista ha parlato di ´vigilantes´. Di cosa stiamo parlando? I tutor dell´Aler ci sono da diverso tempo. Ho scritto diverse lettere al prefetto, perché non si fa abbastanza contro gli abusivi. Ho ripetutamente chiesto un coordinamento sulla questione; ho fatto Tavoli e riunioni, ma non si è mai arrivati a nulla". L´assessore si domanda dunque se ci si trovi di fronte a un caso di sicurezza ´fai da te´ da parte del Comune. Va Bene L´esercito Come Deterrente - A chi le chiedeva cosa pensava della proposta di usare l´esercito, Bulbarelli ha ricordato che questo non ha nessun potere "esecutivo". "Andrebbe benissimo come deterrente - ha detto -, per prevenire questi reati e per far percepire agli inquilini maggiore sicurezza". Per l´assessore dunque, quella all´abusivismo, non può essere una lotta fatta solo di slogan perché "poi bisogna capire dove mettere le famiglie e i bambini che sono buttati fuori di casa. Non si possono dividere mamme e figli". Ed è esattamente per questo motivo che Bulbarelli ha già iniziato un lavoro con Terzo settore, Onlus e Case famiglia, così da sopperire anche alle carenze di assistenti sociali.  
   
   
SGL CARBON, AL MISE DELINEATO IL PIANO INDUSTRIALE: RIENTRO DI TUTTI I LAVORATORI STRETTA FINALE DEL NEGOZIATO CON MOREX, GOVERNO IMPEGNATO PERCHE’ VADA IN PORTO  
 
Roma, 5 ottobre 2014 - Si avvia alla stretta finale il negoziato tra Sgl Carbon e Morex, l’impresa intenzionata a rilevare lo stabilimento di Narni che produce torce per forni elettrici siderurgici. Ueru, durante la riunione del Tavolo al Ministero dello Sviluppo Economico- presieduta dal Vice Ministro Claudio De Vincenti- sono state illustrate le linee generali del piano industriale di Morex che prevede il riassorbimento graduale di tutti i lavoratori del sito umbro. A confrontarsi sul futuro produttivo ed occupazionale dell’insediamento: le Istituzioni locali- con l’Assessore alle Attività Produttive della Regione Umbria Vincenzo Riommi, il Sindaco di Narni Francesco De Robotti, esponenti della Provincia di Terni- i rappresentanti di Sgl Carbon e le organizzazioni sindacali nazionali, territoriali e le Rsu. Ora è il momento di concretizzare la trattativa tra le due aziende e di approfondire il confronto tra il nuovo investitore e le rappresentanze dei lavoratori. Il Governo ha garantito il massimo del sostegno affinchè l’obiettivo del mantenimento di una realtà produttiva importante come lo stabilimento di Narni sia raggiunto.  
   
   
OFFICINE RISTORI, FIRMA DELL´ACCORDO SU STIPENDI, AMMORTIZZATORI, RIPRESA PRODUTTIVA  
 
Firenze 6 novembre 2014 – La ripresa dell´attività produttiva, le garanzie sul pagamento degli stipendi e gli ammortizzatori sociali da utilizzare nella fase di ammissione al concordato. Questi gli obiettivi sui quali si è raggiunta un´intesa nell´incontro sulle Officine Ristori convocato ieri dall´assessore alle attività produttive credito e lavoro Gianfranco Simoncini in Consiglio regionale. L´incontro, al quale hanno partecipato, oltre all´asessore Simoncini, il sindaco del Comune di Santa Maria a Monte Ilaria Parrella, il presidente dell´Unione dei comuni della Valdera Simone Millozzi, una rappresentante della Provincia di Pisa, i vertici dell´azienda, il Commissario Pasquale Giovinazzo, le organizzazioni sindacali di categoria e le Rsu, si è concluso con la firma di un verbale di incontro. "Un confronto serrato - commenta Simoncini - sfociato in un accordo che consente di fare passi avanti concreti nella vertenza che coinvolge un´azienda storica di e oltre 150 lavoratori. Nel documento firmato dalle parti, si concorda su sei punti, che corrispondono ad altrettanti impegni sulla base dei quali le organizzazioni sindacali proporranno all´assemblea la ripresa del lavoro". L´azienda – si legge nel testo - si dice disponibile a mettere immediatamente in pagamento gli stipendi del mese di ottobre, appena ripresa l´attività produttiva. Il 20 novembre si terrà un incontro fra le parti per verificare la possibilità di anticipare, da parte dell´azienda, lo stipendio di novembre. Sugli arretrati, l´azienda "assume l´impegno a prevedere, compatibilmente con la struttura del piano, il pagamento degli stipendi nel corso del piano concordatario prima della fase finale di liquidazione dei crediti di cui al piano concordatario. Si concorda inoltre "che la fase produttiva sino al decreto di ammissione al concordato, vedrà l´utilizzazione del contratto di solidarietà, per la stipula del quale le parti si ritroveranno nella sede propria, previa verifica presso le strutture del ministero del Lavoro. "La Regione Toscana – prosegue il verbale - accompagnerà azienda e organizzazioni sindacali al ministero del Lavoro per verificare la possibilità che, contestualmente al contratto di solidarietà, possa essere aperta una procedura di mobilità volontaria. Laddove tali ammortizzatori non fossero giuridicamente utilizzabili, si aprirà la procedura per la cassa straordinaria e la mobilità volontaria. Si ribadisce, come previsto dalla normativa, che sino all´ammissione degli ammortizzatori, i lavoratori sono in carico all´azienda. Sulla base di questi impegni le organizzazioni sindacali proporranno all´assemblea la ripresa del lavoro". La Regione Toscana favorirà l´utilizzo degli strumenti di sostegno al reddito (microcredito per i lavoratori, fondo anticipo ammortizzatori) nel caso in cui i lavoratori lo richiedano. Il tavolo istituzionale rimane a disposizione delle parti per ogni verifica rispetto all´attuazione degli impegni di cui al presente verbale di incontro. L´assessore Simoncini ha infine espresso "soddisfazione per l´esito dell´incontro" augurandosi che "la ripresa dell´attività produttiva e il piano concordatario possano portare un futuro di rilancio per un´azienda che è fra le più importanti realtà della Valdera".  
   
   
BOLZANO: RAPPORTO SULLA SITUAZIONE OCCUPAZIONALE NELLE IMPRESE CON OLTRE100 ADDETTI  
 
Bolzano, 6 novembre 2014 - È stato presentato il 5 novembre, nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Widmann, il Rapporto sulla situazione occupazionale di uomini e donne in Alto Adige nelle aziende private con più di 100 dipendenti. L’analisi è stata elaborata dall’Istituto per la Promozione dei Lavoratori (Ipl/afi) su incarico della Consigliera di parità della Provincia autonoma di Bolzano. "Il grado di femminilizzazione di un´impresa non dipende, come ci si potrebbe attendere, dal suo settore di attività o dalle sue dimensioni, bensì dalla sua cultura imprenditoriale e manageriale, nonché da precise scelte in tema di sviluppo del personale attuate internamente all´azienda." è questo uno dei risultati della ricerca posti in evidenza dalla coordinatrice della rilevazione, Silvia Vogliotti, dell´Istituto per la promozione dei lavoratori. Il "Rapporto biennale 2012/13 sull´occupazione femminile e maschile nelle imprese altoatesine del settore privato con oltre 100 dipendenti", giunto alla sue terza edizione, si pone il principale obiettivo di monitorare la situazione occupazionale di uomini e donne nelle aziende di grandi dimensioni, allo scopo di prevedere misure adatte a ristabilire le pari opportunità sul posto di lavoro. I dati raccolti sono stati inviati alla Consigliera di parità in formato digitale, e risalgono agli anni 2012 e 2013: si tratta di 128 imprese altoatesine, 66 delle quali occupano fra 100 e 150 dipendenti (51,6%), altre 20 danno lavoro a un numero di dipendenti compreso tra i 150 e i 199 (15,6%), mentre le restanti 42 (32,8%) hanno un numero di lavoratori e lavoratrici superiore alle 200 unità. Il campione rappresenta complessivamente circa il 22% dell´occupazione altoatesina nel settore privato. I dati offrono un punto di vista piuttosto chiaro e obiettivo sulla situazione, e mostrano come tra le donne e gli uomini, per quanto riguarda la situazione occupazionale, non vi sia parità di trattamento. "Nonostante il principio sia riconosciuto sia nella Costituzione, sia all´interno di leggi provinciali e regionali" ha sottolineato nel corso del suo intervento l´assessora provinciale al lavoro Martha Stocker "i risultati di questa ricerca dimostrano che, nei fatti, non è ancora stata raggiunta la pari opportunità fra uomini e donne, e che la situazione reale è addirittura peggiore rispetto alle attese. A livello locale molto è stato fatto per mettere in luce questa diversità di trattamento fra i due generi, ma per raggiungere risultati concreti e positivi è necessario intraprendere un percorso di lungo periodo, accompagnandolo con misure precise e mirate". Per quanto riguarda le posizioni dirigenziali all´interno delle aziende di grandi dimensioni, dall´indagine emerge che meno del 9% di esse sono occupate da donne, una percentuale che cresce sino al 20% per quanto riguarda i quadri. Un dato, dunque, che conferma come gli uomini siano avvantaggiati nell´andare a coprire ruoli di vertice e decisionali. Se rimane elevato il numero di donne occupate, bisogna però sottolineare che molte donne lavorano a part-time o con contratti precari, dato che lavorano a tempo determinato il 17,3% delle donne rispetto all´8,4% degli uomini. "In Alto Adige vi è una tendenza piuttosto chiara" ha spiegato Silvia Vogliotti "riguardante la trasformazione di un contratto precario a tempo determinato in un contratto a tempo indeterminato. La possibilità che ciò accada è molto più elevata per un uomo rispetto ad una donna. Inoltre c´è da sottolineare che la quota di donne con un rapporto di lavoro precario rimane piuttosto costante nel tempo, e ciò viene confermato anche dai dati riguardanti i meccanismi di ingresso nel mondo del lavoro: il numero delle donne che entrano nel mondo del lavoro con un contratto precario è molto elevato. Sembra che le donne rimangano quindi "intrappolate" nel precariato" conferma Vogliotti. Questa posizione di oggettivo svantaggio viene confermata anche dalla forbice retributiva tra uomini e donne. La differenza media tra la retribuzione femminile e quella maschile è del 17,3%, differenza che è pari al 15,0% per operai, apprendisti e personale amministrativo, scende al 13,6% per le posizioni intermedie, e s´impenna sino al 27,8% per quanto riguarda le posizioni dirigenziali. In complesso il Rapporto sulla situazione occupazionale di uomini e donne nelle aziende di grandi dimensioni in Provincia di Bolzano, mostra chiaramente che c´è ancora molto da fare per raggiungere la parità di trattamento, ma lascia intravedere qualche spiraglio di uscita. In maniera particolare nel passaggio in cui si sottolinea come le donne che occupano posizioni dirigenziali lo facciano principalmente in settori non tipicamente femminili ed in aziende dove non è preponderante la presenza di lavoratrici donne. "Dal punto di vista legislativo" ha commentato la Consigliera di parità Michela Morandini "sono stati compiuti molti passi in avanti, ma restano ancora tante le diseguaglianze da riequilibrare. Questo obiettivo può essere raggiunto non tanto con nuove norme di legge, quanto lavorando su strutture e atteggiamenti ormai consolidati nel tempo. Le aziende non possono più permettersi il lusso di rinunciare alle competenze delle donne, e vanno quindi concretamente attuati dei modelli alternativi di lavoro, anche per quanto riguarda tempi e orari di lavoro". Il presidente dell´Ipl Toni Serafini ha quindi sottolineando che "ci troviamo anche in Alto Adige in una situazione economica complicata, con molte aziende in difficoltà. Per questo motivo è ancora più importante monitorare con estrema attenzione lo sviluppo della carriera professionale e la situazione retributiva delle donne nel settore privato. La crisi ha colpito tante persone, tra cui molte donne, che spesso nelle aziende hanno una posizione di oggettiva debolezza rispetto agli uomini".  
   
   
MONZA E BRIANZA - IN ITALIA PER OGNI FALLIMENTO APRONO 27 START UP  
 
Monza, 6 novembre 2014 - Per ogni fallimento in Italia hanno aperto 27 start up tra gennaio e settembre 2014. A fronte di 10.483 imprese che sono entrate in procedura fallimentare nei primi 9 mesi dell’anno, nella Penisola sono nate oltre 286mila nuove attività imprenditoriali. Considerando l’“indice di reattività” delle regioni italiane, vale a dire il rapporto tra il numero di imprese fallite e le nuove iscrizioni, emerge che, ad eccezione della Valle d’Aosta che guida la classifica con 65 nuove imprese per fallimento, sono le regioni del Sud Italia ad occupare le prime posizioni. La Basilicata è al secondo posto: per ogni fallimento aprono 47 start up. Seguono il Molise (41,1), la Calabria (40), la Sardegna (38) e la Puglia (37,9). La Lombardia, nonostante l’”indice di reattività” sia più basso della media nazionale (18,9 contro 27,3 nuove imprese per ogni impresa fallita) è la regione che vanta il più alto numero assoluto di imprese iscritte: tra gennaio e settembre 2014 si contano oltre 44mila start up. È quanto emerge da una elaborazione dell’Ufficio Studi della Camera di commercio di Monza e Brianza su dati Registro Imprese.  
   
   
VALITALIA ESEMPIO PER ALTRI SETTORI PRODUTTIVI  
 
Trieste, 6 novembre 2014 - "Il progetto ´Valitalia´ è una iniziativa innovativa, che da´ slancio all´internazionalizzazione del Distretto del Mobile Livenza e che può essere presa a modello da altri settori produttivi. La Regione segue con attenzione questa proposta, volta a promuovere e commercializzare negli Usa e in Canada, tramite il solo canale di vendita on line, l´eccellenza del comparto del legno-arredo. Intendiamo tenere conto di questo modello anche nella normativa che stiamo predisponendo, e in questo senso valuteremo la possibilità di mettere a disposizione specifici canali contributivi". Lo ha detto il vicepresidente della Regione e assessore alle Attività produttive, Sergio Bolzonello, che oggi a New York, nella sede dell´Istituto per il Commercio con l´Estero (Ice), ha partecipato alla presentazione dell´iniziativa nata circa due anni da 35 aziende, di cui Unindustria Pordenone è socio e partner strategico, assieme a Camera di Commercio di Pordenone e Archipose. Per Sergio Bolzonello Valitalia è una sorta di evoluzione della rete d´impresa. "Il Distretto Livenza - ha spiegato alle decine di giornalisti presenti - è il più grande d´Italia per dimensioni. Tuttavia finora si differenziava da quello della Brianza per l´assenza di grandi ´brand´, facilmente ricuocibili. Valitalia dimostra la volontà di colmare questa lacuna, investendo con lungimiranza su un marchio che possa favorire soprattutto l´export, e quindi di farsi identificare nel mercato statunitense".  
   
   
AGE MANAGEMENT: SOLO 1 AZIENDA SU 4 LO GESTISCE IN MODO SISTEMATICO. NESSUNA ADOTTA POLICY DI SELEZIONE PER GLI OVER 50  
 
Milano, 6 novembre 2014 – Sono stati presentati ieri, nel corso del Sap Forum, i risultati della Ricerca “Active Ageing nelle aziende italiane”, condotta tra marzo e giugno 2014 da Fondazione Sodalitas, Aidp (Associazione Italiana per la Direzione del Personale) e Università Cattolica del Sacro Cuore. La survey on line ha raggiunto gli Hr Manager di 150 imprese con più di 250 dipendenti, con l’obiettivo di mappare le politiche di Age Management elaborate e implementate e le relative valutazioni e percezioni. In Italia la popolazione sta invecchiando rapidamente. L’allungamento della vita e la persistente bassa natalità faranno sì che nel 2050 il 38,7% degli uomini ed il 43,9% delle donne avranno più di 60 anni, con un incremento di circa 17 punti percentuali rispetto al 2000. Questo andamento demografico, sommato agli effetti prodotti dalla recente riforma delle pensioni che ha innalzato l’età pensionabile collegandola alla speranza di vita, farà aumentare in modo significativo i lavoratori nelle fasce di età oltre i 55 anni, già aumentati di oltre 11 punti percentuali negli ultimi 10 anni. Cosa possono fare, concretamente, le imprese per mantenere la popolazione lavorativa attiva e produttiva più a lungo e aumentare il tasso di occupazione dei lavoratori senior? Qual è il reale grado di preparazione e sensibilità delle imprese su questo tema? Il campione della Ricerca Hanno preso parte alla rilevazione 150 imprese italiane prevalentemente multinazionali (38%), di dimensioni medio-grandi (il 40% conta più di 1.000 dipendenti) e appartenenti soprattutto al settore manifatturiero (60%). Il 55% dei dipendenti di queste imprese ha un’età media inferiore ai 43 anni; il restante 45% dei dipendenti ha un’età media superiore ai 43 anni. Age Management: cosa, come, quanto Gli over 50 sono visti come portatori, in azienda, di un patrimonio di professionalità ed esperienze preziosi. Dagli under 30, per contro, le imprese si aspettano maggiori apporti in termini di creatività, flessibilità e apertura al cambiamento. Il fatto che ai lavoratori over 50 siano riconosciute doti preziose per l’impresa non rappresenta comunque un’argomentazione sufficiente per la definizione e l’implementazione di politiche di Hr dedicate. La ricerca ha infatti messo in luce che, nonostante l’83% delle imprese coinvolte nella ricerca abbia sviluppato almeno un’iniziativa di Age Management per i propri dipendenti senior, la realtà è che solo un’azienda su 4 si occupa di Age Management in modo sistematico, focalizzando il proprio impegno nell’ambito del welfare e del wellbeing più che sugli aspetti di gestione più strategici ed impattanti. La rilevazione ha individuato le 7 issues attorno alle quali costruire le politiche aziendali di Age Management: ricambio e integrazione generazionale, outplacement, mobilità interna e sviluppo di carriera, benefit e incentivi, salute e benessere, training, selezione. La maggior parte delle iniziative messe in atto dalle imprese riguarda soprattutto salute e benessere (il 79% delle imprese e il 34% del totale delle politiche definite) e i benefit e gli incentivi legati all’anzianità aziendale (70% delle imprese e 20% delle politiche). Solo il 14% delle imprese ha implementato percorsi di mobilità interna o di sviluppo di carriera per i propri dipendenti senior; ancora più bassa (5%) la percentuale delle imprese impegnate in percorsi di outplacement (in questo caso prevale l’approccio case by case, senza una reale visione di sistema); nessuna azienda ha implementato politiche di selezione dedicate ai professionisti over 50, né ha pianificato di farlo nel prossimo futuro; il training e l’integrazione generazionale, infine, sono azioni al momento pianificate ma implementate solo in rari casi. Le imprese più avanzate tra quelle partecipanti (23%) dedicano relativamente più attenzione e iniziative agli ambiti più orientati all’occupabilità e alla motivazione dei dipendenti anziani (mobilità interna, formazione, integrazione tra generazioni, conciliazione vita-lavoro), rappresentando in questo senso un benchmark di riferimento. Un approfondimento qualitativo I contenuti dei 26 colloqui di approfondimento condotti nell’ambito della Ricerca parallelamente alla survey on line sono stati esposti, nel corso del Sap Forum, dal Professor Ripamonti dell´Università Cattolica di Milano. Questi momenti di confronto hanno permesso di rilevare che: - le politiche sviluppate dalle imprese rispetto all´invecchiamento partono in genere dalla presa di coscienza del tema, influenzata molto dalla composizione demografica prospettica delle risorse critiche di quell´impresa e , per altro verso, dalla propensione del management dell´impresa all´ascolto dei collaboratori, anziani, ma non solo - i criteri di elaborazione della maggiore comprensione di difficoltà-carenze-aspettative-vincoli variano da impresa a impresa in funzione del peso che assumono le tre parole chiave: competenza, identità professionale e clima delle relazioni sul luogo di lavoro, che identificano (oltre alla salute) le priorità di intervento sul tema - ne emerge un quadro di prima classificazione degli approcci all´Age Management sui 4 quadranti individuati dall´incrocio dei due assi "Età - Diversity" e "Individuo - Organizzazione", tra i quali quello privilegiato dalle imprese intervistate è il quadrante che mette al centro la cultura di gestione delle diversità. Le 3 imprese intervenute con le loro testimonianze al Sap Forum – Società Reale Mutua di Assicurazioni, Philips e Gruppo Ubi Banca – hanno illustrato i loro approcci, le iniziative sviluppate e i primi risultati ottenuti.  
   
   
IDEAL STANDARD: FVG, PROPRIETÀ ABBIA ATTEGGIAMENTO DIVERSO  
 
Trieste, 6 novembre 20143 - "La situazione Ideal Standard ha delle precise responsabilità, inutile nascondercelo. L´azienda di Orcenico aveva, ed ha tuttora, tutte le possibilità di dare alla nuova cooperativa, che i lavoratori hanno voluto far nascere, l´opportunità di iniziare il proprio percorso imprenditoriale, continuando nel contempo ad attuare il piano di ristrutturazione", ha dichiarato ieri il vicepresidente della Regione e assessore alle Attività produttive Sergio Bolzonello. "La consapevolezza dell´esistenza di questi ´percorsi´ non ci fa dunque capacitare del perché non si tenga in considerazione la possibilità di mantenere aperto questo sito produttivo, sia pur con diverse dimensioni e modalità". "La Regione Friuli Venezia Giulia ha dimostrato sin dall´inizio chiarezza di idee e di azioni, nonché la volontà di contribuire a risolvere questa situazione industriale: da parte della proprietà di Ideal Standard ci aspettavamo di certo atteggiamenti differenti e più congrui", ha concluso l´assessore Bolzonello.  
   
   
IGEA, INCONTRO A CAGLIARI, REGIONE CONFERMA IMPEGNO E STRATEGIA PER RISANAMENTO  
 
Cagliari, 6 Novembre 2014 – "Abbiamo ereditato una situazione disastrosa ma confermiamo il nostro impegno di voler risanare e rendere competitiva Igea". La conferma da parte della Regione arriva al termine dell’incontro, in viale Trento a Cagliari, al quale hanno partecipato l’assessore dell’Industria Maria Grazia Piras, il capo di gabinetto della Presidenza Filippo Spanu, il commissario di Igea Antioco Gregu, le segreterie regionali, territoriali e aziendali di Cgil, Cisl e Uil, una delegazione di lavoratori e una decina di sindaci delle zone minerarie. "Abbiamo messo e stiamo mettendo in campo ogni strumento per salvare la società e garantire la piena operatività di Igea", ha detto l’assessore Maria Grazia Piras. I tempi sono legati al percorso cominciato con la messa in liquidazione della società e la nomina del commissario liquidatore. Nei prossimi mesi sarà presentato il piano industriale. L’obiettivo è costruire un nuovo modello organizzativo della società attraverso uno snellimento dei costi di gestione, grazie all’esodo incentivato dei lavoratori, all’attivazione degli ammortizzatori sociali e a un percorso di riqualificazione e formazione dei dipendenti che resteranno in Igea. La nuova società dovrà essere dotata di personale in grado di svolgere i lavori di bonifica, mantenere in efficienza i siti minerari e valorizzarli. Per quanto riguarda gli stipendi, c’è l’impegno della Regione perché Igea possa pagare entro il 20 novembre la retribuzione di ottobre e quella di novembre alla fine del mese.  
   
   
LA RIFORMA DELLE CAMERE DI COMMERCIO: RIFLESSIONI E PROPOSTE OPERATIVE SULLE CAMERE DI COMMERCIO DEL FUTURO  
 
Venezia, 6 novembre 2014 – “Stimolata” dalla Riforma della Pa imposta dal Governo Renzi, in occasione della Giornata nazionale della Trasparenza la Camera di Commercio di Padova si guarda allo specchio e ragiona sul futuro delle Camere di Commercio: al convegno nazionale sulla riforma del Sistema camerale in programma a Padova venerdì 7 novembre, ospite d’eccezione il Sottosegretario di Stato alla Semplificazione e alla Pubblica amministrazione Angelo Rughetti. La riforma delle Camere di Commercio: riflessioni e proposte operative sulle Camere di Commercio del futuro. Venerdì 7 novembre 2014 dalle ore 14 alle 17 al Centro Conferenze Alla Stanga piazza Zanellato, 21 Padova. L’evento, di respiro nazionale ed organizzato in sinergia da Camera di Commercio di Padova e Unioncamere Veneto, assume un’importanza strategica in una fase molto delicata e incerta nella storia delle Camere di Commercio italiane, da secoli al servizio delle imprese e costanti motori per lo sviluppo e la competitività. Ad ulteriore dimostrazione, il convegno vuol essere anche un momento celebrativo per ricordare il quarantennale di Cerved. Il 2014 è, infatti, un anno importante per la Camera di Commercio di Padova e, in generale, per l’intero Sistema camerale nazionale: 40 anni fa è nata Cerved, la grande realtà innovativa legata al sistema delle Camere di Commercio italiane, ideata negli anni Settanta del secolo scorso grazie a una pionieristica intuizione del professor Mario Volpato, figura storica della città di Padova e strettamente legata alla storia dell’Ateneo padovano. Ad introdurre i lavori del convegno sarà il Presidente di Unioncamere Ferruccio Dardanello; subito dopo Enzo Risso, Direttore scientifico della Swg, presenterà i risultati di una fresca indagine Swg sul sistema camerale; a seguire il Segretario generale di Unioncamere Claudio Gagliardi illustrerà le proposte di Unioncamere per la riforma; sarà poi il turno del Presidente della Camera di Commercio di Padova e di Unioncamere Veneto, Fernando Zilio, che “scalderà” gli invitati con l’intervento dal titolo “Riformarsi o riformati?”, mentre il Segretario generale della Camera di Commercio di Padova (cofondatore dell’Associazione Ecosistema camerale), Maurizio Pirazzini, focalizzerà invece sulle potenzialità del sistema camerale per quanto riguarda i servizi innovativi. Le conclusioni sono affidate ad Angelo Rughetti, Sottosegretario di Stato alla Semplificazione e alla Pubblica amministrazione del Governo Renzi. A chiusura del convegno, gli interventi delle Associazioni di categoria padovane e dei Parlamentari presenti.  
   
   
KELLER, ASSESSORE SARDEGNA: "AUSPICHIAMO RAPIDA RIPRESA PRODUTTIVA"  
 
 Cagliari, 6 Novembre 2014 – Nuovo incontro tra Regione e sindacati, in viale Trento a Cagliari, per esaminare la vertenza Keller in attesa della decisione del Tribunale di Cagliari sull´ammissione dell’azienda all´amministrazione straordinaria. "Si tratta di una vertenza delicata – afferma l´assessore regionale dell´Industria Maria Grazia Piras – sulla quale questa amministrazione regionale, insieme a lavoratori, organizzazioni sindacali, parlamentari sardi e lo stesso Mise hanno portato attenzione e profuso energie". L´assessore Piras esprime inoltre soddisfazione per l´azione del commissario giudiziale nella fase di pre-ammissione all´amministrazione straordinaria. "Si è provveduto a una minuziosa ricognizione dello stato aziendale e delle prospettive future – sostiene l´esponente della giunta Pigliaru – ritengo che Keller sia di fondamentale importanza per le politiche industriali in Sardegna in quanto dispone di competenze e professionalità di elevatissimo spessore produttivo". L´assessore Piras auspica infine che la Keller ritorni presto e in maniera efficace sul mercato.  
   
   
AZIENDE IN CRISI: MISURE CONTRO DELOCALIZZAZIONE: FINANZIAMENTI VINCOLATI ALLA PERMANENZA E ALLO SVILUPPO DELLE IMPRESE IN TOSCANA  
 
 Firenze, 6 novembre 2014 - Sono 108 le vertenze aziendali per crisi seguite direttamente dall’assessorato regionale con 16 mila 700 lavoratori coinvolti, percettori di ammortizzatori sociali e finanziamenti vincolati alla permanenza e allo sviluppo delle imprese in Toscana. Così l’assessore alle Attività produttive Gianfranco Simoncini risponde in aula all’interrogazione di Mauro Romanelli (gruppo Misto) in merito alle misure di contrasto al fenomeno della delocalizzazione. “Questi sono dati – ha precisato Simoncini – che non contemplano la totalità delle procedure né quelle dei licenziamenti collettivi perché ci sono tavoli di aziende localizzate in una sola provincia che si sono svolti a livello locale o in sede sindacale”. Alle precisazioni chieste da Romanelli sulla questione degli aiuti alle imprese, “gli interventi regionali – ha risposto l’assessore – si sono rivolti ai lavoratori soprattutto con il sostegno a reddito e all’auto imprenditorialità e gli incentivi all’occupazione. Le politiche per la competitività finalizzano gli aiuti regionali al sostegno dello sviluppo e alla prevenzione della crisi”. Simoncini ha ricordato gli interventi di garanzia con l’attivazione “dal 2009 di finanziamenti garantiti per circa 1,5 miliardi di euro per 8 mila imprese”. E poi finanziamenti per imprenditoria femminile e giovanile per mille e settecento imprese. “Non è possibile dare una risposta puntuale al quesito su quanti e quali siano i casi di delocalizzazione di aziende che hanno usufruito di contributi pubblici. Abbiamo però – conclude l’assessore – cercato di vincolare il finanziamento alla permanenza e allo sviluppo delle imprese in Toscana, infatti la legge regionale 35/2000 prevede per quelle imprese che hanno beneficiato di un contributo l’obbligo di mantenere per 5 anni successivi al completamento dell’investimento rendicontato: l’investimento oggetto del contributo, l’incremento occupazione realizzato per effetto del contributo e l’unità produttiva in Toscana”. Sulla necessità di criteri più stringenti nell’erogazione di finanziamenti Simoncini ha ricordato l’ufficio regionale per l’attrazione di investimenti e favorire la localizzazione: “Nel biennio 2011-2013 si sono avute 80 richieste di assistenza, che si sono concretizzate in 37 progetti di insediamento da parte di 31 aziende. I progetti realizzati sono stimati in 1.234 milioni di euro di capitale investito e in oltre 2mila 500 posti di lavoro (di cui 1000 nuovi e 1.500 mantenuti). “Ringrazio l’assessore per la risposta puntuale – ha detto Romanelli – e per l’attenzione costante da parte della Giunta alle crisi aziendali e alla situazione dei lavoratori”. “Quest’interrogazione che in parte mi soddisfa, è nata con le organizzazioni sindacali – ha aggiunto il consigliere –. Rimane la preoccupazione che l’erogazione dei fondi comunitari sia legata al mantenimento occupazionale sul territorio”. Romanelli si è, infine, riservato la possibilità di approfondire riguardo alla responsabilità sociale delle imprese verso i lavoratori o la salvaguardia ambientale.  
   
   
FIRMATO ACCORDO PER INCUBATORE IMPRESE IN ZIMBABWE PITTELLA: LA BASILICATA HA LE CARTE PER COMPETERE NELL’AREA DELL’EURO MEDITERRANEO  
 
Potenza, 6 novembre 2014 - Al via un protocollo di collaborazione tra imprese lucane e dello Zimbabwe. Si parte con due progetti: il primo, nel quale è coinvolta l´industria del pomodoro di Lavello, è dedicato alla produzione e alla trasformazione del prodotto; il secondo, che prevede il coinvolgimento del distretto del mobile imbottito di Matera, è dedicato alla produzione e lavorazione delle pelli. E’ quanto prevede l’accordo di cooperazione tra il Kukura Business Accelerator (Acceleratore d´imprese con sede ad Harare in Zimbabwe) e Sviluppo Basilicata, firmato questa mattina in Regione alla presenza del presidente Marcello Pittella. “Questa intesa che nasce con il supporto del Ministero delle Pmi dello Stato Africano e dell´Ambasciata Italiana in Zimbabwe – ha dichiarato il presidente Pittella testimonia la vocazione della Basilicata a rafforzare il suo asset strategico dell’internazionalizzazione. Siamo convinti – ha continuato Pittella - di poter competere sui mercati esteri con le qualità e le eccellenza che la Basilicata sa mettere in campo. La nostra società in house Sviluppo Basilicata saprà rafforzare ulteriormente il suo ruolo di ponte tra le imprese lucane e il resto del mondo, in particolare con uno sguardo verso il nord Africa e l’est Adriatico. Partendo dai Paesi in cui vi sono le condizioni di dialogo – ha detto ancora il presidente della Regione –la Basilicata potrà gradualmente costruire nell’area dell’euro mediterraneo rapporti e funzioni strategiche per le eccellenze che in vari settori è in grado di esprimere”.  
   
   
FVG: SERRACCHIANI, SALVAGUARDARE PATRIMONIO PROFESSIONALE VITRANI  
 
Muggia (Ts), 6 novembre 2014 - La Regione cercherà di trovare una soluzione per salvaguardare e quindi non disperdere il grande patrimonio di competenze e professionalità rappresentato dall´azienda Vitrani, che ha grandi potenzialità di crescita. E´ questo l´impegno sottolineato dalla presidente del Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani, che ha visitato ieri, incontrando direttamente i lavoratori, lo stabilimento dell´azienda triestina in crisi, che è dal 1960 è attiva nella progettazione e produzione di arredamento civile e navale di lusso sia sul mercato nazionale che quello internazionale. Come noto, nonostante un portafoglio ordini di 10 milioni di euro, la Vitrani è stata costretta di recente a sospendere la produzione per mancanza di liquidità: le banche non erogano più linee di credito all´azienda, che è afflitta da crediti di scarsa esigibilità per circa 4 milioni di euro. Di fronte a tale situazione paradossale, i dipendenti - per contribuire a salvare i posti di lavoro e l´azienda - hanno dato la disponibilità a prestare alla proprietà il loro Tfr, che ammonta a circa 400 mila euro: "Un gesto importante - ha commentato la presidente Serracchiani - che dimostra l´attaccamento dei lavoratori verso l´azienda". All´incontro con la proprietà (Barbara e Alessandra Vitrani) e i rappresentanti sindacali (Marino Romito e Michele Piga della Cgil) è stato illustrato alla presidente Serracchiani il piano di rilancio industriale dell´azienda che ha potenzialità di sviluppo economico. Nonostante le difficoltà, infatti, per la Vitrani hanno dimostrato interesse alcuni investitori industriali del Friuli Venezia Giulia.  
   
   
MILANO: TRADUTTORI ED INTERPRETI ‘DOC’ IN VISTA DI EXPO 2015  
 
Milano, 6 novembre 2014 - Interpreti: arriva la prova d’esame unica per i professionisti “doc” in vista di Expo. Due i modi che un traduttore e interprete ha attualmente per ottenere il riconoscimento pubblico della propria competenza professionale. Il primo iscrivendosi in Camera di commercio al Ruolo Periti e Esperti, che consente di ricevere da oggi una speciale tessera di riconoscimento. In più, ci si può iscrivere in Tribunale all´Albo Consulenti Tecnici, ma solo tra quelli che hanno già ottenuto la prima iscrizione in Camera di commercio. Questa ulteriore iscrizione consente di poter assolvere le funzioni di consulente tecnico del Giudice e di essere chiamati dalle imprese o dalle pubbliche amministrazioni che devono tradurre documenti “legali” per cui è necessaria questa qualifica. Ora per chi vuole avere entrambi i riconoscimenti in modo contestuale, anche in vista di Expo, l´esame diventa unico: uno snellimento di procedura e tempi a vantaggio dei futuri traduttori ed interpreti milanesi. Camera di commercio e Tribunale insieme. Ora più semplici e veloci le procedure per il rilascio dei rispettivi riconoscimenti per i traduttori e gli interpreti che si iscrivono al ruolo della Camera di commercio e all’albo del Tribunale. Al via l’iscrizione congiunta attraverso un unico colloquio di selezione, finalizzato ad iscriversi ad entrambi gli enti. Prima erano necessari due colloqui, uno in Camera di commercio e uno in Tribunale. Ruolo Periti ed Esperti della Camera di commercio di Milano. Conta ad oggi 541 interpreti e traduttori su un totale di oltre 1.800 professionisti iscritti. Per iscriversi bisogna sostenere un colloquio con esperti necessario per provare la professionalità sulle traduzioni scritte e simultanee, partendo dall’italiano e dalla lingua richiesta per verificarne la conoscenza e la padronanza. Per informazioni www.Mi.camcom.it  All’albo Ctu (Consulenti Tecnici d’Ufficio del Giudice) del Tribunale. È tenuto dal Presidente del Tribunale e tutte le decisioni relative all´ammissione sono deliberate da un Comitato da lui presieduto e composto dal Procuratore della Repubblica, da un rappresentante dell´Ordine professionale o della Camera di Commercio per coloro che fanno parte di categorie che non sono organizzate in ordini o collegi. Si possono iscrivere all´Albo tutti i professionisti con particolari competenze tecniche, animati da spirito di correttezza e trasparenza. Per traduttori e interpreti è necessaria la previa iscrizione nel Ruolo Periti e Esperti, tenuto dalla Camera di Commercio. L’iscrizione in Tribunale consente di essere chiamati delle imprese o dalle pubbliche amministrazioni che devono tradurre documenti “legali” per cui è necessaria questa qualifica. Per informazioni www.Tribunale.milano.it    
   
   
ABRUZZO: 14 MLN A CONFIDI PER AIUTARE CREDITO IMPRESE  
 
L´aquila, 6 novembre 2014- Ammontano a 14 milioni di euro le risorse provenienti dal Par Fas che la Regione Abruzzo ha destinato ai Confidi regionali per agevolare l´accesso al credito delle piccole imprese. La Giunta regionale, su proposta del vicepresidente con delega allo Sviluppo economico Giovanni Lolli, ha approvato lo schema di convenzione che la Regione Abruzzo sottoscriverà con i 35 Confidi regionali che hanno risposto all´avviso pubblico "Credito è crescita". La destinazione delle risorse per agevolare il credito d´impresa rientra in una specifica linea del Par Fas tesa a facilitare le piccole imprese al ricorso al credito in un momento particolarmente difficile del mercato creditizio. "La misura che la Giunta regionale ha deliberato vuole dare risposta soprattutto a questa esigenza - spiega il vicepresidente Giovanni Lolli - cercando in questo modo di agevolare la politica di investimento che molte volte deve fare i conti con il mercato del credito". Il via libera ai 14 milioni è solo l´ultima misura che nelle ultime settimane la Giunta regionale ha deliberato in favore delle piccole imprese in chiave di investimento. "Solo negli ultimi dieci giorni - sottolinea Lolli - il Governo regionale ha messo in campo misure per oltre 27 milioni di euro in favore delle piccole imprese: la prima ha interessato il rifinanziamento dei Contratti di sviluppo locale con lo scorrimento della graduatoria in favore di 10 imprese, di cui la metà marsicane; la seconda il via libera esecutivo del Fas della Valle Peligna, del valore complessivo di 16 milioni di euro, con l´impegno della Giunta a deliberare entro la fine di novembre i bandi pubblici per l´impego di 8 milioni di euro in favore delle imprese private che vogliono fare investimento in Valle Peligna; infine la misura dei 14 milioni a Confidi che era molto attesa dalle associazioni datoriali e dalle imprese".