Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 







MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web




 


GIOVEDI

PAGINA 1 PAGINA 2 PAGINA 3 PAGINA 4 PAGINA 5 PAGINA 6 ALIMENTAZIONE
Notiziario Marketpress di Giovedì 09 Settembre 2010
UE, RICERCA NEL CAMPO DELLE TIC: PRESERVARE IL PATRIMONIO DIGITALE EUROPEO A BENEFICIO DELLE GENERAZIONI FUTURE  
 
Bruxelles, 9 settembre 2010 - Grazie ai finanziamenti della Ue sono stati messi a punto strumenti basati su un software open source che consentono di preservare i dati archiviati in formato digitale e ne garantiscono l´accesso e la comprensione per un futuro indefinito. Il programma di ricerca Caspar (Cultural, Artistic and Scientific knowledge for Preservation, Access and Retrieval – Conservazione, accesso e recupero delle conoscenze culturali, artistiche e scientifiche) della Ue ha visto la partecipazione di ricercatori dei seguenti paesi: Repubblica ceca, Francia, Grecia, Israele, Italia e Regno Unito. Il progetto, che integra iniziative quali Europeana, la biblioteca digitale europea (cfr. Memo/10/166), ha beneficiato di un contributo della Ue di 8,8 milioni di Eur (su un costo totale di 15 milioni) nell´ambito del programma di finanziamento della ricerca della Commissione europea (Sesto programma quadro 2001-2006). Fino ad oggi una grande massa di dati elettronici, quali documenti ufficiali, archivi di musei e risultati scientifici si è rivelata illeggibile o a rischio perché le nuove tecnologie non ne consentivano la lettura o perché risultavano incomprensibili agli utenti attuali. L´applicazione dei risultati della ricerca nel campo delle tecnologie dell´informazione e della comunicazione (Tic) a beneficio dei cittadini e delle imprese europei è uno degli elementi fondamentali dell´Agenda digitale per l´Europa adottata dalla Commissione nel maggio 2010 (cfr. Ip/10/581, Memo/10/199 e Memo/10/200). La commissaria europea per l’agenda digitale e vicepresidente della Commissione Neelie Kroes ha dichiarato: "L´informazione digitale è estremamente preziosa e vulnerabile. Chiunque abbia provato inutilmente ad accedere a foto di famiglia o a vecchi documenti conosce la frustrazione che deriva dall´incompatibilità delle tecnologie. Per questo motivo sono entusiasta delle potenzialità degli strumenti e delle tecniche di Caspar per garantire in futuro un´elevata qualità dei dati e l´accesso agli stessi". La tecnologia digitale ha rivoluzionato il modo di gestire le conoscenze e le informazioni, soprattutto in ambiti scientifici quali l´astronomia o la climatologia che si basano sull´analisi quantitativa di grandi serie di dati su lunghi periodi di tempo. Ad esempio già da diversi decenni vengono registrati i dati degli effetti del riscaldamento globale sulle attività dell´uomo. Nonostante l´evoluzione delle tecnologie di registrazione dei dati – dalle schede perforate e dai nastri magnetici al "cloud computing" su enormi server – la capacità futura di accedere alle informazioni e di comprenderle in un contesto di tecnologie in evoluzione resta un fattore cruciale del progresso scientifico. Enormi quantità di informazioni tra loro molto differenti sono oggetto di codifica digitale; alcune tipologie di dati sono assimilabili ai documenti cartacei – ad esempio le biblioteche conservano documenti stampati sugli scaffali dai quali in futuro potranno essere prelevati e letti. Una situazione analoga a livello digitale significa che, in futuro, dovrà essere possibile prendere un file computerizzato e stamparlo. Ma il resto del mondo digitale presenta caratteristiche diverse. Ad esempio, essere in grado di stampare i dati numerici inviati dai satelliti di osservazione terrestre non è sufficiente, perché tali numeri potrebbero essere sì letti ma senza essere compresi. Il progetto Caspar affronta un´ampia serie di aspetti relativi alla conservazione di tutti i tipi di informazioni digitalizzate e al loro utilizzo futuro. Grazie a Caspar i dati sono codificati in modo tale da rendere possibile in futuro l´estrazione dei dati numerici – ovvero l´equivalente della possibilità di stamparli. Caspar garantisce però anche la possibilità di comprendere i dati numerici – e la relazione tra di loro – e di utilizzarli agevolmente con qualsiasi software e per qualsiasi tipo di ricerca scientifica si voglia condurre in futuro. I metodi di Caspar sono stati sperimentati con successo con differenti tipi di dati relativi all´ambito scientifico, al patrimonio culturale e alle arti dello spettacolo. Il software open source di Caspar può essere scaricato gratuitamente e utilizzato per lo sviluppo di altre applicazioni commerciali. Per ulteriori informazioni sul progetto Caspar si veda: http://www.Casparpreserves.eu/  Il software di Caspar può essere scaricato dal seguente sito: http://sourceforge.Net/projects/digitalpreserve/files/  Altri esempi riusciti di progetti di ricerca finanziati dall’Ue nel campo delle Tic saranno presentati all’Ict 2010, il più grande evento europeo in materia di ricerca nelle Tic, che si terrà a Bruxelles dal 27 al 29 settembre 2010. L´entrata è gratuita per i giornalisti previa iscrizione online sul sito: http://ec.Europa.eu/information_society/events/ict/2010/index_en.htm    
   
   
BANDA LARGA E PROGETTI INNOVATIVI: DAL MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO NUOVE OPPORTUNITÀ PER LA SARDEGNA  
 
Roma, 9 Settembre 2010 – Il progetto per lo sviluppo della banda larga quale strumento essenziale per lo sviluppo economico, accompagnato da un programma di interventi infrastrutturali nelle aree sottoutilizzate, necessari per facilitare l’adeguamento delle reti di comunicazione è uno dei argomenti affrontati ieri nella Sede Stabile di Concertazione, riunitasi presso il Ministero dello Sviluppo Economico, e presieduta dal Sottosegretario Stefano Saglia. "Realizzare una società basata sulla conoscenza attraverso la diffusione delle infrastrutture e dei servizi di telecomunicazione è una delle priorità della Giunta Cappellacci - ha detto l’assessore dell’Industria Sandro Angioni, che ha rappresentato al Ministero la regione Sardegna - poiché il miglioramento della rete è un passo importante per favorire una rapida ripresa economica". Nel corso dell’incontro si è parlato anche di politica industriale, che – è stato ribadito – il Governo intende basare sulla concertazione. “Vogliamo condividere con le regioni la politica industriale - ha sottolineato il direttore generale del Ministero Andrea Bianchi - puntando non più su interventi a pioggia, ma su azioni mirate alla creazione di reti di innovazione". "Si tratta – ha spiegato il dirigente - di progetti d’innovazione industriale (Pii) che, a partire dagli obiettivi produttivi individuati dal Governo, mirano a rafforzare la competitività del paese e a favorire lo sviluppo di prodotti e servizi ad alto contenuto di innovazione in aree strategiche per il Paese: in particolare l’efficienza energetica, la mobilità sostenibile, le nuove tecnologie per la vita e per i beni culturali, nonché le tecnologie innovative per il made in Italy. Per la Sardegna, sarà rilanciato il progetto Fenice, fortemente voluto dalla Confindustria Sardegna Centrale, che interessa le aree industriali di Siniscola,tortoli´-arbatax, Nuoro, Ottana, Macomer e Oristano".  
   
   
RIETI – PEC: IN CRESCITA LA DIFFUSIONE TRA ENTI E IMPRESE  
 
Rieti, 9 settembre 2010 - Cresce la diffusione della Posta elettronica certificata, con vantaggi in termini di snellimento burocratico sia per le imprese sia per la Pubblica Amministrazione. A renderlo noto la Camera di Commercio di Rieti, in prima linea nella diffusione della Pec e della firma digitale sul territorio, che ricorda ad imprenditori ed Enti l’opportunità rappresentata dalla possibilità di comunicare al proprio interno e verso l’esterno con la Posta Elettronica Certificata. Tra le novità di queste ore destinate a contribuire alla diffusione ulteriore della Pec – richiedibile presso gli uffici della Camera di Commercio di Rieti – l’annuncio del Ministero per la Pubblica Istruzione e l’Innovazione della definizione da parte dell’Inps con la circolare numero 119 delle modalità con cui i datori di lavoro, privati e pubblici, possono ricevere i certificati medici di malattia via Posta Elettronica Certificata. Una disposizione che, commenta il presidente della Camera di Commercio di Rieti, Vincenzo Regnini, “rappresenta un ulteriore passo in avanti nello snellimento delle procedure burocratiche e nell’informatizzazione della Pubblica amministrazione, a vantaggio di aziende, enti e lavoratori”. In particolare, per quanto riguarda i datori di lavoro privati, la richiesta di invio dei certificati medici alla Pec deve contenere l’indicazione della matricola Inps. Il datore di lavoro può chiedere, specificandole, di abbinare all’indirizzo Pec anche più matricole riferite alla medesima azienda. Va indicato, infine, il formato di invio delle certificazioni: Txt o Xml oppure entrambi. Per quanto riguarda le Pubbliche amministrazioni, la richiesta deve contenere l’indicazione del codice fiscale della P.a. E del progressivo Inpdap relativo alla “Sede di servizio”. E’ possibile chiedere anche l’invio “accentrato” delle certificazioni di tutti i propri indipendenti. Anche in questo caso va indicato il formato di invio delle certificazioni. Per informazioni sul rilascio della Pec da parte della Camera di Commercio di Rieti è possibile contattare i numeri 0746 201364/5.  
   
   
SLOVENIA, UTILI NETTI TELEKOM SLOVENIJE IN CALO  
 
Lubiana, 9 settembre 2010 - La compagnia telefonica slovenia Telekom Slovenije ha pubblicato i dati relativi al primo semestre dell´anno in corso. Stando agli elementi diffusi dalla società, i primi sei mesi si sarebbero chiusi con un utile netto pari a 4,3 milioni di euro, in calo dell´85 per cento rispetto allo scorso anno. I ricavi sono invece in crescita di un punto percentuale a 414,3 milioni di euro.  
   
   
"YOUTH ON THE MOVE!"– FILO DIRETTO CON LA COMMISSARIA EUROPEA VASSILIOU IN OCCASIONE DEL LANCIO DELLA NUOVA INIZIATIVA RIVOLTA AL MONDO DEI GIOVANI  
 
 Bruxelles, 9 settembre 2010 - Il 15 settembre 2010 la Commissione europea lancerà "Youth on the move" ("Giovani in movimento!"), una delle iniziative faro della strategia Europa 2020, volta a stimolare la crescita e l´impiego nell´Ue. Per l´occasione, il 17 settembre la Commissaria europea per l´Istruzione, la Cultura, il Multilinguismo e la Gioventù Androulla Vassilliou terrà un dibattito pubblico con possibilità di collegamento in web streaming nel corso del quale risponderà in diretta e via web alle domande di chi è interessato all´iniziativa, e più in generale, alla politica europea in materia di educazione, formazione e mobilità. L´iniziativa "Youth on the move" mira ad aumentare l´efficienza delle istituzioni scolastiche secondarie e a migliorare la qualità di tutti i livelli di istruzione e formazione professionale nell´Unione Europea, promuovendo al contempo la mobilità per l´apprendimento e le prospettive occupazionali dei giovani europei. Dal punto di vista formativo saranno promosse e sostenute azioni per contrastare l´abbandono scolastico, promuovere l´apprendimento professionale permanente, aumentare il livello di istruzione e adottare parametri più semplici e accessibili per la valutazione delle Università. Per stimolare i giovani europei a lavorare all´estero verrà creato un nuovo schema per la mobilità dell´impiego nell´Ue dal nome "Il tuo primo lavoro Eures", mentre lo Strumento Europeo di Microfinanziamento sosterrà i giovani che desiderano diventare imprenditori. Per chi vorrebbe saperne di più sull´iniziativa, un sito apposito offrirà informazioni utili e facilmente accessibili sulla mobilità e sulle opportunità di apprendimento nell´Ue. La Commissione proporrà inoltre una "tessera Youth on the move" per promuovere lo studio e il lavoro all´estero. Come ha sottolineato la Commissaria per l´educazione e la cultura Androulla Vassilliou, l´iniziativa costituisce il giusto approccio per contribuire alla crescita sociale ed economica nel prossimo decennio.  
   
   
BOLZANO: "AMBIENTE.SCUOLA", AL VIA IL PROGETTO PER L´ANNO 2010/2011  
 
Bolzano, 9 settembre 2010 - Con l’imminente avvio dell’anno scolastico 2010/2011 si rinnova il progetto "Ambiente.scuola" dell’Agenzia provinciale per l’ambiente. L’iniziativa, che punta a sensibilizzare i ragazzi sui temi del clima, del rumore, dei rifiuti e dell’acqua, è stata presentata dall’assessore all’ambiente Michl Laimer. L’assessore provinciale Michl Laimer, insieme ai partner del progetto, presenta l’iniziativa "Ambiente.scuola" "L´obiettivo - ha spiegato Laimer - è quello di motivare e spingere i giovani ad accrescere il loro impegno positivo nei confronti dell´ambiente. In questo modo sappiamo che il messaggio può raggiungere anche i loro genitori". L´iniziativa "Ambiente.scuola" non è una novità, visto che i progetti di educazione ambientale proposti lo scorso anno dall´Appa in collaborazione con Consorzio dei Comuni, Ripartizione foreste e Ufficio parchi naturali, hanno coinvolto circa 800 classi per un totale di quasi 13mila alunni, "Abbiamo raggiunto il 40% di tutti i bambini e ragazzi che frequentano le scuole elementari e medie della Provincia - ha proseguito l´assessore Michl Laimer - e il successo registrato ci spinge ad andare avanti con maggiore impegno. Il tema dell´educazione ambientale ha acquistato un posto importante nella didattica delle nostre scuole: assieme alla famiglia è questo il contesto sul quale dobbiamo lavorare". Anche quest´anno verranno riproposti progetti su clima, rifiuti e rumore, con la novità dell´acqua, per sensibilizzare i ragazzi ad una mobilità sostenibile, al contenimento dei rifiuti, all´uso parsimonioso delle materie prime e alla tutela dell´udito dalle conseguenze dovute al rumore. La partecipazione ai progetti, inoltre, sarà legata all´azione "Un albero per...". Per ogni classe che avrà partecipato ad almeno un progetto, infatti, la Ripartizione foreste pianterà un albero o un arbusto, prediligendo una varietà di piante autoctone per sottolineare l´importanza di proteggere la bio-diversità. Tutti i progetti sono illustrati in una brochure che contiene anche il modulo d´iscrizione riservato alle scuole. Dato che per alcuni progetti il numero di partecipanti sarà limitato, l´Agenzia provinciale per l´ambiente invita le classi interessate ad iscriversi entro il 31 ottobre utilizzando il modulo presente nella brochure che può essere anche scaricato dal sito www.Provincia.bz.it/educazione-ambientale  Le domande possono essere inviate via mail all´indirizzo educazioneambientale@provincia.Bz.it  via fax al numero 0471 411889, oppure per posta al Servizio educazione ambientale di via Amba Alagi 35, a Bolzano. Per informazioni: 0471 411892/25.  
   
   
DALLA REGIONE EMILIA ROMAGNA DIECI MILIONI PER LA SCUOLA. RISORSE PER AZZERARE LE LISTE DI ATTESA ALLA MATERNA  
 
Bologna, 9 settembre 2010 - Due milioni di euro per non lasciare nessun bambino in lista d’attesa alla scuola materna, un milione per sostenere l’autonomia scolastica e favorire una cultura organizzativa di rete tra le scuole, quattro milioni di euro alle Province per gestire le differenze e sostenere l’integrazione dei bambini con disabilità e degli stranieri, tre milioni per dare alle famiglie con entrambi i genitori che lavorano assegni di conciliazione per favorire l’accesso al nido.La Regione Emilia-romagna sostiene la propria scuola e per migliorare e mantenere i livelli raggiunti dal proprio sistema scolastico a fronte dei pesanti tagli operati dal Governo mette a disposizione 10 milioni aggiuntivi di risorse regionali. L’intervento riguarda tutto il sistema pubblico di istruzione dell’Emilia-romagna, dalla scuola dell’infanzia alla scuola secondaria di secondo grado, sulla base delle priorità individuate dalla Regione in accordo con le amministrazioni provinciali. “La Regione intende sostenere la propria scuola, e per questo ha avanzato una proposta che verrà discussa con le forze sociali e gli enti locali – spiega l’assessore regionale alla Scuola e Formazione Patrizio Bianchi - Non vogliamo in alcun modo surrogare gli obblighi e i compiti cui è tenuto lo Stato, ma sentiamo di dover arricchire l’offerta formativa del servizio scolastico regionale. Sempre più la scuola ha dallo Stato risposte tardive e non soddisfacenti, e la nostra scelta va collocata nell’ambito del processo avviato di federalismo e di riforma del Titolo V della Costituzione”. La prima priorità individuata riguarda la scuola dell’infanzia, e mira a garantire il progetto culturale ed educativo di questo segmento scolastico che la Regione considera strategico nel percorso formativo dei bambini. Le risorse regionali, pari a 2 milioni di euro, serviranno prioritariamente a eliminare le liste d’attesa delle scuole statali, ma anche per dare risposte ai Comuni. “Per la Regione Emilia-romagna la richiesta delle famiglie di usufruire del servizio educativo della scuola dell’infanzia rappresenta un diritto – spiega l’assessore regionale alle Politiche sociali Teresa Marzocchi – Per questo abbiamo deciso di impegnarci, in stretta collaborazione con gli enti locali, a favorire le condizioni necessarie affinché tutte le bambine e i bambini possano frequentarla”. Altra priorità a cui viene destinato un milione di euro la piena autonomia delle istituzioni scolastiche, che la Regione considera centrale per promuovere la ricerca e l’innovazione didattica, sviluppare modalità flessibili dell’organizzazione scolastica e incentivare la capacità di fare rete delle scuole, per favorire le collaborazioni e lo scambio di esperienze e di materiali didattici. Terza priorità per la quale vengono destinati 4 milioni di euro alle Province la gestione delle differenze, che significa confermare l’attenzione della Regione ai quindicenni senza titolo di terza media, agli allievi con differenziate necessità di studio e di apprendimento e con difficoltà specifiche, e per stimolare gli studenti ‘eccellenti’. Infine 3 milioni di euro saranno disponibili il prossimo anno scolastico per dare assegni di conciliazione alle famiglie con i genitori che lavorano entrambi per abbattere la retta dei nidi di infanzia e aiutarle nella conciliazione dei tempi di vita e di lavoro.  
   
   
L´IUE INAUGURA THE ACADEMY OF GLOBAL GOVERNANCE CON I NUOVI EXECUTIVE SEMINARS  
 
Firenze, 9 settembre 2010 - Il Robert Schuman Centre for Advanced Studies dell’Istituto Universitario Europeo annuncia la creazione dell’ Academy of Global Governance, che nel quadro del suo programma accademico, senza precedenti in tutta l’Ue, organizza il suo primo ciclo di Executive Seminars. Questa serie di seminari, che vedono riuniti numerosi tra i più autorevoli docenti del mondo nel campo della governance globale, offrono ai partecipanti una formazione avanzata in un ambiente universitario di massimo livello. Per promuovere tale iniziativa Le saremmo grati se volesse divulgare la notizia e allo stesso tempo Le proponiamo di partecipare ad uno dei nostri seminari che si terranno in lingua inglese. Qui di seguito troverà alcune informazioni relative ai nostri primi due seminari: Executive Seminar on Global Regulation and New Social Risks European University Institute (Florence) – 18-22 October 2010. Jan Wouters: “Global and Eu Regulatory Responses to the Financial Crisis”; Fabrizio Cafaggi: ‘Transnational Regulation: Rule-making and Enforcement”; Hans-wolfgang Micklitz: “International Product Safety Regulation”; Denny Ellerman: “The Eu Emissions Trading Scheme: a Prototype Global System?”; Jean-michel Glachant: “Energy Governance Tool Box: Market, Regulation, Trade Agreement and Treaty”; Robert Howse: “The Regulation of International Trade and Global Public Goods: The Case of Climate Change”. Per qualsiasi ulteriore informazione riguardante il contenuto del programma e le modalità di registrazione, si prega di consultare la pagina: http://www.Eui.eu/projects/ggp/news/all/2010-07-20-globalregulation.aspx  Executive Seminar on Power, Conflict and Conflict Resolution European University Institute (Florence) – 15-19 November 2010. Martin Scheinin: “Fighting terrorism”; Pascal Vennesson: “What grand strategy for the Eu”; Pepper Culpepper: “Salience and Political Power”; The Rt Hon Lord Hurd and Edward Young: “Choose your Weapons – international politics and the British foreign service”; Jose M. De Areilza: “Power and Influence”; Gary J. Friedman and Jack Himmelstein: “The Understanding based approach to conflict: How to deal with power through understanding”; Christian Reus-smith: “Globalization and Sources of International Peace and Instability”. Per qualsiasi ulteriore informazione riguardante il contenuto del programma e le modalità di registrazione, si prega di consultare la pagina: http://www.Eui.eu/projects/ggp/news/all/2010-07-28-powerconflict.aspx    
   
   
CITTADINI PIÙ VICINI CON IL TEDESCO  
 
Bolzano, 9 settembre 2010 - Riuscire a parlare in tedesco grazie all’aiuto di un concittadino di lingua tedesca disponibile, condividendo interessi comuni nel tempo libero. È l’obiettivo del progetto di volontariato linguistico “Voluntariat per les llengües” adattato alla realtà altoatesina su iniziativa del vicepresidente della Provincia Christian Tommasini, rifacendosi ad un’iniziativa di successo realizzata a Barcellona e in tutta la Catalogna. La Commissione Europea ha definito il progetto una fra le migliori Best practices per l´apprendimento linguistico. “Parliamoci in tedesco – Ich gebe mein Deutsch weiter”, che si basa sulla libera adesione e sulla gratuità, è pensato per la lingua tedesca ed intende facilitare i cittadini nell’uso comune della seconda lingua tedesco. L’ufficio bilinguismo e lingue straniere della Ripartizione cultura italiana della Provincia svolge un ruolo di accompagnamento, supporto e monitoraggio del progetto. L’iniziativa, ha preso ufficialmente il via mercoledì 8 settembre 2010 con la sua presentazione. Come ha sottolineato il vicepresidente Tommasini "è importante spezzare l´ultimo pezzo di muro che ci separa dall´essere una vera società plurilingue; in questi anni sono stati fatti grandi passi nella comunità italiana da parte delle famiglie per giungere ad avere figli plurilingui". Ma oltre a migliorare l´apprendimento linguistico in ambito scolastico, dove sono stati profusi molti sforzi, come ha proseguito, è importante che le persone giungano a parlare il tedesco in modo informale anche negli ambiti del quotidiano in modo che la lingua diventi uno strumento di partecipazione sociale che attivi l´interscambio di esperienze e culture. Così è altrettanto importante che anche i genitori si mettano in gioco superando il blocco psicologico nel parlare l´atra lingua. La lingua parlata si impara parlando, anche facendo errori; partendo da questo assunto, scopo del programma è quello di stimolare all’uso della lingua in un contesto informale e amichevole attivando coppie linguistiche costituite da una persona di lingua italiana, o altra, che apprende (“apprendente”) con una conoscenza di base del tedesco, e da una persona di lingua tedesca (“volontario”) che colloquia in tedesco con il partner, orgogliosa di trasmettere la propria lingua e cultura (anche il dialetto). L’apprendimento linguistico viene promosso in un contesto di relazione interpersonale, volontario e gratuito, in un ambito completamente diverso da quello dei corsi strutturati ed in situazioni comuni di uso quotidiano della lingua. Le coppie linguistiche si impegnano a dedicare alla conversazione almeno un’ora la settimana per dieci settimane del loro tempo libero. Al progetto di volontariato linguistico possono partecipare ragazzi maggiorenni ed adulti residenti in Alto Adige, o anche stranieri domiciliati in provincia di Bolzano. I partner linguistici saranno abbinati sulla base di interessi comuni e tenendo conto delle varie affinità. L’invito rivolto ai potenziali “apprendenti” è: “Se vuoi … puoi!”, quello indirizzato ai potenziali “volontari” è: “Deine Sprache ist gefragt…”. Per promuovere il programma saranno organizzate manifestazioni varie o vi sarà la partecipazione ad iniziative proposte da organizzatori vari.Il primo appuntamento è fissato il 24 settembre in occasione della festa bolzanina "Luci d´Autunno" dove sarà allestito un infopoint. Come ha detto Tommasini invitando i cittadini ad aderire al progetto sia come apprendenti, ma soprattutto come volontari, "ci attendiamo una svolta positiva per l´apprendimento linguistico e per i rapporti fra le culture". Per partecipare al progetto è sufficiente iscriversi inviando l’apposita scheda all’Ufficio bilinguismo e lingue straniere, fax 0471 411279, e-mail: infovol@provincia.Bz.it  . La scheda può essere chiesta all’ufficio, in via del Ronco 2 a Bolzano di mattina, o nel pomeriggio presso il Centro Multilingue in via Cappuccini 28 a Bolzano o scaricarla dal sito http://www.Infovol.it/  , dove è possibile anche complilarla e spedirla.  
   
   
ESTINZIONE DELL´ORSO DELLE CAVERNE IMPUTABILE ALL´AUMENTO DELLA POPOLAZIONE  
 
Bruxelles, 9 settembre 2010 - Alcuni scienziati europei hanno scoperto che l´estinzione dell´orso delle caverne in Europa, avvenuta 24.000 anni fa, sarebbe in realtà soprattutto imputabile all´aumento della popolazione umana e non al cambiamento climatico. Secondo i ricercatori, sarebbe stato proprio il contendersi di cibo e rifugi tra uomini e orsi (in particolare le grotte utilizzate dagli orsi per il letargo invernale) a determinare una drastica diminuzione del numero di animali. L´orso bruno, al contrario, è sopravvissuto fino a oggi poiché molto meno dipendente dalla necessità dell´habitat costituito da grotte. I risultati dello studio sono stati pubblicati sulla rivista Molecular Biology and Evolution. Per scoprire il motivo alla base dell´inizio dell´estinzione dell´orso delle caverne (Ursus spelaeus) in Europa, un´équipe di ricercatori guidata dal dott. Mathias Stiller dell´Istituto Max Planck di antropologia evoluzionistica ha studiato le sequenze di Dna (acido deossiribonucleico) mitocondriale prelevate da 17 campioni fossili e le ha messe a confronto con quelle dell´orso bruno moderno (Ursus arctos). I fossili sono stati rinvenuti in alcuni sedimenti in Europa, Ucraina, Europa centrale e Galizia (Penisola Iberica), nonché in Siberia (Russia). L´analisi Bayesiana delle probabilità statistiche effettuata sulle sequenze di Dna ha appunto rivelato che l´inizio dell´estinzione degli esemplari dell´orso delle caverne, una spaventosa creatura che pesava in media 500 kg, è imputabile più all´espansione umana che al cambiamento climatico. "Il declino della diversità genetica dell´orso delle caverne ha avuto inizio circa 50.000 anni fa, molto prima di quanto si ritenesse in passato, in un momento, dunque, non ancora caratterizzato da cambiamenti climatici significativi, ma che coincide invece con l´inizio dell´espansione geografica degli esseri umani", ha affermato la dott.Ssa Aurora Grandal-d´anglade, ricercatrice presso l´Istituto di geologia dell´Università di A Coruña (Spagna) e coautrice dello studio. Nel frattempo la datazione al radiocarbonio dei resti fossili ha rivelato che la quantità di esemplari di orso delle caverne ha smesso di essere significativa in Europa centrale circa 35.000 anni fa e che nella maggior parte delle regioni gli animali si sono estinti circa 24.000 anni fa. È da notare, tuttavia, che in un numero esiguo di aree, come nel caso della regione nord-occidentale della Penisola Iberica, gli animali resistettero qualche migliaio di anni in più. La dott.Ssa Grandal-d´anglade ha confermato che l´estinzione della specie potrebbe "essere attribuita all´espansione umana e alla conseguente lotta tra uomini e animali per cibo e rifugi". Gli scienziati hanno inoltre fatto un confronto tra l´orso delle caverne e il moderno orso bruno, analizzando 59 sequenze di Dna dell´orso delle caverne risalente a un periodo compreso tra 60.000 e 24.000 anni fa e 40 sequenze appartenenti all´orso bruno, di esemplari vissuti tra 80.000 anni fa e oggi. I ricercatori hanno concluso che il cambiamento climatico ha influito parzialmente sulla diminuzione del numero di orsi delle caverne, la cui estinzione definitiva coinciderebbe ampiamente con l´ultima glaciazione del Pleistocene (tra 25.000 e 18.000 anni fa). Secondo lo studio, a questa alterazione della temperatura potrebbero essere riconducibili il calo dei ripari disponibili e la riduzione della vegetazione di cui si nutrivano gli animali; l´orso delle caverne era prevalentemente erbivoro. Tuttavia, gli scienziati ritengono questo cambiamento e il conseguente impoverimento dell´ecosistema il "colpo di grazia" per l´orso delle caverne che era già in fase di estinzione. Gli studiosi evidenziano poi come l´orso bruno non sia incorso nello stesso destino e sia sopravvissuto fino ai giorni nostri. Un fatto, questo, che trova spiegazione nella non marcata dipendenza di questi animali dall´habitat delle caverne. "Gli orsi bruni non hanno bisogno di ripari così specifici per il letargo", ha spiegato la dott.Ssa Grandal-d´anglade. "La quantità di resti fossili di questa specie rinvenuti nelle caverne, in effetti, non è poi così consistente". Per maggiori informazioni, visitare: Istituto Max Planck di antropologia evoluzionistica: http://www.Eva.mpg.de/english/index.htm  Molecular Biology and Evolution: http://mbe.Oxfordjournals.org/    
   
   
ACQUA, SI VOLTA PAGINA PIANIFICARE INTERVENTI SOSTENIBILI COMUNI SULLE RISORSE IDRICHE AFFERENTI L´APPENNINO MERIDIONALE: L´INIZIATIVA, VOLUTA DAL PRESIDENTE IORIO, COINVOLGE SETTE REGIONI CENTRO-MERIDIONALI. IERI A ROMA LA PREDISPOSIZIONE DI UN DOCUMENTO CHE IMPEGNA I RISPETTIVI GOVERNI REGIONALI  
 
Roma, 9 settembre 2010 - Gettare le basi per una forma di federalismo solidale e cominciare anche a pensare a criteri e metodi comuni per un uso razionale e sostenibile delle risorse idriche. Da queste premesse è nato l´incontro di ieri, tenuto a Roma presso la Sede istituzionale della Regione Molise, promosso dal Presidente della Regione Molise Michele Iorio, e che ha visto riuniti intorno al tavolo gli Assessori e i Responsabili dei Bacini idrici di Abruzzo, Basilicata, Lazio, Molise, Calabria, Campania e Puglia. Gli obiettivi da raggiungere sono, da un lato, l´elaborazione di una strategia di governo delle risorse idriche del bacino meridionale per usi potabile, irriguo, industriale, idroelettrico, garantendo il buon funzionamento degli ecosistemi, dall´altro, la creazione di un piano che riconduca a sistema le varie politiche del territorio: acqua, ambiente, pesca, agricoltura, industria, turismo. L´iniziativa, tra l´altro, si inserisce nell´ambito di un progetto più generale teso a dare attuazione al trasferimento di risorse idriche che dovrà essere inquadrato nel Piano di Gestione Acque del Distretto dell´Appennino Meridionale attraverso processi di sostenibilità idrologica e idrogeologica, ambientale, sociale ed economica. L´incontro ha fatto registrare già un risultato concreto. E´ stato, infatti, messo a punto un documento che verrà firmato nei prossimi giorni dai Presidenti delle sette regioni interessate e che costituirà il punto di partenza per la realizzazione di interventi sostenibili sulle risorse idriche afferenti l´Appennino meridionale. In sintesi, i Governi regionali, con la firma del documento, si impegnano a pianificare l´utilizzo della risorsa idrica esistente e dei trasferimenti al fine di assicurare il superamento del deficit di approvvigionamento come pure a costruire uno strumento tecnico informatizzato comune per la conoscenza della circolazione idrica sotterranea, delle funzioni degli invasi, delle portate superficiali disponibili, dei flussi finanziari dei servizi idrici, irrigui ed industriali, della copertura dei costi e delle previsioni di spesa nel breve, medio e lungo termine. Dovranno, inoltre, procedere ad analizzare e valutare, non solo gli aspetti economici, ma, attraverso una metodologia multicriteriale, le alternative di pianificazione, e a fornire un indirizzo programmatorio per sopperire al deficit idrico. Un percorso virtuoso che dovrà portare ad Accordo di Programma unico per la regolamentazione dei trasferimenti idrici al fine di avere un dispositivo istituzionale di grande forza innovatrice che ponga a base della "politica idrica" dell´Italia meridionale la concertazione e l´unitarietà tra le sette Regioni.  
   
   
SOTTOSCRITTO IERI A ROMA ACCORDO TRA REGIONI PER ACQUA  
 
Roma, 9 settembre 2010 - E’ stata sottoscritta ieri pomeriggio a Roma, presso la sede della Regione Molise, la bozza d´intenti per la predisposizione di un unico Accordo di programma per il trasferimento e l´acquisizione dell´acqua da parte di tutte le regioni del bacino idrografico meridionale e cioè Puglia, Abruzzo, Basilicata, Lazio, Molise, Calabria e Campania. Ne dà notizia l’assessore regionale alle Opere pubbliche Fabiano Amati, o, specificando che prima di cominciare il lavoro di predisposizione dell´accordo di attende solo la ratifica dei presidenti delle rispettive regioni. Il documento sottoscritto rappresenta non solo una forma di federalismo solidale, ma un primo elemento significativo per l’attuazione di una strategia comune finalizzata alla razionalizzazione dell’uso di un bene tanto limitato e prezioso come l’acqua. Attraverso la firma le regioni si sono impegnate a perseguire una strategia di governo della risorsa idrica basata su alcuni principi fondamentali di messa a disposizione della risorsa idrica di qualità e quantità atta a garantire gli usi legittimi, con assoluta priorità di quello idropotabile, di tutela e buon funzionamento degli ecosistemi, di integrazione della politica sostenibile delle acque con le altre politiche territoriali e di attuazione di un sistema tecnico informatizzato comune sul patrimonio idrico, fondamentale per conoscere circolazione idrica sotterranea, funzioni degli invasi e portate superficiali disponibili, nonché i flussi finanziari dei servizi idrici. Secondo quanto stabilito dal documento inoltre, le regioni daranno attuazione ad un trasferimento di risorse idriche che dovrà basarsi sull’etica ambientale, sociale ed economica e dovrà essere inquadrato nel Piano di Gestione delle Acque del Distretto dell’Appennino Meridionale basandosi sulla sostenibilità idrologica e idrogeologica, quella ambientale, sociale ed economica. Come già anticipato inoltre, le regioni dovranno pervenire, in tempi rapidi, alla stipula di un unico Accordo di Programma teso a regolamentare i trasferimenti anche alla luce di una valutazione più aggiornata e precisa dei fabbisogni idrici e delle disponibilità attuali delle singole regioni. La firma dell’accordo è giunta dopo un incontro durante il quale le regioni convocate, tra cui la Puglia, hanno convenuto sulla opportunità di pianificare l´utilizzo della risorsa idrica esistente e dei trasferimenti al fine di assicurare il superamento del deficit di approvvigionamento e di garantire gli obiettivi stabiliti dal D.lgs 152/06, che prevede, tra l’altro, che l’utilizzo delle acque superficiali e sotterranee avvenga in un’ottica di solidarietà, salvaguardando e tutelando le aspettative ed i diritti delle future generazioni, secondo criteri di razionalità degli utilizzi stessi ed equilibrio del bilancio idrico. "La richiesta della Puglia - ha detto Amati - avanzata nel febbraio scorso di predisporre un unico accordo di programma comincia a materializzarsi. Le novità pratiche che questo accordo, quando sarà concluso, porteranno consistono nel fatto che sulla base di criteri di unità tutte le regioni si impegneranno a trasferire ed acquisire l´acqua in base alle necessità, con l´ovvio impegno di tutti a preservare l´ambiente. Credo che da questo momento stia germogliando una cultura macroregionale utile ad affermare che l´abbondanza d´acqua così come la penuria non è buona o cattiva sorte delle singole regioni ma è buona e cattiva sorte di tutti".  
   
   
“GIONHA - MARE PULITO 2010” ALLE VELE D´EPOCA DI IMPERIA ULTIMO APPUNTAMENTO CON LA MANIFESTAZIONE PROMOSSA CON L´OSSERVATORIO LIGURE PESCA E AMBIENTE  
 
Genova, 9 settembre 2010 Ultimi appuntamenti, a Imperia - fino a a domenica 12 settembre nell´ambito della manifestazione "Vele d’epoca" - con "Gionha - Mare Pulito 2010", l´iniziativa itinerante estiva della Regione Liguria e dell´Osservatorio ligure Pesca e Ambiente rivolta a diportisti, pescatori professionisti, bagnanti e subacquei, in difesa dell’ambiente marino e della tutela ambientale. Gli operatori di "Mare Pulito" coinvolgeranno nell´attività di sensibilizzazione ambientale i visitatori delle Vele. Laboratori didattici sono previsti per i bambini. Giovedì e venerdì gli operatori saranno affiancati dal pescatore Bertin, sabato e domenica dal pescatore Vincenzo, che mostreranno al pubblico gli attrezzi da pesca utilizzati nei nostri mari e i principali prodotti ittici liguri. Premi e gadget sono previsti per tutti i partecipanti. Quest´anno "Mare Pulito" è stato inserito in un progetto europeo denominato Gionha (Governance and Integrated Observation of marine Natural Habitat) che ha l´obiettivo di promuovere la valorizzazione dell´ecosistema marino-costiero e sensibilizzare il pubblico alle tematiche ambientali di salvaguardia degli habitat marini che sostengono l´area anche conosciuta come "Santuario dei cetacei" o "Santuario Pelagos". Il progetto nasce dalla cooperazione tra le regioni che si affacciano sulle coste tirreniche ed è stato presentato da Arpat, Office de Envirennement de la Corse, Regione Liguria, Regione autonoma della Sardegna, Provincia di Livorno ed è finanziato dal Programma di Cooperazione transfrontaliera Italia-francia "Marittimo", 2007-2013.  
   
   
PRIMA CONFERENZA DELL´ARGE ALP A BOLZANO SUL CLIMA (23 SETTEMBRE)  
 
Bolzano, 9 settembre 2010 - “Le Alpi – Territorio modello nella protezione del clima?” è questo il quesito intorno al quale ruoterà il convegno organizzato dall’Arge Alp sulle tematiche del clima che si svolgerà giovedì 23 settembre, dalle ore 9 alle 17, presso il Centro Congressi dell’Hotel Sheraton, in via Buozzi,35 a Bolzano. La conferenza, che si terrà giovedì 23 settembre, dalle ore 9 alle 17, presso l’Hotel Sheraton, in via Buozzi,35 a Bolzano, dal titolo “Le Alpi – modello nella protezione del clima? Le regioni alpine in prima linea nella lotta ai cambiamenti climatici“ è volta a fornire informazioni sugli scenari attuali dell’andamento climatico nell’arco alpino. Le regioni Arge Alp presenteranno le proprie strategie per la protezione del clima indicando come intendono sfruttare la crisi attuale per favorire l’innovazione. In particolare nel corso della conferenza saranno affrontati temi come la situazione di partenza: attuali emissioni di Co2, attuale consumo energetico, percentuale di energia da fonti rinnovabili; la protezione del clima: prospettive delle regioni alpine, strumenti e programmi; le buone pratiche delle regioni alpine: iniziative, strategie e progetti; le opportunità per il futuro: opportunità di innovazione in ambito economico, tecnologico e sociale per le regioni alpine; la cooperazione transfrontaliera.  
   
   
RIFIUTI IN ABRUZO: AUTORIZZAZIONI A SMALTIMENTO INERTI NELLE MORE DELL´APPROVAZIONE DEL PIANO DI SETTORE  
 
 Pescara, 9 settembre 2010 - "L´impegno assunto con la Città di Ortona lo stiamo onorando". L´assessore all´Agricoltura, Mauro Febbo, replica al consigliere regionale dell´Idv, Cesare D´alessandro, e al capogruppo del Pd in Regione, Camillo D´alessandro, in relazione alla realizzazione di un impianto di smaltimento di rifiuti inerti contenenti amianto in contrada Taverna Nuova di Ortona. "Il governo regionale ed io in primis, in qualità di primo firmatario della L.r. N.36 del 02.08.2010, sulla localizzazione degli impianti di smaltimento e recupero dei rifiuti inerti contenenti amianto, non intendiamo gabbare con le chiacchiere nessuno". Febbo precisa inoltre che quella che è stata pubblicata sul Bura, (elenco ordinario Bollettino n.56 del 03.09.2010), è una determina direttoriale e non una delibera di giunta. Al contrario, sul Bura straordinario n.13 del 13 agosto 2010 è stata pubblicata la L.r. 02 agosto 2010 n.36. La normativa in oggetto impegna la Giunta regionale a redigere un Piano di settore che stabilisce i criteri per individuare i luoghi e gli impianti idonei per la realizzazione e l´esercizio di detti impianti. L´assessore Febbo ha già sollecitato gli organi competenti a provvedere in tal senso, considerando che l´Esecutivo regionale ha 120 giorni a disposizione dall´entrata in vigore della legge per approntare il Piano di Settore. In questo lasso di tempo, nelle more dell´approvazione del Piano in questione, sono sospesi tutti i procedimenti di rilascio delle autorizzazioni e gli effetti di quelle già rilasciate per la realizzazione e l´esercizio di impianti di smaltimento di rifiuti contenenti amianto non ancora in funzione.