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GIOVEDI

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Notiziario Marketpress di Giovedì 30 Novembre 2006
BIOSCIENZE: L´EMBL OFFRE UNA NUOVA RISORSA AI RICERCATORI  
 
Bruxelles, 30 novembre 2006 - Il laboratorio europeo di biologia molecolare (Embl) ha messo a disposizione una risorsa gratuita on line denominata Citexplore che collega la letteratura scientifica alle banche dati scientifiche. Secondo gli sviluppatori di Citexplore, nelle scienze biologiche si avvertiva da molto tempo la necessità di uno strumento che integrasse gli articoli delle riviste scientifiche con le banche dati contenenti informazioni biologiche quali sequenze di Dna e proteiche, funzioni e strutture delle molecole e dati di microarray. «Consultando l´estratto di un articolo che descrive un gene o una proteina specifici, in genere si desiderano sia maggiori informazioni in merito, per esempio la sequenza o la funzione, sia un accesso agevole all´articolo completo», ha spiegato Peter Stoehr, coordinatore di Citexplore. Citexplore, sviluppato dall´Istituto europeo di bioinformatica (Ebi) dell´Embl, riunisce estratti di varie banche dati di letteratura, compreso l´Ufficio europeo dei brevetti, la banca dati Medline della biblioteca nazionale di medicina degli Stati Uniti e l´Accademia delle scienze cinese, e stabilisce un collegamento con il testo completo degli articoli. Un potente strumento di ricerca testuale individua i termini biologici nel testo collegandoli direttamente alla voce pertinente nelle ampie banche dati biologiche dell´Ebi, tra cui la Nucleotide Sequence Database dell´Embl, contenente sequenze di Dna e Rna, la Uniprot, che racchiude informazioni sulla struttura e la funzione delle proteine e la Arrayexpress, che raccoglie informazioni sulle modalità di espressione dei geni. Citexplore intende ampliare la gamma di risorse letterarie, inserendo settori quali la scienza vegetale e la scienza agroalimentare e integrandoli con Pubmedcentral, progetto britannico recentemente avviato. L´ebi è il principale divulgatore di informazioni biologiche in Europa e il Forum strategico europeo sulle infrastrutture di ricerca ha recentemente messo in luce tale aspetto nella sua tabella di marcia. Http://www. Ebi. Ac. Uk/citexplore/ .  
   
   
LO IOWA HEALTH SYSTEM COLLABORA CON IBM PER MIGLIORARE L’ACCESSO AI DATI MEDICI UNA SOLUZIONE GRID PER CONDIVIDERE LE IMMAGINI E OTTIMIZZARE LO STORAGE TRA PIÙ SITI  
 
Armonk, Ny, 30 novembre 2006 - Lo Iowa Health System (Ihs) ha scelto di utilizzare la Grid Medical Archive Solution (Gmas) della Ibm per poter condividere tra più siti immagini cardiologiche, radiologiche e altre immagini digitali e archiviarle in modo sicuro per anni, con l’obiettivo di migliorare l’assistenza ai pazienti, promuovere la ricerca e ridurre i costi amministrativi. In collaborazione con Ibm e Bycast, Inc. , l’Ihs realizzerà un sistema di storage per l’intera organizzazione, basato sulla soluzione Gmas, per affrontare le crescita esponenziale dei dati di imaging e altri dati quali documenti audio, video e medici. Questa soluzione aiuterà i medici dell’Ihs ad avere accesso ai dati medici 24 ore su 24, 7 giorni su 7, in modo da rispondere rapidamente alle esigenze dei pazienti. Grazie a questa nuova soluzione, l’Ihs potrà installare le tecnologie di base in modo efficace in termini di costi e consentire alle applicazioni Picture Archive and Communication System (Pacs) e ad altri sistemi di accedere più rapidamente a immagini mediche, scansioni e altri documenti. “Fornire ai pazienti la migliore assistenza sanitaria possibile controllando al tempo stesso i costi è una priorità assoluta per la nostra organizzazione”, spiega Jim Mormann, Cio, Iowa Health System. “Per gestire il nostro sistema Pacs da 13 Terabyte, di cui si prevede un raddoppiamento delle dimensioni nel corso del prossimo anno, ci siamo rivolti a Ibm e alla sua soluzione grid basata su standard del settore, perché ci offrisse scalabilità ed elevata disponibilità, in assoluta sicurezza, a costi operativi significativamente inferiori rispetto alla nostra soluzione precedente”. Adottando Gmas, componente chiave del portafoglio Ibm Information Lifecycle Management Infrastructure Solution Portfolio for Healthcare, Ihs potrà organizzare rapidamente un piano di disaster recovery su una Wan (Wide Area Network), mantenere la continuità delle attività operative consentendo alle applicazioni cliniche di continuare a funzionare anche in presenza di guasti, verificare l’autenticità dei dati recuperati, ricostruire automaticamente i dati corrotti. Ibm Gmas utilizza Bycast Storagegrid Software e integra Ibm System Storage Ds4000, Ibm System Storage Exp100 Expansion Unit e server xSeries. Sono disponibili configurazioni sia a rack singoli che multipli per un disaster recovery sicuro supplementare e per supportare inserimenti ed espansioni accessibili in termini di costi, man mano che si modificano le esigenze degli operatori sanitari. Ibm Grid Medical Archive Solution, che fa parte delle più ampie offerte di soluzioni Grid Ibm, basata su “Open Standard”, e arricchisce il portafoglio Ibm di soluzioni di archivio, che comprende Ibm System Storage Dr550, Ibm System Storage Archive Manager, la "E-mail Archiving and Storage Solution" e le offerte nastro Ibm Worm, utilizzabili per soddisfare i requisiti di conformità e resilienza per la conservazione dei dati sanitari a lungo termine. .  
   
   
OLTRE 100 LE MALATTIE RARE DELLE OSSA, APPELLO DEGLI SPECIALISTI IL PRESIDENTE DELLA SIOMMMS: “QUESTI PAZIENTI SONO SENZA CURE, OCCORRE PERCIÒ INVESTIRE NELLA RICERCA E DARE AI MEDICI ANCHE LA FORMAZIONE IN MATERIA CHE ADESSO L’UNIVERSITÀ NON DÀ  
 
Pisa 29 novembre 2006 - Sono oltre 100 le malattie rare che minacciano il nostro scheletro. A volte innocue, altre gravi, molte incurabili. Il congresso Siommms svoltosi a Pisa ha dunque lanciato un appello alle istituzioni e al mondo dell’industria per alimentare la ricerca in materia molto trascurata anche in Italia www. Siommms. It “C’è un problema di investimenti e uno di formazione professionale”, ha detto il presidente della società scientifica, l’endocrinologa Maria Luisa Brandi, che a Firenze dirige il Centro di diagnosi delle malattie genetiche dell´osso di cui è noto il gene responsabile, “Se i privati non spendono per la ricerca in un settore senza ritorno economico, come appunto le malattie rare, può farlo solo la sanità pubblica, perché è impensabile lasciare senza cure questi pazienti. Quanto alla scuola, in materia di ossa i nostri medici escono dall’università del tutto impreparati e occorre anche qui fare qualcosa”. Il congresso ha peraltro dedicato vari interventi a queste patologie. Oltre che rare, si presentano infatti in forme diverse per connotazione e gravità. Alcune causano semplici nomalie, altre, che comportano alterazioni nell’accrescimento e nel modellamento dello scheletro, causano invece Osteosclerosi e Iperostosi (ispessimenti delle ossa), oppure osteoporosi. E se certe malattie si associano ad alterazioni dell’Omeostasi Minerale, altre hanno trasmissione ereditaria e offrono quindi indicazioni sui fattori e i meccanismi che regolano metabolismo scheletrico e omeostasi minerale. Al reumatologo Maurizio Rossini (Università di Verona) e alla radiologa Donatella Trippi (Università di Pisa) il merito di averne classificato tipologie e comportamenti. Le Osteopatie Sclerosanti, per esempio, hanno origine in rare e spesso ereditarie malformazioni, o in una varietà di condizioni alimentari, metaboliche, endocrine, ematologiche, infettive o neoplastiche. Un aumento generalizzato della massa ossea è peraltro la principale caratteristica radiografica dell’Osteopetrosi (ossa “di marmo”). La malattia di Albers-schonberg, forma adulta di Osteopetrosi, si manifesta dall’infanzia con una progressiva osteosclerosi e un selettivo ispessimento della base del cranio associato a una tipica accentuazione dei piatti vertebrali. La Fibrodisplasia è invece un’alterazione nella formazione di osso, nella quale il midollo è sostituito da tessuto fibroso: malattia congenita, non ereditaria, frequente nei due sessi. L’osteogenesis Imperfecta è una patologia ereditaria del tessuto connettivo caratterizzata da diverse mutazioni del gene codificante e da grande fragilità ossea. Su base genetica e clinica se ne distinguono sette forme, spesso sovrapposte. In quella più lieve le fratture tendono a manifestarsi in prevalenza prima della pubertà e dopo la menopausa. Quella più grave conduce invece a morte perinatale. Delle varie terapie (floruri, calcitonina, ormone della crescita, trapianto di midollo osseo) i bisfosfonati sembrano oggi la più promettente, perché determina un significativo aumento della densità minerale ossea, tendendo a riportare i valori alla norma. Queste variazioni della Bmd sono associate a un miglioramento dell’attività fisica e a una riduzione del rischio di frattura. Catteristica delle Osteocondrodisplasie è l’alterazione nell’accrescimento della cartilagine e/o dell’osso. Le Displasie Metafisarie possono essere confuse, come aspetti radiografici, con forme di rachitismo, ma i parametri bioumorali del metabolismo osseo e minerale sono tipicamente normali e lo scheletro è generalmente ben mineralizzato. Quanto alle Mucopolisaccaridosi sono un gruppo di difetti congeniti del metabolismo. L’accumulo di questi carboidrati complessi nelle cellule del midollo porta ad un’alterazione scheletrica generalmente definita come Disostosi Multipla. .  
   
   
TUMORE DEL COLLO DELL’UTERO, LA BATTAGLIA DI MADRI E FIGLIE AL VIA LA PRIMA CAMPAGNA DI INFORMAZIONE PER LA PREVENZIONE DEL TUMORE DEL COLLO DELL’UTERO E DEGLI ALTRI TUMORI FEMMINILI ILARY BLASI INSIEME AL MOIGE E ALL’AGICO PER FAR CONOSCERE IL PAPILLOMAVIRUS  
 
Milano, 30 novembre 2006 - Partirà lunedì 4 dicembre 2006 la prima Campagna informativa, dedicata alle madri, per la prevenzione del tumore del collo dell’utero e di altri tumori della donna. La Campagna, la cui testimonial è Ilary Blasi, è promossa dal Moige, il Movimento Italiano Genitori, con il patrocinio dell’Agico - Associazione Ginecologi Consultoriali, e realizzata in collaborazione con Never Without You. L’obiettivo è quello di sensibilizzare nelle madri e nelle figlie adolescenti un comportamento attivo verso la prevenzione e favorire nelle giovani donne italiane la cultura della prevenzione primaria e secondaria. “Se per tua figlia vuoi un futuro sano proteggi ora la donna che sarà”, è lo slogan della Campagna che punta il dito contro la disinformazione. Da un sondaggio dell’Ipsos “Disease Baromether” realizzato in 5 paesi europei (tra cui l’Italia) ed eseguito su un campione di 500 donne tra i 18 e i 65 anni, risulta che in Italia solo il 25% sa che il cancro del collo dell’utero, provocato dal Papillomavirus Umano che si contrae attraverso i rapporti intimi, è la seconda causa di morte per tumore in Europa in donne tra i 15 e i 45 anni. Questo carcinoma ogni giorno in Europa uccide 40 donne. E se, grazie all’attuazione dei programmi di screening, l’incidenza di questa forma di tumore è in diminuzione, in Italia si registrano annualmente ancora circa 3. 500 nuovi casi, con 1. 700 decessi. Purtroppo la prevenzione inizia molto tardi. La prima visita dal ginecologo viene fatto solo dopo 18 anni. Ecco perché la campagna si rivolge alle madri che, secondo un sondaggio dell’Eurisko eseguito su un campione di 880 donne, nell’89% dei casi si occupano della salute dei figli. Sono loro a dover insegnare alle figlie la cultura della prevenzione. La Campagna “Il cancro del collo dell’utero si vince con l’informazione”. In virtù di questo durante la Campagna, che avrà durata annuale, il Moige attiverà un sito Internet www. Prevenzionetumoridonna. Info e un Numero Verde, 800. 931515. Sul sito Internet si potranno trovare informazioni relative al tumore del collo dell’utero e agli altri tumori femminili. In un’apposita sezione, “L’esperto risponde”, potranno essere direttamente formulate domande sull’argomento. Medici specializzati risponderanno anche al numero verde, operativo tre giorni a settimana per tre ore ciascuno, al quale potranno rivolgersi tutte le persone interessate a conoscere il problema e ad avere chiarimenti. Per spiegare il progetto ed informare sulla prevenzione dei tumori saranno distribuiti circa 500 mila depliant, anche attraverso le maggiori testate italiane femminili. Sarà invece inviato, a chi ne farà richiesta, un opuscolo realizzato dall’Agico, dedicato alla prevenzione oncologica, con i principali appuntamenti della salute e tutto ciò che c’è da sapere sul Papillomavirus e sulle patologie che questo virus comporta. L’opuscolo, al quale sarà allegato un gadget della casa di moda ‘Never Without You’, può essere richiesto spedendo al Moige la cartolina staccabile dal depliant oppure registrandosi al sito internet o chiamando il numero verde. "Noi genitori siamo i primi responsabili dell´educazione dei nostri figli. Dobbiamo insegnare loro ad aver cura della propria salute, sia attraverso le spiegazioni più opportune alla loro età che attraverso l´esempio – spiega Maria Rita Munizzi, presidente del Moige, che ha promosso questa Campagna - Le madri sono le vere ´care giver´ della famiglia, dunque è importante informare loro per prime, soprattutto riguardo a quelle malattie ´intime´ che posso colpire loro e le loro figlie. Ma ci rivolgiamo anche alle adolescenti, perché spesso è da giovani che si contrae il Papillomavirus, causa del cancro del collo dell’utero per il quale non c´è ancora abbastanza informazione. Basti pensare che da un’indagine dell’Istituto di ricerche Tns Infratest su un campione di ragazze tra i 18 e i 26 anni risulta che soltanto una su cinque conosce il Papillomavirus Umano e solo una su dieci sa che il virus causa il cancro al collo dell’utero”. “Alle madri dico di informarsi di più sul Papillomavirus. Di approfondire la loro conoscenza sul legame che questo virus può avere con il tumore del collo dell’utero – è l’appello del dottor Maurizio Bologna, vicepresidente dell’Agico, partner del Moige in questa Campagna - Alle ragazze dico di sottoporsi a visite periodiche dal ginecologo e di avere un’attività sessuale protetta. Ancora troppe poche donne fanno prevenzione. E questa non viene fatta con regolarità. Secondo il sondaggio di Tns tra le giovani donne, il 2 % delle intervistate ha dichiarato di non essere mai andato da un ginecologo e solo il 28 % ha detto di aver fatto un Pap test”. Anche Ilary Blasi, testimonial della Campagna, sollecita le giovani donne a conoscere per prevenire: “Approfondite la conoscenza sul Papillomavirus che provoca il tumore del collo dell’utero. E quando sarà possibile vaccinarsi contro questo virus, fatelo!”. E rivolge un appello anche alle madri: “Dico loro di entrare in punta di piedi nella vita privata delle figlie, di cercare il giusto equilibrio di confidenza per poterle poi aiutare e consigliare su come proteggere la loro salute. Sono una donna, e anche una madre, e come tale ho il dovere di non tirarmi indietro nel salvaguardare la mia vita e quella dei miei figli, informandomi e informandoli sulla prevenzione”. .  
   
   
“MADRI INFORMATEVI PER LA SALUTE DEI VOSTRI FIGLI”  
 
Milano, 30 novembre 2006 - Intervista a Maria Rita Munizzi - Presidente del Moige. Perché la campagna si rivolge in modo particolare alle mamme? Perchè siamo noi genitori i primi responsabili dell´educazione dei nostri figli. E´ nostro dovere insegnar loro ad aver cura della propria salute, sia attraverso le spiegazioni più opportune alla loro età che attraverso l´esempio. Alle mamme in particolare perchè i dati mostrano che in più dell´80% delle famiglie è proprio la madre a tenere i contatti con il medico e a far rispettare le visite di controllo; una vera e propria ´care giver´. Dunque è importante che le madri siano ben informate sia sui pericoli che possono insidiare la salute dei figli sia sulle opportunità di prevenzione. Purtroppo, per quanto riguarda il cancro al collo dell´utero non c´è ancora abbastanza informazione. Per questo, con l´appoggio dei ginecologi consultoriali, abbiamo deciso di lanciare questa campagna di informazione e sensibilizzazione rivolta alle mamme; solo informando loro potremo far sì che si faccia un´adeguata prevenzione fin dalla giovane età. Perchè questo tipo di cancro è molto diffuso tra le giovani ragazze e le giovani donne, poiché colpisce prevalentemente nella fascia di età compresa tra i 15 ed i 44 anni. Ma è anche importante fa sapere alle donne che la sua origine è in un virus che si può prendere anche in età adolescenziale e contro il quale bisognerebbe proteggersi. Quale è il ruolo dei genitori nella prevenzione? E´ un ruolo fondamentale, siamo noi i primi a doverci far carico della salute dei nostri figli; spetta a noi, quando sono piccoli, prendere le decisioni più importanti, per esempio con la scelta delle vaccinazioni o con la prima educazione alimentare. Ma per far buone scelte bisogna essere consapevoli, informati e anche aggiornati, oggi la scienza fa passi in avanti ogni giorno. I genitori, quindi, devono essere protagonisti delle scelte, non solo di quelle che fanno per sé ma anche di quelle che fanno per i figli. “Se per tua figlia vuoi un futuro sano proteggi ora la donna che sarà”, uno slogan eloquente. Certo, soprattutto per quel che riguarda la salute, e in particolare quella ´intima´ il rapporto tra madre e figlia è fondamentale. La madre è per la figlia non solo punto di riferimenti ma anche esempio e veicolo di informazione. Il dialogo è fondamentale per una buona educazione sessuale e per la prevenzione, soprattutto nell´adolescenza. Educare le proprie figlie alla prevenzione, invogliandole ad andare da un ginecologo per dei controlli è necessario per scongiurare che queste forme di tumore diano poi problemi con l’avanzare dell’età. . .  
   
   
DONNE E PREVENZIONE IL GINECOLOGO: “LA COMINCIANO TARDI E LA FANNO MALE”  
 
Milano, 30 novembre 2006 - Intervista al Dr. Maurizio Bologna, vice presidente dell’Agico Perché l’Agico ha scelto di sostenere la Campagna di informazione per la prevenzione al collo dell’utero? Proprio per lo scopo per il quale sono nati i consultori non potevamo non aderire alla Campagna. Il consultorio familiare è un luogo dove ogni giorno si prevengono le malattie dall’apparato genitale. Se non ci fossero i consultori, dove le pazienti non devono pagare il ticket per essere visitate, ci sarebbe una parte consistente della popolazione, che sarebbe destinata ad ammalarsi senza possibilità di prevenire o di diagnosticare precocemente molte malattie. Qual è il grado di consapevolezza tra le donne rispetto all’incidenza di mortalità del cancro del collo dell’utero? Da un sondaggio dell’Ipsos realizzato in 5 Stati europei ed eseguito su un campione di 500 donne tra i 18 e i 65 anni, risulta che in Italia solo il 25 % sa che il cancro del collo dell’utero è la seconda causa di morte per tumore in Europa in donne tra i 15 e i 45 anni. Qual è il grado di consapevolezza che tale tumore è causato dal Papillomavirus? Molto poca. Da un sondaggio eseguito dall’Istituto di ricerche Tns Infratest, su un campione di 200 donne, tra i 18 e i 26 anni, emerge che solo una su cinque conosce il Papillomavirus Umano e solo una su dieci sa che il virus causa il cancro al collo dell’utero. Le donne italiane fanno prevenzione? Sempre secondo il sondaggio di Tns il 25 % delle donne intervistate ha dichiarato di non essere mai andato da un ginecologo e solo il 28 % ha dichiarato di aver fatto il Pap test. Quindi ancora troppe poche donne fanno prevenzione. E questa non viene fatta con regolarità. A che età una ragazza si sottopone in genere alla prima visita ginecologica? Purtroppo solo dopo i 18 anni. Di solito si va dal ginecologo la prima volta per una visita perché si ha intenzione di prendere dei contraccettivi. Ovviamente si inizia anche un discorso di prevenzione. Il ginecologo fa la visita ma fa anche il Pap Test. Quindi si spiega l’importanza di questo esame. Si parla dei vari disturbi tipicamente femminili e anche delle grandi malattie, come il tumore del collo dell’utero. Ed è qui che ci si rende conto di quanto si conosca molto poco il Papillomavirus umano. Di solito la ragazza è accompagnata dalla madre alla prima visita ginecologica? No, viene da sola. Caso mai è lei ad accompagnare la madre dal ginecologo. Le madri, che appartengono ad un’altra generazione, sono sempre più intimidite delle figlie. Le ragazze, più motivate, più fiduciose, portano le mamme dal loro ginecologo e questo è anche il momento in cui inizia un rapporto più intimo tra madre e figlia Quali consigli può dare ad una madre affinché introduca alla figlia il tema della prevenzione? Alle madri dico di informarsi di più sul Papillomavirus. Di approfondire la loro conoscenza sul legame che questo virus può avere con il tumore del collo dell’utero. E di prendere atto che presto in Italia arriverà una vaccinazione contro il Papillomavirus che può proteggere le figlie dal cancro del collo dell’utero. E alle ragazze quali consigli concreti si possono dare? Alle ragazze dico di sottoporsi a visite periodiche dal ginecologo. Di avere una attività sessuale protetta. Di tenere sempre alta la guardia perchè oltre al tumore del collo dell’utero, che è ovviamente una grave malattie, ne esistono moltissime altre. Quindi con il vaccino si può arginare il Papillomavirus ma gli altri pericoli rimangono. .  
   
   
ILARY BLASI: “L’INFORMAZIONE SALVA LA VITA”  
 
Milano, 30 novembre 2006 - Cos’ è che l’ha spinta ad accettare di essere la testimonial della Campagna d’informazione per la prevenzione del tumore del collo dell’utero? Il Papillomavirus umano si conosce molto poco. Le donne, le ragazze non sanno che può essere la causa del tumore del collo dell’utero. Mi piacerebbe farlo conoscere il più possibile e far rendere conto le mie coetanee, le ragazze più giovani di me, ma anche le loro mamme, del fatto che le malattie si possono vincere anche con l’informazione. Lei è una giovane mamma e sta per avere anche un secondo figlio, che consiglio si sente di dare alle ragazze, ma anche alle loro madri, in tema di prevenzione? Alle ragazze dico di informarsi sulle cause delle malattie che colpiscono in particolare le donne. Oggi tutti hanno la possibilità di farlo. Approfondite la conoscenza sul Papillomavirus che provoca il tumore del collo dell’utero. E quando sarà possibile vaccinarsi contro questo virus, fatelo! Alle madri dico di entrare in punta di piedi nella vita privata delle figlie, di cercare il giusto equilibrio di confidenza per poterle poi aiutare e consigliare su come proteggere la loro salute. Conosceva il Papillomavirus prima di decidere di aderire alla Campagna di prevenzione del tumore del collo dell’utero? No, non lo conoscevo. O meglio lo avevo sentito nominare più volte nei discorsi tra amiche ma non sapevo che fosse il virus che può provocare il tumore del collo dell’utero. A che età ha cominciato a sentir parlare di prevenzione? E da chi? Quando andavo a scuola sentivo parlare dalle più grandi di Pap Test, di visita dal ginecologo. Forse è stato quello il momento in cui ho cominciato a sentir parlare di prevenzione. Un po’ per pigrizia, un po’ per vergogna, non ho cominciato a fare molto presto visite dal ginecologo per prevenire eventuali malattie. Nella sua famiglia che peso si dà alla prevenzione? I miei genitori ci hanno sempre portato dai medici. Ma quando ne avevamo bisogno veramente. Quando c’era qualche sintomo c’era il medico di famiglia. Mio padre e mia madre hanno sempre tenuto sotto controllo la nostra salute. A che età ha fatto la sua prima visita dal ginecologo? A venti anni. Fortunatamente non ho mai avuto problemi, fastidi. Non sentivo il bisogno di fare prima una visita di questo tipo. Poi, ripeto, anche un po’ per vergogna. A venti anni sei più matura, consapevole. L’ha accompagnata sua madre? No, sono andata da sola. Non ho sentito il bisogno di portarla con me ma non le ho nascosto la mia intenzione di fare una visita dal ginecologo e lei è stata d’accordo. Le ragazze rischiano di contrarre il Papillomavirus umano attraverso rapporti sessuali non protetti. Quale ruolo ha avuto sua madre nel suo approccio con il sesso? Le ha dato consigli anche su come proteggersi dal punto di vista della salute? Sono stata sempre molto riservata sull’argomento sesso, soprattutto con i miei genitori. Non sono mai andata a chiedere a mia madre consigli per le mie esperienze sessuali. Ma sono sicura che se le avessi chiesto qualcosa sarebbe stata ben felice di aiutarmi e di rispondermi. Non si è mai imposta nel voler sapere e conoscere la mia vita sessuale. Abbiamo trovato il giusto equilibrio. Ho cercato di fare sempre le cose con la testa. Ognuno agisce secondo l’educazione che ha ricevuto e mia madre mi conosce. Se dovessi avere una figlia probabilmente le direi di farsi controllare, di fare test ma non entrerei mai troppo nella sfera privata. .  
   
   
RICERCA EURISKO (GFK GROUPS)CANCRO DEL COLLO DELL’UTERO.  
 
Milano, 30 novembre 2006 - Da una ricerca dell’Eurisko su un campione di 880 donne è emerso che il 70% vuole fare prevenzione per tenere sotto controllo lo stato di salute suo e della sua famiglia, il 58 % si occupa della salute dei familiari e l’89% di quella dei figli. Sondaggio Tns - Da un sondaggio eseguito dall’Istituto di ricerche Tns Infratest, su un campione di 200 donne, tra i 18 e i 26 anni, emerge che solo una su cinque conosce il Papillomavirus Umano e solo una su dieci sa che il virus causa il cancro al collo dell’utero. Il 25 % delle donne intervistate ha dichiarato di non essere mai andato da un ginecologo e solo il 28 % ha dichiarato di aver fatto il Pap test. Il 65 % ha dichiarato di andare di solito da un ginecologo privato. Sondaggio Ipsos “Disease Baromether” - Da un sondaggio dell’Ipsos, realizzato in 5 Stati europei (tra cui l’Italia) ed eseguito su un campione di 500 donne tra i 18 e i 65 anni, risulta che in Italia solo il 25 % sa che il cancro del collo dell’utero è la seconda causa di morte per tumore in Europa in donne tra i 15 e i 45 anni. L’infezione e la patologia - La seconda causa di morte per tumore nelle donne è rappresentata dal cancro del collo dell’utero. A provocare questo carcinoma è il Papillomavirus Umano. Questo virus è responsabile anche di altre importanti patologie che colpiscono le donne: il tumore della vulva; Il tumore della vagina; le infezioni genitali esterne; i condilomi genitali. Ogni giorno in Europa 40 donne muoiono a causa del cancro al collo dell’utero. In Europa questo tipo di tumore è diagnosticato a circa 33. 500 donne. Di queste 15 mila muoiono. Il cancro al collo dell’utero è la seconda causa di morte da tumore (dopo il cancro al seno) tra le giovani donne con un’età compresa tra i 15 e i 44 anni. In Italia ogni anno si verificano 1. 700 decessi (circa 4 decessi al giorno). I nuovi casi diagnosticati sono 3. 500 (quasi 10 al giorno). I nuovi casi di infezioni pre-cancerose sono 14. 700. I nuovi casi di infezione a basso grado di pericolosità sono 47. 000. Prevenire questa infezione è possibile grazie a un vaccino, in grado di offrire una protezione del 100 per cento da tutte le patologie legate ai 4 sierotipi di virus inclusi nel vaccino. Evitare le infezioni da Papillomavirus Umano, e quindi eliminare il rischio di sviluppare un cancro, equivale non solo a salvare la vita di migliaia di donne ma anche a mantenere intatto: il loro benessere psicologico; l’armonia all’interno della famiglia e della coppia; e a preservare la possibilità di avere figli. .  
   
   
IL COMMISSARIO EUROPEO PER I DIRITTI UMANI ESORTA LE AUTORITÀ UCRAINE A LOTTARE CONTRO LA PANDEMIA DI HIV/AIDS IN ESPANSIONE  
 
 Strasburgo, 30 novembre 2006 – A qualche giorno dalla sua visita ufficiale in Ucraina, che avrà luogo a metà dicembre, Thomas Hammarberg, commissario per i diritti umani del Consiglio d’Europa, ha dichiarato che le autorità ucraine devono elaborare una strategia nazionale globale di prevenzione dell’ Hiv/aids e consacrare finanziamenti pubblici per prevenire il diffondersi della malattia. L’ucraina, con un tasso di prevalenza pari a circa l’1. 4 %, è considerata come il paese più colpito d’Europa. Secondo l’Unaids, 410. 000 persone sarebbero attualmente infettate in Ucraina, ma la cifra reale è probabilmente maggiore. Più di un terzo della popolazione colpita da Hiv è composta da donne in età riproduttiva e un malato di Hiv su nove è un bambino. Le aree più colpite sono Dnipropetrovsk, Donetsk e Odessa. “Si tratta, secondo il Commissario per i diritti umani, di una gravissima crisi della sanità pubblica che causa conseguenze drammatiche non soltanto demograficamente, ma anche sulla futura crescita economica del Paese”. Hammarberg ha poi aggiunto che per controllare e sconfiggere la pandemia, le autorità ucraine devono combattere il problema alla radice. “Soltanto una strategia globale di prevenzione potrà evitare che la malattia si propaghi. Occorre, dunque, che lo Stato elabori un piano nazionale di azione efficace, con una forte componente educativa e che preveda una vasta campagna di sensibilizzazione”, ha affermato il Commissario. “Le autorità devono lottare contro il traffico di stupefacenti, la tossicodipendenza e la tratta di esseri umani, al fine di rendere la società meno vulnerabile al virus dell’Hiv/aids. Devono, inoltre, fornire un efficace sostegno ai suoi membri più vulnerabili”. Thomas Hammarberg sostiene che “la diffusione del virus dell’Hiv e dell’Aids è una questione che desta una grande preoccupazione dal punto di vista dei diritti umani”. Gran parte della popolazione infetta non beneficia dei trattamenti antiretrovirali o del sostegno psicologico necessario. Inoltre, le persone affette dal virus dell’Hiv sono spesso vittime di discriminazioni nell’ambito dell’assistenza sanitaria, dell’educazione e sul mercato del lavoro. Una grande maggioranza finisce per essere emarginata socialmente e indebolita”. Il Commissario si recherà in visita in Ucraina, tra il 10 e il 17 dicembre, per una valutazione globale della situazione dei diritti umani, terrà dei dibattiti di alto livello con le autorità, i parlamentari e alcuni rappresentanti della società civile e visiterà alcune prigioni, commissariati di polizia, ospedali (compreso ospedali psichiatrici) e istituti per bambini. I dibattiti in programma verteranno sulla riforma della giustizia, sui sospetti di tortura e di trattamenti degradanti da parte della polizia, sulle condizioni di detenzione, sul trattamento al quale vengono sottoposti i migranti e i richiedenti asilo politico e sui risultati ottenuti dalle autorità nella lotta alla tratta di esseri umani. Al termine della visita, il Commissario redigerà un rapporto sull’effettivo rispetto dei diritti umani in Ucraina, che verrà presentato al Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa e all’Assemblea parlamentare nel 2007. Il Commissario ha il compito di mantenere un dialogo con gli Stati membri del Consiglio d’Europa e di effettuare delle missioni ufficiali nei diversi paesi, allo scopo di valutare la situazione dei diritti umani sotto ogni aspetto. Queste missioni comprendono solitamente incontri con i massimi rappresentanti del parlamento, del governo, dell’apparato giudiziario e con i rappresentanti delle principali istituzioni per la tutela dei diritti dell’uomo e della società civile. I rapporti del Commissario contengono un’analisi delle pratiche nell’ambito dei diritti umani e precise raccomandazione sui possibili miglioramenti in quest’ambito. I rapporti vengono pubblicati e ampiamente diffusi tra i leader politici, la comunità delle Ong e i media. L’ucraina è membro del Consiglio d’Europa dal 1995 e ha ratificato la Convenzione europea dei diritti dell’uomo nel 1997. .  
   
   
1° DICEMBRE 2006: GIORNATA MONDIALE PER LA LOTTA CONTRO L’AIDS  
 
 Torino, 30 novembre 2006 - In occasione del 1° dicembre (Giornata mondiale per la lotta contro l’aids) la Lila propone tre diverse iniziative: Ben Venuto (una nuova politica di costi e diffusione dei preservativi), la pubblicazione on line del documento Lila dice… (dati e strategie mondiali, situazione in ambito delle tossicodipendenze, dati e analisi centralini Lila) e una raccolta fondi tramite Sms solidale. Quest’anno la Lila dedica la Giornata mondiale per la lotta contro l’Aids totalmente alla prevenzione. A fronte dei 4,3 milioni di nuovi casi di Aids diagnosticati ogni anno non si può rimanere nell’illusione di nuovi farmaci “miracolosi” o nell’arrivo di un vaccino la cui realizzazione è ancora lontana. Come indica l’Unaids è il momento di “mantenere le promesse” mettendo in primo piano la “responsabilità” (Accountability): responsabilità dei politici, delle multinazionali, dei leader religiosi e di chiunque possa agire contro la pandemia. In Francia, per esempio, il ministro della Sanità ha lanciato in questi giorni un’operazione che prevede in oltre 20. 000 punti vendita “alternativi” 10 milioni di preservativi al costo di 20 centesimi l’uno. La Lila non ha la forza di un Governo, ma la nostra prima iniziativa è proprio Ben Venuto, un progetto culturale di comunicazione e di prevenzione che prevede la vendita di profilattici, a prezzi ridotti di oltre la metà di quelli presenti sul mercato, principalmente in canali non tradizionali e più vicini ai luoghi di utilizzo e di aggregazione (bar, pub, discoteche senza escludere altri possibili canali distributivi). Partners del progetto sono Condomizzati. It, portale di vendita di preservativi, e All Packaging, società di distribuzione e imballo preservativi. Il prezzo di vendita al pubblico è di € 2. 50 per una confezione di 6 condom e può essere acquistato anche sul sito www. Condomizzati. It La seconda iniziativa prevede nel tardo pomeriggio di oggi la pubblicazione su www. Lila. It del documento Lila dice…; come già l’anno scorso abbiamo voluto dare un’ampia panoramica del “mondo aids” toccando molte tematiche: dalla situazione mondiale alle strategie che dovrebbero essere adottate, dalle statistiche italiane all’analisi dei dati 2006 rilevati dai centralini di counselling Lila di tutta Italia, alle politiche di lotta alla tossicodipendenza. La terza iniziativa è una campagna di raccolta fondi mediante un Sms solidale (o una telefonata dal fisso) al n° 48587 nel periodo che va dal 1° al 10 dicembre. Nostri partners sono i gestori della telefonia mobile Tim, Vodafone, Wind e la Telecom per le chiamate da telefono fisso. Lo scopo di questa raccolta è il finanziamento del Progetto Counselling, che offre quotidianamente un servizio di informazione e consulenza su tutto il territorio in ambito Hiv/aids. La Lila inoltre sarà presente con un intervento del presidente Filippo Manassero alla Giornata mondiale contro l’Aids organizzata a Roma dal Ministero della Salute e alla presenza del Capo dello Stato Giorgio Napolitano. .  
   
   
SALUTE, RAPPORTO LIGURE HIV/AIDS, MUTA LA FISIONOMIA DELL´EPIDEMIA  
 
Genova, 30 novembre 2006 - Diminuisce in Liguria il numero di persone affette da Aids: si è passati infatti dal picco epidemico registrato nel 1995, con un´incidenza di 16,9 ogni 100. 000 abitanti, agli attuali 3,2 casi ogni 100. 000 abitanti registrati nel 2005, ancora meno rispetto al 2004, anno in cui si erano verificati 3,6 casi ogni 100. 000 abitanti. Ad essere colpiti dal contagio da Hiv sono soprattutto gli uomini, anche se è aumentato negli ultimi anni il numero di donne contagiate: nel 2002 infatti le nuove diagnosi riguardavano infatti 1 donna ogni 3 uomini, nel 2005 il rapporto è diventato di 1 a 2. Sono queste alcune indicazioni provenienti dal report annuale 2005 sull´Hiv/aids redatto dal Dipartimento salute e servizi sociali della Regione Liguria e presentate questa mattina dall´Assessore regionale alla Salute, Claudio Montaldo, dal Prof. Giancarlo Icardi, direttore del dipartimento di scienza della Salute dell´Università di Genova e Sergio Schiaffino, del dipartimento socio-sanitario dell´assessorato, per monitorare l´andamento e la diffusione del virus, come raccomandano le organizzazioni internazionali e come indica il piano sanitario nazionale. "Come Regione - ha detto l´assessore regionale Montaldo - ci stiamo impegnando a far conoscere la malattia e le modalità di diffusione che oggi sono rappresentate soprattutto dai rapporti sessuali non protetti, per questo stiamo sostenendo la campagna ´iolousò promossa dal coordinamento ligure persone sieropositive per promuovere l´uso del profilattico per tutti e continueremo a collaborare con il coordinamento che ha già messo a disposizione un numero verde e uno sportello per dare informazioni ai cittadini e contemporaneamente sosterremo i nostri centri liguri deputati alla sorveglianza del virus". Riguardo al censimento attivato dalla Regione, una delle poche in Italia, sulle nuove diagnosi da infezione da Hiv si conferma il cambiamento delle cause di trasmissione del virus. Se prima del 1990 i fattori principali di esposizione al rischio erano costituiti dalla tossicodipendenza, nel 2005 il principale fattore è stato il contagio da rapporti di tipo eterosessuale. A questo proposito, appare chiaramente che la trasmissione eterosessuale nelle donne è presente in circa l´80% delle nuove diagnosi nell´ultimo quinquennio. Il contagio per via eterosessuale è diventato preponderante anche nei soggetti maschili, costituendo circa il 48% del totale delle nuove diagnosi, a cui si devono aggiungere i soggetti omo/bisessuali che costituiscono un ulteriore 28%. Al momento della nuova diagnosi la fascia di età maggiormente interessata riguarda soprattutto gli adulti tra i 25 e i 44 anni, che rappresentano oltre il 65% dei casi totali, con un incremento del 9% rispetto al 2002. In aumento (8% rispetto al 2002) anche i casi rilevati nei soggetti di età superiore a 54 anni. La maggior parte dei soggetti giunge per la prima volta all´osservazione dei centri clinici quando è ancora asintomatico, anche se nel periodo 2001-2005, circa il 22% di questi casi si presenta in Aids conclamato, segno che l´infezione era stata contratta molti anni prima. Tali soggetti quindi rappresentano un serbatoio di trasmissione dell´infezione stessa. In conclusione si è passati da una epidemia prevalentemente diffusa tra i giovani ad un´altra in cui prevalgono le infezioni nelle persone più adulte; il modello di diffusione è cambiato, essendo diminuite le nuove diagnosi di infezione tra i tossicodipendenti ed essendo contemporaneamente aumentate quelle a trasmissione sessuale. Appare quindi evidente come l´istituzione di un sistema di monitoraggio delle nuove diagnosi da Hiv da parte della Regione Liguria costituisca un aiuto per fornire in modo tempestivo informazioni accurate sulla diffusione dei virus, soprattutto nelle fasi più precoci ,per fornire indicazioni circa gli interventi di prevenzione primaria e secondaria da intraprendere. Per il prossimo anno il coordinamento ligure persone siero positive con il sostegno dell´assessorato alla alute della Regione Liguria ha già programmato una campagna di sensibilizzazione nelle scuole per la distribuzione di materiale che aiuti i giovani a modificare i comportamenti a rischio. .  
   
   
ASSOCIAZIONE EPAC ONLUS: CONVIVERE BENE COL VIRUS DELL’EPATITE C? CHIEDETE SCUSA  
 
Milano, 30 Novembre 2006- ‘‘ L’associazione Italiana per lo Studio del Fegato ritiene in ultimo necessario che la necessità di sottoporre a screening per l’epatite da Hcv i soggetti appartenenti a queste categorie sia portato alla conoscenza non solo di tutti gli operatori sanitari ma soprattutto della intera popolazione italiana, e che vengano prese in sede Legislativa le misure opportune per garantire la accessibilità e la gratuità del test anti-Hcv di screening per gli appartenenti alle categorie suelencate ‘‘. Termina così un lungo comunicato stampa dell’Aisf, (Associazione Italiana Studio Fegato) resosi necessario a seguito di alcuni articoli stampa comparsi su quotidiani nazionali che contenevano imprecisioni di carattere scientifico poste in relazione alla campagna di sensibilizzazione sull’epatite C promossa dall’Associazione Epac Onlus. In particolare, il dott. M. Tombesi, medico di famiglia, in un articolo apparso sul Corriere della Sera del 12 Novembre 2006, con inconsueta disinvoltura sostiene che: ‘‘ l’interferone ‘‘, farmaco usato per curare l’epatite C, ‘‘ non ha ancora dimostrato di modificare il modo decisivo il decorso dell’infezione ‘‘. L’insinuazione è sconvolgente: lo Stato spenderebbe milioni di Euro in farmaci che non si sa se funzionano, ed i pazienti si sottoporrebbero ad estenuanti terapie senza avere alcuna certezza dell’impatto benefico sulla loro salute in caso di successo terapeutico. L’aisf, attraverso il suo comunicato, smentisce decisamente affermando che: ‘‘ la risposta al trattamento antivirale è associata ad una riduzione della mortalità anche in soggetti con malattia avanzata. Tale dato insieme ai numerosi dati presenti in letteratura conferma che il successo di una terapia anti-Hcv modifica il decorso della malattia con effetti di rilievo sia sulla sopravvivenza che sulla qualità di vita del paziente ‘‘. Tombesi si spinge oltre e si autoproclama anche portavoce dei pazienti, affermando che ‘‘ molti convivono bene con il virus ‘‘. Sempre nel comunicato Aisf si legge: ‘‘ Se è, pertanto, vera l’affermazione che l’epatite C nella maggior parte delle persone non provoca danni, questi dati ci dicono che il numero assoluto di individui infetti con malattia severamente evolutiva è tutt’altro che trascurabile ‘‘. E ancora: ‘‘ . A fronte di ciò tuttavia, l’alta attuale prevalenza dell’infezione da Hcv fa si che per alcune decadi ancora dovremo attenderci un ulteriore incremento di nuovi casi di cancro del fegato ‘‘. Infine, vale la pena ricordare che - ai pazienti “baciati dalla fortuna” poichè non troppo danneggiati dal virus – la sola infezione da Hcv crea comunque innumerevoli problemi di natura sociale e interpersonale: lo spettro della stigmatizzazione, problemi sul luogo di lavoro, nella sfera familiare ed affettiva, il tutto indipendentemente dalla gravità dell’epatopatia. In altre parole la qualità di vita è compromessa. Questa situazione è in larga parte dovuta ad una mancanza di informazione e adeguata sensibilizzazione, proprio le attività che ci sono state contestate attraverso alcune interpretazioni volutamente forzate dei nostri comunicati. Dunque l’affermazione che ‘‘ molti convivono bene con il virus ‘‘ è una mancanza di rispetto senza precedenti nei confronti dei malati di epatite C (almeno 1 milione di viremici), cirrotici da Hcv (almeno 300. 000), cancro al fegato da Hcv, trapiantati di fegato da Hcv (circa 400 ogni anno) ma anche di tutti i familiari dei deceduti per epatopatia Hcv correlata (si stima 10. 000 ogni anno); L’infezione da epatite C è subdola, evolve silenziosa in forme più gravi senza che nessuno se ne accorga - medico di famiglia compreso - e non è certo tentando di minimizzare le sofferenze dei malati che si risolvono le cose. I numeri, i costi, le sofferenze, il carico sociale dell’epatite C sono verità incontrovertibili, e ci aspettiamo le scuse di tutti coloro che si sono adoperati ed hanno consentito la divulgazione di affermazioni lesive e offensive nei confronti dei malati di epatite C, loro parenti e familiari. A Roma, in occasione del terzo convegno nazionale, Epac Onlus ha iniziato una raccolta di firme da inviare al Ministro Turco per denunciare il blocco dei fondi destinati al sostegno di iniziative di counselling rivolte malati di epatite C e la cronica latitanza delle Istituzioni nell’affrontare il tema dell’informazione e della prevenzione sulle epatiti virali. .  
   
   
IL VICEPRESIDENTE PER LE POLITICHE AZIENDALI E LA GESTIONE STRATEGICA DI PFIZER, INC. FRED TELLING, ENTRERA’ A FAR PARTE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DI CELL THERAPEUTICS, INC. (CTI)  
 
Seattle e Bresso 30 novembre 2006 - Cell Therapeutics, Inc. Ha annunciato ieri che Frederick W. Telling, Ph. D. Ha accettato di entrare a far parte del Consiglio di Amministrazione. Il Dr. Telling attualmente ricopre la carica di vicepresidente delle politiche aziendali e della gestione strategica per Pfizer, Inc. Tra le responsabilità affidategli rientra il rafforzamento della gestione della politica di Pfizer, l’azienda farmaceutica leader nel mercato mondiale e la rappresentanza esterna degli interessi aziendali. “Siamo lieti di accogliere il Dr. Telling, dotato di grandi attitudini dirigenziali ed esperienza nello sviluppo farmaceutico, nelle politiche regolatorie, nella pianificazione strategica ma anche nelle fusioni e acquisizioni,” ha commentato Phillip M. Nudelman, Presidente del Consiglio di Amministrazione di Cti. “La sua esperienza fa di lui un elemento fondamentale per il nostro Consiglio di Amministrazione, proprio nel momento in cui ci accingiamo a proporre Xyotax e Pixantrone ai pazienti che ne hanno maggiormente bisogno. ” “La vasta esperienza nel settore farmaceutico del Dr. Telling e il suo consolidato background industriale saranno elementi preziosi per Cti in una fase di espansione delle nostre attività commerciali,” ha detto James A. Bianco, M. D. , Presidente e Amministratore Delegato di Cti. ”Siamo onorati di averlo nel nostro Gruppo. ” Il Dr. Telling ha aggiunto, “Sono lieto di entrare a far parte del Consiglio di Amministrazione di Cell Therapeutics e di supportare la sua missione per poter offrire nuovi farmaci ai pazienti malati di cancro. Le sfide per lo sviluppo e per le normative sempre più complesse e dispendiose in termini di tempo, che si impongono a tutte le aziende innovative che basano la loro attività sulla ricerca, sono particolarmente scoraggianti per le aziende di biotecnologia più modeste, e sono desideroso di contribuire con la mia esperienza al potenziamento della leadership di Cti. ” Da quando è entrato in Pfizer nel 1977, il Dr. Telling ha lavorato sia con la Divisione dei prodotti diagnostici che farmaceutici, diventando poi Direttore della Pianificazione nel 1981. Nel 1987 le sue responsabilità sono state ulteriormente ampliate, sino a ricevere la promozione a Vice Presidente per la Pianificazione del mercato farmaceutico Usa. Il Dr. Telling è stato nominato Vice Presidente aziendale di Pfizer per la Politica e la Pianificazione strategica nel 1994 ed eletto Direttore e Vice Presidente dell’azienda. Nel 2001, a Telling sono state conferite le sue attuali responsabilità di Vice Presidente per la Gestione della Politica e la Pianificazione strategica aziendale. Il Dr. Telling è un membro del Consiglio di Amministrazione della Biotechnology Industry Organization (Bio), del California Health Care Institute, del New England Healthcare Institute e del Committee for Economic Development (Vice Presidente). Partecipa attivamente a numerose organizzazioni benefiche, tra cui il Consiglio della March of Dimes National Foundation, United Hospital Fund, Orbis, il Smithsonian National Air and Space Museum e la Experimental Aviation Association (Eaa). Ricopre inoltre la carica di Vice Presidente dell´American Foundation for Pharmaceutical Education e docente a contratto presso la Harvard University School of Public Health e presso la Cornell University. È impegnato inoltre in diversi organismi: il Council on Competitiveness, la Business Roundtable, la National Association of Manufacturers e l´Institute of Medicine, dove ha contribuito alla serie per l’Oim (Organizzazione Internazionale per le Migrazioni) sull’Innovazione Tecnologica in medicina. Il Dr. Telling si è laureato presso l´Hamilton College e si è poi specializzato in Rapporti Industriali e lavorativi, conseguendo anche il dottorato di ricerca in Economia Politica e della Pubblica Amministrazione presso la Cornell University. Oltre al Dr. Telling, fanno parte del Consiglio di Amministrazione di Cti, Phillip M. Nudelman, Ph. D. , Presidente del Consiglio, Presidente e Amministratore delegato dell´Hope Heart Institute e già Presidente e Amministratore Delegato della Group Health Cooperative; Vartan Gregorian, Ph. D. , Presidente della Carnegie Corporation di New York; Mary O. Mundinger, medico della salute pubblica, preside e docente, School of Nursing e Decano Associato, Facoltà di Medicina, Columbia University; John H. Bauer, già Vice presidente esecutivo finanziario per Nintendo of America, Inc. ; James A. Bianco, laurea in Medicina, Presidente e Amministratore Delegato di Cti, e Jack W. Singer, laurea in Medicina, Direttore Medico di Cti. .  
   
   
MILANO, PROSEGUE L´ATTIVITA´ DEI CUSTODI SOCIALI  
 
Milano, 30 novembre 2006 - Gli oltre 24. 000 anziani, soli e bisognosi, che vivono nelle case popolari di Milano e che negli ultimi due anni sono stati assistiti dai custodi socio sanitari, continueranno ad esserlo fino a settembre del prossimo anno. La Giunta regionale ha infatti approvato, su proposta dell´assessore alla Famiglia e Solidarietà sociale, Gian Carlo Abelli, la prosecuzione del progetto. I custodi sanitari sono attivi in una decina di zone di Milano: Quarto Oggiaro, Baggio, Morgantini, Barona, Lorenteggio, Primaticcio, Stadera, Niguarda, Corvetto, Forlanini. "Diamo continuità - sottolinea l´assessore Gian Carlo Abelli - a una sperimentazione che si è dimostrata essere un efficace strumento per prevenire e affrontare le situazioni di disagio, in ogni momento dell´anno e in particolare in situazioni climatiche eccezionali, periodo particolarmente critico per le persone anziane, soprattutto se sole". "Il custode socio sanitario - prosegue Abelli - si è rivelato una figura in grado di intercettare il bisogno prima che diventi cronicità e di essere il perno di collegamento tra le realtà sanitarie, quelle socio sanitarie, sociali e informali (come ad esempio le associazioni di volontariato, vicinato, reti amicali e parentali, parrocchie, ecc)". Il progetto sperimentale - nella cui realizzazione sono coinvolti anche il Comune di Milano, l´Asl Città di Milano, l´Aler e la Fondazione Don Gnocchi Onlus - può contare sui finanziamenti che provengono in parte dal settore Famiglia e Solidarietà Sociale della Regione Lombardia (1. 100. 000 euro), dalla Fondazione Cariplo (400. 000 euro) e da uno sponsor privato: la società Jt International Italia srl disponibile a stanziare 400. 000 euro. Grazie all´attivazione di nuove risorse, per la prima volta quest´anno, il progetto potrà fare a meno del contributo del Ministero della Salute. L´elemento fortemente innovativo e il vero motore di questa sperimentazione si è dimostrata essere la postazione Cot (Centrale Operativa Territoriale), costituita dai custodi socio sanitari e dai portieri degli stabili interessati. Essa coordina tutta l´attività di aiuto, sia in forma diretta sia attraverso l´utilizzazione della rete dei servizi presenti sul territorio. Ogni custode socio sanitario coordina di norma tre o quattro portieri sociali e il personale qualificato che opera a diretto contatto con l´anziano. Questo personale opera, in collaborazione con i portieri dei caseggiati, per individuare, segnalare e risolvere, anche con l´aiuto della rete dei servizi territoriali, le situazioni di maggior bisogno e difficoltà in cui si vengono a trovare gli anziani. Agli anziani sono stati offerti vari sevizi: colloqui, incontri, contatto con i parenti e coi vicini di casa, accesso ai servizi sociosanitari, accompagnamento dell´anziano a fare acquisti e visite mediche, disbrigo di pratiche, acquisto farmaci, igiene ambientale e personale. .  
   
   
PALAZZO CHIGI IN ARICCIA SPECULUM DIANAE MAGNIFICENTIAE INCISIONI E LITOGRAFIE DEL LAGO DI NEMI DAL ´500 ALL´ ´800 30 NOVEMBRE 2006 - 31 GENNAIO 2007  
 
 Roma,30 novembre 2006 - La mostra "Speculum Dianae Magnificentiae. Incisioni e litografie del lago di Nemi dal ´500 all´ ´800" ospitata dal 30 novembre 2006 al 31 gennaio 2007 nella seicentesca cornice di Palazzo Chigi ad Ariccia, vuole illustrare attraverso incisioni e litografie realizzate dal Rinascimento all´Ottocento il bacino lacustre del Lago di Nemi, uno dei luoghi più importanti del territorio della Provincia di Roma e della Regione Lazio, nel cuore dei Castelli Romani, tra i territori dei comuni di Genzano, Nemi, Ariccia, Lanuvio, Velletri e Rocca di Papa. La mostra è incentrata sulla collezione Bartelli, la più importante collezione privata sul tema, che raccoglie circa 130 stampe tra incisioni, acqueforti e litografie tutte relative al lago. Accompagnano il percorso espositivo, una serie di dipinti del Xviii e Xix secolo, che illustrano anche in pittura la fortuna iconografica di questo luogo fantastico dell´immaginario collettivo europeo. La Mostra, a cura di Barbara Jatta, Direttrice del Gabinetto Stampe e Disegni della Biblioteca Apostolica Vaticana e Francesco Petrucci, Conservatore del Palazzo Chigi di Ariccia, nasce con il contributo della Regione Lazio - Dipartimento Sociale - Dipartimento Regionale - Beni e Attività Culturali, Banca di Credito Cooperativo Giuseppe Toniolo ed è un´iniziativa inserita nel Progetto di valorizzazione culturale e di sviluppo del territorio Arti Visive in Rete in collaborazione con la Biblioteca Apostolica Vaticana, Gabinetto Stampe e Disegni. La mostra Il lago di Nemi è stato per secoli una delle mete più ambite per i pittori di tutta Europa, che hanno ritratto il paesaggio che avvolge il lago da molteplici inquadrature, sullo sfondo dei castelli Ruspoli e Sforza Cesarini. Qui potevano coesistere infatti le due poetiche romantiche del "sublime" e del "pittoresco". La prima espressa dalla visione all´infinito sulla campagna romana, fino al mare, con in lontananza le isole pontine, il secondo dalla presenza dei villaggi pittorescamente arroccati sulle alture di Nemi e Genzano. Tra i grandi artisti che immortalarono Nemi, oltre a Turner e Corot, moltissimi altri pittori inglesi, francesi, tedeschi, spagnoli, russi e scandinavi, ma anche americani, con opere presenti in tutti i musei del mondo. Il lago di Nemi è così divenuto una delle grandi icone del Grand Tour d´Italie, il viaggio formativo in Italia che artisti e intellettuali di tutto il mondo intraprendevano nel Bel Paese. Il lago e i boschi che lo circondano sono stati il luogo del mito di Diana Aricina, essendo presente sulle rive del lago il Santuario di Diana, mentre nel lago stesso erano le due grandi navi di Caligola, affondate e ripescate durante il fascismo per essere ospitate in un museo presso il lago. Da questo l´antica definizione di "Speculum Dianae". La Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio che gestisce il Museo delle Navi Romane sta realizzando una importante campagna di scavo alle pendici del lago, pressi i resti del santuario. Mito e natura hanno creato quindi una suggestione imprescindibile, che ha attirato anche l´attenzione di scrittori e poeti. Proprio partendo dal lago di Nemi e dal suo culto antichissimo l´etnologo inglese James Frezer ha sviluppato in dodici volumi il suo famoso Ramo d´Oro. La morte del vecchio sacerdote sfidato a duello da un giovane schiavo fuggitivo, rappresentava l´eterno rinnovarsi della natura in un ciclo perenne di morte e resurrezione, come in tutte le grandi religioni dell´antichità. Così Nemi diventa un emblema della spiritualità e del mito, quasi mito dei miti. .  
   
   
TRAPANI SABATO 16 DICEMBRE 2006 APRE UN NUOVO SPAZIO ESPOSITIVO NELL’EX CARCERE DI SAN FRANCESCO PER L’OCCASIONE SI TERRÀ, FINO AL 28 GENNAIO LA MOSTRA LABIRINTI DEL TEMPO E DELLA LUCE L’ARTE CONTEMPORANEA PER LA RIFONDAZIONE DI GIBELLINA  
 
 Trapani, 30 novembre 2006 - Un grande appuntamento è in programma a Trapani, sabato 16 dicembre. Dopo lunghi e accurati lavori di restauro, verrà inaugurato un nuovo spazio espositivo all’interno dell’ex Carcere di San Francesco. La riapertura coinciderà anche con un’importante mostra Labirinti Del Tempo E Della Luce. L’arte contemporanea per la rifondazione di Gibellina, organizzata dalla Provincia Regionale di Trapani, dalla Fondazione Orestiadi di Gibellina e dal Comune di Gibellina, che presenterà, fino al 28 gennaio, una preziosa selezione di ventisei opere di artisti contemporanei, da Alberto Burri a Mario Schifano, da Pietro Consagra a Mimmo Paladino, da Mimmo Rotella a Giulio Turcato, da Afro Basaldella ad Arnaldo Pomodoro provenienti dal Museo Civico di Arte Contemporanea di Gibellina e dalla Fondazione Orestiadi di Gibellina, che celebra i suoi venticinque anni di attività, e dalla stessa Provincia di Trapani. Il visitatore ammirerà, così, autentici capolavori di alcuni tra i protagonisti dell’arte italiana del secolo scorso, le cui opere hanno contribuito alla ricostruzione e alla rinascita della città di Gibellina, distrutta dal terremoto del gennaio del 1968. Attraverso i loro lavori, si potrà gettare uno sguardo approfondito sui vari filoni che ne hanno contraddistinto la storia dagli anni sessanta ad oggi: dall’informale di Alberto Burri e Carla Accardi, alla pop art di Mario Schifano, alla poesia visiva di Emilio Isgrò, ai decollages di Mimmo Rotella, alla Transavanguardia di Mimmo Paladino e Mimmo Germanà, all’astrattismo plastico di Pietro Consagra. L’iniziativa intende valorizzare un patrimonio della città di Trapani come l’ex carcere di San Francesco. L’edificio, costruito nel Xvii secolo, era originariamente di proprietà dei nobili Ottavio e Michela de Bosco, i cui eredi nel 1655 le affittarono per uso carcerario, vendendole successivamente nel 1699 ai Padri Agostiniani. Con la riforma amministrativa del 1817 il compito di gestire il settore carcerario passò alla Provincia (Intendenza), che nel 1820 fece restaurare, su progetto dell’architetto La Bruna, il caseggiato, con la costruzione dei quattro imponenti telamoni che ornano la facciata principale sulla via San Francesco. Durante il periodo borbonico, tra Sette e Ottocento, eliminato il carcere nel Castello di terra, si destinarono a luoghi di pena soprattutto il castello della Colombaja e il forte di Sant’anna, mentre il caseggiato di via San Francesco assunse solo dopo il 1860 funzione di Carcere “Centrale”, con una popolazione carceraria che si aggirava sulle duecento unità. Funzione penitenziaria cessata nel 1965, quando fu costruito in contrada Raganzili, alla periferia di Trapani, il nuovo carcere. L’occasione espositiva celebra il venticinquesimo anniversario delle Orestiadi di Gibellina, rassegna internazionale di arti e dell’omonima Fondazione, costituita nel 1992 con la donazione Ludovico Corrao. La Fondazione, arricchita nel tempo di ulteriori donazioni ed acquisizioni, ha proseguito l’esperienza culturale iniziata nel 1968, quando alla ricostruzione della città distrutta dal terremoto vennero chiamati alcuni tra i maggiori artisti italiani e di altri paesi i quali ne segnarono profondamente la fisionomia e ne fecero uno dei più importanti contenitori di opere d’arte. Accompagna la mostra un catalogo, con testi di Achille Bonito Oliva, direttore della sezione Arti Visive della Fondazione Orestiadi di Gibellina e di Salvatore Costanza che ripercorre le vicende storiche delle carceri di San Francesco. .  
   
   
CARAVAGGIO (BG), 10.000 EURO PER RASSEGNA MUSICALE  
 
Milano,30 novembre 2006 - E´ di 10. 000 euro il contributo stanziato dalla Giunta regionale, su proposta dell´assessore alle Culture, Identità e Autonomie della Lombardia, Massimo Zanello, a favore della Associazione Ab Harmoniae Onlus per la realizzazione della rassegna "Lode in Musica per Santa Maria del Fonte in Caravaggio". Il finanziamento è stato concesso attraverso la legge regionale sulle iniziative di promozione educativa e culturale da attuarsi in collaborazione con soggetti pubblici e privati. La rassegna è stata ideata con l´intento di costituire un polo culturale musicale che propone ai frequentatori del Santuario il dimenticato repertorio sacro e religioso dei secoli Xviii, Xix e Xx e prevede, proprio nel periodo tra novembre e dicembre 2006, due concerti con l´esecuzione dei brani più celebri della tradizione natalizia e di melodie di compositori lombardi, in omaggio a Lorenzo Perosi, compositore e direttore perpetuo della Cappella Sistina, di cui ricorre il cinquantenario della scomparsa. .  
   
   
ROMA. MEMORIE DAL SOTTOSUOLO RITROVAMENTI ARCHEOLOGICI, 1980 – 2006 2 DICEMBRE 2006 – 9 APRILE 2007  
 
 Roma, 30 novembre 2006 - La Soprintendenza Archeologica organizza una mostra che presenta i ritrovamenti degli scavi degli ultimi venticinque anni e mai esposti prima al pubblico. Un modo per portare a conoscenza le innumerevoli testimonianze dell’antico che l’Urbe, e il suo suburbio, continuano a restituirci. Che si scavi d’urgenza o in via preventiva – e cioè preliminarmente ad opere civili e di manutenzione – o programmaticamente, per fini didattici e scientifici - alla ricerca di vestigia documentate dagli autori del passato – lo stupore resta forte ed autentico. In realtà, tutti gli scavi effettuati giorno dopo giorno confermano che sotto la città è ancora sepolto il più grande museo archeologico del mondo. E’ nello spazio delle Olearie che saranno riuniti più di mille reperti. L’originale complesso architettonico rivive con un allestimento che vuole ricordare le collezioni dell’Ottocento, senza un tema definito da illustrare, ma con l’intento di restituire la magia della scoperta, l’accidentalità del ritrovamento e, soprattutto, l’ingente quantità di tesori ancora custoditi dal sottosuolo. Tante saranno le sorprese in mostra. Tra tutte se ne citano alcune a puro titolo d’esempio, a cominciare dai reperti recuperati negli scavi della Meta Sudans – la fontana di forma conica che sorgeva nei pressi del Colosseo a segnare il punto di convergenza di assi stradali e di cinque regioni augustee - cancellata dalle sistemazioni urbanistiche di epoca mussoliniana. Molti reperti arrivano dalle zone del centro città soggette a interventi di trasformazione e dall’area archeologica centrale, in particolare dal Palatino - da cui proviene la tigre in marmo colorato -. Ma è soprattutto la periferia a restituire i materiali più numerosi e significativi e a contribuire alla definizione dell’assetto abitativo dell’antica campagna romana. E’ del suburbio di Roma, infatti, il fastoso sarcofago strigilato degli sposi scoperto di recente a Lunghezzina in occasione di lavori per l’edilizia popolare, così come il bracciale d’oro con decorazioni in pasta vitrea trovato scavando l’Air Terminal del quartiere Ostiense, o ancora l’erma arcaicizzante in marmo rosso rinvenuta a Vermicino. Non solo l’età repubblicana e imperiale restituiscono reperti archeologici, primi tra tutti per le dimensioni e la finezza numerosi mosaici pavimentali, ma anche le epoche più lontane. A tale proposito, degno di nota è l’arredo di una casa tardo etrusca scoperta lungo l’Aurelia e, particolarmente ricco e abbondante, il corredo di una tomba localizzata sulla Laurentina, ricomposto in mostra per la prima volta con tutti i suoi pezzi. Disparati, invece, gli oggetti trovati in altri siti, come quelli di un mausoleo sulla Salaria che custodiva una sfinge, una sella curule e il coperchio di un sarcofago. Preziose le gemme incise rinvenute, in maniera del tutto fortuita, in uno scavo effettuato per realizzare il sistema di aerazione della metropolitana nei giardini di Piazza Vittorio Emanuele, portando alla luce una domus imperiale. Se in questa mostra i visitatori troveranno la prova dell’inesauribile ricchezza archeologica della città eterna, ricercatori e studiosi potranno scoprire meraviglie mai viste prime, appena uscite dai laboratori di restauro e aperte a ipotesi di datazione e interpretazione. Il catalogo Electa, oltre a recensire gli inediti tesori dell’antica Urbe, riunisce una serie di saggi che costituiscono il supporto scientifico per la conoscenza delle scoperte più recenti. La mostra, oltre a sottolineare l’enorme importanza, ai fini della tutela, degli scavi preventivi e l’impegno della Soprintendenza Archeologica di Roma nella salvaguardia e valorizzazione del patrimonio archeologico, è stata pensata con un obbiettivo preciso: permettere di conoscere quali e quanti sono ancora i tesori sepolti nel sottosuolo di Roma, in modo che sia chiara la grandissima responsabilità che tutti, non solo gli archeologi, hanno nel tutelarli. Roma, Olearie Papali piazza della Repubblica 12. .  
   
   
´IL VOLTO E LA SCRITTURA´ CON TRENTA GRANDI PERSONALITÀ DELLA CULTURA  
 
Roma, 30 novembre 2006 - La Regione Lazio e l´Agif, Associazione italo - francese di grafologia,hanno collaborato per l’organizzazione della rassegna ‘Il volto e la scrittura’ che, dal 14 al 22 dicembre, nel Salone Vanvitelliano della stessa biblioteca, in Piazza Sant’agostino 8, espone scritture e fotografie di trenta personalità del mondo della cultura, dello sport e dello spettacolo. Registi e attori, ricercatori e scienziati, musicisti e cantanti, critici letterari, editori e scrittori; tutti sotto i riflettori per essere analizzati da una prospettiva tanto insolita, quanto affascinante. . .  
   
   
GOLF – EUROPEAN TOUR IN NUOVA ZELANDA CON GIAMPAOLO ZANOL  
 
Milano, 30 novembre 2006 L’european Tour si sposta in Nuova Zelanda per la quarta tappa della stagione 2007. E’ in programma il Blue Chip New Zealand Open (30 novembre-3 dicembre) al Gulf Harbour Cc di Auckland al quale prende parte Giampaolo Zanol che da dilettante ha vestito per qualche tempo la maglia azzurra. Il montepremi è di 773. 000 euro dei quali 145. 831 gratificheranno il vincitore. Favorito d’obbligo l’idolo locale Michael Campbell, anche se non attraversa un buon periodo di forma. A contendergli il titolo gli australiani Peter O’ Malley, Richard Green, Greg Chalmers e Craig Parry, lo svedese Daniel Chopra, gli inglesi Nick Dougherty e Simon Dyson. Inizia Il Challenge Tour 2007 – Primo appuntamento in Argentina per i professionisti partecipanti al Challenge Tour 2007 in una gara in collaborazione con il Tour de Las Americas. Si disputa al Pilar Golf Club di Buenos Aires il 101° Campeonato Abierto Visa de la Republica (30 novembre-3 dicembre), ossia l´Open d´Argentina al quale prendono parte tutti i migliori giocatori nazionali, che ritengono la partecipazione un impegno d´onore. Scenderanno in campo, tra gli altri, Angel Cabrera, Eduardo Romero, Andres Romero, José Coceres, Ricardo Gonzalez e Vicente Fernandez ossia i migliori argentini del momento. Pochi i giocatori europei presenti tra i quali ci sarà Alessio Bruschi insieme allo spagnolo Carlos Del Moral e al francese Anthony Snobeck. Il montepremi è di 152. 000 euro. Nedbank Golf Challenge A Sun City - Torna il Nedbank Golf Challenge (30 novembre-3 dicembre) che si disputa al Gary Player Country Club di Sun City, in Sudafrica, con la partecipazione di dodici giocatori scelti tra i migliori del mondo. Sono ammessi alla gara, infatti, il campione uscente, il vincitore della money list sudafricana e altri dieci pro scelti a scalare nella classifica mondiale. Il montepremi è di 4. 385. 000 dollari dei quali $ 1. 200. 000 andranno al vincitore e $ 600. 000 al secondo classificato. L´ultimo intascherà $ 200. 000. Difende il titolo lo statunitense Jim Furyk che avrà per avversari Ernie Els, Retief Goosen, Sergio Garcia, Henrik Stenson, Padraig Harrington, Trevor Immelman, David Howell, Chris Dimarco, Colin Montgomerie, José Maria Olazabal e Charl Schwartzel. Il sudafricano Els ha l´occasione per portare a quattro le sue vittorie, dopo quelle ottenute nel 1999-2000 e 2002. Attualmente divide il record di successi con i connazionali David Frost e Nick Price. Può invece unirsi al terzetto lo spagnolo Sergio Garcia, dopo i titoli del 2001 e del 2003. L´italia Alla Copa Tailhade - Marco Guerisoli e Andrea Pavan difenderanno i colori azzurri nella Copa Tailhade, la gara a squadre che si disputerà dal 7 al 10 dicembre sul percorso del Los Lagartos Country Club a Pilar, nei pressi di Buenos Aires in Argentina. Difende il titolo la compagine olandese che lo scorso anno prevalse davanti all´Argentina, con l´Italia di Edoardo Molinari e Lorenzo Gagli al terzo posto alla pari con il Canada. .  
   
   
VELA: PRESENTATA L’IMPERIA WINTER REGATTA  
 
 Imperia, 30 novembre 2006 – E’ stata presentata il 28 novembre nella sala Giunta Civica del Comune di Imperia, alla presenza dell’Assessore al Turismo, Manifestazioni e Sport Marco Scajola, l’Imperia Winter Regatta, la 17° edizione della manifestazione sportiva velica che nel corso degli anni ha confermato un successo di partecipazione sempre crescente. Il presidente dello Yacht Club Imperia, sodalizio velico nato dalla fusione del Circolo Velico Imperiese con il Porto Maurizio Yacht Club, Riccardo Guatelli e il direttore della manifestazione Luigi Rognoni, hanno illustrato le novità e il programma della manifestazione che ha già ricevuto le adesioni di oltre 250 equipaggi provenienti da 15 nazioni (Austria, Croazia, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Italia, Monaco, Olanda, Polonia, Svezia, Svizzera, Ungheria). “Si tratta di un evento che rappresenta un punto di riferimento importante – ha dichiarato l’assessore Scajola durante la presentazione – per quanto riguarda lo sport e l’iniziativa turistica. E’ la dimostrazione delle potenzialità della nostra città per quanto riguarda il fronte mare. E’ la dimostrazione che si possono organizzare eventi turistici per tutto l’anno. Riteniamo quindi strategico questo evento sia per la qualità che per il periodo in cui si svolge”. La Imperia Winter Regatta inizierà il prossimo 3 dicembre per poi concludersi il 10 dicembre: in gara equipaggi delle classi olimpiche Laser, 470 e windsurf Rs:x e le classi Larer Radial, 420 e L’equipe. Presidente della giuria sarà l’alassino Sergio Gaibisso, presidente della Federazione Italiana Vela, mentre il presidente del Comitato di Regata sarà il giudice imperiese Fulvio Parodi, direttore tecnico dello Yacht Club Imperia. Motoplanet, store di zona di Ducati, la nota azienda italiana che dal 1926 produce motociclette di ispirazione sportiva, caratterizzate da potenti motori "desmodromici", design innovativo e tecnologie d´avanguardia, sarà presente alla Iwr con il nuovissimo modello 1098 esposto dall´8 al 10 dicembre negli spazi riservati alle imbarcazioni della regata, situato sulla banchina del porto. Tra i molti modelli esposti la nuova 1098 sarà senz´altro il pezzo forte, esposta fino ad ora solo al Salone Internazionale del Motociclo di Milano. La Iwr si disputa con l’intervento del Assessorato alle manifestazioni, turismo e sport del Comune di Imperia, il patrocinio della Provincia di Imperia e della Regione Liguria e con la collaborazione della Capitaneria di Porto di Imperia, Imperia Mare Porto Turistico, Lni Imperia. Sponsor tecnici della manifestazione sono: Outreach Communication, Business Design, Ics (Internet Communication Solutions), Ingemar,north Sails Italia. .  
   
   
IL SINDACO DI CAPRI ALLA MAYORS REGATTA  
 
 Capri, 30 novembre 2006 – Il Sindaco di Capri Ciro Lembo ha confermato la sua partecipazione alla Mayors Regatta, manifestazione velica che vedrà sfidarsi al timone sindaci – italiani e stranieri – nel corso di una serie di regate match race - uno contro uno - che si svolgeranno tra il 21 ed il 27 maggio 2007 a Santa Margherita Ligure. Il Sindaco Ciro Lembo, 53 anni, sposato, una figlia di nome Chiara, è certamente uomo di mare. Vive a Capri a Marina Grande e col mare ha un concreto rapporto quotidiano essendo anche un grandissimo appassionato di pesca. La presenza del primo cittadino della nota isola partenopea, da sempre teatro di importanti manifestazioni veliche internazionali, confermata già oggi, sei mesi prima dell’inizio delle regate, offre uno spunto di orgoglio e carica ancor più d’entusiasmo tutto lo staff e gli organizzatori della Mayors Regatta 2007. Oltre al momento agonistico nello specchio d’acqua antistante Santa Margherita Ligure in cui i sindaci italiani e internazionali si confronteranno in mare, l´evento offrirà ai visitatori del villaggio, allestito per l’occasione, anche una serie di spettacoli musicali e di intrattenimento collaterali, tra cui un maxischermo su cui sarà possibile seguire in diretta le semifinali della Louis Vuitton Cup. .