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GIOVEDI

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Notiziario Marketpress di Giovedì 03 Aprile 2014
VENETO FILM TOUR. INCONTRI CON IL CINEMA D´AUTORE  
 
Venezia, 3 aprile 2014 - Da ieri al 13 maggio il cinema d’autore torna protagonista in Veneto con la rassegna Veneto Film Tour. Nove film per sedici serate di proiezioni, alla presenza dei registi, nei cinema d’Essai di Padova, Este, Vicenza, Verona, Venezia, Rovigo, Belluno e Treviso. La rassegna, alla sua terza edizione, è promossa dalla Regione del Veneto e dall’associazione Veneto Film Festival, con la collaborazione della Federazione Italiana Cinema d’Essai (Fice) e dell’Associazione Generale Italiana dello Spettacolo (Agis) delle Tre Venezie. “L’iniziativa – commenta il vicepresidente e assessore regionale alla cultura e allo spettacolo - si pone l’obiettivo di promuovere e distribuire opere cinematografiche realizzate da autori veneti, prodotte da case di produzione venete o che abbiano un qualche legame stretto con il territorio regionale, ed è oggi un’occasione unica per vedere e riflettere sulla situazione artistica e produttiva del cinema veneto”. Ad aprire la rassegna è stata ieri sera a Padova la proiezione in anteprima di “Piccola Patria”, il film di Alessandro Rossetto presentato con successo alla 70. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.  
   
   
EDITORIA, ASSESSORE LOMBARDIA: SIAMO REGIONE LEADER  
 
Milano, 3 aprile 2014 - "Regione Lombardia ribadisce e conferma il suo impegno per la cultura, nello specifico per il mondo della lettura e dell´editoria. Il Catalogo dell´Archivio della produzione editoriale lombarda che presentiamo ne è un esempio concreto". Così l´assessore alle Culture, Identità e Autonomie della Regione Lombardia, intervenendo alla presentazione del Catalogo realizzato con la Fondazione Beic. Regione Leader - "La Lombardia - ha ricordato l´assessore - è la regione leader, dati alla mano, per numero di lettori e, nel nostro territorio, si edita il 40 per cento della produzione nazionale". "Dati - ha sottolineato - che rimarcano l´importanza del lavoro di Regione e della Fondazione Beic, insieme alle biblioteche e agli archivi". Patrimonio Di 150.000 Documenti - "Il mio Assessorato - ha ribadito l´assessore - ha pienamente raccolto la sfida proposta dalla normativa sul deposito legale e ha chiesto a ogni editore di inviare una copia di quanto pubblicato all´Archivio centrale e una alla biblioteca referente in provincia, arrivando ora a un patrimonio di oltre 150.000 documenti, che, da qualche tempo, sono consultabili anche attraverso la Biblioteca regionale a Palazzo Lombardia". La Cultura Nutre L´anima - "Sul fronte culturale - ha detto l´assessore - è importante anche la collaborazione costruttiva già in atto con gli editori, puntando a una sua estensione anche al mondo digitale". "Conservare e valorizzare le nostre produzioni editoriali - ha concluso - è un modo speciale per promuovere il patrimonio culturale, spronando soprattutto le nuove generazioni alla lettura e così, per dirla in chiave Expo, ribadire che anche ´di cultura si nutrono le nostre anime e il nostro pianeta´".  
   
   
PROTEZIONE CIVILE - PRESENTATO A BOLOGNA, NELLA SEDE DELLA REGIONE, IL "LIBRO VERDE DELLA SOLIDARIETÀ 2013" DELL´ASSOCIAZIONE NAZIONALE ALPINI.  
 
Bologna, 3 aprile 2014 - Oltre 120 mila ore di lavoro prestate e quasi 265 mila euro raccolti e devoluti per iniziative di solidarietà: è quanto hanno fatto nel 2013 gli Alpini in Emilia-romagna. In totale le ore lavorate in Italia sono state 2 milioni e 114 mila; in termini economici, prendendo come parametro il compenso orario di un manovale, corrispondono a 58 milioni di euro. La raccolta di fondi a livello nazionale ha raggiunto 6 milioni e 865 mila. Sono alcuni dei dati contenuti nel “Libro verde della solidarietà 2013” dell’Associazione nazionale alpini, illustrato oggi a Bologna nella sede della Regione. Per la presentazione quest’anno è stata scelta l’Emilia-romagna proprio per il forte e storico legame che la unisce all’Ana, ulteriormente cementato in seguito alle calamità naturali che hanno colpito il territorio emiliano-romagnolo: il sisma del 2012 e l’alluvione del 2014. “Siamo particolarmente orgogliosi di ospitare questo evento: il Libro verde racconta un impegno che continua da sempre e che di giorno in giorno si completa di pagine nuove, pagine di solidarietà e generosità - ha affermato l’assessore regionale alla Difesa del suolo Paola Gazzolo -.Il contributo di migliaia di Alpini durante le emergenze che negli ultimi anni abbiamo dovuto affrontare è stato fondamentale e prezioso, e questa è per noi l’occasione migliore per dire ancora una volta grazie a loro e a tutti i volontari che hanno affiancato con generosità l’operato delle istituzioni”. Gran parte delle ore lavorate dalle “Penne nere” riguarda infatti l’impegno per far fronte alle due emergenze: 40 mila le giornate prestate dopo il sisma, pari a 320 mila ore lavorate, e oltre 9.000 le ore dedicate agli interventi successivi alla rottura dell’argine del Secchia. Un contributo a cui si è aggiunto quello economico: ha superato infatti 1 milione di euro la raccolta fondi promossa dall’Associazione per la ricostruzione della scuola materna di Casumaro di Cento, in provincia di Ferrara. Fortemente danneggiata dal sisma, è stata riedificata in pochi mesi anche grazie al contributo dei volontari. “Abbiamo lavorato per cercare di risollevare insieme un territorio così fortemente colpito in poco tempo da due gravi calamità - ha sottolineato il presidente dell’Ana Sebastiano Favero -. In cambio, però, abbiamo avuto il calore di questa gente straordinaria, che ci ha dato un esempio di grande dignità e forza di volontà”. “Pochi minuti dopo le prime scosse del terremoto - ha ricordato il presidente del Centro studi Ana Luigi Cailotto - gli Alpini dell’Emilia-romagna erano già scesi in strada per prestare soccorso: centinaia di volontari si sono attivati da subito con generosità e competenza e continuano a farlo, giorno dopo giorno”. All’incontro erano presenti il sindaco di Finale Emilia Fernando Ferioli, il sindaco di Cento Piero Lodi, l’assessore all’Ambiente della Provincia di Bologna Emanuele Burgin e alcuni assessori del comune di Novi di Modena, che hanno voluto rinnovare la propria gratitudine agli Alpini.  
   
   
BIORESTAURO: NUOVE SFIDE PER LA SALVAGUARDIA DEI BENI CULTURALI LA BIOPULITURA CON BATTERI AL MUSEO NAZIONALE ETRUSCO DI VILLA GIULIA  
 
Roma, 3 aprile 2014 - Le nuove frontiere della microbiologia nel settore dei beni culturali e la creazione di un mercato del biorestauro sono stati al centro della conferenza “Batteri, biodeterioramento e biorestauro: nuove sfide”, che si è tenuta presso il Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia a Roma. All’appuntamento, organizzato dagli Amici delle tombe dipinte di Tarquinia, hanno preso parte le ricercatrici dell’Enea Anna Rosa Sprocati e Chiara Alisi che hanno fatto il punto sulle ricerche condotte presso il gruppo di Microbiologia Ambientale e Biotecnologie Microbiche dell’Unità tecnica Utpra dell’Enea, dove sono state sviluppate procedure per la biopulitura basate sull’uso di specifici batteri, appositamente selezionati per la pulitura di diversi materiali, quali carta, marmi, dipinti murali, e per la rimozione di diverse tipologie di depositi quali colle, caseina, cere e resine, gesso, carbonati, apatiti, inquinanti ambientali e depositi misti. In linea con le strategie più innovative riguardanti la conservazione dei beni culturali, le ricerche realizzate dall’Enea intendono esplorare il mondo microbico per selezionare microrganismi e relativi prodotti metabolici in grado di rispondere alla sfida di andare verso la sostituzione di prodotti tossici con prodotti con azione selettiva non aggressivi nei confronti delle opere d’arte, innocui per la salute degli operatori, compatibili con l’ambiente ed economici. Tra le attività Enea nell’ambito del biorestauro va segnalata la biopulitura di depositi da dipinti murali delle logge di Casina Farnese, nel sito archeologico del Colle Palatino a Roma che ha condotto allo sviluppo di un brevetto Enea  
   
   
ROMA COME POMPEI – IL CENTRO NAZIONALE DI DRAMMATURGIA ITALIANA CONTEMPORANEA (CENDIC) PRENDE POSIZIONE SULLA POLITICA CULTURALE  
 
Roma, 3 aprile 2014 - L’ultima imbarazzante vicenda riguardante il Teatro di Roma dimostra, ancora una volta, l’incapacità della classe dirigente attuale di valorizzare il patrimonio artistico, culturale e teatrale della Nazione. Artisti e operatori culturali si domandano: a chi può giovare la situazione che si è venuta a creare? Cosa si sta aspettando? Siamo forse in una speranzosa attesa di qualcuno che faccia razzia dei beni culturali del Paese? Il Centro Nazionale di Drammaturgia Italiana Contemporanea (Cendic) trova incomprensibile che tante prestigiose figure di assoluto valore internazionale, quali ad esempio Dario Fo, Dacia Maraini, Claudio Magris, non vengano prese nella dovuta considerazione per ricoprire la carica di Direttore Artistico del Teatro di Roma. Qualcuno ha mai provato a contattarli? Qualcuno ci ha pensato? Probabilmente no. Al contrario pare si sia deciso di assumere il vuoto di potere e la diserzione dalle responsabilità come sistema di governo e di politica culturale. Il Centro Nazionale di Drammaturgia Italiana Contemporanea, rilevando questa inaccettabile confusione, sente l’esigenza che si cominci finalmente a decidere il futuro della cultura e del teatro in Italia, incominciando dal rinnovamento del repertorio e dall’inserimento di un ufficio di drammaturgia contemporanea all’interno di tutti gli Stabili Pubblici. Www.centrodrammaturgia.it    
   
   
ITTIOSAURI E ALTRI MOSTRI MARINI DEL TRIASSICO  
 
Trento, 3 aprile 2014 - Tre musei dedicati alle scienze, alla natura e all’ambiente montano, si mettono in dialogo per un evento unico. In occasione della visita di uno dei più autorevoli studiosi al mondo di rettili marini fossili - il giapponese Ryosuke Motani, in Italia per studiare il reperto di ittiosauro di Ortisei - e di Andrea Tintori, grande esperto di pesci fossili e professore presso l’Università di Milano, martedì 8 e mercoledì 9 aprile il Museo di Scienze Naturali dell´Alto Adige, il Museo Gherdeina di Ortisei e il Muse, Museo delle Scienze di Trento propongono due appuntamenti speciali dedicati alla paleontologia, ai fossili e all’evoluzione. Due serate per tuffarsi nei mari che, oltre 200 milioni di anni fa, coprivano la regione dolomitica, per parlare di mari, mostri marini e creature che abitavano il lontano passato triassico, quando le vette dolomitiche erano solo accumuli di sabbie e fanghi marini. Due serate per tuffarsi nei mari che, oltre 200 milioni di anni fa, coprivano la regione dolomitica, per parlare di mari, mostri marini e creature che abitavano il lontano passato triassico, quando le vette dolomitiche erano solo accumuli di sabbie e fanghi marini. Martedì 8 aprile, alle 18.30, presso il museo Gherdeina di Ortisei, il professor Ryosuke Motani parlerà di ecologia ed evoluzione degli ittiosauri. L’intervento, in lingua inglese, sarà tradotto dal Prof. Andrea Tintori. Partendo dalle recenti scoperte sull’ittiosauro del Monte Seceda (Val Gardena) il cui scheletro più completo è stato rinvenuto nel 1968 da Johann Comploj e Mainhard Strobl ed è oggi esposto al museo Gherdeina di Ortisei, Motani e Tintori condurranno i presenti in un viaggio alla scoperta dei fossili della regione. Il giorno successivo, mercoledì 9 aprile, i tre musei propongono un evento a più voci alle 18.00 presso il Muse di Trento. Intervengono Ryosuke Motani, Andrea Tintori e i paleontologi del Muse Marco Avanzini e Massimo Bernardi. A introdurre la serata Rodolfo Coccioni, professore di paleontologia presso l’Università di Urbino e presidente della Società Paleontologica Italiana, che riunisce professionisti e appassionati di fossili e storia della vita in tutto il paese. L’evento è patrocinato dalla Società Paleontologica Italiana e dalla Società Geologica Italiana e si svolgerà al piano – 1 del Muse, direttamente in dialogo con lo spazio espositivo dedicato alla nascita della vita e ai grandi rettili terrestri e marini. Una zona di alto impatto scenografico e di importante approfondimento contenutistico. La conferenza si colloca all’interno del format Muse Fuori Orario, che prevede l’apertura della struttura fino alle 23.00. Le scoperte di Ryosuke Motani relative al periodo Triassico della Cina hanno dato – negli ultimi anni - un nuovo impulso alla ricerca sui rettili marini (e non solo) facendo sorgere al riguardo parecchi interrogativi: come fecero - ad esempio - questi animali a raggiungere le dimensioni delle grandi balene odierne, e come furono in grado di cacciare a grandi profondità? Perché i rettili, dopo aver faticosamente conquistato la terraferma, ritornarono in mare proprio all´inizio del Triassico poco dopo la spaventosa crisi che quasi fece scomparire la vita dalla Terra? La grande crisi di estinzione di massa, circa 250 milioni di anni fa, è oggetto di indagine da parte di un progetto di ricerca della Provincia autonoma di Bolzano, sviluppato grazie alla collaborazione tra il Museo di Scienze Naturali dell´Alto Adige e il Muse. Gli studi sviluppati nell’ambito del progetto hanno riaperto le discussioni su cosa sia successo ai vertebrati marini - rettili e pesci - durante la crisi che ha portato alla loro estinzione evidenziando quanto le nostre montagne dolomitiche possano essere scrigni di scoperte importanti e fornire risposte a interrogativi oggi ancora irrisolti. Martedì 8 aprile, alle 18.30, “Ittiosauri e altri mostri marini del Triassico”. Museo Gherdeina di Ortisei, con Ryosuke Motani e Andrea Tintori Mercoledì 9 aprile, alle 18.00, Muse di Trento. Con Ryosuke Motani, Andrea Tintori, Marco Avanzini e Massimo Bernardi. Introduce: Rodolfo Coccioni.  
   
   
MILANO: UNA MOSTRA RACCONTA “MUNARI POLITECNICO”  
 
Milano, 3 aprile 2014 – Alle ore 18 di sabato, nello “Spazio Mostre” del Museo del Novecento partirà la mostra “Munari politecnico”, promossa dal Comune di Milano – Cultura e realizzata dal Museo del Novecento in collaborazione con la Fondazione Jacqueline Vodoz e Bruno Danese. La mostra, in programma dal 6 aprile al 7 settembre 2014 e curata da Marco Sammicheli con allestimento di Paolo Giacomazzi, è il racconto di una figura d’intellettuale poliedrico, del suo ruolo nell’arte italiana e europea nel corso del Xx secolo e dei legami che lo hanno portato a divenire l’eclettico protagonista di numerosi movimenti. In mostra è esposto un consistente nucleo di opere di Bruno Munari che restituisce al pubblico la complessità della produzione dell’artista, raccolte dai due collezionisti Vodoz e Danese nel corso della loro attività e conservate presso al Fondazione, oltre a opere della collezione del Museo del Novecento, dell’Isisuf -Istituto internazionale di studi sul Futurismo e da collezioni private. “La fantasia è una capacità dello spirito capace di inventare immagini mentali diverse dalla realtà dei particolari o dell’insieme: immagini che possono anche essere irrealizzabili praticamente. La creatività invece è una capacità produttiva dove fantasia e ragione sono collegate, per cui il risultato che si ottiene è sempre realizzabile praticamente”. Così Bruno Munari descriveva efficacemente l’origine e il senso del proprio talento innovatore nel campo dell’arte e del design: un’attività che nasceva dalla fantasia per approdare nella realtà dando vita alla “cultura del progetto” contemporanea. L’obiettivo di “Munari politecnico” è proprio quello di rivelare la matrice artistica dell’ispirazione di Munari, rileggendo la collezione Vodoz – Danese e ponendola in dialogo con alcuni artisti che hanno condiviso i momenti originari della sua ispirazione, come Gillo Dorfles e Carlo Belloli. Dal percorso espositivo emerge poi chiaramente anche il legame di Bruno Munari con Milano, i caffè, Brera, gli atelier e le gallerie d’arte, che erano luoghi di studio e di scambio nei quali condividere riflessioni e ricerche con altri artisti e intellettuali. “Bruno Munari è stata una delle grandi personalità della storia dell´arte e della cultura milanesi che ha contribuito in modo determinante a costruire la Milano che oggi conosciamo – ha dichiarato l’assessore alla Cultura Filippo Del Corno –. Per questo la mostra fa parte del palinsesto della ‘Primavera di Milano’, perché costituisce l’omaggio a una figura cardine della storia recente della nostra città che ha consolidato l’identità di Milano quale capitale internazionale della creatività”. In separato dialogo con la mostra principale, un Focus è dedicato all’opera fotografica, in parte inedita, di Ada Ardessi e Atto, che per oltre quarant’anni hanno documentato il percorso creativo di Munari. Il titolo di questo momento di approfondimento è “Chi s’è visto s’è visto”, locuzione usata dall’artista per sovvertire il rapporto tra la rappresentazione del sé, la dimensione visuale del ritratto e le sue apparenze. La mostra è accompagnata da un ricco programma di attività collaterali – conversazioni e incontri con artisti, storici e critici dell’arte – che culmineranno nella giornata internazionale di studi su Bruno Munari in programma in Sala Fontana martedì 3 giugno con studiosi provenienti da tutto il mondo. Presso gli Archivi del Novecento “Ettore e Claudia Gian Ferrari”, infine, è allestita “Frontiere Varcate”, la mostra curata da Paolo Rusconi che rappresenta attraverso documenti, stampe e manoscritti il lavoro di Guido Lodovico Luzzatto, storico e critico d’arte attivo principalmente nella prima metà del Novecento. Le mostre e le attività collaterali del Museo del Novecento sono rese possibili grazie alla sensibilità degli sponsor: Bank of America Merrill Lynch e Finmeccanica.