Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 







MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web




 


LUNEDI

PAGINA 1 PAGINA 2 PAGINA 3 PAGINA 4 PAGINA 5 WEB E DIRITTO PER LE NUOVE TECNOLOGIE
Notiziario Marketpress di Lunedì 24 Settembre 2007
GIUSTIZIA EUROPEA: MULTA DA MEZZO MILIARDO A MICROSOFT  
 
La Tribunale europeo di prima istanza di Lussemburgo ha respinto il ricorso di Microsoft e confermato la decisione della Commissione europea, che nel marzo 2004 aveva multato la Microsoft per abuso di posizione dominante. La Corte ha ritenuto l’azienda responsabile delle due illegalità contestate in base alla normativa europea antitrust: aver imposto il suo lettore multimediale Media Player per collegamenti audio e video vendendolo con il suo sistema operativo Windows e aver rifiutato di fornire le informazioni di interconnessione necessarie ad altre imprese, che avrebbero potuto produrre sistemi concorrenziali abbassandone il prezzo. La Corte ha inflitto all’azienda una multa da 497 milioni di euro. A seguito di tale sentenza, che riguarda uno dei più importanti casi antitrust a livello mondiale, Microsoft non può più effettuare la vendita di Windows insieme con Media Player .  
   
   
COMMERCIO ON LINE: ALCUNE PRECISAZIONI  
 
Secondo la definizione di contratti a distanza contenuta nell´art. 50 del D. Lgs 6 settembre 2005 n. 206 - Codice del Consumatore - e negli artt. 2 e 13 del D. Lgs. 9 aprile 2003 n. 70 -Codice del Commercio Elettronico - si ha commercio elettronico quanto l’ordine di acquisto viene perfezionato per via telematica. Il pagamento può essere fatto in diversi modi e non necessariamente on line. Per il commercio elettronico, ai sensi dell´art. 35 comma 2 del Dpr n. 633/72, occorre comunicare all´Agenzia delle Entrate l´indirizzo del sito web che ospita l´attività di commercio elettronico e i dati identificativi dell´internet service provider. Ai sensi dell´art. 18 del Decreto Legislativo n. 114/98 in caso di commercio elettronico è anche necessario presentare una comunicazione preventiva al Comune. L´attività può poi essere esercitata solo dopo 30 giorni dall´inoltro di tale comunicazione. La stessa procedura vale per la vendita per corrispondenza.  
   
   
EDITORIA ELETTRONICA: ISCRIZIONE AL ROC  
 
Sono obbligati all´iscrizione al Registro degli Operatori della Comunicazione (Roc) i soggetti esercenti l´attività di radiodiffusione, le imprese concessionarie di pubblicità, le imprese di produzione e/o distribuzione di programmi radiotelevisivi, le imprese editrici di giornali quotidiani periodici o riviste, le agenzie di stampa di carattere nazionale, i soggetti esercenti l´editoria elettronica e digitale, le imprese fornitrici di servizi di telecomunicazione e telematici. Le imprese editrici di giornali quotidiani periodici o riviste possono rientrare nella definizione di “Grandi Editori£ (soggetti editori di giornali quotidiani o di testate periodiche che pubblicano almeno 13 numeri l´anno ed hanno al contempo alle loro dipendenze non meno di 5 giornalisti a tempo pieno da un anno) o “Editori Minori” (altri soggetti editori che comunque pubblicano una o più testate giornalistiche diffuse al pubblico con regolare periodicità. Sono soggetti esercenti l´editoria elettronica e digitale gli editori, ai quali si applica la stessa ripartizione prevista per l´editoria su carta, che pubblicano con regolare periodicità una o più testate giornalistiche in formato elettronico e digitale, dotate di programmata e regolare periodicità e di direttore responsabile ai sensi della Legge n. 47/48, anche se prive di ricavi da vendite delle copie e da pubblicità. Ai sensi dell´art. 20 del Regolamento Roc, in caso di mancata iscrizione al Roc, i soggetti tenuti all´iscrizione sono diffidati a presentare la domanda di iscrizione entro un congruo termine -non comunque inferiore a 15 giorni - dalla data di ricezione della diffida. Se il soggetto diffidato adempie alla richiesta, la domanda di iscrizione al Roc segue la procedura di istruttoria ordinaria; viceversa, se il soggetto diffidato non adempie alla richiesta, le informazioni i dati e i documenti necessari all´iscrizione al Roc saranno acquisiti per il tramite della Guardia di Finanza, con applicazione della sanzione prevista dall´art. 1 comma 31 della Legge n. 249/1997 (da 10. 329 a 77. 468,53 euro).  
   
   
EDITORIA: RIPRODUZIONE RISERVATA  
 
L’articolo 65 della legge sul diritto d’autore consente la libera riproduzione di articoli di attualità pubblicati su giornali e riviste a meno che la riproduzione o utilizzazione non sia stata espressamente riservata. Nel caso in cui sia riprodotto un articolo è obbligatorio indicarne la fonte, la data ed il nome dell’autore se riportato. L’articolo 7 del regolamento per l’esecuzione della legge sul diritto d’autore dispone che la dichiarazione di riserva per la riproduzione si effettua mediante l’indicazione , anche in forma abbreviata, delle parole “riproduzione riservata” o altre analoghe all’inizio o alla fine dell’articolo.  
   
   
EDITORIA: “DIECI ANNI DI LEGGE RONCHEY. COSA È CAMBIATO PER GLI EDITORI?"  
 
Giovedì 20 settembre, alla Cappella Farnese di Palazzo d’Accursio (Piazza Maggiore, 6) a Bologna, nell’ambito di Artelibro, il convegno “Dieci anni di Legge Ronchey. Cosa è cambiato per gli editori?”, organizzato dall’Associazione Italiana Editori (Aie) ha fatto il punto sulla situazione e sugli effetti prodotti dalla Legge 14 Gennaio 1993 n. 4, conosciuta come Legge Ronchey, e dalle successive modifiche contenute nel Codice dei beni culturali e del paesaggio (Decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42). L’idea del convegno è nata dalla considerazione che l’Italia è il Paese che possiede la parte più consistente del patrimonio artistico mondiale (c’è chi dice il 60%, chi il 75%), ma anche uno di quelli che occupano gli ultimi posti all’interno dei circuiti mondiali del rights management dei beni culturali ed artistici, fondamentali per l’editoria. L´editoria d´arte italiana, infatti, continua a non riuscire a esprimere il proprio potenziale per inefficienze dei meccanismi di transazione e per l´elevata onerosità dei diritti di riproduzione, introdotti dalla cosiddetta Legge Ronchey, ma i cui dettagli sono ormai inadeguati in un ambiente ora globalizzato nella crescita del turismo culturale. Il convegno ha posto l’accento, alla presenza di esponenti dell’editoria d’arte italiana e di gestori dei servizi museali, su pregi e limiti della legge stessa, fornendo indicazioni sugli ambiti in cui è fondamentale intervenire per renderla uno strumento di sviluppo per l’industria dei contenuti. Complessivamente gli editori italiani pubblicano 1. 900 titoli d’arte - di cui 900 sono definibili come “cataloghi” e 900 sono novità di architettura – ma sono 5 milioni le copie immesse nei diversi canali di vendita (la sola libreria vale circa 50milioni di euro). Si tratta però di un mercato teso e difficile. Per un editore italiano, inoltre, è più facile fare libri con i musei e le istituzioni straniere che con quelle del nostro Paese. Moderato dal responsabile dell’Ufficio studi di Aie, Giovanni Peresson, il convegno è stato aperto dalla relazione introduttiva di Stefano Baia Curioni (Ask Bocconi) sugli aspetti economici e di mercato Marco Cammelli (Università di Bologna – Facoltà di Giurisprudenza) ha quindi affrontato gli aspetti giuridici, mentre Patrizia Asproni (Confcultura) ha parlato delle imprese private gestori dei servizi mussali. E’ seguita la tavola rotonda con interventi di Rosanna Cappelli (Electa Mondadori), Claudio Pescio (Giunti), Stefano Piantini (Skirà), Katia Zucchetti (Federico Motta Editore). Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei Ministri, Ricardo Franco Levi, ha concluso i lavori.  
   
   
PRIVACY: PUBBLICATE LE AUTORIZZAZIONI GENERALI PER I DATI SENSIBILI E GIUDIZIARI  
 
Nel supplemento ordinario n. 186 alla Gazzetta ufficiale n. 196 del 24 agosto 2007 sono state pubblicate le sette autorizzazioni al trattamento dei dati sensibili e giudiziari che saranno efficaci dal 1° luglio 2007 sino al 30 giugno 2008. I sette provvedimenti riguardano, come in passato, i rapporti di lavoro, i dati sulla salute e le vita sessuale, le associazioni e fondazioni, i liberi professionisti, le attività creditizie, assicurative, i sondaggi, l´elaborazione dati e da altre attività private, gli investigatori privati e i dati di carattere giudiziario. Le nuove autorizzazioni non recano significative modifiche rispetto a quelle precedenti, alle quali sono state apportate solo alcune circoscritte integrazioni relative a modifiche normative intervenute nei settori considerati.  
   
   
GIOCHI ONLINE: FRODI  
 
Digitando l’indirizzo internet Viruslist. Com è possibile leggere “Giochi online e frodi: un modo semplice per guadagnare”, un importante ed interessante articolo scritto da Sergey Golovanov, Virus Analyst di Kaspersky Lab, società specializzata in soluzioni per la sicurezza informatica, un articolo dal titolo. L’articolo spiega che i giochi online si sono diffusi così rapidamente permettendo di esplorare stupendi mondi virtuali e di eseguire dei compiti (conosciuti come quest) che permettono di guadagnare soldi, valori ed esperienza e non solo punti come nei tradizionali giochi per computer. Questi giochi possono essere acquistati e scaricati da internet, ma per poterci giocare è richiesta una sottoscrizione mensile. Il ricavato di queste sottoscrizioni mensili copre i costi di traffico e l’assistenza per i server di gioco e per il loro sviluppo. Ogni giorno vengono presentati nuovi giochi ed il numero dei giocatori è costantemente in crescita. Occorre però fare attenzione perché i giochi online non sempre sono eseguiti attraverso server legali. I server illegali, purtroppo, sono molto popolari tra gli studenti e gli adolescenti che dispongono di limitate risorse economiche. L’autore dell’articolo spiega che spesso i siti non ufficiali sono impostati per ottenere denaro non dalle sottoscrizioni, ma dalla vendita di oggetti virtuali in cambio di valuta reale. Queste vendite possono anche venir condotte dagli amministratori dei server ufficiali a seconda delle scelte politiche. Secondo l’autore, se gli amministratori dei server di gioco pongono in vendita degli articoli, lo stesso giocatore è legittimato a comprare tali articoli, anche se, spesso, ciò è in contrasto con la prassi amministrativa. Alcuni siti internet riportano precise informazioni sui prezzi dei vari articoli in vendita anche se molto di frequente le transazioni sono illegali. Ogni articolo presente nei giochi online ha un suo prezzo in valuta regolare che dipende dalla domanda. Se la domanda per gli articoli presenti nei giochi è elevata o, se vi sono informazioni riservate, questi sono oggetti di furto. Con adeguate conoscenze è relativamente facile compiere questi furti – molti server dei giochi utilizzano password di autenticazione. Purtroppo l’attività dubbia o criminale degli amministratori dei server non ufficiali è difficile da controllare e le vittime non possono avvalersi del supporto degli amministratori. I giocatori online sono costantemente oggetto di attenzione da parte dei cyber criminali che utilizzano qualsiasi metodo per sottrarre informazioni riservate. .  
   
   
GIOCHI ON LINE: COME AVVIENE LA SOTTRAZIONE DELLE INFORMAZIONI  
 
Dalla lettura dell’articolo “Giochi online e frodi: un modo semplice per guadagnare”, scritto da Sergey Golovanov, Virus Analyst di Kaspersky Lab, consultabile su Viruslist. Com, apprendiamo che un metodo usato dai cyber criminali è quello di entrare in un gioco o in un forum su un server di gioco ed offrire un bonus in cambio della password dei giocatori. I giocatori più sprovveduti interessati solo a rendere più facile la propria esistenza saranno spesso tentati da queste offerte. Un’altro noto metodo che sfrutta l’attitudine sociale è il phishing, con il quale i cyber criminali inviano messaggi phishing di posta che invitano il giocatore ad autenticare il proprio stato utilizzando un link presente nel messaggio stesso. Sebbene queste tecniche di ottenimento delle password siano semplici ed efficaci, non generano grandi profitti agli utenti spregiudicati, come pure a utenti più esperti o più ricchi. Come qualsiasi altro software anche i codici dei server dei giochi contengono errori e bug di programma. Queste potenziali vulnerabilità possono essere sfruttate dai criminali informatici per ottenere l’accesso ai database del server e password o hashes password (password criptate che vengono decriptate da specifici programmi) dei giocatori. Ad esempio è nota una vulnerabilità connessa alla chat dei giocatori che evidenzia se l’ambiente della chat non viene separato dal database del gioco. In questo caso utenti scorretti possono sottrarre le password direttamente dalla chat. L’autore dell’articolo sottolinea il fatto che utenti scorretti possono sfruttare il sistema progettato per ricordare all’utente le password dimenticate. L’articolo evidenzia inoltre che il numero ed il tipo di vulnerabilità sono direttamente legate allo stato del server – creare patches per i server non ufficiali (se gli amministratori spingono in questa direzione) richiede più tempo che attaccare le vulnerabilità dei server ufficiali.  
   
   
GIOCHI ON LINE: UTILIZZO DI MALWARE  
 
Sempre dalla lettura dell’articolo “Giochi online e frodi: un modo semplice per guadagnare”, scritto da Sergey Golovanov, Virus Analyst di Kaspersky Lab, consultabile su Viruslist. Com, apprendiamo che sono impiegati programmi maligni confezionati sia per rubare qualsiasi password sia per rubare solo le password dei giochi online. Kaspersky Lab, azienda fondata nel 1997 e specializzata nello sviluppo di software per la sicurezza dei dati (con sedi in Russia, Regno Unito e Stati Uniti) ha classificato i programma che sono utilizzati per sottrarre le password come Trojan-psw e Trojan-spy (che intercettano i dati inseriti dalla tastiera trasmettendoli a remoti utenti disonesti) e varianti della famiglia Trojan. 32. Qhost (che modificano il file contenente la mappatura degli indirizzi di rete appartenenti al dominio). Diverso è Trojan-spy. Win32. Delf, che ha una funzionalità simile, ma configura un falso proxy server all’interno del browser che si attiva con il collegamento ai server di gioco. L’utilizzo di programmi maligni per sottrarre password si è dimostrato semplice ed efficace e, di conseguenza, molto popolare. Oltre all’uso dei Trojan per sottrarre le password vengono anche impiegati i cosiddetti worms. Il loro vantaggio è che sono capaci di infettare i file eseguibili e copiare se stessi su dischi di rete o rimovibili come pure di diffondersi attraverso la posta elettronica. Gli autori di programmi maligni tentano di proteggere i propri programmi contro le soluzioni antivirus utilizzando packers, tecnologie che cercano di contrastare anti-virus e tecnologie rootkit che nascondono la presenza di questi programmi nel sistema. I più recenti programmi maligni destinati ai giochi online incorporano tutti e tre i tipi di meccanismi di auto-difesa.  
   
   
GIOCHI ON LINE: LA STORIA E LA DIFFUSIONE DEI PROGRAMMI MALIGNI  
 
L’articolo “Giochi online e frodi: un modo semplice per guadagnare”, scritto da Sergey Golovanov, Virus Analyst di Kaspersky Lab, consultabile su Viruslist. Com, esamina anche come gli attacchi vengono condotti usando un worm per sottrarre le password dei giochi di rete. Utenti maligni creano un worm a funzioni multiple: un unico pacchetto contenente worm di posta elettronica, worm per il network, worm p2p, rootkit per file eseguibili e sottrazione password. Il worm sarà poi diffuso massicciamente attraverso la posta elettronica e l’incauto utente cliccando su un link presente nel messaggio potrebbe trovarsi in una posizione decisamente poco felice. L’autore descrive il furto delle password in termini di distribuzione geografica affermando che più del 90% di tutti i Trojan che puntano ai giochi online vengono scritti in Cina e che il 90% delle password sottratte da questi Trojan appartengono a giocatori su siti della Corea del Sud. L’informatizzazione e la rapida crescita dell’It in Russia hanno avuto anche un impatto sull’evoluzione dei giochi di intrattenimento - giochi online, che non hanno altri scopi e che vengono giocati all’interno del browser, sono diventati molto popolari. Questa popolarità ha generato un aumento degli attacchi phishing con i quali vengono diffusi messaggi contenenti collegamenti ai siti di gioco. L’articolo riporta inoltre le statistiche che testimoniano l’aumento del numero di programmi maligni e l’entità di attenzione a cui i diversi giochi sono sottoposti da parte dei cyber criminali. .  
   
   
ADR, IL PRIMO TRIBUNALE PRIVATO ITALIANO, ORGANIZZA LA CONFERENZA INTERNAZIONALE SULL´ABBATTIMENTO DELLE BARRIERE GIURIDICHE TRA I PAESI  
 
Adr Center (Alternative Dispute Resolution), il primo tribunale privato, attivo in Italia dal 1998, che gestisce moltissime pratiche giudiziarie a livello internazionale, sveltendo notevolmente la soluzione delle controversie, sta organizzando, per conto della Commissione Europea, la Conferenza Internazionale "Prevenire e gestire le controversie commerciali internazionali nel Mediterraneo", che si terrà il 28 e 29 settembre 2007, presso Roma Eventi - Piazza di Spagna, Via Alibert 5. Alla conferenza parteciperanno alcuni tra i massimi esperti al mondo di arbitrato e conciliazione, insieme a rappresentanti della comunità forense, degli affari e della politica dei 37 paesi dell´area euro-mediterranea. Oltre 400 delegati dei governi, dei ministeri della Giustizia e delle associazioni di Avvocati di Algeria, Egitto, Giordania, Israele, Libano, Marocco, Palestina, Siria, Tunisia e Turchia hanno già confermato la loro partecipazione. Per la prima volta avvocati israeliani e palestinesi siederanno insieme per discutere forme alternative per la risoluzione delle controversie. È previsto l´intervento del Ministro della Giustizia, Clemente Mastella, del Ministro degli Esteri, Massimo d´Alema, del Sottosegretario del Ministero del Commercio Internazionale e dei rispettivi omologhi europei, in particolare quelli provenienti dai paesi che si affacciano sul Mediterraneo. Interverrà inoltre un rappresentante del commissario europeo Franco Frattini. Al termine dei lavori, una commissione redigerà un impegno per la promozione della conciliazione e dell´arbitrato per le controversie internazionali che sarà firmato da tutti i paesi partecipanti. La conferenza si inserisce in un progetto triennale di 1,6 milioni di euro della Commissione europea, gestito dall´organismo di conciliazione italiano Adr Center, denominato «Promozione dell´arbitrato commerciale internazionale e delle altre forme di risoluzione alternativa delle controversie nei paesi Meda». (http://www. Adrmeda. Org/outline. Html). Il progetto si propone di potenziare i sistemi di risoluzione alternativa delle liti per favorire il commercio tra i paesi del Mediterraneo e cercare di abbattere quelle "barriere giudiziarie" che rappresentano un grosso ostacolo allo sviluppo del commercio internazionale. La diffusione di strumenti come l´arbitrato e la conciliazione stragiudiziale, infatti, se agevolata da organismi qualificati internazionalmente, può contribuire a elevare il livello di fiducia tra gli operatori grazie alla creazione di una moderna infrastruttura normativa, incentrata non solo sui metodi di gestione della conflittualità commerciale, ma anche sulla prevenzione. I diretti beneficiari del progetto sono in particolare gli imprenditori del Mediterraneo e, indirettamente, le loro controparti europee. Altri destinatari includono gli ordini professionali, l´avvocatura, la magistratura, i Governi e i provider locali di arbitrato e Adr. Il progetto, infine, è rivolto agli intermediari (camere di commercio, associazioni di industriali, enti per la promozione del commercio internazionale e simili) di 10 paesi beneficiari (Algeria, Marocco, Tunisia, Egitto, Giordania, Palestina, Israele, Turchia, Siria e Libano). Ulteriori informazioni su Adr Center: www. Adrcenter. It. Il programma completo delle due giornate di lavori è disponibile su http://www. Adrmeda. Org/romeconference07/index_ita. Html. . .  
   
   
VENDITA PORTA A PORTA: IV FORUM NAZIONALE DI AVEDISCO  
 
Nel corso del quarto Forum nazionale dell’Associazione di categoria che raggruppa le principali aziende della vendita diretta in Italia (Avedisco), svoltosi al Circolo della Stampa di Milano, Lino Duilio, presidente della V commissione Bilancio della Camera, ha così sintetizzato il tema del convegno: “Una realtà economica ancora troppo poco conosciuta che ha numeri e caratteristiche non solo per essere presa maggiormente in considerazione, ma in alcuni casi anche per essere imitata”. Mario Giordano, direttore del telegiornale “Studio Aperto” ha moderato il dibattito ed ha analizzato assieme agli ospiti alcuni dati emersi dal sondaggio commissionato dalla Fedsa (Federazione europea della vendita diretta) a Ipsos Uk spiegati e analizzati da Andrea Alemanno, ricercatore della “sorella” Ipsos Italia. Presenti, oltre al presidente di Avedisco Luca Pozzoli, anche il direttore generale di Federdistribuzione, Massimo Viviani, il senatore Guido Galardi della X commissione Industria e commercio del Senato e l’eurodeputato Mario Mantovani. Proprio Mantovani ha espresso ammirazione per «un panorama economico che deve attirare maggiormente l’attenzione delle istituzioni». In Europa, infatti, la vendita porta a porta ha fatturato nel 2006 oltre 9miliardi di euro con una media di addetti alla vendita che si è attestata a poco meno di 3milioni di persone. «Numeri da prendere seriamente in considerazione -ha continuato Mantovani che è componente della commissione europea per lo Sviluppo regionale- non solo perché di un certo spessore, ma perché sono in continua crescita». L’analisi della Fedsa, infatti, ha preso in esame tutti gli aspetti della vendita diretta: sia quelli economici, sia quelli sociali. «Domandiamoci il perché» ha esordito Giordano stuzzicando gli ospiti. Qualche numero: il turn over del personale che opera nella vendita diretta, in Europa, è di 5 anni. In Italia, il dato sale a 8 anni: «Ormai non ci sono più aziende dove vi è un turn over così basso -ha detto il senatore Guido Galardi-. Il fatto che le aziende della vendita diretta in Italia abbiano un “riciclo” di personale così basso significa che sono aziende sane e che sanno operare non solo in termini di fatturato». Di fatto, la ricerca di Ipsos Uk ha portato alla luce che chi opera nella vendita diretta ha un giudizio estremamente positivo della costante formazione garantita dalle aziende (su scala 1/10, la media voto è 8,1 nell’Unione Europea). Ma è stata soprattutto la flessibilità che ha interessato i relatori: sempre su una scala di giudizio da 1 a 10, l’indice di gradimento è del 9,7. “Le aziende associate Avedisco dimostrano che la flessibilità può essere un valore e non solo, come ci capita spesso di sentire nel nostro Paese, una piaga da combattere” ha commentato ancora Duilio. Per Viviani di Federdistribuzione “la vendita diretta è uno dei sistemi riconosciuti dalla distribuzione del nostro Paese e, tra questi, uno dei più antichi, ma anche dei più virtuosi”.