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LUNEDI

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Notiziario Marketpress di Lunedì 10 Maggio 2010
DECRETO LEGGE IN MATERIA DI SPETTACOLO E ATTIVITÀ CULTURALI  
 
Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha emanato il Decreto legge 30 Aprile 2010, n. 64, nel testo definitivo trasmesso dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, che riflette significativamente osservazioni segnalate al Ministro per i Beni e le Attività culturali. Il Capo dello Stato ha inoltre preso atto della conferma da parte dello stesso Ministro dell´intendimento di incontrare nei prossimi giorni le rappresentanze sindacali e di tener conto, nel corso dell´iter di conversione, delle proposte dei gruppi parlamentari e degli apporti collaborativi che potranno pervenire dal mondo della cultura e dello spettacolo. Il Decreto Legge n. 64/10 è stato pubblicato nella Gazzetta ufficiale n. 100 del 30 aprile 2010, e contiene, all´art. 7, le disposizioni sull´Istituto mutualistico artisti interpreti esecutori al fine di assicurare la realizzazione degli obiettivi di cui alla Legge n. 93/92, e garantire il mantenimento degli attuali livelli occupazionali dell´Istituto  
   
   
DIRITTI E LIBERTÀ NEL MONDO DELLA ‘RETE’  
 
La ‘storica’ rivista ‘Informatica e diritto’ dell’Istituto di teoria e tecniche dell’informazione giuridica (Ittig) del Cnr, si rinnova nell’articolazione delle rubriche, nelle tematiche trattate, nella modalità di acquisizione dei contributi. E lo fa a partire da una ‘call’, aperta a tutti gli studiosi interessati ai temi dei diritti di libertà nel mondo virtuale della rete, ospitando interventi volti a indagare, nei suoi più diversi aspetti, la complessità della relazione tra internet e diritto, un tema oggi di grande attualità nel mondo giuridico. Qual è il ruolo odierno delle norme in relazione allo sviluppo tecnologico? Le nuove tecniche informatiche, da ‘materia regolata’ si sono trasformate in ‘principio regolatore’? I vecchi istituti giuridici hanno retto all’avvento di internet? Come sono cambiati i diritti della persona e quali nuove realtà richiedono di essere giuridicamente regolate? È su tali questioni che la rivista intende soffermarsi, facendo luce sul rapporto articolato e affascinante tra diritto dell’informatica e informatica giuridica, che l’avvento di internet ha reso negli anni ulteriormente complesso, così come sui nuovi scenari che il diffondersi del www ha generato, con gli inevitabili risvolti di natura giuridica che esso pone. “Casi come quello della recente pronuncia del Tribunale di Milano contro Google Italia, ritenuta responsabile di non aver impedito la pubblicazione di un video lesivo della privacy personale inducono a riflettere sui nuovi scenari di applicazione del diritto connessi alla rete” - come afferma la Dr.ssa Marina Pietrangelo della redazione della Rivista - “L’occasione è quindi proficua per avviare un dibattito su temi quali la tutela della persona e il diritto alla riservatezza dei dati personali nell’era di internet, la sicurezza, la responsabilità civile, e in generale sul rapporto tra la ‘governance’ della rete e la sua regolazione giuridica”. Il termine per l’invio dei contributi è fissato al 30 giugno 2010; format e informazioni dettagliate sulle modalità di sottomissione sono scaricabili dal sito http://www.Ittig.cnr.it/editoriaservizi/attivitaeditoriale/informaticaediritto/presentazione.htm    
   
   
GIUSTIZIA ITALIANA: TRIBUNALE FIRENZE RIAPRE FORUM ADUC SU FABIO ORESTE  
 
Il tribunale di Firenze ha accolto il reclamo che l’Aduc aveva presentato dopo la pronuncia (ex art. 700 c.P.c.) con cui era stato disposto l´oscuramento di un forum dove i consumatori scrivevano sulla loro esperienza (negativa) con la società di consulenza finanziaria di Fabio Oreste (http://www.Aduc.it/comunicato/censura+internet+oscurato+forum+aduc+fabio+oreste_16614.php). Secondo il giudice di primo grado, invece, questo forum non “meritava di esistere” perché, sebbene il nostro ordinamento tuteli il diritto di libera espressione delle proprie opinioni, non tutela l´anonimato. L’aduc ha presentato appello, assistita dagli avv. Claudia Moretti ed Emmanuela Bertucci, non tanto e non solo per la vicenda in sé o per prendere posizione sulle vicende descritte dai consumatori, ma per affermare il diritto degli stessi a confrontarsi liberamente e a scambiare opinioni. Dopo un´udienza saltata a dicembre scorso, a febbraio si è tenuto il dibattimento e, con ordinanza resa nota ora, il Tribunale di Firenze ha accolto le ragioni dell’Aduc, e, sebbene abbia ritenuto che il titolo del forum debba essere modificato, ha riformato la precedente decisione riaprendo i contenuti della pagina oscurata. In primo luogo ha chiarito come. “...[...] ..Il sig. Oreste non ha alcun diritto a vietare che un sito di una associazione di tutela dei consumatori ospiti un forum di discussione anche critica del suo operato professionale nel campo della consulenza in materia di mercato finanziario”. In secondo luogo ha ribadito (conformemente a quanto deciso dalla Cassazione con la recente sentenza n. 10535/09- nota 3), che “in relazione alle dichiarazioni scritte da utenti della rete sui forum ospitati all´interno di siti internet non puo´ applicarsi la responsabilità del direttore responsabile per l´omissione del controllo sul contenuto”. Ha infine ritenuto non diffamatori i commenti, sebbene critici, contenuti nel forum e pertanto ne ha disposto la riapertura, ordinando, tuttavia, all’Aduc di cambiarne il titolo, troppo negativo e non corrispondente, secondo l´ordinanza, ai suoi contenuti. Decisione, quest´ultima, che parte da un presupposto di fatto errato, cioè che l´Aduc abbia dato il titolo al forum, titolo che invece è stato scelto da chi ha aperto il forum e che la stessa ordinanza ha tutelato nella propria libertà di espressione (per i contenuti, quindi, ma non per il titolo...). Con questo presupposto, di fatto errato, l’Aduc è stata condannata al pagamento del 50% delle spese di Fabio Oreste nel primo grado, mentre ha compensato tra le parti le spese di questo secondo grado ... Anche se, proprio la logica della condanna a queste spese, avrebbe dovuto indurre a far pagare alla controparte le spese della seconda ordinanza  
   
   
PROVINCIA DI BOLZANO (COMITATO DI INTESA): VIA LIBERA AL CONCORSO PER L´ORGANICO DELLA MAGISTRATURA A BOLZANO  
 
"Sarà bandito ad ottobre il concorso per la copertura di 13 posti nell´organico della Magistratura in Alto Adige": lo annuncia l´assessore provinciale al lavoro Roberto Bizzo che ha partecipato oggi (5 maggio) a Roma alla seduta del Comitato di intesa nella sede del Consiglio superiore della magistratura. Importante risultato raggiunto oggi a Roma dai rappresentanti della Provincia di Bolzano nel Comitato di intesa: nella sede del Csm l´assessore al lavoro Roberto Bizzo e i consiglieri provinciali Martha Stocker e Georg Pardeller hanno concordato l´indizione di un nuovo concorso per l´adeguamento dell´organico della Magistratura a Bolzano. "Siamo riusciti ad ottenere la messa a concorso di 13 posti anzichè 11", spiega Bizzo. Il concorso è previsto in ottobre, 3 posti sono riservati a candidati del gruppo linguistico italiano, 9 a quello tedesco e uno al gruppo ladino. Si tratta di una misura attesa da tempo e che va incontro alle richieste di intervento per sopperire alla carenza di personale negli organi giudiziari in Alto Adige, sottolineano i rappresentanti provinciali nel Comitato di intesa. "L´ultimo concorso risale ad anni fa e per garantire un flusso continuo di personale oggi abbiamo presentato la proposta di istituire concorsi biennali - aggiunge l´assessore Bizzo - una richiesta sulla quale i rappresentanti del Ministero hanno mostrato disponibilità."  
   
   
GIUSTIZIA EUROPEA: LEGITTIMA L´IMPOSTA SULL´IMPORTAZIONE DELLE BANANE SOMALE ED IL SUO AUMENTO  
 
Un´imposta sulle banane provenienti dalla Somalia non è discriminatoria rispetto alla frutta, non similare, originaria degli Stati membri e gli aumenti finalizzati ad adeguarla all´inflazione non violano il divieto di introdurre dazi superiori ai precedenti. La Camar è una società importatrice di banane dalla Somalia, cui, in forza della legge n. 986/1964 che istituiva un´imposta nazionale sul consumo di banane fresche, è stata richiesta un´imposta sulle importazioni successive al 1° marzo 1990, periodo in cui la produzione italiana di banane era pressoché inesistente e non esisteva un´imposta sul consumo di frutta tradizionalmente prodotta in Italia. L´importo di tale imposta è stato, nel corso degli anni, progressivamente aumentato. La Camar aveva contestato la conformità di tale imposta al diritto comunitario, in particolare alla Convenzione di Yaoundé del 1963 tra la Comunità e gli Stati africani e malgascio e la Convenzione di Lomé del 1989 con gli Stati Acp. In ultima istanza, la Corte di Cassazione aveva, senza sottoporre alla Corte di giustizia Ue alcuna questione pregiudiziale, respinto i ricorsi. La Camar ha agito dinanzi al Tribunale di Firenze contro la Presidenza del Consiglio dei Ministri chiedendo il risarcimento dei danni che avrebbe subito a causa dell´omissione del rinvio pregiudiziale che essa reputa contraria al diritto comunitario. Al fine di valutare la fondatezza dell´azione per risarcimento, il Tribunale di Firenze si è rivolto alla Corte di giustizia Ue per chiederle in via preliminare se le Convenzione di Yaoundé consentisse o no l´introduzione di un tributo che, di fatto, era applicato solo alle banane originarie della Somalia e se l´esame di compatibilità degli aumenti del tributo con la clausola di "standstill", contenuta nei protocolli relativi alle banane allegati alla Convenzione di Lomé, presupponesse un esame concreto di tali aumenti. La Camar invocava un´interpretazione della Convenzione di Yaoundé nel senso che essa vietasse, sulla stessa linea delle disposizioni del Trattato Ce, non solo una tassazione discriminatoria dei prodotti similari, ma anche qualsiasi forma di protezionismo fiscale indiretto a favore di prodotti nazionali che si trovavano in rapporto di concorrenza. In primo luogo, la Corte ricorda che la lettera della Convenzione vieta solo l´imposizione discriminatoria di prodotti similari, e quindi i prodotti che presentano caratteristiche analoghe e soddisfano le medesime esigenze dei consumatori, e che se gli Stati avessero, invece, inteso coprire anche i prodotti non similari avrebbero adottato una norma simile a quella del Trattato Ce. Inoltre, un´interpretazione della Convenzione analoga al Trattato Ce non è ammissibile, visto che i due testi perseguono due obiettivi diversi: il Trattato Ce quello di garantire la libera circolazione delle merci fra gli Strati membri e la Convenzione di Youndé quello di promuovere l´aumento degli scambi tra gli Stati associati. Pertanto, il divieto previsto dalla Convenzione di Yaoundé è limitato, conformemente al suo tenore letterale, ad una tassazione discriminatoria dei prodotti similari e non riguarda prodotti non similari che si trovano in un rapporto di concorrenza. In secondo luogo, la Corte rammenta che la clausola di "standstill" del protocollo relativo alle banane della Convenzione di Lomé ha lo scopo di evitare che le importazioni di banane siano poste in una situazione meno favorevole rispetto alla situazione precedente per quanto riguarda l´accesso ai mercati tradizionali e ai vantaggi di cui vi fruiscono, e si riferisce quindi alla situazione reale in tali mercati. La Corte afferma, infine, che, sebbene gli aumenti di un´imposta comportino degli aumenti di prezzo che rendono più difficile lo smercio del prodotto, qualora tali aumenti siano diretti unicamente ad adeguare all´inflazione un´imposta, essi non sono contrari al protocollo. (Sentenza del 24 aprile 2010 nella causa C-102/09, Camar Srl/presidenza del Consiglio dei Ministri)  
   
   
BOLOGNA: NOTE LEGALI ORGANIZZA UN CONVEGNO SUL CASO IMAIE  
 
Dal 15 al 17 maggio si svolge a Bologna il Music Italy Show, la maggiore fiera nazionale dedicata alla musica, con oltre 100 espositori coinvolti tra produttori di strumenti e impianti, editori, discografici e associazioni del settore. Note Legali - Associazione Italiana per lo Studio e l’Insegnamento del diritto della musica - attiva da oltre 3 anni su tutto il territorio nazionale per la divulgazione dei diritti dei musicisti, parteciperà all’appuntamento con uno stand informativo e un importante convegno dedicato ai diritti degli Artisti Interpreti Esecutori: "Il caso Imaie: presente e futuro dei diritti degli artisti interpreti ed esecutori". Scopo dell´evento è informare gli artisti sull’esistenza del diritto connesso - spettante, in campo musicale, a tutti coloro che abbiano suonato in dischi pubblicati - e illustrare la struttura e l’operatività di Imaie che è ancora incaricato di raccogliere e ripartire i compensi maturati dagli artisti sino alla sua recente estinzione. Al convegno - previsto per lunedì 17 maggio alle ore 15 presso la Sala Bolero del quartiere fieristico - parteciperanno personalità di spicco del settore, del mondo sindacale, associativo e della politica, tra cui Maila Sansaini (Direttore Generale di Imaie in liquidazione), Mario De Luigi (Direttore di Musica & Dischi), Danilo De Girolamo (Anad), Michele Massimo Pontoriero (Segretario Generale Felsa Cisl S&c Spettacolo e Comunicazione), Benedetta Buccellato (Apti - Associazione per il Teatro Italiano), rappresentanti del Cllaie (Comitato Liberi Lavoratori e Artisti Imaie) e numerosi artisti  
   
   
CHE FINE FARÀ L’E-BOOK -TRA LIBRI DI CARTA E APPLICAZIONI DIGITALI  
 
Giovedì 13 maggio 2010, al Salone del Libro di Torino (Sala Azzurra – ore 13.45-15.30) si svolgerà il Convegno organizzato da Aie in collaborazione con il Salone internazionale del Libro di Torino Le prime cifre sulla propensione degli italiani all’e-book (a cura di Aie) e la fotografia del mercato del libro di carta aggiornata al 2010 (a cura di Nielsenbookscan) Quasi 1,5 miliardi di euro. Tanto spendono gli italiani per acquistare i libri nei tradizionali canali di vendita: librerie di catena e indipendenti, banchi libri della Grande Distribuzione Organizzata (Gdo), librerie nei centri commerciali, librerie on line. Il mercato del libro è un mercato fatto di “libri di carta”. Negli Stati Uniti il 98% del fatturato del settore deriva ancora da qui. Giusto quindi continuare a osservarlo e analizzarlo nelle sue evoluzioni. Accanto a questo però si fanno sempre più distinguibili una serie di segnali deboli che stanno preannunciando un cambiamento di cui riusciamo a percepirne l’intensità e l’ampiezza solo con difficoltà: è l’arrivo degli e-book, su cui anche diverse case editrici italiane iniziano a cimentarsi assieme alle possibili applicazioni per l’iPhone. Da queste premesse nasce il convegno “Che fine farà l’ebook. Tra libri di carta e applicazioni digitali”, organizzato da Aie e Salone Internazionale del Libro di Torino e in programma giovedì 13 maggio alle 13.45 nella Sala Azzurra del Salone. L’appuntamento, introdotto dalle indagini Nielsenbookscan e Aie, vedrà a confronto editori, librai e distributori. I primi segnali di un cambiamento stanno arrivando da quella parte della mappa sociale messa a punto dall’Osservatorio permanente dei contenuti digitali assieme a Nielsen in cui si colloca il gruppo sociale degli Eclettici: 6,5 milioni di individui con più di 14 anni. E’ questo il target cosiddetto di “Avanguardia tecnologia”, attento ai prodotti che le aziende dell’Ict propongono ma con elevata propensione ai consumi culturali: cinema, musica, e appunto lettura/acquisto di libri. E’ da questo gruppo di individui che entrano tutti i processi innovativi e di trasformazione della società italiana. E tra questi anche l’uso degli e-book, o l’accesso a contenuti tramite iPhone. In sintesi: altri modi di leggere e di procurarsi i libri. In questo cluster troviamo – secondo una indagine condotta dall’Ufficio studi di Aie nel dicembre scorso – che il 7,5% dichiara di aver già comprato (o di accingersi a farlo) un e-book. Un altro 5,8% aspetta solo un maggior numero di titoli in italiano, e un altro 2,8% la possibilità di leggersi sullo schermo dei best seller. E il 27,0% solo la discesa del prezzo degli ereader. Numeri per ora ancora lontani da quelli del mercato dei canali trade (di cui Nielsenbookscan presenterà il quadro dell’andamento nel 2009 con una anticipazione sui primi mesi di quest’anno). Numeri da cui però emerge anche una dinamica precisa, molto simile a quella di un ecosistema nel quale ogni produttore di contenuti editoriali – narrativi, manualistici, di studio, ecc. – cresce e si evolve in relazione a ogni altro  
   
   
DECRETO LEGGE 150: LE NOVITÀ NORMATIVE IN TEMA DI RAPPORTO DI LAVORO PUBBLICO  
 
Lunedì 10 maggio alle 9 alla Sala Aurea il convegno promosso da Ager, Upi regionale, Provincia e Cciaa- E’ al decreto legge 150 – la cosiddetta Riforma Brunetta della Pa - che è dedicato il convegno in programma per lunedì 10 maggio nella sala Aurea della Camera di Commercio di Parma. Promosso dalla sezione di Parma dell’Ager (Avvocati Giuslavoristi dell’Emilia Romagna), dall’Upi regionale, dalla Provincia e dalla Camera di Commercio di Parma, l’appuntamento offre a chi opera e lavora nella Pubblica amministrazione, a professionisti e esperti, una riflessione sulle novità introdotte dal decreto 150 del 2009 e offre un qualificato contributo sui temi toccati dalla riforma per sollecitare un confronto e un dibattito su questioni che sono all’ordine del giorno nell’azione della Pa. La seduta mattutina inizierà alle ore 9,00 e sarà presieduta da Gian Carlo Artoni, presidente Ager. Dopo i saluti dei presidenti della Provincia Vincenzo Bernazzoli e della Cciaa Andrea Zanlari, inizieranno le relazioni. La prima in programma sarà curata da Enrico Gragnoli, professore ordinario di Diritto del lavoro presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Parma che parlerà de “Il cosiddetto disegno di legge “collegato” e il suo eventuale impatto sul rapporto di lavoro pubblico”. Sarà poi la volta di Gaetano Palombelli, dirigente Upi che svolgerà il tema “La riforma del lavoro pubblico nel contesto della riforma istituzionale” a cui seguirà la comunicazione di Adriana Topo, professore associato di Diritto del lavoro presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Padova che affronterà il tema “La riforma della dirigenza. I nuovi poteri e le responsabilità dei dirigenti pubblici”. Dopo una piccola interruzione i lavori proseguiranno con la relazione di Luigi Angiello, professore ordinario di Diritto del lavoro presso la Facoltà di Economia dell’Università di Parma su “Merito, retribuzione a incentivi e forme di mobilità verticale” a cui seguirà la comunicazione di Pietro Bevilacqua, esperto Upi Emilia-romagna su “ Valorizzazione dell’esistente ed evoluzione nei sistemi di valutazione delle Province dell’Emilia-romagna a seguito del D.lgs. 150/2009”. La seduta pomeridiana inizierà alle 14,30 e sarà presieduta dall’ assessore al Personale della Provincia, Roberto Zannoni. I lavori si apriranno con la relazione di Sandro Mainardi, professore ordinario di Diritto del lavoro presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Bologna che illustrerà il tema “Il sistema delle fonti e la contrattazione collettiva nazionale”. Di “La contrattazione collettiva integrativa” parlerà Lucia Silvagna, professore associato di Diritto del lavoro presso la Facoltà di Giurisprudenza dell´Università di Parma. Riccardo Salomone, professore associato di diritto del lavoro alla Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Trento tratterà il tema “Le novità in tema di esercizio del potere disciplinare” e Fabio Pantano, dottore di ricerca in Diritto comunitario e comparato del lavoro all’Università di Ferrara svolgerà la relazione su “La malattia del dipendente pubblico”. Il dibattito precederà la chiusura dei lavori. La partecipazione al convegno è gratuita. Per informazioni e iscrizioni: Urp Provincia di Parma tel. 0521-931.931 - email: urp@provincia.Parma.it . Il convegno è accreditato dall’Ordine degli Avvocati di Parma nell’ambito della formazione continua  
   
   
UNIONCAMERE PIEMONTE: BILANCIO SOCIALE, CODICE ETICO E CERTIFICAZIONE PER IL BILANCIO D’ESERCIZIO 2009  
 
Il sistema camerale piemontese ha impiegato 62 milioni di euro in iniziative volte alla promozione dell’economia locale. Per il quinto anno consecutivo Unioncamere Piemonte, l’associazione delle otto Camere di commercio piemontesi, ai sensi della legge 580/92 ha scelto di far certificare il proprio bilancio d’esercizio al 31 dicembre 2009. Durante l’Assemblea dell’ente è stato approvato infatti il bilancio d’esercizio, che ha superato il valore di 5,6 milioni di euro di entrate totali. Anche quest’anno il percorso di valorizzazione della trasparenza ha portato alla redazione del bilancio sociale, uno strumento di gestione e comunicazione volto a qualificare il rapporto con tutti gli stakeholder, con l’obiettivo di fare emergere nella sua completezza la dimensione operativa e istituzionale dell’ente. Trattandosi di uno strumento volontario, sono stati assunti come modalità operative i “Principi generali e linee guida per l’adozione del bilancio sociale nelle aziende non profit”, elaborati dal Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti, e come schema di riferimento i “Principi Gbs di redazione del bilancio sociale”, strumenti che a loro volta integrano e accolgono le metodologie di Corporate Social Responsability - Csr più accreditate a livello internazionale. “Anche quest’anno Unioncamere Piemonte ha provveduto alla stesura del proprio bilancio sociale, che viene presentato contestualmente al bilancio di esercizio 2009; l’attenzione che poniamo in Piemonte da anni al tema della rendicontazione sociale è una valida testimonianza anche a livello nazionale, e proprio nel 2009 la nostra Unione ha partecipato fattivamente ai lavori del ‘Comitato tecnico bilancio sociale’ istituito a Roma per la creazione di linee guida valide per l’intero sistema camerale nella redazione di questo importante documento” ha commentato il presidente di Unioncamere Piemonte Ferruccio Dardanello. Da un punto di vista operativo, il bilancio sociale di Unioncamere Piemonte è stato realizzato da un Gruppo di lavoro interno con l’intervento del Gruppo Metodo Piemonte in materia di bilancio sociale dell’Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Torino-ivrea-pinerolo, che in ogni fase del processo ha svolto un ruolo di supervisione scientifica finalizzato alla validazione professionale della metodologia adottata. Da quest’anno è entrato a far parte del gruppo di lavoro anche il Dipartimento di Economia Aziendale della Facoltà di Economia di Torino, a ulteriore garanzia del lavoro svolto. Insieme al bilancio sociale, Unioncamere Piemonte ha presentato il Codice etico di cui si è dotata in conformità ai propri valori di riferimento. È stato presentato, inoltre, l’allegato “I numeri del sistema camerale piemontese”, un’analisi dell’impatto del sistema camerale sulla promozione dell’economia locale, basato sui bilanci e sulle iniziative promozionali dirette delle Camere di commercio e di Unioncamere Piemonte. “Dallo studio emerge che il sistema camerale regionale spende annualmente 62 milioni di euro in iniziative volte alla promozione dell’economia locale, confermandosi così uno degli attori chiave per la crescita del tessuto imprenditoriale del Piemonte” ha dichiarato Paolo Bertolino, direttore di Unioncamere Piemonte. L’impatto promozionale complessivo del sistema camerale piemontese è dunque pari a 62 milioni di euro, comprensivi di 36,4 milioni di euro di iniziative promozionali dirette e di 25,7 milioni di euro di risorse umane impegnate in tali iniziative. Info: Unioncamere Piemonte, Via Cavour 17, 10123 Torino, Tel. 011 5669272, Fax 011 5119144, www.Pie.camcom.it .  
   
   
TERZA EDIZIONE DI SMAU A PADOVA: PROTAGONISTA L’ITALIA CHE INNOVA E VA OLTRE LA CRISI  
 
Lo scorso 5 maggio si sono accesi i riflettori di Padovafiere sulla terza edizione di Smau Business Padova, il Salone che per due giorni ha puntato il dibattito sull’innovazione tecnologica a servizio del business. Protagonista l’Italia dell’eccellenza, dai giovani imprenditori che credono in un sogno e lottano per farlo diventare un business, alle piccole e medie imprese, più o meno note, che scommettono sull’innovazione per emergere dalla crisi. Anche i dati nazionali e regionali che Smau ha presentato sono confortanti: i Business Angel continuano ad investire sul genio made in Italy e le Pmi credono sempre più all’innovazione come leva per competere, con il Nordest in prima fila. Sette i vincitori del Premio Innovazione Ict Nordest, l’evento che ha dato il via ufficialmente alla manifestazione: Alimenta, Texa, Il Messaggero di Sant’antonio, Permasteelisa, Italia 7 Gold, Zenit e Ditreitalia. “La sfida delle aziende di oggi è ridurre al minimo i costi interni senza rinunciare alla qualità che contraddistingue da sempre il made in Italy: - ha spiegato Pierantonio Macola, Amministratore Delegato di Smau, – il Roadshow di Smau ci sta ancora una volta dimostrando come il nostro Paese sia pieno di imprenditori che hanno trovato la formula giusta, non solo per rimanere a galla, ma per raggiungere nuovi traguardi di eccellenza e in numerosi casi le moderne tecnologie giocano un ruolo non secondario in questa partita. Il compito di Smau vuol essere quello di trait d’union fra le esigenze delle piccole e medie imprese e il mondo delle nuove tecnologie: in questo senso divengono interlocutori chiave, in primis, i grandi player del comparto – qui presenti tra gli altri Adobe, Alcatel-lucent, Cisco, Dedagroup, Dell, Fastweb, Ibm, Infor, Intesa Sanpaolo, Microsoft, Oracle, Poste Italiane, Sap, Team System, Vodafone, Zucchetti –, secondariamente, i business partner dei primattori nazionali e internazionali, che hanno il compito di affiancare le imprese nell’adozione delle soluzioni tecnologiche adattandole alle complessità e peculiarità di ognuna.” Macola ha proseguito “Per completare il percorso di cambiamento a cui sono chiamati gli imprenditori sono essenziali poi la conoscenza e la condivisione il più possibile calate nella realtà territoriale di riferimento: da qui il ‘Premio Innovazione Ict Nordest’ con le migliori storie di successo del Triveneto, oltre 40 momenti di formazione snella in collaborazione coi più autorevoli docenti e analisti, che raccontano le tecnologie innovative in un’ottica di business, l’area ‘Innovazione nel Retail e Gdo’ specifica per il mondo del Retail e ‘Percorsi dell’Innovazione. Dall’idea al business’ con le più innovative start up e spin off. Riguardo a questo ultimo punto è stata appena condotta un’indagine a cura di Iban, Associazione italiana investitori informali in capitale di rischio, sulle operazioni realizzate nel 2009 dai Business Angel Italiani: nel solo Nordest sono stati realizzati ben il 6/7% degli investimenti in nuovi progetti dell’intero territorio nazionale, pari a 31.460.000 di euro, con circa 1.600.000 di euro investiti ad opera di una ventina di Business Angel; i settori che maggiormente fanno da traino sono quelli legati all´high tech e posizionati in mercati a forte crescita. Circa il 2/3% su 10 progetti valutati negli ultimi 12 mesi da ciascun Business Angel passa l’esame e diventa business.” Raffaello Balocco, Responsabile Scientifico Osservatorio Ict&pmi della School of Management del Politecnico di Milano, ha quindi preso la parola per introdurre il Premio Innovazione Ict Nordest, fornendo in apertura alcuni dati di aggiornamento sullo stato di adozione delle tecnologie digitali da parte delle piccole e medie imprese italiane tratti da una ricerca appena condotta. “In base ai risultati della nostra Ricerca il numero delle imprese che non possiedono alcun sistema gestionale passa nell’ultimo trienno dal 12% al 9%. Si evidenzia quindi una crescita nell´utilizzo delle Ict da parte delle Pmi italiane, a fronte della quale, però, rimane ancora in fase embrionale il mercato delle soluzioni in modalità ‘as a Service’ ovvero a consumo. La Ricerca, basata su un campione statisticamente significativo di imprese tra i 10 e i 500 addetti, ha evidenziato in particolare tre fattori che possono condizionare, anche in maniera pesante, l´adozione di questo tipo di soluzioni. Il primo è rappresentato dalla qualità dell’offerta, sia a livello di maturità sia a livello di affidabilità dei fornitori, rivolta prevalentemente ad imprese di grandi dimensioni e proposta in alternativa ai propri pacchetti erogati in modalità tradizionale. Il secondo fattore è a livello di conoscenza molto superficiale del fenomeno dell’as a Service da parte delle Pmi italiane, mentre l´ultimo fattore è legato all´infrastruttura, in quanto l’utilizzo di ogni soluzione a consumo, per garantire un elevato livello di servizio, richiede la disponibilità di tecnologie a banda larga per la connessione ad Internet." Si è passati quindi alla consegna delle targhe alle sette aziende vincitrici della seconda edizione del Premio Innovazione Ict Nordest, scelte tra oltre 100 candidate e 32 finaliste. Due le vincitrici nella categoria Architetture It: Alimenta di Noventa di Piave (Ve), che confeziona e distribuisce in Italia e all’estero prodotti ottenuti dal latte, ha sviluppato con Dell un progetto di virtualizzazione del proprio parco hardware che ha permesso all’azienda di risparmiare sui costi di manutenzione, di gestione dell’infrastruttura e soprattutto dell’energia elettrica; Texa, di Monastier di Treviso, leader nel campo degli strumenti elettronici di diagnosi e telediagnosi, grazie all’adozione di una nuova infrastruttura Ict innovativa, implementata in collaborazione con Nb Factory, Business Partner di Cisco, potrà beneficiare di un livello ancora maggiore di sicurezza informatica e fisica, anche nel caso in cui i Data Center siano colpiti da incidenti o disastri naturali, garantendo in questo modo la continuità nell’erogazione dei servizi Ict alle autofficine clienti localizzate in tutto il mondo. Il Messaggero di Sant’antonio, con sede a Padova - mensile cattolico più diffuso nel mondo - si è aggiudicato il premio per la categoria Business Intelligence e Crm grazie all’adozione di un’applicazione di Oracle, per effettuare analisi statistiche sulle informazioni presenti nel Crm e per mettere a punto l’invio di comunicazioni personalizzate agli associati semplificando notevolmente la gestione delle relazioni con oltre un milione di associati. Per la categoria Fatturazione Elettronica e Dematerializzazione è stata premiata Permasteelisa, azienda che lavora su facciate continue e rivestimenti architettonici per edifici, per aver adottato, in collaborazione con Adobe, una soluzione integrata per la gestione documentale in grado di assicurare un grado di protezione tale da ridurre in modo consistente il rischio di spionaggio industriale che caratterizza il settore in cui opera il gruppo. La rete televisiva Italia 7 Gold è risultata vincitrice nella categoria Sistemi di Comunicazione Avanzati grazie al progetto sviluppato con Fastweb: le sedi della rete sono connesse fra loro con una infrastruttura in fibra ottica attraverso una Rete Privata Virtuale (Vpn) che consente un collegamento rapido e sicuro tra 7 Gold Padova, Roma e le 13 sedi locali, che possono condividere il materiale audio e video prodotto, a tutto vantaggio della qualità delle trasmissioni televisive e con un’evidente razionalizzazione dei costi. Per il miglior progetto di Sistemi Gestionali Integrati il riconoscimento è andato a Zenit, operante nel settore delle tecnologie per il trattamento delle acque, che ha adottato un nuovo Erp internazionale in collaborazione con Elsag Datamat, business partner di Sap, guadagnando completa visibilità delle performance dei processi aziendali sia in Italia che nelle filiali asiatiche e la possibilità di riprogettare i propri processi aziendali in ottica di efficienza. Infine, il vincitore della categoria Web 2.0, Ditreitalia: l’azienda di Cordignano (Tv) che produce e commercializza prodotti imbottiti, ha deciso di attuare un progetto di comunicazione multicanale per aumentare la diffusione del marchio e avere una maggiore interattività con l’utente finale, migliorando migliorare la presenza del marchio sui motori di ricerca e la media di visitatori del sito aziendale