Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 







MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web




 


LUNEDI

PAGINA 1 PAGINA 2 PAGINA 3 PAGINA 4 PAGINA 5 PAGINA 6 WEB E DIRITTO PER LE NUOVE TECNOLOGIE
Notiziario Marketpress di Lunedì 13 Dicembre 2010
TESSERE SANITARIE: PER L´ASSISTENZA ALL´ESTERO SERVE IL CERTIFICATO SOSTITUTIVO  
 
Per le prestazioni erogate sul territorio nazionale rimangono valide, fino all’arrivo delle nuove tessere sanitarie, quelle attualmente in possesso dei cittadini, anche se scadute. Al contrario, chi va all’estero (paesi dell’Unione europea, in Svizzera, Liechtenstein, Norvegia e Islanda) e ha la tessera scaduta, deve richiedere il certificato sostitutivo al distretto sanitario di residenza. In mancanza di un documento valido, in caso di prestazioni sanitarie urgenti, sarà necessario pagare l’assistenza e successivamente richiedere all’Apss il rimborso delle spese sostenute. Nulla cambia, per il momento, per quanto riguarda la tessera verde del servizio sanitario provinciale. La tessera sanitaria nazionale (Ts) di colore blu è la carta che attesta il diritto di accesso al Servizio sanitario nazionale e il codice fiscale. Serve anche per ottenere le prestazioni mediche necessarie nei paesi dell’Unione europea, in Svizzera, Liechtenstein, Norvegia e Islanda. La sua validità è riportata sia sul fronte sia sul retro della tessera. La nuova tessera sanitaria sarà riemessa dal Ministero dell’economia e delle finanze e sarà recapitata all’indirizzo di residenza dell’assistito senza che il cittadino ne debba fare richiesta  
   
   
BOLZANO: CONCLUSO CON DUE PROCESSI SIMULATI IL PROGETTO SULLA LEGALITÀ FAIR PLAY  
 
Si è conclusa ieri pomeriggio con la simulazione di due processi presso il Tribunale di Bolzano l´edizione 2010 del progetto “Fair Play – Regole di vita” sul tema dell’educazione alla legalità ed alla cultura dei diritti civili rivolto ai giovani e a tutta la popolazione. A Bolzano, Bressanone e Merano magistrati di spicco del mondo della giustizia a livello nazionale, quali Armando Spataro, Felice Casson ed Anna Canepa, hanno incontrato i ragazzi delle scuole superiori italiane ed i cittadini affrontando tematiche attuali della giustizia italiana. Gli incontri erano accompagnati dal magistrato bolzanino Cuno Tarfusser, giudice della Corte Penale Internazionale e curatore scientifico della rassegna. Grazie alla collaborazione instaurata con la sezione di Bolzano dell’Associazione nazionale magistrati è stato possibile inserire nel percorso sulla legalità rivolto alle scuole la simulazione di un processo di cui sono stati protagonisti i partecipanti del gruppo di lavoro, fra i quali gli studenti . Nel pomeriggio di oggi, venerdì 10 dicembre 2010, presso l´aula della Corte d´Assise del Tribunale di Bolzano si è svolta la simulazione di due processi che hanno affrontato tematiche sensibili al mondo giovanile quale lo spaccio di sostanze stupefacenti all´uscita delle scuole e un caso di guida in stato di ebbrezza. I magistrati bolzanini, dopo una breve introduzione alle dinamiche e allo svolgimento del processo penale hanno fatto prendere parte i ragazzi alla simulazione del procedimento penale in veste di imputati e testimoni. Vi hanno partecipato studenti della 3. Classe A del Liceo scientifico “Torricelli” di Bolzano, della 5. Classe dell’ Itc “Pisano” di Merano, nonché della 3. E 4. Classe del Liceo classico “Carducci” di Merano. "Fair Play" è un percorso fortemente voluto dal vicepresidente della Provincia e assessore alla cultura e scuola in lingua italiana Christian Tommasini. "Il rispetto delle regole", come afferma, "costituisce la base fondamentale per giungere ad una cittadinanza attiva; è importante che i giovani siano consapevoli della funzione delle regole nella vita sociale. Essere cittadini attivi significa essere consapevoli dei propri diritti e dei propri doveri e, quindi, rispettosi delle leggi, dell´individuo e dei valori della democrazia". Le ragazze e i ragazzi delle scuole che hanno deciso di aderire al progetto “Fair Play- Regole di vita” hanno ben risposto agli stimoli lanciati dai magistrati che si sono avvicendati in Provincia cogliendo non solo gli aspetti tecnici del mestiere, ma anche il coinvolgimento umano del giudice nell´espletamento della sua funzione. Armando Spataro ha più volte sottolineato il coraggio civile che spesso accompagna il lavoro del magistrato e di come dagli anni ‘70 ad oggi abbiano perso la vita 24 magistrati, tutti "perchè hanno voluto capire e conoscere con ostinazione". I magistrati, da parte loro, nei loro interventi hanno fatto sempre riferimento all´importanza dei diritti fondamentali della Costituzione, soprattutto per quanto attiene all´uguaglianza sostanziale. Felice Casson ha ricordato come sia necessario oggi più che mai tenere presenti concetti fondamentali come quelli della solidarietà e della dignità umana, troppo spesso ignorati dalla politica stessa e spesso dalle leggi. Ha invitato i ragazzi a riscoprire il vero senso della Costituizione, affinchè il concetto di legalità non rimanga un concetto vuoto e formale. L´incontro con Anna Canepa è stato molto coinvolgente; il magistrato invita i ragazzi a "pretendere dallo Stato diritti e non favori", di non prendere mai le scorciatoie per raggiungere i propri obiettivi, di non scegliere mai la strada della furbizia, ma di essere sempre coerenti con se stessi. Il vicepresidente Christian Tommasini si è detto convinto che "è necessario che studentesse e studenti altoatesini conoscano i grandi eventi della storia giudiziaria italiana ed i loro protagonisti, che si confrontino direttamente con loro sui contenuti della Carta costituzionale, affinchè siano proprio le giovani generazioni a far rivivere il significato proprio delle norme con il loro senso civico e coscienza civica". Accanto al percorso di incontri con i magistrati il progetto Fairplay offre per il mese di giugno 2011 ad un numero ristretto di partecipanti del gruppo di lavoro nelle scuole la possibilità di andare in Calabria nell’ambito del progetto Campo della legalità 2011 di cui è promotrice l’associazione Pentedattilo. I partecipanti lavoreranno in un campo sequestrato alla criminalità organizzata del posto e incontreranno diversi esponenti locali, che quotidianamente affrontano il delicato tema della lotta alla criminalità  
   
   
NATALE E COMMERCIO ELETTRONICO: 1,5 MILIARDI PER IL BABBO NATALE ONLINE  
 
In un momento di forte attenzione ai prezzi, gli italiani stanno scegliendo sempre di più il web per i loro acquisti natalizi e per informarsi prima di acquistarli. 6 milioni di acquisti online per un valore di quasi 1,5 miliardi di euro, a tanto ammonterà il valore dei regali effettuati su Internet nel Natale 2010 secondo la School of Management del Politecnico di Milano. I più gettonati - secondo Netcomm - quest’anno saranno i regali tecnologici, soprattutto smartphone, nuove Tv, tablet pc ed ereader. Il settore Informatica ed Elettronica segnerà un + 20% rispetto al Natale scorso. Un Natale sottotono secondo Confcommercio, ma proprio l’attenzione alla spesa sta portando sempre più italiani a scegliere il web per fare acquisti oculati e per mandare i propri regali ad amici vicini e lontani. In pochi clic è infatti possibile recapitare pacchetti natalizi con messaggi personalizzati in ogni parte del pianeta, stando tranquillamente seduti davanti al proprio pc o addirittura, ancora più comodamente e persino in mobilità, da tablet e da telefonini sempre più evoluti. 6 milioni di acquisti online per un valore di quasi 1,5 miliardi di euro, a tanto ammonterà il valore dei regali - per gli altri e per sè - effettuati su Internet nel Natale 2010 secondo la School of Management del Politecnico di Milano. La crescita rispetto al 2009 è ampiamente superiore al 20%, a testimonianza di una fiducia sempre più decisa degli Italiani verso il canale online. La gran parte degli acquisti si concentrerà su viaggi, elettronica di consumo ed informatica, abbigliamento e libri. In particolare 1 viaggio su 10, 1 libro su 13 e 1 televisore su 15 saranno acquistati online. Tra gli articoli più gettonati nel 2010 ci sono le televisioni, gli smartphone, le console, i libri (per il momento ancora “tradizionali”, anche se è partita proprio in occasione del periodo natalizio la vendita degli eBook), i vini e l’abbigliamento (soprattutto donna e bambino). Nel turismo molto bene sia la vendita di biglietti aerei che le prenotazione di hotel e le destinazioni preferite sembrano essere quest’anno New York, Londra e Parigi. Bene anche le “gift card”, ovvero i buoni con diversi tagli di valore da spendere online sul sito presso cui sono stati acquistati. "L´ottima crescita dell´eCommerce è spiegata da una molteplicità di fattori. - piega Alessandro Perego, responsabile scientifico Osservatorio eCommerce B2c del Politecnico di Milano. - In primo luogo, sta crescendo l´offerta online. Diventano sempre più competitive - in termini di ampiezza di gamma, prezzi e servizi - le aziende nate per operare su Internet, tra cui eBay, Ibs, mrprice e eprice, Expedia, Yoox, lastminute.Com. Nel contempo "sbarcano" in Italia con sito e offerta dedicata player del calibro di Amazon, a testimonianza di un mercato ritenuto finalmente interessante (dopo Uk, Germania e Francia, l´Italia è considerata il quarto mercato europeo). Ed infine iniziano ad avere negozi online significativi anche molti "brand" e molte "insegne"del commercio tradizionale, quali Esselunga, Media World, La Feltrinelli, Armani, Diesel. In secondo luogo, il livello di servizio offerto dai principali operatori è estremamente elevata da tutti i punti di vista: user experience online, informazioni sui prodotti (incluse comparazioni e opinioni degli utenti), tempi e costi di consegna, gestione dei resi. Quale il problema di acquistare un capo di abbigliamento della taglia sbagliata se posso agevolmente restituirlo a costo sostanzialmente nullo? In quale libreria posso trovare qualsiasi libro io stia cercando? Consapevoli poi della rilevanza delle vendite natalizie, che valgono da sole quasi un quarto del transato annuo online, i merchant si adoperano per offrire un livello di servizio particolarmente elevato consentendo al cliente di inviare il prodotto acquistato direttamente a casa del destinatario, in una confezione regalo (con la possibilità di scegliere la carta) magari corredata di biglietto augurale. Come mai allora vi sono ancora molti italiani che non utilizzano il commercio elettronico - sono "solo" 8 milioni i Web Shopper in Italia - e comunque il grosso del commercio continua a viaggiare sui canali tradizionali (negozi)? Per fare un confronto, in Uk il valore atteso degli acquisti natalizi online è di 10 miliardi di euro, circa 6 volte quello previsto in Italia. Si menzionano usualmente molte cause quasi tutte associate all´arretratezza informatica del nostro Paese. Banda larga presente in meno di una famiglia su 5, Pc presente in poco più di una famiglia su due, uso ancora modesto della carta di credito. Sono tutte concause vere, ma la realtà dei fatti è che all´italiano piace ancora - per fortuna - vivere la socialità del mercato, anche e soprattutto a Natale." “Oggi sono circa 24 milioni gli italiani che usano il Web per ricercare informazioni su prodotti e servizi, il cosiddetto info-commerce. - ha dichiarato Roberto Liscia, Presidente di Netcomm – Consorzio del Commercio Elettronico Italiano – Lo scarto fra questo dato e gli 8 milioni di italiani che fanno un passo in più e completano la propria transazione online segna anche il perimetro di crescita potenziale del commercio elettronico. Il Natale per i siti del commercio elettronico si conferma il periodo più caldo dell’anno. Crediamo che i prodotti più venduti quest’anno saranno quelli tecnologici come gli smartphone, le tv 3D e digitali, ma anche i novi tablet pc e gli ereader spinti dalla crescente disponibilità di eBook e dall’ingresso sempre più deciso in questo settore degli editori italiani. Prevediamo una crescita del 20% del comparto dell’Informatica ed elettronica di consumo rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Un altro settore che andrà molto bene in questo periodo è quello dei Club Outlet online che stanno mettendo a punto una serie di sconti e promozioni molto aggressivi sia su capi di abbigliamento che sui prodotti per la cura personale, avendo anche risolto alcuni problemi di natura logistica riscontrati lo scorso anno. Tutti gli operatori del settore stanno rilevando un deciso aumento degli accessi ai loro siti e degli acquisti in questi giorni e il trend sarà crescente nelle prossime due settimane. Si tratta di un importante segnale a favore del web. Gli italiani dimostrano di apprezzare questo canale in un momento solitamente molto critico e frenetico come quello della corsa ai regali natalizi. È un dato molto importante che lascia prevedere una sempre maggiore fiducia verso questa modalità di acquisto, confermata anche dall’ingresso di importati attori internazionali. Affidabilità dei siti, sicurezza e tempestività sono certamente le caratteristiche più richieste, soprattutto in un periodo a domanda così concentrata e a traffico logistico tanto intenso.”  
   
   
IL 2010 È L’ANNO DEI PICCOLI E MEDI EDITORI: +6% IL LORO GIRO D’AFFARI, MEGLIO DEL RESTO DEL MERCATO (+1%). LO RIVELA L’INDAGINE NIELSEN BOOKSCAN PRESENTATA ALLA FIERA NAZIONALE DELLA PICCOLA E MEDIA EDITORIA  
 
Il 2010 è l’anno dei piccoli e medi editori: crescono infatti più del resto del mercato, anche senza fenomeni straordinari come i "vampiri"del 2009. Lo conferma l’indagine Nielsen Bookscan presentata il 5 dicembre scorso nell’incontro, a cura dell’Ufficio studi Aie, "Come è andato il 2010 per editori e librerie", alla Fiera nazionale della piccola e media editoria Più libri più liberi. Chiude con il segno + questo 2010 per il mondo del libro (da gennaio a ottobre), confidando nel Natale. Buone le performance generali: +1,3% (pari a +14,2 milioni di euro) nei canali trade (librerie tradizionali, catene di librerie, grande distribuzione e internet). Crescono in particolare il settore ragazzi (+4,7%) e la non fiction pratica (in cui rientrano libri per il tempo libero, libri di cucina, famiglia e benessere) (+5%), stabile la fiction con un +0,5%. Catene e internet sono i canali che crescono (sempre) di più –In particolare le catene di librerie superano le librerie tradizionali: le catene crescono infatti del 5,9% sullo stesso periodo del 2009 mentre le librerie tradizionali decrescono di un 2,8%. Leggera crescita (ma cresce) per la vendita di libri nella grande distribuzione: +2,9%. Aumentano invece, e di tanto, le vendite online, con un incremento del 21,9% sullo stesso periodo del 2009. I piccoli veri protagonisti del 2010: crescono più del resto del mercato… – I piccoli editori (anche) in questo 2010 vanno meglio del resto del mercato: la crescita a valore del loro segmento, se si esclude la grande distribuzione, si attesta per il 2010 sul 6,1%, mentre il resto del mercato cresce "appena"dello 0,9%. Un incremento trasversale, che si registra tanto nelle librerie di catena, in quelle indipendenti e in quelle online, ancor più significativo in un anno in cui non si evidenziano fenomeni di genere come i "vampiri"per il 2009. Per i piccoli cresce il settore ragazzi, la fiction e la non fiction specialistica (guide e manuali): Le vendite per i piccoli editori crescono nel segmento bambini e ragazzi (nel 2010 si rileva un +25,3% a valore rispetto al 2009), sulla fiction (+4,1%) e sulla non fiction specialistica (+12,8%). I piccoli crescono su online e catene, decrescono nelle librerie indipendenti: I piccoli crescono tanto nelle vendite online (+32,2% sul 2009), in modo significativo nelle librerie di catena (+11,8%). Decrescono invece (-1,3%) nelle librerie tradizionali. Il commento – "Ciò che emerge in modo chiaro da questi dati – ha spiegato il presidente del Gruppo piccoli editori dell’Associazione Italiana Editori (Aie), Enrico Iacometti – è che la piccola editoria in un momento di profonda trasformazione della società italiana si dimostra capace, mettendocela tutta, di intercettare e dare risposta ai nuovi bisogni di letterature, informazione, approfondimento e comprensione dei nuovi fenomeni. Guardiamo con preoccupazione il decremento delle librerie indipendenti rispetto a quelle di catena: questo conferma la necessità e l’urgenza di una maggiore tutela nei loro confronti. Guardiamo con grande attenzione invece l´incremento dell’online, che in percentuale supera quello generale del settore. A dimostrazione che la rete può divenire un canale di vendita particolarmente interessante per i piccoli editori"  
   
   
ACCORDO TRA TELECOM ITALIA E GRUPPO RCS PER L’EDITORIA DIGITALE  
 
Il Gruppo Rcs e Telecom Italia hanno siglato un accordo per la distribuzione e la fruizione dei contenuti editoriali di Rcs. Grazie a questa intesa da oggi oltre 650 ebook del Gruppo Rcs sono disponibili su Biblet Store (www.Biblet.it), la piattaforma di Telecom Italia dedicata all’editoria digitale, e fruibili con Biblet, il nuovo ereader Tim. Anche le digital edition dei due quotidiani leader Corriere della Sera e La Gazzetta dello Sport sono disponibili sui tablet basati sul sistema operativo Android, come il Galaxy Tab Samsung in vendita nei negozi Tim e, prossimamente, anche su Olipad, il nuovo tablet di Olivetti. “Grazie a questo importante accordo firmato oggi con il Gruppo Rcs - ha dichiarato Franco Bernabè, amministratore delegato di Telecom Italia - abbiamo raggiunto un significativo traguardo che dimostra come la tecnologia possa rappresentare un efficace motore per avvicinare le persone alla conoscenza e alla cultura attraverso l’utilizzo di nuovi strumenti. Si tratta di un importante riconoscimento alla nostra capacità di innovare che ci consente di porre l’azienda come driver nei mercati caratterizzati da una forte evoluzione tecnologica”. “Sono particolarmente soddisfatto di questa partnership, che non esito a definire naturale vista la leadership nei rispettivi settori – sottolinea Antonello Perricone, a.D. Di Rcs Mediagroup -. È l’ennesimo passo verso quella crossmedialità, sulla quale stiamo investendo risorse ed energie, che alimenta nuove opportunità di diffusione della cultura, unendo prestigio e modernità. Il futuro dell’editoria passa proprio attraverso progetti sinergici di questa rilevanza”. I titoli digitali di Rizzoli, Bompiani, Fabbri, Adelphi, Archinto, Marsilio, Skira e Sonzogno – i marchi del gruppo editoriale Rcs Libri - sono quindi disponibili sul Biblet Store, in particolare tra questi “Il cimitero di Praga” di Umberto Eco, “La pancia degli italiani” di Beppe Severgnini e la trilogia Millennium di Stieg Larsson. Nelle prossime settimane saranno gradualmente disponibili altri ebook delle oltre 2.000 novità all’anno e del complessivo catalogo editoriale di circa 16.000 volumi, ad un prezzo medio del 30% inferiore rispetto a quello della relativa versione cartacea, rilegata o tascabile. Grazie all’integrazione tra il Biblet Store e il nuovo ereader Tim, Rcs Libri e Telecom Italia puntano ad offrire ai propri clienti servizi innovativi personalizzati con un accesso diretto al catalogo biblet.It. Già da oggi è possibile acquistare i libri digitali su Biblet Store, oltre che da Pc tramite carta di credito, con il nuovo ereader Tim che consente di accedere alla libreria digitale in modo semplice e diretto attraverso la connettività 3G. Il device, caratterizzato da un display di 6”, viene proposto a 259 Euro in un innovativo Biblet Kit che comprende una Sim card con 5 Euro di traffico incluso. È possibile acquistare Biblet Kit anche con la formula in abbonamento a 19 Euro al mese che include la ricarica di 10 Euro cumulabili, per l’acquisto degli ebook, e 250Mb al mese di navigazione Internet. Entrambe le soluzioni offrono la navigazione gratuita in mobilità sul Biblet Store e la possibilità di acquistare i titoli digitali sia con il credito residuo della Sim card sia tramite carta di credito. La nuova offerta è disponibile su biblet.It e presso i principali punti vendita di Telecom Italia. Successivamente gli ebook potranno essere acquistati e letti anche con l’Olipad, il nuovo tablet di Olivetti che sarà lanciato sul mercato nei prossimi mesi, e con numerosi altri device grazie a Biblet App, l’applicazione gratuita disponibile a breve su Apple Store e Android Market che permette di scaricare i libri in formato digitale. L’accordo tra i due grandi gruppi italiani consentirà a un numero sempre crescente di lettori di provare nuovi prodotti e servizi, per una fruizione tecnologica e dinamica anche dei due quotidiani il Corriere della Sera e La Gazzetta dello Sport. Dal prossimo anno gli utenti del nuovo Olipad Olivetti troveranno già installate le applicazioni per consultare le edizioni digitali dei due quotidiani di Rcs, già da oggi disponibili sul Galaxy Tab Samsung. Si potranno quindi sfogliare direttamente i giornali, i supplementi, le edizioni locali e accedere a tutti i contenuti multimediali collegati. Le digital edition di Corriere della Sera e La Gazzetta dello Sport consentono una modalità di fruizione molto gradevole sul sistema Android, per il quale Rcs ha sviluppato le proprie applicazioni in anticipo sui tempi del mercato  
   
   
GIUSTIZIA EUROPEA: ILLEGITTIMO IN AUSTRIA IL DIVIETO DI IMPORTAZIONE DI SANGUE DA DONAZIONI NON INTERAMENE GRATUITE  
 
Il 1º novembre 2005 è stato pubblicato un bando di gara d’appalto per la fornitura, al Wiener Krankenanstaltenverbund (ospedali riuniti di Vienna), di prodotti del sangue, nella fattispecie concentrati eritrocitari a ridotto tenore di leucociti. Tali concentrati eritrocitari sono venduti come medicinali. Successivamente alla chiusura del termine di presentazione delle offerte, la legge sull’importazione dei medicinali era stata modificata nel senso che i prodotti del sangue importati per la trasfusione non potevano più, salvo due casi particolari, essere commercializzati qualora le donazioni di sangue non fossero state effettuate in modo totalmente gratuito. Il reclamo di un offerente respinto ha dato luogo ad una controversia sulla gara d´appalto. Il giudice del rinvio chiede sostanzialmente se le regole sulla libera circolazione delle merci osta ad una normativa nazionale la quale preveda che l’importazione di sangue o di componenti del sangue provenienti da un altro Stato membro sia lecita soltanto a condizione che – così come prescritto anche per i prodotti nazionali – le donazioni di sangue alla base di tali prodotti siano state effettuate senza corresponsione ai donatori di alcuna remunerazione, ivi compreso un eventuale rimborso spese. Dal momento che in alcuni altri Stati membri le donazioni di sangue danno luogo, in conformità con le disposizioni della direttiva 2002/98, alla corresponsione di rimborsi spese, il sangue ed i componenti del sangue legalmente ottenuti e immessi in commercio in tali Stati non possono essere importati e commercializzati in Austria. La Corte considera che la normativa austriaca può ostacolare gli scambi intracomunitari e costituisce dunque una misura di effetto equivalente ad una restrizione quantitativa all’importazione. La Corte esamina quindi se essa possa essere giustificata in base alla tutela della sanità pubblica. La normativa mira a garantire che il sangue e i componenti del sangue commercializzati in Austria rispondano a criteri di qualità e di sicurezza elevati e, dall’altra, a raggiungere l’obiettivo sancito ad incoraggiare le donazioni di sangue volontarie e non remunerate. Le donazioni di sangue volontarie e non remunerate costituiscono un fattore che può contribuire a garantire un elevato livello degli standard di sicurezza del sangue e dei componenti del sangue e, quindi, della tutela della sanità pubblica. Nella misura in cui una normativa osta a che i donatori di sangue possano trarre un guadagno finanziario dalla loro donazione, è in grado di far fronte a tali preoccupazioni e di migliorare la qualità e la sicurezza del sangue e dei componenti del sangue. Non risulta, per contro, che essa sia idonea a incoraggiare gli interessati a donare il sangue. Date tali circostanze, occorre constatare che una normativa siffatta non consente di conseguire il secondo obiettivo asseritamente perseguito da detta normativa nazionale. La circostanza che diversi altri Stati membri prevedano a beneficio dei donatori di sangue un’indennità che corrisponde al rimborso delle spese sostenute può essere pertinente per valutare la giustificazione e la proporzionalità della disciplina austriaca. La direttiva 2002/98 e la raccomandazione n. R (95) 14, alla quale tale direttiva si riferisce, sono dirette a migliorare la tutela della salute dei donatori di sangue e dei soggetti riceventi, fissando norme e principi ai quali le donazioni di sangue volontarie e non remunerate devono rispondere, gli atti giuridici suddetti non impongono la totale gratuità delle donazioni, ma prevedono che modesti segni di riconoscimento (consumazioni e rimborso delle spese di spostamento collegate alla donazione) siano compatibili con la donazione volontaria e non remunerata, sicché tali elementi non possono essere considerati come idonei a pregiudicare la qualità e la sicurezza di dette donazioni e la tutela della sanità pubblica. Una normativa come quella austriaca è sproporzionata all’obiettivo perseguito, cioè garantire la qualità e la sicurezza del sangue e dei componenti del sangue. Il principio sulla libera circolazione delle merci osta ad una normativa nazionale la quale preveda che l’importazione di sangue o di componenti del sangue provenienti da un altro Stato membro sia lecita soltanto a condizione che – così come prescritto anche per i prodotti nazionali – le donazioni di sangue alla base di tali prodotti siano state effettuate non solo senza corresponsione di una remunerazione ai donatori, ma anche senza riconoscimento a costoro di un rimborso delle spese da essi sostenute per effettuare le donazioni stesse. (Sentenza del 9 dicembre nella causa C-421/09 Humanplasma Gmbh/repubblica d’Austria)  
   
   
GIUSTIZIA EUROPEA: REGOLE DI COMPETENZA GIURISDIZIONALE PER I SERVIZI VIA INTERNET  
 
La Corte precisa le regole di competenza giurisdizionale del diritto dell’Unione applicabili ai contratti di consumo in caso di offerta di servizi proposta via Internet. La semplice utilizzazione di un sito Internet da parte del commerciante non determina, di per sé, l’applicazione delle regole di competenza giurisdizionale di tutela nei confronti dei consumatori di altri Stati membri Il regolamento dell’Unione europea sulla competenza giurisdizionale in materia civile e commerciale prevede che le azioni nei confronti di persone domiciliate sul territorio di uno Stato membro devono essere proposte, di regola, dinanzi ai giudici di tale Stato. Detto regolamento afferma parimenti che le controversie in materia contrattuale possono essere sottoposte al giudice del luogo in cui l’obbligazione dedotta in giudizio è stata o dev’essere eseguita. Tuttavia, qualora si tratti di contratti di consumo, si applicano le regole poste a tutela del consumatore. Qualora le attività del commerciante siano «dirette verso» lo Stato membro in cui il consumatore è domiciliato, il consumatore può adire i giudici dello Stato membro del proprio domicilio e può essere citato in giudizio unicamente in tale Stato membro. Le due controversie vertono sulla questione se un commerciante «diriga le proprie attività» ai sensi del regolamento qualora utilizzi un sito Internet per comunicare con i consumatori. Causa C‑585/08 Il sig. Pammer, domiciliato in Austria, intendeva effettuare un viaggio a bordo di una nave mercantile in partenza da Trieste diretta verso l’Estremo Oriente. Egli prenotava quindi un viaggio presso la società tedesca Reederei Karl Schlüter tramite un’agenzia di viaggi tedesca specializzata nella vendita su Internet di viaggi in nave mercantile. Il sig. Pammer rifiutava di imbarcarsi, in quanto le condizioni offerte sulla nave non corrispondevano, a suo parere, alla descrizione ricevuta dall’agenzia e chiedeva il rimborso del prezzo versato per tale viaggio. Poiché la Reederei Karl Schlüter rimborsava solo parte del prezzo, il sig. Pammer adiva i giudici austriaci, dinanzi ai quali la società tedesca sollevava eccezione di incompetenza giurisdizionale in base al rilievo che essa non esercita alcuna attività professionale o commerciale in Austria. Causa C‑144/09 Il sig. Heller, residente in Germania, effettuava la prenotazione di varie stanze, per un periodo di una settimana, presso l’Hotel Alpenhof, in Austria. Tale prenotazione veniva effettuata tramite posta elettronica, grazie ad un indirizzo indicato sul sito Internet dell’albergo che il sig. Heller aveva consultato. Il sig. Heller contestava i servizi dell’albergo e abbandonava i luoghi senza provvedere al pagamento della relativa fattura. L’albergo proponeva quindi azione dinanzi ai giudici austriaci al fine di ottenere il pagamento della fattura. Il sig. Heller sollevava eccezione di incompetenza giurisdizionale sostenendo che, nella sua qualità di consumatore residente in Germania, può essere convenuto unicamente dinanzi ai giudici tedeschi. L’oberster Gerichtshof (Corte suprema, Austria), al quale le due controversie sono state sottoposte, ha adito la Corte di giustizia chiedendo se il fatto che una società stabilita in uno Stato membro offra i propri servizi via Internet implichi che questi «siano diretti» anche verso altri Stati membri. Infatti, in caso affermativo, i consumatori domiciliati in questi ultimi Stati che si siano avvalsi di tali servizi potrebbero parimenti beneficiare, in caso di controversia con il commerciante, delle norme di competenza giurisdizionale più favorevoli previste dal regolamento. Nella sentenza pronunciata in data odierna la Corte rileva che la semplice utilizzazione di un sito Internet da parte di un commerciante a fini commerciali non significa, di per sé, che la sua attività sia «diretta verso» altri Stati membri, il che determinerebbe l’applicazione delle norme di competenza giurisdizionale di tutela previste dal regolamento. Infatti, la Corte ritiene che, ai fini dell’applicabilità di tali regole nei confronti dei consumatori di altri Stati membri, il commerciante debba aver manifestato la propria volontà di avviare relazioni commerciali con i consumatori medesimi. La Corte individua quindi gli indizi che consentono di dimostrare che il commerciante intendesse avviare rapporti commerciali con consumatori domiciliati in altri Stati membri. Tra tali indizi figurano le espresse manifestazioni della volontà del commerciante di avviare rapporti commerciali con tali consumatori, ad esempio, offrendo i propri servizi o i propri beni in più Stati membri specificatamente indicati o impegnando risorse finanziarie in un servizio di posizionamento su Internet presso il gestore di un motore di ricerca al fine di facilitare ai consumatori domiciliati in detti Stati membri differenti l’accesso al proprio sito. Altri indizi meno evidenti, eventualmente combinati gli uni con gli altri sono parimenti idonei a dimostrare la sussistenza di un’attività «diretta verso» lo Stato membro di domicilio del consumatore. Si tratta, in particolare, della natura internazionale dell’attività, propria di talune attività turistiche, la menzione di recapiti telefonici con indicazione del prefisso internazionale, l’utilizzazione di un nome di dominio di primo livello diverso da quello dello Stato membro in cui il commerciante è stabilito (ad esempio: «.De») o, ancora, l’utilizzazione di nomi di dominio di primo livello neutri (quali «.Com» o «.Eu»), la descrizione di itinerari a partire da uno o più altri Stati membri verso il luogo della prestazione dei servizi nonché la menzione di una clientela internazionale composta da clienti domiciliati in Stati membri diversi, in particolare mediante la presentazione di testimonianze provenienti dai clienti medesimi. Parimenti, qualora il sito Internet consenta ai consumatori di utilizzare un’altra lingua o un’altra moneta rispetto a quelle abitualmente utilizzate nello Stato membro del commerciante, tali elementi possono parimenti costituire indizi volti a dimostrare l’attività transfrontaliera del commerciante stesso. Non costituiscono invece indizi in tal senso né la menzione, su un sito Internet, dell’indirizzo di posta elettronica o geografico del commerciante, né l’indicazione dei propri recapiti telefonici privi di prefisso internazionale, in quanto tali informazioni non evidenziano che il commerciante dirige la propria attività verso uno o più Stati membri. La Corte conclude che, a fronte di tali indizi, il giudice austriaco deve verificare se dal sito Internet e dall’attività complessiva dei commercianti emerga che questi intendessero commerciare con consumatori austriaci (causa C‑585/08) o tedeschi (causa C‑144/09) nel senso che fossero disposti a concludere un contratto con i medesimi. (Sentenza del 7 dicembre 2010 nelle cause riunite C-585/08 e C-144/09 Peter Pammer / Reederei Karl Schlüter Gmbh & Co. Kg e Hotel Alpenhof Gesmbh / Oliver Heller)  
   
   
GIUSTIZIA EUROPEA: RESPINTI I RICORSI DI RYANAIR PER ACCEDERE A DOCUMENTI  
 
Il Tribunale dell´Unione europea ha respinto i ricorsi di Ryanair in merito all´accesso a documenti relativi a indagini su aiuti di stato. Tra il 2002 e 2006 la Commissione ha ricevuto varie denunce relative a presunti aiuti di Stato concessi alla Ryanair, Ryanair Ltd, dai gestori degli aeroporti di Aarhus (Danimarca), Alghero (Italia), Berlino-schönefeld (Germania), Francoforte-hahn (Germania), Lubecca-blankensee (Germania), Tampere-pirkkala (Finlandia) e Bratislava (Slovacchia). Essa ha quindi avviato indagini formali. Nel 2008 Ryanair ha chiesto alla Commissione - ai sensi del regolamento 1049/2001, relativo all’accesso del pubblico ai documenti - di accedere ai documenti relativi a tali indagini (in particolare le denunce e la notifica ricevute dalla Commissione, i commenti trasmessi da terzi, gli scambi di corrispondenza e di altri messaggi tra la Commissione, gli Stati membri coinvolti e i gestori degli aeroporti interessati, i documenti forniti alla Commissione dagli Stati membri e dai gestori degli aeroporti in questione e tutti gli altri documenti contenuti nei fascicoli della Commissione). La Commissione ha negato l´accesso alla maggior parte di essi, facendo valere la tutela degli obiettivi delle attività ispettive, di indagine e di revisione contabile, la tutela del processo decisionale prima e dopo l’adozione di una decisione, la tutela degli interessi commerciali ed infine la tutela delle consulenze legali. Essa ha inoltre reputato che non esistesse alcun interesse pubblico per la divulgazione dei documenti. Ryanair ha chiesto allora al Tribunale dell´Ue di annullare il diniego della Commissione. Con la sentenza odierna, il Tue ha respinto i ricorsi di Ryanair. (Sentenze del 10 dicembre 2010 del tribunale Ue Ryanair/commissione e.A. Cause T-494/08 e.A.)  
   
   
VENDITA DIRETTA: 5MILA OFFERTE DI LAVORO PER IL 2011. TANTI SONO I POSTI A DISPOSIZIONE NELLE SEI AZIENDE ASSOCIATE A UNIVENDITA. OPPORTUNITÀ PER GIOVANI, MAMME, STUDENTI, PERSONE IN CERCA DI RICOLLOCAMENTO  
 
Quasi 5mila offerte di lavoro. Per la precisione, 4.910 in tutta Italia. Tante sono le possibilità, anche in momenti difficili e di crisi economica, che arrivano dalla vendita diretta a domicilio. Le aziende associate Univendita, l´Unione italiana della vendita diretta, in vista del 2011 si sta attrezzando per continuare nel cammino positivo che il settore, in questi anni, ha intrapreso. «Dall´inizio della crisi a oggi -è il commento di Luca Pozzoli, presidente di Univendita- il comparto della vendita diretta a domicilio non ha conosciuto fasi calanti, ma performance notevoli che hanno fatto crescere decisamente l´intero sistema. La vendita diretta a domicilio si dimostra sia un´ottima risposta per chi è alla ricerca di una prima occupazione, sia per chi deve reinserirsi nel mondo del lavoro sia per quanti sono interessati a gestire liberamente il proprio tempo lavorativo». Nel dettaglio, le aziende associate Univendita ricercano persone nell´ambito degli articoli per la casa, elettrodomestici, cosmesi, prodotti per la cura del corpo, viaggi e tempo libero. «Ogni azienda garantisce a chi desidera entrare a far parte della vendita diretta professionalità, competenza, etica e rispetto dei consumatori, oltre all´eccellenza dei prodotti che vengono proposti alla clientela, ma non solo -continua Pozzoli-. Ogni incaricato alla vendita, prima di potersi muovere da solo, viene inserito al lavoro con corsi di formazione ad hoc che lo aiutano nelle prime fasi dell´attività. In seguito, durante tutto il corso dell´anno, le aziende garantiscono un costante aggiornamento professionale perché la vendita diretta, avendo come peculiarità quella di essere vicini ai consumatori, va praticata con grande professionalità e competenza, ma soprattutto con grande attenzione verso le esigenze dei clienti. La vendita diretta a domicilio - conclude Pozzoli -, anche in tempi di crisi economica e difficoltà per l´occupazione, si dimostra una risposta concreta, seria e affidabile»  
   
   
GRANDE NOVITA’ NELLE STRATEGIE METRO. NASCE METRO PROCLUB, IL PROGRAMMA DI FEDELTA’ TARGATO METRO CON TANTI SERVIZI IN PIU’  
 
Il colosso tedesco lancia in Italia il nuovo programma di fidelizzazione, che per le sue caratteristiche uniche rappresenta una novità assoluta nel canale Cash and Carry. Un catalogo premi ricchissimo e uno strumento di pagamento – la Metro Procard – con cui ottenere dilazioni di pagamento e numerosi altri servizi di consulenza Metro Italia Cash and Carry lancia Metro Proclub, l’esclusivo Club pensato per i professionisti. Un programma di fidelizzazione dotato di un ricco catalogo premi e di numerosi servizi (assicurativi e di consulenza ma non solo) accessibili attraverso la sottoscrizione della speciale carta di pagamento “Metro Procard”. Tutti i possessori di tessera Metro accedono automaticamente al programma Metro Proclub, accumulando punti attraverso l’acquisto degli speciali prodotti “Club” appositamente evidenziati negli store e riscattando i prestigiosi premi raccolti dal catologo.Chi decide di sottoscrivere (al costo di 24 Eur) la carta Metro Procard accumulerà punti ancor più rapidamente e su qualsiasi acquisto. Inoltre, grazie alla sottoscrizione della speciale Metro Procard, è possibile attivare una linea di credito – su richiesta del cliente e previa verifica della solvibilità del soggetto – che consente dilazioni di pagamento senza interessi fino a circa 30 gg. La sottoscrizione della Procard da inoltre diritto ad usufruire di servizi di consulenza legale e fiscale, servizi assicurativi e di orientamento all’acquisto dedicati alla clientela professionale con l’obiettivo di rafforzare la partnership tra Metro e i suoi clienti. “Per Metro e per il canale cash and carry – sottolinea Adriano Battegazzore, Direttore Customer Management di Metro Italia Cash and Carry – si tratta di una grande novità. Metro da sempre investe nella profilazione dei propri clienti, forte anche delle modalità di registrazione necessarie per l´accesso ai propri store. Ma le esigenze del cliente si evolvono rapidamente e crediamo sia fondamentale, ove possibile, anticiparle. In questo senso ci siamo indirizzati verso un´offerta diversa, mettendo a disposizione dei nostri clienti i servizi innovativi tipici di un vero e proprio partner: consulenza, formazione, agevolazioni finanziarie. Insomma Metro Pro Club è nata ascoltando i clienti ed è una delle risposte concrete che Metro ha deciso di mettere in campo per fronteggiare i nuovi scenari. “Metro – prosegue Battegazzore – negli ultimi anni ha rafforzato il suo focus sulla sua clientela di riferimento (canale ho.Re.ca e dettaglianti tradizionali) con un grande sforzo di razionalizzazione dell’assortimento, rinnovamento dei lay out dei punti vendita e di ulteriore aumento della qualità sia dei prodotti che dei servizi. E’ una strategia che ci sta dando ragione perché constatiamo che i clienti professionali ci confermano la loro fiducia e che e la loro spesa media sta aumentando nonostante la crisi dei consumi colpisca pesantemente anche il comparto ristorazione e non solo. Metro ambisce ad un livello di eccellenza nel rapporto qualità-prezzo, ma è soprattutto orientata ad essere un vero e proprio partner del cliente professionale, fornendo soluzioni personalizzate per aiutare il cliente a crescere in competitività” Metro Italia, parte di Metro Group, uno dei maggiori gruppi distributivi internazionali, è oggi presente sul territorio nazionale con 48 magazzini in 16 regioni, vanta oltre 1.200.000 clienti professionali attivi, 30.000 prodotti in assortimento suddivisi in 11.000 referenze per il settore alimentare (food) di cui 8.000 di prodotti secchi e 3.000 di prodotti freschi, e 19.000 referenze nel settore non alimentare (non food). I collaboratori sono circa 5.000. Metro Cash & Carry è presente in 30 Paesi con circa 670 punti vendita self-service all’ingrosso. Con oltre 100.000 dipendenti in tutto il mondo, l’azienda ha raggiunto nel 20089 un fatturato di 31 miliardi di Euro. Metro Cash & Carry è una divisione di Metro Group, uno dei maggiori e più importanti gruppi distributivi internazionali, il cui fatturato nel 2009 è stato di 65.5 miliardi di Euro. Il Gruppo occupa all’incirca 300.000 collaboratori ed è presente con oltre 2.100 punti vendita in 34 Paesi. Le performance del Gruppo si fondano sulla forza delle sue divisioni commerciali che operano in modo indipendente nei rispettivi segmenti di mercato: Metro/makro Cash & Carry - leader internazionale nel self-service all’ingrosso, ipermercati Real, Media Markt e Saturn - leader di mercato europeo nella vendita di elettronica di consumo ed i magazzini Galeria Kaufhof. Maggiori informazioni su: www.Metro.it - www.Metrogroup.de