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LUNEDI

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Notiziario Marketpress di Lunedì 21 Maggio 2012
SAPIO SI AFFIDA A SYMANTEC PER RIDURRE I COSTI DI STORAGE E CENTRALIZZARE LA GESTIONE DEI DATI  
 
Sapio, tra i gruppi leader in Italia nel settore dei gas tecnici e medicali, ha trasformato la propria infrastruttura tecnologica adottando soluzioni innovative di automazione e virtualizzazione con lo scopo di ridurre i costi e aumentare parallelamente la qualità del servizio in tutte le aree dell’azienda. Infatti, la competitività delle aziende oggi, deriva anche dal supporto dell’It a processi sempre più snelli ed orientati al cliente. Symantec ha svolto un ruolo fondamentale in questa strategia rispondendo alle esigenze di protezione e gestione dei dati aziendali presenti sugli oltre 1.000 Pc e i 30 server fisici distribuiti tra le varie sedi italiane dell’azienda. Per rispondere alle esigenze di evoluzione della propria infrastruttura Sapio, in collaborazione con il Partner Sinergy, ha implementato e integrato una suite di tecnologie Symantec, comprendenti archiviazione, gestione e protezione delle informazioni Sapio ha trovato in Symantec un portafoglio unificato di soluzioni che rispondevano alle proprie esigenze: Symantec Enterprise Vault ha conferito un approccio intelligente all’archiviazione, gestione e reperimento dei dati nel sistema e-mail Exchange, nell’ambiente file server e nella piattaforma di collaborazione Sharepoint; Symantec Backup Exec è stato altrettanto efficace nella protezione dei dati in Windows e, utilizzato per salvaguardare i dati sui 30 server fisici di Sapio distribuiti tra le varie sedi italiane, ha centralizzato la gestione di questi server, consentendo di estendere la propria infrastruttura di backup a tutto l’ambiente distribuito dell’azienda e alle sedi remote e di gestire la protezione dei dati di server e desktop direttamente da Monza nella fase di sviluppo del business in Italia; infine, Ghost Solution Suite completa questa strategia integrata di protezione dei dati e gestione delle informazioni supportando la distribuzione remota, la gestione dei sistemi e il processo di imaging dei computer di più di 100 filiali distribuite in tutto il territorio italiano. “Le soluzioni di Symantec hanno offerto a Sapio un modo flessibile e conveniente per gestire un ambiente di storage Exchange in crescita, un’ampia dotazione di funzionalità e facilità d’uso”, spiega Stefano Ferrari, Responsabile It del Gruppo Sapio. “Riusciamo a proteggere più dati utilizzando meno storage, risparmiando tempo e denaro, e abbiamo gestito la migrazione a Windows 7 da una singola finestra di gestione.” “I risultati sono stati eccellenti”, ha proseguito Stefano Ferrari, Responsabile It del Gruppo Sapio. “Symantec Enterprise Vault ha contribuito a ridurre del 20% i costi di storage dei dati utilizzando una combinazione di archiviazione intelligente di Exchange, file system e Sharepoint, mentre Symantec Backup Exec sta proteggendo in modo affidabile i dati critici su più di 30 server distribuiti. Inoltre, Symantec Ghost Solution Suite ha aiutato a ridurre di quasi il 50% il tempo necessario per migrare 1.000 Pc a Windows 7.” “Abbiamo affiancato il Gruppo Sapio sin dalla fase di valutazione del progetto di evoluzione dell’architettura, proponendo soluzioni innovative, in linea con l’esigenza del cliente. Lavorando con il team Sapio e mettendo a disposizione le nostre competenze e le solide conoscenze in ambito Data Center si è creato un vero e proprio knowledge transfer a vantaggio dell’efficacia complessiva,” ha dichiarato Pietro De Lorenzi, Account Manager Sinergy. L’implementazione di Symantec in Sapio è solo la punta dell’iceberg. Con l’introduzione di nuove funzionalità, tra cui la deduplica gestione della virtualizzazione e supporto del lavoro mobile, il produttore italiano prevede ritorni ancora maggiori. Info: : http://www.Symantec.com/it/it/business/  - www.Symantec.it  - www.Symantec.com    
   
   
GIUSTIZIA ITALIANA: REGIONE SARDEGNA - ECCELLENZA PER INFORMATIZZAZIONE APPARATO GIUDIZIARIO  
 
Prosegue l´impegno della Regione Sardegna per la semplificazione amministrativa e la modernizzazione dell’apparato giudiziario nell’isola. L´assessorato degli Affari generali, dopo l’avvio dell’intervento Iresud Giustizia per l’infrastrutturazione delle sedi giudiziarie, procede speditamente, in collaborazione con il Ministero della Giustizia e i vertici regionali dell´amministrazione giudiziaria, alla realizzazione del progetto Giustizia digitale. In particolare, con un ulteriore stanziamento di 1 milione di euro in aggiunta ai 1,7 milioni già assegnati, si prevede il completamento del processo di informatizzazione degli uffici giudiziari e di innovazione nell’ambito della giustizia, caratterizzato da notevole complessità per la mole e la varietà dei procedimenti sia in campo civile che penale. "Le azioni che si intendono intraprendere - ha detto l´assessore Mario Floris, incontrando la Presidente della Corte d’Appello di Cagliari Grazia Corradini, il Procuratore generale della Repubblica Ettore Angioni, il Procuratore della Repubblica di Cagliari Mauro Mura, e il Direttore generale dei sistemi informativi del Ministero della Giustizia, Daniela Intravaia - rappresentano supporti fondamentali per l´attività degli operatori della giustizia, soprattutto alla luce del difficile momento che attraversa la Sardegna e che non risparmia nemmeno il settore giudiziario, con evidenti carenze d’organico sia del personale amministrativo sia di quello togato”. Particolare apprezzamento è stato espresso, infatti, dai partecipanti all’incontro per il sostegno della Giunta regionale agli interventi di informatizzazione degli uffici giudiziari, con riflessi considerevoli sia in termini di durata dei processi che delle risorse. Le attività previste nel progetto riguarderanno, in particolare, supporti alla diffusione e all’utilizzo dei principali servizi del processo telematico civile; l’installazione, configurazione e supporto all’utilizzo dei nuovi applicativi del processo telematico penale; la sperimentazione dei servizi di trasmissione telematica delle notizie di reato tra forze di polizia e procure; l’attivazione e supporto all’utilizzo dei servizi di invio comunicazioni in forma telematica dalla Cancelleria agli avvocati; l’acquisizione delle apparecchiature hardware e del software di base per la sala server del tribunale di Cagliari; supporto tecnico alle attività giurisdizionali e amministrative attraverso figure professionali specialistiche. "In una fase in cui si tende a enfatizzare solamente gli aspetti negativi dell’azione dei governanti, il progetto Giustizia digitale avviato dalla Regione dimostra come la condivisione delle analisi e delle scelte, unita alla coerenza delle proposte e delle attività - ha sottolineato l’esponente della Giunta Cappellacci – possa concorrere in maniera determinata, convinta e forte a fare del sistema giudiziario sardo un punto di eccellenza esportabile in tutte le altre regioni, e collegato a tutte le iniziative analoghe in atto a livello nazionale". Tra le azioni finora realizzate nell’ambito dell’intervento Iresud Giustizia rientrano le applicazioni per la gestione dei registri di cancelleria del processo civile, la digitalizzazione di tutti gli Uffici Notifiche e Protesti (solo la Sardegna e la Basilicata possono vantare questo primato in campo nazionale); l’attivazione del progetto Pass affinché i cittadini possano ottenere certificazioni di legge nelle sedi giudiziarie a loro più vicine, come per esempio nei 48 uffici dei Giudici di pace dell’isola; l’ampia attività di formazione per il personale tecnico e amministrativo dell’apparato giudiziario  
   
   
PANDA SECURITY: REPORT TRIMESTRALE SUL MALWARE - I TROJAN SONO ANCORA AL PRIMO POSTO DELLA CLASSIFICA - INCREMENTANO GLI ATTACCHI CON RICHIESTA DI RISCATTO E AI DISPOSITIVI MOBILI  
 
I laboratori tecnici di Panda Security hanno reso disponibile il report sul primo trimestre 2012, che ha visto la creazione di oltre 6 milioni di nuovi esemplari di malware, dato in linea con lo scorso anno. I Trojan hanno stabilito un nuovo record, rappresentando l´80% di tutto il nuovo malware creato, confermandosi i codici prescelti dai cyber criminali per realizzare attività fraudolente. Nel 2011, i Trojan avevano raggiunto "solo" il 73% del malware totale. Al secondo posto si stagliano i worm, con il 9.30%, seguiti dai virus con il 6.43%, scambiandosi posizione rispetto al report annuale dello scorso, nel quale i virus avevano raggiunto il 14.25% e i worm l´8%. Anche il numero di attacchi causato da ogni categoria rispecchia le posizioni della classifica, con il dato curioso legato all´attività dei worm, che nonostante rappresentino il 9% del totale, hanno una percentuale di attacchi pari solo all´8%, fenomeno bizzarro per la loro elevata capacità di propagarsi in modo automatico. Ciò conferma una tendenza nota: le epidemie causate dai worm appartengono al passato e sono state sostituite dall´attività silenziosa dei Trojan. Il numero medio di Pc colpiti in tutto il mondo è di 35.51%, inferiore di oltre due punti rispetto al 2011. La Cina è stata ancora una volta lo stato più colpito, con il 52.25%, seguita da Taiwan e Turchia. Tra le dieci nazioni meno attaccate troviamo nove paesi europei, insieme al Giappone. Le più sicure sono state Svezia, Svizzera e Norvegia. --- Gli avvenimenti principali del trimestre. I laboratori di Panda Security hanno sottolineato alcuni tra i principali eventi accaduti nel primo trimestre di quest´anno. Abbiamo assistito a un incremento del numero di attacchi ransomware che prevedono un riscatto, dovuti al codice "Police Virus". Questo codice mostrava un messaggio contenente i loghi di forze dell´ordine internazionali per ingannare gli utenti e far loro credere che il Pc fosse stato bloccato dalla polizia a causa di visite di siti inappropriati o per download illegali. Per riutilizzare il computer, agli utenti veniva richiesto il versamento di una somma di denaro, generalmente intorno a cento euro, dollari o sterline, a seconda del target di riferimento. Ovviamente i messaggi non provenivano dalle forze dell´ordine, ma dal Trojan stesso. Nel report vengono citati anche i recenti attacchi su cellulari Android, la diffusione del malware attraverso Facebook, il caso di Megaupload e le ultime attività di cyberwar di Anonymous e Lulzsec. Luis Corrons, direttore tecnico dei laboratori di Panda Security spiega "Nonostante siamo solo all´inizio dell´anno, ed è forse ancora presto per affermarlo, stiamo assistendo alla proseguimento dei trend passati. I cyber criminali cercano ancora di rubare dati e denaro degli utenti con ogni mezzo possibile". Panda Security mette a disposizione degli utenti la soluzione gratuita Panda Cloud Antivirus. Info: Panda Software Italia - www.Pandasecurity.com    
   
   
ASSEMBLEA DEGLI AZIONISTI DI LOTTOMATICA GROUP S.P.A.  
 
Approvato il bilancio di esercizio al 31 dicembre 2011. Approvato dividendo di €0,71 per azione. Donatella Busso nominata Consigliere di Amministrazione. Approvazione di un nuovo programma di acquisto azioni proprie, della politica sulla remunerazione 2012, e di nuovi piani di compensi su base azionaria. L’assemblea ordinaria degli azionisti di Lottomatica Group S.p.a., riunitasi oggi sotto la presidenza di Lorenzo Pellicioli, ha approvato il bilancio d’esercizio al 31 dicembre 2011, nonché la proposta di distribuzione di un dividendo unitario di €0,71, per un totale di €122,2 milioni, che verrà messo in pagamento il prossimo 24 maggio 2012, con data di stacco della cedola n. 8 fissata il 21 maggio 2012. Lottomatica Group ha inoltre presentato agli azionisti il bilancio consolidato e la relazione sulla corporate governance al 31 dicembre 2011. --- Principali dati economici 2011 e distribuzione del dividendo La capogruppo Lottomatica Group S.p.a ha realizzato nel 2011 un utile netto di €51,66 milioni rispetto a €72,88 milioni del 2010. Il totale delle passività e del patrimonio netto nel 2011 è stato pari a €5.143,69 milioni rispetto a €5.193,27 milioni del 2010. Le disponibilità liquide e mezzi equivalenti a fine 2011 erano di €15,3 milioni rispetto a €33,6 milioni nel 2010. L´assemblea degli azionisti ha approvato la proposta formulata dal Consiglio di Amministrazione di destinare al completamento della riserva legale una quota del predetto utile netto, e di distribuire agli azionisti, sotto forma di dividendo ordinario, i residui €51,63 milioni del predetto utile unitamente a €70,58 milioni relativi ad utili pregressi non distribuiti. --- Nomina di un nuovo consigliere di amministrazione L´assemblea ordinaria degli azionisti, in seguito alle dimissioni, con effetto da oggi, di Severino Salvemini, ha nominato Donatella Busso nuovo consigliere di amministrazione, su proposta dell’azionista di maggioranza De Agostini S.p.a.. Donatella Busso ha attestato il possesso dei requisiti di indipendenza previsti dall’art. 148, paragrafo 3, del Testo Unico della Finanza e dal Codice di Autodisciplina promosso da Borsa Italiana S.p.a.. Pertanto tre Consiglieri su nove complessivi si qualificano come indipendenti ai sensi di legge e del suddetto Codice. --- Nuovo piano di acquisto e disposizione di azioni proprie, relazione sulla remunerazione e nuovi piani di incentivazione su base azionaria L’assemblea ordinaria degli azionisti ha inoltre approvato un piano di acquisto e disposizione di azioni proprie che consente al Consiglio di Amministrazione di acquistare, in una o più volte, il numero massimo di azioni ordinarie della Società consentito dalla legge, pari al 20% del capitale sociale. La Società non intende acquistare nell’immediato azioni proprie. L’assemblea ha anche esaminato la relazione sulla remunerazione della Società, deliberando favorevolmente sulla prima sezione della stessa, recante la politica di remunerazione nel 2012 per i componenti del Consiglio di Amministrazione e per il Direttore Generale della Società, nonché per gli altri dirigenti con responsabilità strategiche. L’assemblea ha anche approvato il piano di attribuzione di azioni 2012–2016 e il piano di attribuzione di opzioni 2012-2018, entrambi riservati a dipendenti della Società e/o di sue controllate  
   
   
ROMA (FIERA): CHANCEXPO - PRIMA EDIZIONE BUSINESS IN CRESCITA DEGLI ASILI NIDO IN FRANCHISING IL PIANETA DEI BAMBINI  
 

Il 10 e 12 maggio 2012 si è svolta a Roma la 1^ ediz.ChancExpo Franchising - Fiera di Roma - Asili nido in franchising: un business in crescita. Il Pianeta dei Bambini ha realizzato un marchio di successo nel settore dei servizi alla prima infanzia, dove è richiesta sempre più professionalità  e qualità 

Sette nuove aperture solo nei primi cinque mesi del 2012 e il progetto di espandersi ancora: Il Pianeta dei Bambini è il marchio di asili nido che sta riscuotendo sempre più successo nel mondo del franchising. Il brand è stato protagonista della prima edizione di ChancExpo.
Sempre più genitori sono alla ricerca di proposte affidabili e di qualità  per la cura e l´educazione dei propri figli - afferma Cristina Malvini, titolare e fondatrice di Il Pianeta dei Bambini -. La chiave del successo che sta riscontrando il nostro brand, nato nel 1999, E´¨ proprio essere riusciti a costruire un marchio che è diventato sinonimo di fiducia e di alti standard qualitativi. Per i genitori è importante avere la certezza di lasciare i propri figli in un ambiente sicuro: per questo selezioniamo con cura i franchisee, che devono rientrare nei nostri parametri. A ogni bambino dedichiamo un´attenzione speciale, assecondando le sue attitudini e stimolandolo con laboratori didattici esclusivi e originali. Il nostro programma prevede progetti dedicati anche a mamme e papà  come lo Sportello dei Genitori attivo in ogni asilo e curato da una psicologa e psicoterapista. Supervisioniamo poi le strutture in modo costante, per individuare e risolvere eventuali criticità». Il Pianeta dei Bambini conta 17 affiliati nel Nord Italia, con 7 nuove aperture nel 2012 e altre già  in programma per i prossimi mesi: i progetti futuri sono di ampliamento anche in altre zone geografiche, in particolare Roma.
La formula di franchising Il Pianeta dei Bambini piace a chi decide di mettersi in proprio in quanto "coccola" i nuovi affiliati, facendosi carico di tutti gli aspetti: «Offriamo un servizio a 360 gradi che permette di risparmiare settimane di lavoro per definire il progetto d´impresa - prosegue Malvini -. Ci occupiamo della ricerca della location, dello studio di fattibilità , delle procedure per ottenere le autorizzazioni necessarie e della progettazione di spazi e arredi. Informiamo in anticipo sull´investimento necessario per l´avvio dell´attività  e il possibile guadagno, aiutando negli adempimenti burocratici, nell´ottenere autorizzazione ed eventuali agevolazioni finanziarie. Diamo inoltre consulenza a livello pedagogico, metodologico ed educativo, ma anche gestionale e organizzativo. Le procedure burocratiche e amministrative per la gestione di un asilo nido sono particolarmente complesse: è richiesto infatti l´utilizzo di una serie di procedure per garantire una programmazione funzionale e modalità di lavoro efficienti, per offrire un servizio di alto livello. Chi si affida a Il Pianeta dei Bambini può usufruire dell´esperienza ultra-decennale in questo campo». I termini del franchising prevedono una initial fee, o diritto di entrata, alla firma del contratto e royalties periodici calcolate in base al numero dei bambini e al fatturato.

Il Pianeta dei Bambini® - Catena di asili nido in franchising fondata nel 1999 a Bareggio (Mi) da Cristina Malvini. Oggi conta 17 associati ed è in continua crescita, grazie anche alle due nuove socie Eleonora e Laura Falsone. I molti anni di esperienza nel settore, permettono a Il Pianeta dei Bambini di offrire un servizio di qualità dal punto di vista metodologico e pedagogico, attento ai rapporti con le famiglie e con gli enti locali. Gli asili nido del brand accolgono bambini dai 3 mesi ai 3 anni e offrono, oltre alle consuete attività , una serie di laboratori, programmi e servizi per stimolare la creatività  dei bambini e aiutarli a crescere. Attualmente il Pianeta dei Bambini è presente a: Abbiategrasso, Bareggio, Carimate, Caronno Pertusella, Castano Primo, Corbetta, Legnano, Malnate, Meda, Milano via Bramante, Milano via Brusuglio, Milano v.le Caterina da Forlì, Monza, Rho, San Giorgio su Legnano, Senago, Vittuone

 
   
   
EBAY.IT: UNA RICERCA DOXA CONFERMA L´INTERESSE DEGLI ITALIANI PER GLI ACQUISTI DI DESIGN ONLINE  
 
Oltre 11 milioni di italiani a caccia di oggetti per la casa e di design su internet, spinti soprattutto dalla convenienza economica offerta dall’ecommerce In costante crescita la categoria “Casa e Arredamento” su eBay.it: +42% le vendite nei primi mesi del 2012 vs 2011, con un picco di +80% nella sezione arredamento per esterno Secondo una ricerca Doxa commissionata da eBay.it, oltre un terzo degli italiani possiede già un oggetto di design in casa e 11 milioni ne comprerebbero uno online. Lampade (32%), divani (30%) e poltrone (22%) gli arredi che si acquisterebbero con maggior piacere su internet Su eBay.it negli ultimi 3 mesi sono stati spesi oltre 156mila euro per lampade, oltre 290mila euro per divani e 293mila per poltrone, a testimonianza che sempre più italiani trovano nel canale ecommerce una soluzione alternativa alla crisi Arredare la propria casa, o anche solo rinnovarla, cercando qualche oggetto originale è un’esperienza che capita a tutti, più di una volta nella vita, anche in tempi di restrizioni economiche. Sempre più italiani mostrano propensione all’acquisto di arredi su internet stando comodamente seduti a casa propria, davanti ad un Pc o ad un dispositivo mobile, senza dover ricorrere ad una station wagon ed evitando di girare fra mille negozi per trovare quello che si sta cercando. Una recente ricerca condotta da Doxa per eBay.it1, supportata da un’indagine effettuata sui visitatori dell’eBay Temporary Loft2, l´unico appartamento in vendita del Fuorisalone 2012, ha testimoniato il forte interesse degli italiani per il design e la propensione a rivolgersi al web per tutto l’occorrente per la casa. Il Loft, visitato da oltre 35.000 persone, è stato allestito interamente con oggetti acquistabili su eBay.it in tempo reale tramite smartphone o tablet, in un’innovativa mobile shopping experience. “La categoria Casa, Arredamento e Bricolage di eBay.it conferma questa passione – afferma Irina Pavlova, Responsabile Comunicazione eBay.it. – E’ infatti la seconda categoria per numero di articoli venduti nel 2011 ed è in costante crescita: nei primi mesi del 2012 le vendite in questa categoria sono cresciute del 42% rispetto all’anno precedente, con un picco dell’80% di aumento nella sezione arredamento per esterno”. 1 Metodologia ricerca: Campione di 1002 intervistati, rappresentativo della popolazione italiana di 15 anni ed oltre. Rilevazione condotta da Doxa, dal 29 marzo al 1 aprile 2012 2 Metodologia ricerca: campione di 420 intervistati fra i visitatori dell’eBay Temporary Loft, allestito dal 16 al 22 aprile presso Opificio 31 eBay è la più grande Community di compravendita online a livello mondiale. Costituita nel 1995, eBay ha creato un grande mercato per la vendita di beni e servizi da parte di una comunità appassionata di singole persone e piccole imprese. Ogni giorno, sono milioni gli articoli in vendita nel sito, suddivisi per migliaia di categorie. Ebay consente gli scambi su base locale, nazionale e internazionale attraverso i suoi ventuno siti nazionali nel mondo. La Community di eBay usufruisce dei vantaggi di un marketplace che combina la vendita all´asta tradizionale con il commercio a prezzo fisso. Nato nel 2001, eBay.it è il più grande centro commerciale online in Italia. Fornisce una piattaforma per oltre 8 milioni di visitatori unici al mese, per comprare e vendere oggetti nuovi e usati, in modo facile e divertente. Lungi dall´essere una casa d´aste online, eBay ha circa 14 milioni di inserzioni online in ogni momento sul sito italiano, dove oltre il 61% degli acquisti a livello globale avviene a prezzo fisso. Venditori di ogni dimensione, tra cui 39.000 registrati come business seller, usano eBay.it per raggiungere la più vasta audience italiana per lo shopping online. Info: http://stampa.Ebay.it/    
   
   
FORMAZIONE POST-LAUREA: OLTRE 5000 I MASTER ATTIVI IN ITALIA  
 
Continuano le novità del quotidiano on line d’informazione universitaria che ha creato all’interno della propria pagina una guida vera e propria capace di indirizzare gli interessati verso il corso di cui hanno bisogno Oltre 5000 i master presenti in Italia, questo il risultato della ricerca di Universita.it, che ha deciso di censire tutti i corsi post laurea esistenti nel nostro territorio e di riunirli in un’unica nuova sezione. Lo studente/utente potrà così avere una visione completa dei corsi attivati o in via di attivazione messi a disposizione dalle Università e dai vari Enti. Universita.it diventa così uno dei pochi siti ad offrire una panoramica totale di tutta l’offerta formativa dei master presenti nel nostro territorio. Continuano le novità del quotidiano on line d’informazione universitaria più letto dai giovani studenti che ha creato all’interno della propria pagina web una guida vera e propria (con oltre 5000 schede complete inserite, entro l’anno, in database) capace di indirizzare gli interessati verso il corso di cui hanno bisogno. Indispensabile, intelligente, pratica e facile da usare queste le caratteristiche della nuova sezione interamente rivolta ai corsi post-laurea. Un’idea funzionale e semplice da usare. Basta “sintonizzarsi” sulla home page di Universita.it, e con un semplice click entrare nella pagina dedicata ai master. La nuova sezione sarà suddivisa in tre parti, in base a tre diverse offerte ognuna delle quali contenente una propria home page e un proprio filtro : · Master Post Laurea · Master Online · Master Executive (esplicitamente rivolti a professionisti di alto profilo o manager con un´esperienza lavorativa pluriennale). Selezionata la tipologie l’utente potrà, attraverso un filtro di ricerca, effettuare vari tipi di indagine: per categorie o sottocategorie (es. Comunicazione, Management) per sede, (es. Milano, Roma) per fascia di prezzo (es dai 1500 a 3000, dai 3001 ai 5000) o per data d’inizio del corso (es aprile 2012, maggio 2012). Non solo funzionale e semplice da usare ma anche previdente nei confronti dell’utente in cerca di master. Delle semplici icone grafiche ben visibili indicheranno infatti il termine di scadenza delle iscrizioni (icona verde bando attivo, rossa bando scaduto, giallo in scadenza). In questo modo l’utente, potrà conoscere con un semplice click non solo quali e quanti corsi rispondono a determinati criteri, ma anche fino a quando sarà possibile inoltrare la domanda di partecipazione. Un sito come Universita.it si propone come primo step nella ricerca del master adatto alle proprie esigenze. Un vero e proprio condottiero della vita universitaria, che dirige gli studenti verso le proprie scelte. Per ulteriori informazioni: www.Universita.it  - www.Universita.it/category/master/master-post-laurea/      
   
   
SYMANTEC™ GLOBAL INTELLIGENCE NETWORK  
 
Symantec ha creato una delle fonti più complete di dati sulle minacce in rete al mondo, costituita da oltre 64,6 milioni di sensori di attacchi e aggiornata varie migliaia di volte al secondo. Questa rete monitora gli attacchi in oltre 200 Paesi e regioni per mezzo di una combinazione tra prodotti e servizi Symantec, quali Symantec Deepsight Threat Management System, Symantec Managed Security Services e i prodotti Norton destinati ai privati, oltre ad alcune fonti di dati esterne. Inoltre, Symantec detiene uno dei database per le vulnerabilità più completi al mondo, che attualmente conta oltre 47.662 vulnerabilità registrate (che coprono oltre due decadi) provenienti da oltre 15.967 vendor che rappresentano oltre 40.006 prodotti. I dati relativi a spam, phishing e malware vengono raccolti attraverso una serie di fonti tra cui il Symantec Probe Network, un sistema che conta oltre 5 milioni di account civetta; Symantec.cloud e varie altre tecnologie per la sicurezza di Symantec. Skeptic, la tecnologia proprietaria euristica di Symantec.cloud è in grado di individuare le nuove sofisticate minacce mirate prima che colpiscano le reti dei clienti. Oltre 8 miliardi di messaggi email e oltre 1,4 miliardi di web request vengono processate ogni giorno attraverso 15 data center. Symantec raccoglie inoltre informazioni sul phishing attraverso una community estesa di aziende antifrode, vendor di sicurezza e oltre 50 milioni di utenti finali. Queste risorse forniscono agli analisti di Symantec una fonte di dati senza pari con la quale è possibile identificare, analizzare e fornire commenti informati sui trend emergenti in termini di attacchi, attività malevoli, phishing e spam. Il risultato è l’ Internet Security Threat Report annuale di Symantec che fornisce alle aziende e agli utenti finali le informazioni essenziali per mettere al sicuro in maniera efficace i propri sistemi ora e in futuro. Il totale degli attacchi bloccati da Symantec nel 2011 è stato di 5,5 miliardi contro i 3 miliardi di attacchi bloccati nel 2010 (+81%). Sono 4.595 gli attacchi bloccati in media giornalmente nel 2011. Si sono registrate in media 42 miliardi di email spam al giorno. Il tasso di email spam è sceso dal 86% del 2010 al 75% del 2011. Al contrario, le attività di phishing hanno continuato a crescere con 1 su 299 mail sul totale. In media, 1,1 milioni di identità sono state esposte per ogni singola violazione di dati nel 2011, con una crescita spaventosa rispetto agli anni precedenti. Gli episodi di hacking hanno rappresentato la minaccia maggiore, esponendo 187 milioni di identità nel 2011 – il numero più alto per qualunque tipo di violazione lo scorso anno. La causa più frequente di violazione dei dati che possa facilitare il furto di identità è stata il furto o la perdita di computer o altri mezzi su cui vengono archiviati o trasmessi i dati come smartphone, chiavette Usb o dispositivi per il backup. Queste violazioni legate alla perdita o al furto di dispositivi hanno esposto 18,5 milioni di identità. Gli attacchi mirati non sono più circoscritti solo alle grandi aziende. Oltre il 50% di questi attacchi ha colpito aziende con meno di 2.500 dipendenti e circa il 17% ha colpito aziende con meno di 250 dipendenti. Il 58% degli attacchi ha colpito dipendenti che non ricoprono cariche dirigenziali, come gli addetti alle risorse umane, alle pubbliche relazioni e i venditori. Nel 2011 sono state scoperte 4.989 nuove vulnerabilità. Il numero di varianti uniche di malware è salito a 403 milioni contro i 286 del 2010. Le minacce per i dispositivi mobili sono cresciute del 93% nel 2011, così come il numero di minacce volte a colpire il sistema operativo Android. E’ cresciuto il numero di vulnerabilità in ambito mobile: 315 nel 2011 rispetto a 163 del 2010. I siti religiosi/ideologici superano i siti pornografici per numero di minacce medie presenti per sito infetto con un rapporto di 115 a 25. I siti con una scarsa sicurezza rappresentano un obbiettivo facile da colpire. Sta aumentando la consapevolezza dell’effetto negativo delle infezioni sul numero di visitatori dei siti. I siti per adulti sono fonte di business e hanno imparato che se infettano i computer dei propri clienti, questi non torneranno a visitarli, per questa ragione stanno lavorando duro per rimanere puliti dalle minacce. --- Cosa ci aspetta nel 2012? Attacchi mirati e Apt (Advanced Persistent Threats) continueranno a rimanere un problema serio e la sofisticazione e la frequenza di questi attacchi aumenteranno. Tecniche e trucchi sviluppati per gli attacchi mirati avranno un effetto a cascata sull’economia sommersa e verranno utilizzati per rendere ancora più pericolosi i malware regolari. Gli autori dei malware e gli spammer aumenteranno ulteriormente l’uso dei siti di social networking. Il Ca/browser Forum41 rilascerà ulteriori standard di sicurezza per le aziende che forniscono certificati digitali per mettere al sicuro il modello di fiducia di internet da possibili attacchi futuri. La consumerization e il cloud computing continueranno ad evolvere, forse modificando le modalità in cui facciamo business e spingendo i dipartimenti It ad adattare e a trovare nuove modalità per proteggere gli utenti finali e i sistemi aziendali. Gli autori di malware continueranno ad esplorare nuove modalità per attaccare i dispositivi mobili e i tablet, e non appena individueranno qualcosa di efficace e redditizio, lo sfrutteranno indiscriminatamente. Nel 2011, il codice malevolo volto a colpire i Mac è circolato largamente, a causa dell’esposizione degli utenti Mac a siti in grado di trasferire trojan. Questo trend continuerà nel 2012 visto che i codici di attacco che sfruttano i Mac si stanno integrando sempre più con i kit di attacco più diffusi. Mentre le minacce esterne continueranno a moltiplicarsi, anche le minacce interne faranno notizia, con i dipendenti che intenzionalmente – e involontariamente – trafugano o rubano dati di valore. Le basi per il prossimo attacco di Apt simile a Stuxnet potrebbero già esser state gettate. Infatti, Duqu potrebbe rappresentare i primi tremori di un nuovo terremoto, ma potrebbe volerci più tempo per la scossa di assestamento per raggiungere il dominio pubblico. Symantec Istr Xvii – La situazione delle minacce in Italia L’italia al nono posto nella classifica mondiale per attività malevole Secondo quanto riportato da Istr Xvii di Symantec, scende di un posto l’Italia che – ottava nel 2010 – passa al nono posto nella classifica mondiale (e quarta in quella Emea) che misura la quantità di attività malevole. Queste attività dannose, di solito, colpiscono i computer che sono collegati a Internet a banda larga ad alta velocità perché queste connessioni sono i bersagli preferiti per gli aggressori. Secondo Symantec, le attività malevole comprendono: codici malevoli, tipo virus, worm, trojan; spam zombies, sistemi compromessi che vengono controllati in remoto e usati per inviare grandi quantità di email spam; phishing host, ovvero computer utilizzati per le attività di phishing; botnet, reti di computer controllati in remoto dagli attaccanti e utilizzati come veicolo per inviare attacchi coordinati; infine ci sono i network attack e i web based attack che indicano gli attacchi che vengono lanciati tramite Internet e il web. Aumenta il numero dei computer infetti in Italia: 1° posto in Emea Rispetto allo scorso anno, si è registrato un aumento dei computer infetti: l’Italia è salita al primo posto, rispetto al secondo posto del 2010, nella classifica dei Paesi Emea con il maggior numero di bot, ovvero i computer controllati da remoto e utilizzati per lanciare attacchi coordinati e mirati. Nella stessa classifica, a livello mondo, l’Italia è al quarto posto dopo gli Stati Unti, Taiwan e Brasile. Roma è la seconda città al mondo per numero di bot A conferma dei dati appena esposti, nella classifica mondiale, Roma risulta essere la seconda città al mondo per numero di bot. Il dato è rilevante se consideriamo che lo scorso anno Roma occupava la quarta posizione.
World Rank City Country Number of Bots World Percentage of Bots
1 Taipei Taiwan 157.913 9,36%
2 Roma Italia 59.515 3,52%
3 Buenos Aires Argentina 57.066 3,38%
4 Tokyo Giappone 49.296 2,92%
5 Budapest Ungheria 41.682 2,47%
6 Petah Tiqwa Israele 21.448 1,27%
7 Londra Inghilterra 20.617 1,22%
8 Szeged Ungheria 19.177 1,13%
9 Shanghai Cina 18.489 1,09%
10 San Paolo Brasile 17.913 1,06%
Fonte Symantec Istr Xvii. Bots by City – World rank
Country Rank World Rank City World Percentage of Bots
1 5 Roma 3,53%
2 25 Milano < 1%
3 279 Cagliari < 1%
4 405 Arezzo < 1%
5 686 Bolzano < 1%
Fonte Symantec Istr Xvi. Bots by City – Italy Lo spam che parla italiano Una delle conseguenze della grande quantità di computer infetti presenti nel nostro Paese è la consistente attività di spam e phishing. Quasi il 4% di tutto lo spam e il phishing rilevato nelle regioni Emea proviene dall’Italia, un dato che non si discosta di molto da quello del 2010. E infatti l’italiano risulta essere una delle 10 lingue più utilizzate, dopo l’inglese, nelle email spam, e più precisamente 1 mail spam ogni 701,3 è scritta in italiano.
 
   
   
SYMANTEC: I RISULTATI DEL QUARTO TRIMESTRE E DELL´ANNO FISCALE 2012  
 
Quarto Trimestre 2012 - Fatturato Gaap di 1,68 miliardi di dollari, flat rispetto all’anno precedente - Margine Operativo no Gaap di 22,2%, in calo di 190 punti base - Utili per azione non Gaap di 0,38 dollari, invariato rispetto all’anno precedente - Ricavi Differiti Gaap di 3,97 miliardi di dollari, in crescita del 4% - Cash Flow da Operation di 687 milioni di dollar , flat rispetto all’anno precedente Anno Fiscale 2012 - Fatturato Gaap di 6,73 miliardi di dollari, in crescita del 9% - Margine Operativo non Gaap del 25,2%, in crescita di 40 punti base - Utili per azione non Gaap di 1,61 dollari, in crescita del 13% - Cash Flow da Operation di 1,90 miliardi di dollari, in crescita del 6% Symantec Corp. (Nasdaq:symc) ha annunciato i risultati del quarto trimestre e dell’anno fiscale 2012, conclusosi il 30 marzo 2012. Il fatturato calcolato sulla base dei principi contabili generalmente riconosciuti (Gaap) per il quarto trimestre dell’anno fiscale è stato di 1,68 miliardi di dollari, alla pari anno su anno e con una crescita dell’ 1% dopo gli adattamenti valutari. Nell’anno fiscale, il fatturato Gaap è stato di 6,73 miliardi di dollari, con una crescita del 9% anno su anno ed un incremento del 6% dopo gli adattamenti valutari. “Abbiamo registrato una crescita del 9% per l’anno fiscale 2012, spinti dalla forza del nostro backup, del Software-as-a- Service, della data loss prevention e dell’offerta dei servizi di gestione della sicurezza. Inoltre, abbiamo generato un elevato ricavo differito e cash flow, nonostante un quarto trimestre più debole del previsto,” ha dichiarato Enrique Salem, president e chief executive officer di Symantec. “Siamo incoraggiati dal fatto che i clienti si stanno spingendo sempre più verso l’offerta di servizi cloud e sono entusiasti della roadmap che abbiamo sviluppato per l´anno fiscale 2013. Abbiamo molti elementi fondamentali in atto per continuare a crescere nel nostro business.” “Anno su anno il calo delle vendite di licenze e una quota maggiore di imponibile delle vendite di abbonamento ha causato ricavi e Eps al di sotto delle nostre aspettative per il quarto trimestre. Tuttavia, una grande quantità delle nostre fatturazioni sono state messe a bilancio, portando ricavi differiti da record,” ha affermato James Beer, vice presidente esecutivo e chief financial officer, Symantec. “Nell´anno fiscale 2012, il nostro business ha generato $ 1,9 miliardi di cash flow da operazioni, in crescita del 6% rispetto all´anno fiscale 2011, con risultati record per ognuna delle nostre metriche finanziarie e per tutte le nostre aree geografiche.” --- Risultati Gaap: Il margine operativo Gaap per il quarto trimestre dell’anno fiscale 2012 è stato pari al 11,4%, rispetto al 14,3 % nello stesso trimestre dello scorso anno. Il reddito netto Gaap per il quarto trimestre fiscale è stato pari a 559 milioni di dollari, rispetto ai 168 milioni di dollari nello stesso periodo dello scorso anno. Gli utili Gaap diluiti per azione sono stati pari a 0,76 dollari, inclusi quelli ad impatto one-time derivanti dalla vendita della quota di Symantec della joint venture Huawei-symantec, rispetto a 0,22 dollari nello stesso trimestre dello scorso anno. Per l’anno fiscale 2012, il margine operativo Gaap è stato pari al 16%, rispetto al 14,2% dello stesso periodo dello scorso anno. Il redito netto Gaap per l’anno fiscale 2012 è stato pari a 1,17 miliardi di dollari. Gli utili Gaap diluiti per azione nell’anno sono stati pari a 1,57 dollari. Il fatturato Gaap differito al 30 marzo 2012, si è attestato su 3,97 miliardi di dollari rispetto ai 3,82 miliardi di dollari del 1 aprile 2011, con un incremento del 4% anno su anno e un +5% dopo gli adattamenti valutari. Il cash flow delle attività operative per il quarto trimestre dell´anno fiscale 2012 è stato di 687 milioni di dollari rispetto ai 689 milioni di dollari nello stesso trimestre dello scorso anno. Symantec ha chiuso il trimestre e l’anno fiscale con liquidità, cash equivalent e investimenti a breve termine pari a 3,21 miliardi di dollari. Il cash flow delle attività operative per l’anno fiscale 2012 è stato di 1,90 miliardi di dollari rispetto a 1,79 miliardi di dollari dell’anno fiscale 2011, con una crescita del 6%. --- Risultati non-Gaap: Il margine operativo non-Gaap per il quarto trimestre dell´anno fiscale 2012 è stato pari al 22,2%, rispetto al 24,1% nello stesso periodo dello scorso anno. Il reddito netto non-Gaap per il quarto trimestre è stato di 283 milioni di dollari rispetto a 297 milioni di dollari nello stesso trimestre dello scorso anno. Gli utili non-Gaap diluiti per azione ammontano a 0,38 dollari, rispetto a 0,38 dollari nello stesso trimestre dello scorso anno. Per l’anno fiscale 2012, il margine operativo non-Gaap è stato pari al 25,2%, rispetto al 24,8% dello stesso periodo dello scorso anno. Il reddito netto non-Gaap per l’anno è stato pari a 1,2 miliardi di dollari, rispetto a 1,1 miliardi di dollari dello scorso anno, con una crescita del 7%. Gli utili non-Gaap diluiti per azione ammontano a 1,61 dollari, rispetto a 1,42 dollari, con una crescita del 13% anno su anno. Nel corso del quarto trimestre dell´anno fiscale 2012, Symantec ha riacquistato all’incirca 12 milioni di azioni per un valore di 200 milioni di dollari ad un prezzo medio di 17,88 dollari. Durante l’anno fiscale 2012, l’azienda ha riacquistato 51 milioni di azioni ad un prezzo medio di 17,62 dollari, equivalenti a 893 milioni di dollari. Symantec detiene 984 milioni di dollari rimanenti nel piano di riacquisto di titoli autorizzato dal board. --- Segmenti di Business e aree geografiche Durante il trimestre, il segmento Consumer di Symantec ha rappresentato il 31% del fatturato totale con una crescita anno su anno del 2%, sulla base dell’attuale aggiustamento valutario. Il segmento Sicurezza e Compliance ha rappresentato il 30% del totale del fatturato, con una crescita del 8% anno su anno (+9% considerando l’adattamento valutario). Il segmento Storage e Server Management ha rappresentato il 35% del fatturato totale con un decremento del 6% anno su anno (-5% considerando l’adattamento valutario). I Servizi hanno rappresentato il 4% del fatturato totale, con una diminuzione del 6% anno su anno (-5% considerando l’adattamento valutario). Nel quarto trimestre dell’anno fiscale 2012, il fatturato internazionale ha rappresentato il 52% del fatturato totale, con una crescita anno su anno del 4% (+5% considerando l’adattamento valutario). La regione Emea (Europa, Medio Oriente e Africa) ha rappresentato il 27% del fatturato totale per il trimestre, con una decrescita anno su anno del 5% ( -1% considerando l’adattamento valutario). Il risultato finanziario delle regioni Asia Pacifico e Giappone nel trimestre ha rappresentato il 19% del fatturato totale, con un aumento anno su anno del 15% (+13% considerando l’adattamento valutario). Le Americhe, inclusi gli Stati Uniti, l’America Latina e il Canada, hanno rappresentato il 54% del fatturato totale, con un decremento anno su anno del 1% sulla base dell’attuale aggiustamento valutario . --- Acquisizioni Nel trimestre, Clearwell e Liveoffice insieme hanno generato ricavi per 17 milioni di dollari. Gli utili combinati per azione diluita di queste acquisizioni è stato all’incirca di 0,01 centesimi. Per l’anno fiscale 2012, il fatturato totale delle acquisizioni di Clearwell e Liveoffice è stato di 54 milioni di dollari. Gli utili combinati per azione diluita di queste acquisizioni è stato di 0,01 centesimi. Info: www.Symantec.com  - www.Symantec.it    
   
   
EQUITALIA: NULLA L´IPOTECA ISCRITTA SUGLI IMMOBILI DEL CONTRIBUENTE DA PARTE DEL CONCESSIONARIO DELLA RISCOSSIONE  
 
Il Giudice di Pace di Roma, terza sezione civile, ha dichiarato nulla l’ipoteca iscritta sugli immobili del contribuente da parte del concessionario della riscossione per il recupero di crediti per l’importo inferiore alla somma di 8 mila euro. “Deve essere dichiarata nulla, con la conseguenza dell’obbligo di cancellazione entro sessanta giorni, l’ipoteca iscritta sugli immobili del contribuente da parte del concessionario della riscossione per il recupero di crediti con ammontare inferiore alla somma di 8 mila euro, dovendosi infatti ritenere che, seppure l’articolo 76 del Dpr 602/73 non preveda alcun limite di valore per l’iscrizione di ipoteca, che l’ipoteca, in quanto atto preordinato e strumentale all’espropriazione immobiliare, soggiace allo stesso limite stabilito per quest’ultima, nel senso che non può essere iscritta se il debito del contribuente è inferiore a 8 mila euro “. Entro sessanta giorni Equitalia Gerit dovrà cancellare a sue spese le ipoteche iscritte sugli immobili del contribuente moroso, perseguitato da ben dodici cartelle esattoriali. Superfluo, per l’agente della riscossione, eccepire che il tetto non varrebbe per l’ipoteca  
   
   
GIUSTIZIA EUROPEA: IL DIRITTO DELL´UNIONE NON OSTA, IN LINEA DI PRINCIPIO, AD UN APPALTO PUBBLICO PER IL QUALE L´AMMINISTRAZIONE AGGIUDICATRICE RICHIEDA O DESIDERI CHE TALUNI PRODOTTI DA FORNIRE PROVENGANO DALL´AGRICOLTURA BIOLOGICA O DAL COMMERCIO EQUO E SOLIDALE. TUTTAVIA, L´AMMINISTRAZIONE AGGIUDICATRICE DEVE, SEGNATAMENTE, UTILIZZARE SPECIFICHE DETTAGLIATE ANZICHÉ FARE RIFERIMENTO A ECOETICHETTATURE O A MARCHI DETERMINATI  
 
Il marchio di qualità privato olandese Eko è concesso ai prodotti composti per almeno il 95 % da ingredienti biologici. Esso è gestito da una fondazione di diritto civile olandese che mira a favorire l´agricoltura biologica. Max Havelaar è anch’esso un marchio di qualità privato gestito da una fondazione di diritto civile olandese, conformemente alle norme stabilite da un’organizzazione internazionale di riferimento, la Fairtraide Labelling Organisation. Tale marchio di qualità è in uso in diversi paesi, in particolare nei Paesi Bassi. Esso mira a favorire la commercializzazione dei prodotti derivanti dal commercio equo e solidale, certificando che i prodotti ai quali è concesso sono acquistati presso organizzazioni costituite da piccoli produttori di paesi in via di sviluppo a prezzi e condizioni equi. Nell´agosto 2008 la provincia Noord-holland (Paesi Bassi) ha pubblicato un bando di gara d´appalto per la fornitura e la gestione di distributori automatici per il caffè. Tale bando sottolineava l´importanza data dalla provincia all´aumento nell’impiego di prodotti biologici e del commercio equo e solidale nelle macchine automatiche per il caffè. Peraltro, si specificava che «la provincia Noord-holland impiega, nel consumo di caffè e tè, i marchi di qualità Max Havelaar e Eko» e che gli ingredienti diversi dal caffè e dal tè, quali il latte, lo zucchero e il cacao, dovevano essere conformi, per quanto possibile, ai due marchi di qualità. Poco dopo, era stato precisato, in una nota informativa, che gli altri marchi di qualità sarebbero stati parimenti accettati «a condizione che essi si fondino su criteri equiparabili o identici». In base a tali elementi, la Commissione europea ha proposto un ricorso per inadempimento contro i Paesi Bassi, deducendo una violazione della direttiva sull´aggiudicazione degli appalti pubblici. La Commissione contesta, in particolare, alla provincia di avere prescritto nelle specifiche tecniche (che determinano l´oggetto dell´appalto) i marchi di qualità Eko e Max Havelaar, o almeno marchi fondati su criteri equiparabili o identici per quanto riguarda il caffè e il tè da fornire. A tale proposito, la Corte rammenta che le specifiche tecniche possono essere formulate in termini di prestazioni o di requisiti funzionali, i quali possono includere caratteristiche ambientali. Il marchio di qualità Eko, essendo fondato su caratteristiche ambientali e soddisfacendo le condizioni elencate nella direttiva, costituisce un’«ecoetichettatura» ai sensi di quest´ultima. Tuttavia, nell´imporre che taluni prodotti da fornire presentassero un’ecoetichettatura determinata, invece di utilizzare le specifiche dettagliate definite dalla stessa, la provincia Noord-holland ha stabilito una specifica tecnica incompatibile con la direttiva. Quanto al requisito relativo al marchio di qualità Max Havelaar, la Corte constata che, a causa del suo oggetto, esso non costituisce una specifica tecnica, bensì una condizione di esecuzione dell´appalto. Essa respinge dunque la censura della Commissione a tale proposito senza esaminare se tale requisito sia stato formulato in modo conforme alla direttiva. Inoltre, la Commissione contesta alla provincia di aver stabilito un criterio di aggiudicazione (volto a determinare l´offerta economicamente più vantaggiosa dal punto di vista dell´amministrazione aggiudicatrice) secondo il quale gli ingredienti da fornire, diversi da tè e caffè, dovevano essere muniti dei marchi di qualità Eko e/o Max Havelaar. A tale proposito la Corte evidenzia che la direttiva ammette che le amministrazioni aggiudicatrici siano autorizzate a scegliere criteri di aggiudicazione fondati su considerazioni di natura ambientale e sociale. Per quanto riguarda le considerazioni di natura sociale, esse possono riguardare gli utilizzatori o i beneficiari dei lavori, delle forniture o dei servizi oggetto dell´appalto, ma anche altri soggetti. Risulta peraltro dalla formulazione del criterio di aggiudicazione controverso che quest´ultimo aveva ad oggetto unicamente gli ingredienti da fornire, senza alcuna incidenza sulla politica generale di acquisto degli offerenti. Pertanto, tale criterio riguardava prodotti la cui fornitura costituiva una parte dell´oggetto del citato appalto. Nulla osta, pertanto, in via di principio, a che un siffatto criterio di aggiudicazione preveda che un prodotto derivi dal commercio equo e solidale. Relativamente al modo in cui siffatti criteri di aggiudicazione possono essere formulati, la Corte sostiene che un´indicazione pertinente è fornita dalle norme della direttiva che riguardano l´impiego di un´ecoetichettatura nell´ambito della formulazione di una specifica tecnica. Essa rammenta che il legislatore dell´Unione ha autorizzato le amministrazioni aggiudicatrici ad utilizzare i criteri sottesi ad un´ecoetichettatura per stabilire talune caratteristiche di un prodotto. Tuttavia, esso non autorizza a elevare un´ecoetichettatura al rango di specifica tecnica, dato che l´ecoetichettatura può essere utilizzata solo a titolo di presunzione che i prodotti sui quali è apposta soddisfano le caratteristiche così definite, fatto esplicitamente salvo ogni altro mezzo di prova appropriato. Prevedendo l´assegnazione di un determinato punteggio nell´ambito della selezione dell´offerta economicamente più vantaggiosa a taluni prodotti muniti di marchi di qualità determinati, senza aver elencato i criteri sottesi a tali marchi di qualità né aver ammesso la possibilità di fornire con ogni altro mezzo appropriato la prova che un prodotto soddisfaceva tali criteri, la provincia ha stabilito un criterio di aggiudicazione incompatibile con la direttiva. Infine, la Commissione fa valere che il requisito che impone all´aggiudicatario il rispetto dei «criteri di sostenibilità degli acquisti» e di «responsabilità sociale delle imprese» è contrario alla direttiva. La Corte statuisce che, nell´imporre tali condizioni nel capitolato d´oneri, la provincia Noord-holland ha stabilito un livello minimo di capacità tecnica non autorizzato. La Corte rileva inoltre che il principio di trasparenza implica che tutte le condizioni e modalità della procedura di aggiudicazione siano formulate in modo chiaro, preciso e univoco, nel bando di gara o nel capitolato d’oneri. Ciò consente, da un lato, a tutti gli offerenti ragionevolmente informati e normalmente diligenti di comprenderne l’esatta portata e di interpretarle allo stesso modo e, dall’altro, all’amministrazione aggiudicatrice di essere in grado di verificare effettivamente se le offerte presentate rispondano ai criteri che disciplinano l’appalto in questione. Orbene, essa osserva che i requisiti relativi al rispetto dei «criteri di sostenibilità degli acquisti e di responsabilità sociale delle imprese» nonché all´obbligo di «contribuire al miglioramento della sostenibilità del mercato del caffè e ad una produzione del caffè responsabile sotto il profilo ambientale, sociale ed economico» non presentano il necessario grado di chiarezza, di precisione e di univocità. Di conseguenza, la Corte statuisce che i Paesi Bassi sono venuti meno agli obblighi ad essi incombenti in forza della direttiva sull´aggiudicazione degli appalti pubblici. (Corte di giustizia dell’Unione europea, Lussemburgo, 10 maggio 2012, Sentenza nella causa C-368/10, Commissione / Paesi Bassi)  
   
   
GIUSTIZIA EUROPEA: LA CORTE CONFERMA L’ANNULLAMENTO DEI MARCHI COMUNITARI “BOTOLIST” E “BOTOCYL” A CAUSA DELL’ESISTENZA DEI MARCHI DOTATI DI NOTORIETÀ “BOTOX”  
 
L’uso di tali marchi trarrebbe indebito vantaggio dalla notorietà dei marchi Botox Nel 2003 l’Uami, ufficio dei marchi comunitari, ha registrato, su domanda della società Helena Rubinstein Snc, il marchio denominativo Botolist e, per L’oréal Sa, quello di Botocyl, per prodotti cosmetici. Con due decisioni emanate, rispettivamente, nel maggio e nel giugno 2008, tali marchi sono stati annullati dall’Uami in seguito alle domande della società Allergan Inc., titolare di diversi marchi anteriori, comunitari e nazionali, recanti il segno “Botox”. L’uami ha considerato che, sebbene i marchi Botolist e Botocyl non si prestassero a confusione con i marchi Botox, il loro uso avrebbe tratto indebito vantaggio dalla notorietà dei detti marchi anteriori. Il 16 dicembre 2010, il Tribunale ha respinto i ricorsi proposti dalla Helena Rubinstein e da L’oréal, diretti all´annullamento di queste decisioni e ha confermato le conclusioni dell’Uami [1]. La Helena Rubinstein e L’oréal hanno proposto impugnazione avverso detta sentenza dinanzi alla Corte di giustizia. Nell’odierna sentenza, la Corte considera che il Tribunale non abbia commesso errori di diritto dichiarando che la decisione dell’Uami era valida. Il Tribunale ha esaminato in modo corretto la sussistenza della notorietà dei marchi anteriori Botox presso il grande pubblico e presso i professionisti del settore sanitario nel Regno Unito in base ai diversi elementi di prova presentati dalla Allergan, come gli articoli di stampa pubblicati da riviste scientifiche o dai quotidiani inglesi e l’inserimento del termine “Botox” nei dizionari inglesi. Inoltre, il Tribunale poteva concludere legittimamente che esistesse un nesso tra i due marchi e, in esito ad una valutazione globale degli elementi rilevanti, che i marchi contestati intendessero approfittare del carattere distintivo e della notorietà acquisita dai marchi Botox. Di conseguenza, la Corte respinge l’impugnazione e conferma l’annullamento dei marchi Botolist e Botocyl. (Corte di giustizia dell’Unione europea, Lussemburgo, 10 maggio 2012, Sentenza nella causa C-100/11 P, Helena Rubinstein Snc e L´oréal Sa / Uami) [1] Sentenza del Tribunale del 16 dicembre 2010, Rubinstein e L’oréal/uami – Allergan (Botolist e Botocyl) (T-345/08 e T-357/08, in francese)  
   
   
GIUSTIZIA EUROPEA: IL DIRITTO DELL’UNIONE OSTA ALLA NORMATIVA FRANCESE CHE INSTAURA UN REGIME FISCALE DIVERSO PER I DIVIDENDI DI ORIGINE NAZIONALE VERSATI A ORGANISMI D’INVESTIMENTO COLLETTIVO IN VALORI MOBILIARI (OICVM) RESIDENTI E NON RESIDENTI  
 
Il diritto dell’Unione vieta tutte le restrizioni ai movimenti di capitali tra Stati membri, nonché tra Stati membri e paesi terzi. Detto divieto non pregiudica il diritto degli Stati membri di applicare le pertinenti disposizioni della loro legislazione tributaria in cui si opera una distinzione tra i contribuenti che non si trovano nella medesima situazione per quanto riguarda il loro luogo di residenza o il luogo di collocamento del loro capitale. Nondimeno, tali disposizioni nazionali non devono costituire un mezzo di discriminazione arbitraria, né una restrizione dissimulata al libero movimento dei capitali e dei pagamenti. Le controversie all’origine delle cause vertono sul regime fiscale francese dei dividendi distribuiti da una società residente in Francia ad organismi d’investimento collettivo in valori mobiliari (Oicvm) che non risiedono in tale Stato. Gli Oicvm (fondi comuni di investimento amministrati da una società di gestione o società d’investimento) consentono a qualsiasi risparmiatore (titolare di quote) di affidare la gestione dei suoi capitali ad un professionista che si incarica di investirli in uno o più mercati finanziari determinati. Secondo la normativa fiscale francese i dividendi versati a Oicvm non residenti in Francia sono assoggettati a ritenuta alla fonte, con aliquota del 25%, mentre tali dividendi non subiscono detto assoggettamento ad imposta laddove siano versati ad un Oicvm residente. Dieci Oicvm belgi, tedeschi, spagnoli e statunitensi che investono in particolare in azioni di società francesi e ricevono a tale titolo dividendi, assoggettati ad una ritenuta alla fonte, contestano la normativa francese. Essi lamentano l’esistenza di una discriminazione alla luce della libertà di circolazione dei capitali, garantita dal diritto dell’Unione. Il tribunal administratif de Montreuil (Tribunale amministrativo di Montreuil, Francia), adito con detti ricorsi, chiede in sostanza alla Corte di giustizia se il diritto dell’Unione osti alla normativa francese che sottopone i dividendi d’origine nazionale distribuiti a Oicvm ad un trattamento fiscale diverso a seconda del luogo di residenza dell’organismo beneficiario. Detto giudice chiede in particolare se, relativamente all’assoggettamento ad imposta dei dividendi distribuiti da società residenti a Oicvm non residenti, il raffronto delle situazioni, che consente di determinare se sussista un’eventuale differenza di trattamento costituente un ostacolo rispetto alla libera circolazione dei capitali, debba essere effettuato unicamente al livello dell’Oicvm o se debba essere presa in considerazione anche la situazione dei titolari di quote. La Corte ricorda, anzitutto, che le misure vietate dal diritto dell’Unione in quanto restrizioni dei movimenti di capitali comprendono quelle che sono atte a dissuadere i non residenti dal fare investimenti in uno Stato membro o a dissuadere i residenti di tale Stato membro dall’effettuarne in altri Stati. Una differenza di trattamento fiscale dei dividendi tra Oicvm a seconda della loro residenza può dissuadere, da un lato, gli Oicvm non residenti dall’effettuare investimenti in società stabilite in Francia e, d’altro lato, gli investitori residenti in Francia dall’acquistare quote di Oicvm non residenti. Perciò, la Corte considera che la normativa francese costituisce una restrizione alla libera circolazione dei capitali vietata, in linea di principio, dal diritto dell’Unione. In secondo luogo la Corte esamina se detta restrizione possa essere giustificata alla luce delle disposizioni relative alla libera circolazione dei capitali. Essa ricorda in proposito che una differenza di trattamento può essere considerata compatibile con il diritto dell’Unione solo se riguardi situazioni che non sono oggettivamente comparabili o ove essa sia giustificata da una ragione imperativa di interesse generale. Da un lato, per poter valutare la comparabilità delle situazioni, viene chiesto alla Corte se la situazione dei titolari di quote debba essere presa in considerazione insieme a quella degli Oicvm. In risposta, la Corte precisa che spetta a ciascuno Stato membro organizzare, nell’osservanza del diritto dell’Unione, il proprio sistema di tassazione degli utili distribuiti. Tuttavia, allorché una normativa fiscale nazionale fissa un criterio distintivo per l’assoggettamento ad imposta degli utili distribuiti, la comparabilità delle situazioni va valutata tenendo conto di tale criterio. Nella fattispecie la normativa francese fissa un criterio distintivo pertinente fondato sul luogo di residenza dell’Oicvm, assoggettando unicamente gli Oicvm non residenti ad una ritenuta alla fonte dei dividendi da essi ricevuti. La Corte considera che, alla luce di detto criterio distintivo, la valutazione della comparabilità delle situazioni, al fine di determinare il carattere discriminatorio o meno della normativa, debba essere effettuata unicamente al livello degli Oicvm, senza tener conto della situazione dei titolari di quote. Così, la differenza di trattamento tra gli Oicvm residenti e gli Oicvm non residenti non può essere giustificata da una differenza di situazione pertinente. D’altro lato, la Corte esamina se la differenza di trattamento possa essere giustificata da ragioni imperative di interesse generale. Una delle giustificazioni riguarda la necessità di preservare la ripartizione equilibrata della potestà impositiva tra gli Stati membri. Una differenza di trattamento potrebbe essere, infatti, ammessa qualora la normativa nazionale sia intesa a prevenire comportamenti atti a porre a rischio il diritto di uno Stato membro di esercitare la propria potestà impositiva relativamente alle attività realizzate nel suo territorio. Tuttavia, allorché ha scelto di non assoggettare ad imposta gli Oicvm residenti beneficiari di dividendi di origine nazionale, uno Stato membro non può addurre la necessità di garantire una ripartizione equilibrata della potestà impositiva tra gli Stati membri per giustificare l’assoggettamento ad imposta degli Oicvm non residenti beneficiari di detti redditi. Parimenti, la normativa francese non può essere giustificata dalla necessità di garantire l’efficacia dei controlli fiscali dato che l’assoggettamento ad imposta colpisce unicamente e specificamente i non residenti. Infine, la differenza di trattamento creata dalla normativa francese non può essere giustificata dalla necessità di preservare la coerenza del regime fiscale in mancanza di un nesso diretto tra l’esenzione dalla ritenuta alla fonte dei dividendi di origine nazionale ricevuti dagli Oicvm residenti e il loro assoggettamento ad imposta quali redditi dei titolari di quote. Di conseguenza la Corte dichiara che il diritto dell’Unione osta alla normativa francese che assoggetta a ritenuta alla fonte i dividendi d’origine nazionale se ricevuti da Oicvm residenti in un altro Stato membro, mentre siffatti dividendi sono esenti da imposta per gli Oicvm residenti in Francia. (Corte di giustizia dell’Unione europea, Lussemburgo, 10 maggio 2012Sentenza nelle cause riunite C-338/11 Santander Asset Management Sgiic Sa / Directeur des résidents à l’étranger et des services généraux e da C‑339/11 a C‑347/11: Santander Asset Management Sgiic Sa e a. / Ministre du Budget, des Comptes publics, de la Fonction publique et de la Réforme de l’État)