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Notiziario Marketpress di Lunedì 21 Maggio 2012
FORUM PA A ROMA: IN SCENA IL PROGETTO GAIA E LE ENERGIE RINNOVABILI  
 
Roma, 21 maggio 2012 - Un cambiamento straordinario, strutturale e profondo che la Regione Puglia ha portato avanti per riorganizzare la propria amministrazione, aggregando le principali competenze in macro aree: un modello innovativo chiamato ‘Gaia’, di cui si parlato il 17 maggio nello spazio espositivo della Regione al Forum Pa di Roma, in incontro intitolato “crisi economica, protezione sociale e ruolo della Pubblica Amministrazione”. Il modello scelto dalla giunta Vendola ha sostanzialmente esaltato il principio della separazione delle competenze tra politica e burocrazia: la politica, ha fatto un passo indietro rispetto alla gestione, per compierne uno in avanti rispetto alla funzione d’indirizzo. Un modo per rendere la macchina regionale più trasparente e più capace di stare sui problemi, per servire la cittadinanza. Con Gaia, la dirigenza ha assunto un più elevato livello di responsabilità. Nell’incontro si è parlato anche della necessità di avere una governance in grado di affrontare efficacemente il tema della riduzione della spesa pubblica, in un momento di crisi economica che sta costringendo i Paesi europei ad adottare pesanti e dolorosi tagli. La giornata pugliese al Forum Pa è stata caratterizzata anche dalla “procedura telematica per la gestione delle autorizzazioni uniche di impianti da fonti energetiche rinnovabili”. Il portale regionale www.Sistema.puglia.it  snellisce le procedura e consente di depositare ed analizzare tutta la copiosa documentazione progettuale richiesta utilizzando solo il web. Attraverso l’interfaccia con il Sit, il Sistema Informativo Territoriale è possibile evidenziare con immediatezza e su supporto cartografico le eventuali interferenze con vincoli esistenti e con le aree non idonee all’installazione di impianti da fonti energetiche rinnovabili. A concludere la seconda giornata, l’intervento di Dario Stefano, assessore regionale alle Risorse Agroalimentari su “giovani, agricoltura e politiche regionali della Puglia: un triangolo di successo”.  
   
   
GEOTERMIA: PROGETTO PER ENERGIA PULITA NEI PARCHI  
 
Bari, 21 maggio 2012 - “Desidero esprimere apprezzamento per gli esiti dell´incontro avuto ieri dalla nostra struttura tecnica con il Ministero dello Sviluppo Economico, il Ministero dell´ambiente e quello per la Coesione territoriale in relazione alla realizzazione di micro impianti per energia da fonti geotermiche di terza generazione da realizzarsi su edifici pubblici all´interno dei Parchi dell´Alta Murgia e del Gargano”. Così l´assessore alla Qualità dell´Ambiente Lorenzo Nicastro commenta gli esiti dell´incontro del 17 maggio. “Ferme restando le stringenti norme di tutela che riguardano le aree in questione riteniamo la realizzazione di questi micro impianti un segnale forte ed ulteriore della volontà della Puglia di attingere alle energie rinnovabili con impianti eco-sostenibili. I progetti – prosegue Nicastro – sostenuti presso il Mise porteranno all´interno dei parchi della regione investimenti per 6 mln di euro e, ancora una volta, rimarcheranno il concetto del progressivo abbandono delle fonti fossili per la produzione di energia a favore di nuove e più pulite forme”. “Adesso auspichiamo che – conclude l´assessore – le strutture nazionali competenti possano espletare gli iter procedurali in tempi che siano quanto più brevi possibile”.  
   
   
MACEDONIA, MINI CENTRALI IDROELETTRICHE SU FIUME BOSHAVA  
 
Skpje, 21 maggio 2012 - Cinque mini centrali con una potenza totale installata di 11Mw, saranno costruite sul fiume Boshava a Kavadarci, in Macedonia: l´investimento, il cui ammontare previsto è di circa 13,5 milioni di euro, permetterà di sfruttare al meglio i potenziali idrici del fiume. Ne da notizia l´Ice. In primo luogo sarà rimodernata la rete, costruita nel 1957, poi saranno portate ulteriori quantità di acqua potabile per Kavadarci e Rosoman. Dopo la finalizzazione della procedura di partenariato pubblico-privato sono stati selezionati il consorzio "Kahidro" e il "Turbo Instituto" di Slovenia, i quali hanno costruito la nuova società "Hidro Boshava". Il progetto dovrebbe essere completato in tre anni e dovrebbe risolvere il problema della carenza di acqua potabile a Kavadarci. L´ente pubblico nel partenariato pubblico-privato è Tikves - gestione acqua potabile - di Kavadarci. Il Direttore di "Tikves", Ljube Dimov, ha affermato che il progetto è uno dei più grandi investimenti nella regione. A Kavadarci, in precedenza, sono state costruite quattro mini centrali del sistema idrico regionale "Lukar". Nella costruzione delle quali ha partecipato lo stesso "Turbo Instituto" di Slovenia.  
   
   
SONDAGGIO CONGIUNTURALE SUL MERCATO DELLE ABITAZIONI IN ITALIA  
 
Roma, 21 maggio 2012 - Il Sondaggio congiunturale sul mercato delle abitazioni in Italia, avviato nel gennaio 2009 da Banca d´Italia e Tecnoborsa, a partire dalla edizione di novembre 2010 si avvale della cooperazione dell’Agenzia del Territorio. Le rilevazioni vengono effettuate nel mese successivo alla fine del trimestre di calendario e le interviste di questa edizione - riferita al primo trimestre 2012 - sono state condotte fra il 30 marzo e il 23 aprile 2012; hanno partecipato al sondaggio 1.527 agenti, fornendo informazioni sull’attività di compravendita e sui prezzi nel trimestre di riferimento (gennaio/marzo 2011), nonché sulle prospettive del settore. Nel primo trimestre del 2012 il mercato immobiliare è rimasto debole: a fronte di un aumento degli incarichi a vendere, nelle valutazioni degli agenti si sono allungati i tempi di vendita e ridotti i prezzi di mercato; sono ancora aumentati i margini di sconto rispetto alle richieste iniziali dei venditori. Pur in lieve miglioramento, rimangono sfavorevoli le aspettative a breve termine (trimestre in corso) sulle condizioni del mercato di riferimento degli agenti e di quello nazionale; per quest’ultimo, si è accentuato il pessimismo sulle prospettive di medio periodo. I Principali Risultati - Prezzi delle abitazioni – Nel primo trimestre del 2012 la quota di agenti che hanno segnalato una diminuzione dei prezzi rispetto al periodo precedente è ulteriormente cresciuta, al 69,1% dal 66,5% della precedente indagine. L’incidenza di coloro che hanno indicato un aumento delle quotazioni ha continuato a collocarsi su livelli estremamente contenuti (meno del 2%); ne è derivato un più consistente saldo negativo tra le percentuali di risposte “in aumento” e “in diminuzione” (−67,3 punti contro −65,9 nello scorcio del 2011), concentrato al Sud e nelle aree urbane. Compravendite – La quota di agenzie che all’inizio del 2012 hanno venduto almeno un immobile è diminuita rispetto al trimestre corrispondente del 2011 (da 69,3% a 63,8%). La quota si è ridotta anche rispetto al 72,1% del trimestre precedente; quest’ultimo calo è stato particolarmente marcato nel Nord Ovest (64,8%, da 75,3%). Incarichi a vendere – Nel primo trimestre del 2012 il saldo tra risposte di aumento e di diminuzione rispetto al periodo precedente delle giacenze di incarichi a vendere è aumentato rispetto al sondaggio di gennaio, a 34,5 punti percentuali (da 27,9). Anche il saldo tra i giudizi di aumento e quelli di diminuzione delle acquisizioni di nuovi incarichi si è ampliato a 28,2 punti percentuali (da 10,3 nella rilevazione precedente); l’incremento ha riguardato tutte le aree del Paese. In merito alle cause prevalenti di cessazione degli incarichi, sono aumentate le quote di operatori che indicano proposte di acquisto a prezzi giudicati troppo bassi dal venditore (53,1% dei casi contro il 50,9% rilevato in gennaio) e difficoltà nel reperimento del mutuo da parte dei potenziali acquirenti (63,8% contro 62,3%); rimane superiore al 60%, anche se in diminuzione rispetto all’inchiesta precedente, la quota di agenzie che segnalano l’assenza di proposte di acquisto a causa di prezzi percepiti come troppo elevati (60,7%, contro 64,2% nella rilevazione di gennaio). Trattative e tempi di vendita – Nel primo trimestre del 2012 il margine di sconto dei prezzi di vendita rispetto alle richieste iniziali si è ulteriormente ampliato, al 14,3% (13,7% nell’indagine dello scorso gennaio, 12,5% in quella di ottobre 2011), principalmente per effetto della variazione riscontrata nelle aree non urbane (14,5%, dal 13,6%). Il tempo medio di completamento dell’incarico è rimasto sostanzialmente invariato, poco al di sotto degli 8 mesi. Modalità di finanziamento degli acquisti – La quota di acquisti di abitazioni effettuata con accensione di un mutuo ipotecario ha continuato a scendere, collocandosi al 60,4% (da 63,7 nel quarto trimestre del 2011). Il calo ha riguardato soprattutto le aree non urbane (59,7%, da 63,6%). Le prospettive del mercato in cui operano le agenzie – Il saldo percentuale tra giudizi favorevoli e sfavorevoli sulle attese a breve termine (secondo trimestre dell’anno in corso) circa le condizioni del mercato di riferimento è migliorato, pur rimanendo ampiamente negativo (−39,8 punti percentuali, da −45,7 nella rilevazione precedente). Questo andamento è riconducibile interamente alla riduzione della quota di agenzie che si attendono un peggioramento. Il saldo relativo alle attese dei nuovi incarichi a vendere è salito a 23,1 punti percentuali, da 11,2 nella scorsa rilevazione; circa i prezzi, le attese di calo restano preponderanti, seppur in lieve diminuzione (66,6 per cento, da 68,0). Due terzi degli agenti ritengono che i recenti provvedimenti di tassazione della proprietà immobiliare tendono ad accrescere il numero degli incarichi a vendere e ad esercitare pressioni al ribasso sui prezzi. Le prospettive del mercato nazionale – La quota di agenti che riportano un peggioramento delle prospettive a breve termine del mercato nazionale è scesa al 57,0% (dal 61,0% della rilevazione precedente). Il divario negativo fra giudizi favorevoli e sfavorevoli si è ridotto, portandosi a −54,4 punti percentuali (−57,3 in gennaio). Si è invece lievemente accentuato il saldo negativo tra le attese di miglioramento e peggioramento del mercato nazionale per i prossimi due anni (11,9 punti percentuali; erano 10,0 nella rilevazione precedente).  
   
   
PATRIMONIO: VALORI IMMOBILIARI FVG PARI A 713 MLN EURO  
 
Trieste, 21 maggio 2012 - Vale 713,1 milioni di euro il patrimonio immobiliare di proprietà della Regione Friuli Venezia Giulia, un complesso di beni costituito in gran parte da palazzi e condomini, ma anche da aziende agricole, foreste e boschi. A questa cifra, che rivaluta notevolmente le precedenti stime, si è arrivati dopo quasi quattro anni di intenso e approfondito lavoro da parte degli uffici della direzione regionale Finanze e Patrimonio, che hanno passato al setaccio tutte le proprietà, compilando in tutto 222 schede. L´atto finale di questo aggiornamento dei valori immobiliari è stato sanzionato il 17 maggio dalla Giunta che, su proposta dell´assessore alle Finanze e Patrimonio Sandra Savino, ha approvato il quarto e ultimo elenco delle schede di consistenza patrimoniale. Il primo elenco era stato approvato il 30 ottobre del 2008. "I nostri uffici - ha detto l´assessore Sandra Savino - hanno portato a termine con grande impegno e competenza un´opera di rilevante portata, che segna un punto fermo. Ma il significato di questa operazione va ben al di là, perché ci permette di confermare e rafforzare la solidità patrimoniale del nostro bilancio, in un momento storico particolarmente delicato e sensibile per le finanze pubbliche". La rivalutazione, rispetto alle ultimi calcoli eseguiti dalla Regione quasi vent´anni fa, nel 1993, è del 153,23 per cento, pari a 431,5 milioni rispetto al valore precedente di 281,6 milioni. In realtà è la prima volta che in Regione, come sottolinea l´assessore Savino, si realizza un´analisi basata su tecniche di valutazione approfondite e aggiornate, per allineare i valori immobiliari a quelli di mercato, sia pure con stime estremamente prudenziali. In precedenza, infatti, i semplici valori catastali venivano periodicamente rivalutati sulla base degli indici dell´Istat. Nel lavoro di aggiornamento, si è partiti dalle planimetrie catastali, da piante e rilievi già presenti negli archivi dell´Amministrazione regionale, integrate però da visite e sopralluoghi diretti, anche perché su molti beni la documentazione risultava incompleta o carente. Oltre ad aggiornare i valori sulla base degli indici Istat, in molti casi si è arrivati a stabilire nuove stime sintetiche delle diverse unità immobiliari.  
   
   
PUGLIA, SEDE CONSILIARE: RITROVATI NUOVI ORDIGNI  
 
Bari, 21 maggio 2012 - "Altri cinque ordigni bellici sono stati ritrovati nell´area dove sorgerà la nuova sede del Consiglio regionale pugliese." Lo rende noto l´Assessore regionale alle Opere pubbliche e Protezione civile Fabiano Amati, specificando che si tratta di una parte di una bomba già esplosa e di altro quattro ordigni presumibilmente al fosforo e di fabbricazione inglese. "Le operazioni di bonifica - ha detto Amati - stanno procedendo per strati successivi e i continui ritrovamenti, già 10 fino a questo momento, stanno rallentando ulteriormente le operazioni di bonifica dell´intera area. Presumibilmente, gli ordigni che stiamo ritrovando, sono in qualche modo riconducibili ad una delle giornate più tragiche che la città di Bari visse durante la seconda guerra mondiale: il 2 dicembre del 1943. In quella data, persero la vita oltre mille tra civili e militari e il porto di Bari subì un violentissimo bombardamento tedesco, che provocò la maggiore perdita navale delle forze alleate dopo Pearl Harbour." Una squadra di artificieri ha già eseguito un sopralluogo questa mattina ed a breve tornerà per rimuovere le bombe. Intanto, è stata fatta brillare la granata ritrovata pochi giorni fa e sono stati rimossi gli altri due ordigni precedentemente individuati. Le operazioni di bonifica e ricerca bellica stanno riguardando l´area "Campo San Marco", su cui sarà realizzata la nuova sede del Consiglio regionale. Allo stato è in corso, infatti, la prima fase dei lavori, relativa alle opere di bonifica dell’area, acquistata dall’Agenzia del Demanio, e già sede della polveriera militare intitolata al tenente d’artiglieria Carlo Cassinis. La bonifica riguarda la rimozione dei rifiuti speciali esistenti nell’area e quella da ordigni esplosivi residuati bellici e sono eseguiti da una ditta specializzata sotto il controllo dell’Ispettorato delle Infrastrutture dell’Esercito, 10° Reparto Infrastrutture Ufficio B.c.m., che procede anche al collaudo delle aree bonificate contestualmente all’avanzamento dei lavori. All’interno dell’area di cantiere sono state rinvenute, inoltre, alcune lastre di eternit in cemento – amianto, che una ditta specializzata provvederà a rimuovere secondo le procedure previste dalla vigente normativa. I materiali scavati inquinanti e non riutilizzabili saranno trasportati alle discariche autorizzate, mentre il restante materiale sarà interamente riutilizzato per il livellamento delle quote esterne e per la realizzazione del grande parco che circonderà sia la nuova sede del Consiglio Regionale che degli Assessorati.  
   
   
EDILIZIA IN TOSCANA: SBLOCCARE IL PATTO DI STABILITÀ  
 
Firenze, 21 maggio 2012 – Preoccupazione per un settore che più di altri ha risentito della crisi è stata espressa il 17 maggio dall’assessore alle attività produttive lavoro e formazione Gianfranco Simoncini intervenuto alla conferenza stampa di presentazione dell’indagine di Unioncamere ed Ance sulla congiuntura per il 2011 sull’edilizia. Una ricerca che ha evidenziato conme, anche in Toscana, il 2011 abbia contrassegnato una marcata contrazione, sia per l’occupazione che per le imprese in attività. “La Regione – ha ricordato l’assessore – si è attivata nel corso del 2011 con la costituzione di un tavolo per l’edilizia, presso la Presidenza, e con interventi legislativi specifici. Come, ad esempio, la legge per la velocizzazione delle opere pubbliche o con interventi per l’accesso al credito delle imprese del settore. Nel quadro delle misure per l’emergenza economia per sostenere con garanzie gli investimenti e la liquidità delle imprese, sono state garantite ad oggi 994 imprese edili. E’stata inoltre introdotta, nel luglio 2011, una specifica finalità per la liquidità delle aziende che vantano crediti verso le imprese edili insolventi che ha garantito 128 operazioni per un importo di finanziamento pari a circa 16 mil di euro”. Ma non è tutto. “Per venire incontro ai problemi di tante imprese impegnate in opere pubbliche – ha detto Simoncini – abbiamo messo a disposizione una quota del nostro patto di stabilità a favore di comuni e province. Nel 2011 abbiamo reso disponibili 55 milioni di euro complessivi, che hanno consentito ad alcuni enti locali virtuosi di superare per una cifra complessiva analoga i rispettivi tetti di spesa. Ma un intervento di questo tipo non basta. È forte l’urgenza di un intervento nazionale, per rimuovere i vincoli del patto di stabilità che penalizza soprattutto l’edilizia, rendendo difficili se non impossibili gli investimenti e i pagamenti da parte dei comuni verso le imprese”.  
   
   
LAVORI PUBBLICI: 15 MLN EURO PER SCUOLE MATERNE DEL FVG  
 
Trieste, 21 maggio 2012 - Per la realizzazione di nuove costruzioni o per il recupero, l´adeguamento, l´ampliamento nonché per lavori di manutenzione straordinaria a 40 scuole materne pubbliche e private del Friuli Venezia Giulia sono stati approvati il 17 maggio dalla Giunta regionale, su proposta dell´assessore ai Lavori pubblici Riccardo Riccardi, finanziamenti per complessivi 15 milioni di euro di contributi ventennali. Delle risorse regionali potranno avvalersi 15 Amministrazioni comunali e 25 enti, parrocchie ed onlus che gestiscono asili in tutte e quattro le province della regione. Questo piano di riparto rappresenta una "scelta forte" del Governo del Friuli Venezia Giulia verso una maggior sicurezza ed una migliorata idoneità tecnica delle scuole materne in regione, ha sottolineato l´assessore Riccardi, "che non può che ripercuotersi positivamente sugli aspetti formativi dei nostri primi livelli scolastici". Riccardi ha inoltre voluto evidenziare "l´indubbia iniezione finanziaria nei confronti della piccola impresa e del comparto artigiano suscitato da questo provvedimento, che si affianca a precedenti interventi regionali". Tra questi, ha ricordato, i 13 milioni di euro stanziati nel 2011 per le manutenzioni straordinarie sulla prima casa, i 9 milioni di euro per una cinquantina di interventi su chiese, complessi parrocchiali, seminari e canoniche ed i 55 milioni di euro ai Comuni per opere di riqualificazione (inferiori a 1 mln. Euro) nei centro storici e nei borghi rurali. Questo l´elenco degli interventi finanziati con contributi poliennali. Comune di Udine: lavori per nuova scuola materna di via Baldasseria Media; Comune di Buttrio: ristrutturazione/ampliamento scuola materna frazione di Camino (Iv lotto); Comune di Martignacco: costruzione nuova scuola per l´infanzia (I lotto); Comune di Claut: adeguamento strutturale, igienico-sanitario ed antincendio scuole materne (Ii lotto); Comune di Coseano: lavori di adeguamento/sistemazione scuola materna comunale di Cisterna; Comune di Pontebba: lavori di adeguamento e sostituzione caldaia scuola materna; Comune di Tarcento: costruzione nuova scuola materna nella frazione di Coia; Comune di Villa Vicentina: ampliamento/adeguamento scuola per l´infanzia "Arcobaleno" in via della Fontana; Comune di Manzano: adeguamento scuola materna di via Albona; Comune di Porcia: adeguamento sismico edificio denominato Scuola materna Monumento ai Caduti; Comune di Ovaro: manutenzione straordinaria e completamento scuola materna; Comune di Rivignano: ristrutturazione/ampliamento scuola materna "Duca d´Aosta" (Ii lotto); Comune di Cavasso Nuovo: ampliamento scuola materna presso plesso scolastico "Giovanni Xxiii"; Comune di Sedegliano: ampliamento, adeguamento e manutenzione scuola materna; Comune di Trivignano Udinese: lavori di recupero edificio scuola materna (lotto di completamento). Bertiolo, Parrocchia di S.martino: completamento scuola materna "Sacro Cuore"; Bagnaria Arsa, Parrocchia di S.andrea e S.martino: completamento, ampliamento e manutenzione straordinaria scuola paritaria per l´infanzia "Maria Bambina" di Sevegliano; Travesio, Parrocchia di S.pietro: ristrutturazione scuola materna "S.antonio" (Ii lotto); Martignacco, Scuola dell´infanzia "Francesco Deciani": ampliamento e ristrutturazione scuola dell´infanzia; Monfalcone, Parrocchia di S.ambrogio: manutenzione, conservazione, recupero ed ampliamento scuola materna paritaria "Maria Immacolata" (I lotto); Pradamano, Associazione scuola materna "S.domenico Savio": manutenzione straordinaria scuola per l´infanzia a Lovaria; Basiliano, Scuola materna "S.giuseppe": ristrutturazione scuola materna di Variano; Pordenone, Parrocchia S.lorenzo di Roraigrande: sistemazione/adeguamento scuola materna "S.lucia"; Chions, Parrocchia di S.giorgio: opere di urbanizzazione primaria per nuova scuola materna "Maria Ausiliatrice"; Trieste, Scuola del Castelletto: realizzazione nuova scuola materna (Ii lotto); Trieste, Istituto Suore Clarisse Ss.sacramento: abbattimento barriere architettoniche, ristrutturazione ed adeguamento scuola materna "Sacro Cuore di Gesù"; Sesto al Reghena, Parrocchia Tutti I Santi di Bagnarola: adeguamento scuola materna "S.luigi Gonzaga" (Iii stralcio); Codroipo, Parrocchia S.bartolomeo: ampliamento scuola materna "Ricordo ai Caduti"; Tarcento, Pieve S.pietro: completamento nuovo fabbricato scuola materna parrocchiale; Udine, Società coop.-onlus "Mons.domenico Cattarossi": manutenzioni straordinarie e adeguamenti scuola materna; Caneva, Parrocchia S.tomaso: ampliamento, sistemazione piazzale, sostituzione infissi scuola dell´infanzia "Mons.bortolussi"; San Giorgio di Nogaro, Parrocchia S.giorgio: recupero ed ampliamento scuola materna "Maria Bambina"; Pordenone, Parrocchia S.giorgio: demolizione e ricostruzione scuola dell´infanzia paritaria "San Giorgio"; Arba, Parrocchia S.michele Arcangelo: ristrutturazione ed ampliamento scuola materna "San Giuseppe" (Ii lotto); Pasiano di Pordenone, Parrocchia S.benedetto di Rivarotta: manutenzione straordinaria e adeguamenti scuola materna; Pordenone, Parrocchia S.giuseppe di Borgomeduna: ulteriori interventi di risanamento ed adeguamento scuola materna "Santa Maria Goretti"; Udine, Parrocchia del Cristo: ristrutturazione, ampliamento ed adeguamento impianti scuola materna "Francesco Marzano"; Ronchis, Parrocchia di S.andrea: ristrutturazione ed ampliamento scuola materna "Monumento ai Caduti"; Casarsa, Ente morale Scuola materna paritaria "Sacro Cuore": rifacimento copertura tetto scuola materna; Cervignano del Friuli, Parrocchia S.michele Arcangelo: sostituzione serramenti scuola materna "Maria Immacolata".  
   
   
QUASI UN ITALIANO SU TRE PREFERISCE VIVERE CON UN INQUILINO STRANIERO  
 
 Milano, 21 maggio 2012 – Easystanza.it, il principale sito italiano dedicato alla ricerca e all’offerta di alloggi in condivisione, ha condotto una ricerca sulle principali caratteristiche che gli italiani prediligono nella scelta del proprio coinquilino e sulle diverse nazionalità delle persone che condividono un alloggio. Per prima cosa il sondaggio ha voluto indagare i pregi e i difetti principali che gi italiani riscontrano nelle persone con cui condividono l’abitazione: per il 56% degli intervistati ordine e pulizia sono le caratteristiche più apprezzate, per il 42% la puntualità nel pagare l’affitto e le spese, la simpatia per il 41%, e per il 28% la disponibilità a collaborare nelle faccende domestiche. Per qualcuno sono invece fondamentali le qualità relazionali del coinquilino, cioè se fa conoscere gente nuova (6%) o se è un bravo organizzatore di feste (3%). Al contrario i difetti principali che gli italiani proprio non sopportano sono: punti di vista e abitudini differenti per il 41%, poca collaborazione nelle faccende domestiche per il 31%, disordine e poca igiene per il 30%, ritardo nel pagare l’affitto e le spese per il 13,5% e infine le abitudini di portare troppa gente sconosciuta in casa e organizzare troppe feste, rispettivamente per il 13% e il 5%. Anche la nazionalità del proprio coinquilino risulta essere un punto molto importante nella scelta di quest’ultimo, e dalle risposte emerge comunque un buon grado di integrazione fra diverse culture nel condividere un’abitazione: il 39% degli intervistati infatti, convive con persone di diversa nazionalità. Di questi, il 40% divide la propria casa con cittadini europei (per la maggior parte francesi, spagnoli e tedeschi), il 18% con asiatici (di cui per lo più cinesi), circa il 9% con persone provenienti dal Nord America (soprattutto dagli Stati Uniti), il 7% con sudamericani e il 5% con africani. Dal sondaggio emerge che ben il 31% degli intervistati dichiara di preferire un coinquilino straniero piuttosto che italiano. Si tratta di un dato significativo considerando che gli italiani sono per definizione un popolo molto legato alle proprie abitudini e che mantiene un legame particolare con i connazionali e con le proprie origini in qualsiasi parte del mondo si trovi. Tra le nazionalità “più gettonate” con cui gli italiani vorrebbero dividere l’alloggio troviamo Spagna, Regno Unito, Germania e Francia per l’Europa, gli Usa per chi ha scelto l’America del Nord e il Giappone per chi ha dato la propria preferenza al continente asiatico. L’europa risulta comunque il continente privilegiato con il 59% delle preferenze, mentre il 17% degli intervistati dichiara che accetterebbe volentieri coinquilini di qualsiasi nazionalità. La ricerca, in modo più approfondito, ha provato a capire quali sono le qualità fondamentali dei coinquilini stranieri rispetto a quelli italiani e viceversa. Dalle risposte date emerge che l’83% preferisce uno straniero perché può entrare in contatto con culture diverse, il 53% perché può esercitarsi nel parlare lingue straniere e il 28% perché la convivenza permette di sperimentare la cucina di altri Paesi. Viceversa, chi preferisce condividere la propria abitazione con un connazionale ha risposto con il 64% perché lo stile di vita simile rende più semplice la gestione degli spazi comuni, seguito poi dalla facilità di comunicazione per il 48% e dalle stesse abitudini alimentari per il 15%. “Dai dati della ricerca emerge come molte persone che condividono un alloggio siano propensi ad avere un coinquilino di un Paese straniero, poiché vedono questa esperienza come un’ottima opportunità per allargare i propri orizzonti ed entrare in contatto con culture differenti – dichiara Massimiliano Ciliberto, Business Development Manager di Easystanza.it. – Il nostro portale favorisce questa forma di integrazione culturale grazie a un servizio affidabile e di facile utilizzo e alle molte opzioni di ricerca che permettono di individuare il coinquilino o l’alloggio più adatto alle proprie esigenze.”  
   
   
AZIENDE ITALIANE: IN VENT’ANNI L´EUROPA HA PORTATO +180 MILIARDI  
 
Milano, 21 maggio 2012 - L’europa ha portato 180 miliardi di euro in più alle imprese italiane che esportano: in vent’anni l’export verso l’Europa è triplicato passando da quasi 80 a 261 miliardi di euro (+225,8%), per un peso pari al 69,3% delle esportazioni italiane mondiali. Si attesta attorno ai 376 miliardi di euro il valore dei prodotti che l’Italia ha esportato nel mondo nel 2011, in crescita del 247% dal 1991. Tedeschi primi clienti assoluti, seguiti da francesi e svizzeri. Nuovi clienti europei i romeni con una crescita del 3.513,7% in vent’anni. Altro nuovo mercato quello della Cambogia che per crescita ventennale supera l’India con un +14.704%. Tra i paesi emergenti si affaccia anche il Vietnam che incrementa la richiesta di merce italiana del +7.047,5% dal 1991. Nell’ultimo anno. L’export nel 2011 supera i 375 miliardi di euro, registrando un +11,4% rispetto al 2010. Crescono in percentuale soprattutto l’America Centromeridionale (+27,3%), i Paesi europei extra U.e. (+23,3%), l’Africa non mediterranea (+17,9%) e l’Asia Orientale (17,1%). Emerge da un’elaborazione della Camera di Commercio di Milano su dati Istat al quarto trimestre 2011, 2010 e 1991. Oggi incontro europeo sulla competitività delle imprese in Camera di commercio. Oggi l’incontro europeo “Programma per la competitività delle imprese e delle Pmi 2014-2020” in Camera di Commercio di Milano, con la partecipazione di Patrizia Toia deputato al parlamento europeo e vice presidente commissione per l’industria, la ricerca e l’energia, Armando Melone, policy officer, direzione generale industria e imprese, Commissione Europea. “La dimensione europea rappresenta un punto di riferimento centrale per la nostra economia e le nostre imprese - ha dichiarato Pier Andrea Chevallard, segretario generale della Camera di commercio di Milano-. L’allargamento del mercato dalla dimensione nazionale ad un ambito sovranazionale ha portato benefici significativi in termini di competitività che si vedono nella crescente dimensione di apertura con il forte aumento delle esportazioni. Il made in Italy, a partire da Milano e dalla Lombardia che ne rappresentano una quota importante, è un elemento ormai diffuso a livello di conoscenza ed è un fattore di trasmissione del buon gusto, della creatività e della capacità innovativa tipica delle nostre imprese. La Camera di commercio partecipa al programma europeo che presentiamo oggi come parte dell’European Enterprise Network, punto di collegamento effettivo tra le imprese sul territorio che ha l’obiettivo di rendere sempre più diffusa la partecipazione alle opportunità comunitarie, che oggi rappresentano ancor più un valido aiuto per la crescita degli affari e il consolidamento dell’attività economica”. “Questo programma per la competitività delle imprese e delle Pmi 2014 – 2020 rappresenta la prima iniziativa europea capace di offrire una risposta valida e duratura alle piccole e medie imprese – ha dichiarato Patrizia Toia deputato al parlamento europeo e vice presidente commissione per l’industria, la ricerca e l’energia -. Parte già da ora Rsi - un programma sperimentale tra Cip, che si conclude, e Cosme, che si attiverà nel 2014 – e che consentirà la sperimentazione per questo futuro programma. È importante che ci muoviamo con questi nuovi strumenti capaci di affrontare i bisogni finanziari, sostenere l’internazionalizzazione, promuovere la mentalità imprenditoriale, tutte misure predisposte per stimolare la competitività dei soggetti economici in questa fase difficile. L’incontro di oggi con la Camera di Commercio di Milano ci può consentire una maggiore partecipazione con l’obiettivo di far partire le piattaforme operative ed essere in prima linea per fruire dei vantaggi che questo programma può portare alle nostre imprese, in particolare le pmi che nel nostro Paese, a partire dall’area milanese e lombarda, rappresentano una ricchezza per tutta Europa”.  
   
   
L’EUROPA HA PORTATO 9 MILIARDI DI EURO IN PIÙ ALLE IMPRESE MILANESI  
 
Milano, 21 maggio 2012 - L’europa ha portato 9 miliardi di euro in più alle imprese milanesi che esportano: in vent’anni l’export verso l’Europa è quasi raddoppiato passando da 13 a 22 miliardi di euro (+131,8%), per un peso pari al 59,4% delle esportazioni mondiali. Si attesta attorno ai 37 miliardi di euro il valore dei prodotti che Milano ha esportato nel mondo nel 2011, in crescita del 105,2% dal 1991. Svizzeri primi clienti assoluti, seguiti dai tedeschi e dai francesi. Nuovi clienti i romeni con una crescita del 1.694% in vent’anni. Altro nuovo mercato quello mongolo che per crescita ventennale supera la Cina con un + 53.344,7% contro +741,9%. Tra i paesi emergenti si affaccia anche la Cambogia che incrementa la richiesta di merce milanese del +10.448,7% dal 1991. Gli Emirati Arabi si avvicinano al Giappone e valgono più dei Paesi Bassi. Nell’ultimo anno. L’export milanese nel 2011 supera i 37 miliardi di euro, registrando un +8,8% rispetto al 2010. Crescono in percentuale soprattutto i Paesi europei extra U.e. (+25,7%), l’Oceania (+21,8%) e l’Africa non mediterranea (+12,5%). Emerge da un’elaborazione della Camera di Commercio di Milano su dati Istat al quarto trimestre 2011, 2010 e 1991. Oggi incontro europeo sulla competitività delle imprese in Camera di commercio. Oggi l’incontro europeo “Programma per la competitività delle imprese e delle Pmi 2014-2020” in Camera di Commercio di Milano, con la partecipazione di Patrizia Toia deputato al parlamento europeo e vice presidente commissione per l’industria, la ricerca e l’energia, Armando Melone, policy officer, direzione generale industria e imprese, Commissione Europea. “La dimensione europea rappresenta un punto di riferimento centrale per la nostra economia e le nostre imprese - ha dichiarato Pier Andrea Chevallard, segretario generale della Camera di commercio di Milano-. L’allargamento del mercato dalla dimensione nazionale ad un ambito sovranazionale ha portato benefici significativi in termini di competitività che si vedono nella crescente dimensione di apertura con il forte aumento delle esportazioni. Il made in Italy, a partire da Milano e dalla Lombardia che ne rappresentano una quota importante, è un elemento ormai diffuso a livello di conoscenza ed è un fattore di trasmissione del buon gusto, della creatività e della capacità innovativa tipica delle nostre imprese. La Camera di commercio partecipa al programma europeo che presentiamo oggi come parte dell’European Enterprise Network, punto di collegamento effettivo tra le imprese sul territorio che ha l’obiettivo di rendere sempre più diffusa la partecipazione alle opportunità comunitarie, che oggi rappresentano ancor più un valido aiuto per la crescita degli affari e il consolidamento dell’attività economica”. “Questo programma per la competitività delle imprese e delle Pmi 2014 – 2020 rappresenta la prima iniziativa europea capace di offrire una risposta valida e duratura alle piccole e medie imprese – ha dichiarato Patrizia Toia deputato al parlamento europeo e vice presidente commissione per l’industria, la ricerca e l’energia -. Parte già da ora Rsi - un programma sperimentale tra Cip, che si conclude, e Cosme, che si attiverà nel 2014 – e che consentirà la sperimentazione per questo futuro programma. È importante che ci muoviamo con questi nuovi strumenti capaci di affrontare i bisogni finanziari, sostenere l’internazionalizzazione, promuovere la mentalità imprenditoriale, tutte misure predisposte per stimolare la competitività dei soggetti economici in questa fase difficile. L’incontro di oggi con la Camera di Commercio di Milano ci può consentire una maggiore partecipazione con l’obiettivo di far partire le piattaforme operative ed essere in prima linea per fruire dei vantaggi che questo programma può portare alle nostre imprese, in particolare le pmi che nel nostro Paese, a partire dall’area milanese e lombarda, rappresentano una ricchezza per tutta Europa”.  
   
   
IO ADERISCO: UNA COMUNICAZIONE CONDIVISA PER LA RESPONSABILITÀ SOCIALE  
 
Torino, 21 maggio 2012 – Oggi presso il Centro Congressi Torino Incontra, Unioncamere Piemonte e Regione Piemonte hanno presentato la campagna di comunicazione e sensibilizzazione in materia di Csr (Corporate Social Responsibility - Responsabilità Sociale d’Impresa) Io Aderisco, promossa all’interno del progetto Csrpiemonte. La campagna mette a disposizione delle imprese che aderiscono al progetto un format di comunicazione coordinata e una serie di elementi creativi e concettuali di cui servirsi per caratterizzare strumenti e canali di comunicazione aziendale, trasmettendo messaggi positivi in tema di sostenibilità, innovazione e competitività. Obiettivo principale della campagna è diffondere la cultura della Csr all’interno e all’esterno delle aziende, dando visibilità all’impegno assunto dalle singole realtà imprenditoriali che hanno aderito al progetto Csrpiemonte e che decidono di essere riconoscibili all’interno di un network di imprese responsabili, testimoni e ambasciatori di una modalità innovativa, sostenibile e coinvolgente di perseguire il business. Comunicare le pratiche di Csr migliora il clima interno dell’azienda, il rapporto con i dipendenti e l’immagine dell’impresa a livello territoriale. La base di partenza è il network delle 140 imprese che nel 2010 hanno partecipato al monitoraggio, aderendo al progetto Csrpiemonte e rispondendo ad un questionario che ha permesso di studiare la diffusione delle pratiche di responsabilità sociale sul territorio regionale. Io Aderisco verrà presentata in tutte le province del territorio piemontese, in collaborazione con le Camere di commercio regionali, al fine di creare un network regionale di imprese responsabili, con il coinvolgimento attivo di tutti i territori. Il 22 maggio la Csr sarà protagonista a Biella (alle ore 14.30 presso la sede camerale in via Aldo Moro 15 – Aula Formazione), il 5 giugno nel Verbano Cusio Ossola (alle ore 10 presso Villa Fedora a Baveno in Strada del Sempione 4), il 29 giugno a Cuneo (alle ore 11 in Via Emanuele Filiberto 3 - Salone d´Onore), a seguire nelle altre sedi camerali. “La Responsabilità Sociale è un fattore strategico per valorizzare la competitività delle nostre imprese – ha dichiarato l’Assessore al Lavoro e Formazione professionale della Regione Piemonte Claudia Porchietto – in un momento in cui il ruolo dell’imprenditore richiede di attingere a tutto il bagaglio di cultura di attenzione alle risorse umane, all’innovazione, alla sostenibilità economica ed ambientale, alla relazione pro-attiva con le comunità locali in cui le imprese sono insediate. Mettere a fattor comune esperienze positive e vincenti, condividendo la comunicazione e le buone prassi, costruendo reti e filiere che prevedono obiettivi comuni, scambiando know-how e mettendo in relazione tutti i rapporti di proficua collaborazione tra i soggetti istituzionali, le associazioni datoriali e sindacali e le imprese, sarà un modo intelligente, nella tradizione di innovazione sociale piemontese, di trovare soluzioni alla crisi attuale”. “Ognuno ha una responsabilità sociale nel suo agire, ancor più chi fa impresa. Anche e soprattutto in momenti di crisi è possibile adottare una politica aziendale che sappia conciliare gli obiettivi economici con quelli sociali e ambientali del proprio territorio, in un’ottica di sostenibilità futura, senza penalizzare la competitività. La strada della Csr, che promuoviamo da anni ed oggi in modo innovativo attraverso la campagna Io Aderisco, porta ad un determinato modo di “fare impresa” e di essere imprenditore: molto si può fare per sostenere ed incoraggiare le nostre aziende” ha fatto sapere Ferruccio Dardanello, Presidente Unioncamere Piemonte. Anche Alessandro Barberis, Presidente della Camera di commercio di Torino ha sottolineato la volontà dell’ente nel collaborare al progetto: “Come ente che rappresenta le aziende del territorio ci impegniamo in prima persona per la diffusione della responsabilità sociale d´impresa a Torino e provincia. La stessa Camera di commercio aderisce alla campagna: sono diverse le scelte che già attuiamo da anni in questo senso. La diffusione della campagna avverrà tramite tutti i nostri canali di comunicazione, in particolare il web, ma soprattutto attraverso l’organizzazione di laboratori territoriali dedicati alle imprese”. La campagna agirà in modo “virale”, richiedendo agli imprenditori un’assunzione volontaria d’impegno e promuovendo l’adesione ad un “manifesto” della Csr e la reciproca adozione di buone pratiche in tema di ambiente, benessere delle persone, benessere sociale e territoriale e processi innovativi. Hanno già aderito alla campagna aziende di rilievo quali Tnt Express Italy, azienda leader nel campo delle spedizioni espresse e Aps Italia, all’avanguardia nelle pavimentazioni industriali.  
   
   
IMPRESE: G.R. UMBRIA STANZIA 5 MILIONI PER STABILIZZAZIONE PRECARI  
 
Perugia, 21 maggio 2012 – La Giunta regionale su proposta dell’assessore allo sviluppo economico, Vincenzo Riommi, ha deliberato l’assegnazione di ulteriori 5.000.000 di euro per le imprese che procedono alla stabilizzazione di lavoratori e lavoratrici precari in relazione al bando emanato lo scorso dicembre. In attuazione di quanto disposto nel Programma annuale regionale per gli interventi a sostegno del lavoro con tale provvedimento sono stati previsti incentivi alle imprese per la stabilizzazione di lavoratori e lavoratrici precari per un importo massimo di 9 mila euro per ciascun nuovo contratto di lavoro a tempo indeterminato che verrà attivato e la Giunta regionale ha stanziato inizialmente 3.300.000 euro. “Abbiamo registrato un importante interesse da pare delle imprese - ha dichiarato l’assessore Riommi - Sono state presentate richieste da oltre 700 imprese per la stabilizzazione con contratto a tempo indeterminato di 1677 lavoratori in precedenza occupati a tempo determinato o con contratti atipici. Di conseguenza, l’intera dotazione finanziaria è andata rapidamente esaurita grazie anche alla semplificazione apportata con la procedura a sportello che abbiamo attivato”. “Il permanere della situazione di crisi internazionale economico – finanziaria iniziata nell’anno 2008 ed i cui effetti perdurano ancora – prosegue Riommi - ha indotto la Regione a incrementare gli sforzi, nel tentativo di fornire all’apparato produttivo regionale un significativo aiuto volto a contrastare gli effetti sociali e occupazionali della crisi stessa”. “Il provvedimento infatti – ha aggiunto l’assessore - ha rappresentato sicuramente un’interessante opportunità per i datori di lavoro che avevano esigenze di rafforzare l’organico, ma che spesso sono frenati dal notevole impegno economico e dalle difficoltà della crisi. Per i lavoratori che hanno i requisiti richiesti, il provvedimento assume un’importanza rilevante visto che offre loro l’opportunità di consolidare posizioni lavorative e prospettive personali altrimenti sottoposte ad incertezze contrattuali ed economiche. Complessivamente - ha concluso l’assessore stimiamo che grazie anche a queste ulteriori risorse che abbiamo deciso di stanziare, potranno essere accolte le richieste di oltre 400 imprese con la conseguente stabilizzazione di oltre 1.000 lavoratori precari”.  
   
   
FINANZA IN SICILIA: DIRAMATO A ISTITUTI DI CREDITO DECRETO MORATORIA  
 
Palermo, 21 maggio 2012 - "Il decreto firmato il 15 maggio, che estende alla Sicilia l´accodo nazionale del 28 febbraio 2012 tra Abi e associazioni professionali la moratoria dei debiti contratti dalle aziende, e´ stato diramato il 17 maggio all´Abi-sicilia, all´Irfis-sicilia, alla Crias ed all´Ircac. Si tratta dell´applicazione ed estensione operativa dell´accordo nazionale dello scorso febbraio e dell´impegno assunto ad aprile con le 16 associazioni di categoria della Sicilia con le quali abbiamo compiuto in tal senso un significativo percorso. Siamo, infatti, la prima Regione ad aver recepito e integrato l´accordo nazionale offrendo un´opportunita´ alle imprese siciliane, e cio´ anche grazie alla collaborazione offerta in questi mesi sia dai rappresentati regionali degli istituti di credito sia da quelli delle associazioni imprenditoriali. In Sicilia, infatti, nell´accordo sottoscritto il 20 aprile scorso e nell´ultima finanziaria, abbiamo coinvolto gli istituti finanziari regionali, Ircac, Crias e Irfis-finsicilia anche per la moratoria sui debiti relativi agli investimenti delle Pmi siciliane. Lunedi´ in una apposita conferenza stampa illustreremo tutti gli aspetti operativi dell´accordo e i dati sui tassi d´interesse rilevati dall´"Osservatorio regionale sul credito relativi al quarto trimestre 2011". Lo afferma l´assessore regionale per l´Economia, Gaetano Armao.  
   
   
IMPRESE MARCHIGIANE E CINA, CRESCONO ATTIVITÀ E INTERESSE  
 
Ancona, 21 maggio 2012 - Nei primi 4 mesi del 2012 è stato registrato da Marchet, Azienda Speciale della Camera di Commercio di Ancona per l’internazionalità delle Pmi, un attivismo molto forte e un interesse sempre crescente delle imprese locali verso la Cina. I numeri delle imprese che quotidianamente si rivolgono a Marchet e ai suoi collaboratori localizzati in alcune delle più importanti città cinesi, testimoniano che negli ultimi anni la Cina si è trasformata da grande minaccia per le imprese manifatturiere a grande occasione, principalmente per la collocazione dei beni di consumo e per la possibilità di collaborazioni produttive e commerciali strategiche e fruttuose. Dall’inizio dell’anno più di 80 imprese si sono rivolte al Desk Cina di Marchet per richiedere un sostegno concreto, un’informazione corretta e aggiornata, un impegno pratico che possa fornire supporto nell’approccio al mercato cinese. Molte di queste imprese sono new entry per il mercato cinese, sono realtà che percepiscono di non poter prescindere dall’internazionalizzazione e dall’avere rapporti costanti con la Cina. Queste realtà sono di piccole e medie dimensioni, in linea con il profilo tipico dell’imprenditorialità marchigiana e sono pertanto quelle imprese che fino a qualche anno fa erano maggiormente esposte alla concorrenza cinese. Queste piccole e medie imprese si rivolgono al mercato cinese per proporre prodotti di qualità fortemente connotati per la loro provenienza culturale e geografica, e caratterizzati da una forte innovazione. Le imprese marchigiane hanno compreso che con la Cina non si può competere sul piano dell’industrializzazione, ma si deve puntare sui punti di forza caratteristici del Made in Marche così da scongiurare il pericolo di una desertificazione del tessuto manifatturiero marchigiano. Dal 2008 è stato attivato il primo desk in Cina di Marchet per supportare l’ingresso delle imprese locali in questo mercato dalle grandi opportunità. Allora il Paese era molto diverso e nel corso di questi anni sono stati registrati grandi cambiamenti, come l’aumento della ricchezza - oggi 2,7 milioni di persone di età media di 39 anni posseggono un patrimonio superiore ai 750 mila euro e più di 63 mila persone di 41 anni hanno un ricchezza di 12 milioni di euro. Queste persone stanno spendendo il loro patrimonio in viaggi, cura della persona, formazione all’estero e cultura, inoltre orologi, vino, prodotti fashion di alta marca, tutti rigorosamente di produzione estera e non Made in China, sono una potenziale nicchia di mercato per le nostre imprese. In questo scenario di crescita del Paese, la città di Xiamen, che venne scelta come sede del primo desk, si è dimostrata una porta preferenziale per accedere al mercato cinese perché è una città di seconda fascia (con più di 3 milioni e mezzo di abitanti) ed è più semplice raggiungere il mercato dei consumatori finali; il governo centrale di Pechino, per sviluppare relazioni con Taiwan ha convogliato su Xiamen ingenti risorse che hanno permesso lo sviluppo della città da un punto di vista logistico e infrastrutturale. Questa nuova rete di collegamenti rende molto semplice e veloce raggiungere da Xiamen i maggiori centri economici e politici del Paese; Xiamen si candida a svolgere un ruolo di Hub finanziario per capitali verso Taiwan e da Taiwan verso la Cina. Questi flussi finanziari contribuiranno ad accrescere la disponibilità economica di acquisto con ricadute anche sulla popolazione di fascia media, che vedrà migliorare le proprie condizioni di vita facilitando l’acquisto di beni Made in Italy. Inoltre Xiamen con il suo affaccio sul mare, la sua storia di porto internazionale, nonché i rapporti storici con l’Inghilterra, hanno creato le condizioni socio culturali che facilitano quei rapporti fondamentali per accedere ad un mercato lontano e complesso come quello cinese. Oggi grazie al lavoro svolto dal desk, le imprese stanno testando i loro prodotti a Xiamen, dove in questi anni Marchet ha maturato e costruito relazioni politico-istituzionali che stanno sostenendo l’accesso dei prodotti marchigiani al mercato di questa città. Una volta consolidato l’accesso al mercato di Xiamen le imprese grazie all’esperienza maturata, potranno espandere la loro attività su città dove la competizione è più alta. Gli altri desk Cina sono posizionati nelle città di Nanchino e di Kunming. Nei prossimi mesi Marchet e il desk organizzeranno degli eventi promozionali dedicati ai settori tipici del Made in Marche favorendo il rafforzamento e la creazione di nuovi canali distributivi. I prossimi appuntamenti che verranno realizzati a Xiamen sono la partecipazione collettiva a tre fiere (Cifit 2012, Win-door & Wood Fair; Kitchen & Bathroom Fair) per promuovere i settori agroalimentare, fashion, il settore dei mobili, arredo bagno e cucina, infissi. Inoltre ad ottobre è previsto l’incoming per il settore moda e fashion con l’evento Cento Finestre.  
   
   
INAUGURATO A ROMA IL TERZO ‘SARDEGNA STORE’  
 
 Cagliari, 21 Maggio 2012 - "Il meglio della Sardegna che produce" al centro della Capitale. Il vice presidente della Regione Sardegna, e assessore della Programmazione, Giorgio La Spisa, e gli assessori del Turismo, Artigianato e Commercio, Luigi Crisponi, e dei Beni culturali, Sergio Milia, hanno inaugurato ieri sera a Roma (in via Xx Settembre 21) il terzo ‘Sardegna Store’. Uno spazio espositivo dedicato alle produzioni d´eccellenza sarde che, oltre a mettere in vetrina il meglio dell’artigianato artistico e tradizionale isolano, sarà punto di incontro per eventi culturali, presentazioni e riferimento costante per le aziende sarde artigianali e agroalimentari. L’inaugurazione dello storenella Capitale è l’ultimo di tre appuntamenti, organizzati dall’agenzia regionale Sardegna Promozione, dopo l’apertura degli spazi espositivi di Milano e Berlino. "Esportiamo e mettiamo in mostra - hanno affermato gli esponenti della Giunta Cappellacci - uno splendido spaccato dell’Isola: è un riconoscimento a un artigianato sardo in fermento e in evoluzione, capace di inventare forme nuove e funzionali e, nel contempo, mantenere i codici della tradizione e i caratteri identitari. I Sardegna Store concorrono alla promozione dell’immagine dell’Isola e alla valorizzazione delle micro - piccole imprese dell’artigianato artistico e tradizionale isolano e dell’agroalimentare". Lo store romano ospita una significativa selezione di manufatti della collezione Domo, che esprime una riflessione sul passato e una proiezione nel futuro, collezione cui è stato assegnato nel 2011 il ´Compasso d´oro´ Adi, prestigioso premio nazionale, a conferma dell’eccellenza delle produzioni manifatturiere isolane e un ulteriore stimolo a mantenere un alto standard qualitativo per misurarsi con la concorrenza della penisola e internazionale. Il progetto Sardegna Store è un’iniziativa di promozione che fa parte di un accordo (Apq) per ‘la valorizzazione dei territori di Sardegna’, e “si intona perfettamente con una nuova concezione - ha spiegato l’assessore La Spisa - indicata dall’Unione europea, di sviluppo economico basato su sostenibilità ambientale, coesione sociale, ricerca e innovazione riscoprendo, nel contempo, valori e tradizioni secolari. Una crescita che attinge dal passato proiettandosi nel futuro. "Il turismo e le attività tradizionali dell’Isola, agricoltura, allevamento e artigianato, – ha proseguito il vice presidente della Regione - insieme alle capacità e all’inventiva del popolo sardo, rivalutate dalla nuova prospettiva indicata dall’Ue, offrono opportunità di sviluppo: siamo pronti a cogliere la sfida”. "L’artigianato artistico - ha aggiunto l’assessore Crisponi - ha un triplice valore: economico, perché crea un tessuto produttivo diffuso, costituito da microimprese; culturale, perché rappresenta un patrimonio unico, frutto di una tradizione secolare, depositaria di conoscenze materiali e immateriali; sociale, per il fortissimo radicamento nel territorio di riferimento e, di conseguenza, la salvaguardia delle tradizioni manifatturiere”. “I tre store rappresentano ‘ponti ideali’ – ha concluso Crisponi - che collegano le eccellenze della nostra storia e della nostra identità alla penisola e a tutto il mondo, una mostra permanente per i nostri imprenditori turistici, artigiani e agroalimentari". Gli store saranno anche punto di incontro per eventi culturali, presentazioni, oltre che riferimento costante per le aziende turistiche, artigianali e agroalimentari sarde. L’apertura dei negozi ‘Sardegna’ rientra nelle strategie promozionali della Giunta regionale e fa parte anche delle linee programmatiche della Carta internazionale dell’Artigianato artistico, cui la Regione ha aderito il 26 gennaio scorso, in particolare per quanto riguarda le linee d’azione dell’internazionalizzazione e della commercializzazione, che prevedono l’allestimento di saloni, negozi specializzati e gallerie.  
   
   
SOLVAY, FIRMATI I DECRETI DI RINNOVO. ORA STOP ALLA CASSA INTEGRAZIONE  
 
 Firenze, 21 maggio 2012 – La Regione ha firmato il 17 maggio i decreti di rinnovo a Solvay e Atisale delle concessioni minerarie per l’estrazione di sale denominate “Cecina” e “Poppiano” nei Comuni di Pomarance e Volterra. La sottoscrizione arriva a seguito del parere favorevole espresso dalla Conferenza dei servizi la settimana scorsa. Gli assessori regionali all’ambiente e al lavoro Anna Rita Bramerini e Gianfranco Simoncini, apprezzando il lavoro svolto dagli uffici regionali, hanno immediatamente rivolto istanza a Solvay perché interrompa da subito la cassa integrazione che da febbraio interessa 23 operai dell’unità di produzione Miniera di Ponteginori. Varie le prescrizioni di carattere ambientale contenute nei decreti di rinnovo. Tra queste, l’attenzione particolare riservata al ripristino delle aree sottoposte ad attività estrattiva al termine delle varie coltivazioni ; specifiche disposizioni sul progetto Idro-s e, infine, la previsione di controlli e monitoraggi, anche con sistemi satellitari, che dovranno periodicamente effettuare e trasmettere alla Regione Toscana, sia la Provincia di Pisa, sia il Settore Autorità di Vigilanza sulle Risorse Minerarie, sia il Dipartimento provinciale Arpat di Pisa, sia i Comuni di Montecatini Val di Cecina, Volterra e Montescudaio. A questi si aggiungerà una relazione quinquennale sull’ottemperanza di tutte le prescrizioni.  
   
   
SOLARLIGHT, LA REGIONE TOSCANA INCONTRA CON AZIENDA, PROVINCIA, SINDACATI  
 
 Firenze, 21 maggio 2012 – Come annunciato dall’assessore alle attività produttive Gianfranco Simoncini nella sua comunicazione il 16 maggio in consiglio regionale, si è svolto oggi l’incontro con Mario Tesserini in rappresentanza della società Solarlight, del gruppo Angelantoni industria. All’incontro hanno preso parte, oltre all’assessore Simoncini, le organizzazioni sindacali e i rappresentanti di Provincia di Firenze e Fidi Toscana. Nel corso dell’incontro è stato fatto il punto sul progetto che Solarlight si è impegnata a portare avanti con l’obiettivo di occupare 45 lavoratori della ex Isi. Seguiranno a breve altri incontri per monitorare lo stato di avanzamento del progetto, in particolare per quanto riguarda il progetto Amianto-sole che dovrebbe vedere la costituzione della società entro i primi giorni di Giugno e l’avvio delle attività entro pochi mesi. L’assessore ha anche annunciato che sarà riconvocata anche Easy Green.  
   
   
MOLISE, PREVISIONI OCCUPAZIONALI DEL II TRIMESTRE 2012  
 
 Campobasso, 21 maggio 2012 - Dall’ultima indagine Excelsior sui fabbisogni occupazionali delle imprese emerge che, nel corso del secondo trimestre 2012, le imprese molisane prevedono di assumere 880 unità, sintetizzata da un tasso di ingresso pari a 21 assunzioni ogni 1.000 dipendenti, valore di poco superiore alla media nazionale (20 per 1.000), ma inferiore alla media delle regioni meridionali (27 per 1.000), collocando la nostra regione al quattordicesimo posto tra le regioni italiane. Questa minore intensità della domanda di lavoro rispetto al meridione, pur in un quadro di aumento del 13% rispetto al primo trimestre, è determinata dal minor rilievo delle assunzioni a tempo determinato a carattere stagionale. Queste, pur aumentando di cinque volte (da 90 a 450 unità), costituiscono solo la metà delle assunzioni totali (lo scorso trimestre incidevano per il 12%), mentre nel resto del Sud costituiranno più del 60% del totale assunzioni. Le assunzioni “non stagionali”, d’altro canto, pari a circa 430 unità, sarebbero in calo del 37% rispetto ai primi tre mesi dell’anno e la loro quota sulle assunzioni totali scenderebbe dall’88% al 49%. Anche in una congiuntura difficile come l’attuale, le imprese di piccole dimensioni si confermano il principale motore della crescita occupazionale a livello regionale, infatti le assunzioni programmate si ripartiranno per oltre tre quarti in imprese con meno di 50 dipendenti e per poco meno di un quarto in quelle di dimensioni maggiori. Dal punto di vista territoriale, oltre l’80% delle assunzioni programmate in Molise (730 unità) si concentrerà in provincia di Campobasso, mentre quella di Isernia assorbirà il restante 17%. Questa ripartizione riflette non soltanto la maggior ampiezza del sistema produttivo della provincia di Campobasso, ma anche i diversi tassi di ingresso previsti nelle due aree, molto più elevati nel capoluogo di regione, dove raggiungono il 26 per 1.000, contro l’11 per 1.000 di Isernia. Tuttavia, le condizioni dei mercati locali del lavoro e gli assetti della struttura produttiva dei due territori determinano non solo la consistenza e l’andamento della domanda di lavoro, ma anche le sue caratteristiche. A ciò si aggiunge il diverso grado di presenza dei settori che attivano maggiore domanda di lavoro in funzione delle attività proprie della stagione estiva, in particolare quelle connesse direttamente o indirettamente al turismo. Per quanto riguarda le tipologie contrattuali, infatti, si evidenziano chiaramente due situazioni: da un lato la provincia di Isernia, con una quota di assunzioni “stabili” del 47%; dall’altro la provincia di Campobasso, che presenta quote più elevate di assunzioni stagionali (57%), lasciando quindi meno spazio ai contratti a tempo indeterminato (dove tale quota raggiunge soltanto il 13%). Le 880 assunzioni previste nel Molise nel Ii trimestre 2012 si ripartiranno per il 75% nei servizi e per il restante 25% nell’industria, di cui circa il 14% nelle costruzioni. In valore assoluto rispettivamente 660 e 220 unità. Tra i servizi domineranno nettamente le attività turistiche e della ristorazione, con il 33% delle assunzioni totali, delle quali il 77% circa avrà carattere stagionale (in valori assoluti circa 300 unità, di cui 230 quelle stagionali). Tutti gli altri settori seguono a grande distanza con quote comprese tra il 17% del commercio (150 unità) e il 4% delle altre industrie (30 unità). Tra i comparti industriali, un certo rilievo assumerà la metalmeccanica, che assorbirà il 7% delle assunzioni totali. Data la forte stagionalità che caratterizzerà la domanda di lavoro del trimestre, le professioni commerciali e dei servizi dovrebbero crescere fortemente, sia in valore assoluto che in termini relativi: le assunzioni programmate nel Ii trimestre dovrebbero sfiorare le 300 unità (erano 90 nel I trimestre) e la quota sul totale passerebbe dal 12% al 33%. Anche le figure impiegatizie dovrebbero aumentare, seppur in misura più limitata, e arriverebbero al 21% del totale (erano il 12%). Al contrario, i profili operai diminuirebbero del 28%, con una drastica riduzione della quota dal 44% al 15%. A un maggior dettaglio, le figure professionali più richieste nella regione saranno quelle dei cuochi, camerieri e simili: quasi 200 le assunzioni programmate, quasi tutte con un contratto a tempo determinato alle quali verrà richiesta (nel 70% dei casi) una precedente esperienza lavorativa. Seguono con molta distanza, gli addetti alla gestione dei magazzini e spedizionieri (90 unità) e il personale di segreteria e servizi generali (60 unità). La versione integrale del testo è consultabile e scaricabile dal sito www.Mol.camcom.it nell’area Studi e Ricerche o sul sito http://www.Starnet.unioncamere.it nell’area Molise.  
   
   
PORDENONE: INDAGINE CONGIUNTURALE, RISULTATI I TRIMESTRE 2012  
 
Pordenone, 21 maggio 2012 - La situazione fotografata dall’indagine della Camera di Commercio di Pordenone, con riferimento al primo trimestre del 2012, purtroppo è molto simile a quella registrata a fine 2011, con segni negativi per quanto riguarda le variazioni tendenziali (cioè rispetto al I trimestre 2011). Questi i dati del manifatturiero: la produzione diminuisce al tasso del -2,3%, il fatturato complessivo del -2,7%, gli ordini interni del -4,1% e gli ordini esteri sono sostanzialmente stabili con una variazione del -0,5%. Rimane ancora positivo il fatturato estero che è risultato pari a +3,7%. Le imprese segnalano prezzi e soprattutto costi in notevole ripresa: i costi di produzione salgono del +3,7%, i prezzi di vendita del +2,5%. L’occupazione è ancora in calo rispetto ad un anno fa (-1,3%), ma rimane sui livelli dello scorso trimestre (-0,1%). Anche le variazioni congiunturali hanno segno negativo, con l’unica eccezione degli ordini esteri che appaiono in ripresa (+5,5%). Tutte le variabili osservate confermano lo stato di crisi del settore costruzioni, che perdura dal 2007: il fatturato è variato al tasso del –8,5% rispetto ad un anno fa e non ci sono segnali di ripresa in quanto anche le commesse hanno subito una riduzione, pari al -3,1%. Dalla fine del 2011 anche il settore commercio al dettaglio è entrato in una fase di contrazione e nel primo trimestre del 2012 le vendite sono calate addirittura del 5,7% rispetto ad un anno fa; si tratta del peggior risultato degli ultimi 5 anni. “Per il secondo trimestre del 2012 gli intervistati dimostrano ancora scarso ottimismo – ha spiegato il Presidente camerale Giovanni Pavan - Infatti la percentuale di coloro che si attendono cali - di produzione, fatturato e ordini interni - supera di oltre 10 punti percentuali quella di chi prevede andamenti crescenti. Un piccolo segnale di speranza viene dal fatto che sono attesi stabili o in lieve aumento gli ordini esteri e l’occupazione”. Proprio a fronte di questo momento preoccupante per il nostro sistema economico la Camera di Commercio continua a mettere a disposizione delle aziende i contributi che esse le affidano. “I 2 milioni di euro previsti nel bando 2012 per investimenti e servizi, sono andati “a ruba” in tempi brevissimi per quanto concerne gli investimenti, con 870 domande presentate e un richiesto di oltre 5 milione e 700 mila euro - – spiega Pavan - Da poco abbiamo pubblicato un altro bando, che mira a sostenere la aziende che intendono rilanciare il loro sviluppo verso i mercati esteri”. Si tratta del nuovo bando da 60 mila euro per l’assegnazione di voucher per la promozione dell’internazionalizzazione delle imprese della provincia, con l’obiettivo di sostenere la loro competitività compensando parte delle spese sostenute per la partecipazione ad iniziative di internazionalizzazione. “Già nel 2011 il bando aveva riscosso un buon riscontro di richieste con 40 domande, alle quali avevamo risposto concedendo contributi per 113.400 euro – conclude Pavan - Sulla base di questi numeri abbiamo deciso di proseguire sulla medesima strada anche nel 2012 con questo primo stanziamento. È un’iniziativa, fra l’altro, che è partita tre anni fa dalla nostra Camera di Commercio e poi è stata fatta propria anche dalle altre Camere regionali, facendo diventare il voucher per l’internazionalizzazione uno strumento di sostegno condiviso del sistema camerale regionale”. Da quest’anno l’indagine congiunturale camerale si arricchisce, grazie alla volontà dell’Asdi Distretto del Mobile, di un ulteriore approfondimento dedicato al legno-mobile. Secondo i dati raccolti dal distretto stesso, il consuntivo del primo trimestre 2012 per il settore legno e mobilio è risultato migliore rispetto alle previsioni espresse dalle imprese il trimestre precedente. La produzione industriale ha registrato una crescita di +1,2% rispetto allo stesso periodo del 2011, ma nel confronto con il trimestre precedente (fine 2011) i livelli produttivi denunciano una flessione pesante (-10,3%), confermando il brusco rallentamento del ciclo economico, dovuto in gran parte al calo della domanda interna. Infatti, se la variazione tendenziale del fatturato è pari a +0,2%, è il fattore export a rendere il trend fortemente positivo, grazie ad un +4,5% che ha controbilanciato la diminuzione degli ordinativi interni (-3,5%). Tendenze positive, inoltre, arrivano dalle piccole imprese (10-49 addetti) che incassano un eloquente +3,5% nel fatturato, mentre le microimprese (3-9 addetti) soffrono (-1-1%) e le medie-grandi (50-250 addetti) contengono il calo (-0,5%). Sotto il profilo settoriale, le imprese del mobile registrano un bilancio positivo della produzione (+4,4%), le aziende del legno una stazionarietà (+0,1%). Per quanto riguarda il fatturato, invece, il mobile segna -0,6%, il legno +0,5%. “Siamo di fronte a una sostanziale stabilità del mercato e della produzione – commenta Mauro Manassero, presidente del Distretto Mobile Livenza - E questo vale anche per l’occupazione, scesa del -0,3%. Le previsioni non annunciano cambiamenti significativi. Solo per gli ordini esteri registriamo un cauto ottimismo delle imprese”.  
   
   
AMBITO 8 TARANTO: SOTTOSCRITTO ACCORDO PER RIASSUNZIONE DIPENDENTI  
 
Bari, 21 maggio 2012 "È stato sottoscritto l´accordo tra l´impresa e le organizzazioni sindacali sulle modalità di riassunzione dei dipendenti della società Ambito 8, affidataria dall´appalto di Acquedotto pugliese, per le attività sulla rete idrica e fognaria nel territorio di Taranto e Provincia ". Lo ha detto l´Assessore regionale alle Opere pubbliche e Protezione civile Fabiano Amati, che ha presieduto il 17 maggio a Bari la riunione della task force lavoro regionale, con i rappresentanti di Acquedotto pugliese, dell´Ati affidataria dell´appalto e le rappresentanze sindacali. Su un totale di 15 lavoratori licenziati, i termini dell´accordo sottoscritto questa mattina prevedono l´assunzione, da parte dell´Ati affidataria dell´appalto, di due unità entro la fine del mese e l´avvio di un percorso di formazione, finanziato dalla Regione Puglia e finalizzato all´assunzione delle restanti 13 unità. Sino a questo momento su un totale di 25 lavoratori dell´Ambito 8, solo 10 sono stati assunti.  
   
   
CHAMPION, L’AZIENDA NON SI PRESENTA: MANCANZA DI RISPETTO  
 
Firenze, 21 maggio 2012 – “Una grave mancanza di rispetto verso le istituzioni e verso i diritti dei lavoratori”. Così l’assessore alle attività produttive, lavoro e formazione Gianfranco Simoncini ha definito la decisione dei vertici dell’azienda Champion di non presentarsi all’incontro convocato per il 17 maggio in Regione Toscana. L’incontro avrebbe dovuto fare il punto sulla decisione di Champion di trasferire a Carpi attività attualmente insediata nello stabilimento di Scandicci nell’ambito di una riorganizzazione che ha suscitato forti preoccupazioni dei lavoratori e delle istituzioni. L’azienda ha inviato una lettera all’assessore spiegando di non ritenere appropriata la sede dell’incontro. “Negarsi al confronto con le istituzioni – prosegue l’assessore – fosse anche per ribadire le proprie posizioni, dimostra una incapacità da parte dell’azienda di gestire corrette relazioni sindacali e una palese irresponsabilità verso il territorio. Un’incapacità che stupisce da parte di un’ azienda che vuole competere sui mercati internazionali e che mostra invece di avere un orizzonte ben più ristretto per quanto riguarda diritti, regole, attenzione per la vita dei lavoratori e rapporti con le istituzioni”. Rinnovando la richiesta di un franco confronto, l’assessore ricorda che la Regione e le istituzioni sosterranno tutte le iniziative che i lavoratori e le organizzazioni sindacali vorranno intraprendere a tutela dei loro diritti, stigmatizzando ancora una volta un atteggiamento che definisce “furbesco e strumentale”.  
   
   
MONZA BRIANZA, PRIMI MESI DEL 2012 IN SOFFERENZA PER GLI ARTIGIANI  
 
Monza, 21 maggio 2012 - Dopo aver chiuso il 2011 con un sospiro di sollievo, gli artigiani della Brianza iniziano il 2012 in sofferenza. Nel primo trimestre dell’anno in corso produzione e fatturato registrano entrambi -2,2% rispetto al trimestre precedente, e rispettivamente -3,8% e -3,4% rispetto al I trimestre 2011. Notizie rassicuranti vengono solo dagli ordini: la variazione è pari a zero in termini congiunturali, ovvero rispetto al trimestre precedente, mentre in termini tendenziali, ovvero rispetto al medesimo trimestre dell’anno precedente, registra +0,1%. Per quanto riguarda l’occupazione il saldo tra entrate e uscite nel mondo del lavoro si attesta a -0,3%, con l’aumento del ricorso alla Cig, che tocca il punto più elevato negli ultimi due anni. Un ulteriore segnale negativo per il prossimo futuro viene dalle aspettative sulla produzione, che vedono gli artigiani brianzoli più pessimisti rispetto al recente passato, con un 40,5% che si aspetta un calo della produzione nel prossimo trimestre. È quanto emerge dalla Analisi congiunturale trimestrale dell’Artigianato manifatturiero in Brianza (I trimestre 2012), realizzata dall’Ufficio Studi della Camera di commercio di Monza e Brianza in collaborazione con le Associazioni provinciali dell’Artigianato e dei Lavoratori della Brianza. Analisi congiunturale trimestrale dell’Artigianato manifatturiero in Brianza (I trimestre 2012) Produzione - La produzione dell’artigianato manifatturiero brianzolo registra variazioni negative sia su base congiunturale che tendenziale. La produzione cala infatti del -3,8% rispetto al primo trimestre del 2011 e del -2,2% rispetto al quarto trimestre 2011. Si tratta di un peggioramento rispetto all’ultimo trimestre dello scorso 2011, che aveva visto al contrario una leggera crescita congiunturale della produzione. Il numero indice della produzione, espresso in rapporto al valore della produzione del 2005 (posto pari a 100) scende pertanto a 73,1. Si mantiene su bassi livelli il tasso di utilizzo degli impianti (64,4%), che esprime il livello della produzione in percentuale al potenziale massimo degli impianti in funzione. Fatturato - Anche per quanto riguarda il fatturato del comparto artigiano, il 2012 inizia con un sensibile calo sia congiunturale (-2,2%) che tendenziale (-3,4%). Il dato fa seguito ad una sensibile crescita registrata invece nell’ultimo trimestre 2011. Il numero indice ha avuto negli ultimi anni un andamento molto simile a quello della produzione, assestandosi nei trimestri più recenti su valori di poco superiori a 75 (75,4 nel primo trimestre 2012). La quota del fatturato estero sul totale per le aziende artigiane scende nel trimestre in esame di circa due punti percentuali, assestandosi al 3,2%. Ordini - Gli ordini acquisiti nel trimestre invece segnalano una sostanziale stabilità. La variazione degli ordinativi totali è infatti pari a zero in termini congiunturali, ovvero rispetto al trimestre precedente (espresso come media mobile a 4 termini), mentre in termini tendenziali, ovvero rispetto al medesimo trimestre dell’anno precedente, registra +0,1% (dato grezzo). Il periodo di produzione assicurato dagli ordini pervenuti fino a fine trimestre è pari a 27,8 giorni, in diminuzione per il secondo trimestre consecutivo. Occupazione - Nel primo trimestre 2012 si mantiene negativo il saldo trimestrale tra entrate e uscite nel mercato del lavoro. Il tasso di entrata del trimestre è pari all’1,4%, mentre quello di uscita al 1,7%, per un saldo pari al -0,3%. Aumenta nuovamente il ricorso alla Cig, toccando il punto più elevato degli ultimi due anni, sia per quanto riguarda la percentuale di imprese artigiane che vi hanno fatto ricorso (12,9%), sia per quanto riguarda la quota del monte ore lavorate nel trimestre (2,8%). Aspettative - Le aspettative per il prossimo trimestre degli artigiani brianzoli sono stazionarie per quanto riguarda l’occupazione, in peggioramento invece per la produzione. Per il secondo trimestre del 2012, il 40,5% degli imprenditori artigiani si aspetta una produzione in diminuzione, contro l’11,4% che si aspetta un aumento. Per l’occupazione le aspettative sono ancora di sostanziale stabilità: il 90,1% degli artigiani brianzoli si aspetta che l’occupazione rimanga stabile nel prossimo trimestre.