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Notiziario Marketpress di Lunedì 07 Novembre 2011
STUDIATO IL CODICE DELLO STRESS  
 
Bruxelles, 7 novembre 2011 - Ricercatori dell´Università di Leicester nel Regno Unito hanno identificato una specifica proteina generata dal cervello in reazione allo stress. I risultati, pubblicati sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences (Pnas), potrebbero contribuire a migliorare le nostre conoscenze sulle malattie psichiatriche legate allo stress nelle persone, in particolare permettendoci di sapere come il cervello umano gestisce lo stress e come allevia il suo impatto. Lo studio è stato in parte finanziato da una borsa di eccellenza Marie Curie nell´ambito del Settimo programma quadro (7° Pq) dell´Ue. Gli scienziati del Dipartimento di fisiologia della cellula e di farmacologia di Leicester hanno studiato le parti "sottili" e "a forma di fungo" delle cellule nervose nel cervello che hanno un ruolo fondamentale nei processi di apprendimento e di memoria. Secondo i ricercatori, le persone possono modificare quello che ricordano, attenuando così lo stress dei ricordi dolorosi. La scoperta della produzione di questa specifica proteina nel cervello che potrebbe aiutare a proteggere le persone dalla "troppa ansia" e dare agli organismi l´aiuto di cui hanno bisogno per gestire gli eventi negativi della vita è un risultato rivoluzionario di questo studio. "Lo stress quotidiano "riforma" il cervello, le cellule nervose cambiano morfologia, numero di connessioni con le altre cellule e modo di comunicazione con gli altri neuroni," spiega il dott. Robert Pawlak, docente di neuroscienza presso l´Università di Leicester e uno degli autori dello studio. "Nella maggior parte dei casi queste risposte sono adattative e benefiche: aiutano il cervello a gestire lo stress e dare forma a una reazione comportamentale adeguata." Il dott. Pawlak però continua dicendo che in caso di uno stress grave, le cose potrebbero sfuggire al controllo. "La capacità del cervello di tamponare è esaurita e le cellule nervose dell´ippocampo - una zona del cervello responsabile dell´apprendimento e della memoria - cominciano a non funzionare bene, non comunicano efficacemente con le altre cellule e mostrano segni di malattia," aggiunge. "Una strategia che piace particolarmente alle cellule del cervello per gestire lo stress è cambiare la forma dei minuscoli processi che normalmente usano per scambiare informazioni con altri neuroni, chiamate spine dendridiche." Le dimensioni delle spine possono essere di appena 1/1000° di millimetro, così come le loro forme. I ricercatori hanno confrontato spine lunghe, che gli esperti chiamano spine "sottili", nel caso dei bambini: non solo queste spine sono mobili, ma sono anche curiose. Queste spine cambiano frequentemente forma e hanno un ruolo fondamentale nei nostri processi di apprendimento. Quando le spine imparano, maturano, diventano a forma di fungo e hanno connessioni stabili. Non solo non cambiano partner, ma amano anche stare tranquille. "Le spine a fungo ci aiutano a ricordare cose che abbiamo imparato una volta ma non è una cosa sempre positiva," sottolinea il dott. Pawlak. "Sarebbe meglio dimenticare in fretta alcuni eventi molto stressanti o possono avere come conseguenza disturbi ansiosi. Non c´è una costante lotta di forze nel nostro cervello per mantenere il giusto equilibrio di spine sottili e a forma di fungo - come dire quanto ricordare e quanto invece dimenticare," aggiunge. "Abbiamo identificato una proteina che il cervello produce in risposta allo stress in modo da ridurre il numero di spine a fungo e quindi ridurre l´ansia legata a eventi stressanti. Questa proteina, lipocalina-2, normalmente non viene prodotta, ma la sua fabbricazione aumenta drasticamente in risposta allo stress nell´ippocampo. Quando abbiamo aggiunto la lipocalina-2 ai neuroni in coltura nel modo in cui avviene in situazioni di stress, i neuroni hanno cominciato a perdere le loro "spine di memoria", quelle mature a forma di fungo. L´identificazione della lipocalina-2 come nuovo elemento che il cervello usa per aiutarci a gestire lo stress è un importante passo avanti. Ci stiamo avvicinando alla decifrazione dei meccanismi molecolari dello stress che, se non funzionano correttamente, possono portare a malattie psichiatriche legate allo stress. Oltre un terzo della popolazione umana è affetta da disturbi psicologici e mentali legati allo stress, dicono i ricercatori, che adesso hanno in programma di determinare se i meccanismi che hanno identificato possono essere usati per informare strategiche cliniche per gestire i disturbi ansiosi e la depressione. Per maggiori informazioni, visitare: University of Leicester: http://www2.Le.ac.uk/  Pnas: http://www.Pnas.org/    
   
   
INVECCHIAMENTO: STUDIO RIVELA CHE UNA VITA ATTIVA ASSICURA PIÙ ANNI DI QUALITÀ  
 
Bruxelles, 7 novembre 2011 - Un nuovo studio condotto da ricercatori svedesi ha dimostrato che una regolare attività fisica riduce il rischio di soffrire di depressione in età avanzata. Sulla rivista Health Psychology, il team dell´Università di Göteborg spiega come le loro scoperte dimostrano che la motivazione autodeterminata e la competenza percepita sono fattori importanti per convincere gli anziani a praticare più esercizio fisico. I risultati sono basati su uno studio di 17.500 anziani con un´età media di 64 anni, provenienti da tutta Europa. I dati provengono dal grande studio sulla popolazione Share ("Survey of health, ageing and retirement"), finanziato dall´Ue, che è stato inizialmente in parte finanziato con 2.758.630 euro nell´ambito dell´area tematica "Qualità della vita e gestione delle risorse viventi" del Quinto programma quadro (5º Pq) della Commissione europea. Share è ormai una componente fondamentale dello Spazio europeo della ricerca; nel 2008 è stato selezionato come uno dei progetti da attuare nel Forum strategico europeo sulle infrastrutture di ricerca (Esfri), uno strumento strategico per sviluppare l´integrazione scientifica dell´Europa e rafforzare la sua proiezione internazionale. Dalla sua concezione nel 2002, è stato fornito un ulteriore finanziamento per il progetto dalla Commissione europea attraverso il tema "Infrastrutture di ricerca" del sesto e settimo programma quadro (rispettivamente 6° Pq e 7° Pq ), permettendo al progetto di sopravvivere e continuare a raccogliere dati. Magnus Lindwall dell´Università di Göteborg commenta sui risultati del suo team: "Non sappiamo ancora con certezza quale sia il rapporto causale tra l´attività fisica e la depressione. Ciò che è chiaro è che le persone anziane che sono fisicamente attive sono meno depresse, ma livelli più elevati di depressione possono anche portare a meno esercizio fisico, e questo suggerisce che ci sia un´influenza reciproca. Questo studio è uno dei primi a guardare sia a come l´attività fisica influenza la depressione futura e viceversa, e come i cambiamenti nell´attività fisica sono associati a cambiamenti nella depressione nel corso del tempo". Con la popolazione europea che sta invecchiando, gli studi come questo sono essenziali per sostenere le raccomandazioni dei governi sull´uso dell´attività fisica come misura preventiva contro una cattiva salute mentale negli anziani. Se la depressione tra gli anziani impedisce loro di essere fisicamente attivi, questo ha un effetto a catena sull´intero sistema sanitario. Magnus Lindwall continua: "Una questione importante alla quale i ricercatori dovevano rispondere era quella di cosa motiva le persone anziane ad essere fisicamente attivi. Le moderne teorie motivazionali propongono, per esempio, che gli individui che si sentono competenti, che possono prendere decisioni autonome e avere libertà di scelta, che sentono che le relazioni sociali sono legate all´esperienza dell´attività fisica, presentano una forma di motivazione all´esercizio più interna che controllata. Questa forma di motivazione, a differenza di un forma esterna di motivazione non autodeterminata, è anche associata con il mantenimento a lungo termine di una regolare attività fisica, che migliora anche le prospettive degli effetti positivi che l´attività fisica può avere a livello sia fisico che mentale. In questo momento stiamo sviluppando e testando un programma strutturato per aumentare la motivazione all´attività fisica fra gli anziani, basata su teorie che oggi godono di un forte sostegno da parte della ricerca". L´indagine Share è un database multidisciplinare e transnazionale di microdati sulla salute, sullo stato socio-economico e sulle reti sociali e familiari di oltre 45.000 individui dai 50 anni in su. Lo studio iniziale è stato svolto nel 2004 e ha visto il contributo di dati da Austria, Belgio, Danimarca, Francia, Germania, Grecia, Italia, Paesi Bassi, Spagna, Svezia e Svizzera. Nel 2005 e 2006 sono stati aggiunti dati della Repubblica ceca, Israele e Polonia; l´Irlanda è entrata per la seconda ondata di raccolta dati, che ha avuto luogo nel 2006 e 2007. La terza ondata di raccolta dati - intitolata Sharelife - ha avuto luogo nel 2008-2009 ed era concentrata sulle storie di vita degli intervistati. Sharelife collega i microdati individuali sulla vita intera degli intervistati con i macrodati istituzionali relativi al welfare. Questo significa che i ricercatori possono utilizzare i dati per valutare l´effetto complessivo degli interventi dello stato sociale sulla vita degli individui e formulare raccomandazioni politiche. Il questionario Sharelife copre tutti i settori importanti della vita degli intervistati, compresi il partner e i figli, la casa e il lavoro, e domande dettagliate sull´assistenza sanitaria e la salute. Per maggiori informazioni, visitare: Università di Göteborg http://www.Gu.se/english    
   
   
LIQUIDATE LE SOMME PER LE AZIENDE SANITARIE ED OSPEDALIERE CALABRESI  
 
Catanzaro, 7 novembre 2011 - Il settore ragioneria della Regione Calabria ha liquidato la somma di 243.513.477 euro in favore delle Aziende Sanitarie e Ospedaliere della quota del servizio sanitario regionale a destinazione indistinta, prevista per il mese di ottobre 2011. L’importo è stato così ripartito: 204.585.810 euro per le Aziende Sanitarie Provinciali, 38.927.667 per le Aziende Ospedaliere. “La nuova stagione per la sanità calabrese che l’amministrazione guidata dal Governatore Scopelliti ha inaugurato – ha affermato l’Assessore Regionale al Bilancio e alla Programmazione Nazionale e Comunitaria, Giacomo Mancini - conduce ad un sistema sanitario efficiente e funzionale nel pieno rispetto dei conti. E’ per questo – ha spiegato - che tra le priorità della Giunta c’è quella di garantire l’erogazione nel rispetto della tempistica prevista dalle norme, delle risorse necessarie per offrire ai calabresi servizi e assistenza ad Aziende Sanitarie e Aziende Ospedaliere per offrire ai calabresi servizi e assistenza”.  
   
   
AUTISMO, PARTE IN BASILICATA IL PROGETTO “PRIMA PIETRA”  
 
Potenza, 7 novembre 2011 - Scoprire l’autismo in una fase precocissima e poi intervenire con cure appropriate. E’ la ‘mission’ di “Prima Pietra”, un progetto nato a Messina e che presto, e per conto della Fondazione Stella Maris Mediterraneo, sarà operativo in Basilicata. “Prima Pietra” è l’acronimo di “Programma di ricerca, Integrazione, Miglioramento, Assistenza e formazione Per l’Innovazione dei servizi E delle Tecnologie di Riabilitazione dell’Autismo”. Il progetto, presentato questa mattina all’Auditorium dell’Azienda Ospedaliera San Carlo di Potenza, ha visto la partecipazione, tra gli altri, al tavolo dei relatori, del presidente della Regione Vito De Filippo e dell´assessore alla Salute, Sicurezza e solidarietà, Servizi alla persona e alla Comunità, Attilio Martorano. Punto di riferimento in Basilicata sarà l’Unità operativa di “Neuropsichiatria infantile” dell’Asm, diretta dal dr. Carlo Calzone, che si occuperà della costituzione di un Centro clinico pilota, dove saranno presi in carico dieci bambini – dai diciotto ai trenta mesi - affetti dal disordine dello spettro autistico, e della formazione del personale e dei pediatri coinvolti nel progetto. “Prima Pietra”, progetto unico nel suo genere, applica il modello Denver per l’intervento terapeutico precoce dei disturbi dello spettro autistico, inserito, però, in un ambiente tecnologico interattivo e tele riabilitativo. Il Modello Denver classico prende in considerazione tutte le abilità evolutive della prima infanzia: linguaggio, gioco, interazione sociale e attenzione condivisa, come anche l’imitazione, le abilità motorie, l’autonomia e il comportamento. La particolarità del Modello, spesso assente in altri, è quella di porre l’accento anche sulla qualità della relazione, delle emozioni e della responsività e sensibilità dell’adulto. Fulcro del progetto è una piattaforma interattiva e teleriabilitativa, predisposta dal Cnr che consente ai genitori di essere sempre assistiti al proprio domicilio in modalità multimediale da un’equipe di medici e psicologi, in modo da monitorare la risposta del bambino e modulare gli interventi durante il percorso terapeutico. “Prima Pietra” è frutto del lavoro sinergico di clinici, ricercatori, psicologi e operatori della riabilitazione dell’Istituto di Fisiologia Clinica (Ifc) del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr), dell’Irccs Fondazione “Stella Maris”, della Fondazione “Stella Maris Mediterraneo” attraverso le Aziende sanitarie di Potenza e Matera quali soci fondatori, dell’Università di Pisa, dell’Azienda sanitaria provinciale di Messina e del Policlinico di Messina.  
   
   
GEOTERMIA: DAI RISULTATI DELLO STUDIO ARS AGLI INTERVENTI  
 
Firenze, 7 novembre 2011 – Approfondire gli studi epidemiologici e al tempo stesso rinforzare gli interventi di prevenzione per le patologie individuate attraverso lo studio dell’Agenzia Regionale di Sanità della Toscana condotto nei comuni geotermici: questi gli obiettivi della seconda fase del “Progetto geotermia”. Il piano, che sarà finanziato dalla Regionetoscana con 150mila euro, sarà avviato grazie al coordinamento stretto tra assessorati regionali all’ambiente e alla sanità e le Aziende sanitarie. Le Asl di Siena, Grosseto e Pisa si attiveranno da subito per elaborare specifici piani di salute per approfondire alcuni elementi di criticità che, pur nel quadro epidemiologico generale rassicurante, sono emersi dalla ricerca condotta da Ars e a supporto saranno chiamati specialisti e medici di Medicina generale. Verrà incrementata anche l’attività degli ambulatori endoscopici e di prevenzione dei tumori, in particolare dello stomaco e del colon-retto, saranno potenziate le attività di diagnosi precoce e di adesione della popolazione all’invito allo screening. Raccogliendo anche spunti emersi dagli incontri con i cittadini, gli epidemiologi studieranno più in profondità l’eccesso di malattie respiratorie acute e croniche e dei problemi urinari, in particolare nell’area amiatina, anche ricostruendo storie cliniche e di stili di vita del passato. “Si tratta di un piano di salute mirato alla realizzazione di interventi fattibili e di dimostrata efficacia – spiega l’assessore regionale al diritto alla salute Daniela Scaramuccia -, che coinvolge il lavoro di molti operatori sanitari locali e ricercatori”. Intanto, Francesco Cipriani, direttore dell’Ars, l’Agenzia Regionale di Sanità, che ha condotto lo studio e proseguirà con gli approfondimenti, chiarisce alcuni punti: “Prima di tutto le percentuali, che fanno apparire gigantesco ciò che in numeri assoluti è piccolo”, dice Cipriani. Lo studio sui residenti nelle aree getoremiche ha mostrato, tra gli altri risultati, anche un numero di decessi per tubercolosi tra i maschi nel periodo 2000-2006 di quasi sei volte maggiore (566,7%, per la precisione) rispetto ai loro coetanei toscani residenti in aree non geotermiche. “Se andiamo a vedere di quanti casi realmente si sta trattando – osserva Cipriani -, passando cioè dalle percentuali ai numeri assoluti, si vede che l’accesso del 566% è sostenuto da 8 casi di decessi per tubercolosi in sette anni: in pratica, poco più di un caso all’anno, rispetto ai circa 0,2 casi all’anno attesi sulla base della mortalità regionale. Numeri modesti, che l’espressione percentuale accentua e drammatizza significativamente. Ciò non toglie che l’eccesso esista – afferma il direttore dell’Ars – L’esperienza epidemiologica insegna che occorre però molta prudenza nell’interpretazione di indicatori statistici basati su poche osservazioni. Negli approfondimenti avviati e in corso saranno meglio evidenziati proprio i limiti di queste interpretazioni”. Un ultimo commento, molto importante, di Francesco Cipriani: “L’eccesso di tubercolosi – informa l’epidemiologo – non è in queste aree inatteso. Va infatti di pari passo con l’eccesso rilevato di pneumoconiosi, che è malattia tipicamente professionale, dovuta ad esposizione cronica a polveri, e qui attribuibile, con ogni probabilità, al lavoro in miniera. Sappiamo da sempre che la pneumoconiosi predispone e si accompagna alla tubercolosi. Dunque l’eccesso di Tbc è con ogni probabilità conseguenza dell’eccesso di pneumoconiosi. E forse anche in parte dovuta ad una maggior precisione nella certificazione diagnostica di queste patologie da parte dei medici con esperienza in aree minerarie”.  
   
   
FIRENZE, PERCORSO SENOLOGICO: DUE NUOVI MAMMOGRAFI IN ARRIVO  
 
 Firenze, 7 novembre 2011 – Due nuovi mammografi digitali di ultima generazione in arrivo in questi giorni per potenziare le unità mobili e migliorare ulteriormente il percorso senologico in tutta l’area fiorentina. L’arrivo dei mammografi è contemporaneo a una delibera, approvata di recente dalla giunta, sulla “revisione dell’offerta integrata di mammografia in screening ed extra screening nell’area metropolitana fiorentina”. Tra le novità contenute nella delibera, la completa revisione della mappa delle mammografie, divise in screening ed extra screening: la prima lista fa capo unicamente a Ispo (Istituto per lo studio e la prevenzione oncologica), la seconda unicamente al Dipartimento interaziendale di radiodiagnostica, con piena sinergia e osmosi professionale, garantita dalla lettura a distanza delle mammografie e dalla mobilità dei professionisti tra le varie sedi “Dal marzo scorso abbiamo avviato il nuovo percorso senologico nell’aera fiorentina – dice l’assessore al diritto alla salute Daniela Scaramuccia – Le tre aziende Ispo, Careggi e Asl 10, superando la logica della frammentazione, hanno messo in sinergia e integrazione le loro professionalità. Per garantire a tutte le donne le stesse opportunità e equità di accesso anche nel momento della chirurgia, della terapia integrata, della ricostruzione chirurgica e della riabilitazione. Il percorso senologico così strutturato diventa un esempio di interaziendalità, di appropriatezza organizzativa, di attenzione per la qualità e la sicurezza delle cure, di alta formazione ed eccellenza didattica e professionale”. Il nuovo percorso senologico nell’area fiorentina ha preso il via l’8 marzo scorso. In quell’occasione l’assessore Scaramuccia annunciò tutte le novità: call center mammografico, l’arrivo di due nuovi mammografi, l’unificazione dell’offerta di senologia clinica delle tre aziende Ispo, Careggi, Asl 10, grazie a un protocollo siglato dalle tre aziende, con l’obiettivo di offrire alle donne che risiedono nell’area metropolitana un nuovo percorso assistenziale. Ora, l’arrivo dei due mammografi e il varo della delibera danno ulteriore sostanza a questo percorso, che prevede la totale presa in carico della donna, dal momento dell’orientamento verso il tipo di controllo mammografico da effettuare, alle eventuali indagini per sospette patologie, fino a garantire, attraverso lo stesso canale, l’eventuale trattamento chirurgico, ricostruttivo, curativo, riabilitativo e di follow up. Nella delibera si prevede come eventualità futura anche l’ampliamento della fascia di età per lo screening mammografico. Attualmente, lo screening viene offerto a tutte le donne di età compresa tra 50 e 69 anni. In prospettiva, sarà esteso in questo modo: età 45 anni, a chiamata; fascia 46-49 anni ad accesso spontaneo; età 70 anni a chiamata. L’attuale dotazione tecnologica per gli screening consiste in: 3 unità mobili; un mammografo a Villa delle Rose; un mammografo in viale D’annunzio. Dal 30 gennaio 2012 ci saranno anche un mammografo a Figline Valdarno e uno a Borgo San Lorenzo. Per le attività extra screening: un mammografo, che a febbraio-marzo 2012 sarà spostato da viale Amendola allo Iot. Come già annunciato nel marzo scorso, è stata costituita un’unica struttura chirurgica interaziendale, Breast Unit di Area metropolitana, con un’agenda unica, per ottimizzare i tempi di attesa ed evitare doppioni e sovrapposizioni. L’offerta chirurgica sarà distribuita tra le due sedi di Careggi e Santa Maria Nuova: in entrambe sarà garantita la chirurgia plastica ricostruttiva della mammella nelle diverse tecniche possibili. Il percorso, avviato come di area metropolitana fiorentina, vede fin da subito aggregata con le stesse caratteristiche di unitarietà professionale anche la Asl 4 di Prato , che offre quindi il terzo polo chirurgico sulla medesima lista operatoria” Il call center mammografico. Il call center, lo ricordiamo, utilizza il numero verde oncologico già in funzione dal novembre 2009. Il numero verde – 800880101 – è attivo 7 giorni su 7, dalle 8 alle 20. Gli operatori possono interfacciarsi sia con la segreteria screening che con le agende metropolitane.  
   
   
SANITÀ; PRESIDENTE MARINI, ”VISIONE RAGIONIERISTICA DELLA SANITÀ VA SUPERATA, MODELLO UMBRO DI QUALITÀ”  
 
 Perugia, 7 novembre 2011 - "Le ricerche presentate oggi ci permettono di affrontare la questione centrale della sanità nel nostro Paese e nella nostra regione. Ci offrono spunti su come salvaguardare il sistema sanitario nazionale e con esso il diritto di accesso dei cittadini in modo universalistico a questo servizio, in un quadro di scarsità di risorse finanziare progressivamente in diminuzione". E´ quanto ha affermato la presidente della Regione, Catiuscia Marini, il 4 novembre concludendo i lavori del seminario svoltosi questa mattina a Perugia, in occasione del quale è stato illustrato lo studio su "L´innovazione organizzativa in sanità: analisi del modello umbro e strumenti per il cambiamento", realizzato da alcuni ricercatori delle Università degli Studi di Perugia e Roma. "Pur essendo il modello del servizio sanitario umbro da tutti riconosciuto di qualità e virtuoso, ritengo che vi siano ancora margini di miglioramento - ha detto la presidente - Soprattutto in considerazione della sempre minor corrispondenza della dotazione finanziaria del Fondo sanitario nazionale con il fabbisogno effettivo per garantire ai cittadini un´adeguata risposta alla domanda di salute. Per ciò che riguarda la nostra regione l´esperienza dell´aziendalizzazione oggi impone una riflessione ed una sua revisione, soprattutto al fine di tenere insieme la fase di gestione del servizio con quella della programmazione". Per la presidente Marini se un limite si deve evidenziare dell´esperienza umbra, "che va superato", è quello di un sistema che ha spesso determinato una sorta di competitività tra aziende: "dobbiamo operare affinché vi sia un modello che sia cooperativo e non competitivo tra aziende - ha detto - pensando all´appropriatezza delle risposte da dare a tutta la comunità regionale in termini di servizio sanitario". La presidente si è quindi soffermata sul tema delle risorse finanziarie: "Posto che negli ultimi anni il Fondo è stato incrementato sempre in misura nettamente inadeguata rispetto al fabbisogno, quello delle minori risorse è però un dato con il quale dobbiamo fare i conti. Voglio dire però, e lo afferma chi governa una delle regioni più virtuose in quanto a conti in ordine in sanità, che la qualità di un sistema sanitario non si misura solo in termini di equilibrio di bilancio, pur essendo questa la pre-condizione". "Purtroppo - continua - negli ultimi anni questa ´visione´ un po´ troppo ragionieristica della sanità è stata esasperata. Ma così si rischia di perdere di vista il tema centrale e cioè come garantire l´adeguatezza dei livelli essenziali di assistenza, anche in relazione alle disponibilità finanziarie. E´ un po´ questa la sfida che è di fronte a noi oggi". Partendo dalla situazione e dall´analisi del sistema sanitario umbro la presidente ha affermato che anche da noi vi sono ancora margini di miglioramento. "Dobbiamo ulteriormente rendere efficiente l´intero sistema - ha detto - favorendone la sua ulteriore semplificazione e fare scelte di politica sanitaria che ci facciano recuperare efficienza e realizzare economie, a partire dalla politica degli acquisti, alla farmaceutica e alla logistica. In tutto questo il tema dell´ingegneria istituzionale del sistema, dell´organizzazione e del numero delle aziende deve essere il punto di caduta, e non di avvio di questo percorso". Infine, riferendosi al ruolo dei privati in sanità, la presidente ha ricordato come "esso debba essere, come avviene in Umbria, complementare ed integrativo, non sostitutivo a quello pubblico".  
   
   
ESUBERI NEL SISTEMA SANITARIO DEL PIEMONTE  
 
Torino, 7 novembre 2011 - Intervento dell’assessore alla Sanità, Paolo Monferino, sul problema degli esuberi del sistema sanitario piemontese: “Ribadisco che la ripartizione tra personale sanitario e non sanitario presenta alcuni importanti squilibri. Non è appropriato, infatti, che su un totale di 58mila dipendenti circa, il 30% sia personale non sanitario. Al di là di pratiche utilizzate spesso opinabili in ambito di assunzioni, una parte della ragione di questo squilibrio sta nella polverizzazione del numero di aziende sanitarie sparse sul nostro territorio: maggiore è il numero delle aziende, maggiore è anche il numero delle funzioni di tipo amministrativo e tecnico che si rendono necessarie. In un contesto di un minor numero di aziende , uno degli obiettivi del nostro Piano sanitario, sarà possibile una significativa razionalizzazione di tali attività, evitando molte duplicazioni inutili”. “Tale processo - aggiunge Monferino - consentirà di poter significativamente ridurre il numero del personale non sanitario e di liberare risorse economiche che potranno in parte essere reinvestite nel rafforzamento e potenziamento del personale sanitario. Questo ci consentirà di affrontare meglio, oggi ma ancor di più in futuro, problematiche quali gestione delle riabilitazioni, lungodegenze, cronicità, Parkinson e Alzheimer, patologie che stanno notevolmente crescendo in una popolazione che, per fortuna, continua ad invecchiare”.  
   
   
LA REGIONE MARCHE ALLA 2A CONFERENZA NAZIONALE SULLA RICERCA SANITARIA DI CERNOBBIO. IL DIRETTORE RUTA PRESIEDE LA SEZIONE SULLA MEDICINA MOLECOLARE ALLA PRESENZA DI RICERCATORI INTERNAZIONALI.  
 
Ancona, 7 Novembre 2011 - La Regione Marche partecipa alla 2a Conferenza nazionale sulla ricerca sanitaria di Cernobbio, promossa dal ministero della Salute. Il direttore del dipartimento Salute e Servizi sociali, Carmine Ruta, presiede la sessione sulla Medicina molecolare e partecipa, come relatore, alla sessione dedicata alle ricadute applicative delle nuove scoperte mediche nel campo delle nanotecnologie e delle biotecnologie La manifestazione, in programma a Cernobbio (Co) il 7 e 8 novembre 2011 presso il Centro congressuale Villa Erba, e` il piu` importante momento di approfondimento e confronto istituzionale - alla presenza di ricercatori di fama internazionale e del ministro della Salute, Ferruccio Fazio - sugli indirizzi di sviluppo e sulle modalita` di rilancio della Ricerca sanitaria italiana. Verra` dibattuto, in particolare, il tema delle collaborazioni pubblico-privato e approfonditi i modelli di trasferimento dei risultati della Ricerca all``industria e alla societa` anche attraverso l``analisi di esperienze di successo realizzate in altri paesi europei ed extraeuropei. ´La partecipazione, da protagonista, delle Marche ´ evidenzia Ruta ´ e` dovuta al suo riconosciuto ruolo in campo sanitario, con l´elaborazione di un sistema regionale in grado di creare valore aggiunto e non di generare solo spese. Nel panorama nazionale la nostra regione si pone tra quelle piu` virtuose sia per efficienza, grazie all´equilibrio economico-finanziario sanitario, in virtu` delle manovre economiche e organizzative adottate dalla Regione negli ultimi anni, sia per l´efficacia e la qualita`. Le Marche permangono al primo posto in Italia per i bassi tassi di mortalita`, con servizi che la pongono tra le primi regioni per l´erogazione dei Livelli essenziali di assistenza (Lea), a fronte di una spesa sanitaria per assistito minore di 118 euro rispetto alla media nazionale´. Risultati positivi, secondo Ruta, che vanno pero` consolidati attraverso progetti innovativi che coinvolgano tutto il territorio. ´La partecipazione alla Conferenza di Cernobbio si muove in questa direzione - sottolinea Ruta - Consente di mettere a frutto azioni gia` attivate, a partire dalla Conferenza svoltasi lo scorso anno, che si ripercuoteranno sull´intero sistema regionale, facendo delle Marche una regione leader, capace di attirare investimenti che permetteranno di trainare lo sviluppo economico e creare nuove realta` imprenditoriali nella Regione Marche. Poiche` scarsi sono gli strumenti di finanziamento a disposizione del mondo della ricerca sanitaria nella nostra realta`, la Regione sta costruendo un accordo di collaborazione con Fondazioni nazionali e internazionali capaci di promuovere lo sviluppo dell´innovazione nel campo della ricerca´.  
   
   
PREMIO BASILE 2011 ALLA SCUOLA UMBRA DI AMMINISTRAZIONE PUBBLICA ED ALL’AZIENDA OSPEDALIERA DI PERUGIA  
 
Perugia, 7 novembre 2011 –La Scuola Umbra di Amministrazione Pubblica e l’Azienda Ospedaliera di Perugia hanno ricevuto nei giorni scorsi il Premio Speciale Innovazione per l´Evoluzione Metodologica Premio Basile 2011” insieme al conferimento di una Segnalazione di Eccellenza. L’ambito riconoscimento è stato raggiunto con la partecipazione alla selezione nazionale del Premio Filippo Basile per la formazione nella Pubblica Amministrazione, con il progetto “Palestra del miglioramento rapido in sanità”. Il premio, istituito in ricordo di Filippo Basile funzionario dell’assessorato Agricoltura e Foreste della Regione Sicilia ucciso dalla mafia il 5 luglio 1999 a Palermo, giunto quest’anno alla decima edizione e indetto dall’Associazione Italiana Formatori (Aif), si propone di valorizzare e diffondere le migliori esperienze formative realizzate dalla Pubblica Amministrazione per lo sviluppo delle Risorse Umane e per il miglioramento concreto dei servizi offerti alla persona ed ai cittadini. Al progetto di formazione, fortemente voluto dalla Scuola di Villa Umbra, dalla Regione e dall’Azienda Ospedaliera di Perugia, che prevedeva dopo un primo incontro di inquadramento teorico cinque giornate di formazione sul campo, hanno partecipato un gruppo di operatori provenienti da tutte le aziende sanitarie dell’Umbria. I partecipanti tra medici ed infermieri sono stati: Mario Capruzzi, Domenico Tazza, Daniele Torroni, Gianpaolo Doricchi, Nicola Ramacciati dell’ Azienda Ospedaliera Perugia; Luciano Sordini, Asl 1 Umbria; Francesco Borgognoni, Asl 2 Umbria; Francesca Gori, Asl 3 Umbria; Luigi Rinaldi, Asl 4 Umbria; Orietta Rossi, Azienda Ospedaliera Terni. L’esperienza è stata resa possibile grazie alla collaborazione e disponibilità dell’Azienda Ospedaliera di Perugia ed in particolare del Pronto Soccorso dell´Ospedale Santa Maria della Misericordia di Perugia, che ha permesso alla sanità umbra di sperimentare un modello organizzativo basato sulle logiche dell’organizzazione snella (Lean organization) che si sta diffondendo a livello mondiale, anche in ambito sanitario. Il progetto “Palestra del miglioramento rapido in sanità”, coordinato da Veruska Subicini -Responsabile Sezione Sanità e Medicina generale - ha lo scopo di ridurre i tempi di passaggio dei pazienti nel pronto soccorso e soprattutto di gestire in modo efficace gli innumerevoli cosi di codice bianco, incrementare i livelli di efficienza e migliorare la qualità dei servizi al paziente, sia come accoglienza sia come «accompagnamento». Grazie anche alla collaborazione e disponibilità di Mario Capruzzi, direttore del Pronto Soccorso dell’Azienda Ospedaliera di Perugia, il sistema sanitario umbro ha ora a disposizione un nuovo modello che potrà essere applicato anche alle altre Aziende dell’Umbria. Alberto Naticchioni, Amministratore Unico della Scuola, ha espresso tutta la sua soddisfazione. “È un ulteriore premio, in ambito formativo, al nostro impegno. Un riconoscimento che conferma la bontà del percorso intrapreso con l’innovazione del modello organizzativo che, in questo momento di ristrettezza economica, può essere trasferito anche ad altre realtà pubbliche”. La Scuola di Villa Umbra ha ritenuto opportuno dedicare il Premio al dott. Domenico Tazza, componente del gruppo di lavoro, prematuramente scomparso.  
   
   
SLOVENIA, INVESTIMENTI DELLA KRKA IN RICERCA E SVILUPPO  
 
Lubiana, 7 novembre 2011 - Stando a quanto affermato da un report della Commissione europea, la società farmaceutica slovena Krka avrebbe investito nel settore Ricerca e nello Sviluppo ben 90,92 milioni di euro. Secondo l´analisi della Commissione, tale dato porrebbe la Krka all´interno delle prime 1.000 compagnie investitrici nell´Unione europea, portandosi ad un significativo 207° posto. Rispetto all´anno precedente, gli investimenti di Krka nel comparto sono cresciuti di 2,6 milioni di euro.  
   
   
SICILIA: SI´ AL DIRITTO DI INFORMARE MA NEL RISPETTO DELLE REGOLE  
 
 Palermo, 7 novembre 2011 - L´assessore regionale per la Salute, Massimo Russo, interviene a proposito delle polemiche seguite all´inchiesta giornalistica pubblicata dal mensile "S". "Il mensile ´S´ - dice Russo - ha sviluppato una inchiesta di 40 pagine sulla sanita´ senza avvertire l´esigenza, o meglio il dovere professionale, di chiedere alla struttura assessoriale un confronto su fatti e circostanze che vengono invece raccontati in modo parziale e unilaterale: un confronto tanto piu´ necessario visto che lo stesso assessore viene "sbattuto" in prima pagina. Un fatto che non appare corretto e che con la doverosa riservatezza e´ stato portato a conoscenza dell´Ordine dei Giornalisti solo per sapere se sono ravvisabili "gli estremi di violazione dei piu´ elementari comportamenti deontologici della professione giornalistica". Nella richiesta non e´ stato minimamente messo in dubbio il diritto di informazione che poi e´ anche un sacrosanto dovere degli organi di stampa, da svolgere pero´ nei modi previsti dalla legge. E dinanzi a quella che appare una violazione di elementari doveri deontologici ho chiesto di sapere se una persona che firma una delicata indagine giornalistica abbia effettivamente i titoli per farlo secondo quanto prevede la normativa vigente; normativa che puo´ anche non piacere - e personalmente mi piace poco specialmente nella parte che prevede il reato di esercizio abusivo della professione giornalistica - ma che certamente va rispettata. Invece la testata online "Livesicilia" ("Russo, esposto all´ordine: indagate su quei cronisti") e il quotidiano "La Repubblica" edizione di Palermo ("Denuncia una giornalista, Russo nella bufera") presentano la vicenda con titoli largamente fuorvianti dalla realta´ dei fatti". "Sembra quasi - aggiunge Russo - che chiedere il rispetto delle regole costituisca un misfatto: dispiace, ma non sorprende, che su questa vicenda siano gia´ stati espressi commenti da parte di alcuni esponenti politici che per fini strumentali e demagogici, pur senza conoscere i dettagli della vicenda, hanno parlato impropriamente di "censura", di atti di "intimidazione" o di toni offensivi. C´e´ evidentemente chi utilizza a convenienza i concetti di regole e di legalita´ e perfino di antimafia, sventolandoli fieramente nei convegni pubblici e in certi salotti per poi magari dimenticarsene talvolta dinanzi ai fatti concreti che richiedono proprio il rispetto e l´applicazione delle regole, anche le piu´ elementari". "Non ho scheletri nell´armadio - conclude Russo - e non mi sottraggo al pubblico confronto che rientra nei miei doveri di pubblico amministratore ma non ritengo utile ne´ corretto che l´opinione pubblica possa essere negativamente influenzata da un´inchiesta giornalistica quantomeno parziale e influenzata da un evidente pregiudizio. Un confronto - nel caso specifico neanche chiesto dalla testata - sarebbe stato sufficiente a smentire in modo palese il contenuto di certe accuse. Sarebbe stato anche sufficiente tenere nella doverosa considerazione i dati riportati in modo trasparente nel "Libro Bianco" pubblicato pochi mesi fa o nella documentazione depositata all´Ars in occasione della recente mozione di censura. Chiariremo nei tempi e nelle sedi opportune tutte le gravi imprecisioni e le falsita´ pubblicate ma resta evidente il gravissimo danno di immagine provocato a questa amministrazione che invece, pur fra mille difficolta´, continua a ricevere attestati di stima a livello ministeriale per l´opera di risanamento avviata e ovviamente non ancora conclusa".  
   
   
2501 VEICOLO ADAMANTINO MILANO, 9 NOVEMBRE-9 DICEMBRE 2011  
 
 Milano, 7 novembre 2011 - Dal 10 novembre al 10 dicembre 2011 The Don Gallery ospita sui white walls del suo spazio di via Cola Montano 2501, uno dei pionieri dell´urban art italiana, con Veicolo Adamantino, una mostra che trae ispirazione dal Buddhismo tibetano Ghelupa. A dare il titolo alla mostra è il Vajraiana, il Veicolo Adamantino, una pratica Buddhista Mahayana che dona all´uomo saggezza, padronanza fisica e psichica e la liberazione dal dolore, una liberazione che si raggiunge solo tramite l´illuminazione, stato di coscienza oltre la vita e la morte, già presente in noi stessi sepolto, ma con cui bisogna ritornare in contatto. Nei lavori presentati in mostra l´artista omaggia questa filosofia orientale, che da sempre lo accompagna. Colori cangianti a base alcolica, opere di grandi dimensioni e una pittura fortemente espressiva e gestuale riportano negli spazi della galleria tutta l´energia e l´intensità di Vajrapani, una divinità Buddhista caratterizzata da continuo movimento, tensione e potenza, forte di un´energia che assoggetta i demoni interiori. Ed è proprio Vajrapani che è presente, seppure celato tra le opere in mostra. Presente ma apparentemente invisibile, individuabile solo grazie a uno sguardo concentrato e attento, uno sguardo intenso, lucido, rapido, mai affrettato, proprio come Vajrapani. Ritrovare un tempo per l´osservazione, lasciandole un margine sufficientemente ampio perchè si trasformi in contemplazione, permette di rientrare in contatto con sé stessi. In questo senso i lavori dell´artista diventano un vero e proprio attivatore della creatività dello spettatore: le opere si fanno vive, le macchie di colore assumono forme e significati nuovi, cambiando a seconda della percezione di chi le guarda. Un´interiorità evolutasi negli anni vissuti in un ambiente Buddhista, arricchitasi sui banchi della Bauhaus di Weimar in Germania, resa vibrante dagli anni di writing trascorsi nei depositi dei treni di Milano e dall´energia solare San Paolo del Brasile, dove ha dipinto con gli esponenti di spicco della street art brasiliana. Questa è la peculiarità sfaccettata di 2501, che fonde una ricerca filosofico-intimista con l´attitudine diretta e incisiva che caratterizza l´attività artistica in strada. Questi due aspetti integrati nella ricerca dell´artista contribuiscono alla costruzione di un particolarissimo rituale del dipingere, un momento in cui l´impeto della gestualità tipico dell´azione nel public space incontra la meditativa pratica filosofica Buddhista. Dipingere allora diventa un vero e proprio rito di passaggio, una porta concettuale per avere accesso al proprio mondo interiore fatto di energia e quiete, di spazi mentali. Spazi ricolmi di energia giocosa e solare, come quella emanata dalle sue opere annegate nel colore. Spazi permeati dal silenzio meditativo, espresso nelle carte in cui 2501 con il pennello ha tracciato delicati intarsi di china. Entrambi i supporti su cui l´artista lavora sono il risultato di un processo di ricontestualizzazione della tradizione delle tangke tibetane - composizioni pittoriche realizzate su lino bardato di seta e parte del background di 2501, che comprende la filosofia Buddhista tibetana e le sue pratiche. Ed è proprio questo bagaglio culturale che ha fatto si che l´atto del dipingere per l´artista divenisse mezzo di riflessione e introspezione, tramutandosi in rituale. In mostra da The Don Gallery 2501 presenta un´enorme opera aperta costituita ad oggi da oltre cento disegni, ma in continuo ampliamento, un che rientra in Italia dopo esser stata presentato alla Black Book Gallery di Denver negli Stati Uniti, un trittico di acetati di grandi dimensioni, una serie di chine stese con pennino su carta, un´installazione site specific per lo spazio di Matteo Donini e un video realizzato in collaborazione con Alice Schillaci. 2501 (Milano, 1981) Vive e lavora tra Milano, Berlino e San Paolo del Brasile. L´esordio è come writer sui treni e sui muri della sua Milano a 14 anni. Da quel momento l´artista non ha mai smesso di dipingere. Parte della sua formazione un diploma in Montaggio alla Civica Scuola di Cinema del capoluogo lombardo e un master di Visual Communication alla nuova Bauhaus di Weimar in Germania. Grazie a Studio Bici parteciperà come aiuto montatore alla realizzazione di Racconti di guerra di Mario Amurra, film vincitore del David di Donatello nel 2005 e selezionato al Festival del Cinema di Berlino. A 20 anni l´artista si trasferisce per un anno a San Paolo del Brasile, dove lavora come graphic designer e collabora con alcune Ong insegnando a dipingere ai bambini delle favelas. L´incontro con i maggiori esponenti della scuola di graffitismo Sud Americana, tra cui Os Gemeos, Herbert Baglione, Highraff e Zezaõ, sarà fondamentale nel dare una nuova direzione alla tecnica pittorica dell´artista. Oltre alle mostre e agli interventi murali realizzati in tutto il mondo, l´artista è presente anche in alcune pubblicazioni chiave della bibliografia internazionale dedicata alla street art, dal celebre Street Logos di Tristan Manco, in cui compare con l´alias Robot Inc, a The Art of Rebellion 2 di Christian Hundertmark. Lasciatosi alle spalle il progetto Robot Inc, l´artista avvia una nuova fase del suo percorso con 2501, portando avanti una ricerca che integra graffiti, pittura su tela, acetato, scultura e video. E sarà proprio un suo video, Mask, ad essere proiettato in Time Square a New York in occasione della vincita del Metropolis Art Prize 2009, presieduto da un giuria costituita da Isabella Rossellini, Cedar Lewisohn curatore della mostra Street Art realizzata alla Tate Modern di Londra nel 2008, Lee Wells curatore di Multi-channel Video Installation, inaugurato allo State Hermitage Museum di San Pietroburgo in Russia nel 2008 e da Howard Halle editor di Time out New York. 2501 è tra i pionieri della street art tricolore ed ha partecipato alle prime mostre del genere nella penisola, da Urban Edge ad Arte Impropria, che hanno portato in Italia alcuni degli esponenti di spicco di questa corrente artistica internazionale.