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Notiziario Marketpress di Lunedì 08 Ottobre 2012
NUOVE VARIANTI GENETICHE FANNO AUMENTARE IL RISCHIO DI CANCRO PEDIATRICO  
 
Bruxelles, 8 ottobre 2012 - Ricercatori provenienti da Italia a Stati Uniti hanno scoperto due varianti genetiche che fanno aumentare il rischio di neuroblastoma, un cancro pediatrico. Questa scoperta è stata fatta usando una tecnologia automatica per gli studi di associazione di tutto il genoma (Gwas) sul Dna di migliaia di soggetti. Lo studio ha ampliato efficacemente le nostre conoscenze su come i cambiamenti genetici possono rendere un bambino vulnerabile a questo tipo di cancro della prima infanzia e causare il progredire del tumore. Il neuroblastoma è una malattia lunga e debilitante che è associata a una scarsa sopravvivenza a lungo termine e colpisce circa 0,18 persone su 10.000 nell´Unione Europea, l´equivalente di circa 9.100 persone. È il più comune tumore solido al di fuori del cervello nei bambini, i sintomi sono rappresentati da debolezza, dolore alle ossa, perdita di appetito e febbre. In molti casi è presente alla nascita ma viene diagnosticato in seguito quando il cancro si è diffuso in altre parti del corpo e il bambino comincia a presentare i sintomi della malattia. "Abbiamo scoperto varianti comuni nei geni Hace1 e Lin28b che fanno aumentare il rischio di sviluppare un neuroblastoma. Per il Lin28b, queste varianti sembrano anche contribuire al progredire del tumore una volta formatosi," ha detto l´autore principale Sharon J. Diskin, dottore di ricerca, ricercatrice nel campo del cancro pediatrico presso l´Ospedale pediatrico di Philadelphia. "Hace1 e Lin28b sono entrambi geni conosciuti per essere legati al cancro, ma questo è il primo studio che li collega al neuroblastoma." La dott.Ssa Diskin e i suoi colleghi, tra cui l´autore anziano, John M. Maris, dottore in medicina, direttore del Centro di ricerca del cancro infantile dell´Ospedale pediatrico, hanno pubblicato lo studio online su Nature Genetics. Il neuroblastoma colpisce il sistema nervoso periferico e di solito appare come un tumore solido nel petto o nell´addome. Rappresenta il 7% di tutti i tipi di cancro infantili e tra il 10 e il 15% di tutte le morti di cancro nell´infanzia. Il team di ricerca ha condotto uno Gwas e ha confrontato il Dna di 2.800 malati di neuroblastoma con quello di quasi 7.500 bambini sani. Hanno scoperto due comuni varianti genetiche associate al neuroblastoma, entrambe nella regione 6q16 del cromosoma 6. Una variante è all´interno del gene Hace1, l´altra nel gene Lin28b. Hanno effetti opposti: Hace1 funziona come un gene soppressore del tumore, ostacolandolo, mentre il Lin28b è un oncogeno e guida lo sviluppo del cancro. Lo studio ha mostrato che una bassa espressione di Hace1 e un´alta espressione di Lin28b sono collegate alla minore sopravvivenza dei malati. Per studiare ulteriormente il ruolo del gene, i ricercatori hanno usato strumenti genetici per diminuire l´attività di Lin28b e hanno mostrato che questo inibiva la crescita di cellule di neuroblastoma nella coltura. Questa nuova ricerca si basa su lavori precedenti e Gwas svolti dai ricercatori dell´Ospedale pediatrico che implicano altre comuni varianti genetiche come oncogeni del neuroblastoma. Come in questo studio, queste varianti genetiche mostrano un effetto a doppia canna, che dà inizio al cancro e provoca la sua progressione. "Oltre ad ampliare le nostre conoscenze sulla componente ereditaria della predisposizione al neuroblastoma, pensiamo che questa ricerca possa suggerire nuove terapie," ha aggiunto la dott.Ssa Diskin. "I nostri studi di follow-up si concentreranno su come potremmo intervenire sulle vie biologiche di questi geni per sviluppare cure più efficienti." Attualmente nell´Ue, esistono diverse medicine autorizzate per la cura del neuroblastoma. Le cure per il neuroblastoma comprendono la chirurgia, la chemioterapia (medicine per curare il cancro) e la radioterapia (trattamento con radiazioni). Per maggiori informazioni, visitare: Agenzia europea per i medicinali http://www.Ema.europa.eu/    
   
   
LE CELLULE IMMUNITARIE NELLE "MANIGLIE DELL´AMORE" IN GRADO DI FORNIRE L´IMMUNITÀ CONTRO L´OBESITÀ  
 
Bruxelles, 8 ottobre 2012 - Un borsista di ricerca Marie Curie, insieme a un team di ricercatori internazionali, ha scoperto un potenziale alleato nella lotta contro l´obesità. Si tratta di un tipo di cellula immunitaria antitumorale che si trova nelle nostre "maniglie dell´amore" e ci protegge contro l´obesità e la sindrome metabolica che porta al diabete. I loro risultati indicano che le cellule iNkt (invariant natural killer T-cells), che sono di vitale importanza per l´immunità, vanno perse quando le persone diventano obese, ma possono essere ripristinate attraverso la perdita di peso. In seguito alla loro scoperta sono stati in grado di dimostrare che le terapie che attivano le cellule iNkt potrebbero aiutare a gestire l´obesità, il diabete e le malattie metaboliche. I loro risultati sono stati pubblicati sulla rivista Immunity. L´obesità è una preoccupazione crescente in seno all´Unione europea. Le statistiche mostrano che il 10-30 % degli adulti sono affetti da obesità, mentre il 30-70% sono in sovrappeso. Al contempo, il numero di neonati e bambini in sovrappeso nella Regione europea dell´Organizzazione mondiale della sanità (Oms) è aumentato costantemente nel periodo 1990-2008; il 60% dei bambini che sono in sovrappeso prima della pubertà saranno sovrappeso nell´età adulta. L´obesità infantile è stata associata a fattori di rischio per la salute per le malattie cardiovascolari, il diabete di tipo 2, problemi ortopedici, disturbi mentali, scarso rendimento a scuola e bassa autostima. Statistiche come queste sottolineano l´importanza della ricerca concernente i metodi per combattere l´obesità. Stando ai risultati della ricerca condotta dalla borsista Marie Curie dott.Ssa Lydia Lynch del Trinity College Dublin, dal prof. Donal O´shea, endocrinologo presso il St Vincent´s University Hospital, e dalla prof.Ssa di immunologia comparata Cliona O´farrelly, del Trinity, le cellule iNkt sono state scoperte nel grasso umano omentale, che fino ad ora era stato considerato raro negli esseri umani. Il grasso omentale è lo strato tissutale che si trova sotto i muscoli dello stomaco, comunemente denominato pancia della birra o maniglie dell´amore. "Abbiamo poi trovato una vasta popolazione di cellule iNkt nel tessuto adiposo di topi", ha detto la dott.Ssa Lynch, che grazie alla borsa di ricerca Marie Curie ha avuto l´opportunità di lavorare con professori assistenti di medicina alla Harvard Medical School (Hms) e leader nel settore della ricerca Nkt. "Ora abbiamo individuato il ruolo di queste cellule nella regolazione del peso corporeo e dello stato metabolico, probabilmente attraverso il controllo dell´infiammazione nel tessuto adiposo." Questa non è stata la loro unica scoperta. Hanno anche scoperto che un lipide chiamato alfa-galactosylceramide (Agc) può portare ad un notevole miglioramento del metabolismo, perdita di peso e a malattia del fegato grasso, così come all´inversione del diabete mediante un rafforzamento delle cellule che sono state esaurite. La dott.Ssa Lynch ha seguito questa linea di ricerca dal 2007, quando ha lavorato con il prof. Donal O´shea presso la Obesity Clinic del St Vincent´s University Hospital a Dublino, concentrandosi sul sistema immunitario dei pazienti obesi. "Sapevamo che non solo i pazienti obesi hanno una maggiore incidenza di infarti e di diabete di tipo 2 rispetto ai soggetti magri, ma sviluppavano anche più infezioni rispetto ai non-obesi," ha detto. Le analisi effettuate su campioni di sangue di pazienti hanno rivelato che sia le cellule Nkt che le cellule iNkt erano diminuite. Studi successivi del tessuto grasso da un gruppo di pazienti obesi che avevano perso peso dopo la chirurgia bariatrica hanno dimostrato che le cellule iNkt erano risalite a livelli normali. Basandosi su ciò che era già noto, la dott.Ssa Lynch e i suoi colleghi del Bidmc, del St Vincent University Hospital e del Trinity College di Dublino hanno condotto una serie di esperimenti sugli animali per testare la loro ipotesi che le cellule iNkt svolgono un ruolo nella regolazione del tessuto adiposo e proteggono contro lo sviluppo di infiammazione e della sindrome metabolica. I professori Marco Exley e Cliona O´farrellyn hanno descrito un gran numero di cellule iNkt nel tessuto epatico umano e dei topi. Il gruppo della dott.Ssa Lynch doveva verificare che, come gli esseri umani, anche i topi ospitavano queste cellule nel grasso, ed è esattamente ciò che hanno trovato. "Ne abbiamo trovate moltissime", ha detto la dott.Ssa Lynch. Avendo trovato quello che stava cercando, la squadra ha poi fatto seguire ai topi una dieta ricca di grassi e ha studiato l´esito. "Come per i soggetti umani che avevamo studiato in precedenza, gli animali hanno perso le loro cellule iNkt quando sono diventati obesi," ha commentato la Lynch. "Appena li abbiamo tolti da questa dieta e rimessi a seguire una dieta normale con livelli di grasso standard, hanno perso peso e le loro cellule iNkt sono aumentate." Partendo da questo gli autori hanno quindi deciso di capire meglio il ruolo preciso delle cellule iNkt esaminando due ceppi di topi, che sono entrambi carenti di cellule iNkt, e un gruppo di topi di controllo, tutti a un regime ricco di grassi. Benché tutti gli animali siano diventati obesi, i topi con carenza di iNkt sono ingrassati del 30 per cento in più rispetto agli animali di controllo e hanno sviluppato l´equivalente murino di diabete di tipo 2 in sole sei settimane. I topi avevano anche livelli di trigliceridi notevolmente aumentati, cellule lipidiche più grandi e la malattia del fegato grasso. Nella fase successiva, gli autori hanno rimosso cellule iNkt da un topo normale e le hanno iniettate in topi obesi carenti di Nkt. "Abbiamo effettivamente invertito il diabete e, anche se i topi hanno continuato a seguire una dieta ricca di grassi, hanno perso uno o due grammi di peso [il peso normale di un topo è di 20-25 grammi] e presentato una serie di caratteristiche che suggeriscono un´infiammazione ridotta, una migliore sensibilità all´insulina, trigliceridi e leptina inferiori, e adipociti di dimensioni ridotte", ha osservato la dott.Ssa Lynch. Infine, per vedere se il pool ridotto di cellule rimanenti iNkt nell´obesità potesse essere attivato per migliorare il metabolismo, gli scienziati hanno testato l´aGc, un lipide noto per attivare cellule iNkt. Essi hanno scoperto che negli animali obesi la somministrazione di una singola dose di aGc causava un notevole miglioramento del metabolismo e della malattia del fegato grasso, la perdita di gran parte del peso acquisito e l´inversione del diabete. "L´agc è stato testato in studi clinici per il trattamento di alcuni tipi di cancro, tra cui il melanoma, e si è dimostrato sicuro, producendo pochi effetti collaterali negli esseri umani," ha detto il prof. Exley. "Finora l´effetto della stimolazione Nkt, sia tramite aGc o con altri mezzi, sulla perdita di peso, l´obesità e la malattia metabolica non è stato studiato e potrebbe fornire una nuova strada per il trattamento dell´obesità e della sindrome metabolica, che hanno ormai raggiunto proporzioni epidemiche in tutto il mondo". Per maggiori informazioni, visitare: Trinity College Dublin: http://www.Tcd.ie/  Immunity: http://www.Sciencedirect.com/science/journal/ 10747613  
   
   
SCIENZIATI RUSSI HANNO CREATO UNA LENTE A BASE DI RESINA CHE SALVA L’OCCHIO  
 
Lecce, 8 ottobre 2012 - Una grande scoperta che potrebbe rivoluzionare la cura e le strategie di riabilitazione degli occhi nel caso di ustioni o traumi. È questo quanto annunciato da un equipe di medici di Kemerovo, città nella Siberia Occidentale, che hanno realizzato delle speciali lenti per la cura degli occhi che per ora non trovano simili apparati nel resto del mondo e che Giovanni D’agata fondatore dello “Sportello dei Diritti” si augura che superino in fretta le prove cliniche per essere diffuse anche nel resto del mondo. Per mezzo di questa nuova tecnologia, a detta degli scienziati russi, si potrà ridurre di ben 5 volte il tempo necessario per la cura da traumi ed ustioni. In apparenza sono normali lenti a contatto, ma risultano composte da resine a scambio ionico che sono speciali sostanze assorbenti che trovano già un ampio uso in medicina, industria alimentare e farmacologia. Tali tipi di resine hanno la capacità di assorbire rapidamente numerosi tipi di sostanze tossiche e di bloccare la proliferazione degli agenti ustionanti e l’azione patogena delle tossine, dei virus e delle cellule batteriche. Poiché gli occhi sono organi delicatissimi, la cosa più importante è di eliminare nel più breve tempo possibile la sostanza nociva per prevenire l’infiammazione che potrebbe causare come conseguenza un affievolimento o addirittura la perdita della vista. Se tale tipo di nuova lente viene applicata all’occhio del paziente già nelle operazioni di primo soccorso, l’azione della sostanza aggressiva potrà essere assai limitata. I prossimi 18 mesi saranno dedicati alle prove cliniche poiché si tratta di un prodotto per uso medicale al fine di renderne possibile l’autorizzazione alla commercializzazione. Se supereranno i test, per Giovanni D’agata diventeranno quasi certamente una indispensabile dotazione per chi si occupa di soccorso: dai medici ai militari che lavorano sul luogo degli incidenti, in località calamitate e in zone dei conflitti armati.  
   
   
E-HEALTH, LOMBARDIA: NOTEVOLI RISPARMI IN SANITÀ  
 
Capri, 8 ottobre 2012 - Si chiama ´E-health´. È la sanità digitale e il suo sviluppo permette un enorme risparmio per lo Stato e le Regioni, offrendo inoltre ai cittadini servizi migliori, efficienti e trasparenti. La Lombardia sta investendo molte energie in questa partita, come ha confermato l´assessore alla Semplificazione e Digitalizzazione Carlo Maccari, intervenuto il 4 ottobre a Capri in occasione del Forum ´Italia Smart - Between´, appuntamento che ogni anno raduna enti pubblici e imprese per parlare di Ict (Information and Communication Technology). In qualità di rappresentante delle Regioni nella Cabina di Regia sull´Agenda Digitale Italiana, Maccari ha coordinato il seminario ´Sanità digitale, un percorso obbligato´. Notevoli Risparmi Dal Digitale - "La sanità - ha commentato Maccari - rappresenta di gran lunga la voce di spesa più gravosa per i bilanci delle Regioni e proprio per questo investire in tecnologia per la sua gestione è una priorità, se si vogliono utilizzare al meglio le risorse per le prestazioni ai pazienti". Maccari ha illustrato l´esempio lombardo, dove attorno al Siss (Sistema Informativo Socio Sanitario) si sta costruendo una sempre più articolata rete in cui medici di famiglia, farmacie e strutture ospedaliere e assistenziali pubbliche e private dialogano in tempo reale, mettendo il cittadino al centro del sistema. Laboratorio Lombardia - Il Siss coinvolge l´intera ´filiera´ dalla sanità regionale, con 9,98 milioni di lombardi (99% del totale) che, grazie alla Carta Regionale dei Servizi, sono presenti nell´anagrafe sanitaria con dati certificati, elaborabili da un unico grande network composto da 7.900 medici di famiglie, 2.600 farmacie, 35 aziende ospedaliere, 15 Asl e più di 2.500 enti erogatori privati, di cui circa 400 di assistenza sanitaria e circa 2.100 di carattere socio assistenziale. Nel 2011, in Lombardia sono state emesse 86 milioni di prestazioni elettroniche (oltre l´80% del totale), con oltre 3,1 milioni di prenotazioni multicanale attraverso call center, farmacie e internet. Il 90% dei documenti clinici (referti, radiografie, verbali di ricovero e dimissione, atti del pronto soccorso) è stato inoltre erogato in formato elettronico, per un totale di 16 milioni di documenti. I dati sono in continuo aumento: nel 2012 la consultazione ´on line´ dei referti da parte degli operatori ha toccato i 2,8 milioni di contatti, 32% in più rispetto allo stesso periodo del 2011. Arriva La ´My Page´ - "Il lavoro dei prossimi mesi - ha proseguito Maccari - ci porterà ad aprire ancora di più il sistema al cittadino, che diventerà il centro dei servizi di e-health, andando in questo modo a sfatare l´immagine che fa di ogni utente un semplice ´portatore di dati´". Per la fine di quest´anno è infatti prevista la disponibilità on line di una pagina personale, a cui ogni lombardo potrà accedere autenticandosi con la propria Crs. All´interno di essa potrà consultare il proprio Fascicolo Sanitario Elettronico e, grazie alle evoluzioni oggi in fase di studio, disporre di un vero e proprio ´taccuino´ dove inserire dati utili al monitoraggio del proprio stato di salute. Inoltre, in una ´timeline´ verrà aggiornata in tempo reale la storia sanitaria di ciascuno, con date, appuntamenti, visite, ricoveri, prestazioni, anch´essa visibile a tutti coloro che sono coinvolti nella cura. "Questo percorso - ha concluso Maccari - aggiunge un altro importante mattone alla costruzione dell´Agenda Digitale Lombarda, che diffonde in rete le conoscenze e le tecnologie oggi già ampiamente disponibili per migliorare la Pubblica Amministrazione e la qualità della vita di ciascuno".  
   
   
IMPOTENTE, TIMIDO E INSODDISFATTO DI FARMACI E SPECIALISTI ECCO L’IDENTIKIT DEL MASCHIO EUROPEO IN CRISI CON IL SESSO  
 
Torino, 8 ottobre 2012 – Vive il proprio disagio con imbarazzo, non si fida di medicinali e dottori e soprattutto non si cura. È l’identikit dell’uomo europeo in crisi con il sesso. Lo rivela il National Health and Wellness Survey, una ricerca internazionale che è stata presentata per la prima volta in Italia al Congresso della Società Italiana di Andrologia che si è svolto il 4 ottobre a Torino. “È uno dei più grandi studi sulla sessualità maschile – afferma il prof. Giorgio Franco, dell’Unità di Urologia e Tecniche mini invasive al Policlinico Umberto I di Roma –. Nel 2011 sono sati intervistati 28.511 maschi adulti nelle cosiddette big five europee (Italia, Francia, Spagna, Inghilterra e Germania), che hanno compilato test psicometrici sulla qualità della vita, la produttività lavorativa e, naturalmente la loro vita sessuale”. Che continua a essere scossa dalla presenza di uno ‘spettro’ sempre più inquietante. “È lo spettro dell’impotenza – continua il prof. Franco - che ha colpito, nei sei mesi precedenti l’intervista, ben 21 dei 125 milioni di abitanti delle più popolose nazioni europee, pari al 17%. E c’è una novità: l’epidemia non riguarda solo i vecchi. Tra i primi nel mondo, lo studio rivela che anche tra i giovani il fallimento è in agguato: ne soffre 1 ragazzo su 20 dai 18 ai 39 anni. Numeri assai più alti rispetto alle precedenti statistiche”. La ricerca scientifica è riuscita, nel tempo, a dare una risposta concreta a queste esigenze. “Da anni fortunatamente abbiamo rimedi farmacologici efficaci per il trattamento di questa patologia, che riguarda oltre tre milioni di italiani – sottolinea il prof. Franco –. Tra questi l’innovazione più recente è rappresentata dal vardenafil orodispersibile, che coniuga rapidità d’azione, una grande discrezione e praticità d’utilizzo. Presenta un assorbimento rapido a livello della mucosa orale, che ne fa aumentare la biodisponibilità. Inoltre, si è liberi di assumere la compressa in ogni momento, anche dopo un pasto abbondante, in quanto l’assorbimento non viene influenzato dal cibo”. Lo studio si è soffermato sulle caratteristiche sociali degli impotenti europei: gli impotenti fanno meno esercizio fisico (6.1 volte al mese contro le 7 dei “sani”) e per conseguenza sono assai più di frequente sovrappeso e obesi (72.5% contro il 56.4%). E sono assai più frequentemente fumatori. “La fotografia è stata scattata nel 2011 – continua il prof. Franco –. Un anno fa solo il 48% degli impotenti (circa 10 milioni di persone) dichiarava di aver consultato il medico: ciò significa che la maggioranza sta ancora aspettando il miracolo della guarigione dall’impotenza senza far nulla. Ma la cosa più allarmante è che il 68% degli impotenti europei dichiarava di non fare uso dei tre potenti farmaci per l’erezione, anche se prescritti dal medico. Mancava quindi qualcosa”. Lo studio National Health and Wellness Survey verrà ripetuto il prossimo anno per verificare se la nuova formulazione orodispersibile di vardenafil sia stata capace di migliorare il gradimento dei pazienti nei confronti del trattamento farmacologico della disfunzione erettile. “ La De– conclude il prof. Franco – viene vissuta in silenzio e solitudine dagli uomini perché rappresenta un problema che mina la propria autostima e l’immagine di sé. Per questo, otto persone su dieci non ne parlano col medico. Stiamo inoltre assistendo ad un importante cambiamento delle relazioni interpersonali, soprattutto quelle di coppia. I tradizionali ruoli, maschile e femminile, sono in continua trasformazione. Oggi l’uomo desidera essere all’altezza di una donna sempre più esigente e non vuole sentirsi sminuito”.  
   
   
AGENDA DIGITALE: IERI IL DECRETO DEL GOVERNO, OGGI LA SANITA’ VENETA RISPONDE: GIA’ PRONTI PER DUE TERZI. IL PUNTO A MESTRE PARTENDO DALL’ANAGRAFE UNICA REGIONALE. SBUROCRATIZZAZIONE REALE PORTA MENO COSTI E DISAGI PER I CITTADINI.  
 
Venezia, 8 ottobre 2012 - “Ieri il Governo nazionale ha dato il via all’agenda digitale in Italia; oggi la sanità veneta risponde: siamo già pronti per due terzi del cammino e di questo siamo orgogliosi”. Lo ha detto l’assessore regionale alla sanità Luca Coletto, intervenendo il 5 ottobre all’Ospedale dell’Angelo di Mestre al convegno con il quale tecnici, esperti e dirigenti delle Ullss e Aziende Ospedaliere venete hanno fatto il punto sulle caratteristiche e l’operatività dell’Anagrafe Unica Regionale. “L’anagrafe Unica è già operativa – ha aggiunto Coletto - già oggi 4 milioni e mezzo di veneti possono scaricare sul pc di casa i propri referti grazie al progetto ‘Escape’, procede a passi spediti il progetto ‘Doge’ per la messa in rete dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta sul territorio, a luglio abbiamo dato il via alla realizzazione del fascicolo sanitario digitale che conterrà tutta la storia clinica di ogni cittadino, e che sarà a disposizione del cittadino stesso e di ogni medico al quale dovesse rivolgersi anche per la prima volta. Il tutto si traduce in meno burocrazia, meno costi, meno disagi sia per il servizio sanitario regionale che per il cittadino. 70 milioni di euro l’anno si risparmiano già con Escape; attorno ai 200 milioni saranno i risparmi che si otterranno quando andrà a regime il fascicolo sanitario digitale. Una spending review virtuosa, che taglia la burocrazia e la carta, ma non i servizi”. L’anagrafe Unica al centro dell’attenzione oggi consente la gestione su tutto il territorio di pressochè tutta la parte amministrativa del rapporto tra cittadino e struttura. Ogni utente è conosciuto in tutte le Ullss e Aziende e anche se si presenta per la prima volta in una struttura provenendo da fuori non è più un “estraneo”. Attraverso questo sistema si possono ad esempio gestire tutte le pratiche di esenzione per patologia e reddito e la scelta o il cambio del medico di famiglia, le variazioni di residenza, nonché tutti i rapporti amministrativi tra cittadino e struttura. “L’anagrafe – ha spiegato il segretario regionale per la sanità Domenico Mantoan che ha chiuso i lavori – è l’architrave dell’intero sistema: il Veneto sta costruendo un edificio digitale solido ed efficiente, perché siamo partiti dalle fondamenta e, passo dopo passo, stiamo arrivando al tetto”. Riguardo alla realizzazione del fascicolo sanitario elettronico per ogni cittadino, Coletto ha annunciato che il Consorzio Arsenàl.it tra le Ulss venete per l’informatizzazione “è già al lavoro”. “Puntiamo – ha detto l’assessore – a renderlo operativo congiuntamente alla riforma della medicina territoriale con la nascita delle aggregazioni di medici di medicina generale per fornire il servizio alla gente 7 giorni su 7 e, ovunque possibile, 24 ore su 24. In questo senso, l’importanza del fascicolo è evidente, perché così, anche se l’utente troverà disponibile nell’aggregazione non il suo medico di famiglia ma un collega che incontra per la prima volta, questo professionista potrà conoscere in tempo reale tutta la storia clinica del paziente che si trova ad assistere”.  
   
   
OSTEOPOROSI: OGNUNO È RESPONSABILE NEL PREVENIRLA  
 
 Bolzano, 8 ottobre 2012 - L´osteoporosi è uno dei temi del 1° Forum diagnostico sulle malattie dell´invecchiamento in programma il 12 ottobre 2012 presso l´Accademia Cassa di Risparmio, in via Cassa di Risparmio a Bolzano. L´iniziativa è stata presentata nella mattinata di oggi (4 ottobre). L´ass. Alla sanità Richard Theiner snocciolando le cifre dell´incidenza dell´osteoporosi in provincia di Bolzano, ha ricordato come ogni cittadino sia responsabile nell´attività di prevenzione in primo luogo con uno stile di vita sano. Come ha ricordato l´ass. Theiner in Alto Adige il 27 per cento degli assistiti presentano malattie croniche, fattore questo che corrisponde all´80 per cento della spesa sanitaria. In particolare le persone colpite da osteoporosi in provincia di Bolzano sono 40.000 ed ogni anno si verificano 4.500 fratture all´anca. Il prof. Markus Herrmann del Laboratorio Centrale di Patologia Clinica dell´Ospedale di Bolzano ha posto in evidenza come sia importante per i cittadini conoscere i fattori di rischio, quali la carenza di vitamina D ed uno stile di vita sedentaria. Importante anche l´esposizione al sole. In Alto Adige, come ha riferito, nei mesi invernali il 70 per cento degli adulti presentano una bassa concentrazione di vitamina D nelle ossa, mentre, in estate tale percentuale recede al 30 per cento. Diagnosi e trattamento precoce rivestono grandissima importanza nel successo della terapia contro l´osteoporosi: l´attività sportiva (rigenerazione delle ossa, migliora il controllo e la coordinazione muscolare, aiutando a prevenire le cadute), esposizione al sole (aiuta a fissare il calcio nelle ossa), alimentazione sana (cibi e bevande ricche di calcio, vitamina D e proteine, sostanze di cui lo scheletro ha bisogno per migliorare la propria stabilità). Hanno un sicuro effetto protettivo sulla salute dell´osso. All´età di 50 anni, una donna su tre e un uomo su cinque rischiano di vedere il loro scheletro diventare sempre più fragile. L´esperta Cristina Tomasi, ha fatto presente come l´osteoporosi non sia una malattia solo dell´anziano, anzi ha riferito come tra i pazienti vi siano persone anche molto giovani (ulteirori fattori di rischio sono, infatti, anche celiachia, intolleranza al lattosio o le conseguenze di trattamenti antitumorali). Rafforzando le affermazioni dell´ ass. Theiner, ha detto che è necessario assumersi la responsabilità della propria salute sottolineando il ruolo dell´informazione ai fini della prevenzione. Basti pensare che a fronte di una donna su tre (un uomo su cinque) che in menopausa è colpita da osteoporosi, solo una su due sa di esserne affetta. Secondo Tomasi la terapia è l´ultimo cardine nella scaletta della prevenzione. Parlando di diagnosi è emerso che se finora solo a Bolzano strutture ospedaliere pubbliche e private sono dotate di strumentistica all´avanguardia per la diagnosi dell´osteoporosi, entro il Natale 2012 lo sarà anche l´Ospedale di Merano. Il primario del reparto di Geriatria dell´Ospedale di Merano, Christian Wenter, parlando dell´incidenza dell´osteoporosi in persone anziane ha riferito che oltre i tre quarti delle fratture da osteoporosi avvengono in persone sugli 85 anni di età e che, secondo le previsioni, questo avverrà ben cinque volte in più nei prossimi anni, inducendo una situazione al limite della gestibilità. Da qui l´importanza di minimizzare il rischio. In questa direzione, come ha proseguito, si inserisce il progetto "Mara" per Il Miglioramento dell´Assistenza nelle Residenze per Anziani, un progetto nazionale coordinato dal prof. Marco Trabcchi, uno tra i più noti maestri della Geriatria italiana. I primi esiti progettuali sono stati pubblicati. Il progetto ed il volume saranno presentati a fine novembre a Lagundo.  
   
   
CONVEGNO PET THERAPY PSICOMOTORIA: TERAPIA E ATTIVITÀ ASSISTITA CON ANIMALI IN VALLE D’AOSTA  
 
 Aosta, 8 ottobre 2012 - L’assessorato della sanità, salute e politiche sociali e il Comune di Verrayes in collaborazione con l’Azienda Usl della Valle d’Aosta, informano che venerdì 12 ottobre 2012, a partire dalle ore 15.00, ad Aosta nel Salone di Palazzo regionale, si svolgerà il Convegno Pet Therapy psicomotoria: terapia e attività assistita con animali in Valle d’Aosta. L’evento vuole illustrare e diffondere un metodo di lavoro, elaborato dopo anni di esperienza da un’equipe multidisciplinare dell’Associazione Italiana Pet Therapy Società Cooperativa sociale Arl, circa le terapie e le attività di psicomotricità assistita con gli animali. Saranno inoltre esaminati alcuni casi clinici che termineranno con discussioni e confronti, dai quali scaturiranno informazioni sulla Pet Therapy Psicomotoria. Sarà inoltre presentato il primo centro nazionale di Pet therapy psicomotoria che nascerà in Valle d’Aosta. L’incontro è aperto a tutti, nello specifico alle diverse figure professionali in ambito medico-sanitario, riabilitativo, educativo, socio- assistenziale, etologico e veterinario che lavorano e collaborano con strutture ed enti pubblici e privati. Il Convegno sarà aperto con i saluti dell’Assessore alla sanità, salute e politiche sociali, Albert Lanièce, dal Direttore generale dell’Azienda Usl Valle d’Aosta Carla Stefania Riccardi e dal Sindaco del Comune di Verrayes, Erik Lavevaz, e proseguirà con gli interventi della psicologa, psicomotricista e Pet terapista Spartia Piccinno, della logopedista e Pet Terapista Alice Traverso, del medico veterinario comportamentalista dell’Associazione Italiana Pet Therapy Massimo Scarzi, e dall’Operatore di Pet Therapy psicomotoria, etologo comportamentalista ed istruttore Cinofilo Maurizio Pagliarini.  
   
   
DOLORE CRONICO: SOLO 1 MEDICO DI FAMIGLIA SU 4 LO MISURA CON REGOLARITA’. ANCORA DIFFUSA L’OPPIOFOBIA  
 
Milano, 8 Ottobre 2012 –Oltre 6 medici di famiglia su 10 ritengono fondamentale un trattamento appropriato del dolore, per garantire al paziente una qualità di vita dignitosa, e dichiarano di aver cambiato il proprio atteggiamento, dopo il varo della Legge 38. Alla prova dei fatti, però, solo 1 su 4 conosce bene la normativa che ha sancito per tutti gli italiani il diritto a non soffrire. Sul fronte dei farmaci, il ricorso agli antinfiammatori non steroidei (Fans) è tuttora frequente, mentre gli oppioidi restano in molti casi un tabù. Nonostante l’aumento della sensibilità nei confronti del tema, il dolore cronico è ancora sottovalutato dal medico di medicina generale o non adeguatamente curato e monitorato. Sono alcuni dei risultati che emergono da una recente indagine svolta dall’Istituto di ricerca Demoskopea per conto del Centro Studi Mundipharma, su un campione di 200 medici di famiglia di tutta Italia(al 79% uomini, di età media pari a 54 anni). Obiettivo della survey: fotografare l’approccio diagnostico-terapeutico al dolore, ma anche il livello di conoscenza della Legge 38 e gli eventuali bisogni formativi delle figure professionali deputate ad acquisire un ruolo sempre più centrale nella rete assistenziale auspicata dalla normativa. Secondo quanto dichiarato dai clinici intervistati, 1 paziente su 3 presenta una condizione di sofferenza cronica, legata soprattutto ad artrosi (93%), mal di schiena o cervicale (93%), ernie (72%) e cefalee (67%); nel 41% dei casi, il dolore è di grado moderato, ma diventa severo per 1 malato su 5. Malgrado il 77% dei medici affermi di misurarne l’intensità durante le visite, soltanto il 26% la monitora sempre; un 23% rivela di non prendere in considerazione questo aspetto, contravvenendo così a quanto stabilisce l’art.7 della Legge, che invita a registrare regolarmente l’intensità del dolore e a verificare con costanza l’efficacia e l’adeguatezza posologica degli eventuali trattamenti antalgici in corso. Ma con quali farmaci i medici di famiglia gestiscono il problema?Conoscendo bene i loro assistiti, tendono a rivendicare la propria autonomia e intervengono sui dosaggi - aumentandoli - o sui principi attivi, personalizzando le terapie, anche in presenza di prescrizioni dello specialista. Per il controllo del dolore cronico di grado moderato, il 61% degli intervistati impiega esclusivamente Fans e paracetamolo; solo un 3% ricorre agli oppioidi (deboli e forti) in monoterapia, mentre il 24% li somministra in associazione agli antinfiammatori non steroidei. Per trattare un dolore severo, si fa uso di Fans e paracetamolo nel 47% dei casi (da soli 11% o in associazione a oppiacei 36%), mediamente per periodi superiori a due mesi, con il conseguente rischio di danni gastrici e cardiovascolari; sale l’impiego di oppioidi (in monoterapia 26% o in associazione 39%) ma 4 volte su 10 si tratta di prodotti transdermici, al contrario di quanto raccomandato dalle Linee Guida, che indicano come prima scelta le formulazioni orali. Consapevole degli effetti collaterali che gli analgesici possono generare e che influiscono sull’aderenza dei pazienti alle terapie, il 58% del campione desidererebbe disporre di farmaci meglio tollerati. Tra i disturbi che i generalisti vorrebbero eliminare: danni gastrici, nausea, stipsi e costipazione; in particolare, il timore di una comparsa di quest’ultima scoraggia talvolta la prescrizione di oppioidi, benché oggi innovative associazioni farmacologiche consentano di risolvere il problema. “Le evidenze scientifiche e la stessa Organizzazione Mondiale della Sanità - spiega Francesco Amato, Presidente Nazionale di Federdolore -riconoscono nei farmaci oppiacei il gold standard per la cura del dolore cronico moderato-severo; spesso, invece, questo viene trattato inappropriatamente con Fans, che andrebbero assunti non oltre i 15 giorni e invece sono impiegati per anni. Benché gli oppioidi siano molto efficaci, il loro uso protratto può essere correlato al rischio di sviluppare disfunzioni intestinali; una nuova associazione di ossicodone e naloxone a rilascio prolungato si è però dimostrata in grado di coniugare efficacia e tollerabilità, garantendo sollievo dal dolore e, contestualmente, prevenendo l’insorgenza della costipazione oppioide indotta. Lo confermano i risultati emersi dalle esperienze cliniche condotte su migliaia di pazienti in tutta Europa”. Nonostante le nuove armi terapeutiche oggi disponibili, l’88% dei clinici dichiara che gli oppioidi sono ancora sottoutilizzati e riscontra resistenze da parte dei colleghi a prescriverli nell’84% dei casi, con punte del 91% nel Centro Italia. All’origine del problema, retaggi culturali e carenze informative della classe medica. Solo il 6% dei generalisti, infatti, ammette di conoscere bene questa classe di farmaci: i meno informati risiedono nel Nord-ovest, dove quasi 1 medico su 5 confessa di saperne poco o nulla. Nel complesso, traspare la diffusa esigenza di una maggiore formazione in proposito, avvertita dall’82% degli intervistati. A farsene carico, dovrebbero essere soprattutto strutture pubbliche, quali Asl (18%) e Ministero della Salute (8%), o case farmaceutiche (18%). E per quanto concerne la Legge 38? Anche in questo caso, la situazione non muta. Solo il 25% dei medici di famiglia dichiara di conoscerla bene; il 39% la conosce soltanto in parte e il 36% ne ha semplicemente sentito parlare. Nello specifico, la maglia nera va al Nord-est, dove i meno informati raggiungono quota 46%; più preparati i clinici del Sud, che sostengono di padroneggiarne i contenuti nel 35% dei casi. Paradossalmente, tra i principali vantaggi apportati dalla normativa, il 42% dei generalisti indica proprio la maggiore facilità di prescrizione dei medicinali a base oppiacea. “Una Legge, per quanto rivoluzionaria, da sola non basta a creare la cultura del corretto approccio al dolore”,commenta Claudio Cricelli, Presidente della Società Italiana di Medicina Generale. “Per ‘educare’ 48.000 medici di famiglia, dovremmo prevedere alcuni milioni di ore/uomo di formazione. Oggi un quarto dei generalisti dichiara di conoscere la Legge 38: lo ritengo un risultato miracoloso, considerando le risorse esigue che abbiamo a disposizione per informarli sui contenuti della normativa e sulle modalità di trattamento del dolore cronico, in uno scenario di spending review e di sostanziale staticità delle Regioni. Quanto abbiamo ottenuto finora, in pochissimo tempo, va nella giusta direzione ed è frutto del lavoro della Commissione Ministeriale e dell’impegno volontaristico di Società Scientifiche, Associazioni di cittadini e aziende farmaceutiche. Per proseguire nel processo di cambiamento intrapreso servono, però, ulteriori sforzi da parte di tutti: del Governo e del Ministero, affinché riservino all’obiettivo di piano maggiori risorse economiche, ma soprattutto delle Regioni, che sono le principali destinatarie e responsabili dell’attuazione della Legge e devono adoperarsi per farla realmente conoscere agli operatori sanitari”.  
   
   
DOLORI MESTRUALI, UN PROBLEMA PER OLTRE 3 MILIONI DI ITALIANE CON LA PILLOLA DI BAYER A BASE DI ESTROGENO NATURALE SI RIDUCONO DEL 75% I DISTURBI  
 
 Roma, 8 ottobre 2012 – Fitte addominali, mal di testa, tensione mammaria, nausea: sono solo alcuni dei disturbi mestruali che colpiscono ogni mese oltre 3 milioni di italiane e che mettono a rischio la loro qualità di vita. A tal punto che ben l’80% delle donne è alla costante ricerca di soluzioni contraccettive che li riducano sensibilmente o li eliminino una volta per tutte. Un obiettivo oggi sempre più facile da raggiungere grazie alla Pillola di Bayer a base di Estrogeno Naturale (l’estrogeno è identico a quello prodotto dalle ovaie della donna), disponibile in Italia dal 2009, e l’unica che combina l’efficacia dell’Estrogeno Naturale a quella del progestinico Dienogest. Proprio i benefici della soluzione contraccettiva più amata dalle nostre connazionali, di cui in questi giorni si celebrano i 3 anni dalla commercializzazione, saranno tra i temi più discussi durante il Xx Congresso Mondiale Figo (International Federation of Gynecology and Obstetrics), dal 7 al 12 ottobre a Roma con la partecipazione di oltre 7.000 esperti internazionali. “I nostri sondaggi – afferma il prof. Francesco Maria Primiero, Professore associato di ginecologia e ostetricia all’Università “Sapienza” di Roma – ci dicono che ogni mese un numero significativo di donne soffre di importanti disturbi mestruali durante i giorni in cui non viene assunta la pillola contraccettiva. Ma un recente studio internazionale ha mostrato che la pillola a base di Estrogeno naturale e progestinico dienogest è in grado di ridurre fino al 75% i dolori addominali e al seno, mal di testa, nausea, vomito e tutti quei problemi tipici del ciclo mestruale”. “I risultati dello studio internazionale Harmony – spiega la prof.Ssa Rossella Nappi, Irccs Fondazione S. Matteo dell’Università degli Studi di Pavia – dimostrano che proprio l’unicità di questa somministrazione con due soli giorni di interruzione, può ridurre significativamente i disturbi: circa il 50% delle donne che assumeva la Pillola di Bayer a base di Estrogeno Naturale vera rivoluzione tre anni fa in Italia, ha mostrato un’importante riduzione dei dolori, rispetto al 30% delle donne che sceglieva un’altra soluzione contraccettiva. Questo grazie alla grande stabilità ormonale garantita per tutta la durata del ciclo. Effetti positivi per le donne che riguardano anche la sfera sessuale. Molte donne che fanno uso di contraccettivi orali combinati – sottolinea la prof.Ssa Alessandra Graziottin, direttore del centro di ginecologia e sessuologia medica del San Raffaele Resnati di Milano – riportano un impatto negativo sulle loro funzioni sessuali, in particolare relativamente a un calo del desiderio sessuale e dell’ eccitazione. Tutto questo ha pesanti conseguenze mediche (aumentano i controlli e l’assunzione di farmaci), psicologiche (ci si preoccupa dell’immagine del proprio corpo), socioculturali (aumento di stress in famiglia e sul lavoro) e relazionali (aumentano i conflitti con il partner). La Pillola di Bayer a base di Estrogeno Naturale e Dienogest ha mostrato in questo senso un profilo particolarmente positivo, non riducendo il desiderio sessuale femminile né tantomeno l’eccitazione. “Una rivoluzionaria opzione contraccettiva che ha aperto nuovi orizzonti e ha rappresentato una svolta per tutte le donne in età fertile: in Italia più di un milione di donne la scelgono ogni anno”. Il segreto della Pillola di Bayer a base di Estrogeno Naturale sta proprio nella combinazione del progestinico e dell’estrogeno naturale, nonché nella particolare somministrazione delle compresse. “Il primo, il dienogest, è un derivato del 19-nortestosterone con una struttura chimica peculiare – continua il prof. Primiero –, mentre il secondo, l’estradiolo valerato, è una novità assoluta in contraccezione orale, capace di ridurre gli effetti indesiderati di origine estrogenica . Estrogeno e progestinico sono stati combinati in un regime unico di tipo quadrifasico, fatto di 26 giorni di somministrazione attiva, con ulteriori due giorni di compresse placebo. Con un più breve intervallo libero da ormoni e grazie al regime dinamico, questa formulazione è in grado di ridurre in modo significativo i sintomi da sospensione”. Una grande novità che ad oggi può vantare un importante supporto scientifico con circa 40 studi clinici condotti in tutto il mondo a sostegno dei suoi peculiari benefici. “Non dimentichiamo – conclude la prof.Ssa Nappi - che è la prima e unica pillola ad aver ricevuto una seconda indicazione, approvata anche in oltre 30 paesi al mondo, per il trattamento dei flussi mestruali abbondanti, disturbo che riguarda circa una donna su due nel nostro Paese”. Ma i vantaggi riguardano anche altri importanti aspetti. “Le donne che durante l’indagine hanno assunto la Pillola di Bayer a base di Estrogeno Naturale - conclude la prof.Ssa Graziottin - hanno mostrato un ricorso significativamente minore ai farmaci antidolorifici durante i 28 giorni del ciclo mestruale rispetto a quelle che optavano per altre opzioni contraccettive. Una nuova e importante opzione contraccettiva in grado di soddisfare le diverse esigenze di ogni tipo di donna”.  
   
   
EMPOLI, “GALILEO”, L’INFORMATIZZAZIONE DELLA CARTELLA CLINICA L’APPLICATIVO È IN USO NEGLI OSPEDALI PER GESTIRE I RICOVERI E LE VISITE AMBULATORIALI  
 
 Empoli, 8 ottobre 2012 - L’asl 11 di Empoli ha avviato da anni un percorso di informatizzazione dei processi aziendali (ivi compresa l’informatizzazione delle cartelle cliniche) con lo scopo di aumentare la sicurezza, la qualità e la continuità delle attività, collocandosi tra le aziende tecnologicamente più avanzate nel panorama nazionale. A promuovere questa evoluzione è l’’attivazione dell’applicativo chiamato “Galileo”. Il processo è iniziato con la fase di informatizzazione dei percorsi di ricovero negli ospedali, e di uno strumento assistenziale fondamentale come la cartella clinica e l’informatizzazione del percorso chirurgico. Questa fase si è recentemente conclusa con successo ed ha previsto anche la formazione in aula di circa 1000 operatori coinvolti nell’uso di Galileo. Il progetto prevede l’estensione dei processi di informatizzazione e digitalizzazione anche ai percorsi ambulatoriali, ovvero a tutta l’attività specialistica svolta sia presso i poliambulatori ospedalieri sia nei vari distretti socio-sanitari. La storia Per migliorare la qualità e l’efficacia dei percorsi ospedalieri e territoriali nel 2009 è stato pubblicato un bando di gara per l’acquisizione di un nuovo sistema informativo clinico (His = Health Information System in linguaggio ‘tecnico’), con l’intento di: - creare una base tecnologicamente avanzata per la digitalizzazione delle cartelle cliniche, sia ospedaliere che ambulatoriali. Questo non è solo un progetto meramente tecnologico, ma rappresenta un indice di qualità nel servizio al cittadino; - integrare i processi ospedalieri migliorando le relazioni tra il reparto di ricovero e gli altri reparti (es. In caso di consulto), nonché tra il reparto e i servizi diagnostici (es. Laboratorio, radiologia, etc…), realizzando percorsi più sicuri ed efficienti ed eliminando, grazie all’uso della firma digitale, i passaggi di documentazione che storicamente avvenivano in modalità cartacea; - realizzare un archivio storico centralizzato di tutti i documenti clinici dei pazienti, consultabile da ogni professionista in modo tale da consentirgli di conoscere gli eventi pregressi del paziente che ha in cura e di acquisire in breve tempo le informazioni necessarie per stabilire il percorso e le modalità di cura appropriati; - garantire una base tecnologica per il collegamento tra l’Asl 11 e il progetto del Fascicolo Sanitario Elettronico recentemente promosso dalla Regione Toscana, che sia in grado di rispettare le normative sulla privacy e che possa, a breve, alimentare il Fse con le lettere di dimissione firmate digitalmente; - informatizzare il percorso chirurgico in modo uniforme per tutte le specialità, in modo da rispettare e monitorare i tempi di attesa imposti dalla recente delibera regionale. La gara è stata vinta dalla ditta Noemalife di Bologna, e prevede l’applicazione del software Galileo a tutti i percorsi ospedalieri e ambulatoriali, per un costo complessivo di circa 750.000 euro (Iva esclusa).  
   
   
BOLZANO: MEDICINALI CARI CONTRO L´EPILESSIA PRESSO LE FARMACIE OSPEDALIERE  
 
Bolzano, 8 ottobre 2012 - Il Servizio sanitario pubblico in Alto Adige,in applicazione di una delibera della Giunta provinciale, provvederà ulteriormente, fino alla fine del 2012, al pagamento dei farmaci Topamax e Keppa per le persone affette da epilessia, ma esclusivamente presso le farmacie ospedaliere se sulla ricetta è riportato che questi non sono sostituibili con altri preparati. Nelle farmacie private deve continuare ad essere pagata la differenza di prezzo per il corrispondente generico, cosí come ha stabilito lo Stato. Noi dobbiamo attuare le disposizioni del Governo Monti "così l´Assessore alla sanità Richard Theiner. L´organo nazionale di controllo Aifa ha creato delle difficoltà riferite all´acquisto di questi due farmaci, quando recentemente stabiliva, che i pazienti che avevano bisogno dei suddetti farmaci Topomax e Keppra, devono accollarsi l´intera differenza di prezzo rispetto al corrispondente generico. Nel caso che un paziente debba cambiare questi due farmaci con un altro, non si puó escludere l´eventualità di un attacco epilettico. Ció è, in questo caso, particolarmente costoso, poiché determina per ciascun farmaco per ogni dosaggio un contributo all´atto dell´acquisto nella misura da 16 fino a 96 euro. Le pazienti ed i pazienti, che vengono però trattati per la prima volta, possono assumere un generico che, è equivalente per qualità e che non comporta il pagamento della differenza di prezzo. Il Dipartimento dell´Assessore alla sanità Theiner il 1.Ottobre ha proposto alla Giunta provinciale di continuare ad offrire gratuitamente i farmaci Topamax e Kreppa e precisamente attraverso la distribuzione diretta nelle farmacie ospedaliere. Premessa indispensabile è che venga clinicamente certificato che entrambi i farmaci non sono sostituibili con altri preparati con gli stessi principi attivi. Questo provvedimento è limitato temporaneamente fino al 31 dicembre 2012, poiché le ditte ridurranno probabilmente i prezzi per entrambi i farmaci. La relativa deliberazione verrà trattata il prossimo lunedì nella seduta della Giunta provinciale dell´8 ottobre. Con la prossima settimana entrambi i farmaci Topamax e Keppra saranno a disposizione presso le farmacie ospedaliere, in quanto l´Azienda sanitaria doveva appositamente comprarli.  
   
   
SANITÀ E AMBIENTE A TARANTO: CHI FA AMMALARE, PAGA  
 
Bari, 8 ottobre 2012 - “Ho parlato nei giorni scorsi di una rivoluzione copernicana rispetto all´adozione del regolamento attuativo della legge regionale sulla valutazione del danno sanitario. Non credo di aver esagerato se considerate che, fino ad oggi, la produzione ed il profitto erano al centro dell´universo industriale: oggi vogliamo stravolgere questo principio ´fordista´ e mettere al centro l´uomo e la sua salute. Non è una cosa di poco conto. Il concetto del ´chi inquina paga´ conosce oggi una nuova declinazione: ´chi fa ammalare paga´, e questo al netto del rispetto dei limiti di emissione che sono il minimo comun denominatore dettato dalle norme in materia ambientale”. Così l´assessore alla Qualità dell´Ambiente Lorenzo Nicastro nella conferenza stampa del 4 ottobre presso l´ospedale Testa di Taranto presentando il regolamento attuativo della legge regionale 21/2012.(...) “Avvertiamo quotidianamente lo sgretolarsi dello stato sociale dinanzi all´erosione di risorse economiche sempre insufficienti e rispetto a questo abbiamo l´obbligo di tutelare il sistema degli ammortizzatori per le fasce più deboli rispetto a questi attacchi. Leggere in termini sociali gli effetti sanitari connessi a situazioni critiche sul piano ambientale è un passaggio ulteriore rispetto alla volontà di alimentare una coscienza ambientale e sanitaria anche all´interno dell´imprenditoria sana di questo paese e della nostra regione. Non vogliamo più ragionare solo in termini di nanogrammi – prosegue Nicastro - ma vogliamo interpretare i dati sanitari, correttamente incastrati in un quadro epidemiologico di causa ed effetto, per socializzare i danni biologici personali e imputarne i costi a chi è causa delle criticità ambientali”. “La nostra scommessa è appunto questa e la proporremo, nelle sedi opportune, perché di questa scelta si possa tener conto anche all´interno della Procedura di Aia in corso. La Regione, come più volte ho avuto modo di dire, ha tutto l´interesse a chiudere nei termini previsti la procedura di Autorizzazione Integrata Ambientale ma, ribadisco, altrettanto pressante è la necessità di avere un provvedimento amministrativo efficace e funzionale sul piano del rischio ambientale e di salute delle popolazioni e dei lavoratori. Su questo terreno – conclude Nicastro – siamo impegnati e desideriamo essere estremamente chiari rispetto al percorso da seguire”.  
   
   
PUGLIA, POLITICHE SOCIALI: SARANNO FINANZIATI I PIANI DI ZONA NONOSTANTE TAGLI STATALI  
 
 Bari, 8 ottobre 2012 - “I livelli di welfare del territorio pugliese, esempio anche a livello nazionale, rischiano di ricevere un duro colpo, a causa della riduzione del flusso di finanziamento nazionale e comunale, ma il nostro impegno è quello di impedire lo smantellamento dei servizi”. Così l’assessore regionale al Welfare Elena Gentile ha presentato il 4 ottobre durante la seduta della Commissione regionale Politiche Sociali la futura programmazione sociale e sociosanitaria. Presenti all’incontro, oltre ai rappresentanti degli organismi interessati (Anci, Upi, Terzo settore, le maggiori sigle sindacali, etc.), i dirigenti regionali Anna Maria Candela e Francesca Zampano. Durante la riunione della commissione regionale, il monitoraggio presentato dall’assessorato al Welfare ha posto l’attenzione sul livello di impegno dei servizi dei Piani sociali di zona per i 45 Ambiti territoriali: al 31 dicembre 2011, il totale delle risorse impegnate dagli ambiti territoriali risulta pari al 61,2%. Ma la situazione pare mutata già nel primo semestre del 2012 quando alcuni ambiti territoriali hanno impegnato tutte le risorse disponibili e – come ha detto Anna Maria Candela – “rischiano di non riuscire a concludere l’attuazione dei servizi previsti nel piano sociale di zona. Per questo occorre che si proceda immediatamente ad una proroga dell’attuazione dei servizi al 2013, liberando le risorse aggiuntive ancora disponibili nel bilancio regionale”. Sono infatti 68 milioni di euro le risorse complessive ancora da erogare tra tutti gli ambiti territoriali per finanziare una ultima annualità dei Piani di Zona, prima di avviare il nuovo ciclo di programmazione. Si è definito, inoltre, di concentrare la nuova programmazione del Iii Piano Regionale delle Politiche Sociali nel primo semestre del 2013 in modo da poter programmare in modo integrato i servizi sociali per obiettivi di servizi e le misure integrative che il Piano di Azione e Coesione 2012-2015, voluto dal Ministro Fabrizio Barca, ha finanziato anche alla Puglia per gli anziani e per la prima infanzia: per questa linea di finanziamento le risorse disponibili superano i 200 milioni di euro, consentendo nel medio periodo una buona programmazione di interventi rivolti in particolare al sostegno dell’offerta e della domanda di tutti i servizi per anziani e bambini, in ottica di conciliazione. La riunione della Commissione è stata anche l’occasione per una riflessione articolata sullo stato dell’arte dei servizi alla persona in Puglia, anche con riferimento ai servizi sociosanitari. Molti degli interventi hanno stigmatizzato un deficit di programmazione sanitaria rispetto al fabbisogno e alla assegnazione di fondi sanitari per l’area disabili (Rssa, le case per la vita, i centri diurni, etc.), ma anche una persistente assenza di dialogo tra i due Assessorati sulle scelte strategiche che attengono l’organizzazione e il finanziamento dei servizi. Dall´assessore al welfare del Comune di Bari Ludovico Abaticchio, e delegato Anci per l’area barese, è arrivata la richiesta forte di superare molte delle criticità sul versante sociosanitario costituendo in bilancio un capitolo unico di spesa, alimentato dai fondi sanitari e sociali per la non autosufficienza, rivolto ad assicurare i Lea sociosanitari, chiedendo di fatto l’ attuazione della legge regionale n. 2/2010, uno dei pochi esempi in Italia di programmazione regionale dei fondi unici per la non autosufficienza. In riferimento a quanto già fatto, l’assessore Elena Gentile traccia un primo bilancio bilancio degli anni trascorsi dal 2005 ad oggi, evidenziando l’esigenza di dover proseguire con forza osando e andando oltre. “Abbiamo una normativa all’avanguardia, che le altre Regioni ci copiano e che l’Ue studia. Abbiamo fatto crescere il sistema dell’offerta in pochi anni come nessuna Regione è riuscita a fare. E tuttavia, sul versante della relazione con i comuni, soprattutto per i Piani Sociali di Zona, esistono situazioni critiche ancora difficili da superare, ma che non possono mettere in discussione il nostro operato nel modo più assoluto. Non è più tempo di attendere l´incapacità o l´inerzia amministrativa di alcuni enti. E’ necessario un segnale forte. Occorre commissariare chi non attua i servizi per i cittadini e le cittadine pugliesi. In passato le attribuzioni di responsabilità ci hanno un po’ fermati, ma attualmente non possiamo più attendere, perché a chiedercelo fortemente sono i cittadini, soprattutto in un tempo in cui ci troviamo a operare con l’azzeramento del fondo nazionale per le politiche sociali”. Elena Gentile non risparmia di evidenziare anche i tagli nazionali al settore delle politiche sociali, tagli che limitano il raggio d’azione degli investimenti. “Non basta mettere in linea i numeri – prosegue - qualche euro in più magari ci avrebbe consentito di mortificare meno il welfare regionale. La volontà di questa regione è chiara a tutti. Nel sistema di impresa pugliese, infatti, un posto di rilievo è occupato dalle imprese sociali. Abbiamo costruito quindi un sistema che non da solo risposte economiche in senso stretto, ma è capace anche di offrire servizi creando lavoro”. E poi un riferimento al 2010 quando il Consiglio Regionale ha votato una legge che istituiva il fondo unico per la non-autosufficienza, ma che oggi ancora non ha trovato attuazione, impegnandosi a sollecitare uno sforzo politico per costruire tale fondo e dare cittadinanza ai Lea sociosanitari per disabili e anziani anche nella nostra Puglia.  
   
   
PROVINCIA DI ROMA E ANDOS PER LA PREVENZIONE DEI TUMORI AL SENO  
 
 Roma, 8 ottobre 2012 - L’assessore provinciale alle Politiche Sociali, Claudio Cecchini, la presidente del Consiglio provinciale Giuseppina Maturani, le consigliere provinciali Flavia Leuci e Roberta Agostini e Flori Degrassi Presidente A.n.d.o.s. Onlus Nazionale - Presidente comitato A.n.d.o.s. Di Roma, hanno presentato alla stampa la campagna di sensibilizzazione alla prevenzione delle patologie femminili. Il Comitato Andos di Roma, come già avviene in altre realtà italiane, ha chiesto il patrocinio della Provincia per promuovere, nel mese di ottobre, una campagna di sensibilizzazione, prevenzione ed educazione sanitaria nei confronti delle donne e in particolare dei tumori al seno. Il sostegno all’iniziativa è stato proposto con una mozione approvata dal Consiglio provinciale e presentata dalla Presidente Giuseppina Maturani, prima firmataria della mozione, dalla consigliera Roberta Agostini e dalla consigliera Flavia Leuci. Nella mozione, votata all’unanimità dal Consiglio di Palazzo Valentini, si è anche deciso di illuminare di rosa, a Roma e nei Comuni della provincia, un edificio o un monumento storico. Un gesto simbolico ma significativo che testimonia l’impegno delle istituzioni nella lotta al tumore. “La prevenzione – ha dichiarato l’assessore Cecchini - è la prima medicina di ogni malattia. E’ fondamentale per le istituzioni sostenere le associazioni che lavorano in questa direzione e promuovere le iniziative necessarie a far conoscere ai cittadini come prevenire, curare e soprattutto affrontare il difficile percorso che ogni patologia impone al paziente. Con grande convinzione abbiamo deciso di offrire supporto al Comitato Andos onlus di Roma, che da anni è impegnato a sensibilizzare le donne della Capitale sul tema della prevenzione del tumore al seno e ad offrire loro il completo sostegno psicologico e informativo, fondamentali per la diagnosi, la cura e la riabilitazione”. ”Credo infine – ha detto ancora Cecchini – che il progetto ‘Tutti i colori delle donne’ sia un’iniziativa di particolare importanza, perché rivolgendosi alle donne immigrate è la testimonianza di come le politiche dell’integrazione passino proprio attraverso la solidarietà e l’accoglienza, principi alla base del lavoro e dell’’impegno quotidiani di associazioni come il Comitato Andos”. “Aderiamo a questo progetto - ha affermato Giuseppina Maturani - nella convinzione che la prevenzione sia lo strumento fondamentale per la lotta contro i tumori e che sia necessario promuovere e diffondere queste iniziative sul territorio affinché siano accessibili a tutti i cittadini di Roma e della provincia”. “I dati – ha sottolineato Roberta Agostini – ci dicono che in Italia ogni giorno si scoprono 1000 nuovi casi di cancro, ma per fortuna migliorano le percentuali di guarigione. Segno che oggi dal cancro si guarisce, che le terapie sono più efficaci. Ma bisogna intervenire presto e la prevenzione è indispensabile. Attualmente i programmi di screening mammografici organizzati diagnosticano in forma anticipata circa 6000 casi di tumori all’anno. Per questo va rafforzata l’alleanza tra politica, istituzioni, associazionismo e scienza, così da migliorare la rete dei servizi socio-sanitari per le donne". “La Provincia di Roma – ha annunciato Flavia Leuci - oltre a sostenere l´iniziativa - per tutto il mese di ottobre esporrà nella sede di Palazzo Valentini una gigantografia dell’iniziativa, per ricordare a tutte le donne l’importanza della prevenzione e ribadire l’impegno per la tutela della loro salute”. La diagnosi precoce di neoplasia mammaria, effettuata presso i centri specializzati, e l’adesione allo screening nella fascia di età 49-69 anni aumentano le possibilità di guarigione e comunque di una migliore qualità di vita. Il Comitato effettuerà, con l’aiuto di tecnici di radiologia e medici che si sono offerti volontari, esami mammografici su un camper, messo a disposizione dalla Asl Rmh, sul territorio del Iii Municipio dalle 9 alle 13, sabato 6 e 27 ottobre, e sempre nello stesso orario il sabato13 ottobre presso il percorso senologico dell’Ospedale Sandro Pertini, Asl Rmb, dove opera l’associazione in base ad una convenzione. Il Xv Municipio ha deciso di diffondere il messaggio sui display presenti lungo le principali strade.  
   
   
JULIA BUGUEVA INCONTRI CON DANTE ROMA, PALAZZO SANTACROCE DAL 9 AL 19 OTTOBRE 2012  
 
Roma, 8 ottobre 2012 - A nemmeno un anno di distanza dal grande successo della mostra fiorentina di Palagio di Parte Guelfa, la nota artista russa Julia Bugueva torna in Italia, per la prima volta a Roma, con il secondo nuovo capitolo di “Incontri con Dante”, l’originale ciclo espositivo dedicato all’universo dantesco. La mostra, che si tiene nei suggestivi spazi di Palazzo Santacroce, sede del Centro Russo di Scienza e Cultura, presenta una grossa produzione dell’artista con più di cento opere e propone una rilettura sui generis del viaggio dantesco, che si focalizza sulla trasfigurazione del Poeta, da persona comune fino alla più alta natura spirituale, e sul Mistero di Unicorno, ritenuto emblema della forza creatrice sovrannaturale di Dante. L´artista moscovita, che ha fatto di questa tematica uno dei tratti distintivi della produzione artistica degli ultimi anni, presenta una poetica peculiare, che offre al pubblico romano una interpretazione della personalità di Dante e della sua Commedia del tutto inaspettata e profonda, come già riconosciuto da Eugenio Giani, Presidente della Società Dantesca Italiana, che ha acquisito un importante disegno dell’artista nell’esposizione permanente del Museo della Casa di Dante a Firenze. La mostra, realizzata in collaborazione con la Biblioteca di Letteratura Straniera di Mosca, che già in passato ha presentato alcuni eventi espositivi di Julia Bugueva a Mosca a Firenze, e coordinata da Lolita Timofeeva e Tatjana Feoktistova, presenta più di trenta lavori completamente inediti e interpreta il viaggio dantesco con scenari fantastici in bianco e nero, riproduzioni glicée ed alcune sculture dalla notevole carica espressiva, emblema di uno studio approfondito e inesauribile sulla Divina Commedia. In anteprima anche gli schizzi preparatori dell’importante monumento a Dante, opera che verrà posizionata nel 2013 nel centro di Mosca, all’interno della Biblioteca statale russa di Letterature Straniere. Sezione degna di nota del progetto espositivo è quella dedicata alla scultura: diversi oggetti plastici di medio formato in porcellana e bronzo, tra cui alcuni ritratti del tutto insoliti di Dante in porcellana, che si fondono ad elementi centrali della Divina Commedia, quali la Nascita di Unicorno o la Rosa Mistica, oltre che alcuni lavori sulle tematiche chiave dell’opera, quali la sapienza, il paradiso, la morte. Julia Bugueva propone con sguardo attento un approccio profondo alla Divina Commedia, che denota un simbolismo forte, dai tratti distintivi riconoscibili, e richiede al pubblico un vero e proprio lavoro spirituale che ne colga il segreto e la complessità. Cenni biografici di Julia Bugueva Julia Bugueva è nata nel 1952 a Baku in una famiglia di pittori ed è Membro dell´Unione dei Pittori di Mosca. Studia a Baku presso la sezione di pittura della Scuola Artistica Statale dell’Azerbaigian. Si forma alla Scuola Superiore Artistico-industriale di Leningrado di Muhina (oggi l´Accademia d’Arte Decorativa) in Russia. Dal 1977 comincia sua la attività espositiva. Le opere di Julia Bugueva si trovano in diversi istituzioni museali sia in Russia che in Germania, nonché in collezioni private in Russia, Canada, Germania, Italia, Svizzera, Slovenia, Olanda, Francia, Stati Uniti, Regno Unito. Le sue attività sono ampiamente documentate dalla stampa in Russia, come anche da numerosi programmi televisivi a lei dedicati. Nel marzo 2012 Vive e lavora a Mosca. Per informazioni: Centro Russo di Scienza e Cultura + 39 06 88816333  
   
   
SPORT, DA REGIONE LOMBARDIA UN CONTRIBUTO DI 800 MILA EURO  
 
Milano, 8 ottobre 2012 - È stato pubblicato sul Bollettino ufficiale della Regione del 4 ottobre il decreto per l´approvazione del bando per la concessione di contributi per la promozione e valorizzazione della pratica sportiva, dedicato alle iniziative 2013, a cui è destinata una copertura finanziaria pari a 800 mila euro. Come Nel 2012 Nonostante I Tagli - "Aprirà il 10 ottobre il bando per la promozione e la valorizzazione della pratica sportiva, rivolto al sostegno delle iniziative dell´anno 2013 - spiega l´assessore regionale allo Sport e Giovani, Luciana Ruffinelli - Infatti, pur nella situazione di sfavorevole congiuntura economica e di crescenti tagli per rispettare il patto di stabilità voluto dal Governo, siamo riusciti a garantire al bando una copertura economica pari a quella prevista per le manifestazioni sportive e le attività continuative nel 2012, confermando in tal modo tutta la nostra attenzione verso il mondo dell´associazionismo sportivo". Il Bando - Il provvedimento si rivolge alle manifestazioni sportive, cui sono destinate risorse pari al 60 per cento, e alle attività sportive di carattere continuativo, cui è destinato il restante 40 per cento. L´apertura avverrà in due momenti distinti: il 10 ottobre 2012 sarà la volta delle manifestazioni sportive che si svolgeranno nei primi sei mesi del prossimo anno, mentre il 5 marzo 2013 toccherà a quelle che si svolgeranno nel secondo semestre del 2013 e alle attività sportive di carattere continuativo che abbiano inizio nel 2013. I Destinatari - Le manifestazioni sportive comprendono le attività aventi carattere agonistico o amatoriale anche con scopo di aggregazione, attrattività turistica, salute e incentivazione della pratica sportiva. Le attività sportive di carattere continuativo comprendono le iniziative perduranti nel corso dell´anno, anche di più specialità, che costituiscono l´attività primaria di un soggetto beneficiario nell´ambito della promozione e diffusione della pratica sportiva. Il Bando Preventivo - "Novità importante, da me fortemente voluta - sottolinea l´assessore Ruffinelli - è la formula attuativa del ´bando preventivo´, cioè per le attività del 2013. In questo modo garantiremo le risorse prima dell´inizio degli eventi e consentiremo una pianificazione ottimale da parte dei soggetti promotori, nonché un miglior riconoscimento della partecipazione concreta e significativa della Regione. Si tratta di un´ulteriore dimostrazione di vicinanza e attenzione nei riguardi di tutte le società e associazioni di base, che sono il motore del movimento sportivo lombardo". Grandi Eventi - Per i grandi eventi sportivi, caratterizzati da elevata qualità, eccezionalità, complessità preparatoria e alto potenziale di visibilità nazionale e internazionale, con positivi ricadute e benefici sul territorio, saranno successivamente valutate dalla Giunta ulteriori risorse in ragione della loro specificità. Sport Per Formare Ed Educare - "Regione Lombardia - ricorda l´assessore - promuove lo Sport non solo come attività mirata al benessere fisico e al miglioramento degli stili di vita, con evidenti positive ripercussioni sulla spesa sanitaria, ma anche come attività formativa ed educativa, indispensabile per preparare i giovani ad affrontare e costruire il loro e il nostro futuro, forti di valori positivi". Per informazioni: www.Sport.regione.lombardia.it