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LUNEDI

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Notiziario Marketpress di Lunedì 13 Aprile 2015
PRESENTATO IN PUGLIA REGISTRO TUMORI. VENDOLA: ORGOGLIOSI DI QUESTO STRUMENTO UNICO  
 
Bari, 13 aprile 2015 - “Dobbiamo conoscere le malattie che si sviluppano sul nostro territorio perché quelle malattie ci raccontano della qualità della vita, del modello di sviluppo di quel territorio e quindi il registro tumori è il disvelatore delle cose che accadono in quel territorio. Conoscere quindi le malattie dei territori significa poter far meglio le politiche che possono portare benessere alla popolazione di quel territorio”. Così il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola intervenendo il 9 aprile in conferenza stampa per la presentazione dei dati 2014 del Registro Tumori Puglia. Insieme con il Presidente, l’Assessore alla salute Donato Pentassuglia, il Presidente del Comitato Tecnico Scientifico del Registro Tumori Puglia, Giorgio Assennato, la coordinatrice del registro, Lucia Bisceglia e il Direttore Scientifico dell’Irccs Oncologico Giovanni Paolo Ii di Bari, Attilio Guarini. “Lo sviluppo delle conoscenze epidemiologiche del proprio territorio – ha aggiunto Vendola - è fondamentale per capire dove fare investimenti importanti per rimuovere le cause che producono lo sviluppo, in questo caso dei tumori. Il registro tumori è lo strumento fondamentale per orientare le politiche della salute. Siamo orgogliosi di questo strumento e della sua unicità nel panorama nazionale e pensiamo che questo incoraggi anche la fioritura di attività di ricerca oltre che di assistenza sempre più evoluta”.(...) Per Vendola “il decisore politico non può fare politica della salute se non aggiorna continuamente la propria capacità cognitiva della condizione epidemiologica del suo territorio”. “Noi oggi abbiamo il vanto in Puglia di aver messo in campo il primo registro dei tumori di carattere regionale. Questo significa che le diverse Asl raccolgono dati che vengono elaborati con criteri omogenei nell´istituto oncologico Giovanni Paolo Ii ed è la costruzione di un vero e proprio network della ricerca. Questo è assolutamente fondamentale, perché poter vedere quanto l’inquinamento industriale, l’inquinamento del territorio rurale, i problemi legati allo smog, quanto sono incidenti nello sviluppo delle patologie tumorali è molto importante. Si tratta di rendere l’organizzazione sanitaria sempre più capace di guardare in profondità il territorio". “E’ un lavoro straordinario quello che è stato fatto. Il professor Assennato ricorderà l’impazienza del Presidente della Regione nell’indicare questo come obiettivo particolare. Particolare perché - ha spiegato Vendola - non è la somma di diversi registri tumori come in altre regioni, registri tumori costruiti cioè con metodologie tra di loro differenziati e quindi non comparabili. Ma è un registro tumori regionale che consente confronti territoriali omogenei avendo, tutti gli attori interessati, costruito un network di ricerca, unificato le metodologie di raccolte dati e unificata la loro elaborazione. Questa è la differenza con gli altri registri tumori. Non è una vanteria sciocca, è stato un obiettivo perseguito affrontando tutta la complessità del raccordo e della interconnessione tra i diversi territori”. Ricordiamo che il Registro Tumori Puglia è stato istituito con Dgr 1500/2008, unico in Italia a nascere prevedendo una copertura regionale, con un centro di coordinamento presso l’Irccs Oncologico di Bari e sei sezioni periferiche nelle Asl pugliesi che utilizzano procedure standardizzate ed omogenee in linea con i documenti di riferimento degli enti di accreditamento nazionali e internazionali. Note sul rapporto Registro tumori Puglia Il rapporto di attività 2014 del Registro Tumori Puglia illustra il completamento di un processo, avviato dal Governo regionale nel 2008, di costruzione di un fondamentale strumento di conoscenza in un ambito così delicato e sensibile quale quello delle malattie oncologiche, risultato di una sfida complessa e articolata, per la varietà delle diverse realtà territoriali dal punto dei vista delle procedure, dei flussi informativi, delle esperienze condotte negli anni. In questo percorso, già dal 2013, sono stati raggiunti importanti obiettivi, come l’accreditamento delle sedi di Taranto, Lecce e Bt del Registro Tumori Puglia, che hanno portato la Giunta pugliese a stabilire, unica in Italia, che l’attività di registrazione e codifica rappresenta nella nostra regione un compito ordinario e istituzionale di tutte le aziende ed enti del Sistema Sanitario Regionale. Si tratta di un’esperienza inedita nel panorama italiano, un registro a copertura regionale che consente confronti territoriali attraverso l’impiego di strumenti e metodi omogenei nelle sei aziende territoriali. Le informazioni contenute nel rapporto sono di fondamentale utilità per la definizione delle strategie di programmazione del modello di offerta di salute, affinché sia il più possibile adeguato ai bisogni espressi dalle comunità: il rapporto evidenzia eterogeneità territoriali importanti nell’incidenza di alcune forme neoplastiche, e situazioni di particolare criticità, la cui puntuale caratterizzazione ha già consentito l’attivazione di importanti iniziative per migliorare i percorsi di prevenzione e di tutela della salute della popolazione pugliese. Http://www.rtpuglia.oncologico.bari.it/rapporto_rtp_2014.pdf    
   
   
ETEROLOGA, REGIONE LOMBARDIA DIFENDERÀ AL TAR SCELTA CON FONDAMENTI LEGISLATIVI  
 
Milano, 13 aprile 2015 - "Prendiamo atto dell´odierna ordinanza del Consiglio di Stato che esamineremo nei prossimi giorni con attenzione". Lo scrive i una nota di Regione Lombardia rispetto alla decisione del Consiglio di Stato che ha sospeso in via cautelare la delibera della Lombardia in tema di fecondazione eterologa. "Il provvedimento - che in termini pratici comporta la fissazione anticipata dell´udienza al Tar per la trattazione nel merito del ricorso -, spiega la nota, non smentisce quanto sostenuto da Regione Lombardia: la fecondazione eterologa non è compresa nei Lea e dunque non è erogabile a carico del Fondo Sanitario Nazionale". "La Regione - conclude la nota - difenderà dunque al Tar le sue scelte, fondate su motivazioni di ordine legislativo e non certo ideologico, in attesa delle necessarie determinazioni dello Stato. Se invece nelle prossime settimane verrà approvato il decreto di integrazione nei Lea anche della fecondazione eterologa, Regione Lombardia farà la sua parte.  
   
   
MENINGITE C, IN TOSCANA 12 CASI. IL PUNTO DELLA REGIONE  
 
Firenze 13 aprile 2015 - Dall´inizio del 2015 si sono verificati in Toscana 12 casi di malattia meningococcica dovuta al meningococco di tipo C, sia in forma di meningite che nella più grave forma di sepsi (setticemia). Cinque di questi si sono presentati tra i residenti nel territorio dell´Asl 11 di Empoli, in soggetti apparentemente sani di età variabile tra i 12 ed i 57 anni. Tre di questi casi sono state sepsi, trattate in terapia intensiva, ad esito rapidamente infausto, mentre due hanno superato la malattia. Pur non avendo assunto caratteristiche epidemiche, la vicinanza di tali casi nel tempo (due mesi) e nello spazio (in un raggio di 15 km) lascia intravedere la possibilità che in quest´area stiano circolando batteri non solo di tipo C appartenenti a cloni diversi dal solito. Altri 7 casi di tipo C si sono verificati più sporadicamente anche in altre zone della Toscana, nelle province di Firenze, Pistoia, Lucca, Pisa, Prato. Fermo restando che lo stato di portatore del meningococco è un´evenienza abbastanza frequente (dal 10 al 40% nella gola delle persone, prevalentemente nel periodo invernale), i casi di malattia dipendono da evenienze conosciute ma non facilmente individuabili nelle singole persone. Assunto pertanto, come già affermato, che non siamo di fronte ad un´epidemia, in quanto i casi non sono collegati tra loro, occorre indubbiamente tenere tuttavia conto di questo accentramento pur di pochi casi, ma taluni molto gravi. Già dalle scorse settimane la Regione Toscana ha rafforzato la rete di contatti con le strutture di riferimento sanitario regionale (prevenzione, ospedali, laboratori…), ma anche con l´Istituto Superiore di Sanità che supporta le decisioni locali e regionali dall´alto dell´esperienza e della visione nazionale e internazionale dei fenomeni. Nel corso di una teleconferenza che si è tenuta ieri fra gli stessi Enti, è stato delineato lo scenario epidemiologico, analizzando sia le iniziative preventive che sono state adottate, sia le ipotesi per l´approfondimento delle cause e dei determinanti del fenomeno. Gli esperti che hanno partecipato hanno constatato la pertinenza e la tempestività con cui sono state attuate le misure per il controllo della trasmissione dell´infezione. Le decisioni che sono scaturite dai confronti sono state le seguenti: - mantenimento dei livelli di sorveglianza e di consapevolezza diagnostica da parte dei medici; - rafforzamento dei messaggi educazionali rivolti alla popolazione per l´attuazione puntuale delle pratiche volte al controllo della diffusione delle infezioni a trasmissione aerea; - identificazione di eventuali cloni iperaggressivi del ceppo meningococco C; - offerta della vaccinazione contro il meningococco, oltre che nella prima infanzia, anche a tutti i ragazzi, già vaccinati e non, appartenenti alla fascia di età 11-18 anni (dal compimento dell´11° al compimento del 18° anno); - l´estensione per l´Asl 11 dell´offerta attiva della vaccinazione contro il meningococco C anche agli adulti residenti da 18 a 45 anni (dal compimento del 18° al compimento del 45° anno). Tale vaccinazione viene effettuata dai medici di famiglia. Questi provvedimenti hanno lo scopo di limitare l´eventuale circolazione di batteri particolarmente aggressivi nell´area maggiormente interessata al fenomeno, e di proteggere i soggetti di età a maggior rischio. In aggiunta a questi si richiama per l´intera regione la raccomandazione per i soggetti a rischio particolare (v. Tabella in fondo) di effettuare la vaccinazione prioritariamente verso il meningococco di tipo C ed anche per quello di tipo B. Non sono da considerarsi soggetti a rischio professionale gli operatori sanitari e del volontariato sanitario, ma nel territorio dell´Asl 11 si è inteso offrire ad essi l´opportunità per una maggiore protezione collettiva mediante vaccinazione, indipendentemente dall´età e dalla residenza, con priorità per i soggetti fino a 45 anni, costituendo un gruppo particolare della popolazione agevolmente sottraibile dalla quota dei suscettibili. La vaccinazione raccomandata ed offerta, attualmente, è quella contro il meningococco di tipo C. Tabella soggetti a rischio Soggetti con patologia a rischio ai quali il vaccino tetravalente è offerto gratuitamente: • talassemia e anemia falciforme • asplenia funzionale o anatomica • condizioni associate a immunodepressione (come trapianto d´organo o terapia antineoplastica, compresa la terapia sistemica corticosteroidea ad alte dosi). • diabete mellito tipo 1 • insufficienza renale con creatinina clearance <30 ml/min • infezione da Hiv • immunodeficienze congenite • malattie epatiche croniche gravi • perdita di liquido cerebrospinale • difetti congeniti del complemento (C5 -C9) • difetti dei toll like receptors di tipo 4 • difetti della properdina  
   
   
INAUGURATO AD AREZZO IL NUOVO CENTRO ONCOLOGICO  
 
Arezzo 13 aprile 2015 - Il presidente Enrico Rossi ha partecipato all´inaugurazione del nuovo Centro oncologico dell´ospedale San Donato di Arezzo. "Ancora un giorno importante - ha detto Enrico Rossi - per la sanità aretina e toscana e per più di un motivo. Infatti insieme al nuovo reparto di oncologia medica che inauguriamo oggi e che va ad arricchire ulteriormente la qualità dell´offerta sanitaria della Asl, c´è anche un altro bel risultato: la palazzina del vecchio Centro Oncologico, una volta terminati i trasferimenti, sarà disponibile per la realizzazione di un hospice. Una struttura che manca ad Arezzo e di cui la Regione era debitrice nei confronti degli aretini". Parole di lode Rossi le ha volute dedicare al Calcit, "una struttura di volontariato unica in campo regionale che più di altre da anni contribuisce in modo determinante allo sviluppo dell´oncologia aretina e toscana". Alle molte sollecitazioni dei giornalisti presenti che chiedevano di conoscere il futuro della sanità aretina nell´ambito dell´annunciata riforma sanitaria, con particolare riferimento alla sede della nascente Asl di area vasta, Rossi dopo aver ribadito la necessità improrogabile di una revisione organizzativa, ha risposto con una anticipazione. "Direi che oggi gli aretini possono essere soddisfatti della ormai certa nomina di Enrico Desideri a prossimo direttore generale della nuova Asl di Area Vasta. Credo - ha sottolineato Rossi - che questo possa essere sufficientemente significativo della considerazione che la Regione ripone in questa azienda e, al tempo stesso, la migliore garanzia sugli sviluppi futuri che potremmo dare". Alla cerimonia hanno partecipato l´assessore al diritto alla salute Luigi Marroni, il direttore di Ispo e Itt Gianni Amunni, il presidente della Conferenza dei sindaci Stefano Gasperini, il presidente del Calcit Giancarlo Sassoli, il direttore della Asl 8 Enrico Desideri, il direttore del Dipartimento oncologico della Asl Sergio Bracarda, e gli altri vertici aziendali. "La nuova Asl che Enrico Desideri sarà chiamato a guidare - ha detto l´assessore Luigi Marroni - non sarà solo più grande di quella attuale. Dovrà essere nuova e quindi diversa, ma sopratutto dovrà fondarsi su processi di rete a livello di area vasta. Abbiamo l´opportunità di ridisegnarla insieme: ci saranno gruppi di lavoro a cui tutti saranno chiamati a partecipare, così come un percorso d´ascolto dei cittadini e delle associazioni di volontariato". Il nuovo Reparto di oncologia medica del San Donato, è situato al quarto piano del primo settore dell´ospedale San Donato, occupa circa 1.200 mq., il doppio rispetto alla precedente collocazione nella palazzina donata dal Calcit, e riorganizza tutti gli ambienti in un solo piano. Nel corridoio interno si sviluppa il percorso ambulatoriale, nel corridoio esterno il percorso di trattamento. E´ costato 800.000 euro, di cui 600.000 per i lavori e 200.000 per le nuove attrezzature. E´ dotato di ampio spazio reception e attesa per i pazienti in trattamento, una distinta sala di attesa per il percorso ambulatoriale e da un´ampia zona per trattamenti chemioterapici su poltrone. Al Day hospital sono stati destinati 5 locali, 7 ambulatori e 3 sale visita.  
   
   
SANITÀ, IL TAVOLO TECNICO ALZA IL MURO SUL MOLISE. FRATTURA: NON CI STIAMO NOI ALLE LORO CONDIZIONI  
 
Campobasso, 13 aprile 2015 - "Se per evitare il commissariamento della nostra sanità, le condizioni, che il Tavolo tecnico di Roma continua a imporci, si riducono ancora una volta all´indistinta chiusura degli ospedali pubblici, all´aumento delle tasse per i cittadini, alla contrazione di un nuovo mutuo di 290 milioni di euro e al licenziamento di centinaia e centinaia di operatori che lavorano nel nostro servizio regionale, noi per primi diciamo no.La riorganizzazione dell´offerta sanitaria, per noi, passa esclusivamente per due canali precisi, qualità ed efficienza. Parametri, la qualità e l´efficienza, che per i tecnici del Ministeri dell´economia e del Ministero della salute evidentemente contano poco o niente. Usciamo dalla nuova verifica per gli adempimenti regionali e comitato Lea con la certezza che non ci sia alcuna voglia di sentire altre motivazioni che non quelle meramente ragionieristiche. Il diritto dei cittadini alla salute, però, non è un conto matematico.Ignorato, in tal senso, l´importante lavoro di prospettiva, di nuovi indirizzi che pure oggi volevamo mostrare a Roma. La parte tecnica, trincerata dietro a un muro di contrarietà impenetrabile, in particolar modo la rappresentanza del Mef, continua a imputarci inadempienze, tutte derivanti dal passato, sia sul versante economico sia sul versante sanitario fermandosi ad analizzare, oggi, in maniera esclusiva soltanto il 2013. Nessuna valutazione dei nuovi processi messi in atto, nessuna possibilità di una attenzione diversa, proprio in virtù del nuovo corso, nei riguardi del Molise.impossibile accettare, per quanto riguarda il personale da impiegare nelle strutture pubbliche, la soluzione delle graduatorie, visto che l´ultima a nostra disposizione risale a ben dodici anni fa. Con un blocco del turn over che paralizza il sistema da anni e che certo non è imputabile a noi, come si fa adesso a parlare di 500 contratti a tempo determinato in esubero? Come è possibile avanzare l´ipotesi di licenziamenti, ipotesi cavalcata tra gli altri anche dal subcommissario Rosato, suggeritore addirittura di nuove misure restrittive? Non ci possono venir contestate proroghe nei fatti indispensabili ed essenziali, è un gioco al massacro al quale noi ci sottraiamo. La sanità la fanno medici, infermieri, operatori di ogni livello, si può prescindere dal loro contributo, dalla loro prestazione, dalla loro professionalità? Senza di loro in che modo si garantisce qualità? Senza di loro come si assicurano i livelli essenziali di assistenza?Come si fa a pensare che un territorio regionale, ancorché dai numeri contenuti in termini di popolazione, possa non avere ospedali? La politica, il buon governo, non si fanno con i tagli. È facile, ma non è né etico né giusto. Noi ci confrontiamo con i cittadini, con i cittadini abbiamo discusso e discutiamo anche scelte molto difficili. Questo è il nostro compito, non il resto.Il Molise non può permettersi sei ospedali pubblici, lo sappiamo, ma questo non vuol dire semplicemente: chiudiamo, semmai riorganizziamo. Puntiamo alla qualità, alla sostenibilità, all´efficienza, all´appropriatezza. Era ed è la nostra idea.Non è convincente? Ne prendiamo atto. Aspettiamo che il Governo risponda a questa nuova richiesta di commissariamento per il Molise. Non sarò io a liquidare la nostra sanità, i nostri diritti di cittadini molisani. Del nuovo commissario "numeri e accetta" ne saranno contenti poi forse solo coloro che con invettive, attacchi e contestazioni ci hanno "favorito" in questo difficile compito di riorganizzazione del servizio sanitario regionale, oggi davvero a rischio più di ieri".Così il presidente della Regione Molise, Paolo di Laura Frattura, all´uscita della riunione congiunta del tavolo adempimenti e comitato Lea.  
   
   
SALUTE FVG: SERRACCHIANI, IL PUNTO SU RIFORMA CON MINISTRO LORENZIN  
 
Trieste, 13 aprile 2015 - "È stata un´occasione importante per approfondire il tema della riforma della Sanità approvata in Friuli Venezia Giulia, soprattutto per confermare che abbiamo avviato e stiamo concretamente perseguendo la sua attuazione". Lo ha detto la presidente della Regione, Debora Serracchiani, al termine di un incontro, che si è svolto a Roma, con il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin. "Con il ministro - ha detto Serracchiani - abbiamo fatto il punto sulla riforma della Sanità, anche alla luce dei contenuti del Patto della salute sottoscritto dal Governo con le Regioni". "Abbiamo anche commentato positivamente - ha aggiunto Serracchiani - la recente conferma, da parte del ministero, del riconoscimento del ´Burlo Garofolo´ di Trieste come Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico (Irccs), così come quella del Cro di Aviano". "Ho avuto modo di sottolineare - ha aggiunto - che adesso la Regione sta lavorando per individuare le professionalità e le competenze adeguate che siano in grado di valorizzare tutte le potenzialità dei due Irccs regionali". L´incontro ha permesso alla presidente Serracchiani anche di assicurare il ministro Lorenzin sul rapido iter del disegno di legge regionale sul riordino dell´Istituto zooprofilattico delle Venezie, con il quale la Regione Friuli Venezia Giulia è chiamata a recepire i nuovi indirizzi statali in materia.  
   
   
7 NUOVI MEDICI PER POTENZIARE LA SANITÀ DEL TERRITORIO DI LATINA  
 
Roma, 13 aprile 2015 - 7 nuovi medici per potenziare la sanità pontina: andranno a lavorare nei reparti di pediatria, urgenza, sala parto, cardiologia e medicina nucleare e permetteranno di garantire la piena attività di servizi essenziali. La Regione ha accolto una richiesta avanzata dalla Asl di Latina dopo una ricognizione sui fabbisogni più urgenti di personale per garantire i livelli essenziali di assistenza e il diritto alla salute dei cittadini. Ecco quali sono le nuove professionalità. In particolare la Regione ha concesso attraverso due decreti una deroga per l’assunzione a tempo indeterminato di 3 medici di anestesia e rianimazione che permetteranno di garantire i turni sulle 24 ore delle sale operatorie e sale parto; 2 pediatri e un cardiologo. Attraverso il secondo decreto verrà assunto a tempo indeterminato anche un dirigente medico per l’unità di medicina nucleare dell’ospedale di Latina, recentemente potenziata. Le assunzioni saranno effettuate attraverso lo scorrimento di graduatorie di concorsi pubblici espletati da aziende ed Enti del servizio sanitario della Regione ed in corso di validità. “È la dimostrazione concreta del cambio di passo in atto nella sanità regionale –lo ha detto il presidente, Nicola Zingaretti, che ha aggiunto: il buon lavoro fatto in questi due anni inizia a produrre i risultati voluti, tornare ad investire nel sistema sanitario regionale, tornare a dare speranza di lavoro sicuro ai giovani medici che pur avendo vinto un concorso, lavorano da anni con contratti precari”.  
   
   
AL LAVORO LA CABINA DI REGIA DEL PARCO DELLA SALUTE DI TORINO DEFINITO IL CRONOPROGRAMMA, COINVOLGIAMO FINPIEMONTE-IRES-AGENAS E CONTATTI CON L´AUTORITA ANTICORRUZIONE  
 
 Torino, 13 aprile 2015 - Il cronoprogramma è fissato e prevede entro l’estate la definizione non solo del quadro economico, ma anche del finanziamenti disponibili e reperibili a livello nazionale ed europeo, coinvolgendo anche i privati; nel frattempo saranno definiti gli indispensabili aspetti urbanistici e della programmazione sanitaria, dal dimensionamento ai contenuti del progetto sotto l’aspetto architettonico e paesaggistico così come la definizione del quadro delle esigenze puntuali: l’assessore alla sanità della Regione Piemonte, Antonio Saitta, ha insediato questa mattina la cabina di regia del Parco della salute, della ricerca e dell’innovazione di Torino (prevista dal protocollo siglato il 26 marzo scorso) insieme al il direttore regionale della sanità, Fulvio Moirano, ed i rappresentanti dei soggetti istituzionali coinvolti, Città di Torino, Università degli Studi-scuola di Medicina, Azienda Ospedaliera Universitaria Città della Salute e della Scienza, Ferrovie dello Stato-società Sistemi Urbani. “Ci riuniremo ogni due settimane – spiega Saitta – perché il lavoro da fare è molto e dobbiamo garantire il massimo livello di coordinamento e condivisione delle scelte, governare tutto il processo realizzativo, affrontando anche questioni delicate come quelle urbanistiche ed ambientali relative ad esempio alla bonifica dell’area interessata dell’ex Fiat Avio. Prenderemo subito contatto con l’Autorità nazionale anticorruzione di Raffaele Cantone per condividere percorsi di trasparenza nei futuri appalti. Oggi stesso si insedia anche la segreteria tecnica che opererà avvalendosi degli enti strumentali e delle agenzie della Regione Piemonte, in particolare Finpiemonte per la parte economico-finanziaria ed Ires per gli aspetti di edilizia sanitaria e tecnologici, senza dimenticare il coinvolgimento dell’Agenas (agenzia nazionale dei servizi sanitari): valorizzeremo al massimo questi apporti tecnici e scientifici per evitare il conferimento di incarichi esterni per studi e progettazione”. “Sappiamo bene che si tratta di un progetto ambizioso – prosegue l’assessore Antonio Saitta – e che dobbiamo evitare gli errori del passato: appena definito il masterplan e messa a punto la strategia di promozione nazionale e internazionale per ottenere i finanziamenti necessari, potremo presentarci in sede di valutazione governativa dimostrando come il Parco della Salute consenta al Piemonte un significativo contenimento della spesa di gestione rispetto agli attuali presidi ospedalieri. Non realizzeremo un nuovo ospedale torinese, ma una grande infrastruttura sanitaria di rilevanza nazionale perché le Molinette non possono reggere a lungo senza interventi strutturali di edilizia sanitaria ed è urgente invece disporre di un polo moderno ed efficiente dove concentrare le alte complessità presenti oggi nella Città della Salute”. La cabina di regia tornerà a riunirsi il prossimo giovedì 23 aprile.  
   
   
CALABRIA: RIORDINO DELLA RETE OSPEDALIERA  
 
Catanzaro, 13 aprile 2015 - Il Presidente della Regione Mario Oliverio sulla propoosta di riordino della rete ospedaliera ha fatto questa dichiarazione: “Sulla proposta di riordino della rete ospedaliera predisposta dalla struttura del Commisario c’e’ stato un primo confronto che ha affrontato la situazione generale, a partire dalla necessità di rovesciare l’impostazione seguita in questi anni che ha cristallizzato ed assunto la mobilità passiva e la riduzione dei posti letto come un dato immodificabile a cui rassegnarsi. Ora bisognerà entrare nel merito aprendo un confronto con i territori per corrispondere alle necessità oggettive di miglioramento dei servizi e delle prestazioni. In molti casi, come nelle strutture ospedaliere “Hub” e “Spoke” della Regione, è necessario correggere evidenti lacune ed, in alcuni casi, macroscopici errori. Di tutto ciò ho già avuto modo oggi di richiedere i necessari approfondimenti al dottor Massimo Scura che, già da lunedì, mi ha assicurato, avvierà tale percorso per pervenire alle indispensabili modifiche ed alla ridefinizione di una proposta sulla quale si dovrà pervenire ad una sintesi finale attraverso il confronto con la Regione".  
   
   
VACCINAZIONI IN TOSCANA, SEMPRE PIÙ COINVOLTI I PEDIATRI DI FAMIGLIA  
 
Firenze 13 aprile 2015 - I pediatri di famiglia saranno coinvolti, non solo nelle attività di educazione sanitaria e promozione delle vaccinazioni, ma anche nella effettiva esecuzione delle vaccinazioni, considerato il rapporto di fiducia che lega il pediatra alla famiglia e il fatto che le visite filtro programmate rappresentano un´occasione ideale. L´accordo tra Regione e pediatri di famiglia che prevede questo coinvolgimento è stato siglato stamani in Palazzo Strozzi Sacrati dall´assessore al diritto alla salute Luigi Marroni, dal segretario della Fimp (Federazione italiana medici pediatri) toscana, Paolo Biasci, e dai componenti del Comitato regionale per la pediatria di famiglia: i direttori generali delle Asl 5 di Pisa Rocco Damone, 9 di Grosseto Daniele Testi, 10 di Firenze Paolo Morello Marchese, 11 di Empoli Monica Piovi; e il presidente della Società della Salute Bassa Val di Cecina Samuele Lippi. "Obiettivo di questo accordo - chiarisce l´assessore Marroni - è quello di migliorare e ampliare i servizi assistenziali rivolti alla popolazione pediatrica, favorendo l´adesione da parte delle famiglie ai programmi vaccinali promossi dalla Regione, con l´implementazione del compito dell´esecuzione dell´atto vaccinale da parte del pediatra di famiglia nello studio dove di norma esercita la sua attività". In base all´accordo, al quale ciascun pediatra di famiglia aderirà volontariamente, questi i compiti del pediatra: - Informazione e promozione delle vaccinazioni. L´attività di informazione e promozione all´adesione al calendario vaccinale si sviluppa in due momenti principali: prima della nascita e al momento del primo Bilancio di salute. - Acquisizione del consenso informato secondo le modalità espressamente previste dalla normativa. Nel caso che la famiglia non intenda procedere alle vaccinazioni, il pediatra acquisisce invece il dissenso informato. - Effettuazione della vaccinazione. Il pediatra esegue l´atto vaccinale avendo cura di seguire le indicazioni e la tempistica prevista dal calendario vaccinale regionale. Le sedute vaccinali possono essere effettuate in occasione dei bilanci di salute o in sedute programmate ad hoc. - Registrazione delle vaccinazioni effettuate. L´atto vaccinale deve essere annotato sul libretto pediatrico ad uso delle famiglie, sulla cartella informatizzata ad uso del pediatra e, a regime, sul software messo a disposizione dell´azienda. - Segnalazione degli eventi avversi. Il pediatra deve segnalare tempestivamente le reazioni avverse agli uffici aziendali, con l´invio dell´apposita scheda di segnalazione. - Segnalazione e recupero degli inadempienti. Il pediatra si impegna a collaborare con l´azienda per il recupero degli inadempienti, con modalità che saranno precisate a livello aziendale. L´accordo prevede anche che il pediatra si impegni alla conservazione dei vaccini in un frigorifero apposito, secondo le norme vigenti in materia, e sotto la propria responsabilità. L´accordo entra in vigore da subito, al momento della firma. I pediatri di famiglia in Toscana sono 430. Ciascun pediatra aderirà volontariamente.  
   
   
A OSTIA UNA NUOVA CASA DELLA SALUTE E UN POLIAMBULATORIO  
 
Roma, 13 aprile 2015 - A una settimana dall’inaugurazione di quella di Torrenova sono stati aperti ad Ostia una nuova casa della salute e un poliambulatorio completamente rinnovato. L’obiettivo è garantire servizi migliori anche ai cittadini che risiedono nelle periferie e nelle province rivolgendo un’attenzione particolare alle fragilità, a chi ha più bisogno e a chi si trova in condizioni di difficoltà sia di salute che economiche. Un polo della salute al servizio dei cittadini. La casa della salute di Ostia nasce per garantire ai cittadini una porta di accesso unificata al sistema sanitario regionale, un’unica sede di riferimento sul territorio a cui chiunque può rivolgersi ogni giorno per i diversi servizi sociosanitari. Un polo integrato che sarà potenziato ulteriormente e che oltre alla Casa della salute comprende appunto anche il Poliambulatorio di via Paolini e l’ospedale Grassi. Ecco tutti i servizi che offre. Ogni casa della salute si differenzia dalle altre perché eroga prestazioni a misura del territorio in cui trova. L’obiettivo è sempre lo stesso: rispondere al meglio ai bisogni dei cittadini. Questa struttura, oltre ai servizi previsti nelle case della salute garantisce: - servizi di screening mammografico citologico e del colon; - un centro antiviolenza per le problematiche relative alla violenza domestica nei confronti di donne e minori; - un centro per la terapia del dolore che garantisce la presa in carico del paziente con dolore acuto o cronico, moderato o severo, riducendone il grado di disabilità e favorendone la reintegrazione nel contesto sociale e lavorativo; - un’area materno infantile, un servizio di prevenzione diagnosi e terapia delle patologie psichiatriche, neurologiche, neuropsicologiche, e psicologiche per i minori; - presa in carico di donne che presentano patologie tumorali alla mammella. - medico per gli stranieri che assicura l’assistenza sanitaria a migranti, rom e a tutti coloro che per problemi di lingua, difficoltà burocratiche, economiche o culturali, non possono accedere ad altre forme di assistenza. Il servizio si rivolge anche ai cittadini comunitari che non possono iscriversi al servizio sanitario nazionale perché privi di contratto di lavoro. Ecco tutti i servizi che offre il poliambulatorio. Questa struttura aperta oggi insieme alla casa della salute non era a norma e si trovava in condizioni fatiscenti : è stata ristrutturata e messa in sicurezza con lavori per 2,1 milioni di euro. Si tratta di una struttura di tre piani: al piano terra c’è la medicina legale, il centro prelievi e il servizio cup; al 1° piano odontoiatria e oculistica al 2° piano medicina generale e al 3° piano locali amministrativi. Le prossime aperture delle Case della salute. A Roma ne apriranno altre tre, ed entro maggio aprirà quella di Cerveteri-ladispoli. “Oggi è una giornata importante per Ostia perché vogliamo mostrare un volto operativo e vicino alle persone dello Stato – è il commento del presidente, Nicola Zingaretti. Abbiamo ripreso a investire sul diritto alla salute delle persone - ha detto ancora Zingaretti, che ha aggiunto: questa doppia inaugurazione, poliambulatorio e Casa della salute, dimostra ancora una volta che se ci si mette l´anima, come stiamo facendo, le cose si possono fare”.  
   
   
LA GIUNTA APPROVA LA DELIBERA SUL FABBISOGNO DELLE STRUTTURE RESIDENZIALI E SEMIRESIDENZIALI: 400 POSTI LETTO IN PIU’ NEL 2015, 900 NEL TRIENNIO.  
 
Ancona, 13 aprile 2015 - La giunta regionale su proposta dell’Assessorato alla Salute - Servizio Sanità, ha approvato la delibera sul fabbisogno delle strutture residenziali e semiresidenziali delle aree: sanitaria extraospedaliera, socio-sanitaria e sociale. Lo scopo del provvedimento è quello di assicurare uno sviluppo omogeneo e coerente sul territorio della rete integrata dei servizi residenziali e semiresidenziali sanitari e sociali con criteri definiti e condivisi e di dare risposta a tutti i soggetti pubblici e privati che hanno chiesto le autorizzazioni per le loro strutture. Le impostazioni generali dell’atto di fabbisogno si fondano su un’accurata analisi svolta al fine di riequilibrare i servizi a livello territoriale implementando i posti letto in base al principio di una identica dotazione in proporzione ai cittadini differenziati per classe di età e residenti nel distretto. Grazie alla delibera approvata dunque, per il 2015 potranno essere convenzionati con copertura finanziaria un totale di 500 posti letto: 280 posti in Residenza protetta 120 Posti in Residenza protetta demenze 80 posti in Residenza sanitaria assistenziale 20 posti per l’Area delle psicopatologie dell’età evolutiva (disturbi comportamento alimentari). Questi posti vanno ad aggiungersi a quelli convenzionati lo scorso anno (200 Rp; 60 Rsa; 110 Semiresidenziali Alzheimer; 20 Psicopatologie dell’età evolutiva). Nel triennio, che si completerà nel 2016, potranno essere convenzionati in totale 900 posti letto. Il provvedimento ha una copertura finanziaria garantita dalle risorse che la Regione riesce a destinare alle strutture territoriali, in aggiunta a quelle storicamente assegnate, grazie alla virtuosità della riorganizzazione dei servizi sanitari cominciata oltre due anni fa con largo anticipo rispetto sia alle altre Regioni che alle indicazioni fornite poi dal Ministero.  
   
   
SPORT A MILANO IL NUOVO RECORD MONDIALE OVER 40  
 
Milano, 13 aprile 2015 - Si è conclusa la 15a edizione della Milano marathon. Il vincitore, Kenneth Mungara, a 41 anni, taglia il traguardo dopo 2 ore, 8minuti e 44 secondi, lasciando a Milano il nuovo primato del mondo per la categoria over 40. Mungara è un atleta che ha partecipato sua prima alla maratona in età adulta, nel 2006, quando aveva già 33 anni. Tra le donne conquista il terzo posto l´atleta azzurra Fatna Maraoui, che grazie risultato di oggi migliora il proprio primato personale di oltre tre minuti.  
   
   
SPORT; MILANO CITTÀ DEL BASEBALL  
 
Milano, 13 aprile 2015 - Portare baseball e softball ovunque in città, anche nei parchi, rilanciare lo storico centro sportivo Kennedy con un affidamento diretto alla Federazione nazionale, valorizzare lo sport di base, coinvolgere le scuole nell’avviamento all’attività sportiva. Non solo. Coniugare sport con musica e spettacolo, con il progetto di ‘Faso’ (al secolo Nicola Fasani), noto bassista della band ‘Elio e Le Storie Tese’ nonché storico presidente e primo tifoso della Ares Baseball Milano. Comune e Federazione Italiana Baseball e Softball hanno firmato un protocollo d’intesa che non solo fa di Milano un punto di riferimento nazionale per questi sport ma getta le basi per una collaborazione stabile e duratura anche per diversi impianti sportivi cittadini. Il Kennedy di via Olivieri, in zona 7, donato alla città proprio dalla famiglia presidenziale statunitense e che ospitò gli Europei nel 1964. Diventerà un centro federale d’eccellenza. Ma si ragiona anche sul futuro di altri impianti, come il Saini, che già vede la presenza dell’Ares Milano, la squadra capitanata da ‘Faso’, il bassista della band ‘Elio e Le Storie Tese’. Proprio a fianco del campo del Saini, all’interno del Parco Forlanini, è nato il primo campo pubblico di baseball e softball d’Italia. Il secondo in Europa dopo Amsterdam. “Questo accordo - commenta Faso – è una splendida notizia non solo per chi ama ‘lo sport più bello del mondo’ come mi piace definire il baseball. Pensiamo di voler dare nuova vita non solo al Saini, dove ci sono tanti spazi da reinventare, ma anche al parco Forlanini. La mia idea è di rendere il Saini un’area attiva dove fare tanti sport diversi e di portare, arte, musica e spettacoli al Forlanini. Fare incontrare sport e cultura. Per questo lancio un appello a tutti coloro che vogliono rendere più viva una bellissima area di Milano”. “ Sono particolarmente soddisfatta di questo accordo – dichiara l’assessora allo Sport Chiara Bisconti – perché come nel caso dell’atletica e del … abbiamo lavorato in piena sintonia con una federazione su un progetto comune con al centro due obiettivi precisi: rilanciare l’impiantistica sportiva milanese e contemporaneamente lavorare per fare di Milano sempre più una ‘palestra a cielo aperto’. Garantiamo un solido futuro al Kennedy e apriamo collaborazioni anche in altri centri sportivi. È un metodo vincente”. "La firma della convenzione con il Comune di Milano per la gestione del "Kennedy" è una notizia attesa da tempo. Dal nostro punto di vista, come Federazione c´è l´orgoglio dovuto al fatto che il recupero al movimento degli impianti delle grandi città è un nostro preciso obiettivo. Il "Kennedy" è il terzo impianto, dopo quello di via Passo Buole a Torino e l´Acquacetosa a Roma che contribuiamo a riqualificare. Dal punto di vista del movimento milanese c´è la consapevolezza che con questo impianto in piena funzionalità la città potrebbe tornare a ospitare baseball di alto livello. Non scordiamoci che il "Kennedy" venne inaugurato 50anni fa proprio in occasione di un Europeo di baseball. La gestione del "Kennedy" coinvolgerà un gruppo di lavoro importante e il progetto riguarda anche l´impianto del "Saini". Ovviamente, senza l´importante investimento che il Comune farà questo progetto non sarebbe potuto partire. All´amministrazione va quindi tutta la nostra riconoscenza".