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LUNEDI

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Notiziario Marketpress di Lunedì 25 Novembre 2013
A BORGO CONVEGNO SULLA MICROCOGENERAZIONE IN UNA FUEL CELL VALLEY  
 
Trento, 25 novembre 2013 - Il Comune di Borgo Valsugana, in stretta collaborazione con l’Enaip e Sofcpower Spa, hanno promosso per la giornata di sabato 23 novembre 2013 un importante momento di confronto con esperti di livello internazionale sulla microcogenerazione a fuel cell. Il comune di Borgo Valsugana ha avviato un anno fa, con successo, il progetto denominato F.r.i.borgo. F.r.i. (Fuel cell, Research and Innovation), e si pone l’obiettivo di realizzare in Valsugana un centro di competenza sulle fuel cell unico in Italia, collegando la formazione alle nuove tecnologie di riscaldamento, così come la cittadina di Friburgo in Germania, è stata l’esempio europeo per la promozione e l’utilizzo delle energie rinnovabili. Il progetto è inserito nella progettazione della Rete Crisalide, la prima filiera in Italia, che raccoglie progetti, idee ed iniziative concrete per lo sviluppo della micro-cogenerazione con celle a combustibile operanti a gas metano, biogas ed idrogeno. La Rete Crisalide ha portato già alla realizzazione di importanti progetti dimostrativi su queste tecnologie e sta promuovendo attivamente la partenza di nuove iniziative supportate con fondi comunitari sul programma quadro Fuel Cell & Hydrogen. La Provincia autonoma di Trento, grazie al supporto dell’Agenzia provinciale per le risorse idriche e l’energia (Aprie), che ha erogato un contributo mirato alla copertura totale del progetto dimostrativo. Il progetto ha permesso così di raggiungere due importanti risultati: 1. Realizzare un corso dedicato agli studenti Enaip che permettesse di strutturare le informazioni tecniche di base della tecnologia delle fuel cell rispetto alle tecnologie attuali, creando anche un laboratorio dedicato alla formazione professionale nella struttura di Borgo Valsugana che possa essere fruibile per l’insegnamento all’utilizzo e gestione di una cella a combustibile da parte dei nuovi tecnici; 2. Realizzare un impianto dimostrativo funzionante presso il centro sportivo di Borgo Valsugana come progetto visibile e come punto di comunicazione affinché maturi la sensibilità verso l’innovazione tecnologica e il miglioramento delle efficienze nell’utilizzo dei combustibili, nonché nella salvaguardia ambientale, riducendo le emissioni di Co2. All’evento parteciperanno esperti del Politecnico di Torino, dell’Enea, di Sofcpower e di Dolomiti Energia coordinati da interventi di Habitech – Distretto Tecnologico Trentino e da parte dell’Iit di Bolzano, per l’inserimento della tecnologia fuel cell stazionaria e per la mobilità nella strategia energetica dell’Gect-euregio.  
   
   
PARTONO I LAVORI PER UN NUOVO IMPIANTO EOLICO IN USA  
 
Roma-Boston, 25 novembre 2013 – Enel Green Power S.p.a. (“Enel Green Power”), attraverso la sua controllata Enel Green Power North America, Inc, ha avviato i lavori per la realizzazione del progetto eolico Origin, nelle contee di Murray e Carter, in Oklahoma (Usa). Il nuovo impianto, che avrà una capacità installata totale di 150 Mw, sarà in grado di generare fino a 650 Gwh di elettricità all’anno, evitando così l’emissione in atmosfera di circa 700 mila tonnellate di Co2. Il parco eolico Origin, detenuto da Origin Wind Energy, Llc, società controllata da Enel Green Power North America, Inc, è previsto che venga completato ed entri in esercizio entro la fine del 2014. La realizzazione del parco eolico, in linea con gli obiettivi di crescita stabiliti nel piano industriale 2013-2017 di Enel Green Power, richiede un investimento complessivo di circa 250 milioni di dollari statunitensi, finanziato attraverso risorse del Gruppo Enel Green Power. Al progetto è associato un contratto d’acquisto ventennale dell’energia che sarà prodotta dall’impianto (Ppa). Il progetto detiene le caratteristiche necessarie alla qualificazione per l’ottenimento di “production tax credits” (Ptc), incentivi di natura fiscale previsti dalla normativa statunitense in favore dei produttori di energia da fonte rinnovabile. Il nuovo impianto andrà ad aggiungersi ai parchi eolici di Rocky Ridge (150 Mw) e di Chisholm View (235 Mw) già in esercizio in Oklahoma. Attualmente, la capacità eolica installata da Enel Green Power in Nord America ammonta ad oltre 1265 Mw.  
   
   
AL VIA LA FASE DI CONSULTAZIONE SUL PIANO ENERGETICO. PRIMO APPUNTAMENTO A TREVISO LUNEDÌ 25 NOVEMBRE  
 
Venezia, 25 novembre 2013 - Dopo che la Giunta veneta ha adottato a metà del mese scorso un Piano stralcio del Piano Energetico Regionale, documento che detta le linee di indirizzo e di coordinamento della programmazione in materia di promozione delle fonti rinnovabili, di efficienza e di risparmio energetico, si apre ora la fase della consultazione, nel corso della quale i soggetti interessati potranno dire la loro sul tema dell’energia nel Veneto. “Finalità del Piano – spiega l’assessore regionale Massimo Giorgetti – è il superamento della percentuale di consumi energetici coperti in Veneto da fonti rinnovabili, percentuale imposta per legge e nota come ‘burden sharing’. Il ‘burden sharing’ stabilisce in che misura ogni singola Regione debba concorrere al raggiungimento dell’obiettivo nazionale in materia di sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili, che per l’Italia, in base alla Direttiva europea 2009/28/Ue, è fissata al 17% del consumo energetico lordo. Il Veneto, in particolare, deve garantire che nel 2020 il 10,3% dell’energia termica, elettrica e dei trasporti, complessivamente consumata, derivi da fonti rinnovabili”. “Il nostro obiettivo – prosegue Giorgetti – è quello favorire il massimo coinvolgimento di quelli che saranno gli attori e i responsabili dell’attuazione del Piano, dal semplice cittadino ai più importanti asset produttivi. In una logica di ampia condivisione, consideriamo prezioso il loro contributo non solo nella fase esecutiva, ma anche in quella di definizione delle linee pianificatorie”. A tal fine la Regione promuove nelle prossime settimane tre convegni in altrettante città del Veneto, per presentare i contenuti della programmazione regionale sulle fonti di energia rinnovabili, sul risparmio ed efficienza energetici e sulle possibili sinergie tra strategie regionali e finanziamenti comunitari. Il primo di questi appuntamenti è in programma a Treviso, lunedì 25 novembre, alle ore 16, presso la sala convegni del Dipartimento provinciale dell’Arpav (in via Santa Barbara). Saranno presenti, oltre allo stesso assessore all’energia Massimo Giorgetti, i tecnici della Regione, dell’Arpav e dell’Università di Padova. Gli incontri successivi si terranno, sempre alle ore 16, il 29 novembre a Padova, presso la sala convegni della Provincia, e il 2 dicembre a Verona, presso la sede del Banco Popolare.  
   
   
CASA IN UMBRIA: AUMENTA IL CONTRIBUTO PER GLI ALLOGGI SFITTI, FINO A 7.600 EURO PER TRE ANNI  
 
Perugia, 25 novembre 2013 - La Giunta regionale ha dato mandato all´Ater Umbria di integrare il "Bando pubblico per individuazione degli immobili da riservare alla locazione a canone concordato per i nuclei familiari in possesso di sfratto esecutivo per morosità incolpevole": lo ha reso noto l´assessore regionale alle politiche della casa, Stefano Vinti, evidenziando che "le eventuali economie nell´ambito delle risorse impegnate per questa finalità, nel ´capitolo 7016´ del bilancio regionale, pari a 1 milione e 500 mila euro e che dovessero risultare al termine della assegnazione degli alloggi, siano impiegate per coprire un ulteriore anno di contributo ai proprietari, per 200 euro mensili". Pertanto, il contributo per l´alloggio messo a disposizione dell´Ater Umbria può arrivare fino a 3 anni e fino al massimo di 7.600 euro. Quindi il contributo passa da 5.200 euro in due anni a 7.600 in tre anni. Con il contributo, fino a 7.600 euro per 3 anni, viene così coperta quasi interamente la tipologia del contributo di locazione a "canone concordato", che prevede uno spazio temporale di 3 anni, eventualmente prorogabili di altri 2. "Un provvedimento - ha detto Vinti - che tende, così, a garantire i proprietari degli alloggi di un altro anno e ad incentivare la messa a disposizione degli appartamenti sfitti all´Ater Umbria". Il bando rivolto ai proprietari, per il reperimento, degli alloggi resterà aperto fino al 22 dicembre. Mentre fino al 20 gennaio sarà possibile accedere al Bando per i nuclei familiari in possesso di sfratto esecutivo per morosità "incolpevole". All´avviso pubblico possono partecipare tutte quelle famiglie che, in seguito ad una inadempienza nei pagamenti di almeno 6 mesi, si trovano a dover lasciare l´abitazione, per effetto di una significativa riduzione del reddito, intervenuta dopo la stipula del contratto di affitto, a causa di licenziamento, (escluso quello per giustificato motivo soggettivo e per dimissioni volontarie); collocazione in cassa integrazione ordinaria o straordinaria o in stato di mobilità; mancato rinnovo di contratti a termine o di lavoro atipico; cessazione di attività libero-professionali o di imprese registrate alla Ccia aperte da almeno 12 mesi; malattia grave o invalidità di uno dei componenti il nucleo familiare che abbia comportato la necessità di far fronte a documentate spese mediche e assistenziali di particolare rilevanza; decesso del componente il nucleo familiare unico percettore di reddito. La graduatoria dei beneficiari sarà formulata dall´Ater regionale tenendo conto di alcune priorità determinate dal grado dei diversi possibili livelli di sfratto: si va da quei nuclei familiari che sono stati costretti a rilasciare l´alloggio condotto in locazione a seguito dell´esecuzione di un provvedimento dell´Autorità Giudiziaria, fino ai nuclei familiari in possesso di semplice avviso di rilascio. Nell´ambito di ciascuna delle suddette categorie le domande sono collocate in graduatoria sulla base del reddito Isee dell´anno 2012 e della composizione del nucleo familiare (presenza di figli minori, di anziani ultrasettantacinquenni, componenti portatori di handicap, famiglia monoparentale con figli minori). A parità di punteggio si tiene conto della data di esecuzione dello sfratto. Gli affittuari saranno chiamati dall´Ater regionale a scegliere gli alloggi a disposizione seguendo l´ordine di graduatoria, nell´ambito del Comune di residenza e, in subordine, di altri Comuni. Gli alloggi, ricompresi negli elenchi predisposti per ciascun Comune, saranno proposti tenendo conto della grandezza idonea alla consistenza del nucleo familiare. Il contratto di locazione sarà stipulato tra proprietario ed affittuario ed il canone di locazione sarà determinato con il criterio del "canone concordato". Il proprietario che concederà in locazione l´alloggio individuato dall´Ater avrà diritto agli incentivi e contributi previsti per un periodo massimo di 36 mesi. Il contributo, che verrà erogato al proprietario, non potrà superare i 200 euro mensili, e sono previsti due ´bonus´ di 200 euro per i proprietari che concordano un canone minimo e altri 200 euro per gli affittuari se il costo dell´affitto è superiore al quindici per cento del reddito dichiarato. Il contributo verrà corrisposto sino all´eventuale miglioramento della capacità reddituale, verificata periodicamente dall´Ater, del nucleo familiare affittuario. Scaduti i bandi, l´Ater predisporrà gli elenchi degli alloggi disponibili in ciascun Comune, ordinandoli per gruppi omogenei di grandezza e secondo le priorità indicate nel bando e procederà agli abbinamenti con i beneficiari individuati. L´alloggio proposto dall´Ater non potrà essere rifiutato dal richiedente. "Con questi provvedimenti - ha precisato l´assessore Vinti - la Giunta Regionale si propone l´obiettivo di far incontrare la domanda con l´offerta, e con ciò arginare la pesante situazione di emergenza relativa alla necessità di casa". "Inquilini senza case e case senza inquilini - afferma Vinti - Per agevolare l´incontro sul mercato privato della locazione, quindi, la Giunta regionale si è impegnata per un milione e 500 mila euro ad incentivare i proprietari che mettono a disposizione alloggi liberi. Contiamo così di poter reperire sul mercato almeno trecento alloggi a canone concordato. La nostra azione non si ferma qui. Stiamo premendo ora sul governo nazionale per stanziare ulteriori finanziamenti, visto che i quaranta milioni di euro previsti ad oggi (per l´Umbria soltanto trecentomila euro) non sono assolutamente sufficienti. Nel 2013, in Umbria si rischia di superare i 1300 possibili sfratti e di questi circa il novanta per cento sono sfratti ´incolpevoli´. Mentre, si registrano almeno 40.000 vani sfitti o invenduti. I due bandi, l´uno per i proprietari e l´altro per i nuclei sfrattati, rappresentano un passo concreto nella ricerca di nuove soluzioni alloggiative e per una fattiva politica di sostegno al diritto alla casa".  
   
   
SEMPRE PIÙ IN DIFFICOLTÀ LE ATTIVITÀ IMMOBILIARI A PADOVA  
 
Padova, 25 novembre 2013 - Il settore immobiliare padovano è sempre più in difficoltà a causa della crisi economica, ma nell’ultimo anno la paralisi del mercato delle compravendite e dei servizi di intermediazione immobiliare ha subito un duro colpo: sono ben 106 le attività attive in meno fra città e provincia nel ramo della mediazione immobiliare (-11%) ed addirittura 128 in meno quelle legate alla compravendita di beni immobiliari propri (-4,2%), per un totale di 234 imprese. La fotografia scattata dall’analisi realizzata dall’Ufficio studi della Cdc di Padova sull’andamento delle attività immobiliari in provincia di Padova fra il 2009 e il 2013, con dati aggiornati al 30 settembre scorso, evidenzia un accentuato stato di sofferenza per questo settore. La variazione del numero di imprese per l’insieme delle attività immobiliari rispetto alla stessa data del 2012 risulta negativa (-1,3% pari a 91 imprese in meno) con un peggioramento quindi rispetto alla stazionarietà registrata nell’anno precedente. La fascia di mercato che più sta soffrendo è quella, come anticipato, dei servizi di mediazione immobiliare (-11%) e delle compravendite (128 attività in meno rispetto al 30 settembre 2012). Rimane invece ancora positiva la tendenza allo sviluppo di attività imprenditoriali nella locazione di beni propri (+5,9%), nell’affitto di aziende (+3,6%) e nella gestione di immobili per conto terzi (+11%), anche se queste due variazioni percentuali non pesano poi molto se si considera il limitato incremento in valore assoluto (rispettivamente +8 e +9 unità). Su base decennale emerge che la variazione del numero di imprese del settore immobiliare nel 2013 è per la prima volta negativa. La crescita media del settore risultò tra il 2000 e il 2008 del +9% (con picchi di aumento superiori al 13%). Questi valori evidenziano uno stato di salute del settore peggiore per Padova rispetto a quanto accade a livello regionale, dove la variazione del numero di imprese si limita a un -0,1%, e a livello nazionale (+0,4%). A livello strutturale, il totale delle imprese operative nelle attività immobiliari in provincia di Padova è 6.795 unità, pari al 21,4% del totale Veneto (31.686 unità). Padova si piazza dunque al primo posto in regione seguita da Treviso (6.504 imprese) e Vicenza (5.951). A livello nazionale Padova è l’ottava provincia italiana per numero di imprese del settore (270 mila unità in Italia) con una incidenza pari al 2,5% sul totale. La concentrazione maggiore riguarda le attività di compravendita di beni immobili propri (2.919 imprese pari al 43% del totale) e l’affitto-gestione di immobili propri (2.815 unità). L’indice di densità delle attività immobiliari in rapporto all’insieme delle imprese dei servizi è del 22,3%: un valore, questo, che colloca Padova al di sopra della media nazionale (16,8%). Sono soprattutto le imprese individuali a subire il colpo maggiore (-6,9%), con una particolare sofferenza soprattutto dei comparti della mediazione immobiliare (crollano le agenzie -9,7%) e della compravendita di beni propri (-9,1%). Altri dati che consentono di inquadrare le dimensioni delle attività immobiliari nella provincia, riguardano il numero degli addetti e alcuni indicatori di bilancio delle società di capitali. A livello provinciale, sulla base dei dati del censimento 2011, gli addetti risultano pari a 7.666 unità con un’incidenza del 20,6% sul totale Veneto (37 mila unità nell’insieme). Il dato colloca la provincia al secondo posto in regione poco dopo Treviso. Padova si posiziona al 7° posto in Italia con il 2,7% del totale, mentre anche le altre principali province venete si collocano tra le prime 20 nella graduatoria nazionale, con Treviso al 6° posto, Verona al 9° e Venezia e Vicenza rispettivamente all’ 11° e 12° posto. L’andamento su base decennale (rispetto quindi al censimento 2001) denota un aumento degli addetti del +47,7% superiore quindi all’analoga tendenza riscontrabile in Veneto (+46,3%) e in Italia (+33,2%). Il fatturato delle società di capitali operative nelle attività immobiliari (43,5% delle imprese del settore) era nel 2011 di 1,3 miliardi di euro, pari al 28,6% sul totale del fatturato regionale (4,5 miliardi). Su base annuale l’andamento è positivo (+3,8%), diversamente da quanto avviene in regione (-1,5%), e migliore di quello registrato nel 2010 (+0,8%) in provincia. Non si dimentichi, tuttavia, del crollo del 2009 quando la diminuzione del fatturato delle società di capitali immobiliari era stata del -19,5%. Pertanto le dinamiche, pur positive, del biennio successivo non consentono il recupero dei valori assoluti conseguiti nel 2008 (1,5 miliardi).  
   
   
COMPRAVENDITE IMMOBILIARI: SECONDO TRIMESTRE IN RIPRESA IN CAMPANIA. MA NEI CAPOLUOGHI CROLLA IL MERCATO NON RESIDENZIALE (-23,2%).  
 
 Salerno, 25 novembre 2013 - Le compravendite del settore residenziale in Campania nel secondo trimestre 2013 - rispetto al periodo gennaio/marzo 2013 – fanno segnare variazioni positive: +8,1% se si considerano i territori delle cinque province compresi i capoluoghi; +3% se si analizzano soltanto i perimetri dei capoluoghi. Il trend è stato elaborato dal Centro Studi dell’Associazione dei Costruttori di Salerno sulla base dei dati dell’Osservatorio sul Mercato Immobiliare (Omi) dell’Agenzia delle Entrate. In totale nel periodo aprile/giugno 2013 in Campania sono state concluse 6.999 compravendite rispetto alle 6.470 del precedente trimestre. Nei cinque capoluoghi di provincia le compravendite sono state 2.105 rispetto alle 2.044 del periodo gennaio/marzo 2013. Crescono le compravendite soprattutto nelle province di Benevento (+31%) e Caserta (+19,3%), seguono Salerno (+6,28%), Avellino (+5,91%) e Napoli (+4,29%). A livello di capoluoghi è ancora Benevento a segnalarsi per un incremento del 196,5%. Bene Caserta (+47,8%), Avellino (+20,5%) e Salerno (+11,8%). Dato negativo, invece, per l’area urbana di Napoli: -5,8%. Per quanto concerne il comparto non residenziale il trend inerente i territori provinciali evidenzia un +2,4% su base regionale, mentre nei perimetri dei capoluoghi si è registrato un calo del 23,2%. Nel dettaglio del non residenziale è ancora la provincia di Benevento a spiccare con un +26,7% seguita da quelle di Napoli (+22,5%), Avellino (+16%) e Salerno (+0,6%), mentre è negativo il dato della provincia di Caserta: -10,3%. Dinamica confermata anche dalla percentuale del capoluogo casertano: -46,5%. Nel non residenziale riferito ai soli capoluoghi è sempre Benevento a porsi in evidenza con un +81,4%, seguita da Napoli con un +39,8% ed Avellino con un +17,8%. Negativo il dato di Salerno: -28,3%. «Non appena risale anche in quota minima l’indice di fiducia – commenta il presidente di Ance Salerno, Antonio Lombardi - le famiglie campane indirizzano i loro risparmi verso l’acquisto della casa. Manca ancora però un piano di sostegno e di accompagnamento al credito per rilanciare il mercato immobiliare residenziale. In questo modo si penalizza un comparto fondamentale per l’economia regionale». «L’elaborazione del Centro Studi Ance Salerno sullo scenario delle compravendite del settore residenziale in Campania e nelle cinque province nel secondo semestre del 2013 – aggiunge ancora il presidente dei costruttori salernitani Lombardi - è in linea con il trend lievemente attenuativo delle dinamiche del comparto edilizio che restano in ogni caso molto negative. Il dato va, quindi, letto con attenzione perché manifesta l’atteggiamento comunque positivo delle famiglie rispetto all’investimento nel mattone. Anche in presenza di una evidente restrizione delle linee creditizie e più specificamente dei mutui, una quota consistente dei risparmi familiari viene indirizzata verso l’acquisto di case. È il segnale che non appena si attenua la crisi di sfiducia, quanti hanno effettiva disponibilità finanziaria ritornano al residenziale. Il dato del secondo trimestre 2013 confrontato con quello dei primi tre mesi dell’anno in corso è in controtendenza rispetto alla comparazione su base annua. È evidente - conclude Lombardi – che per rafforzare e consolidare questi importanti segnali positivi, è indispensabile che la filiera istituzionale attivi, in accordo con il circuito del credito, strumenti agevolativi per le famiglie, realmente orientati alla concessione in tempi relativamente brevi dei finanziamenti e non eccessivamente penalizzanti sul piano della valutazione delle garanzie e del potenziale di rischio creditizio».  
   
   
MILANO: URBANISTICA. PADIGLIONE TRE DELLA FIERA, ONLINE IL BANDO ENTRO LA PROSSIMA SETTIMANA LA PUBBLICAZIONE SULLA GAZZETTA UFFICIALE  
 
Milano, 25 novembre 2013 - È online sul sito del Comune il bando per la rifunzionalizzazione del Padiglione Tre della Fiera, che sarà pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale entro settimana prossima. Le proposte potranno avere diversi oggetti: moda, arte, creatività, design, spettacolo o attività educative e per il tempo libero. Il Padiglione Tre, un patrimonio importante per Milano, sarà restituito alla città con una funzione nuova e originale. Il bando è scaricabile dal sito del Comune. Http://www.comune.milano.it/dseserver/webcity/
garecontratti.nsf/weball/0dc2031c956f9762c1257c22004bfc13?opendocument
 
 
   
   
ATER: FVG VERA RIFORMA, PIU´ RISPARMI E ATTENZIONE AI CITTADINI  
 
Trieste, 25 novembre 2013 - "Questa non è una ´contro-riforma´, come è stato detto, ma è la legge che consente di dare un corso nuovo al sistema Ater, per ottenere risparmi ed efficienza con un percorso che ha visto e vedrà per la prima volta il coivolgimento dei sindacati e più in generale tutti i portatori d´interesse. Tutto questo senza però dimenticare che i servizi delle Ater e i problemi sulla casa riguardano i cittadini e non i contenitori con cui i servizi vengono erogati". E´ questo il primo commento dell´assessore regionale alla Pianificazione territoriale e ai Lavori pubblici Mariagrazia Santoro dopo il voto del Consiglio regionale che ha approvato la legge sulle Ater. "È stato giusto nel 2012 eliminare i 5 consigli d´amministrazione delle passate Ater; è stato sbagliato creare un pletorico cda con ben 10 persone, censurato anche dalla Corte dei conti nel Giudizio di parificazione del bilancio regionale. Questa dunque non è una contro-riforma, semplicemente perchè quella di prima non era una riforma, ma un emendamento notturno ad una legge finanziaria. Peraltro, nessun euro dei risparmi ottenuti con quell´emendamento viene meno. Tutti i risparmi sono confermati, come sono confermati i risparmi ottenuti sul personale previsto dal progetto di fusione. In particolare le riduzioni di personale di 33 unità, di cui 5 dirigenti, ed i risparmi a regime determinati da una riduzione fisiologica dovuta a pensionamenti che sarebbero intervenuti a prescindere dal progetto di fusione". "Inoltre - ribadisce Santoro - con questa riforma si risparmierà di più: 500 mila euro sono stati tagliati dai compensi ai direttori delle Ater (nonostante le critiche di alcuni consiglieri del Centro-destra) e altri 70.000 euro saranno risparmiati con il passaggio da un cda di 10 componenti a 5 amministratori unici e da 15 revisori dei conti a 3 revisori, per tutte le aziende". "Infine non deve sfuggire che con questa legge inseriamo i sindaci all´interno della governance del sistema-casa della nostra regione, ritenendo fondamentale che ci sia un coinvolgimento degli Enti locali e degli ambiti socio-assistenziali nel futuro assetto".  
   
   
CONTAINER ATER A VALLE PRETARA: VERSO UNA DECISIONE  
 
 L´aquila, 25 novembre 2013 - Negli uffici dell´assessorato ai Lavori Pubblici, all´Aquila, si è tenuta una riunione sull´utilizzo dei container ex sede Ater, siti in Valle Pretara, a cui hanno partecipato gli assessori regionali Angelo Di Paolo (politiche della casa) e Gianfranco Giuliante (protezione civile), il presidente della Ii commissione consilare Ll.pp. Luca Ricciuti, l´amministratore unico dell´Ater dell´Aquila, Francesca Aloisi e il direttore della stessa Ater Venanzio Gizzi. Ne dà notizia lo stesso assessore Di Paolo. Dopo la discussione generale in cui l´amministratore Aloisi ha spiegato la volontà dell´Ater di andare incontro alle esigenze delle associazioni "senza polemiche e con il massimo della correttezza" e dopo aver ribadito che i terreni su cui giacciono i containers rientrano nel progetto dei contratti di quartiere e che quindi, se sbloccati i finanziamenti, gli stessi dovranno essere spostati, è stato concordato di emanare un avviso pubblico sul sito dell´Ater, per invitare le Associazioni di volontariato sociale, laiche ed ecclesiastiche, iscritte all´Albo regionale a voler fare richiesta formale dei container motivando le criticità in cui sono costretti ad operare. Di Paolo ha riferito che alla riunione sono risultati assenti il Sindaco dell´Aquila Massimo Cialente ed il vicepresidente del Consiglio Regionale Giorgio De Matteis.  
   
   
CASTELLO DI UDINE: LA GIUNTA REGIONALE DISPONE IL TRASFERIMENTO DELLA PROPRIETÀ AL COMUNE  
 
 Trieste, 25 novembre 2013 - Il Castello di Udine torna agli udinesi. Dopo che lo scorso marzo, con una specifica norma in attuazione dello Statuto speciale, era stato deciso il trasferimento del compendio del Castello dal Demanio dello Stato alla Regione Friuli Venezia Giulia, la Giunta regionale con una delibera proposta dall´assessore alle Finanze e al Patrimonio Francesco Peroni ne ha stabilito l´acquisizione e la contestuale cessione a titolo gratuito al Comune di Udine. Il passaggio di proprietà è stato disposto, così si legge nel provvedimento, "in ragione del prolungato e costante utilizzo del Castello da parte dell´Ente locale per finalità di pubblico interesse e degli obiettivi di conservazione, fruizione e valorizzazione del bene", tenendo conto dei vincoli storici, artistici ed ambientali. "È un traguardo di grande significato - ha affermato l´assessore Peroni - che restituisce alla città di Udine un monumento di pregio storico e monumentale pari al profondo valore simbolico di cui il Castello è incarnazione nel sentire della comunità tutta". Particolare soddisfazione per la decisione dell´Esecutivo, che sancisce la fine di un percorso lungamente atteso, è stata espressa anche dall´assessore regionale Mariagrazia Santoro, che aveva seguito la vicenda da assessore al Patrimonio dello stesso Comune di Udine.  
   
   
CON L´EURO DESKHELP FINANZIAMENTI DIRETTI UE PIÙ ACCESSIBILI  
 
Bolzano, 25 novembre 2013 - L´€uro-helpdesk offre informazioni specifiche sulle possibilità di ottenere un finanziamento diretto Ue. Il servizio, gestito, in stretta cooperazione, dall´Ufficio integrazione europea e dall´Ufficio di Bruxelles, è stato presentato il 21 novembre 2013. Circa il 20% del bilancio dell´Ue è dedicato ai "finanziamenti diretti". Questi, a differenza dei Programmi dei fondi strutturali Ue vengono gestiti centralmente da Bruxelles. Ciò significa la Commissione europea cura direttamente la ricezione delle domande, la valutazione dei progetti e la rendicontazione. I finanziamenti riguardano progetti transfrontalieri di cooperazione in vari settori, come la ricerca scientifica e l´innovazione, la cultura, l´istruzione etc. Secondo le disposizioni vigenti. Come ha sottolineato Thomas Mathà, direttore della Ripartizione affari comunitari, l´accesso a questi fondi è più complesso rispetto a quello ai fondi strutturali. Sarebbe ottimale se ogni anno potessero accedere ai finanziametni diretti Ue almeno cinque progetti altoatesini". Per tale motivo, su incarico della Giunta provinciale, la Ripartizione Europa ha istituito un nuovo servizio: l´€uro-Helpdesk, gestito, in stretta cooperazione, dall´Ufficio integrazione europea e dall´Ufficio di Bruxelles. In questo modo l´helpdesk è in grado di offrire un punto di riferimento in regione e contemporaneamente un collegamento a Bruxelles, come ha sottolineato Peter Gamper, direttore dell´Ufficio integrazione europea. L´€uro-helpdesk offre informazioni specifiche sulle possibilità di ottenere un finanziamento Ue pubblicando, ad esempio, la newsletter "Eurolash", organizza seminari di formazione e infodays, offre consigli nella fase preparatoria di una proposta di progetto e aiuto nella ricerca di partner. L´elenco degli esperti in finanziamenti Ue, istituito nel corso del 2012, completa questo nuovo servizio. Si tratta di una lista di persone e imprese che offrono consulenza nel settore dei finanziamenti diretti Ue. Informazioni: http://www.Provinz.bz.it/europa  e eurohelpdesk@provinz.Bz.it    
   
   
LA RESPONSABILITÀ SOCIALE D’IMPRESA NEI TERRITORI TRANSFRONTALIERI DI ITALIA E FRANCIA: PRESENTATI I RISULTATI DEL PROGETTO ALPCORE RIDUZIONE E CORRETTO SMALTIMENTO DEI RIFIUTI E FORMAZIONE PROFESSIONALE PER I DIPENDENTI TRA LE INIZIATIVE PIÙ DIFFUSE  
 
Torino, 25 novembre 2013 - Giovedì 21 novembre 2013, presso il Centro Congressi Torino Incontra, Unioncamere Piemonte ha presentato i risultati dell’indagine sulla diffusione della responsabilità sociale d’impresa nei territori transfrontalieri di Italia e Francia, realizzata nell’ambito del progetto Alcotra Alpcore - Alpi Competitive e Responsabili (finalizzato a monitorare e sostenere le imprese nei propri piani strategici di Csr) da Unioncamere Piemonte, Camera di commercio della Savoia e Camera di commercio dell’Alta Savoia. Dopo i saluti di Roberto Strocco, Coordinatore Area Progetti e Sviluppo del Territorio di Unioncamere Piemonte, e di Michel Perrier, Direttore Industrie, Développement Durable et International ed esperto di Csr della Camera di commercio della Savoia, Sarah Bovini, Responsabile Ufficio Studi di Unioncamere Piemonte, ha illustrato i risultati del Monitoraggio delle imprese responsabili nei territori transfrontalieri di Piemonte, Savoia e Alta Savoia, seguita da Grace De Girolamo, Area Progetti e Sviluppo del territorio di Unioncamere Piemonte, che ha parlato degli strumenti del progetto Alpcore a disposizione delle imprese. Infine, quattro aziende hanno portato la loro testimonianza sulla propria esperienza in tema di buone pratiche di Csr: sono intervenuti Fabrizio Tucci del Gruppo Iren, Sonia Piumatti del Gruppo Piumatti, Andrea Ivaldi di Sotral e Stéphane Revolta-blaudeau di Revolta Blaudeau. “Il Sistema camerale, in quanto principale referente del sistema produttivo, è tra i soggetti più idonei a promuovere e diffondere la cultura della Responsabilità sociale d’impresa sul territorio – commenta Ferruccio Dardanello, Presidente di Unioncamere Piemonte -. Crediamo fermamente che molto si possa fare per sostenere e incoraggiare le nostre imprese in questa direzione, nella convinzione che operare in modo sostenibile possa fare la differenza in termini di competitività. Unioncamere Piemonte è impegnata su questo fronte ormai da anni, in stretta sinergia con la Regione Piemonte, con l’iniziativa Csrpiemonte, che ha generato nel tempo numerose collaborazioni, di cui questo nuovo progetto transfrontaliero, che coinvolge anche le Camere di commercio di Savoia e Alta Savoia, è una concreta dimostrazione”. L’indagine è stata realizzata con l’obiettivo di monitorare i comportamenti responsabili delle imprese per poter disporre di un ampio database di imprese da valorizzare e coinvolgere in un percorso finalizzato a migliorare le loro competenze in tema di Csr, integrando la responsabilità sociale tra gli elementi competitivi del loro business. Grazie al progetto Alpcore, sono stati realizzati degli utili strumenti a disposizione di tutte le aziende del territorio: un’analisi di autovalutazione per aiutarle a impostare nuove strategie di responsabilità sociale in chiave competitiva, individuando anche indicatori quali-quantitativi spendibili nei rapporti con il sistema creditizio e nell’ambito degli appalti pubblici; un kit di 20 schede tematiche per guidarle verso la realizzazione di percorsi virtuosi in tema di strategia Csr oriented, welfare aziendale, rapporti con i clienti e i fornitori. Hanno risposto al questionario 800 aziende dei territori transfrontalieri (di cui oltre 550 piemontesi), aventi sede legale nelle province italiane di Cuneo (il 19% circa delle imprese rispondenti) e Torino (il 46%) e nei dipartimenti francesi della Savoie (il 17%) e dell’Haute-savoie (il 18%). Sono quattro gli ambiti della responsabilità sociale d’impresa indagati: ambiente, comunità e territorio, acquisti e fornitori, clienti e portatori d’interesse, risorse umane. Ambiente - Il dato più significativo emerso dall’indagine è che in tutti i territori analizzati la maggioranza delle imprese (l’85,4%) dichiara di adottare iniziative per la riduzione e il corretto smaltimento dei rifiuti. Tale pratica è più diffusa tra le aziende del turismo (91,7%), meno tra quelle dei servizi (78,2%). Al contrario, le certificazioni sono adottate in modo marginale, evidenziando la difficoltà incontrata nella procedura di ottenimento delle stesse: in media, solo l’8,6% delle imprese rispondenti ha ottenuto una certificazione ambientale, o ha in previsione di farlo. Tra le industrie in senso stretto la quota sale al 13,6%. La difficoltà di formalizzazione si riscontra anche negli altri ambiti monitorati, ad esempio nel caso delle risorse umane e della comunicazione esterna. Comunitá E Territorio - Le imprese rispondenti si dimostrano interessate a sostenere le differenti realtà del territorio (il 39,3% realizza iniziative per la comunità, o ha in previsione di farlo), anche se solo il 9,8% collabora con le Amministrazioni locali per realizzare progetti di sviluppo sostenibile, o ha in previsione di farlo. La propensione è più elevata tra le imprese dei servizi (15,3%) e nel cuneese (15,7%). Tra le azioni segnalate emergono la sponsorizzazione di eventi sportivi o culturali e l’appoggio ad associazioni/Onlus locali. Acquisti E Fornitori - Per quanto riguarda il criterio di scelta dei fornitori, risulta preponderante la vicinanza geografica, nonostante si riveli una grande differenza tra l’Italia (il 67% per Cuneo e il 68% per Torino) e la Francia (il 23% per Haute-savoie e Savoie). Lo stesso vale per il possesso di certificazioni di sicurezza, ambientali e sociali, requisito importante più per le imprese italiane che per quelle francesi. Tale risultato da parte italiana appare, però, in contrasto con la scarsa adozione di certificazioni già segnalata. Clienti E Portatori D’interesse - Solo il 27,8% delle imprese intervistate ha realizzato strumenti per comunicare all’esterno le implicazioni sociali e ambientali della propria attività, o ha in previsione di farlo. Tale tendenza può essere legata sia al grande impegno richiesto dalla realizzazione di un bilancio sociale, sia dal fatto che molte imprese adottano azioni di Csr radicate nella storia aziendale, non sentendo pertanto la necessità di formalizzarle e comunicarle all’esterno. Risorse Umane - L’ambito della Csr che risulta maggiormente valorizzato su tutti i territori è quello delle risorse umane. La formazione professionale, insieme alla flessibilità dei tempi di lavoro, è una misura largamente adottata: vi fa ricorso il 71,8% delle imprese rispondenti. Tale pratica è maggiormente diffusa in Francia e, a livello settoriale, nel comparto dei servizi (76,4%), mentre è meno in voga tra quelle turistiche (58,3%). Si rileva, invece, un minore ricorso ad iniziative per il benessere dei dipendenti, quali la stipula di assicurazioni, contributi per visite mediche specialistiche, erogazione di buoni spesa, etc. La presenza di una mensa aziendale o interaziendale oppure l’erogazione di ticket restaurant sono tra le iniziative più diffuse sia in Francia che in Italia.  
   
   
LE IMPRESE DEL FRIULI VENEZIA GIULIA PUNTANO AL MERCATO SVIZZERO  
 
 Trieste, 25 novembre 2013 - Ha riscosso particolare interesse tra imprese e associazioni di categoria il seminario informativo sulla Svizzera incentrato sull´innovazione tecnologica organizzato da Aries, Azienda Speciale della Camera di Commercio di Trieste. Il meeting ha fornito ai partecipanti una visione chiara ed esaustiva dello scenario macroeconomico e delle opportunità da cogliere nel processo di internazionalizzazione delle aziende del Friuli Venezia Giulia con un elevato grado d´innovazione tecnologica verso una nazione ricca di possibilità come quella elvetica. A conclusione del seminario tutte le imprese hanno usufruito della consulenza dei relatori e degli esperti della Camera di Commercio Italiana per la Svizzera con sede a Zurigo. Attraverso colloqui individuali i partecipanti al meeting hanno così potuto meglio inquadrare le opportunità di cooperazione con le realtà svizzere, che verranno sviluppate nei prossimi mesi con ulteriori azioni.  
   
   
IDEAL STANDARD, MISE: AZIENDA SOSPENDE PROCEDURA MOBILITÀ E CHIEDE 6 MESI CIG IN DEROGA PROSSIMA RIUNIONE IL 4 DICEMBRE PER PROSEGUIRE IL CONFRONTO SUL PIANO INDUSTRIALE  
 
 Roma, 25 novembre 2013- Ideal Standard accoglie l’invito del Governo a sospendere la procedura di mobilità e ad attivare la richiesta al Ministero del Lavoro per il ricorso alla Cig in deroga per sei mesi, dal 1 gennaio al 30 giugno 2014, per i dipendenti degli stabilimenti di Orcenico, Roccasecca e Trichiana. E’ quanto emerso il 21 novembre al termine della riunione che si è svolta al Ministero dello Sviluppo Economico, alla quale hanno preso parte i rappresentanti delle Regioni interessate (Friuli Venezia Giulia, Veneto, Lombardia, Lazio), sindaci e parlamentari dei territori, l’Azienda e le organizzazioni sindacali. “Riunione proficua - ha dichiarato il Sottosegretario Claudio De Vincenti che ha presieduto il confronto- Azienda e sindacati hanno mostrato un atteggiamento costruttivo, finalizzato a individuare un percorso di riorganizzazione industriale che garantisca sia la tenuta produttiva, attraverso il mantenimento e la redistribuzione dei volumi, sia la tenuta occupazionale di Ideal Standard in Italia”. Il Tavolo è stato riconvocato il 4 dicembre per continuare il confronto sul piano industriale.  
   
   
TOSCANA: SOSTENERE INTERNAZIONALIZZAZIONE E RETI  
 
Firenze, 25 novembre 2013 - Nel primo semestre 2013 l´artigianato toscano registra una perdita di fatturato complessiva inferiore a quella registrata lo scorso anno, passando dal -8,3% al -6%. Un segnale che, nello studio di Unioncamere Toscana presentato oggi, presenti le associazioni di categoria Cna e Confartgianato, viene interpretato come una sorta di prova di inversione di un trend negativo che dura ormai da lungo tempo. "Dallo studio si vede bene come, almeno per quanto riguarda il manifatturiero – osserva l´assessore alle attività produttive Gianfranco Simoncini – il fatturato tende a crescere nel caso di aziende di maggiori dimensioni e quando queste sono in grado di essere competitive sul piano internazionale. Sono aspetti che avevamo, anche come Regione, già colto e che ci hanno spinti a intervenire per favorire la crescita dimensionale, la capacità di fare rete e la propensione internazionale delle nostre piccole imprese". L´indagine condotta dall´Ufficio studi di Uunioncamere mette in luce un quadro che, fuori dal comparto manifatturiero, ancora è tutt´altro che roseo. In cinque anni, l´artigianato toscano, che conta 112 mila imprese, ha perso 4 mila 647 unità. Le perdite sono concentrate soprattutto nel settore delle costruzioni (- 3760). Alto anche il tasso di mortalità precoce: il 36% delle imprese artigiane chiude entro i primi tre anni di vita. "Oggi più che mai – commenta ancora l´assessore Simoncini - la Regione intende proseguire nella strada del sostegno al manifatturiero, puntando in particolare su quello legato al binomio qualità e innovazione. I dati dei primi sei mesi del 2013 sembrano dimostrare che si tratta di una scelta giusta. Purtroppo non siamo ancora fuori dal tunnel: siamo solo agli inizi di una risalita che non si prospetta facile. Ma abbiamo indicazioni, anche grazie a questo rapporto, sulla strada da percorrere". L´assessore Simoncini ha ricordato che la Regione ha messo a disposizione, grazie a diversi bandi, incentivi per favorire i processi di integrazione fra imprese, per ovviare alle piccole dimensioni e aumentarne la competitività e iniziative per l´internazionalizzazione, mentre particolare attenzione viene posta all´innovazione ,alla ricerca, alla formazione di lavoratori e imprenditori, essenziale per consentire anche alle piccole imprese artigiane di coniugare qualità e modernità. "A breve - annuncia Simoncini - riaprirà il bando per i contributi alle imprese che si mettono in rete, che si è già dimostrato efficace per favorire, in particolare, l´innovazione delle piccole e medie imprese. Per le reti di imprese, anche la proposta di bilancio 2014 appena approvata dalla giunta prevede una riduzione dell´aliquota Irap. Entro qualche settimana sarà pubblicato anche il nuovo bando per l´´internazionalizzazione, particolarmente atteso". L´assessore ricorda ancora una volta come il governo debba dare risposta, con urgenza, alla questione della cassa integrazione in deroga. "Per il comparto artigiano è essenziale poter contare su uno strumento che è nato proprio per le piccole aziende. La copertura finanziaria del 2013 è indispensabile per scongiurare un´emergenza sociale ed evitare di lasciare aziende e lavoratori in mezzo al guado, con lavoratori senza reddito e imprese costrette a licenziare o a fallire".  
   
   
LA MECCANICA CONTRASTA LA CONTRAFFAZIONE PERCHÉ “LA VERA IMPRESA È COMBATTERE IL FALSO”  
 
Milano, 25 novembre 2013 – Oggi Anima e Federmacchine, assieme a Ministero dello Sviluppo Economico e Confindustria, lanciano un grido d’allarme sulla contraffazione dei prodotti della meccanica italiana. Un seminario dai risvolti concreti dove sono state indicate da voci esperte la strada di tutela della proprietà industriale e le azioni di contrasto alla contraffazione. La partecipazione di Agenzia delle Dogane e Guardia di Finanza ha offerto alle imprese un valido supporto nel far fronte a questo ormai quotidiano ostacolo. “Anima aiuta le aziende della meccanica a essere consapevoli dei rischi correlati alla contraffazione e, allo stesso tempo, intende mettere a loro disposizione strumenti validi per proteggersi da azioni illecite o concorrenze sleali - dichiara Giuliana Ferrofino, Vicepresidente Anima con delega all’Anticontraffazione - In Italia vediamo proliferare prodotti non omologati o non certificati che inquinano un mercato già debolissimo. Anima contribuisce a una più alta sensibilizzazione possibile verso questo fenomeno che rappresenta un muro contro il quale è difficile muoversi e agire. E’ quindi importante, come in questo caso, che le associazioni riescano a trovare dei punti di contatto per agire in sinergia con le istituzioni e le forze dell´ordine così da procedere in modo coordinato e compatto - conclude Giuliana Ferrofino - Sostenere l´anticontraffazione significa sostenere l´occupazione, la crescita dell’industria italiana, la sicurezza degli operatori del settore e dei consumatori, lo sviluppo dell´Italia manifatturiera”. “Credo che la sottostima del fenomeno contraffazione nasca proprio dalla circostanza che lo stesso è stato per troppo tempo considerato esclusiva materia degli accessori moda e quindi settore di pochi e del lusso – dichiara Daniela Mainini, Presidente del Consiglio Nazionale Anticontraffazione e partner nella creazione dello Sportello Anticontraffazione Anima - La contraffazione è invece un virus che colpisce il cuore di tutto il sistema legale e produttivo della nostra economia; dalla meccanica all’elettronica, dal chimico farmaceutico all’alimentare, dai giocattoli ai pezzi di ricambio. Se consideriamo che il settore meccanico è la prima voce dell’export italiano allora comprendiamo la pericolosità insita nella contraffazione in un settore così trainante della nostra economia in cui parlare di contraffazione significa parlare di prodotto non sicuro e di scarsa qualità. Il dato disaggregato dei soli sequestri della Guardia di Finanza per i primi dieci mesi del 2013 è di 2.838.319 pezzi meccanici contraffatti. Davvero molto significativo”. (fonte "intervista che sarà pubblicata su Industriameccanica.it a Daniela Mainini, Centro Studi Anticontraffazione/sportello Anticontraffazione Anima") Hanno introdotto i lavori Giuliana Ferrofino, Vicepresidente Anima, anche in rappresentanza di Federmacchine, Mariano G. Cordone, Dirigente della Direzione Generale per la Lotta alla Contraffazione - Uibm Ministero dello Sviluppo Economico, e Marco Felisati, Vice Direttore Internazionalizzazione e Politiche Commerciali di Confindustria. Hanno fatto seguito le relazioni del dott. Casucci dello Sportello Anticontraffazione Anima e di Andrea Barazzoni, Presidente Comitato tecnico Anticontraffazione Anima e Presidente di Fiac. La giornata è proseguita con gli interventi degli esperti Mise, Francesca Arra e Giovanni de Sanctis, della Guardia di Finanza, Gioacchino Angeloni e Andrea Bergamo, dell’Agenzia delle Dogane, Roberto Gherardi e Tommaso De Angelis, e dei Monopoli a tutela dei diritti di proprietà intellettuale. I lavori si sono conclusi con la presentazione del Progetto Dogana Facile Anima a cura di Easyfrontier.  
   
   
RAPPORTO 2013 SULL’INNOVAZIONE IN EMILIA-ROMAGNA  
 
Bologna, 25 novembre 2013 - Una impresa aperta alla sfida del mercato globale è spinta ad innovare. Di fronte alla crisi è necessario andare alla ricerca di nuove strade, fino ad incrociare scoperte non previste, e trovare nuovi obiettivi, nuove risorse, nuovi partner. E’ questo il significato che le imprese, per rimanere competitive, devono dare al termine “innovazione”, elemento imprescindibile della propria attività. La persistenza della crisi, tuttavia, incide sugli investimenti in innovazione delle imprese che puntano innanzitutto su diminuzione dei costi e aumento della produttività. E’ in sintesi quanto emerge dall’analisi dei dati del Rapporto regionale 2013 sull’innovazione, promosso da Unioncamere Emilia-romagna, Cise e Camera di Commercio di Modena, assieme alle altre Camere della regione, e presentato oggi nella sede camerale. L’indagine, che è stata realizzata coinvolgendo un campione di 1.596 imprese in prevalenza dei settori meccanica, metallurgia, tessile/moda, agro-alimentare, evidenzia un elemento di forte criticità: soltanto poco meno della metà degli intervistati ha realizzato nell’ultimo triennio una innovazione. L’ambito a cui guardano queste imprese innovatrici con maggiore attenzione per migliorare la propria performance competitiva è quello dei materiali. Seguono l’informatica e l’energia (riduzione dei consumi energetici, efficienza energetica di impianti ed edifici, fonti di energia rinnovabili) e l’ingegnerizzazione del processo produttivo. La dimensione prevalente sulla quale dichiarano di voler investire è il miglioramento dei processi di produzione, seguita da formazione del personale e sviluppo di nuovi prodotti. Quasi il 18% degli intervistati ha introdotto innovazioni di prodotto e quasi il 17% innovazioni di processo, entrambe di tipo incrementale. L’innovazione radicale, orientata sul lungo periodo e più “pregiata” in quanto permette all’impresa di riposizionarsi sul mercato attraverso nuovi prodotti e servizi, ha riguardato una quota minore di casi: il 6,9% per innovazioni di prodotto e il 5,8% per innovazioni di processo. L’innovazione è stata generata principalmente all’interno dell’azienda. Le aziende che hanno introdotto una innovazione di prodotto radicale negli ultimi tre anni dichiarano di aver registrato un aumento del fatturato del 13,3%. La tipologia di queste imprese è identificabile nella medio-grande dimensione, nel settore dell’elettronica ed elettricità, con alta intensità tecnologica e di R&s, apertura a valle significativa, appartenenti a gruppi stranieri o a reti di impresa e che hanno avviato processi di conversione verso la green economy. L’acquisto di nuovi macchinari e attrezzature è la principale voce di investimento, seguita dall’acquisto di nuovi software e hardware. Solo al quarto posto l’investimento su sviluppo e design di nuovi prodotti. Ciò che sembra accomunare le dichiarazioni delle imprese interpellate è il giudizio in merito all’eccessiva pressione fiscale come principale ostacolo all’innovazione aziendale. Quindi il rischio d’impresa, percepito come troppo elevato, in particolare dalle piccole aziende. Altri elementi frenanti sono le difficoltà a livello di strategie di mercato e a reperire personale qualificato. Il principale beneficio dell’innovazione è stato individuato dalle imprese nel miglioramento della qualità dei prodotti/servizi (47,9%), mentre al secondo posto si trova un risultato economico migliore (34,4%), quindi una organizzazione aziendale più efficiente (18,8%) e poi i tempi di lavorazione ridotti (15,4%) Focus Sulla Provincia Di Modena - Modena si colloca a un livello intermedio all’interno del contesto emiliano-romagnolo, con alcuni indicatori che presentano performance leggermente più brillanti, come ad esempio il dato sulle imprese che dichiarano di aver introdotto almeno una innovazione nell’ultimo triennio, in provincia pari al 50,5% del totale, contro il 46,4% della media regionale. Meno del 20% delle imprese del campione modenese – e neanche il 18% di quelle del campione regionale – ha introdotto innovazioni di prodotto di tipo incrementale, mentre l’innovazione di processo di tipo incrementale ha riguardato, nel caso di Modena ma non del resto della regione, una quota leggermente più consistente di casi (20,5%, a fronte del 16,7% medio regionale). Innovazioni radicali riguardano una minoranza di casi: il 5,9% delle imprese modenesi ha introdotto innovazioni di prodotto di questo tipo (6,9% a livello regionale) e il 4,9% innovazioni radicali di processo (5,8% a livello regionale). Se dunque le imprese di Modena presentano performance leggermente più soddisfacenti della media regionale in termini di innovazioni incrementali, nel momento in cui si passa a considerare la più pregiata innovazione radicale, il dato provinciale risulta leggermente inferiore a quello medio regionale, sia in termini di prodotti che di processi. Va poi aggiunto un 7,2% di aziende che dichiara di aver introdotto innovazioni a livello organizza-tivo – in regione sono l’8,5% – e un 11,4% che ha invece effettuato innovazioni di marketing, contro l’8,8% medio regionale Conclusioni - Nel rapporto si è evidenziato che l’Emilia-romagna e le sue province costituiscono nel panorama nazionale aree particolarmente competitive ed attrattive. Ciò fa sì che giungano risorse umane, competenze, capitali, ecc., che a loro volta arricchiscono ulteriormente il territorio. Questo quadro, nel complesso positivo, è comunque soggetto a profondi mutamenti e sfide, come la ridefinizione degli assetti economici – con le ovvie implicazioni sul mercato del lavoro e sulle relazioni industriali – determinati dalla globalizzazione e dall’internazionalizzazione dei mercati e per di più precipitati, negli ultimi anni, dalla crisi economico finanziaria globale. In questo contesto e dinnanzi a queste sfide, rilevante può essere il ruolo ricoperto dall’impresa che tramite il proprio comportamento e la propria capacità di produrre sviluppo e ricchezza, soprattutto attraverso i processi di innovazione, può rappresentare un soggetto in grado di generare anche capitale sociale, di cui poi essa stessa – insieme alla comunità – finisce col beneficiare.  
   
   
VERCELLI, INDAGINE SULLE IMPRESE COOPERATIVE NELLA PROVINCIA  
 
Vercelli, 25 novembre 2013 - L’ufficio studi della Camera di Commercio di Vercelli, in collaborazione con Confcooperative e Legacoop Piemonte, ha deciso di affiancare alle consuete indagini sull’industria manifatturiera e sui settori del commercio e della ristorazione, un’analisi congiunturale sulle imprese cooperative, avviata in via sperimentale nei mesi di luglio e agosto di quest’anno con l’obiettivo di delineare un quadro il più esauriente possibile del sistema cooperativo locale relativo al I° semestre 2013. L’indagine è stata realizzata attraverso la somministrazione di un questionario, a cui hanno risposto 39 imprese cooperative vercellesi, che costituiscono il 15,4% delle 254 imprese cooperative registrate complessivamente al 30 giugno 2013 presso l´ente camerale vercellese. “Per la prima volta, la Camera di Commercio di Vercelli diffonde i dati relativi all’andamento congiunturale delle imprese cooperative della provincia. Proprio in questo particolare momento difficile che stiamo attraversando, ci è sembrato opportuno allargare il campo di osservazione anche al sistema cooperativo, che continua a rappresentare un modello organizzativo e gestionale che, nonostante il perdurante periodo di crisi attuale, è stato in grado di manifestare segnali di tenuta. Le imprese cooperative della provincia di Vercelli hanno dichiarato un incremento del volume del giro d’affari e di aver registrato un aumento anche per quanto concerne il fronte occupazionale. Le previsioni degli imprenditori vercellesi per il brevissimo periodo lasciano trasparire un certo ottimismo, prezioso segnale assolutamente da non trascurare e da cui partire per infondere ancora più fiducia a questa importante componente del tessuto economico locale” dichiara Claudio Gherzi, Presidente della Camera di Commercio di Vercelli. Struttura Delle Imprese Cooperative Vercellesi – I° semestre 2013 - Secondo i dati forniti da Movimprese, l’analisi sulla nati-mortalità delle imprese condotta da Infocamere, tra il 31 dicembre 2012 e il 30 giugno 2013 il numero totale di aziende cooperative registrate in provincia di Vercelli ha rilevato una lieve flessione pari allo 0,8%, portando a 254 unità lo stock totale di imprese cooperative registrate. Il dato è in linea rispetto a quello piemontese (-0,8%), ma inferiore in confronto a quello nazionale (+0,2%). Volgendo l’attenzione alla composizione settoriale delle imprese cooperative, si osserva che poco più della metà è concentrata nei servizi (51,2%), il 13% nelle costruzioni, il 12,2% nell’industria in senso stretto, il 7,1% nell’agricoltura, il 3,5% nel commercio, il 2% nel turismo e il restante 11% nelle non classificate. Sintesi Dei Risultati Dell’indagine Congiunturale – I° semestre 2013 - Il campione oggetto dell’indagine è costituito da 39 imprese cooperative vercellesi che presentano la seguente composizione settoriale: la maggior parte di esse appartiene alla categoria “altro” (56,5%, al cui interno rientrano i settori dell’agricoltura, dei trasporti, del commercio, delle costruzioni e delle altre attività dei servizi) e, in ordine di consistenza, seguono i settori dei servizi di supporto alle imprese (25,6%) e della sanità e assistenza sociale (17,9%). Il volume del giro d’affari nel I° semestre 2013 - Nel primo semestre 2013, in confronto allo stesso periodo del 2012, l’andamento del volume del giro d’affari nel suo complesso è in aumento per il 47,4% delle imprese intervistate, in diminuzione per il 18,4% e stabile per il 34,2%, generando un saldo di opinione positivo pari al +29%. Dall’analisi dei dati disaggregati per settore, emerge come tale andamento derivi dai saldi di opinione positivi registrati sia nel settore della sanità e assistenza sociale (+42,8%), che nel comparto altro (+36,3%). Il saldo ottimisti-pessimisti delle imprese cooperative appartenenti al settore servizi di supporto alle imprese, invece, è nullo. L’occupazione - Al 30 giugno 2013 la struttura occupazionale è costituita in prevalenza da addetti a tempo indeterminato (87,9% degli organici delle imprese cooperative), seguono gli addetti a tempo determinato (9,4%) e, infine, i parasubordinati (2,7%). È interessante osservare che nella struttura occupazionale complessiva delle imprese cooperative l’81,9% è rappresentato da lavoratrici donne, il 24,4% da lavoratori stranieri e il 13,4% da lavoratori under 35. Gli aspetti economici - Per approfondire l’analisi del sistema cooperativo vercellese, si è scelto di indagare sia sulla composizione della committenza delle imprese cooperative, che sui relativi tempi di pagamento. Per quanto concerne il primo aspetto, la maggior parte delle imprese (64,2%) del campione di riferimento dichiara di avere una committenza privata, mentre il 35,8% afferma di avere una committenza di tipo pubblico. Facendo, invece, riferimento ai tempi di pagamento, emerge che, per quanto concerne la committenza pubblica, prevalgono gli incassi a 180 giorni (28% delle imprese intervistate), a 90 giorni (22%), oltre 180 giorni (17%) e a 30 e 120 giorni (entrambi con una quota pari all’11%). A seguire quelli a 60 giorni (6%) e a vista (5%). Nei casi di committenza privata, invece, i tempi di pagamento prevalenti sono quelli a 60 giorni (43% dei casi), a 120 giorni (14%), a 30 giorni (13%), a 180 giorni e a vista (entrambi con una quota pari all’11%) e a 90 giorni (8% delle imprese intervistate). Gli aspetti finanziari - Un ulteriore aspetto che è stato oggetto di indagine concerne i principali canali di finanziamento utilizzati dalle imprese cooperative: il 42,6% delle imprese ha dichiarato di aver fatto ricorso all’autofinanziamento, il 41,0% al credito bancario, l’11,5% ai contributi degli enti pubblici e il restante 4,9% agli “altri canali”.  
   
   
LIEVE INCREMENTO DEL COMPARTO MANIFATTURIERO CUNEESE  
 
Cuneo, 25 novembre 2013 - Nel terzo trimestre 2013 il tessuto manifatturiero cuneese registra un primo risultato positivo. Si rileva, tuttavia, che il dato deve essere raffrontato con quello registrato nello stesso periodo del 2012 quando la produzione industriale aveva scontato una flessione del 4,2%. Nel periodo luglio-settembre 2013, infatti, il tessuto manifatturiero cuneese ha registrato una variazione tendenziale pari allo 0,4% (ossia confrontato sullo stesso trimestre dell’anno precedente), dato inferiore a quanto rilevato dal comparto manifatturiero piemontese (0,6). “Il terzo trimestre del 2013 finalmente sembra mostrare i primi timidi segnali di ripresa. Il sistema manifatturiero cuneese ha, infatti, registrato un lieve incremento pari allo 0,4%, accompagnato da un incremento del fatturato estero e degli ordinativi esteri. Ancora negativi gli ordinativi interni. Per incrementare e incentivare la crescita del comparto manifatturiero cuneese, è perciò necessario adottare politiche a sostegno delle nostre imprese, volte a promuovere i consumi interni, gli investimenti, nonché la domanda estera” ha commentato Ferruccio Dardanello, presidente della Camera di Commercio di Cuneo. Nel terzo trimestre del 2013, a livello provinciale Torino registra in termini di produzione industriale il risultato migliore pari al +2,0%, seguita da Biella con una variazione positiva del +1,9% e da Alessandria e Cuneo che registrano rispettivamente +0,8% e +0,4%. Asti è la provincia che ha scontato la flessione più intensa (-2,4%), seguita da Vercelli, che registra una contrazione dell’output prodotto del +2,1% e Novara (+1,7%). Meno intensa risulta, invece, la flessione registrata in provincia di Verbano Cusio-ossola, dove il tessuto produttivo manifatturiero registra un calo del -0,3%. Sono questi alcuni dei risultati emersi dalla 168ª “Indagine congiunturale sull’industria manifatturiera” realizzata da Unioncamere Piemonte in collaborazione con gli Uffici studi delle Camere di commercio provinciali. La rilevazione è stata condotta nei mese di ottobre-novembre 2013 con riferimento ai dati del periodo luglio-settembre 2013 e ha coinvolto 1.179 imprese industriali piemontesi, per un valore pari a 40,8 miliardi di euro di fatturato. In provincia di Cuneo l’indagine ha interessato 152 imprese industriali, per un valore pari a 2,2 miliardi di euro di fatturato. Come nel trimestre precedente, anche nel terzo trimestre del 2013 l’andamento esibito dai settori dell’industria manifatturiera cuneese appare fortemente differenziato. Le industrie alimentari hanno registrato il risultato maggiormente positivo, con una variazione dell’output prodotto del +3,5% rispetto al Iii trimestre 2012. Anche la produzione delle industrie tessili, dell’abbigliamento e delle calzature registra un incremento pari al +2,4%. Di segno negativo sono invece le variazioni registrate dalle altre industrie manifatturiere (-2,1%) e dalle industrie metalmeccaniche (-1,5%). Sotto il profilo dimensionale, sono le micro imprese a scontare la perdita più consistente in termini di output prodotto (-4,5%); negativo anche il risultato registrato dalle imprese di piccole dimensioni (-0,7%). La variazione tendenziale della produzione industriale risulta invece positiva per le grandi e medie imprese, che nel terzo trimestre del 2013 registrano un aumento del +3,0% ciascuna su base annua. Il lieve incremento della produzione industriale si associa ai risultati positivi rilevati in quasi tutti gli altri indicatori congiunturali. Il Iii trimestre 2013 registra, infatti, un unico dato negativo relativo ai nuovi ordinativi interni (-1,6%), dato questo di segno meno anche a livello regionale (-1,1%), mentre tutti gli altri indicatori registrano performances positive. Per quanto riguarda gli ordinativi esteri, questi, in provincia di Cuneo, rilevano un aumento del 0,4%, più consistente invece, l’incremento registrato in Piemonte (3,2%). Il tessuto manifatturiero cuneese manifesta una variazione positiva del fatturato totale dell’1,3% rispetto al Iii trimestre del 2012. Analogamente a quanto rilevato per i nuovi ordinativi esteri, anche la componente estera del fatturato torna a registrare un risultato positivi (+1,3%).  
   
   
MACEDONIA, AVVIATA LA COSTRUZIONE DELLA ZONA FRANCA DI TETOVO  
 
Skpje, 25 novembre 2013 - Il Governo macedone ha affidato la gestione della zona franca di Tetovo al consorzio norvegese Normak Investment Group, composto da due società pubbliche e tre private, per i prossimi 96 anni. L´ice comunica che il contratto ha un valore di 157 milioni di euro e che la zona franca sarà gestita tramite il modello di partenariato pubblico-privato. Normak Investment Group dovrà attirare nuovi investitori e lo Stato macedone dovrà realizzare le opere necessarie a facilitare la connessione della zona franca con l´´autostrada Tetovo- Skopje. La zona franca di Tetovo ha una superficie di 94 ettari e già nella prima fase della nuova gestione è prevista la costruzione di 25-30 impianti industriali.  
   
   
SONDAGGIO FEDERLAZIO: 8 IMPRESE SU 10 HANNO CREDITI CON LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE  
 
 Roma, 23 novembre 2013 - Su 10 imprese associate alla Federlazio ben 8 sono creditrici della P.a. Nelle sue varie articolazioni. E’ quanto emerge da un sondaggio appena condotto dall’Ufficio Studi della Federlazio sull’universo dei suoi aderenti. Ma la cosa che più colpisce è che di queste, circa il 67% al momento non ha ancora incassato un solo euro del suo credito, mentre il 16% non è riuscito ad andare oltre un decimo dell’ammontare complessivo. A questo va aggiunto che ben il 70% delle imprese creditrici ancora non ha richiesto la certificazione (che è il passaggio preliminare previsto dalla norma per potere incassare il proprio credito) e non l’ha fatto prevalentemente perchè ritiene la procedura poco chiara. “Proprio alla luce del quadro che prende forma sulla base dei nostri dati – afferma il Direttore generale della Federlazio Giovanni Quintieri – abbiamo accolto con favore il recente Accordo stipulato tra la Regione Lazio e l’Abi per lo smobilizzo dei crediti, che ci auguriamo venga immediatamente applicato. Dobbiamo però nel contempo essere consapevoli che lo sforzo finanziario che le istituzioni nazionali e regionali stanno mettendo in campo copre complessivamente in termini nominali molto meno della metà dell’ammontare complessivo del debito della P.a. Che secondo stime attendibili si aggirerebbe intorno ai 110 miliardi di euro”. “Noi comunque – conclude Quintieri – continueremo a monitorare il fenomeno e l’andamento degli incassi da parte delle nostre imprese perché siamo assolutamente convinti che è proprio in questa partita che risiede uno dei nodi, e probabilmente uno dei più importanti, della crisi che il Paese e le Pmi stanno attraversando”.  
   
   
MILANO: TARES. POTENZIATI I SERVIZI DI CONSULENZA, APERTI 31 SPORTELLI  
 
Milano, 25 novembre 2013 - Milano potenzia i servizi di consulenza ai cittadini sulla Tares, varata dal Governo Monti e in vigore per tutti i Comuni italiani dal 1 gennaio 2013. In aggiunta agli operatori dell’Infoline 02.02.02 attiva tutti i giorni 24 ore su 24 e all’area dedicata sul sito web www.Comune.milano.it, l’Amministrazione ha aperto 31 sportelli cui i cittadini possono rivolgersi direttamente per chiedere chiarimenti, duplicati, verifiche della propria posizione, variazioni o cessazioni di occupazione. Ricordiamo che il Comune di Milano ha prorogato di due settimane, dal 30 novembre al 16 dicembre, il pagamento dell´ultima rata della Tares 2013. Per le utenze domestiche (abitazione, cantina solaio, box) sono aperti fino al 21 dicembre 15 sportelli in via Larga 12, da lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 18.30, il sabato dalle 9.00 alle 13.00. Ricevono su appuntamento chiamando lo 02.02.02. Sempre per le utenze domestiche sono aperti 5 sportelli nella sede decentrata del polo catastale di via Catone 24 (Mm3 Maciachini o autobus 91), dal lunedì al venerdì dalle 13.30 alle 18.30, il sabato dalle 8.30 alle 12.30. Ricevono senza appuntamento. Per le utenze non domestiche sono aperti fino al 20 dicembre 11 sportelli in via Silvio Pellico 16, con orario continuato dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 16.50. Ricevono su appuntamento chiamando lo 02.02.02.  
   
   
IL SISTEMA TRENTINO DEL LEGNO STRINGE UN PATTO CON IL PIEMONTE  
 
Trento, 25 novembre 2013 - Molti professionisti ed addetti ai lavori hanno partecipato al convegno tecnico “In Wood We Believe” tenutosi nell’ambito della 26ª edizione di Restructura, il Salone internazionale dedicato alla ristrutturazione e riqualificazione che si concluso, domenica 24 novembre, a Torino Lingotto Fiere. Nell’ambito del workshop specialistico, che ha visto il confronto tra i sistemi territoriali del legno del cluster piemontese, altoatesino e trentino, coordinato dal Politecnico di Torino, Arca Casa Legno ha presentato l’esperienza del sistema legno trentino, di come è nato e di come si è sviluppato sotto l’impulso della Provincia autonoma di Trento e degli attori istituzionali quali l’Osservatorio del legno della Camera di Commercio di Trento. Ampio risalto è stato dato anche alle varie esperienze di ricerca e di sperimentazione di Sofie ed agli esiti del lavoro della Cabina di regia della filiera foresta legno energia. Arca, il sistema di certificazione di qualità degli edifici in legno, è stato descritto ed apprezzato alla presenza dell’amministratore delegato di Environment Park di Torino, dell’assessore competente della Provincia di Torino, del Direttore del Dipartimento di Architettura e Design del Politecnico di Torino e dei rappresentanti degli ordini degli Ingegneri e degli Architetti. In particolare ha riscosso interesse il fatto che il Trentino abbia creduto e puntato sull’edilizia innovativa e di qualità in legno, considerato l’indotto che l’edilizia riesce a muovere per lo sviluppo del territorio ed il livello di competenze diffuse e di filiera lunga che viene così valorizzata. Il neo-costituito cluster legno Piemonte, nato sotto l’impulso del Politecnico di Torino, presta particolare attenzione all’edilizia in legno anche per le esigenze concrete di utilizzare il legno nelle operazioni di riqualificazione urbana con ampliamenti e sopraelevazioni e con le ristrutturazioni utilizzando materiale ligneo. «È stato quindi confermato – sottolinea Mauro Casotto, amministratore unico di Arca Casa Legno - il legame tra il Politecnico di Torino e cluster legno Piemonte da un lato e Arca e Trentino Sviluppo dall’altro, che si presentano quale partner tecnico in grado di garantire la qualità degli edifici in legno. Da questa collaborazione escono rafforzate le opportunità di business per le imprese trentine operanti nel settore dell’edilizia in legno anche in questo territorio d’Italia, purché i prodotti siano di qualità certificata». Alla Fiera Restructura, che chiuderà i battenti oggi, sono presenti con Arca anche le aziende trentine Legno Case, Nordhaus e Log House.  
   
   
TRENTINO ALTO ADIGE: AVVIATO IL FONDO STRATEGICO DI INVESTIMENTO REGIONALE  
 
 Trento, 25 novembre 2013 - Avviato dalla Giunta provinciale - con una decisione del presidente Ugo Rossi - il progetto per l´attivazione di un Fondo strategico di sviluppo regionale. Questa nuova decisione - che ha portato all´adozione da parte della Provincia autonoma di uno schema di protocollo d´intesa che coinvolge tutti i soggetti interessati, nel panorama regionale - dà seguito all´impegno che da tempo viene posto in essere per sostenere l´accesso al credito delle imprese, soprattutto di dimensioni medio-piccole. "L´obiettivo - spiega l´assessore allo sviluppo economico e al lavoro Alessandro Olivi - è di garantire alle imprese l´accesso a fondi strutturali alternativi al credito bancario, per contrastare il persistente fenomeno del credit crunch, determinato dal cumulo di crediti a rischio che spinge le banche a non concedere nuovi prestiti. In questo modo, vogliamo garantire alle imprese una prospettiva di liquidità, alternativa ai prestiti bancari, per sostenere investimenti sul medio-lungo periodo". Sul piano normativo, il riferimento è dato dalla legge regionale 8 del dicembre 2012, che ha promosso "un progetto finalizzato al sostegno di investimenti strategici per lo sviluppo del territorio regionale", per rispondere alla contrazione degli impieghi bancari verso il sistema produttivo, determinata dal perdurare della crisi. La legge aveva messo a disposizione 500 milioni di euro, da ripartirsi in parti uguali fra Alto Adige e Trentino. La legge prevede inoltre che le risorse necessarie vengano assicurate dalla Regione con concessioni di credito anche infruttifere in favore delle Province autonome di Trento e Bolzano o di società controllate dalle Province, della durata massima di quindici anni. "Il progetto che abbiamo avviato oggi - spiega ancora Olivi - prevede l´attivazione di un Fondo comune di investimento mobiliare chiuso, con il supporto di Cassa del Trentino spa. E´ prevista una messa a disposizione di 75 milioni di euro da parte della Provincia autonoma di Trento; si tratta appunto di fondi di provenienza regionale, sui cui l´ente Regione ha già deliberato nel giugno scorso. Ad essi si sommano altri finanziamenti di natura istituzionale, in particolare attraverso l´intervento dei fondi di previdenza locali, ovvero dei Laborfonds, che hanno già deliberato una disponibilità massima di 125 milioni di euro, sempre su base regionale. Altri soggetti come banche e fondazioni potranno a loro volta intervenire, nella prospettiva di orientare flussi di risparmio generati dal sistema locale verso investimenti strategici per lo sviluppo del territorio". Il Fondo, così costituito, dovrà dare priorità agli investimenti effettuati da imprese: - che presentano interessanti progetti di sviluppo (nazionale/internazionale) o di rilancio aziendale; - che intendano intraprendere concreti progetti di aggregazione; - con prospettive di valorizzazione di marchi, brevetti o know-how particolari ovvero che utilizzino processi e tecnologie avanzate ed innovative. Al fine di giungere all’attivazione del Fondo nei tempi più brevi, i soggetti coinvolti hanno deciso di definire un percorso condiviso. La Regione Trentino Alto Adige, Alto Adige Finance spa, la Provincia autonoma di Trento e Cassa del Trentino hanno definito uno schema di Protocollo di Intesa, da sottoscrivere anche da parte delle Agenzie competenti in materia di contratti pubblici delle due Province e nello specifico l’Agenzia provinciale per gli Appalti e Contratti-apac della Provincia autonoma di Trento e l’Agenzia per i procedimenti e la vigilanza in materia di contratti pubblici di lavori, servizi e forniture della Provincia autonoma di Bolzano. Il Protocollo d’intesa, sottoscritto oggi dalla Giunta, prevede, in particolare, l’individuazione di un gruppo di lavoro, composto da uno o più rappresentanti delle amministrazioni coinvolte, che dovrà predisporre la documentazione di gara e fornire assistenza durante tutte le fasi della procedura per l’individuazione della Sgr (società di gestione del risparmio) che provvederà a promuovere, istituire, organizzare, amministrare e gestire il Fondo comune di investimento.  
   
   
ASSICURAZIONI: SERRACCHIANI INCONTRA VERTICI ALLIANZ SPA  
 
 Trieste, 25 novembre 2013 - La presidente del Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani ha incontrato oggi a Trieste i vertici di Allianz spa, rappresentata da Oliver Baete, membro del board della capogruppo Allianz Se di Monaco, dal presidente di Allianz Italia Carlo Salvatori, dall´amministratore delegato George Sartorel e da Lorella Sdrigotti, vicedirettore generale della sede di Trieste. Nel corso dell´incontro, gli esponenti di Allianz hanno esposto alla presidente Serracchiani i principali ambiti d´azione della società, mostrando attenzione all´area di Trieste e del Friuli Venezia Giulia, anche in virtù di una collocazione strategica baricentrica. La presidente Serracchiani, da parte sua, ha offerto un quadro dei settori in cui la Regione Friuli Venezia Giulia è maggiormente impegnata a creare nuove condizioni di sviluppo, dalle infrastrutture all´Agenda digitale, all´incremento delle relazioni internazionali soprattutto nel Centro ed Est Europa.  
   
   
IN UFFICIO: LA MAGGIOR PARTE DEI MANAGER SI ASSUME LA COLPA PER ERRORI CHE NON HA COMMESSO  
 
Milano, 25 novembre 2013 - I rapporti con i colleghi e con il capo sono ambiti delicati su cui spesso si basa l’equilibrio dell’ambiente di lavoro. Se un manager ha saputo costruire relazioni di fiducia con i propri collaboratori, allora non sorprende quanto emerge da un’indagine condotta da Robert Half, società di recruitment specializzato, che rivela che quasi 6 manager (58%) su 10 si prendono la colpa per errori che non hanno commesso. Tra questi, il 43% dichiara di essersi assunto la responsabilità per infrazioni di poca importanza e il 34%, invece, per non aver voluto esporre qualcun altro a conseguenze o a richiami. Segue il 16% degli intervistati che ammette di essersi sentito indirettamente responsabile del problema o dell’errore occorsi. Quali tra le seguenti situazioni descrive meglio il perché, sul lavoro, si è assunto/a la responsabilità per un errore che non ha commesso?
Era una minima cosa
43%
Non voler mettere nei pasticci qualcun altro 34%
Sentirsi indirettamente responsabile del problema 16%
Non voler danneggiare la propria carriera 3%
Una spiegazione avrebbe creato più problemi 3%
La somma delle risposte non è il 100% dovuto all’arrotondamento Rilevazione condotta su un campione di 100 tra Responsabili e Direttori Risorse Umane italiani da una società di ricerca indipendente, commissionata da Robert Half “E’ comprensibile che, in alcune circostanze, ci si addossi la responsabilità di un errore o di una infrazione al posto di altri. L’importante è che si tratti di un evento di lieve importanza e di un’eccezione, ma che in nessun caso deve poter compromettere la propria reputazione professionale” commenta Matteo Colombo, Country Manager di Robert Half. Robert Half propone cinque consigli su come gestire gli errori: 1. Ammettere quando si sbaglia. È meglio prendere atto dell’errore che si è commesso, che provare a negarlo, nasconderlo o dare la colpa a qualcun altro. Per gli altri sarà più facile soprassedere e dimenticare se ci si fa avanti e si ammette l’errore. 2. Andare oltre. Quando qualcosa va storto, focalizzarsi sulle soluzioni al problema evitando che situazioni simili possano accadere ancora in futuro. 3. Non assumersi sempre la colpa. È comprensibile che di tanto in tanto ci si assuma la responsabilità per errori commessi da altri, ma evitare che diventi un’abitudine. Chi sbaglia potrebbe continuare a farlo, ma chi copre gli errori di altri potrebbe poi incorrere in qualche rischio. 4. Essere onesti. Delineare con chiarezza le aspettative in ogni progetto di lavoro attribuendo le responsabilità di ogni persona. Così si creerà trasparenza. 5. Riconoscere i meriti. Complimentarsi con i colleghi e collaboratori per il lavoro svolto ponendo l’attenzione sul lavoro di gruppo. Assicurarsi di veder riconosciuti anche i propri meriti inviando periodicamente report ai propri responsabili.
 
   
   
CONTRAFFAZION: IN CAMPANIA VIGILANZA E INFLESSIBILITÀ NEL CONTRASTO AI PRODOTTI FALSI  
 
Napoli, 25 novembre 2013 - "La Regione Campania sarà inflessibile nei riguardi dei grandi distributori che immettono sul mercato prodotti falsi e contraffatti." Così l´assessore alle Attività produttive della Regione Campania Fulvio Martusciello, in merito agli oltre 16mila capi di abbigliamento ed accessori sequestrati dalla Guardia di Finanza di Napoli. "I prodotti di abbigliamento e del tessile contraffatti sono una grave forma di inquinamento del nostro sistema produttvo: danneggiano la salute e rappresentano un’ alterazione della naturale concorrenza. Continueremo perciò a vigilare con la massima attenzione nei confronti di outlet e strutture della grande distribuzione laddove si rendono responsabili di immettere prodotti falsi sul mercato. A tale scopo chiediamo alle amministrazioni comunali il massimo impegno nel tenere alto il livello di guardia contro il mercato della contraffazione: Napoli rischia di diventare la capitale del falso se si considera che, dall´inizio dell´anno, si contano appena 46 contravvenzioni per la commercializzazione di prodotti contraffatti", conclude Martusciello.  
   
   
GLI EEN DAYS DELLA SETTIMANA EUROPEA DELLE PMI – 25-30 NOVEMBRE 2013  
 
Venezia, 25 novembre 2013 - Oggi alle ore 9.00 presso Unioncamere del Veneto, si terrà l’incontro «Supporto alla ricerca e all’innovazione: gli strumenti finanziari ed i servizi per le imprese», organizzato da Unioncamere del Veneto, Veneto Innovazione ed Enea. L’appuntamento, che si inserisce nel programma degli Een Days della Settimana europea delle Pmi dal 25 al 30 novembre, illustrerà gli strumenti finanziari della nuova programmazione europea 2014-2020, in particolare sul fronte della ricerca ed innovazione con Horizon 2020, l’Sme Instrument e il Fondo Nazionale per l’Innovazione. Verranno inoltre presentati i servizi della rete Enterprise Europe Network nell’ambito dell’internazionalizzazione, trasferimento tecnologico e ricerca, nonché i servizi dell’Ipr Helpdesk a tutela della proprietà intellettuale e industriale. All’incontro parteciperanno Gabriele Marini, amministratore unico di Veneto Innovazione, Gian Angelo Bellati, segretario generale di Unioncamere del Veneto, ed Enrico Maccalini in rappresentanza del Ministero per lo Sviluppo Economico. L’evento fa parte degli Een Days (www.Eendays.it ), oltre 50 incontri in 40 città italiane che la rete Enterprise Europe Network organizza sotto forma di seminari, workshop ed eventi Btob rivolti alle aziende, in particolare alle Pmi. Unioncamere del Veneto, Veneto Innovazione ed Enea sono membri della rete Een. La Settimana Europea delle Pmi è un’iniziativa della Commissione Europea per promuovere eventi ed iniziative volte a fornire informazioni alle imprese sulle politiche e sui programmi europei, sostenere l’imprenditorialità, conoscere e sperimentare concretamente i servizi offerti gratuitamente dalla rete Een. L’obiettivo è aiutare ad acquisire un panorama a tutto campo sulle opportunità offerte dai fondi e dagli strumenti della nuova programmazione europea 2014-2020. Enterprise Europe Network (www.Enterprise-europe-network-italia.eu/ ) è la più estesa rete di assistenza gratuita alle imprese. Costituita nel 2008 dalla Commissione Europea, copre 52 Paesi attraverso 600 uffici in cui lavorano quasi 3.000 consulenti qualificati che erogano vari servizi.  
   
   
MILANO: IN DUE ANNI, 48MILA GIOCHI CONTRAFFATTI REQUISITI DALLE “SENTINELLE ANTICONTRAFFAZIONE”  
 
 Milano, 25 novembre 2013 - 1250 sequestri e oltre 48.000 giocattoli contraffatti e potenzialmente pericolosi: questo il bilancio degli ultimi due anni (2012-2013) di attività delle “Sentinelle anticontraffazione”, il Nucleo antiabusivismo commerciale della Polizia locale. Dati resi noti in occasione del Salone del Giocattolo di Fieramilanocity, per ricordare i rischi che corrono chi acquista merce contraffatta su bancarelle o nei negozi. A queste operazioni si aggiunge l’indagine che ha portato al maxi sequestro dell’ottobre 2012 presso i magazzini della Monteverde srl: 13.000 giocattoli che sarebbero stati distribuiti in tutta Italia. I giochi che vengono contraffatti o prodotti senza rispetto della normativa sono aeroplanini, elicotteri, biciclette, pupazzi come quello di Babbo Natale, bambole, trenini, smash ball (palline di gomma piene d´acqua), pistole spara bolle di sapone, orologi e sveglie giocattolo, apparecchi come binocoli, telescopi, microscopi, freccette luminose al laser. “L’attività della Polizia locale in questo ambito costituisce una parte importante di una serie di azioni che l’Amministrazione porta avanti a tutela del consumatore e delle numerose aziende che producono correttamente. Oltre all’attività di contrasto alla vendita abusiva vogliamo informare i cittadini che comprare merce contraffatta non solo è illegale ma soprattutto potenzialmente pericoloso in particolare quando è destinata ai bambini” dichiara Marco Granelli assessore alla Sicurezza e Coesione sociale e Polizia locale. Questi giocattoli sono pericolosi perché il materiale utilizzato è nocivo per la salute, nei liquidi si è riscontrata presenza di batteri tossici. Il prodotto è scadente e gli elementi si rompono facilmente in piccoli pezzi, a volte taglienti, e se messi in bocca rischiano di provocare il soffocamento. Alla pericolosità si aggiunge il grave danno all’economia. Le “Sentinelle anticontraffazione” sono un progetto informativo che il Comune di Milano sta portando avanti da circa un anno per sensibilizzare e spiegare ai cittadini e ai turisti in visita a Milano i rischi dell’acquisto di prodotti contraffatti.  
   
   
IMPRESE: AL MATCHING DI MILANO PRESENTI 13 AZIENDE ABRUZZESI  
 
Pescara, 25 novembre 2013 - Sviluppo delle reti, ricerca e internazionalizzazione. Sono i settori strategici su cui sta operando il Polo dell´Innovazione Sociale e dell´Economia Civile, gestito dalla Società Consortile Irene. Si inserisce in questo percorso la partecipazione di tredici imprese aderenti al Polo alla nona edizione di Matching 2.0, l´evento b2b promosso da Compagnia delle Opere che si svolgerà dal 25 al 27 novembre prossimi a Fieramilano di Rho per favorire la conoscenza e lo sviluppo nelle imprese: tre giorni in cui i partecipanti avranno la possibilità di incontrare tante tra le due mila imprese presenti, provenienti da trenta Paesi, grazie ad un sistema collaudato che si basa su un´agenda di appuntamenti prefissati, per rendere produttiva ed efficace la partecipazione. La partecipazione è stata presentata, questa mattina, a Pescara, in Regione, nel corso di una conferenza stampa alla quale hanno partecipato l´assessore allo Sviluppo economico, Alfredo Castiglione, Michele Ianniello, presidente della Società Consortile Irene, Lucia Todisco, direttore della Società Consortile Irene, e Antonio Dionisio, direttore Cdo Abruzzo Molise. "Quello dell´Innovazione sociale e dell´Economia civile è uno dei Poli di Innovazione più attivi in assoluto tra i tredici esistenti attualmente - ha affermato Castiglione -. Presto nascerà anche un quattordicesimo Polo di Innovazione, quello del mobile e dell´arredamento e, a quel punto, - ha spiegato l´assessore - saranno coperte tutte le aree merceologiche. L´auspicio - ha proseguito - è che possa essere ridisegnata l´intera geografia economica e sociale della nostra regione in maniera da garantire maggiore competitività alle aziende inserite in questi raggruppamenti. A breve, intanto - ha annunciato - verrà costituito anche l´osservatorio regionale dell´economia reale e mi sento di affermare che ciascun Polo di Innovazione debba rappresentare l´osservatorio dell´economia reale del segmento produttivo di riferimento". Infine, Castglione, in ordine al futuro utilizzo dei fondi strutturali europei Por Fesr, nell´ambito della nuova programmazione 2014-2020, ha confermato che l´intenzione di quella di "convogliare gran parte della dotazione finanziaria appannaggio del suo assessorato verso progetti di ricerca e di innovazione prodotti dai Poli di Innovazione e delle Reti di Impresa. In tal senso si spiega, - ha sottolineato l´assessore - la logica di rafforzare i Poli e di stimolare la nascita di nuove Reti di Impresa". Saranno tredici le imprese abruzzesi presenti a Milano. Si tratta di Di Carmine Costruzioni (edilizia), Di Donato Costruzioni (edilizia), Immobiliare Colanzi (edilizia), Studiodercole (edilizia), Valserenia (edilizia), Cft Logistica (logistica), Sien (logistica), Brain Trends (sanità), Fisioter (sanità), Fondazione Camillo de Lellis (sanità), Glomeria Therapeutics (sanità), Società di Mutuo Soccorso Cesare Pozzo (sanità), Biblos (servizi). Saranno protagoniste di tre dei nove "distretti" all´interno del Matching, espressione di ben ventidue categorie merceologiche: edilizia, sanità e logistica.  
   
   
FIERE, ZANONATO INCONTRA RAPPRESENTANTI ISTITUZIONI EMILIANE  
 
Roma, 25 novembre 2013- Presso la sede del Mise, il 21 novembre si è svolto un incontro tra il il Ministro dello Sviluppo Economico Flavio Zanonato, l’Assessore regionale alle Attività Produttive Gian Carlo Muzzarelli, il Sindaco di Bologna Virginio Merola, la Presidente della Provincia di Bologna Beatrice Draghetti e il Presidente di Bologna Fiere Duccio Campagnoli. Nel corso dell´incontro è stato fatto il punto sulle diverse problematiche e opportunità che riguardano lo sviluppo del sistema fieristico nazionale e, in quest´ambito, di quello emiliano. Il Ministro Zanonato ha sostenuto che il sistema fieristico nazionale deve trovare la forza per confrontarsi a livello internazionale e guardare alla competizione in chiave europea e mondiale. In particolare, ha osservato anche che occorre varare strategie integrate per quanto attiene lo svolgimento di saloni tematici nazionali ed internazionali. In questo quadro- ha detto- le manifestazioni importanti con un riconoscimento internazionale andranno sostenute. Il Ministro Zanonato ha inoltre fatto presente che tali temi potranno essere affrontati nell’ambito del Tavolo per il coordinamento del sistema fieristico nazionale cui partecipano le Regioni, le associazioni degli enti fieristici, il Ministero degli Affari esteri , Anci, Upi, Ice e Unioncamere. Regione, Provincia e Comune, per quanto riguarda il Motor Show, hanno evidenziato al Ministro l’esigenza di rafforzare, in un quadro di sinergie integrate, la vocazione regionale delle manifestazioni fieristiche che per l’Emilia Romagna non possono che valorizzare l’economia dei territori e la qualità delle produzioni come quelle presenti sulla via Emilia.