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Notiziario Marketpress di Lunedì 23 Giugno 2014
SETTIMANA EUROPEA DELL´ENERGIA SOSTENIBILE 23 TO 27 GIUGNO 2014  
 
Bruxelles, 23 giugno 2014 - Giunta alla sua nona edizione, la Settimana europea Sustainable Energy (Eusew) - 23 to 27 giugno 2014 - è l´evento più importante per gli enti pubblici, agenzie per l´energia, aziende private, organizzazioni non governative e associazioni di settore impegnate nel contribuire a soddisfare la obiettivi energetici e climatici dell´Ue . È dotato di attività dedicate all´efficienza energetica e alle soluzioni di energia rinnovabile in Europa e in tutto il mondo. Lanciato dalla Commissione europea nel 2006, Eusew è organizzata con il sostegno dell´Agenzia esecutiva per le piccole e medie imprese (Easme). Qual è l´obiettivo di Eusew? Eusew aiuta a promuovere gli obiettivi energetici e climatici dell´Unione europea, e serve come importante piattaforma per lo scambio di informazioni e di migliori pratiche tra partecipanti esperti di energia sostenibile. Il Eusew offre l´opportunità di discutere l´agenda energia sostenibile dell´Ue con le parti interessate e il pubblico in generale. Quanto è grande Eusew e chi è coinvolto? Più di 1.000 organizzazioni e 10.000 persone sono attivi durante Eusew. Queste includono non solo le imprese e le autorità pubbliche, ma anche le associazioni e le scuole, così come i giocatori nazionali, regionali e locali che ricoprono le proprie Energy Days. Che cosa è in programma per il Eusew 2014? Eusew 2014 è costituito da una conferenza ad alto livello Policy (Hplc) , che si svolgerà a Bruxelles dal 24 al 26 giugno e di oltre 900 eventi con circa 100.000 partecipanti in tutta l´Ue, così come in molti paesi del mondo, tra cui Albania, Bielorussia , Bosnia-erzegovina, Georgia, Islanda, Liechtenstein, Macedonia, Moldavia, Norvegia, Serbia, Svizzera, Turchia, Ucraina, Stati Uniti e le Filippine. A Bruxelles per sé, ci saranno alcuni 130 eventi Eusew . La Conferenza Politica di alto livello si compone di 32 sessioni che si svolgono nell´edificio Charlemagne della Commissione e dedicate all´energia sostenibile. Parte di queste sessioni sono organizzate direttamente dalla Commissione, ma la parte più grande è organizzato da attori selezionati tramite un bando di interesse. Tutte queste sessioni sono aperte al pubblico, a seguito di una pre-registrazione online (ora chiuso). Registrazione on-site si aprirà il 24 giugno alle 08:00 Il 25 giugno, la Conferenza ospiterà un evento collaterale con i vincitori ed i progetti preselezionati dei Sustainable Energy Europe Awards (See) ´e´ Managenergy Award ´2014. L´iscrizione per la cerimonia di premiazione è ancora aperto. I locali Energy Days che si svolgono in tutta Europa dureranno fino alla fine del mese. Quali sono i Sustainable Energy Europe Awards (vedi) ´e´ Managenergy Award ´? Le "Sustainable Energy Europe Awards (See) ´e´ Managenergy Award ´riconoscono i progetti in sospeso in materia di efficienza energetica, energie rinnovabili e dei trasporti puliti. La ´Sustainable Energy Europe Awards (See)´ progetti d´onore in cinque diverse categorie a seconda diversi filoni: Sensibilizzazione ( comunicazione ); I programmi educativi ( apprendimento ); Edifici ( di vita ); Risparmio energetico ( consumo ); Mobilità pulita ( in viaggio ). Su 342 domande presentate per i See Awards - il più alto tasso di partecipazione mai - 25 progetti sono stati selezionati attraverso le cinque categorie. Inoltre, la Managenergy Award riconosce le autorità regionali e locali, che hanno giocato un ruolo chiave nel contribuire a raggiungere obiettivi 2020 di clima ed energia in Europa. Quest´anno la volontà Award si concentra su queste autorità e agenzie per l´energia, che stanno affrontando la fuel poverty , e / o di attuazione di progetti di energia rinnovabile o di formule di finanziamento innovative per le azioni di energia sostenibile. Cinque progetti sono stati selezionati per la Managenergy Award. I vincitori saranno annunciati al 2014 Cerimonia di premiazione, condotta da Günther H. Oettinger, Commissario europeo per l´Energia, presso l´edificio Charlemagne a T uesday 24 giugno (18:00-19:00). Quali sono gli Energy Days? Energy Days sono non-profit eventi, in esecuzione tutto il mese di giugno, che promuovono l´efficienza energetica e delle energie rinnovabili in modo interattivo . Possono essere di qualsiasi tipo di attività tra cui presentazioni, workshop, mostre, concerti o esposizioni organizzati da enti pubblici o privati. Energy Days si terranno a Bruxelles, in tutta l´Ue, e in tutto il mondo. Perché è la promozione dell´efficienza energetica e delle fonti rinnovabili importante per l´Ue? L´efficienza energetica e le energie rinnovabili sono fondamentali nella strategia dell´Ue per affrontare le principali sfide energetiche che attendono l´Europa di oggi, per aiutare l´Ue a raggiungere i suoi obiettivi energetici e climatici e garantire la sicurezza dell´approvvigionamento energetico . Aiutano ad affrontare il cambiamento climatico e spianare la strada verso una economia decarbonizzata sicuro e competitivo . L´energia sostenibile è anche al centro della Ue strategia Europa 2020 per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva crescita , dove l´efficienza energetica e le fonti energetiche rinnovabili sono viste come un generatore importante di occupazione e in generale prosperità economica . Eusew mira a dimostrare la necessità ei vantaggi di utilizzare l´energia in modo intelligente ai cittadini dell´Ue e consigliare gli individui e le imprese su come possono entrambi contribuire e beneficiare di soluzioni energetiche efficienti. Quali sono gli obiettivi energetici e climatici dell´Ue? . Leader europei hanno fissato obiettivi energetici e climatici ambiziosi per il 2020 Conosciuta come la obiettivi 20-20-20 , essi includono: Una riduzione delle emissioni di gas serra dell´Ue del 20% rispetto al 1990 Un obiettivo a livello Ue vincolante per le energie rinnovabili del 20% del consumo energetico dell´Ue Una riduzione del 20% del consumo di energia primaria Per il periodo fino al 2030 , la Commissione europea ha inoltre proposto ulteriori obiettivi climatici ed energetici che includono: Un nuovo obiettivo di riduzione delle emissioni di gas serra del 40% rispetto al 1990 Un nuovo target di energie rinnovabili di almeno il 27% del consumo energetico dell´Ue Un ruolo continuato per l´efficienza energetica nella strategia energetica dell´Ue, le specifiche di cui sono ancora da decidere. Eusew 2014 evidenzia i media a Bruxelles Sig. Günther H. Oettinger , Ue commissario per l´Energia, parteciperà ai seguenti eventi: " politica di efficienza energetica - una politica per la sicurezza dell´approvvigionamento, competitività e sostenibilità " ( Martedì 24 Giugno 15:00 , nell´edificio Charlemagne, rue de la Loi 170, Sala Alcide de Gasperi). L´efficienza energetica rimane una pietra angolare degli sforzi dell´Ue per favorire la crescita, aumentare la competitività e l´occupazione, garantire la sicurezza energetica e realizzare un sistema energetico sostenibile per l´Unione europea. Nel suo discorso, il commissario si concentrerà sullo sviluppo delle future politiche di efficienza energetica alla luce della Comunicazione 2030, la revisione della direttiva sull´efficienza energetica (Eed), ei recenti sviluppi del dibattito sulla sicurezza energetica. " La via giusta per l´energia europea Efficient privacy " ( Martedì 24 Giugno 16:45 , nell´edificio Charlemagne, rue de la Loi 170, Sala Alcide de Gasperi). Nel suo discorso, il commissario si concentrerà sulle politiche dell´Unione europea per la partecipazione prodotti ad efficienza energetica "per gli obiettivi del 2020 per la riduzione dei gas-serra e di efficienza energetica. Argomenti da discutere includono la revisione in corso delle direttive etichettatura Ecodesign ed energia, le scale di etichette, la sorveglianza del mercato e la cooperazione internazionale. Sustainable Energy Europe Awards & Managenergy Award Ceremony ( T uesday 24 giugno, ore 18.00 , edificio Charlemagne, rue de la Loi 170, Sala Alcide de Gasperi). Il commissario e Membri della giuria, presieduta da Maria Da Graça Carvalho, consigliere principale della Commissione europea, assegnerà sei premi: cinque i vincitori dei Sustainable Energy Europe Awards e uno per il vincitore del Premio Managenergy. Sito www.Eusew.eu  Twitter@euenergyweek  
   
   
LA POLITICA ENERGETICA EUROPEA PER IL 2020 E OLTRE  
 
Rotterdam, 23 giugno 2014 – Di seguito l’intervento del 19 giugno di Günther H. Oettinger Il commissario europeo per l´Energia all’ “Erasmus Energy Forum, Rotterdam School of Management”: Signore e signori L´europa sta cambiando come fonti, trasporta e consuma energia. Questa trasformazione è un impegno che va ben oltre gli aspetti tecnici di riforma della regolamentazione. Chiaramente, richiede innovazioni nel campo dell´ingegneria, della scienza e della tecnologia. Essa ha importanti implicazioni per le politiche industriali, economiche e sociali in Europa. Essa ci presenta sfide della politica estera e di negoziazione internazionale. E un sistema energetico in evoluzione richiederà un cambiamento comportamentale da tutti i consumatori europei di energia - abitazioni, aziende e industrie. Essa colpisce tutti noi. In questo contesto, Fora che raggruppano le imprese, il mondo accademico e politici sono estremamente importanti, e molto ben accolti. E ´quindi davvero un grande piacere essere qui per aprire Erasmus Forum 2014. Entro il 2020, l´Ue si è impegnata a ridurre le proprie emissioni di gas serra del 20% rispetto al 1990, a fonte il 20% della sua energia da fonti rinnovabili e di ridurre il consumo energetico del 20%. Siamo sulla buona strada t ggi t o rispettare i nostri impegni sulle emissioni e le energie rinnovabili, e pubblicheremo una recensione dei nostri progressi in materia di efficienza energetica prima della pausa estiva . Ma questo è solo l´inizio - l´inizio della trasformazione. Oggi voglio girare per le tre sfide di massima per sistemi energetici dell´Ue, e alcuni dei nostri inviati. Ucraina e la sicurezza dell´approvvigionamento Per molti di voi, la prima cosa che può venire in mente è la crisi del gas l´Ucraina, e la dipendenza di gran parte dell´Ue dalle importazioni di gas russo. Infatti - la sicurezza energetica è la nostra sfida più immediata. Sono stato continuamente coinvolto nei negoziati tra l´Unione europea, l´Ucraina e la Russia , Naftogaz e Gazprom, negli ultimi mesi, e continuerò a lavorare per un esito favorevole che avvantaggia tutte le parti. Questo non è un gioco a somma zero. Se non possiamo venire a un pacchetto, per risolvere i problemi di prezzo e debito, ci saranno tutti sciolti. La Commissione europea ha inoltre lavorato duramente, la pubblicazione di una strategia di sicurezza approfondita europea dell´energia in vista del Consiglio europeo di fine mese. La strategia prevede azioni a breve termine che avremo bisogno di intraprendere prima arriva l´inverno, così come un certo numero di azioni a medio e lungo termine per affrontare le nostre più ampie preoccupazioni per la sicurezza energetica. A breve termine, la nostra strategia propone di avviare stress test che simulano interruzione dell´approvvigionamento , come scenario peggiore . Sulla base di questi ci dettaglio i piani di emergenza ei meccanismi di backup. Questi possono includere un aumento delle scorte di gas, oleodotti flusso inverso, il cambio di combustibile per ridurre la domanda di gas, o altre misure molto a breve termine per ridurre la domanda. Non esiste un unico mercato europeo. Se si arriva a un´analisi più approfondita, ci sono 4 gli Stati membri che non dispongono di gas russo (Portogallo, Spagna, Irlanda, Regno Unito), ci sono 18 gli Stati membri che importano tra il 10 e l´80% del gas dalla Russia, e ci sono 6 Stati Stati membri che dipendono al 100% dalla Russia. Alcuni di coloro che hanno legami diretti con la Russia, e per alcuni il rapporto va attraverso l´Ucraina, A lungo termine, la Commissione sta cercando di diversificare i paesi fornitori e le rotte, rafforzare i meccanismi di emergenza, proteggere le infrastrutture critiche, la domanda di energia moderata, aumentare la produzione indigena, e sviluppare ulteriormente le tecnologie energetiche. In sostanza, significa che abbiamo bisogno di completare il mercato interno dell´energia: la costruzione di collegamenti infrastrutturali mancanti e il rafforzamento della cooperazione regionale, e compiere ulteriori progressi sul terzo pacchetto energia. La seconda sfida è quella di aumentare la sostenibilità e il futuro ruolo delle energie rinnovabili Una seconda sfida fondamentale per il sistema energetico dell´Ue è garantire che ci rendono sostenibile. Migliorare la nostra sicurezza energetica, ridurre i costi energetici, così come mitigare il cambiamento climatico sono tutti obiettivi che non sono chiaramente possibile senza consumo di energia più efficiente e un maggiore utilizzo delle energie rinnovabili. Tuttavia, il vecchio panorama energetico, con l´eccezione di energia idroelettrica e le biomasse per il riscaldamento, è dominato da energie fossili e nucleari, che si sono sviluppate nel contesto di un sistema energetico con una struttura completamente diversa. Stiamo passando dalla produzione centralizzata su larga scala di energia alle reti intelligenti e la produzione più decentrato. Questa transizione pone pertanto notevoli difficoltà tecniche. Bilancio di sviluppi ad oggi, più del 14% di energia in Europa proviene da fonti rinnovabili, e siamo in grado di gestire l´obiettivo del 20% nel 2020, ma per questo abbiamo bisogno di un altro punto percentuale ogni anno. Questo sarà possibile, in gran parte grazie a politiche ´coerente degli Stati membri e dei costi ridotti derivanti dall´apprendimento tecnologia e produzione su vasta scala. Questo effetto può essere impressionante; Eurostat ha rilevato che il ridimensionamento di volumi di produzione globali e progressi tecnologici hanno permesso ai produttori di ridurre sostanzialmente i costi per unità. I prezzi dei moduli fotovoltaici sperimentato il più grande tuffo, un calo del 76% tra il 2008 e il 2012. Generazioni di consumatori di energia potranno beneficiare di tale riduzione dei costi in futuro. Dobbiamo essere intelligenti nel nostro investimento futuro. Le domande chiave sono ora: come possiamo promuovere le energie rinnovabili in un modo più intelligente? Come possono essere ancora più conveniente? E come possiamo conciliare regimi di sostegno rinnovabili con il mercato interno? Questo Forum è un´ottima occasione per discutere e dibattere queste domande, soprattutto perché un tema centrale del programma è il finanziamento dell´energia sostenibile. Su questo, l´Ue ha espresso il suo impegno a sviluppare tecnologie energetiche innovative, assegnando 5800000000 € per la ricerca e l´innovazione energetica nel nuovo programma quadro di ricerca e innovazione, Horizon 2020. Il coinvolgimento dell´industria e delle Pmi è ancora più importante in Orizzonte 2020 di quanto non fosse prima, come, per la prima volta, il programma di ricerca e innovazione dell´Ue copre l´intero processo di sviluppo, dalla ricerca al mercato, con l´obiettivo di promuovere l´innovazione e la lancio sul mercato di tecnologie energetiche a basse emissioni di carbonio. Ma la nostra finanziamenti per la ricerca è solo una goccia su un piatto incandescente - se posso tradurre letteralmente l´espressione olandese ... E ´la creazione di un contesto di mercato in cui vengono stimolati tali investimenti e può prosperare che farà la differenza. Chiaramente, c´è poco uso delle forniture sia affidabile e sostenibile di energia, se noi non li possiamo permettere. Dobbiamo prestare molta attenzione alla competitività del nostro sistema energetico. Competitività, prezzi dell´energia e dei costi: questa la nostra sfida terza chiave. Prezzi dell´elettricità e del gas consumatori sono aumentati considerevolmente negli ultimi anni e sono ancora in aumento. Durante il periodo 2008-2012 che abbiamo visto in media in tutta l´Ue ogni anno: Un ulteriore aumento del 4% dei prezzi dell´elettricità per uso domestico Un ulteriore aumento del 3% dei prezzi del gas per uso domestico Un ulteriore aumento del 3,5% a prezzi al dettaglio dell´elettricità per l´industria E un aumento inferiore all´1% dei prezzi del gas per l´industria Abbiamo visto una notevole e benvenuto calo dei prezzi all´ingrosso dell´energia elettrica. Ma questo chiaramente non ha portato a una riduzione dei prezzi al dettaglio. Il motivo è la crescente quota di elementi non-mercato a prezzi al dettaglio , soprattutto fiscalità e contributi. Questi aumenti di costo hanno posto un onere significativo per le case europee, le imprese. Se si confronta l´industria statunitense e l´industria europea, in una competizione globale, dobbiamo essere 3 volte tanto per il nostro gas, e due volte di più per l´energia elettrica . Se vogliamo mantenere la nostra industria aliminium, la nostra industria del cemento, eccetera, abbiamo bisogno di ridurre la differenza di prezzo, perché per queste industrie costi energetici sono più importanti di costo del lavoro. L´energia è anche al centro della filiera di molte delle industrie più importanti d´Europa e sostiene le nostre economie. Ue, gli Stati membri e le famiglie europee e l´industria tutti hanno bisogno di lavorare insieme per affrontare la sfida costo energetico della trasformazione dell´energia. La sfida sarà quella di far quadrare i nostri obiettivi per la riduzione dei gas ad effetto serra con il nostro obiettivo di rafforzare la posizione competitiva dell´Europa nel mondo. Abbiamo bisogno soprattutto di mercati concorrenziali, sistemi energetici flessibili, i consumatori reattivi e strumenti di governo convenienti se vogliamo contenere l´aumento dei prezzi, pagare per gli investimenti e ridurre al minimo gli aumenti dei costi. Il 2030 Package è la nostra visione per affrontare queste sfide negli anni oltre il 2020 Adottata nel mese di gennaio, stiamo proponendo una riduzione del 40% delle emissioni di gas a effetto serra entro il 2030 -. Riforma Ets al centro della scena - di avere almeno il 27% della nostra energia provenire da fonti rinnovabili, e un forte contributo in materia di efficienza energetica da presentare in J ul y quest´anno . Ora voglio girare a Smart Grids, un´area di ricerca fondamentale per il Centro Erasmus for Future Energy Business. E ´già chiaro che le reti intelligenti sarà una caratteristica importante del paesaggio futuro energetico dell´Europa. Come molti di voi sapranno, le reti intelligenti ci permettono di modulare il consumo in base al mutare delle situazioni e segnali del mercato. In questo modo, ci offrono un migliore controllo sulle nostre reti elettriche e del gas. Questo è di particolare importanza per le reti elettriche di grandi dimensioni che ricevono input da fonti rinnovabili. La reattività e la flessibilità che le reti intelligenti ci offrono sarà la chiave per integrare economicamente efficiente la generazione variabile e lo stoccaggio abbiamo bisogno in un tale sistema. Smart Grids porterà benefici diretti per i consumatori di energia. Sfruttando le nuove tecnologie e schemi di risposta alla domanda, i consumatori avranno più potere di controllare il loro consumo, a consumare in modo più conveniente e alla fine della giornata per risparmiare denaro. E ´stato dimostrato che regolando il consumo di energia elettrica in risposta a quelli del mercato dinamici può ridurre significativamente i costi energetici. In questo contesto, saranno necessari schemi di prezzo di vendita al dettaglio flessibili al fine di rivelare il vero valore della domanda-risposta e contribuire alla sua diffusione nel mercato al dettaglio. La Commissione riconosce l´importanza della partecipazione lato della domanda, ma anche il fatto che il potenziale di domanda è attualmente sottoutilizzato. Al fine di sfruttare appieno il potenziale di flessibilità lato della domanda, abbiamo bisogno di mercati all´ingrosso che trattano la domanda su un piano di parità con fornitura e mercati al dettaglio che favoriscono nuovi modelli di business e operatori di mercato. La buona notizia è che le soluzioni smart grid sono già disponibili, e sono già in fase di roll-out. Ma finora, oltre 6 miliardi di euro sono stati investiti nella Ue sui progetti di smart grid correlati che vanno dalla R & S e piloti di distribuzioni a pieno titolo. Questo è solo l´inizio. Per darvi qualche prospettiva, sappiamo che alcuni 1000000000000 € di investimenti in infrastrutture energetiche saranno necessari nell´Ue entro il 2030. Ciò include alcuni 200 miliardi nella produzione di elettricità, 140bn in trasmissione di energia elettrica e di diverse centinaia di miliardi di distribuzione di energia elettrica. Esso comprende anche gli investimenti abbiamo bisogno di aggiornare il sistema verso reti intelligenti. Un sistema energetico intelligente aiuterà a noi lo sviluppo di un sistema energetico più competitivo e flessibile, che sia sostenibile e più resistente per la fornitura di shock. Sono quindi uno strumento importante per aiutarci a raggiungere tutti e tre i grandi sfide che ho citato in precedenza. Europa beneficia di una ricchezza di esperienza nelle istituzioni come il Centro Erasmus for Future Energy Business, che svolge attività di ricerca pionieristica nelle reti energetiche future dell´Europa. Le parti interessate nel settore energetico devono fare uso di vostra competenza, sulla base e investire in innovazione e mettendo a frutto la ricerca sostanziale e diversificata sull´energia che si sta svolgendo. Sono sicuro che questo forum offre un´eccellente opportunità per tutti noi di farlo. Grazie per la vostra attenzione!  
   
   
FOTOVOLTAICO: STIMATO DAL CNR IL VALORE DELL’ENERGIA ELETTRICA SOLARE PRODOTTA IN ITALIA PUBBLICATO SU ENERGY SCIENCE & ENGINEERING LO STUDIO DEI TEAM DI MENEGUZZO E PAGLIARO  
 
Firenze e Palermo, 23 giugno 2014 – Stimato dai ricercatori del Cnr il valore dell’energia elettrica di origine fotovoltaica sul mercato elettrico in Italia (Ipex). I team di Francesco Meneguzzo a Firenze e Mario Pagliaro a Palermo pubblicano  su Energy Science & Engineering un modello che simula e predice i prezzi medi mensili dell’elettricità nelle ore di punta, oltre a predire quale sarebbe lo scenario del mercato elettrico in Italia senza i 18 Gw (gigawatt) di potenza fotovoltaica installata. «L’effetto della generazione di energia solare – dicono Meneguzzo e Pagliaro – si traduce in una riduzione del prezzo di circa 2.9 € per ogni megawattora generato per ogni 1000 megawattora addizionali di produzione elettrica solare». «Se la domanda fosse rimasta ai valori del 2007, quando iniziò il boom del fotovoltaico, il risparmio sarebbe stato di 4.5 € per megawattora». Lo studio identifica una fortissima relazione fra il valore economico dell’energia fotovoltaica sul mercato elettrico italiano (Ipex) e la domanda complessiva di elettricità, e ha importanti conseguenze sulle azioni di politica energetica e ambientale sui sussidi, gli usi finali dell’elettricità e la promozione di specifiche tecnologie del fotovoltaico. In altre parole, se con la crisi dei consumi elettrici almeno il 30% dei sussidi al fotovoltaico sono stati riassorbiti dalla diminuzione indotta sul prezzo di tutta l’elettricità, in caso di consumi costanti il peso dei sussidi si sarebbe dimezzato. «Adottare su vasta scala l’elettricità tanto nel riscaldamento degli edifici che per l’autotrazione -- concludono i ricercatori del Cnr -- non solo darà un ulteriore contributo al risanamento ambientale all’autonomia energetica dell’Italia; ma è conveniente innanzitutto dal punto sistema economico: perché farà risalire i consumi aumentando radicalmente il valore dell’energia elettrica pulita prodotta». Preceduta solo dalla Germania, l’Italia è il secondo Paese al mondo per potenza fotovoltaica installata. Gli incentivi pubblici garantiti per 20 anni alla produzione effettiva di energia da parte degli impianti installati fra il 2007 e la metà del 2013 fa sì che gli impianti siano accuratamente manutenuti, assicurando ormai all’Italia una copertura del 7% del proprio fabbisogno elettrico complessivo attraverso il fotovoltaico. Una simile quota non ha eguali nel mondo. In primavera e in estate la tecnologia ha trasformato il mercato, arrivando a coprire in modo strutturale il 15-20% del fabbisogno diurno lavorativo (e quasi il 50% per quello festivo).  
   
   
IL FUTURO DELLE RINNOVABILI E’ NELLE MANI DI NAPOLITANO  
 
Milano, 23 giugno 2014 - Forte del parere sulla grave incostituzionalità del provvedimento spalma incentivi formulato dall’avv. Valerio Onida, Presidente Emerito della Corte Costituzionale, assoRinnovabili ha deciso di appellarsi al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Nel trasmettere le sue osservazioni, l’associazione ha infatti sottolineato come tali norme potrebbero portare al fallimento della maggior parte delle iniziative imprenditoriali avviate nel corso degli ultimi anni, con un impatto in termini di minori entrate per l’erario quantificabile tra 500 e 700 milioni di euro e il rischio concreto di perdere oltre 10.000 posti di lavoro. “E’ con grande fiducia – commenta Agostino Re Rebaudengo, presidente di assoRinnovabili – che ci rivolgiamo al Presidente della Repubblica perché valuti la possibilità di chiedere al Governo un riesame del provvedimento in oggetto, così da scongiurare la condanna di un settore che non solo sta producendo ricchezza in termini di Pil e occupazione, ma garantisce anche all’Italia un futuro più pulito, sostenibile e, non ultimo, energeticamente indipendente”.  
   
   
ENERGIA: DALLA RUSSIA INTERESSE PER IL TRENTINO  
 
Trento, 23 giugno 2014 - Si chiama gasplasma ed è una nuova tecnologia, l´evoluzione della combustione, che permette di trasformare i rifiuti in combustibile e dunque in energia elettrica, riducendo drasticamente le emissioni. In Trentino vi è un´azienda, la Sofcpower che produce i generatori che poi trasformano questo combustibile in energia. Una nuova tecnologia a cui è interessata la Inter Rao Ues, una società russa leader nella produzione di energia. Oggi una delegazione di Inter Rao Ues è stata ricevuta dall´assessore provinciale all´energia Mauro Gilmozzi che ha evidenziato come il Trentino sia una realtà piccola, ma coesa, che in tema di energia ha scelto da tempo la sostenibilità. Organizzare scambi transfrontalieri di energia elettrica, per garantire le forniture ai consumatori in Russia e all’estero, investendo in particolare sulle nuove tecnologie, questa la missione di Inter Rao Ues, una società in forte crescita nella produzione e distribuzione di energia. Oggi una delegazione della società russa, in visita in questi giorni in Trentino, è stata ricevuta dall’assessore provinciale all’energia e all’ambiente, Mauro Gilmozzi. La delegazione era guidata da Boris Reutov, segretario generale della società, che ha evidenziato l’interesse di Inter Rao Ues per le nuove tecnologie in campo energetico, da utilizzare poi sul mercato russo, elogiando il Trentino per la capacità di fare sintesi e offrire condizioni ideali per chi vuole investire nell’innovazione. “Il Trentino e una piccola regione, ma molto coesa, che si è posta il tema di come guardare al futuro in un mondo globalizzato, ha detto Gilmozzi, portando anche il saluto del presidente della Provincia autonoma di Trento, Ugo Rossi. Nel campo dell’energia, ha aggiunto, abbiamo intrapreso la strada della sostenibilità. Vuol dire prenderci degli impegni e sviluppare attività produttive che siano in linea con questa decisione, tenendo presente l’importanza di mettere insieme la gestione delle risorse, la competitività sui mercati e lo sviluppo dei centri di ricerca e puntando sull’innovazione”. Gilmozzi ha quindi auspicato che si possano avviare alcuni progetti di collaborazione con il mercato russo, che aprano al Trentino nuove prospettive. In particolare la delegazione russa ha dimostrato interesse per la tecnologia gasplasma, grazie alla quale è possibile trasformare in maniera efficace rifiuti sia industriali che municipali in combustibile sintetico, syngas, che a sua volta può essere convertito in energia elettrica. In Trentino vi è un´azienda, la Sofcpower, che produce i generatori che utilizzano questo combustibile trasformandolo in energia. I responsabili della Sofcpower erano oggi presenti all´incontro. Sul tema vi è stato ieri un convegno presso la Fondazione Mach di San Michele all’Adige al quale ha partecipato la delegazione russa. Il convegno ha avuto l´obiettivo di avviare una piattaforma di collaborazione internazionale sul tema della gassificazione associata a celle a combustibile di grande taglia. La gassificazione è l´evoluzione della combustione e permetterà di ridurre drasticamente le emissioni.  
   
   
RICERCA D´AVANGUARDIA SUI BIOCARBURANTI NON ALIMENTARI  
 
Bruxelles, 23 giugno 2014 - I biocarburanti rivestono un ruolo sempre più importante nel nostro mix energetico - tra il 2008 e il 2010 il volume di biocarburanti consumati nell´Ue è aumentato del 39 %. Vi sono tuttavia preoccupazioni circa l´impatto sulla sostenibilità e sulla biodiversità di alcuni biocarburanti, in particolare in relazione ai cambiamenti di uso del suolo indiretto. I responsabili delle politiche sono quindi sempre più interessati ai biocombustibili da piante legnose che possono crescere su terreni inadatti all´agricoltura. In quest´ottica, il progetto Multibiopro, finanziato dal 7° Pq, sta sviluppando oli e biomateriali non alimentari di seconda generazione dai pioppi e dall´albero del tabacco (Nicotiana glauca). Entrambe queste piante prosperano su terreni marginali e potrebbero essere coltivate su larga scala, senza entrare in concorrenza con le colture alimentari. Lanciato nel 2012, il progetto Multibiopro sta anche esplorando composti che possono essere derivati da biomasse di scarto per essere utilizzati nei prodotti farmaceutici, nelle costruzioni e in altri settori. Il dott. Staffan Persson dell´Istituto Max Planck per la fisiologia molecolare delle piante, coordinatore del progetto, osserva: "Multibiopro vuole che la natura faccia il lavoro per noi. Vogliamo avere una specie che produce molti prodotti diversi". Il dott. Persson aggiunge: "Nell´ambito di Multibiopro abbiamo partner accademici e partner industriali con i quali lavoriamo a stretto contatto per cercare di utilizzare i composti che sono disponibili nella nostra specie e per poi cercare di venderli alle grandi aziende che possono renderli applicabili per il resto della società". Un elemento del progetto coinvolge il Gruppo Neutral, un partner del progetto, che cresce alberi di tabacco in una fattoria di ricerca a Dubai. L´olio dell´albero potrebbe essere impiegato in cucina come sostituto dell´olio, che è l´attuale materia prima nella vicina bio-raffineria di Neutral Gruppo. Durante questo periodo di prova, il team del progetto spera di scoprire la qualità del biodiesel che può essere prodotto dalla pianta di tabacco, in particolare se soddisferà standard internazionali. I partner aziendali all´interno del progetto sono già alla ricerca di nuovi prodotti per soddisfare le esigenze del mercato. James Hygate della Green Fuels osserva: "Guardando al valore effettivo [dei prodotti], si parla di 300-400 miliardi di euro di produzione. È un grande affare". Un altro aspetto importante è che è stato progettato per rifornire gli istituti di ricerca con giovani talenti pronti a spingere l´Europa nella direzione dei prodotti alternativi ai combustibili fossili. Il progetto prevede la formazione di questi giovani scienziati, i quali possono interagire con i laboratori e le nuove tecniche di tutta Europa. Il primo incontro annuale del progetto Multibiopro ha avuto luogo alla fine dello scorso anno all´Istituto reale di tecnologia (Kth) di Stoccolma, in Svezia. Inoltre il consorzio ha recentemente pubblicato un filmato per offrire al pubblico una migliore comprensione delle dinamiche di questo progetto di ricerca all´avanguardia. Il consorzio Multibiopro comprende undici partner provenienti da sei paesi europei. Il progetto si concluderà a settembre 2016. Per maggiori informazioni, visitare: Multibiopro http://multibiopro.Eu/ Scheda informativa del progetto: http://cordis.Europa.eu/projects/rcn/104503_it.html    
   
   
GRAVI RISCHI ALLO SVILUPPO DELLA COGENERAZIONE IN ITALIA  
 
Milano, 24 giugno 2014 - La Fast, in qualità di partner del Progetto europeo Code2, che ha come scopo quello di monitorare lo stato e lo sviluppo della Cogenerazione nei 28 paesi dell’Ue, rileva nel decreto “spalma-incentivi” presentato il 18 Giugno dal Governo gravi rischi per lo sviluppo della Cogenerazione in Italia. Nel documento sono infatti previsti oneri di sistema pari a 5-10% per l’energia consumata all’interno di Riu (Reti Interne di Utenza) e Seu (Sistemi Efficienti di Utenza), in pratica all’interno di tutte le reti private di distribuzione, comprese quelle industriali e dei servizi, con possibilità di revisione biennale delle quote da parte dell’Autorità sulla base delle necessità di gettito dell’erario. Consapevoli della situazione attuale del nostro Paese e della necessità di ridurre le spese, ci sembra che questo provvedimento sia da ascrivere ad altri simili di taglio lineare delle spese senza alcuno sforzo di razionalizzazione e analisi delle varie componenti di spesa, procedura che sappiamo a quali danni e probabili blocchi di sviluppo di interi settori abbia già provocato nel passato. Il Governo, così facendo, sembra seguire una politica che è destinata ad accrescere le barriere al rafforzamento della competitività delle imprese Italiane sul mercato internazionale, ottenuto attraverso misure rivolte all’efficienza energetica, alla riduzione della dipendenza energetica, alla diversificazione delle fonti di produzioni e all’eco-sostenibilità – tutte doti che caratterizzano il processo cogenerativo rispetto ad altre tecnologie basate sulle rinnovabili – in linea e nel rispetto delle Direttive Comunitarie. Ricordiamo, anche al Governo, che proprio per le caratteristiche sopra menzionate il settore della cogenerazione è identificato come priorità strategica della Comunità dalla Direttiva 2004/8/Ce ed ampiamente ripreso nella nuova Direttiva sull’Efficienza Energetica, di cui è prevista la trasposizione italiana in questi giorni. Nel corso degli ultimi dieci anni, attraverso un percorso caratterizzato da non poche incoerenze, il settore dell’efficienza energetica e in special modo della cogenerazione ad alto rendimento è stato oggetto di vari provvedimenti normativi, tra i quali il D.lgs 115/2008, la Legge 99/2009, i Dm 4/8/2011 e 5/9/2011 e la recentissima Deliberazione Aeeg 578/2013. Questo scenario legislativo presenta già caratteristiche di severità e di rigore ed attua già per il settore dell’efficienza energetica, in special modo rispetto alla cogenerazione ad alto rendimento, una selezione a favore delle sole migliori tecnologie disponibili, ma perlomeno la sua stabilità, evidentemente ancora incerta, ha consentito fino ad ora alle imprese del comparto di poter programmare il proprio futuro ed alle moltissime aziende che hanno intrapreso azioni di efficientamento energetico di poter effettuare valutazioni tecniche ed economiche-finanziarie valide nel medio periodo. Il settore della cogenerazione contribuisce già ora alla sostenibilità della rete nazionale dato che è caricato delle quote fisse di connessione e delle componenti variabili per tutta l’energia prelevata dalla rete pubblica, mentre l’attuale provvedimento risulta fortemente penalizzante verso questo settore che oggi garantisce competitività e prezzi energetici più contenuti ad una parte importante del sistema produttivo del Paese e rischia di bloccarne lo sviluppo in un momento in cui sembra di intravvedere un rilancio produttivo. Non ci sono solo in gioco le sorti di un intero settore industriale e di servizi, ma la lungimiranza e la credibilità dell’Italia in un contesto internazionale che è sempre più fortemente orientato verso politiche energetiche basate su alta efficienza, rispetto dell’ambiente e pluralità delle fonti di produzione. Gli esperti di Code2 in Fast invitano il Governo a ripensare ad una politica integrata dell’energia per l’Italia in un contesto armonizzato con le Direttive Comunitarie, che preveda stabilità normativa a medio/lungo termine evitando azioni con impatto lineare su tutte le componenti produttive, restituendo invece predominanza alle tecnologie che contribuiscono a dare competitività al sistema industriale attraverso l’efficienza energetica, la riduzione della dipendenza energetica, la diversificazione delle fonti di produzione e che sappia porre le basi per nuovi investimenti favorendo così l’’occupazione.  
   
   
LA PRESIDENTE F.F. DELLA GIUNTA STASI HA RISPOSTO AL SINDACO DI CROTONE VALLONE IN MERITO AD UN INVITO PER TRATTARE IL TEMA DELLE ROYALTIES  
 
Catanzaro, 23 giugno 2014 - La Presidente f.F. Della giunta regionale Antonella Stasi ha risposto al Sindaco di Crotone Giuseppe Vallone in merito ad un invito per trattare il tema delle royalties ancora non liquidate e spettanti ai comuni costieri crotonesi per le estrazioni del metano in mare. “Ringrazio il Sindaco Vallone – ha detto la presidente f.F. Stasi - per l’urgente invito che mi ha rivolto a partecipare all´incontro con i comuni costieri il prossimo 23 giugno, ma per altri impegni istituzionali già assunti in precedenza non potrò essere presente. Sarà comunque premura della Regione convocare altra imminente riunione sulla questione. La Regione, su criteri e modalità di ripartizione e sulle disposizioni di impegno di spesa inerenti la corresponsione delle annualità delle royalties, ha deliberato già lo scorso 29 aprile 2014 e sin dagli inizi di aprile, è stata premura degli uffici di presidenza e di quelli competenti, sollecitare ai comuni costieri della Provincia di Crotone le delibere sulla destinazione delle somme, fondamentali per il processo di liquidazione. Tali delibere sono pervenute definitivamente entro la prima settimana di giugno. Questo ha comportato inevitabilmente l’allungamento dei tempi, facendo subentrare i vincoli annuali di spesa legati al patto di stabilità per l’ente Regione. Nell´augurio che l´incontro possa essere costruttivo verso un tema tanto caro alla Provincia di Crotone e dunque possa andare nel migliore dei modi, al contempo invitiamo il Sindaco Vallone anche in qualità di presidente dell´Anci Calabria a sposare la lotta che la Regione Calabria ha avviato contro le restrizioni dettate dal patto di stabilità che di fatto in questo momento ne paralizzano l’azione amministrativa. Auspichiamo inoltre – ha concluso Antonella Stasi – che anche gli altri sindaci, i sindacati ed i rappresentanti degli imprenditori, si associno insieme all´appello lanciato già qualche giorno fa dalla Giunta Regionale affinchè il Governo conceda immediatamente un apposito tavolo di discussione presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, che possa valutare la possibilità di consentire specifica deroga al patto di stabilità ed autorizzare il pagamento di alcune priorità essenziali per l´economia e la tenuta sociale calabrese, tra cui quelle dovute ai comuni”.  
   
   
PITTELLA: ROYALTIES DEL PETROLIO FUORI DAL PATTO DI STABILITÀ IL GOVERNATORE DELLA BASILICATA HA ANNUNCIATO L’APPROVAZIONE DI UN DISEGNO DI LEGGE. LIBERATI ANCHE 70 MILIONI DI EURO PER I PAGAMENTI  
 
Potenza, 23 giugno 2014 - Il governo regionale della Basilicata si appresta a licenziare un disegno di legge per escludere i proventi delle attività estrattive sul territorio, ammontanti per il 2013 a 166 milioni di euro, dal patto di stabilità interno. E’ questa una delle misure annunciate oggi dal presidente della Regione, Marcello Pittella, per “mantenere la tenuta sociale e l’economia di una regione che sta lentamente morendo anche a causa dei lacci imposti dal patto di stabilità”. Il governatore, nel corso di un incontro con i giornalisti, ha parlato di “rabbia, amarezza e preoccupazione” per “la condizione di emergenza straordinaria” in cui versa la Basilicata, sentimenti dettati anche dalla “disperazione delle Amministrazioni locali e dei piccoli imprenditori” a cui la Regione non è in condizione di dare riposte per i limitati spazi di manovra. “Per quel che ci riguarda, le royalty devono essere considerate al fuori del Patto. Su questo punto intendiamo andare avanti – ha affermato Pittella – e sfidare il Governo su una eventuale eccezione di incostituzionalità. Sappiamo che le deroghe sono possibili, altrimenti il governo nazionale dovrà spiegarci perché la legge di stabilità ha escluso dal patto, a favore della Campania, gli investimenti per il termovalorizzatore di Acerra”. La Basilicata, però, non mendica improbabili elemosine. “Chiediamo, invece, – ha aggiunto il presidente - che sia riconosciuta la specialità della nostra Regioni per il contributo che dà al fabbisogno energetico del Paese. E di conseguenza le royalty vanno considerate per quello che sono, cioè fondi attribuiti a ‘compensazione’ delle attività estrattive di idrocarburi”. Il presidente ha annunciato che contatterà il governo nei suoi livelli di responsabilità e di aver fissato un incontro con i parlamentari lucani, facendosi “portavoce di una battaglia che chiama in causa in un fronte comune le forze politiche, datoriali e sociali per salvare una regione che sta soffocando”. “Continuiamo a credere – ha detto ancora - che il petrolio possa essere una risorsa per lo sviluppo e che il tema delle royalty insieme alla partita del memorandum e alla card benzina sia la chiave di volta per il futuro della Basilicata, ma è uno sforzo che richiede l’impegno di tutti” Il presidente, poi, si è soffermato sul paradosso del patto di stabilità che impedisce alla Regione di spendere pur avendo in cassa i soldi necessari a saldare i debiti contratti. Per la Basilicata il tetto annuale imposto dal Patto di stabilità, ha spiegato Pittella, è di 515 milioni di euro. Nell’anno in corso sono stati interamente pagati i debiti risalenti al 2012, pari a 52 milioni di euro, 73 milioni su un totale di 160 milioni relativi al 2013 e liquidati 170 milioni di euro su un totale di 241 riferiti al 2014. La quota residua di patto ad oggi è di 222 milioni di euro. Nel 2014 la Regione deve affrontare gli esborsi per gli anni precedenti, la spesa obbligatoria pari a 125 milioni di euro, più altre spese, tra cui la debitoria maturata per il Trasporto pubblico locale e il cofinanziamento regionale per gli investimenti del Programmi operativi Fse, Fesr e Fears. Se desse seguito ai pagamenti, sforerebbe il patto di stabilità. La Regione potrebbe già far fronte alla debitoria complessiva con fondi propri già disponibili tenendo conto dei 377 milioni di euro in cassa e delle royalties. Il governo regionale, intanto, ha deciso di autorizzare, con una delibera in cui fissa i criteri di priorità, la spesa di ulteriori 70 milioni di euro, somma di cui può ancora liberamente disporre senza sforare il limite del Patto.  
   
   
CASA: IN UMBRIA NEL 2013, 1102 SFRATTI;SITUAZIONE IN MIGLIORAMENTO, MA GRAVE. POSITIVI GLI EFFETTI DELLE POLITICHE ABITATIVE DELLA REGIONE  
 
Perugia, 23 giugno 2014 - Il Ministero dell´Interno ha fornito i dati sugli sfratti relativi all´anno 2013: in Italia le sentenze di sfratto sono state ben 73.385, di queste 65.302 sono state causate da morosità incolpevole dell´inquilino, 5.424 per finita locazione e le restanti per necessità del proprietario, secondo quanto previsto dalla legge. Rispetto al 2012 le sentenze di sfratto vedono un aumento del 4,37 per cento. Le richieste di esecuzione degli sfratti mediante forza pubblica sono state 31.399, con un aumento del 7,70 per cento rispetto al 2012. A rilanciare i dati del Ministero è l´assessore regionale alle Politiche della casa, Stefano Vinti, per il quale "questi numeri palesano quanto sia necessario ed urgente che il governo Renzi emani il decreto attuativo relativo alla morosità incolpevole,(art. 6 comma 5 della legge n. 124 del 2013), fermo ormai da otto mesi". Per l´assessore Vinti "ulteriori ritardi rischiano di aggravare la situazione, sia degli inquilini, che vedono negarsi il diritto alla casa, sia dei proprietari, in particolare dei piccoli proprietari, che in questa fase di crisi economica perdono una parte importante di reddito aggiuntivo". "Per ciò che attiene l´Umbria – dice l´assessore - il quadro è più articolato: nel 2013, le sentenze di sfratto ammontano a 1102, di cui 1065 (96,64 per cento) per morosità, mentre le richieste di esecuzione sono state 795 (72,14 per cento), di cui 506 eseguite dalle forze dell´ordine. I provvedimenti di sfratto per finita locazione sono stati a Perugia 23 (5 nel resto della provincia), a Terni 9 (nessuno nel resto della provincia); gli sfratti per morosità sono stati 435 a Perugia (260 nel resto della provincia), 287 a terni (83 nel restante territorio provinciale). Mentre sono stati 353 gli sfratti eseguiti a Perugia, 153 a Terni". Il rapporto con i dati regionali del 2012 , invece, mostra segnali di miglioramento: "Le richieste di sfratto, infatti, calano del 20,78per cento, rispetto al 2012, così come le richieste di esecuzione che diminuiscono del 23,19 per cento. Complessivamente i provvedimenti di sfratto emessi a Perugia sono diminuiti del 26,52 per cento e a Terni del 6,88 per cento. "Nonostante l´aumento del 3,05 per cento degli sfratti eseguiti nel 2013 – evidenzia Vinti - l´Umbria si pone in controtendenza con l´andamento della media nazionale, diventando la quarta regione per riduzione dei provvedimenti di sfratto emessi, la terza per richieste di esecuzione". "Questi dati positivi – afferma - depongono a favore dell´impegno profuso dalla Giunta regionale dell´Umbria per contrastare l´emergenza abitativa crescente anche se, purtroppo, il quadro resta preoccupante e, per certi versi, drammatico. Per questo è necessario attivare ulteriori provvedimenti a sostegno del diritto alla casa, di supporto agli inquilini che subiscono una richiesta di sfratto causata da morosità incolpevole e in difesa dei piccoli proprietari".  
   
   
DUOMO MILANO: 1,8 MILIONI PER NUOVI RESTAURI  
 
Milano, 23 giugno 2014 - "Posso annunciare con grande soddisfazione che, con l´integrazione, Regione Lombardia mette a disposizione ulteriori 1,51 milioni di euro per il Duomo di Milano, simbolo per eccellenza della comunità milanese e lombarda". L´ha detto l´assessore alle Culture, Identità e Autonomie della Regione Lombardia Cristina Cappellini, sottoscrivendo, l´atto integrativo dell´Accordo di programma ´Restauro e valorizzazione del Duomo di Milano´. Azioni Per La Guglia Maggiore E Il Grande Museo - "Colgo inoltre l´occasione per fare un ulteriore annuncio positivo: oltre a questa importante somma mettiamo a disposizione altri 375.000 euro, grazie al recente Fondo di rotazione per i beni culturali, la cui graduatoria è stata stilata nei giorni scorsi e sarà pubblicata domani". "Da Regione Lombardia - ha sottolineato ancora l´assessore Cappellini - un contributo complessivo quindi di oltre 1,8 milioni per il secondo lotto, del costo stimato di 5 milioni. I lavori sono finalizzati al restauro e alla valorizzazione della Guglia Maggiore del Duomo di Milano e del Grande Museo del Duomo". "L´accordo di programma - ha spiegato l´assessore - vede la partecipazione, quali sottoscrittori, del Ministero per i Beni e le Attività culturali e del Turismo e della Provincia e del Comune di Milano. Aderiscono anche la Veneranda Fabbrica del Duomo, assegnataria del contributo del Fondo di rotazione, e la sezione milanese di ´Italia Nostra´. Duomo Simbolo Anche Per L´expo - "Il Duomo - ha rimarcato l´assessore - è un simbolo di Milano e di tutta la Lombardia nel mondo e la Regione ha sempre dimostrato la sua attenzione per i lavori, che interessano sia la Cattedrale sia il Museo a essa collegato". "Non posso non ricordare - ha continuato - che il Duomo sarà, anche durante l´Expo, uno dei luoghi più visitati, insieme al suo museo, nel nuovo allestimento che valorizza i tanti tesori contenuti". Il Valore Spirituale Della Cultura - "Il Duomo di Milano - ha concluso l´assessore Cappellini -, con la sua bella ´Madunina´, rappresenta non solo un notevole patrimonio artistico, che il mondo conosce e ci invidia, ma anche e soprattutto un simbolo spirituale della nostra cultura e della nostra identità, che vogliamo custodire e trasmettere alle future generazioni".  
   
   
FVG, CASERME DISMESSE: SERRACCHIANI, RECUPERO NUOVA SFIDA  
 
Trieste, 23 giugno 2014 - "Una delle sfide più importanti dei prossimi anni sarà il recupero delle caserme dismesse". Lo ha detto la presidente della Regione, Debora Serracchiani, intervenendo il 19 giugno a Roma, nella Città militare della Cecchignola, alla seconda Conferenza nazionale sulle servitù militari. "Mi auguro - ha detto la presidente - che la stessa disponibilità che ha reso oggi possibile l´organizzazione di questa Conferenza nazionale, possa essere solo il primo passo per un lavoro più ampio, che non si esaurisca su un tema pur così importante come le servitù militari, ma che si estenda anche alla questione del patrimonio immobiliare". "Nelle regioni italiane e in particolare proprio in Friuli Venezia Giulia - ha ricordato Debora Serracchiani - ci sono innumerevoli caserme dismesse che rischiano di diventare luoghi presto irrecuperabili. Le strutture esistenti e non più utilizzate, anche di fronte al fondamentale obiettivo di ridurre il consumo di suolo, rappresentano una vera opportunità. Su questo la Regione sarà sicuramente in prima linea".  
   
   
LOMBARDI: DA FONDO ROTAZIONE 7,5 MLN AI TERRITORI ASSESSORE, FINANZIATI LAVORI SU 50 BENI IMMOBILI E MOBILI  
 
Milano, 23 giugno 2014 - "I 7,5 milioni che destiniamo ai beni immobili e mobili di enti pubblici e privati sono la dimostrazione che Regione Lombardia sostiene concretamente i suoi territori con fondi propri". Così l´assessore alle Culture, Identità e Autonomie di Regione Lombardia Cristina Cappellini ha commentato la pubblicazione sul Burl del riparto dei finanziamenti del Fondo di Rotazione 2013 per il sostegno ai soggetti che operano in campo culturale. Pervenute 234 Richieste - "Per il finanziamento con il Fondo di Rotazione - ha spiegato l´assessore Cappellini - abbiamo ricevuto 234 domande per un valore progettuale di 62,6 milioni e richieste di contribuzione economica pari a 36,3 milioni". "Nel dettaglio - ha continuato l´assessore - si trattava di 81 domande presentate da enti pubblici e 153 da enti privati. Ne sono risultate ammissibili 215, di cui 74 pubbliche e 141 private". Gli uffici dell´Assessorato hanno quindi provveduto a stilare la graduatoria dei progetti da finanziare stabilendo come minimo valore per l´accesso il punteggio di 30. "Ne è uscita una graduatoria - ha detto l´assessore - che vede la destinazione di contributi in tutte e 12 le province della Regione". Finanziate 50 Domande - "Con le risorse economiche a disposizione, siamo stati in grado di rispondere positivamente a 50 domande - ha spiegato l´assessore Cappellini - destinando 5.848.697 euro a interventi di enti pubblici e 1.726.631 euro a interventi di soggetti privati". I Beni Immobili - "Cito quali esempi di realtà finanziate - ha continuato l´assessore - il recupero e il risanamento conservativo del fabbricato nell´area di Santa Giulia a Brescia, la biblioteca ´Maj´ di Bergamo, gli interventi sull´edificio storico della ´Casa dell´arco´ a Morimondo (Milano), il Santuario di Ossuccio (Como), la Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano, l´Asl di Lodi, la ristrutturazione di Palazzo Piatti a Teglio (Sondrio), il consolidamento e restauro del ponte di fuga della Rocca Sforzesca a Soncino (Cremona), la parrocchia di San Giovanni Battista a Monza, il conservatorio ´Lucio Campiani´ di Mantova, Palazzo Arese Jacini di Cesano Maderno (Monza e Brianza), il restauro del castello Sforzesco di Vigevano (Pavia) e la ´Triennale´ di Milano sul fronte dei beni immobili". I Beni Mobili - "Sul versante dei beni mobili - ha aggiunto l´assessore - cito i restauri di diverse opere dell´Accademia Carrara di Bergamo, della parrocchia dei Santi Giacomo e Filippo di Cornaredo (Milano), di quella di San Pietro martire di Casaletto Ceredano (Cremona), la chiesa parrocchiale di Borgo di Terzo (Bergamo) e il restauro dell´organo a Muscoline in località Castrezzone (Brescia)". Un Sostegno Concreto - "Il sostegno che anche in quest´occasione Regione Lombardia garantisce ai suoi territori - ha concluso l´assessore Cappellini - dimostra l´attenzione concreta alle realtà locali, soprattutto in una fase storica in cui i bilanci dei Comuni sono sempre più esigui e le Province sono costantemente depauperate di risorse finanziarie. L´obiettivo della Regione é quello di salvaguardare il patrimonio culturale lombardo e di valorizzarlo anche in ottica Expo, con interventi strutturali che guardano anche al dopo Expo e che quindi sono investimenti sul futuro". Sono 6, per un importo complessivo di 1.577.058 euro, le realtà finanziate, in provincia di Milano, dal Fondo di Rotazione 2013 destinato a beni immobili e mobili di enti pubblici e privati. Di seguito, il dettaglio per i beni immobili e beni mobili di enti pubblici e privati con tipologia di intervento e finanziamento erogato. Beni immobili enti pubblici: - Morimondo: restauro e risanamento conservativo dell´edificio storico ´Casa dell´arco´ 487.330 euro; - Lainate: restauro del cortile nobile di Villa Borromeo Visconti Litta 111.144 euro; - Usmate Velate: restauro conservativo oratorio San Felice-cappella Giulini Belgioioso 147.670 euro. Beni immobili enti privati: - Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano: Grande Museo del Duomo per completamento riallestimento dell´archivio 374.764 euro; - Fondazione ´La Triennale´: restauro conservativo della terrazza in copertura e aree connesse del Palazzo dell´Arte 355.493 euro. Beni mobili enti privati: - Parrocchia Santi Giacomo e Filippo Cornaredo: restauro organo Aletti 1870 e sua cassa di contenimento 100.657 euro. Sono 7, per un importo complessivo di 1.166.852 euro, le realtà finanziate, in provincia di Bergamo, dal Fondo di Rotazione 2013 destinato a beni immobili e mobili di enti pubblici e privati. Di seguito, il dettaglio per i beni immobili e beni mobili di enti pubblici e privati con tipologia di intervento e finanziamento erogato. Beni immobili enti pubblici: - San Pellegrino Terme: manutenzione straordinaria di ´Villa Speranza´ e adeguamento alle norme di sicurezza 200.000 euro; - Caravaggio: restauro della copertura lignea della chiesa di San Bernardino 232.000 euro; - Bergamo: biblioteca civica ´Angelo Maj´ con recupero e allestimento del salone Furietti 385.000 euro; - Pagazzano: Castello Visconteo con restauro della scalinata, della muratura del cortile e della ponticella pedonale 69.760 euro. Beni mobili enti pubblici: - Comune Bergamo-accademia Carrera: restauro 57 opere 165.432 euro; - Piazzatorre: restauro polittico di San Giacomo 38.430 euro. Beni mobili enti privati: - Parrocchia Santa Maria Assunta di Borgo di Terzo: restauro cantorie, arredi lignei, portale e porte, pulpiti policromi secoli Xviii-xix chiesa parrocchiale 76.230 euro. Sono 8, per un importo complessivo di 1.098.777 euro, le realtà finanziate, in provincia di Brescia, dal Fondo di Rotazione 2013 destinato a beni immobili e mobili di enti pubblici e privati. Di seguito, il dettaglio per i beni immobili e beni mobili di enti pubblici e privati con tipologia di intervento e finanziamento erogato. Beni immobili enti pubblici: - Chiari: messa in sicurezza degli spazi monumentali di Villa Mazzotti 78.000 euro; - Villachiara: sistemazione biblioteca comunale 30.100 euro; - Prevalle: manutenzione straordinaria dei corpi di fabbrica ´Barchessa´ ed ´ex scuderie´ del palazzo municipale 152.800 euro; - Dello: ristrutturazione e manutenzione straordinaria di ´Palazzo Baronio´ 180.000 euro; - Brescia: recupero e risanamento conservativo fabbricato nell´area di Santa Giulia 525.000 euro; - Cedegolo: restauro tetto dell´edificio ´Casa Panzerini´ 72.653 euro. Beni mobili enti privati: -Parrocchia San Martino vescovo di Muscoline località Castrezzone: restauro integrale organo della chiesa di San Martino vescovo opera di anonimo secoli Xvii/xviii 37.576 euro; - Parrocchia di Santa Maria Assunta di Gussago: restauro tela di Paolo da Caylina il Giovane secolo Xvi 22.648 euro. Sono 2, per un importo complessivo di 442.173 euro, le realtà finanziate, in provincia di Como, dal Fondo di Rotazione 2013 destinato a beni immobili e mobili di enti pubblici e privati. Di seguito, il dettaglio per i beni immobili e beni mobili di enti pubblici e privati con tipologia di intervento e finanziamento erogato. Beni immobili enti pubblici: - Cavallasca: restauro e risanamento conservativo ´Villa Butti´ (primo lotto) 231.000 euro. Beni immobili enti privati: - Santuario della Beata Vergine del Soccorso di Ossuccio: restauro e conservazione delle superfici interne 211.173 euro. Sono 2, per un importo complessivo di 118.128 euro, le realtà finanziate, in provincia di Cremona, dal Fondo di Rotazione 2013 destinato a beni immobili e mobili di enti pubblici e privati. Di seguito, il dettaglio per i beni immobili e beni mobili di enti pubblici e privati con tipologia di intervento e finanziamento erogato. Beni immobili enti pubblici: - Soncino: consolidamento e restauro ponte di fuga della Rocca Sforzesca 18.200 euro. Beni mobili enti privati: - Parrocchia San Pietro martire di Casaletto Ceredano: restauro organo Benzi 1913 con cassa e cantoria 99.928 euro. È una, per un importo di 64.137 euro, la realtà finanziata, in provincia di Lecco, dal Fondo di Rotazione 2013 destinato a beni immobili e mobili di enti pubblici e privati. Di seguito, il dettaglio per i beni immobili e beni mobili di enti pubblici e privati con tipologia di intervento e finanziamento erogato. Beni immobili enti pubblici: - Colico: riabilitazione della torre di Fontanedo 64.137 euro. Sono 4, per un importo complessivo di 408.551 euro, le realtà finanziate, in provincia di Lodi, dal Fondo di Rotazione 2013 destinato a beni immobili e mobili di enti pubblici e privati. Di seguito, il dettaglio per i beni immobili e beni mobili di enti pubblici e privati con tipologia di intervento e finanziamento erogato. Beni immobili enti pubblici: - Santo Stefano Lodigiano: recupero ex cascina Santa Maria lotto B e realizzazione del museo del Po 164.456 euro; - Asl Lodi: restauro del chiostro dell´antica farmacia dell´ospedale vecchio 140.000 euro; - Lodi Vecchio: allestimento della biblioteca comunale 78.300 euro. Beni mobili enti privati: - Parrocchia di San Fiorano martire di San Fiorano: restauro arredi sacrestia secolo Xvii 25.795 euro. Sono 7, per un importo complessivo di 964.930 euro, le realtà finanziate, in provincia di Mantova, dal Fondo di Rotazione 2013 destinato a beni immobili e mobili di enti pubblici e privati. Di seguito, il dettaglio per i beni immobili e beni mobili di enti pubblici e privati con tipologia di intervento e finanziamento erogato. Beni immobili enti pubblici: - San Benedetto Po: Polirone, riparazione e consolidamento dello Scalone dei Barberini e del lato nord/est del chiostro 200.000 euro; - Sabbioneta: manutenzione straordinaria della copertura e consolidamento struttura di Palazzo Ducale 91.110 euro; - Casalmoro: restauro conservativo e destinazione funzionale di Corte Castello (secondo lotto) 173.000 euro; - Conservatorio di musica ´Lucio Campiani´: restauro e recupero funzionale della torretta e abbattimento barriere architettoniche 175.000 euro; - Cavriana: recupero e restauro delle superfici affrescate di Villa Mirra 41.769 euro; - Castiglione delle Stiviere: restauro facciate interne e adeguamento impianti di Palazzo Pastore-biblioteca comunale 200.118 euro; - San Martino dall´Argine: restauro conservativo interno della chiesa Castello 83.933 euro. Sono 4, per un importo complessivo di 716.241 euro, le realtà finanziate, in provincia di Monza e Brianza, dal Fondo di Rotazione 2013 destinato a beni immobili e mobili di enti pubblici e privati. Di seguito, il dettaglio per i beni immobili e beni mobili di enti pubblici e privati con tipologia di intervento e finanziamento erogato. Beni immobili enti pubblici: - Cesano Maderno: manutenzione straordinaria ala nord e recupero nuove superfici Palazzo Arese Jacini 323.436 euro; Beni immobili enti privati: - Parrocchia San Giovanni Battista Duomo di Monza: restauro conservativo parziale della facciata del Duomo 346.598 euro. Beni mobili enti pubblici: - Azienda ospedaliera San Gerardo di Monza: restauro 13 ritratti 21.000 euro; - Monza: restauro monumento Vittorio Emanuele 25.207 euro. Sono 6, per un importo complessivo di 394.279 euro, le realtà finanziate, in provincia di Pavia, dal Fondo di Rotazione 2013 destinato a beni immobili e mobili di enti pubblici e privati. Di seguito, il dettaglio per i beni immobili e beni mobili di enti pubblici e privati con tipologia di intervento e finanziamento erogato. Beni immobili enti pubblici: - Vigevano: restauro del Maschio del castello Sforzesco 193.443 euro; - Voghera: restauro dei locali presso l´edificio ´Gallini´ per collocazione allestimento archivio storico comunale 58.800 euro; - Stradella: restauro del Teatro Sociale 56.000 euro; - Zerbolò: allestimento museografico della Cascina Venara 31.068 euro. Beni mobili enti privati: - Provincia ligure Ordine eremitano di Sant´agostino di Pavia: recupero fondo libri rari della biblioteca Centro culturale agostiniano (primo lotto) 15.968 euro. - Parrocchia Sant´alessandro martire di Montecalvo Versiggia: restauro arredi, candelieri, un dipinto e una scultura 39.000 euro. Sono 2, per un importo complessivo di 603.400 euro, le realtà finanziate, in provincia di Sondrio, dal Fondo di Rotazione 2013 destinato a beni immobili e mobili di enti pubblici e privati. Di seguito, il dettaglio per i beni immobili e beni mobili di enti pubblici e privati con tipologia di intervento e finanziamento erogato. Beni immobili enti pubblici: - Azienda ospedaliera della Valtellina e Valchiavenna: restauro e risanamento conservativo del ´Museo dei sanatori´ e allestimento spazi espositivi secondo lotto 78.400 euro; - Teglio: ristrutturazione Palazzo Piatti-reghenzani con allestimento giardino interno ed esterno (secondo lotto) 525.000 euro. È una, per un importo di 20.800 euro, la realtà finanziata, in provincia di Varese, dal Fondo di Rotazione 2013 destinato a beni immobili e mobili di enti pubblici e privati. Di seguito, il dettaglio per i beni immobili e beni mobili di enti pubblici e privati con tipologia di intervento e finanziamento erogato. Beni mobili enti privati: - Parrocchia di San Giulio di Cittiglio: restauro dipinti della chiesa parrocchiale (11 tele del secolo Xvii) 20.800 euro.  
   
   
GRANDE PROGETTO NAPOLI EST, AL VIA GARA EUROPEA DA 6 MILIONI 819MILA EURO PER SISTEMA FOGNARIO SAN GIOVANNI/VOLLA. AD OGGI GIÀ BANDITI LAVORI PER 54 MILIONI E MEZZO DI EURO  
 
Napoli, 23 giugno 2014 - "E´ stato pubblicato questa mattina in Gazzetta europea il bando di gara per la realizzazione dei lavori di rifunzionalizzazione del sistema fognario di San Giovanni/volla." Ne ha dato notizia il 20 giugno l´assessore regionale Edoardo Cosenza, coordinatore dei Grandi progetti su delega del presidente Caldoro e l’assessore del Comune di Napoli Mario Calabrese, referente per l´attuazione dei Grandi progetti che riguardano il territorio partenopeo. "Il bando, che vale 6 milioni 819mila euro rientra - hanno detto Edoardo Cosenza e Mario Calabrese - nel Grande Progetto Napoli Est e riguarda, in particolare, l´intervento per il risanamento igienico-sanitario del litorale di San Giovanni a Teduccio con la riqualificazione funzionale del collettore di Volla e di una parte della rete adduttrice, oltre che la rifunzionalizzazione della rete fognaria. "E´ il quarto lotto di interventi del Grande progetto Napoli Est andato a gara. Ad oggi, complessivamente, sono state indette le procedure europee per l´attuazione di importanti lavori per complessivi 54 milioni e mezzo di euro. Già banditi, infatti, l´intervento per la riqualificazione urbanistica e ambientale di via Galileo Ferraris, via Brecce a Sant´erasmo, via Gianturco e via Nuova delle Brecce (per un importo di 15 milioni e mezzo di euro); la realizzazione del Parco della Marinella (per un valore di 6 milioni 400mila euro) e la progettazione esecutiva ed esecuzione dei lavori di riqualificazione urbanistica e ambientale dell´asse costiero che va da via Amerigo Vespucci a via ponte dei Francesi, inclusa la riqualificazione urbana dell´area portuale Napoli Est (per un importo di 25 milioni 800mila euro", hanno concluso Cosenza e Calabrese.  
   
   
COMITATO ITALIANI NEL MONDO E PER LA PROMOZIONE DEL SISTEMA PAESE PRENDI IL MONDO PER IL VERSO GIUSTO: I PRINCIPALI SOGGETTI DELLA PROMOTION ITALIANA SI INTERROGANO SULLE NUOVE STRATEGIE DI MARKETING PER IL MADE IN ITALY  
 
 Roma, 23 giugno 2014 – Non maggiori risorse, ma un diverso modo di organizzare la promozione, più in linea con un Made in Italy innovativo ma nel solco della tradizione, anche grazie al contributo delle comunità all’estero, di persone e di affari: questo il messaggio lanciato dal Seminario “Una promozione diversa per una Italia diversa: il contributo delle comunità all’estero per lo sviluppo dell’impresa dall’Italia al mondo” – organizzato dal Comitato Italiani nel mondo e per la Promozione del Sistema Paese della Camera dei Deputati, in collaborazione con Assocamerestero – l’Associazione delle Camere di Commercio Italiane all’Estero – che si è tenuto ieri presso la sala Aldo Moro di Palazzo Montecitorio. “Dopo un percorso di consultazione realizzato nel Comitato per gli italiani nel mondo della Camera – ha affermato l’on. Porta, presidente del Comitato - è sembrato opportuno non solo allargare la platea degli interlocutori e delle competenze, ma anche promuovere un dialogo diretto che possa consentire di acquisire spunti e indicazioni di lavoro su due punti nodali: la ricerca di forme innovative che la promozione del Made in Italy deve assumere per reggere alle sfide di una competizione divenuta sempre più serrata e il contributo che le comunità italiane all’estero, con particolare attenzione alle comunità d’affari che in esse si sono formate ed operano, possono dare in una prospettiva strategica di rilancio della crescita e di ricollocazione dell’Italia in ambito globale”. Hanno voluto partecipare alla discussione e dare il loro punto di vista tutti i principali stakeholder del mondo delle istituzioni e delle imprese: Abi, Agenzia Ice, Assocamerestero, Cgie, Confagricoltura, Confcooperative, Confesercenti-rete Imprese Italia, Confindustria, Consorzio Icon, Enit, Federexport, Inarch, Intesa Sanpaolo S.p.a., Invitalia, Legacoop, Ministero degli Affari Esteri, Ministero dello Sviluppo Economico, Regione Marche-coordinamento Regionale Internazionalizzazione, Sace S.p.a., Simest S.p.a., Symbola, Unioncamere. Da più parti è emerso come Made in Italy non significhi più solo bello, buono e ben fatto, ma anche capacità di venire incontro alle esigenze del cliente, soluzioni innovative che uniscono design, gusto ed efficienza, come dimostra il fortissimo incremento delle vendite della meccanica strumentale, il cui attivo arriva quasi a toccare i 50 miliardi di euro nel 2013 (ben il 58% del surplus extra-energetico). Secondo il Trade Performance Index dell’Unctad-wto, l’Italia si conferma al secondo posto dopo la Germania come paese più competitivo a livello mondiale, con quasi 950 prodotti (su circa 5.110) nei primi tre posti della classifica per surplus sui mercati esteri: è questo il successo di prodotti di nicchia che si collocano all’interno di strategie globali. Ce lo dicono anche le imprese dei distretti industriali, il 40% delle quali lavora attivando una filiera di relazioni transnazionale, che guarda oltre l’Italia. Dopo il forte calo del 2009, le esportazioni italiane hanno ripreso a crescere in maniera sostenuta e a ciò si è accompagnato una maggiore propensione all’esportazione per i prodotti del manifatturiero, aumentata dal 33,7% nel 2008 ad oltre il 40% nel 2013. Il rafforzamento di questi risultati passa soprattutto per chi ama i prodotti “fatti all’italiana”, gli Italy followers, una comunità che, se stimolata, è una risorsa di nuovo business. Questo significa lavorare sull’immaginario e su quello che l’Italia offre in termini di prodotti, servizi, know-how. Decisivo in quest’ottica è il ruolo che possono avere le comunità italiane all’estero, sia nelle loro estese e radicate componenti “di origine” che in quelle che in via di formazione a causa delle nuove mobilità e delle nuove emigrazioni. Una rete di riferimenti che l’Italia deve utilizzare con maggiore consapevolezza ed efficacia per rafforzare ed innovare le forme della sua proiezione globale. “Una promozione diversa, così come diversi sono i Paesi e le comunità, capace di definire l’“offerta di Italia” basandosi su quella che è la reale “domanda di Italia” dei mercati esteri, di recepire gli input di nuovi consumatori che apprezzano l’Italian style: questo è quello che serve. In quest’ottica, diventa strategico il contributo delle reti italiane nel mondo, di quelle comunità d’affari che possono veicolare un nuovo concetto di “made by” piuttosto che di “made in” Italy. Comunità di cui fanno parte i 1.300 amministratori-imprenditori delle Camere italiane all’estero e che possono diffondere presso le altre imprese il nuovo volto del prodotto italiano”, sottolinea Leonardo Simonelli Santi, presidente di Assocamerestero, che ha collaborato all’organizzazione dell’iniziativa.  
   
   
ALCOA, TASK FORCE GOVERNO-REGIONE-SINDACATI PER STRINGERE I TEMPI SI RIUNIRA’ SETTIMANALMENTE, ALTRI CONTATTI OLTRE KLESCH  
 
Roma, 23 giugno 2014 - In attesa che entro fine mese Klesch presenti a Governo e Regione Sardegna un piano finanziario che poi dovrà essere sottoposto alla valutazione dell’Advisor, si è aperta- su sollecitazione delle Istituzioni- un’interlocuzione con altri potenziali investitori per lo smelter Alcoa di Portovesme. Alla luce di questa complessa e difficile situazione e dell’esigenza di stringere i tempi, è stata messa a punto una task force che si riunirà settimanalmente e terrà un filo diretto con i lavoratori. A comporla saranno il Ministero dello Sviluppo Economico, la Presidenza del Consiglio, il Ministero del Lavoro, la Regione Sardegna, rappresentanti dei sindacati nazionali di categoria. Nel contesto di queste novità, oggi- durante una riunione al Mise- si è convenuto di far slittare al 7 luglio la convocazione del Tavolo già messa in calendario per il 24 giugno. Durante l´incontro odierno- presieduto dal Vice Ministro Claudio De Vincenti e al quale hanno preso parte il Presidente della Regione Sardegna Francesco Pigliaru e l´Assessore all´Industria Maria Grazia Piras, il Vicesegretario Generale di Palazzo Chigi Raffaele Tiscar e i sindacati nazionali e territoriali di categoria- e´ stata inoltre comunicata ufficialmente la disponibilità di Alcoa (esplicitata in una lettera inviata dall’Azienda a Governo e Regione) a protrarre la manutenzione dell´impianto fino al 31 luglio. Nel testo, la Società scrive anche che, ove una manifestazione d’interesse venisse formalizzata entro tale data e desse garanzie di serietà, “il tema di come gestire il sito oltre il 31 luglio sarà trattato tra Alcoa e il potenziale acquirente in relazione al procedere della negoziazione”.  
   
   
LOMBARDIA- BOLIVIA, CRESCE L’INTERSCAMBIO  
 
Milano, 23 giugno 2014- Il 20 giugno visita di Luis Arce Catacora, ministro dell’economia della Bolivia e incontro con le imprese lombarde. Cresce l’interscambio tra la Lombardia e la Bolivia, da 18 milioni del 2012 ai 30 del 2013. Un trend che prosegue nei primi tre mesi dell’anno, 7,3 milioni rispetto ai 6,8 dello scorso anno. Tra le province prevalgono negli scambi Milano, Bergamo, Brescia e Cremona. Ci sono in Lombardia 270 imprenditori originari dalla Bolivia, su un totale italiano di 417, quasi la metà nel settore costruzioni. Sono concentrati a Bergamo. Un imprenditore boliviano su quattro è una donna. Sono imprese che creano quasi 500 posti di lavoro in Italia. Emerge da una elaborazione dell’ufficio studi della Camera di Commercio di Milano su dati Infocamere e Istat. “La visita del ministro della Bolivia in Camera di commercio è un anticipo di Expo – ha dichiarato Alfredo Zini, consigliere della Camera di commercio di Milano -. Milano è sempre di più punto di riferimento per i rapporti internazionali, a partire dalla possibilità di sviluppare nuovi rapporti economici. Con la Bolivia c’è un trend di relazioni in atto già in crescita e puntiamo sul coinvolgimento del mondo delle imprese all’incontro di oggi per rafforzarlo”. Interscambio Lombardia-bolivia
Territorio 2013 I trim 2014 I trim
import export import export
103012-Varese 0 637.604 0 96.326
103013-Como 46.328 98.406 88.282 107.613
103014-Sondrio 0 16.000 0 0
103015-Milano 1.570.034 2.272.533 1.252.242 3.152.226
103016-Bergamo 0 1.226.973 25.801 1.217.946
103017-Brescia 0 296.140 0 536.613
103018-Pavia 269.464 139.693 176.774 193.529
103019-Cremona 0 78.156 27.274 123.330
103020-Mantova 0 120.839 0 1.200
103097-Lecco 0 22.331 2.348 164.938
103108-Monza e della Brianza 0 18.663 0 130.127
Lombardia 1.885.826 4.927.338 1.572.721 5.723.848
Fonte: elaborazioni Servizio Studi - Camera di Commercio di Milano su dati Istat Interscambio Lombardia-bolivia
Territorio 2012 anno 2013 anno
Import export import export
103012-Varese 0 1.176.616 0 988.324
103013-Como 159.751 774.816 116.089 505.830
103014-Sondrio 0 1.560 0 18.630
103015-Milano 4.887.350 4.982.651 5.835.343 10.005.397
103016-Bergamo 40.965 1.628.512 76.738 5.167.819
103017-Brescia 0 3.047.639 0 2.726.056
103018-Pavia 299.225 185.684 564.875 439.900
103019-Cremona 0 120.169 31.383 1.061.074
103020-Mantova 0 353.023 0 384.735
103097-Lecco 0 418.672 6.707 585.030
103098-Lodi 0 9.460 0 4.631
103108-Monza e della Brianza 0 405.924 2.417 1.944.427
Lombardia 5.387.291 13.104.726 6.633.552 23.831.853
Fonte: elaborazioni Servizio Studi - Camera di Commercio di Milano su dati Istat Interscambio Lombardia-bolivia
Merce 2012 anno 2013 anno
import export import export
A-prodotti Dell´agricoltura, Della Silvicoltura E Della Pesca 0 0 57.090 3.840
B-prodotti Dell´estrazione Di Minerali Da Cave E Miniere 566.755 14.946 2.198.297 8.442
C-prodotti Delle Attivita´ Manifatturiere 4.805.106 12.974.369 4.378.165 23.693.971
E-prodotti Delle Attivita´ Di Trattamento Dei Rifiuti E Risanamento 7.377 2.130 0 7.864
J-prodotti Delle Attivita´ Dei Servizi Di Informazione E Comunicazione 1.053 24.619 0 27.249
V-merci Dichiarate Come Provviste Di Bordo, Merci Nazionali Di Ritorno E Respinte, Merci Varie 7.000 88.662 0 90.487
Fonte: elaborazioni Servizio Studi - Camera di Commercio di Milano su dati Istat Interscambio Lombardia-bolivia
Merce 2013 I trim 2014 I trim
import export import export
A-prodotti Dell´agricoltura, Della Silvicoltura E Della Pesca 57090 0 0 0
B-prodotti Dell´estrazione Di Minerali Da Cave E Miniere 372.933 0 609.600 0
C-prodotti Delle Attivita´ Manifatturiere 1.455.803 4.904.322 963.121 5.667.581
E-prodotti Delle Attivita´ Di Trattamento Dei Rifiuti E Risanamento 0 4.770 0 1.592
J-prodotti Delle Attivita´ Dei Servizi Di Informazione E Comunicazione 0 9.432 0 0
V-merci Dichiarate Come Provviste Di Bordo, Merci Nazionali Di Ritorno E Respinte, Merci Varie 0 8.814 0 54.675
Fonte: elaborazioni Servizio Studi - Camera di Commercio di Milano su dati Istat Imprese con titolare boliviano in Lombardia
Settori ateco Imprenditoria Individuale 1° trimestre 2014
Bergamo Brescia Como Cremona Lecco Lodi Mantova Milano Monza e Brianza Pavia Sondrio Varese Lombardia Italia
A Agricoltura, silvicoltura pesca - - - - - - - - - - - - 0 3
C Attività manifatturiere 8 1 - - - - - 2 - - - - 11 22
D Fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria condiz... - - - - - - - - - - - - 0 1
F Costruzioni 97 - 0 - 3 1 - 33 2 - 1 - 137 189
G Commercio all´ingrosso e al dettaglio; riparazione di aut... 8 2 - 1 - - - 8 2 - - - 21 58
H Trasporto e magazzinaggio 11 - 1 - 1 - - 2 2 - - - 17 20
I Attività dei servizi di alloggio e di ristorazione 17 1 0 - - - - 5 - - - - 23 30
J Servizi di informazione e comunicazione 5 - - - - - - 2 - - - - 7 9
K Attività finanziarie e assicurative - - - - - - - - - - - - 0 1
M Attività professionali, scientifiche e tecniche 2 - - - - - - 3 - - - - 5 9
N Noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imp... 14 1 2 - 1 - - 12 5 1 - - 36 50
P Istruzione - - - - - - - - - - - - 0 0
R Attività artistiche, sportive, di intrattenimento e diver... - - - - - - - 1 - - - - 1 2
S Altre attività di servizi 2 - - - - - 1 8 - - - 1 12 23
X Imprese non classificate 0 - - - 0 - - 0 0 - - - 0 0
Totale 164 5 3 1 5 1 1 76 11 1 1 1 270 417
Fonte: elaborazioni Servizio Studi - Camera di Commercio di Milano su dati Istat Imprese con titolare boliviano in Lombardia
Settori ateco Imprenditoria Individuale 1° trimestre 2013
Bergamo Brescia Como Cremona Lecco Lodi Mantova Milano Monza e Brianza Pavia Sondrio Varese Lombardia Italia
A Agricoltura, silvicoltura pesca - - - - - - - - - - - - 0 4
C Attività manifatturiere 8 1 - - - - - 1 - - - - 10 19
D Fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria condiz... - - - - - - - - - - - - 0 1
F Costruzioni 101 - 1 - 3 1 - 30 2 - 1 1 140 186
G Commercio all´ingrosso e al dettaglio; riparazione di aut... 9 1 - 1 - - - 6 2 - - - 19 55
H Trasporto e magazzinaggio 9 - 1 - 1 - - 2 2 - - - 15 19
I Attività dei servizi di alloggio e di ristorazione 16 - 0 - - - - 5 - - - - 21 26
J Servizi di informazione e comunicazione 5 - - - - - - 2 - - - - 7 9
K Attività finanziarie e assicurative - - - - - - - - - - - - 0 1
M Attività professionali, scientifiche e tecniche 1 - - - - - - 3 - - - - 4 8
N Noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imp... 14 1 1 - 1 - - 9 4 1 - - 31 44
P Istruzione - - - - - - - - - - - - 0 1
R Attività artistiche, sportive, di intrattenimento e diver... - - - - - - - - - - - - 0 2
S Altre attività di servizi 2 - - - - - 1 7 - - - - 10 20
X Imprese non classificate 0 - - - - - - 2 0 - - - 2 2
Totale 165 3 3 1 5 1 1 67 10 1 1 1 259 397
Fonte: elaborazione Servizio Studi - Camera di Commercio di Milano su dati Infocamere Imprese con titolare boliviano in Lombardia
Aree geografiche 1 trim 2013 1 trim 2014
Maschio Femmina Totale Maschio Femmina Totale
Bergamo 135 30 165 136 28 164
Brescia 1 2 3 1 4 5
Como 2 1 3 2 1 3
Cremona - 1 1 - 1 1
Lecco 4 1 5 4 1 5
Lodi 1 - 1 1 - 1
Mantova - 1 1 - 1 1
Milano 50 17 67 54 22 76
Monza e Brianza 7 3 10 7 4 11
Pavia - 1 1 - 1 1
Sondrio 1 - 1 1 - 1
Varese 1 - 1 - 1 1
Lombardia 202 57 259 206 64 270
Italia 292 105 397 308 109 417
Fonte: elaborazione Servizio Studi - Camera di Commercio di Milano su dati Infocamere Imprese con titolare boliviano in Italia
Provincia 1 trim 2013 1 trim 2014
Bergamo 165 164
Milano 67 76
Roma 20 22
Torino 16 18
Genova 12 15
Monza e Brianza 10 11
Ancona 8 9
Trento 8 6
Fonte: elaborazione Servizio Studi - Camera di Commercio di Milano su dati Infocamere Addetti nelle imprese con titolare boliviano in Italia
Provincia 1 trim 2013 1 trim 2014
Bergamo 237 207
Milano 71 76
Genova 19 25
Roma 13 17
Monza e Brianza 15 16
Torino 15 16
Ancona 8 8
Trento 11 8
Fonte: elaborazione Servizio Studi - Camera di Commercio di Milano su dati Infocamere
 
   
   
BEI E MONTEPIO METTONO A DISPOSIZIONE 150 MILIONI DI EURO A SOSTEGNO DELLE PMI E MEDIA CAPITALIZZAZIONE  
 
Lussemburgo e Lisbona, 19 giugno 2014 - Sulla base di lunga e fruttuosa cooperazione tra le due istituzioni, la Banca europea per gli investimenti (Bei) ha concesso un prestito di 150 milioni di euro per Caixa Economica Montepio Geral (Montepio) per finanziare progetti di piccole e medie dimensioni principalmente intrapresi da Pmi e media capitalizzazione. Il contratto di finanziamento è stato firmato il 19 giugno a Lisbona. Per le Pmi, in particolare, l´accesso al credito è diventato difficile dall´inizio della crisi economica. Anche le aziende di medie dimensioni, i cosiddetti media capitalizzazione con un massimo di 3.000 dipendenti, si trovano ad affrontare grandi sfide di finanziamento. La maggior parte del prestito sarà quindi servirà a finanziare gli investimenti promossi dalle Pmi e media capitalizzazione, ma parte di esso potrebbe anche essere attribuito ad altri soggetti che promuovono progetti che riguardano principalmente il risparmio energetico, tutela ambientale, ricerca e sviluppo, e delle infrastrutture. Grazie alla sua collaborazione con Montepio, la Bei può incanalare nuova finanza in settori produttivi del Portogallo a condizioni favorevoli, con lunghe scadenze, orari di erogazione flessibili e bassi tassi di interesse. Tale finanziamento rappresenta un ulteriore passo in impegno della Bei a sostenere le piccole e medie imprese, come accesso al credito è fondamentale per le Pmi siano in grado di superare questa lunga crisi economica. Il prestito avrà un impatto positivo sull´attività economica e contribuirà ad aumentare la produttività dei beneficiari finali. La maggior parte dei progetti ammissibili al finanziamento saranno situati in zone di convergenza in Portogallo, contribuendo anche alla coesione economica e sociale. La Bei finanzierà progetti di investimento che costano fino a 25 milioni di euro nel caso di Pmi e fino a 50 milioni di euro in caso di Midcaps in Portogallo. Finanziamento delle piccole imprese è una delle priorità di investimento della Bei. Solo l´anno scorso, la Bei e la sua controllata dal Fondo europeo per gli investimenti ha fornito una quantità record di circa 22 miliardi di euro per le Pmi e media capitalizzazione, beneficiando circa 230 000 aziende in tutta Europa. In Portogallo, ha messo a disposizione 595 milioni di euro nel 2013 per le nuove linee di credito destinate a finanziare i progetti di investimento delle Pmi e media capitalizzazione.  
   
   
BANKITALIA, CAMPANIA: SUI GRANDI PROGETTI, IN UN ANNO PARTITE GARE PER 663 MILIONI DI EURO. CON ACCELERAZIONE DELLA SPESA CENTINAIA DI NUOVI CANTIERI NEI PROSSIMI MESI  
 
Napoli, 23 giugno 2014 - "Il recente rapporto di Banca d´Italia rilancia autorevolmente la questione della crisi del mondo imprenditoriale e della spesa dei fondi europei in Campania. Il punto è: siamo davvero alla vigilia del rilancio? Esprimo, da Assessore tecnico, unicamente dei fatti. In relazione ai “Grandi Progetti” di cui mi interesso per delega del presidente Caldoro, negli ultimi 12 mesi – e precisamente dal 29 maggio 2013 – sono partite gare per un totale di 663 milioni di euro. E riguardano ben 9 diversi Grandi Progetti: tutte le opere della depurazione della Campania (litorale Domizio, aree interne di Bn ed Av, laghi flegrei, Regi Lagni e Cuma, provincia di Salerno), il porto di Salerno, il centro storico Unesco di Napoli, Napoli est, la banda ultra larga. Alcune di queste gare sono anche state aggiudicate. Dunque sono tanti nuovi cantieri che si apriranno a brevissimo, appena vinceremo gli ultimi problemi amministrativi di una burocrazia amministrativa che andrebbe drasticamente semplificata. E´ la più grande mole di gare d´Europa e mai vista prima in Campania. Si tratta di dati tutti riscontrabili dalla Gazzetta Europea". Così l´assessore regionale Edoardo Cosenza, coordinatore dei Grandi progetti su delega del presidente Caldoro, ha commentato il rapporto della Banca d´Italia sull´economia della Campania. "A questi dati relativi ai Grandi progetti - ha proseguito Cosenza - si affiancano i bandi di gara per l´accelerazione della spesa fortemente voluta dalla Giunta Caldoro. Si parla di alcune centinaia di milioni di euro. Solo dai miei uffici dei lavori pubblici sono partiti nell´ultimo mese decreti di ammissione al finanziamento per 122 milioni di euro, ma lo stesso vale per l´ambiente, le attività produttive, l´urbanistica, la ricerca. E basta vedere le classifiche dei bandi più rilevanti d´Italia. Prendo ad esempio Edilizia e Territorio del 16 giugno : nella top ten nazionale, ben sei bandi su dieci in Italia sono in Campania, in particolare il primo ed il secondo per ammontare sono riferiti al grande Progetto Regi Lagni ( impianti di Foce Regi Lagni e Acerra) gli altri quattro per misure di accelerazione della spesa a Capaccio, Eboli, Roccadaspide, Rofrano. Dunque la mia risposta da assessore tecnico è: si, in base a dati obiettivi senza alcun dubbio si è pienamente avviata la fase di rilancio dell´economia del mondo delle costruzioni della Campania, lo dicono i dati ufficiali delle gare, e fra pochi mesi saranno aperti centinaia di cantieri. Stanno partendo i lavori infrastrutturali che subito impegneranno migliaia di lavoratori e che poi creeranno sviluppo in Regione nei prossimi decenni".  
   
   
LOMBARDIA. IMPRESE, MARONI:ENTRO FINE ANNO AVREMO I ´BUROCRATIC ANGELS´ SEMPLIFICAZIONE ALTRA RIFORMA DELLA CONCRETEZZA´  
 
Milano, 23 giugno 2014 - "Nel percorso verso la semplificazione possiamo dire che, con oggi, si è conclusa la ´fase uno´, quella dell´ascolto delle proposte e del monitoraggio per semplificare le procedure. Ora inizia la ´fase due´, che prevede dieci azioni concrete, sei da fare nei prossimi mesi, altre due da fare entro il prossimo anno e le altre due in prospettiva. Sono soddisfatto, perché le risposte concrete, come è nello stile della Regione Lombardia, iniziano ad arrivare anche sul fronte della semplificazione". Lo ha spiegato il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, presentando - insieme all´assessore alle Attività produttive, Ricerca e Innovazione Mario Melazzini e al professore Giulio Sapelli - il documento che contiene le linee strategiche sulla semplificazione per le imprese, elaborato a seguito delle decine di audizioni svolte nelle scorse settimane dallo stesso Giulio Sapelli, insieme alla Direzione generale Attività produttive, Ricerca e Innovazione della Regione Lombardia. Soddisfazione Per Lavoro Svolto Dal Comitato - "Sono molto soddisfatto del lavoro svolto in questa prima fase dal Comitato per la semplificazione guidato dal professore Giulio Sapelli, che ringrazio per il grande lavoro svolto" ha detto il presidente. "Dal giorno dell´insediamento del Comitato, lo scorso 7 aprile, - ha ricordato Maroni - sono stati fatti trenta incontri bilaterali con gli stakeholders, per individuare i nodi critici nel rapporto tra le imprese e la Pubblica amministrazione e cercare proposte per risolverli. Adesso parte la ´fase due´, che, per noi, è una priorità, perché semplificazione vuol dire certezza delle leggi e delle procedure". La Road Map Dei Dieci Punti Da Realizzare - "La realizzazione di questi 10 punti concreti - ha quindi precisato il governatore lombardo - avverrà in tre periodi: nel breve, ovvero tre o quattro mesi, dunque entro fine anno, nel medio, ovvero l´anno prossimo, e in prospettiva". "Tra le proposte che vogliamo realizzare subito, entro la fine di quest´anno, - ha elencato - ci sono la piena operatività del fascicolo elettronico, l´unificazione della modulistica, la formazione di tutti gli operatori, la creazione di un´interfaccia guidata web e gli incentivi ai Comuni che introducono semplificazione". "Questi incentivi per i Comuni che semplificano - ha precisato - saranno riflessi nel ´Patto di stabilità verticale´". I ´Burocratic Angels´ - "C´è poi un´ultima misura - ha illustrato Maroni -, che è l´assunzione di trenta ´burocratic angels´, ovvero figure di giovani laureati, che vogliamo prendere con regolare contratto, per farli diventare gli angeli burocratici per chi ha problemi da risolvere con le procedure o le autorizzazioni". "Saranno a disposizione delle imprese su chiamata - ha spiegato -, per aiutare a risolvere i problemi nell´attesa che tutte le procedure siano riformate e semplificate. Nel medio periodo verranno realizzate la completa gestione delle pratiche online e i case study per identificare nella vita usuale dell´azienda quali ostacoli si incontrano. Le misure da adottare in prospettiva, invece, sono il monitoraggio permanente dell´azione amministrativa e lo sviluppo di una funzione pubblica orientata al risultato". Lombardia Regione Capofila Dell´efficienza - "Queste proposte rappresentano una novità assoluta - ha specificato il presidente Maroni - e, come Regione, vogliamo innovare anche in questo. La Regione Lombardia è capofila nella semplificazione come nell´efficienza, basti vedere il caso della procedura di infrazione aperta dalla Commissione europea verso l´Italia per il ritardo nei pagamenti, oltre i 250 giorni, da parte della Pubblica amministrazione verso le imprese". "Noi, invece, qui, in Lombardia, siamo super efficienti - ha evidenziato -: l´anno scorso come Regione pagavamo mediamente in 30 giorni, mentre nel primo quadrimestre del 2014 abbiamo ridotto il tempo di pagamento a soli 17 giorni e, in questo, siamo un´eccellenza in Europa. Questo può diventare uno standard, perché, se in 17 giorni siamo in grado di dare una risposta concreta a chi ha presentato una fattura, allora a maggior ragione in 17 giorni dobbiamo essere in grado di dare una risposta concreta a chi presenta una richiesta di autorizzazione". Avanti Con L´attuazione Della Legge ´Impresa Lombardia´ - "Sono convinto che riusciremo a risolvere la questione dell´impugnativa della legge ´Impresa Lombardia´ - ha detto ancora il presidente -, malauguratamente impugnata dal Governo su tre questioni, compresa la semplificazione". "Stiamo lavorando perché il Governo rinunci a questa incomprensibile impugnativa davanti alla Corte Costituzionale, ma nel frattempo, non sospendendo l´efficacia della Legge, noi andiamo avanti ad attuarla, perché - ha concluso - vogliamo attuare le buone pratiche di semplificazione annunciate oggi, sperando che il Governo si ravveda riconoscendo l´errore compiuto". Per risolvere il problema "perverso" della semplificazione - affrontato a più riprese e con risultati altalenanti - "serve una rivoluzione copernicana nell´approccio della Pubblica amministrazione nei confronti delle imprese e di tutti i cittadini. Proprio per questo credo che sia indispensabile una spinta esterna, uno stimolo che provenga da attori non appartenenti alla Pubblica amministrazione". E quanto ha detto l´assessore alle Attività produttive, Ricerca e Innovazione Mario Melazzini, intervenendo, insieme al presidente Roberto Maroni e al professor Giulio Sapelli, alla presentazione delle linee strategiche sulla semplificazione per le imprese della Regione Lombardia. Problemi Urgenti Da Affrontare - "Ci sono problemi non più rimandabili - ha spiegato Melazzini - Basti pensare che un imprenditore impiega circa 45 all´anno per le pratiche burocratiche, coinvolgendo i propri dipendenti per 28 giorni". Tra gli ostacoli che le imprese devono affrontare, Melazzini ha ricordato il fatto che dal 2008 al 2014 in materia fiscale le stesse imprese sono state investite da 389 nuove norme, con annessi oneri. Capita inoltre che, per la presentazione delle stesse pratiche (Dia, Scia ) siano previsti moduli diversi da Comune a Comune, da Provincia a Provincia e da Asl ad Asl o che si debbano chiedere fino a 5 autorizzazioni per un cartellone pubblicitario. "In generale - ha sottolineato Melazzini - non c´è certezza dei tempi e anche le piattaforme informatiche delle pubbliche amministrazioni sono ancora inadeguate, troppo complicate e poco intuitive". Confronto Con Il Governo - "Vogliamo disegnare - ha sottolineato ancora l´assessore - una traiettoria di lavoro concreta, dando attuazione rapidamente a quanto già previsto dalla legge ´Impresa Lombardia´, aprendo anche un confronto approfondito con il Governo nazionale, al quale è giusto chiedere coerenza nella sua azione, perché se si parla tanto di semplificazione diventa complicato spiegare la scelta di impugnare una legge regionale che molto prevede in tal senso e che è stata approvata all´unanimità". Per dare continuità al lavoro iniziato, il Comitato Semplificazione presieduto dal professor Sapelli proseguirà la sua zione. Rimarrà inoltre attivo l´indirizzo mail impresalombardia@regione.Lombardia.it Burocratic Angels - Dal canto suo, Giulio Sapelli, sottolineando la "libertà di azione" di cui il Comitato Semplificazione ha goduto e "la grande risposta ricevuta dagli esponenti degli enti intermedi e delle autonomie funzionali" ha indicato nel passaggio da una "antropologia negativa a una positiva nei confronti delle imprese" la svolta necessaria da compiere. "La Pubblica amministrazione - ha spiegato - deve cambiare il suo rapporto con i cittadini e gli imprenditori. Da qui l´idea dei ´burocratic angels´, che possono davvero contribuire a cambiare le cose, aiutando le imprese a espletare le pratiche".  
   
   
LODI - BANDO START UP: DALLA CDC 100MILA EURO PER LE NUOVE IMPRESE  
 
Lodi, 23 giugno 2014 - La Camera di Commercio di Lodi promuove il Bando Start Up per il 2014. Nell´ambito delle iniziative promozionali a supporto dello sviluppo del sistema economico locale, il bando si prefigge lo scopo di favorire la creazione di nuove imprese a conduzione giovanile, contribuendo a migliorare i livelli occupazionali del territorio. Con una dotazione finanziaria di 100mila euro, il bando si rivolge a imprenditori di età compresa tra i 18 e i 40 anni, che intendano avviare, o abbiano avviato non prima dell´1 gennaio 2014, un´impresa iscritta al Registro Imprese della Provincia di Lodi. Nel dettaglio, a fronte di un investimento minimo preventivato dal progetto d´impresa pari a 15mila euro, il bando prevede l´erogazione di contributi a fondo perduto nella misura del 35% delle spese ammesse, fino a un massimo di 10mila euro di contributo erogabile a singola impresa. Sono finanziabili le seguenti spese, sostenute nel periodo tra il 1/1/2014 e il 30/11/2014: parcelle notarili e altri costi relativi alla costituzione; acquisto di impianti, beni strumentali, macchinari, attrezzature, arredi con esclusione di automezzi; quote iniziali del contratto di franchising, nel limite del 30% del totale dell´investimento complessivamente ammesso; spese pluriennali per il piano di comunicazione; ricerche di mercato relative all´analisi del settore o ai segmenti di mercato potenziali; scorte di materiali necessari all´avvio dell´attività nel limite del 10% del totale dell´investimento complessivamente emesso. Le imprese partecipanti dovranno essere iscritte e attive al Registro delle Imprese della Cdc di Lodi, in regola col pagamento del diritto annuale. Il testo completo del bando è sul sito www.Lo.camcom.gov.it. Si richiede di scaricare e compilare il modulo di domanda e inviarlo in modalità telematica all´indirizzo cciaa@lo.Cert.legalmail.it a partire dalle 9 del giorno 1/7/2014, fino alle 12 del 30/9/2014. La domanda dovrà includere una previsione delle spese ammissibili (corredata da preventivi) e al modulo andranno allegate in formato elettronico fatture o preventivi delle spese inerenti il progetto e carta d´identità degli imprenditori. “La Camera di Commercio conferma per l´anno in corso il Bando Start Up, come strumento propulsivo dell’imprenditoria giovanile, sulla scia delle numerose domande pervenute lo scorso anno, quando, a fronte di oltre 50 richieste l´ente camerale ha potuto finanziare 22 nuovi progetti. In un momento di crisi la Camera di Commercio ha deciso di supportare il coraggio di giovani che decidono di mettersi in proprio e di esplorare il mondo imprenditoriale, con un contributo concreto per l´avvio delle attività” ha commentato Alessandro Zucchetti, presidente della Cdc di Lodi.  
   
   
BANDO ARTIGIANATO, 200 DOMANDE IN UN GIORNO. ASSESSORE CAMPANIA: RISPOSTA STUPEFACENTE DELLE PICCOLE E MEDIE IMPRESE  
 
Napoli, 23 giugno 2014 - In una sola giornata, sono pervenute 200 domande di partecipazione al bando per accedere al Fondo rotativo per lo sviluppo delle Pmi campane – Misura “Artigianato”, promosso dalla Regione Campania attraverso il coordinamento dell’assessorato alle Attività produttive. Il bando ha una dotazione di 27 milioni di euro e si pone l´obiettivo di favorire l´innovazione di processo ed il miglioramento degli standard ambientali delle imprese artigiane campane. La misura è destinata a finanziare programmi di investimento di importo compreso tra un minimo di 25mila ed un massimo di 250mila, a copertura del 100% del programma di investimenti ammissibile. Lo sportello telematico per la registrazione delle candidature resterà aperto fino al 30 settembre ed è raggiungibile dal sito web di Sviluppo Campania (www.Sviluppocampania.it ), soggetto gestore della misura. “Nella prima giornata utile per candidarsi a partecipare al bando Artigianato abbiamo ottenuto la stupefacente risposta di 200 imprese. Il nostro comparto artigianale, qualificato da produzioni di eccellenza e da grande riconoscibilità anche sui mercati export, in questi anni di criticità economiche ha sofferto nel complesso per una serie di ragioni strutturali, non ultima la dimensione, spesso molto piccola, delle imprese." Così l’assessore alle Attività produttive della Regione Campania Fulvio Martusciello. “Il successo del bando Artigianato risiede proprio nella volontà della Giunta Caldoro di fornire una prima risposta alle esigenze di un settore che è in evoluzione e che, pur mantenendo una forte vocazione di tradizione e unicità, per crescere e creare sviluppo, va incontro alle nuove opportunità poste dall’innovazione tecnologica, come già evidenziato all’interno della legge regionale per la qualificazione, la tutela e lo sviluppo dell´impresa artigiana, prossima all’esame del Consiglio regionale della Campania. “La misura, che ha una dotazione complessiva di 27 milioni di euro, permetterà alle nostre imprese artigiane di compiere un salto di qualità, confermando la grande qualità dei propri prodotti ma al contempo lasciandosi contaminare dalle innovazioni”, conclude Martusciello.  
   
   
AOSTA, PROGETTO EUROPEO ALPSTORE WORKSHOP TECNICO - I SISTEMI DI ACCUMULO DISTRIBUITO E LA MOBILITÀ ELETTRICA: NUOVE SFIDE E OPPORTUNITÀ PER IL SISTEMA ENERGETICO  
 
Aosta, 23 giugno 2014 - L’assessorato delle attività produttive, energia e politiche del lavoro comunica che venerdì 27 giugno 2014 al Forte di Bard avrà luogo il workshop tecnico I sistemi di accumulo distribuito e la mobilità elettrica: nuove sfide e opportunità per il sistema energetico organizzato nell´ambito del progetto europeo Alpstore. «Il progetto Europeo Alpstore – evidenzia l’Assessore Pierluigi Marquis - affronta i complessi temi dell’accumulo energetico e della mobilità elettrica, con l’obiettivo primario di acquisire strumenti e conoscenze all’avanguardia a supporto della pianificazione energetica regionale. Tale azione si inserisce nelle politiche energetiche che in Valle stiamo portando avanti promuovendo una sempre maggiore diffusione delle fonti energetiche rinnovabili che ci permette di salvaguardare il nostro patrimonio naturalistico, fondamentale risorsa per l’economia valdostana. Oltre a rappresentare vere e proprie opportunità di sviluppo per le Regioni alpine, tali progetti di ricerca e sperimentazione ci permettono di perseguire gli obiettivi della Strategia europea 20-20-20 e ci danno la possibilità di arricchire ulteriormente il nostro bagaglio di competenze, anche sfruttando il confronto con gli altri partner, nell’ottica di un approccio transnazionale ai temi affrontati». L´incontro intende fornire una panoramica sul ruolo e le prospettive offerte dall´integrazione dei sistemi di accumulo e dei veicoli elettrici nel sistema energetico. Qual è lo stato dell’arte tecnologico, normativo e di mercato dei sistemi di accumulo? Quali opportunità e nuovi modelli di business potranno affermarsi nei prossimi anni? Come cambierà il sistema energetico, in particolare quello valdostano, e quali soluzioni potranno essere integrate al fine di favorire il passaggio alla mobilità elettrica? Questi alcuni dei temi determinanti che saranno trattati con l’aiuto di enti regionali, operatori energetici, università ed enti di ricerca, professionisti e aziende operanti nei settori dello storage e nella mobilità elettrica. L’evento è organizzato in collaborazione con gli Ordini ed i Collegi professionali della Valle d’Aosta e darà luogo al riconoscimento dei crediti formativi professionali secondo i rispettivi regolamenti. La partecipazione al workshop è aperta a tutti e gratuita previa iscrizione al sito http://www.Regione.vda.it/energia/alpstore/default_i.aspx  Alpstore è finanziato nell’ambito del Programma Spazio Alpino 2007-2013 facente parte della “Cooperazione Territorale Europea” (obiettivo 3 delle Politiche Regionali 2007-2013). Per ulteriori informazioni visitare il sito: http://www.Alpine-space.eu. Programma https://a1584.Gastonecrm.it/uploads/file/06giugno/workshop%20alpstore.pdf    
   
   
OSSERVATORIO DEL DISTRETTO TESSILE LA CRESCITA SOSTENIBILE: FINO A QUANDO? LA NECESSITÀ DI PRESERVARE L’INTEGRITÀ DELLA FILIERA PER GARANTIRE PRODOTTI “BELLI E BEN FATTI”  
 
 Como, 23 giugno 2014 - Si è tenuto a Como presso la sede della Camera di Commercio l’Osservatorio del Distretto Tessile di Como, l’incontro periodico organizzato dal Centro Tessile Serico, con il supporto di Unindustria Como, come contributo alla riflessione su tematiche di interesse per il distretto tessile comasco. Il Tessile comasco tra spinte internazionali e gravami nazionali - In continuità con le precedenti edizioni, nella prima parte dell’incontro l’Osservatorio ha proposto un focus relativo all’andamento del distretto tessile di Como e del settore Tessile-abbigliamento italiano nel 2013 e nei primi mesi del 2014, elaborata e illustrata, per il quarto anno consecutivo, dal Centro Studi di Sistema Moda Italia. Considerando i principali risultati dello studio, si evince che: la tessitura serica ha archiviato il 2013 con un risultato positivo, pari al +2% in termini di fatturato, dato questo in controtendenza rispetto alla media dell’industria Tessile-abbigliamento non solo nazionale (-0,7%), ma anche europea (-1,2%). Per il quarto anno consecutivo, la tessitura serica conferma il trend di crescita. Nel 2013, peraltro, a livello nazionale, solo la nobilitazione, il tessile tecnico e la maglieria hanno sperimentato una dinamica di aumento; • il Tessile-abbigliamento della provincia di Como, grazie alla sua spiccata vocazione internazionale e al suo posizionamento, in parte, sulle fasce più alte del mercato, nel 2013 ha assistito ad un aumento delle esportazioni pari al +1,4%, per un valore complessivo di quasi 1,4 miliardi di euro. La componente più tipicamente tessile vede le vendite estere confermare sostanzialmente i livelli del 2012, mentre l’abbigliamento, grazie soprattutto alla performance del foulard, cresce del +4,9%. Il saldo commerciale della provincia di Como raggiunge i 956 milioni di euro, concorrendo al 10% del surplus generato dall’industria italiana del Ta; • confrontando il Tessile di Como con gli altri distretti tessili, si rileva come Biella presenti su base annua una crescita dell’export di Ta pari al +1% (con il solo Tessile, tuttavia, in calo del -1,1%), mentre l’export di Prato frena al -0,4% (dove il Tessile arretra però del -1,3%); • nel 2014, sulla base dei dati Istat oggi disponibili e dei risultati dell’Indagine Campionaria condotta da Smi in collaborazione con Unindustria Como, il Tessile di Como assiste ad una prosecuzione del trend favorevole. L’osservatorio si è rivelato anche occasione per discutere i dati relativi alla consistenza del settore, in termini di aziende, nel territorio della provincia di Como. Il registro imprese camerale al termine del 2013 segnala l’esistenza nel Tessile-abbigliamento comasco di 1.285 imprese attive, che rappresentano il 19,2% sul totale delle imprese attive in tutto il manifatturiero comasco (esclusa l’edilizia), una percentuale che rimane sempre ragguardevole e che, in questi anni di severa crisi economica, non tende affatto a ridimensionarsi. Esiti delle indagini sui prodotti confezionati venduti nei distretti di Como e Prato Nella seconda parte dell’incontro è stata discussa la necessità di una più decisa lotta alla concorrenza sleale, che risulta ampiamente diffusa, come documentano le indagini di laboratorio realizzate sui distretti di Como e Prato. Il dr. Luigi Zoni, Consigliere Gruppo Filiera Tessile di Unindustria Como, ha illustrato i risultati dell’iniziativa “Globalizzazione sostenibile 3.0”, nella quale sono stati esaminati 80 capi confezionati acquistati sul mercato e confrontati con 52 campioni tessili forniti dalle aziende del distretto, che sono peraltro risultati conformi a norme volontarie ed obbligatorie. “La maggiore preoccupazione –ha dichiarato Zoni– è riconducibile al fatto che risulta elevato il numero delle non conformità rispetto alla legislazione europea (43,8%), non conformità di cui il 77,2% è riconducibile ad articoli provenienti da paesi extra Eu e di provenienza non dichiarata”. Il dr. Giovanni Moschini, Vicedirettore dell’Unione Industriale Pratese, ha presentato l’analoga iniziativa conclusa a Prato nel marzo 2013, all’interno della quale sono stati esaminati 44 capi d’abbigliamento “made in China”. Premesso che al contrario di quanto si ritiene comunemente i parametri ecotossicologici cinesi (Gb standard) sono per quasi tutti gli aspetti più restrittivi di quelli europei, Moschini ha sottolineato che “il rigore cinese vale solo per i prodotti importati nel loro mercato interno ma non per l’export. Ben 13 capi su 44 (il 30%) sono risultati sostanzialmente in linea con le norme europee, ma non conformi allo standard cinese e non potrebbero pertanto essere commercializzati in Cina. Ciò evidenzia la necessità di un rapido intervento dell’Unione Europea teso al riequilibrio di questa significativa asimmetria”. Il dr. Mauro Rossetti, direttore dell’Associazione Tessile e Salute, ha completato il quadro con la presentazione dei risultati dello studio “Chemical substances in textile products and allergic reactions” svolto su richiesta della Commissione Europea –Dg Enterprise– e concluso ad ottobre 2012. In particolare ha rimarcato che dallo studio è risultato che a livello italiano il 7-8% delle patologie dermatologiche è dovuto a quanto indossiamo e, soprattutto, che nel 100% dei casi in cui è stato possibile individuare i capi causa di patologie si è trattato di capi di importazione. Al termine del confronto, Zoni ha sintetizzato le evidenze disponibili, tutte concordi, sottolineando che le Pmi tessili europee ed italiane sono penalizzate tre volte: dai vincoli della nostra legislazione ambientale (Regolamento Reach), che incide solo sulla nostra competitività; dalle limitazioni all’export causate da regole molto restrittive e di severi controlli da parte di mercati di sbocco (come la Cina); dall’insalubrità di prodotti di importazione e dalla scarsa affidabilità delle informazioni merceologiche riportate sulle etichette, che danneggiano tutto il settore. “La strada non può che essere –ha concluso Zoni- che quella della reale reciprocità e del funzionamento di un efficace sistema di controlli”. Il dr. Francesco Marchi (Direttore Generale di Euratex, la Confederazione europea delle imprese del settore Tessile/abbigliamento) ha spiegato che di fronte a questa realtà, di cui era solo parzialmente a conoscenza, risulta pienamente motivata una rinnovata azione di lobby da parte di Euratex e dei suoi membri nei confronti dell’Unione Europea e dei suoi membri, affinché acquisiscano piena consapevolezza degli effetti dell’attuale situazione, ben documentati dalle indagini effettuate a Como, Prato e Tessile e Salute. “Questi studi costituiscono un elemento aggiuntivo a sostegno delle nostre richieste di effettuare i necessari controlli sia sulle merci importate che sui prodotti posti in vendita nel Mercato Interno, per contrastare pratiche gravi che mettono a rischio la sicurezza del consumatore e configurano frodi commerciali dall’effetto dirompente, in quanto in grado di disarticolare la struttura manifatturiera tessile sana e onesta”.  
   
   
RICERCA E INNOVAZIONE. WORK MAKER, I 14 ANNI DI ATTIVITÀ DI SPINNER PRESENTATI OGGI A BOLOGNA: 149 AZIENDE, 2000 NUOVI OCCUPATI E OLTRE 500 MILA PERSONE COINVOLTE.  
 
Bologna, 23 giugno 2014 - Imprese innovative, startup, spinoff, ricerca, sviluppo e soprattutto nuovi occupati: sono queste le parole chiave emerse dal racconto dell’esperienza Spinner, il Programma regionale di interventi per la qualificazione delle persone nel settore della ricerca e della innovazione tecnologica cofinanziato dal Fondo sociale europeo. Oltre 13 anni di lavoro che hanno permesso in Emilia-romagna di investire nella crescita del territorio e far nascere 149 nuove aziende delle quali 115 ancora attive, con un tasso di sopravvivenza pari al 77% e un fatturato medio in crescita costante. Tra queste anche 60 spinoff accademici, risultati che rendono la Sovvenzione Spinner best practice delle politiche per gli spin off in ambito universitario. I traguardi di Spinner sono stati presentati oggi in Regione al convegno Work Maker. "Durante la sua attività, Spinner è stato capace di creare un collegamento tra conoscenza e sviluppo del territorio - ha detto l´assessore regionale alla Ricerca e Università Patrizio Bianchi - Continueremo ad investire per creare nuova occupazione e occasioni di autoimprenditorialità, coinvolgendo le scuole medie superiori, rivolgendoci non solo alla ricerca ma anche alla creatività e pensando un programma rivolto non soltanto ai giovani". "Spinner è stata un´esperienza di lungo periodo - ha detto Paolo Bonaretti, presidente del Consorzio Spinner - con cui si è trasferita l’alta specializzazione di laureati e dottorandi alle imprese che volevano innovarsi, creando le condizioni per un ambiente stimolante che tutela e valorizza i talenti e permette lo sviluppo tecnologico ed economico del territorio". Nelle azioni di trasferimento tecnologico degli 869 nuovi posti di lavoro creati, circa il 60% coinvolge le imprese ospitanti o l’ambito della ricerca per un legame stretto con l’università. Investire sul capitale umano, premiare l’istruzione e supportare l’innovazione delle imprese sono stati i pilastri delle azioni Spinner che hanno messo al primo posto le persone. Più di 500 mila persone che hanno potuto usufruire di questo percorso, avviato nel 2001, che ha dato ai giovani laureati e laureandi un incentivo alla creatività e al mettersi in gioco.  
   
   
INVESTIMENTO IN RICERCA IN TRENTINO A LIVELLI EUROPEI  
 
Trento, 23 giugno 2014 - Pubblicata dal Servizio Statistica una pubblicazione sulla ricerca e l´innovazione in Trentino dal 2000 al 2011, realizzata sulla base dei dati raccolti dall’Istat su tutto il territorio nazionale. I dati in serie storica mostrano una crescita continua della spesa per ricerca e sviluppo fino al 2009, sia in valore assoluto sia in termini di incidenza sul Pil provinciale. Nel biennio successivo si registra un calo in termini assoluti che peraltro non intacca il peso della spesa in ricerca sul Pil. Infatti nel periodo 2009-2011 tale rapporto si posiziona stabilmente intorno al 2%, a un livello superiore alla media nazionale (1,25% nel 2011) e prossimo alle medie europee (2,05% nell’Europa a 27 Paesi e 2,14 nell’Europa a 15). Pertanto il Trentino ha già superato l’obiettivo stabilito dall’Italia, pari all’1,53%, per la Strategia Europa 2020. A livello provinciale la ripartizione delle spese per settore istituzionale evidenzia un progressivo cambiamento, con un settore privato che negli anni mostra livelli di spesa crescenti senza compromettere il ruolo da sempre espresso dalla ricerca pubblica. La spesa privata acquista in questo modo un peso più simile a quello che da anni occupa a livello nazionale e si avvicina in modo sostanziale alle posizioni raggiunte nel Nord-est ed in Europa. La pubblicazione è consultabile sul sito internet del Servizio Statistica all’indirizzo www.Statistica.provincia.tn.it    
   
   
INCONTRO GOVERNO-REGIONE SARDEGNA-SINDACATI: UNA TASK FORCE E TEMPI STRETTI PER RISOLVERE LA VERTENZA ALCOA  
 
 Roma, 23 Giugno 2014 – Il 18 giugno a Roma, dopo una serie di incontri preparatori, il presidente Francesco Pigliaru e l´assessore dell´Industria Maria Grazia Piras hanno incontrato il viceministro dello Sviluppo economico Claudio de Vincenti e i rappresentanti dei sindacati per fare il punto sulla vertenza Alcoa. Non essendo ancora giunto il piano industriale della società Klesh, unica manifestazione di interesse ufficiale finora giunta ad Alcoa per l’acquisto dello stabilimento dell’alluminio di Portovesme, il primo obiettivo della task force, costituita da rappresentanti del Governo, della Regione e di Cgil, Cisl e Uil nazionali, sarà verificare entro dieci giorni la serietà della proposta di Klesh e l’esistenza di un piano industriale. Governo, Regione e sindacati hanno chiesto ad Alcoa di prolungare il mantenimento in sicurezza degli impianti almeno fino al 31 luglio e poi eventualmente di andare a nuove proroghe se si verificherà la praticabilità della vendita dello stabilimento a Klesh o ad altri interlocutori interessati, con i quali la Regione ha già avviato contatti. Il presidente Pigliaru ha sottolineato, durante l´incontro, l´importanza di presentare ai potenziali investitori una governance pubblica che dia garanzie ai vari livelli istituzionali. Governo e Regione insieme dovranno dare certezza sull´energia, infrastrutture, sostegno agli investimenti ai soggetti industriali affidabili che faranno serie proposte di acquisto. Proprio con questi obiettivi è stata costituita la task force.  
   
   
SARDEGNA: DICHIARAZIONE DEL PRESIDENTE FRANCESCO PIGLIARU SULL’ALLUMINIO PRIMARIO A PORTOVESME. "SCETTICISMO SULL´OPERAZIONE KLESCH, MA NON LA CONSIDERIAMO L´ULTIMA SPIAGGIA"  
 
Cagliari, 23 Giugno 2014 - "La Regione è fortemente impegnata per la ripresa della produzione dell´alluminio primario a Portovesme", ha detto il presidente della Regione Francesco Pigliaru, a Roma per la conferenza nazionale sulle servitù militari, riferendosi alla lunga e complessa vertenza Alcoa. "Come è noto – ha ricordato il presidente Pigliaru - nella seconda metà dello scorso anno è stata avviata una trattativa con la società Klesch per l´acquisizione degli impianti. Nonostante le nostre riserve, a causa delle continue dilazioni e dell’assenza di una svolta nella trattativa, abbiamo inizialmente confermato gli impegni assunti prima del nostro insediamento, per dovere di continuità amministrativa e istituzionale. Si deve però ora dire chiaramente, ai lavoratori anzitutto, che non è stato ancora presentato l´atteso piano industriale e che così si rafforza lo scetticismo sul successo dell´operazione. Se necessario, si potrà tuttavia attendere ancora qualche giorno per la verifica conclusiva”. Il presidente ha sottolineato che “anche i recenti casi francese e tedesco di mantenimento o di recupero di impianti di alluminio primario avviati alla chiusura testimoniano la possibilità di produrre metallo in Europa stando profittevolmente sul mercato”. “La Regione – ha proseguito Pigliaru - si è conseguentemente impegnata a costruire le condizioni che consentano, unitamente al Governo, di offrire basi attrattive stabili (certezza sull´energia, infrastrutture, sostegno agli investimenti) a soggetti industriali affidabili e contestualmente ha avviato i contatti con primari investitori, pur con il doveroso riserbo per il rispetto dei soggetti coinvolti e per evitare di annunciare soluzioni non ancora concretizzate”. Il presidente Pigliaru ha concluso con due richieste esplicite: “Al Governo la Regione chiede di rafforzare le condizioni che consentano, analogamente a quanto fatto in Germania e Francia, di valorizzare la propria industria manifatturiera. All´alcoa la Regione chiede di mantenere in efficienza gli impianti oltre il termine del 30 giugno al fine di consentirci di portare a compimento le azioni che abbiamo avviato”.  
   
   
CAMPANIA: STAFFETTA GENERAZIONALE, FINO AL 31 DICEMBRE LE DOMANDE. DA GIUNTA CALDORO 3 MILIONI DI EURO PER LA MISURA  
 
Napoli, 23 giugno 2014 - Fino al 31 dicembre possono essere presentate le richieste per accedere alla misura della “Staffetta generazionale” in Regione Campania. A seguito dell’emanazione dell’avviso pubblico, infatti, i datori di lavoro interessati possono presentare domanda per la trasformazione in part-time del contratto di uno o più lavoratori maturi che abbiano aderito in maniera volontaria e per l’assunzione di uno o più giovani con contratto a tempo indeterminato, anche in apprendistato. Si ricorda che la misura si pone l’obiettivo di incrementare l’occupazione giovanile, in base alle esigenze dei lavoratori anziani (3 anni o meno dalla pensione), in una prospettiva di solidarietà intergenerazionale. Per questo avviso, la Giunta Caldoro ha messo in campo 3 milioni di euro. Ecco in sintesi la procedura: Tutti i datori di lavoro privati interessati e che ne hanno i requisiti presentano la domanda alla Regione attraverso Pec con tutta la documentazione richiesta; Gli uffici regionali esaminano le istanze in ordine cronologico e trasmettono le domande ammissibili all’Inps; L’inps controlla il possesso dei requisiti degli ammissibili e quantifica i contributi da versare. La Regione pubblica il decreto definitivo degli ammessi alla misura e liquida i contributi all’Inps in base al protocollo d’intesa stipulato con l’ente lo scorso 27 maggio; Il datore di lavoro, entro i 30 giorni successivi, trasforma il contratto dell’anziano ed assume il giovane, comunicandone il nominativo alla Regione.  
   
   
VENETO: LA CONTRAFFAZIONE FRENO DELLO SVILUPPO ECONOMICO  
 
Vicenza, 23 giugno 2014 - Un danno all’erario di 4,6 miliardi di euro, una perdita di 110mila posti di lavoro all’anno e un giro d’affari illegale da quasi 7 miliardi. Queste le stime della contraffazione in Italia, vero e proprio freno allo sviluppo del sistema economico. La violazione delle regole di mercato rende non competitive quelle imprese che invece seguono le regole e in questo contesto nazionale s’inserisce il Veneto, motore del Paese con 146 miliardi di euro di Pil, pari al 9,4% del prodotto interno lordo italiano, che è fortemente penalizzata da contraffazione ed illegalità. In questo campo le Camere di Commercio sono da anni impegnate nel settore della sicurezza dei prodotti attraverso controlli finalizzati alla difesa di salute e sicurezza dei consumatori:, oltre alla tutela della concorrenza leale tra imprese. Nell’ultimo anno le Camere di Commercio hanno svolto quasi 6mila verifiche garantendo su tutto il territorio nazionale una preziosa attività di vigilanza, che rischia di sparire con la cancellazione delle Camere. Potrebbero anche interrompersi tutte le attività del Sistema camerale a supporto di prevenzione e contrasto ai fenomeni dell’illegalità lasciando terreno fertile per lo sviluppo e l’ampliamento della criminalità organizzata. Lo scenario è stato tracciato stamane alla Fiera di Vicenza durante la presentazione del rapporto “La situazione economica del Veneto”, curato dal Centro Studi Unioncamere Veneto giunto alla 47esima edizione. A fare gli onori di casa Paolo Mariani, presidente Cciia di Vicenza e Fernando Zilio, presidente Unioncamere Veneto. Sono intervenuti Antonio Selvatici, consulente commissione parlamentare sul fenomeno della contraffazione, ed Elena Donazzan, assessore all’Istruzione, Formazione e Lavoro della Regione Veneto. Il Rapporto è stato presentato attraverso la proiezione del cortometraggio “La notte dell’economia: luci ed ombre di un sistema in trasformazione”, realizzato sabato 7 giugno a Vicenza durante l’installazione interattiva Sottotitoli dell’artista Anna Piratti (www.Annapiratti.com). «Il Veneto continua ad essere la locomotiva d’Italia, anche se i suoi vagoni sono frenati dalla mancanza di riforme, dalla pesantissima tassazione e da una politica distante – sottolinea Fernando Zilio, presidente Unioncamere Veneto –. Il peso di contraffazione ed abusivismo in Italia si aggira sui 10 miliardi, la concorrenza sleale e i soldi che escono dal Paese, ad esempio attraverso money transfer, sottraggono liquidità. Questo meccanismo va fermato. La firma del Wto ha reso i commerci globali ma la globalizzazione non è stata controllata. Serve attenzione a livello nazionale, controlli sui money transfer, su tutte le partite Iva, controllo e blocco delle entrate dei prodotti e di quel mondo sotterraneo, spesso clandestino, che produce il “made in Italy” a basso prezzo. Lo Stato deve intervenire superando gli accordi scellerati stipulati in passato a livello mondiale». Altro tema attuale è quello della riforma camerale. «Sono riformista per natura e le Camere di Commercio si devono riformare. Riformati o riformarsi? Preferiamo la seconda portando proposte concrete al Governo. Le Camere di Commercio sono fondamentali nel territorio, redistribuiscono il diritto camerale che ricevono, hanno i bilanci a posto e sono l’unico ente che non pesa sullo Stato. Non capisco questa logica dell’eliminazione. C’è la disponibilità a fare un passo indietro, ma nell’interesse delle imprese. Le Camere di Commercio si adegueranno ma facciamo valere la meritocrazia: ci sono Camere che offrono un servizio al territorio e altre che non hanno bilanci in ordine. Cominciamo da quelle che non hanno la forza di sopravvivere, si dovranno aggregare con altre. Personalmente sono anche per l’elezione diretta da parte delle imprese con la riduzione degli organi». Il 2013 è stato per il Veneto un altro anno di forte recessione. Il Pil regionale ha chiuso con un’ulteriore contrazione del -1,6% portandosi sotto il livello del prodotto raggiunto all’inizio del decennio. Il Veneto ha spuntato un risultato migliore di Piemonte (-1,8%) e Toscana (-1,7%), mentre Lombardia ed Emilia Romagna hanno segnato performance migliori (rispettivamente -1,3 e -1,6%). Negli ultimi mesi del 2013 però gli indicatori hanno evidenziato un’inversione di tendenza, proseguita anche nei primi tre mesi del 2014. Le previsioni più recenti sul Pil regionale mostrano un incremento su base annua dello 0,9%, in linea col Nordest, che dovrebbe consolidarsi nel corso del 2015. L’aumento sarà determinato dalla dinamica positiva delle esportazioni (+3,4%) e dal recupero della domanda interna, evidenziato dall’accelerazione delle importazioni (+3,7%). Nel 2014 gli investimenti sono attesi in crescita dello 0,8% così come i consumi delle famiglie. Il graduale recupero dell’attività produttiva consentirà una stabilizzazione del mercato del lavoro: l’occupazione rimarrà invariata mentre il tasso di disoccupazione, riflettendo anche l’incremento delle persone in cerca di lavoro, nel 2014 dovrebbe toccare l’8,8% in media d’anno. In un 2013 di sofferenza, l’unico appiglio si è confermato l’export: il valore delle esportazioni ha toccato i 52,6 miliardi di euro correnti, con un incremento in valore assoluto di 1,4 miliardi. Il Veneto si conferma la seconda regione italiana, dopo la Lombardia, per valore di beni esportati (13,5% delle vendite estere nazionali). Tra i principali mercati di destinazione Stati Uniti, Russia e Cina. Al contrario le importazioni, pari a 37,3 miliardi di euro, hanno evidenziato una debole flessione (-0,8%) ma il saldo della bilancia dei pagamenti è stato positivo, da primato, con un’eccedenza di oltre 15,3 miliardi di euro. Il numero di imprese attive a fine anno si è attestato a 442.278, oltre 8mila unità in meno rispetto al 2012. Dall’inizio della crisi il sistema imprenditoriale ha perso più di 20mila attività produttive, quasi la metà nel 2013. Il saldo occupazionale è ancora negativo di oltre 16,4mila posti di lavoro, il peggior dato dopo il tracollo del 2009 (oltre 40 mila unità in meno) a inizio crisi. Il tasso di disoccupazione ha raggiunto il 7,6% con il picco nella fascia d’età 15-29 anni (17,4%). La produzione industriale ha evidenziato una variazione media annua del -0,8% registrando una progressiva attenuazione: dal -2,9% del periodo gennaio-marzo, l’indicatore è arrivato al -0,2% nel terzo trimestre mostrando un cambio di segno nell’ultimo (+1,4%). Limitata la perdita delle vendite al dettaglio (-2,2%) se confrontata col 2012 (-5,8%). E’ proseguita la restrizione del credito bancario (-4%). Fra i cittadini veneti che emigrano all’estero, il 25% è rappresentato da laureati. Nella fascia 31-40 anni, nel pieno della potenzialità lavorativa e creativa, i laureati costituiscono quasi il 39% dei fuoriusciti e, unendo i diplomati con accesso universitario, la percentuale si avvicina al 70%.  
   
   
GIUSTIZIA EUROPEA: NELLE AZIONI PER CONTRAFFAZIONE, UN DISEGNO O MODELLO COMUNITARIO NON REGISTRATO DEVE PRESUMERSI VALIDO SE IL SUO TITOLARE INDICA IN QUALE MISURA ESSO PRESENTA UN CARATTERE INDIVIDUALE  
 
Lussemburgo, 23 giugno 2014 - Il regolamento su disegni e modelli comunitari 1 dispone che i disegni e modelli (registrati o non registrati) sono protetti dall’Unione qualora siano nuovi (assenza di qualsivoglia divulgazione anteriore al pubblico) e presentino un carattere individuale (l’impressione generale che essi suscitano su un utilizzatore informato deve differire da quella suscitata dai disegni o modelli anteriori). Nel 2005, la società britannica Karen Millen Fashions (Kmf), specializzata nella produzione e vendita di abbigliamento femminile, ha creato e messo in vendita in Irlanda una camicia a righe (in versione blu e in versione marrone) e un top di maglia nero. Alcuni rappresentanti della catena di negozi irlandese Dunnes Stores hanno acquistato esemplari di tali capi d’abbigliamento presso un punto vendita irlandese della Kmf. In seguito, la Dunnes ha fatto realizzare copie di tali capi per poi metterle in vendita nei propri negozi irlandesi alla fine del 2006. Nel gennaio del 2007, la Kmf ha avviato un procedimento dinanzi al giudice irlandese volto ad impedire alla Dunnes l’utilizzo dei suoi disegni o modelli non registrati. La Kmf ha chiesto, altresì, il risarcimento dei danni per l’utilizzo non autorizzato degli stessi. La Dunnes sostiene che la Kmf, non avendo fornito la prova del carattere individuale dei detti disegni o modelli, non è titolare di un disegno o modello comunitario non registrato; afferma che l’esistenza del carattere individuale deve essere esaminata rispetto non solo a uno o più disegni o modelli singoli divulgati al pubblico anteriormente, ma anche a combinazioni di elementi isolati, tratti da più disegni e modelli anteriori. A giudizio della Dunnes, quindi, un disegno o modello nuovo non può presentare un carattere individuale, laddove si tratti di un semplice assemblaggio di elementi specifici o di parti di disegni o modelli anteriori. Investita della controversia, la Supreme Court (Corte suprema d’Irlanda) chiede alla Corte di giustizia se, da un lato, il carattere individuale dei disegni o modelli in parola debba essere valutato unicamente rispetto a uno o più singoli disegni o modelli anteriori oppure anche rispetto a combinazioni di elementi isolati, tratti da più disegni o modelli anteriori. Chiede inoltre se il titolare di un disegno o modello non registrato debba provare che il proprio disegno o modello presenta un carattere individuale o se, invece, sia sufficiente che egli indichi in cosa esso presenta un siffatto carattere. Con la sua sentenza odierna, la Corte afferma, in primo luogo, che il carattere individuale di un disegno o modello, ai fini della concessione di tutela ai sensi del regolamento, deve essere valutato rispetto a uno o più disegni o modelli precisi, individualizzati, determinati e identificati tra l’insieme dei disegni o modelli divulgati al pubblico anteriormente. Pertanto, tale valutazione non può essere effettuata rispetto a una combinazione di elementi specifici e isolati, tratti da più disegni o modelli anteriori. In secondo luogo, la Corte rileva che, nelle azioni per contraffazione, il regolamento prevede una presunzione di validità dei disegni o modelli comunitari non registrati, sicché, in tali procedimenti, il titolare di un disegno o modello comunitario non registrato non è tenuto a provarne il carattere individuale. Il titolare deve dunque semplicemente indicare in cosa il suo disegno o modello presenta un carattere individuale, vale a dire deve indicare l’elemento o gli elementi del disegno o modello interessato che, a suo parere, conferiscono ad esso tale carattere. Nondimeno il convenuto può sempre contestare la validità del disegno o modello di cui trattasi.  
   
   
MTM: "SUPERARE LE TENSIONI E LAVORARE PER NUOVE OPPORTUNITÀ PRODUTTIVE"  
 
Firenze 23 giugno 2014 – Un confronto sindacale da avviare subito per superare lo stato attuale di tensione e, da parte di Mtm, l´impegno a lavorare concretamente per individuare nuove opportunità produttive. Sono state queste le richieste che l´assessore a lavoro e attività produttive, Gianfranco Simoncini, ha avanzato nel corso dell´incontro sulla situazione dell´azienda di Guasticce che si è svolto stamani in Regione ed al quale hanno partecipato, oltre ai rappresentanti di Mtm e sindacati, il sindaco di Collesalvetti, Lorenzo Bacci, e l´assessore provinciale al lavoro, Ringo Anselmi. La riunione ha confermato le serie difficoltà che sta affrontando l´azienda - che opera nel settore del montaggio dei sistemi gpl e a metano impiegando 108 lavoratori - a causa della contrazione del volume di attività e del calo del fatturato. Per questo le organizzazioni sindacali hanno chiesto di aprire un confronto sulle prospettive dell´azienda finalizzato alla ricerca di possibili nuovi clienti o alla diversificazione della produzione per garantire la continuità della produzione e la tutela occupazionale dei lavoratori. "Insieme al sindaco Bacci – spiega Simoncini - abbiamo prospettato la possibilità di un percorso che possa consentire all´azienda l´abbattimento dei costi fissi. Per lavorare a questo obiettivo ho chiesto a Mtm di garantire il tempo necessario per far partire positivamente il confronto. L´approdo deve essere un accordo quadro con i sindacati che miri alla tutela sociale dei dipendenti. Considerato il totale utilizzo degli strumenti ordinari di tutela occupazionale – conclude - l´azienda potrebbe avvalersi dello strumento della cig in deroga per guadagnare utilmente tempo e verificare tutte le possibili prospettive di salvaguardia". L´azienda si è riservata di valutare la situazione complessiva e già nei prossimi giorni dovrebbe svolgersi un incontro in sede sindacale per far ripartire il confronto.  
   
   
PHILIP KOTLER IL 20 SETTEMBRE AD ASSISI NEL SUO UNICO MEETING ITALIANO DEL 2014 IL “PADRE DEL MARKETING” SCOMMETTE SUL RINASCIMENTO DEL MADE IN ITALY: "L´EXPO 2015, STRAORDINARIA OPPORTUNITÀ PER TUTTE LE IMPRESE ITALIANE"  
 
Assisi, 23 giugno 2014 - Philip Kotler, il "padre del marketing", sarà il protagonista di una giornata dedicata all´economia italiana il 20 settembre 2014, in Umbria, al teatro Lyrick di Assisi. Il professore americano, i cui libri sono stati tradotti in 20 lingue e pubblicati in 58 paesi, nel suo unico meeting italiano del 2014, sceglie la terra di San Francesco, per parlare delle nuove tendenze internazionali di consumo, del ruolo dell’ information technology e della possibilità di creare valore attraverso la promozione del “genius loci” nazionale. Il programma del “Philip Kotler Marketing Forum Italy” (www.Pkmf-italy.com ) è focalizzato sulle strategie che l´impresa italiana dovrà adottare per partecipare ad Expo Milano 2015 per cogliere appieno le opportunità offerte dall’Esposizione Universale. L’idea è quella di favorire una prospettiva internazionale del business, e di ampliare la visione strategica delle piccole e medie imprese italiane, nel segno di una evoluzione tecnologica che migliori e valorizzi l’organizzazione aziendale. In una lettera inviata agli imprenditori e ai manager italiani, Kotler spiega il senso dell´appuntamento: "In Italia, due elementi caratterizzanti ci chiedono una riflessione specifica: la dimensione dell´impresa che, spesso piccola e piccolissima, è in grado di costruire storie di successo e di affermarsi su scala globale, e la straordinaria opportunità costituita dall´Expo 2015. La giornata del 20 settembre ad Assisi, uno dei luoghi fondamentali per la crescita spirituale dell´umanità, sarà un´occasione preziosa per riflettere su come il marketing possa condurre le imprese italiane ad esprimere tutto il valore di cui sono capaci". L’evento è promosso da Nexo Corporation, giovane e dinamica azienda umbra, attiva nel settore delle traduzioni e dell’interpretariato in oltre 40 lingue, grazie a un team di circa 400 professionisti madrelingua specializzati. Marco Raspati, Ceo di Nexo Corporation, racconta il progetto che lo vede protagonista insieme a Kotler: “L´obiettivo del forum del 20 settembre ad Assisi è quello di ragionare insieme su come creare valore attraverso il marketing, e competere con successo sui mercati internazionali, per promuovere un Rinascimento del Made in Italy. Il nostro Paese è ancora leader in molti settori produttivi. E può tornare a competere a testa alta, valorizzando le sue eccellenze. In questa direzione, è centrale sviluppare una visione innovativa del marketing. Il "genio italico" unito al "genius loci" dei territori può offrire esempi e spunti preziosi”.  
   
   
TOSCANA: INGEGNERIA FINANZIARIA, AL VIA PRESTITI E GARANZIE PER LE IMPRESE CHE INNOVANO  
 
 Firenze 23 giugno 2014 – Nuovi strumenti di ingegneria finanziaria che, sotto forma di garanzie per l´accesso al credito o di prestiti rimborsabili, consentiranno alle imprese toscane di tutti i settori nonché alle nuove imprese in fase di start up, di fare investimenti e migliorare la propria competitività. E´ questo l´obiettivo di due delibere che la giunta ha approvato su proposta dell´assessore alle attività produttive Gianfranco Simoncini e che, anche grazie alle risorse del Por Fesr, si concretizzeranno entro breve in altrettanti bandi. "Dopo l´ingresso del nuovo soggetto gestore regionale – spiega l´assessore Simoncini - stiamo ridisegnando gli strumenti di ingegneria finanziaria per sostenere, attraverso l´accesso al credito, quegli investimenti che sono indispensabili al sistema produttivo toscano, alla sua crescita e al suo posizionamento competitivo sui mercati interni e internazionali. Con questi strumenti, che utilizzano le risorse del Fesr ma anche risorse regionali, rientri delle imprese su fondi rotativi e disponibilità giacenti su vecchi fondi chiusi, puntiamo in particolare al trasferimento tecnologico, all´innovazione, agli investimenti in ricerca e sviluppo e alle start up d´impresa". Fondo unico rotativo per prestiti - Con il nuovo piano di attività per il Fondo rotativo per prestiti (Furp) (criteri di premialità, rimborso forfettario) si punta a sostenere, con prestiti a tasso zero le micro, piccole e medie imprese di tutti i settori manifatturieri e di tutte le dimensioni (artigianato, industria, cooperazione) per investimenti in tecnologie chiave e in settori ad alta tecnologia. La dotazione del fondo, alimentato grazie ai rientri e ad un contributo da risorse Por Fesr, ammonta a circa 94 mila euro, così ripartito: 50 milioni e 661 mila euro per la sezione industria; 35 milioni e 444 mila per l´artigianato; 7 milioni e 712 mila euro per la cooperazione. Si tratta di fondi in buona parte già assegnati a precedenti graduatorie, per cui sarà possibile, con le disponibilità giacenti, riaprire per il momento nuovi bandi solo per l´artigiato e per la cooperazione. L´importo dell´investimento non può essere inferiore a euro 42 mila e superiore a 1 milione. Il finanziamento è a tasso zero per importo pari, secondo le linee di intervento, al 60% o al 70% del programma di investimento ammesso all´agevolazione. Fondo di garanzia - Con il nuovo fondo di garanzia, di cui è stato approvato il piano di attività, si sostengono gli investimenti delle pmi dei settori artigianato, industria, cooperazione ed i soggetti previsti dalla Lr 21/2008, vale a dire l´imprenditoria femminile giovanile e dei lavoratori destinatari di ammortizzatori sociali. Il fondo è finalizzato a produrre effetti di mitigazione del rischio, favorendo l´accesso al credito delle piccole e medie imprese, per sostenere programmi di sviluppo e di ristrutturazione finanziaria. Per le finalità di investimento nei settori industria, artigianato, cooperazione, la dotazione finanziaria iniziale è di 9 milioni e 461 mila euro. Per le finalità di liquidità, la dotazione è invece di 4 milioni e 389 mila euro. Per i destinatari della legge 21, per l´imprenditoria giovanile e femminile, la dotazione è di 6 milioni e 361 mila euro. Il mantenimento dell´occupazione è, in entrambi i casi, un criterio di premialità nella selezione delle imprese beneficiarie. Una corsia preferenziale viene data alle domande dei giovani imprenditori che hanno partecipato, nell´ambito della Garanzia Giovani, ad un corso specialistico per acquisire competenze utili al progetto di avvio di impresa.  
   
   
UDINE - PRIMO TRIMESTRE 2014 POSITIVO PER L´EXPORT  
 
Udine, 23 giugno 2014 - Sono positive, secondo le rilevazioni del Centro Studi Unioncamere Fvg, tutte le dinamiche provinciali dell’export nel primo trimestre 2014: se in Regione il valore delle esportazioni, recentemente divulgato, è stato di 2.630 milioni di euro, con un +7,3% rispetto allo stesso periodo del 2013, ora a conferma sono arrivati i dati dei territori. A trainare il risultato è stata Udine con un + 9,7%, seguita da Pordenone con un 6,7%, e sempre positivi sono stati pure i dati di Trieste (+3,2%) e Gorizia (2,6%). "Anche questo ci dà conto di un dinamismo incoraggiante – commenta il presidente Unioncamere Fvg Giovanni Da Pozzo – in coerenza peraltro con i primi elementi che ci arrivano dall’indagine congiunturale, ora in chiusura, e che indicano un trend positivo dichiarato dalle imprese dell’industria regionale". Altro aspetto da considerare: l’andamento congiunturale (cioè rispetto al trimestre precedente) delle esportazioni del Fvg, da tre trimestri è positivo e fa ritrovare alla regione l’atteso allineamento con le altre economie del Nord Est. Anzi, l’export del Fvg cresce per la prima volta in misura più forte rispetto al Veneto e al Trentino Alto Adige. «Il risultato va certamente confermato nei prossimi trimestri, ma di positivo resta che cambia il segno della variazione e dopo otto trimestri negativi per il Fvg», aggiunge Da Pozzo. Per quanto riguarda la destinazione, cresce il valore d’export verso i Paesi dell’Unione Europea (+4,7%), riprende quota verso i Paesi dell’America Centro Meridionale (+15,2%) e cresce quello verso l’Africa (il valore esportato triplica, da 58 a 178 milioni di euro, specie verso Algeria, Mauritania, Nigeria). Cala invece l’export verso l’Asia (-11%, specie verso Cina -5%, India -14% e Corea del Sud). Andamenti molto differenziati per tipologia di prodotto: a una crescita del valore esportato per le classi “Macchinari ed apparecchi industriali” (+20%), “Metalli di base e prodotti in metallo” (+8,6%), “Articoli in gomma e materie plastiche, altri prodotti della lavorazione di minerali non metalli” (+12,5%), “Mobili” (+2,8%), fa riscontro un calo piuttosto sensibile per “Apparecchi elettrici” (-7%) e per “Sostanze e prodotti chimici” (-7%). I prodotti più esportati da Udine, in questo 1° trimestre 2014, sono siderurgia (un terzo del valore esportato) e impianti industriali. L’economia di Pordenone esporta al primo posto macchinari industriali e mobili-arredo (quasi +9% il valore esportato). Per l’economia goriziana il “peso” della cantieristica è determinante, anche se in questo 1° trimestre sono cresciute le esportazione di “macchinari e apparecchi industriali”, che primeggiano pure a Trieste, assieme ai “prodotti alimentari e bevande”.