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Notiziario Marketpress di Lunedì 11 Marzo 2013
IL MINISTRO DEGLI INTERNI TEDESCO HANS-PETER FRIEDRICH E IL COMMISSARIO EUROPEO PER LA GIUSTIZIA VIVIANE REDING, HA SOTTOLINEATO L´IMPORTANZA DEL NUOVO REGOLAMENTO GENERALE SULLA PROTEZIONE DEI DATI EUROPEO PER IL MERCATO INTERNO DIGITALE E LA TUTELA DEI DIRITTI FONDAMENTALI IN EUROPA  
 
Bruxelles, 11 Marzo 2013 - Il Commissario europeo per la Giustizia Viviane Reding, il vicepresidente della Commissione europea, e Hans-peter Friedrich, il ministro tedesco degli Interni, hanno ribadito il 7 marzo nel corso di una colazione di lavoro congiunto in preparazione Consiglio "Giustizia e affari interni", il loro obiettivo comune di riforma delle norme Ue in materia di protezione dei dati. Entrambi concordano sul fatto che il nuovo regolamento europeo sulla protezione dei dati devono garantire un elevato livello di protezione: "Non possiamo compromettere il rispetto della dignità umana e della libertà individuale. Ribadiamo, quindi, il nostro impegno a garantire un elevato livello di protezione dei dati che abbiamo raggiunto in Europa dal 1995. Ciò include la necessaria modernizzazione delle norme comunitarie in materia di protezione dei dati. " Mr. Friedrich e Reding ha sottolineato che l´elevato livello di protezione dei dati in Germania, ha servito per molti versi un modello per le regole comunitarie in materia di protezione dei dati e il nuovo regolamento generale sulla protezione dei dati europea. Questo livello di protezione elevato, in quanto si applica in Germania, non è in alcun caso essere abbassata, ma deve invece essere mantenuto dalla nuova normativa europea sulla protezione dei dati. Ciò riguarda, in particolare, l´attuazione della delega per la protezione dei dati nel modello di business, che si è dimostrato in Germania. Reding e il signor Friedrich ha lanciato un invito congiunto a forte obbligatoria in tutta Europa la nomina di tali delegati alla protezione dei dati in società. In cambio, il lavoro di ufficio deve essere ridotto. E ´stato in occasione del Consiglio dei ministri di giustizia dell´8 marzo apparirà se gli altri Stati membri che ancora non conoscono l´istituto delegati delle imprese alla protezione dei dati, sostenere questa proposta. Mr. Friedrich e Reding dichiarano fiduciosi. Entrambe le parti ritengono che l´attuale riforma delle norme Ue in materia di protezione dei dati è di fondamentale importanza per il mercato digitale interno e la protezione dei diritti fondamentali nell´Unione. "La riforma europea della protezione dei dati deve rafforzare la protezione dei dati nel mercato interno, sia internamente che esternamente " , hanno detto. Per raggiungere questo obiettivo politico, la presa di posizione sia nei negoziati con il Parlamento europeo e il Consiglio a chiedere per la sostituzione della direttiva sulla protezione dei dati, che risale al 1995, da un regolamento generale europeo moderno. " Ora, le aziende che operano nel mercato europeo saranno oggetto di un unico insieme di norme in materia di protezione dei dati. " Questo è un obiettivo che la Reding e il signor Friedrich continuare a lungo: "Solo unendo le forze che noi europei possiamo essere forti di fronte alla concorrenza internazionale. Per le aziende il cui modello di business è basato in parte sul apertura internazionale, e questo vale non solo per Google e Facebook, il nostro mercato europeo di 500 milioni di consumatori, è particolarmente attraente. E ´nell´interesse dei cittadini dell´Unione europea e una sana concorrenza sul mercato che queste aziende possono offrire i loro prodotti quando si incontrano le future norme europee uniformi in materia di protezione dei dati. " Mr. Friedrich e Reding preso atto con soddisfazione dei progressi recenti su questo tema. Notevoli progressi sono stati compiuti durante le prime settimane della presidenza irlandese, in particolare sulla questione di come adeguare norme Ue in materia di protezione dei dati a diversi rischi legati al trattamento dei dati. Entrambi ritenuto opportuno rafforzare maggiormente il principio di approccio basato sul rischio, un aspetto che appare già nel nuovo regolamento. "E ´chiaro che più severe regole sono necessarie per informazioni dettagliate e l´elaborazione dei dati relativi ai dati sanitari di una persona solo per i benefici semplici di un artigiano " , entrambi trovati. Germania, come gli altri Stati membri, ha introdotto diverse modifiche che saranno ora oggetto di negoziati con la Commissione, gli Stati membri e il Parlamento europeo. L´accettabilità e la fattibilità di attuazione delle norme in materia di protezione dei dati sono obiettivi centrali. Il signor Friedrich vuole anche che era un chiaro contesto definito procedure di autoregolamentazione. "coregolamentazione saldamente incorniciato da leggi e coinvolgendo le autorità di vigilanza di protezione dei dati creano una cauzione la certezza del diritto per le imprese e dei consumatori " , ha detto. " La Commissione deve quindi essere in grado di effettuare tale co-normativa di applicazione generale. " Per quanto riguarda il trattamento di riforma del settore pubblico, il signor Friedrich e Reding ha accolto con favore l´impegno della Presidenza irlandese: "Siamo d´accordo sul fatto che il nuovo regolamento generale sulla protezione dei dati europea dovrebbe si applicano sia al settore privato e pubblico, come già avviene per l´attuale direttiva del 1995. In questo contesto, la relazione presentata dalla Presidenza irlandese è una buona base per ulteriori negoziati. Lavoriamo insieme per trovare formulazioni appropriate in modo che il nuovo regolamento europeo prevede flessibilità legislatori nazionali e sufficiente flessibilità nel settore pubblico, senza compromettere l´elevato livello di protezione dei dati, consideriamo tutti sia come importante. " Reding e il signor Friedrich concordano sul fatto che il nuovo regolamento generale sulla protezione dei dati europea apre un nuovo importante capitolo nell´Unione europea. La portata globale di Internet e la sua importanza in tutti i settori della vita sono per l´Unione europea ei suoi Stati membri di sfide che possono essere soddisfatte solo comune, se l´Europa vuole mantenere un elevato livello di protezione dati che i suoi cittadini hanno già familiarità con. E ´per questo motivo che i due leader hanno confermato la loro intenzione di fornire un forte sostegno alla Presidenza irlandese per raggiungere rapidamente risultati politici.  
   
   
NANOELETTRONICA: INVITO A PRESENTARE PROPOSTE ENIAC 8  
 
Bruxelles, 11 marzo 2013 - La Commissione europea ha pubblicato l´invito a presentare proposte "Eniac Call 8", nell´ambito del Settimo programma quadro (7° Pq) dell´Ue. La nanoelettronica permette la produzione di prodotti e servizi elettronici innovativi in mercati di crescita fondamentali dell´economia europea. Ben consapevoli della sua importanza, la Commissione europea, gli stati membri dell´Ue e i paesi associati hanno dato vita all´impresa comune Eniac nel 2008. L´impresa comune Eniac è un partenariato pubblico-privato che ha come obiettivo una maggiore integrazione e miniaturizzazione dei dispositivi e un aumento delle loro funzionalità. L´invito Eniac 8 si concentra su progetti che si occupano di attività di ricerca e sviluppo tecnologico come la formulazione di concetti tecnologici, le prove sperimentali e il collaudo in condizioni di laboratorio che corrispondano a livelli di prontezza tecnologica da 2 a 5. I candidati devono includere un piano di valorizzazione e impiego nella proposta del progetto, che deve essere presentata entro il 12 settembre 2013. Per leggere l´annuncio ufficiale dell´invito, consultare: Portale dei partecipanti http://ec.Europa.eu/research/participants/portal/page/call_fp7;efp7_session_id=v1ttr4gnqkrgpylgtcynxdjzlfqmv1hqh6mb985vvjngrwxjvsdz!106418858?callidentifier=fch-ju-2013-1&specificprogram=cooperation#wlp_call_fp7  Per vedere le richieste di partenariato per questo invito, consultare: Servizio Partner di Cordis https://cordis.Europa.eu/partners/web/guest/calls    
   
   
CARTE BANCARIE PIÙ SICURE  
 
Bruxelles, 11 marzo 2013 - Dalla stazione di servizio ai grandi magazzini, effettuare pagamenti senza contanti è ormai prassi comune. Chi non conosce questo tipo di situazione? Vi trovate alla cassa di un negozio, dietro di voi una lunga fila in attesa, e tutto quello che trovate nel portafoglio sono solo vecchi scontrini fino a che, grazie al cielo, ecco la carta! Quando si tratta di pagare qualcosa, le carte di credito e quelle di debito senza dubbio semplificano la vita. A meno che il titolare non abbia dimenticato il Pin (numero personale di identificazione), e sia allora costretto a firmare la ricevuta. Molti non si sentono a proprio agio nel fare ciò; dopo tutto, non è forse vero che una firma può essere contraffatta? Questo è il motivo per cui ricercatori tedeschi dell´Istituto Fraunhofer di ricerca sull´informatica grafica hanno di recente progettato una soluzione per verificare le firme scritte a mano direttamente sulla carta bancaria. È stato creato un innovativo dispositivo dotato di un confronto biometrico sulla carta che verifica la firma. Il "confronto sulla carta" biometrico rende le transazioni di pagamento più comode, e può funzionare con qualsiasi comune carta di credito commerciale. Il "confronto sulla carta" biometrico è in grado di riconoscere un cliente dalla sua firma: una cosa chiamata "dinamica della firma". La firma di ognuno è assolutamente unica; durante l´apposizione della firma, ognuno si lascia dietro una straordinaria, e quindi estremamente difficile da contraffare, traccia biometrica. Sulla base della progressione cronologica della posizione della penna, che è tracciata su di una tavoletta grafica o touchscreen mentre si firma, il sistema Fraunhofer è in grado di determinare se la firma del titolare è autentica. In termini di tecnologia della sicurezza non c´è confronto con la procedura tradizionale, un processo puramente soggettivo in cui la persona dietro al registratore di cassa deve verificare la firma. Questa innovativa firma biometrica rende la vita più difficile ai criminali. Anche se il truffatore è in possesso di una carta rubata e scopre il codice Pin, la biometrica gli presenta un altro ostacolo. "La combinazione di conoscenza, possesso e biometrica è ideale, e garantisce un ulteriore notevole beneficio alla comodità e sicurezza del titolare della carta", spiega Alexander Nouak, direttore del centro di competenza per l´identificazione e la biometrica al Fraunhofer Igd. "Il confronto tra i dati presentati e i dati biometrici registrati nella carta viene effettuato direttamente sul microchip nella carta bancaria, che è protetto secondo standard stabiliti". Risulta quindi impossibile rubare i dati biometrici per farne un uso scorretto mediante un dispositivo esterno". Un chiaro vantaggio della soluzione Fraunhofer è che essa soddisfa tutti gli standard tradizionali, e quindi essa può essere registrata su qualsiasi normale carta di credito o di debito. E questa è la scena che si presenta in un normale esercizio commerciale: il cliente si iscrive presso la propria banca, ad esempio al momento dell´emissione della carta, firmando un touchpad. Le caratteristiche biometriche di questa firma vengono registrate direttamente sul microchip nella carta. Al momento degli acquisti, il titolare della carta la fa passare in un normale lettore di carte. Questo dispositivo è collegato a una tavoletta grafica, su cui il cliente firma usando una penna elettronica. Una volta che è stata confermata l´autenticità biometrica della firma, la transazione viene autorizzata. L´immissione di un codice Pin è richiesta solo, come ulteriore livello di sicurezza, per transazioni con somme di denaro elevate. Il numero dei casi di truffa con le carte di credito è aumentato negli anni, e perciò questa innovazione dovrebbe essere accolta come una boccata d´aria fresca dai consumatori. I criminali sono diventati molto più ingegnosi negli ultimi anni, operando in complesse reti internazionali e sfruttando le lacune nella cooperazione tra polizia e giustizia. A peggiorare ulteriormente le cose, le autorità hanno scoperto che i criminali stanno usando tecniche di intercettazione, violando i database dei commercianti per raccogliere e usare in modo improprio le informazioni delle carte di credito. L´industria europea ha tentato di affrontare queste minacce con varie soluzioni come l´introduzione di microchip (Emv) e della tecnologia Pin, ma non sempre ha avuto successo. Adesso la firma biometrica rappresenterà un´ulteriore misura di sicurezza, che offre più comodità e sicurezza. Ricercatori del Fraunhofer Igd presenteranno lo sviluppo del loro prototipo alla conferenza Cebit 2013, e testeranno i pagamenti effettuati mediante firme biometriche. Per maggiori informazioni, visitare: - Istituto Fraunhofer di ricerca sull´informatica grafica Igd http://www.Fraunhofer.de/en/press/research-news/2013/march/bank-card-identifies-cardholder.html  
   
   
IMPRESS REMOTE PER ANDROID DISPONIBILE SU TUTTE LE PIATTAFORME  
 
 Berlino, 11 marzo 2013 - The Document Foundation (Tdf) annuncia Libreoffice 4.0.1, per Windows, Macos e Linux, la prima release dopo il lancio - con grande successo - di Libreoffice 4.0 all´inizio di febbraio, che ha ampliato la penetrazione di Libreoffice al punto che oggi sono oltre 100.000 al giorno gli indirizzi Ip unici che richiedono l´aggiornamento della suite (erano solo 25.000 a febbraio 2012). Libreoffice Impress Remote è disponibile per tutte le piattaforme - Linux, Macos e Windows - attraverso Google Play ( https://play.Google.com/store/apps/details?id=org.libreoffice.impressremote&hl=en ). Sul wiki è disponibile un breve tutorial: https://wiki.Documentfoundation.org/development/impress/remotehowto  La nuova release è un ulteriore passo in avanti nel processo di miglioramento della qualità e della stabilità di Libreoffice 4.0. Per l´installazione nelle aziende e nelle grandi organizzazioni, The Document Foundation suggerisce Libreoffice 3.6.5, più solida e stabile, con un supporto professionale. Il team di documentazione ha appena rilasciato la guida "Getting Started with Libreoffice 4.0" (per il momento, in lingua inglese), che è disponibile in formato Pdf e Odf dal sito  ( http://www.Libreoffice.org/get-help/documentation/ ) e in versione stampata da Lulu ( http://www.Lulu.com/shop/libreoffice-documentation-team/libreoffice-40-getting-started-guide/paperback/product-20725693.html ). Gli utenti di Libreoffice, i sostenitori del software libero e i membri della comunità possono sostenere The Document Foundation (infrastruttura, marketing, sviluppo della comunità) con una donazione, che può essere effettuata in diversi modi - compresi Paypal e carte di credito - via http://donate.Libreoffice.org . Libreoffice 4.0.1 è disponibile per il download attraverso il sito Libreoffice: http://www.Libreoffice.org/download/  Le estensioni per Libreoffice sono presenti all´interno del repository: http://extensions.Libreoffice.org/extension-center  I change log sono disponibili sul wiki: https://wiki.Documentfoundation.org/releases/4.0.1/rc1  (4.0.1.1)  e https://wiki.Documentfoundation.org/releases/4.0.1/rc2  (4.0.1.2).  
   
   
OCCUPAZIONE: LA COMMISSIONE EUROPEA PROPONE € 3.600.000 DA GLOBALIZZAZIONE PER I LAVORATORI EX AGILE SRL IN ITALIA  
 
 Bruxelles, 7 Marzo 2013 - La Commissione europea ha proposto il 7 marzo di fornire Italia con € 3,6 milioni di euro del Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione (Feg) per aiutare 856 ex lavoratori della società di servizi delle tecnologie dell´informazione Agile Srl di trovare nuovi posti di lavoro. La proposta passa ora al Parlamento europeo e Consiglio dell´Unione europea dei ministri per la loro approvazione. Il commissario europeo per l´Occupazione, gli affari sociali e l´inclusione László Andor ha commentato: "Questa proposta per 3,6 milioni di euro del Fondo di globalizzazione in Europa contribuirebbe questi lavoratori ex Agile per migliorarne le competenze e quindi aiutarli a trovare nuovi posti di lavoro." Italia ha chiesto al sostegno del Feg per 1.257 lavoratori licenziati da Agile Srl. Tra i lavoratori licenziati, 856 sono tenuti a beneficiare delle misure cofinanziate dal Feg. Il pacchetto è stato progettato per aiutare i lavoratori, offrendo loro consigli per la carriera e la valutazione delle competenze, il ricollocamento e assistenza nella ricerca, formazione professionale e aggiornamento delle competenze, formazione post-laurea, la promozione dell´imprenditorialità e il contributo per le imprese start-up, l´assunzione di benefici, tutoraggio dopo il reinserimento nel lavoro, lavoro-indennità per la ricerca e contributi spese particolari, come contributo per le badanti di persone non autosufficienti, contributo al pendolarismo spese e partecipazione alle spese per spostare la loro residenza di intraprendere un nuovo lavoro. Il costo totale stimato del pacchetto è pari a circa € 5,6 milioni, di cui il Feg stanziamento di € 3,6 milioni.  
   
   
UDINE, MERCATO ELETTRONICO DELLE PA: OPPORTUNITÀ PER LE IMPRESE  
 
Udine, 11 marzo 2013 - Il Mercato elettronico della Pubblica amministrazione (Mepa) è il mercato virtuale per gli acquisti della Pa, realizzato dal Ministero dell´Economia tramite Consip, che garantisce alle amministrazioni acquisti di beni e servizi di qualità, semplificando le procedure, riducendo i costi e assicurando massima trasparenza e concorrenzialità. Un’opportunità consolidata anche per le imprese, che possono offrire i propri prodotti e servizi e negoziare le proprie offerte con la Pubblica amministrazione aggiungendo un canale complementare a quelli già attivati e beneficiando così dell’ampliamento del bacino della clientela grazie a una maggiore visibilità. A illustrare il funzionamento e i risultati del Mepa, anche alla luce delle recenti novità normative, Consip e Camera di Commercio di Udine hanno organizzato un partecipatissimo incontro rivolto alle Pa e alle imprese del territorio – oltre 140 i partecipanti –, che si è tenuto oggi (7 marzo 2013 n.D.r.) ed è stato introdotto dal segretario generale della Cdc Maria Lucia Pilutti, e ha visto gli interventi di Francesca Minerva, responsabile relazioni con le associazioni di categoria della Consip, e Tiziana Cillepi, Responsabile amministrazioni territoriali Fvg della Consip. Il Fvg è al sesto posto nella graduatoria delle regioni per rapporto tra acquisti e vendite tramite Mepa, che è un mercato digitale dove le Amministrazioni registrate e le imprese abilitate possono effettuare negoziazioni dirette, veloci e trasparenti per acquisti sotto la soglia comunitaria, mediante “ordini diretti a catalogo” o tramite “richieste di offerta”. Il Mepa è “selettivo”, cioè accessibile solo a utenti (amministrazioni e fornitori) abilitati. Il portale di riferimento è www.Acquistinretepa.it e il Mepa ha l’obiettivo di favorire l’apertura e la trasparenza del mercato. I principali vantaggi per le amministrazioni sono la riduzione di costi e tempi di acquisto; l’accessibilità a una base potenzialmente maggiore di fornitori abilitati (che rispondono a standard comprovati di efficienza e affidabilità); la facilità di confronto dei prodotti e trasparenza informativa; la possibilità di tracciare gli acquisti e quindi controllare la spesa, eliminando supporti cartacei e la negoziazione diretta con i fornitori di tempi, prezzi e condizioni. Per le imprese, i vantaggi sono l’ottimizzazione dei costi di intermediazione commerciale ; la possibilità di utilizzo di un nuovo canale di vendita, complementare a quelli già attivati, e di accedere al mercato della Pa anche solo su base provinciale; il recupero di competitività, in particolar modo nei mercati locali e una maggiore visibilità dei propri prodotti. I principali risultati del Mepa? Per quanto riguarda il volume d’affari, la crescita è esponenziale e se nel 2006 le transazioni erano 11.468, nel 2012 sono salite a ben 104.084 e solo a gennaio di quest’anno erano 11.204. In crescita anche le aziende online, poco più di 868 nel 2006 e 7.182 nel 2012 (6.799 solo nel mese di gennaio 2013). In base alla categoria merceologica, l’Ict, in termini di valore, risulta la più transata tramite Mepa, seguita da Forniture per gli uffici e servizi agli immobili (dati 2012).  
   
   
A FIRENZE 135 MILIONI DI EURO PER 7 PROGETTI DI INNOVAZIONE TECNOLOGICA I FINANZIAMENTI DAL BANDO MIUR SMART CITY.  
 
Firenze, 11 marzo 2013 - E’ di oltre 135 milioni di euro il finanziamento che arriverà al territorio fiorentino grazie ai fondi stanziati dal bando Miur Smart City&communities, indetto dal il ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca per lo sviluppo di progetti nati da partnership tra imprese, centri di ricerca e pubbliche amministrazioni. I 135 milioni andranno a finanziare sette progetti, supportati dall’amministrazione comunale, che hanno superato la selezione del ministero e che sono destinati allo sviluppo di modelli tecnologicamente innovativi per lo sviluppo urbano. Si va dalla fornitura di nuovi strumenti e soluzioni per il patrimonio culturale, all’architettura sostenibile per edifici a impatto zero; dall’infomobilità urbana per car-sharing e distribuzione merci a nuove applicazioni per la gestione di traffico, semafori, viabilità; dalla bigliettazione elettronica per il trasporto pubblico a sistemi per la sicurezza e la sorveglianza del territorio, a nuovi servizi telematici dell’amministrazione per cittadini ed imprese. “Si tratta di progetti che l’amministrazione comunale ha deciso di supportare, con la disponibilità a gestire la parte sperimentale, perché potranno avere ricadute importanti per la qualità urbana e per la vita quotidiana dei cittadini – sottolinea il vicesindaco Dario Nardella – Con questo ottimo risultato, che premia ben 7 dei 9 progetti presentati dal nostro territorio, Firenze conferma di essere una delle città più dinamiche ed attive nel campo dell’innovazione, dove già siamo all’avanguardia con esperienze come il Parco Urbano delle Murate e l’Incubatore di Brozzi. Lo sviluppo di questi progetti potrà anche avere effetti positivi anche sull’occupazione, in particolare quella giovanile”.  
   
   
IL CENTRO SVILUPPO REALTÀ VIRTUALE SELEZIONATO PER IL PROGETTO “SMART CITIES AND COMMUNITIES AND SOCIAL INNOVATION”  
 
Como, 11 marzo 2013 - Il Centro Sviluppo Realtà Virtuale (Csrv), società collegata a Comonext, è tra i soggetti coinvolti nel bando “Smart Cities and Communities and Social Innovation” promosso dal Miur, che assegna 665,5 milioni di euro a imprese, centri di ricerca, consorzi e società consortili e organismi di ricerca per progetti legati alla tematica delle Smart Cities. In particolare Csrv è coinvolta nel progetto Safe - Safe&secure Accessible Fair Ecosystems che prevede un investimento di oltre 16 milioni di euro. Nel team di Progetto Csrv risulta essere l’unica Società che si occupa di Realtà Virtuale. Il progetto prevede interventi nell’ambito delle Smart Communities con l’obiettivo di dare soluzione a problemi di scala urbana, metropolitana e più in generale territoriale tramite un insieme di tecnologie, applicazioni, modelli di integrazione e inclusione. Nell’ambito del progetto Safe il Centro Sviluppo Realtà Virtuale, in collaborazione con il Politecnico di Milano, si occuperà degli aspetti di Realtà Virtuale, ad esempio del sito Expo2015, al fine di consentire una partecipazione realistica e immersiva, e della modellazione 3D di installazioni urbane per la verifica precoce di accessibilità ed ergonomia, come ad esempio per la raccolta di rifiuti o la condivisione di mezzi di trasporto. La complessità delle grandi aree urbane costituisce il loro primo elemento di vulnerabilità delle a causa del difficile controllo del territorio e del coordinamento degli interventi, sia nel caso di eventi pianificati che di eventi imprevisti. La soluzione a cui mira il progetto Safe è la condivisione delle infrastrutture tecnologiche e delle basi di conoscenza esistenti all’interno di un nuovo modello organizzativo e tecnologico: la piattaforma integrata della sicurezza. La realizzazione di questa piattaforma permetterà di conseguire alcuni obiettivi specifici nell’ambito della sicurezza del territorio, del trasporto e mobilità terrestre, del waste management e della gestione delle acque. Oltre al Csrv parteciperanno al progetto Santer Reply, Vodafone, Alcatel-lucent Italia, Eniservizi, Azienda Trasporti Milanesi, Politecnico di Milano, Università degli Studi di Milano-bicocca e alcune Pmi.  
   
   
SEDE VODAFONE DI IVREA: SERVE UN INCONTRO URGENTE AZIENDA-ENTI LOCALI  
 
Torino, 11 marzo 2013 - A seguito dell’annunciato piano industriale presentato da Vodafone Italia con la previsione di un taglio di 700 posti di lavoro il Comune di Ivrea e la Provincia di Torino chiedono un incontro urgente con i vertici aziendali di Vodafone ed in particolare con l’Amministratore Delegato del Gruppo Paolo Bertoluzzo per un approfondimento della delicata situazione. L’assessore al Lavoro della Provincia di Torino Carlo Chiama, il Sindaco della Città di Ivrea Carlo della Pepa e l’Assessore al Lavoro Enrico Capirone esprimono tutta la loro preoccupazione a fronte di un piano industriale “che si teme - dicono - possa avere pesanti ricadute occupazionali su un territorio già duramente provato dal difficile contesto economico e che sta già pagando, ancora più che in altri contesti territoriali, un pesante tributo alla crisi economica attuale. Auspichiamo che da parte dei vertici aziendali di Vodafone Italia venga data quanto prima la disponibilità ad avviare un confronto al fine di valutare tutte le possibili soluzioni atte ad evitare il prospettato taglio di posti lavorativi”.  
   
   
TELECOM ITALIA: FINANZIARIA ANNUALE AL 31 DICEMBRE 2012 RISULTATO NETTO CONSOLIDATO: -1,6 MILIARDI DI EURO (-4,8 MILIARDI DI EURO NELL’ESERCIZIO 2011); LA PERDITA DERIVA IN PARTICOLARE DA SVALUTAZIONI DELL’AVVIAMENTO PER OLTRE 4 MILIARDI DI EURO. L’UTILE NORMALIZZATO SI ATTESTA A 2,4 MILIARDI DI EURO (2,5 MILIARDI DI EURO NEL 2011)  
 
 Milano, 11 marzo 2013 - Il Consiglio di Amministrazione di Telecom Italia si è riunito il 7 marzo sotto la presidenza di Franco Bernabè per esaminare i risultati di Gruppo al 31 dicembre 2012. Risultati Del Gruppo Telecom Italia I ricavi dell’esercizio 2012 ammontano a 29.503 milioni di euro, in calo dell’1,5% rispetto all’esercizio 2011 (29.957 milioni di euro); la riduzione di 454 milioni di euro è prevalentemente dovuta alla Business Unit Domestic e ad essa si contrappongono gli incrementi relativi alla Business Unit Argentina (+564 milioni di euro) e alla Business Unit Brasile (+134 milioni di euro). In termini di variazione organica i ricavi consolidati registrano un incremento dello 0,5% (+151 milioni di euro). In dettaglio, la variazione organica dei ricavi è calcolata escludendo: l’effetto delle variazioni dei cambi pari a -569 milioni di euro, prevalentemente relativo alla Business Unit Brasile (-535 milioni di euro) e in maniera meno significativa alla Business Unit Argentina (-55 milioni di euro) e ad altre società del Gruppo (+21 milioni di euro); l’effetto della variazione di perimetro di consolidamento (-14 milioni di euro) principalmente riferibile alle cessioni delle partecipate Loquendo (Business Unit Domestic) avvenuta il 30 settembre 2011 e Matrix (Altre Attività) avvenuta il 31 ottobre 2012; l’effetto di una riduzione di ricavi pari a 22 milioni di euro dovuta alla chiusura di controversie commerciali con altri operatori.
L’analisi dei ricavi ripartiti per settore operativo è la seguente: (milioni di euro) 2012 2011 Variazioni
Peso % Peso % assolute % % organica
Domestic 17.884 60,6 18.991 63,4 (1.107) (5,8) (5,8)
Core Domestic 16.933 57,4 18.082 60,4 (1.149) (6,4) (6,2)
International Wholesale 1.393 4,7 1.393 4,6 (1,4)
Brasile 7.477 25,3 7.343 24,5 134 1,8 9,8
Argentina 3.784 12,8 3.220 10,7 564 17,5 19,6
Media, Olivetti e Altre Attività 564 1,9 700 2,3 (136)
Rettifiche ed Elisioni (206) (0,6) (297) (0,9) 91
Totale consolidato 29.503 100,0 29.957 100,0 (454) (1,5) 0,5
L’ebitda è pari a 11.645 milioni di euro e diminuisce, rispetto all’esercizio precedente, di 526 milioni di euro (-4,3%), con un’incidenza sui ricavi del 39,5% (40,6% nell’esercizio 2011). In termini organici l’Ebitda si riduce di 246 milioni di euro (-2,0%) rispetto all’esercizio precedente e l’incidenza sui ricavi registra una flessione di un punto percentuale, passando dal 41,2% nell’esercizio 2011 al 40,2% nell’esercizio 2012, a causa del maggior peso dei ricavi del Sud America, la cui marginalità è inferiore a quella del Business Domestico, nonché dell’incremento del fatturato per terminali mobili, finalizzato ad una maggiore penetrazione dei servizi dati.
Il dettaglio dell’Ebitda e dell’incidenza percentuale del margine sui ricavi, ripartiti per settore operativo, è il seguente: (milioni di euro) 2012 2011 Variazioni
Peso % Peso % assolute % % organica
Domestic 8.676 74,5 9.173 75,4 (497) (5,4) (4,9)
% sui Ricavi 48,5 48,3 0,2 pp 0,4 pp
Brasile 1.996 17,1 1.990 16,4 6 0,3 8,9
% sui Ricavi 26,7 27,1 (0,4) pp (0,2) pp
Argentina 1.121 9,6 1.035 8,5 86 8,3 11,7
% sui Ricavi 29,6 32,2 (2,6) pp (2,2) pp
Media, Olivetti e Altre Attività (139) (1,1) (26) (0,3) (113)
Rettifiche ed elisioni (9) (0,1) (1) (8)
Totale consolidato 11.645 100,0 12.171 100,0 (526) (4,3) (2,0)
% sui Ricavi 39,5 40,6 (1,1) pp (1,0) pp
L’ebit è pari a 1.926 milioni di euro (-680 milioni di euro nell’esercizio 2011) e recepisce in particolare gli effetti delle svalutazioni derivanti dal processo di impairment per complessivi 4,4 miliardi di euro (7,4 miliardi di euro nel 2011). L’ebit organico è pari a 6.504 milioni di euro, in calo di 157 milioni di euro rispetto al 2011 (-2,4%), con un’incidenza sui ricavi del 22,0% (22,7% nell’esercizio 2011). Il risultato netto consolidato è pari a -1.627 milioni di euro, principalmente per effetto della svalutazione dell’avviamento. Escludendo l’impatto della citata svalutazione, di altre partite non ricorrenti e del beneficio fiscale di 319 milioni di euro derivante dalla richiesta di rimborso Ires per la riconosciuta deducibilità dell’Irap sul costo del lavoro, il risultato è pari a 2.394 milioni di euro, in lieve calo rispetto al risultato normalizzato dell’esercizio 2011 (2.518 milioni di euro). Gli investimenti industriali sono pari, nell’esercizio 2012, a 5.196 milioni di euro, di cui 3.072 milioni di euro relativi alla Business Unit Domestic, e presentano un decremento rispetto all’esercizio 2011 pari a 899 milioni di euro. In particolare: la Business Unit Domestic registra una flessione di 1.113 milioni di euro. Escludendo gli investimenti dell’esercizio 2011 inerenti all’acquisizone di diritti d’uso delle frequenze di telefonia mobile Lte (1.223 milioni di euro), la variazione sarebbe stata positiva di 110 milioni di euro attribuibile in particolare all’avvio dei piani realizzativi delle reti di nuova generazione (rete Lte e fibra) in parte compensato dal minor fabbisogno per attività di delivery su nuovi impianti in relazione al rallentamento delle dinamiche commerciali sugli accessi del Fisso; la Business Unit Brasile registra un incremento di 210 milioni di euro (comprensivo di un effetto cambio negativo per 94 milioni di euro), riferibile all’acquisizione dei diritti d’uso delle bande di frequenza per la telefonia mobile di quarta generazione (4G) (145 milioni di euro) nonché agli investimenti dedicati allo sviluppo della qualità dell’infrastruttura di rete; la Business Unit Argentina evidenzia investimenti industriali in linea con il precedente esercizio (+1 milione di euro già comprensivo di una differenza cambio negativa pari a 9 milioni di euro). Oltre che ai costi di acquisizione della clientela, gli investimenti sono stati indirizzati all’ampliamento e all’upgrade dei servizi a banda larga al fine di migliorare la capacità trasmissiva ed aumentare la velocità d’accesso offerta ai clienti, all’accesso fisso tradizionale per soddisfare la domanda e al Backhauling per sostenere lo sviluppo dell’accesso mobile. Inoltre, Telecom Personal ha investito principalmente nell’aumento di capacità e nell’ampliamento della rete 3G per sostenere la crescita di Internet mobile. L’operating free cash flow è pari a 6.470 milioni di euro, in aumento di 703 milioni di euro rispetto al 2011 (5.767 milioni di euro), contribuendo positivamente alla riduzione dell’indebitamento finanziario netto. In particolare, l’indebitamento finanziario netto rettificato al 31 dicembre 2012 è pari a 28.274 milioni di euro, in diminuzione di 2.140 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2011 (30.414 milioni di euro). Nel quarto trimestre 2012 l’indebitamento finanziario netto rettificato è diminuito di 1.211 milioni di euro rispetto a fine settembre 2012; in particolare, la generazione di cassa operativa ha ampiamente assorbito il fabbisogno derivante dal versamento di imposte sul reddito per circa 700 milioni di euro. L’indebitamento finanziario netto contabile al 31 dicembre 2012 è pari a 29.053 milioni di euro, in diminuzione di 1.766 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2011 (30.819 milioni di euro). Il margine di liquidità al 31 dicembre 2012 ammonta a 16,14 miliardi di euro (14,7 miliardi di euro a fine 2011) ed è costituito da liquidità per 8,19 miliardi di euro (7,72 miliardi di euro al 31 dicembre 2011) e dalle linee di credito committed non utilizzate per un importo complessivo pari a 7,95 miliardi di euro (7 miliardi di euro a fine 2011). Tale margine consente una copertura delle Passività Finanziarie di Gruppo in scadenza oltre i prossimi 24 mesi. Il personale del Gruppo al 31 dicembre 2012 è pari a 83.184 unità, di cui 54.419 in Italia (84.154 unità a fine 2011, di cui 56.878 in Italia). *** I dati 2012 di Telecom Italia Media sono stati riportati nel comunicato stampa diramato a valle del Consiglio di Amministrazione della Società del 4 marzo 2013. Domestic La società Matrix, ceduta il 31 ottobre 2012, nel corso del 2012 era stata classificata fra le Altre Attività, escludendola perciò dalla Business Unit Domestic–core Domestic. I periodi posti a confronto sono stati coerentemente modificati. I ricavi Domestic, pari a 17.884 milioni di euro (18.991 milioni di euro nel 2011), si riducono identicamente del 5,8% in termini reported e in termini organici. L’ebitda della Business Unit Domestic nel 2012 è pari a 8.676 milioni di euro e registra una riduzione di 497 milioni di euro rispetto al 2011 (-5,4%). L’incidenza sui ricavi è pari al 48,5%, in miglioramento di 0,2 punti percentuali rispetto al 2011. L’ebitda in termini organici è pari a 8.829 milioni di euro (-458 milioni di euro, -4,9% rispetto al 2011), con un’incidenza sui ricavi pari al 49,3%, in crescita rispetto all’esercizio precedente (+0,4 punti percentuali). L’ebit è positivo e pari a 1.078 milioni di euro, era negativo per 1.996 milioni di euro nel 2011, con un incremento di 3.074 milioni di euro. L’andamento recepisce in particolare la svalutazione dell’avviamento della Cash Generating Unit Core Domestic di 4.016 milioni di euro (7.307 milioni di euro nell’esercizio 2011), effettuata sulla base delle risultanze del processo di impairment test. L’ebit organico, calcolato escludendo in particolare le citate svalutazioni dell’avviamento, è pari a 5.226 milioni di euro con una riduzione di 139 milioni di euro (-2,6%) rispetto all’anno 2011; l’incidenza sui ricavi è aumentata dal 28,2% dell’esercizio 2011 al 29,2% dell’esercizio 2012. Il personale a fine esercizio è pari a 53.224 unità, in diminuzione di 1.823 unità rispetto al 31 dicembre 2011 (la variazione include gli effetti dell’acquisizione, dal 1° gennaio 2012, delle attività di Contact Center e delle relative 249 risorse della società Advalso, appartenente alla Business Unit Olivetti). Brasile (cambio medio real/euro 2,50953) I ricavi del Gruppo Tim Brasil dell’esercizio 2012 sono pari a 18.764 milioni di reais, superiori di 1.678 milioni di reais (+9,8%) rispetto all’esercizio 2011. I ricavi da servizi del 2012 si attestano a 16.420 milioni di reais, in crescita rispetto ai 15.353 milioni di reais del 2011 (+6,9%). I ricavi da vendita di prodotti aumentano da 1.733 milioni di reais dell’esercizio 2011 a 2.344 milioni di reais del 2012 (+35,3%), risultato che riflette la strategia di penetrazione del mercato con terminali di fascia alta (smartphone/webphone e tablet), quale leva per lo sviluppo dei ricavi da servizi dati. L’arpu mobile (Average Revenue Per User), ricavo medio mensile per cliente, dell’esercizio 2012 è pari a 19,1 reais rispetto ai 21,4 reais dell’esercizio 2011 (-10,7%). Le linee complessive, al 31 dicembre 2012, sono pari a 70,4 milioni, in crescita del 9,8% rispetto al 31 dicembre 2011, corrispondenti a una market share del 26,9%. L’ebitda, pari a 5.008 milioni di reais, è superiore di 377 milioni di reais rispetto all’esercizio 2011 (+8,1%); la crescita del margine operativo è sostenuta dall’aumento dei ricavi, principalmente Vas, essenzialmente controbilanciato dal maggior costo di terminazione dovuto all’aumento dei volumi di traffico e dai costi strettamente legati alla dinamica della customer base. L’ebitda margin è pari al 26,7%, inferiore di 0,4 punti percentuali rispetto all’esercizio 2011. L’ebitda organico dell’esercizio 2012 è pari a 5.061 milioni di reais, superiore di 412 milioni di reais rispetto al 2011 (+8,9%). L’ebitda margin organico è pari al 27,0% inferiore di 0,2 punti percentuali rispetto all’esercizio precedente. All’incremento della marginalità dei ricavi da servizi si contrappone il maggior peso del fatturato relativo alla vendita dei terminali smartphone/webphone. L’ebit è pari a 2.424 milioni di reais con un miglioramento di 135 milioni di reais rispetto all’esercizio 2011. Tale risultato è attribuibile alla maggior contribuzione dell’Ebitda, parzialmente controbilanciata dall’aumento degli ammortamenti per 241 milioni di reais. La variazione organica dell’Ebit rispetto allo stesso periodo del 2011 è positiva per 170 milioni di reais, con un’incidenza sui ricavi del 13,2% (13,5% nell’esercizio 2011). Il personale al 31 dicembre 2012 è pari a 11.622 unità (10.539 unità al 31 dicembre 2011). Argentina (cambio medio peso / euro 5,84408) I ricavi dell’esercizio 2012 ammontano a 22.116 milioni di pesos, in aumento di 3.620 milioni di pesos (+19,6%) rispetto al 2011 (18.496 milioni di pesos) grazie alla crescita delle basi clienti del Broadband Fisso e del Mobile, e dei relativi Arpu. La principale fonte di ricavi per la Business Unit Argentina è rappresentata dalla telefonia mobile che realizza un incremento di oltre il 22% rispetto all’esercizio precedente e che concorre per il 73% ai ricavi consolidati della Business Unit. L’ebitda evidenzia una crescita di 606 milioni di pesos, registrando un incremento del 10,2% rispetto all’esercizio 2011, raggiungendo i 6.553 milioni di pesos. L’incidenza sui ricavi è pari al 29,6%, inferiore di 2,6 punti percentuali rispetto all’esercizio 2011, principalmente per la maggiore incidenza dei costi per acquisti di materie e servizi e dei costi del personale. L’ebitda organico - calcolato escludendo oneri per 90 milioni di pesos, relativi ai costi per il progetto di ristrutturazione aziendale che ha coinvolto il personale di alcuni specifici segmenti di attività - cresce dell’11,7% rispetto all’esercizio 2011, con un’incidenza sui ricavi del 30%. L’ebit dell’esercizio 2012 si attesta a 1.253 milioni di pesos contro i 2.925 milioni di pesos registrati nell’esercizio precedente. La riduzione (1.672 milioni di pesos) è sostanzialmente dovuta, oltre che agli oneri di ristrutturazione sopra descritti, alla svalutazione integrale dell’avviamento iscritto in occasione dell’acquisizione del controllo da parte del Gruppo Telecom Italia (979 milioni di pesos), alla parziale svalutazione delle Customer relationship (501 milioni di pesos) e ai maggiori ammortamenti delle medesime conseguenti alla rivisitazione delle vite utili (383 milioni di pesos). In assenza delle svalutazioni sopra citate e degli oneri di ristrutturazione, l’Ebit dell’esercizio 2012 sarebbe stato pari a 2.823 milioni di pesos, in riduzione di 102 milioni di pesos rispetto all’esercizio 2011, con un’incidenza sui ricavi pari al 12,7% (-3,1 punti percentuali rispetto all’esercizio precedente). Il personale al 31 dicembre 2012 è pari a 16.803 unità (16.350 unità al 31 dicembre 2011). Olivetti In data 1° gennaio 2012 le attività e risorse di contact center di Advalso S.p.a. Sono state cedute a Telecontact Center S.p.a. (società controllata di Telecom Italia – Business Unit Domestic), nell’ambito del progetto che mira alla gestione unitaria delle attività di call center svolte nel Gruppo Telecom Italia. Inoltre il 13 giugno 2012 l’assemblea della controllata Olivetti I-jet S.p.a. Ha deliberato la messa in liquidazione della società. I ricavi del 2012 ammontano a 280 milioni di euro (-63 milioni di euro rispetto al 2011). L’ebitda è negativo per 57 milioni di euro, in calo di 21 milioni di euro rispetto al 2011. Al netto degli accantonamenti a seguito dell’avvio della liquidazione di Olivetti I-jet S.p.a., la variazione organica dell’Ebitda è positiva per 10 milioni di euro (+27,8%). L’ebit è negativo per 65 milioni di euro, in peggioramento di 22 milioni di euro rispetto all’esercizio 2011, (-43 milioni di euro). L’ebit organico presenta un miglioramento di 12 milioni di euro (+27,9%), passando dai -43 milioni di euro nel 2011 a -31 milioni di euro nel 2012. Il personale al 31 dicembre 2012 è di 778 unità, era di 1.075 unità a fine 2011. Risultati Di Telecom Italia S.p.a. Principali Variazioni Del Perimetro Societario - Nel corso del 2012, si sono verificate le seguenti variazioni, che non hanno comportato significativi impatti sui risultati di Telecom Italia S.p.a.: Operazioni di Fusione per incorporazione di Ti Audit and Compliance Services S.c.a r.L. E di Saiat in Telecom Italia: entrambe le operazioni hanno avuto effetto in data 1° gennaio 2012. Conferimento del ramo d’azienda “Information Technology” di Telecom Italia a Ssc, successivamente denominata Telecom Italia Information Technology: in data 1° novembre 2012 ha avuto efficacia il conferimento del ramo d’azienda “Information Technology” di Telecom Italia a Ssc. L’operazione ha comportato il trasferimento del ramo Information Technology, composto dalle funzioni Information Technology e Human Resources and Organization Information Technology con il conseguente passaggio di 1.177 risorse alla conferitaria. A seguito dell’operazione proseguono i rapporti di collaborazione tra Telecom Italia e Telecom Italia Information Technology, sulla base degli accordi negoziati tra le parti I ricavi sono pari a 16.940 milioni di euro, in diminuzione di 1.105 milioni di euro (-6,1%) rispetto all’esercizio 2011. Tale risultato risente della fisiologica contrazione dei ricavi da business tradizionali nei segmenti Consumer (-3,6%), Business (-9,4%), Top (-12,4%) e National Wholesale (-2,4%). Si segnala tuttavia una positiva dinamica sia dei ricavi da vendita dei terminali, sia dei ricavi da servizi Broadband Fisso e Mobile nel segmento Consumer. L’ebitda è pari a 8.433 milioni di euro e diminuisce di 503 milioni di euro (-5,6%) rispetto all’esercizio 2011. La variazione organica dell’Ebitda è negativa del 5% (-449 milioni di euro). L’incidenza dell’Ebitda sui ricavi è cresciuta dal 49,5% del 2011 al 49,8% del 2012; a livello organico l’incidenza sui ricavi è pari al 50,7% (50,1% nel 2011). L’ebit è pari a 944 milioni di euro (negativo per 246 milioni di euro nel 2011 per effetto della svalutazione dell’avviamento per 5.376 milioni di euro). Sconta la svalutazione dell’avviamento di Telecom Italia S.p.a. Per 4.016 milioni di euro. L’incidenza sui ricavi è cresciuta dal -1,4% del 2011 al 5,6% del 2012. La variazione organica dell’Ebit è stata negativa del 2,6 % (-137 milioni di euro); a livello organico l’incidenza sui ricavi è pari al 30% (28,9% nel 2011). Il risultato netto si attesta a -1.821 milioni di euro (-3.645 milioni di euro nel 2011); escludendo le partite di natura non ricorrente tra cui la svalutazione dell’avviamento, nonché il beneficio derivante dall’iscrizione dei crediti per il rimborso dell’Ires relativa all’Irap calcolata sul costo del lavoro, il risultato dell’esercizio sarebbe stato positivo e pari a 1.908 milioni di euro (1.691 milioni di euro nel 2011). Il personale al 31 dicembre 2012 è di 44.606 unità (47.801 unità a fine 2011). *** Eventi Successivi Al 31 Dicembre 2012 Dismissione La7 S.r.l. In data 4 marzo 2013 il Consiglio di Amministrazione di Telecom Italia Media S.p.a., società controllata da Telecom Italia S.p.a., ha deliberato di dare mandato per la finalizzazione dell’accordo per la cessione a Cairo Communication S.p.a. Dell’intera quota di partecipazione detenuta in La7 S.r.l., con l’esclusione del 51% di Mtv Italia S.r.l.. In data 6 marzo 2013, Telecom Italia Media S.p.a. S.p.a. E Cairo Communication hanno sottoscritto l’accordo relativo alla cessione del 100% di La7 S.r.l.. Le intese raggiunte prevedono il riconoscimento a Telecom Italia Media S.p.a. Di un corrispettivo per la cessione pari a 1 milione di euro. Prima del trasferimento della partecipazione, La7 S.r.l. Sarà ricapitalizzata per un importo tale per cui avrà, a quella data, una posizione finanziaria netta positiva non inferiore a 88 milioni di euro. Tale ricapitalizzazione contribuirà altresì a raggiungere il livello di patrimonio netto concordato, pari a 138 milioni di euro. Gli accordi prevedono inoltre la sottoscrizione di un contratto di fornitura di capacità trasmissiva di durata pluriennale tra La7 S.r.l. E Telecom Italia Media Broadcasting S.r.l.. La vendita permette al Gruppo Telecom Italia di concludere il sostegno finanziario a favore di La7 S.r.l. Mantenendo al contempo all’interno del proprio perimetro l’operatore di rete Telecom Italia Media Broadcasting S.r.l.. Nell’ambito dell’operazione, Telecom Italia S.p.a. Si è impegnata a rinunciare a crediti finanziari vantati nei confronti di Telecom Italia Media S.p.a. Per un importo complessivo pari a 100 milioni di euro. Il perfezionamento della cessione è subordinato alle autorizzazioni previste dalla normativa applicabile. Aumento di capitale a servizio del piano long term incentive 2010 Il Consiglio di Amministrazione, in esecuzione della delega ricevuta dall’assemblea del 29 aprile 2010, ha deliberato in data odierna di aumentare il capitale sociale a pagamento, in via scindibile, mediante emissione di massime n. 576.544 nuove azioni ordinarie da riservare in sottoscrizione ai destinatari del Piano Lti 2010. Evoluzione Prevedibile Della Gestione Per L’esercizio 2013 Come comunicato l’8 febbraio 2013, per quanto riguarda l’andamento del Gruppo Telecom Italia per l’esercizio in corso, gli obiettivi legati ai principali indicatori economici, così come definiti nel Piano Industriale 2013-2015, prevedono: Ricavi stabili anno su anno. Riduzione percentuale dell’Ebitda “low-single digit”. Posizione finanziaria netta rettificata inferiore a 27 miliardi di euro. *** Convocazione Assemblea Degli Azionisti Il Consiglio di Amministrazione ha deliberato di convocare l’Assemblea degli azionisti per il giorno 17 aprile 2013 (unica convocazione) presso l’auditorium di Rozzano (Milano), viale Toscana n. 3. Bilancio - Dividendo All’assemblea sarà proposta, con l’approvazione del bilancio al 31 dicembre 2012, la copertura della perdita d’esercizio mediante utilizzo di riserve, nonché la distribuzione di un dividendo in ragione di 2 euro cent per azione ordinaria e di 3,1 euro cent per azione di risparmio, con prelievo dall’utile dell’esercizio 2010 portato a nuovo. Il dividendo sarà messo in pagamento dal 25 aprile 2013, con stacco cedola in data 22 aprile 2013. Relazione sulla remunerazione L’assemblea sarà chiamata ad approvare, con voto non vincolante, la prima sezione della Relazione sulla remunerazione. Tale documento sarà reso disponibile al pubblico nei termini di legge insieme alla relazione finanziaria annuale (e alla consueta relazione sul governo societario e gli assetti proprietari, anch’essa approvata oggi dal Consiglio di Amministrazione) sia sul sito internet della Società www.Telecomitalia.com Sezione Governance, sia presso la sede della Società. Integrazione del Collegio Sindacale L’assemblea sarà chiamata ad integrare la composizione del Collegio Sindacale confermando la nomina a sindaco effettivo del Dottor Roberto Capone (subentrato lo scorso mese di settembre 2012 alla dimissionaria Professoressa Sabrina Bruno), nonché a nominare il Dottor Fabrizio Riccardo Di Giusto quale sindaco supplente. Per entrambi il mandato avrà scadenza allineata a quella del Collegio Sindacale in carica (approvazione del bilancio al 31 dicembre 2014). Il percorso di integrazione proposto all’Assemblea è stato oggetto di consultazione preventiva con Assogestioni, che a suo tempo aveva presentato la lista da cui sono stati tratti sia la Professoressa Bruno, sia il Dottor Capone. I curricula vitae del Dottor Capone e del Dottor Di Giusto sono riportati in allegato. Piano di azionariato per i dipendenti All’assemblea sarà proposta l’approvazione di un piano di azionariato rivolto alla generalità dei dipendenti, con modalità analoghe a quelle dell’iniziativa lanciata nel 2010. Il piano consiste nell’offerta di sottoscrizione di massime n. 54.000.000 azioni ordinarie a sconto (10% rispetto al prezzo di mercato) e comunque non al di sotto del valore nominale, con possibilità di rateizzazione. Ai sottoscrittori che avranno conservato le azioni per un anno, subordinatamente al mantenimento della qualifica di dipendenti, sarà assegnata gratuitamente un’azione ordinaria ogni tre azioni sottoscritte a pagamento. A servizio del piano, si propone che al Consiglio di Amministrazione siano attribuite deleghe per l’aumento di capitale per un importo complessivo massimo di euro 39.600.000 in parte a pagamento e in parte a titolo gratuito, mediante assegnazione di utili o riserve di utili. Il conferimento delle deleghe in funzione degli aumenti di capitale descritti, con conseguente modifica dello statuto sociale, non comportano ricorrenza del diritto di recesso in capo al socio che non concorra alla loro approvazione. Il Consiglio di Amministrazione ha deliberato invece, alla luce dell’attuale congiuntura, di sospendere per l’esercizio 2013 il lancio di un nuovo piano di Long Term Incentive destinato al management aziendale.
 
   
   
SOCIAL CASE HISTORY FORUM IV^EDIZIONE. L´EVENTO DEDICATO ALLE SOCIAL BEST CASE ITALIANE TORNA IL 30 MAGGIO 2013 AL CENTRO CONGRESSI PALAZZO STELLINE DI MILANO. SOLO CASE HISTORY. NIENTE #FUFFA.  
 
 Milano, 11 marzo 2013 - Rinnova l´hashtag in #schf13 ma non la formula l´evento che, senza fuffa e cerimonie, ha portato a conoscenza di un pubblico competente i piu´ intimi dettagli dei progetti di social business e social media marketing delle aziende italiane. Il format, che non prevede panel e tavole rotonde, chiede ad aziende, agenzie e startup partecipanti di raccontare brief ed obiettivi, strategie e soluzioni, risultati ottenuti e lezioni apprese dei loro progetti applicati ai social media in speech individuali e mirati. Social Case History Forum torna quindi, forte delle 3 edizioni realizzate nel 2012, con un bagaglio di 70 case history condivise da 91 fra aziende italiane e la partecipazione di oltre 1000 persone tra responsabili marketing e comunicazione, esperti di social media ed influencer della rete. L´ingresso al pubblico al Centro Congressi Palazzo Stelline di Milano è gratuito. Le iscrizioni per aziende, agenzie e startup sono aperte ( http://bit.Ly/prenotaschf ). Hashtag ufficiale dell´evento #schf13. Sito: http://www.Socialcasehistoryforum.com
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DONNE E SCIENZA DI TORINO, DALLA MEMORIA ALLA STORIA UNA RICERCA SULLE DONNE-SCIENZIATE A TORINO  
 
Torino, 11 marzo 2013 - 35 anni, sposata con figli, “scienziata” per passione e per scelta. E’ questo il profilo che emerge dall´indagine sulle donne torinesi che lavorano in ambito scientifico nella ricerca o all’Università a Torino, secondo un articolato questionario, proposto ed elaborato da Donne e scienza, un gruppo di donne che ha iniziato un percorso collettivo a partire dal 1978 a Torino, per confrontarsi su una serie di questioni legate alla propria attività professionale in ambito scientifico. I risultati del questionario sono stati presentati ieri a Palazzo Cisterna, nell’ambito di un incontro sul tema “Donne e scienza: dalla memoria alla storia”, una ricerca condotta dalla storica Elena Petricola e promossa dall’Archivio delle donne in Piemonte, con il contributo della Provincia di Torino, della Regione Piemonte e del lascito di Margherita Plassa. La storia del gruppo Donne e scienza affonda le radici nella dimensione cittadina ma rispecchia situazioni analoghe diffuse sul territorio nazionale e per alcuni aspetti ha a che fare con la storia sociale transnazionale delle donne nel mondo occidentale. Il questionario infatti non è che una parte del lavoro illustrato da Elena Petricola, che ripercorre la storia del gruppo e delle “scienziate” torinesi, a partire dagli anni del dopoguerra. In questo contesto si è inserito l’intervento di Piera Levi Montalcini, nipote del premio Nobel Rita scomparsa lo dicembre. All’incontro, dopo i saluti di Mariagiuseppina Puglisi, assessore alle politiche attive di cittadinanza, diritti sociali e parità della Provincia di Torino, sono intervenute anche Elisabetta Donini per l’Archivio delle donne in Piemonte, Paola Govoni, storica dell’Università di Bologna, Bice Fubini di Donne e scienza Torino.  
   
   
UE: AFFRONTARE L´ABBANDONO SCOLASTICO  
 
 Bruxelles, 11 Marzo 2013 – L’intervento del 7 marzo di László Andor Commissario europeo responsabile per l´Occupazione, gli affari sociali e l´inclusione La lotta contro l´abbandono scolastico Al Parlamento europeo nel corso della Conferenza "Integrazione dei giovani esclusi dalla dispersione scolastica e la disoccupazione" : “ Signore e signori, Vorrei iniziare il mio intervento di oggi con una storia che è stato segnalato per me un po ´di tempo fa a Bruxelles. Queste sono le parole di una bambina di 7 anni che è nato in Pakistan, ed è uno studente in una scuola elementare vicino a Rond-point Schuman. Un giorno, disse a un volontario, aiutarla a fare i compiti: "Mi piacerebbe tanto avere i voti scolastici più alti, ma devo fare i compiti in cucina: questo è anche il luogo dove dormire e dove il mio madre è la cottura - perché l´unica altra stanza che abbiamo è dove i miei genitori dormono e guardare la Tv ". Probabilmente qualche parola passerà immediatamente alla vostra mente: un alloggio decente, i migranti, la segregazione scolastica. Colgo l´occasione per ricordare alcune cifre: Il 26% della popolazione migrante in Europa sono all´inizio del neo diplomati (contro il 13% dei non-migranti popolazione). L´abbandono scolastico ha anche una forte dimensione di genere, in quanto gli uomini sono più colpiti rispetto alle donne. E i bambini troppo pochi da un contesto classe operaia è in grado di superare gli esami della scuola secondaria, in quanto molti sistemi scolastici tendono a rafforzare le disuguaglianze, invece di ridurre le disuguaglianze sociali. Nel quadro della strategia Europa 2020 abbiamo convenuto che non più del 10% dei nostri giovani dovrebbero essere autorizzati a lasciare la scuola secondaria senza un diploma adeguato. Perché il pericolo che abbiamo di fronte è la seguente - e mettiamola assente: ogni bambino che non diventa un contribuente futuro potenzialmente essere supportata dal nostro stato sociale. Pochissimi studi hanno calcolato i costi della vita precoce della scuola, e questi dati devono essere trattati con cautela. Uno studio per la Finlandia, per esempio, ha stimato che il costo economico a 1 milione di euro a persona nel corso del suo / sua vita adulta. E al di là dei costi economici, tutti sanno ci sono costi sociali e anche: impatto sulla coesione sociale o la criminalità. Gli Stati membri stanno facendo lenti progressi verso il raggiungimento degli 2020 Europa l´abbandono scolastico. Se le attuali tendenze, l´obiettivo del 10% non sarà raggiunto. Non possiamo permetterci questo. Ma cosa possiamo fare? Vi è un ampio consenso tra gli esperti e politici che l´accesso all´istruzione della prima infanzia è uno strumento politico efficace per ridurre l´abbandono scolastico. Qui vorrei fare un complimento al mio collega, il Commissario Vassiliou, che, già nel 2011, ha presentato una comunicazione speciale su questo argomento. Sono felice di ammettere che ho seguito il suo esempio quando abbiamo sviluppato il pacchetto sociale investimenti e in particolare la raccomandazione sul tema "Investire nei bambini". Questa raccomandazione esprime a favore di una messa a fuoco molto più forte investimento sociale sulla qualità della prima infanzia e di cura. Questo è a nostro avviso una condizione sine qua non per la creazione di un´economia della conoscenza sostenibile, efficiente e competitiva e per la realizzazione di una società che garantisce l´equità tra le generazioni. L´adeguatezza delle nostre pensioni future dipende l´investimento di capitale umano di quelli che sono oggi i nostri figli. Senza i necessari investimenti nella loro educazione e istruzione, molti bambini, da adulti, non in grado di vivere fino al loro pieno potenziale - che può mettere in pericolo la prosperità delle prossime generazioni. È per questo che, sotto la nostra strategia Europa 2020, la nostra istruzione e la formazione obiettivo è quello di aumentare la quota di bambini che partecipano al pre-primaria ad almeno il 95% dei bambini nel 2020. Ho anche grande favore che i politici hanno reagito molto veloce su nostra iniziativa per una garanzia per i giovani: alla fine del mese di febbraio, gli Stati membri hanno concordato una raccomandazione del Consiglio di istituire regimi di garanzia per i giovani. Questi sistemi dovrebbero garantire che tutti i giovani fino a 25 anni di età ricevono un´offerta di qualità di un lavoro, ha continuato l´istruzione, un apprendistato o un tirocinio entro quattro mesi dalla cessazione del lavoro o di abbandonare l´istruzione formale. La raccomandazione prevede tre raccomandazioni su un intervento precoce e l´attivazione. Gli Stati membri si sono impegnati a sviluppare efficaci strategie di sensibilizzazione verso i giovani, per un orientamento personalizzato e singoli regimi di sostegno, di stabilire punti di contatto, per evitare l´abbandono di una misura, e per garantire la progressione verso il livello di istruzione o di lavoro. La raccomandazione pone particolare attenzione alla dispersione scolastica e dei giovani scarsamente qualificati: Dovrebbero essere offerti percorsi particolari di rientrare formazione o della seconda opportunità programmi di educazione. Si può giustamente chiedere se gli Stati membri con gravi ristrettezze di bilancio sarà in grado di attuare tale garanzia per i giovani. Nel contesto vorrei ricordare che ai costi dei programmi di finanziamento della Gioventù di garanzia sono molto inferiori rispetto inazione. Lo sai che i costi economici di avere 14 milioni di persone giovani (15-29) né in materia di occupazione, né in materia di istruzione o di formazione sono stimati per essere l´equivalente di 1,21% del Pil dell´Ue, vale a dire una perdita annua di € 153.000.000.000 per gli Stati membri? Signore e Signori, La garanzia per i giovani è un investimento. Investire nelle occupabilità dei giovani è fondamentale al fine di preservare il nostro potenziale di crescita. La garanzia per i giovani genererà ritorni positivi in ​​termini di miglioramento della situazione economica degli Stati membri nel lungo periodo. Ovviamente, i finanziamenti europei saranno messi a disposizione per integrare le risorse nazionali. Il Consiglio europeo di febbraio ha deciso di sostenere l´attuazione di una garanzia per i giovani con un finanziamento stanziato 6 miliardi di euro in una iniziativa dedicata occupazione giovanile nell´ambito del prossimo quadro finanziario pluriennale. In aggiunta a questo, ci sarà una priorità investimento mirata nel futuro Fse. Questa conferenza è di grande attualità: abbiamo bisogno di controllare da vicino ciò che funziona meglio e cosa no, e imparare dalle reciproche esperienze tra i paesi europei. Ringrazio il P & V Foundation per il loro impegno a questa zona, e mi congratulo con i vincitori del premio per la ricerca sull´integrazione dei giovani esclusi da dispersione scolastica e la disoccupazione. Grazie per la vostra attenzione.”  
   
   
ELEZIONI DEGLI STUDENTI, BICOCCA AL VOTO L’11 E 12 MARZO SI RINNOVANO I RAPPRESENTANTI DEGLI STUDENTI IN TUTTI GLI ORGANI ACCADEMICI PER IL TRIENNIO 2013-2015. PIÙ DI 33 MILA GLI AVENTI DIRITTO AL VOTO. 12 LE LISTE IN COMPETIZIONE PER OLTRE 200 STUDENTI CANDIDATI.  
 
Milano, 11 marzo 2013 – Si svolgeranno nei giorni 11 e 12 marzo le elezioni dei rappresentanti degli studenti nei diversi organi dell’Università di Milano-bicocca per il mandato 2013-2015. I votanti sono 33.520 e comprendono tutti gli studenti iscritti, in corso e fuori corso, ai corsi di laurea (di primo, secondo livello e a ciclo unico) e ai corsi di dottorato di ricerca nell’anno accademico 2012/2013. Le elezioni riguardano il rinnovo dei rappresentati in numerosi organi, dal Consiglio di Amministrazione (3 posti) al Senato Accademico (2 posti), dal Consiglio degli Studenti (19 posti) ai Consigli di Coordinamento Didattico dei corsi di laurea, dai Consigli di Scuola (13 posti complessivi in 4 Scuole) al Consorzio per il Diritto allo Studio al Nucleo di Valutazione (1 posto) e al Comitato per lo sport universitario (2 posti). Le liste ammesse all’elezione sono 12: Obiettivo Studenti, Medicina Studenti, Listedisinistra, Azione Universitaria – Centrodestra in Ateneo, Monza Futuro, Libero Sapere, Mup Bicocca, Human Resources Law House, Blocco Studentesco, Panda Rosso, Servizio Sociale, Massa Efficace. Tra le liste “matricola” il Movimento Universitario Padano (Mup Bicocca) che si presenta in Bicocca per la prima volta. Sono oltre 200 gli studenti candidati complessivamente. Per lo svolgimento delle elezioni saranno attivi 13 seggi ripartiti tra i poli di Milano, Monza, Lecco, Sondrio e Bergamo. Gli elettori potranno votare lunedì 11 marzo dalle ore 9.30 alle ore 16.30 e martedì 12 marzo dalle ore 9.00 alle 14.  
   
   
FERRARA: ANCHE QUEST´ANNO L´UNIVERSITÀ DI FERRARA PROPONE IL MASTER ON-LINE DI I LIVELLO IN TUTELA, DIRITTI E PROTEZIONE DEI MINORI.  
 
Ferrara, 11 marzo 2013 - Il corso tratta tematiche che sono strettamente collegate alla specificità della fase evolutiva del minore, con particolare attenzione alle situazioni di disfunzione familiare (conflitto, maltrattamento fisico e psicologico) e/o di compromissione nella socializzazione con i pari (vittimizzazione, stigmatizzazione, pregiudizi etnici e di genere). Il master, ormai giunto alla sua Vii edizione, è caratterizzato da una modalità didattica a distanza integrata da seminari di approfondimento in aula, facoltativi sebbene fortemente consigliati, il cui calendario verrà comunicato all´inizio del corso. Le lezioni sono on-line per permettere la compatibilità con l´attività lavorativa, pertanto è dedicato non solo agli studenti a tempo pieno che intendono inserirsi sul mercato del lavoro e perfezionare le loro competenze, ma si rivolge a tutti i lavoratori interessati ad accrescere la propria professionalità, anche se residenti in altre regioni o all´estero, proprio perché - rispetto a un corso in presenza - permette una maggiore flessibilità nella gestione dei tempi. -> Accedi alla piattaforma didattica del master per svolgere gratuitamente il mini-corso dimostrativo! http://unife.Cfiformazione.it/  Programma degli insegnamenti (su 3 indirizzi a scelta): Diritti evolutivi dei minori in una prospettiva relazionale - Le famiglie: composizione,ruoli e funzioni - Diritto minorile - Interventi di sostegno terapeutico al minore e alla famiglia maltrattante - Teatro sociale come strumento educativo - Tutela e protezione delle soggettività di gener - La consulenza tecnica alla magistratura (Ctu) - L´intervento di polizia nei casi di maltrattamento e abuso - Responsabilità e tutela del Giudice Onorario Minorile - Normativa internazionale sulla tutela dei minori - La tutela dei diritti delle nuove famiglie - L´intervento educativo con le famiglie per prevenire l´allontanamento dei figli - Le seconde generazioni: rappresentazioni e pratiche di vita quotidiane di gruppi di minori di origine straniera - Gli interventi educativi di sostegno al recupero della genitorialità - L´ascolto del minore - La tutela del minore nel conflitto familiare: aspetti psicodinamici - La valutazione dei contesti familiari disfunzionali - La valutazione delle interazioni precoci Genitori/figli. Sono presenti tutor dedicati che seguono i corsisti e danno assistenza durante tutto il percorso di studio. Il corso, accreditato all´Ordine degli Assistenti Sociali e all´Ordine degli Avvocati nelle precedenti edizioni, è in attesa di conferma anche per la presente edizione. Scadenza Iscrizioni: 25 Marzo 2013 Durata: 1625 ore, pari a 65 Cfu (Crediti Formativi Universitari) Costo: 1850 euro, rateizzabili: I rata 1250 euro - Ii rata 600 euro (o prestito fiduciario Er.go) Per iscriverti clicca qui https://studiare.Unife.it/home.do    
   
   
LASTRA A SIGNA: PRESENTATO IL "PROGETTO SCUOLA PARTECIPATA" ESPRIME LA VOLONTÀ DEI GENITORI DI CONTRIBUIRE, INSIEME AD AMMINISTRAZIONE COMUNALE E DIREZIONE DIDATTICA, AL MIGLIORAMENTO DEL PERCORSO FORMATIVO DEI RAGAZZI  
 
Lastra a Signa, 11 marzo 2013 - Il Sindaco Carlo Nannetti, l’Assessore a manutenzione del Patrimonio pubblico Pietro Milanesi, il Dirigente scolastico Prof. Luciano Cianti e la vice Pres. Del Comitato Genitori Dr.ssa Sara Bindi Fortoni hanno presentato il “Progetto Scuola Partecipata” che esprime la volontà dei genitori di contribuire, insieme ad Amministrazione comunale e Direzione didattica, al miglioramento del percorso formativo dei ragazzi. Carlo Nannetti ha evidenziato come il progetto, nel proseguire <la collaborazione, iniziata oltre un anno e mezzo fa, tra Comune, Direzione didattica e Comitato Genitori, si inserisca nel più ampio processo partecipativo cittadino, che non si limita al solo ambito scolastico e rappresenti una modalità nuova di affrontare e risolvere i piccoli problemi, all’interno dei plessi scolastici, attraverso la partecipazione e dei genitori>. Partecipazione che <non sostituirà certamente gli interventi che l’Amministrazione comunale attua da sempre, riservando anzi alla Scuola - a fronte di forti tagli cui il Comune è stato costretto dalla crisi in altri ambiti del Bilancio comunale - un impegno al livello delle passate stagioni>. A questo proposito, l’Assessore Milanesi ha ricordato gli stanziamenti comunali (poco meno di 120.000 euro tra il 2011 e il 2012) per la manutenzione delle strutture scolastiche. Milanesi ha anche sottolineato come il <percorso che ha condotto al progetto attuale sia iniziato con il compianto Sebastiano Ferraro, allora Presidente del Comitato Genitori: voglio ricordarne l’impegno, la competenza, la passione volta a migliorare gli spazi scolastici> ha detto Milanesi, rimarcando il lato qualificante del progetto, che esprime <una partecipazione tesa al miglioramento degli ambienti di studio>. Il Prof. Cianti e la Dr.ssa Bindi Fortoni hanno posto l’accento sulla disponibilità dei genitori <a prestare le proprie capacità e competenze all’interno della scuola, nell’ottica della compartecipazione e dell’integrazione tra Scuola e territorio, già evidenziata con l’intervento dei ragazzi delle Scuole sul tema dell’arredo urbano e che ora si travaserà nell’ambiente scolastico>. Operativamente, i genitori che vorranno offrire le proprie competenze in momenti di lavoro collettivo all’interno dei plessi scolastici, saranno supportati dal Comitato Genitori attraverso un gruppo multifunzionale e un modello standardizzato di intervento; riceveranno anche una copertura assicurativa, indispensabile per accedere ai plessi stessi. <L’idea è quella> hanno affermato Cianti e Bindi Fortoni <di mettere in circolo le conoscenze dei vari genitori, “fare rete”, in un processo comune con gli insegnanti, che permetta di amalgamare, ad esempio, interventi di imbiancatura, con i laboratori dei bambini su colore e pittura>. Il tutto, specifica il progetto, <può rappresentare un’occasione per sviluppare un senso di cittadinanza più ricco, senza con ciò sottrarre compiti e responsabilità afferenti all’Amministrazione comunale e alla Direzione didattica e anche senza derogare ai vincoli normativi, concordando le proposte di intervento con la Direzione didattica e con il Comune, che le valuterà tramite i propri uffici>. L’amministrazione comunale, che contribuirà con le proprie competenze tecniche e materiali, stanzierà inoltre una cifra annuale specifica per il “Progetto Scuola Partecipata”, che è stato quindi sottoscritto da Sindaco, Dirigente scolastico e vice-presidente del Comitato Genitori. Www.squolastra.org    
   
   
INCONTRO DI BENVENUTO PER 97 NUOVI STUDENTI CINESI ALL’UNIVERSITÀ DI PAVIA 11 MARZO 2011 – SALONI DEL RETTORATO – ORE 17,30  
 
Pavia, 11 marzo 2013 - Si tiene oggi alle ore 17,30 la cerimonia di benvenuto ai 97 nuovi studenti cinesi iscritti al Programma Marco Polo dell´Università di Pavia, alla presenza del Magnifico Rettore e dei Prorettori alla Didattica ed Offerta Formativa e alle Relazioni Internazionali. La cerimonia avrà luogo presso i locali del Rettorato e segnerà anche l´apertura ufficiale del Programma, giunto quest´anno alla sua settima edizione; studenti provenienti da diverse regioni della Cina potranno così immergersi nel corso intensivo di lingua e culturaitaliana della durata di sei mesi organizzato presso l´Ateneo pavese. Nato nel 2006 da un´iniziativa della Crui (Conferenza dei Rettori delle Università Italiane) su sollecitazione della Presidenza della Repubblica, il Programma Marco Polo è stato progettato come iniziativa volta ad aumentare il numero di studenti cinesi iscritti negli atenei italiani. Il primo passo per la sua realizzazione risale alla firma del Protocollo di Intesa Sei Azioni per l´Università, la Ricerca e l´Innovazione sottoscritto da Crui e Confindustria, riguardante il consolidamento deirapporti di collaborazione tecnica e scientifica tra Italia ed Asia. Da allora alcuni tra i più prestigiosi Atenei italiani si sono mobilitati per organizzare un Programma Marco Polo presso le loro sedi; dal 2007 anche l´Università diPavia aderisce annualmente all´iniziativa, offrendo agli studenti cinesi uncorso di lingua e cultura italiana full immersion di alto livello. Dopo aver sottoscritto un learning agreement ed aver segnalato presso quale università convenzionata vogliano iscriversi, gli studenti cinesi frequentano lezioni di grammatica, fonetica, conversazione e cultura interamente in lingua, oltre ad un corso specifico rivolto alla preparazione degli esami finali. Al termine del Programma gli studenti sostengono due prove d´esame: la certificazione Cils (Certificazione di Italiano come Lingua Straniera) di livello B1, rilasciata dall´Università per Stranieri di Siena ed un esame interno Marco Polo Pavia, obbligatorio per coloro che decidono di fermarsi in Ateneo per i loro studi futuri. L´edizione 2013 del Programma segnerà il nuovo primato di studenti iscritti, raddoppiando le 52 domande accolte nel nel 2012. Molti degli studenti che hanno partecipato alle edizioni passate hanno deciso di fermarsi a Pavia dopo il corso intensivo ed hanno già concluso con successo i loro studi, oppure li stanno per concludere. È questo il caso di Xu Danyi, arrivata a Pavia nel 2007 ed ora in procinto di conseguire la Laurea Magistrale in Psicologia, o del suo collega Zhai Dongdong, iscritto al Marco Polo 2008, laureato in Economia ed ora impiegato presso un´aziendamilanese. Oppure Song Daren e Wang Xian, anch´essi studenti dell´edizione 2007 laureati rispettivamente in Comunicazione Interculturale Multimediale ed Economia, ora in procinto di conseguire la Laurea Magistrale. Questi sono solo alcuni esempi di studenti brillanti e motivati che sono passati dalle aule dell´Università, e che rappresentano sicuramente una risorsa per il nostro Paese. Il Programmamarco Polo si inserisce di diritto nel novero delle numerose iniziative dell´Ateneo pavese volte a potenziare l´internazionalizzazione, la vera sfida per le università che vorranno rimanere al passo coi tempi.  
   
   
CITTÀ DELLA SCIENZA: CALDORO, ASSUNZIONE RESPONSABILITÀ REGIONE CAMPANI APER RINASCITA SUBITO E MEGLIO DI PRIMA. PER DIMOSTRARE CREDIBILITÀ ISTITUZIONI  
 
Napoli, 11 marzo 2013 - "La Regione si è assunta la responsabilità di formalizzare la riprogrammazione del Piano di azione e coesione per garantire le risorse per Città della scienza. In intesa e in stretto coordinamento con il ministro Barca e con i ministri Passera e Profumo." Così il presidente della Regione Campania Stefano Caldoro. "Atti concreti per far rinascere Città della Scienza subito e meglio di prima. Va fatto per la Campania, per dimostrare la forza e la credibilità delle Istituzioni. Insieme Istituzioni, in primis Comune capoluogo, e parti sociali", conclude il presidente Caldoro.  
   
   
PAVIA: IMMATRICOLAZIONI AI CORSI DI INGEGNERIA 2013-14 IL 21 MARZO IL TEST ANTICIPATO ON LINE (TOLC) ISCRIZIONI A PARTIRE DAL 6 MARZO.  
 
 Pavia, 11 marzo 2012 - Per l’immatricolazione ai corsi di laurea in ingegneria 2013-14, il primo test anticipato secondo la nuova procedura “on line” (Tolc) si terrà il 21 marzo alle 14,30 presso la sede della Facoltà di Ingegneria (via Ferrata, 1 - Pavia); E’ necessario iscriversi “on line” direttamente presso il Cisia a partire dalle ore 12 del 6 marzo ( http://www.Cisiaonline.it/it/tolc/66/sedi-aderenti-tolc-2013.html ); L’iscrizione ha un costo di € 25, pagabili con carta di credito o bonifico bancario. La Facoltà di Ingegneria anticipa che sarà offerta l’opportunità di un altro test anticipato nel mese di maggio e nel mese di giugno, nell’ambito dello “stage” per gli studenti del Iv anno delle superiori. Informazioni più dettagliate relativamente alle prove e ai requisiti richiesti per l’immatricolazione ai Corsi di Studio della Facoltà di Ingegneria possono sono reperibili alla pagina web della Facoltà: http://ingegneria.Unipv.it/immatricolarsicdl/  
   
   
MINACCIATI GLI AMBIENTI NATURALI IN EUROPA  
 
Bruxelles, 11 marzo 2013 - Il cambiamento climatico, l´agricoltura intensiva e l´espansione urbana stanno esercitando sempre più pressione sulle aree verdi e sulla diversità biologica dell´Europa. L´ambiente naturale riesce a sopportare solo una certa pressione prima di iniziare a degradarsi e molte specie sono già in pericolo di estenzione a causa della perdita del loro habitat. I parchi naturali giocano un ruolo fondamentale per proteggere la biodiversità dell´Europa, che a sua volta fornisce benefici economici, ambientali, culturali e per la salute. Il cambiamento climatico e le attività industriali stanno mettendo a dura prova gli habitat europei, e questo significa che anche le aree specialmente protette devono affrontare crescenti pressioni ambientali. Queste zone hanno urgente bisogno di monitorare i cambiamenti, adattare le strategie di gestione e valutare risposte flessibili agli sviluppi futuri. Nell´ambito della rete Natura 2000 sono state create delle zone principali e delle zone naturali controllate nei parchi nazionali o Siti di importanza comunitaria (Sci) per arrestare la perdita di biodiversità fornendo e custodendo l´habitat per un assortimento essenziale di specie. Nei prossimi decenni il cambiamento climatico diventerà un ulteriore importante fattore che influisce sugli habitat e sulla loro qualità. Le agenzie di protezione della natura avranno quindi bisogno di nuovi strumenti allo scopo di monitorare i cambiamenti e offrire nuove risposte flessibili ai continui sviluppi. Il progetto Habit Change, guidato dall´Istituto Leibniz per lo sviluppo urbano e regionale ecologico (Ioer) a Dresda, in Germania, si concentrerà sulle misure adattative di gestione per gli habitat in aree protette dell´Europa centrale e orientale che possono essere colpite dal cambiamento climatico. I principali obiettivi del progetto sono la valutazione, il potenziamento e l´adattamento delle esistenti strategie di gestione e protezione nelle aree protette in modo che queste siano in grado di rispondere in modo proattivo ai probabili effetti del cambiamento climatico che minacciano l´integrità e la diversità dell´habitat. I siti protetti coperti dal progetto sono gestiti come parchi nazionali, riserve della biosfera o parchi naturali con particolare attenzione a zone umide, foreste, praterie o aree alpine. I tipi di habitat di queste riserve e la loro composizione sembrano essere molto vulnerabili al cambiamento climatico, e presentano perciò un´opportunità perfetta per il progetto. Habitat Change monitorerà gli effetti del cambiamento climatico e dell´utilizzo della terra mediante sistemi di osservazione della Terra dallo spazio (Eos). Esso sarà quindi in grado di creare modelli degli effetti del cambiamento climatico e di fornire un´analisi degli scenari e una valutazione dei potenziali rischi. Partendo da questi, il progetto fornirà linee guida e strumenti come i Piani di gestione adattati (Capm). Nell´ultima fase del progetto, Habitat Change fornirà informazioni, linee guida e strumenti per conservare e rafforzare la diversità biologica a livello di specie e habitat. Esso fornirà raccomandazioni e linee guida per la gestione dei parchi naturali e svilupperà anche uno strumento di supporto alle decisioni basato sul web. Né gli habitat né gli effetti del clima rispettano i confini nazionali. La necessità di condurre ricerche comparative internazionali nel campo della conservazione della natura è stata più volte sottolineata da molti soggetti che si occupano di questi argomenti, come scienziati, governi statali, autorità delle aree protette e Ong. Soltanto una strategia che mostri una comprensione transnazionale può riuscire a fronteggiare le sfide che il clima presenta all´integrità dell´habitat. La cooperazione transnazionale permetterà il trasferimento di conoscenze e il reciproco scambio di esperienze riguardanti tipi specifici di minacce per gli habitat. Questo è il motivo per cui la cooperazione internazionale in tutti gli aspetti della gestione delle aree protette è fondamentale per incoraggiare, migliorare e proteggere il patrimonio naturale condiviso dell´Europa. Per maggiori informazioni, visitare: Progetto Habit-change http://www.Habit-change.eu/    
   
   
PROTEZIONE CIVILE: VIA LIBERA AL PROGRAMMA "PUGLIA RESILIENTE"  
 
Bari, 11 marzo 2013 - “Abbiamo deciso di dare vita ad un gruppo di lavoro coordinato dal Servizio Protezione Civile regionale e composto da rappresentati dei Servizi Assetto del Territorio, Urbanistica ed Ecologia, al quale demandare il compito di formulare una proposta efficace e sostenibile per promuovere presso i Comuni pugliesi l’adesione alla campagna Onu “Making Cities Resilient – My city is getting ready” per favorire l’applicazione a livello locale del generale principio di urbanizzazione sostenibile, quale modalità per ridurre l’effetto degli eventi disastrosi, attraverso il tema della resilienza territoriale”. Lo ha comunicato l’assessore regionale alle Opere pubbliche e Protezione civile Fabiano Amati, relatore del provvedimento approvato in Giunta oggi. “La campagna – ha detto – consiste in un appello a tutti i sindaci, invitati a svolgere un ruolo di leadership, affinché un numero sempre maggiore di città divenga resiliente ai disastri, ma intende coinvolgere direttamente anche i cittadini, i gruppi di comunità locali, i pianificatori, il mondo accademico e i privati. Attualmente, su circa 1.100 città aderenti, di 80 diversi Paesi del mondo, ancora nessun Comune della Puglia ha aderito al programma, nonostante il tema della resilienza dei territori, che consiste nella capacità dei territori stessi di ripristinare in tempi brevi le condizioni di vita ordinaria a seguito di eventi calamitosi, costituisca una delle principali linee di sviluppo delle azioni di Protezione civile e più in generale di tutela del territorio. Per questo, in occasione di un precedente incontro tecnico sull’argomento, abbiamo deciso di assumere un’iniziativa regionale, anche di tipo informativo-seminariale, finalizzata a promuovere presso i comuni pugliesi la conoscenza dei temi della resilienza dei territori, anche attraverso l’adesione alla campagna “Making Cities Resilient – My city is getting ready”.  
   
   
PUGLIA: VIA LIBERA AL COORDINAMENTO DEI SERVIZI METEO REGIONALI  
 
Bari, 11 marzo 2013 - Costituiremo un tavolo tecnico composto da delegati dei servizi regionali di Protezione civile e Agricoltura, che avranno il compito di definire le modalità di piena ed efficace condivisione delle reti di monitoraggio meteorologico di entrambi i servizi, al fine di ottenere un quadro informativo completo ed efficiente”. Lo rende noto l’assessore alle Opere pubbliche e Protezione civile Fabiano Amati, con riferimento alla delibera approvata poco fa dalla Giunta regionale. “La Protezione Civile della Regione Puglia – spiega l’assessore – dispone infatti di una rete di monitoraggio in telemisura idro-meteo-pluviometrico per le attività di monitoraggio, previsione e prevenzione del rischio e per le finalità di contrasto al rischio idraulico ed idrogeologico. Inoltre, Il Servizio Agricoltura della Regione Puglia si occupa della gestione del Piano agrometeorologico regionale, che si avvale di una sofisticata rete agrometeorologica di telemisura e di misura di altri parametri di interesse meteorologico, ai fini dell’erogazione di servizi di assistenza al mondo agricolo. Abbiamo dunque ritenuto utile avviare un’attività sinergica di costante scambio di dati e informazioni derivanti dalle due reti di monitoraggio, allo scopo di rendere più efficienti i servizi meteo attualmente disponibili, utilizzati sia nell’ambito del complessivo sistema di allerta di Protezione civile, sia per i servizi di assistenza al mondo agricolo, di realizzare nuovi ambiti applicativi di supporto alla cittadinanza ed alla pianificazione territoriale regionale e di avviare nuove strategie di governo per la definizione di specifiche azioni finalizzate ad esigenze di protezione ambientale, di uso efficiente delle risorse, di mitigazione dei cambiamenti climatici e di adattamento ai medesimi, di resilienza alle catastrofi, di prevenzione e gestione dei rischi”.  
   
   
LA GIUNTA DELLE MARCHE STANZIA 150MILA EURO PER GLI INTERVENTI NELLE AREE AD ELEVATO RISCHIO DI CRISI AMBIENTALE.  
 
 Antonia, 11 marzo 2013 - Continua l’attenta azione di monitoraggio ed intervento della Regione Marche sulle Aree ad elevato rischio di crisi ambientale (Aerca) di Ancona, Falconara e bassa valle dell’Esino. La giunta regionale, in attuazione del Piano di risanamento attivo dal 2005, per il 2013 ha stanziato 150mila euro destinati ai progetti degli enti locali che ricadono nelle porzioni di territorio coinvolte. All’interno dell’area in questione, coesistono infatti problematiche non solo ambientali, complesse e diversificate e tali da rappresentare una delle maggiori criticità del territorio regionale. In particolare sarà opportuno privilegiare interventi sovracomunali finalizzati alla difesa del suolo e alla valorizzazione dell’ambito fluviale. Verranno ritenuti prioritari inoltre, i progetti con la garanzia di una accelerata cantierabilità, anche al fine di produrre immediati effetti positivi in termini occupazionali, e gli interventi previsti nei programmi già approvati dagli enti locali interessati. In ogni caso, alla luce dei risultati raggiunti negli ultimi sette anni, il metodo della concertazione istituzionale risulterà come sempre il migliore per l’ottimizzazione delle risorse e per il più efficace perseguimento degli obiettivi da raggiungere.  
   
   
AMBIENTE, LIGURIA: UNA NUOVA GOVERNANCE PER MIGLIORARE ECOSISTEMA FIRMATA L´INTESA PER IL CONTRATTO DI FIUME DEL BACINO DEL TORRENTE SCRIVIA TRA PIEMONTE E LIGURIA  
 
Genova, 11 Marzo 2013 - Riduzione dell´inquinamento delle acque, mantenimento della biodiversità, uso sostenibile delle risorse idriche, miglioramento della fruizione turistico-ambientale e riqualificazione del sistema ambientale e paesistico. Sono questi i principali obiettivi che si sono posti Regione Liguria, Regione Piemonte, Provincia di Genova e Provincia di Alessandria insieme a 62 Comuni e i parchi fluviali del Po e dell´Orba, attraverso la firma del "contratto di fiume" siglata giovedì 7 marzo mattina a Ronco Scrivia alla presenza, tra gli altri, dell´assessore regionale all´ambiente, Renata Briano. Un documento che definisce le azioni che dovranno essere messe in campo per arrivare a una reale tutela del fiume e del territorio circostante, coinvolgendo anche tutti i soggetti del territorio. A cominciare dall´attivazione della Vas, la valutazione di impatto ambientale strategica, che sarà parte integrante del processo di costruzione del piano, supportata da una cabina di regia che prevede la partecipazione di un rappresentante della Regione Liguria, del Piemonte, della Provincia di Genova e di Alessandria, dell´Ente parco fluviale del Po e dell´Orba e dell´Autorità di bacino del fiume Po. "In pratica – ha spiegato l´assessore Briano – vogliamo adottare un sistema di regole in cui i criteri di utilità pubblica, rendimento economico, valore sociale e sostenibilità ambientale intervengono in modo prioritario per la riqualificazione del bacino fluviale, superando eventuali conflitti". Con lo strumento del contratto di fiume le amministrazioni firmatarie decidono di mettersi d´accordo per affrontare, in modo comune, la tutela e la riqualificazione del territorio partendo dall’elemento acqua e fiume.  
   
   
OMBRINA MARE. MISE E AMBIENTE: IL PROGETTO SARA’ APPROFONDITO INCONTRO COL PRESIDENTE CHIODI, SI TERRA’ CONTO DELLE ISTANZE LOCALI  
 
Roma, 11 marzo 2013 - Incontro, il 7 marzo, al Ministero dello Sviluppo Economico, sulla questione di Ombrina Mare 2, la piattaforma estrattive al largo delle coste abruzzesi. Alla riunione hanno preso parte il Sottosegretario al Mise Claudio De Vincenti, il Presidente della Regione Abruzzo Gianni Chiodi, il Vicesindaco di San Vito Chietino Lorenzo Staniscia, l’Assessore comunale al Turismo Luigi Comini ed alti dirigenti del Ministero dell’Ambiente e del Mise. Nel corso dell’incontro, il Presidente Chiodi- anche alla luce della presa di posizione del Consiglio Regionale- ha comunicato formalmente che la Regione Abruzzo esprime parere negativo sulla procedura di Via (valutazione impatto ambientale) relativa all’impianto ed ha esplicitato- insieme agli esponenti degli Enti Locali interessati- le problematiche che la piattaforma solleva nella zona. Il Sottosegretario De Vincenti- in contatto con il Ministro dell’Ambiente Corrado Clini- ha registrato le istanze rappresentate ed ha assicurato che il Governo le considererà con grande attenzione. Mise e Dicastero dell’Ambiente hanno quindi deciso di procedere ad un approfondimento del progetto e del suo impatto sul territorio e sull’economia dell’area chietina.  
   
   
OMBRINA: CHIODI, STRATEGIE NAZIONALI NON COLLIMANO CON NOSTRE GOVERNO TENGA CONTO DELLE PECULIARITA´ DEL TERRITORIO  
 
Roma, 11 marzo 2013 - Nel corso dell´incontro del 7 marzo al Mise, il Presidente Chiodi ha ribadito formalmente che la Regione Abruzzo ha espresso parere negativo sulla procedura di Via (valutazione impatto ambientale) relativa all´impianto ed ha esplicitato - insieme agli esponenti degli Enti Locali interessati- le problematiche che la piattaforma solleva nella zona. Soprattutto è stato evidenziato come le strategie nazionali non collimano con il processo di sviluppo locale e i potenziali vantaggi ipotizzati dal Governo non tengono conto delle specificità e delle peculiarità del territorio, un´area vocata al turismo, al verde e all´agricoltura. "Abbiamo ottenuto un grosso risultato - ha commentato il Presidente -Si avvia, così, una prima fase che vede una disponibilità notevole del ministero dello Sviluppo economico. C’ è una apertura a valutare quelli che sono gli aspetti negativi che abbiamo evidenziato e questo è un dato importante. Una strategia condivisa anche dal ministro Clini che abbiamo contattato a Bruxelles durante la riunione per cui, con l´incontro di oggi, si chiude anche quella querelle che, in questi giorni, ha dato luogo a strumentalizzazioni sull´argomento e a cui dobbiamo mettere la parola fine per andare tutti nella stessa direzione e raggiungere il medesimo risultato". Nel decreto sul progetto di petrolizzazione della costa teatina verrà inserito il parere negativo espresso dalla Regione Abruzzo. Il Sottosegretario De Vincenti, questa mattina, in stretto contatto con il Ministro dell´Ambiente, Corrado Clini, infatti, ha accolto le istanze presentate dal Presidente della Regione, Gianni Chiodi ed ha assicurato che il Governo terrà conto del parere di netta contrarietà espresso dall´amministrazione regionale. Si è svolto oggi a Roma, infatti , al Ministero dello Sviluppo Economico, una riunione proprio per discutere della questione di Ombrina Mare 2, la piattaforma estrattiva al largo delle coste abruzzesi. Erano presenti oltre al Sottosegretario al Mise, Claudio De Vincenti e al Presidente Chiodi, il vicesindaco di San Vito Chietino, Lorenzo Staniscia e l´assessore comunale al Turismo, Luigi Comini insieme ad alti dirigenti del Ministero dell´Ambiente.  
   
   
UE, RIFIUTI DI PLASTICA: COSA FARNE? UN NUOVO LIBRO VERDE LANCIA UNA RIFLESSIONE A LIVELLO EUROPEO  
 
Bruxelles, 11 marzo 2013 - Il mondo d´oggi non può fare a meno della plastica. Materiale versatile e durabile, proprio per la sua durabilità pone però problemi di smaltimento. La Commissione europea pubblica un Libro verde allo scopo di lanciare una discussione articolata su come rendere più sostenibili i prodotti di plastica nell´intero ciclo di vita e ridurre l´impatto dei rifiuti di plastica sull´ambiente. Janez Potočnik, Commissario per l´Ambiente, ha così dichiarato: "I rifiuti di plastica e la loro gestione rappresentano una grande sfida per la tutela dell´ambiente, ma sono anche una formidabile occasione per rendere più efficienti le nostre risorse. In un´economia circolare, in cui più si ricicla più si sopperisce alla scarsità delle materie prime, sono convinto che la plastica abbia un futuro. Invito tutti gli interessati a partecipare a questo processo di riflessione su come trasformare la plastica da problema a parte della soluzione." I rifiuti di plastica dispersi nell´ambiente, soprattutto nell´ambiente marino, possono resistere centinaia di anni. Ogni anno finiscono in mare fino a 10 milioni di tonnellate di rifiuti, perlopiù di plastica, facendo di mari e oceani la più grande discarica planetaria di questo materiale. Nella nostra "società degli sprechi", che spesso vede la plastica come un materiale a buon mercato e monouso, si ricicla poco. Metà di tutti i rifiuti di plastica generati in Europa finisce in discarica, pratica che dovrebbe invece evitarsi perché la plastica, contenendo talvolta sostanze pericolose, può rilasciare sia emissioni nocive sia residui concentrati e inquinanti. Il Libro verde evidenzia l´importanza della plastica in molti processi e applicazioni industriali e i benefici economici che potrebbero derivare da tassi di riciclaggio più alti. Con l´aumento della popolazione mondiale e il concomitante assottigliarsi delle risorse naturali, riciclare la plastica si porrà come alternativa allo sfruttamento delle risorse primarie. Per accelerare questo cambiamento occorre sostenere la progettazione ecocompatibile e l´innovazione ambientale migliorando il contesto normativo entro cui si inquadrano, ad esempio facendo in modo che nella progettazione dei prodotti di plastica siano contemplati gli aspetti della prevenzione e del riciclaggio dei rifiuti. La legislazione Ue vigente in materia di rifiuti non contiene norme specifiche che regolino i problemi particolari posti dai rifiuti di plastica: gli Stati membri sono sì tenuti a privilegiare la prevenzione e il riciclaggio rispetto ad altri metodi di smaltimento, e ciò per tutti i flussi di rifiuti indicati nella direttiva quadro sui rifiuti, ma è chiaro che questo approccio non è sufficiente. Con il Libro verde s´intende raccogliere dati e pareri per valutare l´impatto prodotto dai rifiuti di plastica e definire una strategia europea per mitigarlo. Gli interessati sono invitati a contribuire indicando se ritengono necessario modificare la legislazione vigente, e in che modo, per affrontare la questione dei rifiuti di plastica e promuoverne il riutilizzo, il riciclaggio e il recupero, dando la preminenza a queste pratiche rispetto allo smaltimento in discarica. Il Libro verde, oltre a sollecitare pareri circa l´efficacia degli obiettivi potenziali di riciclaggio e delle misure economiche quali divieti di smaltimento in discarica, tasse sulle discariche e sistemi di tariffazione in base alla quantità di rifiuti prodotti ("pay-as-you-throw"), chiede come si può migliorare la progettazione modulare e chimica della plastica per aumentarne la riciclabilità, in che modo ridurre i rifiuti marini e se è utile promuovere la plastica biodegradabile. Prossime tappe La consultazione, che si articola in 26 domande, durerà fino all´inizio di giugno 2013. Il suo esito concorrerà a definire gli interventi da attuare su questo fronte nel 2014, nell´ambito più vasto del riesame della politica in materia di rifiuti: riesame che verterà in particolare sugli attuali obiettivi per il recupero dei rifiuti e lo smaltimento in discarica, e comprenderà una valutazione ex post di cinque direttive che disciplinano vari flussi di rifiuti. Contesto Nell´arco di poco più di un secolo la plastica è divenuta un materiale indispensabile nella progettazione e nella produzione di beni di consumo di massa. Dal 1950 al 2008, in soli 50 anni, la produzione mondiale di plastica è passata da un milione e mezzo a 245 milioni di tonnellate annue, seguendo un andamento che non accenna ad arrestarsi. L´ambiente marino è particolarmente vulnerabile ai rifiuti di plastica: l´80% degli enormi agglomerati di rifiuti che galleggiano sull´oceano Atlantico e Pacifico è costituito da plastica e a farne le spese sono le specie marine, che vi restano intrappolate oppure la ingeriscono. È proprio la presenza di questi residui sulle coste e nei mari più reconditi del pianeta che dimostra come vi sia un prezzo da pagare per la produzione eccessiva di rifiuti di plastica. La plastica convenzionale contiene peraltro svariati additivi chimici, talvolta in grandi quantità, che possono essere cancerogeni, provocare altre reazioni tossiche o perturbare il sistema endocrino. L´attuale legislazione contiene già alcuni elementi strategici da cui partire per affrontare questo problema: tra gli aspetti contemplati dalla direttiva quadro sui rifiuti (2008/98/Ce) vi sono il principio del ciclo di vita, la priorità alla prevenzione rispetto alle operazioni di trattamento dei rifiuti, la responsabilità estesa del produttore, l´efficienza delle risorse e la loro conservazione, mentre la Tabella di marcia verso un’Europa efficiente nell´impiego delle risorse, pubblicata nel 2011, e il Settimo programma d´azione per l´ambiente, proposto dalla Commissione nel 2012 e attualmente all´esame di Parlamento europeo e Consiglio, si spingono oltre, arrivando a considerare un obiettivo quantitativo di riduzione dei rifiuti marini di portata Ue. Per ulteriori informazioni: http://ec.Europa.eu/environment/consultations/plastic_waste_en.htm  Si veda anche: http://ec.Europa.eu/environment/waste/index.htm    
   
   
AMIANTO IN PUGLIA: APPROVATI CRITERI PER NUOVO BANDO BONIFICHE DA 2 MLN EURO  
 
Bari, 11 marzo 2013 - “Come anticipato qualche giorno fa la Giunta Regionale ha approvato il 7 mazo i criteri di assegnazione degli ulteriori 2 mln di euro destinati a cofinanziare presso i comuni pugliesi la rimozione e lo smaltimento di manufatti in cemento-amianto”. Così l´Assessore alla Qualità dell´Ambiente della Regione Puglia, Lorenzo Nicastro, annuncia il provvedimento adottato dalla Giunta. “I comuni che vogliono accedere a questi fondi – spiega Nicastro – destinati a soddisfare le richieste di smaltimento dei privati cittadini, dovranno prevedere delle quote di cofinanziamento e maggiori saranno queste quote più alto sarà il punteggio attribuito al comune nella graduatoria di accesso ai fondi. Tra i criteri premianti anche la presenza di un censimento sul territorio comunale relativo alla presenza di amianto e la registrazione Emas. Ai comuni chiediamo anche di documentare le istanze rivolte dai cittadini per la rimozione dei manufatti”. “A ciascun comune potrà essere assegnato un contributo massimo di 60mila euro. Metà di esso è a quota fissa, l´altra metà invece è parametrata sulla popolazione residente. Come si ricorderà il primo esperimento in questo senso lo abbiamo fatto ad ottobre scorso destinando a questo 870mila euro di fondi rinvenienti dall´ecotassa. In quella occasione la partecipazione fu tale da spingerci ad individuare un ulteriore milione di euro per premiare i progetti di quei comuni che si erano dimostrati sensibili ed attenti al problema. Oggi – conclude Nicastro – avvalendoci dei fondi per il Programma Regionale di Tutela Ambientale individuiamo ulteriori 2 mln di euro”.  
   
   
AMBIENTE, MARCHE: OK A PIANO SU GESTIONE RISCHIO AMIANTO  
 
L´aquila, 11 marzo 2013 - La Giunta regionale ha approvato le linee guida volte a definire le procedure di gestione del rischio amianto a tutela della salute pubblica e le misure per la tutela del lavoratore e della collettività dai rischi da esso derivanti. "L´intento della pubblicazione ? spiega l´assessore all´Ambiente Mauro Di Dalmazio - è di rendere uniformi e omogenee, in tutto il territorio regionale, le procedure utilizzate dalle aziende e dagli operatori coinvolti nelle attività di vigilanza, rimozione e smaltimento dell´amianto e dei relativi rifiuti. Siamo infatti coscienti dei rischi connessi all´esposizione a questo materiale, e sappiamo anche quali azioni dobbiamo mettere in atto per prevenirli. Abbiamo già attivato in tal senso una serie di interventi, che perseguiamo attraverso una puntuale attuazione delle normative nazionali e comunitarie". Si ricorda, in proposito, che sono stati recentemente riaperti i termini del bando pubblico per la rimozione e lo smaltimento di piccole quantità di amianto (B.u.r.a. Speciale Ambiente n. 16 del 6 febbraio 2013). Le relative domande dovranno essere inviate alla Regione Abruzzo ? Direzione Affari della Presidenza, Politiche Legislative e Comunitarie, Parchi, Territorio, Ambiente, Energia ? Servizio Gestione Rifiuti, in via Passolanciano, 75 ? entro 60 giorni dalla data di pubblicazione del provvedimento.  
   
   
ECOTASSA. A QUASI TUTTI I COMUNI VENETI APPLICATE LE AGEVOLAZIONI MASSIME  
 
Venezia, 11 marzo 2013 - Solo nove comuni veneti su 581 sono rimasti esclusi dalle agevolazioni massime previste per l’ecotassa e quindi assoggettati al pagamento del 65% del tributo. E’ quanto disposto dalla giunta regionale con un provvedimento di cui è stato relatore l’assessore alle politiche ambientali del Veneto Maurizio Conte, al termine delle operazioni di certificazione delle percentuali di raccolta differenziata dei rifiuti raggiunte nel 2011 dai singoli comuni al fine dell’applicazione del tributo speciale per il deposito in discarica, completate dall’Osservatorio Regionale Rifiuti istituito presso l’Arpav. Il tributo speciale riferito a questa certificazione decorre dall’1 gennaio 2012. “Questa ulteriore analisi – sottolinea Conte – mette ancora una volta in evidenza la maturità raggiunta dal Veneto, regione che ormai da anni si presenta come leader nel panorama italiano per quanto riguarda la gestione e il recupero dei rifiuti urbani”. Sulla base di quanto notificato, risulta infatti che tutti i Comuni del Veneto hanno diritto alle riduzioni del tributo avendo superato almeno il 35 percento di raccolta differenziata ai fini del pagamento del tributo speciale per il deposito in discarica (Rde), inoltre, la quasi totalità (572 Comuni) ha superato il 50 percento, che comporta un pagamento del tributo nella misura del 30 percento (7,75€/t) e solo 9 Comuni, aventi percentuali di Rde comprese tra 35 e 50 percento, risultano assoggettati al pagamento del tributo speciale nella misura del 65 percento (16,78 €/t). Lo stesso provvedimento regionale fissa anche entro aprile le scadenze per tutte le amministrazioni comunali per presentare all’Arpav - Osservatorio Regionale Rifiuti la documentazione prevista per la prossima certificazione della percentuale di raccolta differenziata.