Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 







MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web




 


LUNEDI

PAGINA 1 PAGINA 2 PAGINA 3 PAGINA 4 PAGINA 5 PAGINA 6
Notiziario Marketpress di Lunedì 03 Novembre 2014
LA PIÙ GRANDE ESERCITAZIONE DI SEMPRE SULLA SICUREZZA INFORMATICA IN EUROPA  
 
Atene – Bruxelles, 3 novembre 2014 - Più di 200 organizzazioni e di 400 professionisti che operano nel settore della sicurezza informatica di 29 paesi europei hanno messo alla prova il 30 ottobre la loro capacità di contrastare gli attacchi informatici in una simulazione che durerà un’intera giornata, organizzata dall’Agenzia europea per la sicurezza delle reti e dell’informazione (Enisa). Nel Cyber Europe 2014 esperti dei settori pubblico e privato, tra cui agenzie per la sicurezza informatica, squadre di pronto intervento informatico nazionali, ministeri, società di telecomunicazioni, compagnie energetiche, istituti finanziari e fornitori di servizi Internet metteranno alla prova le loro procedure e capacità in materia di sicurezza informatica in uno scenario realistico e su vasta scala. #Cybereurope2014 è la più grande e più complessa esercitazione del genere organizzata in Europa. Sono stati esaminati più di 2 000 singoli incidenti informatici, tra cui attacchi finalizzati a paralizzare l’erogazione di servizi online (negazione del servizio), attacchi informatici riportati dall’intelligence o dai media, trasformazioni illecite di siti web (attacchi che modificano l’aspetto di un sito, estrazione di informazioni riservate, attacchi a infrastrutture critiche, quali le reti energetiche e di telecomunicazione e sono state inoltre verificate le procedure di attivazione e cooperazione dell’Ue. Si tratta di un’esercitazione diffusa che coinvolgerà diversi centri in tutta Europa, e sarà coordinata da un centro di controllo. La Vicepresidente della Commissione europea @Neeliekroeseu ha dichiarato: “Gli attacchi informatici diventano ogni giorno più numerosi e sofisticati. Non è possibile contrastarli se i singoli Stati intervengono da soli o se soltanto un numero limitato di essi agisce di concerto. Sono lieta che gli Stati membri dell’Ue e dell’Efta cooperino con le istituzioni dell’Unione attraverso l’Enisa. Solo sforzi comuni come questo contribuiranno a proteggere l’economia e la società.” Il direttore esecutivo dell’Enisa, professor Udo Helmbrecht, ha dichiarato: “Cinque anni fa non esistevano procedure per attuare una cooperazione tra gli Stati membri dell’Ue durante una crisi informatica. Oggi disponiamo collettivamente delle procedure necessarie per attenuare una crisi informatica a livello europeo. Il risultato dell’esercitazione odierna ci dirà a che punto siamo e indicherà le prossime iniziative da prendere per continuare a migliorare.” L’esercitazione #Cybereurope2014 ha verificato, tra l’altro le procedure per condividere informazioni operative sulle crisi informatiche in Europa; rafforzerà le capacità nazionali di contrastare questo tipo di crisi; ha esaminato l’effetto di scambi di informazioni molteplici e paralleli tra soggetti privati e pubblici e tra soggetti privati a livello nazionale e internazionale. L’esercitazione ha verificato anche le procedure operative standard dell’Ue (Eu-pos), una serie di orientamenti per condividere informazioni operative sulle crisi informatiche. Contesto Secondo la relazione sul panorama delle minacce dell’Enisa (2013), gli attacchi e gli strumenti utilizzati diventano sempre più sofisticati. Risulta ormai evidente che non è solo un pugno di paesi ad aver raggiunto la maturità informatica. Piuttosto, numerosi paesi hanno sviluppato le capacità necessarie per infiltrarsi in tutti i tipi di obiettivi, pubblici e privati, per conseguire i loro fini. Nel 2013, gli attacchi alla rete mondiale via Internet sono aumentati di quasi un quarto e il numero complessivo di violazioni dei dati è stato superiore del 61% a quello del 2012. Ciascuna delle otto principali violazioni dei dati ha provocato la perdita di decine di milioni di registrazioni di dati mettendo a rischio 552 milioni di identità. Secondo stime del settore industriale, nel 2013 le perdite annuali globali causate dalla criminalità informatica e dallo spionaggio oscillavano tra i 300 e i 1 000 miliardi di dollari. L’esercitazione Questa esercitazione simula una crisi di vasta portata che interessi infrastrutture informatiche di importanza critica. Gli esperti dell’Enisa, una volta terminata l’esercitazione, redigeranno un rapporto sulle loro principali scoperte. #Cybereurope2014 è un’esercitazione biennale di sicurezza informatica su vasta scala. È organizzata ogni due anni dall’Enisa, e a quest’edizione partecipano 29 paesi (26 dell’Ue e 3 dell’Efta) oltre alle istituzioni dell’Ue. Si svolge in 3 fasi durante tutto l’anno: quella tecnica, che comprende la rilevazione dell’incidente, l’investigazione, la mitigazione e lo scambio di informazioni (completata in aprile); quella operativa/tattica, che prevede l’allarme, la valutazione delle crisi, la cooperazione, il coordinamento, le analisi tattiche, la consulenza e lo scambio di informazioni a livello operativo (oggi e all’inizio del 2015); quella strategica, che prende in esame il processo decisionale, l’impatto politico e gli affari pubblici. L’esercitazione non influirà su infrastrutture, sistemi o servizi informatici di importanza critica. Nella Strategia europea per la sicurezza informatica e nella proposta di direttiva relativa a un livello comune elevato di sicurezza delle reti e dell’informazione (Nis), la Commissione europea invita a elaborare piani nazionali di emergenza e a organizzare regolarmente esercitazioni per verificare la capacità di risposta agli incidenti riguardanti la sicurezza delle reti su vasta scala e la capacità di ripresa in caso di catastrofe. Il nuovo mandato dell’Enisa sottolinea anche l’importanza delle esercitazioni sulla preparazione nel campo della sicurezza informatica allo scopo di rafforzare la fiducia nei servizi online in tutta Europa. Il progetto di Eu-pos è stato sottoposto a verifica nel corso degli ultimi tre anni e anche durante la Ce2012.  
   
   
DALLA MACCHINA COLLEGATA AL LAMPIONE INTELLIGENTE: LA TECNOLOGIA PUÒ MIGLIORARE LA VITA IN OGNI CITTÀ  
 
Roma, 3 novembre 2014 – Di seguito l’intervento di Neelie Kroes Vice-presidente della Commissione europea responsabile per l´Agenda digitale al Key Enabling Technologies Ict al servizio dei cittadini e delle città europe: “ Sono lieta di essere qui oggi. Questo è il mio penultimo giorno nel lavoro di Commissario dell´Ue Digital. E lasciate che vi dica - non c´è miglior esempio del perché questo post è importava a me. Perché è importante per ogni cittadino europeo. Sono stato 5 anni in posto, responsabile della tecnologia digitale per l´Ue. E una delle scoperte più sorprendenti è proprio come queste innovazioni sono alla base tutto ciò che facciamo: profondamente e universalmente. L´attivazione di nuove opportunità. Apertura di nuove opzioni. La produttività e le prestazioni di guida. Qui abbiamo due grandi esempi. Photonics - le cose incredibili che si possono fare con la tecnologia della luce. Ed elettronica: le innovazioni chip che potere ogni nuovo strumento digitale. Dalle laser utilizzati nella fabbricazione ultra preciso, ai dispositivi digitali che potrebbero prendere e diagnosticare un campione di sangue in pochi minuti. Presto potremmo vedere questi trasformando tutto ciò che facciamo. Dai trasporti al turismo. Ovunque: dalla fattoria alla fabbrica. Collegamento di tutto, dalla vostra auto per la vostra comunità. E ricordate illuminazione è una parte significativa del nostro uso di energia. Dimezzare il consumo - si potrebbe chiudere una stazione di potere su dieci. Non c´è da stupirsi queste innovazioni stanno decollando. La fotonica è un mercato di Global 300 miliardi di euro, in crescita dell´8% l´anno, con l´Europa prendendo il 20%. In elettronica, si prende l´11% della produzione mondiale; Mi piacerebbe vedere che la figura doppia. Siamo leader mondiali nella produzione di attrezzature; ma in altri settori siamo quasi assenti. Ora abbiamo bisogno di prendere i nostri punti di forza e costruire su di essi. Partecipa al nostro eccellente, ricerca di livello mondiale e utilizzarlo per aumentare la competitività della nostra industria. Questo è il modo migliore per creare nuovi posti di lavoro, aprire nuove opportunità, affrontare nuove sfide. Da nessuna parte è che più chiaro che in città. Le città sono la casa di due terzi del nostro popolo, e tre quarti delle nostre emissioni di carbonio. Immaginate se potessimo ridurre gli sprechi, tagliare il traffico, ridurre la congestione. Immaginate se potessimo fare ogni città europea e la comunità più intelligente, più verde, più piacevole. Utilizzando la potenza della tecnologia digitale. Immaginate su piccola scala, le energie rinnovabili piena integrazione nella rete energetica. I mezzi pubblici che dà l´energia di nuovo alla rete. Bidoni che ti dicono quando hanno bisogno di essere svuotati. Tutto questo e altro ancora sono possibili se si usa - e integriamo - nuove innovazioni. In molte aree che stiamo già facendo. E stiamo vedendo la differenza: per le autorità pubbliche, per le città, per le persone che vivono in essi. Qui ci sono solo tre esempi. In primo luogo, il programma pilota Illuminate sta mostrando le innovazioni dei nuovi tipi di illuminazione: in musei, spazi pubblici, aree urbane. Oggi ha lanciato a Genova. In tutta l´Europa, da Belfast City Hall al Museo del Mare lituana, le persone stanno vedendo i vantaggi: più versatile, migliore qualità, che dura di più con minore manutenzione, riduzione dei consumi energetici di oltre due terzi. In secondo luogo - domani svelare nuova illuminazione nella Cappella Sistina. Con la tecnologia moderna rinfrescanti secolari affreschi. Come parte del nostro programma di Led 4 Art. Mostra il dettaglio e la bellezza di quelle opere d´arte ai milioni di persone che si affollano per vedere ogni anno. Risparmio energetico troppo! E la terza - 22 partner in tutta Europa stanno rotolando fuori lampioni intelligenti in tutta Europa. Da Almere in Olanda, a Barcellona, ​​in Spagna. Lampioni che fanno strade urbane non solo luce, ma offrono sensori ambientali, un punto di ricarica per le auto elettriche, e un hotspot Wi-fi oltre. Lavorando insieme possiamo renderli meno costosi, più verde, più vitale. Questi sono solo tre dei progetti che abbiamo in corso. Ma questa è solo una parte del nostro lavoro. Abbiamo partnership per città intelligenti, fotonica, elettronica; migliaia di soggetti interessati a lavorare insieme. Abbiamo oltre 2 miliardi di mettere da parte per investire in ricerca e innovazione per le tecnologie abilitanti fondamentali. Ci sono nuove opportunità: da appalti pre-commerciali, a premi di incentivo, alle piattaforme per condividere conoscenze ed esperienze in tutta Europa. Possiamo imparare da nuovi modelli di finanziamento innovativi: come "l´illuminazione come servizio". E abbiamo progetti pilota che mostrano che queste tecnologie funzionano, e gli enormi vantaggi che possono offrire ad ogni città e ogni cittadino. In breve: stiamo facendo gli strumenti a disposizione, mettendoli nelle vostre mani e nel vostro servizio. Stiamo mostrando come usarli. Ora è necessario prendere in su. E questo è il mio messaggio a voi oggi. Abbiamo la tecnologia, il talento, dei progetti e dei programmi. L´unica cosa che manca è il coraggio di osare. Per innovare e distribuire. Per mostrare ciò che queste nuove tecnologie possono fare per sempre città, e metterli in atto per beneficiare ogni cittadino. Grazie.  
   
   
SVILUPPARE LE CAPACITÀ DEI SISTEMI SENZA EQUIPAGGIO NELLE OPERAZIONI DI RICERCA E SOCCORSO  
 
Bruxelles, 3 novembre 2014 - Dal disastro nucleare a Fukushima alle recenti frane nello Sri Lanka, nel mondo il numero di disastri naturali e causati dall´uomo aumenta ogni anno. Mentre le nostre popolazioni urbane continuano a crescere, la concentrazione di gente nelle città combinata con una pianificazione disordinata amplifica gli effetti di questi disastri, complica le operazioni di ricerca e soccorso (Sar) e mette in pericolo il personale di primo intervento. Il progetto Darius ("Deployable Sar Integrated Chain with Unmanned Systems") sta affrontando questo problema con l´obbiettivo di fornire piattaforme senza equipaggio per le operazioni di ricerca e soccorso. Pur basandosi sul lavoro di progetti già conclusi o ancora in corso, Darius si sta concentrando su aspetti che hanno ricevuto meno attenzione nell´utilizzo di sistemi senza equipaggio nelle operazioni Sar, vale a dire migliorare le prestazioni di interoperabilità a livello procedurale e tecnico. I sistemi senza equipaggio sono oggi comunemente usati nei programmi militari e paramilitari, ma ci sono delle complicazioni aggiuntive quando si tratta di usarli in operazioni di ricerca e soccorso (Sar). A differenza del settore militare, ogni agenzia nel settore della sicurezza ha un budget molto limitato. Per questo i sistemi senza equipaggio dovrebbero essere condivisi tra diverse agenzie e fornire informazioni e servizi a tutto il personale di primo intervento schierato sul campo. Il livello di interoperabilità necessario per ottenere questo richiede l´integrazione di sistemi senza equipaggio nel ciclo complessivo di comando e controllo, e la ricerca per raggiungere questo obbiettivo è uno dei punti principali su cui si concentra il team di Darius. La necessità di condividere i sistemi tra diverse agenzie richiede lo sviluppo di una stazione generale a terra (Ggs - Generic Ground Station) che permetta agli utenti di controllare e/o raccogliere e sfruttare informazioni provenienti da varie piattaforme (aerea, sul terreno e marittima) attraverso la stessa interfaccia generale. Il concetto Ggs assieme a quello di una banca dati condivisa tra i soccorritori (Fsb - First responder Shared Data Base), vengono entrambi ulteriormente sviluppati da Darius. Una delle caratteristiche chiave del progetto Darius è la cooperazione e la comunicazione con gli utenti finali. Ad esempio, all´inizio di questo mese, il progetto Darius ha organizzato una sessione di formazione di due giorni pre-collaudo e una prova di incendio boschivo per gli ufficiali dei vigili del fuoco greci e per gli studenti della loro accademia. Il programma di addestramento si è concentrato sulle piattaforme aeree senza equipaggio e sui robot sul terreno che partecipano alla prova anti incendio, occupandosi del concetto di interoperabilità e della sua dimensione tecnica e operativa. Successivamente, un gruppo selezionato di dieci ufficiali dei pompieri ha partecipato a una prova di incendio boschivo effettuata da Darius nel sito di Alykes ad Anavyssos, a sud di Atene. L´obbiettivo era quello di dimostrare il potenziale dell´interoperabilità tecnica e operativa fornita da Darius e in che modo le piattaforme senza equipaggio possono contribuire alla gestione delle emergenze, supportando le operazioni Sar. Si spera che le interazioni come questa con gli utenti finali massimizzeranno l´impatto di Darius sulla sicurezza e protezione dei cittadini. Consapevole che i vincoli finanziari sono una questione sempre presente per questo settore, il team sta anche lavorando con gli utenti finali per accertare se essi comprerebbero le soluzioni e i componenti di Darius e che i modelli imprenditoriali elaborati da Darius siano validi. Il progetto si dovrebbe concludere a febbraio del 2015, e tutti i partner di Darius hanno sviluppato un chiaro piano di sfruttamento per usare a proprio vantaggio i risultati del progetto a breve, medio e lungo termine. Per maggiori informazioni, visitare: Darius http://www.Darius-fp7.eu/    
   
   
AL VIA BANDO INTERNET ULTRA VELOCE PER MONZA E VARESE  
 
 Milano, 3 novembre 2014 - Al via il bando di Regione Lombardia per la fornitura di una Piattaforma Integrata per la sperimentazione di servizi a Banda Ultra Larga, comprensivi delle attività di provisioning, delivery e manutenzione, nei Comuni di Monza e Varese. La gara è stata pubblicata lo scorso 24 ottobre sulla Gazzetta numero 122 - serie Gazzetta Ufficiale V Serie Speciale. Un Milione Per Banda Ultra Veloce - "Regione Lombardia ha investito moltissimo per diminuire il ´digital divide´" ha commentato Claudia Terzi, assessore regionale all´Ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile, che ha sostenuto l´operazione. "Il progetto che vale più di un milione di euro - ha specificato l´assessore regionale - realizza oltre 40 km in fibra ottica, ed era partito nel 2005 e solo ora, grazie all´impegno di Regione Lombardia, arriva alla banda ultralarga". Varese E Monza Prime Città D´europa - Varese e Monza sono infatti tra le prime città d´Europa a sperimentare la banda ultra larga con un sistema che prevede di dare a ogni utente una fibra dedicata. Tecnicamente si chiama architettura ´Fiber To The Home punto-punto´. L´iniziativa, in particolare, riguarda 500 tra unità abitative, commerciali e strutture pubbliche di Monza e altrettante a Varese e consentirà di disporre di 1Gbps di banda larga (la più ´larga´ d´Europa). Basta Un Cavo - "E non sarà nulla di invasivo" ha detto ancora l´assessore Terzi. "Si tratta di far arrivare nella propria casa un cavetto - ha spiegato - a cui attaccare il modem senza dover buttare giù muri o fare scavi in giardino. Arrivata la fibra ultraveloce, sarà possibile navigare 100 volte più veloce di quanto sia possibile oggi, passando dalla velocità attuale di 30 megabit al secondo a 1000 megabit al secondo". "Con Internet ultraveloce - conclude l´assessore - sarà per esempio possibile scaricare un film in meno di un minuto o telefonare via Skype senza più le solite fastidiose interruzioni".  
   
   
ERASMUS “HOUSE OF BRAINS” PER UNA MAGGIORE INTEGRAZIONE TRA ISTRUZIONE E MONDO DEL LAVORO APPROVATO DALL’UNIONE EUROPEA IL PROGETTO DI UNIONCAMERE VENETO: OBIETTIVO RAFFORZARE LA COOPERAZIONE IN EUROPA FRA UNIVERSITÀ, CENTRI DI RICERCA ED IMPRESE  
 
Venezia, 3 novembre 2014 – Unioncamere Veneto, in collaborazione con il Consorzio 609, ha ricevuto l’approvazione da parte della Education, Audiovisual and Culture Executive Agency (Eacea) e dell’Istituto Nazionale di Documentazione, Innovazione e Ricerca Educativa (Indire), del progetto House of Brains nell’ambito del Programma Erasmus Plus – Partenariati Strategici per l’Istruzione Superiore. House of Brains – letteralmente “Casa dei cervelli” – vedrà lo sviluppo di un innovativo sistema accademico il cui catalogo formativo sarà il risultato della cooperazione tra Università, centri di ricerca di primaria importanza a livello europeo ed organizzazioni di rappresentanza o aggregazione dei sistemi di imprese. La didattica, completamente fruibile online, avrà come protagonisti non solo docenti universitari, ma anche imprenditori di successo di tutta Europa. Al termine o durante il percorso di studi, gli studenti potranno beneficare di periodi di tirocinio o internship in uno dei Paesi europei presso le aziende o istituti di ricerca che più si addicono ai loro percorsi di studio. In un’ottica di reale preparazione per il mondo del lavoro favorendo scambi e reti di relazioni transnazionali per il trasferimento di conoscenze e innovazioni. «Il progetto House of Brains individua come luogo di sviluppo dei saperi e delle conoscenze non solo il mondo accademico, ma soprattutto il mondo delle imprese – commenta Fernando Zilio, presidente Unioncamere Veneto –. L’iniziativa rappresenta dunque una sfida di grande interesse ed un’importante innovazione all’interno del sistema dell’istruzione e della formazione, in cui il mondo delle imprese va a ricoprire un ruolo primario». House of Brains, che su 64 proposte progettuali presentate si è distinto per essere l’unico progetto non presentato da un Lead Partner accademico ed è entrato fra gli 8 progetti approvati, partirà (kick-off Meeting il 24-25 novembre presso Unioncamere Veneto) in un momento in cui nell’Ue quasi 6 milioni di giovani sono disoccupati, con livelli che in taluni Paesi superano il 50%. Nello stesso tempo si registrano oltre 2 milioni di posti di lavoro vacanti e un terzo dei datori di lavoro segnala difficoltà ad assumere personale qualificato. Questa situazione dimostra che, nonostante un decennio di ripetuti richiami dell’Ue sottolineando l’importanza del dialogo tra Università, mondo dell’istruzione in generale e numerosi soggetti del mondo del lavoro, ancora molto rimane da fare. E’ evidente che purtroppo le capacità professionali fornite dai sistemi universitari non sempre sono in grado di dare un pieno sostegno a un´economia veramente trainata dall´innovazione.  
   
   
RICERCA IN LOMBARDIA: ALTRI 300.000 EURO PER TRATTENERE MIGLIORI CERVELLI  
 
Milano, 3 novembre 2014 - Favorire la permanenza nei centri lombardi dei migliori giovani ricercatori, aumentando l´attrattività in termini di eccellenza scientifica, ambiente culturale, presenza di strutture di alto livello, capacità di accoglienza e approccio amministrativo flessibile; sostenere la competitività dei giovani che intendono candidarsi nelle call dell´European Research Council, in particolare Starting Grant, e prevedono di portare avanti la loro ricerca all´interno del contesto lombardo. Sono questi gli obiettivi dell´Accordo di collaborazione tra Regione Lombardia e Fondazione Cariplo, la cui dotazione finanziaria è stata incrementata di oltre 300.000 euro (307.725 euro), passando da 4,55 milioni (2,4 Regione Lombardia e 2,15 Fondazione Cariplo) a 4,85 milioni. Risorse Incrementate - Lo ha deciso la Giunta della Regione Lombardia, approvando una delibera proposta dall´assessore alle Attività produttive, Ricerca e Innovazione Mario Melazzini, di concerto con gli assessori Valentina Aprea (Istruzione, Formazione e Lavoro) e Antonio Rossi (Sport e Politiche per i giovani). L´aumento di risorse fa riferimento in particolare alla Sottomisura C del Bando, dedicata a ´Nuove opportunità´. Attraverso questa Misura si intende formare e accompagnare giovani ricercatori che siano in grado di dimostrare il proprio potenziale di indipendenza nella ricerca e che intendano candidarsi - per la prima volta - in una futura call dell´European Research Council. Melazzini: Ricerca Leva Per Sviluppo - "Visto l´alto numero di domande pervenuto nei primi due mesi di apertura del Bando - spiega l´assessore Melazzini - abbiamo deciso di aggiungere ulteriori risorse a questa Misura, che si è dimostrata utile e apprezzata, per poter finanziare alcune domande in più. Per Regione Lombardia la ricerca, vera leva per il rilancio della nostra economia e per lo sviluppo, è una priorità. Lo dimostrano le tante misure approvate, a partire dal programma ´Innova Lombardia´, con cui mobiliteremo un miliardo di risorse da qui al 2020. L´investimento sui giovani, come in questo caso, è strategico". Aprea: Creiamo Nuove Opportunità - "Esprimiamo soddisfazione per l´incremento del finanziamento finalizzato alle nuove opportunità per i giovani ricercatori lombardi - aggiunge l´assessore Aprea -, che qualifica ulteriormente l´intervento di Regione Lombardia e dell´Assessorato all´Istruzione Formazione e Lavoro a favore degli studenti e della ricerca". Rossi: Valorizziamo I Giovani - "La Lombardia, da sempre terra di talenti e innovazione, - sottolinea l´assessore Rossi - vuole valorizzare e formare sul territorio i giovani, in modo che possano diventare una risorsa con opportunità concrete nel mondo del lavoro, senza dover ricorrere a spostamenti all´estero".  
   
   
TRENTO: SCUOLA MACH, ENTRO IL 16 DICEMBRE LE ISCRIZIONI AL TEST DI INGRESSO  
 
Trento, 3 novembre 2014 - E’ indirizzata a tutte le scuole medie inferiori del Trentino la comunicazione della Fondazione Edmund Mach che invita gli alunni, interessati a frequentare nel prossimo anno scolastico l’Istituto Tecnico Agrario o il Centro di Formazione Professionale di San Michele, a registrarsi sul sito dell’ente al link http://www.Fmach.it/cif  entro e non oltre il 16 dicembre. Da quest’anno, infatti, è attivo il numero programmato e per accedere ai corsi è necessario superare un test di ingresso. Venerdì 28 novembre e venerdì 5 dicembre, alle ore 14, in aula magna, sono previsti due momenti di orientamento per alunni e genitori. Per l’Istituto Tecnico Agrario il test di entrata sarà valutativo, verterà sulle materie di italiano e matematica e sarà effettuato su supporto informatico (computer); inoltre nella valutazione sarà tenuto conto della media dei voti della pagella di seconda media. Per la formazione professionale, invece, il test sarà attitudinale, anche in questo caso su supporto informatico (computer). Per entrambi i percorsi, agli studenti con bisogni educativi speciali, sarà concesso un tempo maggiore di esecuzione, mentre gli studenti con certificato Legge 104, pur dovendosi registrare, non sono tenuti a sostenere il test. Sono tenuti a registrarsi, ma non devono sostenere il test, gli studenti che si iscrivono al percorso professionale indirizzo agricoltura e ambiente, il cui genitore o un parente entro il 3° grado (fratello/sorella oppure nonno/a oppure zio/a) o affine 2° grado (cognato/a) dichiari in fase di registrazione di essere iscritti alla prima sezione dell’Archivio delle imprese agricole della Provincia Autonoma di Trento o di essere proprietario o avere la disponibilità mediante altro titolo giuridico di azienda, il cui monte ore di tempo lavoro sia di almeno 1040 ore annue secondo la tabella provinciale di conversione dei Valori medi unitari vigente alla data di iscrizione alla Scuola per imprenditori agricoli approvata dal Dirigente del Dipartimento Agricoltura, alimentazione, foreste e montagna ai sensi dell’art. 22 della Lp 11/2000. Per ulteriori informazioni: 0461/615408 o test.Entrata@fmach.it  http://goo.Gl/90oi6v    
   
   
CROLLO SCUOLA JOVINE, FIRMATO APQ PER IL RISARCIMENTO VITTIME. FRATTURA: ATTO DOVUTO  
 
Campobasso, 3 novembre 2014 - È stato firmato il 30 ottobre l´accordo di programma quadro dell´anticipazione al Comune di San Giuliano di Puglia per il risarcimento dei danni patrimoniali e non patrimoniali riconosciuti alle parti civili, a seguito del crollo della Scuola Jovine, del valore di 12.005.000 milioni di euro a carico delle risorse assegnate al Molise dalla delibera Cipe. "La firma dell´apq ci consente di completare il trasferimento dell´anticipazione al Comune di San Giuliano di 12 milioni di euro con cui provvedere come stabilito nel 2010 con sentenza dalla Suprema Corte di Cassazione al risarcimento vittime del crollo della Scuola Jovine. Una firma importante, questa, per un atto che certo non sarà mai consolatorio ma che comunque sancisce la presenza e la vicinanza dello Stato e delle sue Istituzioni, a cominciare dalla Giustizia, nei confronti dei cittadini. Una firma per la quale come Regione abbiamo lavorato con un impegno particolare: arriva adesso alla vigilia del giorno più doloroso per il Molise il cui pensiero non ci consente che definire l´apq di 12 milioni di euro un atto dovuto alla memoria dei nostri 27 bambini e della loro maestra Carmela", dichiara il presidente della Regione Molise, Paolo di Laura Frattura.  
   
   
QUALITÀ ARIA IN LOMBARDIA, 10 MILIONI CONTRO L´INQUINAMENTO ATMOSFERICO  
 
Milano, 3 novembre 2014 - La Giunta regionale della Lombardia ha approvato un investimento di 10 milioni di euro per il miglioramento della qualità dell´aria destinato all´acquisto di Filtri antiparticolato (Fap) per veicoli commerciali di imprese con la sede legale o operativa in Lombardia. A darne notizia è l´assessore all´Ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile di Regione Lombardia Claudia Maria Terzi. "Con queste misure - spiega Terzi - ancora una volta la Giunta guidata dal presidente Maroni ha mostrato grande sensibilità sui temi ambientali e grande attenzione verso la salute dei cittadini. Siamo sulla strada giusta, come dimostra il fatto che, per la prima volta, la Lombardia non è stata sanzionata dall´Unione europea, sebbene ci sia ancora molto da fare, come testimoniano i dati degli ultimi giorni". Risorse - Le risorse ammontano a 10 milioni di euro, che derivano dall´Accordo di programma con il Ministero dell´Ambiente e della Tutela del territorio e del mare per il miglioramento della qualità dell´aria. Destinatari - La misura è rivolta alle imprese con sede legale od operativa in Regione Lombardia. Azioni - Si tratta di una Misura rientrante tra gli interventi che consentono l´adattamento di veicoli già circolanti per il trasporto stradale per il contenimento di emissioni in atmosfera. Vengono ammessi al contributo i costi sostenuti per l´acquisto con relativa installazione di dispositivi antiparticolato in grado di portare il veicolo nella classe emissiva Euro 5. Titpologia Di Veicoli - Possono accedere alla misura gli autoveicoli diesel di categoria N1, N2 e N3, M2 e M3, non adibiti al Trasporto pubblico locale, di classi emissive ´Euro2´ ed ´Euro3´ diesel. Entità Del Contributo Erogato - Il contributo, che costituisce rimborso di una parte della spesa sostenuta per l´acquisto e l´installazione del dispositivo, è differenziato sulla base della tipologia di veicolo sul quale viene installato il dispositivo. Esso è pari a: - euro 1.000 a dispositivo, per autoveicoli di categoria N1; - euro 1.500 a dispositivo, per autoveicoli di categoria N2 ed M2; - euro 2.000 a dispositivo, per autoveicoli di categoria N3 ed M3. Ogni contributo erogato non può superare il 40 per cento dei costi ammissibili sostenuti. Come Richiedere Il Contributo - Il contributo può essere richiesto attraverso il sistema regionale Gefo, accessibile dal sito www.Gefo.servizirl.it  Sono previste le seguenti fasi: richiesta di prenotazione del contributo da parte dell´impresa; acquisto con relativa installazione del dispositivo antiparticolato sul veicolo; una volta installato il dispositivo, si completa la fase di richiesta del contributo, con la trasmissione telematica della fattura quietanzata e del certificato di conformità del dispositivo antiparticolato; istruttoria delle istanze da parte di Regione Lombardia, che può concludersi con assegnazione o diniego del contributo; in caso di assegnazione del contributo, il pagamento è effettuato da Regione sul conto corrente bancario/postale indicato dal soggetto nell´istanza.  
   
   
PARMA: LA PROVINCIA È AL LAVORO PER AFFRONTARE LE CONSEGUENZE DELL’ALLUVIONE, NON ABBIAMO ABBANDONATO LA MONTAGNA. GIÀ SPESI 265 MILA EURO, PER I LAVORI DI SOMMA URGENZA, LA MAGGIOR PARTE NEL CORNIGLIESE.  
 
Parma, 3 novembre 2014 – “Nonostante le difficoltà di bilancio, la Provincia di Parma, è all’opera per affrontare le conseguenze dell’alluvione dell’11 e 13 ottobre sulla viabilità del nostro Appennino – afferma il Consigliere Delegato alla Viabilità Gianpaolo Serpagli - Ha infatti già attivato lavori di somma urgenza per un importo complessivo di 779 mila euro, di cui sono già stati realizzate opere per 265 mila euro. La Regione Emilia Romagna ha già accordato un finanziamento di 120 mila euro, in base alla legge regionale sulla protezione civile e abbiamo chiesto che ci finanzi anche il resto, nell’abito del riconoscimento dello stato di emergenza Inoltre il costo dei lavori di ripristino per la mitigazione del rischio residuo è stato stimato in oltre 3 milioni e 100 mila euro, altri costi che attualmente non sono ancora stati finanziati.” Ad esempio, sul territorio di Corniglio la Provincia ha attivato interventi di somma urgenza per 366 mila euro, di cui 141 mila per lavori già realizzati. Tra questi, sono già stati eseguiti: - la pista provvisoria per raggiungere la centrale di Marra da parte dei tecnici Enel per garantire il servizio elettrico; - lavori di pulizia dei tomboni (attraversamenti di rii e canali), rimozione detriti, risagomatura delle scarpate, sulla provinciale 74 di Bosco di Corniglio – Berceto. Ancora nel territorio di Corniglio, a breve partirà l’intervento per la pulitura del piano viabile, la risagomatura della scarpata e l’allontanamento del materiale depositato sulla provinciale 116 dei Cento Laghi in località Ponte Romano. A Berceto sono stati attivati interventi di somma urgenza per 70 mila euro, di cui 50 mila per lavori già realizzati. Tra questi, sono già stati eseguite opere sulla provinciale 15 di Calestano – Berceto, per ovviare a cedimenti strutturali della strada. A Calestano sono stati attivati interventi di somma urgenza per 145 mila euro, di cui 39 mila per lavori già realizzati. Tra questi sono stati compiuti interventi: - per opere di difesa e consolidamento del ponte sul rio Spigone, sulla provinciale 15; - per il ripristino di scarpate, versanti e barriere para massi, opere di difesa e consolidamento sulla provinciale 15, in località Riva dei Preti e Armorano; - per cedimento della strada, ripristino scarpate, opere di difesa e consolidamento sulla provinciale 39 della Val Sporzana e sulla provinciale 61 Calestano – Langhirano. A Fornovo sono stati attivati interventi di somma urgenza per 59 mila euro, di cui 27 per lavori già eseguiti, tra questi interventi di difesa e consolidamento di due ponti sulla provinciale 39 della Val Sporzana. Sono stati eseguiti inoltre lavori di spurgo fossi e tombinature su vari km della rete viaria provinciale.  
   
   
GESTIONE ACQUE ASSESSORE LOMBARDIA: TOLTE COMPETENZE E FONDI A REGIONI  
 
Mantova, 3 novembre 2014 - "Nel settore delle bonifiche la Regione si trova in difficoltà, perché sono venute meno le disponibilità finanziarie, in conseguenza di due fattori: i tagli del Governo Renzi alle Regioni, che significano per la sola Lombardia 900 milioni di euro in meno, e, soprattutto, il fatto che è stato deciso a livello ministeriale di costituire il Pon, il Piano operativo nazionale sulle bonifiche, centralizzando tutte le risorse, per circa 300 milioni di euro. E nessuno ha sostenuto la posizione della Lombardia, che, attraverso me, ha chiesto che non si centralizzassero i fondi, perché ogni euro che dal territorio prende la strada di Roma è un euro che rimane là e non torna più indietro. Oggi bisogna avere il coraggio di ammettere che chi si è schierato contro la ´linea lombarda´ ha commesso un errore". È l´analisi che l´assessore all´Agricoltura della Lombardia Gianni Fava ha fatto dal palco del convegno organizzato da Urbim Lombardia, col patrocinio della Regione, ´La civiltà dell´acqua in Lombardia´, occasione per inaugurare una mostra di fotografia sul tema delle bonifiche. Promesse Mancate - "Da subito avevo assunto una posizione chiara sul Pon - ha detto Fava -, chiedendo che i 300 milioni di euro venissero ripartiti in base alle esigenze sul territorio. Facevo conto su una dote vicina ai 50 milioni di euro, invece mi è stato chiesto dall´Associazione nazionale delle bonifiche italiane di accettare la soluzione del Piano operativo nazionale, gestito dal Mipaaf. Purtroppo, le garanzie che tali risorse sarebbero state gestite in modo equo sono state disattese, perché il Sud, che avrebbe dovuto usare le risorse del Fas, non lo ha fatto. E nemmeno la promessa ´cabina di regia a tre´, con un rappresentante della Lombardia, è stata rispettata". Senza Soldi Manutenzioni A Rischio - La conseguenza è che la Lombardia, ha rimarcato Fava, "non ha né la disponibilità finanziaria per le bonifiche e la ristrutturazione del reticolo irriguo e nemmeno la competenza per farlo". L´assessore Fava ha precisato che "la competenza sulle bonifiche appartiene all´assessore Viviana Beccalossi (Territorio, Urbanistica e Difesa del suolo) e che all´Agricoltura appartiene solo la gestione della parte irrigua". "Così come appare lo scenario - ha precisato Fava - ritengo che, al di là della programmazione, sia da scongiurare il pericolo di aumentare le tariffe sulla gestione delle bonifiche, ma forse preoccupa ancora di più l´impossibilità di assicurare la manutenzione dei canali e delle infrastrutture". Gestione Servizio Idrico Prioritaria - "La gestione del servizio idrico del territorio è una priorità - ha concluso Fava - e il Governo deve fare in modo che gli impegni presi dal Ministero delle Politiche agricole siano rispettati. Se il mondo delle bonifiche prende una posizione per ribadire questo concetto, la Lombardia è pronta a seguirvi e a chiedere, se serve, la convocazione della Conferenza delle Regioni".  
   
   
ASTI: MULTE A CHI UTILIZZA BUSTE IN PLASTICA NON BIODEGRADABILI  
 
Asti, 3 novembre 2014 - Dal 21 agosto i commercianti che utilizzano buste in plastica non biodegradabili e non riutilizzabili sono passibili di forti sanzioni economiche. La legge n.116/2014 (che ha convertito e modificato il D.l. N.2/2012) ha infatti previsto importanti sanzioni amministrative pecuniarie per chiunque trasgredisca al divieto di commercializzare, vendere o distribuire (anche gratuitamente) le buste di plastica monouso, non biodegradabili e compostabili, non conformi alla norma europea En 13432:2002. In caso di violazione è previsto il pagamento di una "somma da 2.500 a 25.000 Euro, aumentata fino al quadruplo del massimo se la violazione del divieto riguarda quantità ingenti di sacchi per l´asporto oppure un valore della merce superiore al 20% del fatturato del trasgressore". I controlli sul rispetto della legge sono affidati agli organi di polizia amministrativa. Referenti sono quindi gli Organi Accertatori, i Comuni e le Camere di Commercio. Per la Camera di Commercio di Asti è possibile contattare l’U.o. Affari legali e Gru (tel. 0141535177-535269).  
   
   
RIFIUTI. ZAIA: “VENETO AI PRIMI POSTI IN ITALIA PER RACCOLTA DIFFERENZIATA PERCHE’ IL SISTEMA FUNZIONA. NO A RIFIUTI DA ALTRE REGIONI”  
 
Venezia, 3 novembre 2014 - “E’ ormai un trend che non conosce battute d’arresto quello relativo alla gestione dei rifiuti: il Veneto si colloca costantemente ai primi posti tra le regioni italiane quanto a raccolta differenziata”. E’ il commento del presidente della Regione Luca Zaia ai dati contenuti nel quarto rapporto Banca dati Anci e Conai (Consorzio nazionale imballaggi) sulla raccolta differenziata e il riciclo, resi noti 30 ottobre. Sette regioni (Trentino, Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Marche e Sardegna) hanno superato il 50% di materiali avviati a riciclo, obiettivo fissato al 2020. “La situazione è continuamente monitorata dal nostro Osservatorio Regionale Rifiuti – prosegue Zaia – che nell’ultimo rapporto ha certificato che, quanto a raccolta differenziata, il Veneto ha raggiunto nel 2013 il 63,6% del totale, con un +1,1% rispetto al 2012, mettendo in evidenza che ben 455 su 581 comuni veneti hanno già superato l’obiettivo del 65% fissato dall’Unione Europea per il 2015. Sono dati più che positivi conseguiti grazie ad un sistema che ha dimostrato nei fatti di funzionare e alla sinergia con gli enti locali, oltre che alla sensibilità della popolazione che sta dando un contributo fondamentale al corretto recupero dei rifiuti”. “E’ una situazione di eccellenza – conclude Zaia - riconosciuta perfino dalle associazioni ambientaliste. E da questa posizione, con cui tutte le altre realtà sono chiamate a confrontarsi, che il Veneto si sente in diritto di dire no a qualsiasi ipotesi di arrivo di rifiuti indistinti da altre regioni. Ipotesi che ciclicamente tornano a galla. Non sarebbe giusto nei confronti dei nostri cittadini che si sono impegnati per raggiungere questi risultati e sarebbe un regalo a chi non ha saputo o voluto affrontare il problema della gestione dei rifiuti. Come per i costi della sanità, anche per i rifiuti non vogliamo che siano scaricate sulle regioni che hanno fatto molto, le carenze di altri”.  
   
   
RAPPORTO ANCI-CONAI SUI RIFIUTI. CONTE: E’ IL SISTEMA-PAESE A PRENDERE ATTO CHE IL VENETO FA SCUOLA IN ITALIA PER RACCOLTA DIFFERENZIATA  
 
 Venezia, 3 novembre 2014 - “Il rapporto Anci-conai non dice nulla di nuovo né di sconvolgente ma evidenzia che il sistema-Paese prende atto che il Veneto è sempre ai primi posti tra le regioni italiane quanto a raccolta differenziata. Con il nuovo Piano regionale per i rifiuti per la raccolta differenziata prevediamo di raggiungere per il 2020 una media regionale del 70% e su questa percentuale la sfida è già in atto e intendiamo vincerla”. A dirlo il 30 ottobre è l’assessore regionale all’ambiente Maurizio Conte in seguito alla diffusione dei dati del quarto rapporto Banca dati Anci e Conai (Consorzio nazionale imballaggi) sulla raccolta differenziata e il riciclo, che vede ancora il Veneto nelle posizioni di testa.. L’assessore fa rilevare inoltre che nel 2013 – in base ai dati dell’Osservatorio regionale sui rifiuti – 173 comuni veneti hanno superato il 75% di raccolta differenziata. “L’impegno di tutti proseguirà – conclude Conte – e in questo senso la nuova pianificazione regionale punta proprio a migliorare avendo come obiettivo la riduzione della produzione di rifiuti urbani, favorendo soprattutto il riciclo di materia a tutti i livelli e il recupero di energia e riducendo al minimo il ricorso alla discarica”.  
   
   
PRESENTATO RAPPORTO ANCI-CONAI: OBIETTIVO 2020 DI DIFFERENZIATA RAGGIUNTO IN SEI COMUNI  
 
Santarcangelo di Romagna, 3 novembre 2014 - Abituati ad essere il fanalino di coda o, quando va meglio, il compagno di banco sempre indisciplinato da tenere sotto controllo, oggi di questa Europa possiamo sentirci virtuosi rappresentanti. Secondo il Iv Rapporto Banca Dati Anci-conai, infatti, ben sette regioni hanno già raggiunto l’obiettivo Ue del 50% di riciclo entro il 2020 (Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige, Sardegna e Marche) e sei sono stati i Comuni ad aver ricevuto un riconoscimento per aver centrato l’obiettivo 2020: Capannori, Trento e Pordenone, premiati per aver raggiunto il tasso di avvio a riciclo più elevato, e Perugia, Belluno e Treviso per aver contribuito significativamente alla riduzione della Co2. “Voglio ringraziare i Comuni – ha detto a margine della conferenza stampa il Sottosegretario al Ministero dell’ambiente, Barbara Degani – per il grande lavoro svolto, che dimostra come il riciclo e il riutilizzo dei rifiuti non rappresentano solo un problema quotidiano per gli amministratori che devono gestirlo ma anche una risorsa economica nazionale su cui puntare”. “I numeri che presentiamo oggi – ha dichiarato il delegato Anci a Energia e Rifiuti, Filippo Bernocchi, che nella sede Anci a Roma ha presentato i dati – confermano un trend di progressivo miglioramento. I livelli di raccolta differenziata hanno registrato un incremento, pur rimanendo ancora distanti dagli obiettivi nazionali imposti dalla normativa. Dal 2010 la produzione dei rifiuti si è ridotta progressivamente, grazie anche alle politiche di prevenzione messe in atto e al contesto socio-economico che ha visto una riduzione dei consumi. I Comuni sono in prima linea – ha concluso Bernocchi – e mirano a perseguire da protagonisti quella circulary economy chiesta dall’Europa, al fine di far diventare le nostre città delle vere e proprie miniere urbane”. Presente alla presentazione del rapporto anche il presidente della Commissione Ambiente Anci e sindaco di Bolzano Luigi Spagnolli, che ha confermato quanto “indispensabile sia far crescere il sistema dei rifiuti in Italia. Tuttavia – ha però rimarcato – i dati ci dicono quanto sia ancora disomogenea la situazione in Italia. La Banca dati presentata oggi può essere quindi una buona sintesi per far conoscere su tutto il territorio nazionale le buone pratiche in tema di riciclo e differenziazione dei rifiuti”. Sul fatto che gli esempi migliori di virtuosità siano al Nord, Spagnolli ha voluto ricordare come “realtà virtuose ci sono anche nel Meridione, penso a Portici e Andria. Quindi la questione non è avere cittadini più bravi o meno bravi ma essere in presenza di un sistema che metta in grado i cittadini di riciclare e riutilizzare, altrimenti tutto è inutile”. Sempre a margine della presentazione del Rapporto Alessandro Mazzoli, parlamentare e membro della Commissione Ambiente della Camera, ha ricordato che nei prossimi giorni andrà in Aula a Montecitorio il collegato Ambiente alla Legge di stabilità. “È intenzione del Parlamento puntare forte su questo filone – ha concluso Mazzoli – perché la qualità di un Paese si misura anche da come gestisce e ricicla i propri rifiuti”.