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Notiziario Marketpress di Lunedì 20 Luglio 2015
ABUSO DI POSIZIONE DOMINANTE: LA COMMISSIONE UE AVVIA DUE INCHIESTE FORMALI CONTRO QUALCOMM CHIPSET FORNITORE  
 
Bruxelles, 20 luglio 2015 - La Commissione europea ha avviato due indagini formali sulla possibile comportamento abusivo da Qualcomm nel campo dei chipset baseband utilizzati nei dispositivi elettronici di consumo. Il primo è quello di esaminare se Qualcomm ha violato le regole di concorrenza dell´Ue che vietano gli abusi di posizione dominante, offrendo incentivi finanziari ai propri clienti, a condizione che essi acquisiscono i loro chipset baseband esclusivamente o quasi esclusivamente da Qualcomm. Il secondo è quello di determinare se Qualcomm ha praticato "prezzi predatori" facendo pagare al di sotto dei costi al fine di costringere i concorrenti fuori dal mercato. Margrethe Vestager, Commissario europeo responsabile per la politica della concorrenza, ha detto a questo proposito la seguente dichiarazione: " Stiamo aprendo queste indagini perché vogliamo assicurare che i fornitori di attrezzature ad alta tecnologia in grado di competere sulla base del merito dei loro prodotti. Molti consumatori utilizzano i chipset utilizzati in dispositivi elettronici come il telefono cellulare o tablet e vogliamo far sì che, alla fine, che ottengono valore per i loro soldi. Una concorrenza efficace è il modo migliore per stimolare l´innovazione. " I consumatori europei sempre più connettersi a Internet da dispositivi mobili, è importante che ci sia un´effettiva concorrenza per la fornitura di uno dei componenti principali della stessa: i chipset banda svolgere funzioni di comunicazione di base di telefoni intelligenti (smartphone), tablet e altri dispositivi mobili a banda larga. Essi vengono utilizzati sia per i servizi vocali per la trasmissione di dati. Qualcomm è il principale fornitore di chipset baseband. La prima indagine riguarda le condizioni imposte da Qualcomm per la fornitura di alcuni chipset conformi agli standard 3G (Umts) e 4G (Lte) e utilizzati per fornire la connettività cellulare mobile smartphone e tablet. In particolare, la Commissione esaminerà se Qualcomm ha concesso pagamenti, sconti o altri incentivi finanziari ai propri clienti, a condizione che essi forniscono totalmente o prevalentemente chipset baseband di Qualcomm, e nel in caso affermativo, se tale comportamento possa ostacolare la capacità dei rivali di competere consegnare. La seconda indagine riguarda le pratiche di Qualcomm nei prezzi di alcuni chipset conformi agli standard 3G (Umts) e utilizzati per fornire connettività mobile cellulare. In particolare, la Commissione valuterà se Qualcomm ha praticato "prezzi predatori" con la vendita di questi chipset sotto costo, con l´intenzione di impedire ai concorrenti di rimanere sul mercato e la consegna per il concorso. L´apertura della procedura significa che la Commissione affronterà questo problema come una priorità. Essa non pregiudica l´esito del procedimento. Indagini di sfondo in materia di abuso di posizione dominante L´articolo 102 del trattato sul funzionamento dell´Unione europea vieta gli abusi di posizione dominante che possa pregiudicare il commercio tra gli Stati membri dell´Ue. Tali pratiche abusive possono consistere nell´imposizione di acquisto o di vendita sleali o altre condizioni di transazione non eque. L´attuazione di tali disposizioni è definito nel regolamento sui cartelli e abusi di posizione dominante [Regolamento (Ce) n 1/2003], che può essere applicata dalla Commissione e le autorità nazionali garanti della concorrenza degli Stati membri l´Unione europea. La Commissione ha informato Qualcomm e autorità garanti della concorrenza degli Stati membri del l´apertura di procedure in questi casi. Le procedure per il comportamento anticoncorrenziale non sono soggetti ad alcun termine di legge. La durata di un´indagine in materia dipende da vari fattori, tra cui la complessità del caso, il grado di cooperazione dell´impresa incriminata con la Commissione e l´esercizio dei diritti della difesa.  
   
   
RICERCA E STRUMENTI PER UTILIZZARE I DATI STATISTICI “OLTRE IL PIL” IL PROGETTO FINANZIATO DALL’UE WEB-COSI HA FORNITO UN GRAN NUMERO DI STRUMENTI E RISULTATI DELLA RICERCA PER SUPPORTARE L’UTILIZZO DEI DATI STATISTICI FINALIZZATO AL PROGRESSO SOCIALE.  
 
Bruxelles, 20 luglio 2015 - Il progetto Web-cosi (Web Communities for Statistics for Social Innovation) è stato lanciato nel gennaio del 2014 con l’obbiettivo di migliorare il coinvolgimento delle persone con i dati statistici “oltre il Prodotto Interno Lordo (Pil)”. Al recente seminario del progetto sulla politica dell’Ue sul tema dell’utilizzo dei dati per trainare l’imprenditoria sociale, il team ha fornito informazioni sul suo lavoro assieme a cittadini, società civile, istituti nazionali di statistica e imprenditori sociali, sia online che offline, nel corso dell’ultimo anno e mezzo. Strumenti e dibattiti online - Ospitato dall’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse), il portale dati Wiki di Web-cosi mira a rafforzare i collegamenti tra produttori di dati statistici e le comunità del Web 2.0 e a consentire a chiunque sia interessato di caricare informazioni e risultati relativi alla misurazione di differenti dimensioni del progresso sociale. Il team ha definito il sito Wiki come lo “strumento più importante e innovativo” del progetto, e si auspica che esso aiuti a sfruttare al massimo l’uso dei dati sia ufficiali che non ufficiali da parte di cittadini, attori della politica e imprenditori sociali. Il portale dati wiki, che adesso contiene 111 organizzazioni, 145 iniziative e 190 rapporti, mira a diventare uno “sportello unico” per i dati e le risorse statistiche relativi alla misurazione di benessere e progresso sociale. Inoltre, il team di Web-cosi si è impegnato per coinvolgere i cittadini e per analizzare la loro esperienza con i dati statistici che vanno oltre il Pil mediante il portale giovani, seminari sul web e discussioni online nonché consultazioni online e il programma Wikiprogress University. Utilizzo dei dati: La prospettiva dell’imprenditore sociale - Anche il coinvolgimento degli imprenditori sociali sul posto in tutta Europa è stato uno dei punti chiave del progetto, e questo è emerso dal tema del seminario che si è svolto a Bruxelles il 7 luglio. All’evento, che si è svolto come parte della conferenza Collective Awareness Platform 2015, Tommy Hutchinson del partner del progetto i-genius ha descritto il modo in cui il team sta studiando l’uso da parte degli imprenditori sociali dei dati attraverso sondaggi e una serie continua di quattro gruppi di discussione in Lituania, Lettonia, Slovenia e Paesi Bassi. Finora i risultati – ha spiegato – mostrano un livello relativamente alto di fiducia nei dati provenienti dalle fonti ufficiali (73 %) e una forte aspettativa che il loro utilizzo dei dati aumenterà (79 %). Tuttavia, i partecipanti ai gruppi di discussione, che comprendono alcuni tra i principali giocatori nel mondo, hanno espresso il desiderio di una semplificazione dei dati, suggerendo che “i responsabili delle politiche dovrebbero gestire una start up prima di essere coinvolti”. I risultati dei gruppi di discussione e dei sondaggi verranno integrati in raccomandazioni per i responsabili delle politiche per migliorare l’utilizzo dei dati al fine di stimolare l’imprenditoria sociale. I passi successivi - Le parti e i cittadini interessati possono ancora essere coinvolti nel progetto partecipando al gruppo di discussione finale il 28 agosto a Lubiana, in Slovenia, e alla conferenza finale il 3 dicembre a Parigi, in Francia. Si può inoltre partecipare al concorso Data Visualization Competition on Well-being, i cui vincitori parteciperanno al Quinto forum mondiale dell’Ocse sulla statistica dal 13 al 15 ottobre a Guadalajara, in Messico. Per ulteriori informazioni, visitare: Web-cosi http://www.Webcosi.eu/    
   
   
UNIVERSITÀ, COMUNE E CAMERA DI COMMERCIO, ECCO L’ACCORDO SUGLI STUDENTI STRANIERI FIRMATO IL PROTOCOLLO D’INTESA IN 5 MILA HANNO LA “MILAN ID CARD”. GRATIS E SCONTI A MUSEI, TEATRI E BIGLIETTI DEL TRENO. BUROCRAZIA FACILITATA CHIEDONO SCONTI, EVENTI, MEZZI, PIÙ INGLESE E NUOVI AMICI  
 
Milano, 20 luglio 2015. Visita guidata gratuita ai chiostri del Piccolo Teatro, visita gratuita sia all’Atelier dei Colla che alle prove generali degli spettacoli di marionette, un viaggio alla scoperta della Lombardia con un biglietto gratuito da Trenord e a metà prezzo il Malpensa Express per il primo viaggio dall’aeroporto verso Milano. Sono solo alcuni dei servizi a disposizione degli studenti stranieri universitari, dottorandi del portale www.Studyinmilan.net, accessibili grazie alla “Milan Id card”. Sono già oltre 5 mila gli stranieri coinvolti nel progetto a loro dedicato da Milano e partito lo scorso anno. Per tutti anche assistenza per ottenere i documenti di soggiorno, la cui modulistica è stata tradotta in tre lingue, aiuto per trovare casa e per scegliere il corso giusto. Per attirare gli studenti stranieri a Milano, firmato questa mattina in Camera di commercio il nuovo Protocollo d’Intesa. Lo hanno siglato: Camera di commercio di Milano, Comune di Milano, Università Bocconi, Politecnico di Milano, Università degli Studi di Milano, Università di Milano-bicocca, Università Cattolica, Università Iulm, Università Vita – Salute San Raffaele, Naba, Nuova Accademia di Belle Arti Milano e Domus Academy, Humanitas University, Ied - Istituto Europeo di Design, Accademia di Belle Arti di Brera. “Milano Id Card rappresenta uno strumento indispensabile per tutti gli studenti stranieri che scelgono Milano per ampliare la propria formazione, vivendo al meglio la città e quanto questa può offrire sia sotto il profilo culturale, di svago e aggregativo” così Cristina Tajani, Assessore alle Politiche per il Lavoro, Sviluppo Economico, Università e Ricerca del Comune di Milano che prosegue: "Questa iniziativa è un ulteriore tassello nella definizione del profilo internazionale della città. Dopo tanti anni, infatti, Milano è tornata ad essere meta di interesse per molti giovani provenienti da tutto il mondo, anche grazie ad Expo, e noi intendiamo mettere in campo tutti gli strumenti utili per confermare l´attrattività della città sia per chi studia, sia per chi cerca lavoro o desidera intraprendere una propria attività”. “Con Expo è l’anno giusto per uno studente straniero che sceglie Milano - ha dichiarato Massimo Ferlini, membro di giunta della Camera di commercio di Milano -. È la città di cui si parla meglio a livello internazionale per vivibilità, ospitalità e accoglienza e che in questo momento è ancora più “di moda”. Con la firma di oggi cerchiamo di rinnovare i benefici di questa notorietà per avere una maggiore attrattività grazie a questa immagine positiva”. Per Giovanni Azzone, rettore del Politecnico di Milano: “La crescente mobilità di persone e attività economiche sta creando ecosistemi competitivi che abbracciano vaste aree e regioni del pianeta per essere al centro di quello che si estende nel nord Italia, Milano può contare anche sulla forte sinergia tra le sue Università. Esse stanno attraendo un numero sempre maggiore di validi studenti, ricercatori e docenti da tutto il mondo che porteranno le eccellenze di Milano su scala globale. Grazie a iniziative come Milan Id Card la città si fa più accogliente e sensibile alle loro esigenze”. Per Bruno Pavesi, consigliere delegato Università Bocconi: “Essere un’università internazionale è molto di più che proporre semplicemente corsi in inglese. Bocconi interpreta questa sua vocazione agendo non solo sull’offerta formativa ma anche sulle tre componenti della sua comunità (studenti, professori e personale) e creando il giusto contesto in termini di servizi e stimoli culturali. Per Milano e per il suo sistema universitario questa iniziativa è quindi fondamentale perché crea le condizioni di base per essere sempre di più un polo di attrazione per i talenti indipendentemente dal loro passaporto”. Commenta Monica Di Luca, prorettore all´Internazionalizzazione dell´Università Statale: “La crescita della competitività di Milano nella formazione, nella ricerca, nell´impresa, va sostenuta con la capacità di attrarre non solo investimenti ma capitale umano qualificato, giovani talenti internazionali, in un clima fiducioso, gioioso e insieme attento alla concretezza dei bisogni, in perfetta sintonia con la parte migliore dell´identità di questa città, che da sempre guarda all´apertura al mondo come alla sostanza di ogni disegno di crescita e di progresso”. Il prorettore dell’Università Cattolica, Antonella Sciarrone Alibrandi ha dichiarato: “A partire dalle recenti esperienze della Milan Id card e di Universiday, la sempre più intensa collaborazione fra loro degli atenei milanesi e del mondo universitario con le istituzioni porterà auspicabilmente ad una crescente attrattività dell’intera area metropolitana verso gli studenti internazionali. Come Università Cattolica condividiamo attivamente tutti i progetti che intendono rafforzare la notorietà dell’intero territorio lombardo e connotare in particolare Milano come città universitaria. Essi contribuiscono a consolidare anche il prestigio di un Ateneo ‘comprehensive’ come il nostro, che si caratterizza per un’offerta formativa multidisciplinare, per una presenza territoriale articolata e per una particolare attenzione alle sfide dell’internazionalizzazione”. “Si tratta di un’iniziativa – spiega Cristina Messa, rettore dell’Università di Milano-bicocca – che punta a incrementare l’interesse degli studenti stranieri verso gli atenei milanesi. L’accordo siglato oggi è in linea con le scelte strategiche dell’Università di Milano-bicocca che attraverso un’intensa attività di ricerca e formazione, di rafforzamento con il mondo del lavoro e con l’investimento in infrastrutture e attrezzature, punta ad essere sempre più competitiva a livello internazionale”. Per Alessandro Del Maschio, rettore Università Vita – Salute San Raffaele: “Per un’Università come la nostra, in cui l’offerta formativa esclusivamente in lingua inglese tende ad accrescersi e a consolidarsi anno dopo anno, è importante creare le condizioni affinché la crescente comunità di International Students Unisr non solo apprenda e viva bene nel nostro campus, ma anche nell’intera città di Milano. Salutiamo pertanto con estremo favore questa iniziativa, che muove proprio in tale direzione”. “Un´importante iniziativa che permette agli Atenei milanesi di fare sistema e proporre Milano come un polo attrattivo per gli studenti internazionali” commenta Stefano Duga, direttore del dipartimento di Scienze biomediche di Humanitas University. “Questo progetto è particolarmente interessante per Humanitas University che persegue una prospettiva autenticamente internazionale, con il corso di Medicina in lingua inglese che accoglierà nel 2015 almeno il 30% dei nuovi immatricolati tra gli studenti stranieri, provenienti da oltre 30 paesi diversi, europei ed extra europei”. Per Giovanni Puglisi, rettore della Libera Università di Lingue e Comunicazione Iulm: “Le richieste degli studenti internazionali sono profondamente mutate rispetto al passato e manifestano i reali bisogni della generazione dei nativi digitali. Socializzazione – sia reale che virtuale – condivisione e informazione: queste sono le parole chiave da applicare per la progettazione di una città veramente aperta all´accoglienza di studenti e ricercatori provenienti da ogni parte del globo. Il rinnovo dell´accordo è un passo molto importante in questa direzione e siamo onorati di poter contribuire attivamente a questo scopo”. Per Marco Galateri di Genola, presidente Accademia di Belle Arti di Brera: “Quasi un terzo degli studenti iscritti all´Accademia di Brera è di nazionalità straniera. E´ quindi per noi fondamentale offrire loro un servizio che li assista nelle diverse fasi della permanenza in città durante gli anni dell´Accademia, dall´ottenimento dei documenti di soggiorno al supporto nella ricerca di un alloggio. Questo progetto della Camera di commercio di Milano si inserisce perfettamente nella realtà dell´Accademia, che negli ultimi anni si sta aprendo sempre di più agli studenti stranieri, grande risorsa sia a livello culturale che umano”. Per Alberto Bonisoli, Chief Academic Officer di Naba, Nuova Accademia di Belle Arti Milano e Domus Academy: “Per Naba e Domus Academy la partecipazione a questo Progetto è la conferma di un impegno ormai di lunga data per un rafforzamento della vocazione internazionale delle nostre Scuole così come di cura particolare per gli studenti internazionali affinché la loro esperienza, non solo formativa in Naba e Domus Academy, bensì globale sia assolutamente positiva da tutti i punti di vista, perché no un’esperienza che farà la differenza nelle loro vite. Per il prossimo anno accademico, rinnoviamo l’impegno e l’entusiasmo per questo progetto collegiale che sta portando risultati eccellenti”. L’indagine della Camera di commercio: che cosa chiedono gli studenti a Milano? Dall’indagine della Camera di commercio, svolta su circa 250 studenti stranieri, emergono indicazioni. Ecco che cosa chiedono. Il 20% sconti e prezzi modici per studenti, il 17% la possibilità di partecipare agli eventi della città anche per moda e design, il 16% informazioni per muoversi meglio, il 12,4% aiuto per la lingua e una città più a misura di inglese, l’11% strumenti e momenti d’incontro per incontrare nuovi amici, l’11% assistenza e strumenti per migliorare la mobilità e i trasporti, il 10% aiuti e luoghi per abitare a Milano. Expo, uno su quattro è già stato e il 60% andrà di certo, il 10,4% non sa e il 3,6% non visiterà. Vivrebbe a Milano il 35,6%, forse sì il 31,2%, non ci resterebbe il 17,6%, non sa il 12,4%. Consiglierebbe a un amico di studiare a Milano? Il 57,2% sì, in dubbio il 24,8%. Sconti preferiti: da quasi tutti il biglietto gratuito sul treno per visitare un posto in Lombardia. Uno su tre (35,3%) l’ha usato per il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci, uno su cinque (21,3%) per La Triennale di Milano. Posti preferiti: Como per uno studente straniero su tre, poi Mantova. Uno su tre ha usato il biglietto gratuito di Trenord per visitare una meta in Lombardia. Il 36% ha scelto Como, il 14% Mantova, il 10% Bergamo, il 9% Brescia o Lecco, il 6% Cremona.
Progetto Attrazione Talenti 2015 Quanto Quando
M-id Card rilasciate 5.230 in 11 mesi (31/7/2014-6/7/2015)
 
   
   
MILANO-BICOCCA E ERNST & YOUNG INSIEME PER FORMARE I FUTURI IMPRENDITORI SI TRATTA DI UN PROGETTO SPERIMENTALE CHE CONSENTE A 20 LAUREANDI L’INGRESSO NEL MONDO DEL LAVORO. PER GLI STUDENTI SELEZIONATI È PREVISTO UN PERCORSO FORMATIVO CON I SENIOR MANAGER DI EY E L’OPPORTUNITÀ DI STAGE E APPRENDISTATI.  
 
Milano, 20 luglio 2015 – L’università di Milano-bicocca e Ey insieme per promuovere i talenti del futuro. Nasce Talent Lab Eyf – Empower Your Future, un progetto sperimentale che unisce competenze accademiche e aziendali per favorire l’ingresso nel mondo del lavoro di 20 studenti del secondo anno delle lauree magistrali dell’area economico – giuridica. Il percorso è rivolto agli iscritti al primo semestre del secondo anno dei corsi di laurea magistrale in Economia del Turismo, Economia e Finanza, Marketing e Mercati Globali, Scienze dell´Economia, Scienze Economico-aziendali, Scienze Statistiche ed Economiche, Management e Gestione dei Servizi, Giurisprudenza (per maggiori informazioni clicca qui). L’attività formativa, extra-curriculare e interdisciplinare, è articolata in undici incontri con i professionisti di Ey che puntano allo sviluppo di competenze tecniche attraverso laboratori e lavori di gruppo. La formazione, che si terrà presso l’Università di Milano-bicocca dal 3 ottobre al 12 dicembre 2015, sarà focalizzata su materie economico-aziendali e include anche una giornata presso gli uffici di Ey. «La partnership con Ey – spiega Alessandro Capocchi, docente di Economia Aziendale e responsabile del progetto Talent Lab Eyf per l’Università di Milano-bicocca – nasce da un format innovativo per le università italiane e molto diffuso in Europa, dove significative sono le esperienze di integrazione tra le attività di studio e lavoro. Sono orgoglioso che Ey abbia scelto l´Università di Milano-bicocca, condividendo con noi l’ideazione e la realizzazione di questo percorso che consentirà a 20 nostri studenti di entrare nel mondo della revisione contabile. La rilevanza dell’iniziativa consta, tra l´altro, nella replicabilità di questo modello formativo con altre società, anche operanti in settori economici diversi». «Ey, da sempre attenta nel promuovere e supportare la crescita dei talenti - commenta Valeria Pardossi, Hr Director di Ey Italia, Spagna e Portogallo - ritiene che Talent Lab Eyf realizzato con Università Milano-bicocca possa favorire l’integrazione tra il mondo del lavoro e quello accademico, tutt’oggi ancora distanti. Siamo certi infatti che sinergie come questa possano essere efficaci nel ridurre questo gap ed essere di stimolo per altri progetti che diano opportunità concrete ai nostri giovani».  
   
   
LOMBARDIA.ESAMI MATURITA´: IN REGIONE RADDOPPIANO STUDENTI CON 100 E LODE  
 
 Milano, 20 luglio 2015 - "Esprimo la mia soddisfazione nel vedere come i risultati degli esami di Stato della Lombardia mostrino un importante aumento degli studenti che raggiungono la votazione di 100 e addirittura un raddoppio dei 100 e lode", così Valentina Aprea, Assessore all´Istruzione di Regione Lombardia, commenta i positivi risultati degli esami di Stato degli studenti della Lombardia. "Da tempo tutte le rilevazioni nazionali ed internazionali mostrano come gli studenti lombardi raggiungono effettivamente i più alti livelli di competenza - spiega Aprea - ma i voti delle scuole fino ad ora non li certificavano, applicando una scala di giudizio più severa di altri territori italiani". "Non si tratta di essere meno severi, ma al contrario di utilizzare tutta la scala di valutazione, riconoscendo agli studenti eccellenti il loro giusto valore. L´appiattimento della scala di giudizio ha fino ad ora penalizzato soprattutto i migliori", continua l´assessore Aprea. Dote Merito A Studenti Meritevoli Per L´estero - "Regione Lombardia ha da tempo riconosciuto il principio del merito e del riconoscimento delle eccellenze, in tutti i settori – continua l´assessore Aprea. Per gli studenti migliori si apre ora la possibilità di accedere alla ´Dote Merito´ promossa dal mio assessorato: per chi ha raggiunto la lode diamo la possibilità di avere un finanziamento da 1.000 a 2.000 euro per accedere ad esperienze di apprendimento di alto livello, in Italia e all´estero. Si tratta di un´opportunità unica, potendo scegliere tra offerte di alto livello inserite in un catalogo certificato da Regione Lombardia. Lo scorso anno i nostri ragazzi hanno potuto realizzare esperienze che vanno dal campo dell´Itc presso il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano, all´approfondimento della lingua inglese all´Img Academy di Miami, o in città europee quali Vienna, Londra, Parigi, Francoforte. Molte altre le possibilità nell´ambito dello, sport, delle istituzioni comunitarie , delle scienze, del teatro, cinema e cultura".  
   
   
PRESENTATA OFFERTA DIDATTICA NEL POLO UNIBAS DI MATERA  
 
Potenza, 20 luglio 2015 - L´università della Basilicata prosegue il percorso di potenziamento dell´offerta didattica, con il nuovo corso di laurea in "Paesaggio, Ambiente e Verde Urbano" (Pavu), di durata triennale, attivo dal prossimo anno accademico (le iscrizioni on line si apriranno il 1 agosto): un corso pensato per "innovare" e specializzare una figura chiave per il futuro della progettazione paesaggistica e urbanistica, aperto in una città cruciale in questo senso, per la sua storia e per il suo futuro. Il "Pavu", infatti, si svolgerà a Matera, meraviglioso laboratorio a cielo aperto, con i suoi Sassi secolari, e Capitale europea della Cultura per il 2019, che sarà anche l´anno delle prime lauree del nuovo corso. L´offerta didattica della sede materana dell´Unibas è stata presentata oggi, nel corso di una conferenza stampa, a cui ha partecipato la Rettrice, Aurelia Sole, il direttore del Dicem (il Dipartimento delle Culture Europee e del Mediterraneo), Ferdinando Mirizzi, la coordinatrice del Pavu, Paola D´antonio, e i rappresentanti di Architettura, di Operatore dei Beni Culturali (Obc), di Scienze del Turismo, Patrimonio Culturale (Stpc) e Scienze della Formazione Primaria (Sfp), Antonella Guida, Luigi Stanzione, Emmanuele Curti e Domenico Milito. Nel corso della conferenza stampa sono state quindi illustrate le modalità d´iscrizione e partecipazione ai test d´ingresso per Architettura e per il Corso di laurea magistrale in Scienze della Formazione primaria, in scadenza il prossimo 23 luglio, e i contenuti dell´offerta didattica del Corso Magistrale in Scienze del Turismo e Patrimonio Culturale, e del Corso in Operatore dei Beni culturali, attivi nel polo materano dell´Unibas (le cui immatricolazioni si apriranno on line dal 1 agosto). "L´università della Basilicata - ha detto la Rettrice - sta mettendo in campo un forte investimento sul territorio, valorizzandone le eccellenze e le peculiarità, attraverso un sistema di grande interdisciplinarietà e di collaborazione sulla progettazione dei corsi di studio, partendo dalla tutela e dalla valorizzazione dell´ambiente e puntando su Matera come polo strategico per il paesaggio e per i beni culturali". In questa direzione, il corso di laurea in "Paesaggio, Ambiente e Verde Urbano" ha come obiettivo quello di formare un profilo professionale riconoscibile in ambito europeo: il laureato acquisirà infatti una solida preparazione culturale, teorica e applicata, "fortemente improntata - ha detto D´antonio - all´interdisciplinarietà richiesta dalla chiave paesaggistica di lettura e d´intervento sul territorio e coerente con le linee guida definite dalla European Federation for Landscape Architecture".obiettivi specifici sono l´interpretazione e la rappresentazione del paesaggio come il rapporto tra uomo e ambiente, acquisendone delle conoscenze e delle competenze necessarie all´analisi delle matrici ambientali, a cui applicare tecniche d´ingegneria naturalistica e di gestione dei bacini idrografici per la salvaguardia dell´assetto del territorio e tutela del paesaggio. Tutto ciò al fine di consentire agli studenti una specializzazione attraverso la scelta tra due curricula: agronomo paesaggista e pianificatore paesaggista.  
   
   
LOMBARDIA SCUOLA:12,7 MILIONI PER ALTA FORMAZIONE TECNICA DEI GIOVANI  
 
Milano, 20 luglio 2015 - "La Giunta Regionale ha approvato, su mia proposta, la programmazione per i prossimi tre anni per gli Istituti Tecnici Superiori. Regione Lombardia continua ad investire sulla formazione tecnica di alto livello con uno stanziamento di 12,7 milioni di euro per il periodo 2015/2017, di cui 9,7 milioni di Regione, nell´ambito della programmazione comunitaria e 3 milioni del Ministero dell´Istruzione". Lo dice oggi Valentina Aprea assessore all´Istruzione, Formazione Professionale e Lavoro che ha presentato , ha presentato in Giunta le linee guida della prossima programmazione triennale degli Istituti Tecnici Superiori, scuole di alta specializzazione tecnica e professionale. "Con questo intervento regionale i 18 Istituti Tecnici Superiori presenti in Lombardia potranno dare continuità e sviluppare ulteriormente la propria attività, che ha dimostrato di rispondere alle esigenze ed alle alte aspettative delle imprese. Rispetto ai 29 corsi già attivati, infatti, ben l´88% degli17 studenti diplomati è già inserito in un percorso lavorativo", continua l´Assessore. "Una novità che ho voluto fortemente, chiesta insieme alle altre Regioni ed accolta dalla legge sulla scuola recentemente approvata dal Parlamento, è la possibilità per gli studenti della formazione professionale regionale di accedere direttamente agli Istituti Tecnici Superiori dopo il diploma professionale ed un anno di Ifts, senza dover necessariamente conseguire il diploma di istruzione secondaria superiore. In questo modo anche la formazione professionale regionale avrà uno sbocco diretto al livello terziario di istruzione tecnica, parallelo all´Università, come già avviene nella maggior parte dei Paesi europei". "Nei prossimi giorni sarà emanato uno specifico avviso per consentire agli Its di riprogettare i nuovi percorsi in funzione dei fabbisogni del mercato del lavoro. In questo modo si riconferma l´orientamento regionale nell´avvicinare scuola e impresa. Negli Its le aziende sono protagoniste nella progettazione e nella realizzazione di queste attività formative, fortemente orientate all´inserimento nel mercato del lavoro di giovani dotati di quelle elevate competenze sempre utili allo sviluppo del nostro sistema economico", conclude Valentina Aprea.  
   
   
AOSTA, DALLA GIUNTA UN SOSTEGNO ALLE SCUOLE DI CHARVENSOD, NELLA TUTELA E NEL RISPETTO DELL’AMBIENTE  
 
Aosta, 20 luglio 2015 - Per favorire la diffusione di impianti innovativi che utilizzano fonti energetiche rinnovabili e per promuovere l’impiego di tecniche di efficienza energetica e di sistemi di installazioni a basso consumo energetico, la Giunta regionale ha approvato, venerdì 17 luglio, su proposta dall’Assessore alle attività produttive, energia e politiche del lavoro Raimondo Donzel, la proroga, fino al 31 dicembre 2018, del termine previsto per l’ultimazione dei lavori di realizzazione dell’impianto dimostrativo denominato Zero spaccato, che contempla la riqualificazione energetica delle scuole del Comune di Charvensod. Il progetto, del 2010, era inizialmente stato pensato per la ristrutturazione dell’edificio esistente, ma per problematiche tecniche intervenute successivamente alle verifiche di idoneità statica della sede delle scuole elementari del capoluogo, ha previsto una serie di varianti, che hanno consentito tuttavia di conservare le finalità del progetto e di conseguire gli obiettivi stabiliti dal medesimo in termini di efficienza energetica. E’ stata quindi confermato dalla Giunta un impegno finanziario di oltre 374 mila euro, a seguito del parere espresso dall’Arpa Valle d’Aosta, che ha valutato positivamente le risultanze ambientali del progetto di riqualificazione dell’edificio scolastico. Il finanziamento, concesso al Comune di Charvensod, è stato deliberato in base alla legge regionale n. 3 del 2006, che determina le disposizioni in materia di interventi regionali per la promozione dell’uso razionale dell’energia. «La deliberazione alla quale la Giunta ha dato oggi parere favorevole – dice l’Assessore Raimondo Donzel - è un esempio concreto di come l’Amministrazione pubblica possa indirizzare i propri interventi a favore della comunità, nel rispetto e nella tutela dell’ambiente, in un’ottica più generale di efficienza energetica e di esempio per i cittadini. La scuola di Charvensod diventa quindi un esempio di edilizia scolastica, ma soprattutto un chiaro indirizzo di come la politica possa essere attenta al proprio territorio con processi di sviluppo sostenibile, in un settore, quello della scuola, in cui è ancora più importante veicolare messaggi di rispetto del bene pubblico, garantendo l’istruzione pubblica nei Comuni di montagna». Secondo le finalità della legge regionale, gli impianti dimostrativi per l’utilizzazione delle fonti energetiche rinnovabili e per l´impiego di tecniche di efficienza energetica devono rappresentare per i cittadini un buon esempio utile a una migliore comprensione del valore degli interventi effettuabili e sono per questo soggetti al monitoraggio delle prestazioni energetiche. «Il progetto - conclude l’Assessore Donzel - fornirà una testimonianza pratica degli interventi che possono condurre ad un risparmio nella gestione energetica di un edificio, diventando per i giovani alunni della scuola un laboratorio attivo ».  
   
   
DELEGAZIONE CINESE DELLO HUNAN NELLE MARCHE: SEGUIRÀ, ALLA POLITECNICA DELLE MARCHE, UN CORSO DI FORMAZIONE AMBIENTALE.  
 
Ancona, 20 luglio 2015 - Una delegazione cinese della Provincia dello Hunan seguirà, ad Ancona, un corso di alta formazione per la protezione ambientale e lo sviluppo sostenibile. Dal 20 al 25 luglio i sedici componenti della delegazione verranno formati presso l’Università Politecnica delle Marche, nell’ambito dell’Accordo operativo tra il Dipartimento ambientale dello Hunan e il servizio Ambiente della Regione Marche. L’intesa segue la collaborazione avviata tra lo Hunan e le Marche sulla protezione ambientale che prevede la formazione per funzionari governativi e lo scambio di stagisti, la cooperazione tecnologica e industriale, scambi scientifici tra la Politecnica e Central South University di Changsha (uno dei più prestigiosi atenei cinesi). Il programma del corso comprende lezioni tenute da docenti della Politecnica, dirigenti della Regione e dell’Arpam (Agenzia per la protezione ambientale), da rappresentanti delle imprese marchigiane. Verranno effettuate anche visite aziendali presso gli impianti di raccolta, trasporto, stoccaggio, smaltimento, riciclo rifiuti di Sogenus (Maiolati Spontini), di trattamento delle acque reflue di Jesi e alla raffineria Api di Falconara Marittima. Nel pomeriggio di lunedì 20 luglio, presso il parlamentino di Palazzo Li Madou (sede della Giunta regionale, Ancona), si terrà la cerimonia di benvenuto e di apertura del corso, alla presenza delle autorità e dei tecnici della Regione, dell’Arpam, dell’Università Politecnica delle Marche e di alcune imprese marchigiane del settore ambientale. La Provincia dello Hunan, con cui la Regione Marche ha un rapporto di partenariato dal 2013, è posizionala al centro della Cina e conta una popolazione di 70 milioni di abitanti. È uno dei territorio più industrializzati del Paese, con un elevato tasso di crescita.  
   
   
MARINO IN VATICANO IL 21 E 22 LUGLIO PER WORKSHOP AMBIENTE E NUOVE SCHIAVITÙ I SINDACI DI SAN PAOLO, SAN FRANCISCO, BOGOTA’ E CITTA’ DEL MESSICO IN CAMPIDOGLIO IL 20 LUGLIO  
 
Roma, 20 luglio 2015 - Il 21 e il 22 luglio il sindaco di Roma Ignazio Marino sarà in Vaticano ai seminari organizzati dalla Pontificia Accademia delle Scienze sociali e dedicati ai cambiamenti climatici e le moderne forme di schiavitù. Ai workshop parteciperanno sindaci di città di tutto il mondo, tra cui anche Anne Hidalgo (Parigi), Bill De Blasio (New York), Manuela Carmena (Madrid), Giuliano Pisapia (Milano), Dario Nardella (Firenze), Piero Fassino (Torino), Giusi Nicolini (Lampedusa). Proprio grazie a questa occasione, lunedì 20 luglio in Campidoglio, il sindaco Ignazio Marino accoglierà alcuni dei sindaci invitati alla due giorni in Vaticano, per un saluto istituzionale e uno scambio di doni. Il primo sarà Fernando Haddad, sindaco di San Paolo, alle 11; a seguire, il primo cittadino di San Francisco Ed Lee alle 15; Guastavo Petro, sindaco di Bogotà, alle 16.30 e Miguel Angel Mancera, sindaco di Città del Messico, alle 17.30. Al termine di ciascuno di questi incontri, è prevista una photo opportunity, con il tradizionale scambio di doni, in Sala dell’Arazzo. L’ingresso sarà previsto da Sisto Iv. Alle ore 18.30 il sindaco ospiterà inoltre in Terrazza Caffarelli un incontro dal titolo “Urban Resilience Mayoral Reception and Talk”, promosso dalla Rockfeller Foundation, che prevede la presenza di molti dei sindaci invitati in Vaticano. Questo perché Roma fa parte della rete delle 100 città resilienti, un progetto pensato per affrontare al meglio le sfide urbane del Xxi secolo e che la Fondazione Rockefeller ha lanciato in occasione del suo centenario. Grazie alla partnership con la Rockefeller Foundation, l’amministrazione capitolina avvia un percorso partecipativo volto alla formulazione di un piano per la resilienza di Roma Capitale. Fra le priorità individuate, la protezione del patrimonio artistico-culturale; la piena liberazione del potenziale del territorio in termini di produzione di servizi ecologici funzionali a un’accresciuta resilienza del sistema urbano; l’innovazione delle attività di pianificazione urbana al fine di renderle capaci di produrre una città più resiliente. Previsto un intervento del sindaco di Roma Ignazio Marino e del sindaco di New Orleans, Mitch Landrieu.  
   
   
MALTEMPO 8 LUGLIO: REGIONE VENETO INVIA A GOVERNO RICHIESTA “STATO DI EMERGENZA”. PRIMA STIMA DEI DANNI  
 
Venezia, 20 luglio 2015 - E’ di quasi 100 milioni la prima stima dei danni e degli interventi da effettuare contenuta nella relazione che il presidente della Regione Luca Zaia ha inviato al presidente del Consiglio dei Ministri, Matteo Renzi, e al Capo del Dipartimento della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, insieme alla richiesta di dichiarazione dello “stato di emergenza” per le conseguenze dell’eccezionale ondata di maltempo registrata in quella giornata sul Veneto. Contestualmente Zaia ha chiesto un adeguato sostegno finanziario al fine di assicurare le necessarie operazioni di soccorso ai territori e alle popolazioni colpite; l´attuazione degli interventi indifferibili e urgenti necessari a garantire la pubblica incolumità; ripristinare i danni subiti dal patrimonio pubblico e privato e per il ritorno alle normali condizioni di vita della popolazione. Nella relazione tecnica della Regione si fa rilevare che il tornado che l’8 luglio scorso ha interessato alcune zone della riviera del Brenta è da considerare uno dei più intensi mai verificatisi in Veneto. Fin da subito sono stati evidenti i danni ingentissimi alle infrastrutture e al patrimonio pubblico, alle civili abitazioni ed agli altri fabbricati, alla viabilità stradale e ferroviaria ed ai loro servizi infrastrutturali, ai mezzi di trasporto come le auto private ed alle attività produttive e agricole. A causa della tromba d´aria, una persona ha perso la vita, numerose le persone ferite di cui alcune particolarmente gravi, oltre ai molti sfollati in attesa delle procedure per l´agibilità delle proprie abitazioni. La perturbazione ha interessato comunque buona parte del territorio regionale e nel pomeriggio dello stesso giorno, a partire dalle ore 15 circa, ha portato dei temporali di forte intensità in alcuni territori comunali delle province di Verona, Vicenza, dell´Alta Padovana, del bellunese e, soprattutto, del veneziano con violente e pericolose grandinate e il tornado di intensità mai vista. Inoltre, una cella temporalesca particolarmente marcata ha interessato la Valle del Boite nell´Alto Bellunese innescando una vasta colata detritica in località Acquabona a Cortina d´Ampezzo sulla S.s. N. 51 "di Alemagna", che è rimasta a lungo bloccata in entrambe le direzioni. L´eccezionalità e la gravità dell´evento – conclude Zaia - hanno determinato quindi la necessità che il governo dichiari lo “stato di emergenza” e intervenga.  
   
   
VILLE VENETE COLPITE DAL TORNADO. LUNEDÌ ATTIVO A MIRA SPORTELLO REGIONALE PER ADEMPIMENTI E COORDINAMENTO  
 
Venezia, 20 luglio 2015 “Già da lunedì, 20 luglio, presso la sede dell’Istituto regionale Ville Venete di Mira, sarà attivo uno sportello unico informativo e di coordinamento per gli adempimenti relativi alla messa in sicurezza e recupero delle strutture Ville danneggiate dal tornado che ha colpito la settimana scorsa la Riviera del Brenta”. Ne ha dato notizia l’assessore regionale alla cultura e all’urbanistica, Cristiano Corazzari, nel corso di un incontro svoltosi stamane a palazzo Balbi a Venezia, al quale hanno partecipato, oltre alla presidente dell’Irvv, Giuliana Fontanella, i rappresentanti degli enti pubblici interessati alla ricostruzione: i Comuni di Dolo, Mira e Pianiga, le Sovrintendenze competenti, il Segretariato del Ministero dei beni e delle attività culturali del Veneto, l’Azienda Ulss 13, il Servizio forestale, il Genio Civile, le direzioni regionali urbanistica, territorio e cultura. “Era necessario avviare le procedure per una operatività immediata – ha sottolineato Corazzari – e in pochi giorni abbiamo concordato con il Segretariato per i beni culturali del Veneto e le Soprintendenze competenti, una metodologia che consentirà ai proprietari delle Ville di avere risposte chiare e veloci alle loro richieste e indicazioni univoche per affrontare l’emergenza. Il nostro obiettivo è anche quello di facilitare i rapporti tra i privati e i vari organismi pubblici, codificando, semplificando e facilitando il più possibile le procedure previste”.  
   
   
ATTIVITÀ ESTRATTIVE - LA REGIONE EMILIA ROMAGNA SIGLA ACCORDO CON IL MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO AL CENTRO DELL´INTESA SICUREZZA, MONITORAGGIO, CONTROLLO E DIFESA DELL´AMBIENTE. PRIMI IN ITALIA A SIGLARE UN ACCORDO DI QUESTO TIPO  
 
Bologna, 20 luglio 2015 - Siglato un accordo operativo tra Regione Emilia-romagna e Ministero dello Sviluppo economico, il primo in Italia, sulle attività estrattive. Sicurezza, controllo, monitoraggio, difesa dell´ambiente e trasparenza sono i capisaldi dell´intesa, in cui si ribadisce il no alle tecniche di estrazione ad alta pressione - il cosiddetto fracking, peraltro già vietato dalla legge nazionale - e al progetto di stoccaggio gas di Rivara (San Felice sul Panaro, Modena), così come all´utilizzo dell´acquifero profondo di Rivara per qualsiasi altra finalità di stoccaggio. Il contenuto dell´accordo è stato presentato in Regione a Bologna dall´assessore alla Difesa del suolo Paola Gazzolo e dall´assessore alle Attività produttive e Piano energetico Palma Costi,che hanno anche illustrato i motivi per cui la Giunta ha revocato la sospensione delle attività di esplorazione ed estrazione di idrocarburi ed energia geotermica, disposta con una delibera il 23 aprile 2014. Un via libera deciso dopo un lungo confronto svolto sul territorio e con l´accordo di varie realtà rappresentative dell´associazionismo industriale e sindacale. Le dichiarazioni di Costi e Gazzolo - “Con un atto coraggioso e di grande responsabilità - hanno affermato Costi e Gazzolo - l´anno scorso fu decisa, in via precauzionale e temporanea, la sospensione di nuovi permessi e concessioni. Oggi, con la stessa responsabilità e coerenza, revochiamo quella sospensione perché le indagini tecnico-scientifiche svolte in seguito alle raccomandazioni del Rapporto Ichese, approfondite sul Cavone, hanno fugato ogni dubbio e dimostrato che ci sono le condizioni per operare in piena sicurezza. Però - hanno aggiunto - abbiamo voluto andare oltre e siglare con il Ministero un accordo che stabilisce Linee guida stringenti per le aziende concessionarie e introduce ulteriori garanzie per lo svolgimento e il controllo delle attività, tra cui strumenti di monitoraggio di altissima tecnologia. A livello nazionale queste Linee guida vengono applicate in via sperimentale, noi le rendiamo obbligatorie immediatamente”. “Quello firmato con il Ministero è un accordo importante per le garanzie ulteriori che offre su sicurezza e tutela del territorio, ma anche per un comparto che in regione dà lavoro a 40 mila persone e vanta eccellenze di livello mondiale per le conoscenze prodotte e le professionalità sviluppate - ha precisato Costi-. Il nostro obiettivo rimane quello di procedere velocemente verso un sistema sempre più basato sul risparmio energetico e sull´utilizzo di fonti rinnovabili. Sappiamo però che è necessario un periodo di transizione e in questa fase l´utilizzo del gas naturale è quello con il minore impatto sulla qualità dell´aria”. “L´accordo rafforza il ruolo della Regione e supera la frammentazione delle competenze, perché stabilisce che le decisioni vanno assunte insieme all´interno di uno specifico gruppo di lavoro tecnico che viene istituito - ha spiegato Gazzolo -. Assicura l´utilizzo dei più alti livelli di tecnologia e dei più sofisticati sistemi di monitoraggio disponibili e garantisce ai Comuni royalties più eque. In primo piano anche la trasparenza: tutti i dati sulle attività svolte saranno resi pubblici e divulgati, così come è stato fatto per il sito di Cavone”. L´accordo con il Mise - L´intesa, rispetto a quanto previsto dalla legge di conversione del cosiddetto decreto ´Sblocca Italia´, rafforza ulteriormente il ruolo della Regione, consentendole di esercitare pienamente la sovranità sul proprio territorio; promuove l´innovazione tecnologica necessaria a fornire maggiori garanzie di protezione ambientale; consente un efficace controllo sulle attività, aumentando il livello di sicurezza. Il protocollo prevede una prima applicazione delle Linee guida su tre campi pilota: Cavone (Mirandola, Modena) - coltivazione idrocarburi; Minerbio (Bologna) - stoccaggio gas; Casaglia (Ferrara) - coltivazione di risorse geotermiche. Per monitorare costantemente le attività saranno installate: una rete di sensori di microsismicità, in grado di misurare anche scosse di lievissima intensità; un sistema di rilevazione delle deformazioni del suolo, capace di indicare con una precisione millimetrica qualsiasi variazione subita dal terreno; un sistema a semaforo, che consente di definire soglie di rischio anche molto basse e di far scattare, se necessario, la limitazione, la sospensione o l´interruzione delle attività. Per poter lavorare, le società richiedenti titoli minerari dovranno essere dotate di questi nuovi mezzi tecnologici e sistemi di sicurezza e fornire tutte le garanzie economiche necessarie per sostenere le spese di funzionamento nel tempo di vita degli impianti. L´accordo stabilisce inoltre che una parte delle risorse finanziarie derivanti dal Fondo nazionale e dal pagamento delle royalties alla Regione sia destinata ai Comuni dove sono insediati gli impianti produttivi e le aree di ricerca di idrocarburi, per azioni volte alla tutela dell´ambiente e alla sicurezza territoriale. Attualmente allo Stato va il 30%, alla Regione il 55% e ai Comuni il 15%. Il gruppo di lavoro stabilirà nuovi criteri di ripartizione. Le motivazioni della sospensione - In seguito al terremoto di maggio 2012, la Regione Emilia-romagna, d´intesa con il Dipartimento nazionale di Protezione civile, ha istituito una Commissione internazionale tecnico-scientifica di esperti, nota come Ichese, per lo studio di possibili relazioni tra le attività estrattive di idrocarburi e l´aumento dell´attività sismica nell´area colpita dal sisma. Sono state prese in esame tutte le attività di coltivazione o stoccaggio di idrocarburi nelle concessioni di Mirandola (compreso il Cavone), Spilamberto, Recovato e Minerbio, e le attività legate alla produzione di energia geotermica nella concessione di Casaglia, nell´area del cratere. Il Rapporto prodotto dalla Commissione ha escluso ogni possibile relazione tra l´attività sismica e le attività antropiche svolte in queste concessioni, sottolineando la necessità di effettuare ulteriori approfondimenti soltanto per l´area di Cavone. Dopo la pubblicazione del Rapporto il Mise ha incaricato un gruppo di lavoro per definire specifiche Linee guida sul monitoraggio della microsismicità e delle deformazioni del suolo. Contemporaneamente Mise, Regione, Società concessionaria del campo di Cavone in aprile 2014 hanno stipulato un accordo per verificare le eventuali relazioni con il terremoto del 2012. Il 23 aprile 2014 la Giunta regionale, in ossequio al principio di precauzione, con la delibera n. 547 ha disposto la sospensione di nuove attività di ricerca, coltivazione e stoccaggio di idrocarburi per il tempo strettamente necessario alla realizzazione degli approfondimenti tecnico-scientifici e all´emanazione delle Linee guida. I risultati degli studi condotti al Cavone attraverso i più avanzati sistemi di ricerca e lo sviluppo del modello fisico del giacimento hanno permesso agli scienziati di concludere che “non vi è alcuna ragione fisica per sospettare che le variazioni di pressione agli ipocentri derivanti dalle attività di produzione o iniezione del Campo di Cavone abbiano innescato la sequenza del maggio 2012”. Le Linee guida sono state consegnate dal gruppo di lavoro al Ministero a marzo 2015: i sistemi di monitoraggio che qui vengono indicati e ai quali le aziende concessionarie dovranno attenersi sono molto approfonditi e ricalcano le migliori pratiche e i più alti livelli di sviluppo e conoscenze disponibili. Sia le Linee guida sia i risultati delle indagini tecnico-scientifiche condotte al campo Cavone sono consultabili on line all´indirizzo www.Labcavone.it per garantire la massima trasparenza dei lavori svolti. Il comparto Oil & Gas in Emilia-romagna - Nel 2014 in Emilia-romagna sono stati prodotti 225 milioni di metri cubi di gas (il 9,2% della produzione italiana) e 23 milioni di tonnellate di olio (lo 0,4% del totale nazionale). Sono 40 mila gli addetti del comparto, con imprese di eccellenza a livello mondiale nell´ambito energetico e nella meccanica. Nel 2014 in Emilia-romagna sono stati pagati 7,5 milioni di royalties per le attività legate agli idrocarburi. A livello nazionale, tra fiscalità e royalties, le entrate sono state di 600 milioni e le riduzioni della bolletta elettrica di circa 1,5 miliardi.  
   
   
POTENZA: WORKSHOP FORMATIVO SULLA RESILIENZA 20/22 LUGLIO  
 
Potenza, 20 luglio 2015 - La Provincia, nell’ambito delle attività che la vedono impegnata con il network dei Comuni e delle Comunità nelle azioni di implementazione della Resilienza delle comunità ai Rischi di Disastri ed ai Cambiamenti Climatici nelle attività di governo ed uso del territorio, ha organizzato, in stretta collaborazione con l’Unisdr e l’Unisdr Onea/geti, per i prossimi 20-21-22 Luglio 2015 presso la Sala Consiliare della Provincia di Potenza a partire dalle ore 09,30 un workshop formazione con l´obiettivo di accrescere le capacità individuali e professionali degli operatori istituzionali sulle tematiche in questione. Il corso - spiega un comunicato dell´ufficio stampa della Provincia - si propone di fornire: i) la possibilità per città e governi locali di migliorare le capacità di adattamento ai cambiamenti climatici e di riduzione del rischio di catastrofi, con particolare attenzione allo sviluppo ed all’implementazione di “Piani d’Azione sulla Resilienza” relativi a paesi/città; ii) una piattaforma per lo scambio e l’apprendimento con il coinvolgimento diretto di esperti nel settore e per la condivisione di buone pratiche tra i partecipanti; iii) un’opportunità per la cooperazione “città-città” nell’implementazione della resilienza urbana e delle comunità, integrando gli elementi conoscitivi sui rischi di catastrofi nei piani, programmi ed iniziative locali di riduzione dei rischi e di adattamento ai cambiamenti climatici. Il workshop, a numero chiuso e ristretto, è destinato prevalentemente a Sindaci, Amministratori e tecnici comunali operanti sul territorio e coinvolti direttamente nelle tematiche dello sviluppo territoriale sostenibile e resiliente. Il modulo programmato per il 20-22 Luglio p.V. È il primo di una serie di iniziative analoghe che verranno condotte nei prossimi mesi ed a partire dal prossimo Settembre, sempre in stretta collaborazione con l’Unisdr e l’Unisdr Onea/geti, con l’intento di coprire progressivamente tutto il territorio provinciale e le comunità e di coinvolgere gli stakeholder - istituzionali e non - aventi diretto interesse e competenza sulle tematiche trattate. Pertanto lo stesso si inquadra anche come azione di sperimentazione per le attività di capacity building che saranno programmate e condotte nel prossimo futuro ed i partecipanti a questo primo modulo sperimentale garantiranno un loro coinvolgimento diretto nelle attività che saranno replicate per coprire progressivamente il territorio e le comunità. Tale coinvolgimento è utile anche per gli obiettivi di integrazione tra comunità che, tra gli altri, la rete Provincia-comuni si è prefissa.  
   
   
IL QUADRO DEGLI INTERVENTI DELLA REGIONE TOSCANA PER CONTRASTARE LE CRISI IDRICHE  
 
Firenze 20 luglio 2015 - Le cause che determinano le crisi idriche sono note: un cambiamento climatico in atto, nel quale le precipitazioni medie si stanno progressivamente riducendo con un aumento del deficit di disponibilità di risorse idriche, a cui si associano, sempre più spesso, precipitazioni intense e di breve durata e lunghi periodi dell´anno nei quali le temperature medie sono sempre più elevate. Dopo l´accordo del 2009 tra Regione Toscana e Autorità di Ambito per realizzare interventi di miglioramento e razionalizzazione dei sistemi di approvvigionamento idrico, nel 2012, a seguito della carenza idrica che ha colpito tutto il territorio, è stato approvato il Piano straordinario di emergenza per la gestione della crisi idrica e idropotabile. Nell´ambito del piano sono stati programmati 176 interventi di competenza dei gestori del Servizio Idrico da realizzarsi nel triennio 2012-2014 per un valore complessivo di circa 70 milioni. Le risorse finanziarie sono state reperite dai gestori del S.i.i., d´intesa con l´Autorità Idrica Toscana, rimodulando le programmazioni, senza variare il budget complessivo degli investimenti. Si tratta per lo più di interventi di captazione di nuove risorse idriche, di interconnessioni tra acquedotti, di dissalatori e di rifacimento di serbatoi e condotte. Per monitorare l´attuazione degli interventi è stato predisposto un sistema informatizzato di monitoraggio con immissione dei dati da stazioni remote collocate presso le sedi dell´Autorità idrica toscana. Questa la situazione alla fine del 2014: 138 gli interventi attivi, di cui 122 realizzati, 14 in corso, 2 da avviare (realizzazione pari al 88%). I 104 interventi conclusi hanno comportato un costo di € 18.089.113, oltre ai 18 interventi per il superamento delle deroghe sull´acqua potabile per € 20.121.817, anch´essi conclusi ; i 14 in corso comportano costi pari a € 10.398.100. I 2 interventi da avviare richiedono una spesa di € 238.000. Inoltre sono stati annullati 7 interventi per € 467.500, e sono stati riprogrammati oltre il 2014 31 interventi per € 20.141.098.  
   
   
UE: RIFIUTI CAMPANIA: ITALIA CONDANNATA A PAGARE 20 MILIONI EURO E 120.000 EURO PER GIORNO DI RITARDO LA CORTE AVEVA GIÀ CONSTATATO UNA PRIMA VOLTA L’INADEMPIMENTO DELL’ITALIA IN UNA SENTENZA DEL 2010  
 
 Lussemburgo, 20 luglio 2015 - La direttiva relativa ai rifiuti ha l’obiettivo di proteggere la salute umana e l’ambiente. Gli Stati membri hanno il compito di assicurare lo smaltimento e il recupero dei rifiuti, nonché di limitare la loro produzione, in particolare promuovendo tecnologie pulite e prodotti riciclabili e riutilizzabili. Essi devono in tal modo creare una rete integrata ed adeguata di impianti di smaltimento, che consenta all’Unione nel suo insieme e ai singoli Stati membri di garantire lo smaltimento dei rifiuti. L’italia ha trasposto la direttiva «rifiuti» nel 2006 e, per quanto riguarda la regione Campania, una legge regionale ha definito 18 zone territoriali omogenee in cui si doveva procedere alla gestione e allo smaltimento dei rifiuti urbani prodotti nei rispettivi bacini. In seguito ad una situazione di crisi nello smaltimento dei rifiuti manifestatasi nella regione Campania nel 2007, la Commissione ha proposto un ricorso per inadempimento contro l’Italia, imputandole la mancata creazione, in quella regione, di una rete integrata ed adeguata di impianti atta a garantire l’autosufficienza nello smaltimento dei rifiuti sulla base del criterio della prossimità geografica. La Commissione riteneva infatti che tale situazione rappresentasse un pericolo per la salute umana e per l’ambiente . Con una sentenza del 4 marzo 2010 , la Corte ha constatato che l’Italia, non avendo adottato, per la regione Campania, tutte le misure necessarie per assicurare che i rifiuti fossero recuperati o smaltiti senza pericolo per la salute dell’uomo e senza recare pregiudizio all’ambiente e, in particolare, non avendo creato una rete adeguata ed integrata di impianti di smaltimento, era venuta meno agli obblighi ad essa incombenti in forza della direttiva 2006/12. Nell’ambito del controllo dell’esecuzione della sentenza della Corte, la Commissione è giunta alla conclusione che l’Italia non ha garantito un’attuazione corretta della prima sentenza. La Commissione riferisce che tra il 2010 e il 2011 sono stati segnalati più volte problemi di raccolta dei rifiuti in Campania, che si sono conclusi con l’accumulo per diversi giorni di tonnellate di rifiuti nelle strade di Napoli e di altre città della Campania. Inoltre, in detta regione si è accumulata una grande quantità di rifiuti storici (sei milioni di tonnellate di «ecoballe»), che deve ancora essere smaltita, il che richiederà verosimilmente un periodo di circa quindici anni. Inoltre, la Commissione stima che, alla scadenza del termine impartito per l’esecuzione della sentenza (15 gennaio 2012), le capacità mancanti di trattamento dei rifiuti per categoria di impianti ammontavano a 1 829 000 tonnellate per le discariche, a 1 190 000 tonnellate per gli impianti di termovalorizzazione e a 382 500 tonnellate per gli impianti di trattamento dei rifiuti organici. Allo stesso modo, persistevano carenze strutturali in termini di impianti di smaltimento dei rifiuti, indispensabili nella regione Campania. Pertanto, ritenendo non soddisfacente la situazione, la Commissione ha proposto un nuovo ricorso per inadempimento contro l’Italia, chiedendo alla Corte di constatare il mancato rispetto della sua prima sentenza del 2010. Nell’ambito di questo nuovo ricorso per inadempimento, la Commissione chiede che la Corte condanni l’Italia a pagare una somma forfettaria giornaliera di Eur 28 089,60 per il periodo compreso tra la sentenza del 2010 e la sentenza odierna, nonché una penalità, eventualmente a carattere degressivo, di Eur 256 819,20 per ciascun giorno di ritardo nell’attuazione della sentenza del 2010, a partire dalla sentenza odierna. Nella sua sentenza odierna, la Corte constata che l’Italia non ha correttamente eseguito la sentenza del 2010 e la condanna a pagare, da un lato, una penalità di Eur 120 000 per ciascun giorno di ritardo nell’attuazione della sentenza del 2010 (penalità dovuta a far data da oggi) e, dall’altro, una somma forfettaria di Eur 20 milioni. La Corte convalida gli argomenti della Commissione, in particolare per quanto riguarda il problema dell’eliminazione delle «ecoballe» e il numero insufficiente di impianti aventi la capacità necessaria per il trattamento dei rifiuti urbani nella regione Campania. La Corte sottolinea inoltre che, tenuto conto delle notevoli carenze nella capacità della regione Campania di smaltire i propri rifiuti, è possibile dedurre che una siffatta grave insufficienza a livello regionale può compromettere la rete nazionale di impianti di smaltimento dei rifiuti, la quale cesserà così di presentare il carattere integrato e adeguato richiesto dalla direttiva. Ciò può compromettere seriamente la capacità dell’Italia di perseguire l’obiettivo dell’autosufficienza nazionale nello smaltimento dei rifiuti. La Corte constata poi che l’inadempimento addebitato all’Italia si è protratto per più di cinque anni, il che costituisce un periodo considerevole. Poiché dunque l’Italia non ha attuato correttamente la sentenza del 2010, la Corte decide di infliggerle una penalità giornaliera e una somma forfettaria, in quanto dette sanzioni finanziarie costituiscono un mezzo appropriato al fine di garantire l’esecuzione integrale della prima sentenza. Per quanto riguarda la penalità giornaliera di Eur 120 000, questa è suddivisa in tre parti, ciascuna di un importo giornaliero di Eur 40 000, calcolate per categoria di impianti (discariche, termovalorizzatori e impianti di trattamento dei rifiuti organici). Quanto alla somma forfettaria di Eur 20 milioni, la Corte tiene conto, ai fini del calcolo della stessa, del fatto che un inadempimento dell’Italia in materia di rifiuti è stato constatato in più di 20 cause portate dinanzi alla Corte. Orbene, una simile reiterazione di condotte costituenti infrazione da parte di uno Stato membro in un settore specifico dell’azione dell’Unione può richiedere l’adozione di una misura dissuasiva, come la condanna al pagamento di una somma forfettaria.  
   
   
MULTA RIFIUTI UE, DE LUCA: CINQUE ANNI SPRECATI. AL LAVORO PER RISOLVERE IL PROBLEMA E RECUPERARE LA DIGNITÀ  
 
Napoli, 20 luglio 2015 - "Vengono fuori i nodi drammatici legati alla gestione dei rifiuti della Campania in questi cinque anni” Così il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca. “Dopo le penalità - ricorda il Presidente De Luca - già decise dall’Europa per il periodo 2002-2010, la Commissione europea propone una nuova procedura d’infrazione contro l’Italia, per il mancato rispetto da parte della Regione Campania, di quanto stabilito dalla Corte di Giustizia. Viene rilevata, in particolare, l’inadempienza della Regione Campania rispetto alla prescrizione di realizzare “una rete integrata e adeguata di impianti atta a garantire l’autosufficienza nello smaltimento dei rifiuti”. Viene altresì contestato il fatto che si è consentito l’accumulo di “una grande quantità di rifiuti storici (6 milioni di ecoballe), che deve ancora essere smaltita” e viene contestata la carenza strutturale in termini di impianti di smaltimento dei rifiuti. Pertanto, la commissione europea propone alla Corte di Giustizia una procedura di infrazione nei riguardi dell’Italia. I giudici di Lussemburgo hanno deciso che l’Italia sia condannata a pagare una penalità di 120.000 euro al giorno, a partire da oggi, per mancato rispetto delle prescrizioni del 2010 e in più una penalizzazione forfettaria di 20 milioni di euro. È il risultato - conclude De Luca - sconcertante di questi ultimi cinque anni totalmente sprecati per la soluzione del problema rifiuti. Accelereremo sin da subito tutte le iniziative per la risoluzione del problema a cominciare dall’eliminazione delle eco balle. Cercheremo di contrattare, con l’Unione Europea, nuove modalità di relazione sulla base della nuova programmazione che presenteremo a breve confidando di recuperare la dignità e la credibilità del tutto perduta in questi anni”.  
   
   
TRENTO: ENERGIA E CALORE DAI RIFIUTI CON LE CELLE A COMBUSTIBILE  
 
Trento, 20 luglio 2015 - La Fondazione Mach ospita il progetto vincitore del bando della Fondazione Caritro sul tema della microcogenerazione ad elevata efficienza per produrre energia e calore dai rifiuti urbani. L’unità Biomasse ed Energie Rinnovabili di San Michele all’Adige, in collaborazione con il Politecnico di Torino e l’azienda Solidpower, sta lavorando sulle celle a combustibile di tipo Sofc (Solid oxid fuel cell) alimentate a biogas. La sperimentazione si concentrerà sul contenimento delle emissioni inquinanti e sull’affinamento della tecnologia di piccola taglia. La gestione della frazione organica dei rifiuti solidi urbani in un sistema integrato permette l’ottenimento di biogas per la successiva trasformazione in energia elettrica e termica. La tecnologia innovativa delle celle a combustibile ad ossidi solidi (Sofc) è la tra le più efficienti per la conversione di miscele combustibili in energia. Ii progetto Biowaste for Sofcs, avviato lo scorso marzo, si svolge in parte nella sede di San Michele all’Adige, dove le celle vengono alimentate direttamente con il biogas prodotto dall’impianto pilota di digestione anaerobica esistente, in parte nei laboratori del Politecnico di Torino, dove si indagano gli elementi che possono causare malfunzionamenti e degrado delle celle. Inoltre si cercherà di massimizzare la resa e l’affidabilità dei microcogeneratori, puntando a contenere ulteriormente le emissioni. Un altro aspetto interessante dello studio riguarda l’incremento della quota di energia elettrica prodotta dal sistema di cogenerazione rispetto all’energia termica e quindi le possibili ricadute positive per gli impianti di piccola taglia che spesso non hanno un’utenza sufficiente per l’utilizzo di tutto il termico prodotto. La sperimentazione, che si concluderà nel 2016, è il proseguimento delle attività del progetto Vega (Valorizzazione energetica di bio-gas da digestione anaerobica tramite fuel cell), finanziato sul bando Fesr 2009 e terminato nel 2013.