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Notiziario Marketpress di Lunedì 20 Luglio 2015
ENERGIA: PRESENTATO PIANO ENERGETICO FVG A OO.SS.  
 
Udine, 20 luglio 2014 - Un Piano coraggioso, europeo, innovativo con cui dare avvio a una green economy rivoluzionaria, di altissimo livello tecnologico e che affronta le grandi sfide che ci attendono. Lo ha affermato l´assessore regionale all´Ambiente e all´Energia Sara Vito aprendo, a Udine, la fase di consultazione pubblica con le organizzazioni sindacali del Friuli Venezia Giulia per illustrare il Piano energetico regionale (Per), ovvero lo strumento di cui la Regione si dota, per analizzare il quadro energetico del proprio territorio e fornire le corrette linee guida volte a permettere che lo sviluppo economico e sociale sia accompagnato da un uso razionale dell´energia seguendo il principio europeo dello sviluppo sostenibile, tutelando il patrimonio ambientale e storico culturale. In sintesi, gli obiettivi del Per puntano alla riduzione dei costi energetici, pensando soprattutto all´efficientamento e al risparmio energetico, e delle emissioni di gas climalteranti. "Inizia, oggi, - ha evidenziato Vito - questa fase di confronto per arrivare all´approvazione definitiva del Piano regionale entro l´anno che - ha ricordato - colma un vuoto importante. La pianificazione energetica è un settore strategico ed è quindi necessario poter disporre di un documento di riferimento che dia la prospettiva verso cui la Regione si sta muovendo. Il Friuli Venezia Giulia sta affrontando un momento storico decisivo per scegliere quale sia il modello di sviluppo al quale tendere e il tema dell´energia può contribuire in maniera determinante a realizzare l´idea di futuro che vogliamo perseguire". Vito ha sottolineato l´importanza dell´incontro con le parti sociali che "rappresentano un elemento rilevante del lavoro che stiamo portando avanti" e ha precisato come questi tavoli nascano con la volontà di essere aperti a recepire i contributi. Il prossimo aggiornamento con le organizzazioni sindacali è stato fissato per settembre. Fra gli argomenti toccati anche la volontà regionale, palesata nel Piano, di non autorizzare sul territorio il rigassificatore di Zaule, il "no" alla costruzione dell´elettrodotto italo-sloveno Udine Ovest-okroglo e a quello aereo Somplago-wuermlach nella formulazione attuale del progetto, rimanendo disponibile per un eventuale progetto interrato transfrontaliero.  
   
   
FIRENZE. EFFICIENZA ENERGETICA, UNA ‘MINIERA’ DI OPPORTUNITÀ PRESENTATA LA RICERCA PROMOSSA DA LEGAMBIENTE, ENEL E DAL COMUNE  
 
Firenze, 20 luglio 2015 - «L’amministrazione è fortemente impegnata sul fronte del risparmio energetico. Questa scelta significa più posti di lavoro, grazie all’innovazione e alla nascita di nuove imprese, meno inquinamento per la città e, nello stesso tempo, meno costi per i cittadini». Lo ha sottolineato il sindaco Dario Nardella intervenendo, questa mattina nel Salone dei Duecento di Palazzo Vecchio, alla presentazione dello studio ‘L’efficienza energetica a misura di cittadino: possibili scenari per Firenze’, realizzato con l’obiettivo di valorizzare i benefici economici, sociali ed occupazionali derivanti dell’implementazione dell’efficienza energetica nel capoluogo toscano. Dalla ricerca, promossa da Legambiente, Enel e dal Comune, emerge tra l’altro, che l’efficienza energetica garantisce un risparmio di quasi 13 milioni di metri cubi di gas e di oltre 8 milioni di litri di benzina; sviluppa un volume d’affari complessivo di 380 milioni di euro. Senza dimenticare i circa 300 nuovi posti di lavoro e le oltre 44mila tonnellate di Co2 che non si disperderanno nell’aria. «Il nuovo progetto di illuminazione pubblica di Firenze, ad esempio – ha aggiunto il sindaco - in tre anni ci porterà a sostituire 35mila punti luci con i Led: in questo modo si potrà risparmiare più del 40% sulla bolletta con una resa energetica di luce del 25% che significa avere anche strade e piazze più illuminate, più sicure e più belle. Lo stesso vale per la mobilità elettrica: noi siamo la prima città in Italia per numero di colonnine elettriche per abitante. Tra la fine di agosto e i primi settembre finiremo l’installazione, con Enel, di una rete super innovativa di punti di ricarica elettriche: ne avremo, complessivamente, 150 in tutti i quartieri della città e chi ha un veicolo elettrico potrà circolare con molti più vantaggi. Se poi consideriamo che il costo delle auto elettriche si sta abbassando, grazie anche alla concorrenza questo è un altro passo in avanti». «Grazie al nuovo regolamento urbanistico – ha concluso Nardella – chi ristruttura un immobile convertendolo, ad esempio da ufficio ad abitazione, potrà ampliare del 20% attuando un progetto al 100% di efficienza energetica. Chi sceglie questa strada, dunque, può creare posti di lavoro, attuare risparmi importanti per i cittadini e avere una città più pulita: la linea 1 della tramvia, ad sempio, ha abbattuto di 4mila tonnellate all’anno l’immissione di Co2». «La collaborazione con il Comune di Firenze e Legambiente per questo importante studio è strategica per fare di Firenze un modello di sviluppo sostenibile - ha detto Carlo Tamburi, Direttore Enel Country Italia - come azienda siamo in primo piano sull´efficienza energetica per dare ai cittadini di Firenze l´opportunità di adottare soluzioni innovative chiavi in mano per la propria abitazione o azienda senza investimento iniziale, rateizzando la spesa in bolletta, abbattendo i consumi e dando un contributo all´ambiente». Dopo la presentazione dello studio si è svolta la tavola rotonda durante la quale sono intervenuti l’assessore all’ambiente Alessia Bettini, il vicedirettore ‘energia e ambiente’ di Confindustria Massimo Beccarello, il vicepresidente di Assotermica Ivano Bornia, il responsabile mercato Italia Enel Nicola Lanzetta, il presidente dell’ordine degli architetti di Firenze Egidio Raimondi e il presidente di Federcasa e Casa Spa Luca Talluri.  
   
   
ROMA: ILLUMINAZIONE FORI. PROGETTO FINALISTA AI DARC AWARDS COME MIGLIORE ILLUMINAZIONE ESTERNA  
 
 Roma, 20 luglio 2015 - “Sono molto lieto di poter annunciare la bellissima notizia che il progetto di illuminazione dei Fori Imperiali a Roma, a cura di Francesca e Vittorio Storaro, è stato selezionato, da una prestigiosa giuria di esperti del lighting design, fra i finalisti del premio internazionale Darc Awards, nella categoria Best Exterior lighting”. Lo annuncia in una nota l’Assessore ai Lavori Pubblici e ai Progetti Speciali di Roma, Maurizio Pucci. “Voglio ringraziare – prosegue Pucci – anzitutto i due straordinari artisti Francesca e Vittorio Storaro, il Sindaco che ha voluto con determinazione che si realizzasse questa opera, la Sovrintendenza capitolina per la stretta collaborazione, l’Acea che ha sostenuto il progetto e tutte le maestranze che hanno consentito ancora una volta di affermare l’eccellenza italiana nell’arte. Auguro a Francesca e Vittorio Storaro di aggiudicarsi il premio”. Fra i finalisti, che comprendono progetti provenienti da tutto il mondo (Australia, Danimarca, Perù, Oman, Spagna, Polonia, Svezia, Belgio, Uk), l´Italia è presente solo con i Fori e con l´Expo di Milano. La premiazione è calendarizzata per il 24 Settembre, a Londra. “Siamo orgogliosi che la città di Roma, grazie all’iniziativa del sindaco Ignazio Marino, venga messa in luce e riconosciuta in tutto il mondo per la sua storia, i suoi capolavori artistici, la sua cultura, unica al mondo. – dicono Francesca e Vittorio Storaro - L’augurio è la possibilità di estendere questa visibilità attraverso l’illuminazione di tutto il parco archeologico di Roma”.  
   
   
UE: ROM E CONTATORI ELETTRICI INSTALLATI AD ALTEZZA INACCESSIBILE. L’INSTALLAZIONE DI CONTATORI ELETTRICI A UN’ALTEZZA INACCESSIBILE IN UN QUARTIERE DENSAMENTE POPOLATO DA ROM È ATTA A COSTITUIRE UNA DISCRIMINAZIONE FONDATA SULL’ORIGINE ETNICA QUANDO GLI STESSI CONTATORI SONO INSTALLATI IN ALTRI QUARTIERI A UN’ALTEZZA NORMALE  
 
Lussemburgo, 20 luglio 2015 - Una direttiva dell’Unione sulla parità di trattamento vieta qualsiasi discriminazione fondata sulla razza o sull’origine etnica per quanto riguarda, in particolare, l’accesso ai beni e ai servizi e la loro fornitura. La sig.Ra Nikolova gestisce un negozio di alimentari nel quartiere di «Gizdova mahala» nella città di Dupnitsa (Bulgaria). In tale quartiere risiedono prevalentemente persone di origine rom. Nel 1999 e nel 2000 la Chez Rb, impresa di distribuzione di energia elettrica, ha installato i contatori elettrici di tutti gli abbonati del quartiere sui pali di cemento della rete della linea elettrica aerea a un’altezza di 6 o 7 metri. Negli altri quartieri della città (in cui i Rom non sono così numerosi) i contatori installati dalla Chez Rb sono collocati a un’altezza di 1,70 metri, nella maggior parte dei casi direttamente presso i consumatori o sulla facciata o sui muri di recinzione. Secondo la Chez Rb, tale diverso trattamento è giustificato da un numero maggiore di manomissioni e danni ai contatori elettrici nonché da numerosi allacciamenti illegali alla rete di quel quartiere. Nel dicembre del 2008 la sig.Ra Nikolova ha presentato un reclamo presso la Komisia za zashtita ot dikriminatsia (Commissione per la difesa contro la discriminazione o «Kzd»), sostenendo che l’installazione dei contatori in un luogo inaccessibile era dovuta al fatto che la maggior parte dei residenti del quartiere in questione fosse di origine rom. Pur non essendo di origine rom, la sig.Ra Nikolova riteneva di essere anch’essa vittima di una discriminazione a causa della prassi controversa della Chez Rb. La Kdz ha accertato che la sig.Ra Nikolova era stata effettivamente vittima di un discriminazione rispetto ai clienti i cui contatori erano collocati in luoghi accessibili. La Chez Rb ha quindi proposto ricorso contro tale decisione dinanzi all’Administrativen sad Sofia-grad (Corte amministrativa di Sofia, Bulgaria). Tale giudice chiede alla Corte di giustizia se la prassi contestata costituisca una discriminazione vietata fondata sull’origine etnica. Nell’odierna sentenza la Corte rileva, in primo luogo, che il principio della parità di trattamento si applica non solo alle persone aventi una determinata origine etnica, ma anche a quelle che, pur non appartenendo all’etnia, subiscono insieme alle prime un trattamento meno favorevole o uno svantaggio particolare a causa di una misura discriminatoria. In secondo luogo la Corte sottolinea che la presenza nel quartiere di residenti che non sono di origine rom non esclude, di per sé, che la prassi sia stata istituita a causa dell’origine etnica condivisa dalla maggior parte dei residenti (ossia l’origine etnica rom). Spetterà tuttavia al giudice bulgaro prendere in considerazione tutte le circostanze in cui viene messa in atto tale prassi al fine di determinare se essa sia stata effettivamente posta in essere per una ragione di ordine etnico e costituisca quindi una discriminazione diretta ai sensi della direttiva. Tra gli indizi che possono essere presi in considerazione si annovera in particolare il fatto che la prassi è stata posta in essere soltanto nei quartieri popolati in proporzione maggioritaria da cittadini bulgari di origine rom. Del pari, il fatto che la Chez Rb avrebbe affermato dinanzi alla Kzd che i danni e gli allacciamenti illegali sono principalmente opera di persone di origine rom è tale da suggerire che detta prassi si fondi su stereotipi o pregiudizi di ordine etnico. Il giudice bulgaro dovrà anche tenere conto del carattere coatto, generalizzato e duraturo della prassi. Infatti, essa interessa senza distinzione tutti i residenti del quartiere, indipendentemente dal fatto che i loro contatori individuali siano stati oggetto di interventi abusivi e, se del caso, dall’identità di chi li ha commessi. Pertanto, la prassi può essere percepita come atta a suggerire che i residenti di tale quartiere sono considerati nel loro complesso come potenziali autori di comportamenti illegali. La Corte precisa che la prassi controversa costituisce un trattamento sfavorevole a danno dei residenti, a causa sia del suo carattere offensivo e stigmatizzante, sia dell’estrema difficoltà o persino dell’impossibilità per gli interessati di consultare il proprio contatore elettrico per controllare il consumo. In terzo luogo, qualora il giudice bulgaro non ritenga che la prassi controversa costituisca una discriminazione diretta fondata sull’origine etnica, la Corte osserva che essa potrebbe costituire, in linea di principio, una discriminazione indiretta. Supponendo che sia stata posta in essere esclusivamente al fine di contrastare gli abusi commessi in quel quartiere, tale prassi si baserebbe su criteri apparentemente neutri incidendo in misura notevolmente maggiore sulle persone di origine rom. Pertanto, essa comporterebbe uno svantaggio per tali persone rispetto ad altre di altra origine etnica. A tale riguardo la Corte sottolinea che la tutela della sicurezza della rete di trasporto dell’elettricità nonché il corretto rilevamento del consumo di energia elettrica costituiscono obiettivi legittimi che possono, in linea di principio, giustificare una tale differenza di trattamento. Tuttavia, è inoltre necessario che la Chez Rb riesca a dimostrare che sui contatori elettrici del quartiere interessato sono stati effettivamente commessi abusi e che tale rischio continua a sussistere tuttora. Pur riconoscendo che la prassi contestata costituisce un mezzo adeguato per realizzare tali obiettivi, la Corte precisa tuttavia che il giudice bulgaro dovrà esaminare se esistano altre misure appropriate e meno restrittive per risolvere i problemi riscontrati. Anche se non esistesse nessun’altra misura tanto efficace quanto la prassi controversa per conseguire i predetti obiettivi, la Corte dichiara che essa appare sproporzionata rispetto a tali obiettivi e ai legittimi interessi dei residenti del quartiere. Spetterà al giudice bulgaro verificare se sia effettivamente così, tenuto conto in particolare del carattere offensivo e stigmatizzante della prassi in questione e del fatto che essa priva indistintamente e da lungo tempo i residenti di un intero quartiere della possibilità di controllare regolarmente il loro consumo di energia elettrica.  
   
   
CEMENTIFICI, UN PROGETTO DI INDAGINE AMBIENTALE E SANITARIA INSERITO NEL "PIANO REGIONALE DELLA PREVENZIONE" DELL´EMILIA-ROMAGNA, ANALIZZERÀ L´IMPATTO RELATIVO ALL´UTILIZZO DI COMBUSTIBILI TRADIZIONALI E ALTERNATIVI  
 
 Bologna, 20 luglio 2016 - Inserito nel “Piano regionale della prevenzione della Regione Emilia-romagna 2015/18” un progetto integrato di indagine e di analisi sulle componenti ambientali e sanitarie dei cementifici e del loro impatto relativo all’utilizzo di combustibili tradizionali e alternativi, realizzato attraverso una collaborazione specifica tra l´Assessorato all´Ambiente e quello alle Politiche per la Salute. Questo progetto è tra quelli previsti nella delibera 771/2015 approvata dalla Giunta regionale nella seduta del 29 giugno scorso. Le indagini comprese nel progetto saranno coordinate da un gruppo di lavoro regionale composto da operatori di Arpa, Ausl e della Regione che effettueranno approfondimenti sulle componenti ambientali e sanitarie In particolare, il progetto si articola su tre segmenti: a) un’indagine ambientale per caratterizzare le emissioni al camino e le relative ricadute sulla qualità dell’aria locale e nel suolo in prossimità dei due cementifici situati nella provincia di Piacenza. Le sostanze sulle quali effettuare i necessari approfondimenti riguardano diossine, furani, idrocarburi policiclici aromatici, policlorobifenili e metalli. Lo studio prevede inoltre l’impiego di strumentazione altamente specialistica in grado di misurare la concentrazione numerica e la distribuzione dimensionale delle particelle submicroniche (nano particelle); b) un approfondimento di tipo tossicologico con analisi di tossico-genomica per una prima valutazione degli eventuali effetti sanitari correlati all’esposizione; c) un’analisi descrittiva dello stato di salute della popolazione esposta, i cui risultati saranno confrontati con lo stato di salute di quella regionale, al fine di individuare eventuali elementi di criticità. Il progetto avrà una durata biennale e verrà realizzato cercando di seguire, per quanto possibile, lo schema sperimentale già adottato nei progetti Moniter e Supersito, con l’obiettivo di individuare eventuali differenze di ricaduta di inquinanti, esposizione ed effetti sulla salute nelle aree con la presenza di impianti a seguito del possibile utilizzo del Css. Per la provincia di Piacenza interesserà tutti i cementifici in attività. Come ha dichiarato l’assessore all´Ambiente Paola Gazzolo, “l’obiettivo è assicurare la massima conoscenza sulle componenti ambientali e sanitarie dei cementifici che utilizzino o potrebbero utilizzare Css, come chiede il territorio e ribadito nelle risoluzioni approvate dall’Assemblea legislativa”. “Si tratta - prosegue l’assessore - di un progetto regionale indipendente dalla valutazione di impatto ambientale in essere presso la provincia di Piacenza. Partirà da settembre d’intesa con la Conferenza Territoriale Socio Sanitaria di Piacenza”.  
   
   
UE: BREVETTI ESSENZIALI PER L´APPLICAZIONE DI NORMA TECNICA E ABUSO DI POSIZIONE DOMINANTE. L’AZIONE INIBITORIA PROPOSTA NEI CONFRONTI DI UN PRESUNTO CONTRAFFATTORE DAL TITOLARE DI UN BREVETTO ESSENZIALE PER L’APPLICAZIONE DI UNA NORMA TECNICA E CHE SI TROVI IN POSIZIONE DOMINANTE PUÒ, A CERTE CONDIZIONI, COSTITUIRE UN ABUSO DI POSIZIONE DOMINANTE  
 
 Lussemburgo, 20 luglio 2015 - Il diritto dell’Unione mira a garantire l’esercizio dei diritti esclusivi collegati a un diritto di proprietà intellettuale, quale un brevetto, preservando al contempo il libero gioco della concorrenza. Per quanto riguarda i rapporti tra tali due obiettivi, la Corte ha già precisato che l’esercizio di tali diritti esclusivi (come il diritto di esperire un’azione per contraffazione) fa parte delle prerogative del titolare, con la conseguenza che tale esercizio, quand’anche provenga da un’impresa in posizione dominante, non può costituire di per sé un abuso. È solo in circostanze eccezionali che l’esercizio del diritto esclusivo può dare luogo a un abuso di posizione dominante . La fattispecie in esame presenta tuttavia alcune peculiarità rispetto a tale giurisprudenza. Da un lato, essa riguarda un «brevetto essenziale ai fini dell’applicazione di una norma tecnica» (Ben), vale a dire un brevetto il cui sfruttamento è indispensabile per ogni concorrente che intenda fabbricare prodotti conformi alla norma tecnica cui esso è collegato (norma tecnica che è stabilita da un organismo di normalizzazione). Dall’altro lato, il brevetto ha ottenuto lo status di Ben soltanto perché il suo titolare ha dichiarato dinanzi all’organismo di normalizzazione la sua irrevocabile disponibilità ad accordare a terzi licenze a condizioni Frand (Fair, Reasonable and Non-discriminatory), vale a dire a condizioni eque, ragionevoli e non discriminatorie. La Huawei Technologies, una società di dimensioni mondiali attiva nel settore delle telecomunicazioni, è titolare di un brevetto europeo dalla stessa notificato all’European Telecommunication Standards Institute (Etsi) quale brevetto essenziale ai fini dell’applicazione della norma tecnica «Long Term Evolution». In occasione di tale notifica, la Huawei si è impegnata a concedere a terzi licenze a condizioni Frand. La Huawei ha esperito dinanzi al Landgericht Düsseldorf (tribunale regionale di Düsseldorf, Germania) un’azione per contraffazione contro due società del gruppo internazionale Zte. Tale gruppo commercializza in Germania prodotti funzionanti sulla base della norma tecnica «Long Term Evolution» , in tal modo sfruttando il brevetto della Huawei senza tuttavia versarle alcun corrispettivo. Mediante la sua azione, la Huawei chiede la cessazione della contraffazione, il richiamo dei prodotti, la presentazione di dati contabili, nonché il risarcimento dei danni. In precedenza, la Huawei e la Zte avevano avviato discussioni sulla contraffazione e sulla possibilità di concludere un contratto di licenza a condizioni Frand, senza tuttavia pervenire a un accordo. Il Landgericht chiede alla Corte di giustizia di precisare a quali condizioni la proposizione di un’azione per contraffazione da parte di un’impresa in posizione dominante, come la Huawei , costituisca un abuso di tale posizione. Nell’odierna sentenza, la Corte distingue le azioni inibitorie o per il richiamo di prodotti da quelle volte ad ottenere la presentazione di dati contabili e il risarcimento dei danni. Per quanto riguarda il primo tipo di azioni, la Corte dichiara che il titolare di un brevetto essenziale ai fini dell’applicazione di una norma tecnica stabilita da un organismo di normalizzazione, che si sia irrevocabilmente impegnato nei confronti di tale organismo a concedere a terzi una licenza a condizioni Frand, non abusa della sua posizione dominante quando esperisce un’azione per contraffazione volta alla cessazione del pregiudizio arrecato al suo brevetto o al richiamo dei prodotti per la fabbricazione dei quali sia stato utilizzato tale brevetto, laddove: ‒ prima di esperire l’azione, da un lato, abbia avvertito il presunto contraffattore della contraffazione addebitatagli, indicando il brevetto interessato e specificando il modo in cui esso è stato contraffatto, e, dall’altro, abbia trasmesso a tale contraffattore, dopo che quest’ultimo ha espresso la sua volontà di stipulare un contratto di licenza a condizioni Frand, una proposta di licenza concreta e scritta alle suddette condizioni, specificando il corrispettivo e le sue modalità di calcolo, e ‒ il presunto contraffattore, continuando a sfruttare il brevetto, non abbia dato seguito a tale proposta con diligenza, conformemente agli usi commerciali riconosciuti in materia e in buona fede, circostanza che deve essere determinata sulla base di elementi obiettivi ed implica in particolare l’assenza di ogni tattica dilatoria. La Corte dichiara che il presunto contraffattore, non avendo accettato la proposta del titolare del Ben, può eccepire il carattere abusivo di un’azione inibitoria o per richiamo di prodotti soltanto qualora sottoponga al titolare del Ben, entro un breve termine e per iscritto, una controproposta concreta rispondente alle condizioni Frand. Per quanto riguarda le azioni per ottenere la presentazione di dati contabili o il risarcimento dei danni, la Corte dichiara che, in circostanze come quelle in esame, il divieto di abuso di posizione dominante non impedisce a un’impresa in posizione dominante e titolare di un brevetto essenziale ai fini dell’applicazione di una norma tecnica stabilita da un organismo di normalizzazione, che si è impegnata dinanzi a tale organismo a concedere in licenza a condizioni Frand, di esperire un’azione per contraffazione contro il presunto contraffattore del suo brevetto volta ad ottenere dati contabili relativi ai precedenti atti di sfruttamento di tale brevetto o il risarcimento dei danni derivanti da tali atti. Tali azioni non hanno conseguenze dirette sull’immissione o sul mantenimento nel mercato di prodotti conformi alla norma tecnica fabbricati da concorrenti.  
   
   
AIUTI DI STATO: LA COMMISSIONE UE APPROVA AIUTI DI LIQUIDAZIONE PER BANCA ITALIANA BANCA ROMAGNA COOPERATIVA  
 
 Bruxelles, 20 luglio 2015 - La Commissione europea ha deciso che un provvedimento di liquidazione italiana a favore di una piccola banca popolare italiana "Banca Romagna Cooperativa - Credito Cooperativo Romagna Centro e Macerone" (Banca Romagna Cooperativa) è compatibile con le norme sugli aiuti di Stato dell´Ue. Banca Romagna Cooperativa era sotto amministrazione straordinaria dal 2013, ed è stata posta in liquidazione dalle autorità italiane il 17 luglio 2015 a norma del diritto nazionale di insolvenza. Le attività e le passività, compresi i depositi, sono stati trasferiti a Banca Sviluppo, che fa parte del Gruppo Iccrea. Questo farà sì che le attività cedute di Banca Romagna Cooperativa ripristino della redditività a lungo termine all´interno della nuova entità. Nell´ambito della misura notificata l´Italia, il regime obbligatorio di garanzia dei depositi italiano ("Fondo di Garanzia dei Deposanti del Credito Cooperativo") coprirà la differenza negativa tra le attività e passività trasferite. Sistemi di garanzia dei depositi sono obbligatori ai sensi del diritto comunitario al fine di garantire che i depositi coperti vengono pagate quando una banca è liquidata ed esce dal mercato, nel qual caso non ci sono problemi di aiuti di Stato. In questo caso, però, l´intervento del sistema di garanzia dei depositi costituisce un aiuto di Stato, in quanto agisce al di là di questa funzione pay-out, vale a dire in un trasferimento di attività e passività, sotto il controllo delle autorità italiane. L´indagine della Commissione ha dimostrato che l´aiuto sia compatibile con le norme sugli aiuti di Stato dell´Ue, in particolare la Commissione del2013 comunicazione sul settore bancario . Debito netto e subordinato non saranno trasferiti, ma rimarrà in entità in liquidazione, il che significa che gli azionisti e gli obbligazionisti Junior contribuiranno completamente riducendo la necessità degli aiuti di Stato al minimo necessario, in linea con i principi di ripartizione degli oneri.  
   
   
COMMERCIO ESTERO: SI RIMETTONO IN MOTO LE ESPORTAZIONI NEI PAESI DELL’UNIONE EUROPEA A MAGGIO 2015 L’EXPORT COMPLESSIVO RISPETTO A UN ANNO FA AUMENTA DEL 2% PER EFFETTO DELL’INCREMENTO DELLE VENDITE IN EUROPA (2,5%).  
 
 Roma, 20 luglio 2015 – A maggio 2015 l’export complessivo rispetto a un anno fa aumenta del 2% per effetto dell’incremento delle vendite in Europa (2,5%). Non è solo l’euro debole a favorire le vendite all’estero dei nostri prodotti: l’aumento tendenziale delle esportazioni rispetto a maggio 2014 è largamente trainato dall’incremento delle vendite nell’Unione europea, a testimonianza del recupero di capacità competitiva delle nostre produzioni. Rispetto al mese di aprile, con un aumento del 1,5%, l’Italia si trova ad una incollatura rispetto alla Germania (che cresce dell’1,7%) e fa molto meglio di Francia (-0,6%) e Regno Unito (-0,1%). In particolare sembrano aver riacquistato tono i beni di consumo, che stanno beneficiando della minore incertezza sulle prospettive di reddito che si afferma in diverse economie europee, come Regno Unito, Belgio e anche Spagna. Si riavvia invece il ciclo degli acquisti da alcuni paesi extra europei come gli Stati Uniti, che rilevano una crescita delle importazioni di oltre il 19%. “E’ un’ulteriore conferma della capacità delle nostre imprese di innalzare il livello qualitativo delle produzioni, che si legge anche dall’incremento dei valori unitari: le nostre aziende riescono in diversi paesi europei ad esportare meglio, cominciando anche a ricostruire i margini che negli ultimi tempi si sono contratti per effetto della volontà di mantenere il mercato pur con minori livelli di profittabilità”– sottolinea Gaetano Fausto Esposito, Segretario Generale di Assocamerestero, commentando i dati Istat sul commercio estero diffusi oggi. Rimane la situazione preoccupante in Russia, che continua a rilevare un decremento delle esportazioni su base annua di quasi il 31%. Nel complesso, però, è confortante osservare che il nostro core esportativo tiene anche nel settore “regina” del Made in Italy, quello della meccanica. Nel periodo gennaio-maggio il saldo commerciale dei beni strumentali fa segnare un attivo di oltre 20 miliardi e una crescita tendenziale a maggio dei valori unitari del 7,1%, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.  
   
   
TOSCANA: UFFICI POSTALI, ROSSI REPLICA A POSTEITALIANE E AL SOTTOSEGRETARIO GIACOMELLI DALLA QUESTA SETTIMANA LA RESCISSIONE DELLE CONVENZIONI CHE LA REGIONE TOSCANA HA IN ESSERE CON POSTE PER I SERVIZI REGIONALI  
 
Firenze, 20 luglio 2015 - "Non abbiamo mai dato assenso, né formalmente né informalmente, al piano di chiusura degli uffici postali avanzato da Posteitaliane. Neppure dopo la disponibilità della stessa azienda a mantenere aperti 7 dei 65 uffici destinati, secondo il piano di razionalizzazione, alla chiusura. Posteitaliane ha invece comunicato al mio Capo di Gabinetto Ledo Gori che si sarebbe proceduto alla chiusura di 59 uffici e dal 17 giugno sono cominciate ad arrivare le lettere ai sindaci in cui Posteitaliane annunciava questa volontà". Così Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana, ribatte il 17 luglio alle dichiarazioni dei vertici di Posteitaliane e al sottosegretario Giacomelli sulla vicenda del piano di chiusura di numerosi uffici postali nelle piccole frazioni della Regione. "La decisione, dopo la sospensione pre elettorale del piano – prosegue Rossi - è stata quindi presa da Posteitaliane in modo del tutto autonomo e unilaterale senza nessun accordo e senza nessuna discussione effettuata al tavolo appositamente istituito con la Regione, 15 sindaci e la presidente di Anci Toscana. Immaginavo che questo fosse noto al sottosegretario Giacomelli e soprattutto fosse noto ai vertici di Poste". "La reazione di Poste, assolutamente inadeguata alle nostre proteste, in ogni caso – conclude Rossi - ci spinge a deliberare sin dalla prossima settimana la rescissione delle convenzioni che la Regione Toscana ha in essere con Poste per i servizi regionali, a meno che non si riapra immediatamente un tavolo alla presenza di sindaci e Regione che consenta di ridiscutere un piano di razionalizzazione per noi inaccettabile. E´ evidente che qualcuno ha raccontato al sottosegretario Giacomelli cose errate, non rispondenti alla verità. Sono sicuro che nessun sindaco, né il Capo di Gabinetto Ledo Gori, hanno mai dato l´assenso a questo piano sciagurato".  
   
   
ANCI TOSCANA: "COMUNI PRONTI AD ANNULLARE LE CONVENZIONI CON POSTE" BIAGIOTTI SUGLI UFFICI POSTALI A RISCHIO CHIUSURA  
 
 Firenze, 20 luglio 2015 - "Il dialogo promesso non c´è stato: dopo la pausa per le elezioni amministrative, Poste ha ripresentato come se niente fosse il suo piano di chiusura degli uffici postali in Toscana. Questo non è accettabile. Come Anci e come sindaci faremo tutto quanto in nostro potere per fermare il piano, agendo in piena sintonia con la Regione Toscana. Anche perchè oggi si parla di 59 chiusure, ma negli anni scorsi ce ne sono state molte altre, e per il futuro non è detto che il problema non si ripresenti. Dobbiamo invertire la tendenza, dobbiamo creare un modello diverso. Ed è proprio su questo che vogliamo puntare, insieme alla Regione: alla creazione di uno sportello polifunzionale, che sia non solo ufficio postale ma offra anche altri servizi ai cittadini". Sono le parole della presidente dell´Anci Toscana Sara Biagiotti, intervenuta stamani nella sede della giunta regionale insieme al presidente della Regione Enrico Rossi, presenti anche i sindaci di Tavarnelle David Baroncelli e di Rufina Mauro Pinzani. "Sottoscrivo in pieno la posizione del presidente Rossi - ha detto ancora la presidente Anci - E per quanto riguarda l´ipotesi di invitare i cittadini a ritirare i loro conti correnti postali, credo che sia una ipotesi da spiegare bene, ma che farebbe ben capire a Poste quanti sono e quanto pesano i loro correntisti. E naturalmente anche noi, come Comuni, potremmo decidere di non utilizzare più le convenzioni in essere con Poste per alcuni servizi". Il piano di razionalizazione che Poste Italiane ha ripresentato nei giorni scorsi prevede 59 chiusure, solo 6 in mesno rispetto al piano tanto contestato in primavera. Gli uffici che dovrebbero abbassare la saracinesca per sempre sono: 4 in provincia di Arezzo (Campogialli, Pieve a Presciano, Meleto e Mercatale), 6 in quella di Firenze (Pomino, Marcialla, Romola, San Donato in Poggio, San Martino alla Palma e Castelnuovo d’Elsa), 10 a Grosseto (Pereta, Santa Caterina, Selva, Montorgiali, Ravi, Torniella, Borgo Carige, Buriano, Monticello dell’Amiata e Talamone), 8 a Lucca (Mologno, Castelvecchio Pascoli, San Ginese, Lappato, Vorno, San Colombano, Valpromaro e Tereglio), 6 a Massa Carrara (Montedivalli, Vinca, Caprigliola, Serricciolo, Filetto e Canevara), 10 a Pisa (Corazzano, Ghizzano di Peccioli, Legoli, Luciana, Marti, Soiana, Treggiaia, Uliveto Terme, San Giovanni alla Vena e Castelmaggiore), 8 a Pistoia (Calamecca, Cireglio, Grazie, Pracchia, San Mommè, Villa Baggio, Montemagno di Quarrata e Tobbiana), 1 a Prato (Bacchereto) e 6 a Siena (Monticchiello, Pievescola, San Gusmè, Gracciano, Montisi e Serre di Rapolano).  
   
   
IL PRESIDENTE DE LUCA INCONTRA CONFINDUSTRIA CAMPANIA  
 
Napoli, 20 luglio 2015 - Il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca ha incontrato una delegazione di Confindustria Campania guidata dal presidente Costanzo Jannotti Pecci. Erano presenti l’assessore alle Attività Produttive Amedeo Lepore, i vice presidenti di Confindustria Sabino Basso, Mauro Maccauro, Luciano Morelli, Ambrogio Prezioso e il consigliere di presidenza Biagio Mataluni. Il presidente De Luca ha annunciato l’intenzione di imprimere alla Campania una svolta decisiva in termini di sviluppo del sistema economico, invertendo la tendenza negativa degli ultimi anni. A tal fine, è stato ritenuto strategico il ruolo del sistema imprenditoriale al quale la Regione guarderà con rilevante attenzione per le scelte di sviluppo che intende porre in essere. La delegazione confindustriale campana ha espresso un vivo apprezzamento per le intenzioni manifestate dal presidente De Luca e per l’approccio pragmatico evidenziato nel toccare i principali temi sui quali intervenire nel breve termine. I presenti hanno, inoltre, concordato di definire un metodo di lavoro condiviso, che consenta di realizzare un percorso congiunto e dinamico sui temi di interesse per il sistema imprenditoriale regionale.  
   
   
I TRIMESTRE 2015: SI ASSESTA LA CRESCITA DELL’EXPORT TOSCANO (-0,4%) RESTA SALDA LA DOMANDA DAGLI STATI UNITI (+20,4%), MA AUMENTA LA VARIABILITÀ DELLE PERFORMANCE SUGLI ALTRI MERCATI (-1,6% L’EXTRA UE; +1,1% L’UE-28; -2,2% L’EUROZONA).  
 
Firenze, 20 luglio 2015 - Il I trimestre 2015 si chiude con una lieve contrazione delle esportazioni (-0,4% in valore al netto delle transazioni di metalli preziosi, +3% la media nazionale). Su tale andamento pesa in maniera decisiva l’effetto base legato all’esaurirsi di commesse pluriennali di prodotti della meccanica verso la Repubblica di Corea contabilizzate nel I trimestre 2014 (l’export di macchine di impiego generale con origine Massa Carrara è diminuito del 65%), al netto del quale l’andamento delle esportazioni è pari al +3,8%. La nuova fase di ripresa della domanda estera avviatasi nel 2014 registra comunque un rallentamento, legato a difficoltà sui mercati extra Ue-28 (-1,6%) non del tutto bilanciate dalla crescita del mercato interno all’Unione (+1,1%) a causa principalmente della persistente debolezza dei paesi appartenenti all’Area dell’Euro (-2,2%). Fuori dall’Europa, decelera ma rimane consistente la domanda proveniente dagli Stati Uniti (+20,4%; era +28,9% tra ottobre-dicembre 2014); crollano i mercati asiatici, a causa delle forti difficoltà di Emirati Arabi (-20,4%) e Cina (-17,8%). “Dopo i buoni risultati conseguiti nel corso del 2014 - commenta Andrea Sereni, Presidente di Unioncamere Toscana - il rallentamento delle esportazioni regionali è da collocarsi in un quadro internazionale molto variabile, fatta eccezione per la solida crescita del mercato statunitense, grazie anche all’accelerazione impressa dalle condizioni favorevoli del cambio. Già in coda al 2014 si era potuta osservare un’accresciuta variabilità nell’andamento della domanda sui diversi mercati geografici, ed il risultato del primo trimestre 2015 conferma questa tendenza. In questa fase vanno rafforzate tutte quelle strategie volte ad affermare una chiara identità delle produzioni toscane sui mercati esteri, consentendo un consolidamento della reputazione internazionale ed una maggiore diversificazione degli sbocchi commerciali: ben un terzo delle imprese industriali opera ancora in una singola area geografica e solo il 25% dichiara di esportare in due aree di mercato”. Valorizzazione del brand, certificazione e qualificazione dei prodotti, rafforzamento delle reti commerciali estere, orientamento ed assistenza alle imprese, sono i servizi che il Sistema camerale sta attualmente svolgendo a sostegno di numerose filiere, da quella della moda/oreficeria, al vino, all’agroalimentare, alla cantieristica navale, alla meccanica, all’edilizia sostenibile. Mercati e aree di sbocco - Il rallentamento osservato nell’andamento complessivo delle esportazioni toscane nasconde una forte variabilità di andamenti, sia da un punto di vista merceologico che nella composizione dei mercati di sbocco. Si assiste nel trimestre ad una contrazione delle vendite sui mercati extra Ue (-1,6%), determinata dal crollo della domanda nei paesi asiatici (Cina -17,8%, India -27,1%, Repubblica di Corea -32,0%, Emirati Arabi -20,4%), mentre rimane fortemente limitata la crescita sul mercato interno all’Unione (+1,1%). Il problema appare interno all’Area Euro (-2,2%), in cui i benefici derivanti dalla lieve ripresa delle vendite in Francia (+1,9%) vengono compensati dalla contrazione degli acquisti della Germania (-1,7%), dell’Austria (-3,0%), della Repubblica Ceca (-1,5%). Tra gli altri paesi europei spicca il buon andamento delle esportazioni nel Regno Unito (+21,9%) e gli incrementi diffusi dei paesi non Ue (+5,7%). Continua a crescere a due cifre il valore delle vendite negli Stati Uniti (+20,4%), complice anche il deprezzamento dell’Euro rispetto al dollaro (-18% su base tendenziale). Bene l’America centro-meridionale (+11,8%), nonostante gli arretramenti nei principali mercati (Brasile -35,8%; Messico -14,0%), con una crescita sostenuta da Argentina e Venezuela. Andamenti settoriali - Nel primo trimestre dell’anno le esportazioni regionali continuano ad essere sostenute dalle vendite di beni di consumo e beni strumentali. All’interno del primo raggruppamento, sono in ripresa le vendite di prodotti agroalimentari (+12,9%) con una buona crescita di bevande (+20,5%, in testa Svizzera, Paesi Bassi e Stati Uniti) e oli (+8,4%). Nonostante le difficoltà del tessile (-2,2%) ed il rallentamento di abbigliamento e calzature, il sistema moda resta in positivo grazie all’ottimo andamento di cuoio e pelletteria (+8,5%), soprattutto sui mercati extra Ue (Svizzera, Repubblica di Corea, Stati Uniti, Giappone). Bene il settore cartario (+10,5%) e la farmaceutica (+14,6%) sui mercati Ue (e, in particolare, in Francia e Germania). Tra i beni di consumo durevoli, pesa in negativo sul tasso di crescita delle esportazioni regionali la forte ed ulteriore contrazione delle vendite di prodotti di oreficeria (-14,0%), a fronte di una persistente tendenza in calo dei prezzi. Tra i beni strumentali, rallentano le vendite dei prodotti della meccanica: la contrazione è imputabile all’export di macchine per impieghi generali (-18,6%), mentre crescono le esportazioni della meccanica strumentale (+8,3%). In ripresa, infine, prodotti in metallo (+18,0%), apparecchi elettrici (+5,3%) ed elettronica (11,0%). Da segnalare infine il buon andamento, nel trimestre, dei prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi (lapideo +5,8%) e dei mezzi di trasporto, in particolare automotive (+18,5%) e cantieristica.  
   
   
PIANO SULCIS, OPERATIVA UNITÀ DI ASSISTENZA TECNICA ALLE IMPRESE DEL TERRITORIO  
 
Cagliari, 20 Luglio 2015 - Da lunedì scorso è diventata operativa l´Unità di Assistenza tecnica agli imprenditori che intendono sviluppare progetti d´impresa nel Sulcis Iglesiente. La sede è negli uffici della ex Direzione Mineraria di Monteponi, messi a disposizione dall´Ausi e dal Comune di Iglesias. Lo fa sapere il Coordinatore per l´Attuazione del Piano Sulcis, Salvatore Cherchi. L´unità è formata da sette funzionari specializzati nel ramo ed è stata costituita nell´ambito della cooperazione fra Regione, Agenzia per la Coesione Territoriale e Invitalia Spa per l´attuazione del Piano Sulcis. L´attività sarà indirizzata preliminarmente verso la trasformazione delle 160 idee proposte da imprenditori consolidati o da soggetti che vogliono diventare imprenditori, in veri e propri progetti d´impresa. A tal fine, tutti coloro i quali hanno fatto proposte, a partire dai vincitori del bando, saranno singolarmente invitati negli uffici di Monteponi per verificare come le proposte possano essere realizzate. Gli uffici sono aperti anche a chiunque voglia realizzare un progetto d´impresa pur non avendo partecipato al bando delle idee. Questo capitolo del Piano Sulcis ha un fondo di 55,7 milioni di euro, di cui 5 milioni destinati a progetti di ricerca tecnologica, 15 milioni per infrastrutture alla produzione, e il resto per incentivi alle imprese, soprattutto del turismo e dell´agroalimentare. Le risorse devono essere impegnate entro il 30 giugno 2016, pena la restituzione.  
   
   
ECONOMIA TRENTINA: ALCUNI SEGNALI POSITIVI DAI DATI 2014  
 
Trento, 20 luglio 2015 - "Vogliamo leggere questi dati come un segnale di fiducia, una condizione indispensabile per poter percorrere, con decisione, la strada della ripresa che il Trentino sembra aver imboccato e che potremo realizzare solamente se tutti i settori faranno la propria parte, in una logica di sistema”. Con queste parole, il governatore del Trentino Ugo Rossi ha commentato i dati diffusi oggi dall´Ispat, l´Istituto di Statistica della Provincia, che ha elaborato una stima della dinamica dei principali aggregati economici locali per l’anno 2014. Dati che evidenziano come il Trentino sia avviato verso un processo di uscita dalla recessione, facendo segnare, nel 2014, una crescita del Pil dello 0,1%, contro il – 0,4% di quello nazionale. In recupero il potere d´acquisto delle famiglie. La lieve crescita del Pil locale è la risultanza della ripresa del manifatturiero e della tenuta della domanda esterna, nonché dell’apporto positivo dei consumi interni, dovuta, in particolar modo, alla crescita dei consumi finali delle famiglie residenti, favorita dalla discesa dell’inflazione, che ha permesso il recupero del potere di acquisto delle famiglie. Sul fronte della domanda estera, il commercio internazionale, grazie alla favorevole dinamica dei prezzi, conferma il proprio contributo alla crescita economica (+1,7%), pur ridimensionandone il proprio apporto. Positivo anche il contributo della domanda di beni e servizi proveniente dalle altre regioni d’Italia (+0,7%). Sul fronte della domanda interna, le importazioni dall’estero si sono incrementate del 3,1%, per effetto sia di un miglioramento nei livelli della produzione che dei prezzi favorevoli dei beni importati, soprattutto per quel che concerne i prezzi dei beni energetici. Gli acquisti interregionali sono tornati positivi (+0,7%), seppur con una dinamica meno vivace. Sul fronte della domanda pubblica, le politiche volte al risanamento della finanza hanno comportato anche in Trentino un progressivo calo delle risorse disponibili. I dati, elaborati in anticipo rispetto a quelli diffuse dall’Istat, costituiscono un’analisi preliminare delle serie ufficiali di contabilità territoriale. Gli aggregati presi in considerazione sono: il Prodotto Interno Lordo (Pil), il valore aggiunto, i consumi finali interni, gli investimenti e l’interscambio commerciale. I dati e gli approfondimenti sono disponibili sul sito dell’Ispat all’indirizzo www.Statistica.provincia.tn.it    
   
   
DOPO L´INCONTRO AL MINISTERO. EMILIANO:”LA SANGALLI NON DEVE CHIUDERE”  
 
Bari, 20 luglio 2015 - Si è tenuta a Roma la riunione al ministero per lo sviluppo economico sulla vertenza Sangalli alla quale hanno partecipato il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, gli assessori alle Attività produttive Loredana Capone e al Lavoro Sebastiano Leo. "Dopo ore di discussione al tavolo con il governo, la proprietà e i sindacati, siamo riusciti ad aprire uno spiraglio - ha spiegato Emiliano al termine dell´incontro - “Bisogna trovare un nuovo imprenditore che acquisisca uno degli impianti più moderni di Italia per la lavorazione del vetro. “Ci sono spazi di mercato- ha continuato il Presidente- importanti anche perché l´impianto di Manfredonia è l´unico del centro-sud del settore e, dati i costi del trasporto del vetro, avrebbe un vantaggio competitivo enorme. “Dobbiamo dunque metterci alla ricerca di un´azienda che possa rilanciare l´attività. “Il governo ci sostiene in questo percorso ed ha già avviato la ricerca dei nuovi investitori . Concentriamoci tutti su questo obiettivo perché la Sangalli di Manfredonia non deve chiudere". "Nel frattempo - ha concluso il Presidente della Regione - chiediamo all´Inps di concedere al più presto la cassa integrazione ordinaria ai lavoratori che da più di sei mesi non percepiscono alcun reddito e sono allo stremo" .  
   
   
LOMBARDIA: NUOVI STRUMENTI PER INTERNAZIONALIZZAZIONE A CAMPIONE D´ITALIA IL WORLD CHINESE ENTREPRENEURS FORUM L´ASSESSORE: VOGLIAMO CREARE MULTINAZIONALI LOMBARDE  
 
Campione d´Italia/co, 20 luglio 2015 - "La nuova Via della Seta vuol dire aiutare le imprese italiane a internazionalizzarsi, rendendole delle vere multinazionali che non subiscano il mercato, ma lo aggrediscano. Regione Lombardia proprio per questo creerà dei nuovi strumenti per l´internazionalizzazione". Lo ha detto, questa mattina, l´assessore alla Casa, Housing sociale, Expo 2015 e Internazionalizzazione delle imprese di Regione Lombardia Fabrizio Sala durante il 9th World Chinese Entrepreneurs Forum al Casinò di Campione d´Italia. Forum Mondiale Imprese Cinesi - A Campione d´Italia si sta svolgendo il nono forum mondiale delle imprese cinesi, che proseguirà con tavoli di lavoro e incontri Btob durante tutto l´arco della giornata. La Scelta Della Lombardia - "Dopo località come Hong Kong e Mosca - ha commentato l´assessore Sala -, per questa edizione è stata scelta la Lombardia. Anche questo accade grazie a Expo e grazie alle attività di internazionalizzazione favorite dagli investimenti di Regione Lombardia". Cina Ha Creduto Nelle Opportunità Di Expo - "Con Regione Lombardia - ha aggiunto Sala - stiamo scommettendo molto sull´internazionalizzazione, e la presenza, oggi, in Lombardia, di questo forum dimostra che è la strada giusta. La Cina ha comunque creduto molto in Expo, partecipando in forze sia dentro che fuori dal sito".