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Notiziario Marketpress di Mercoledì 29 Ottobre 2014
200 GIORNI ALL´EXPO 2015: LA TOSCANA PRESENTA LE MIGLIORI IDEE INNOVATIVE E BUONE PRATICHE  
 
Firenze – La Toscana presenterà all´Expo 2015 le proprie eccellenze e il proprio genio creativo. I vincitori della "call for ideas" lanciata nel maggio 2014 dalla Regione per "idee innovative" e "buone pratiche" inerenti il tema dell´Expo "Nutrire il pianeta, energia per la vita" sono stati presentati oggi durante una manifestazione organizzata a Firenze dalla Regione Toscana insieme a Qn - La Nazione. Intitolata "200 giorni a Expo 2015" la manifestazione si è svolta presso l´auditorium Duomo, in via Cerretani, e ha visto la presenza di Gianni Salvadori, assessore all´agricoltura della Regione Toscana con delega per le attività di Expo, di Marcello Mancini, direttore de La Nazione, di Diana Bracco, presidente di Expo 2015 Spa e Commissario per il Padiglione Italia, di Josep Ejarque di Explora Spa, l´organizzazione che si occupa dell´offerta turistica per Expo 2015 . In particolare i contenuti delle singole proposte che si sono classificate nei primi 20 posti della "call for ideas", 10 per le idee innovative e 10 per le buone pratiche, sono stati illustrati nell´ambito di una sessione intitolata "Rinascimento delle idee: la qualità toscana è la risposta", moderata dal giornalista Pino di Blasio. Sia le proposte pervenute nella sezione "idee innovative" sia quelle relative alle "buone pratiche" coprono tutta l´area geografica della Toscana, le sue università e centri di ricerca, il mondo imprenditoriale, ma anche le scuole e il mondo del sociale. Dall´agricoltura "smart" ai "droni": ecco le vincenti di università e centri di ricerca Fra i vincitori della sezione "idee innovative" troviamo ad esempio Agrismart (Università di Firenze), piattaforma integrata per l´applicazione delle tecnologie "smart" all´agricoltura, con applicazioni nella meccanizzazione, nella difesa fitosanitaria e del suolo, nelle tecniche agronomiche innovative ecc. Sempre dell´Università di Firenze è anche il progetto che propone di sostituire i pesticidi in agricoltura con l´uso di sostanze attive naturali derivanti da funghi. Dalla Scuola Superiore Sant´anna arriva invece la proposta di "Droni" per monitorare le colture, eventuali attacchi parassitari o patologie, carenze nutrizionali delle piante ecc. Altri progetti riguardano le biomasse, la creazione di una "banca dei fermenti" per gli alimenti, un sistema informatico per gestire le risorse idriche, soluzioni innovative per imballaggi, derivati dal castagno per mantenere i formaggi, l´uso e il riuso dei rifiuti e il calcolo delle emissioni di Co2 per produrre olio extravergine di oliva. Funghi in casa con i fondi di caffè, "pulmino contadino" e pesca in rosa: ecco le "buone pratiche" già in atto Tanta creatività anche fra le "buone pratiche" . Troviamo ad esempio Funghi Espresso, una start up innovativa (Capannori-lucca) che produce funghi freschi e kit per la coltivazione domestica riutilizzando i fondi di caffè. Dalla Vald´orcia (Siena) arriva invece la "buona pratica" dell´azienda Grappi che lavora coltivazioni autoctone di cereali in equilibrio fra tradizione e modernità. Dalle Crete Senesi (Siena) arriva invece la "buona pratica" dell´Associazione tartufai che presentano metodi innovativi per la certificazione del tartufo bianco toscano. Altre proposte riguardano un sistema di informazione turistica "Strade del vino di Toscana in rete", il piano del cibo della provincia di Pisa, il "Pulmino contadino" ossia un´associazione che riunisce agricoltori e consumatori delle province di Pisa, Grosseto e Livorno, le "Olimpiadi della nutrizione" da Arezzo, il progetto "qualità garantita" dei cantuccini Toscani di Assocantuccini (produttori di Arezzo, Grosseto, Prato, Livorno, Siena, Firenze e Massa), il progetto "comunità del cibo a energie rinnovabili" che vede anche la presenza di Slow food (province di Siena, Pisa e Grosseto-area geotermia) e la pesca sostenibile a filiera corta di una cooperativa fatta solo di donne pescatrici con sede a Carrara, ma che rifornisce i Gas, gruppi di acquisto di molte zone della regione e fuori di essa.  
   
   
200 GIORNI A EXPO: TOSCANA TERRA DEL BUON VIVERE E DELL´INNOVAZIONE CIVILE  
 
Firenze - "Guardiamo avanti, è d´obbligo non fermarsi e i Toscani hanno ribadito questa volontà, rispondendo così numerosi al bando che abbiamo lanciato come Regione per le idee innovative e le buone pratiche da presentare a Expo 2015." Così l´assessore all´agricoltura e foreste della Regione Toscana si è espresso durante l´evento "200 giorni a Expo 2015" che si è svolto all´Auditorium Duomo di Firenze, presenti, tra gli altri Diana Bracco, presidente di Expo 2015 Spa e Josep Ejarque di Explora Spa, l´organizzazione che si occupa dell´offerta turistica per la kermesse milanese, e il direttore de La Nazione, coorganizzatrice dell´evento, Marcello Mancini. L´evento è stata l´occasione per presentare le 10 migliori idee innovative e le 10 migliori buone pratiche selezionate fra le 186 che sono giunte in risposta alla call for ideas lanciata dalla Regione. Salvadori ha ricordato come la Toscana, quasi un anno fa, è stata la prima Regione a firmare un protocollo d´intesa con Expo 2015 e padiglione Italia per la sua partecipazione a Milano ed ha sottolineato come "l´Expo non può e non deve rimanere un evento confinato a Milano". Dunque l´impegno è "quello di esprimere il meglio, lavorando tutti insieme e sui territori, per convincere i 20 milioni di visitatori attesi per l´Expo, dei quali 8 milioni saranno stranieri, a scegliere la Toscana". Riferendosi alle oltre 180 proposte pervenute alla Regione, Salvadori ha ribadito come queste rappresentino "ottimismo e fiducia, perchè coloro i quali le hanno presentate hanno investito sul futuro". L´assessore ha poi annunciato altre iniziative. Una di queste riguarda le buone pratiche nelle pubbliche amministrazioni. "La Toscana è una terra - ha detto - dove è importante anche l´innovazione civile, ci candidiamo come terra del buon vivere, ricordando, fra l´altro, che siamo la regione dove è nato il volontariato e il welfare e dove, primi al mondo, abbiamo abolito la pena di morte." Infine Salvadori ha annunciato un evento che si terrà in streaming il 3 dicembre prossimo, nel quale la Toscana parlerà di Expo a tutti coloro i quali saranno interessati. "Stiamo lavorando insieme - ha concluso - fiduciosi che ce la faremo, insieme daremo un contributo a far vincere questo Paese."  
   
   
MELFI: PRESENTATO IL MARCHIO “PODOLICA LUCANA”  
 
Potenza - Presentato ieri mattina a Melfi il marchio “Podolica Lucana”, nel corso di un incontro organizzato dal Gal Sviluppo Vulture Alto Bradano, in collaborazione con Tab Consulting Srl e Confagricoltura. Il marchio – spiegano gli organizzatori - parte da un bovino originario della Podolia (Ucraina), presente sul territorio lucano da oltre mille anni, grazie alle spiccate caratteristiche di adattamento agli ambienti estremi. Un tempo utilizzati come animali da lavoro, oggi forniscono prodotti eccellenti: la carne è nel Consorzio delle 5R insieme a Chianina, Romagnola, Marchigiana e Maremmana; il latte e i suoi derivati (in particolare il caciocavallo) sono pregiati, grazie alla ricchezza in proteine e grassi. Circa duemila i capi presenti in Basilicata: un dato stabile da decenni, nonostante la zootecnia sia stata falcidiata in termini di demografia aziendale. La podolica resiste, va in controtendenza, e porta con sé una storia che è anche cultura della Basilicata, da far conoscere dentro e fuori i confini lucani, in maniera accattivante e moderna. “Amore al primo assaggio”, lo slogan scelto per accompagnare il marchio collettivo, è un indicatore di come si debba iniziare a fare narrazione del prodotto e del territorio, come ha sottolineato Michele Cignarale (consulente di marketing territoriale per la Tab Consulting). Fabio Napolitano e Eugenio Parente (docente Unibas) hanno descritto rispettivamente la tipicità di processo e la diversità (intesa come valore) nei formaggi podolici, mentre il critico enogastronomico Luigi Cremona ha raccontato casi italiani in cui prodotti di nicchia hanno rappresentato un enorme volàno in termini di ritorni turistici. Rocco Sileo, dirigente Alsia, ha chiamato enti pubblici e operatori privati a fare fronte comune; un invito raccolto e rilanciato da Franco Ragone, direttore del Gal Sviluppo Vulture Alo Bradano, che ha parlato del marchio collettivo come un tentativo inclusivo e di ampia durata, che si pone su un percorso che avrà come punti nodali Expo 2015 e Matera 2019. Per finire, uno showcooking del team dell´Unione Regionale Cuochi Lucani ha permesso agli spettatori di degustare prelibate ricette a base di carne e formaggi podolici.  
   
   
VIGNETI IN TOSCANA: EROGATI 18 MILIONI PER RICONVERSIONE  
 
Firenze – Oltre 18 milioni di euro: questa la somma pagata da Artea, l´agenzia della Regione Toscana per le erogazioni in agricoltura, per la ristrutturazione e la riconversione dei vigneti per la campagna 2013-2014. Le domande presentate erano state 907 per un totale di oltre 29 milioni di euro di contributo, quelle giudicate ammissibili sono state 869 per un totale di oltre 28 milioni di contributo. Con le risorse a disposizione per la campagna 2013-2014, che sono state interamente esaurite, è stato possibile finanziare 540 domande, per 18 milioni e 27 mila euro, le domande ammissibili rimanenti saranno ritenute prioritarie nell´ambito della prossima campagna. Artea ha inoltre erogato 2 milioni e 77 mila euro come sostegno ai produttori che stipulano assicurazioni sul raccolto di uve da vino a 1646 aziende beneficiarie. Infine è stata erogata la somma complessiva di 328 mila 840 euro a sostegno del settore apistico (28 domande) e 1 milione e 461 mila euro per i programmi operativi nel settore dell´ortofrutta. Le risorse fanno riferimento al regolamento Ue 1234 del 2007 per Ocm (organizzazione comune di mercato) Vitivinicolo e Ocm Apicoltura e il regolamento Ue 543/2011 per P.o Ortofrutta. "La Toscana e Artea – commenta soddisfatto l´assessore all´agricoltura e foreste, Gianni Salvadori – hanno fatto centro anche quest´anno, dimostrando ancora una volta la capacità di spendere bene le risorse comunitarie a vantaggio dell´agricoltura toscana."  
   
   
AGRICOLTURA: FVG, 150MILA EURO PER SVILUPPO PRODUTTIVO AMARO  
 
Udine - Un contributo di 150 mila euro potrà essere assegnato al Comune di Amaro per la realizzazione di un piano di insediamento produttivo agricolo (Pipa). La Giunta regionale, su proposta del vicepresidente Sergio Bolzonello, ha infatti approvato la graduatoria delle domande per la progettazione e la realizzazione dei Pipa, stilata in attuazione delle norme in materia di razionalizzazione fondiaria e di promozione dell´attività agricola nelle aree montane. Il provvedimento approvato ha tenuto in considerazione l´unico intervento finanziabile tra quelli dei tre Comuni che avevano presentato istanza di accesso ai finanziamenti. "Si tratta - ha commentato Bolzonello - del momento iniziale dello sviluppo della filiera agroalimentare in montagna che si concretizza attraverso l´accorpamento e la valorizzazione di una vasta area di terreni agricoli situati nella piana di Amaro".  
   
   
LEGNO CIPPATO, QUANTITÀ DISPONIBILE E CRITERI DI FINANZIAMENTO  
 
Il cippato è legno ridotto in scaglie, prodotto a partire da tronchi e ramaglie, che può essere utilizzato come combustibile o come materia prima per processi naturali e/o industriali. Oggi, nell’ambito dell’attuazione del Piano Energetico Ambientale Provinciale 2013-2020, la Giunta ha approvato, accogliendo la deliberazione dell’assessore alle infrastrutture e ambiente, Mauro Gilmozzi, la ricognizione dei quantitativi di cippato disponibile per usi energetici e i criteri per il finanziamento di nuovi impianti di utilizzazione. Sulla base dei risultati del nuovo Piano energetico ambientale provinciale e del Piano di azione per le biomasse-Progetto Bioenarea, si è stabilito che la disponibilità media annua di cippato di origine forestale e da segherie per usi energetici è stimabile in 445 mila metri cubi steri e che le ulteriori potenzialità dei comparti agricolo e forestale, attualmente non sfruttate, sono valutabili in 118 mila metri cubi steri. I consumi medi annuali degli impianti attualmente in attività ammontano a 273 mila metri cubi steri mentre gli ulteriori impianti attualmente in fase di autorizzazione / realizzazione utilizzerebbero un quantitativo stimabile in 363 mila metri cubi steri. Attualmente il Trentino esporta una notevole quantità di biomassa ma l’entrata in funzione di tutte le nuove iniziative saturerebbe completamente la disponibilità di cippato producibile sull’intero territorio provinciale. Proprio per questo si è stabilito, tra i criteri per la concessione di finanziamenti di impianti a valere su leggi provinciali, che non siano finanziabili impianti alimentati a cippato, compresi gli impianti di teleriscaldamento, in Comuni già metanizzati o facilmente metanizzabili. Così come non potranno essere finanziati impianti di cogenerazione alimentati a cippato, privi di una corrispondente rete di teleriscaldamento o di altre utenze in grado di utilizzare l’energia termica prodotta.  
   
   
LA COMMISSIONE PROPONE LE POSSIBILITÀ DI PESCA 2015 PER L´ATLANTICO E IL MARE DEL NORD  
 

La Commissione europea ha proposto oggi le possibilità di pesca per il 2015 per l´Atlantico e il Mare del Nord. Si tratta della proposta annuale sui quantitativi di pesce dei principali stock ittici commerciali che possono essere catturati dai pescatori dell´Ue il prossimo anno. Per la prima volta tale proposta è basata sulla nuova politica comune della pesca (Pcp). Uno dei principali pilastri della nuova Pcp è il cosiddetto rendimento massimo sostenibile (Maximum Sustainable Yield, Msy) ovvero il fatto che tutti gli stock vengano sfruttati a livelli sostenibili (, Msy). Ove possibile, gli esperti scientifici suggeriscono le modalità per portare gli stock ai livelli dell´Msy. Per gli stock ittici nelle acque europee, ossia non concordati con i partner internazionali, la Commissione propone di aumentare o di mantenere i limiti di cattura per 29 stock e di ridurlo per altri 40 stock, in linea con i pareri scientifici. Sono tuttora in corso negoziati per molti degli stock condivisi con partner internazionali. In questa fase la proposta contiene pertanto solo le cifre per circa metà degli stock e sarà ultimata una volta terminati i negoziati con i paesi terzi e nell´ambito delle organizzazioni regionali di gestione della pesca (Orgp). La proposta sarà discussa dai ministri degli Stati membri in occasione del Consiglio "Pesca" del 15/16 dicembre ed entrerà in vigore dal 1º gennaio 2015. Dettagli della proposta La proposta fissa i livelli del totale ammissibile di catture (Tac) e lo sforzo di pesca sia per gli stock ittici gestiti esclusivamente dall´Ue, sia per quelli gestiti con i paesi terzi, quali la Norvegia, o tramite Orgp negli oceani di tutto il mondo. I Tac di alcuni stock ittici dell´Ue a livello dell´Msy, quali la rana pescatrice e il sugarello nelle acque iberiche, la sogliola nella Manica occidentale, lo scampo nel Mare del Nord, possono essere aumentati. Questi stock testimoniano un grande successo sia per l´industria ittica, sia per gli Stati membri interessati, dimostrando che una gestione responsabile degli stock e decisioni finalizzate al raggiungimento dell´Msy si traducono in stock ittici sostenibili e in un´attività redditizia per gli operatori dell´industria ittica. Al contempo, nel caso di alcuni stock in condizioni precarie, il quadro rimane allarmante. Lo stato degli stock di merluzzo bianco nel Mare d´Irlanda e nel Kattegat rimane difficile e la scarsa disponibilità di dati ne ostacola la gestione. Gli stock di sogliola nella Manica orientale hanno raggiunto livelli estremamente bassi. Per l´eglefino e il merluzzo del Mar Celtico si consigliano importanti tagli dei Tac per portare gli stock ai livelli dell´Msy. La situazione del merluzzo bianco nelle acque ad ovest della Scozia è alquanto problematica alla luce dei tassi estremamente elevati di rigetti e del conseguente rischio di esaurimento. Per molti di questi stock è urgente introdurre tecniche di pesca più selettive, per far sì che i giovani esemplari non siano catturati prima di potersi riprodurre e rifornire gli stock ittici. È particolarmente urgente intervenire nel Mar Celtico e nelle acque occidentali, dove sarà necessario dare prova di notevole impegno per applicare le misure selettive proposte dagli scienziati. Ciò contribuirà inoltre ad allineare il nostro settore ittico all´obbligo di sbarcare tutte le catture a partire dall´anno prossimo e di acquisire una maggiore redditività nel medio termine. Per gli stock le cui dimensioni non sono state stimate a causa della scarsità di dati a disposizione, la proposta della Commissione riflette il parere del Consiglio internazionale per l´esplorazione del mare (Ciem) di adeguare i Tac aumentandone o diminuendone i livelli del 20% al massimo. Di questi Tac, 26 sono proposti allo stesso livello del 2014 a seguito di una decisione del Consiglio dello scorso anno sulle riduzioni precauzionali. Per un numero limitato di stock dell´Ue, il parere scientifico è pervenuto solo di recente o sarà reso noto nelle prossime settimane. Per questi stock occorre dunque analizzare ulteriormente il parere prima di proporre un Tac più avanti nel corso dell´autunno. Per quanto riguarda gli stock condivisi con paesi terzi (Norvegia, Isole Fær Øer, Groenlandia, Islanda, Russia), la Commissione europea, per conto dell´Ue, avvia negoziati con tali paesi verso la fine di ogni anno per determinare i quantitativi di pesce che è possibile catturare l´anno successivo, sulla base di pareri scientifici. Per gli stock nelle acque internazionali e per le specie di grandi migratori come il tonno, la Commissione europea, per conto dell´Ue, negozia le possibilità di pesca nell´ambito delle Orgp. Le decisioni adottate devono essere successivamente recepite nel diritto dell´Ue. Per ulteriori informazioni Per maggiori particolari sulle proposte odierne relative all´Atlantico e al Mare del Nord si vedano le tabelle allegate. Tac e contingenti: http://ec.Europa.eu/fisheries/cfp/fishing_rules/tacs/index_it.htm
 Parere scientifico: i limiti di cattura proposti si basano sui pareri scientifici del Consiglio internazionale per l´esplorazione del mare (Ciem) e del Comitato scientifico, tecnico ed economico per la pesca (Cstep); cfr. Http://ec.europa.eu/fisheries/cfp/fishing_rules/
scientific_advice/index_it.htm

Sono state inoltre consultate le parti interessate sulla base del documento di consultazione della Commissione del mese di maggio. Cfr. Ip/13/487. Piani di gestione pluriennali: http://ec.Europa.eu/fisheries/cfp/fishing_rules/multi_
annual_plans/index_it.htm
 Mappa delle zone di pesca: http://ec.Europa.eu/fisheries/documentation/publications/
cfp_factsheets/fishing_areas_it.pdf

 

  

 
   
   
AGROALIMENTARE: FVG, ACCELERARE PROCESSI DI AGGREGAZIONE  
 
Udine - "Piccolo?, non è più bello" ed i dati illustrati il 24 ottobre a Confindustria Udine lo confermano. Tiene, cresce anche, seppure in modo "frenato", il fatturato dell´agroindustriale del Nord Italia, dalla Liguria al Veneto (dati primo semestre 2014 forniti da Friuladria Crédit Agricole e Community Media Research). Soffre, tantissimo, invece, come ha osservato il vicepresidente della Regione ed assessore alle Risorse agricole, Sergio Bolzonello, l´industria agroalimentare del Friuli Venezia Giulia - con un saldo attestato al meno 27,6 per cento in fatturato rispetto all´analogo periodo 2013 -: un sistema Fvg caratterizzato da dimensioni aziendali ridotte. Infatti, sempre secondo le cifre presentate oggi nel capoluogo friulano, è in calo il fatturato delle aziende "sotto i 9 addetti" e "tra i 10 ed i 19" (rispettivamente -10,3 p.C. E -3,5 p.C.); si incrementa quello tra i 20 e i 49 addetti (+5,9 p.C.) e sopra i 50 addetti (+9,8 p.C.), in tutte le regioni settentrionali italiane. Ed allora la ricetta per un´industria agroalimentare Fvg quantomeno affaticata non può che essere, come ha indicato Bolzonello, "l´accelerazione dei processi di aggregazione ed una sempre maggiore attenzione ad altri mercati, non solo a quello domestico, altrimenti ci condanniamo alla stagnazione". "I numeri per il Friuli Venezia Giulia sono negativi, senza se e senza ma - ha affermato il vicepresidente - a parte il settore del prosciutto e delle barbatelle: dobbiamo riconoscere che il settore dell´agroalimentare in regione è proprio maturo". Se questa è la ricetta, lo strumento per invertire il trend è rappresentato, oggi, dal nuovo Psr ´14-20, il Piano di sviluppo rurale Fvg per il quale si attendono notizie già nei prossimi giorni da Bruxelles. "Con il nuovo Psr puntiamo a finanziare progetti di filiera e di condivisione e processi di aggregazione in campo agroalimentare. Anche per questo motivo la Regione ha fatto la scelta di allocare a bando nel primo triennio di programmazione il 65-75 per cento delle risorse disponibili, riservandoci per i successivi tre anni di impegnare i restanti fondi, sulla base dei risultati in precedenza conseguiti". Ricevute le prime risposte dalle autorità comunitarie (teoricamente dovevano giungere entro lo scorso 22 ottobre), "si aprirà la contrattazione Regione-ue", ha indicato Bolzonello. La discussione sul Psr si svilupperà in Consiglio regionale a gennaio e "riteniamo di poter aprire i bandi del nuovo Psr tra marzo ed aprile".  
   
   
FUNGHI: ATTENZIONE ALLE INTOSSICAZIONI  
 
Il Centro Antiveleni di Pavia – Centro Nazionale di Informazione Tossicologica dell’Irccs Fondazione Maugeri - ha registrato dall’inizio di settembre ad oggi diversi casi di intossicazioni da funghi, fra cui alcune gravi, in alcune regioni italiane, fra cui Emilia Romagna, Piemonte, Lombardia e anche Trentino. In tutti i casi è stata accertata la presenza di alfa-amanitina, confermando quindi che i funghi responsabili delle intossicazioni appartengono ai generi Amanita (es. Amanita phalloides), Lepiota e Galerina. I funghi velenosi sono stati scambiati per, o raccolti insieme a, prataioli (Agaricus), mazze di tamburo (Macrolepiota procera) e verdoni (Russula virescens). I consumatori non hanno fatto ricorso agli Ispettorati micologici. L´invito ai raccoglitori/consumatori è dunque quello ad effettuare controlli pre-consumo e, alla comparsa di sintomi gastroenterici, a recarsi immediatamente nei servizi d’urgenza per le opportune procedure diagnostico-terapeutiche.  
   
   
CONTENIMENTO NUTRIE, CONFAGRICOLTURA, CIA E COPAGRI: “CHIEDIAMO AI COMUNI DI ATTIVARSI SUBITO PER RENDERE ATTUATIVI I PIANI DI CONTROLLO: GLI AGRICOLTORI NON POSSONO PIU’ ATTENDERE, SONO A RISCHIO GLI ARGINI DEI FIUMI E INTERE COLTURE”  
 
 Bologna – “Fare presto e firmare subito le ordinanze per rendere attuativi i piani di controllo delle nutrie. Gli agricoltori non possono più attendere, sono a rischio gli argini dei fiumi e intere colture”. Lo chiedono con forza Confagricoltura, Cia e Copagri chiamando all’appello i Comuni, gli unici enti autorizzati a “predisporre un’azione di contrasto mirata attraverso una specifica ordinanza” come cita la nuova legge nazionale 116/2014, entrata in vigore lo scorso 21 agosto. La normativa vigente ha infatti escluso le nutrie dalla fauna selvatica. Di conseguenza sono decadute le competenze delle Province, sul contenimento della proliferazione della nutria, e della Regione, in tema di risarcimento dei danni alle aziende agricole. “E’ davvero paradossale. Alla meritoria iniziativa politica messa in piedi per risolvere questo devastante problema – precisano Confagricoltura, Cia e Copagri - non ha fatto seguito l’adeguato provvedimento legislativo. Risultato: l’attuazione dei piani di controllo ora passa ai singoli comuni, con tutte le criticità normative, organizzative e finanziarie che ne conseguono, e l’agricoltore non viene neanche più rimborsato per i danni alle colture”. “La situazione deve essere affrontata con tempestività – aggiungono le tre organizzazioni agricole regionali - anche attraverso la stipula di convenzioni tra Comuni e Province, come suggerito nella lettera inviata ai Sindaci dall’Anci Emilia Romagna, per arrivare presto all’attuazione di piani di contenimento razionali ed efficaci”. “Ci saremmo aspettati – lamentano infine Confagricoltura, Cia e Copagri - un maggior coinvolgimento da parte della Regione nella predisposizione dello schema di ordinanza sul controllo delle nutrie. Gli agricoltori, non lo dimentichiamo, sono la parte lesa”.  
   
   
POLLINI AUTUNNALI, E’ TEMPO DEGLI ULTIMI GRANULI DI URTICACEE  
 
In autunno le fioriture vanno ormai esaurendosi, ma c’è ancora qualche pianta allergenica che libera il polline fino ad ottobre inoltrato. E’ il caso delle urticacee, in particolare parietaria ed urtica. A rilevarlo è il Centro di monitoraggio aerobiologico della Fondazione Edmund Mach che controlla quotidianamente la presenza dei pollini nell’aria. In questi giorni sono visibili ai bordi delle strade anche i pollini di cedro, ma gli esperti di San Michele tranquillizzano sulla loro scarsa allergenicità. Tornando alle urticacee, dalla primavera all’autunno queste piante erbacee rilasciano in aria grandi quantità di polline, ma mentre l’ortica - irritante a causa dei peli urticanti che porta su tutte le sue parti aeree - è allergenicamente insignificante, la parietaria può causare seri problemi di allergie. “Il lungo periodo di fioritura e l’elevata quantità di polline prodotto –spiega Fabiana Cristofolini del Centro Ricerca e Innovazione- fa sì che l’allergia alla parietaria sia una delle più temibili. Inoltre, a causa delle piccole dimensioni (14-16 micron di diametro), i granuli pollinici riescono a penetrare in profondità nelle vie respiratorie. In Trentino sono due le specie presenti: Parietaria officinalis e Parietaria judaica (o diffusa). Sono piante infestanti assai comuni, chiamate volgarmente erba vetriola perché un tempo si utilizzavano le foglie per pulire le bottiglie, o erba muraiola perché spesso la si trova tra le fessure di muri o tra i sassi”. Durante la stagione autunnale anche il cedro produce polline in grandi quantità. E’ frequente, infatti, vedere alla base di queste maestose conifere ornamentali o ai margini di pozzanghere degli accumuli di granuli pollinici rilasciati dagli amenti conici che, svuotati, cadono anch’essi. Questo polline è grandi dimensioni e dotato di due caratteristiche sacche aeree che ne facilitano il trasporto. Fortunatamente, come per tutti i pollini di pinacee, nemmeno per il polline il cedro si riportano manifestazioni allergiche. Http://goo.gl/ijqvtc