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Notiziario Marketpress di Mercoledì 04 Febbraio 2015
REGIONE UMBRIA ADERISCE A FONDAZIONE OSSERVATORIO SU CRIMINALITÀ IN AGRICOLTURA E SU SISTEMA AGROALIMENTARE  
 
Perugia – La Giunta regionale dell´Umbria ha deciso di aderire alla Fondazione "Osservatorio sulla criminalità nell´agricoltura e sul sistema agroalimentare". Lo rende noto l´assessore regionale all´Agricoltura, Fernanda Cecchini, precisando che la Regione Umbria sarà sostenitore della Fondazione e designerà un suo componente nel Comitato scientifico presieduto dal procuratore Giancarlo Caselli. "La valorizzazione e la promozione delle produzioni agroalimentari, della qualità dei prodotti e delle imprese – sottolinea l´assessore – sono capisaldi delle nostre politiche regionali volte a rendere sempre più forte e competitivo il sistema agricolo e agroalimentare. A questo scopo, è fondamentale che a livello nazionale si rafforzi un baluardo contro la contraffazione e l´omologazione dei prodotti ‘made in Italy´, la concorrenza sleale, le azioni illegali che minano la salute delle persone e dell´ambiente". "Va in questa direzione l´attività dell´Osservatorio – aggiunge l´assessore - che intende realizzare iniziative di elevato livello scientifico per diffondere un´adeguata conoscenza e consapevolezza in merito all´esigenza di tutelare e preservare il ‘made in Italy´ nel settore agroalimentare e tutto quello che rappresenta, ossia quell´insieme unico di tradizioni, cultura, paesaggio, vocazioni del territorio, che è nei nostri prodotti di qualità". "Abbiamo pertanto stabilito di aderire alla Fondazione – conclude l´assessore Cecchini – che produrrà ricerche e studi nel settore agroalimentare, fornendo un qualificato supporto anche per rendere più efficace la nostra azione amministrativa nell´interesse delle nostre imprese agricole e dei nostri cittadini".  
   
   
LATTE, LA PROPOSTA DELL´ASSESSORE DELL’ EMILIA ROMAGNA A SOSTEGNO DEI PRODUTTORI ITALIANI  
 
Boloigna - “Utilizzare al meglio la quota latte nazionale assegnata all’Italia, prevedendo, per i produttori in regola, una modifica degli attuali criteri di compensazione”. E’ quanto chiede l’assessore regionale all’agricoltura dell’Emilia-romagna Simona Caselli nell’anno conclusivo dell’applicazione del regime delle quote latte, che termineranno il 31 marzo. “I dati attualmente disponibili - spiega Caselli - ci dicono che molto probabilmente ci sarà un surplus produttivo rispetto alla quota nazionale assegnata al nostro Paese. In questo caso scatterà per i produttori il versamento del prelievo supplementare all’Unione europea.” La proposta avanzata da Caselli, anche in risposta alle richieste arrivate dal mondo produttivo, prevede di estendere la possibilità di compensazione nazionale anche alle aziende che hanno prodotto oltre il 6% della quota loro assegnata e a quelle che hanno superato il livello produttivo 2007 – 2008. Due categorie fin’ora non contemplate nei criteri di priorità nazionali. “Questi correttivi permetterebbero – spiega Caselli - di limitare l’impatto sui produttori e di utilizzare al meglio la quota nazionale, senza modificare quanto già previsto per i produttori delle aree di montagna e svantaggiate”. La proposta è stata illustrata nei giorni scorsi a Soragna (Pr) in occasione dell’ottantesimo anniversario del Consorzio del Parmigiano Reggiano. “Auspico che su questo tema si possa lavorare - conclude Caselli - l’interesse manifestato dal ministro Martina è la migliore premessa per arrivare ad un risultato positivo nell’interesse dei nostri produttori”.  
   
   
PUGLIA: NESSUNA DISATTENZIONE NEI CONFRONTI DEGLI ALLEVATORI  
 
L’assessore Nardoni interviene sul tema del prezzo del latte e sui danni provocati dalla fauna selvatica “Ho chiesto con forza l’intervento del Ministero per dare alle mille urgenze che incombono sulla testa dei nostri allevatori, una risposta vera e organica. Non esiste nessun tipo di arrendevole attesa su questioni che riguardano la filiera del latte, così come la drammatiche vicende che riguardano la morte di capi di bestiame a causa delle scorribande di fauna selvatica (lupi e cinghiali) o sulla presenza di nitrati nelle acque sotterranee imputata proprio al comparto. Questioni su cui regia importante viene determinata proprio dal Mipaaf che i prossimi 10 e 11 febbraio insieme al sistema delle Regioni farà il punto della situazione.” Così l’Assessore alle Risorse Agroalimentari della Regione Puglia, Fabrizio Nardoni, in risposta alle notizie di stampa sul crollo del prezzo del latte da parte della Grande Distribuzione Organizzata e sulle polemiche, mosse in particolar modo in provincia di Taranto da Confagricoltura sull’emergenza lupi vissuta dagli allevatori di Martina Franca, Mottola, Crispiano, Massafra, Laterza, Ginosa e Castellaneta.(...) “Come sistema delle Regioni e come Puglia in questi ultimi giorni abbiamo pressato il Ministero su più fronti. Porteremo all’attenzione del Ministro Martina anche la questione relativa alla richiesta fatta da associazioni di categoria e Anci per la proroga dell’Imu agricola, pur consapevoli del fatto che su questa misura incombono le questioni più complessive riferite al debito pubblico e stessa identica cosa faremo con il comparto degli allevatori – specifica il responsabile delle politiche agricole della Giunta Vendola –Sappiamo chiaramente da che parte stare. Sul latte non ci faremo strozzare dalla Gdo e proseguiremo nel lavoro già iniziato in Regione per livellare i rapporti di forza lungo tutta la filiera – dice Nardoni – per questo l’11 a Roma, dopo aver fatto un lavoro di sponda con le regioni “forti” del comparto, il Ministro Martina sentirà le nostre ragioni. “Un lavoro di riqualificazione e valorizzazione di questo settore che in Puglia sta tentando di risalire la china anche attraverso interventi innovativi e di modernizzazione che merita tutta la nostra attenzione – specifica ancora l’assessore regionale – Lo testimoniano i numerosi incontri convocati sul tema in assessorato e la pressione esercitata sul Ministero anche sulla delicata vicenda che riguarda i danni agli allevatori provocati dalla cosiddetta fauna selvatica, che come nel caso di specie dei lupi, va comunque preservata senza dimenticare gli allevamenti e gli animali in essi custoditi. “Comprendo, pertanto, la rabbia degli allevatori, meno l’accusa di “indifferenza”, non solo perché infondata, ma anche perché interviene su un delicatissimo tema che merita equilibrio e azioni costruttive – sottolinea Nardoni – Misure che pensiamo di poter assumere nell’incontro del 10 a Roma in cui il fenomeno della presenza di animali predatori insieme a quello dei nitrati in falda saranno sottoposti all’attenzione del Ministero. Non abbiamo sottovalutato il problema e lo dimostrano le due giornate di approfondimento al Mipaaf “, conclude l’assessore regionale. Intanto per giorno 16 proprio nella sede dell’Assessorato alle Risorse Agroalimentari della Regione Puglia, per discutere degli esiti degli incontri romani e porre in atto le azioni consequenziali, sono già stati convocati tutti gli attori della filiera del latte e successivamente i componenti del Comitato faunistico venatorio.  
   
   
PSR, LOMBARDIA: OK A MISURA SU VITELLI, MA ITER PROSEGUA  
 
Virgilio/mn - "Abbiamo caricato a sistema il Programma di sviluppo rurale lombardo lo scorso 5 dicembre, siamo l´unica Regione che ha chiuso l´iter nei tempi dettati dalla Politica agricola comunitaria e ora, non solo siamo ancora in attesa dell´ultimo via libera, ma assistiamo al tentativo del Mipaaf di far riaprire il Psr, per inserire una misura specifica sul vitello a carne bianca. Non ho nulla in contrario, mi ero anzi battuto, affinché anche questo segmento potesse beneficiare degli aiuti comunitari, ma deve essere chiaro che lo faccio solamente se questa azione non mi costringe a ricominciare tutto l´iter con l´Unione europea". Lo ha detto l´assessore all´Agricoltura della Lombardia Gianni Fava, a Virgilio (Mantova), nel corso di un incontro sul Psr e l´agricoltura lombarda con il presidente regionale di Confagricoltura Matteo Lasagna. Primi Bandi Tra Marzo E Aprile - La serata si è trasformata di fatto in una ´lectio magistralis´ dell´assessore Fava sui temi del cibo, dell´alimentazione e della Politica agricola comune, "primo vero collante dell´Europa, dalla costituzione della Comunità economica europea". Sul versante della cronaca, a tenere banco in un affollato appuntamento con gli agricoltori e i cittadini del Comune alle porte di Mantova, le questioni legate all´avvio del Psr, il prezzo del latte e l´accordo transatlantico di libero scambio commerciale fra Ue e Usa. "Tra marzo e aprile Regione Lombardia pubblicherà i primi bandi, le cui graduatorie finali saranno subordinate al via libera di Bruxelles al Psr - ha precisato Fava - e mi auguro che anche i colleghi assessori della Toscana, del Veneto seguano la modalità della Lombardia". Ue Ha Generato Nuova Burocrazia - Quanto alla burocrazia, "nessuna illusione, questa Pac l´ha purtroppo aumentata e gli agricoltori non se la prendano con la Regione, perché l´aggravio è stato imposto da Bruxelles". La situazione potrebbe complicarsi anche con l´invio dei moduli precompilati alle aziende agricole, per ottenere i contributi pubblici, come se fosse una dichiarazione dei redditi: "Sarà per i Caa (Centri di assistenza agricola) un superlavoro" ha preconizzato Fava. Investimenti A Rischio - La crisi dei prodotti agricoli, che, per Fava, "forse è la congiuntura più difficile degli ultimi 30 anni, con la quasi totalità dei comparti in forte deficit di redditività", potrebbe influenzare la propensione all´investimento delle imprese agricole, "perché è logico che, quando il prezzo del latte passa da 44,50 centesimi al litro, come è stato per il primo semestre del 2014, a un valore indefinito, che gli industriali unilateralmente hanno quantificato in 36-38 centesimi, gli agricoltori ci pensano prima di innovare". E sempre sul latte, la posizione dell´assessore lombardo è chiara: "I Consorzi devono fare promozione e tutela, non tentare di governare il mercato. Semmai, la missione è quella di tutelare i nostri prodotti di qualità all´estero, dove la contraffazione è una minaccia quanto mai reale". L´incognita Ttip - Sul versante internazionale, un´incognita è legata all´evoluzione del Ttip (Trattato Transatlantico sul Commercio e gli investimenti). "Per ora l´accordo che l´Ue sta negoziando è secretato, perché non si conoscono i contenuti. E, mentre si tratta in silenzio, dall´altra parte del mondo Stati Uniti e Cina hanno deciso di tutelare le produzioni americane con i nomi di ´Parmesan´, ´Asiago´, ´Feta´, sostenendo che si tratta di marchi e non di prodotti tutelati in Europa".  
   
   
NITRATI, LOMBARDIA: SPANDIMENTO REFLUI ANTICIPATO, ASCOLTATO IL SETTORE  
 
Milano - È stato pubblicato sul Burl il decreto del Direttore generale dell´Agricoltura della Lombardia che anticipa al 2 febbraio l´ultimo giorno di divieto di spandimento degli effluenti di allevamento e dei fertilizzanti azotati, anticipando il via libera di 12 giorni (nel precedente decreto il divieto era fissato al 14 febbraio compreso). Accolte Richieste Delle Categorie - "Abbiamo accolto le richieste di tutte le organizzazioni sindacali agricole, anticipando il divieto di spandimento, senza per questo contrastare le norme di riferimento - precisa l´assessore all´Agricoltura della Lombardia Gianni Fava -. Allo stesso tempo, ci auguriamo che dal Tavolo sui nitrati del prossimo 10 febbraio si riesca finalmente a tornare a casa con un risultato favorevole al sistema agricolo, penalizzato in questi anni in maniera assurda. Si cambino regole assurde e datate". Le Regole - Per il decreto regionale a partire da domani (3 febbraio) sarà possibile effettuare lo spandimento degli effluenti di allevamento e dei fertilizzanti azotati, salvo nei casi di impedimento indicati dalla normativa o al verificarsi di avverse condizioni atmosferiche che non consentano una corretta utilizzazione agronomica; per le deiezioni degli avicunicoli essiccate con processo rapido a tenori di sostanza secca superiori al 65% per le quali resta in vigore il divieto fino a fine febbraio 2015. I Motivi Dell´anticipo - L´anticipo della fine del blocco è dovuto al fatto che nel periodo 5-16 novembre (cioè 12 giorni prima che iniziasse il blocco) non è stato mai possibile alle imprese agricole effettuare lo spandimento di letami, liquami, fanghi e fertilizzanti azotati diversi dagli effluenti di allevamento e acque reflue utilizzati ai fini agronomici, in considerazione del divieto di spandimento nei giorni di pioggia e nei giorni immediatamente successivi. Per questo motivo il periodo di sospensione degli spandimenti è iniziato di fatto il giorno 5 novembre e dunque il periodo dei 12 giorni successivi (fino al 16 novembre compreso) può rientrare nel calcolo del periodo di divieto di spandimento, previsto in 90 giorni.  
   
   
ANAFI, LOMBARDIA: A BREVE TAVOLO PER FUTURO OCCUPAZIONALE DIPENDENTI  
 
Milano - "I sindacati ci hanno chiesto di convocare a un Tavolo le parti, le associazioni datoriali in particolare, oltre al Ministero, per capire quali prospettive ci siano in termini di continuità aziendale. Non è possibile infatti pensare di porre in essere altri ammortizzatori sociali, stante il fatto che non ci sono garanzie sulla possibilità che, in prospettiva, i servizi di consulenza possano continuare ad essere erogati". Lo ha detto l´assessore regionale all´Agricoltura Gianni Fava, che, ha incontrato Michele Saleri (Uila - Uil), Oliviero Sora (Fai - Cisl) e Claudio Superchi (Flai Cgil Lombardia). Il confronto odierno è stato chiesto dai rappresentanti sindacali per affrontare il futuro occupazionale dei dipendenti Anafi, l´Associazione nazionale frisona italiana. All´incontro era presente anche l´assessore regionale all´Istruzione, Formazione e Lavoro Valentina Aprea. "Ci auguriamo che ognuno faccia la sua parte - ha proseguito l´assessore lombardo -, compreso il Ministero dell´Agricoltura, che si è trattenuto i fondi del Pon (Programma Operativo) nazionale sulla biodiversità e che a oggi non ha fatto capire bene quanti di quei fondi sono destinati a quei servizi che noi giudichiamo essenziali".  
   
   
PESCA: IN ABRUZZO STOP A TURBOSOFFIANTI IN AREA MARINA TORRE CERRANO  
 
Pescara - Inizia una nuova stagione per l´Area Marina Protetta Torre del Cerrano. E´ stato, infatti, trovato un accordo tra i rappresentanti del Parco, i suoi sostenitori e il mondo della pesca. Sede di questa intesa è stata la Regione Abruzzo, nel corso della riunione del Comitato regionale per la pesca, alla presenza dell´assessore con delega alla Pesca, Dino Pepe, dei rappresentanti del Co.ge.vo., della dirigenza dell´Amp, del sindaco di Pineto Robert Verrocchio, del Direttore Marittimo di Pescara, Enrico Moretti, e di funzionari dell´Izs "V. Caporale". Nell´incontro, durato oltre due ore, era percettibile la comune volontà di salvaguardare questo specchio di mare protetto a vantaggio della collettività. L´assessore Pepe, che ha istruito il percorso dell´incontro tra le parti interessate, nella sintesi finale, ha indicato i termini dell´accordo. "Non ci saranno più richieste di ingresso delle turbosoffianti nell´Area Marina Protetta da parte del Co.ge.vo. E, nel contempo, si verificherà la possibilità di pescare con strumenti compatibili ad un parco marino, previa elaborazione di un adeguato progetto. Voglio ringraziare - ha proseguito Pepe - il Presidente del Parco Benigno D´orazio ed il Presidente del Co.ge.vo. Giovanni Di Mattia per l´impegno e la disponibilità dimostrata al fine di conseguire questo ottimo accordo. Ora, inizierà un approfondimento sereno sulle opportunità di piccola pesca artigianale con la consulenza dell´Ispra". Intanto, l´Amp sta avviando un corso di formazione sulla piccola pesca artigianale, proprio con la finalità di supportare il settore ittico e salvaguardare la cultura del mare per lo sfruttamento sostenibile delle sue risorse.  
   
   
LATTE IN LOMBARDIA: INNOVAZIONE A RISCHIO PER CRISI PREZZI  
 
Borgo Virgilio/mn - "Due realtà che hanno compiuto un percorso di innovazione negli anni, con importanti investimenti, sostenuti anche grazie alle misure del Programma di sviluppo rurale e che in questa fase sono in apprensione per le dinamiche del prezzo del latte, che hanno eroso i margini di redditività del primo semestre dello scorso anno". Lo ha detto l´assessore all´Agricoltura della Lombardia, Gianni Fava, visitando l´azienda agricola Mori Valerio e Carlo e la Latteria Padana, nel comune di Borgo Virgilio (Mantova). Ricette Per Uscire Da Crisi - "Le stalle del Nord sono in profonda sofferenza, per quanto il commissario all´Agricoltura, Phil Hogan, sostenga che in Europa non si avverte la crisi del comparto - ha insistito Fava -. La via di uscita per il comparto è fare leva sulla qualità, sulla tracciabilità della materia prima, anche grazie ad accordi di filiera che coinvolgano la grande distribuzione e sull´export delle produzioni, che dovranno trovare adeguata promozione e tutela dall´agropirateria".  
   
   
EXPO 2015: TOSCANA LABORATORIO DEL BUON VIVERE PER COSTRUIRE NUOVO UMANESIMO  
 
Firenze - "La Toscana porterà all´Esposizione Universale di Milano una nuova idea di sviluppo, che si fondi sull´umanesimo e rimetta l´uomo al centro dell´universo, un´idea che è nata proprio in Toscana, che fa parte delle nostre radici e del nostro Dna, e che è stata alla base della grande rivoluzione del Rinascimento. Oggi la Toscana si riconferma come un laboratorio del buon vivere, proprio sullo stile della "bottega" rinascimentale, e promuove studi, stili di vita e di cultura, ma anche un anuova economia, che pongono al centro della vita la felicità pubblica." Questo il pensiero di Gianni Salvadori, assessore all´agricoltura e foreste della Regione toscana con delega per l´Expo, che ha concluso il ciclo d´incontri intitolato proprio "La Toscana: laboratorio globale della qualità della vita", svoltosi a Firenze e al Polo Lionello Bonfanti di Burchio (Figline-incisa) nell´ambito delle iniziative in vista di Expo 2015. All´iniziativa, che ha visto la partecipazione di docenti ed esperti tra economisti, filosofi, sociologi, psicologi, tra i massimi esponenti mondiali sui temi dell´economia della felicità, della qualità della vita e del lavoro, è stata associata aanche una "winter school" alla quale hanno preso parte 15 ricercatori di 10 Paesi, in rappresentanza di 4 continenti, che hanno risposto ad un bando mondiale e avviato progetti di ricerca sul tema della qualità della vita declinata nei diversi ambiti del vivere civile. "Quando il made in Italy fa bene, rende felici e crea lavoro" è stato proprio il titolo del convegno che ha concluso il ciclo di incontri, al quale hanno partecipato, tra gli altri, Jennifer Nedelsky, filosofa dell´Università di Toronto, da anni impegnata nel dibattito sulla qualità della vita dei lavoratori ed in particolare delle donne, il sociologo olandese Ruut Veenhoven dell´Università di Rotterdam, tra i massimi esponenti sui temi della felicità pubblica, l´economista svizzero Bruno Frey, che ha analizzato il rapporto fra politica, economia e la qualità della vita. Il prossimo appuntamento sarà adesso per il prossimo ottobre con i 15 ricercatori che si ritroveranno nel cuore della Toscana per dare conto dei risultati delle rispettive ricerche svolte nei paesi di residenza. I lavori saranno consultabili attraverso la web community nata per l´occasione (http://www.Buonviverelabtoscana.it/ ) che servirà come piattaforma di scambio, interazione e documentazione scientifica in vista di Expo 2015. Sul tema anche un profilo facebook: https://www.Facebook.com/buonviveretoscano  
   
   
NESTLÈ:PRESIDENTE MARINI RICHIEDE INCONTRO URGENTE AI VERTICI DELLA MULTINAZIONALE  
 
Perugia  – Riguardo alla situazione dello Stabilimento Nestlé di San Sisto a Perugia la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, ha richiesto un incontro urgente ai vertici della multinazionale. In una lettera inviata al responsabile delle relazioni industriali di Nestlé Italia, Gianluigi Toja, la presidente Marini ricorda che "lo stabilimento Nestlè di Perugia San Sisto rappresenta un insediamento storico per la città e l´industria regionale. Nel corso degli ultimi mesi la riduzione dei volumi produttivi è stata affrontata attraverso la stipula di contratti di solidarietà". "Ritengo pertanto necessario – scrive la presidente - , stante anche il tempo intercorso dall´attivazione degli ammortizzatori sociali e le preoccupazioni evidenziate dalle organizzazioni sindacali in ordine alle prospettive produttive, la disponibilità ad un incontro da tenersi in tempi molto brevi".  
   
   
SIENA BIOTECH, INCONTRO IN REGIONE CON ASSESSORI  
 
Firenze 4 febbraio 2015 – Preservare un importante patrimonio di competenze, umane e tecnologiche con una forte rilevanza dal punto di vista sociale e del diritto alla salute dei cittadini. E´ questo l´obiettivo che la Regione si pone nell´affrontare la questione della società Siena Biotech, leader nella ricerca integrata su alcune importanti malattie, neurologiche e oncologiche, alcune delle quali rare. E´ stato ribadito nel corso dell´incontro svoltosi in Regione e al quale hanno partecipato gli assessori alle attività produttive credito e lavoro Gianfranco Simoncini e al diritto alla salute Luigi Marroni, insieme al sindaco di Siena Bruno Valentini, al presidente della Provincia Fabrizio Nepi e alle organizzazioni sindacali. "Continueremo a seguire la vicenda e terremo aperto il tavolo regionale – ha assicurato l´assessore Simoncini – mettendo a disposizione tutti gli strumenti di cui disponiamo, a partire dagli ammortizzatori sociali, per sostenere la prosecuzione dell´attività, il mantenimento dell´occupazione e per supportare la ricerca". L´assessore Marroni ha sottolineato il contesto entro il quale si concretizza il supporto della Regione all´attività di ricerca. "Come Regione Toscana puntiamo molto sulla ricerca e l´innovazione - ha detto l´assessore Marroni - nelle forme e nei modi dovuti, la nostra strategia è quella di sostenere la ricerca con tutti i mezzi a nostra disposizione". Il contributo della Regione si inquadra nell´attività di promozione e sostegno al sistema regionale della ricerca e dell´innovazione che si è concretizzato, in particolare, nella previsione di risorse per 3 milioni di euro, al diistretto regionale Toscana Life Sciences.