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Notiziario Marketpress di Mercoledì 04 Febbraio 2015
SANITÀ: PARTE LA NUOVA RETE ONCOLOGICA PER IL TUMORE MAMMELLA CON LA NUOVA RETE LA REGIONE LAZIO INTENDE GARANTIRE CURE MIGLIORI E PIÙ TEMPESTIVE PER CREARE SPERANZA E PORRE UN ARGINE ALLA SOLITUDINE  
 
Roma, 4 febbraio 2015 - Nel 2013 sono stati stimati nel Lazio circa 3.000 casi incidenti e 55mila casi di tumore maligno alla mammella. Questa patologia rappresenta il 41% dei tumori maligni nelle donne nella fascia di età tra 0 e 49 anni, il 35% di quella tra 50 e 69 anni e il 21% di quella delle donne di età maggiore di 70 anni. Tra i decessi oncologici il cancro alla mammella è la prima causa di morte nelle donne in tutte le fasce di età. Al via la nuova rete oncologica per prevenire e curare il tumore alla mammella. Con la nuova rete la Regione intende garantire cure migliori alle donne e con maggiore tempestività. La nuova rete è articolata su 39 centri di screening , 36 strutture di diagnostica clinica e 15 centri di senologia dove saranno effettuati gli interventi chirurgici e di ricostruzione. L’obiettivo è sempre lo stesso: fornire alle donne una risposta ai diversi bisogni assistenziali con un percorso che stabilisce la presa in carico dallo screening, l’accertamento diagnostico, la diagnosi, fino all’intervento terapeutico riabilitativo. Il modello è stato definito da un gruppo di lavoro costituito da esperti , associazione dei pazienti , tecnici e coordinato dalla Direzione Regionale Salute ed Integrazione Sociosanitaria. Il Centro di screening. La struttura opera secondo quanto previsto dal Programma regionale di screening; qui le donne residenti tra i 50 e i 69 anni effettuano ogni due anni una mammografia, in seguito ad invito da parte della propria Asl di residenza. La mammografia di screening viene refertata presso la Struttura di diagnostica clinica, struttura dedicata anche alla prevenzione oncologica per le donne asintomatiche fra i 40 e i 49 anni e per le ultrasettantenni, alla valutazione diagnostica di donne sintomatiche, alla pre-chirurgica e terapeutica, alla sorveglianza diagnostica delle donne ad alto rischio nonché ai controlli delle persone operate. Il Centro di Senologia svolge attività di diagnosi, cura e riabilitazione psicofisica delle donne con tumore della mammella. Riunisce tutte le specialità coinvolte: radiologia, anatomia patologica, oncologia medica, chirurgia senologica, radioterapia, medicina nucleare, fisioterapia e riabilitazione, genetica medica oncologica e psico-oncologia. Il Centro di Senologia è responsabile dell’intero percorso assistenziale, e si coordina anche con il medico di medicina generale e con i nodi della rete di terapia del dolore. “Il piano approvato crea una rete diffusa, qualificata, riconoscibile. Oggi il sistema assistenziale per questo tipo di patologia, invece, non è di facile accesso perchè disarticolato e questo pesa ed ha pesato sulla vita delle donne del Lazio che spesso sono state lasciate sole di fronte al male – lo ha detto il presidente, Nicola Zingaretti, che ha aggiunto: con la nuova rete puntiamo a cambiare passo: dare loro cure migliori con maggiore tempestività, per creare speranza e porre un argine alla solitudine”.  
   
   
AMIATA, LO STUDIO EPIDEMIOLOGICO APPREZZATO DALL´ISTITUTO SUPERIORE DI SANITÀ  
 
Firenze 4 febbraio 2015 - Un lavoro chiaro e dalla metodologia valida, ancorato ad una sistematica azione di sanità pubblica che prevede monitoraggio ambientale, interventi di abbattimento degli inquinanti in diverse matrici ed interventi preventivi di provata efficacia. E´ utile ricordare il giudizio espresso dell´Istituto Superiore di Sanità sul primo studio epidemiologico sulla popolazione dell´Amiata condotto dall´Agenzia Regionale di Sanità in collaborazione col Cnr. Anche per sottolineare quanto quella linea di ricerca e azione concreta abbia trovato conferma e sviluppo con il 2° studio epidemiologico e con il piano di attività presentato nei giorni scorsi con l´Osservatorio sanitario. A fronte di un tema di palese complessità e di indubbia rilevanza in termini di sanità pubblica, notava l´Istituto, "lo studio ha saputo usare al meglio i dati disponibili negli archivi regionali con piena consapevolezza dei margini di incertezza legati a queste rilevazioni, organizzandoli in un piano di studio radicato nel filone dell´epidemiologia geografica, al quale gli istituti scientifici toscani hanno fornito negli anni scorsi numerosi sigificativi contributi", consentendo oltretutto "al lettore una piena fruizione dei risultati". Piena condivisione quindi da parte dell´Iss per " la valutazione di una sostanziale coerenza del quadro di mortalità e morbosità osservato nei comuni delle aree geotermiche rispetto ai valori rilevati nei comuni limitrofi (una scelta particolarmente appropriata in vista della sostanziale comparabilità di queste aree con quelle geotermiche) e anche rispetto agli andamenti medi regionali. Concordanza anche "sul fatto che la maggior parte degli scostamenti osservati appaiono spiegati dalla variabilità casuale, da fattori associati alle esposizioni professionali, soprattutto dal passato e dalle condizioni socio-economiche". "Il possibile contributo di queste ultime sul carico di patologia osservata nell´area - ancora le valutazioni dell´Istituto - potrà forse essere oggetto di un approfondimento fondato su una nuova analisi dei dati. Alcune segnalazioni di incrementi localizzati di specifiche patologie possono essere messe in relazione con l´esposizione ad alcuni degli agenti inquinanti presenti nell´area. Anche questi segnali possono essere oggetto di ulteriori approfondimenti che potranno richiedere una disaggregazione dei dati sanitari a livello sub comunale". Approfondimenti che sono stati il lavoro che Regione e Ars hanno compiuto in questi anni.  
   
   
VILLA UMBRA: AL VIA FORMAZIONE OPERATORI TERZO SETTORE SU MODELLI DI INTEGRAZIONE SOCIO SANITARIA  
 
Perugia, 4 febbraio 2015 – Nella sede della Scuola di amministrazione pubblica di Villa Umbra, si è tenuto un incontro di presentazione del pacchetto formativo gratuito dal titolo "Il ruolo degli operatori del Terzo settore nel sistema socio-sanitario: dalla promozione della salute all´assistenza", organizzato dalla Scuola e proposto dalla Regione Umbria a favore del volontariato, dell´associazionismo e delle cooperative. Obiettivo del corso è approfondire due aree di cui la prima relativa all´europrogettazione, cioè alla ricerca fondi tramite progetti comunitari, mentre la seconda riguarda l´organizzazione e l´innovazione del Terzo settore: la prima parte del pacchetto formativo coinvolgerà, in 4 edizioni di 9 giornate, 100 operatori del Terzo settore in un corso di taglio teorico-pratico per migliorare le competenze nell´ambito del reperimento delle risorse e progettazione nei programmi comunitari. I moduli del Corso, che si svolgerà nei giorni 9-16-17-26-27 febbraio e 2-3-12-13 marzo 2015, verteranno sui temi della ricerca bandi e la costruzione e la gestione del partenariato transnazionale, dall´idea al progetto. La seconda parte della formazione invece, punterà a rafforzare le competenze che interessano il Terzo settore, per un totale di 12 giornate, su temi di grande attualità ed interesse quali l´analisi dei principali modelli organizzativi in ambito sociale; lavorare in rete nel Terzo settore-integrazione con il sistema sanitario; comunicazione esterna; selezione e gestione del personale; gestione dei conflitti e la cooperazione sociale di tipo A – B. All´incontro di stamani con al centro i "Modelli di integrazione socio sanitaria a confronto", hanno preso parte la vicepresidente della Regione Umbria, Carla Casciari, l´amministratore unico della Scuola Umbra di Amministrazione Pubblica, Alberto Naticchioni, il direttore regionale Emilio Duca, Anna Maria Candela, per la Regione Puglia, Maria Augusta Nicoli della Regione Emilia Romagna e i rappresentanti della Regione Veneto. La vicepresidente Casciari, dopo aver ringraziato le varie Regioni presenti e la Scuola che contribuisce al miglioramento delle performance sanitarie regionali, ha ricordato che "questa giornata segna l´avvio di due percorsi formativi: il primo, volto a costruire quella rete di partenariato per poter innovare in ambito socio-sanitario con fondi anche non strutturali, mentre il secondo percorso, riguarda l´organizzazione e l´innovazione del Terzo settore". Casciari ha poi posto l´accento "sull´esigenza di trovare risposte innovative per una crescita collettiva, soprattutto ora che, per la prima volta, il fondo sociale parla di inclusione sociale. La Regione Umbria – ha evidenziato - ha fatto una scelta importante ed ha destinato il 24 percento della prossima programmazione del fondo sociale europeo al settore sociale, questo vuol dire che per i prossimi sette anni la Regione investirà 55milioni di euro per il sociale. In vista di questi importanti investimenti avemmo bisogno di avere una presenza costante e molto forte sul territorio per poter utilizzare risorse che sono aggiuntive rispetto ai fondi nazionali e regionali. A tal fine, stiamo cercando di far maturare quella rete territoriale – conclude la Casciari – composta da istituzioni, mondo della operazione, associazionismo e volontariato che possa rispondere ai nuovi bisogni". "Oggi le Regioni si sono confrontate sui modelli di integrazione socio sanitaria – ha dichiarato l´amministratore unico della Scuola, Alberto Naticchioni, - ma soprattutto, oggi è una giornata di avvio di un percorso rivolto al terzo settore per ottimizzare i servizi di assistenza". "La Regione Umbria sta lavorando dagli anni ´80 sull´integrazione socio-sanitaria – ha ricordato il direttore regionale, Emilio Duca – Il percorso formativo che parte oggi ha come obbiettivo quello di far incontrare e collaborare gli operatori del Terzo settore per trovare le soluzioni più giuste per far fronte ai bisogni della persona".  
   
   
AUTODROMO MONZA, ASSESSORE LOMBARDIA: NON PERDIAMO GRAN PREMIO FORMULA 1  
 
Milano, 4 febbraio 2015 - "Per garantire all´Autodromo gli investimenti necessari per salvare il Gran Premio d´Italia il nostro obiettivo è creare un´unica proprietà indivisa in modo che tutte le Istituzioni coinvolte pensino ad un progetto unitario capace di coniugare sviluppo e sostenibilità ambientale". Lo ha affermato l´assessore alla Casa, Housing sociale, Expo e internazionalizzazione delle imprese di Regione Lombardia Fabrizio Sala intervenendo in Consiglio regionale. Proprieta´ Indivisa Ma Senza Oneri - "Regione Lombardia, Comune di Milano e Comune di Monza - ha ricordato l´assessore Sala - hanno avviato un percorso per giungere all´unica proprietà indivisa attraverso cessioni di quote a titolo non oneroso delle rispettive quote riguardanti il Parco, senza oneri per lo Stato: allo stato attuale l´atto traslativo è soggetto ad una tassazione che rischia di sottrarre risorse ai possibili investimenti sul Parco". Chiesta Neutralizzazione Fiscale - "Regione Lombardia, Comune di Milano e Comune di Monza - ha proseguito Sala - hanno chiesto al Governo di poter garantire la ´neutralizzazione fiscale´ dell´operazione, configurando la neutralità fiscale nel passaggio di proprietà tra Istituzioni senza oneri per lo Stato ma al momento la risposta non c´è stata". Valorizzare Parco E Autodromo - Nel suo intervento, l´assessore ha ricordato che "Regione Lombardia, Comune di Milano e Comune di Monza hanno avviato un percorso per valorizzare il Parco di Monza e gli immobili su di esso insistenti, incluso l´Autodromo di Monza che, per la sua storia, contribuisce all´attrattività culturale, turistica ed economica di livello internazionale". Lobbying? L´importante E´ Mantenere Gran Premio A Monza - "Se si voglia definire attività di lobby sostenere che una norma di questo tipo - ha detto con forza l´assessore Sala - per effetto della neutralità fiscale può incidere positivamente per i territori della Brianza, della Lombardia e del Paese Italia anche per il territorio nazionale, a me sta bene". "Deve essere chiaro a tutti però - ha sottolineato - che un altro Gran Premio in altre parti d´Italia non ci sarà se Monza lo perde: l´importante è quindi che il risultato si porti a casa" . Gli Strumenti - "Saranno proprio gli Enti coinvolti (Governo, Regione Lombardia e Comuni di Milano e Monza) - ha spiegato l´assessore Sala a definire le risorse necessarie nell´ambito di un Accordo di Programma, qualora siano garantite dallo Stato adeguato condizioni fiscali. In questo caso gli Enti Proprietari intendono creare un sistema virtuoso di sviluppo, nonché un punto di riferimento per investimenti, occupazione e sinergiche attività economiche in materia ambientale, turistica e sportiva, creando le condizioni necessarie al rinnovo del contratto dell´Autodromo di Monza con la Fom - Formula One Management Limited (società che mantiene i diritti commerciali della Formula Uno)". Masterplan - A questo scopo saranno individuati gli strumenti necessari sotto un´unica regia (Masterplan) per garantire un´unitarietà di interventi nel Parco, al fine di promuovere una fruizione attenta e consapevole delle attività, nel rispetto delle sue valenze storico culturali, architettoniche, paesaggistiche e naturalistiche.