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MERCOLEDI

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Notiziario Marketpress di Mercoledì 04 Febbraio 2015
MARCHE: SOSTENIBILITÀ ENERGETICA – AMBIENTALE DEGLI EDIFICI RESIDENZIALI: PUBBLICATA LA “PRASSI DI RIFERIMENTO UNI”.  
 
Ancona, 4 febbraio 2015 - L’uni, Ente di normazione italiano, ha pubblicato la Prassi di riferimento "Sostenibilità ambientale nelle costruzioni - Strumenti operativi per la valutazione della sostenibilità". Elaborata coerentemente con le norme europee sulla valutazione della sostenibilità nelle costruzioni, in particolare con le norme predisposte dal Comitato Tecnico Cen/tc 350, la Prassi di riferimento permette di formulare un giudizio sintetico sulla performance globale di un edificio, assegnando un punteggio indicativo del livello di sostenibilità ambientale. Il punteggio viene determinato seguendo una procedura di valutazione dei criteri individuati che afferiscono a cinque aree: qualità del sito; consumo di risorse; carichi ambientali; qualità ambientale indoor; qualità del servizio. L’uni, strutturato in due sezioni, si fonda sul Protocollo Itaca adottato dalla Regione Marche quale strumento per la valutazione e certificazione energetica e ambientale degli edifici. “Siamo molto soddisfatti del risultato - spiega Antonio Canzian, vicepresidente della Regione Marche e vicepresidente di Itaca – La Prassi di riferimento è stata elaborata da uno specifico tavolo tecnico attivato presso Uni, coordinato proprio dalle Marche in qualità di Regione capofila sul tema della sostenibilità energetico e ambientale. Le Marche sono state la prima Regione a dotarsi di una normativa per la promozione della sostenibilità ambientale in edilizia e a sperimentare e adottare il Protocollo Itaca nazionale. L’iniziativa si inquadra in un contesto nazionale definito dal sistema di accreditamento e certificazione in conformità al Protocollo Itaca tracciato dal Regolamento tecnico Rt-33 Accredia. “Avendo oggi la necessità di evitare ulteriore consumo del territorio, di riqualificare il patrimonio edilizio esistente, di valorizzare aree strategiche – ha detto Canzian – è estremamente utile, per i tecnici e per gli amministratori pubblici, potersi avvalere di uno strumento quale il Protocollo Itaca. La Prassi di riferimento, che andrà a sostituire formalmente il Protocollo, auspico diverrà presto lo strumento di riferimento nazionale anche per tutte le Regioni, così da rendere omogeneo, su tutto il territorio nazionale, il sistema di valutazione e certificazione”.  
   
   
OCCUPAZIONE: LA COMMISSIONE UE PROPONE 8.700.000 € DALLA GLOBALIZZAZIONE FONDO PER AIUTARE I LAVORATORI DEI MEDIA IN GRECIA  
 
Bruxelles, 4 febbraio 2015 - La Commissione europea ha proposto di mobilitare il Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione (Feg) per aiutare i 1.633 lavoratori in esubero nei settori dei media (editoria, programmazione e trasmissione) in Attica (Grecia). I fondi richiesti dalle autorità greche, pari a € 8.700.000, aiuteranno i lavoratori nella loro transizione verso nuovi posti di lavoro. Le proposte vanno ora al Parlamento europeo e al Consiglio dei ministri dell´Unione europea per l´approvazione. Marianne Thyssen, commissario europeo per l´Occupazione, gli affari sociali, competenze e la mobilità del lavoro ha commentato: " La decisione di oggi contribuirà a preparare più di 1.600 persone per nuovi posti di lavoro . I lavoratori greci stanno attraversando un periodo difficile e dobbiamo utilizzare tutti gli strumenti che abbiamo a nostra disposizione per fornire assistenza. Sono felice che siamo stati in grado di rispondere positivamente alla richiesta della Grecia per il sostegno del Feg ai lavoratori licenziati ". La Grecia ha chiesto il sostegno del Feg a seguito del licenziamento di 1.633 lavoratori nel settore dei media (928 lavoratori in 16 programmazione e delle imprese di radiodiffusione e altri 705 lavoratori in 46 imprese editrici). Questi posti di lavoro sono stati il ​​risultato della crisi economica e finanziaria mondiale che ha profondamente colpito l´economia greca. La misure cofinanziate dal Feg avrebbe aiutato i lavoratori a trovare nuovi posti di lavoro, fornendo loro una guida attiva professionale, la formazione e la formazione professionale, consulenza specifica verso l´imprenditorialità, i contributi per le imprese start-up e una varietà di indennità. Tutti i lavoratori licenziati sono tenuti a partecipare alle misure. Il costo totale stimato del pacchetto è di € 14.600.000, di cui il Feg avrebbe fornito 8,7 €.  
   
   
CLUSTER TECNOLOGICI: PROMOSSE AZIONI DI SUPPORTO IN LOMBARDIA  
 
Milano, 4 febbraio 2015 - Nel corso del 2014 Regione Lombardia ha avviato una serie di attività per lo sviluppo e il consolidamento dei 9 Cluster Tecnologici Lombardi (Aerospazio, Agrofood, Chimica verde, Energia e ambiente, Fabbrica intelligente, Mobilità, Scienze della vita, Smart cities and communities, Tecnologie per gli ambienti di vita). Per il loro riconoscimento e il sostegno alle attività funzionali alla loro valorizzazione, tra cui anche i percorsi di internazionalizzazione, Regione Lombardia ha stanziato 1 milione di euro. E´ quanto ha ricordato l´assessore alle Attività produttive, Ricerca e Innovazione Mario Melazzini, intervenendo in Consiglio regionale al dibattito su una mozione. Azione Di Governance - "I nove Cluster Tecnologici Regionali attualmente riconosciuti - ha sottolineato Melazzini - sono chiamati a svolgere un´azione di governance intermedia tra Regione Lombardia e il territorio, e a facilitare la presenza anche delle piccole realtà (come le micro e piccole medie imprese e start-up) nonché un ambiente favorevole per recepire le evoluzioni del mondo della Ricerca e Innovazione, in linea con le strategie di Horizon 2020. Supporto A Crescita E Consolidamento - "Regione Lombardia, con il supporto di Finlombarda - ha aggiunto Melazzini - proseguirà nel supporto ai singoli Cluster nel percorso di crescita e di consolidamento anche sul tema dell´internazionalizzazione e proseguirà anche con l´attività di informazione e veicolazione delle iniziative promosse da Regione Lombardia, partendo dai Bandi regionali, passando dalle Reti internazionali fino ad arrivare alle opportunità offerte dalla programmazione europea". A titolo d´esempio, è stato recentemente segnalato ai Cluster Tecnologici Lombardi il Bando europeo ´Cluster Go International´. Quattro Motori - I Cluster lombardi sono puntualmente informati e coinvolti negli incontri e azioni, promossi all´interno delle reti internazionali, di cui Regione Lombardia fa parte, come ad esempio i Quattro Motori per l´Europa: riunione del gruppo Economia 13 e 14 Febbraio 2014; riunione del gruppo di lavoro sull´e-mobility (13 maggio 2014); missione istituzionale-imprenditoriale congiunta in Canada (ottobre 2014). Vanguard Initiative Ed Expo - "Regione Lombardia - ha detto ancora l´assessore - ha coinvolto e accompagnato i cluster e le imprese loro afferenti nell´iniziativa ´Vanguard Initiative New Growth by Smart Specialisation´, con la quale 20 Regioni europee, inclusa Regione Lombardia, intendono avere un ruolo chiave per la nuova crescita europea in ambito industriale. Nell´ambito di Expo, si stanno inoltre organizzando con gli altri attori istituzionali del territorio lombardo, iniziative di promozione delle eccellenze presenti all´interno dei cluster". Enterprise Europe Network, Simpler - All´interno della rete Enterprise Europe Network (Een), il progetto Simpler - supportato dalla Commissione Europea e da Regione Lombardia offre inoltre diversi servizi di assistenza e supporto. In più, per sostenere una crescita e un miglioramento continuo del processo di gestione dei cluster, "si è valutata l´opportunità per i cluster lombardi di promuovere l´approccio adottato a livello europeo della cosiddetta ´Quality Label´". "Regione Lombardia - ha concluso l´assessore - sta supportando il percorso di certificazione europea impostato nell´ambito della European Cluster Excellence Initiative. I Cluster che otterranno entro febbraio 2015 la Certificazione di Management di Eccellenza - Quality Label, potranno avere diversi vantaggi".  
   
   
MICRON, ACCOLTA LA RICHIESTA DEL GOVERNO PER SOLUZIONE CONDIVISA PROLUNGATA LA CIGS, ULTERIORE RICERCA PER PROPOSTE DI REIMPIEGO  
 
Roma, 4 febbraio 2015- Ulteriori novità per la vertenza Micron. E’ stato infatti trovato un accordo che, nelle sue linee essenziali, prevede un prolungamento della cassa integrazione e proposte di lavoro a tutti i lavoratori ancora non ricollocati sulla base dell’accordo firmato il 9 aprile 2014. Su istanza del Governo, i vertici di Micron Semiconductor Italia S.r.l. Si sono incontrati nella sede del Ministero dello Sviluppo Economico con il Vice Ministro Claudio De Vincenti per un esame della situazione occupazionale e la ricerca di soluzioni per i casi ancora non risolti. Il Governo, nel valutare positivamente il lavoro svolto fino ad oggi - che ha permesso alla Società di ridurre il numero delle eccedenze da 419 agli attuali 28 - ha chiesto ulteriori sforzi per portare a conclusione positiva la fase di ristrutturazione. In particolare, il Vice Ministro ha chiesto a Micron di non procedere nell´immediato all´apertura unilaterale della procedura di mobilità e ha anche invitato Micron a continuare la ricerca di opportunità di lavoro per i dipendenti rimasti; ugualmente ha chiesto a St Microelectronics (presente all’incontro) un analogo sforzo per individuare possibili posizioni lavorative. Le Società, prendendo atto della sollecitazione dell’Esecutivo, hanno individuato una soluzione che consente di dare una positiva soluzione ai problemi ancora aperti. Il Governo ritiene tale soluzione adeguata e coerente con le richieste avanzate. Nello specifico, St ha accolto l’invito a formulare ulteriori 10 proposte di assunzione entro il 20 aprile 2015. Tali proposte completano il percorso avviato nei mesi precedenti da St che ha portato all’occupazione di 163 dipendenti Micron. Nel contempo, St ha precisato che con tale atto considera definitivamente concluso il proprio impegno ad assorbire dipendenti Micron. Micron, a sua volta, si è impegnata a estendere la Cigs fino al 21 luglio 2015 per i 28 lavoratori che ancora non hanno trovato un reimpiego. La multinazionale americana si è inoltre impegnata a cercare, entro e non oltre il 19 aprile 2015, proposte di lavoro per il personale attualmente in Cigs. Infine, Micron ha assunto l’impegno di promuovere una nuova procedura di mobilità su base volontaria, mantenendo fermi gli incentivi all’esodo da ultimo riconosciuti. “Con questo accordo – ha dichiarato il Vice Ministro De Vincenti – si dà soluzione organica a tutti i problemi occupazionali presenti in Micron. Ora ci aspettiamo il ripristino di un clima di collaborazione da parte di tutti per accompagnare la fase di consolidamento e di investimenti in Italia della multinazionale americana”.  
   
   
PUBBLICATA L’ATTESA CLASSIFICA DI FONDAZIONE IMPRESA: MARCHE SECONDE IN ITALIA PER GREEN ECONOMY.  
 
Ancona, 4 febbraio 2015 - Marche sostenibili, verdi, attente all’ambiente e alla green economy, sempre più al top in Italia. Dopo la già straordinaria performance dello scorso anno, con il terzo posto in Italia per economia verde, ora la regione supera se stessa e si pone in seconda posizione nella classifica della Green Economy 2014, stilata da Fondazione Impresa-studi sulla piccola impresa. Negli ultimi cinque anni le Marche sono passate dal 14° al secondo posto, 12 posizioni scalate. Prima regione del centro e seconda in Italia dietro solo al Trentino Alto Adige, le Marche guadagnano dunque l’argento in questa classifica che misura l’indice di Green economy delle regioni, in base all’incrocio di 21 indicatori di performance riguardanti i principali settori: energia, imprese/edilizia/prodotti, agricoltura, turismo, trasporti/mobilità e raccolta rifiuti. “Tutte tematiche – rimarca con soddisfazione il presidente della Regione, Gian Mario Spacca – poste con grande convinzione al centro dell’azione del governo regionale. E i risultati, certificati da questa prestigiosa e accurata indagine di Fondazione Impresa che elabora dati Terna, Ispra/istat, Gse/istat, Infocamere, ecc., stanno lì a testimoniarlo. Negli ultimi anni le Marche hanno infatti sempre migliorato la propria performance, scalando ben 12 posizioni dal 2010 a oggi. Questo è il premio di un lavoro, spesso silenzioso ma costante e accurato, per fare della green economy un driver di sviluppo del nostro territorio. Turismo, ambiente, agricoltura, energie rinnovabili rappresentano per la Regione punti di forza su cui far leva per accompagnare la crescita delle Marche ”. In particolare il secondo posto in Italia delle Marche (alle quali è assegnato un punteggio di +0,278, contro una media nazionale di -0,124) è determinato, specifica lo studio, da due leadership assolute. La prima riguarda la potenza solare-fotovoltaica in conto energia installata più elevata d’Italia (654,8 Kw ogni mille abitanti) e il più alto numero di punti vendita di prodotti biologici (16,0 ogni 100 mila abitanti). La seconda, il rendimento costante attraverso quasi tutti gli indicatori green, con solo 4 casi su 21 dove le Marche si posizionano al di sotto di metà classifica. Si ricordano, in particolare, anche gli ottimi posizionamenti nella qualità ambientale dei prodotti (4° per licenze ecolabel), raccolta differenziata (4° posto) e alloggi-agrituristici (5°). Altri indicatori: le Marche sono terze per energia elettrica da rinnovabili, settime per agricoltura biologica e allevamenti biologici, quarti per operatori del biologico. “Nelle Marche è cambiato il ‘clima’ – dice ancora Spacca – Punteggi alti in così tanti settori della green economy significano una cosa sola: che la spinta alla promozione di questo tipo di economia verde conta su una larga condivisione da parte della comunità regionale. Spiace solo per due indicatore, gli unici per i quali le Marche si posizionano in bassa classifica e senza i quali avremmo ottenuto un risultato complessivo ancora più lusinghiero: l’utilizzo del trasporto pubblico locale e il numero di autobus ogni 1.000 abitanti. La nostra regione, penalizzata pesantemente dai trasferimenti nazionali in questo settore, tra i più bassi in Italia, sconta un gap che da tempo denunciamo”.  
   
   
INNOVAREA: IL RINASCIMENTO DELL´IMPRESA VENETA RIPARTE DAL POLESINE  
 
 Venezia, 4 febbraio 2015 - Il progetto Innovarea sbarca a Rovigo. Sarà la Femi-cz Spa ad ospitare venerdì 6 febbraio, alle ore 18.00, il prossimo appuntamento di questa iniziativa progettuale che vede schierate, insieme, Università Ca’ Foscari di Venezia, Regione Veneto e Confindustria Veneto, con la condivisione di tutte le Associazione di Categoria del Veneto. Un team di ricercatori dell’Università Ca’ Foscari Venezia, coordinati dal prof Bagnoli, da oltre due anni ha acceso un focus sulle imprese della nostra regione individuando le aziende che sono riuscite a crescere in questi anni di crisi, in termini di bilancio, di occupazione, internazionalizzazione e ricerca. Queste imprese sono state definite "antifragili" e la Regione chiede loro di essere di esempio al sistema economico per ritornare a dare un messaggio positivo e di fiducia, soprattutto alle nuove generazioni. Nel corso dell’incontro a Rovigo, dal titolo "Imprese antifragili ed ecosistemi di business", il giornalista Alessandro Milan di Radio 24 intervisterà alcuni imprenditori "performanti" e la nostra provincia, per la prima volta, verrà "promossa" da Innovarea proprio come territorio con la più alta concentrazione di imprese antifragili. Saranno presenti l’assessore regionale all’economia e sviluppo, ricerca e innovazione Maria Luisa Coppola, con il Presidente di Unindustria Gian Michele Gambato, il Presidente Nazionale di Piccola Industria e Vice di Squinzi, dott Alberto Baban, il responsabile scientifico del progetto Innovarea Carlo Bagnoli dell’ateneo di Venezia. “E´ la prima volta che il progetto Innovarea, finanziato dalla Regione, si presenta a Rovigo – fa rilevare l’assessore Coppola – per focalizzare l’attenzione su alcune delle nostre aziende performanti, in grado di porsi come riferimento per un nuovo modello di sviluppo per tutto il Veneto. Arriviamo a Rovigo dopo Venezia e Padova e con questi appuntamenti sul territorio vogliamo mostrare alcune esperienze vincenti cui guardare, con l´intento di coinvolgere imprese e imprenditori che sapranno raccogliere il messaggio positivo per creare sviluppo e occupazione." Protagonisti dell´appuntamento saranno Francesco Zambelli, padrone di casa, Presidente Femi-cz spa, Tiziano Busin Socio fondatore Zhermack spa, Riccardo Samiolo Direttore Strategia e Progetti Speciali Came spa, Alberto Zamperla Presidente di Antonio Zamperla spa, da sempre legato al nostro territorio attraverso la realtà del Distretto della Giostra. "Un messaggio forte e una politica industriale precisa – conclude l’assessore Coppola - che valorizza il nostro manifatturiero e l´intero sistema di ricerca, una volontà regionale precisa che coinvolge tutti i territori e che, a maggior ragione, vuole anche il Polesine a pieno titolo inserito nel rilancio e nella ripresa economica del Veneto e dell´Europa".  
   
   
CONFCOMMERCIO: NEGATIVO BILANCIO 2014 IMPRESE PROVINCIA POTENZA  
 
Potenza, 4 febbraio 2015 - E´ sotto il segno meno in provincia di Potenza la nati-mortalità delle imprese: secondo i dati Unioncamere il 2014 si chiude con -10 aziende (1.814 nuove iscrizioni e 1.824 cessazioni), mentre il segno più a livello regionale è di “magra consolazione” con appena 7 imprese in più (dato regionale: 2955 nuove iscrizioni e 2.948 cessazioni). Lo riferisce una nota di Confcommercio Imprese per l´Italia Potenza sottolineando che “la situazione in provincia di Potenza è in controtendenza rispetto a quella nazionale che vede il sistema delle imprese aver ritrovato il passo della crescita e, nonostante una buona parte dell’anno trascorsa con l’affanno, alla fine del 2014 mette a segno , a livello nazionale, un saldo positivo tra aperture e chiusure. Non sottovalutiamo – afferma Fausto De Mare, presidente Confcommercio Potenza – che nei dodici mesi appena trascorsi, ci sono state nuove iniziative in attività commerciali e di servizio, a riprova che l´autoimpresa è l´unica possibilità di lavoro, ma per chi si accinge a fare impresa, le incertezze del quadro economico non sono ancora del tutto superate. Il dato sembra indicare l’urgenza di completare le riforme economiche (da quella del lavoro, al fisco, alla semplificazione) per facilitare l’avvio di nuove iniziative. Nel commercio a remare contro è il calo dei prezzi rilevato a gennaio dall´Istat che ha assunto dimensioni più ampie rispetto alle stime dell´Indicatore dei Consumi di Confcommercio (-0,4 su base annua), ponendo le premesse per una uscita dalla deflazione più difficile del previsto. E´ necessario e urgente ridurre gli sprechi nella pubblica amministrazione e intraprendere un sostenibile, certo e generalizzato processo di riduzione della pressione fiscale. Solo così – conclude la nota - la crescita potrebbe sbocciare anche in Italia, innescata dall´esterno ma valorizzata all´interno. Lo spettro di nuove rilevanti imposte con l´attivazione delle clausole di salvaguardia contenute nell´ultima legge di stabilità, non aiuta certo lo sviluppo dei consumi e degli investimenti".  
   
   
SALDATURA TRA MALAVITA E COMMERCIO ILLEGALE CINESE UN FENOMENO SOTTOVALUTATO  
 
Padova, 4 febbraio 2015 - La battaglia contro l’insediamento di quello che lo stesso Fernando Zilio ha definito un "hub" dell´illegalità cinese fa data ormai da diversi anni. Aveva cominciato a denunciare la diffusa allergia alle regole da parte della comunità cinese fin da quando, presidente dell´Ascom Confcommercio di Padova, aveva attivato con le istituzioni e la Guardia di Finanza un´iniziativa sfociata poi nel cosiddetto "Protocollo Padova", un´azione combinata che ha dato il "la" a numerosi sequestri di prodotti contraffatti e pericolosi, l´ultimo dei quali giusto ieri e giusto in diverse parti della regione, a dimostrazione che è l´intero territorio veneto ad essere chiamato a confrontarsi con un fenomeno alquanto sottovalutato ed anzi "tollerato" a causa di un "low cost" di cui si conosce il valore monetario (infimo) ma non i rischi che lo sottendono (altissimi). Un´azione continuata da presidente della Camera di Commercio padovana e, adesso, anche da presidente di Unioncamere Veneto grazie all’apporto scientifico del Centro Studi che, non più tardi di due mesi fa, ha evidenziato i rischi e i danni all´economia locale causati da un commercio orientale che drena risorse, immette sul mercato prodotti che se va bene sono troppo spesso fasulli ma se va male sono deleteri per la salute, elude sistematicamente i doveri fiscali per non parlare delle elementari norme di sicurezza non solo rispettate ma nemmeno attivate (“I conti che non tornano. Un bilancio della presenza cinese in Veneto”, presentato a Padova lo scorso 19 dicembre). «Quello che i dati dell´ufficio studi di Unioncamere del Veneto ed i libri del giornalista Antonio Selvatici hanno evidenziato - dichiara Zilio -, ovvero la presenza di una "saldatura" tra i cinesi presenti nel territorio veneto e la malavita organizzata, trova oggi ampia conferma nell´indagine della Direzione antimafia di Venezia che ha portato al sequestro di un patrimonio immobiliare di 130 milioni di euro in capo ad una società che, sospettano gli inquirenti, sia funzionale al riciclaggio di denaro legato alla camorra e ad ex affiliati alla Mala del Brenta e che, guarda caso, è titolare dei capannoni di via Cile, dove trovano spazio una quindicina di negozi gestiti da commercianti cinesi che teoricamente dovrebbero vendere all´ingrosso, ma nella pratica, come più volte hanno dimostrato i "blitz" che abbiamo compiuto in altre strutture presenti nella zona industriale di Padova, vendono a tutti senza emissione di scontrini né di fatture». E che il presidente di Unioncamere avesse sospetti sul fatto che, come hanno documentato i magistrati, ci sia un doppio filo che lega malavita organizzata, comunità cinese, ma anche imprenditori locali, lo testimonia la collaborazione con l´associazione "Libera" di don Ciotti. «Purtroppo - conclude il presidente di Unioncamere Veneto - la crisi non ha fatto altro che aumentare i rischi di infiltrazione. Rischi che troppo spesso un certo buonismo, associato all´assenza di analisi e alla convinzione che il problema non fosse nostro, ha invece consentito nel corso degli anni una penetrazione malavitosa nel tessuto economico veneto che è doveroso, da parte di tutti, politica in testa, affrontare e debellare. Per il bene dell´economia e della nostra comunità».  
   
   
RILANCIMPRESAFVG: NORME IN FAVORE DELLE PMI  
 
Udine, 4 febbraio 2015 - "La norma sull´Irap, relativa a spese per il personale in ricerca e sviluppo è, nella stragrande maggioranza dei casi, a favore delle piccole e medie imprese. Infatti su un campione di 580 aziende che hanno spese in ricerca e sviluppo, ben 407 sono Pmi, e di queste, secondo i parametri previsti dalla legge, sono 122 quelle che beneficerebbero della riduzione, a fronte di sole 23 grandi imprese". Lo ha affermato oggi a Trieste il vicepresidente della Regione Sergio Bolzonello, intervenendo in Consiglio regionale durante il dibattito sul Ddl Rilancimpresafvg, in replica all´opposizione, secondo cui il provvedimento sarebbe a favore solo delle grandi imprese. "In passato sono state fatte anche buone leggi di settore, ma parziali. Questa legge guarda all´insieme delle regole e dei problemi dal punto di vista dell´impresa: affrontiamo in maniera organica tutti gli aspetti che mirano a rilanciare il manifatturiero e - ha concluso Bolzonello - il terziario ad esso fortemente connesso".  
   
   
NATI-MORTALITÀ DELLE IMPRESE PIEMONTESI: NEL 2014 SONO NATE 26.386 AZIENDE IN PIEMONTE, MA IL BILANCIO ANAGRAFICO DEL SISTEMA IMPRENDITORIALE RISULTA NEGATIVO PER IL TERZO ANNO CONSECUTIVO  
 
Torino, 4 febbraio 2015 - Il 2014 è stato un anno complessivamente critico per il tessuto imprenditoriale piemontese: ancora una volta, infatti, il numero delle imprese che hanno cessato la propria attività è stato superiore a quello delle realtà imprenditoriali di nuova creazione. A subire con maggior intensità il protrarsi della crisi economica sono state soprattutto le realtà di piccole dimensioni e meno strutturate. A livello settoriale, è stato ancora una volta il comparto delle costruzioni a registrare l’andamento peggiore, mentre si è registrata una maggiore vivacità nel settore del turismo. In base ai dati del Registro imprese delle Camere di commercio, nel 2014 sono nate 26.386 aziende in Piemonte, a fronte delle 28.630 nuove iscrizioni registrate nel corso del 2013. Al netto delle 28.375 cessazioni (valutate al netto delle cancellazioni d’ufficio, in diminuzione rispetto alle 31.119 del 2013), il saldo è negativo per 1.989 unità, dato che porta a 447.035 lo stock di imprese complessivamente registrate a fine dicembre 2014. Il bilancio tra nuove iscrizioni e cessazioni si traduce in un tasso di crescita del -0,44%, in lieve miglioramento rispetto al -0,54% del 2013. Il dato piemontese risulta in controtendenza rispetto a quello registrato a livello complessivo nazionale (+0,51%). “Nel 2014 il tessuto imprenditoriale piemontese ha continuato, purtroppo, a soffrire, mostrando fragilità in quasi tutti i territori provinciali e nei tradizionali settori produttivi - commenta Ferruccio Dardanello, Presidente Unioncamere Piemonte -. Nella manica abbiamo però molti assi, tra cui spicca il turismo: un comparto, questo, che mostra da tempo tendenze positive. Per agganciare i risultati registrati dall’Italia e dalle altre regioni e innescare processi virtuosi di crescita, confidiamo in una semplificazione del quadro normativo e fiscale nazionale a favore di un ‘fare impresa’ più snello e in una proficua collaborazione con la Regione Piemonte, anche nell’ottica dell’attrazione dei fondi della nuova programmazione europea. Le Camere di commercio lavorano da sempre con l’obiettivo di facilitare i processi imprenditoriali e, in una fase così delicata per la nostra economia, non possono che continuare a dare risposte concrete alle aziende del territorio” commenta Ferruccio Dardanello, Presidente Unioncamere Piemonte”. Il dato regionale scaturisce dagli andamenti negativi registrati in tutte le province, ad eccezione di Novara che registra un tasso di crescita positivo (+0,44%), seguita da Alessandria che manifesta una dinamica sostanzialmente nulla (-0,07%). Risultano negativi, ma di intensità minore al dato regionale, gli andamenti del Verbano Cusio Ossola (-0,27%) e di Torino (-0,41%). Al di sotto della media regionale si collocano, invece, i risultati di tutte le altre realtà provinciali, compresi tra il -0,48% di Vercelli e il -1,07% di Asti. Dall’analisi del tessuto imprenditoriale piemontese per classe di natura giuridica, si osserva come le altre forme (+2,73%) e le società di capitale (+2,20%) continuino a caratterizzarsi per il maggior dinamismo, mentre risultano negativi gli andamenti delle imprese individuali (-0,73%) e delle società di persone (-1,66%). A livello settoriale, nel 2014 il turismo ha registrato la performance migliore (+1,79%), seguito dal comparto degli altri servizi (+0,78%). Risulta sostanzialmente stabile lo stock di imprese del commercio (-0,06%), mentre registrano tassi negativi l’agricoltura (-2,14%), le costruzioni (-2%) e l’industria in senso stretto (-1,73%).  
   
   
PIOMBINO: IL PUNTO SUGLI INTERVENTI PER L´ACCORDO DI PROGRAMMA  
 
Firenze, 4 febbraio 2015 - Il punto sugli interventi per la riqualificazione e la riconversione del polo industriale di Piombino è stato fatto ieri dall´assessore alle attività produttive credito e lavoro Gianfranco Simoncini, nel corso dell´incontro organizzato all´Auditorium Bic di Venturina per la presentazione, ai soggetti economici del territorio, di tutte le opportunità offerte dai bandi regionali a sostegno delle imprese. L´assessore Simoncini ha annunciato che il piano di riconversione della Lucchini è in via di definizione da parte del gruppo Cevital. Seguirà la fase attuativa, con la firma dell´Accordo di Programma con il governo, da parte dei ministeri dello Sviluppo economico, Lavoro, Ambiente, Trasporti, Invitalia, Regione, Provincia di Livorno, Comune di Piombino e Autorità Portuale. "Entro fine mese – ha annunciato ancora l´assessore - sarà pubblicata anche la precall per la presentazione ufficiale delle proposte. La Regione ha destinato al Piano di riconversione 32 milioni e 200 mila euro, che si aggiungono ai 20 milioni di risorse nazionali. Sono già attive le misure specifiche per il sostegno alle attività produttive e all´occupazione nell´area di Piombino. Abbiamo inserito nei bandi premialità o graduatorie ad hoc per le aree di crisi complessa". L´attuazione dell´Accordo di programma procede dunque nel rispetto dei tempi. Sono stati deliberati dal Cipe 20 milioni destinati al finanziamento della rottamazione delle navi militari e 50 milioni per le bonifiche. Adesso l´iter è arrivato alla Corte dei Conti per il controllo finale, che dovrebbe concludersi entro un mese. Una volta che le risorse saranno disponibili saranno avviati i lavori, entro la primavera, da parte di Invitalia Ambiente, che sarà l´ente attuatore. Il tutto nel rispetto della clausola sociale contenute nell´Accordo per l´utilizzo dei lavoratori ex Lucchini in cassa integrazione. Per la rottamazione delle navi militari, in particolare, si punta ad indire a ad indire, entro l´estate, una gara per consentire all´autorità portuale di individuare l´impresa e completare le opere infrastrutturali necessarie.  
   
   
2014 NEGATIVO PER IL VENETO: -3.000 IMPRESE E -11.000 POSTI DI LAVORO. TREVISO LA PIU’ COLPITA. TORNA PERO’ POSITIVO IL SALDO ANAGRAFICO (+400)  
 
Venezia, 4 febbraio 2015 - Tremila imprese in meno e quasi 11mila posti di lavoro “bruciati”. Il 2014 del sistema imprenditoriale veneto si chiude col segno meno, anche se la voglia di fare impresa non cala e il numero delle iscrizioni supera di 400 unità quello delle cessazioni. Il Veneto si lascia alle spalle un altro anno difficile: l’anagrafe delle imprese attive presenti nei registri camerali a fine anno si è attestata a 439.307 unità, -0,7% rispetto al 2013, vale a dire quasi 3mila imprese in meno per complessive 11mila unità di lavoro perse. Dall’inizio della crisi (2008) ad oggi il tessuto produttivo ha lasciato sul campo quasi 23.300 imprese e 153mila unità lavoro cancellando quasi tutta l’occupazione creata nei primi otto anni del decennio. «Il tessuto produttivo veneto - dichiara il presidente di Unioncamere Veneto, Fernando Zilio - nonostante sei anni di pesantissima crisi, segnata anche dalle tragiche scelte di tanti, troppi piccoli imprenditori, sembra pronto a cogliere la sfida che deriva dall´auspicata ripresa e lo fa dimostrando una vitalità imprenditoriale che fa ben sperare. Una vitalità, peraltro, che sconfessa, dati alla mano, le battute infelici, sicuramente offensive che Oliviero Toscani, sempre alla ricerca di visibilità, si è permesso di rivolgere ai veneti, gente che credo abbia altre qualità rispetto a quelle attribuiteci dal fotografo lombardo che, se non sbaglio, proprio grazie ad un´impresa veneta che gli ha dato fiducia ha conquistato notorietà e, penso, anche reddito. Tornando ai dati - continua Zilio - dobbiamo guardare al bicchiere mezzo pieno, cogliere i segnali, anche se minimi, comunque positivi e sperare che dalla politica arrivino provvedimenti in grado di consolidare quello che sembra un timido segnale di ripresa. In altre parole: la politica deve non dico favorire ma se non altro "accompagnare" le imprese evitando di reiterare nel tempo vecchi riti ormai obsoleti che, se mantenuti, rischiano di lasciarci ai margini della ripresa economica europea». Tra le province, come rivelano i dati Movimprese elaborati dal Centro Studi di Unioncamere del Veneto, Treviso appare l’epicentro della depressione demografica delle imprese nel 2014 (-948), seguita da Verona (-572) e Padova (-432), con flessioni significative anche a Venezia (-392) e Vicenza (-340). A farne le spese sono state soprattutto le ditte individuali (-2.233) e le società di persone (-1.420) mentre le società di capitale hanno registrato un aumento di quasi 1.200 unità. Tra i settori che hanno subito le perdite maggiori spicca quello industriale: 2.220 imprese in meno rispetto al 2013 (un terzo manifatturiere e due terzi delle costruzioni) per un ammontare di oltre 13mila unità lavoro distrutte (10mila nel manifatturiero e 3mila nell’edilizia). Quasi la totalità dei settori ha registrato variazioni negative, con flessioni significative per legno-arredo (-239), metallurgico (-195), elettromeccanico (-152) e settore moda (-126). Ad allargare la propria base imprenditoriale sono state invece le attività di noleggio, alloggio e ristorazione (+600 sul 2013), i servizi di alloggio e ristorazione (+440) e i servizi sanitari ed assistenza alla persona (+250). I dati mostrano comunque una tenuta, per quanto faticosa, del sistema imprenditoriale regionale. Pur in presenza di una prolungata contrazione del flusso delle nuove iscrizioni, nel 2014 queste ultime sono tornate a superare le cessazioni (al netto delle cessazioni d’ufficio), sebbene di solo 400 unità. Tra gennaio e dicembre 27.854 imprese hanno aperto i battenti (437 in meno rispetto al 2013), ma a questo flusso negativo ha corrisposto una diminuzione del numero di quelle che hanno cessato l’attività, pari a 27.447 (4.800 in meno rispetto al 2013). Il bilancio di queste dinamiche si è tradotto in un saldo anagrafico di fine anno di nuovo positivo, rispetto al crollo degli ultimi due anni.  
   
   
DANNI ALLUVIONE OLTRE 40 MILA EURO DA GIUNTA LIGURIA NUOVE RISORSE PER LE IMPRESE (24 MILIONI)  
 
Genova, 4 Febbraio 2015 - La Giunta regionale, nella seduta straordinaria odierna, su proposta dell´assessore allo Sviluppo Economico Renzo Guccinelli, ha approvato un ulteriore stanziamento di 21,5 milioni di euro, derivanti dalla riprogrammazione dei fondi Por-fesr 2007-2013 Asse 1 gestiti da Filse Spa, a favore delle imprese che hanno subito danni per oltre i 40 mila euro portando la dotazione complessiva del fondo a 24 milioni, in linea con quanto richiesto dalle imprese che hanno fatto domanda alla Camera di Commercio di Genova. Attualmente sono circa 270 le domande presentate per questo bando che si è chiuso lo scorso 20 gennaio per le quali la Finanziaria Regionale Filse Spa ha già avviato la necessaria richiesta dei Durc e che è pronta ad erogare i contributi non appena arriveranno le pratiche istruite dalla Camera di Commercio di Genova. "Abbiamo mantenuto l´impegno che ci eravamo assunti immediatamente dopo gli eventi alluvionali dell´ottobre scorso – ha dichiarato Renzo Guccinelli – con questo ulteriore stanziamento assicureremo il rimborso, nei termini previsti dal bando, a tutte le imprese che hanno presentato la domanda, cosa che faremo anche con le imprese che hanno subito danni alluvionali lo scorso mese di novembre 2014 per le quali c´è ancora un bando aperto che chiuderà il prossimo 16 febbraio". Per quanto riguarda il bando destinato alle imprese, finanziato con fondi regionali, che hanno subito danni inferiori ai 40 mila euro dallo scorso 11 dicembre, data di avvio delle erogazioni ad oggi, sono state beneficiate 1081 imprese, sulle 1724 che hanno fatto domanda per un importo complessivo già erogato di circa 11, 5 milioni con una media giornaliera di circa 360 mila euro di erogazioni giornaliere.  
   
   
GRUPPO GALLAZZI: LOMBARDIA SUPPORTA RILANCIO PRODUTTIVO  
 
Milano, 4 febbraio 2015 - "Continueremo a seguire da vicino l´evolversi della situazione del Gruppo Gallazzi per assicurarci che vengano messe in campo tutte le forze necessarie per garantire la rapida cessione della società ad un investitore che sia in grado di consolidare e ulteriormente rilanciare l´attività produttiva". Lo ha detto l´assessore alle Attività produttive, Ricerca e Innovazione Mario Melazzini, intervenendo in Consiglio regionale al dibattito su una mozione relativa all´azienda che produce e commercializza resine sintetiche e materiale plastico e che ha due stabilimenti in provincia di Varese: a Tradate (150 dipendenti) e a Gallarate (60 dipendenti). Legge Impresa Lombardia - "E´ nostra intenzione - ha proseguito Melazzini - contribuire con tutti gli strumenti a disposizione per accrescere sempre più la competitività della Gallazzi, per garantire gli attuali livelli occupazionali e puntare nel futuro al loro incremento, mettendo a disposizione del nuovo investitore tutti gli strumenti previsti dalla Legge ´Impresa Lombardia´". Gara Per La Vendita - A seguito di vicissitudini societarie che hanno portato l´azienda allo stato di insolvenza, il Tribunale di Milano ha autorizzato il Ministero dello Sviluppo economico (Mise) ad una Amministrazione Straordinaria dal 2 ottobre 2014. Le procedure di gara per la vendita, che vedono competere due multinazionali, hanno risentito di una serie di problemi, con conseguente allungamento dei tempi: il rischio attuale è la perdita dei fornitori, dei clienti e di quote di mercato. Chiudere Al Più Presto La Procedura - "Nel recente incontro convocato presso il Mise il 20 gennaio a cui Regione ha presenziato attraverso Arifl e la Delegazione di Roma - ha riferito Melazzini - il viceministro De Vincenti ha chiarito in modo netto che è intenzione del Mise chiudere al più presto, aggiudicando la gara al miglior offerente che garantisca maggior prospettiva occupazionale. Occorre tuttavia cautela e grande attenzione per non inficiare la gara ed evitare ricorsi che potrebbero invalidarla e vanificare gli sforzi fatti. Un nuovo incontro al Mise è stato fissato per il 5 febbraio prossimo".