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Notiziario Marketpress di Mercoledì 10 Febbraio 2010
IL SERVIZIO SANITARIO DELL´UE È DI QUALITÀ?  
 
 Bruxelles, 10 febbraio 2010 - L´unione europea sostiene una nuova indagine sulle prestazioni dei sistemi sanitari in tutti gli Stati membri. Inizialmente lo studio di 3,99 milioni di euro riguarderà 7 paesi comunitari, ai quali se ne aggiungeranno altri nel corso dei 4 anni in cui sarà svolto il progetto. Il progetto Eurohope ("European health care outcomes, performance and efficiency") è stato finanziato con 3 milioni di euro attraverso il tema "Salute" del Settimo programma quadro (7° Pq) dell´Ue ed è coordinato dal Centro per la salute e l´economia sociale presso l´Istituto nazionale finlandese per la salute e il welfare (Thl). Nel 2007 la direzione generale per la Salute e i consumatori (Dg Sanco) della Commissione europea ha fatto svolgere un sondaggio su oltre 27. 000 cittadini degli Stati membri per misurare il loro interesse nei trattamenti sanitari di altri paesi comunitari (ovvero, la sanità transfrontaliera). Tra le persone che dichiaravano di non essere disposte a recarsi in altri paesi Ue per ricevere cure sanitarie, il livello di soddisfazione rispetto ai servizi sanitari nazionali ha mostrato notevoli differenze nei diversi Stati membri. In generale, si sono detti soddisfatti delle cure disponibili nel proprio paese l´89% dei cittadini degli Stati membri dell´Ue-15 e il 59% di quelli dei nuovi Stati membri dell´Ue, con quindi una differenza del 30%. Mentre il sondaggio era basato su colloqui individuali e affrontava solo indirettamente la questione nazionale, il progetto Eurohope si propone di indagare l´efficacia dei sistemi nazionali in modo più esaustivo. L´obiettivo è di sviluppare metodi che possano essere usati per la valutazione regolare delle cure sanitarie nell´Ue e di migliorare gli standard di monitoraggio attuali. I ricercatori useranno speciali metodi di mircroeconomia per misurare le prestazioni, la qualità, l´uso delle risorse e i costi sanitari. Questi settori saranno misurati in riferimento al trattamento di cinque problemi di salute specifici: l´infarto acuto del miocardio, l´ictus, la rottura dell´anca, il cancro al seno e i neonati prematuri sottopeso alla nascita. Eurohope funzionerà basandosi sullo studio Perfect ("Performance, effectiveness and cost of treatment episodes"), allargando la ricerca - inizialmente condotta in Finlandia - a livello europeo. Perfect - condotto anch´esso dal Thl - ha sviluppato un metodo per misurare la convenienza delle cure, usando le informazioni contenute nei registri, e ha creato una banca dati per confrontare la convenienza delle cure fornite nei vari ospedali, distretti, regioni e gruppi specifici. Tramite l´uso di questi dati e aggiungendo anche ulteriori informazioni sul livello della qualità di vita e la soddisfazione e le aspettative dei pazienti, il team valuterà la performance dei sistemi sanitari nell´Ue. I primi sette paesi che saranno valutati sono: Finlandia, Ungheria, Italia, Paesi Bassi, Norvegia, Svezia e Regno Unito (Scozia). I ricercatori analizzeranno anche il nesso tra i risultati e la spesa sanitaria dei vari paesi, regioni e fornitori europei, e valuteranno le ragioni alla base di eventuali differenze. Essi si concentreranno sui fattori orientati dalle politiche, come ad esempio i trattamenti e i farmaci usati, la tecnologia, i tempi d´attesa, i finanziamenti e le riforme. In definitiva, il progetto Eurohope produrra una lista di raccomandazioni sugli indicatori che andrebbero regolarmente raccolti e pubblicati dall´Ue, in particolare in riferimento al progetto sugli indicatori sanitari della Comunità europea (Echi - European Community Health Indicators). Il team intende anche sviluppare metodi che possano essere impiegati nella ricerca comparativa internazionale sui servizi sanitari usando dati registrati. Per maggiori informazioni, visitare: National Institute for Health and Welfare: http://www. Thl. Fi/en_us/web/en Tema "Salute" del 7° Pq: http://cordis. Europa. Eu/fp7/health/ .  
   
   
SCIENZIATI FANNO LUCE SULL´ATTIVITÀ DELL´INSULINA  
 
Bruxelles, 10 febbraio 2010 - Un team di scienziati inglesi e cechi ha scoperto come l´insulina interagisce con le cellule nel corpo umano. Questa scoperta, pubblicata sulla rivista Proceedings of the National Academy of Science (Pnas), potrebbe essere di grande aiuto ai ricercatori che sperano di sviluppare delle cure attuabili per combattere il diabete tipo 1. Le persone hanno bisogno di insulina, un importantissimo ormone proteico che regola i livelli di glucosio ematico, il quale incide sul metabolismo di lipidi e proteine. L´insulina è particolarmente importante nella cura del diabete, un disturbo che colpisce circa 25 milioni di persone in Europa. Secondo dati provenienti dalla Federazione internazionale del diabete (Idf), il numero di europei diabetici aumenterà fino a raggiungere i 29 milioni entro il 2025. Sul fronte mondiale, nei paesi in via di sviluppo, la carenza diffusa di accesso ad insulina e forniture per diabetici, aumenta il rischio di diabete, specialmente nell´Africa subsahariana dove troppe persone soccombono a questa malattia troppo velocemente, troppo presto. Fino ad oggi, le conoscenze dei ricercatori sul comportamento strutturale dell´insulina si sono basate sugli stati inattivi e multimetrici. Questo recente studio getta nuova luce su come l´insulina passa da uno stato inattivo a uno stato attivo. I suoi risultati mostrano come l´insulina si lega ai recettori di insulina sulle cellule. Gli scienziati dello York Structural Biology Laboratory presso l´Università di York, nel Regno Unito, insieme ai loro colleghi dell´Istituto di chimica organica e biochimica presso l´Accademia delle scienze della Repubblica ceca, hanno sviluppato e analizzato una serie di insuline super-attive e hanno scoperto i tratti comuni che sono correlati alla probabile struttura molecolare dell´insulina umana quando è attiva nel corpo. "Le strutture di forme inattive di insulina e i ricettori dell´insulina si conoscono abbastanza bene, ma documentare come interagiscono si è rivelata una vera e propria sfida scientifica," ha spiegato il dott. Marek Brzozowski dello York Structural Biology Laboratory. "Migliorare la nostra conoscenza di questa interazione costituisce la chiave per lo sviluppo di cure molto più sofisticate per il diabete tipo 1 e questa ricerca rappresenta un importante passo avanti". Gli scienziati hanno detto che i risultati del loro studio potrebbero essere usati per sviluppare terapie insuliniche che non solo potrebbero essere controllate meglio ma che potrebbero essere somministrate ai pazienti senza iniezioni. Questo studio è stato sostenuto da sovvenzioni provenienti dal ministero dell´Istruzione, della gioventù e dello sport e dall´Agenzia per le borse di studio dell´Accademia delle scienze della Repubblica ceca e dal Consiglio di ricerca per la biotecnologia e le scienze biologiche nel Regno Unito. Per maggiori informazioni, visitare: Proceedings of the National Academy of Science: http://www. Pnas. Org/ Università di York: http://www. York. Ac. Uk/ .  
   
   
DISTROFIA MUSCOLARE: CON ‘JAZZ’ UNA SPERANZA PER IL FUTURO E’ DEL CNR IL PRIMO GENE ARTIFICIALE SPERIMENTATO IN MODELLI MURINI PER LA TERAPIA DELLA DISTROFIA MUSCOLARE DI DUCHENNE  
 
 Roma, 10 febbraio 2010 - La distrofia muscolare di Duchenne (Dmd) è una malattia genetica caratterizzata dalla perdita della distrofina, proteina che provvede alla corretta stabilità meccanica del muscolo durante la contrazione. Questa grave patologia comporta la degenerazione del tessuto muscolare e provoca la progressiva e irreversibile perdita delle capacità motorie e respiratorie. Un bambino su tremila nasce affetto da Dmd a causa di mutazioni sul cromosoma X che alterano il gene della distrofina e, sebbene gli approcci terapeutici siano numerosi, non è ancora disponibile, ad oggi, una cura efficace. Una strategia molecolare promettente è quella che mira ad aumentare nel muscolo distrofico i livelli della proteina ‘utrofina’, un omologo funzionale della distrofina. In tale contesto, un gruppo di ricercatori dell’Istituto di biologia e patologia molecolari (Ibpm) e dell’Istituto di neurobiologia e medicina molecolare (Inmm) del Consiglio nazionale delle ricerche di Roma ha testato e brevettato una molecola sintetica, denominata ‘Jazz’, rivelatasi altamente efficace in modelli murini affetti da Dmd. “Normalmente, nel muscolo l’utrofina è molto espressa al momento della nascita ma poi si attenua con la crescita”, spiega Claudio Passananti, ricercatore dell’Ibpm-cnr. “Grazie al piccolo gene regolatore sintetico ‘Jazz’, appropriatamente inserito nel Dna dei topi, abbiamo ottenuto un aumento del livello di utrofina che si è rivelato utile a sostituire le funzioni normalmente espletate dall’enorme gene della distrofina, che si estende per ben 2. 5 megabasi di Dna nel cromosoma X”. In particolare, è stato dimostrato che in topi distrofici ‘mdx’, Jazz previene e contrasta la progressione della malattia. “Nel nostro studio, ora pubblicato sulla rivista internazionale Human molecular genetics, dimostriamo che ‘Jazz’ è capace di riconoscere specificamente il gene bersaglio dell’utrofina nel tessuto muscolare del topo malato, aumentandone i livelli di espressione. “L’aumento dei livelli di utrofina mediato da Jazz è terapeutico nei topi distrofici e contrasta efficacemente la perdita della funzione muscolare”, prosegue Elisabetta Mattei dell’Inmm-cnr. “Tale risultato rappresenta un importante e promettente strumento a disposizione delle biotecnologie, che mirano a creare nuove strategie terapeutiche per il trattamento di malattie genetiche e oncologiche”. Considerando l’aspetto notevolmente innovativo della ricerca, in parte finanziata da Telethon e dalla regione Lazio/filas, il team Cnr ha firmato un accordo con la società israeliana Ilit-bio Ventures che consente al Cnr di mantenere la titolarità della proprietà intellettuale brevettata e alla società israeliana di promuovere e commercializzare il know-how basato sull’impiego di tale tecnologia. “Un risultato”, conclude Passananti, “che rappresenta un importante riconoscimento per il nostro ente e tutta la ricerca italiana”. .  
   
   
ELUANA ENGLARO. BOSCAGLI CON SACCONI E ROCCELLA A LECCO L´ASSESSORE: STATI VEGETATIVI, RICOVERO GRATUITO PER TUTTI  
 
Milano, 11 febbraio 2010 - "E´ trascorso un anno dalla scomparsa di Eluana Englaro. Vorrei ricordarla con voi e condividere il rammarico e il dolore per non aver potuto evitare la sua morte. Vorrei ringraziarvi per la discreta e tenace testimonianza di bene e di amore che avete dato in questi anni". Inizia così il messaggio del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, alle suore Misericordine di Lecco che per 15 anni hanno accudito la ragazza. Il messaggio è stato consegnato alle suore dal ministro delle Politiche sociali Maurizio Sacconi che, insieme all´assessore alla Famiglia e Solidarietà sociale della Regione Lombardia, Giulio Boscagli, e al sottosegretario alla Salute, Eugenia Roccella, ha visitato ieri mattina, in forma privata, la Casa di Cura "Beato Luigi Talamone", dove Eluana è vissuta fino al 3 febbraio 2009. "Un messaggio - ha spiegato l´assessore Boscagli, nel corso di una conferenza stampa che si è poi tenuta presso la Prefettura di Lecco - che le suore Misericordine hanno detto di accettare anche a nome di tutte le altre istituzioni che accolgono e accudiscono con premura e amore le persone nelle condizioni di Eluana. In Lombardia ci sono 479 persone in stato vegetativo: 87 vivono in famiglia, le altre sono ricoverate nelle nostre strutture residenziali (residenze per anziani o per disabili, strutture di riabilitazione), che sono dotate di un´area o un vero e proprio nucleo dedicato alla cura di questi gravi disabili. Per tutti la Regione garantisce il ricovero gratuito; per coloro che sono assistiti in famiglia, oltre ad assicurare ricoveri di sollievo, la Regione eroga anche 500 euro al mese per contribuire alle spese di assistenza che i familiari devono sostenere. Credo che questa sia la strada da percorrere anche a livello nazionale. Come presidente dell´Ias (Istituto per gli Affari Sociali, ente del Ministero delle Politiche sociali, con il compito di promuovere monitorare le politiche in questo settore) - ha concluso l´assessore - lavorerò in questa direzione". "Mi son sempre chiesto - ha immediatamente replicato il ministro Sacconi - perché, se lo riesce a fare la Lombardia, non lo possono fare anche le altre Regioni d´Italia. Non c´è alcun motivo perché, a costi eguali, lo possa fare la Lombardia e non lo facciano invece le altre. Il federalismo di domani lo intendo così. " .  
   
   
OLTRE 150 FARMACIE DEL LAZIO HANNO ADERITO A FARMARECUP, SERVIZIO CHE CONSENTE DI PRENOTARE VISITE ED ESAMI IN FARMACIA  
 
Roma, 10 febbraio 2010 - Sono già più di 150 le farmacie del Lazio che hanno aderito al servizio Farmarecup per la prenotazione di visite specialistiche ed esami diagnostici. Il servizio permette al cittadino di evitare le code e fare le prenotazioni negli orari che gli sono più comodi e direttamente in un luogo che gli è familiare, come la farmacia più vicina. In pratica ogni assistito, munito dell´impegnativa (ricetta rosa) e della tessera sanitaria, può rivolgersi al farmacista che si collega per via telematica al Recup ed effettua la prenotazione, consegnando poi il relativo modulo di conferma e le eventuali istruzioni per la preparazione agli esami e il pagamento del ticket. In questo modo, da qualsiasi luogo di residenza, anche se privo di punti di prenotazione della Asl, sarà possibile richiedere una prestazione sanitaria, andando in una farmacia che offra il servizio Farmarecup. Il tutto senza fare code agli sportelli, in orari flessibili (quelli di apertura delle farmacie, sabato e domenica compresi), nelle sedi più comode e senza alcun costo. La farmacia rilascia anche uno stampato che indica l´importo del ticket da pagare, con il quale si può: pagare alle casse ticket delle Asl; - pagare agli sportelli della Sisal; - pagare direttamente, dove disponibili, alle macchine riscuotitrici collocate nelle strutture sanitarie. È poi importante sapere che: - in farmacia non si prenotano gli esami urgenti; - l´orario dipenderà dalla singola farmacia che aderisce al servizio; - il servizio è completamente gratuito. .  
   
   
NUOVA STRUTTURA OSPEDALIERA DI FERMO A SAN CLAUDIO DI CAMPIGLIONE.  
 
 Ancona, 10 Febbraio 2010 - La nuova struttura ospedaliera di Fermo sorgera` a San Claudio di Campiglione. La localita` e` stata scelta, ieri, dalla Giunta regionale delle Marche che ha approvato lo studio di prefattibilita`. La realizzazione avverra` attraverso un concorso di idee, a livello europeo. Saranno premiate le tre proposte ideative ritenute migliori. La Regione si riserva di affidare al vincitore l´incarico di costruire il complesso ospedaliero, compresa la progettazione degli impianti e delle attrezzature, con una procedura negoziata, senza bando. L´assessore alla Salute ha evidenziato come la scelta della localita` risulti unanimemente condivisa dai sindaci degli enti locali interessati, che hanno espresso la propria adesione nel corso dell´audizione del 26 gennaio scorso, presso la Direzione della Zona territoriale 11 di Fermo. Il nuovo ospedale, secondo l´assessore, rappresenta una risposta qualificata alle necessita` del bacino di utenza fermano. La struttura ospedaliera, ubicata lungo la fascia costiera, rappresentera` un punto di riferimento per l´Area vasta 4 e per i territori limitrofi. Secondo gli obiettivi della Regione, costituira` un´eccellenza per la cura dei pazienti acuti, puntando sulle sinergie con le altre realta` sanitarie gia` esistenti, partendo dalla riqualificazione dell´Inrca di Fermo. La concentrazione delle attivita` di maggiore complessita` nella nuova struttura favorira`, inoltre, il potenziamento della rete di supporto costituita dai presidi gia` attivi, che diverranno i terminali delle attivita` di continuita` assistenziale per i pazienti non acuti e che necessitano di centri residenziali. Il nuovo ospedale di Fermo verra` dotato di 340 posti letto: 12 per le cure intensive, 176 per quelle specialistiche, 82 per le non specialistiche, 40 per i day hospital e 30 riservati ai ricoveri tecnici (dialisi e pronto soccorso). Il complesso sara` formato da due blocchi funzionali, tra loro collegati, articolati in quattro livelli, di cui tre esterni e un seminterrato, per un totale di circa 66 mila metri quadri. Il primo blocco verra` riservato ai servizi, il secondo alle degenze. .  
   
   
SANITA: SALVAGUARDATO IL TURNOVER NELLE ULLSS VENETE”  
 
Venezia, 10 febbraio 2010 - “Grazie ad una norma approvata oggi dal Consiglio regionale, valida fino al 2012, il numero di dipendenti delle Ullss del Veneto non dovrà essere vincolato alle piante organiche del 2004, come prevedeva una finanziaria statale, ma a quelle del 2006, dando così un po’ di respiro alla non facile copertura dei fabbisogni di personale del nostro sistema sanitario”. Lo annuncia con soddisfazione l’Assessore veneto alla Sanità Sandro Sandri. “Un provvedimento – tiene a precisare Sandri – giunto in extremis, ma la cui necessità avevamo da tempo presente. Le Ulss venete saranno così in grado di rispondere senza affanni alla gestione del turn over il che, nella situazione attuale, è un risultato assai rilevante”. “Ma sul fronte del personale – conclude Sandri – non intendiamo fermarci a questo. Ricordo infatti che, nella parte normativa del nuovo Patto Nazionale sulla Salute, su nostra proposta, la Conferenza delle Regioni ha accolto l’inserimento tra i criteri di premialità per le Regioni con i conti in ordine, e tra queste il Veneto, proprio maggiore elasticità nella programmazione dei fondi da destinare alle assunzioni di medici ed infermieri. Una partita da giocare con forza immediatamente dopo le elezioni di fine marzo”. .  
   
   
ALLA FONDAZIONE STELLINE DI MILANO DALL’11 FEBBRAIO AL 13 MARZO 2010 I LAVORI RECENTI DEGLI ARTISTI INGLESI ALAN RANKLE E KIRSTEN REYNOLDS  
 
Milano, 10 febbraio 2010 - Dall’11 febbraio al 13 marzo 2010, alla Fondazione Stelline di Milano si terrà una duplice mostra che presenterà 50 opere degli artisti inglesi Alan Rankle e Kirsten Reynolds. L’iniziativa organizzata dalla Fondazione Stelline, in collaborazione con il Consolato Generale Britannico di Milano, col patrocinio del Comune di Milano - Cultura, della Regione Lombardia - Culture Identità e Autonomie della Lombardia, della Provincia di Milano, del British Council, proporrà il percorso creativo di Alan Rankle attraverso una serie di lavori, realizzati tra il 1992 e il 2009, mentre il progetto inedito On the edge of wrong rivelerà il frutto della collaborazione tra lo stesso Rankle e Kirsten Reynolds, con lavori appositamente pensati per la Fondazione Stelline. L’esposizione Alan Rankle. Selected works 1992-2009 riunirà una trentina di opere provenienti da collezioni pubbliche e private, in grado di cogliere lo sviluppo delle idee progettuali dell’artista britannico che lo hanno condotto a lavorare a stretto contatto con Kirsten Reynolds (Macclesfield, 1968). La cifra più caratteristica del lavoro di Alan Rankle (Oldham, 1952) risiede nello sviluppo dell’arte paesaggistica in relazione al cambiamento dell’atteggiamento nei confronti dell’ambiente. In alcune opere, infatti, tratta l´intera tradizione della pittura paesaggistica quasi come un objet trouvé, elaborando stili appartenenti a periodi e a culture diverse, fondendo tra loro temi astratti, figurativi e del trompe-l’œil. Utilizzando indifferentemente video, foto e progetti d’installazione, Rankle riesce ad ampliare le potenzialità del linguaggio del dipinto moderno; in particolare, inserendosi nella discussione dei problemi ambientali di oggi, contribuisce a valorizzare l’importanza dell’arte paesaggistica. Dal suo canto, Kirsten Reynolds è sempre alla ricerca di modi alternativi per interpretare gli aspetti familiari dell’esistenza umana, azzerando i limiti tra i mezzi tradizionali e approfondendo la nostra comprensione culturale della luce, del suono e dell’esperienza fisica. Lavorando spesso in modalità inconsuete con una molteplicità di discipline e di materiali, la Reynolds dà luogo a interventi inaspettati, ma nello stesso tempo inquietanti, sia nell’ambiente paesaggistico che nell’ambiente urbano. Considerando la musica come un disegno nello spazio e nel tempo e riconoscendo, contemporaneamente, i ritmi e le cadenze nelle rappresentazioni visive, Kirsten Reynolds realizza una sorta di sinestesia immaginaria, esperienza multisensoriale che confonde intenzionalmente le percezioni sonore e quelle visive. Usando delle sorgenti luminose per creare una traccia fotografica, l’artista inglese, nei suoi nuovi disegni, crea ed incoraggia la manifestazione di sensazione della visione: apparizioni luminose, immagini o percezioni soggettive di natura allucinogena. Per la Fondazione Stelline, Rankle e Reynolds hanno appositamente creato On the edge of wrong, un intervento inedito composto da dipinti, foto, testi e scatole luminose sui quali gli artisti hanno lavorato a turno. Rankle e Reynolds realizzano opere d’arte elegiache e straordinariamente belle come una chiara affermazione della relazione incerta, ancora sicuramente fragile, che gli esseri umani hanno con l’effimero, la sua bellezza, ma anche la sua potenza oscura, invisibile e sconosciuta. L’intervento prevede un insieme di foto, che seguono un inconsueto e innovativo lavoro di performance. Su di esse Kirsten Reynolds crea una serie di disegni di grandi dimensioni, usando la luce come unico mezzo espressivo. Lo scenario di un bosco notturno, allo stesso tempo intimo e minaccioso, forma la base concettuale per le sue nuove opere. I dipinti di Alan Rankle utilizzano e modificano alcune immagini di queste tavole luminose e le trattano come se fossero apparenze della ‘vera natura’. Così facendo, si riferiscono al modo in cui alcuni artisti del ‘900 - naufragati concettualmente a causa della perdita del credo religioso come ragione per dipingere il sublime della natura - si rivolsero non al realismo, quanto all´immaginario popolare oscuro delle foreste del Nord e all’universo allusivo alla sessualità delle favole per capire l’effimero spirito del mondo della natura. A corredo, verrà proiettato il video Warp factor. La mostra sarà accompagnata da un catalogo bilingue (italiano/inglese; ediz. Hans Alf Gallery) con un ricco apparato fotografico e saggi di Brian Sherwin e Alan Rankle. Alan Rankle è nato a Oldham, Lancashire nel 1952. Ha studiato alla Rochdale College of Art, alla Goldsmiths´ College, all’University of London, e a The Liu Academy of Traditional Chinese Arts. Fin dalla prima esposizione all’Institute of Contemporary Arts London nel 1973 ha fatto installazioni, pitture, incisioni, video e fotografie. Un’importante serie di opere pittoriche, Riverfall, prima esibizione in Southampton City Art Gallery nel 1993 ha portato i suoi lavori a un pubblico più ampio. È rimasto uno degli artisti di spicco della sua generazione per la sua capacità di ampliare il vocabolario della pittura contemporanea e il suo contributo alla rilevanza durevole della pittura paesaggistica alla luce dei problemi ambientali del presente. Le sue opere sono presenti in collezioni pubbliche e private in tutto il mondo. Kirsten Reynolds è nata a Macclesfield, Cheshire, nel 1968. Dopo la laurea in scultura all’Academia di Belle Arti ha iniziato a lavorare con i Bow Gamelan, un gruppo di artisti di avanguardia che crea eventi su larga scala usando strumenti scultorei ricavati da materiali di scarto in luoghi di rilevanza architettonica e culturale. Nel 1995 Reynolds ha co-fondato il Project Dark, un duo che ha prodotto un catalogo unico nel suo genere di dischi 45 giri che includeva dischi in vinile insieme a dischi fatti di vetro inciso, seghe circolari e peli umani, mostrati in tutto il mondo in un fantastico spettacolo dal vivo. A partire dal 2005 Reynolds produce installazioni ipnotizzanti e specifiche per i Giardini Botanici, come parte dell’esperienza di suoni e luci Power Plant, esposta al Festival di Edimburgo del 2009. .  
   
   
AMBIGUOUS PAINTING ARIANNA PIAZZA – SAM PUNZINA – MIRKO CANESI EL GATO CHIMNEY – SHANTI RANCHETTI – LOREDANA CATANIA MILANO 11 FEBBRAIO 19 MARZO 2010  
 
Milano, 10 febbraio 2010 - Giovedì 11 febbraio alla galleria Spazioinmostra s’inaugura la mostra Ambiguous Painting in cui verranno esposti i lavori di sei giovani artisti:Arianna Piazza, Sam Punzina, Mirko Canesi, El Gato Chimney, Shanti Ranchetti e Loredana Catania. La pittura è un linguaggio per definizione ambiguo, aleatorio, in cui la forma, la figura, è in costante fluttuazione tra una condizione di definizione e indefinizione. In tal modo l’interpretazione polisemica avvalora la pittura diventandone così prova della sua qualità. L’ambiguità, è quindi per la pittura un valore, una garanzia che il messaggio che essa è capace di rilasciare è molteplice, multiforme e metamorfico. Oggi, non è possibile tornare a fare arte astratta come in passato, poiché gli artisti hanno compreso che le forme astratte sono comunque figure e che l’astrazione è, in definitiva, un particolare tipo di arte figurativa. Un caso esemplare è quello di Arianna Piazza, creatrice d’immagini in cui risulta evidente l’influsso delle forme organiche. La sua ricerca prende le mosse dall’osservazione degli organismi viventi, dal polimorfismo biologico che solo la visione microscopica può svelare. Il biomorfismo è una prerogativa anche del lavoro di Sam Punzina, artista capace di evocare la magia delle fiabe attraverso paesaggi dai colori melliflui, in cui le immagini di animali, piante, insetti e funghi sono ottenute attraverso una sorta di denso dripping di smalti. Improntata a una totale libertà formale è la ricerca di Mirko Canesi che adopera indifferentemente tecniche analogiche e digitali nell’esercizio di una pittura sui generis, svincolata tanto dalla figurazione quanto dall’astrazione. El Gato Chimney (alias Marco Campori) mescola nella sua pittura influssi di Street Culture con suggestioni surreali e fantastiche, inventando paesaggi immaginifici, abitati da strane creature, che sono il frutto di un’affascinante ibridazione tra giocattoli vintage e utensili meccanici fuori uso. La pittura di Shanti Ranchetti discende direttamente dall’illustrazione e passa attraverso le maglie della cultura pop e underground per approdare a un immaginario semplice e incisivo. Le sue pin up estremizzano il rapporto tra sesso e merce di consumo, giocando sull’equivalenza simbolica tra appetiti gastronomici e sessuali. L’universo zuccherino e softcore di Shanti strizza l’occhio anche al mondo del tatuaggio e delle body modification, nonché all’immaginario estremo dei freak. L’ambiguità della sua opera consiste non tanto nell’iconografia, ma nell’ibridazione stilistica tra illustrazione e pittura, un elemento tipico della cultura post-gerarchica lowbrow. Supportata da una tecnica meticolosa e dettagliata, l’opera di Loredana Catania indaga la dimensione favolistica evidenziando contraddizioni e ambiguità semantiche attraverso bislacche associazioni visive. Nel suo lavoro si affastellano figure incongrue ed enigmatiche, in un’eccentrica combinazione di ossimori e paradossi iconografici. .