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MERCOLEDI

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Notiziario Marketpress di Mercoledì 10 Febbraio 2010
SCELTO IL NUOVO LOGO PER I PRODOTTI BIOLOGICI DELL’UE : A PARTIRE DAL 1° LUGLIO 2010 IL LOGO BIOLOGICO DELL’UE SARÀ OBBLIGATORIO PER TUTTI GLI ALIMENTI BIOLOGICI PRECONFEZIONATI PRODOTTI IN UNO STATO MEMBRO  
 
Ieri la Commissione europea ha annunciato ufficialmente il vincitore del concorso per il logo biologico dell’Ue. Negli ultimi due mesi circa 130 000 persone hanno votato online per scegliere, tra i tre finalisti, il nuovo simbolo del biologico. Il logo vincente “Euro-leaf”, ideato dallo studente tedesco Dusan Milenkovic, ha ottenuto il 63% dei voti totali. A partire dal 1° luglio 2010 il logo biologico dell’Ue sarà obbligatorio per tutti gli alimenti biologici preconfezionati prodotti in uno Stato membro e che rispondono ai requisiti essenziali, mentre sarà opzionale per i prodotti importati. Accanto al logo Ue sarà consentito riprodurre altri loghi privati, locali o nazionali. Nelle settimane a venire il regolamento sull’agricoltura biologica sarà modificato per inserire il nuovo logo in uno degli allegati. “Sono felice che l’Ue abbia un nuovo logo per gli alimenti biologici”, ha dichiarato Mariann Fischer Boel, commissaria per l’Agricoltura e lo sviluppo rurale, che per prima aveva proposto di scegliere il logo tramite concorso. “Questo esercizio ha migliorato l’immagine dei cibi biologici e ora abbiamo un logo in cui tutti potranno identificarsi. È un disegno bello ed elegante e non vedo l’ora di acquistare prodotti che riportino questo logo a partire da luglio prossimo. ” Il logo vincente è stato scelto tramite un concorso paneuropeo aperto a studenti di arte e di design. Le circa 3 500 proposte pervenute sono state esaminate da una giuria di esperti internazionali che ha selezionato le tre migliori, poi pubblicate sul sito del concorso ( www. Ec. Europa. Eu/organic-logo ) dove è stato possibile votarle fino al 31 gennaio 2010. Nel logo “Euro-leaf” le stelle simbolo dell’Unione tracciano il profilo di una foglia su sfondo verde. Si tratta di un simbolo molto diretto che trasmette due messaggi chiari: natura ed Europa . I primi tre classificati saranno premiati dalla direzione generale Agricoltura e sviluppo rurale con una cerimonia ufficiale che avrà luogo a Bruxelles a luglio 2010. I tre vincitori riceveranno rispettivamente 6 000, 3 500 e 2 500 euro. .  
   
   
LEZIONI D´EUROPA SALUTE E SICUREZZA ALIMENTARE  
 
 L´unione europea garantisce, sulla base di una vasta serie di norme, i più elevati livelli di sicurezza alimentare del mondo, a tutela della salute di tutti i cittadini. In questo settore, la globalizzazione e l´apertura dei mercati hanno posto, nel corso degli ultimi anni, nuove e importanti sfide, cui il legislatore ha dovuto senza sosta trovare risposte e soluzioni. Paola Testori Coggi, responsabile della politica di tutela della salute e dei diritti dei consumatori alla Commissione europea, da anni è tra i protagonisti di questa politica. Nella "Lezione d´Europa" che si terrà alla Statale di Milano nella mattina del 12 febbraio, il giornalista Alessandro Cecchi Paone la inviterà al dibattito sull´argomento. Il ciclo "Lezioni d´Europa è promosso dalla Commissione europea, dal Parlamento europeo e dal Dipartimento Politiche Comunitarie del Governo. Venerdì 12 febbraio 2010 Ore 10. 30 Milano Sala di Rappresentanza Università degli Studi Via Festa del Perdono 7. Paola Testori Coggi Alessandro Cecchi Paone Registrazioni sul sito: www. Lezionideuropa. Eu Programma in allegato. L´evento sarà trasmesso in diretta su www. Abaco-srl. Com/live .  
   
   
L’EUROPA DELL’AGROALIMENTARE A CONFRONTO A PIAZZOLA SUL BRENTA  
 
“L’innovazione nella filiera agro – alimentare: l’esperienza del Veneto” sarà al centro di un confronto europeo in programma per il 10 e 11 febbraio, a Villa Contarini di Piazzola sul Brenta, in provincia di Padova. L’iniziativa rappresenta l’appuntamento italiano del ciclo di conferenze sull’industria agroalimentare promosso dalla stessa Commissione Europea all’interno del Programma Competitività e Innovazione ed è organizzata dalla Regione. “Per il Veneto e più in generale per il sistema agroalimentare sarà una importante occasione di approfondimento, di riflessione e di proposta – ha sottolineato il vicepresidente della Giunta regionale Franco Manzato – rispetto agli scenari aperti dalla mondializzazione dell’economia, attraversata da una crisi senza precedenti negli ultimi 80 anni. In questo contesto l’agricoltura italiana ed europea sta pagando un prezzo altissimo in termini di perdita netta di reddito, prezzo che ricade sostanzialmente tutto sugli imprenditori agricoli. Le istituzioni regionale e comunitaria si fanno promotrici di un sistema di cooperazione tra i portatori d’interesse per unire idee, strumenti e risorse con la volontà di creare sinergie che sappiano fornire risposte concrete ad un settore economico assolutamente strategico come quello dell’agroalimentare”. La Conferenza è rivolta specialmente alle imprese piccole e medie (le Pmi rappresentano circa il 99 per cento del numero totale di imprese agroalimentari in Europa) e prevede la presenza di rappresentanti della Commissione Europea, del Ministero per le Politiche agricole alimentari e forestali, della Regione del Veneto, esponenti del mondo accademico, della ricerca e del mondo produttivo. Il programma completo della “due giorni” è reperibile in internet al sito http://ec. Europa. Eu/enterprise/sectors/food/events/italy-2010/index_it. Htm. .  
   
   
MILANO, I.LAB ALIMENTAZIONE.PER TRASMETTERE AI GIOVANI IL VALORE DELL’EDUCAZIONE ALIMENTARE  
 
 “Oggi Milano si arricchisce di una nuova struttura, rivolta in particolare ai giovani, per indagare il profondo legame che intercorre tra alimentazione e salute”. Con queste parole il Sindaco Letizia Moratti è intervenuta all’inaugurazione del Laboratorio Interattivo sull’Alimentazione del Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia “Leonardo da Vinci”. Tra i presenti anche Giuliano Urbani e Fiorenzo Galli, rispettivamente presidente e direttore generale del Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia, e Riccardo Garosci, consigliere Miur e presidente del Comitato Miur per il progetto “Scuola & Cibo”. Aperto al pubblico a partire da sabato 13 febbraio, il nuovo laboratorio, frutto della collaborazione con Expo 2015 S. P. A. , si inserisce nell’offerta culturale pensata in vista dell’Esposizione Universale. Una collaborazione che, da un parte, si propone di valorizzare il grande patrimonio del Museo, con le sue molteplici attività didattiche, e dall’altra promuove le tematiche tecnico-scientifiche correlate al tema di Expo “Nutrire il pianeta, energia per la vita”. “Fare scuola, trasmettere il valore dell’educazione alimentare – ha commentato il Sindaco – significa accompagnare i nostri ragazzi in un percorso di crescita che guarda al futuro. Expo è una grande occasione per creare un network di eccellenze internazionali sul tema dell’alimentazione e il nuovo laboratorio intende rispondere a questa grande sfida, diffondendo una cultura consapevole sui temi di Expo tra i giovani, nelle scuole e nelle famiglie”. Il laboratorio, che permetterà a ciascun visitatore di realizzare in prima persona gli esperimenti previsti dai diversi percorsi interattivi, si pone l’obiettivo di ricreare l’ambiente domestico in cui si prepara e si consuma il cibo. Dalla composizione nutritiva degli alimenti alle tecniche di cottura, dalla sicurezza alimentare alle intolleranze, dalla filiera produttiva alle reazioni chimiche che avvengono in fase di cottura e digestione. “Questo laboratorio – ha concluso il Sindaco – è il segno tangibile di come, attraverso Expo, si possa riaffermare il grande valore delle nostre eccellenze in ambito internazionale. Colgo l’occasione per ricordare Ecsite, la più importante rete che raccoglie le eccellenze nel campo della museologia scientifica in Europa e nel mondo. Sarebbe bello, se proprio in occasione di Expo 2015, Milano diventasse nuovamente teatro dell’European Network of Science Centres and Museums”. .  
   
   
RICERCA, AL VIA LA COLLABORAZIONE TRA REGIONE EMILIA ROMAGNA E AGER: 13 FONDAZIONI BANCARIE E 27 MILIONI DI EURO PER SOSTENERE L´INNOVAZIONE E LA QUALITÀ IN AGRICOLTURA  
 
Bologna - La Regione Emilia-romagna aderisce al progetto Ager per la ricerca e l’innovazione in agricoltura, un’iniziativa cui hanno dato vita 13 Fondazione bancarie italiane e che può contare su una dotazione finanziaria di 27 milioni di euro. La firma della collaborazione è stata fatta ieri a Bologna dall’assessore regionale all’agricoltura Tiberio Rabboni e dal presidente della Fondazione Cariplo, capofila dell’Associazione che riunisce la diverse Fondazioni aderenti al progetto, Giuseppe Guzzetti, alla presenza del presidente della Fondazione Carisbo Fabio Roversi Monaco. “Per rendere sempre più competitiva la nostra agricoltura e per contrastare la crisi - spiega Rabboni - servono più ricerca, qualità e innovazione. Una ricerca che risponda all’interesse generale e che sia in grado di dare una risposta ai cambiamenti climatici, alla riduzione delle risorse naturali, alla crescita demografica, ai mutati stili di vita. L’adesione a Ager rappresenta per l’Emilia-romagna la prosecuzione di un impegno forte su questo fronte, che ci ha permesso di raggiungere già da tempo l’obiettivo del 2,5% del Pil agricolo destinato allo sviluppo della conoscenza , fissato dalla strategia di Lisbona per il 2010. ” “In un settore come quello della ricerca – ha aggiunto Rabboni – è fondamentale saper costruire collaborazioni e promuovere sinergie come quella odierna, per fare massa critica e supplire per quanto possibile alla cronica carenza di risorse che purtroppo caratterizza il settore nel nostro paese”. Per il presidente della Fondazione Cariplo Giuseppe Guzzetti “Ager è un grande progetto che punta a dare risultati di cui tutti possiamo beneficiare, migliorando la qualità dei nostri prodotti; per questo nasce basato sulla logica delle partnership con altre Fondazioni e per questo ogni iniziativa che si propone di allargare la partecipazione, come quella che presentiamo oggi qui in Emilia Romagna, viene salutata con grande favore. ” Ager , acronimo di agroalimentare e ricerca, ha durata triennale e punta a sostenere, attraverso bandi, progetti di ricerca con forti potenzialità di ricadute concrete su diversi settori strategici per l’agricoltura italiana ed emiliano-romagnola: grano duro; suinicolo; ortofrutticolo; vitivinicolo. In particolare con l’accordo la Regione si impegna a divulgare le iniziative sostenute da Ager sul proprio territorio, a diffonderne i risultati e a cofinanziare progetti di interesse regionale. La Fondazione Cariplo in rappresentanza anche delle altre Fondazioni, si impegna a sua volta a valorizzare nella propria attività iniziative di particolare interesse per l’economia emiliano-romagnola. L’impegno della Regione Emilia-romagna nella ricerca - Dal 1998 a oggi la Regione Emilia-romagna ha finanziato 885 progetti di ricerca con una spesa pari a 85 milioni di euro, che sale a 210 milioni di euro se si considerano anche le risorse per l’assistenza tecnica e la formazione. Nel 2009, anno della crisi, in particolare la Regione ha varato un programma straordinario di ricerca che prevede risorse per 21,5 milioni di euro, il 40% in più del passato. Tra le fondazioni aderenti ad Ager, vi è anche la Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna , con cui la Regione ha recentemente rinnovato una collaborazione partita nel 2004 e che in questi anni ha permesso di mettere in campo risorse per 2,7 milioni di euro (di cui 1 milione 50 mila euro dalla Regione, 1 milione 500 mila dalla Fondazione e il resto da altri soggetti) a sostegno di 10 progetti di ricerca. Fondazione Cassa di Risparmio di Parma, Fondazione Cassa di Risparmio di Modena e Fondazione Cassa di Risparmio di Ferrara sono le altre fondazioni dell’ Emilia Romagna che hanno aderito ad Ager. .  
   
   
PIEMONTE: IL PSR INTERVIENE PER LA RIVITALIZZAZIONE DELLE BORGATE MONTANE INDIVIDUATI I PROGRAMMI DI MASSIMA AMMISSIBILI  
 
La Regione Piemonte dà avvio alla seconda fase della procedura di selezione dei programmi di sviluppo e rivitalizzazione delle borgate montane, riferiti alla misura 322 del Programma di Sviluppo Rurale 2007/2013. La misura prevede la realizzazione di programmi integrati di intervento che possono comprendere opere di urbanizzazione, recupero di spazi comuni e di edifici, attività culturali e ricreative, servizi all’infanzia, realizzazione di centri polifunzionali, ammodernamento delle aziende, agriturismo ecc. La prima fase della procedura che porterà alla selezione dei “programmi” oggetto di finanziamento si è conclusa con l’istruttoria dei “programmi di massima” (presentati da parte delle Comunità Montane e dei Comuni nel corso del 2009) e con la successiva adozione di una Deliberazione di Giunta di indirizzi programmatici. Il quadro è il seguente: - 30 programmi di massima sono stati ritenuti sin d’ora ammissibili (12 in provincia di Cuneo, 6 rispettivamente nelle province di Torino e Vco, 3 in provincia di Alessandria, 1 ciascuno per Novara, Biella e Vercelli). I Comuni interessati saranno invitati a presentare programmi attuativi di maggior dettaglio, che corrispondono a una progettazione di livello preliminare, indicativamente entro settembre 2010. Le risorse finanziarie complessivamente disponibili per questo primo gruppo sono pari a circa 31,5 milioni di euro e saranno assegnate in seguito a ulteriore istruttoria. - 43 progetti di massima sono stati ritenuti ammissibili solo previo adeguamento degli strumenti urbanistici al Piano per l’Assetto Idrogeologico, requisito al momento mancante, ma non legato al merito del programma o alla definizione di “borgata”. I Comuni interessati saranno oggetto di un invito successivo alla presentazione di programmi di dettaglio, a distanza di un anno dai primi. La dotazione finanziaria sarà di circa 9,4 milioni di euro, cui si aggiungeranno le probabili economie derivanti dal primo invito. - 15 programmi di massima sono risultati inammissibili. “Si tratta di una misura fondamentale che può dare nuova vitalità ai nostri territori montani – affermano gli Assessori Luigi Sergio Ricca e Mino Taricco – la misura 322 fa infatti parte dell’asse 3 del Psr, destinato appunto a rivitalizzare e sviluppare i territori marginali o con problemi di sviluppo. L’aspetto interessante consiste proprio nel fatto che si tratta di una misura integrata, che permette di comprendere al suo interno diverse tipologie di interventi che vanno dalle opere di urbanizzazione alle attività culturali e turistiche. La procedura è articolata in più fasi, ma complessivamente la Regione stanzia 41 milioni di euro per salvaguardare, sviluppare e promuovere lo sviluppo delle nostre borgate, un patrimonio vitale per il nostro territorio e la nostra gente, per contrastare lo spopolamento e l’abbandono della montagna, salvaguardare l’ambiente e il paesaggio, tutelare la memoria e la cultura delle nostre valli. ” .  
   
   
"LA MONTAGNA CAPITALE DELLA NUOVA ECONOMIA. UNCEM: ENTI E TERRITORIO UNCEM: A TRENTO IL XV CONGRESSO NAZIONALE  
 
"La montagna capitale della nuova economia. Uncem: enti e territorio", è il titolo del Xv Congresso Nazionale dell´Uncem, organizzato a Trento l’11, il 12 e il 13 febbraio in stretta collaborazione con il Consorzio dei Comuni Trentini e la Provincia autonoma di Trento. La Xv edizione dell’ appuntamento congressuale , riassume la nuova prospettiva dell’Unione, per un modello che afferma la capacità di autoproduzione energetica sostenibile del territorio attraverso i settori dell´idroelettrico, eolico, biomasse e fotovoltaico. Si aprirà l’11 febbraio 2010 alle 16. 30 alle Gallerie di Piedicastello con un talk show al quale interverranno tra gli altri il presidente dell’Uncem Enrico Borghi, il presidente della Provincia autonoma di Trento Lorenzo Dellai, il sottosegretario alla Protezione civile Guido Bertolaso, il presidente del Consorzio dei Comuni Trentini Marino Simoni, il presidente del Censis Giuseppe De Rita, il presidente del Cai Annibale Salsa. I lavori proseguiranno il giorno successivo presso il teatro Sociale con interventi mirati sul tema della montagna e del suo futuro. Sono tre in particolare le fasi di discussione e approfondimento: la prima sulla governance, la seconda sulla comunità sostenibile e la terza sulla rappresentanza. Sabato mattina, sempre presso il teatro Sociale, i lavori si concluderanno con l’elezioni degli organi. .  
   
   
COLTIVIAMO IL NOSTRO FUTURO, VENERDI SI PRESENTA IL PSR SEMINARIO DI PRESENTAZIONE DEL PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE IN BASILICATA  
 
“L’agricoltura è uno dei settori strategici per lo sviluppo della Basilicata. E non è un caso che negli ultimi mesi abbiamo assistito a un salto di qualità e di velocità nell’utilizzo dei fondi comunitari”. Lo ha detto il presidente della Regione, Vito De Filippo, intervenendo alla conferenza stampa convocata per presentare il seminario di presentazione del Programma di sviluppo rurale (Psr) 2007 / 2013 in programma venerdì 12 febbraio, alle ore 9, al Park Hotel di Potenza (Ss 407 Km 50). “Accanto ai numerosi bandi che in questo poco tempo abbiamo pubblicato c’è un’intensa attività del governo regionale che si muove al di fuori del Programma di sviluppo rurale come, solo per fare un esempio, il tavolo insediatosi ieri con le organizzazioni professionali agricole per trovare insieme una soluzione capace di alleggerire i costi dei servizi irrigui”. De Filippo, inoltre, ha sottolineato che il Psr “si muove in perfetta sintonia con tutti gli altri fondi comunitari e con i Par-fas che dovrebbero essere sbloccati nei prossimi giorni. La giornata seminariale del 12 febbraio sarà l’occasione per valorizzare quello che è stato già fatto e per annunciare le nuove linee della programmazione”. Alla giornata parteciperà anche Paolo De Castro, presidente della Commissione agricoltura del Parlamento europeo. “Una presenza importante – ha concluso De Filippo – considerato che le commissioni non hanno più solo una funzione di consultazione, ma anche un potere co - decisionale sui regolamenti e sulle loro modifiche”. Nel “riconoscere al presidente De Filippo il merito di aver riportato l’agricoltura al centro dell’azione di governo”, l’assessore regionale al ramo, Vincenzo Viti, ha affermato che “le prossime azioni del psr si muoveranno principalmente verso una maggiore accelerazione delle procedure. In sostanza, allestiremo bandi più accessibili, più facili da utilizzare e tentando di evitare le frammentazioni in modo da ridurre le procedure”. Viti, inoltre, ha reso noto che fino ad oggi l’investimento del Psr 2007 / 2013 ammonta a 315 milioni di euro, “vale a dire circa la metà delle risorse che abbiamo a disposizione nel periodo 2007 – 2013. Sono in fase di attuazione bandi per altri 26 milioni di euro. Alla giornata del 12 febbraio parteciperanno anche gli operatori della grande distribuzione perchè stiamo ripensando l’intera filiera agricola. L’obiettivo è quello di collegare gli investimenti per il futuro, i bandi, alle iniziative che stiamo realizzando per affrontare l’emergenza, le misure per favorire l’accesso al credito. Crediamo che sia il modo migliore – ha concluso Viti – per consolidare il comparto primario nella nostra regione”. Su alcune specifiche azioni si è soffermato Pietro Quinto, dirigente generale del dipartimento agricoltura. “Stiamo procedendo all’attivazione di una nuova misura che consentirà agli enti pubblici di intervenire sulle infrastrutture rurali. In questo contesto, la Regione Basilicata, con fondi propri, pari a circa 3 milioni di euro, sosterrà i comuni per il recupero dell’Iva”. “Nel corso del seminario – ha affermato l’Autorità di Gestione del Psr, Liliana Santoro – non solo presenteremo le iniziative già avviate, ma, soprattutto, disegneremo le linee future del Psr sulla base delle modifiche richieste dall’Unione europea in materia di impatto ambientale e di sostenibilità degli interventi. In questo contesto si inserisce la presenza di autorevoli rappresentanti dell’Unione europea, della rete rurale nazionale, il confronto con le esperienze di altre due regioni, la Corsica e l’Emilia Romagna, e la testimonianza della grande distribuzione”. Venerdì 12 febbraio, alle ore 9. 00, al Park Hotel di Potenza, avrà inizio il seminario di presentazione del Programma di Sviluppo Rurale (Psr) Basilicata 2007/2013 organizzato dall’Autorità di Gestione del Psr Basilicata 2007/2013, Liliana Santoro. Aprirà i lavori Vincenzo Viti, assessore all’Agricoltura che interverrà sul tema: “Coltiviamo il futuro: il Psr per il rilancio dell’agricoltura lucana. ” Seguirà l’intervento di Pietro Quinto, dirigente generale del Dipartimento Agricoltura Srem, sulle strategie adottate dalla Regione Basilicata per la competitività del settore primario. Sulle sfide globali nel futuro della Politica Agricola Comunitaria (Pac) interverrà Paolo De Castro, presidente della Commissione Agricoltura e Sviluppo Rurale del Parlamento Europeo. Giuseppe Blasi, direttore generale Sviluppo Rurale Mipaaf, responsabile Rete Rurale Nazionale 2007/2013 illustrerà le strategie nazionali e gli interventi per la competitività dell’agricoltura e lo sviluppo delle aree rurali. Seguiranno le relazioni di Giorgio Poggioli, responsabile del settore Monitoraggio e Valutazione della Direzione Generale Agricoltura Regione Emilia Romagna e di Yves Conventi, responsabile dell’ufficio Sviluppo Agricolo e Rurale della Corsica, sui modelli di Governance e sull’attuazione del Psr in Europa. Roberto Fiammenghi, consigliere delegato Acquisti Food Coop Italia e Antonio Bonucci, direttore area Puglia e Basilicata di Coop Estense, illustreranno gli strumenti e le opportunità di accesso ai canali della Grande Distribuzione Organizzata (Gdo) per le imprese agroalimentari lucane. Seguirà il dibattito e la sintesi dei lavori condotta da Liliana Santoro, Autorità di Gestione del Psr Basilicata 2007/2013. Le conclusioni saranno affidate a Vito De Filippo, presidente della Regione Basilicata. Coordinerà i lavori Alessandro Mastrantonio, giornalista di Agrisole, Il Sole 24 Ore. Sono dodici i bandi attivati nel corso dell’ultimo anno più tre in fase di approvazione. Trecentoquindici Meuro sono stati stanziati attraverso il Psr, rivenienti dal Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale. Sette le misure attivate per l’Asse I, Competitività e innovazione del settore agricolo e forestale, in particolare è stata attivata la Misura 111 nel campo della formazione professionale, con un bando intermedio per la costruzione del catalogo delle offerte. Per l’insediamento dei giovani agricoltori è stata attivata la Misura 112, con un importo di 1. 37 Meuro, mentre, la Misura 114 ha permesso di accreditare i soggetti qualificati che dovranno erogare servizi di consulenza alle imprese agricole. Con la misura 123B, con risorse pari a 6. 5Meuro, si è inteso favorire l’accrescimento del valore aggiunto dei prodotti forestali, e con la misura 132, le cui risorse ammontano a 4Meuro, si è inteso favorire la partecipazione degli agricoltori ai sistemi di qualità alimentare per garantire, ad esempio, la tracciabilità dei prodotti. Per quel che riguarda l’Asse Ii per la valorizzazione e la tutela dell’ambiente e dello spazio rurale, sono in tutto tre le misure attivate: misura 211 per le indennità compensative degli svantaggi naturali a favore degli agricoltori delle zone montane, con risorse pari a € 6. 858 Meuro per l’annualità 2009-2010. Tra le altre: la misura 214 Azione 1 per i pagamenti agroambientali e il sostegno all’agricoltura integrata, con risorse stanziate pari a 15 Meuro e la misura 226 per la ricostruzione del potenziale forestale e interventi preventivi, con risorse pari a 42. 000. 000. Relativamente all’Asse Iii, per la diversificazione dell’economia rurale e la qualità della vita, la misura attivata è la 311 per gli investimenti per la produzione, utilizzazione e vendita di energia da fonti rinnovabili con risorse stanziate pari a: 6. 6 Meuro. Per l’Asse Iv è stata condotta e sta per terminare la selezione dei Gal, i Gruppi di Azione Locale per l’approccio Leader con un importo di €38. 885. 219. Tra le azioni integrate, i Progetti integrati di filiera, elaborati con il contributo dell’Inea, sono stati attivati il mese scorso e movimentano in tutto 90Meuro, un quarto dell’intera dotazione 2007/2013, attuando sino a 11 misure del programma. Nelle prossime settimane verranno emanati i bandi sull’infrastrutturazione rurale (Misura 125), sull’indennità compensativa (annualità 2010 Misura 211) e sul biologico (misura 214 Azione 2), per un ammontare complessivo di 26. 429 Meuro. ” Terminata la lunga fase negoziale per l’approvazione della nuova versione del Psr, necessaria ad accogliere le nuove sfide (gestione risorse idriche, biodiversità, energie rinnovabili, cambiamenti climatici, ristrutturazione comparto lattiero caseario, innovazione più banda larga) si potranno attivare bandi con un budget ulteriore di 14 Meuro. Tra i provvedimenti più importanti adottati da Dipartimento Agricoltura: l’attivazione del Fondo di Garanzia per le imprese agricole (a valere su quattro misure con risorse disponibili pari a 2,71 Meuro) e l’accordo quadro Abi-regione Basilicata propedeutico alla definizione di strumenti vantaggiosi di accesso al credito per gli agricoltori, così come l’istituzione di uno specifico capitolo Fondo Iva, imposta non ammissibile sul Psr. Per far fronte alla crisi è stato incrementato il budget con risorse pari ad 1 Meuro a beneficio dei consorsi di difesa (Coprodi) per anticipare la copertura per le calamità naturali verificatesi e ulteriori risorse per i Consorzi di bonifica per far fronte all’aumento del costo dell’acqua. Tra le attività previste nei primi mesi del 2010, si proseguirà con l’istruttoria dei Bandi relativi alle misure 132 e 311C; la chiusura, al 29 gennaio dei bandi 112 e 121 e l’avvio delle relative istruttorie; l’emanazione del secondo bando 311C per sfruttare la possibilità del nuovo regime di “de minimis” a €500. 000; l’emanazione del bando sul biologico (Misura 214 azione 2), e del bando sulle indennità (Misura 211). Per la forestazione verrà attivata la Misura 226, annualità 2010 e verranno chiuse le istruttorie delle misure 214 Azione 1; 123 A e B e dei Pif. .  
   
   
INDENNITA´ COMPENSATIVE A FAVORE DEGLI AGRICOLTORI OPERANTI IN ZONE MONTANE DEL PIEMONTE SONO 6MILIONI E 675MILA GLI EURO STANZIATI PER IL 2010  
 
 La Giunta regionale su proposta della presidente Mercedes Bresso e dell’assessore Luigi Sergio Ricca ha approvato i criteri e le modalità per la concessione delle indennità compensative a favore degli imprenditori agricoli operanti nelle zone montane. Il riferimento è la misura 211 del programma di sviluppo rurale 2007/2013. “Con l’apertura di questo bando – spiegano la Presidente Bresso e l’assessore Ricca – si conferma la volontà di sostenere gli agricoltori operanti nelle zone montane della nostra Regione che svolgono un ruolo importante non soltanto per le produzioni di una agricoltura di qualità, ma anche una significativa attività di presidio del territorio utile per scongiurare lo spopolamento oltre alla manutenzione che garantiscono e che è indispensabile per evitare danni più consistenti in caso di eventi atmosferici di particolare rilievo”. Le priorità di assegnazione dei fondi seguiranno un criterio premiale che riguarda l’altitudine e la fertilità dei suoli e le coltivazioni tipiche delle alte vallate (rispetto alle coltivazioni proprie dei fondo valle o delle zone più fertili) secondo un ordine che verrà definitivo nel bando. .  
   
   
MARCHIO REGIONALE QM PER L´ORTOFRUTTA DI QUALITA´ MARCHIGIANA  
 
Su proposta del vicepresidente e assessore all´Agricoltura, la Giunta regionale ha approvato il disciplinare relativo alla filiera prodotti ortofrutticoli freschi e trasformati da produzione integrata, finalizzato all´uso del marchio Qm ´ Qualita` garantita dalle Marche. La produzione integrata e` quel sistema agroalimentare che usa tutti i metodi e mezzi produttivi e di difesa delle colture, mirando a ridurre al minimo il ricorso a sostanze chimiche di sintesi e razionalizzando la fertilizzazione. Il disciplinare approvato descrive e codifica tutte le fasi della produzione, dalla materia prima alla commercializzazione dei prodotti, garantendo il consumatore finale, anche attraverso la certificazione e la conformita` alle prescrizioni previste dal disciplinare stesso. Il Vicepresidente sottolinea che oggi quello della produzione integrata e` un concetto che coinvolge l´intera realta` aziendale compreso l´utilizzo ragionato dell´acqua irrigua e l´utilizzo di energia. Un modo per avere prodotti sani e sicuri nel rispetto dell´ecosistema. Ma anche un modo per rendere maggiormente appetibili - in un mercato sempre piu` attento alla qualita` alimentare ´ i prodotti dell´ortofrutta, componente di rilievo nell´economia regionale, specie nella zona fermana della Valdaso, dove si concentra circa il 60 per cento della produzione e trasformazione artigianale e industriale delle Marche. Zona ´ sottolinea il Vicepresidente - in cui gli operatori hanno nel tempo protetto i biotipi autoctoni, le cui caratteristiche peculiari possono essere preservate e valorizzate attraverso il disciplinare per il marchio Qm. Quest´ultimo fissa una serie di condizioni da rispettare per poter utilizzare il marchio, tra cui spicca l´assenza di Ogm dai processi produttivi e dalle materie prime. Notevole rilevanza e` data, poi, alla rintracciabilita` dell´origine dei prodotti da realizzare tramite il software ´Si. Tra. ´ o analoga soluzione informatica dalle stesse caratteristiche tecniche, secondo le indicazioni che Regione e Assam forniscono. Il sistema ´Si. Tra. ´ assicura il flusso di informazioni necessario alla tracciabilita` oppure, per ogni unita` minima di prodotto, la caratteristiche, i flussi dei materiali, la tipologia delle organizzazioni coinvolte e gli aspetti organizzativi. I disciplinari marchio Qm gia` emanati dalla Regione sono dieci e, oltre all´ortofrutta, riguardano il lattiero ´ caseario, molluschi, filiera olio extravergine d´oliva ´ oli monovarietali, filiera carni suine, filiera ittica, carni ovine, latte alta qualita`, filiera cereali e agriturismo. Qm e` un´iniziativa che va incontro alle esigenze dei consumatori, indirizzandoli verso prodotti locali di qualita`, rafforzando al contempo le imprese agricole del nostro territorio e la sua attrattivita` turistica . .  
   
   
INTERROTTO NEL VENETO DIVIETO SPANDIMENTO LETAMI E LIQUAMI ZOOTECNICI  
 
E’ stato sospeso il divieto di spandimento dei liquami, dei materiali assimilabili e delle acque reflue nelle zone non vulnerabili ai nitrati di origine agricola, e quello dei letami, liquami e assimilabili nelle zone non vulnerabili, con l’eccezione delle giornate di pioggia e sui terreni saturi d’acqua o con falda affiorante. Lo ha deciso la Giunta regionale, su iniziativa del vicepresidente Franco Manzato di concerto con l’assessore all’ambiente Giancarlo Conta, anticipando di fatto le scadenza naturali del divieto stesso, previste altrimenti per la metà e la fine di febbraio. “Si tratta di un provvedimento che fa riferimento alle norme di attuazione della cosiddetta “Direttiva Nitrati” europea – ha spiegato Manzato – che ha considerato anche la gestione della fertilizzazione delle colture. Negli ultimi due anni le aziende si sono progressivamente portate fino al completo adeguamento a quanto richiesto dal recepimento della normativa comunitaria. Abbiamo tuttavia verificato che alcuni criteri amministrativi, ancor più che tecnico-agronomici, richiedono tempi di adeguamento fisiologici”. “Le Organizzazioni Professionali, singoli produttori zootecnici stessi e alcuni Comuni – ha fatto presente Manzato –hanno più volte sollecitato un’abbreviazione della durata del divieto, tranne che in eventuali condizioni meteorologiche avverse. Come Giunta abbiamo recepito queste richieste. Abbiamo peraltro chiesto una modifica del Decreto ministeriale di recepimento della direttiva europea e stiamo negoziando a livello comunitario una deroga per aumentare la possibilità di utilizzo agronomico dei reflui zootecnici, che sono un’importante risorsa per il settore agricolo”. .  
   
   
CONTENIMENTO DEI CINGHIALI, LA REGIONE MARCHE CHIEDE LA DEFINIZIONE DI PIANI STRAORDINARI.  
 
 Attivare immediatamente interventi straordinari di contenimento, per ridurre, a un livello accettabile, i danni causati dai cinghiali. Lo richiede la Regione Marche che ha invitato le Amministrazioni provinciali e i gestori delle Aree protette a definire Piani di abbattimento degli ungulati. La selezione dovra` avvenire tra il 15 febbraio e il 31 marzo 2010. Le Province invieranno alla Regione la calendarizzazione dei Piani, la zonizzazione dei territori, il numero dei capi da sopprimere e i risultati ottenuti. Province e Aree protette dovranno coordinarsi per raggiungere il controllo numerico della popolazione nei territori di rispettiva competenza. Il provvedimento e` stato adottato per fronteggiare una situazione di emergenza, ripetutamente segnalata dalle associazioni agricole e da numerosi sindaci. Nell´ultimo triennio i danni causati dalla fauna selvatica all´agricoltura hanno subito un forte incremento. La causa principale va attribuita alla crescita demografica dei cinghiali; specie che arreca, da sola ´ secondo le stime piu` attendibili ´ l´80 per cento dei danni all´agricoltura e il 40 per cento degli incidenti stradali. L´impennata e` determinata anche da una non corretta metodologia del prelievo venatorio applicato. A pochi giorni dalla chiusura della caccia, nonostante che il calendario venatorio 2009/2010 abbia autorizzato ulteriori sei giornate di caccia al cinghiale, continuano a pervenire, in Regione, segnalazioni preoccupate. La Giunta regionale ha ritenuto necessario prevedere un Piano di contenimento straordinario, che Province e Aree protette dovranno attivare prima dell´imminente arrivo della stagione produttiva agricola: epoca in cui si manifestano maggiormente i danni determinati dagli ungulati alle coltivazioni e alla circolazione stradale. .  
   
   
TARTUFI: VIA LIBERA IN PIEMONTE ALLE DISPOSIZIONI ATTUATIVE DELLA LEGGE REGOLAMENTATE TARTUFAIE, MODALITA´ DI RACCOLTA, RILASCIO DEL TESSERINO  
 
La Giunta Regionale ha deliberato le disposizioni attuative sulla raccolta e coltivazione dei tartufi e la valorizzazione del patrimonio tartufigeno piemontese, che si riferiscono alla legge regionale 16 del giugno 2008. Con tali disposizioni, cui la legge stessa aveva rimandato per una regolamentazione di dettaglio, si dà piena attuazione alla normativa in materia. Per quanto riguarda l’erogazione di indennità per la conservazione delle piante che producono tartufo bianco d’Alba o del Piemonte, sono state introdotte alcune novità, improntate alla salvaguardia del patrimonio tartufigeno piemontese. E’ prevista la compilazione e la sottoscrizione di un piano di coltura, in forma schematica e semplificata, che gli interessati, proprietari o conduttori dei terreni, dovranno allegare alla domanda. L’importo massimo concedibile dell’indennità è stato elevato a 24 euro a pianta. Sono previsti controlli a campione, da parte delle Province, sul rispetto degli impegni sottoscritti. Inoltre sono state ridefinite le modalità di riconoscimento delle tartufaie controllate e coltivate, la cui competenza rimane alle Province, introducendo la sottoscrizione di un piano colturale per la corretta gestione delle tartufaie stesse. La superficie riconoscibile come tartufaia deve essere individuata dalle Province entro i limiti del 5-10% della superficie individuata come produttiva, contemperando così i diritti dei proprietari con quelli dei liberi raccoglitori. Alle Province, oltre al rilascio del tesserino di abilitazione per la raccolta del tartufo, è stata demandata anche la costituzione delle commissioni d’esame. Una notevole semplificazione è l’abolizione della vidimazione annuale del tesserino: l’attestazione del permesso per la raccolta è ora costituita semplicemente dalla ricevuta di versamento della tassa annuale il cui importo, pari a 140 euro, é invariato. Infine, i proventi che deriveranno dalle sanzioni andranno a beneficio delle Province e dovranno essere utilizzati per la valorizzazione del patrimonio tartufigeno. Il calendario per la raccolta viene definito dalla Regione in accordo con le Province; può essere concessa un’autorizzazione temporanea a fini scientifici; sono previste le modalità di riconoscimento delle associazioni dei raccoglitori. Le disposizioni attuative entreranno in vigore dal 1 giugno 2010. “Con le norme di attuazione – afferma l’Assessore Mino Taricco – portiamo a termine il percorso della legge 16 sulla raccolta e la coltivazione dei tartufi, uno dei nostri prodotti eccellenza, che hanno davvero fatto la fortuna del Piemonte nel mondo. E’ importante che alla base ci siano norme chiare e trasparenti che regolamentano la raccolta, la manutenzione delle piante tartufigene, il riconoscimento delle tartufaie e gli impegni da rispettare per una corretta gestione di questo patrimonio. La finalità generale della legge e di questo regolamento è proprio quella di salvaguardare e valorizzare il nostro patrimonio tartufigeno. Inoltre abbiamo cercato di semplificare molte norme e adempimenti a carico degli interessati. Le nuove norme potranno valere già per la prossima stagione di raccolta. ” .  
   
   
LA CAMPANIA PROMUOVE I SUOI SAPORI CON I NUMEROSI EVENTI DEL MESE DELL’OLIO DOP . LA VIII EDIZIONE DEL CONCORSO NAZIONALE DEGLI OLI DOP SI SVOLGE A SORRENTO  
 
Appuntamento raddoppiato con il gusto, a Napoli il 20 e 21 febbraio per il Salotto dell’Olio Dop e il 27 febbraio a Sorrento per la proclamazione dei vincitori del Sirena d’Oro. Intanto la Campania promuove i suoi sapori con i numerosi eventi del Mese dell’Olio Dop Il Premio Sirena d’Oro di Sorrento sarà l‘evento clou del Mese dell‘Olio Dop in Campania. Una lunga serie di iniziative con l’intento di esaltare i sapori della regione faranno da cornice all’evento più importante dell’anno dedicato agli Oli Dop prodotti su tutto il territorio nazionale, giunto quest’anno alla sua ottava edizione grazie all’impegno dell’Assessorato all’Agricoltura della Regione Campania con il Comune di Sorrento e con la partecipazione dell’Associazione Nazionale Città dell’Olio, Federdop, Oleum e Ice che ha visto crescere anche il numero dei partecipanti, saliti quest’anno ad oltre 170. Questo e altro, nella presentazione del Sirena d’Oro 2010 tenutasi a Napoli presso il Caffè Gambrinus, alla presenza dell’Assessore all’Agricoltura della Regione Campania Gianfranco Nappi, che ha aperto i lavori dicendo: "Il Sirena d´Oro è un appuntamento ormai irrinunciabile all´interno di un adeguato lavoro di promozione del comparto olivicolo nazionale. Quest´anno andiamo a celebrare la ottava edizione di una kermesse che è cresciuta di volta in volta, acquistando prestigio e visibilità in tutta Italia. Come regione Campania ne siamo orgogliosi, in quanto luogo di grande tradizione per l´olio. Non per niente le nostre terre vantano oggi ben quattro produzioni olivicole Dop: Penisola Sorrentina, Cilento, Colline Salernitane, Colline Irpine dell´Ufita. Quattro fiori all´occhiello che, insieme alle altre produzioni nazionali, anche nel 2009 hanno sostenuto l´export italiano, aumentando addirittura i volumi di vendita all´estero. Un motivo in più per far conoscere a tutti questo favoloso mondo produttivo, con una kermesse che avrà nella premiazione finale il momento più emozionante, ma che ha come primario obiettivo la valorizzazione dei tanti frantoi che, regione per regione, ogni anno offrono alle nostre tavole un prodotto di primissimo ordine". Insieme all’Assessore Nappi, presenti all’incontro anche il Sindaco della Città di Sorrento Marco Fiorentino, che ha dichiarato: “Con la edizione 2010 il premio Sirena d´ Oro, è pronto a dimostrare di avere raggiunto la sua piena maturità. I progressi compiuti nel corso degli anni, il crescente numero di adesioni, i favorevoli giudizi espressi dalla critica di settore e le attenzioni riservate dal pubblico a questo ormai storico appuntamento, dimostrano che gli sforzi fino ad ora profusi hanno sortito positivi effetti. Oltre che pensare all´ immediato futuro, riteniamo sia giusto definire linee d´ azione che ci vedranno ancora impegnati anche per gli anni a venire. Per questa ragione, quindi, proveremo a fare in modo che il Premio Sirena d´ oro possa trasformarsi in occasione per far sì che gli imprenditori impegnati nella produzione degli oli extravergine d´ oliva Dop possano superare le difficoltà attualmente incontrate sul mercato. È questa la sfida per il futuro ed è su questo progetto che proveremo ad impegnarci fin dal prossimo anno". Il Sirena d’Oro 2010 entrerà nel vivo sabato 20 febbraio con l’inaugurazione del Salotto dell’Olio Dop a Palazzo San Teodoro di Napoli e la premiazione delle Menzioni di Merito per le Dop presenti, degli oli della Campania e della Donna dell’Olio 2010, ovvero Marisa Laurito. In contemporanea, si apriranno i banchi d’assaggio degli Oli Dop italiani, la Scuola di Cucina con i cuochi dell’associazione Chic Charming Italian Chef, e ai mini corsi di assaggio, allietati dalla compagnia teatrale del Teatro delle Gru. Dal 26 al 28 febbraio, il meglio dell’olivicoltura nazionale si sposta a Sorrento per l’evento più atteso, la grande festa del Sirena d’Oro, per il quale sono previste tre categorie di premiazione, in funzione dell‘intensità del fruttato: il fruttato leggero, il fruttato medio e il fruttato intenso. La premiazione avverrà sabato 27 febbraio al Teatro Tasso, preceduta da un‘altra premiazione: quella del Miglior Uliveto, riservata a possessori di fondi olivetati superiori a 5000 mq. .  
   
   
RIORGANIZZAZIONE AZIENDALE, SOTTOSCRITTO L’ACCORDO TRA APOFRUIT E LE ORGANIZZAZIONI SINDACALI  
 
 Soddisfazione dell’azienda: “Riorganizzazione necessaria, ce la impone l’attenzione ai costi e alla competitività in un momento difficile. Ma avremmo potuto risparmiare tensioni e tempo” Sottoscritto martedì 9 febbraio a Cesena l’accordo sindacale tra Fai, Flai, Uila e Apofruit Italia sulla vertenza relativa al progetto di riorganizzazione presentato dall’azienda alcuni mesi fa. L’accordo, che avrà validità per due anni, prevede : La prosecuzione della lavorazione delle cipolle nello stabilimento di S. Martino in Spino (Modena), esclusivamente per la produzione locale conservata nello stabilimento (circa 15. 000 quintali) e il riconoscimento di una indennità di trasferta per i lavoratori che si trasferiranno ad Altedo (Bologna) dallo stabilimento di S. Martino in Spino Avvio dell’attività di terziarizzazione del carico merci dello stabilimento di Longiano, con impegno di Apofruit a non terziarizzare altre attività produttive negli stabilimenti dell’Emilia Romagna. Messa in mobilità di 6 lavoratori “Sono soddisfatto dell’accordo raggiunto – dichiara Renzo Piraccini, Direttore Generale di Apofruit Italia – finalmente ha prevalso la ragionevolezza. Questo risultato, tuttavia, avrebbe potuto essere conseguito quattro mesi fa evitando in tal modo inutili tensioni e strumentalizzazioni. I processi di riorganizzazione sono sempre passaggi difficili, ma necessari. Le imprese devono prestare grande attenzione ai costi e alla competitività, soprattutto in una situazione difficile quale quella che sta vivendo il settore ortofrutticolo. Ma il nostro obiettivo è anche quello di non danneggiare i lavoratori. E questo è quanto abbiamo realizzato con questo accordo”. .  
   
   
VENEZIA “PRESIDIA” IL GUSTO GRAZIE ALL’ACCORDO TRA GUSTO IN SCENA E SLOW FOOD  
 
Dall’1 al 3 marzo a Venezia tre grandi chef europei presenteranno il Pomodoro del Piennolo del Vesuvio, la Robiola di Roccaverano e la Gallina Padovana. Non manca proprio nessuno. A Gusto in Scena sarà protagonista anche Slow Food, l’associazione fondata da Carlin Petrini che ha fatto conoscere al grande pubblico i prodotti di alta qualità. Grazie all’accordo con la sede nazionale di Slow Food, a Gusto in Scena saranno presentati i presidi del Pomodoro del Piennolo del Vesuvio, la Robiola di Roccaverano e la Gallina Padovana, abbinati ad altrettanti grandi chef: Alfonso Caputo (due stelle Michelin) per il Pomodoro del Piennolo del Vesuvio, Luisa Valazza (tre stelle Michelin) per la Robiola di Roccaverano e Corrado Fasolato (due stelle Michelin) per la Gallina Padovana. La sinergia tra Gusto in Scena e Slow Food deriva da una visione comune sull´importanza del prodotto legato a un determinato territorio che ha portato all´idea di proporre a Gusto in Scena tre presidi facendo studiare e presentare al congresso da tre chef relatori un piatto realizzato con il presidio stesso. "Elemento distintivo della cucina italiana – afferma Coronini - è, infatti, la “natura”, ovvero la grande ricchezza di prodotti straordinari che gli chef sanno interpretare al meglio. Tra queste eccellenze a pieno diritto si inseriscono i Presidi Slow Food ". Proprio dell’Identità della cucina italiana si parlerà durante il congresso Chef in Concerto, che diverrà un momento di confronto per tutti gli chef, relatori e auditori. Marcello Coronini ha voluto sviscerare la problematica dell’assenza di una definizione condivisa chiamando importanti chef, quali: Elena Arzak (Spagna), Rossano Boscolo, Alfonso Caputo, Flavio Costa, Pino Cuttaia, Montse Estruch (Spagna), Corrado Fasolato, Oliver Glowig, Herbert Hintner, Alfonso Jaccarino, Pietro Leemann, Rosanna Marziale, Norbert Niederkofler, Nicola Portinari, Ana Ros (Slovenia), Sissy Sonnleitner (Austria), Paolo Teverini, Gaetano Trovato e Luisa Valazza. A Gualtiero Marchesi sarà affidato il compito di inaugurare i lavori, che si chiuderanno il terzo giorno con la tavola rotonda sull’Identità della Cucina Italiana, dove interverranno nomi illustri del settore. E se Chef in Concerto farà riflettere, I Magnifici Vini farà sognare. Oltre al banco d’assaggio dove si incontreranno numerose cantine di Italia, Slovenia ed Austria, tre straordinarie verticali renderanno la manifestazione unica, dimostrando che i grandi bianchi hanno la stessa longevità dei vini rossi. E per finire, Seduzioni di Gola farà conoscere specialità rare e preziose, dolci e salate. I Presidi Slow Food a Gusto in Scena: Pomodoro del Piennolo del Vesuvio: Una delle produzioni più caratteristiche dell’area del Vesuvio sono i pomodorini da serbo “col pizzo”, detti anche spongilli o piénnoli (“pendoli”) per l’abitudine di appenderli alle pareti o ai soffitti, riuniti in grappoli e legati con cordicelle di canapa. Sono piccoli pomodori (20-25 grammi) dalla forma a ciliegia, che si distinguono dagli ormai famosi pomodorini di Pachino per la presenza di due solchi laterali (detti coste) che partono dal picciolo e danno origine a delle squadrature, e di una punta, un “pizzo”, all’estremità. La buccia è spessa e resistente, la polpa soda e compatta, povera di succo, prosciugata dal sole che splende sui terreni aridi del vulcano. Non c’è agricoltore vesuviano che non semini una fila di pomodorini “col pizzo” e non li metta da parte per l’inverno. Ma coltivarne in quantità eccedenti il consumo familiare è faticoso e poco remunerativo: i terreni migliori sono difficili da raggiungere e da coltivare e i piennoli hanno un mercato ristretto, quasi esclusivamente locale. Il Presidio valorizza questo eccellente ortaggio: l’obiettivo principale è far conoscere le potenzialità di questo prodotto ai consumatori più attenti e curiosi e alla ristorazione di alto livello. Robiola di Roccaverano: sulle colline aspre e incolte della Langa astigiana alcuni allevatori-casari continuano a produrre robiole come si faceva cento, duecento anni fa. Se consumata fresca la robiola di Roccaverano offre un quadro organolettico semplice: si avvertono al naso buone sensazioni di yogurt, di erba verde, di nocciola. Mentre in bocca questo formaggio presenta una straordinaria suadenza e sapidità. Con la stagionatura si sviluppano profumi che tendono più all’aromatico del prato e delle piante selvatiche. Il gusto si arricchisce di sfumature piccanti e muschiate e diventa lungo e avvolgente nel finale di bocca. Il Roccaverano è ottimo anche stagionato e messo sott’olio. L’abbinamento ideale prevede un vino bianco di buona struttura. Gallina Padovana Una lunga barba, i favoriti sulle guance e un ciuffo di penne lunghe e lanceolate che si aprono a corolla e le piovono sugli occhi. La pelle è sottile e la carne morata (non candida come quella a cui è abituato il consumatore), simile a quella del fagiano o della faraona. E´ questa la Gallina Padovana. Per la gallina è nata anni addietro un’associazione, la Pro Avibus Nostris, che riunisce otto allevatori. Le galline all’inizio erano solo uno sfizio, poi nel 2000 il Presidio parte e, poco per volta, la padovana trova un suo piccolo mercato: entra nel menù dei ristoranti della città, nelle pollerie e nei negozi specializzati. I produttori hanno ancora problemi di distribuzione del prodotto ed alcune difficoltà legate alla riproduzione e al miglioramento della razza, ma il più è fatto: un disciplinare rigoroso prevede pascolo all’aperto e un’alimentazione naturale a base di granaglie (mais soprattutto) e l’esclusione di qualsiasi alimento ogm e di mangimi industriali. Un marchio registrato garantisce la padovana del Presidio: ogni animale ha un anellino con il numero dell’allevamento ed esce dal macello accompagnato da un´etichetta che identifica il prodotto. Una cialda con il marchio dell’associazione viene posta nel piatto al momento del servizio e assicura il consumatore che la porzione di gallina appartiene con certezza a un capo allevato dai produttori del Presidio. Www. Gustoinscena. It .  
   
   
L’UNIVERSITÀ DEL CAFFÈ ILLY APRE UNA SEDE IN MALESIA  
 
Nata dieci anni fa con l’obiettivo di promuovere e divulgare la cultura del caffè di qualità nel mondo, oggi l’Università del caffè di Trieste compie un ulteriore passo in avanti con una nuova apertura in Malesia, a Kuala Lumpur. Questa sede, al pari delle altre presenti in tutto il mondo, vuole essere un centro di eccellenza in grado di valorizzare la cultura del caffè intesa come attenzione e cura di ogni aspetto, dalla pianta alla tazzina. All’inaugurazione della nuova sede di Kuala Lumpur sono intervenuti Roberto Morelli, Direttore cultura del caffè e Università del caffè di Trieste, Moreno Faina, responsabile didattico e coordinatore corsi professionali dell’Università del caffè di Trieste, Fabrizio Vergamini, responsabile economico-commerciale dell’Ambasciata italiana, Paola Roncolini, Direttore dell’Istituto nazionale per il commercio estero in Malesia, Jacques Cosset, responsabile dell’Università del caffè in Malesia ed Evelyn Lee, Direttore Università del caffè della Malesia. Il discorso inaugurale è stato tenuto da Fabrizio Vergamini insieme a Jacques Cosset e a Roberto Morelli, che ha dichiarato “La Malesia è un Paese sorprendente per dinamismo economico e vivacità culturale. Il Made in Italy vi esercita una grande attrazione, come pure lo stile di vita italiano. E’ uno dei motivi per cui vi si sta affermando la cultura del caffè e in particolare dell’espresso italiano, che l’attività dell’Università del caffè stimolerà, nutrirà e arricchirà di contenuti. La nostra sede di Kuala Lumpur è una delle più ampie, strutturate e meglio organizzate al mondo. E nella capitale stiamo già lavorando ad alcune importanti partnership accademiche per integrare la nostra attività nell’ambito della formazione universitaria per i futuri chef e ristoratori malesi”. Al centro dell’offerta dell’Università del caffè di Kuala Lumpur, corsi di vari livelli pensati per rispondere alle diverse esigenze, da quelle degli intenditori a quelle dei professionisti del mondo del bar e della ristorazione, con l’obiettivo di dare ad ognuno di essi la possibilità di accrescere le competenze in materia di caffè e approfondire le conoscenze teoriche e pratiche dell’intero processo produttivo, ossia dalla materia prima alla preparazione del miglior espresso possibile. A condurre le lezioni, un team selezionato di esperti docenti formati direttamente a Trieste e a Shanghai - Evelyn Lee, Ho Wei Kiat, Lee Choon Chew, Chee Kam Chien, Soo Alex, Timothy Jason Antony e, docente d’eccezione, Michael D’alessandro – che focalizzeranno l’attenzione su nozioni teoriche (storia, botanica e fisiologia) e pratiche (tecniche per realizzare espresso e cappuccino perfetti, ma anche cocktail e sorprendenti abbinamenti), senza dimenticare le macchine da caffè, la loro manutenzione e la messa a punto delle attrezzature per imparare a testare il caffè come un vero sommelier. Diverse le possibilità offerte ai partecipanti: iscriversi a un solo corso e conseguire un certificato di frequenza o completare l’intero percorso di formazione ottenendo il certificato di Artista e Manager del Caffè. .  
   
   
STORIE DI FRUTTA DA MULINO BIANCO: IL NUOVO FRULLATO 100% DI SOLA FRUTTA DA GUSTARE OVUNQUE  
 
Dal “frutteto” del Mulino, nascono i nuovi frullati Storie di Frutta. Tre gustosi mix fatti con tanta buona frutta, scelta e frullata: proprio come li faresti tu! mix di frutta bianca: Mela, Banana e Pera - mix di frutta rossa: Lampone e Mirtillo, mix di frutta gialla: Pesca, Uva e Albicocca. 1 bottiglietta di Storie di Frutta da 200 ml equivale a 2 porzioni medie di frutta. Le Linee. Guida Nutrizionali raccomandano un consumo di 5 porzioni di frutta e verdura al giorno, pertanto il nuovo frullato di frutta di Mulino Bianco è un ottimo alleato, fornendo 2 porzioni medie delle 5 giornaliere raccomandate, in una forma comoda, pratica e gradevole sia per adulti che per bambini. Storie di Frutta di Mulino Bianco hanno un alto contenuto di purea dal 50% al 70%. Questi nuovi frullati, infatti, garantiscono una presenza di purea sempre superiore al 50%: nel mix di frutti rossi raggiunge il 52%, nel mix di frutti bianchi il 69% e nel mix di frutti gialli supera il 71%. Storie di Frutta mantiene le sue proprietà e qualità per lungo tempo, senza l’obbligo di conservazione in frigo. Mulino Bianco ne garantisce, infatti, una vita a scaffale più lunga, anche a temperatura ambiente, mantenendo qualità organolettiche paragonabili ai frullati di frutta fatti in casa. Questo grazie: alla scelta della frutta, selezionata tra quella tipica della tradizione alimentare mediterranea e con una naturale stabilità all’ossidazione; all’esclusiva ricetta sviluppata da Mulino Bianco che consente di ottenere un frullato con un livello di macronutrienti paragonabile a quello di un frullato di frutta fresca come fatto in casa; alla tecnologia produttiva all’avanguardia e a una particolare confezione a “barriera” che garantiscono sicurezza del prodotto e il mantenimento nel tempo del livello di gusto e delle proprietà organolettiche, senza ricorrere a conservanti. .  
   
   
CONTRATTO FILIERA PER VITICULTORI SICILIA  
 
Palermo - L´assessore regionale delle Risorse agricole, Titti Bufardeci, ha ricevuto, ieri mattina a Palermo, una delegazione del Pdl-sicilia guidata dal presidente del gruppo parlamentare all´Ars Giulia Adamo. La riunione e´ stata dedicata ai problemi dell´agricoltura e alla possibilita´ di verificare ogni ipotesi di rimodulazione di alcuni bandi comunitari per il settore. "Abbiamo discusso - spiega Bufardeci dei problemi che attraversa il settore vitivinicolo siciliano e delle possibili soluzioni per renderlo piu´ competitivo sui mercati globali . Risollevare il comparto siciliano dell´uva e del vino e´ il nostro primo obiettivo". Uno dei temi affrontati riguarda la necessita´ di applicare il cosiddetto "contratto di filiera", la normativa europea che obbliga chiunque riceva un contributo pubblico a sottoscrivere un preciso accordo per acquistare l´uva a un prezzo congruo, precedentemente stipulato, e in relazione alla q ualita´ del prodotto. "Il contratto di filiera - sottolinea l´assessore - consente di evitare la creazione di posizioni dominanti a discapito dei piccoli coltivatori". Anche la misura dell´Ocm vitivinicolo "Vendemmia verde" e´ stata oggetto di riflessioni. I deputati del Pdl Sicilia hanno chiesto all´assessore un intervento per modificare i termini del bando che risulta poco conveniente ed oneroso per gli agricoltori. .  
   
   
DRINK AVENA: BEVANDA DI AVENA ITALIANA DA AGRICOLTURA BIOLOGICA SELEZIONATA  
 
L´avena è un alimento altamente nutrizionale e rigeneratore delle forze perdute. Diuretica, tonica, rinfrescante e decongestionante. L´avena è uno dei cereali contenenti più proteine ( fino al 17% ) e meno carboidrati, ed è quello che contiene più grassi in assoluto. Se a questo aggiungiamo l´11% di fibre, otteniamo uno dei cereali con più basso indice glicemico. E´ ricca di potassio e di vitamine del gruppo B. Il Drink di Avena Isola Bio utilizza solo avena italiana proveniente da agricoltura biologica certificata. Controlla direttamente le coltivazioni e garantisce, con ulteriori analisi di laboratorio, gli standard di Qualità Isola Bio. Drink Avena Isola Bio è una bevanda dal gusto dolce e rinfrescante, estratta dall’avena derivata da coltivazione biologica esclusivamente italiana Il Drink Avena Isola Bio è in vendita, nella nuova elegante e pratica confezione Tetra Gemina Aseptic, al prezzo indicativo di € 2,42 nei negozi specializzati nel biologico e nel benessere. Tutti i prodotti Isola Bio sono in vendita nei negozi specializzati Come tutti i prodotti biologici Isola Bio il Drink Avena è garantito dai marchi Icea e Biologico Europeo. .  
   
   
PELLEGRINI SPA PORTA IN ITALIA L’INTENSO GUSTO DEL BIRNIE MOSS, IL NUOVO WHISKY DI TENDENZA MADE IN SPEYSIDE  
 
Proveniente dal cuore della zona di produzione della Scozia, Birnie Moss è il nuovo giovane torbato distribuito in esclusiva in Italia da Pellegrini Spa. Differente in stile da un Malto dello Speyside, il nuovo whisky presenta un carattere fortemente torbato e affumicato in tutto il suo giovane vigore. Pellegrini propone così a intenditori e amatori italiani un originale e deciso distillato made in Scotland. Birnie Moss, località selvaggia e battuta dai venti, è il luogo che dà il nome a questo “Intensely Peated Speyside Single Malt”, l’intenso e complesso whisky che può fregiarsi del prefisso Speyside come sinonimo di tradizione e qualità. Al naso il Birnie Moss si presenta con note riccamente torbate in fantastico equilibrio con vaniglia e legno, mentre il sapore regala inedite note di torba intensa e dolce in combinazione con vaniglia e frutta tropicale. Dal colore giallo con sfumature oro, questo whisky ha una gradazione alcolica del 48% e rappresenta il carattere vigoroso della ricercata e tradizionale produzione scozzese. La confezione anticipa tutta l’arte con la quale è stato prodotto: la scatola si mostra come un piccolo scrigno cilindrico su cui sono impressi caratteri dorati e fiamme, una combinazione che dona fascino e poesia epica al whisky. Prodotto da Benriach e distribuito da Pellegrini Spa, Birnie Moss è presente nelle carte distillati dei migliori ristoranti e in vendita nelle enoteche a un prezzo a partire da 38 euro. .