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Notiziario Marketpress di Mercoledì 08 Giugno 2011
QUANDO IL CORPO DIVENTA MERCE DI SCAMBIO  
 
Trento, 8 giugno 2011 - E’ possibile un mercato regolamentato in cui è il corpo a diventare oggetto di compravendita? Dopo le pubblicità per la vendita di ovuli sulle riviste dei college americani, il dilagare delle adozioni illegali, il mercato degli organi e la pratica degli uteri in affitto, in che misura si può negare che il corpo, inteso nella sua totalità, sia cedibile o commercializzabile? Sono state queste le principali domande al centro dell’incontro del 4 giugno - ai "Confronti" del Festival - coordinato da Rossella Panarese con Margaret Radin, docente della Michigan Law School e Francesca Bettio, della Facoltà di Economia dell’Università di Siena. Un incontro in cui le tante domande inevase rivelano come il processo che porta ad un dibattito organico sia ancora lungo, tanto negli Stati Uniti quanto in Italia. Il tema si è particolarmente acuito in seguito ai progressi della scienza, che negli ultimi decenni ha moltiplicato la possibilità di impiegare il corpo, gli organi e i processi biologici come veri e propri beni di consumo. Sono nati i metodi per la fecondazione assistita, la pratica degli uteri in affitto e la conservazione degli embrioni, senza dimenticare l’ipotesi della clonazione, che per quanto fantascientifica non è da escludere per il futuro. Non si tratta solo di fini sanitari dunque, ma di pratiche finalizzate a soddisfare esigenze precise che, in un mondo ideale, consideriamo nostre di diritto: diritto alla genitorialità, libertà di disporre del proprio corpo, diritto alla sopravvivenza attraverso la vendita si se stessi. Benché illegale, un mercato simile esiste già. Ma è possibile individuare delle prospettive di regolamentazione? “Voglio essere chiara su questo punto – ha esordito Radin – quando si parla di mercificazione si ha davanti un problema estremamente complesso, dove non ci sono soluzioni pronte”. E’ necessario quindi un dibattito approfondito sull’argomento, dove le conclusioni non siano semplicemente ipotesi o speculazioni filosofiche ma decisioni precise per regolamentare lo stato attuale del mondo reale. Un dibattito libero da ingerenze etiche e strettamente connesso alla situazione attuale, che richiede quindi “un´ottica laica, requisito che dovrebbero avere tutte le odierne democrazie”. Radin ha fatto notare come l’argomento risulti scostante già a partire dal linguaggio. Da Kant in poi, tendiamo a non considerare la persona alla stregua di un oggetto, e secondo la stessa logica proviamo una sensazione di fastidio quando i tecnicismi giuridici o economici vengono associati agli esseri umani. Eppure illustri professori americani hanno spesso utilizzato espressioni come “la domanda di bambini dipende dal loro prezzo”. Per quanto cinico possa sembrare, non dobbiamo dimenticare che, per quanto ci si ostini a non vederlo, questo mercato, per quanto illegale, esiste già. E’ dunque possibile una mediazione? E’ possibile cioè regolamentare un mercato biologico in funzione di bisogni e diritti? Radin ha citato solo due casi che forniscono un enorme ventaglio di possibilità. Il primo è il caso del mercato degli organi. “Gli organi si donano, ma alle volte si vendono”, soprattutto per necessità. Ma è giusto porre un limite a chi per disperazione decide di vendere gli organi (altrui o addirittura propri) per necessità economica? Non si limita così la sua libertà individuale? Lo stesso discorso può essere esteso al mercato delle adozioni e degli uteri in affitto. E’ possibile ipotizzare un diritto alla genitorialità da parte delle coppie non fertili, ai single o alle coppie omosessuali? Si può parlare di "proprietà del figlio" nei casi degli uteri in affitto, visto che i genitori biologici sono proprietari del materiale genetico? E non vale lo stesso discorso per la gestazione? Tante domande a cui è difficile rispondere. Tuttavia Radin ha fatto notare come ci siano almeno due visioni che supportano la legittimità queste ipotesi: il mondo femminista che storicamente rivendica la proprietà esclusiva del proprio corpo e della propria capacità di procreare, e i realisti, secondo i quali - esattamente come in tema di prostituzione - qualora non si permettesse un simile mercato, ne nascerebbe inevitabilmente uno illegale. “In Italia un dibattito simile è assente” ha concluso Francesca Bettio. “Per anni questi temi sono stati confinati in un discorso esclusivamente ideologico o etico. Molto raramente è stato analizzato dal punto di vista delle effettive possibilità giuridiche. La nostra presenza al festival vuole essere uno stimolo per far partire anche in Italia un dibattito laico su questo tipo di argomento”.  
   
   
IL RUMORE AUMENTA IL RISCHIO DI INFEZIONI POST-OPERATORIE  
 
 Bruxelles, 8 giugno 2011 - Le sale operatorie rumorose hanno effetti negativi sui pazienti nella fase post-operatoria, è quanto dimostra una nuova ricerca condotta in Svizzera. Presentato sul British Journal of Surgery, lo studio ha scoperto che le infezioni della ferita chirurgica (surgical site infections o Ssi) si verificano nei pazienti che subiscono operazioni in sale con un livello di rumore significativamente più alto e questo li costringe a rimanere in ospedale per una media di 7-13 giorni in più e a pagare tre volte in più per la degenza. I ricercatori, delle università di Neuchâtel e Berna in Svizzera, hanno esaminato 35 pazienti che si sono sottoposti a importanti operazioni programmate all´addome. Hanno preso in considerazione la durata dell´intervento, i parametri demografici e i livelli di suono nelle sale operatorie. Secondo il team, il 17% ha sviluppato Ssi e l´unica variabile era il livello di rumore nella sala operatoria, che era significativamente più alto nel caso di pazienti che hanno sviluppato un´infezione. "A causa della Ssi i pazienti passano fino a 13 giorni in più in ospedale, il che fa si che la loro degenza costi fino a 3 volte in più," spiega il dott. Guido Beldi, uno degli autori anziani dello studio del Dipartimento di chirurgia viscerale e medicina dell´Ospedale universitario di Berna. "Avendo trovato una significativa correlazione tra la Ssi entro 30 giorni dall´intervento e più alti livelli di rumore nella sala operatoria, non possiamo fare a meno di concludere che il rumore sia collegato a un ambiente stressante o a una mancanza di concentrazione che si riflettono sui risultati dell´operazione." I dati mostrano che i livelli medi durante l´intervento erano molto più alti per i pazienti che hanno in seguito sviluppato una Ssi: 43,5 decibel (dB), rispetto a pazienti che non hanno sviluppato Ssi, 25 dB. I ricercatori hanno trovato picchi di almeno 4 dB al di sopra della media nel 23% delle operazioni dei pazienti affetti da Ssi, contro l´11% trovato in altri interventi. Secondo il team, i livelli di rumore sembrano aumentare in entrambi i gruppi un´ora dopo la prima incisione. Tale aumento potrebbe, secondo loro, essere dovuto alla complessità dell´intervento, ma le conversazioni su argomenti che non riguardavano il paziente sono risultate legate a un livello di rumore molto più alto, il che è probabilmente dovuto a una mancanza di concentrazione del team di chirurghi. I ricercatori sottolineano però che tale interpretazione è congetturale perché la durata delle conversazioni non riguardanti il paziente non è stata registrata. "I risultati del nostro studio suggeriscono che i livelli di rumore più alti nelle sale operatorie potrebbero indicare situazioni di difficoltà dell´intervento, un ambiente stressante, scarsa disciplina o concentrazione," dice il dott. Beldi. "Ognuno di questi fattori potrebbe far aumentare il rischio di Ssi e di altre complicazioni e sono necessari ulteriori studi sulla fonte del rumore nelle sale operatorie e delle specifiche conseguenze che ha sul comportamento e sul rendimento dei chirurghi." Commentando il fatto che gli ambienti chirurgici rumorosi probabilmente influenzano la concentrazione del chirurgo sul compito che sta svolgendo, il professor Ara Darzi del Dipartimento di chirurgia dell´Imperial College di Londra scrive in un editoriale all´articolo: "Gli autori devono ricercare parametri clinicamente importanti riguardo la qualità e la sicurezza rispetto ai quali misurare i risultati. È anche importante notare che questa ricerca deriva da un semplice interrogativo di ricerca e non ha comportato uno studio multicentro, ha comunque prodotto risultati interessanti e rilevanti per la comunità scientifica. Non sempre la ricerca ha bisogno di essere fatta su larga scala, i chirurghi dovrebbero essere incoraggiati a esaminare i problemi quotidiani con cui si confrontano e a cercare metodi innovativi per studiarli. Per maggiori informazioni, visitare: British Journal of Surgery: http://www.Bjs.co.uk/view/index.html  Università di Neuchâtel: http://www2.Unine.ch/  Università di Berna: http://www.Unibe.ch/eng/    
   
   
DIAGNOSTICA IN RETE NELL’AREA FIORENTINA SUL “SOLE 24ORE SANITÀ TOSCANA”  
 
Firenze, 8 giugno 2011 - Affidata al Dipartimento interaziendale di radiodiagnostica per immagini una sperimentazione della durata di sette mesi per l’adozione e la messa in atto di protocolli omogenei, la ridefinizione delle liste di attesa e l’avvio di percorsi di appropriatezza prescrittiva. Questo l’argomento principale del nuovo numero del settimanale Il Sole 24 Ore Sanità Toscana, prodotto dall’Agenzia Toscana Notizie, in collaborazione con la redazione del Sole 24 Ore Sanità nazionale. Nelle pagine interne, la messa a punto di un sistema, da parte dell’Estav sud-est, che consente di valutare le prestazioni e avviare azioni correttive, e alcune anticipazioni sulla giornata regionale dedicata alla donazione di sangue che si terrà a Pontedera. L’azienda sanitaria ai raggi x di questo numero è l’Aou di Pisa. Descritto il dispositivo contro l’incontinenza e la stipsi introdotto nell’Aou e il riconoscimento dall’Ohbm-organization for human brain mapping ad un giovane medico dottorando nell’Unità operativa di biochimica clinica del Dipartimento di medicina di laboratorio e diagnostica molecolare per uno studio che mappa il cervello dei piloti di Formula 1. Nelle pagine centrali spazio ancora ai contributi degli operatori sociosanitari con le loro proposte e idee per il Nuovo Piano Sanitario e Sociale. Focus sull’iniziativa “Pranzo sano fuori casa”, che punta a migliorare l’offerta nella ristorazione pubblica di piatti che si caratterizzano per qualità nutrizionale, organolettica e sicurezza.  
   
   
LA GENETICA CATTOLICA SI INCONTRA A DRO  
 
 Trento, 8 giugno 2011 - Si terrà a Dro venerdì 10 giugno (in allegato il programma) un congresso scientifico, organizzato dall’Associazione no profit Magi, che affronterà il tema del “Linfedema Primario”. Nell’occasione si inaugureranno anche i nuovi ambulatori di Genetica Medica con sede a Dro che riceveranno la visita e gli Auspici di S.e. Mons. Luigi Bressan Vescovo di Trento (alle ore 15.00 di venerdi 10 giugno a Dro). Il congresso, patrocinato dalla Regione autonoma Trentino-alto Adige, riunirà i principali specialisti ed alcune associazioni che rappresentano i malati di questa patologia rara. L’evento sarà presentato nel corso di un conferenza stampa in programma giovedì 9 giugno, alle ore 17.00, presso la sala Giunta della Regione Trentino Alto Adige in piazza Dante a Trento. Alla conferenza stampa parteciperanno il dott. Matteo Bertelli, medico genetista, fondatore della Magi, il Professor Sandro Michelini dell’Ospedale S. Giovanni Battista di Roma, struttura gestita dall’Ordine di Malta e il Professor Leonardo D’agruma dell’Ospedale Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo. Saranno presenti anche alcuni pazienti trentini impegnati nella lotta per il riconoscimento del Linfedema Primario.  
   
   
LOMBARDIA: PRESENTATA RICERCA SU INVECCHIAMENTO SACERDOTI SERVE RIFORMA WELFARE PER RISPONDERE A NUOVI BISOGNI  
 
Milano, 8 giugno 2011- Secondo l´ultima rilevazione di fine 2008, sono 5.286 i sacerdoti diocesani della Lombardia. La loro età media sfiora i 60 anni ed è destinata ad aumentare. Per studiare e affrontare il tema dell´invecchiamento dei sacerdoti, la Conferenza Episcopale Lombarda e l´Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano hanno realizzato una ricerca (´La vecchiaia che vorrei´), i cui risultati sono stati presentati ieri in un convegno che ha visto la partecipazione dell´arcivescovo di Milano, Dionigi Tettamanzi e dell´assessore regionale alla Famiglia, Conciliazione, Integrazione e Solidarietà sociale, Giulio Boscagli. "Il tema dell´invecchiamento dei sacerdoti - ha detto Boscagli - fa parte del più ampio tema dell´invecchiamento della popolazione lombarda e italiana che rappresenta una delle sfide più grandi di questi anni e che richiede un ripensamento dell´attuale sistema di welfare". Oggi in Lombardia sono oltre 900.000 le persone con più di 75 anni e ogni anno aumentano di circa 30.000 unità. Da qui al 2050 si prevede che l´incidenza delle persone con più di 80 anni sul totale della popolazione raddoppierà. Migliora però la ´qualità´ dell´invecchiamento, moltiplicando le possibilità per le persone anziane di contribuire fattivamente alla vita della società, tanto che il 2012 sarà proclamato Anno Europeo dell´Invecchiamento Attivo. Con l´avanzare dell´età aumentano le forme di non autosufficienza - che già oggi impegnano il 60% del budget dell´Assessorato regionale alla Famiglia. "Regione Lombardia - ha spiegato Boscagli - è impegnata su questo tema con azioni e interventi diversi e complementari. In primo luogo c´è lo sforzo enorme che è stato fatto in questi quindici anni per rafforzare, estendere e migliorare la rete delle residenze sanitario assistenziali, che sono circa 650 e hanno una capacità complessiva di 57.500 posti letto, circa la metà del totale nazionale". Dopo aver ricordato l´avvio del percorso di riforma delle Rsa - che ha l´obiettivo di sostituire alla logica del pagamento del ´posto letto´ il pagamento dei servizi ´giusti´ in base alla tipologia del paziente, alle figure professionali impiegate, alle risorse a disposizione - Boscagli ha sottolineato i recenti interventi di sostegno all´Assistenza Domiciliare Integrata che hanno come elemento chiave il coinvolgimento dell´ambito territoriale, delle farmacie, dei medici di base. "Il problema di fondo - ha detto ancora l´assessore - non è solo garantire servizi specifici ed efficienti a favore degli anziani, ma mettere in campo politiche integrate tra più livelli, che diano origine a un sistema capace di rispondere in modo differenziato a problematiche diverse e che assicurino una presa in carico effettiva della persona e della sua famiglia rispondendo in modo originale e continuativo ai reali bisogni". "Il percorso che stiamo intraprendendo - ha concluso l´assessore - sposta così l´attenzione dall´offerta alla domanda e in questo si inserisce a pieno titolo il lavoro che stiamo portando avanti con la Conferenza Episcopale Lombarda, l´Unione Superiore Maggiori d´Italia e la Conferenza Italiana dei Superiori Maggiori per individuare le forme migliori di assistenza per sacerdoti e religiosi all´interno delle proprie comunità di vita".  
   
   
ELI LILLY INVESTE. ROSSI: “E’ LA TOSCANA CHE ATTRAE”  
 
 Firenze, 8 giugno 2011 - “In campo sanitario la Toscana si è conquistata una credibilità: questo investimento lo dimostra e fa ben sperare per il futuro”. Lo ha affermato il presidente Enrico Rossi prendendo parte ieri a Sesto Fiorentino all’incontro pubblico promosso da Eli Lilly per presentare un investimento di 82 milioni di euro, destinato a raddoppiare la produzione di insuline nello stabilimento toscano. “Consolidiamo un settore farmaceutico e biomedicale – ha proseguito il presidente – in cui da diversi anni la Toscana è tra le eccellenze nazionali, insieme a Lombardia e Lazio. Occupiamo questo posto in primo luogo perché c’è una grande risorsa umana formata dalle nostre università. Inoltre la Regione, con il suo servizio sanitario, ha scelto politiche di apertura verso l’industria farmaceutica: abbiamo ridotto i tempi della sperimentazione clinica, fatto investimenti nei settori biomedicale e farmaceutico, impostato una politica per pagare meno il farmaco non brevettato. E infatti siamo la prima Regione per spesa nei farmaci generici. Ma siamo anche ben disposti ad investire, quando le scelte produttive sono indirizzate alla cura dei pazienti. Se queste politiche di stampo europeo e anglosassone in cui noi abbiamo creduto fossero state adottate anche a livello nazionale – ha concluso il presidente Rossi – questo avrebbe contribuito non poco alla crescita di tutto il paese”. Il presidente e direttore operativo di Eli Lilly, John Lechleiter, ha illustrato nel corso dell’incontro a Sesto Fiorentino i dettagli del nuovo investimento.Verrà installata una secondo linea per la produzione di insulina e analoghi dell’insulina umana. La linea attuale è stata inaugurata nel 2009. L’investimento previsto ammonta a 60 milioni di euro e consentirà di produrre fino a 70 milioni di cartucce di farmaco. Verrà inoltre realizzata una linea per l’assemblaggio e il confezionamento delle “penne” Kwick. Valore dell’investimento 22 milioni di euro per la produzione di 45 milioni di “penne”. I lavori per i nuovi impianti sono da tempo iniziati e l’avvio delle attività è previsto per il 2012. Nelle nuove linee verranno occupate circa 100 persone. Attualmente Eli Lilly impiega a Sesto Fiorentino oltre 1000 addetti, il 65% laureati, il 5% laureati con master e il restante 30% diplomati di scuola media superiore. L’attività della Eli Lilly a Sesto è iniziata nel maggio del 1962. In Toscana sono presenti circa 200 imprese attive nel settore “life science” (biomedicale, biotech, farmaceutico) che generano un fatturato di oltre 3 miliardi l’anno e impiegano più di 13.000 dipendenti.  
   
   
ESTAV CENTRO, NEL 2010 UN RISPARMIO DI 81 MILIONI SULLE GARE  
 
Firenze, 8 giugno 2011 - Nel 2010 l’Estav Centro ha registrato economie di 81 milioni sui prezzi di gara per l’acquisizione di beni e servizi. E’ uno dei dati emersi ieri, nel corso della visita che l’assessore al diritto alla salute Daniela Scaramuccia ha fatto al magazzino dell’Estav Centro, a Prato – dove sono gestiti tutti i farmaci e i presidi sanitari dell’Area Vasta -, accompagnata dal direttore generale Monica Piovi e da tutto lo staff direttivo. L’estav Centro è uno dei tre Estav (Enti per i servizi tecnico amministrativi di Area Vasta) che, in seguito alla legge regionale 40 del 2005 e a successive delibere di giunta, svolgono le funzioni tecniche, amministrative e di supporto alle aziende sanitarie. Con risultati di ottimizzazione, razionalizzazione, trasparenza, efficienza, risparmio. “I risparmi conseguiti sono molto importanti – ha detto l’assessore Scaramuccia – Ora dobbiamo capire quali sono le evoluzioni successive, come migliorare ancora l’organizzazione per ottimizzare la qualità e l’efficienza e risparmiare risorse. E’ necessario andare sempre di più verso una specializzazione delle attività e delle competenze. Il Piano sanitario e sociale al quale stiamo lavorando è anche l’occasione per analizzare i risultati raggiunti finora ed evolvere ulteriormente”. Agli Estav competono l’approvvigionamento di beni e servizi, la gestione dei magazzini e della logistica, la gestione dele tecnologie sanitarie, informatiche, degli stipendi e dei concorsi per il reclutamento del personale: tutte funzioni, queste e molte altre, che prima venivano svolte da ogni singola azienda sanitaria. In questo periodo, per esempio, l’Estav Centro sta gestendo le gare per l’acquisto di mezzi di contrasto, pace makers e defibrillatori per tutta la Regione. I grandi progetti di Area Vasta in cui è coinvolto l’Estav Centro: il progetto Ris-pacs, per l’informatizzazione della diagnostica per immagini; il Cup di Area Vasta, il sistema di prenotazione di prestazioni ambulatoriali; il progetto Dafne, per la “dematerializzazione” di tutti i documenti di acquisto di prodotti farmaceutici attraverso la loro completa digitalizzazione. Estav Centro, qualche numero del 2010: - bacino di utenza: 1.700.000 abitanti - 15 ospedali - 2 poli ospedaliero-universitari - 10.000 mq. Di magazzino - 328.000.000 di fatturato per farmaci, presidi sanitari e beni economali - 23.000 prodotti a listino distribuiti - 2.026 reparti e presidi territoriali serviti - consegne giornaliere dirette ai reparti: 65 metri cubi di dispositivi medici e 15 mc di farmaci - consegna entro il giorno successivo per richieste pervenute dai reparti entro le ore 14 - consegne urgenti entro 90 minuti dalla richiesta, sia ospedaliera che territoriale - 392 gare aggiudicate per l’acquisizione di beni e servizi - 7,8% di economie sui prezzi di gara a parità di consumi nel 2010 (pari a 81 milioni di euro) - 47.900 apparecchi/attrezzature di tecnologie sanitarie manutenuti in Area Vasta - 19.588 buste paga mensili elaborate - 98 procedure, di cui 64 concorsuali e 34 selettive (a tempo determinato).  
   
   
L’HOCKEY CLUB DI ASIAGO A PALAZZO BALBI  
 
Venezia, 8 giugno 2011 - L’hockey Club di Asiago, vincitore per il secondo anno consecutivo del campionato, ha fatto visita oggi a Palazzo Balbi al presidente della Regione Luca Zaia e agli assessori, in occasione del settimanale incontro con la stampa al termine della seduta della giunta regionale. Gli atleti erano accompagnati dal presidente Piercarlo Mantovani, dal sindaco di Asiago Andrea Gios e da rappresentanti degli sponsor. Il presidente Zaia si è congratulato per questa prestigiosa riconferma. Il sindaco ha ringraziato la Regione per l’invito e ha messo l’accento sui risultati ottenuti, quasi incredibili per un territorio così piccolo. “Siamo orgogliosi di uno scudetto – ha aggiunto – che è stato vinto con il cuore”. Gios ha ricordato che la società è in attività da 75 anni. Da parte sua il presidente Mantovani ha sottolineato che dietro a questa affermazione c’è un progetto e c’è una squadra, che non è composta solo dai giocatori. E ha concluso dedicando questa vittoria a tutti i sostenitori che sono venuti a supportare la squadra da tante parti del territorio veneto. Al termine, a Zaia è stata regalata una maglietta della squadra di Asiago.  
   
   
COMUNE DI RECANATI “VELEGGIA” VERSO LONDRA 2012 FILIPPO BALDASSARI CORRERÀ PER LO SVILUPPO TURISTICO DI RECANATI  
 
 Recanati, 8 giugno 2011 - Dopo la fase della qualificazione olimpica (ottenuta all´Eurolymp di Malcesine il 16 maggio scorso), Filippo Baldassari, finnista recanatese in forze alla Sezione Vela delle Fiamme Gialle, è attualmente in acqua alla "Skandia Sail for Gold Regatta 2011”, preolimpica britannica a cui hanno partecipato anche gli equipaggi che, nelle varie classi, hanno ottenuto un posto ai prossimi Giochi. La competizione si svolge a Weymouth (Gbr) dal 6 all´11 giugno prossimi, e cioè nelle stesse acque che ospiteranno le gare veliche a cinque cerchi. E’ iniziato sulle ventose coste del Mare del Nord il cammino di Filippo Baldassari al fianco del Comune di Recanati, cittadina marchigiana da cui il velista azzurro proviene. L´assessorato al Turismo ha infatti scelto la campagna olimpica del suo cittadino (il primo impegnato in una simile impresa), per promuovere il progetto "Recanati, Spettacolo all´Infinito". Ideato da Armando Taddei, Assessore al Turismo della cittadina marchigiana, il progetto vuole riportare in auge le eccellenze recanatesi con la creazione di infrastrutture, servizi ai turisti e vari eventi tematici estivi. L´assessorato ha scelto la vela olimpica come canale promozionale, data la costante crescita di interesse del pubblico per questo sport. Da un’indagine svolta dal Censis Servizi nel 2010, è emerso che gli sport a vocazione "tribale", capaci di individuare uno stile di vita (come la vela) attirano un pubblico sempre più consistente ed eterogeneo. Le vele del Finn di Filippo Baldassari mostreranno il logo bianco e azzurro del progetto, che rimanderà direttamente al nuovo portale recanatiturismo.It, vero e proprio luogo d´incontro per i turisti che potranno così avere notizie sulle strutture ricettive (agriturismi, hotel bed and breakfast), programmi, orari e prezzi dei musei e delle mostre, programmare, riservare e personalizzare il proprio soggiorno recanatese. Collocata vicino al mare, ai monti e alle principali attrattive artistico-culturali ed enogastronomiche delle Marche, Recanati è un’ "amena" realtà che "sorride" al turismo giovanile e a quello impegnato. Le potenzialità del borgo leopardiano parlano chiaro: «situata a 5 minuti dal mare e a meno di 20 dai monti, Recanati ha da sempre una forte vocazione turistica e vacanziera - ha spiegato Taddei - Celebri attrattive culturali, come i luoghi leopardiani o gigliani, i percorsi artistici tra le numerose opere di Lorenzo Lotto e i palazzi del 500, si uniscono a quelle naturali ed enogastronomiche. "Spettacolo all´Infinito" mira soprattutto a trasformare la città in una metà turistica da assaporare senza fretta, consentendo agli interessati soggiorni più lunghi e comodi. Lo scorso anno, l´ufficio di informazione turistica ha registrato un´affluenza di oltre 25mila visitatori mentre più di 50mila spettatori hanno seguito gli eventi della stagione estiva. Valori che cresceranno ancora grazie a questa iniziativa, con effetti positivi sull´economia dell´intero comparto».