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Notiziario Marketpress di Mercoledì 08 Giugno 2011
BANDA ULTRALARGA,DA GESTORI PRIMO SÌ A FORMIGONI CONDIVISE LE LINEE DI UN PROGETTO INNOVATIVO DA 1,4 MILIARDI IL PRESIDENTE: AZIENDE TLC CHIAMATE A ESSERE CO-PROTAGONISTE  
 
 Milano, 8 giugno 2011- Un importante passo avanti verso la realizzazione del progetto di accelerare la banda ultra larga in Lombardia è stato compiuto nell´incontro presieduto dal presidente della Regione Roberto Formigoni, che si è svolto ieri mattina con i vertici delle compagnie telefoniche che operano in Italia. Per i gestori di telefonia hanno partecipato Marco Patuano e Oscar Cicchetti, amministratore delegato e responsabile della strategia di Telecom Italia, Paolo Bertoluzzo e Stefano Parisse amministratore delegato e responsabile della strategia di Vodafone, Stefano Parisi, Alberto Calcagno e Mario Mella, rispettivamente amministratore delegato, direttore generale e Chief technology officer di Fastweb, e Ossama Bessada, amministratore delegato, Romano Righetti, vice direttore generale, e Carlo Ongaro, responsabile business, di Wind. A fianco del presidente Formigoni gli assessori Romano Colozzi (Bilancio) e Marcello Raimondi (Ambiente, Energia e Reti), il sottosegretario con delega all´Attuazione del Programma Paolo Alli e il Project manager Bul di Finlombarda, Raffaele Tiscar. Presente all´incontro Roberto Sambuco, capo-dipartimento per le Comunicazioni del Ministero dello Sviluppo economico. Il Progetto - Come ha spiegato Formigoni, con il progetto Bul Regione Lombardia si prefigge di realizzare un´infrastruttura in fibra ottica passiva (del valore di circa 1,4 miliardi di euro) in un arco temporale di 6-7 anni, secondo un modello organizzativo-finanziario di project-financing. Il progetto si sviluppa su due fronti: uno più tipicamente riconducibile alla realizzazione della infrastruttura, incentrato sulla creazione di una Newco, una società veicolo ad hoc da costituire (Special Purpose Vehicle o Spv), futuro proprietario e gestore (passivo) della rete; e un secondo fronte, assai articolato, di sostegno alla domanda, con lo scopo di agevolare in tempi brevi un vasto utilizzo della fibra ottica, incentrato sulla Regione Lombardia. "Il progetto - ha detto Formigoni - si fonda su un approccio fortemente innovativo di politica industriale, che Regione Lombardia promuove, chiamando gli attori del settore ad essere co-protagonisti di un´impresa d´avanguardia per il nostro Paese e non solo". Il progetto prevede: - la realizzazione in un breve arco temporale di una rete di accesso in fibra ottica fino alle abitazioni per tutta la popolazione residente nel territorio da infrastrutturare; - il coinvolgimento dei soggetti pubblici partecipanti in una intensa opera di sostegno alla domanda di servizi, che dovranno essere veicolati sulla nuova rete in fibra ottica; - la previsione di condivisione, nella misura più ampia possibile, dei cavidotti esistenti, finalizzata alla posa di cavi della rete primaria, solitamente nella disponibilità degli enti locali, massima contrazione dei tempi per le autorizzazioni necessarie e utilizzo di tecniche innovative di scavo per la rete secondaria con il contenimento delle spese per il ripristino del manto stradale; - e la massima sintonia con gli operatori e con il sistema degli enti locali al fine di conseguire ottimizzazioni dei tempi e riduzioni delle spese di investimento altrimenti irraggiungibili da ciascun soggetto preso isolatamente. Dal Tavolo è emersa la disponibilità di tutti gli operatori a collaborare insieme, sotto l´egida della Regione, per la realizzazione del progetto. In questo senso, già nei prossimi giorni, si riunirà un Tavolo tecnico per sviluppare i contenuti che poi saranno sottoposti, entro la fine di giugno, a coloro che oggi hanno dato il proprio assenso al progetto. Regione Lombardia vuole minimizzare gli oneri per i cittadini con il vincolo della sostenibilità finanziaria dell´operazione e arrivare alla massima infrastrutturazione del territorio, affinché la banda ultra larga possa essere utilizzata al massimo su tutto il territorio dalle imprese, dalle pubbliche amministrazioni, dai cittadini. Per questo Regione Lombardia chiede ai principali operatori di telecomunicazioni di investire parte delle loro risorse, per contribuire a sviluppare quello che oggi è il loro maggiore mercato nazionale e concorrere a farlo evolvere verso una nuova frontiera, che dia loro nuove prospettive di crescita e alla Regione nuove direttrici di sviluppo. Nelle prossime settimane sarà dunque sottoposta a tutti gli operatori telefonici che condividono il progetto una bozza di Memorandum che sancisca l´intesa.  
   
   
LA FISICA QUANTISTICA DIETRO ALLA FEBBRE DEL COMPUTER  
 
Bruxelles, 8 giugno 2011 - Avete mai riflettuto sulla fisica che sta dietro al familiare ronzio di un laptop quando si surriscalda appoggiato sulle vostre ginocchia? O sul caldo opprimente generato da un ufficio pieno di computer accesi o in una stanza dei server? Ora un team internazionale di fisici teorici ha fatto una scoperta straordinaria, ovvero che oltre a produrre calore, i computer possono avere al contrario anche un effetto refrigerante. Scrivendo nella rivista Nature, il team proveniente da Regno Unito, Svizzera e Singapore si è basato sul fatto ormai accertato che l´energia consumata dai computer "attivi" alla fine diventa calore. Il loro studio, che ha ricevuto un finanziamento dal Consiglio europeo della ricerca, rivela come in determinate condizioni la cancellazione di dati possa invece creare un effetto refrigerante. Queste scoperte potrebbero avere delle implicazioni per la nostra capacità di raffreddare manualmente i cosiddetti "supercomputer", le cui prestazioni sono spesso ostacolate dal surriscaldamento. I supercomputer sono usati per compiti che richiedono un alto livello di capacità di elaborazione, come ad esempio per la meteorologia o la modellistica molecolare. Gli scienziati spiegano che questo effetto refrigerante avviene come risultato del fenomeno della correlazione quantistica. "Raggiungere il controllo al livello quantistico che sarebbe necessario per implementare questo effetto nei supercomputer rappresenta un´enorme sfida tecnologica, ma potrebbe non essere impossibile. Noi abbiamo assistito a enormi progressi nelle tecnologie quantistiche negli ultimi 20 anni," spiega Vlatko Vedral, uno degli autori dello studio. "Con la tecnologia attualmente disponibile nei laboratori di fisica quantistica dovrebbe essere possibile effettuare un esperimento sulla validità del principio su pochi bit di dati." Fu il fisico Rolf Landauer che per primo capì nel 1961 che quando vengono cancellati dei dati è inevitabile che venga rilasciata dell´energia sotto forma di calore. Questo principio implica che quando si supera un certo numero di operazioni aritmetiche al secondo, il computer produrrà una quantità di calore tale che questo calore sarà impossibile da dissipare. Sebbene oggi per i supercomputer siano altre le fonti di calore più importanti, il team ritiene che la soglia critica dove il calore di cancellazione di Landauer diventa importante possa essere raggiunta nei prossimi 10 o 20 anni. L´emissione di calore dovuta alla cancellazione di un disco fisso da 10 terabyte equivale a poco più di un milionesimo di joule. Tuttavia, se tale processo di cancellazione fosse ripetuto molte volte al secondo, allora il calore si accumulerebbe proporzionalmente. Questo nuovo studio riporta i riflettori sul principio di Landauer per i casi in cui i valori relativi ai bit da cancellare possono essere conosciuti. Quando il contenuto della memoria è conosciuto, dovrebbe essere possibile cancellare i bit in modo tale che sia teoricamente possibile poi ricrearli. Studi precedenti hanno mostrato che questa cancellazione reversibile non genererebbe calore. Questo nuovo studio compie dei progressi mostrando che quando i bit da cancellare sono correlati in modo quantico-meccanico con lo stato di un osservatore, allora l´osservatore potrebbe persino sottrarre calore dal sistema mentre cancella i bit. La correlazione collega lo stato dell´osservatore con quello del computer in modo tale che essi conoscono meglio la memoria di quanto sia possibile nella fisica classica. Nello studio, il team ha utilizzato idee prese dalla teoria dell´informazione e dalla termodinamica in un concetto conosciuto come entropia. Nella teoria dell´informazione, l´entropia è una misura della densità dell´informazione che descrive quanta capacità di memoria un certo set di dati occuperebbe se compresso in modo ottimale. Tuttavia, in termodinamica, l´entropia si riferisce al disordine nei sistemi, ad esempio alla disposizione delle molecole in un gas. In termodinamica, aggiungere entropia a un sistema solitamente equivale a aggiungere energia come calore. "Ora noi abbiamo mostrato che in entrambi i casi, il termine entropia in realtà descrive la stessa cosa persino nel regime meccanico quantistico. Il nostro studio mostra che in entrambi i casi, l´entropia è considerata come un tipo di mancanza di conoscenza," dice Renato Renner, un componente del team di ricerca. In pratica, queste scoperte significano che se due individui cancellano dati in una memoria e uno di essi ha una maggiore conoscenza di questi dati, la memoria è percepita con una entropia più bassa e può quindi essere cancellata usando meno energia. Oltre a essere utile per la nostra conoscenza sulla produzione di calore dei computer, questo studio potrebbe avere delle implicazioni positive per lo sviluppo di innovazioni in termodinamica. Per maggiori informazioni, visitare: Eth Zürich: http://www.Ethz.ch/index_en    
   
   
IL PROGETTO EYESHOTS FORNISCE UNA SOLUZIONE TATTILE  
 
Bruxelles, 8 giugno 2011 - Ricercatori finanziati dall´Ue hanno fatto grandi passi avanti nel tentativo di controllare l´interazione tra movimento e visione, replicando il comportamento umano nei robot. Come? Hanno sviluppato un sofisticato sistema visuale tridimensionale sincronizzato con bracci meccanici. Questo risultato fa parte del progetto Eyeshots ("Heterogeneous 3D preception across visual fragments") che ha ricevuto 2,4 milioni di euro nell´ambito del tema "Tecnologie dell´informazione e della comunicazione" (Tic) del Settimo programma quadro (7° Pq) dell´Ue. Quest´ultimo sviluppo potrebbe permettere ai robot di vedere e riconoscere ciò che li circonda. Potrebbe anche dare a queste macchine il vantaggio di ricordare il contenuto di tali immagini in modo da agire di conseguenza, dicono i ricercatori. Coordinati dal Dipartimento di ingegneria biofisica ed elettronica presso l´Università di Genova, in Italia, i partner di Eyeshots dicono di aver dovuto ritoccare i meccanismi basilari di un robot umanoide per assicurare una buona interazione dell´ambiente con i compiti autonomi che doveva svolgere. Il team di Ángel Pasqual del Pobil, direttore del laboratorio di intelligenza robotica con sede in Spagna dell´Università Jaume I del Castellón, che è uno dei partner di Eyeshots, ha convalidato i risultati del consorzio con un sistema sviluppato presso l´università. Questo sistema comprende un torso con braccia articolate e una testa di robot con occhi mobili. I partner hanno cominciato il processo di sviluppo esaminando la biologia umana e animale. I membri del team, esperti di robotica, neuroscienza, ingegneria e psicologia, hanno costruito i modelli al computer registrando neuroni di scimmie impegnate in attività di coordinazione visivo-motoria. Gli umani e i primati, dicono i partner, hanno lo stesso modo di percepire il mondo. La prima funzione replicata artificialmente del sistema visivo umano è stato il movimento saccadico dell´occhio che è collegato al cambiamento dinamico di attenzione, spiegano. "Cambiamo continuamente punto di vista attraverso movimenti dell´occhio molto veloci, tanto veloci che ce ne accorgiamo appena," dice il dott. Pobil. "Quando gli occhi si muovono, l´immagine si sfoca e non vediamo chiaramente. Il cervello deve quindi integrare i frammenti come se fossero pezzi di un puzzle per dare l´impressione di un´immagine continua e perfetta di ciò che ci circonda." Usando dati neurali, il team ha costruito modelli al computer della sezione del cervello che collega le immagini con il movimento di entrambi gli occhi e le braccia. Secondo loro questo modello è unico: l´integrazione di immagini e movimenti conferma che quando gli umani si muovono per afferrare un oggetto, non è necessariamente il cervello a calcolare le coordinate. "La verità è che la sequenza è molto più semplice: gli occhi guardano un punto e dicono al braccio dove andare," spiega il dott. Pobil. "I bambini imparano questo progressivamente connettendo i neuroni." In breve, i partner di Eyeshots sono riusciti a simulare questi meccanismi di apprendimento attraverso una rete neurale, permettendo ai robot di svolgere vari compiti come costruire una rappresentazione dell´ambiente, conservando le immagini giuste e imparando come guardare. Questi robot inoltre usano la loro memoria per afferrare oggetti anche se non sono in grado di vederli in realtà. "Le nostre scoperte possono essere applicate a qualsiasi futuro robot umanoide in grado di muovere gli occhi e di concentrarsi su un punto," dicono i ricercatori spagnoli. "Sono questioni di prioritaria importanza perché i meccanismi funzionino correttamente." Gli altri partner di Eyeshots sono l´Università di Münster in Germannia, l´Università di Bologna in Italia e la Katholieke Universiteit Leuven in Belgio. Per maggiori informazioni, visitare: Eyeshots: http://www.Eyeshots.it/  Università di Genova: http://www.Unige.it/    
   
   
LA LOTTA ALLA MAFIA? SI FA ONLINE LE BANCHE DATI DELLE CAMERE DI COMMERCIO STRUMENTO CONTRO LA CRIMINALITÀ ECONOMICA  
 
Trento, 8 giugno 2011 - La lotta alla criminalità organizzata, sempre più pervasiva anche e soprattutto nelle regioni economicamente più sviluppate, passa sempre più attraverso le banche dati delle Camere di commercio, in particolare il Registro delle imprese gestito da Unioncamere, portentoso strumento informativo, accessibile a tutti, capace di svelare anomalie e intrecci dietro i quali si nascondono gli affari criminali. Un´eccellenza del nostro paese che però viene ancora troppo poco utilizzata dai principali antagonisti della criminalità, i decisori politici, analisti, economisti e alle stesse Procure della Repubblica. Una banca dati che svela invece ai segugi del giornalismo d´inchiesta "sorprendenti curiosità". Dibattito che entra in modo perfetto nel tema del Festival quello animato da Ivan Lo Bello, presidente di Confindustria Sicilia, dal direttore di Unioncamere Valerio Zappalà, e dal giornalista del "Corriere della Sera" Sergio Rizzo, coordinati da Giuliano Giubilei, vicedirettore del Tg3. Ma qual è il contributo che le Camere di commercio possono dare al sistema della giustizia? "Infocamere - spiega Lo Bello - è un’eccellenza nazionale, uno strumento che mostra indici di anomalia che possono portare ad individuare in pochi giorni, in luogo di lunghe e defatiganti indagini, la presenza di reti criminali. L’opinione pubblica spesso sottovaluta l´impatto che la criminalità organizzata esercita attraverso la sistematica distruzione del mercato, della concorrenza e della libertà economica. Uno dei grandi problemi in Italia è il non mettere assieme gli strumenti di eccellenza: abbiamo un apparato repressivo di grande qualità, quale appunto il Registro di Infocamere e la fortissima azione di contrasto esercitata dalle forze dell´ordine, ma sono mondi che fino a poco tempo fa non dialogavano, facendo la fortuna di tanti criminali. Oggi non possiamo più permetterci di non dialogare. In un paese che vuole funzionare e favorire lo sviluppo dei territori non devono esserci compartimenti stagni". Ma come funziona il Registro delle imprese? "E´ una grande banca dati, non un Grande Fratello che spia imprenditori e liberi cittadini - spiega Valerio Zappalà - aperta a tutti (il costo di accesso è molto basso, meno di 2 euro), utilizzabile dagli imprenditori stessi per fare business e verificare la credibilità di partner e fornitori, dai professionisti (che si fanno poi tra l´altro strapagare per una visura camerale), ma è anche una banca data sottoutilizzata dai decisori politici, dagli economisti e analisti. Il Registro delle imprese - che è una delle banche dati di interesse strategico nazionale, che non dialogano tra loro - offre supporto anche ad altri soggetti pubblici. Gestire la banca dati è una scelta strategica fatta oltre 20 anni fa e sulla quale si continua ad investire, ma la traduzione delle procedure è complessa. L’informatica non semplifica niente se alla base ci sono norme e procedure complesse. E´ stato istituito un tavolo a livello nazionale che riunisce 20 Camere di commercio, del sud, centro e nord Italia, un coordinamento che mira a coinvolgere i soggetti istituzionali, non riusciamo però ancora a coinvolgere il sistema bancario. Stiamo lavorando sul monitoraggio dell’età dei titolari d´impresa e sulle aziende che chiudono e contemporaneamente aprono in altre province, fenomeno diffuso nel settore dei trasporti, a forte penetrazione criminale". Il tema di individuare gli "indici di anomalia" che nascondono la presenza della criminalità organizzata o il tentativo della stessa di inserirsi nel tessuto economico è quanto mai attuale. Ci sta lavorando, tra l´altro, anche Transcrime in Trentino. Così, ad esempio, non può non destare sospetto il fatto che 250 società abbiano lo stesso indirizzo, o che 400 aziende corrispondono ad un unico codice fiscale, o che ad uno stesso numero civico risultino domiciliate 280 aziende che fanno riferimento agli stessi soci, alcuni dei quali residenti all’estero, e che presentano bilanci fotocopie. "Dati e analisi - dice il direttore di Unioncamere - che noi forniamo in esclusiva alle forze dell’ordine". Grandi fruitori delle potenzialità offerte dalla banca dati di Unioncamere sono i giornalisti d´inchiesta come Sergio Rizzo. "Grazie ad Infocamere, partendo da una persona che gestiva una clinica privata dove per errore sanitario morì una persona - racconta il giornalista - cominciammo a navigare arrivando a tracciare un quadro inquietante: a Siracusa tutte le cliniche private convenzionate con la sanità pubblica sono in mano ai politici, parlamentari nazionali. La stessa cosa accade anche a Catania e Palermo, dove la più grande clinica privata convenzionata è di proprietà della figlia dell’assessore regionale alla sanità. Vai a vedere il bilancio e scopri che hanno fatturati spaventosi con la sanità pubblica. Indaghi ancora e scopri che 1.850 strutture private sono accrediate in Sicilia con la sanità pubblica. Sono inchieste giornalistiche i cui risultati coincidono con quelli delle indagini della magistratura. Molte delle nostre inchieste giornalistiche partono dal Registro delle imprese". Un´altra chicca? "Nel 2000 l’intero stato maggiore della Lega nord comprò un intero villaggio turistico in Croazia attingendo a fondi della banca di Jörg Heider, allora governatore della Carinzia. Il Registro offre l’opportunità anche ai media di esercitare un controllo democratico e si è rivelato devastante per i politici: sono saltati fuori i conflitti d’interesse, una delle malattie più gravi del nostro sistema politico: uno dei sottosegretari eletti nell’ultimo giro, uno dei Responsabili, è consigliere di amministrazione della principale azienda italiana che produce tubi per l’acqua e pochi giorni prima di diventare sottosegretario aveva presentato un disegno di legge che prevedeva che venissero sostituiti il 50 % dei tubi , e tutto ciò lo si è scoperto digitando il nome di questa persona nel Registro, un gioco da ragazzi verificare poi quali progetti di legge lo stesso aveva presentato in parlamento. Un altro esempio? Tempo fa Fincantieri aveva un vicepresidente che era un sottosegretario, cosa vietata dalla legge. Loro, i politici, se ne sbattono anche se lo scrivi sul giornale, ma è già un passo avanti che lo si possa leggere su un giornale. Ed è tragicamente divertente". Fece enorme scalpore la decisione di Confindustria Sicilia di espellere dall´associazione, anche prima della sentenza passata in giudicato, gli imprenditori collusi con la mafia o che non denunciavano che pagavano il pizzo. A che punto siamo? "La repressione da sola non basta e non elimina il fenomeno - spiega Lo Bello - ma per la prima volta in Sicilia si è cementata un’alleanza tra strutture repressive e società siciliana. Nel Mezzogiorno ci sono realtà sociali arretrate ma anche molto avanzate e innovative, ad esempio i giovani che hanno promosso la lotta al pizzo e per il consumo critico. Oggi sono molti i commercianti che denunciano il racket. La decisione di espellere gli imprenditori collusi, anche quando sono "vittime" del racket, è parsa quasi "violenta", senonché chi conosce bene i territori del sud sa che non sempre il pizzo si inserisce in un rapporto tra carnefici e vittime. Provenzano disse: pagare meno ma pagare tutti! Si è creato un meccanismo di convenienze a pagare il pizzo, sia pure modico, e spesso il pizzo è stato dentro la costruzione di cartelli imprenditoriali. A Palermo c´è un caso esemplare: i consumatori pagano la carne più cara d’Italia perché l’ingresso nel mercato della carne è regolato dalla mafia, per fare il macellaio devi chiederlo alla mafia e poi tenere alto il prezzo, ma in questo caso i macellai di Palermo sono vittime contente di esserlo! C’è però un mutamento di consapevolezza da parte di molti attori sociali. Le banche oggi cercano di non sostenere le imprese colluse, sta cambiando qualcosa".  
   
   
DOMOTICAREA A BOLOGNA PER IL TITOLO DI MIGLIORE START UP DEL 2011  
 
Trento, 8 giugno 2011- La loro casa intelligente può “imparare” come comportarsi a seconda delle condizioni atmosferiche, risparmiando energia. Può decidere se aprire o chiudere le finestre, alzare o abbassare le tapparelle, regolare termostati o spegnere il condizionatore a seconda della temperatura o sapendo se splende il sole oppure no. “Loro” si chiamano Domoticarea, azienda con sede ad Isera, nata nel 2007 come spin off del gruppo Metalsistem, che giovedì 9 giugno a Bologna, accompagnata da Trentino Sviluppo, contenderà ad altre 11 finaliste provenienti da tutta Italia il titolo di start up dell’anno. Il Premio Start Up dell’Anno 2011 è la competizione promossa da Pnicube, associazione che raggruppa gli incubatori di impresa universitari italiani, in collaborazione con Microsoft Imagine Cup. Il concorso, che premierà il miglior spin off costituito nel 2007, è riservato alle giovani imprese innovative nate, ospitate o legate da rapporti di collaborazione con le università e gli incubatori italiani. «Dopo gli ottimi piazzamenti di Trilogis l’anno scorso e di Delta R&s nel 2009, entrambe entrate nella rosa delle prime cinque start up italiane – spiega Luca Capra, direttore dell’Area imprenditorialità e sviluppo di Trentino Sviluppo – confidiamo quest’anno di fare ancora meglio, presentando un’azienda che si è avvalsa del nostro servizio di incubazione, essendo stata ospitata presso il Bic di Rovereto. Va comunque ribadito che, qualunque sarà il piazzamento finale, la visibilità data da un tale palcoscenico nazionale vale già molto per un’azienda dalle grandi potenzialità che si sta aprendo a nuovi mercati e che potrà farsi apprezzare pure da potenziali investitori». A difendere i colori trentini, giovedì 9 giugno all´interno degli spazi espositivi della Fiera dell´Innovazione Research to Business, presso il Padiglione 34 della Fiera di Bologna, sarà quindi Domoticarea Srl. Nata nel 2007 per iniziativa dei tre soci fondatori Samuel Ramella, Franco Giovanazzi (entrambi classe 1977) e Ralph Ciech (36 anni), con una quota di partecipazione rimasta in capo allo stesso Antonello Briosi, patron di Metalsistem, Domoticarea occupa oggi 7 persone, di cui 3 dipendenti, e realizza un fatturato di circa 700 mila euro destinato in pochi anni a lievitare (come i posti di lavoro previsti dal piano industriale) fino a superare 1,5 milioni di euro. Nonostante la crisi del comparto edilizia la domotica è un settore che dal 2000 sta vivendo una crescita continua e in doppia cifra: le ultime statistiche registrano un +12% per il 2010 (fonte Knx Italia). Successo che si può spiegare con un abbassamento generale dei costi dei prodotti ed un conseguente allargamento verso il basso del mercato domotico, che passa progressivamente dalle abitazioni di lusso ai condomini. «Non vendiamo prodotti – spiega Samuel Ramella, responsabile commerciale di Domoticarea - ma realizziamo sistemi integrati utilizzando le migliori tecnologie presenti sul mercato. Integriamo cioè in modo intelligente ed efficiente gli impianti tecnologici presenti all´interno di un edificio». L’azienda si colloca quindi nel settore della home & building automation e la sua mission è quella di dare un valido supporto agli studi di architettura ed ingegneria, agli installatori elettrici, in ambito tecnologico, per migliorare la qualità dell’abitare e del vivere uno spazio, sia esso abitazione, ufficio o altro luogo di lavoro. «Offriamo un servizio di progettazione, consulenza, programmazione ed installazione nel mondo della domotica residenziale, industriale e di servizio – sottolinea Ramella – con l’obiettivo di ridurre i consumi energetici degli edifici, aumentandone il comfort e la semplicità nella gestione. Attraverso innovative tecnologie di cablaggio e centraline di controllo, realizziamo sistemi flessibili, dalla gestione semplice ed intuitiva, ideali per il controllo e l’automazione di audio, video, illuminazione, sicurezza, climatizzazione, comunicazioni, internet, energia». E’ giovane Domoticarea, appena quattro anni di vita, ma si presenta a Bologna con un curriculum già di tutto rispetto: finalista nel 2010 ai Knx Awards di Francoforte grazie alla realizzazione Nerocubo Hotel nella categoria “Energy Efficiency”, vincitrice del premio System Integrator Awards 2009 conseguito a Milano come miglior System Integrator italiano nella categoria “Efficienza Energetica”. La “sua” Casaunica, abitazione attiva realizzata a Biella, ha vinto inoltre nel dicembre scorso a Milano il Premio Innovazione 2010 di Legambiente, mentre due mesi prima a Bologna, al termine della settimana della domotica e della bioarchitettura, Domoticarea è stata premiata dalla Regione Emilia Romagna con il premio biennale “Domotica ed Energie Rinnovabili 2010”. La cerimonia di premiazione della migliore Start Up 2011 è prevista per la tarda mattinata di giovedì 9 giugno presso la Fiera di Bologna. Quest´anno, oltre al premio in denaro (3 mila euro) e all´opportunità di accedere ad un ampio network di possibili partner finanziari e industriali, è previsto un premio extra regolamento per le potenzialità di internazionalizzazione (reso disponibile dal Consolato Britannico) ed il riconoscimento di impresa accademica innovativa da parte del Presidente della Repubblica. Pnicube, associazione che organizza la competizione, conta oggi 34 associati tra cui anche Trentino Sviluppo che ha sostenuto la candidatura di Domoticarea e che accompagnerà l’azienda di Isera alla finale di Bologna.  
   
   
FINANZIAMENTO DI PROGETTI DI RICERCA E STARTUP: WORKSHOP FORMATIVO  
 
Trieste, 8 giugno 2011- Accedere a finanziamenti per 2,5 milioni di euro, presentare in modo efficace la propria idea a un investitore, scoprire servizi concreti per il sostegno a progetti di ricerca o impresa. Sono questi i principali vantaggi dell’evento organizzato a Trieste il prossimo 14 giugno: un vero e proprio percorso formativo, utile per trovare spunti di miglioramento e soluzioni concrete per lo sviluppo della propria idea di business. La prima parte del workshop sarà focalizzata sui risultati di uno studio sui modelli di incubazione in Europa e sulle migliori soluzioni per il sostegno alle startup. Di seguito verranno presentate le opportunità di Working Capital-pni, l’iniziativa di Telecom Italia e Pnicube che sostiene i talenti dell´innovazione italiana attraverso l´erogazione di finanziamenti per un totale di 2,5 milioni di euro. All’evento sarà presente lo staff di dPixel, la società italiana specializzata in seeding ed early stage venture capital, che per Working Capital gestisce il processo di valutazione dei progetti presentati. La seconda sessione sarà completamente dedicata ad un laboratorio pratico: “A scuola di pitch” punta a formare i ricercatori e le startup che intendono candidarsi ai premi in denaro. Sulla base delle idee presentate verranno selezionati – direttamente da dPixel – alcuni “innovatori” che avranno la possibilità di presentare la propria idea di business e ricevere indicazioni utili per migliorarne la presentazione. Martedì 14 giugno 2011 - Ore 14.30 Finanziamento di progetti di ricerca e startup: workshop formativo c/o Centro congressi Area Science Park - Padriciano 99 – Trieste. L’evento è gratuito: è possibile partecipare anche senza presentare un progetto. Programma e informazioni su: www.Area.trieste.it/idee    
   
   
150 ANNI MONTESSORI: VICEPRESIDENTE REGIONE UMBRIA CASCIARI, ”ECCELLENZA UMBRA E RICCHEZZA PER LA COMUNITÀ”  
 
Perugia, 8 giugno 2011 - - "Un anniversario importante, che per gli umbri assume un significato particolare, visto che proprio nella nostra regione, e più precisamente a Città di Castello, Maria Montessori trovò nella famiglia Franchetti un sostegno forte per la realizzazione della prima pubblicazione sul suo metodo". Lo ha affermato la vicepresidente della Regione Umbria, Carla Casciari, intervenendo ieri alla cerimonia che si è tenuta alla Sala dei Notari a Perugia per i 150 anni dalla istituzione della Scuola dell´Infanzia "S.croce"- Casa dei Bambini Maria Montessori di Perugia. L´iniziativa è stata organizzata dalla Scuola in accordo con il Comune di Perugia e rientra nel quadro dei festeggiamenti per i 150 anni dell´Unità d´Italia. La vicepresidente, dopo aver ricordato che la scuola Montessori è stata la prima struttura educativa rivolta ai bambini dai 3 ai 6 anni a funzionare nella nostra regione, ha evidenziato che "se Maria Montessori rappresenta uno degli studiosi più prestigiosi d´Italia, sicuramente la scuola ´S.croce´ di Perugia, per la sua storia e per la portata innovativa del metodo di insegnamento che vi si applica, rappresenta un elemento di assoluto valore e una ricchezza per tutta la comunità umbra e perugina". "Perché l´Umbria è anche questo - ha aggiunto la vicepresidente Casciari - è il luogo che ha permesso ai grandi talenti di crescere e ciò ha reso il nostro territorio oggi forte della sua modernità, terra di eccellenze in diversi ambiti. In questo contesto la Scuola Montessori rappresenta di certo una delle realtà preziose da valorizzare, perché l´applicazione del metodo Montessori per certi versi dal punto di vista pedagogico ´rivoluzionario´, visto che fa emergere la disciplina dalla libertà, ha gettato le basi per un indirizzo metodologico e didattico fortemente innovativo, la cui importanza viene riconosciuta ormai oltre i confini nazionali". Per la vicepresidente si tratta di un metodo che oggi assume ancora di più valore alla luce dei grandi cambiamenti che stanno avvenendo nella popolazione scolastica, "sempre più multietnica e basata sullo scambio di diverse tradizioni, usi e abitudini". "Valorizzare il singolo bambino per mezzo della ´libertà´, significa valorizzarne le singole capacità creative attraverso un processo di autoeducazione e autocontrollo, facendo emergere le potenzialità di ognuno". A conclusione del suo intervento la vicepresidente ha evidenziato le difficoltà nel mondo della scuola, in particolare dal punto di vista economico:"Malgrado ciò - ha detto - il sistema umbro ancora tiene e continueremo a difendere la scuola e gli insegnanti che svolgono un lavoro di grande professionalità. In questo modo il diritto allo studio, come prevede la Costituzione, sarà realmente garantito a tutti".  
   
   
TASSE UNIVERSITARIE: NO ALL’AUMENTO MA SÌ A UNA MAGGIORE EQUITÀ  
 
Trento, 8 giugno 2011 - Il Festival dell’Economia dedica un appuntamento del suo nuovo format “Pro e Contro” al tema, delicato e attuale, delle tasse universitarie. Uno spunto per riflettere sull’accesso all’istruzione universitaria, sui finanziamenti agli atenei, sulla competizione internazionale nella formazione. A difendere la tesi dell’aumento delle tasse, Gustavo Piga, docente di Economia politica all’Università di Roma “Tor Vergata”; dalla parte opposta Gianfranco Cerea, docente alla Facoltà di Economia dell’Università di Trento. E il pubblico prima si divide e poi premia la linea contro l’aumento: se non esiste un sistema di valutazione adeguato che valorizzi l’offerta degli atenei, aumentare le tasse non servirebbe a riconoscere la qualità, né a generarla. L’incontro, del 4 giugno, coordinato da Alberto Orioli, vicedirettore de “Il Sole 24 Ore” e introdotto da Daniele Checchi, docente di Economia del lavoro all’Università Statale di Milano, si è aperto con l’esposizione delle tesi da parte dei due relatori, davanti agli studenti e al pubblico del Festival dell’Economia, riunito nella sala Depero del Palazzo della Provincia. Un tema, quello delle tasse universitarie, che ha suscitato subito l’interesse del pubblico, attirato dal grande dibattito seguito all’introduzione della riforma del 3+2 e alla crisi delle risorse che ha paralizzato il sistema universitario. «Si tratta di una questione complicata – ha introdotto l’economista Daniele Checchi – perché nel valutarla bisogna tenere conto sia dell’uguaglianza nella possibilità di accesso all’istruzione universitaria, sia delle difficoltà di finanziamento degli atenei, aspetto che vede l’Italia collocarsi nettamente al di sotto della media Ocse quanto a risorse a disposizione per gli atenei. Nel nostro Paese la contribuzione studentesca, che concorre per circa il 12% al finanziamento delle università, si è attestata sul principio secondo cui, a fronte di scarsa spesa, si ha scarsa qualità. In altri Paesi, invece, la quota di contribuzione è più elevata ma lo è anche, di conseguenza la qualità dell’offerta. Un recente studio dell’Ocse, in questo senso, raccomanda l’utilizzo della contribuzione studentesca come uno degli strumenti per generare maggiore competizione e migliorare la qualità, secondo il principio: più si paga e più ci si aspetta. Di certo nella valutazione concorrono anche altri fattori: ad esempio, la pianificazione di quanti laureati il nostro Paese ha bisogno o la valutazione delle opportunità di accesso. Ma la domanda resta: quale livello di finanziamento possiamo assicurare al sistema universitario e, di conseguenza, quanto possiamo spingerlo nella competizione internazionale?». Una domanda a cui i due economisti del Pro e Contro hanno cercato di dare risposta dopo un primo sondaggio sulle opinioni del pubblico che si è schierato con il 46% dei voti contro l’ipotesi di rialzo delle tasse, per il 37% a favore, mentre il 16% ha preferito astenersi e rimandare la decisione. «Viva le tasse universitarie, perché rendono il sistema più equo», ha esordito Gustavo Piga, introducendo le sue tesi a favore dell’aumento. «Ma bisogna fare attenzione. In Italia il sistema è tale per cui a finanziarlo sono di fatto gli studenti meno abbienti. Ci troviamo dunque in una situazione altamente regressiva. La scelta dell’università rivela un bisogno di mobilità sociale: la si sceglie per arricchirsi, per apprendere, per conoscere culture diverse. Dobbiamo quindi chiederci quale schema di tassazione favorisca il raggiungimento di questi risultati. E anche come tassare, perché i modi possono essere i più svariati ed è importante decidere quali aspetti privilegiare». «Va detto innanzitutto che l’aumento delle tasse può influire sulla percezione del valore dell’offerta universitaria – ha aggiunto Piva. Tasse basse, infatti, equivalgono spesso nella percezione internazionale, a bassa qualità. Inoltre, non è importante quanto spendiamo ma come. Aumentare le tasse ha una finalità di redistribuzione, anche se bisogna cercare di arginare il fenomeno della fuoriuscita degli studenti dal sistema. Io penso però che la decisione della scelta universitaria non stia nel sistema adottato per la tassazione. Lo dimostra il fatto che nel nostro Paese, dove le tasse sono già basse, non si assiste di certo ad un ingresso di massa. Bisogna chiedersi dunque perché tante persone, magari brave, non vadano all’Università. Il problema sta spesso nei genitori delle famiglie povere che non mandano i figli, nonostante il vantaggio che ne potrebbero avere nel frequentarla. Una miopia che secondo l’Ocse può incidere fino al 50% della decisione. È dunque importante intervenire nel momento giusto, attraverso una campagna culturale forte. La politica deve orientarsi verso un modello diverso da quello della tassazione». Contrario invece all’ipotesi di alzare le tasse universitarie Gianfranco Cerea: «Non servirebbe. La rete di collusioni che è attiva tra gli atenei italiani a vari livelli porterebbe inevitabilmente ad un rialzo generalizzato, indipendentemente dalla qualità dell’offerta. Questo avverrebbe perché il sistema è caratterizzato dalla presenza di oligopoli che soffocano la concorrenza tra atenei e presenta anche notevoli asimmetrie nelle informazioni disponibili: come si fa, ad esempio, a stabilire quale sia una buona facoltà? Occorrerebbe un sistema oggettivo di ranking delle facoltà che ancora non è sufficientemente messo a punto. Bisognerebbe dare un’autonomia vera alle università e accettare che gli atenei possano anche fallire. Soltanto allora sarebbe possibile ragionare su “prezzi di mercato” che vadano di pari passo con la qualità». «Le tasse devono essere viste piuttosto come uno strumento per conseguire altri obiettivi – ha chiarito Cerea. Come quello di finanziare il diritto allo studio senza gravare sugli studenti meno abbienti, oppure spingere gli studenti a rispettare i tempi. Una proposta potrebbe prevedere misure specifiche per studenti che arrivano da famiglie molto povere, da individuare e sostenere ancora prima dell’immatricolazione, già nelle scuole superiori. E poi sostenere il principio dell’iscriversi per laurearsi: al momento dell’iscrizione bisognerebbe discriminare i titoli di studio, perché non sono più tollerabili abbandoni di quasi il 50%, anche tra quelli che ricevono una borsa di studio». Cerea ha poi fatto riferimento al sistema introdotto come apripista dall’Università di Trento, che ha alzato le tasse universitarie, ma allo stesso tempo, ho riversato il gettito derivante sulle borse di studio per gli studenti che si sono laureati in tempo e con buoni voti». «Su un piano sociale più ampio – ha aggiunto - si potrebbe dotare tutti i cittadini alla nascita iscritti di un fondo previdenziale che può essere utilizzato nel corso della vita per lo studio, l’acquisto della casa o le attività di formazione, cui possono versare sia i giovani, che i nonni, sollecitati da robusti incentivi fiscali. Allora sì che potremo alzare le tasse universitarie, ma soltanto per sostenere il diritto allo studio. Ma la strada per l’equità è ancora lunga». La votazione finale che ha decretato la fine del dibattito ha visto una riconferma ancor più convinta delle posizioni espresse dal pubblico all’inizio dell’incontro: il 56% dei votanti (10 punti in più rispetto a prima) ha votato contro l’ipotesi di rialzo delle tasse; il 28% (9 in meno di prima) ha votato contro e la percentuale di astenuti è rimasta invariata, 16%. Marco Magarini dell’Istat ha infine chiuso l’incontro offrendo un quadro della rilevazione telefonica condotta a maggio su un campione di 2000 consumatori italiani sullo stesso tema. Alla domanda se sia giusto alzare le tasse universitarie al fine di migliorare il servizio, il 60,7% degli intervistati si è dichiarato per nulla d’accordo, il 20,2% poco d’accordo, l’11,2% abbastanza d’accordo, e solo 1,9% molto d’accordo (il 6% non sa rispondere).  
   
   
LA CULTURA DELLA SICUREZZA E DELLA SOSTENIBILITA` - A SENIGALLIA LA GIORNATA CONCLUSIVA DEL PROGETTO ALCESTI IN RETE .  
 
 Ancona, 8 giugno 2011 - Diffondere nei giovani la cultura della conoscenza, della prevenzione e della protezione dai rischi e, tramite gli studenti, estendere le buone pratiche alla cittadinanza: e` la finalita` del progetto `Alcestinrete´ che si e` concluso ieri con un seminario tenuto a Senigallia all´Hotel Finis Africae. Sono presenti, insieme agli insegnanti e ai rappresentanti della Protezione civile regio-nale, trecentasessanta studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado di tutto il territorio marchigiano che hanno aderito al progetto e che hanno presen-tato i loro lavori realizzati nel triennio di durata. Nato dal Protocollo d´Intesa `sulla educazione e la formazione nelle scuole in materia di sicurezza, sviluppo sostenibile e protezione civile´ stipulato tra l´Ufficio Scolastico Regionale e la Regione Marche, il progetto e` stato coordinato dal Dipartimento di Pro-tezione Civile Regionale ed ha previsto periodi di formazione, di azione didattica e produzione, di valutazione finale e disseminazione dei risultati. L´impianto del progetto, traendo spunto dalle tematiche dell´educazione alla sicurezza, alla sostenibilita`, alla prevenzione e protezione, ha permesso di innovare i modelli di insegnamento e d´uso della rete attraverso le nuove tecnologie finalizzate all´apprendimento cooperativo in comunita` di ricerca e di pratica. Alla base del programma, la necessita` di formare i giovani alla consapevolezza e all´adozione di comportamenti mirati ad evitare e prevenire il degrado ed i disastri na-turali e artificiali nella trasformazione del territorio. Perche` troppo spesso eventi cala-mitosi avvengono per una sottovalutazione dei rischi, per una cattiva gestione delle emergenze ma, soprattutto, per l´assenza di indicazioni di sostenibilita` e di prevenzio-ne nelle attivita` umane. Dalla scuola, ai cittadini, al territorio, il passo per rendere at-tivamente partecipi dell´importanza della sicurezza e della protezione civile si puo` compiere attraverso un impianto di educazione e di giusta comunicazione. Il volume realizzato nel corso dello svolgimento del progetto, e oggi distribuito ai pre-senti, e` la testimonianza dell´iter seguito per il raggiungimento degli obiettivi, del lavo-ro svolto dalle scuole e degli aspetti valutativi dell´intero progetto. `Alcestinrete´ rappresenta anche la prima modalita` di messa a punto di strategie da trasmettere ad altre istituzioni scolastiche e in altri contesti territoriali, un nuovo mo-dello formativo applicato alle tematiche della sostenibilita`, della prevenzione e prote-zione dai rischi di diversa natura in una rigorosa accezione di sicurezza in campo di protezione civile. Un messaggio ben recepito a giudicare dal motto espresso dagli stu-denti ed inciso nel materiale documentativo: ´Non vi puo` essere uguaglianza nell´esercizio dei diritti, ne` liberta`, ne` democrazia laddove c´e` ignoranza´. I risultati raccolti nel testo saranno di supporto nella proiezione di conoscenze, nelle riflessioni e nei comportamenti nella vita degli studenti e delle loro famiglie e nei cit-tadini che si gioveranno di quanto e` stato realizzato dalle scuole attraverso questa e-sperienza.  
   
   
SCUOLA IN SICILIA: SUI BANCHI IL 15 SETTEMBRE 2011  
 
Palermo, 8 giugno 2011 - Gli alunni siciliani torneranno sui banchi giovedi´ 15 settembre 2011 e la scuola terminera´ martedi´ 12 giugno 2012. E´ quanto prevede il calendario scolastico regionale 2011/2012, che e´ stato definito dall´assessore regionale per l´Istruzione e la Formazione professionale, Mario Centorrino, nel corso di una riunione che si e´ svolta ieri pomeriggio con i sindacati della scuola, Cgil,cisl,uil,snals, A.n.p.,gilda. Gli studenti saranno impegnati per un totale di 208 giorni, meno 1 giorno per la festa del Santo patrono locale, se ricade durante l´anno scolastico. Il calendario prevede un´interruzione delle lezioni in occasione delle vacanze natalizie, dal 23 dicembre al 7 gennaio 2012, con rientro a scuola lunedi´ 9 gennaio, mentre le vacanze pasquali andranno dal 5 al 10 maggio 2012. Il 15 maggio e´ prevista la festa dedicata all´autonomia siciliana. Centorrino, inoltre, ha disposto la ripartizione delle somme per l´ordinaria manutenzione delle scuole dell´obbligo e materne, e per il funzionamento per scuole di ogni ordine e grado del territorio regionale. I provvedimenti ammontano rispettivamente a 1 milione 040 mila euro, e 32 milioni 400 mila euro, con un incremento di spesa del 15% rispetto al 2010.  
   
   
ILLUSTRATO IL CENSIMENTO DEI PROGETTI PIÙ SIGNIFICATIVI REALIZZATI DALLE SCUOLE CALABRESI  
 
Catanzaro, 8 giugno 2011 - L’assessore Regionale alla Cultura Mario Caligiuri ha illustrato il censimento dei progetti più significativi realizzati dalle scuole calabresi avviato dall’Ufficio Scolastico Regionale in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura e l’Ansas Calabria. “Per migliorare la qualità della scuola calabrese – ha detto Caligiuri - è necessario valorizzare le tante eccellenze e farle conoscere a tutta la regione, in modo da premiare il merito secondo l’indirizzo del Presidente Scopelliti”. Le scuole potranno segnalare direttamente all’Ufficio Scolastico Regionale i progetti più significativi entro il 15 giugno 2011. Tra le tante scuole già segnalate l’esperienza di alternanza scuola lavoro del liceo Scientifico “Volta” di Reggio Calabria, la sperimentazione didattica "Cl@ssi 2.0" dell’Istituto "Caminiti-repaci" di Villa San Giovanni, il progetto “Fare Musica Tutti” dell’Istituto "Vespucci" di Vibo Marina, la sperimentazione dell’Istituto Superiore "da Vinci Nitti" di Cosenza. “Insieme al direttore Francesco Mercurio – Ha aggiunto Caligiuri - individueremo le esperienze più valide per farne degli esempi per tutte le scuole calabresi. Non c’è bisogno di inventare nulla, la scuola di qualità esiste anche in Calabria. Il compito della Regione è quello di valorizzare il capitale umano d’eccellenza sia tra il personale sia tra gli studenti”. Anche di questa iniziativa si parlerà nel corso della manifestazione organizzata dall’Ufficio Scolastico Regionale dal tema “L’impegno dell’istruzione nell’epoca della globalizzazione” che si terrà a Lamezia Terme nei giorni 8 e 9 giugno 2011. L’assessore Caligiuri porterà i saluti del Presidente Scopelliti alla prima giornata e presenterà le attività di collegamento tra scuola e mondo del lavoro in Calabria.  
   
   
INFRASTRUTTURE DI RICERCA, RISORSE UMANE E COMPETITIVITÀ UN CONVEGNO PER PRESENTARE LE NUOVE OPPORTUNITÀ PER FINANZIARE LA RICERCA OFFERTE DA INIZIATIVE EUROPEE, NAZIONALI E REGIONALI  
 
Valenzano, 8 giugno 2011 - Avrà luogo mercoledì 8 giugno alle ore 9,45 presso l’Aula multimediale (piano -1) del Rettorato del Politecnico di Bari (Via Amendola,126/b), il convegno dal titolo “Infrastrutture di ricerca, risorse umane e competitività: fare rete per cogliere le nuove opportunità in ambito comunitario, nazionale e pugliese”, organizzato dall’Arti, su incarico dell’Area Politiche per lo sviluppo, il lavoro e l’innovazione della Regione Puglia. L’iniziativa verrà introdotta da Giuliana Trisorio Liuzzi, Presidente dell’Arti, alla presenza di Loredana Capone, Vice Presidente e Assessore allo Sviluppo Economico della Regione Puglia, Nicola Costantino, Rettore del Politecnico di Bari e Corrado Petrocelli, Rettore dell’Università di Bari e componente della Federazione delle Università del Sud-est. Successivamente, Daniela Mercurio, rappresentante dell’Apre- Agenzia per la Promozione della Ricerca Europea e Punto di Contatto Nazionale dell’area Infrastrutture di ricerca del Vii Programma Quadro, descriverà le iniziative europee a sostegno delle infrastrutture di ricerca. Spetterà ad Adriana Agrimi, Dirigente dell’Ufficio Ricerca Industriale e Innovazione Tecnologica della Regione Puglia, il compito di illustrare le azioni della Regione Puglia a sostegno delle infrastrutture di ricerca e delle risorse umane; Fabrizio Cobis, Autorità di Gestione Pon Ricerca e Competitività, descriverà, invece, le opportunità offerte dal Bando Infrastrutture di ricerca del Pon Ricerca e Competitività. Le conclusioni della giornata saranno affidate a Davide Pellegrino, Direttore dell’Area Politiche per lo sviluppo, il lavoro e l’innovazione della Regione Puglia. L’evento si propone di fornire una diffusa informazione sulle peculiarità del bando lanciato lo scorso 18 maggio dal Miur per la presentazione di Progetti di Potenziamento Strutturale, nell´ambito dell´Asse I "Sostegno ai mutamenti strutturali" del Pon Ricerca e Competitività, ma è anche l’occasione per un’analisi di tutte le opportunità attualmente offerte da progetti e misure europee e regionali per potenziare le infrastrutture di ricerca, nella prospettiva di incrementare la competitività del territorio. Tra queste, un ruolo centrale giocano le Reti di Laboratori pubblici della Regione Puglia.  
   
   
PREMIATI I PARTECIPANTI ALLE OLIMPIADI SCOLASTICHE IN MATERIE SCIENTIFICHE  
 
Bolzano, 8 giugno 2011- Sono stati premiati ieri mattina a Palazzo Widmann dall’assessora provinciale alla scuola e cultura tedesca, Sabina Kasslatter Mur, gli oltre 40 studenti altoatesini che hanno preso parte con successo alle Olimpiadi promosse a livello nazionale in materie come la matematica, l’informatica, la fisica e la chimica. Sono oltre 40 i giovani studenti delle scuole altoatesine che hanno preso parte con successo alle Olimpiadi scolastiche promosse a livello nazionale per materie come la matematica, l’informatica, la fisica e la chimica nel corso dell’anno scolastico 2010/11. Questa mattina gli studenti altoatesini che hanno ottenuto i migliori risultati sono stati premiati a Palazzo Widmann dall’assessora provinciale Sabina Kasslatter Mur, dagli intendenti scolastici Peter Höllrigl e Roland Verra, che hanno espresso la propria soddisfazione per i lusinghieri piazzamenti. In particolare il Progetto Olimpiadi della Matematica organizza Italia gare di matematica per le Scuole Superiori da oltre 20 anni; le gare hanno la loro conclusione con la partecipazione della squadra italiana alle Olimpiadi internazionali di matematica. Il Progetto Olimpiadi opera in base a una convenzione fra il Ministero dell´Università e della Ricerca Scientifica e l´Unione Matematica Italiana, e si avvale della collaborazione della Scuola Normale Superiore di Pisa. La fase provinciale, che si svolge normalmente nel periodo di febbraio, consta di dodici domande a risposta multipla, due domande a risposta numerica e tre dimostrazioni, solitamente di algebra e geometria. Le conoscenze necessarie, come per la fase scolastica, sono quelle fornite dalle scuole superiori. I criteri di ammissione alla fase nazionale sono basati sulle cosiddette quote: ogni provincia, in base al numero delle scuole partecipanti e ai propri risultati alla fase nazionale dei cinque anni precedenti, qualifica un certo numero fissato di studenti, che vengono scelti tra i primi classificati della selezione provinciale privilegiando leggermente gli studenti più giovani ai quali viene solitamente attribuito un 20% in più rispetto ai ragazzi del triennio. La finale nazionale si è svolta come di consueto a Cesenatico nei primi giorni di maggio, e ad essa partecipano circa 300 studenti, ospitati gratuitamente in albergo per quattro giorni da parte dell´organizzazione delle gare. La competizione consta di 6 esercizi dimostrativi riguardanti vari ambiti della matematica (geometria, teoria dei numeri, algebra, combinatoria) da risolversi in quattro ore e mezza utilizzando solo strumenti per scrivere e per disegnare. Ognuna delle sei dimostrazioni viene valutata da 0 a 7 punti; il massimo punteggio ottenibile è quindi 42. I migliori classificati vengono premiati secondo questo criterio: i primi classificati, per circa 1/12 dei concorrenti (cioè circa 25 concorrenti) ricevono una medaglia d´oro, i successivi 1/6 della classifica generale (cioè circa 50 concorrenti) ricevono una medagli ad´argento, i successivi 1/4 della classifica generale (cioè circa 75 concorrenti, arrivando fino a metà classifica) ricevono una medaglia di bronzo, tutti coloro che non hanno ricevuto una medaglia ma hanno totalizzato il massimo dei punti in almeno uno dei sei problemi ricevono una menzione d´onore. Per ulteriori informazioni si possono consultare i seguenti siti Internet: http://olimpiadi.Ing.unipi.it  http://www.Olimpiadi-informatica.it  www.Cadnet.marche.it/olifis/index.htm  e www.Pianetachimica.it/olimpiadi/olimpiadi.htm    
   
   
SUCCESSO DELLA FRUTTA NELLE SCUOLE IN VENETO  
 
Venezia, 8 giugno 2011 - Termina l’anno scolastico anche in veneto, e con esso si conclude anche l’iniziativa “Frutta nelle scuole”, un programma europeo per educare ad una sana alimentazione che in Italia ha coinvolto più di 8 mila Istituti primari, per un totale di un milione 340 mila alunni. “Il Veneto ha convintamente aderito e portato avanti l’iniziativa – ha sottolineato l’assessore all’agricoltura Franco Manzato – nella quale sono stati coinvolti oltre 100 mila bambini. Abbiamo consegnato loro nel corso del periodo scolastico oltre 3 milioni 200 mila confezioni di frutta, perché no possano ricavare salute e trarre insegnamenti su come e cosa consumare per nutrirsi in maniera sana. Circa 5 mila bambini, inoltre, hanno potuto visitare le fattorie didattiche accreditate dalla Regione e dunque hanno avuto un contatto diretto con la fonte della nostra frutticoltura e con il lavoro e la qualità con la quale viene coltivata. Sono 16 mila gli alunni che hanno partecipato alle giornate tematiche e più di 17 mila alla realizzazione di orti in classe: numeri superiori alle aspettative associate agli obiettivi delle misure di accompagnamento del Programma”. La Regione del Veneto – Assessorato all’agricoltura ha inoltre realizzato un volumetto distribuito a tutti gli alunni, ai loro insegnanti e ai familiari che fanno conoscere i frutti, i loro nomi e colori, le diverse verdure con le loro proprietà e particolarità. La distribuzione di prodotti ortofrutticoli nelle Scuole venete è stata realizzata dall’Associazione di Organizzazioni di produttori “Veneto Ortofrutta” sulla base di stagionalità, tipicità e rispetto dell’ambiente, valorizzando così l’agricoltura salutare e a km zero, rispetto ad una nutrizione di prodotti confezionati “spinta” dalla pubblicità e che è tra i motivi della forte grave incidenza del sovrappeso e dell’obesità infantile nella nostra società.  
   
   
19ª CONFERENZA INTERNAZIONALE SULLA MODELLAZIONE, IL MONITORAGGIO E LA GESTIONE DELL´INQUINAMENTO ATMOSFERICO  
 
 Malta, 8 giugno 2011 - La diciannovesima conferenza internazionale sulla modellazione, il monitoraggio e la gestione dell´inquinamento atmosferico si svolgerà dal 19 al 21 settembre 2011 a Malta. L´inquinamento atmosferico è oggi di grande attualità a causa dell´aumento del numero di fonti di emissione e il significato che ha una buona qualità dell´aria sulla salute umana. La complessità di questo argomento è accresciuta dal fatto che l´inquinamento atmosferico generato a livello locale può avere un impatto su scala regionale e globale. Gli agenti inquinanti emessi in un luogo possono disperdersi rapidamente nell´atmosfera e le attività industriali in un paese possono influenzare la qualità dell´aria in un altro. La tecnologia sviluppa costantemente nuovi prodotti per i consumatori e ciò comporta la possibilità di creare nuovi agenti inquinanti. Questo sviluppo richiede una ricerca costante nel campo dell´inquinamento atmosferico, al fine di meglio comprendere, prevenire, o portare a livelli accettabili le nuove fonti di inquinamento. L´obiettivo di questa conferenza sarà quello di riunire i ricercatori che sono attivi nello studio dei contaminanti atmosferici, facilitando lo scambio di informazioni attraverso la presentazione e la discussione di documenti riguardanti una varietà di argomenti, tra cui: modellazione dell´inquinamento atmosferico; gestione della qualità dell´aria; gestione dell´aria urbana; studi sulle emissioni; monitoraggio e misurazione; studi globali e regionali; cambiamento climatico e inquinamento atmosferico; economia del controllo dell´inquinamento atmosferico; tecnologie innovative; strategie di riduzione delle emissioni; effetti sulla salute. La conferenza permetterà agli scienziati impegnati in diversi campi di acquisire, approfondire e condividere le loro conoscenze specifiche e di condividere la propria ricerca con scienziati di altre discipline. Per ulteriori informazioni, visitare: http://www.Wessex.ac.uk/11-conferences/airpollution-2011.html    
   
   
SODDISFAZIONE PER APPROVAZIONE DDL AQP AZIENDA PUBBLICA REGIONALE PUGLIESE  
 
Bari, 8 giugno 2011 - Soddisfazione è stata espressa poco fa dall´assessore alle Opere pubbliche e Protezione civile Fabiano Amati per l´avvenuta approvazione da parte della Commissione consiliare bilancio del disegno di legge che costituisce l´azienda pubblica regionale "Acquedotto pugliese - Aqp", che passerà ora all´analisi del Consiglio regionale. "Ringrazio - ha detto Amati - i componenti di tutte le commissioni consiliari competenti per il lavoro svolto. Sottolineo che in tutte le riunioni delle commissioni la maggioranza ha mostrato la sua compattezza anche nel respingere iniziative in contrasto con l´intento pubblicistico avanzate dall´opposizione del centrodestra, che comunque segnalo per gli interessanti spunti di riflessione forniti al dibattito. Vale evidenziare, inoltre, il ruolo assunto dall´Udc, che con il suo voto d´astensione indica la disponibilità condivisa a difendere i beni comuni e le risorse naturali, in conformità con la propria ispirazione culturale, peraltro continuamente sollecitata e senza pretesa d´ingerenza dalle pronunce di queste ore della Conferenza episcopale italiana sul tema referendario. Mi piace rilevare che nonostante l´evidente divergenza tra maggioranza e opposizione sul merito della legge proposta dal Governo regionale, la discussione è stata sempre appassionata e partecipata, perché senza dubbio il tema attraversa la storia della Puglia e il futuro dei pugliesi, oltre ad essere al centro dell´ormai prossima consultazione referendaria. Ottenuta anche l´approvazione da parte della commissione bilancio, con la quale si sono conclusi definitivamente i lavori dei colleghi commissari, l´auspicio è quello di poter sottoporre al più presto la legge all´attenzione dell´Aula per concludere definitivamente il processo di approvazione di una legge di importanza storica per la nostra regione e per il messaggio politico di responsabilità nell´uso delle risorse naturali che contiene”.  
   
   
PARCO DELLE GRAVINE, VENDOLA SOTTOSCRIVE CONVENZIONE CON PROVINCIA DI TARANTO  
 
Bari, 8 giugno 2011 - “Voglio ringraziare, innanzitutto, i funzionari e i dirigenti degli Uffici preposti, che insieme alle autorità politiche hanno accompagnato questo lavoro importante”. Lo ha detto il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola sottoscrivendo la convenzione con la Provincia di Taranto con la quale la Regione Puglia finanzia, con la somma di 50.000,00 euro, attività volte a promuovere i processi di pianificazione partecipata con i cittadini dell’area naturale protetta del “Parco delle Gravine” e la valorizzazione e sensibilizzazione della stessa, anche attraverso il coinvolgimento degli agricoltori che operano al suo interno e l’incontro con gli agricoltori del Parco naturale regionale “Dune costiere da Torre Canne a Torre San Leonardo”, al fine di recepire le buone prassi di cui questi ultimi sono testimoni. “Da un lato c’è – ha continuato Vendola – il radicalismo di chi non si accorge quanto sia profondo il guasto ambientale nel nostro mondo, e dall’altro c’è il radicalismo di chi considera l’ambiente naturale una specie di dato immutabile da museificare”. Si tratta, secondo Vendola “di due concezioni che rendono impossibile lavorare secondo le buone pratiche che ci vengono suggerite dalla migliore letteratura ambientale del mondo. La migliore letteratura ambientale del mondo, infatti, dice che il parco non è un luogo immobile, afono dal punto di vista delle sue potenzialità produttive. Il parco può essere un luogo in cui, accanto alla preservazione di ecosistemi, di pezzi di bio-diversità ed elementi di assoluta intangibilità, si possono avere spazi antropizzabili, in cui è possibile esercitare un’attività economica fondata sul valore del parco”. Quindi il parco, secondo il Presidente della Regione Puglia, non come vincolo allo sviluppo di un’altra economia, ma “come il contesto, il luogo e il vettore di un’altra buona economia”. “Nel territorio ionico – ha proseguito Vendola – abbiamo dovuto soprattutto esorcizzare i fantasmi di un vincoliamo asfissiante e ragionato sulla convenienza per chi lì ha le proprie attività, a farle crescere in un contesto culturale, ambientale, paesistico chiamato Parco delle Gravine. Io credo che, fra qualche anno, il Parco delle Gravine sarà uno dei brand che renderanno la Puglia sempre più attrattiva”. “Per noi – ha ribadito l’Assessore regionale all’Assetto del Territorio Angela Barbanente – è particolarmente importante che la promozione per il Parco delle Gravine si concretizzi con un’azione di sensibilizzazione del territorio che valorizzi le tipicità, i prodotti e le attività legate all’istituzione dell’area protetta. Proprio perché l’iter istitutivo è stato particolarmente travagliato, crediamo che l’azione di sensibilizzazione sia importante per far comprendere alle persone quanto possa essere rilevante un’area protetta per un diverso sviluppo del territorio. A nessuno sfugge, infatti, che investire in protezione dell’ambiente e in valorizzazione delle qualità del territorio nell’area ionico-tarantina assuma un significato anche simbolico di costruzione di un futuro diverso”.  
   
   
GESTIONE CATASTROFI: PIÙ ATTENZIONE A PREVENZIONE E SCAMBIO INFORMATIVO  
 
Bolzano, 8 giugno 2011 - Catastrofi naturali e piani del pericolo, vulnerabilità di infrastrutture viarie, gestione di emergenze e piani di emergenza nonché gestione del rischio sono i temi centrali dei progetti Interreg "Paramount" e "Monitor Ii". Ai progetti collaborano l´Ufficio geologia e prove materiali e la Ripartizione protezione antincendi e civile. I risultati preliminari ed i progressi fatti sono stati presentati da esperti internazionali oggi, martedì 7 giugno 2011, presso la Lub a Bolzano, nell´ambito della cosiddetta "mid term conference". Mentre il progetto "Monitor Ii" ha quale lo scopo principale il miglioramento della base di informazioni per la gestione del rischio e dei pericoli naturali mediante l´ottimizzazione del flusso informativo, il progetto "Paramount" si prefigge di analizzare il rischio da pericoli naturali specialmente per le infrastrutture viarie con l´intento di migliorare gli strumenti per la gestione del rischio e trovare aiuti decisionali in caso di situazioni di pericolo. I due progetti hanno durata triennale 2009-2012 e sono finanziati tramite i Fondo Europeo per lo Sviluppo Regionale Fesr con i programmi "South East Europe" e "Alpine Space", nonchè con finanziamenti di Stato e Provincia. I finanziamenti per Monitor Ii ammontano a 2,5 milioni di Euro, mentre quelli per Paramount a 2,75 milioni di Euro; in entrambi i casi due milioni di Euro ciascuno sono a carico del Fesr. Come ha sottolineato Hubert Siegel, direttore del Dipartimento Analisi dell´utilizzo del paesaggio e Prevenzione rischi del ministero per l´ambiente austriaco,i pericoli naturali costituiscono una grande sfida; fattori quali pressione demografica, utilizzo inadeguato del paesaggio e cambiamenti climatici incrementano la soglia di rischio di danni ambientali. Per tale ragione è importante occuparsi sistematicamente con la prevenzione al fine di ridurre i potenziali di rischio. Al progetto Monitor Ii partecipa la ripartizione Protezione Antincendi e Civile in collaborazione con l’Ufficio Geologia e Prove materiali; 11 partner da 7 paesi (Austria, Bulgaria, Italia, Romania, Slovenia, Grecia e Serbia) collaborano per trovare e migliorare punti di collegamento fra le carte del pericolo e i piani di emergenza. Inoltre, visto che i pericoli naturali non conoscono confini amministrativi, si vuole intensificare la cooperazione transnazionale e migliorare la comunicazione. Come sottolinea Hanspeter Staffler, direttore della Ripartizione Protezione anticendi e Civile, benché sia stato raccolto un grande bagaglio di esperienze nela realizzazione di strutture di messa in sicurezza, il settore è giunto ai suoi limiti ed è pertanto giusto sondare nuove possibilità. I progetti comunitari puntano in questa direzione. Il progetto Paramount è seguito dall’Ufficio geologia e prove materiali. A questo progetto partecipano partner provenienti dall’arco alpino con lo scopo di analizzare il rischio da pericoli naturali specialmente per le infrastrutture viarie. Si vogliono migliorare gli strumenti per la gestione del rischio e trovare aiuti decisionali in caso di situazioni di pericolo. Come sottolinea Ludwig Nössing, direttore dell´Ufficio geologia e prove materiali, la prevenzione è la parola d´ordine. L´analisi dei rischi di frane, smottamenti o slavine, che costituiscono un pericolo costante per le arterie stradali alpine, deve confluire in una lista di interventi prioritari per consentire un impiego adeguato dei fondi limitati. Come affermano Staffler e Nössing, la Provincia di Bolzano è a buon punto con gli interventi strutturali, ma da paesi quali la Svizzera, ad esempio, può sicuramente raccogliere know how per quanto attiene la previsione di pericoli naturali e la programmazione degli interventi d´emergenza. La comunicazione fra i partner dei progetti comunitari e la ricerca di soluzioni innovative costituisce sicuramente il valore primario di progetti quali Monitor Ii e Paramount. Esperti provenienti da Italia, Austria, Spagna e Stati Uniti hanno parlato di diversi pericoli naturali come debris flow, frane profonde o incendi boschivi, ma anche delle relative carte del pericolo con adeguata zonazione. La parte dedicata al progetto Paramount si è incentrata su questioni di traffico e vulnerabilità e din particolare sulle conseguenze dei pericoli naturali sulle infrastrutture viarie e ferroviarie. Per il progetto Monitor Ii, invece, sono stati discussi i piani di emergenza: esempi da Svizzera, Slovenia e Grecia mostrano le diverse modalità della protezione civile in diversi paese e un esempio pratico per un piano di emergenza proviene dall’Alto Adige . L’ultimo blocco tematico si è incentrato sui sistemi innovativi, che sono sperimentati e sviluppati anche mediante questi progetti Interreg e cercano di migliorare la gestione del rischio riuscendo ad integrare dati nuovi e in tempo reale nella gestione di situazioni di emergenza. La parte pratica si svolge domani, mercoledì 8 giugno 2011, nell’ambito di due escursioni, una per ciascun progetto: per Monitor Ii si farà visita a Gadria (nel comune di Lasa - Val Venosta), dove è stato installato in collaborazione con la ripartizione Opere idrauliche un sistema di monitoraggio e allerta per debris flow. Per il progetto Paramount si andrà a Cortina, dove il partner del progetto Università di Padova presenterà il suo sistema di monitoraggio per debris flow. Ulteriori informazioni sui progetti alel pagine web: www.Monitor2.org/  e www.Paramount-project.eu/    
   
   
3ª CONFERENZA INTERNAZIONALE SU OCCORRENZA, DESTINO, EFFETTI E ANALISI DELLE SOSTANZE INQUINANTI EMERGENTI NELL´AMBIENTE  
 
 Copenaghen, 8 giugno 2011 - La terza conferenza internazionale su Occorrenza, destino, effetti e analisi delle sostanze inquinanti emergenti nell´ambiente si svolgerà dal 23 al 26 agosto 2011 a Copenaghen, in Danimarca. Le sostanze inquinanti emergenti come prodotti farmaceutici, antibiotici, ormoni, prodotti per la cura personale, nanoparticelle e i loro innumerevoli prodotti di degradazione sono diventati un problema ambientale a livello mondiale e un´area di ricerca in rapida espansione. Complesse miscele di sostanze inquinanti emergenti sono state trovate in molti compartimenti ambientali acquatici e terrestri, inclusi tessuti vegetali e animali e acqua potabile. Le sostanze inquinanti emergenti sono state associate con impatti ambientali significativi ed effetti drammatici, come la femminilizzazione dei pesci e il catastrofico declino delle popolazioni di avvoltoi in Asia, oltre a effetti più leggeri come le alterate abitudini di nuoto negli anfipodi e una più lenta reazione allo stimolo del predatore nelle larve di Pimephales promela. Senza ombra di dubbio, le sostanze inquinanti emergenti presentano numerose sfide per scienziati, ingegneri, enti regolatori e pubblico. La conferenza si concentrerà sui più recenti sviluppi e scoperte riguardanti la fonte, occorrenza, destino, effetti e analisi delle sostanze inquinanti emergenti nell´ambiente, fornendo una sede per lo scambio di idee e informazioni all´avanguardia in questa area di ricerca in rapida evoluzione. Per ulteriori informazioni, visitare: http://www.Emcon2011.com/index.php?page=whatisemcon2011    
   
   
FEDERLAZIO, CHIUSURA DELLE DISCARICHE: IL 24 GIUGNO NUOVA ASSEMBLEA DELLE IMPRESE DEL SETTORE  
 
Roma, 8 giugno 2011 - L’assemblea di Federlazio-ambiente, come programmato riunitasi ieri per decidere le azioni da intraprendere in relazione alla vertenza “smaltimento rifiuti”, al fine di non turbare il clima politico determinato dall’imminente Referendum del 12 e 13 giugno, ha deliberato di sospendere la preannunciata chiusura degli impianti di smaltimento e trattamento Rsu preannunciata per il 9 giugno. L’assemblea ha altresì deliberato di chiedere per questo stesso giorno un incontro risolutivo alla Presidente della Regione Lazio al fine di ottenere risposta sulle seguenti richieste: a) certificazione da parte della Regione dei crediti vantati dalle imprese del settore nei confronti dei Comuni utenti, con applicazione degli interessi dovuti in materia di ritardati pagamenti ad opera delle Pubbliche Amministrazioni; b) revisione delle tariffe entro il termine inderogabile del 20 giugno 2011; c) integrazione della normativa regionale per garantire il principio di cui all’art. 10 della direttiva 1999/31/Ce, secondo il quale il corrispettivo spettante al gestore va saldato entro termini tassativamente previsti, anche attraverso una forma di coobbligazione della Regione Lazio nei confronti dei comuni debitori. L’assemblea ha infine deciso di riconvocarsi per il giorno 24 giugno 2011, al fine di valutare i risultati della propria iniziativa e in particolare le risposte della Regione Lazio, stabilendo fin d’ora che, in caso di esito negativo, si procederà a partire dal giorno 28 giugno 2011 a ricevere negli impianti e a smaltire i rifiuti solo dei Comuni in regola con i pagamenti, con l’avvertenza che il servizio di smaltimento riprenderà contestualmente all’intervenuto pagamento.