Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 







MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web




 


MERCOLEDI

PAGINA 1 PAGINA 2 PAGINA 3 PAGINA 4 PAGINA 5 PAGINA 6 WEB E BEAUTY FLASH ALIMENTAZIONE
Notiziario Marketpress di Mercoledì 22 Febbraio 2012
PRIMO WORKSHOP SUGLI ALGORITMI PER L´ESTRAZIONE DI DATI E DI TESTI IN BIOINFORMATICA  
 
Calcidica, 22 febbraio 2012 - Il primo workshop sugli algoritmi per l´estrazione di dati e di testi in bioinformatica si svolgerà dal 27 al 30 settembre in Calcidica, Grecia. La bioinformatica svolge un ruolo cruciale nella gestione, elaborazione e analisi computazionale dei dati biologici e biomedici come le sequenze, le espressioni dei geni e i percorsi. I ricercatori in questo campo si trovano davanti alla sfida di utilizzare in modo efficiente una quantità enorme di dati al fine di migliorare e aumentare la loro comprensione dei complessi sistemi biomedici. Pertanto, occorrono nuovi metodi e strumenti computazionali efficienti per facilitare la gestione e la ricerca di modelli e conoscenze utili per questi enormi archivi di dati biomedici. L´evento ruoterà intorno a molte delle questioni fondamentali in bioinformatica, come la capacità di estrazione completamente automatica di informazioni utili dai dati strutturati o non strutturati. Sarà anche un´opportunità per i ricercatori per presentare il loro lavoro originale relativo alle problematiche dell´estrazione di dati e di testi in bioinformatica. Per ulteriori informazioni, visitare: http://delab.Csd.auth.gr/aiai2012/workshops_algorithms_data_text_mining_bioinformatics.html    
   
   
L´EUROPA E´ UN PAESE PER VECCHI. E SI PREPARA LA SPESA SANITARIA AUMENTA PER L´INVECCHIAMENTO DELLA POPOLAZIONE E LA COMMISSIONE EUROPEA RIVEDE I SUOI PIANI  
 
Milano, 22 febbraio 2012 - La Commissione europea guida le scelte di politica sanitaria. Qual è la posizione della Commissione in questo momento di grave crisi economica rispetto al ruolo della salute e dei sistemi a tutela della salute dei cittadini dell’Ue? Paola Testori Coggi, direttore generale per la salute e i consumatori, Commissione europea - La politica sanitaria nel senso più ampio del termine, cioè non solo cura ma soprattutto prevenzione, mantiene i cittadini in buona salute e quindi assicura una popolazione più produttiva nell´età lavorativa; un cittadino in buona salute costa meno allo Stato e produce, contribuendo così alla crescita economica. Un sistema sanitario moderno e innovativo è un driver della crescita economica. Guardiamo i dati. Il settore dei servizi sociali e sanitari impiega il 10% dei lavoratori. I tre quarti di questi sono donne, rispetto a una media del 45%. Il 43% ha un diploma di terzo livello contro il 25% della media dei lavoratori. Gli investimenti in R&s rappresentano l’8% nel settore della salute e raggiungono il 16% se prendiamo in considerazione i settori farmaceutico e biotecnologico, contro il 3,3% degli altri settori manifatturieri. È evidente che un sistema sanitario che funziona impiega lavoro di alta qualità, prevalentemente femminile, e rende i nostri paesi innovativi e competitivi sul lato della ricerca. Un’europa sana è un’Europa ricca. Ma come sostenere gli investimenti in fase di contrazione delle spese? L’8,3% del pil è spiegato dalla spesa sanitaria, spesa destinata ad aumentare per l’invecchiamento della popolazione. È necessario e urgente innovare i sistemi di cura e spostare i servizi dall’ospedale. La telemedicina, e in generale l’eHealth, l’accesso a medicine e tecnologie innovative e performanti diventano elementi chiave per rendere la spesa sostenibile in paesi che invecchiano. Inoltre, si investe solo il 3% del bilancio nazionale nella prevenzione. Questo è insufficiente considerato che la prevenzione è l’arma più efficace per evitare l’insorgenza di malattie croniche e per svuotare gli ospedali. Prevenzione, e-health e tecnologie costo-efficaci: questa è la ricetta. Come si garantisce che venga seguita? Per innovare i sistemi di cura abbiamo lanciato una partnership sull’innovazione nel settore “Active and Healthy Ageing”, cuore della strategia della Commissione europea “Europe 2020”. Tutte le parti interessate fanno parte di questa iniziativa con l’obiettivo di trasformare le idee in azioni. La ricerca, il settore pubblico e l’industria devono trovare un modo nuovo di lavorare insieme per portare le innovazioni sul mercato sanitario. Misureremo l’impatto della partnership e vogliamo essere ambiziosi. Ci aspettiamo di incrementare di due anni la speranza di vita in buona salute entro la fine di questo decennio. Le politiche comunitarie rimangono lettera morta se non c’è l’impegno dei paesi membri. Dopo il Consiglio Epsco (Occupazione, politica sociale, salute e consumatori) del giugno 2011, la Commissione e i paesi membri hanno iniziato un “processo di riflessione” con l’obiettivo di identificare modalità efficaci per investire in salute e dare seguito alle raccomandazioni del Consiglio di tendere verso “sistemi sanitari moderni, responsabili e sostenibili”. Stiamo quindi lavorando con i paesi membri su quattro temi: valorizzare il tema della salute nella strategia “Europe 2020”; identificare i fattori di successo per un uso efficace dei fondi strutturali per gli investimenti in salute; trovare risposte adeguate all’evoluzione dei bisogni sanitari della società che invecchia; misurare l’efficacia degli investimenti in salute. Se riduciamo la spesa per la salute aumenteranno le malattie e l’assenteismo e usciranno dal mercato lavoratori qualificati di difficile ricollocazione. Non è questa la direzione. Lavoriamo assieme per spendere bene, non meno.  
   
   
PIU´ SALUTE PER TUTTI. ANCHE COSI´ SI SUPERA LA CRISI GARANTIRE L´ACCESSO ALLE CURE NON SOLO È AL PRIMO POSTO DEI MILLENNIUM DEVELOPMENT GOAL, MA SOSTIENE LA CRESCITA ECONOMICA DEI PAESI EMERGENTI E DELLE ECONOMIE OCCIDENTALI  
 
 Milano, 22 febbraio 2012 - La lotta alla povertà e gli interventi per garantire servizi di tutela della salute che rispettino la dignità della persona sono al primo posto dei Millennium development goals, il documento approvato dalle Nazioni Unite. Il circolo vizioso del basso livello di salute che non consente alle popolazioni di svolgere attività economiche necessarie per uscire dalla povertà, che a sua volta non consente di destinare risorse a servizi di prevenzione, diagnosi e cura, può essere rotto agendo proprio sullo stato di salute. Nei paesi in rapida crescita quali Brasile, Russia, India e Cina, l’esigenza di estendere la copertura sanitaria sta diventando un aspetto sempre più centrale per le politiche pubbliche. Ad esempio, dopo una riforma che nel 2002 aveva introdotto un sistema sanitario basato su un’assistenza pubblica di livello assai basso e assicurazioni private per chi desiderava un’assistenza adeguata, dal 2010 la Cina ha introdotto un’altra riforma sul modello dei sistemi sanitari nazionali che è ora in fase di implementazione. Anche in molti paesi economicamente avanzati l’obiettivo della copertura universale non è raggiunto. Negli Stati Uniti la riforma di Barack Obama, orientata in questa direzione, è ostacolata dal partito repubblicano e dalle lobby dei medici, delle assicurazioni private, delle imprese farmaceutiche e di tecnologie mediche con motivazioni di non sostenibilità sul piano economico. In altri paesi che pure sono dotati di Servizio sanitario nazionale, tra i quali Italia, Gran Bretagna e altri, le difficoltà della finanza pubblica stanno mettendo in discussione sul piano sostanziale i livelli di assistenza effettivamente garantiti, in alcuni casi con un arretramento rispetto a situazioni del recente passato. In tutti questi casi le politiche di contenimento del finanziamento al settore della tutela della salute sono motivate dall’esigenza/obiettivo di eliminare sprechi, inefficienza, non appropriatezza dei trattamenti. Tuttavia, la conseguenza spesso è quella di limitare la possibilità di erogare prestazioni e servizi rispetto a quanto sarebbe consentito dal progresso scientifico. Peraltro, negli anni più recenti, si sono moltiplicate le voci di coloro che evidenziano come le politiche di contenimento della spesa sanitaria possano essere addirittura dannose, quando sono lineari e non selettive. Infatti, spese correnti che contribuiscono a garantire un buono stato di salute possono considerarsi produttive, poiché aiutano la crescita economica. Persone con un buon livello di salute da un lato hanno più alti livelli di produttività, se in età lavorativa, e dall’altro alimentano i consumi, che sono condizione per sostenere la produzione e l’occupazione. Spese di investimento per la sostituzione di ospedali fatiscenti con strutture moderne e funzionali o per dotare ospedali e altre strutture territoriali con attrezzature tecnologicamente avanzate consentono di migliorare il livello dell’assistenza e al tempo stesso di sostenere i settori delle imprese costruttrici e produttrici di apparecchiature ed attrezzature. La ripresa della crescita economica nei paesi colpiti dalla crisi scoppiata nel 2008, il sostegno della crescita economica nei paesi emergenti, l’avvio di un processo di crescita nei paesi tuttora arretrati richiedono politiche rigorose di allocazione delle risorse che evitino sprechi. Ma se non garantiranno eguaglianza con riguardo all’accesso ai servizi di tutela della salute per la popolazione, lo spreco sarà ancora maggiore.  
   
   
RISULTATI PROMETTENTI DAL PALLONCINO A RILASCIO DI FARMACO IN.PACT NEL TRATTAMENTO DEI PICCOLI VASI CORONARICI PRESENTATI AL JOINT INTERVENTIONAL MEETING DI ROMA, I RISULTATI DELLO STUDIO BELLO DIMOSTRANO LA SUPERIORE EFFICACIA DELLA RECENTE TECNOLOGIA PER ANGIOPLASTICA RISPETTO ALLO STENT A RILASCIO DI PACLITAXEL  
 
 Milano, 22 Febbraio 2012 – E’ superiore l’efficacia del palloncino a rilascio di farmaco In.pact, la recente tecnologia per angioplastica, rispetto allo stent a rilascio di Paclitaxel. E’ quanto dimostra lo studio Bello (Balloon Elution and Late Loss Optimization), presentato al congresso internazionale di cardiologia interventistica Jim - Joint Interventional Meeting, tenutosi a Roma dal 9 all’11 febbraio. La prima ricerca controllata, prospettica, multicentrica e randomizzata, che ha valutato il palloncino a rilascio di farmaco Drug-eluting Balloon - Deb di Medtronic come trattamento per il restringimento o la stenosi dei piccoli vasi coronarici. Obiettivo dello studio, presentato dal dr. Antonio Colombo del San Raffaele di Milano, è quello di valutare la sicurezza e l’efficacia del sistema Drug-eluting Balloon - Deb di Medtronic rispetto allo stent medicato Taxus Drug-eluting Stent - Des della Boston Scientific Corp., nella riduzione delle riocclusioni dei piccoli vasi coronarici nel tempo, rilevata attraverso la perdita luminale tardiva (late lumen loss). Entrambi sono dispositivi a rilascio di paclitaxel: tuttavia, mentre gli stent sono impianti permanenti, i palloncini sono dispositivi gonfiati temporaneamente per rilasciare il farmaco all’interno delle pareti del vaso e vengono successivamente rimossi, senza alcun impianto. Per lo studio Bello sono stati arruolati 182 pazienti in 15 ospedali italiani, suddivisi in due gruppi, con caratteristiche cliniche di base simili e con le stesse percentuali di follow-up angiografico a sei mesi (85.1% nel gruppo dell’In.pact Falcon Deb; 83.5% nel gruppo Taxus Des). “I risultati ottenuti - spiega il dr. Colombo, affiancato dal dr. Azeem Latib, sempre del San Raffaele - dimostrano che il palloncino può rappresentare una valida alternativa agli stent a rilascio di farmaco per trattare, oltre al restringimento dei vasi con ristenosi in-stent, anche la stenosi dei piccoli vasi coronarici dovuta ad aterosclerosi. Da sottolineare, - ha proseguito il dr. Colombo - la congruenza dei risultati clinici con quelli angiografici di un laboratorio indipendente.” La ricerca dimostra una superiorità statisticamente significativa del dispositivo In.pact Falcon Deb rispetto a Taxus Des. L’endpoint primario della perdita luminale tardiva in stent (in-stent late lumen loss) a sei mesi, infatti, è stata di 0.09 mm ± 0.38 mm per In.pact Falcon Deb rispetto a 0.30 mm ± 0.40 mm del Taxus Des (p=0.001). Inoltre, a sei mesi, anche l’incidenza delle complicanze cardiache (Mace) dei due gruppi erano simili: Mace – In.pact Falcon Deb 10.0% Taxus Des 16.3% · Decesso– In.pact Falcon Deb 1.1%, Taxus Des 1.1% · Infarto del miocardio (Mi) – In.pact Falcon Deb 1.1%, Taxus Des 5.5% · Rivascolarizzazione della lesione target (Tlr) – In.pact Falcon Deb, 4.4%, Taxus Des 7.7% · Rivascolarizzazione del vaso bersaglio (Tvr) – In.pact Falcon Deb 7.8%, Taxus Des 11.0%. Per una migliore valutazione dei risultati bisogna ricordare che, nella ricerca, circa due terzi (64.9%) dei vasi trattati con In.pact Falcon Deb presentavano un diametro inferiore a 2,25 mm, per il quale attualmente non è indicato alcuno stent. Studi precedenti hanno dimostrato l’efficacia del dispositivo nel trattamento della ristenosi coronarica in- stent, ovvero il restringimento di un’arteria coronaria già trattata con angioplastica. Altri palloncini In.pact sono utilizzati per trattare le artropatie periferiche nelle arterie femorali superficiali, poplitee e sotto il ginocchio.  
   
   
“RARI MA FORTI INSIEME. LA SOLIDARIETÀ NELLE MALATTIE RARE” V° GIORNATA MONDIALE DELLE MALATTIE RARE SABATO 25 FEBBRAIO UN SIMPOSIO A PADOVA  
 
Padova, 22 febbraio 2012 - Le chiamano “malattie rare”, patologie che hanno una gravità variabile, che possono portare alla morte o irrimediabilmente incidere nella qualità della vita, ma tanto rare non sono. Ad oggi ne sono state individuate oltre 8.000 e colpiscono il tra il 6% e l´8% della popolazione, di cui il 75% circa bambini. In Italia i malati sono circa 1,5 milioni. I malati rari soffrono non solo per la loro malattia, ma anche della difficoltà a reperire i farmaci adeguati la loro patologia, i cosiddetti “farmaci orfani”, di diagnosi tardive, che identificano la malattia troppo tardi per interventi efficaci, della carenza di strutture nel territorio in grado di seguirli, di una normativa che non li riconosce e li penalizza. La “Giornata delle Malattie Rare” è il più importante appuntamento nel mondo per i malati rari, familiari, operatori medici e sociali del settore. Si celebra l’ultimo giorno di febbraio (il 29 febbraio di ogni anno, un giorno…raro) e si propone di promuovere un’unica consapevolezza su cosa siano le malattie rare e cosa rappresentino per i pazienti, i familiari, ma anche per gli operatori e i decisori. Uniamo Fimr Onlus, che raccoglie tutte le Associazioni di malati e famiglie delle malattie rare, ha organizzato in occasione della Giornata mondiale delle Malattie Rare il simposio “Rari ma forti insieme, la Solidarietà nelle Malattie Rare” Padova, sede municipale di Palazzo Moroni Sabato 25 febbraio 2012, dalle 9. Alle 13.30 Parteciperanno: Il Sindaco di Padova Flavio Zanonato e rappresentanti della Provincia di Padova e della Regione Veneto; Renza Barbon Galluppi, Presidente Uniamo Fimr Onlus; Monica Mazzucato, Registro Regionale Malattie Rare Regione Veneto; Medici, pediatri e ricercatori; Rappresentanti del mondo dello sport; Associazioni, Malati e famiglie.  
   
   
AREA EX FALCK SESTO POSSIBILE PER CITTA´ SALUTE  
 
Milano, 22 febbraio 2012 - Dopo l´incontro dei giorni scorsi tra il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni e il sindaco di Sesto San Giovanni, Giorgio Oldrini, il sindaco ha comunicato al presidente Formigoni l´interesse e la disponibilità a che Regione Lombardia insedi sull´area ex Falck la nuova Città della Salute, potendo contare sul fatto che tale iniziativa incontri il favore della Sesto Immobiliare Spa, la società che si sta occupando della riqualificazione immobiliare dell´area e che da tempo, insieme all´architetto Renzo Piano, sta studiando l´inserimento nel progetto di centri di eccellenza. Il sindaco sottolinea come sia possibile valutare insieme la disponibilità a concedere come standard l´area, che verrebbe assegnata già bonificata senza costi per la Regione Lombardia.  
   
   
BOLZANO, ASSEGNO DI CURA: TEST POSITIVO DELLO STRUMENTO DI VALUTAZIONE  
 
 Bolzano, 22 febbraio 2012 - Spesso le valutazioni di persone non autosufficienti generano opinioni differenti. Dato che la valutazione è determinante per l’ammontare dell’importo dell’assegno di cura, è fondamentale che lo strumento di valutazione sia affidabile. Lo scorso anno, lo strumento di valutazione V.i.t.a., utilizzato dal Servizio per la valutazione della non autosufficienza dalla Ripartizione provinciale Famiglia e politiche Sociali è stato oggetto di uno studio scientifico ed ora i risultati sono stati presentati nel corso di un seminario ai rappresentanti dell’Azienda Sanitaria, della Federazione per il Sociale e la Sanità, dell’Associazione delle Residenze per anziani dell’Alto Adige e all’Associazione genitori di persone in situazione di handicap. Nel 2007, quando è entrata in vigore la legge sulla non autosufficienza, sono stati previsti 4 livelli di fabbisogno assistenziale. Il livello è la risultante del fabbisogno di assistenza e cura rilevati. Da allora i team di valutazione, altamente qualificati a tale scopo, hanno effettuato ben 37.500 valutazioni su tutto il territorio provinciale. Queste valutazioni sono state effettuate mediante dei colloqui ed utilizzando lo strumento di valutazione V.i.t.a. Che rileva il fabbisogno assistenziale in ore e minuti. La sigla V.i.t.a sta per “Valutazione integrata dei tempi assistenziali“. Ogni visita domiciliare che i team di valutazione effettuano per stabilire il fabbisogno di cura ed assistenza dura circa un’ora e mezza. Nel 2011 sono state effettuate 6.556 valutazioni, di queste 3.082 erano prime domande, 2.602 erano domande di reinquadramento e 872 visite di verifica. A seconda del fabbisogno assistenziale riconosciuto, ogni mese viene pagato un importo che varia da 535,00 a 1.800,00 Euro. Proprio nell’ambito psico-sociale non sempre è facile rilevare il fabbisogno assistenziale reale. Il Servizio per la valutazione della non autosufficienza della ripartizione provinciale Famiglia e politiche sociali assieme alla U.m.i.t “Università per le scienze della salute” del Tirolo del Nord, hanno testato nella pratica l’affidabilità dello strumento di valutazione attualmente in uso. A tale scopo, nel 2011, 122 persone sono state oggetto di una doppia valutazione del fabbisogno assistenziale: entro 7 giorni dalla prima valutazione, un secondo team ha effettuato una seconda valutazione. È stato controllato se c’era un’effettiva corrispondenza del fabbisogno assistenziale rilevato in tutti gli ambiti della vita quotidiana come ad esempio: l’alimentazione, igiene personale, funzioni escretorie, mobilità e vita psico-sociale. Questo è il risultato: per quanto riguarda il fabbisogno assistenziale espresso in ore è stata raggiunta una corrispondenza pari a 0,826. Questo dato statistico indica una corrispondenza quasi perfetta. Per quanto riguarda la corrispondenza dei livelli, il valore è stato leggermente più basso, dato che a volte bastano poche ore di differenza per passare da un livello ad un altro. Secondo le docenti universitarie Daniela Deufert ed Elfriede Fritz, che hanno seguito il progetto per conto dell’ U.m.i.t, questa anomalia nei valori è dovuta anche alle differenti informazioni fornite dalle persone non autosufficienti e dalle persone che le assistono. “La prima valutazione era decisiva ai fini dell’erogazione dell’assegno di cura. Quindi pochi giorni dopo durante la seconda valutazione, il richiedente non necessariamente mostrava la stessa motivazione della volta precedente. Le docenti hanno approvato dal punto di vista scientifico lo strumento di valutazione V.i.t.a. “Altri studi evidenziano che una corrispondenza del 100% non è realistica” ha dichiarato la Professoressa Fritz. “Dai dati statistici presentati possiamo definire lo strumento di valutazione V.i.t.a un elemento affidabile in base ai parametri scientifici e ne consigliamo l’utilizzo per la valutazione del fabbisogno assistenziale”.  
   
   
LA CITTÀ DELLA SALUTE E DELLA SCIENZA DI TORINO ENTRA NELLA FASE ATTUATIVA  
 
Torino, 22 febbraio 2012 - “La Città della Salute e della Scienza di Torino entra finalmente nella fase attuativa”: è il commento rilasciato dal presidente Roberto Cota al termine della riunione della Giunta regionale del 21 febbraio, che ha approvato il Master Plan dell’opera. Dopo l’approvazione da parte della Città di Torino, dell’Università e dell’azienda ospedaliera universitaria San Giovanni Battista, la Regione chiude una fase fondamentale per l’avvio dei lavori. “La Regione - precisa l’assessore alla Sanità, Paolo Monferino - ha inviato al ministero competente la documentazione necessaria per accedere ai finanziamenti. Il Master Plan di fatto consente il proseguimento dell’iter per la realizzazione del primo lotto dei lavori”. Un percorso che continuerà con un accordo di programma fra Regione e Ministero della Salute, che sarà sancito a breve. La stesura del progetto è stata coordinata dall’Aress su mandato dell’assessorato alla Sanità e della Giunta Regionale e ha visto la partecipazione di qualificati esperti della Città e del Politecnico di Torino. Quattro i poli funzionali da realizzare: il Polo Sanitario, il Polo della Didattica, il Polo della Ricerca, il Polo Incubatore e il Polo dell’Accoglienza. L’importo complessivo dell’intervento ammonta a 1 miliardo e 94 milioni di euro. La prima fase prevede la realizzazione dell’area materno-infantile nel sito Bacigalupo e dell’area chirurgica e del pronto soccorso del Polo Sanitario nella porzione sud-ovest delle Molinette, la seconda l’area medica del Polo sanitario e i Poli della didattica e della Ricerca nelle aree dove sono attualmente presenti il presidio ospedaliero S. Anna e l’ospedale infantile Regina Margherita, nella terza e ultima fase saranno completati il Polo dell’Accoglienza e il Polo Incubatore.  
   
   
GIORNATA INTERNAZIONALE NON VEDENTI: SENTIERI RISERVA "SOGLITELLE" ANCHE PER LORO  
 
Napoli, 22 febbraio 2012 - I laghetti delle Soglitelle saranno una Riserva Naturale anche per i non vedenti. Né dà notizia l´assessore all´Urbanistica e al Governo del Territorio Marcello Taglialatela. "Nel progetto che abbiamo presentato il 20 febbraio a Villa Literno insieme con il presidente Caldoro, è prevista una sentieristica che consentirà ai disabili e, soprattutto ai non vedenti, di poter godere di questa vasta area alla stessa maniera dei normodotati. "Abbiamo voluto inserire uno sviluppo etico della Riserva che passerà attraverso l´istituzione di una scuola di addestramento cani-guida per ciechi. "Penso - aggiunge - che sia doveroso ricordarlo proprio oggi, in occasione della solenne ricorrenza civile dedicata a Louis Braille che, con il suo sistema di scrittura, ha dato vista ai ciechi. "La democrazia - conclude Taglialatela - è anche progettare la crescita e lo sviluppo del territorio tenendo conto delle minoranze svantaggiate."  
   
   
FRESENIUS MEDICAL CARE: RISULTATI ANNO 2011, DIVIDENDO IN CRESCITA PER IL 15° ANNO CONSECUTIVO IN ITALIA CHIUSO POSITIVAMENTE IL 2011. RICAVI PER OLTRE 148 MILIONI DI EURO COMPRENSIVI ANCHE DI ACQUISIZIONI REALIZZATE NEL 2011.  
 
Milano-Bad Homburg (Francoforte), 22 febbraio 2012 - Fresenius Medical Care Ag & Co. Kgaa, quotata alla borsa di New York e Francoforte, il più grande fornitore di tecnologie e servizi per la dialisi, ha chiuso il 2011 registrando ricavi per 12.795 milioni di dollari, in crescita del 6% rispetto al 2010. L´ebit è aumentato dell’8% rispetto al 2010 raggiungendo 2.075 milioni di dollari. A fine 2011, Fresenius Medical Care opera in 2.898 cliniche ed ha in trattamento dialitico 233.156 pazienti nel mondo, con una crescita del 9% rispetto all’anno precedente. Fresenius Medical Care ha 79.159 addetti rispetto ai 73.452 di fine 2010. Per l´esercizio 2012, Fresenius Medical Care conferma i propri obiettivi che prevedono ricavi per circa 14 miliardi di dollari ed un utile di circa 1.3 miliardi di dollari. La società ha reso noto che dispone di circa 1.8 miliardi di dollari per possibili acquisizioni. Ben Lipps, Chief Executive Officer di Fresenius Medical Care, ha commentato oggi, durante una conferenza stampa nella sede di Bad Homburg, Germania: “Siamo soddisfatti di aver chiuso un altro anno positivo. Con questa nostra performance del 2011 ci proponiamo di conseguire un incremento di dividendi per il quindicesimo anno consecutivo. Abbiamo gestito con successo l’implementazione di un nuovo sistema di rimborso negli Stati Uniti e abbiamo fatto buoni programmi di crescita per il futuro. Siamo confidenti che continueremo mantenendo alto il target della nostra performance per il 2012.” In Italia Fresenius Medical Care ha chiuso il 2011 registrando ricavi complessivi per le sue attività di vendita prodotti e gestione ambulatori di dialisi per oltre 148 milioni di euro.  
   
   
RECORDATI E NYMOX ANNUNCIANO L´INIZIO DELLO STUDIO CLINICO DI FASE III PER NX-1207 IN EUROPA  
 
Milano, Italia e Hasbrouck Heights, Nj, Usa, 22 febbraio 2012 – Recordati e Nymox Pharmaceutical Corporation hanno annunciato ieri l’inizio delle attività relative allo studio clinico europeo di fase Iii per Nx-1207, in seguito al feedback positivo dell’incontro di consultazione scientifica con l’European Medicines Agency (Ema, l’Agenzia Europea dei Medicinali). Nx-1207, il farmaco sperimentale di Nymox, è attualmente in fase Iii di sviluppo negli Stati Uniti d’America per il trattamento dell’iperplasia prostatica benigna (Ipb). Lo studio clinico controllato di Fase Iii valuterà l’efficacia e la sicurezza d’uso di una singola iniezione intra-prostatica di Nx-1207, praticata sotto guida ecografica, in pazienti con sintomatologia del tratto urinario inferiore, associata ad iperplasia della prostata, non adeguatamente controllata dalla terapia farmacologica. Il 16 dicembre 2010 è stato firmato tra Recordati e Nymox Pharmaceutical Corporation un accordo di licenza europea per lo sviluppo e la commercializzazione di Nx-1207. Con questo accordo Recordati ha ricevuto i diritti esclusivi per lo sviluppo e la successiva commercializzazione di Nx-1207 in Europa, compresa la Russia e gli altri paesi della C.s.i., nel Medio Oriente, nella zona nordafricana del Maghreb e in Sud Africa. Nx-1207 è un farmaco innovativo brevettato e sviluppato da Nymox attualmente in fase Iii di sviluppo clinico. Il farmaco viene iniettato dall’urologo, in ambito ambulatoriale, direttamente nella zona della prostata dove è presente l’ingrossamento e tale procedura è pressoché indolore. Negli Stati Uniti d’America sono stati completati diversi studi clinici multi-centrici controllati, in doppio cieco, che hanno dimostrato come una sola dose di Nx-1207 produca un miglioramento dei sintomi di Ipb, che è risultato essere il doppio di quello ottenuto con i farmaci attualmente approvati per il trattamento di Ipb, senza causarne gli effetti collaterali di natura sessuale o cardiovascolare spesso associati a quelle terapie. Altri studi successivi hanno evidenziato un beneficio protratto nel tempo. Una percentuale significativa di pazienti ha dichiarato che la riduzione dei sintomi dell’Ipb si è mantenuta fino a sette anni e mezzo senza necessità di ulteriori trattamenti. Negli Stati Uniti d’America si stanno conducendo attualmente due importati studi in tutto il paese presso più di 80 rinomati centri di sperimentazione in urologia. Il numero di pazienti arruolati ha raggiunto la percentuale dell’80% e si sta procedendo a ritmo sostenuto verso il completamente dell’arruolamento. L’iperplasia prostatica benigna (Ipb) è un disturbo frequente nell’anziano. Questa patologia, che è associata all’aumento delle dimensioni della prostata legato all’avanzare dell’età, può avere un impatto negativo sulla salute e sulla qualità della vita e può portare a ritenzione urinaria acuta, incontinenza e ad altre conseguenze gravi. Si stima che circa la metà degli uomini che hanno compiuto 50 anni presenta segni patologici di iperplasia prostatica, e che una percentuale compresa tra il 26% e il 46% degli uomini con un’età tra i 40 e i 79 anni è afflitta da disturbi della minzione e sintomi associati all’Ipb.  
   
   
L’ATLETA IPOVEDENTE SIMONE SALVAGNIN ARRIVA ALLA FINE DEL MONDO  
 
Venezia, 22 febbraio 2012 - Simone Salvagnin, ventottenne di Schio, in provincia di Vicenza, ipovedente, campione mondiale di arrampicata sportiva, ha concluso la prima tappa del suo itinerario in Sud America. Partito il 12 gennaio scorso con la Ojos del Salado – Patagonia Expedition 2012, Simone, portando con sé la Carta Onu dei Diritti dei Disabili e la bandiera del Veneto regalatagli dall’assessore Marino Finozzi, ha dapprima tentato di arrivare in cima al cileno Ojos del Salado, che con i suoi 6.981 metri è il vulcano più alto del mondo. La vetta si è purtroppo rivelata inaccessibile a causa delle durissime condizioni climatiche che hanno fermato la spedizione a 6000 metri. Ha quindi raggiunto Ushuaia, la città più a sud del mondo, nella provincia argentina della Terra del Fuoco, dopo circa quattromila chilometri attraverso la Patagonia, più di mille dei quali Simone e la sua guida Enrico Rizzolo hanno percorso in sella ad un tandem. “La mia meta è il viaggio”, ha ribadito Simone Salvagnin, la cui avventura sudamericana continua, patrocinata dalla Regione del Veneto e sostenuta dall’Associazione Onlus “Spirito di Stella”. “Anche in questa occasione – ha ricordato dal canto suo Finozzi, che assieme a Salvagnin aveva presentato la spedizione prima della partenza – Simone ha dimostrato come l’unica vera disabilità è quella mentale, cioè la convinzione di non farcela o che non ci siano i supporti per farcela. Noi come Veneto siamo impegnati a contrastare questa condizione e siamo capofila in Europa per il turismo senza barriere. Ribadiremo questa nostra volontà a marzo al salone vicentino ‘Gitando All’, dove speriamo di poter avere Simone in collegamento con noi”.  
   
   
PRIMO TEST ENDURANCE PER LA TS030 HYBRID TOYOTA RACING HA PORTATO A TERMINE IL PRIMO TEST SULLA LUNGA DISTANZA IN UNA SESSIONE DI TRE GIORNI SUL CIRCUITO FRANCESE PAUL RICARD.  
 
 Roma, 22 febbraio 2012 - Dopo un ciclo di soli due test completi e alla sua terza volta su pista, compreso il roll-out iniziale, la Ts030 Hybrid ha già affrontato la sfida di una corsa endurance di 30 ore. Il test ha avuto inizio lo scorso giovedi 16 febbraio nel pomeriggio in seguito ad alcune sessioni iniziali, studiate per valutare i diversi sviluppi ottenuti dal punto di vista delle prestazioni. Sébastien Buemi, nel suo primo test come pilota ufficiale di Toyota Racing, ha iniziato questa lunghissima sessione seguito da Hiroaki Ishiura, suo compagno nella macchina n.° 8 sul circuito di Le Mans. Anche Alex Wurz, Nicolas Lapierre e Kazuki Nakajima, team piloti sulla macchina n.° 7 di Le Mans, hanno effettuato alcuni giri di pista al volante della Toyota Ts030 Hybrid. Il test si è concluso dopo che Toyota Racing è riuscita a raggiungere il suo obiettivo principale, e cioè quello di portare a termine un numero significativo di giri per valutare l’auto sulle lunghe distanze. Toyota Racing si potrà concentrare ora sulla preparazione della 6 Ore di Spa-francorchamps, la prima gara del Campionato Mondiale Endurance 2012. I prossimi test sono invece previsti per il mese di Aprile. Pascal Vasselon, Direttore Tecnico: “Abbiamo svolto alcuni test importanti che hanno contribuito allo sviluppo delle prestazioni, dell’affidabilità e della nostra organizzazione. Il test si è rivelato essere un’esperienza interessante: eravamo a conoscenza delle varie difficoltà e possiamo dire di essere davvero soddisfatti! Non è semplice lavorare su questo tipo di auto, ma grazie alla nostra passione e al forte spirito di gruppo riusciremo a portare a termine questo progetto. Siamo soddisfatti dei risultati ottenuti e delle conclusioni che siamo riusciti a trarne, tutto questo ci ha dato una spinta estremamente positiva in vista della prima gara.” Hisatake Murata, Hybrid Project Leader: “Era la prima volta che spingevamo il Toyota Hybrid System - Racing in una sessione di test così lunga, e non ci saremmo mai aspettati di trascorrere la settimana senza incontrare la benché minima difficoltà, certo, qualche problemino c’è stato, ma nulla di importante. I dati che abbiamo raccolto e i diversi feedback ottenuti dai piloti ci hanno garantito informazioni importanti sul comportamento della trasmissione Ths-r, ed abbiamo potuto sfruttarle per perfezionare i nostri sistemi. Prima dei prossimi test lavoreremo ancora su alcune delle questioni parzialmente irrisolte. Siamo comunque riusciti a raggiungere i primi obiettivi e posso ritenermi soddisfatto dell’esito di questi primi test.” Alex Wurz: “Il test è stato interessante e abbiamo acquisito una grande esperienza. In termini di sviluppo, continueremo a migliorare l’interazione tra le varie componenti, compreso il sistema full hybrid. Di fatto, il veicolo cresce di giorno in giorno. Nel corso del test abbiamo riscontrato qualche piccolo problema, ma d’altronde i test servono proprio a questo. Lo spirito di gruppo all’interno di Toyota Racing è qualcosa di sensazionale, ed è stato ancora una volta un piacere lavorare al fianco di questi ragazzi. Stiamo perfezionando la nostra intesa e la collaborazione diventa progressivamente più serrata. A conti fatti sono molto contento dei risultati ottenuti fino ad oggi.” Hiroaki Ishiura: “È stato molto divertente guidare per la prima volta la Ts030 Hybrid su un circuito endurance. In realtà il Paul Ricard è per me una novità assoluta, e dal momento che ho dovuto farlo di sera il mio primo compito era di capire dove mi trovassi esattamente. Nella Super Gt accade raramente di guidare la notte, e prima di tutto devo imparare ad abituarmi a questa nuova condizione: in questo senso il test mi è stato estremamente utile. Sono felice di aver portato a termine un gran numero di giri e di essermi trovato ancora una volta a mio agio con tutto il team.” Kazuki Nakajima: “In generale il test è andato bene. Era la prima volta per me su un circuito endurance e il test mi ha consentito di avvicinarmi in maniera concreta alle condizioni che troveremo in gara. Nonostante il freddo, l’auto e gli pneumatici si sono comportati davvero bene. Ho lavorato molto, e insieme al team abbiamo coperto distanze più che soddisfacenti. Posso dire che abbiamo gettato basi solide e che l’auto dimostra un buon potenziale, ma ora dovremo lavorare sui vari dettagli e perfezionarci in alcuni settori. Siamo sulla buona strada e sono sicuro che le cose andranno sempre meglio.” Nicolas Lapierre: “Ho svolto alcuni lavori di sviluppo e partecipato al test. Credo che i riscontri ottenuti dalla Toyota Ts030 Hybrid nel corso della prima simulazione siano positivi. Abbiamo valutato la reattività dell’auto alle diverse condizioni, come le temperature notturne più rigide. Mi sembra che l’auto si sia adattata discretamente, e questo non è sempre scontato su un circuito del genere. I miglioramenti sono tangibili, abbiamo identificato gli aspetti da migliorare e corretto alcuni dettagli, ma nel complesso stiamo crescendo.” Sébastien Buemi: “È’ stato interessante scoprire qualcosa in più dell’ambiente endurance. Sono stato nel simulatore di guida Tmg e mi sono fatto un’idea delle condizioni, ma ovviamente la realtà nasconde sempre qualche complessità in più. Dal punto di vista tecnico l’auto è molto stimolante, certo dobbiamo crescere sotto alcuni aspetti, come la guida notturna, la gestione dei consumi, e chiaramente devo imparare ad adattare il mio stile di guida alle nuove esigenze. In questo sport l’attenzione al dettaglio è di fondamentale importanza per essere sempre più veloci.”  
   
   
COME BRILLA LA STELLA DI CAROLINA DALL´UNIVERSITÀ AI CAMPIONATI EUROPEI DI PATTINAGGIO SU GHIACCIO A SHEFFIELD. CON VISTA SU SOCHI 2014  
 
 Milano, 22 febbraio 2012 - Alzarsi alle 5, stare sul ghiaccio dalle 6 alle 8 e poi precipitarsi a scuola. Questo a 10 anni, e senza che nessuno ti obblighi a farlo. E’ il prezzo, ma lei lo chiama “passione”, che Carolina Gillespie, giovane stella del pattinaggio artistico italiano in coppia con Luca Demattè, deve pagare per diventare una campionessa. A 18 anni Carolina, stesso nome della più celebre collega Kostner, è iscritta al primo anno del Bachelor of International Economics, Management and Finance dell’Università Bocconi, un impegno particolarmente gravoso per lei che trascorre quasi l’intera giornata ad allenarsi. “Arrivo al palazzetto verso le 9 e non me ne vado prima delle 16”, racconta Carolina, mamma italiana e papà inglese, tesserata per la Sesto Ice Skate, “tra ginnastica, allenamenti sul ghiaccio e una breve pausa per lo studio e un veloce pranzo”. Così sono tutti i giorni della settimana, senza contare le gare e periodi di allenamento all’estero che la portano in giro per il mondo, esperienza fondamentale per crescere. “Portare avanti l’università è importante per il mio futuro”, spiega, “perché il pattinaggio, una volta terminata la carriera, quasi sempre prima dei 30 anni, non ti apre molte strade. Però è difficile, non riesco a seguire le lezioni e devo organizzarmi per non restare indietro. Per fortuna Luca, che è un po’ più grande di me e studia anche lui economia, mi dà spesso una mano”. Sacrifici e fatiche che si fanno volentieri perché i risultati incominciano ad arrivare, visto che Carolina e Luca, nel 2011, si sono classificati al 10° posto ai Campionati Mondiali Juniores in Corea del Sud, miglior piazzamento italiano di sempre nella specialità, e al 12° ai Campionati Europei nel debutto internazionale da Senior, categoria nella quale Carolina è ora impegnata a tempo pieno. “A breve, il 23 gennaio, inizieranno gli Europei a Sheffield, poi a marzo ci saranno i Mondiali a Nizza, per i quali però non sappiamo ancora se saremo convocati. L’obiettivo a medio termine, come per ogni atleta, sono le Olimpiadi, in particolare quelle di Sochi del 2014”. Carolina è arrivata al pattinaggio quasi per caso, seguendo a 7 anni due amiche sulla storica pista del Piranesi, a Milano, dove abitava. Due amiche presto rimaste indietro, mentre lei migliorava sempre più e affrontava le prime gare, fino al trasferimento, per motivi familiari, in Inghilterra, dove la passione non si sopisce. “Non ho mai subito pressioni a casa, nessuno mi ha mai forzato. Persino ora, dopo anni di gare, i miei genitori, pur sostenendomi da vicino, non possono certo dirsi esperti di pattinaggio. E’ sempre stata una mia libera scelta, molti atleti che da bambini vengono costretti, poi, una volta raggiunta l’adolescenza, smettono”. In Inghilterra Carolina, in coppia con Daniel Aggiano, disputa le prime gare internazionali mettendo in mostra il proprio talento, ma dopo quattro anni la coppia si separa perché Daniel, dopo il rientro in Italia, deve passare Senior, e quindi comincia la non facile ricerca di un nuovo compagno, trovato nel trentino Luca Demattè, che si trasferisce a Milano. “Pattinare da sola non mi è mai piaciuto, nella coppia provo sensazioni migliori, c’è la motivazione di far parte di una squadra”. Con il passaggio a Senior la carriera di Carolina è a una svolta e gli impegni, anche lontano da casa, si moltiplicheranno. E’ questa la strada, obbligata, per inseguire il successo: “Con le prime gare internazionali scopri il tuo vero livello e fai confronti. E’ molto importante pattinare con altre coppie, anche in allenamento, per avere sempre nuovi stimoli. Lo scorso anno siamo stati per un periodo in Canada e mi piacerebbe tornarci”. Il prossimo appuntamento è però con la sua seconda casa, l’Inghilterra, “dove in futuro vorrei andare a vivere, anche se per il pattinaggio è meglio l’Italia. A Sheffield puntiamo a ripetere il risultato dello scorso anno, poi si vedrà. Per i pensieri mondiali e olimpici c’è ancora tempo”.  
   
   
YACHT CLUB CAPRI E CIRCOLO NAUTICO DI ROMA. IL GEMELLAGGIO FRA I DUE PRESTIGIOSI CLUB SUGGELLATO AD OSTIA CON I PRESIDENTI MASSIMO MASSACESI E CLAUDIO GORELLI  
 
Capri, 22 Febbraio 2012 - Si è aperto all’insegna delle sinergie e dell’amicizia il 2012 per il sodalizio velico caprese, con la trasferta dello Yacht Club Capri ad Ostia in occasione del gemellaggio con il Circolo Nautico Roma, nella splendida cornice del porto di Roma. Alla cerimonia, che si è tenuta domenica 19 Febbraio, erano presenti i vertici del Circolo romano, a fare gli onori di casa il Presidente Claudio Gorelli, il Vice presidente Claudio della Porta e il direttore sportivo Giancarlo della Porta, mentre per lo Yacht Club Capri sono arrivati nella Capitale il presidente Massimo Massaccesi, il direttore sportivo Conny Vuotto e il socio Roberto Mattera. Dopo il rituale saluto ai presenti i due presidenti Massaccesi e Gorelli hanno simbolicamente suggellato il gemellaggio con lo scambio del guidone, del crest e della cravatta sociale. E a Roma, dopo il momento conviviale, con lo scambio dei doni ed il pranzo con i soci dei club e gli invitati, si è ovviamente parlato anche di vela e di sport e delle future attività dei due club, con l´incontro fra i due direttori sportivi che subito dopo il pranzo hanno cominciato a porre le basi per una serie di eventi da organizzare in comune. Regate ed appuntamenti velici che vedranno protagonisti i club e sinergie tra le due scuole veliche che sono i gli elementi fondanti dei due sodalizi e vanto dei presidenti Massaccesi e Gorelli che puntano sui successi futuri per i velisti capitolini e quelli capresi della scuola diretta da Conny Vuotto.  
   
   
GIOVEDI’ 23 IN GIUNTA REGIONALE IL SIMBOLICO “VIA” AD UN RAID CICLISTICO DI 2.900 CHILOMETRI IN SUDAMERICA  
 
Venezia, 22 febbraio 2012 - Prenderà simbolicamente il via giovedì prossimo 23 febbraio alle ore 11.00 da palazzo Balbi, con un incontro dei protagonisti con l’assessore ai flussi migratori Daniele Stival, un raid in bicicletta di 10 appassionati ciclisti veneti, che percorreranno 2900 chilometri attraverso Brasile, Argentina e Cile per allacciare contatti e conoscenze con le comunità degli emigrati veneti presenti in gran numero in quei Paesi. L’iniziativa, significativamente battezzata “bici e radici” è dell’Associazione Veneti nel Mondo Onlus di Camisano Vicentino, gode dell’appoggio della Regione del Veneto ed ha tra i suoi partners all’estero il Comitato delle Associazioni venete in Argentina, l’Associazione Imprenditori Veneti del Cile, l’Associazione Veneta di Concordia, nello Stato brasiliano di Paranà, l’Associazione Ligure di Valparaiso in Cile. Della partita saranno anche la Federazione delle Associazioni Venete del Paranà e il Comitato Veneto del Rio Grande do Soul (Brasile).  
   
   
OTTOBIANO IL GP D’ITALIA SUPERMOTO CON LA PROVA DI APERTURA DEL MONDIALE 2012  
 
Torino, 22 febbraio 2012 - Sarà il Circuito Inter-nazionale South Milano di Ottobiano, nel Pavese, ad ospitare il Gp d’Italia e ad aprire così le ostilità del mondiale Supermoto. Per l’occasione il circuito si presenterà con un tracciato inedito e tutta la struttura sarà allestita per le grandi occasioni: nuove aree Vip, nuovi spazi per il pubblico e per ospitare la nuova pit lane. L’apertura del mondiale sarà particolarmente interessante poiché sono molte e attese le novità di questo campionato: squadre rinnovate, nuovi accasamenti e nuovi nomi che arriveranno da tutta Europa per cercare di strappare lo scettro ai “senatori” della disciplina. Ricordiamo che l’occasione permetterà anche l’esordio del Campionato Europeo S2 con molti ingressi nuovi, e inoltre a contorno una prova del Trofeo Hm Honda con i concorrenti che potranno assaporare l’atmosfera dei grandi eventi. L’ambizioso traguardo premia l’impegno dell’organizzazione pavese che per ben due volte, nel 2004 con la vittoria di Thierry Van den Bosch (Ktm) in S1 e Fréderic Bolley (Aprilia) in S2, e nel 2009 con la vittoria di Ivan Lazzarini (Hm Honda) S1, è riuscita a portare al South Milano una prova iridata, gran premi che avevano trovato un diffuso riscontro da parte dei molti appassionati, ma anche per la qualità tecnica e l’ottimo allestimento.  
   
   
PRESENTATO A TRENTO, IL TROFEO TOPOLINO DI SCI ALPINO SORPRESE E NOVITÀ PER LA 51.A EDIZIONE, IN ARRIVO IL 2 E 3 MARZO A FOLGARIA (TN)  
 
Trento, 22 febbraio 2012 - Aver superato i 50 anni ha regalato al Trofeo Topolino di Sci Alpino nuova linfa vitale e nuove energie, tutte da mettere in atto nell’edizione numero 51, in scena la prossima settimana sulle nevi trentine degli Altipiani di Folgaria Lavarone e Luserna. Ieri mattina, presso la Sala Verde di Trentino Marketing Spa a Trento, sono stati svelati programmi e novità di quella che, fin dal 1958, è la manifestazione di riferimento per i giovani sciatori internazionali. “Il Trofeo Topolino è uno dei massimi eventi sportivi del Trentino”, ha commentato l’assessore provinciale al turismo Tiziano Mellarini, “ed è importante non soltanto dal punto di vista delle competizioni, ma anche in quanto scambio culturale tra i giovani. Lo sci è una risorsa fondamentale per il nostro territorio, come dimostrano anche i risultati ottenuti sul campo dagli atleti trentini, ed è un bene che manifestazioni come questa alimentino l’universo degli sport invernali, coinvolgendo i giovani”. Quest’anno i piccoli atleti saranno davvero molti, le squadre internazionali iscritte ad oggi sono 45, tra cui anche India, Filippine e Colombia che partecipano per la prima volta nella lunga storia del Trofeo. I dati parlano da soli, come ha snocciolato il presidente del C.o. Mauro Detassis: “il Trofeo Topolino mette in moto grandi numeri, tra cui 700 giovani atleti in erba che approdano ogni anno sulle nevi della località ospitante, Folgaria in questo caso, con 6.000 presenze alberghiere registrate e con 350 partecipanti alle gare finali”. A dare referenze positive all’evento, ideato dal presentatore Mike Bongiorno e dal giornalista trentino Rolly Marchi, ci pensano innanzitutto gli ex partecipanti, oggi campioni affermati dell’universo sciistico mondiale, che costituiscono la miglior pubblicità del Trofeo Topolino. In sala questa mattina c’era un testimonial d’eccezione per la rassegna giovanile, l’azzurro Davide Simoncelli, che ha ricordato con il sorriso la propria esperienza, indipendentemente dal risultato raggiunto. “È vero, al mio Trofeo Topolino non sono salito sul podio, anzi”, ha commentato il poliziotto roveretano, rientrato in Italia ieri dalla Coppa del Mondo a Bansko. “La prima inforcata di carriera è stata allo slalom del Trofeo Topolino ’92, in casa (l’edizione si disputò sul Monte Bondone, ndr), la pressione può giocare brutti scherzi. Il giorno dopo, poi, ho voluto strafare e sono caduto nel gigante. Secondo me non è questo l’importante, quello che rimane dopo aver partecipato al Trofeo Topolino è la soddisfazione di essere riusciti ad entrare a fare parte di un mondo, di un sogno che si ha fin da piccoli. È come una Coppa del Mondo, è stimolante trovarsi a competere con dei coetanei che nutrono le stesse tue passioni”. Il Trofeo Topolino è un trampolino di lancio indipendentemente dai piazzamenti ottenuti, lo slalom gigante è poi diventato pane quotidiano per Davide Simoncelli, come dimostrano i sette podi in Coppa del Mondo, tra cui due vittorie, e i piazzamenti di spicco nella coppetta di specialità (quarto nel 2006 e nel 2010). Come lo scorso anno, il Trofeo Topolino verrà ospitato sugli Altipiani di Folgaria, Lavarone e Luserna, con la pista Salizzona a fare da teatro allo slalom gigante e l’Agonistica dedicata allo slalom. La 51.A edizione è in programma venerdì 2 e sabato 3 e sarà preceduta da un’anteprima tutta azzurra, con le Selezioni Nazionali – Memorial Giovanni Tononi (27 e 28 febbraio) dei magnifici 20 atleti italiani, organizzate dallo Sc Città di Trento. Selezioni anticipate di un giorno rispetto agli altri anni, dunque, in modo da estendere l’esperienza sportiva targata Topolino all’intera settimana. “Folgaria è in moto da tempo per accogliere l’evento”, ha assicurato il direttore dell’Apt degli Altipiani Stefano Tomasi, “dopo l’eccellente lavoro fatto lo scorso anno, siamo pronti a replicare, la macchina organizzativa è attiva affinché tutto sia preparato a puntino”. Il Trofeo Topolino è una grande kermesse che fa bene non soltanto all’agonismo e alla formazione dei futuri sportivi, ma anche alla salute del turismo dell’intera provincia, e che va ricordata sia in termini agonistici sia per la grande festa che realizza. Un concetto, questo, rafforzato anche dal sindaco di Folgaria Maurizio Toller, dal presidente del Comitato Fisi Trentino Angelo Dalpez, dall’assessore allo Sport del Comune di Trento Paolo Castelli e dal presidente Coni Trentino Giorgio Torggler. Certo, l’agonismo ha la sua bella fetta d’importanza all’interno del Trofeo Topolino, manifestazione che ha lanciato nell’olimpo dello sci personaggi come Christian Neureuther, Marc Girardelli, Alberto Tomba, Stefano Gross, Marcel Hirscher, Lindsey Vonn, Ivica Kostelic, Christof Innerhofer, Julia Mancuso, ma anche la giovane promessa statunitense Mikaela Shiffrin. Dopo aver vinto il Trofeo nel 2010, in Panarotta, la sedicenne americana è volata nelle fila della Nazionale a stelle e strisce di Cdm, dove in questa stagione ha già centrato un podio (terza nello slalom di Lienz). A proposito di nomi importanti, quest’anno tra gli ospiti della kermesse Disney ci sarà Ken Read, ex discesista canadese ed oggi responsabile Giovani Fis. Oltre alle esperienze agonistiche, del Trofeo Topolino rimane anche il ricordo della grande festa che lo contorna, e della quale fanno parte la cerimonia d’apertura e la sfilata delle squadre, momenti indelebili per i ragazzini che vi partecipano, come ha confermato anche Simoncelli stesso. Quest’anno la cerimonia d’apertura è in programma giovedì 1° marzo, la madrina sarà ancora una volta la top model argentina Valeria Mazza, in Italia anche per seguire le gare del figlio Balthazar Gravier. Sabato 25 a Trento, in Piazza Duomo, andrà in scena il 44° Premio Pittura, dedicato ai bambini delle elementari amanti del disegno, che potranno partecipare gratuitamente iscrivendosi tra domani e giovedì 23 (presso il Centro Color di Trento). Sono tanti gli aspetti legati al Trofeo Topolino, un appuntamento che può contare sulla sinergia di forze variegate tra cui la Provincia Autonoma di Trento, Trentino Marketing Spa e Disney Italia. Prima topolini, poi campioni, un motto che a partire da lunedì inizierà ad essere messo in pratica in quel di Folgaria, in una settimana sportiva tutta da gustare. Info: www.Trofeotopolino.net