Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 







MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web




 


MERCOLEDI

PAGINA 1 PAGINA 2 PAGINA 3 PAGINA 4 PAGINA 5 PAGINA 6 WEB E BEAUTY FLASH ALIMENTAZIONE
Notiziario Marketpress di Mercoledì 24 Marzo 2010
EUSEW 2010. A PADOVA MERCOLEDI´ 24 MARZO LE ´ECCELLENZE GREEN´ DEL NORDEST "METROPOLITANO" FANNO SCUOLA  
 
Padova, 24 marzo 2010 - con due appuntamenti in calendario mercoledì 24 marzo è una delle città del Triveneto che ospita, nella settimana dal 19 al 26 marzo, Greenordest Week, una serie nutrita ed articolata di eventi organizzati nell´ambito di Eusew 2010 - la Settimana Europea dell´Energia Sostenibile, il più grande evento comunitario sulle fonti "pulite" di energia. Greenordest Week si pone l´ambizioso obiettivo di creare una rete fra comunità integrate, sostenibili e sicure e di mettere in luce le eccellenze di green economyche già il Nordest possiede. Il primo evento che vede protagonista la Città del Santo è il workshop "Buone pratiche di sostenibilità energetica in città e territori ad alta densità di infrastrutture", che si svolgerà presso il Centro Conferenze della Camera di Commercio - piazza Zanellato 21 (Zona Stanga) a partire dalle ore 10 e per tutta la giornata. L´obiettivo dell´incontro è portare all´attenzione dei decisori pubblici e delle imprese le opportunità di investimento nel settore delle fonti rinnovabili e dell´efficienza energetica "in città", il linguaggio sarà quello delle esperienze concrete e riuscite del territorio padovano e di tutto il Nordest. Durante la mattinata, che sarà coordinata da Patrizia Messina, docente dell´Università di Padova, l´interessante esperienza dell´illuminazione notturna di due frazioni montane trentine con l´utilizzo di idrogeno da fonti rinnovabili e il posizionamento di pannelli fotovoltaici come barriere fonoassorbente lungo l´autostrada A22 Autobrennero, affiancata dal caso Saf Società Autotrasporti Friuli per l´autonomia energetica e le tecnologie per la riduzione dei consumi degli autobus, dalle politiche messe in atto dai Comuni dell´Area Camposampierese (Pd) per il fotovoltaico e dal teleriscaldamento a biomassa in zona industriale di Pergine Valsugana (Tn). Nel pomeriggio, si prosegue con altre interessanti esperienze: la turboespansione cogenerativa (che permette di recuperare energiadall´espansione del metano) sperimentata dal Consorzio per la Zona di Sviluppo Industriale Ponterosso - S. Vito al Tagliamento (Pn); l´"abito ecologico" del Parco scientifico triestino Area Science Park (un piano per la produzione e l´uso efficiente dell´energia,articolato in diversi progetti, da applicare agli edifici del parco scientifico); il parco fotovoltaico più grande d´Europa, che sorgerà grazie a Sunedison nella macroarea industriale di Castelguglielmo e San Bellino (Ro); la mobilità sostenibile in città sperimentata dal Cityporto di Padova e il suo impianto fotovoltaico su copertura più grande d´Europa; la ex discarica di Roncajette (Pd) trasformata in parco fotovoltaico; l´esperienza di Aim Vicenza nella gestione del rapporto tra Utilities e Amministrazioni locali, tra patto di stabilità e opportunità; l´attività del Comune di Padova per sviluppare, attraverso un consorzio, il fotovoltaico in città. La giornata terminerà con la tavola rotonda e dibattito tra amministratori, ricercatori e imprese e con le conclusioni del presidente della Camera di Commercio Roberto Furlan. Il secondo evento, invece, è la presentazione del libro innovazione e sostenibilità. Modelli locali di sviluppo al Bivio" a cura di Patrizia Messina (Cleup 2009), docente dell´Università di Padova ed esperta di sviluppo locale, che avverrà presso l´Aula Magna Dipartimento di Sociologia (via Cesarotti 12) alle 16. L´innovazione è il risultato di un processo complesso di cambiamento del modo di sviluppo e del modo di regolazione, in cui il ruolo dell´attore pubblico regolatore va acquistando importanza. Per il "modo di sviluppo" del Veneto, dove ha sempre prevalso la regolazione sociale del mercato, questa è una vera e propria sfida per la sostenibilità. Interverranno Paolo Gurisatti, presidente di Habitec Distretto, Lorenzo Ranzato dell´Istituto Nazionale di Urbanistica, Anna Mazzi dell´Università di Padova, Francesco Jori del Centro "Giorgio Lago" - Università di Padova e l´autrice. La partecipazione a tutte le iniziative è libera e gratuita. Info: www.Energheiamagazine.it/  eusew nordest@energheiamagazine.Eu    
   
   
ENERGIE RINNOVABILI IN ALTO ADIGE: APPREZZAMENTI DA LEGAMBIENTE  
 
Bolzano, 24 marzo 2010 - La Provincia di Bolzano viene lodata da Legambiente per l´impegno profuso nella produzione di energia da fonti rinnovabili. È quanto si evince dal Rapporto annuale sui Comuni rinnovabli 2010, presentato il 23 marzo, a Roma nell´ambito di un convegno. Soddisfatto l´assessore provinciale all´ambiente ed energia, Michl Laimer,dal momento che gli apprezzamenti giungono da un ente indipendente quale Legambiente. Nel Rapporto annuale sui Comuni rinnovabili 2010 è riferito che "La Provincia di Bolzano è quella che in questi anni ha messo in campo le più efficaci e mabiziose politiche ed ha disegnato la più chiara prospettiva di innovazione con l´obiettivo di uscire progressivamente dalle fonti fossili". Già ora, infatti, il 56 per cento del fabbisogno energetico altoatesino è coperto con fonti rinnovabili, che dovrà giungere al 75 per cento entro il 2015 ed ai tre quarti entro il 2020. Prendendo in esame l´approvvigionamento energetico nei comuni Legambiente ha constatato che 6.993 comuni a livello nazionale fanno ricorso ad almeno una forma di energia rinnovabile. Tra i 15 "Comuni 100% rinnovabili" figurano 10 Comuni altoatesini. Tra questi il premio 2010 va a Sluderno per il mix di diverse fonti rinnovabili. Per quanto attiene il solare-termico al primo posto si posiziona Fié allo Sciliar con la maggiore superficie di collettori solari per la produzione di acqua calda, seguito da quello di Terento. Bolzano, invece, risulta essere la città con la maggiore superficie in assoluto di collettori solari, menter il comune di Valle Aurina figura quale secondo comune in Italia a produrre la maggior quantità d´energia da mini centrali idroelettriche. L´alto Adige si attesta ai vertici anche per qanto attiene l´impiego di biomassa: Dobbiaco è al secondo posto in riferimento alla produzione di energia da biomassa, mentre Brunico è al primo posto per la produzione di calore da biomassa. Come sottolinea l´assessore Laimer con le centrali di teleriscaldamento realizzate, in tutto 63, copriamo un quarto del fabisogno termico della abitazioni private. I comuni altoatesini si posizionano ottimamente anche in altre singole categorie tipologiche. Come sottolinea l´assessore Laimer il Rapporto di Legambiente costituisce un´ulteriore conferma di percorrere la strada giusta ed un ulteriore stimolo a proseguirla.  
   
   
TRENTO: PORTE APERTE ALLE ENERGIE RINNOVABILI IN CALENDARIO VISITE GUIDATE AGLI IMPIANTI DI ENERGIA RINNOVABILE IN DIVERSI COMUNI  
 
Trento, 24 marzo 2010 - L’ape ( Agenzia provinciale per l’Energia) aderisce all’iniziativa europea “The Eu Soustainable Energy Week” che intende sensibilizzare i cittadini sul tema dell’energia, del suo uso efficiente e dell’importanza delle fonti rinnovabili per uno sviluppo rispettoso dell’ambiente e del clima. In questa direzione si muove l’iniziativa di conoscenza e informazione che consente a chi ne fosse interessato di visitare impianti di produzione di energia da fonte rinnovabile presenti sul territorio della provincia. I Comuni e le località che hanno predisposto le visite guidate agli impianti ad energia rinnovabile sono: Carano, Cavalese, Fondo e Isera. Il calendario e le fasce orarie in cui i cittadini avranno la possibilità di visitare gli impianti, accompagnati da un esperto, nelle giornate tra il 22 e il 26 marzo, sono i seguenti: a Carano, campo fotovoltaico “I Corozi” in loc. “Calvello” nei giorni 23 e 24 marzo dalle 11.00 alle 14.00; a Cavalese, impianto di teleriscaldamento a biomasse (Bioenergia Fiemme), via Pillocco 4, nei giorni 25 e 26 marzo dalle 14.00 alle 16.00; a Fondo, impianto di teleriscaldamento a ciclo combinato (Bioenergy), in via Murano, 23, nei giorni 24 e 25 marzo dalle 10.00 alle 12.00; a Isera, impianto di produzione di idrogeno, con ritrovo presse la sede del comune nei giorni 22 e 25 marzo dalle 09.00 alle 10.00 e dalle 15.00 alle 16.00. Si auspica che la cittadinanza colga questa opportunità per approfondire la conoscenza di un interessante ed importante aspetto della realtà attuale anche perché essa costituisce un’occasione per mostrare alla cittadinanza quanto le amministrazioni, locali e centrale, del Trentino stanno facendo per prevenire ed affrontare le sfide energetiche future e per indirizzare lo sviluppo economico su un piano di sostenibilità ambientale.  
   
   
EDISON: L’ASSEMBLEA APPROVA IL BILANCIO 2009 DIVIDENDO A 0,0425 EURO PER AZIONE ORDINARIA E 0,0725 EURO PER AZIONE DI RISPARMIO  
 
Milano, 24 marzo 2010 – L’assemblea degli azionisti di Edison Spa, riunitasi oggi presso la sede di Foro Buonaparte, ha approvato il bilancio relativo all’esercizio 2009, che si è chiuso con un utile netto a 423,2 milioni di euro. L’assemblea ha quindi deliberato, previo accantonamento a riserva legale del 5% dell’utile (21 milioni), di distribuire un dividendo di 0,0425 euro per azione ordinaria (0,05 nell’esercizio 2008) e 0,0725 euro per azione di risparmio (0,08 nell’esercizio 2008). Il monte dividendi risulta pari a 228 milioni (268 milioni nel 2008). Il dividendo verrà posto in pagamento il 15 aprile 2010, con stacco cedola il 12 aprile. La residua quota dell’utile, pari a 174 milioni, è stata riportata a nuovo. L’assemblea ha deliberato di rendere disponibile la riserva in conto capitale di 15,055 milioni, costituita a fronte del contributo ottenuto ex lege 488/92, essendo venuti meno i presupposti di indisponibilità. L’assemblea ha inoltre approvato la riduzione del 10% del compenso annuale e del gettone di presenza per tutti i membri del Consiglio di Amministrazione. L’assemblea ha infine confermato amministratori, su proposta dell’azionista Transalpina di Energia Srl, Henri Proglio e Didier Calvez, già cooptati dal Consiglio di Amministrazione rispettivamente dell’8 febbraio 2010 e 30 aprile 2009. Il curriculum vitae dei nuovi amministratori è reperibile sul sito www.Edison.it. Si riporta di seguito l’esito delle votazioni:
Punto all’ordine del giorno Azioni rappresentate in Assemblea e per le quali è stato espresso il voto % sul Capitale sociale con diritto di voto Numero di Azioni Favorevoli Numero di Azioni Contrarie Numero di Azioni Astenute
Punto 1. (Rideterminazione del compenso degli amministratori) 4.233.313.130 81,707 4.233.313.130 0 0
Punto 2. (Nomina di amministratori) 4.233.313.130 81,707 4.223.561.352 8.623.416 1.128.362
Punto 3. (Bilancio chiuso al 31 dicembre 2009, destinazione dell’utile d’esercizio 2009 e riclassificazione di riserve) 4.233.311.385 81,707 4.233.308.455 2.930 0
Si presume che l’Assemblea degli azionisti di risparmio si terrà il 25 marzo in seconda convocazione.
 
   
   
ELETTRODOTTO STRA – VIGONOVO. REGIONE A TERNA: INTERRATELO  
 
Venezia, 24 marzo 2010 - L’assessore alle politiche della mobilità e investimenti strategici del Veneto ha formalmente chiesto a Terna che, nell’ambito della razionalizzazione della rete elettrica ad alta tensione Venezia – Padova, la società preveda “l’interramento del tratto compreso tra i Comuni di Stra e Vigonovo”. In proposito, l’assessore si dice “certo di un favorevole riscontro”.  
   
   
BOLZANO: PIANO ALLOGGI CETO MEDIO: RICHIESTA CONFERMA AI COMUNI  
 
Bolzano, 24 marzo 2010 - I 45 Comuni che avevano presentato domanda di adesione al programma di costruzione delle mille abitazioni a canone calmierato per il ceto medio sono stati invitati dal vicepresidente della Provincia, Christian Tommasini, a confermare il loro interesse al riguardo. Avranno tempo fino al 24 maggio 2010. Tra i Comuni che si erano attivati questi vi sono i Comuni di Bolzano, Merano, Bressanone, Brunico, Vipiteno, Ora, Egna, Laives, Appiano, Lana, i Comuni della vallate ladine quali Ortisei e Marebbe e numerosi altri su tutto il territorio provinciale. Questi 46 Comuni entro il 24 maggio 2010, dovranno indicare se dispongono già di aree per l’edilizia abitativa agevolata idonee alla costruzione degli alloggi indicati; in particolare dovranno specificare se si tratta di zone di espansione o di zone di recupero, allegare il relativo piano di attuazione con la cubatura ammissibile e la situazione catastale connessa alle particelle fondiarie interessate. I Comuni, dovranno inoltre specificare se sarà la stessa amministrazione comunale ad occuparsi della realizzazione del programma di costruzione o se a tal fine sarà delegato l’Istituto per l’edilizia sociale Ipes o società ed enti senza scopo di lucro; inoltre, dovrà essere indicato se le abitazioni saranno destinate esclusivamente alla locazione o alla futura vendita. Come ricorda Tommasini, qualora i Comuni non dispongano di aree idonee, grazie alla legge omnibus, approvata all’inizio dell’anno, potrà essere adottata una procedura abbreviata per accelerare i tempi di realizzazione del programma edilizio attraverso un’apposita convenzione tra il Comune e la Provincia. In base al programma edilizio dovrebbero essere costruite 700 abitazioni nei comuni con più di 10.000 abitanti e 300 possono essere realizzate nei restanti comuni da destinare alla locazione al canone calmierato. Per i Comuni con oltre 10.000 abitanti il programma, facendo riferimento alla popolazione residente (al 31.12.2007), ha già indicato il numero di alloggi che sono 330 per Bolzano, 120 per Merano, 66 per Bressanone, 54 per Laives, 49 per Brunico, 45 per Appiano e 36 per Lana. Una volta pervenuta la documentazione richiesta ai Comuni, la Giunta provinciale provvederà a stabilire le priorità, i tempi ed i modi di realizzazione del programma. Dopo Pasqua, inoltre, è prevista l’approvazione dei criteri provinciali che stabiliscono i presupposti di accesso per i cittadini alla locazione degli alloggi realizzati con questo piano di costruzione.  
   
   
BOLZANO: APPALTI PER LA SCUOLA ALBERGHIERA "SAVOY" A MERANO  
 
Bolzano, 24 marzo 2010 - I problemi di spazio e della sistemazione precaria per studenti e personale della scuola professionale alberghiera "Savoy“ di Merano verranno eliminati grazie a un progetto di ampliamento. Nell’ufficio provinciale Appalti sono stati assegnati il 23 marzo diversi incarichi relativi alla nuova costruzione, per complessivi sei milioni di euro. Sono stati assegnati tre dei cinque appalti relativi alla costruzione del nuovo edificio che consentirà il necessario ampliamento della scuola professionale alberghiera "Savoy" in via Rezia a Merano: il primo riguarda l´esecuzione delle opere murarie, il cui appalto è stato aggiudicato all´impresa di costruzioni Unionbau Srl con sede a Campo Tures, che ha presentato un´offerta di 4,86 milioni di euro a fronte di un importo a base d´asta di 5,68 milioni. Le opere da elettricista sono state appaltate invece all´azienda Linel Srl di Bressanone, che ha offerto un prezzo di 827.000 euro a fronte di un importo a base d´asta di 1,06 milioni di euro. Infine i lavori per gli impianti di riscaldamento e di climatizzazione sono stati assegnati all´impresa Atzwanger Spa di Bolzano che ha presentato un´offerta di 768.000 euro a fronte di un importo a base d´asta di un milione di euro. La scuola professionale alberghiera di Merano è situata da 1987 nell´ex-Hotel "Savoy", in un edificio realizzato nel 1895 per attivitá alberghiera e successivamente, nel 1900, ristrutturato come hotel. A causa del numero di studenti, cresciuto rapidamente negli ultimi anni, è stato acquistato l´adiacente edificio, denominato ex-Calligione, adattato come sede provvisoria per le attività didattiche. Nel 2005 si è svolto un concorso di progettazione, a livello europeo per l´ampliamento della scuola alberghiera: il progetto vincitore ha previsto l´abbattimento dell´edificio ex-Calligione e la costruzione di un nuovo edificio adiacente alla sede principale.  
   
   
DISASTRO VIAREGGIO: MANCANO 6,8 DEI 27 MILIONI NECESSARI SODDDISFAZIONE P ER LA RICOSTRUZIONE CHE PROCEDE CON MAGGIORE CELERITÀ  
 
Viareggio, 24 marzo 2010 - E´ di 27,27 milioni di euro il quadro delle necessità finanziarie per completare la ricostruzione e insieme provvedere alla trasformazione della zona colpita dall´esplosione del carro cisterna che il 29 giugno 2009 ha sconvolto Viareggio causando 32 vittime e decine di feriti. Al momento le disponibilità ammontano a 20,45 milioni. Ne mancano quindi 6,82 per finanziare tutti gli interventi in programma. Ne dà notizia il commissario straordinario per la ricostruzione di Viareggio che ha firmato l´ordinanza con la quale rimodula il Piano delle necessità per il ripristino degli edifici e dei beni pubblici e privati nell´area di via Ponchielli, via Bottego e via Porta Pietrasanta, prospicenti alla stazione ferroviaria. Il commissario ha approvato il Piano il 23 settembre scorso e il 12 novembre lo ha sottoposto ad un primo aggiornamento. Quello attuale è il secondo, e probabilmente quello definitivo. Il Commissario, che con l´elezione del nuovo presidente della Regione terminerà il suo mandato e lascerà l´onere al suo successore, esprime soddisfazione per un processo di ricostruzione che, dopo le iniziali difficoltà, pare adesso procedere con maggiore celerità, tanto che per fine giugno si conta di completare le procedure di delocalizzazione visto che tutte le relative domande risultano già presentate. L´attuale commissario ha annunciato che sarà comunque presente alle iniziative che verranno organizzate in occasione del primo anniversario del disastro. Dopo il passaggio di consegne al nuovo commissario sarà quella l´occasione per un saluto e un ringraziamento in primo luogo ai familiari delle vittime, ma anche ai rappresentanti delle istituzioni locali e ad una città così provata, ma così fiera e memore, che gli ha permesso di compiere un´esperienza di quelle che non si dimenticano facilmente. Il nuovo quadro finanziario prevede di destinare 6,3 milioni di euro agli interventi di ripristino e ricostruzione e 4,2 milioni a quelli di delocalizzazione e 1 milione per i contributi all´acquisto dei beni mobili dannneggiati o distrutti. Per la risistemazione di via Ponchielli è già stato realizzato un primo lotto di lavori per 400.000 euro, mentre il secondo lotto ne richiederà altri 300.000. Per realizzare la nuova area tra la sede ferroviaria e via Ponchielli saranno complessivamente necessari 3 milioni di euro, di cui 1,5 per la bonifica, 300.000 per le demolizioni e 1,2 milioni per la realizzazione della pista ciclabile e dell´area a verde. Per gli edifici che sul lato monte di via Ponchielli prenderanno il posto dei tre i cui proprietari hanno scelto di trasferirsi altrove, e che il Comune di Viareggio ha deciso di destinarte ad uso pub blico a piano terra e ad abitazioni al primo piano, il Piano prevede uno stanziamento di 1,4 milioni di euro. Quanto al sottopasso ferroviario, la seconda rimodulazione prevede che sarà realizzato appena saranno messe a disposizione le necessarie risorse finanziarie. Si tratta dei 6,8 milioni di euro che al momento rappresentano l´unica cifra mancante dal totale delle necessità.  
   
   
AMBIENTE, INNOVAZIONE E SICUREZZA SUL LAVORO: GLI INCENTIVI DEL GOVERNO  
 
 Roma, 24 marzo 2010 - Incentivi al consumo per 300 milioni di euro a cui si aggiungono 120 milioni di euro di sgravi fiscali per le imprese che si occupano di tessile e cantieristica. Questo prevede il decreto legge approvato dal Consiglio dei Ministri della scorsa settimana, che stanzia, in tal modo, la somma complessiva di 420 milioni per sostenere il sistema produttivo. “La ripresa è lenta e intermittente, e lo scopo di questo decreto è proprio quello di sostenerla, per raggiungere l’obiettivo indicato dal Governo della crescita dell’1 - 1,2% nel 2010". Così il ministro per lo Sviluppo economico, Claudio Scaiola, che ha illustrato il provvedimento nel corso della conferenza stampa tenuta al termine del Consiglio. I punti cardine intorno ai quali si sono indirizzati gli interventi del Governo sono il miglioramento dell´eco-sostenibilità ambientale, l´innovazione e la sicurezza sul lavoro. Con questi criteri di fondo si sono individuati i settori "che hanno avuto maggiore difficoltà e più crisi" e quelli che hanno una significativa capacità di produzione nazionale: "Abbiamo fatto un attento lavoro - ha detto il ministro Scaiola - per mirare le risorse disponibili in maniera chirurgica nei settori che rispondessero a questi obiettivi". Queste le grandi filiere produttive individuate: la mobilità sostenibile; Il sistema casa per le famiglie; la sicurezza del lavoro; l’efficienza energetica. In particolare, sono incentivati l´acquisto di motocili, cucine complonibili, elettrodomestici, macchine agricole, eco case, gru edili e motori fuoribordo. Un elenco completo degli stanziamenti per i diversi settori e prodotti è stato messo a disposizione dal ministero per lo Sviluppo Economico ed è riportato in questo dossier nella Tabella Incentivi. Una volta entrato in vigore il provvedimento - con la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale - lo Sviluppo economico farà partire il decreto attuativo, che riporterà tempi e modalità di funzionamento. Un procedimento che, comunque, è già delineato nelle sue modalità generali nel paragrafo Come funziona. Il sei aprile prossimo è la data in cui si potrà cominciare ad acquistare con gli incentivi.  
   
   
IL RAPPORTO TRA MAFIA ED ECONOMIA. I COSTI ECONOMICI E SOCIALI DELLA CRIMINALITÀ ORGANIZZATA E DEI COLLETTI BIANCHI  
 
Milano, 24 marzo 2010 - In Bicocca un ciclo di lezioni sulla legalità per conoscere l´Italia legale e per capire il suo contrario: l´Italia illegale e mafiosa. Ne discuteranno, insieme a operatori del diritto, storici e politici. Nel terzo incontro si cercherà di capire quanto negativamente incidano gli "affari di famiglia" sull’economia del Paese. Relatori: Michele Prestipino, Magistrato, Dda di Reggio Calabria; Francesco Greco, Magistrato, Procura della Repubblica di Milano; Lino Busà, Presidente di Sos Impresa. Moderatrice Raffaella Calandra, Radio 24 Università degli Studi di Milano-bicocca. L’incontro si terrà il 25 marzo 2010, ore 15.00 Presso l’ Università Bicocca Edificio U6 Aula 4, Piazza dell´Ateneo Nuovo 1, Milano. Tutti gli appuntamenti sono ad accesso libero fino ad esaurimento dei posti disponibili  
   
   
LA TRASPARENZA NELLA P.A.? NON C’È…. E SI VEDE! “I° RAPPORTO SULLA TRASPARENZA NELLE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE” PROMOSSO DA CITTADINANZATTIVA E DIPARTIMENTO DELLA FUNZIONE PUBBLICA CON IL SOSTEGNO DEL SERVIZIO ANTICORRUZIONE E TRASPARENZA  
 
Roma, 24 marzo 2010 - Si vede eccome che non c’è! Nel nostro Paese, la mancanza di trasparenza si annida in tre casi su quattro negli uffici della Pubblica Amministrazione, anche se dal fenomeno non ne risultano immuni i servizi pubblici locali: su 100 segnalazioni, nel 74% dei casi la carenza di trasparenza ricade nell’ambito degli uffici pubblici, nel 26% riguarda invece l’area dei servizi pubblici. E, come se non bastasse, attecchisce maggiormente lì dove il disservizio tocca le tasche dei cittadini: non a caso, nella P.a. Quasi la metà delle segnalazioni riguarda la contestazione di multe e l’invio di cartelle pazze del fisco; nei servizi locali, invece, sono rilevanti le segnalazioni di scarsa trasparenza nella fase di determinazione delle tariffe e di riscossione dei tributi: si va dalle opacità operative di diverse società di riscossione, all’Iva non dovuta sui rifiuti, ai costi spesso non giustificati per il servizio idrico. Questi tra i principali dati che emergono dal “I° Rapporto sulla Trasparenza nelle amministrazioni pubbliche”, promosso da Cittadinanzattiva e Dipartimento della Funzione Pubblica con il sostegno del Servizio Anticorruzione e Trasparenza (Saet). Su www.Cittadinanzattiva.it/  il dossier completo. Il lavoro rappresenta la prima iniziativa adottata nel nostro Paese per fare il punto sullo stato della trasparenza nella P.a. Dal punto di vista degli utenti, in attuazione del Protocollo su trasparenza, sussidiarietà e valutazione siglato nel 2009 tra Dipartimento della Funzione pubblica e Cittadinanzattiva. Il Rapporto si fonda sulle segnalazioni (circa 800) dei cittadini in tema di scarsa trasparenza giunte nell’ultimo anno all’Associazione. “Ben vengano i processi di progressiva trasparenza che, in questi mesi, hanno riguardato gli stipendi dei dipendenti pubblici” dichiara Teresa Petrangolini, segretario generale di Cittadinanzattiva, “ma i veri ostacoli che i cittadini incontrano a contatto con le tante facce della P.a. Riguardano, in realtà, la trasparenza delle procedure e il rispetto delle regole. Un cittadino, per esempio, ha interesse a sapere che fine ha fatto la sua pratica, e considera inaccettabile gestire una cartella pazza, senza peraltro ricevere alcuna informazione chiara sulle modalità di ricorso. Assicurare la trasparenza dei reclami, pubblicandoli su internet, come introdurre la valutazione civica dei risultati della P.a. Non potrà che aiutare a ridurre l’attuale divario che ancora separa i cittadini dalla burocrazia italiana”. P.a. & scarsa trasparenza (74% segnalazioni) I cittadini denunciano situazioni di particolare opacità principalmente a causa della mancanza di informazioni e di una carente definizione di iter procedurali chiari e comprensibili. Nella P.a. Le principali criticità riguardano la gestione delle pratiche amministrative (24%), le multe e le questioni fiscali (23% ciascuno), il welfare (13%), la sicurezza di case popolari e scuole (9%), la giustizia (8%). Limitatamente alle pratiche amministrative, in particolare, stupisce come la mancanza di trasparenza renda l’autocertificazione ancora un’utopia in un caso su tre. Ricorrenti, infatti, sono i casi di pratiche amministrative bloccate per la mancata accettazione da parte di uffici pubblici di documenti di autocertificazione poi risultati corretti in quanto previsti dalla normativa di riferimento. Le segnalazioni sul welfare attengono invece ai diversi bonus sociali: social card, carta acquisti, bonus elettrico, contributi alle famiglie numerose; provvedimenti accomunati da buone intenzioni ma anche da una diffusa difficoltà nel reperire le informazioni ed i moduli utili per poterne fare richiesta. Servizi pubblici locali & scarsa trasparenza (26% segnalazioni) Nei servizi pubblici locali, le principali criticità sul fronte della trasparenza riguardano il servizio idrico integrato (31%), lo smaltimento dei rifiuti (26%), i tributi locali (24%), gli appalti (11%) e gli asili nido (8%). In generale, è la composizione delle tariffe l’area nella quale i cittadini percepiscono scarsa trasparenza: in questo la stessa composizione delle tariffe, con le tanti voci che la compongono, non aiuta, anche se a peggiorar le cose ci sono le società di riscossione dei tributi e le procedure tutt’altro che trasparenti che portano a determinare i costi dei servizi; da questo punto di vista, è esemplificativo il settore del servizio idrico. A tutto ciò si sommano anche palesi irregolarità, come l’Iva sui rifiuti o il pagamento del canone di depurazione per un servizio mai reso. Gli asili nido comunali, da parte loro, alla determinazione opaca delle rette abbinano un’area di criticità in fatto di composizione e gestione delle graduatorie per potervi accedere. Scarsa trasparenza, la hit delle inefficienze Tra i tanti comparti della P.a. E tra i numerosi servizi pubblici locali nei quali la scarsa trasparenza trova maggiormente terreno fertile, spiccano su tutti gli appalti e la giustizia, essenzialmente per quanto riguarda il reperimento e il rilascio di documenti, bandi e contratti di servizio. Seguono la gestione dei tributi locali, le cartelle pazze, la pratiche per il rinnovo/rilascio di documenti e gli asili nido, sia per quanto riguarda le graduatorie che la determinazione delle rette.  
   
   
MAXIFONDO: ALTRI 800MILA EURO PER IL 2010 PROVINCIA E CAMERA DI COMMERCIO DI PARMA RINNOVANO LA CONVENZIONE FINALIZZATA A FAVORIRE L’ACCESSO AL CREDITO BANCARIO DELLE IMPRESE DEL TERRITORIO  
 
Parma 24 marzo 2010 – Finanziamenti per più di 32 ml di euro a fronte di un migliaio di domande provenienti soprattutto da piccole imprese dell´artigianato e del terziario. Il maxifondo attivato nel 2009 da Camera di Commercio e Provincia si è rivelato uno strumento davvero efficace per sostenere le imprese del territorio nell’accesso al credito, consentendo l’incremento della garanzia diretta prestata dai Confidi agli istituti bancari. Sulla base di questi risultati e del fatto che non si prevedono miglioramenti sul credito, il 15 marzo i due presidenti Andrea Zanlari e Vincenzo Bernazzoli hanno rinnovato quel patto con un ulteriore investimento di 800mila euro. Nella sede camerale, i presidenti dei due enti hanno firmato l´accordo 2010 insieme con i rappresentanti dei Confidi: Agrifidi, Unifidi, Cofiter, Fidindustria, Unionfidi e Cooperfidi. “ E’ una iniziativa che ha giovato al sistema delle piccole e medie imprese in un momento di difficoltà e che rinnoviamo per il 2010 con alcune piccole modifiche in quanto porteremo il limite per le imprese manifatturiere da 50 a 100mila euro – ha spiegato Zanlari nel corso dell’incontro – Va messo in rilievo il ruolo dei Confidi e quello del mondo associativo che hanno risposto in modo adeguato, un bell’esempio di come si collabora in territori che hanno una qualità dell’economia da spendere”. “Per noi il tema della crisi resta una priorità – ha sottolineato Bernazzoli – siamo rimasti in campo perché questa crisi non è affatto superata e la ripresa è lenta. Pur in un momento di difficoltà dei nostri bilanci, abbiamo ritenuto importante continuare a investire in questo fondo rispondendo così a un’esigenza reale delle imprese di avere liquidità e potenzialità di investimento”. Questo intervento straordinario per le piccole imprese, si aggiunge a strumenti ordinari della Camera di Commercio destinati agli stessi destinatari, quali i contributi a fondo perduto e altri stanziamenti sempre a sostegno del credito: 850.000 euro nel 2009, utilizzati dai Confidi o per abbattere i tassi di interesse sui finanziamenti concessi o per implementare il proprio fondo rischi. I Confidi inoltre, sempre grazie a un contributo camerale, l´anno scorso hanno potuto incrementare i propri fondi di garanzia per 450.000 euro, Un importo complessivo di 1,3 mln riconfermato dal Consiglio nel bilancio 2010: in questo modo, l’intervento dell´Ente a favore del credito, compresa la quota destinata al fondo anticrisi, ammonta a 1,9 milioni. Anche per la Provincia l’intervento contro la crisi, per la ripresa, non si esaurisce qui. La settimana prossima verrà presentato nel dettaglio un pacchetto di dieci interventi, per la famiglia, per le imprese, per chi ha perso il posto di lavoro. Aiuti concreti, dalle bollette alla formazione, dall’affitto al lavoro. Un pacchetto che complessivamente vale 3 milioni. Un investimento importante realizzato grazie anche al supporto della Fondazione Cariparma. All´incontro di oggi, oltre ai rappresentanti dei Confidi, sono intervenuti il presidente della Cna Gualtiero Ghirardi, il presidente di Confersercenti Corrado Testa, il presidente di Ascom Parma e vicepresidente nazionale di Confcommercio Ugo Margini. Imprese beneficiarie Possono usufruirne le imprese iscritte al Registro delle Imprese della Camera di Commercio di Parma, operanti e attive in qualsiasi settore di attività economica, che siano in regola con il pagamento del diritto annuale e non abbiano procedure concorsuali o protesti a carico; siano, inoltre, costituite da almeno 12 mesi al momento di presentazione della domanda Non possono accedere ai finanziamenti della Convenzione, le imprese che nel 2009 hanno beneficiato di un finanziamento controgarantito ai sensi della precedente Convenzione stipulata tra Camera di commercio, Provincia di Parma e Confidi in data 06/02/2009 e che all’atto della presentazione della domanda abbiano rispetto a tale finanziamento una o più rate insolute. Modalità di intervento I finanziamenti garantiti dai Confidi dovranno essere finalizzati a far fronte ad esigenze di liquidità, con durata massima 60 mesi. L’importo massimo delle operazioni che possono essere assistite dal Fondo è determinato in euro 100.000 per singolo finanziamento. L’entità della garanzia diretta prestata dai Confidi sarà pari ad almeno il 50% dell’importo dei finanziamenti concessi alle imprese dagli Istituti di credito. La controgaranzia del Fondo sarà pari al 25% del finanziamento ed opererà fino all’importo di 50.000 euro vale a dire per una cifra massima di 12.500 euro per ogni finanziamento concesso. Sono ammesse a beneficiare di tale intervento straordinario le imprese che presenteranno domanda di finanziamento entro e non oltre il 31 dicembre 2010. L’intervento proseguirà fino ad esaurimento del fondo disponibile.  
   
   
DISTRETTO VERONA MODA: DIAMO UN TAGLIO ALLA CONCORRENZASLEALE DEI PRODUTTORI  
 
Verona, 24 marzo 2010 - Mercoledì 24 marzo alle ore 13.00 a Mozzecane di Verona, nella villa Vecelli Cavriani, sede del Distretto Verona Moda, si svolgerà una tavola rotonda, riservata al settore abbigliamento, alla quale parteciperanno circa 40 imprenditori del comparto. All´incontro parteciperà anche il dott. Roberto Maroni, ministro dell´Interno. L´argomento della tavola rotonda "La concorrenza sleale dei produttori in Italia" sarà la tutela delle aziende produttrici di abbigliamento e la competitività fra imprese, nell´ambito di regole e condizioni di mercato che siano uguali per tutti. L´approvazione unanime bipartisan in sede legislativa da parte della commissione attività produttive della Camera della legge sul Made in Italy, per la commercializzazione di prodotti tessili, della pelletteria e calzaturieri è un passo avanti per combattere la concorrenza sleale. Proprio per questo e in vista dell´entrata in vigore delle nuove disposizioni, fissata al primo ottobre, dopo l´esame della normativa da parte della Ue, il Distretto Verona Moda ha organizzato l´incontro con il ministro dell´Interno, grazie all´aiuto del sindaco di Verona Flavio Tosi e del vicesindaco di Mozzecane Mauro Martelli. Www.veronamoda.it  
   
   
INDAGINE SUGLI INVESTIMENTI NEL 2009: L’INDUSTRIA PIEMONTESE SCOMMETTE ANCORA SUL FUTURO IL 77% DELLE IMPRESE HA EFFETTUATO INVESTIMENTI, NONOSTANTE LA CRISI, NELL’ACQUISTO DI ATTREZZATURE, ELABORATORI O IN RICERCA E SVILUPPO  
 
Torino, 24 marzo 2010 - In che modo le scelte delle imprese sono state influenzate dalla crisi economica in atto? Dall’indagine sugli investimenti delle imprese industriali del Piemonte - effettuata nell’ambito della 153ª Indagine congiunturale sull´industria manifatturiera piemontese realizzata da Unioncamere Piemonte nel Iv trimestre 2009 - emerge come il 2009 sia stato, nel complesso, un anno che ha confermato la propensione delle imprese manifatturiere del nostro territorio a investire, benché tutti gli indicatori congiunturali abbiano risentito, nel corso dell’anno, del peggioramento del quadro economico complessivo. “Nonostante il 2009 sia stato un anno difficile, le imprese piemontesi hanno dimostrato ancora una volta la propria capacità di reagire e di guardare al futuro con ottimismo e lungimiranza - ha dichiarato il Presidente di Unioncamere Piemonte Ferruccio Dardanello -. Si è sottolineato più volte come la ripresa andrà proprio a beneficio delle imprese che hanno continuato ad investire in nuovi impianti e macchinari, in ricerca e sviluppo, per migliorare l’efficienza dei processi produttivi e la qualità dei prodotti. I dati ci dicono che ben il 77% delle aziende piemontesi ha effettuato questo tipo di investimenti: questo ci fa ben sperare nella grande capacità delle nostre aziende di sfruttare tutte le opportunità di una prossima ripresa”. Il 77% delle imprese intervistate ha dichiarato di aver effettuato investimenti nell’anno appena concluso. La quota non si discosta in maniera significativa dai dati registrati negli anni precedenti: nel 2008, infatti, le imprese che avevano affermato di aver fatto investimenti erano il 78%, un solo punto percentuale in più rispetto ai dati del 2009. La percentuale era invece maggiore nel 2007, quando la crisi era ancora lontana e investivano 82 imprese su 100. Disaggregando i dati del 2009 in base all’importo degli investimenti effettuati, emerge come la fetta maggioritaria delle imprese abbia investito per un valore compreso tra 25 e 100mila euro; seguono gli investimenti di importo inferiore ai 25mila euro, mentre le imprese che fanno investimenti più consistenti appaiono meno numerose. In che cosa consistono gli investimenti fatti dalle imprese piemontesi? Secondo i dati della nostra indagine, nel 2009 le imprese hanno scelto di acquistare macchine e attrezzature (il 76,3% delle imprese), elaboratori e sistemi elettronici (il 30,5% delle imprese) e di investire in ricerca e sviluppo (23,9%). Quest’ultimo dato appare particolarmente importante in quanto da sempre gli investimenti in innovazione rappresentano una formidabile “molla” di sviluppo della competitività del sistema economico locale. Le motivazioni che spingono le imprese a investire sono principalmente la sostituzione di impianti e macchinari obsoleti, la necessità di migliorare l’efficienza dei processi produttivi e la volontà di incrementare la qualità dei prodotti. Va evidenziato come, rispetto agli anni precedenti, si siano ridimensionati sia gli investimenti effettuati al fine di aumentare la capacità produttiva che quelli finalizzati ad introdurre nuovi prodotti. Tra le finalità prioritarie degli investimenti previsti, gli imprenditori intervistati hanno indicato, anche per il 2010, la sostituzione di impianti e attrezzature obsoleti e l’incremento dell’efficienza produttiva. Tra i diversi canali di finanziamento, le imprese piemontesi preferiscono ancora, per la maggior parte dei loro investimenti, l’autofinanziamento; segue il credito bancario, mentre appaiono residuali le altre forme di finanziamento. Vista l’importanza della collaborazione tra banche e imprese in un momento congiunturalmente così critico, in cui soprattutto le Pmi necessitano di supporto finanziario per poter continuare a investire e mantenere o incrementare il proprio livello competitivo, si è ritenuto opportuno chiedere alle imprese se avessero riscontrato un inasprimento delle condizioni a loro riservate dalle banche. Oltre il 70% delle imprese ha risposto che non ha percepito, negli ultimi sei mesi del 2009, un peggioramento del rapporto con le banche. Il 30% che, invece, ha rilevato un inasprimento delle condizioni riservate dalle banche, indica tra le principali motivazioni la mancata concessione di nuovi finanziamenti e l’aumento dei margini applicati ai finanziamenti concessi.  
   
   
CRISI: VENERDí A UDINE TAVOLO REGIONEFVG-SINDACATI. TRA I TEMI ANCHE LA SITUAZIONE DELLA FEBERPLAST  
 
Trieste, 24 marzo 2010 - È convocato per venerdì 26 marzo, alle ore 9.30 nella sede della Regione di Udine, il vertice voluto dal vicepresidente della Regione, Luca Ciriani, assieme all´assessore al Lavoro, Alessia Rosolen, per effettuare un monitoraggio della situazione dell´economia e del lavoro sul territorio udinese. L´incontro, al quale è stato invitato il presidente della Provincia di Udine, Pietro Fontanini, vedrà la presenza delle forze sindacali per un´analisi dei dati economici e degli indicatori relativi al mondo del lavoro. Tra gli argomenti, anche l´analisi puntuale delle vertenze sindacali aperte sul territorio, e in particolare - ha sottolineato il vicepresidente - "quella relativa alla Feberplast di Bertiolo, per la quale ieri il sindaco di quel Comune ha richiesto l´intervento della Regione sul fronte degli ammortizzatori sociali e su quello della potenziale riqualificazione e sostegno dell´azienda". L´incontro segue il primo vertice effettuato la settimana scorsa a Pordenone, e precede gli appuntamenti già fissati a Gorizia (la convocazione è per il 6 aprile) e a Trieste (15 aprile).  
   
   
PARMA, EURORUBBER: I POSTI DI LAVORO NON SONO A RISCHIO PRESENTATO IN PROVINCIA AL TAVOLO ISTITUZIONALE IL NUOVO PIANO INDUSTRIALE. LO STABILIMENTO DI PONTE TARO SARÀ POTENZIATO.  
 
 Parma, 24 marzo 2010 – Sono notizie confortanti quelle scaturite il 16 marzo in Provincia dalla riunione del tavolo istituzionale sull’Eurorubber di Ponte Taro, nel corso della quale è stato presentato il nuovo piano industriale dell’azienda. “Un piano serio e concreto” per il vice presidente della Provincia Pier Luigi Ferrari, che ha presieduto l’incontro. Con lui l’assessore alla Formazione professionale e alle Politiche del lavoro Manuela Amoretti, il direttore industriale dell’Eurorubber Mario Balzarini, il direttore commerciale Nicola Pizzoli, il direttore dello stabilimento di Ponte Taro Corrado Zardi, Corrado Guiducci dell’Unione Parmense degli Industriali, Simone Cavalieri della Filctem Cgil, Germano Giraud della Femca Cisl e le Rsu aziendali. Il piano industriale presentato oggi prevede un percorso di crescita nel triennio 2010-2012, con azioni di investimento e di potenziamento del sito di Ponte Taro. L’azienda ha ribadito la solidità del dato occupazionale, garantendo che per il personale non ci sono rischi: i posti di lavoro, dunque, non sono in pericolo. “Credo che quello di oggi sia stato un incontro davvero positivo, e voglio sottolineare il grande senso di responsabilità che ha segnato questo cammino: dopo l’incontro di novembre, come richiesto dal tavolo e come promesso dall’azienda, oggi ci è stato presentato il piano industriale, che ci fa ben sperare. È un piano caratterizzato da innovazione e volontà di guardare a nuovi orizzonti”, ha commentato Ferrari, che ha ringraziato tutti gli “attori” coinvolti: “Ognuno ha fatto la sua parte: l’azienda, le istituzioni, i sindacati”. Positive anche le reazioni dei sindacati, che a breve illustreranno ai lavoratori in azienda gli esiti dell’incontro e i contenuti del piano.  
   
   
TAVOLO DI LAVORO SU RICONVERSIONE FERRIERA TRIESTE  
 
Trieste, 24 marzo 2010 - Sindacati, azienda ed Enti locali triestini condividono la proposta della Regione di istituire un tavolo di confronto permanente che dia certezza, nel metodo e nei tempi, al processo di riconversione della Ferriera di Servola, salvaguardando il lavoro e nello stesso tempo l´ambiente. È questo il risultato della riunione sulla Ferriera promossa ieri a Trieste dal presidente della Regione Renzo Tondo, che era affiancato dagli assessori al Lavoro Alessia Rosolen e alla Programmazione Sandra Savino. All´incontro, assieme ai rappresentanti dell´azienda e a quelli delle organizzazioni sindacali, hanno partecipato anche il sindaco di Trieste Roberto Dipiazza e la presidente della Provincia Maria Teresa Bassa Poropat. Erano presenti anche i tecnici dell´Arpa (Agenzia regionale per la protezione dell´ambiente). "In una situazione economica come quella che stiamo attraversando - ha detto il presidente Tondo - il tema del lavoro diventa prioritario. Ma la salute dei cittadini è altrettanto importante. La situazione della Ferriera va gestita con equilibrio e saggezza". Su proposta della Regione saranno quindi costituiti tre tavoli di lavoro, snelli nella loro composizione e di carattere operativo, su altrettanti temi specifici (il lavoro, l´ambiente, lo sviluppo), ciascuno con la presenza dei rappresentanti di tutte le parti coinvolte. La Regione (assessore Rosolen) coordinerà il tavolo sul lavoro, la Provincia quello sull´ambiente e il Comune quello sullo sviluppo. La Giunta regionale, e in particolare il presidente Tondo, coordinerà i tre tavoli mediante un comitato ristretto che avrà fra l´altro il compito di definire le linee guida di una legge regionale destinata in modo specifico alla riconversione della Ferriera e dotata di adeguate risorse. Si punta anche ad arrivare a uno stretto coordinamento con il Governo nazionale attraverso la firma di un Accordo di programma quadro. L´obiettivo è arrivare a stabilire rapidamente la composizione dei tre tavoli specifici e a riunirli subito dopo Pasqua, in modo da indire già ai primi di maggio un primo vertice di coordinamento generale sulla questione della Ferriera. Nel corso della riunione, i rappresentanti dell´azienda hanno confermato che nonostante siano state avviate le procedure per la cessione del gruppo, il percorso a suo tempo individuato per la riconversione dell´impianto triestino, che prevede la cessazione dell´attività siderurgica nel 2015, prosegue regolarmente così come l´iter per creare nell´area di Servola attività sostitutive (centrale elettrica, piattaforma logistica). Da parte delle organizzazioni sindacali è stata anche sollecitata la presenza attiva dei rappresentanti degli Enti locali al tavolo nazionale sulla siderurgia istituito dal ministero dello Sviluppo economico. È in quella sede, infatti, che sarà seguita la vicenda della cessione del gruppo siderurgico di cui la Ferriera fa parte.  
   
   
LOFRA RIAPRE I BATTENTI  
 
Padova, 24 marzo 2010 Operai di nuovo al lavoro alla Nuova Lofra Srl. Pochi giorni fa infatti è stato sottoscritto il contratto d’affitto approvato dal tribunale di Padova e contestualmente l’adunanza dei creditori ha approvato a maggioranza il concordato preventivo. Il 16 marzo nello stabilimento di via Euganea a Treponti di Teolo a riaprire l’azienda c’era Seyed Moahammad Reza, l’imprenditore iraniano che possiede la Polysteel e che ha rilevato la Lofra in liquidazione, insieme al suo consulente Bijan Mehrabi. Erano presenti anche l’assessore al Lavoro e alla Formazione della Provincia di Padova Massimiliano Barison, il segretario generale di Fiom Cgil Antonio Silvestri, il segretario generale di Fim Cisl Gianni Castellan insieme ad Alessandro Barbiero sempre della Fim Cisl. “Questo è un giorno importante per la nostra provincia – ha detto Barison -. Ho ringraziato l’imprenditore iraniano che ha voluto investire in Italia mantenendo la qualità, il personale e soprattutto le qualifiche dei lavoratori, determinati a continuare a lavorare in quest’azienda. Viene garantita la continuità occupazionale e mantenuto un marchio importante della nostra provincia per cui oggi per noi, per i lavoratori, ma anche per le aziende che lavoravano per Lofra, è un giorno da festeggiare”. Seyed Moahammad Reza cosceva Lofra da molto tempo. “Sono felice di essere in questa città – ha detto - per diverse ragioni, tra le quali l’esperienza di Lofra e la cultura italiana, che sento molto vicina a quella iraniana. In cinque anni voglio portare la produzione ai livelli del Duemila, puntando sulla ricerca, la riorganizzazione del personale, l’allargamento della produzione e la collaborazione con altre aziende”. La vera svolta nella vertenza che ha tenuto i lavoratori col fiato sospeso per quindici mesi, fra speranze e delusioni, è avvenuta a fine gennaio con l’accordo sottoscritto in Provincia per la riattivazione dell’azienda con la riassunzione graduale dei dipendenti, secondo la proposta di mediazione dell’assessore Barison. Il documento era stato sottoscritto dai rappresentanti di Lofra Spa in liquidazione, di Nuova Lofra Srl, dalle Rsu aziendali, di Fiom Cgil e fin Cisl. L’accordo prevedeva l’assunzione graduale di 76 lavoratori con cadenze stabilite da febbraio a novembre per traghettare i lavoratori della Lofra Spa in liquidazione, che nel frattempo aveva posto tutti i lavoratori in cassa integrazione straordinaria, verso la Nuova Lofra Srl. La Lofra Spa in liquidazione occupava quasi cento dipendenti, di cui due apprendisti, un dirigente, due in aspettativa sindacale e uno in aspettativa non retribuita. Con l’accordo sindacale la Nuova Lofra Spa si è impegnata ad assumere 76 lavoratori, oltre ai due in aspettativa sindacale, con cadenze definite tra marzo e novembre 2010. In particolare, 30 lavoratori sono già stati riassunti (compresi i due in aspettativa), e gli altri lo saranno entro il mese di novembre di quest’anno. I rimanenti 20 lavoratori hanno invece scelto, su base volontaria, o la strada del pensionamento o nel frattempo hanno trovato nuovi impieghi. Per ciascuno di essi la Nuova Lofra ha messo a disposizione a titolo di incentivo all’esodo un importo economico forfetario. Nel dicembre scorso il tribunale aveva ammesso la società alla procedura di concordato preventivo. In seguito all’accordo firmato in Provincia il 29 gennaio, è stato sottoscritto il contratto di affitto d’azienda. Il contratto d’affitto è partito dal 1 marzo per 12 mesi al canone mensile di 60.000 euro, subordinato all’acquisto per 7 milioni di euro. Far ripartire la Lofra significa riavviare tutto un indotto di altre aziende del territorio che hanno sofferto per la crisi dell’azienda di Teolo e che ora vedono la possibilità di riprendere la loro attività, ridando quindi una speranza di un lavoro ad almeno altre cento persone della nostra provincia. Ci sono infatti diverse aziende, come la Imes e la Bitre, fornitrici della Lofra, che in seguito alla crisi dell’azienda sono state costrette a fare ricorso alla cassa integrazione straordinaria per la drastica riduzione degli ordinativi. La riapertura di Lofra chiude positivamente una vertenza che ha visto la Provincia ancora una volta determinante nel ruolo di mediatrice tra le parti per far riaprire un’azienda in procedura concorsuale. Sono serviti numerosi incontri: infatti nel 2009 due precedenti trattative erano andate a vuoto, una con una società slovena e l’altra con la ditta Bompani di Modena. Comunque nonostante la crisi economica, che costringe diverse aziende del nostro territorio a ricorrere alla cassa integrazione, la riattivazione della Lofra si aggiunge, sempre quest’anno, alla ripresa della Sirz di due Carrare, anch’essa in procedura concorsuale, per la quale la mediazione della Provincia di Padova è stata altrettanto indispensabile per la sua riattivazione.