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Notiziario Marketpress di Mercoledì 09 Novembre 2011
ENERGIA RINNOVABILE: LE PROPOSTE DELLA TECNOLOGIA DEI SISTEMI DELLE POMPE DI CALORE BELLÒ: FUNZIONIAMO NEL MONDO MA NON IN ITALIA  
 
Roma, 9 novembre 2011 - “Le pompe di calore sono uno dei sistemi di climatizzazione a ciclo annuale attualmente più efficiente ed efficace, in grado di contribuire al raggiungimento degli obiettivi 20-20-20 di riduzione dei consumi di energia e delle emissioni di gas climalteranti e di incremento dell’utilizzo di fonti rinnovabili. – dichiara Bruno Bellò, Presidente di Co.aer/anima - Si tratta di apparecchiature che consentono risparmi del 40-60% di energia primaria, con pari riduzione della Co2, e che impiegano per il loro funzionamento circa il 75% di energia rinnovabile. La tecnologia della pompa di calore sta assumendo un ruolo rilevante in tutta l’Unione Europea, mentre, in Italia, una delle principali barriere alla diffusione di questa tecnologia è rappresentata dalle tariffe elettriche”. Il costo dell’energia elettrica varia da 0,30 €/kWh della tariffa “D” nel settore domestico ai circa 0,18 €/kWh della tariffa Bt, come per il centralizzato e il terziario, un costo sempre decisamente molto alto rispetto al costo medio dell’energia elettrica in Europa. Poiché l’Aeeg esclude la possibilità di intervenire sul sistema tariffario, introducendo una tariffa ad hoc per le pompe di calore, per colmare questo divario si rende necessario pensare a un altro strumento di sostegno che “indirettamente” riallinei i costi medi di gestione ai costi europei. Co.aer. Avanza una proposta di incentivo commisurato alla quantità di energia rinnovabile impiegata dalla pompa di calore. Tale tecnologia ha bisogno che venga confermata la detrazione fiscale del 55% delle spese sostenute per l’installazione di pompe di calore, che sia potenziato il meccanismo dei Titoli di Efficienza Energetica (Certificati bianchi) e, infine, che venga introdotto il Conto energia per le rinnovabili termiche. L’incentivo deve essere quindi “commisurato” in modo tale da premiare, nell’ambito dei sistemi per la produzione di energia termica, la quantità di energia rinnovabile impiegata e/o la quantità di energia primaria risparmiata. Per quanto riguarda i sistemi a pompa di calore la proposta del Co.aer. È fondata sulla quota di energia rinnovabile consumata per la funzione di climatizzazione invernale, la sola attualmente contabilizzabile come Fer. “Come Co.aer proponiamo un incentivo di 4,5 cent€ per kWh di energia termica rinnovabile impiegata, per una durata di 10 anni, con un decalage progressivo del 10% ogni due anni - conclude il Presidente Bellò - L’incentivo deve avere la stessa remunerabilità della detrazione fiscale del 55%, deve essere erogato non più in rapporto ai costi di installazione, ma alla quantità di energia rinnovabile consumata (Fer). Abbiamo bisogno sia un sistema strutturale garantito per un numero sufficiente di anni (almeno dal 2012 al 2020) tale da indirizzare con efficacia il mercato verso la tecnologia dei sistemi a pompa di calore. Chiediamo che sia erogato annualmente, per dieci anni consecutivi (pari all’incirca alla vita tecnologica della pompa di calore)”.  
   
   
BOLZANO: ACCOLTA L´OFFERTA DI STOCKER DI RIMETTERE IL MANDATO DI PRESIDENTE SEL  
 
Bolzano, 9 novembre 2011 - Alla luce degli sviluppi emersi nelle inchieste in corso, la Giunta provinciale si è riunita l’ 8 novembre in seduta straordinaria e ha deciso di accogliere l´offerta del presidente di Sel Klaus Stocker di rimettere il mandato. Nuovi aspetti sono emersi dalle inchieste nel settore dell´energia in base all´ultimo dossier depositato dalla Guardia di finanza: alla luce di questi sviluppi, la Giunta provinciale si è riunita in seduta straordinaria oggi pomeriggio, interrompendo i lavori del Consiglio provinciale. La riunione è stata convocata e guidata dal vicepresidente Hans Berger in accordo con il presidente Luis Durnwalder, assente perchè in viaggio per Bruxelles. "Abbiamo preso atto di una situazione diversa rispetto a quella discussa nella seduta del lunedì", ha spiegato il vicepresidente Hans Berger. Ieri la Giunta aveva deciso di rinviare di una settimana ogni decisione per condurre i necessari approfondimenti. "La mutata situazione e le nuove informazioni richiedono invece un passo politico immediato: abbiamo quindi accolto la proposta di Klaus Stocker di rimettere il mandato di presidente della Sel", ha annunciato Berger al termine della seduta straordinaria. Non è stata invece necessaria alcuna decisione sul presidente dei revisori dei conti, Franz Pircher, in quanto lo stesso professionista in mattinata aveva reso noto di essersi dimesso. La remissione del mandato di Stocker va ora formalizzata dall´assemblea dei soci di Sel, che dovrà essere convocata sulla base dello statuto societario e dei tempi tecnici previsti. "Nell´assemblea il rappresentante della Provincia avrà il mandato di attuare la linea decisa dalla Giunta, quindi quella di accogliere l´offerta di dimissioni del presidente", ha aggiunto Berger. Nel frattempo vanno assicurate l´attività amministrativa di Sel Spa e anche la prosecuzione delle trattative per rilevare le quote Edison nelle centrali idroelettriche in Alto Adige. "C´è un vicepresidente, ci sono ancora un Cda e un Collegio dei revisioni funzionanti", ha concluso Berger.  
   
   
PMI: POLIDORI, APRE IL PORTALE UFFICIALE DEL MADE IN ITALY "AIUTIAMO LE NOSTRE AZIENDE A RAGGIUNGERE I MERCATI PIÙ DISTANTI". GIA´ OLTRE 7000 CONTATTI.  
 
Roma, 9 novembre 2011 - Via libera a www.Madeinitaly.gov.it , la piattaforma di ecommerce che da ieri mette in contatto diretto produttori italiani e acquirenti esteri, dando così possibilità alle nostre imprese di vendere on line i propri prodotti alla grande distribuzione, a negozi, ristoranti e singoli consumatori. Il progetto e´ stato realizzato dal ministero dello Sviluppo economico, Reteitalia Internazionale e Poste italiane. "Grandi opportunità in arrivo per le nostre pmi", afferma il viceministro Polidori. "Con questo strumento infatti aiutiamo milioni di piccole imprese italiane, prive di un proprio marchio, a vendere sotto il grande cappello di ´Mamma Italia´ e raggiungere così i mercati più distanti, lì dove si stanno riposizionando i consumi. E´ un dato di fatto che i nuovi acquirenti del made in Italy sono a latitudini sempre più lontane, oltre 300 milioni di persone nei paesi emergenti che nei prossimi 15 anni raggiungeranno livelli di reddito comparabili ai paesi Ocse. Ed è esattamente in questa direzione", conclude il viceministro," che stiamo indirizzando tutto il nostro impegno". Il portale ufficiale del Made in Italy consentirà infatti ai visitatori stranieri di scegliere, attraverso un percorso guidato, i prodotti di proprio interesse, selezionandoli tra i numerosi in vetrina. Una sezione ad hoc sarà riservata alla rubrica “Send us your business proposal”, dedicata agli operatori stranieri che offrono a ditte italiane proposte di affari commerciali e di collaborazione industriale. Ad oggi sono oltre 7000 le aziende che, in vista dell´apertura del sito, sono transitate sul sistema.  
   
   
IMPRESE: LA REGIONE LOMBARDIA VADA DA SOLA I CONTI A POSTO PER AIUTARE AZIENDE  
 
Milano, 9 novembre 2011 - "I dati del terzo trimestre del 2011 sull´industria e sull´artigianato ci dicono che Regione Lombardia deve andare sempre più da sola. E questo lo può fare perché ha i conti a posto: è per questo che ha potuto siglare un accordo di 500 milioni di euro con il Bie a sostengo del capitale circolante per aiutare le aziende ad intercettare gli ordini". Lo ha detto Andrea Gibelli, vice presidente e assessore all´Industria e all´Artigianato di Regione Lombardia, che ieri è intervenuto a Unioncamere Lombardia per la presentazione dei dati congiunturali regionali relativi al Iii trimestre del 2011 dell´industria e dell´artigianato. Il dato che emerge è la frenata della produzione industriale lombarda, che si fa decrescente ed è molto vicina allo zero (+0,1 per cento), mentre i dati tendenziali rallentano. Per le aziende artigiane sia il dato tendenziale che il dato congiunturale sono negativi e pari a -0,9 per cento. L´occupazione è in leggero calo, ma si riduce il ricorso alla cassa integrazione. I maggiori segnali di preoccupazione per il futuro derivano dall´andamento degli ordinativi, tutti negativi. Le aspettative per il Iv trimestre 2011 sono in ulteriore deterioramento, a causa dell´acuirsi della crisi finanziaria e del rallentamento del commercio mondiale. Gibelli ha spiegato che questi dati presentano due elementi: uno fortemente negativo e uno fortemente positivo. "Quello negativo - ha detto il vice presidente della Regione - è legato al fatto che l´economia del Paese dipende, sempre da più, proprio dalla Lombardia; mentre il dato positivo è che il Paese deve assomigliare sempre di più a noi della Lombardia: tutto questo ci responsabilizza fortemente". "La soluzione per aiutare il mondo produttivo c´è - ha detto Gibelli - ed è dentro al federalismo fiscale. Le Regioni devono mettere i conti sotto controllo, ridurre gli sprechi e liberare risorse che possono essere girate al mondo delle imprese e per la costruzione infrastrutturale". "In questo momento storico - ha proseguito Gibelli - serve puntare all´economia che c´è e non a quella che si vorrebbe. Per quanto riguarda la Regione Lombardia il tema forte è quello dell´attrattività. Bisogna rendere sempre più appetibile alle imprese venire ad investire in Lombardia. E d´altro canto Regione deve aiutare gli imprenditori lombardi a presentarsi sui mercati esteri come le nostre missioni in Europa e fuori Europa stanno facendo". In conclusione d´intervento il vice presidente ha ricordato, a questo proposito, l´importanza delle reti d´impresa. Giandomenico Auricchio, vice presidente di Unioncamere Lombardia, nell´ambito del suo intervento, ha ringraziato il vice presidente della Regione per l´´Assessorato Itinerante´: "un´iniziativa - ha spiegato Auricchio - che fa bene alle aziende, perché fa sentire la vicinanza dell´istituzione regionale al mondo delle imprese".  
   
   
FORMAZIONE, COMPETENZE E COMPETITIVITÀ DELLE IMPRESE  
 
Roma, 9 novembre 2011 - La formazione come chiave per il successo dell´impresa. Questo il tema del convegno "Formazione, competenze e competitività delle imprese", durante il quale si confronteranno rappresentanti delle Istituzioni Ue, membri di alcuni governi europei ed esponenti del mondo imprenditoriale. L´iniziativa, organizzata dalla Rappresentanza in Italia della Commissione europea in collaborazione con Confindustria, si svolgerà l´11 novembre a Roma, presso l´Aula Magna dell´Università Luiss Guido Carli, in viale Pola 12. Interverranno tra gli altri: Antonio Tajani, Vice Presidente della Commissione europea, Androulla Vassiliou, Commissaria europea per l´Educazione, Emma Marcegaglia, Presidente di Confindustria, Doris Pack, Presidente della Commissione Cultura del Parlamento europeo, Giuseppe Orsi, Amministratore delegato di Finmeccanica e Aviana Bulgarelli, Direttore dell´Isfol. Il convegno è strutturato in tre sessioni: "Le sfide all´orizzonte 2020 e la domanda di competenze delle imprese"; "Come migliorare l´interazione tra il mondo della formazione e quello delle imprese" (inizio ore 11.30); "Come migliorare l´offerta formativa per le imprese" (inizio ore 14.45). I lavori saranno conclusi dall´intervento del Vice Presidente della Commissione europea Antonio Tajani (ore 16.30).  
   
   
UNIONCAMERE PIEMONTE E CONFINDUSTRIA PIEMONTE PRESENTANO I DATI DELLE INDAGINI DEL III E IV TRIMESTRE 2011  
 
 Torino, 9 novembre 2011 - Ieri, Unioncamere Piemonte e Confindustria Piemonte hanno diffuso insieme i risultati a consuntivo e previsionali delle rispettive indagini congiunturali, con l’obiettivo di tracciare un quadro sempre più esaustivo dell’andamento della congiuntura in Piemonte. Dopo il saluto di Ferruccio Dardanello, Presidente di Unioncamere Piemonte, e di Marco Gay, Presidente Federazione Regionale Gruppi Giovani Imprenditori Piemontesi e Vice Presidente Confindustria Piemonte, il responsabile dell’Ufficio Studi e Statistica di Unioncamere Piemonte Roberto Strocco ha analizzato i primi risultati della performance congiunturale del periodo luglio-settembre 2011 (con dati disaggregati per province e settori produttivi) mentre il Responsabile dell’Ufficio Studi economici di Confindustria Piemonte Mauro Zangola ha presentato le linee di sviluppo dell’industria piemontese nel trimestre ottobre-dicembre 2011. Il quadro che emerge dalle due indagini riflette il clima di preoccupazione in cui operano le imprese piemontesi nel mezzo di una crisi finanziaria senza precedenti soprattutto per l’area euro. I risultati ancora positivi registrati dall’indagine di Unioncamere Piemonte sono la riprova che il tessuto produttivo piemontese sta reagendo alla crisi ricercando nuovi sbocchi di mercato. Il rallentamento delle performance rilevato dall’indagine camerale e il peggioramento delle aspettative messo in luce dalle previsioni di Confindustria Piemonte inducono a guardare al futuro con non poche preoccupazioni, soprattutto se si guarda alle previsioni più recenti che delineano per il nostro Paese una crescita del tutto insoddisfacente, se non l’inizio di una nuova fase recessiva. In entrambe le indagini l’export si conferma il principale cardine su cui ruota il nostro sistema manifatturiero. Anche in questo campo, tuttavia, la prevedibile stagnazione dell’area euro è fonte di preoccupazione, dal momento che verso quest’area si dirige più del 50% del nostro export. "In questi giorni di profonda turbolenza finanziaria, tornare a parlare di economia reale e di produzione fisica rappresenta una vera e propria boccata d’ossigeno - ha commentato il Presidente di Unioncamere Piemonte Ferruccio Dardanello -. Infatti, a fronte di indubbie difficoltà finanziarie dei debiti sovrani e di volatilità speculative dei valori mobiliari, la produzione industriale appare in leggera crescita rappresentando pertanto un elemento concreto di stabilità economica. L’economia reale, in primo luogo proprio quella produttiva, potrebbe essere il punto di partenza dal quale innescare un nuovo cammino di progresso economico locale incentrato sui driver dell’innovazione, dell’internazionalizzazione, del know how delle risorse umane e della sostenibilità. Soltanto rimettendo al centro dell’attenzione questi fattori di competitività si saranno compiuti importanti passi verso l’uscita dal tunnel della crisi economica. Mai come adesso occorre rimboccarsi le maniche, e in Piemonte sappiamo come farlo". Commentando i risultati delle due indagini, Marco Gay, Presidente Federazione Regionale Gruppi Giovani Imprenditori Piemontesi e Vice Presidente Confindustria Piemonte, sottolinea “la perfetta complementarietà delle due analisi, che contribuisce all’arricchimento della conoscenza del quadro in cui operano le imprese piemontesi. Alla condivisione dell’analisi, che mettiamo a disposizione di tutti gli operatori, deve seguire un’altrettanta ampia condivisione delle politiche da mettere in atto per cercare di contrastare il nuovo rallentamento che sembra delinearsi. L’esigenza, resa ancor più impellente dalla grave situazione finanziaria in cui si trovano la Regione e gli Enti locali, impone una difficile scelta dei campi su cui concentrare le scarse risorse disponibili. Per Confindustria Piemonte, i campi su cui intervenire in via prioritaria sono tre: la ricerca e l’innovazione, il sostegno dell’export e la formazione professionale”. Iii Trimestre 2011: I Dati A Consuntivo Di Unioncamere Piemonte Prosegue, nel Iii trimestre del 2011, il cammino di ripresa dalla profonda crisi internazionale del biennio 2008-2009: per il settimo trimestre consecutivo, infatti, la produzione industriale piemontese risulta in crescita. Nel periodo luglio-settembre 2011, la variazione tendenziale grezza della produzione industriale è stata pari a +3,1 punti percentuale. Sebbene si tratti di un risultato positivo, si segnala come il ritmo di crescita stia progressivamente decelerando, coerentemente con il clima di incertezza che caratterizza lo scenario economico e finanziario internazionale. La buona performance del tessuto produttivo locale si associa ai risultati incoraggianti realizzati dagli altri indicatori, anche se i relativi incrementi risultano più contenuti rispetto a quelli registrati nel Ii trimestre dell’anno. Gli ordinativi interni concretizzano un aumento dell’1,0% rispetto al periodo luglio-settembre 2010, mentre quelli esteri crescono del 5,6%. Anche il fatturato appare in crescita: le imprese manifatturiere piemontesi registrano, mediamente, un incremento tendenziale del fatturato totale pari al 5,8%, sostenuto da un’espansione del 9,6% del fatturato estero. Sono questi alcuni dei risultati emersi dalle anticipazioni della 160ª “Indagine congiunturale sull’industria manifatturiera” realizzata da Unioncamere Piemonte in collaborazione con gli Uffici studi delle Camere di commercio provinciali. La rilevazione è stata condotta nei mesi di settembre e ottobre 2011 con riferimento ai dati del periodo luglio-settembre 2011, e ha coinvolto finora 1.080 imprese industriali piemontesi. Si evidenzia come, per via delle modifiche metodologiche introdotte a partire dal I trimestre 2011, i risultati successivi all’ultimo trimestre del 2010 non siano statisticamente confrontabili con quelli delle precedenti rilevazioni. La performance complessiva del tessuto produttivo locale trae origine dai buoni risultati di quasi tutti i principali comparti dell’economia regionale. Le industrie tessili, dell’abbigliamento e delle calzature registrano un incremento tendenziale dell’output prodotto dell’8,9%, seguite dalle industrie meccaniche, che concretizzano un aumento dell’8,8%. Si collocano al di sopra della media regionale anche le variazioni tendenziali realizzate dalle industrie dei metalli (+4,4%), e dalle industrie elettriche ed elettroniche (+3,6%). Risulta inferiore alla media regionale, invece, l’entità della crescita messa a segno dalle industrie chimiche, petrolifere e delle materie plastiche (+2,3%), da quelle alimentari (+1,3%) e dalle industrie dei mezzi di trasporto (+0,5%). A livello territoriale, si rilevano buone performance nella maggior parte delle province piemontesi. Biella (+4,9%), Cuneo (+4,6%) e Torino (+4,5%) conseguono i risultati migliori; inferiori alla media regionale, ma pur sempre positive, le variazioni tendenziali della produzione industriale registrate nei territori di Alessandria (+2,5%), Asti (+1,6%) e Novara (+0,8%). Risultano, invece, negative le variazioni dell’output prodotto dai comparti manifatturieri delle province del Verbano Cusio Ossola (-0,4%) e Vercelli (-2,6%). Iv Trimestre 2011: I Dati Previsionali Di Confindustria Piemonte Le aspettative delle imprese piemontesi per il Iv trimestre 2011 sono improntate a una crescente incertezza. I principali indicatori previsionali registrano un peggioramento di entità variabile, ma comunque apprezzabile, rispetto ai livelli di giugno. I saldi ottimisti-pessimisti relativi a produzione e ordini, in particolare, ritornano su valori negativi; anche gli indicatori puntuali (tasso di utilizzo della capacità produttiva, composizione del carnet ordini e, soprattutto, la segnalazione di ritardi negli incassi) fanno registrare un peggioramento. Peggiorano anche le aspettative sull’export, sebbene il saldo si mantenga comunque positivo, a conferma dell’impulso deciso che le vendite all’estero stanno dando alla ripresa. Ristagnano gli investimenti; si mantengono stabili le previsioni di ricorso alla Cig, mentre il saldo ottimisti-pessimisti relativo all’occupazione fa registrare un lieve arretramento. I saldi relativi a produzione e ordini totali si riducono di circa 5-10 punti percentuale rispetto ai valori registrati tre mesi fa (rispettivamente da +2,8% a -1,7% e da +5,0% a -5,0%), ritornando su valori negativi; nel caso degli ordini, era da cinque trimestri che non si registravano valori inferiori allo zero. Lievemente più favorevoli sono le attese sui mercati esteri: il saldo peggiora di quasi dieci punti rispetto a giugno (da +11,2% a +3,5%), ma rimane al di sopra del punto di equilibrio tra previsioni di aumento e di flessione. In flessione anche gli indicatori puntuali: il tasso di utilizzo degli impianti scende di qualche decimo di punto, dal 73,0% al 72,1%. Risultano stazionari gli investimenti: la percentuale di aziende che hanno in programma investimenti di un certo rilievo (23,6%) è in linea con quella registrata a giugno (23,8%). Si appesantisce la situazione di liquidità delle imprese: la quota di aziende che rileva ritardi negli incassi sale al 56,2%, in aumento rispetto al 49,6% di giugno. Per quanto riguarda il fronte occupazionale, il saldo ottimisti-pessimisti rimane attestato su valori negativi e permangono stabili le previsioni di ricorso alla Cig: la percentuale di aziende che nei prossimi 3 mesi non esclude di dover far ricorso a questo strumento (22,2%) non si discosta da quella di giugno (21,7%). A livello settoriale, le attese del comparto metalmeccanico sono lievemente migliori di quelle dei settori non metalmeccanici: il saldo relativo alla produzione è rispettivamente pari a +0,3 % e -3,2%; nel caso degli ordini totali, il saldo è pari rispettivamente a -2,2% e -7,3%. Per quanto riguarda più in particolare i comparti non metalmeccanici, soltanto nel settore alimentare prevalgono aspettative ottimistiche; al contrario, negli altri comparti il clima di aspettative è improntato a un generale pessimismo, con indicatori in flessione rispetto ai valori registrati a giugno. A livello territoriale, il quadro è molto variegato. Nei territori di Verbania, Ivrea e Novara prevalgono attese moderatamente ottimistiche, con saldi ottimisti-pessimisti lievemente positivi per produzione e ordini. Molto caute le imprese dell’astigiano, che si attendono un rallentamento degli ordini. A Torino, Cuneo e Alessandria il clima è improntato all’incertezza, con saldi intorno ai valori di equilibrio o lievemente negativi. Diverso il quadro riferibile al biellese e al vercellese: i saldi sono sensibilmente negativi, in peggioramento rispetto allo scorso trimestre.  
   
   
MILANO, COMMERCIO: 2 MILIONI DI EURO A SOSTEGNO DELLE IMPRESE CHE HANNO SUBITO DISAGI PER I CANTIERI  
 
 Milano, 9 novembre 2011 - In arrivo 2 milioni di euro per le piccole e medie imprese commerciali e artigiane situate in aree interessate da cantieri pubblici che comportano la chiusura di strade, disagi viabilistici o difficoltà ad accedere agli esercizi. È in via di pubblicazione, infatti, il bando per l’accesso ai finanziamenti a fondo perduto a sostegno del commercio, per un ammontare complessivo di 2 milioni di euro (di cui 1 milione e 200.000 a carico del Comune e 800.000 provenienti da fondi della Regione Lombardia). “Questo sostegno concreto dimostra la vicinanza dell’Amministrazione a tutte quelle realtà che vedono la propria attività penalizzata dalla presenza di piccoli e grandi cantieri pubblici. Un contributo che, per le piccole e medie imprese, può rappresentare il punto di partenza per un nuovo slancio commerciale”, commenta l’Assessore al Commercio, Attività produttive, Turismo, Marketing territoriale, Franco D’alfonso. Potranno usufruire del bando gli esercizi di vicinato e le medie strutture di vendita, le imprese artigiane, i pubblici esercizi, le imprese di servizi e somministrazione di alimenti e bevande, le edicole. Tutti i beneficiari dovranno risultare regolarmente iscritti alla Camera di Commercio ed essere in attività, oltre a essere ubicati in prossimità di uno dei 33 cantieri pubblici presenti a oggi sul territorio comunale (vedi allegato 1). Il contributo riguarda sia interventi materiali per la miglioria dei locali e degli impianti (adeguamenti per il contenimento energetico e del rumore, acquisto di arredi e dispositivi informatici o beni strumentali all’attività), sia servizi di consulenza. L’entità massima del contributo messo a disposizione delle imprese è di 10mila euro. Il contributo non potrà essere superiore al 70% della spesa complessiva, essendo prevista la compartecipazione del soggetto beneficiario per la rimanente quota del 30%. Per l’assegnazione dei contributi saranno stilate due graduatorie: una per le imprese commerciali e una per quelle artigiane. Sarà un’apposita Commissione comunale a valutare e a redigere le graduatorie sulla base di specifici indicatori (in caso di uguale punteggio prevarrà la domanda pervenuta prima). Le imprese beneficiarie dovranno concludere gli interventi entro un anno dalla data di invio della comunicazione di concessione di contributo. Saranno ammessi ai contributi anche gli interventi avviati nei 12 mesi antecedenti la data di pubblicazione del bando.  
   
   
TRENTO: PRESENTATA LA RICERCA SUL CREDITO COOPERATIVO  
 
 Trento, 9 novembre 2011 - Le esperienze di Asset Bassa Vallagarina, Cooperazione Reciproca Pergine e Fondazione Cassa Rurale di Trento sono una risorsa per la comunità. Questo quadro è emerso ieri mattina nel corso della presentazione della pubblicazione riguardante un lavoro di ricerca sul credito cooperativo condotto dalla Scuola di Preparazione sociale di Trento con il contributo del Servizio Commercio e cooperazione della Provincia. Sono intervenuti Franco Panizza, assessore alla cultura, rapporti europei e cooperazione della Provincia autonoma di Trento, Diego Schelfi, presidente della Federazione trentina della cooperazione, Alberto Zanutto, presidente della Scuola di Preparazione Sociale, nonché gli autori della ricerca, Francesco Gabbi e Andreas Fernandez. Sono stati analizzati tre enti: Asset Bassa Vallagarina, un’associazione nata nel 2007 dalla Cassa Rurale Bassa Vallagarina; Cooperazione Reciproca Pergine, un’associazione nata nel 2008 dalla Cassa Rurale di Pergine; Fondazione Cassa Rurale di Trento, fondata sempre nel 2008. La ricerca mostra come queste tre realtà si configurino come delle vere e proprie sfide, che impegnano su vari livelli, da quello organizzativo a quello economico-finanziario, le tre Casse rurali coinvolte. Nel sistema del credito cooperativo questi tre enti rappresentano degli strumenti innovativi per la gestione delle risorse che le Casse destinano alla comunità, proponendosi come modelli virtuosi che potrebbero essere ispiratori per altre Casse Rurali. La loro presenza sul territorio si traduce in molti progetti e servizi offerti alla cittadinanza e funge da volano per lo sviluppo dell´intera comunità, riuscendo allo stesso modo a formare un atteggiamento cooperativo e collaborativo. "E´ una ricerca - ha evidenziato l´assessore Panizza - che analizza tre esperienze innovative promosse dalle casse rurali trentine per ottimizzare l´utilizzo delle ingenti risorse che il settore riserva quotidianamente al mondo associativo e al settore dell´impegno sociale. Non più quindi contributi a pioggia - ha sottolineato ancora l´assessore Panizza - ma aiuti mirati a stimolare idee innovative e progetti concreti, in grado di offrire opportunità occupazionali e dare risposte più precise ai bisogni della comunità ". "Nella buona cooperazione - gli ha fatto eco il presidente Schelfi - sta l´innovazione. La cooperazione è innovativa di per sé perché ha alla base un forte riferimento ai soci e alle loro esigenze. Le nuove forme analizzate nella ricerca nascono proprio dal tentativo di essere ancora più vicini alla propria comunità. Sono particolarmente soddisfatto del fatto che questa ricerca sia nata fuori dal movimento cooperativo. Una visione dall´esterno e´ particolarmente utile. In Trentino e non solo c´è ancora bisogno di buona cooperazione perché serve allo sviluppo di tutta la comunità. Le esperienze documentate sono veri e propri progetti di sviluppo, uno stimolo alle comunità a fare assieme. Attraverso questa formula l´investimento si moltiplica notevolmente." Gli autori della ricerca hanno sottolineato che l´obiettivo alla base era quello di guardare a queste organizzazioni nella pratica del loro lavoro per fornire uno strumento operativo a chi voglia sperimentare queste esperienze e che il valore aggiunto dei progetti di questi enti consiste proprio nelle sinergie realizzate e che hanno coinvolto un centinaio di realtà diverse. Novantuno progetti e centodue soggetti coinvolti sono infatti le cifre della ricerca. Mauro de Manincor direttore della Cassa Rurale di Pergine ha descritto le attività svolte in favore dei giovani e gli interventi a favore delle famiglie e degli anziani, nel campo della salute e per le imprese. Adriana Osele, della Fondazione Cassa Rurale di Trento ha spiegato che la Fondazione punta in particolare sulla diffusione delle lingue straniere, sulla formazione, organizzando anche cicli di conferenze sull´attualità ed erogando borse di studio.  
   
   
CREDITO IN ABRUZZO: NECESSARIO RAFFORZARE SISTEMA CONFIDI  
 
Pescara, 9 novembre 2011 - "Il tema della garanzia è un tema di assoluta centralità per il sistema imprenditoriale abruzzese perché il suo rafforzamento consente alle nostre imprese di accedere più facilmente al mercato del credito, mai così attento al tema delle garanzie e mai restrittivo come negli ultimi tempi". Così Alfredo Castiglione, vice presidente della Giunta Regionale con delega allo Sviluppo Economico. "Il fine della legge sui confidi (Lr n. 37/2010)- prosegue Castiglione - infatti, è quello di rafforzare il sistema regionale dei consorzi fidi in un momento in cui la proliferazione accentuata di strutture, molte delle quali scarsamente patrimonializzate, imponeva un cambio di marcia verso una nuova organizzazione del sistema regionale della garanzia. La ´ratio´ di tale legge, dunque, risiede nella necessità di assistere il nostro sistema produttivo, vero beneficiario di tale provvedimento, attraverso il rafforzamento delle strutture di garanzia regionali, al fine di adeguarle per essere performanti rispetto al sistema del credito. Ed è proprio per tale ragione che l´attuale Governo regionale ha pensato di destinare le provvidenze ai consorzi con sede legale e operativa nella Regione Abruzzo, per metterli al passo con le caratteristiche dei consorzi fidi presenti nelle regioni virtuose d´Italia e per caratterizzare il nostro sistema imprenditoriale con strutture che fungano da valida cerniera tra il sistema impresa, compreso quella agricola, ed il mondo bancario. Ed è proprio questo il motivo - continua l´assessore - per il quale non abbiamo previsto interventi tesi a favorire i confidi nazionali che operano in Abruzzo, i quali tra l´altro avrebbero assorbito gran parte delle provvidenze che la Regione può mettere a disposizione, rendendo di fatto vana la finalità del dispositivo di legge. D´altro canto nella legge è prevista la possibilità per i confidi regionali di prestare garanzia alle micro, piccole e medie imprese". "Tutti i settori produttivi, come recita l´articolo 1 del provvedimento in questione, - spiega Castiglione - come industria, commercio, turismo, servizi, artigianato, agricoltura e libere professioni, sono sottoposti all´attenzione dei benefici di legge, proprio perché nessuno debba sentirsi discriminato dagli effetti di tale dispositivo. Proprio per questo mi sento di dire che la legge non è assolutamente discriminatoria nei confronti di alcun settore, compreso quello agricolo, anche alla luce del fatto che tale settore viene considerato alla stessa stregua degli altri che compongono il sistema produttivo regionale .Ricordo comunque - riprende l´assessore - che tutte le associazioni si stanno organizzando per far sì che entro breve tempo si addivenga a realtà capaci di stare al fianco di chi produce e di essere la vera cerniera con il sistema bancario. E sono quelle associazioni che hanno aderito con forza alla condivisione delle finalità della L.r. N.37, perché alle nostre imprese interessa un sistema delle garanzie capace di poter aiutare fattivamente, in un momento così difficile, le aziende che, pur in difficoltà, hanno messo in campo tutte le proprie forze per risalire la china. Compito della politica - afferma Castiglione - è quello di sostenere tali sforzi nel modo migliore, consegnando al nostro apparato produttivo un valido sistema di garanzia regionale, capace di assicurare i finanziamenti necessari a spingere l´economia regionale verso una decisa ripresa".  
   
   
MALTEMPO IN LIGURIA: TRE MILIONI DI EURO A FAVORE DELLE AZIENDE PER ACCEDERE AL CREDITO  
 
 Genova, 9 novembre 2011 - Un fondo di tre milioni di euro per rilanciare l’attività delle imprese alluvionate. Lo ha annunciato ieri l’assessore regionale allo sviluppo economico, Renzo Guccinelli, a margine della seduta del consiglio regionale. Il fondo, che verrà messo a punto nelle prossime ore, sarà costituito insieme alla Camera di Commercio di Genova e della Spezia e al sistema dei Confidi per favorire l’accesso al credito alle aziende colpite dai fenomeni alluvionali. “Bisogna tenere presente – ha detto Guccinelli – che gli eventi liguri si possono paragonare ad un terremoto e non a un normale nubifragio, per questo cercheremo di trovare soluzioni per le imprese e contribuire agli investimenti che dovranno fare per rimettere in attività le proprie botteghe”. L’assessore regionale allo sviluppo economico ha sottolineato che “siamo in presenza di un quadro drammatico con danni ingenti perché sono centinaia le imprese del commercio, del turismo, dell’artigianato e dell’industria che sono state colpite a causa dell’alluvione che si è abbattuta sullo spezzino e su Genova. In questo momento stiamo ancora cercando di quantificare a quanto ammontano. Nel frattempo le aziende hanno venti giorni di tempo per presentare, alle Camere di commercio, una prima denuncia dei danni subiti”. Anche sul fronte delle infrastrutture la situazione appare molto critica, secondo Guccinelli “ammontano a svariate centinaia di milioni di euro i finanziamenti necessari a ripristinare le infrastrutture che sono state compromesse sul territorio regionale e in particolare nella provincia della Spezia, pertanto, come Regione, lavoreremo per non lasciare sole le imprese”  
   
   
ASP VILLA CARPANEDA, ´RODIGO NOMINI MEMBRI CDA´  
 
Milano, 9 novembre 2011 - Regione Lombardia è pronta a fare fino in fondo la propria parte per aiutare l´Asp Villa Carpaneda a superare le attuali difficoltà ma è necessario che il Comune di Rodigo (Mn) nomini al più presto i suoi tre rappresentanti (su sette) nel Consiglio di Amministrazione così da dare alla struttura una guida certa e autorevole, in grado di affrontare i passi necessari per garantire un futuro alla stessa Asp. E´ questo il messaggio che gli assessori regionali Giulio Boscagli (Famiglia, Conciliazione, Integrazione e Solidarietà sociale) e Carlo Maccari (Semplificazione e Digitalizzazione) hanno lanciato ieri , incontrando a Palazzo Pirelli i rappresentanti del Comune di Rodigo e una delegazione dei lavoratori di Villa Carpaneda. Presenti all´incontro anche il presidente del Consiglio regionale Davide Boni e i consiglieri regionali Claudio Bottari e Giovanni Pavesi. "Quello della nomina del nuovo Consiglio di Amministrazione - hanno sottolineato Boscagli e Maccari - e quindi il superamento della gestione commissariale è un passaggio necessario per dare a Villa Carpaneda una ´testa´ che abbia la legittimità e la credibilità per interloquire a tutti i livelli in modo da trovare le soluzioni ai problemi che oggi l´Asp deve affrontare". Regione Lombardia ha infatti già nominato i suoi tre membri del Cda, così come ha fatto anche il consorzio dei Comuni coinvolti nell´Asp (un membro). Mancano appunto i tre membri che deve nominare il Comune di Rodigo per dare operatività all´organo. "Dovrà essere il nuovo Consiglio di Amministrazione - ha fatto notare Boscagli - ad assumersi la piena responsabilità delle scelte per il futuro di Villa Carpaneda e a chiedere alla Regione una proroga per attuare il ´piano programma´". Il ´piano programma´ riguarda la realizzazione degli adeguamenti alla struttura necessari a mantenere l´accreditamento dei posti letto con la Regione, che è in scadenza il prossimo 31 dicembre. "Non si tratta di un passaggio secondario - ha detto ancora Maccari - La nomina del nuovo Cda è oggi il massimo segno di responsabilità". Sempre il nuovo Consiglio di Amministrazione dovrà anche occuparsi della questione dei finanziamenti necessari a completare la nuova struttura. Regione Lombardia si impegnerà ad approfondire la richiesta di garantire il prestito di oltre 14 milioni chiesto da Villa Carpaneda alla Cassa Depositi e Prestiti. Secondo le norme attuali - è stato sottolineato nel corso della riunione - non è possibile che la Regione funga da garante per questo prestito perché le Asp non fanno parte, da un punto di vista amministrativo, del "Sistema Regionale allargato", essendo enti autonomi. La questione verrà comunque esaminata a fondo. Boscagli e Maccari, dopo aver ricordato che è stato proprio l´intervento della Regione a salvare la realtà di Villa Carpaneda dopo un periodo di gestione "disastroso", hanno infine ribadito l´impegno e la vicinanza di Regione Lombardia ("noi di certo non ci chiamiamo fuori"), esprimendo fiducia sulla possibilità che la struttura possa avere un avvenire positivo.