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Notiziario Marketpress di Mercoledì 26 Febbraio 2014
TORINO - CONVEGNO SULLE FONTI DI ENERGIA RINNOVABILE  
 
Torino, 26 febbraio 2014 - “Fonti di Energia Rinnovabile: opportunità e best practice. Idroelettrico, waste-to-energy, efficienza energetica”: è il titolo del convegno che domani, mercoledì 26 febbraio, vedrà esponenti di istituzioni internazionali, aziende italiane e internazionali della green economy riunirsi a Torino (ore 9.30-12.30 Centro Congressi Torino Incontra, via Nino Costa 8). Nel pomeriggio seguirà un programma di appuntamenti b2b tra le imprese piemontesi e i relatori, tra cui spiccano Mwh, colosso internazionale nel campo della consulenza su temi infrastrutturali, energetici e ambientali e Tractebel Engineering, appartenente al gruppo Gdf Suez, che opera nei settori Power, Industry e Oil & Gas. L’iniziativa rientra nel Progetto Integrato di Filiera (Pif) Ecompanies, gestito dal Centro Estero per l’Internazionalizzazione (Ceipiemonte) su incarico di Regione Piemonte, Unioncamere Piemonte e delle Cdc del Piemonte, ideato per promuovere all’estero l’eccellenza piemontese nei settori energia e ambiente, in collaborazione con i quattro Poli di Innovazione dedicati. “In Piemonte le aziende green, circa 1.300, coprono praticamente tutti i settori, le competenze e le tecnologie. Quasi la metà opera nel campo delle energie rinnovabili, il 20% circa nel trattamento e gestione dei rifiuti, il 12% nel settore del trattamento acque e le restanti si dividono tra aria, ricerca, e altri settori ambientali. Sono circa un migliaio i brevetti registrati nel settore – spiega Alessandro Barberis, presidente della Cdc di Torino - Si tratta dunque di un comparto articolato e innovativo, in grado di cogliere le sfide legate alla produzione e all’utilizzo efficiente e sostenibile di energie rinnovabili, proprio i temi al centro del convegno che Torino ospita per la prima volta”. “Tra i temi più attuali che verranno affrontati spicca il waste to energy, ovvero la generazione di energia dal rifiuto, secondo il principio di zero waste, per cui qualsiasi materiale di scarto deve essere considerato come possibile risorsa per altri processi o utilizzatori. Un argomento che negli ultimi due anni è sotto la lente di ingrandimento ed oggetto di numerosi bandi e finanziamenti – commenta Giuseppe Donato, presidente di Ceipiemonte - A questo proposito verrà illustrato il caso di 3V Green Eagle, un esempio nello sviluppo di tecnologie per la generazione di energia da fanghi e acque industriali. Inoltre, l’intervento sull’idroelettrico mira a delineare e approfondire le opportunità internazionali per un territorio, quello piemontese, che molto ha da dire in merito”. Il seminario farà il punto sulle sfide e le opportunità per le aziende del settore, con attenzione particolare alle prospettive per il futuro e alle best practice di imprese italiane o multinazionali.  
   
   
ASSORINNOVABILI CONTINUA LA SUA DIFESA DEI PREZZI MINIMI GARANTITI PRESENTANDO RICORSO AL TAR DELLA LOMBARDIA  
 
Milano, 26 febbraio 2014 - Con il ricorso presentato al Tar della Lombardia, primo di una serie di atti, l’associazione ha – infatti - impugnato la Deliberazione Aeeg 618/2013, che ha ridotto i prezzi minimi garantiti a valori pressoché inutili. A sostegno delle proprie tesi, assoRinnovabili ha allegato gli esiti di uno studio basato su un vasto campione di impianti che dimostra come i valori presi a riferimento dall’Aeeg siano molto lontani dalla realtà. Alla Deliberazione dell’Autorità si aggiunge inoltre l’eredità del precedente Governo in carica che – convertendo in Legge il Dl Destinazione Italia – ha eliminato il regime dei prezzi minimi garantiti per una larga maggioranza dei piccoli produttori di energie rinnovabili. Effetto di questo taglio sarà, ricorda l’Associazione, una decisa riduzione della redditività degli impianti che scenderà, ora, a livelli minimi, se non negativi. “assoRinnovabili – afferma il presidente Re Rebaudengo - metterà in atto tutte le azioni possibili affinché vengano ridiscussi e corretti questi provvedimenti che ledono oltre ogni ragionevole previsione il legittimo affidamento dei produttori.” assoRinnovabili auspica che il nuovo Governo appena insediato possa finalmente cambiare il corso di una politica energetica da troppo tempo segnata da misure regressive per tornare a dedicare la massima attenzione e priorità allo sviluppo del settore delle Energie Rinnovabili come elemento imprescindibile del mix di produzione di energia elettrica.  
   
   
UNIVERSITÀ: DALL’AMMINISTRAZIONE DEL CONDOMINIO ALLA GESTIONE IMMOBILIARE EVOLUTA  
 

Firenze, 26 febbraio 2014 - Giovedì 27, alle ore 17.00 si terrà presso il Polo di Novoli un workshop dal titolo “Dall’amministrazione del condominio alla gestione immobiliare evoluta”. Il workshop si inserisce nell’ambito dell’avvio della seconda edizione del corso in Governo e Direzione dei Servizi nel Real Estate, attivato presso il Polo Universitario “Città di Prato”. Il workshop ha la finalità di mostrare come il processo di trasformazione in atto del ruolo di amministratore di condominio stia portando tale figura sempre più vicino a quella di un manager che necessita di competenze complesse ed interdisciplinari. Il mondo della gestione immobiliare è in profonda trasformazione: sempre più spesso le gestioni di immobili sono assegnate ad holding vere e proprie, pratica che all’estero è molto diffusa e si sta affermando anche in Italia, spersonalizzando il ruolo di “pacificatore”, che spesso incarna l’amministratore, in una gestione di tipo aziendale delle dinamiche condominiali. Nel workshop si illustreranno tutti i temi trattati dal corso in via di partenza ed il valore aggiunto che il sapere universitario può apportare alla professione di Manager di Servizi di Real Estate. Il corso è sostenuto da: Sinteg, Due Energia, Eurocert, Schindler, Trentino Sicurezza. Pagina del corso http://www.Poloprato.unifi.it/it/alta-formazione/offerta-formativa/amministratori-condominio.html Giovedì 27 febbraio 2014 - ore 17.00 - Polo delle Scienze Sociali di Novoli - Via delle Pandette 9, Firenze Edificio D6 - 1° piano Aula bracco Ingresso libero

 
   
   
AL VIA CORSI ALTA SPECIALIZZAZIONE PER INGEGNERI ESPERTI. LA CAMPANIA PUNTA AD ELENCO PROFESSIONISTI PER VERIFICHE SU AGIBILITÀ EDIFICI  
 
Napoli, 26 febbraio 2014 - "Sono partiti i corsi di formazione specialistica rivolti agli ingegneri finalizzati alla corretta verifica dell´agibilità e del danno subito dagli edifici nell´emergenza sismica (schede Aedes)." Ne dà notizia l´assessore alla Protezione civile della Regione Campania Edoardo Cosenza. "I corsi, che si svolgono presso la Scuola regionale di Protezione civile di Palazzo Armieri, rientrano nell´ambito del protocollo d´intesa sottoscritto a livello nazionale da Dipartimento di Protezione civile e Consiglio nazionale degli Ingegneri. In Campania si è avuta una risposta importante con 200 ingegneri iscritti. I corsi si sviluppano su 10 moduli formativi e prevedono una verifica finale. "L´obiettivo è quello di arrivare a definire un elenco regionale di tecnici esperti e debitamente formati che mettano poi a disposizione del territorio la propria competenza professionale per le verifiche in emergenza. "I corsi sono 5 e sono stati organizzati su base provinciale d´intesa con i rispettivi Ordini professionali. Ringrazio il presidente della Federazione degli Ingegneri Franco Cardone e tutti i professionisti che si sono iscritti al corso per la sensibilità dimostrata. E´ importante che vi siano in Campania competenze da impegnare in caso di emergenza", conclude Cosenza.  
   
   
PDA COMPETITIVITÀ, MARONI: STRUMENTO POTENTE  
 
Milano, 26 febbraio 2014 - "Abbiamo discusso con Unioncamere per definire il testo del Programma d´azione 2014 per la competitività delle imprese lombarde. Sono molto soddisfatto, sarà uno strumento utile e potente per aiutare le imprese lombarde. Un altro punto del nostro programma che viene realizzato". Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, al termine della riunione del Collegio di indirizzo e sorveglianza dell´Accordo di Programma per Sviluppo Economico e Competitività del Sistema Lombardo, al quale hanno partecipato, fra gli altri, anche gli assessori Mario Melazzini (Attività produttive, Ricerca e Innovazione), Alberto Cavalli (Commercio, Turismo e Terziario), Claudia Terzi (Ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile), il sottosegretario ai Rapporti con le istituzioni regionali Ugo Parolo, il presidente di Unioncamere Lombardia Francesco Bettoni e numerosi rappresentanti della Camere di commercio delle provincie lombarde. Melazzini:bene Lavoro Comune - "E´ molto importante il lavoro sinergico e di squadra che abbiamo compiuto insieme per arrivare a definire il Programma d´azione per il 2014 dell´Accordo di programma con il Sistema Camerale. Il confronto continuo e il cammino su un percorso condiviso sono gli strumenti fondamentali per ottenere i risultati che ci attendiamo a favore delle nostre imprese e dei nostri cittadini". Lo ha detto l´assessore alle Attività produttive, Ricerca e Innovazione Mario Melazzini, commentando l´incontro del Collegio di indirizzo e sorveglianza dell´Accordo di Programma per Sviluppo economico e Competitività del Sistema lombardo, al quale ha partecipato insieme al presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, agli assessori Alberto Cavalli (Commercio, Turismo e Terziario) e Claudia Terzi (Ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile) e al sottosegretario Ugo Parolo. Melazzini ha sottolineato i punti più importanti del Programma d´azione: l´attrattività e l´internazionalizzazione delle imprese anche in funzione di Expo 2015; l´innovazione e la ricerca "elementi che vogliamo enfatizzare con la nuova legge ´Impresa Lombardia´, creando una filiera in grado di unire la produzione industriale con le istituzioni e il mondo accademico"; la semplificazione "per rendere sempre più agevole la vita per le nostre imprese".  
   
   
FRANCO TOSI, REGIONE LOMBARDIA: COMMISSARIO FACCIA CHIAREZZA  
 
Milano, 26 febbraio 2014 - Gli assessori Massimo Garavaglia (Economia, Crescita e Semplificazione) e Mario Melazzini (Attività produttive, Ricerca e Innovazione) incontreranno nei prossimi giorni il commissario straordinario della Franco Tosi di Legnano "che dovrà dare riposte chiare e precise" su quanto è accaduto nelle scorse settimane e sulle prospettive per il futuro dell´azienda. Se le spiegazioni non saranno soddisfacenti, Regione Lombardia si riserva di assumere tutte le iniziative del caso per tutelare l´occupazione e garantire il rilancio produttivo. Allo stesso tempo, saranno avviati contatti con il Ministero dello Sviluppo economico perché "anche il Governo deve fare la propria parte". Incontro Con Lavoratori - E´ questa la posizione che gli assessori Garavaglia e Melazzini hanno espresso oggi, nel corso dell´incontro che hanno avuto in mattinata a Palazzo Pirelli con i lavoratori e i rappresentanti sindacali dell´impresa legnanese. "Incontreremo al più presto il commissario - hanno annunciato Garavaglia e Melazzini riconfermando la piena disponibilità della Regione Lombardia a intervenire concretamente su questa vicenda - per fare chiarezza su quanto è avvenuto nelle scorse settimane, in particolare riguardo al repentino cambiamento di procedura, avvenuto in 24 ore, dall´affitto dell´azienda alla vendita. La priorità per Regione Lombardia resta la tutela dell´occupazione e il rilancio di una azienda che ha tutte le possibilità di ricominciare a produrre e di stare sul mercato". Melazzini: Occorre Piano Industriale - "Per il rilancio della Franco Tosi - ha poi sottolineato Melazzini - occorre un piano industriale. Anche su questo chiederemo chiarezza al commissario straordinario. Non c´è preclusione per nessuna soluzione e nessuna azienda interessata a subentrare; è necessario però elaborare un piano industriale che sia condiviso. Su questa vicenda, Regione Lombardia vuole essere parte attiva non solo dal punto di vista tecnico, ma anche politico nei confronti del Governo che deve fare la propria parte". Garavaglia: Pronti A Ogni Iniziativa - "Il cambiamento improvviso di procedura - ha concluso Garavaglia - da affitto a vendita è stato un fulmine a ciel sereno. Conosciamo le vicende della Franco Tosi e continueremo a seguire l´azienda da vicino. Il primo passo sarà capire le intenzioni del commissario. Se non ci sarà un progetto convincente, faremo tutto ciò che sarà necessario per tutelare i lavoratori e permettere il rilancio dell´impresa".  
   
   
UDINE - CONGIUNTURA: ANCORA NIENTE CRESCITA MA SOSTANZIALE STABILITÀ  
 
 Udine, 26 febbraio 2014 - Un altro trimestre – la chiusura del 2013 – con un nulla di fatto in termini di ripresa, ma con una sostanziale stabilità o una leggera negatività, in termini statistici, praticamente in tutti i settori, a esclusione del vitivinicolo e alcune specializzazioni del manifatturiero come il legno, che vanno meglio. Cifre comunque prossime allo zero per vendite, fatturati e produzione, se non di segno meno, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, anche se il dato congiunturale, ossia rispetto al trimestre precedente, è positivo. Sono alcuni dei risultati dell’ultima indagine congiunturale, la sesta realizzata insieme dalle quattro Cciaa riunite in Unioncamere Fvg, che è stata presentata oggi nella sede camerale di Trieste dal presidente dell´ente camerale udinese e dell´Unioncamere Fvg Giovanni Da Pozzo e dai colleghi delle altre tre Cciaa provinciali, da Nicola Ianuale di Questlab e dall´economista Daniele Marini, con le conclusioni del vicepresidente e assessore alle attività produttive della Regione Sergio Bolzonello. L’analisi, effettuata sempre tramite la società Questlab su un campione di circa 1400 imprese di tutta la regione – del manifatturiero, delle costruzioni, del commercio al dettaglio, dell’ospitalità e del vitivinicolo –, è andata a registrare i dati a consuntivo del 4° trimestre 2013 e le attese degli stessi imprenditori per il trimestre in corso. Se la precedente indagine aveva lasciato segnali maggiormente positivi, il trend positivo non ha avuto le attese conferme. In particolare, sul manifatturiero aveva inciso positivamente una crescita della domanda estera nel 3° trimestre 2013, ma nel 4° questa è venuta a cadere. Le risposte degli imprenditori intervistati fanno registrare perciò un -0,9% della produzione (dato tendenziale) e un -2,6% dei fatturati, mentre più contenuto appare il calo di quello estero: -1,6%. Quanto all’occupazione, l’indagine evidenzia per tutti i settori una sostanziale stabilità e cifre prossime allo zero; diminuiscono inoltre le imprese che ricorrono alla cassa integrazione. Come sempre, sono le aziende che innovano e internazionalizzano a dare le risposte più promettenti. Due fattori chiave - internazionalizzazione e soprattutto innovazione, a 360 gradi - evidenziati anche dall´analisi di Marini ampliata al Nordest. La sua indagine ha fornito la visione di un campione di imprese nordestine circa la necessità di una trasformazione verso un "nuovo manifatturiero" o, meglio e più in generale, un nuovo sistema di produzione, come ha evidenziato Marini, che metta al centro proprio queste due linee strategiche, oltre alla formazione del capitale umano. "Le Pmi del Friuli Venezia Giulia risentono di una crisi esplosa in ritardo che proprio ora sta facendo sentire con più forza i suoi contraccolpi – ha commentato il presidente Giovanni Da Pozzo, che ha aperto i lavori dopo l’introduzione del “padrone di casa” Antonio Paoletti – Oggi, però, queste nostre Pmi davvero non ce la fanno più, sono arrivate al limite, come hanno dimostrato chiaramente anche scendendo in piazza e chiedendo con serietà ascolto al Governo, chiedendo quelle riforme, finora costantemente disattese, in grado di poter ridare fiducia. Fisco, burocrazia, costo e condizioni del lavoro e costi dell’energia, competitività e credito, taglio della spesa pubblica. Su queste partite da troppi anni il Paese è immobile – se non ha posto condizioni peggiorative. Il nuovo Governo si giocherà qui la vera partita del rilancio, una partita immensa ma cruciale, in cui, oltre alle grandi imprese, sono coinvolte quelle piccole e micro realtà che costituiscono il 95% del tessuto produttivo, l’ossatura e la speranza del nostro Paese. La crisi ha rivoltato la nostra economia e la nostra società nel profondo e le risposte devono essere altrettanto nuove e decisive, perché la voglia di reagire da parte delle imprese c’è ed è forte: per una visione e un cambiamento strategici, per il futuro, dev’esserci uno sforzo comune, di politica, istituzioni, territorio, verso un nuovo manifatturiero o nuovo sistema imprenditoriale". Come ha commentato infine l’assessore Bolzonello, "questo ´nuovo manifatturiero´ è l’unica strada che vediamo e riteniamo percorribile, il problema riuscire a trovare la competitività di un intero territorio, quella che va al di là della sola parte infrastrutturale, che si tocca con mano. Penso che Unioncamere debba con grande forza provare a fare una rivoluzione culturale in questa regione, e l’idea del Future Forum è stata straordinariamente importante in questo senso, ha creato una capacità di dibattito e approfondimento che vorrei fosse portata su tutta la regione. Abbiamo bisogno di creare la capacità di approfondimento, di sognare, dobbiamo ricreare la capacità di creare positività nel nostro Fvg, mettendo a regime una serie di azioni e il sistema delle Camere di Commercio può giocare un ruolo importante. Purtroppo, nelle situazioni economiche più difficili, rischiamo di ricadere negli errori di sempre, rischiamo di rientrare nell’ottica dell’individualismo, dove tutti sono convinti di salvarsi da soli. Invece ci vuole un grande lavoro di strategia, contestualizzata in un’azione comune: riuscire a mettere nelle condizioni l’intera regione di essere più competitiva in tutte le sue componenti. C’è la possibilità nei prossimi sei mesi di mettere in atto una serie di azioni che possano dare competitività al nostro territorio". La congiuntura in sintesi. I risultati dell’indagine dicono che l’economia del Fvg ancora non cresce come ci si attendeva dallo scorso trimestre e le aspettative degli imprenditori sono in genere orientate all’incertezza e, in qualche caso, al pessimismo. Se i Le imprese del manifatturiero, nel 4° trimestre del 2013, hanno dichiarato un -0,9% della produzione rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (tendenziale) e un -2,6% di fatturato (-1,6% di quello estero). Il calo delle vendite e degli occupati segnalato dagli imprenditori del commercio è stato rispettivamente del -2,4% e del -2,7%. Vendite al -2% e addetti al -1,1% anche per l’ospitalità e pure le costruzioni restano in zona negativa – pur se meno rispetto alle precedenti rilevazioni, magra consolazione –, con un -1,5% di produzione e -5,3% degli addetti (sempre tendenziale). Come sempre, gli unici elementi di segno più arrivano da un settore importante, pur naturalmente con numeri meno significativi, come il vitivinicolo: + 0,1% di fatturato per le aziende che non esportano, +2,8% per quelle che esportano, anche se l’occupazione segna sostanziale stabilità, con un -0,5%. L’indagine ha realizzato un focus sull’uso di internet da parte delle aziende intervistate. Le imprese utilizzano soprattutto l’Adsl (75%), mentre solo l’1,8% dispone della fibra ottica. Certamente l’indagine fa emergere la necessità di un investimento sulle reti anche in termini “culturali” o di utilizzo, se circa il 9% delle imprese intervistate non è connesso. Un sito aziendale è presente nella quasi totalità delle imprese grandi, fino a raggiungere una impresa su due per quelle più piccole, ma sembra abbastanza diffuso l’uso del sito come “vetrina”. Daniele Marini ha incentrato il suo intervento sulla revisione del sistema manifatturiero a Nordest: il ´nuovo manifatturiero´ – ha evidenziato l´economista nella sua presentazione – che come tratti distintivi, secondo ricerche basate su dati della Fondazione Nordest sulle risposte di un campione di imprenditori, si caratterizza in una ´torta´ formata da produzioni di nicchia ad alto valore aggiunto (38,6%), qualità del prodotto (30,8%) e centralità del cliente (30,6%). La trasformazione verso il nuovo manifatturiero risulta dunque l’unico percorso possibile per il 77,3% dei rispondenti, che però sono in maggioranza (75,7%) convinti che questa trasformazione sarà possibile solo per una parte del manifatturiero (il 24,3% la crede una via percorribile da tutto il manifatturiero), perché serve un salto tecnologico ma anche un salto culturale. Le direttrici strategiche di questo nuovo manifatturiero sono innanzitutto l’innovazione a 360 gradi (65,5%), la formazione del capitale umano (48,4%) l’apertura ai mercati esteri (32,4%) e, a seguire, alleanze e aggregazioni, capitalizzazione, finanza e brand. Il nuovo manifatturiero è dunque un manifatturiero di valore, che evidenzia una nuova vision del fare impresa: innovare, porsi obiettivi strategici (prodotto-cliente-servizio) e valorizzare il capitale umano. Ma anche una nuova mission: entrare in filiere internazionali, rafforzare logistica e commercializzazione e stringere alleanze aggregative. "Ci vuole dunque una rinnovata complicità fra imprese, società, territorio e istituzioni", ha concluso Marini. Il nuovo manifatturiero è dunque condizione necessaria, ma non sufficiente. Bisogna costruire un eco-sistema per l’innovazione e ricostruire le relazioni con il territorio. Alcuni segnali positivi ci sono, ma il cammino appare molto lento.  
   
   
MONZA E BRIANZA, 25 FEBBRAIO 2014 - BOOM DI ISCRIZIONI DI “SOCIETÀ SEMPLIFICATE”  
 
Monza, 26 febbraio 2014 - Ci mettono un euro, o poco più, di capitale sociale e fanno un’impresa. Sono gli imprenditori che hanno scelto di aprire una società a responsabilità limitata semplificata, istituite con la legge 24 marzo 2012, n. 27. In Italia nel 2013 si sono iscritte in Camera di Commercio 18.882 nuove società semplificate, che hanno colto l’opportunità di mettere come capitale sociale da 1 a 10.000 euro, con la possibilità di non pagare le spese notarili, diritti di segreteria e imposta di bollo. Poco più della metà sono giovani under 35. In particolare, delle nuove società semplificate circa 2.600 hanno messo come capitale sociale solo una moneta da 1 Euro. Boom di “semplificate” a Roma, dove le nuove iscrizioni di società a responsabilità limitata a capitale ridotto e società a responsabilità limitata semplificata avvenute nel 2013 sono 2.453, seguita da Napoli (1.209), Milano (926), Salerno (574) e Bari (514). È quanto emerge da elaborazioni dell’Ufficio Studi della Camera di Commercio di Monza e Brianza su dati Registro Imprese. A Monza e Brianza Le nuove società semplificate iscritte nel 2013 sono 177, di cui il 48% aperte da giovani. Ci sono gli artigiani dello skateboard, tre giovani under 35 che realizzano tavole per lo skate, partendo dal legno e intagliando al vivo. E sulla scia della tradizione manifatturiera brianzola c’è anche un giovane produttore di mobili con poco più di 20 anni. C’è chi con 1 euro ha aperto una discoteca, chi un locale alla moda e chi un centro estetico e di laserterapia. “In questo momento le imprese, specialmente quelle che si affacciano per la prima volta sul mercato, hanno bisogno di poter contare su condizioni favorevoli all´iniziativa imprenditoriale. E le istituzioni possono offrire il loro supporto in primo luogo attraverso una burocrazia più leggera – ha dichiarato Carlo Edoardo Valli, Presidente della Camera di commercio di Monza e Brianza - Il dato significativo relativo alle nuove società semplificate testimonia che, nonostante le difficoltà, c’è voglia di fare impresa, ed è nostro dovere sostenerla con misure incentivanti in un’ottica di semplificazione, innovazione e crescita".  
   
   
LA PROPENSIONE ALL’INNOVAZIONE DELLE IMPRESE PIEMONTESI È SUPERIORE ALLA MEDIA NAZIONALE  
 
Torino, 24 febbraio 2014 - Ieri Unioncamere Piemonte, Confindustria Piemonte, Intesa Sanpaolo e Unicredit hanno organizzato il convegno "Ricerca e innovazione. Investimenti per il futuro del Piemonte”. Zeno Rotondi, Head of Italy Research Unicredit, è intervenuto sul tema “Il rilancio degli investimenti privati in Piemonte in un’ottica di filiera: l’innovazione come driver strategico”. Gregorio De Felice, Chief Economist Intesa Sanpaolo, ha poi parlato di “Ricerca e innovazione per rafforzare la competitività del Piemonte”, seguito da Paolo Guazzotti, Responsabile Politiche Industriali Confindustria Piemonte, con un intervento dal titolo “Imprese che investono in innovazione e ricerca: il ruolo di Confindustria Piemonte”. A seguire, Roberto Strocco, Responsabile Area Progetti e Sviluppo del territorio di Unioncamere Piemonte, ha illustrato “I servizi del Sistema camerale a supporto dell´innovazione”. Sono poi interventuti alla tavola rotonda moderata da Pierpaolo Luciano, Capo Redattore la Repubblica Torino: Andrea Bairati, Direttore Area Politiche territoriali, Innovazione e Education, Confindustria; Gianfranco Carbonato, Presidente Confindustria Piemonte; Ferruccio Dardanello, Presidente Unioncamere Piemonte; Giovanni Forestiero, Regional Manager Nord Ovest Unicredit; Antonio Nucci, Direttore Regionale Piemonte, Valle d’Aosta e Liguria Intesa Sanpaolo; Emilio Paolucci, Professore, Politecnico di Torino. “Il Piemonte - ha affermato Giovanni Forestiero, Regional Manager Nord Ovest di Unicredit - si conferma una regione particolarmente attiva nei settori di tradizionale forza, dove vanta una specializzazione molto accentuata, e cioè nelle filiere dell´Automotive e delle Macchine e Impianti e, in misura di poco inferiore, in quelle dei Metalli e della Componentistica Meccanica. Riteniamo che in questo momento, con l’affermarsi di prospettive di crescita di medio termine, le incertezze che frenavano gli investimenti delle imprese possano attenuarsi. Sempre in base alle nostre analisi, nel 2014, in Piemonte vi sarà una necessità di nuovi investimenti per oltre 6 miliardi di euro e riprenderà inoltre con maggiore decisione il rinnovo tecnologico. Per il sistema produttivo, da un lato, c’è infatti la necessità di ricostruire una base industriale duramente colpita dalla prolungata crisi e dall’altro si presenta l’occasione di realizzare innovazioni di processo, indispensabili per competere sui mercati globali. Pensiamo quindi che quest’anno vi sarà una più decisa richiesta di finanziamenti bancari, con un ricorso più sistematico e sinergico al Sistema nazionale di garanzia. Inoltre, il rafforzamento dell’accesso delle Pmi al mercato dei capitali mediante l’emissione di minibond, il potenziamento delle cartolarizzazioni e l’attrazione di investimenti diretti dall’estero possono essere altre soluzioni concrete che si intravedono per colmare il funding gap (inteso come autofinanziamento meno investimenti) stimato per il 2014. Per cogliere appieno queste esigenze, Unicredit, per il Piemonte, ha in previsione di erogare nuovi crediti a medio termine nei confronti di imprese, piccole, medie e grandi, pari al 130% dell’anno precedente”. “Tutti gli attori oggi qui riuniti sanno bene che ‘fare impresa’, con l’obiettivo di restare sul mercato nel medio lungo termine, è un’azione sempre più strettamente collegata a decisioni di investimento in innovazione - ha dichiarato Antonio Nucci, Direttore Regionale Piemonte, Valle d’Aosta e Liguria di Intesa Sanpaolo -. L’innovazione è alla base della creazione di vantaggi competitivi non solo nei settori ad alta intensità tecnologica, ma anche in quelli tradizionali. Intesa Sanpaolo la finanzia con convinzione, venga essa svolta direttamente dall’azienda o in collaborazione con altre, acquistata dal mercato oppure destinata a progetti di industrializzazione di brevetti e disegni. Intesa Sanpaolo copre anche in via anticipata il 100% degli investimenti in ricerca e innovazione. Oltre all’analisi sul merito creditizio, ci avvaliamo di un team di ingegneri specializzati per la valutazione tecnico-industriale dei progetti. Il nostro Gruppo, proprio in questi giorni, sta veicolando una linea di credito di 120 milioni di euro della Bei destinata a Pmi, Mid-cap e Start-up innovative al fine di favorire la nuova occupazione nella fascia di giovani compresa tra i 15 e i 29 anni di età e lo sviluppo di una nuova cultura imprenditoriale maggiormente favorevole all’innovazione. Siamo inoltre tra gli intermediari del Fondo Nazionale per l’Innovazione, creato dal Ministero dello Sviluppo Economico per agevolare il finanziamento di progetti innovativi basati sullo sfruttamento industriale di disegni, modelli e brevetti. Va infine sottolineato che la dimensione aziendale rappresenta un requisito importante per avviare progetti di ricerca. Per questo occorre promuovere ogni forma di collaborazione tra imprese di piccole dimensioni e sostenere la nascita di nuovi contratti di rete”. “L’innovazione è un asset di sviluppo imprescindibile per le nostre imprese. Lo dicono i dati delle nostre ultime rilevazioni congiunturali e i numeri del Registro imprese delle Camere di commercio: in questo difficile momento per la nostra economia, resistono solo le aziende che sanno innovare i propri prodotti e le proprie tecnologie, investendo in ricerca e sviluppo per essere al passo con le richieste del mercato – ha dichiarato il Presidente di Unioncamere Piemonte, Ferruccio Dardanello -. Il sistema camerale è concretamente impegnato su questo fronte: affianchiamo le imprese che vogliano presentare progetti nell´ambito del nuovo Programma Quadro Europeo per la Ricerca e l´Innovazione Horizon 2020, assistiamo le aziende nella ricerca di partner internazionali per collaborazioni tecnologiche e progetti di ricerca e abbiamo da poco realizzato il portale iPie che raccoglie tutte le imprese innovative del Piemonte, vera e propria vetrina delle eccellenze tecniche e tecnologiche della nostra regione”. “Secondo la Commissione Europea (Rapporto su Competitiveness and Employment del 2013) il progresso scientifico e tecnologico determina circa il 50% della crescita economica di un Paese. Quanto però fatto ad oggi in Italia non è adeguato a sostenere il processo fondamentale per la qualificazione, l´aggiornamento e lo sviluppo del nostro sistema industriale ed occorre una politica di sviluppo industriale che incentivi gli investimenti, che sono la vera chiave per creare occupazione e favorire il ritorno della nostra economia ad una nuova fase di crescita” ha commentato Gianfranco Carbonato, Presidente Confindustria Piemonte. La Capacità Innovativa Delle Imprese Manifatturiere Piemontesi: I Dati Di Unicredit - Secondo l’analisi di Unicredit, presentata da Zeno Rotondi, Head of Italy Research Unicredit, la capacità innovativa delle imprese manifatturiere in filiera del Piemonte è significativamente superiore a quella media registrata a livello nazionale. In particolare, le imprese piemontesi si distinguono per propensione all’innovazione soprattutto nelle filiere tecnologiche, spesso costruite intorno al traino di un leader o ad un primato tecnico. Risulta infatti significativo il contributo delle imprese piemontesi al numero di brevetti totali depositati dalle imprese italiane nella filiera dell´Automotive, nonché nelle filiere della Componentistica Meccanica e dei Metalli. Inoltre, le imprese manifatturiere della regione presentano una superiore capacità innovativa rispetto alla media italiana se operanti nelle filiere di Macchine e Impianti, Automotive e Chimica. Gli investimenti delle filiere italiane stimati per il 2014 sono previsti in crescita rispetto al 2013 del 3,7% (circa 81 miliardi di euro) e superiori alle capacità di autofinanziamento delle imprese nello stesso periodo, con un funding gap stimato di 16 miliardi di euro. Per il Piemonte si stima un volume di investimenti superiore a 6 miliardi di euro, corrispondenti al 7,5% del fabbisogno finanziario necessario per gli investimenti a livello nazionale. Obiettivo è realizzare quegli upgrading tecnologici (dal 3D manufacturing al risparmio energetico, dal cloud computing alle nuove opportunità offerte dai nano-materiali) indispensabili per competere sul mercato internazionale. L’innovazione Come Fattore Competitivo Del Sistema Produttivo Della Regione: I Dati Di Intesa Sanpaolo - Gregorio De Felice, chief economist di Intesa Sanpaolo, si è soffermato sul ruolo dell’innovazione come fattore competitivo del sistema produttivo della regione, presentando un’analisi riguardante un campione di oltre 4.600 imprese piemontesi. Le aziende piemontesi più attive sul fronte dell’innovazione sono più presenti sui mercati esteri con attività di export, marchi e partecipazioni in filiali produttive e commerciali. Grazie a questo buon posizionamento strategico, negli ultimi anni questo gruppo di imprese ha mostrato una migliore tenuta in termini di fatturato e redditività. Le imprese piemontesi che brevettano hanno una gestione del circolante più equilibrata e maggiori risorse proprie (buona patrimonializzazione) per investire in ricerca. Al tempo stesso, chi innova crea più occupazione qualificata e con alti livelli di istruzione. Il Piemonte guida la classifica italiana per intensità di ricerca e sviluppo e per surplus della bilancia tecnologica. Il potenziale di crescita della regione può però aumentare attraverso una maggiore diffusione di strategie di innovazione tra le imprese. Nel confronto con altre regioni europee, il Piemonte evidenzia infatti un significativo ritardo rispetto, ad esempio, ai Laender tedeschi. In prospettiva, è pertanto necessario intensificare gli sforzi sul fronte dell’innovazione, anche attraverso una maggiore interazione con il sistema innovativo piemontese (centri di ricerca e università), lo sviluppo di start-up innovative e più collaborazione tra imprese (ad esempio con lo strumento delle reti di impresa).  
   
   
ELECTROLUX, UN TAVOLO TECNICO PER SOLUZIONI CONCRETE  
 
Milano, 26 febbraio 2014 - Si è svolto l´incontro tra il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, accompagnato dagli assessori regionali Valentina Aprea (Istruzione, Formazione e Lavoro) e Mario Melazzini (Attività produttive, Ricerca e Innovazione), e i vertici del Gruppo Electrolux, l´amministratore delegato Ernesto Ferrario e il responsabile delle risorse umane Marco Mondini. Nel corso del vertice i rappresentanti della multinazionale hanno presentato le linee generali del piano industriale e un dettaglio relativo al polo produttivo di Solaro, in provincia di Milano, per il quale si conferma la volontà di realizzare oltre 40 milioni di investimenti nei prossimi tre anni, a garanzia della prospettiva di mantenimento e sviluppo delle attività. Il Gruppo industriale ha anche ribadito, per la realizzazione del piano presentato, la necessità di un intervento del Governo nazionale, come più volte richiesto, per la decontribuzione dei Contratti di solidarietà. L´impegno Della Regione - Per quanto riguarda le iniziative messe in campo dalla Regione Lombardia, il presidente Maroni e gli assessori Aprea e Melazzini hanno ribadito la volontà di sostenere la presenza del polo produttivo di Solaro, innanzitutto avvalendosi di due strumenti di recente approvazione: la Legge ´Impresa Lombardia´ e la legge sui ´Contratti e accordi di solidarietà´, rispondendo così a quanto richiesto dalla mozione approvata all´unanimità in Consiglio regionale la scorsa settimana. Nei prossimi giorni sarà attivato un tavolo tecnico tra i rappresentanti dell´azienda e le Direzioni regionali coinvolte, per trovare soluzioni concrete e di rapida attuazione. Aprea:bene Rilancio Impianto Solaro - L´assessore all´Istruzione, Formazione e Lavoro di Regione Lombardia Valentina Aprea, al termine dell´incontro con i vertici di Electrolux, ha espresso viva soddisfazione per le rassicurazioni ottenute dall´azienda circa l´impianto di Solaro (Milano). "Sono lieta di apprendere - dichiara - che l´azienda ha deciso di rilanciare il proprio polo lombardo, mettendo in campo un importante investimento pari a 40 milioni di euro. Regione Lombardia continuerà a seguire da vicino la situazione, avendo come primo obiettivo quello di continuare a garantire i livelli occupazionali dei lavoratori di Solaro". Melazzini:positivo L´investimento 40 Mln - "È significativa e molto importante per il sistema produttivo lombardo e nazionale la volontà espressa dai vertici della multinazionale della Electrolux di rilanciare il sito produttivo di Solaro" ha commentato l´assessore regionale alle Attività produttive, Ricerca e Innovazione Mario Melazzini. "È stato un incontro utile - ha detto -, che ha permesso di fare chiarezza sul piano industriale di Electrolux, che ha confermato l´intenzione di dedicare 40 milioni di investimenti nei prossimi tre anni, a garanzia della prospettiva di mantenimento e sviluppo delle attività dell´insediamento di Solaro". "Una iniziativa che abbiamo accolto con molto favore - ha aggiunto l´assessore - e che intendiamo sostenere, mettendo in atto ogni strumento possibile a nostra disposizione, uno su tutti la nuova Legge n.11/2014 ´Impresa Lombardia: per la libertà di impresa, il lavoro e la competitività´, che contiene molteplici misure innovative, come gli Accordi per la competitività, che incentivano nuovi investimenti e l´attrattività del nostro territorio per le imprese". "Nei prossimi giorni - ha annunciato Melazzini - verrà attivato, inoltre, un tavolo tecnico regionale, che coinvolgerà l´azienda e le Direzioni generali regionali interessate, con l´obiettivo di indentificare il percorso più rapido possibile per soluzioni concrete".  
   
   
SICURTECH VILLAGE SI CONFERMA UN GRANDE SUCCESSO LA SICUREZZA CHIAMA A RACCOLTA A FIRENZE PIÙ DI 450 PROFESSIONISTI  
 

Milano, 25 febbraio 2014 - Dopo Napoli, il Sicurtech Village ha fatto tappa a Firenze. La folta partecipazione, oltre 450 gli addetti ai lavori, ha avallato la validità del percorso intrapreso. La manifestazione della sicurezza ideata e promossa da Uman, Associazione Nazionale Aziende Sicurezza e Antincendio, in collaborazione con Aias, Associazione professionale Italiana Ambiente e Sicurezza, è stata ospite della prestigiosa sede fiorentina dell’Auditorium Cosimo Ridolfi della Cassa di Risparmio. “Sicurtech Village, partito da Napoli, ha ricevuto fin da subito attestazioni di riconoscimento e fiducia da parte degli operatori e dalle Istituzioni, prima su tutte la Medaglia di Rappresentanza della Presidenza della Repubblica conferita dal Presidente Giorgio Napolitano - afferma Gianmario Malnati, Presidente Uman - I numeri di questa tappa fiorentina ci confermano come la strada che abbiamo intrapreso sia quella giusta: c’è la fame di informazioni e riscontriamo il bisogno di confronto tra i professionisti dell’intera filiera dell’antincendio. Il tour Sicurtech Village, che stiamo portando sul territorio, riesce a rispondere a queste necessità. Stiamo già lavorando assiduamente per i prossimi appuntamenti, previsti a Roma in giugno e a Padova in novembre. Intendiamo proporre momenti sempre più rispondenti a esigenze e istanze di tutti i professionisti mettendo a fattor comune competenze ed esperienze”. Anche per la tappa di Firenze, Sicurtech Village ha realizzato numeri importanti: - oltre 20.000 professionisti e operatori contattati per promuovere l’evento - 21 i patrocini ottenuti - 29 gli ordini professionali coinvolti - oltre 450 partecipanti ai lavori - 4 eventi nei quali si sono alternati 7 relatori L’auspicio è, quindi, quello di crescere e far percepire sempre di più Sicurtech Village come luogo di confronto e condivisione di esperienze. Www.sicurtechvillage.it

 

 
   
   
VARESE - IMPRESE SEMPLIFICATE: BOOM DI GIOVANI  
 
Varese, 26 febbraio 2014 - I giovani varesini apprezzano l’opportunità di realizzare l’obiettivo della propria impresa con un solo euro. Nel corso del 2013, primo anno di completa attuazione della normativa che offre la possibilità di creare una Srl in modo molto semplificato, sono state 145 le imprese che hanno visto la luce sul nostro territorio. Nel complesso di quelle sorte negli ultimi dodici mesi, ben 75 portano la firma di under 35, come segnala l’analisi condotta dall’Ufficio Studi della Cdc. La normativa, pienamente operativa dal 29 agosto 2012, trova insomma forte attenzione anche a Varese, che s’inserisce in un trend nazionale di forte gradimento: sono stati oltre 10mila i giovani che in Italia nel 2013 hanno colto al volo l’occasione offerta dal provvedimento che ha tenuto a battesimo le società a responsabilità limitata semplificate. In virtù della norma, si è così potuto costituire un’impresa con un capitale sociale inferiore ai 10mila euro e senza pagare i diritti di segreteria, l’imposta di bollo e le spese notarili. Entrando nel dettaglio delle srl semplificate finora iscritte al Registro Imprese della Camera di Commercio di Varese, si scopre che il 92% sono state create da imprenditori italiani, con una prevalenza a titolarità maschile nel 65% dei casi. Sulle 169 registrate dall’agosto 2012 al dicembre dello scorso anno, sono 4 quelle che hanno cessato l’attività mentre tra i settori emergono la ristorazione, il commercio e le attività collegate all’edilizia. Ritornando invece ai dati nazionali comunicati da Unioncamere, a contendersi la leadership per regione sono Lazio e Campania, con oltre 1.700 iscrizioni di Srl semplificate di under 35, seguite dalla Lombardia con 1.135. E’ invece la Campania a guidare la graduatoria per incidenza delle iscrizioni nel 2013 sul totale delle Srl semplificate costituite nell’anno, visto che il 63,8% di queste neo-imprese ha alla propria guida soci meno che trentacinquenni. Nel complesso, le Srl semplificate (comprendendo in questa accezione anche quelle costituite da imprenditori “più” anziani) sono state quasi 19mila nel corso del 2013, con una forte concentrazione nel Lazio (dove ne sono nate 3.195), in Campania (2.666) e in Lombardia (2.152). Considerando le 22mila Srl semplificate registrate presso le Cdc italiane al 31 dicembre 2013, agli under 35 se ne devono oltre 13mila, con un incidenza sul totale che ha raggiunto il 58,5%.  
   
   
COMMERCIO, GIUNTA REGIONALE UMBRA ADOTTA TESTO UNICO: "MOLTE LE NOVITÀ PER UNA MAGGIORE SEMPLIFICAZIONE E INNOVAZIONE"  
 
Perugia, 26 febbraio 2014 - "Alleggerire gli operatori commerciali da una burocrazia ancora troppo invasiva e ridondante, attraverso un effettivo snellimento delle procedure amministrative, e ridurre gli oneri amministrativi che gravano su cittadini e imprese": sono questi per l´assessore regionale al commercio Fabio Paparelli alcuni dei benefici introdotti dal Testo unico in materia di commercio adottato dalla Giunta regionale dell´Umbria. Il provvedimento è frutto di un confronto con le associazioni di categoria e dei consumatori e con la seconda Ii Commissione consiliare permanente, le cui osservazioni e modifiche hanno consentito un´ulteriore miglioramento del testo in termini di semplificazione. Il testo, vagliato dal Comitato per la legislazione, è composto da sei Titoli e novanta articoli, che portano al superamento di cinque leggi regionali e all´abrogazione di ulteriori 33 leggi regionali che sono intervenute nel tempo, coerentemente all´evoluzione normativa di settore. "Con il prossimo via libera dell´assemblea di Palazzo Cesaroni, che, in base alla legge regionale 8/2011 sulla semplificazione, voterà l´atto senza poter apportare modifiche, si conclude un iter complesso e molto atteso dal comparto - ha aggiunto Paparelli -, frutto di un corposo e profondo adeguamento anche alle novità introdotte dal pacchetto dei decreti ´salva Italia´, ´liberalizzazioni´, ´semplificazione´ e ´del fare´". La nuova legge offre - secondo l´assessore - una spinta concreta alla digitalizzazione, alla riqualificazione e all´ e-commerce, attraverso la presentazione di pratiche elettroniche e la gestione on-line dei procedimenti, con conseguenti ricadute in termini di innovazione e semplificazione. In questa fase di difficile congiuntura economica - ha concluso Paparelli - le norme contenute nel Testo unico sono il frutto di un lavoro ampiamente condiviso e per questo riteniamo che il provvedimento rappresenti un contributo concreto verso quella ripresa economica da tutti auspicata". Le principali novità - la scheda - Centri Commerciali Naturali e Centri storici: la nuova disciplina rimanda ad un atto di Giunta per la puntuale definizione del concetto giuridico di Centro Commerciale Naturale quale strumento strategico volto a rafforzare le attività commerciali presenti nei centri storici e/o le reti di impresa nel contesto dei Qsv. É prevista inoltre la possibilità di attivare sperimentazioni di semplificazione amministrativa atte a facilitare l´insediamento di imprese commerciali nei centri storici. Dedicato al tema della valorizzazione dei così detti "negozi storici" è l´art. 21 del testo, per quelle attività commerciali che costituiscono testimonianza storica, artistica e culturale del nostro territorio. Negli esercizi commerciali non alimentari si dà spazio alla ristorazione: gli esercizi del solo settore non alimentare possono destinare, senza modificare la categoria di appartenenza, una parte della superficie di vendita, fino al tre per cento, e comunque non superiore a duecentocinquanta metri quadrati della superficie di vendita medesima, ai prodotti del settore alimentare strettamente funzionali al completamento dell´offerta. Liberalizzazione indiretta dei saldi e misure a tutela del consumatore: la disciplina delle vendite di liquidazione, promozionali e di fine stagione (saldi) semplificando le relative procedure ed eliminando i limiti temporali entro cui effettuare tali vendite straordinarie favorirà un migliore servizio ai consumatori. Introdotta l´obbligatorietà dell´esposizione degli orari e dei prezzi con il dettaglio del prezzo iniziale, finale e dello sconto, inoltre vengono definite le sanzioni per i commercianti che trasgrediscono a tale obbligo. Risorse per danni subiti a causa di opere pubbliche: saranno individuate, nel Piano triennale di indirizzo strategico del commercio, le specifiche misure di intervento rivolte alle attività commerciali a risarcimento dei danni subiti a causa dell´esecuzione di opere e lavori pubblici, a cui possono accedere i Comuni che prevedono analoghe forme di sostegno in compartecipazione finalizzate ala copertura di almeno il 30% delle somme richieste dalle imprese interessate. Contributi: previsto lo snellimento delle procedure, la Giunta regionale individuerà, nel Piano triennale di indirizzo strategico del commercio, le specifiche misure di intervento, con l´indicazione delle relative risorse e adotterà i criteri e le modalità per la concessione dei singoli contributi attraverso iniziative proprie od anche avvalendosi dei comuni, singoli o associati tra loro, dei Cat e dei Consorzi fidi. Ingrosso e dettaglio: nel nuovo testo unico si precisa che sarà possibile esercitare nella stessa sede sia la tipologia di commercio al dettaglio che quello all´ingrosso e, nel caso di concomitanza, la disciplina autorizzatoria applicata sarà quella riferita al settore del dettaglio. Definizione di Polo commerciale: esso è ricondotto tra le forme integrate di commercio, inteso quale aggregazione volontaria di attività commerciali caratterizzata da iniziative ed eventi comuni, e quindi superando le censure che indicavano la necessità di superare una inutile duplicazione di titoli autorizzatori. Commercio su aree pubbliche: semplificato il procedimento di regolarizzare della propria posizione (entro tre mesi) senza più la sospensione immediata dell´autorizzazione. Ciò sarà possibile attraverso la condivisione di dati tra gli stessi Comuni, l´Inps e l´Inail mediante l´uso della banca dati Suape. Fiere e Mercati: le manifestazioni vengono inserite nel calendario regionale con il principio del silenzio assenso qualora non si abbia ricevuto diverso comunicazione nei 30 giorni successivi alla richiesta di domanda. Nello stesso calendario regionale verranno poi inserite, con procedura informatica, anche le manifestazioni locali di competenza dei Comuni. Sempre in questo ambito sono state semplificate le disposizioni relative al riconoscimento degli enti fieristici e quelle relative alla procedura di presentazione delle domande da parte degli organizzatori. Realizzazione della "banca dati" delle attività commerciali di interesse regionale: verrà inserita nell´ambito dello Sportello per le attività produttive e per l´edilizia (Suape), e rappresenta il punto di partenza da cui far derivare ulteriori semplificazioni in tema di autorizzazioni e abilitazioni e consentirà di assumere facilmente dati sulla regolarità contributiva delle imprese, oltre che informazioni sui vari settori merceologici e sulle diverse tendenze e prospettive del settore. Centri commerciali naturali e Centri storici: la nuova disciplina rimanda ad un atto di Giunta per la puntuale definizione del concetto giuridico di Centro commerciale naturale quale strumento strategico volto a rafforzare le attività commerciali presenti nei centri storici e/o le reti di impresa nel contesto dei Qsv (Quadri strategici di valorizzazione). É prevista inoltre la possibilità di attivare sperimentazioni di semplificazione amministrativa atte a facilitare l´insediamento di imprese commerciali nei centri storici. Dedicato al tema della valorizzazione dei così detti "negozi storici" è l´art. 21 del testo, per quelle attività commerciali che costituiscono testimonianza storica, artistica e culturale del nostro territorio.