Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 







MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web




 


MERCOLEDI

PAGINA 1 PAGINA 2 PAGINA 3 PAGINA 4 PAGINA 5 PAGINA 6 ALIMENTAZIONE
Notiziario Marketpress di Mercoledì 26 Febbraio 2014
SECONDA CONFERENZA INTERNAZIONALE ANNUALE SULLA SANITÀ E LE SCIENZE MEDICHE,  
 

Atene, 26 febbraio 2014 - La seconda conferenza internazionale annuale sulla sanità e le scienze mediche (Second Annual International Conference on Health & Medical Sciences) si terrà dal 5 all´8 maggio 2014 ad Atene, in Grecia. L´evento riunirà studiosi, ricercatori e studenti provenienti da tutti i settori della sanità, delle scienze mediche e di discipline affini. Dopo un discorso di benvenuto e apertura, i primi due giorni vedranno un numero di sessioni in cui studiosi e ricercatori avranno a disposizione una piattaforma per lo scambio di idee nel campo della ricerca e la discussione degli sviluppi futuri. Durante i due giorni seguenti, i partecipanti avranno l´opportunità di andare in crociera e visitare Delphi. L´evento è organizzato dall´Istituto di Atene per l´istruzione e la ricerca (Atiner). La quota base di iscrizione ammonta a 300 euro e copre l´accesso a tutte le sessioni nonché il pranzo nei primi due giorni. Per maggiori informazioni, visitare: http://www.Atiner.gr/healthsciences.htm

 

 
   
   
NONO SIMPOSIO BIENNALE SULLA LEUCEMIA INFANTILE  
 

Praga, 25 febbraio 2014 - Il nono simposio biennale sulla leucemia infantile (Ninth Biennial Childhood Leukemia Symposium) si terrà il 28 e 29 aprile 2014 a Praga, nella Repubblica ceca. I partecipanti avranno l´opportunità di discutere gli ultimi progressi nel campo della leucemia infantile in un forum aperto di ematologi e oncologi pediatrici provenienti da tutto il mondo. Il simposio ruoterà attorno a una singola sessione orale tenuta dai massimi esperti del settore, mentre al contempo si svolgeranno presentazioni di poster. Saranno organizzate sessioni sulla sindrome mielodisplastica e i disordini del midollo osseo dai gruppi di lavoro europei sulla sindrome mielodisplastica infantile (Ewog-mds) e l´anemia aplastica grave (Ewog-saa). Il simposio sarà preceduto dalla 25ª riunione annuale del Gruppo di studio internazionale Bfm, che è uno dei migliori forum di collaborazione internazionali per la ricerca clinica e traslazionale sui tumori infantili più frequenti. Per maggiori informazioni, visitare: http://ibfm2014.Org/welcome.htm

 

 
   
   
SEYLE IDENTIFICA UN GRUPPO "INVISIBILE" DI ADOLESCENTI A RISCHIO DI DEPRESSIONE  
 
Bruxelles, 26 febbraio 2014 - Non c´è salute senza salute mentale e le fondamenta per una buona salute mentale si creano nell´infanzia e nell´adolescenza. I problemi di salute mentale sviluppati in età precoce spesso diventano più gravi con l´età, con conseguenze non solo per l´individuo, ma anche per la famiglia e per la società. Benché la maggior parte dei giovani dell´Ue goda di una buona salute mentale, il 20 per cento dei bambini e degli adolescenti soffrono di problemi evolutivi, emotivi e di comportamento e a circa il 12 per cento viene diagnosticato un disturbo mentale. Questi sono però solo i giovani cui viene fatta una diagnosi, oltre a loro ci sono molti altri giovani considerati "a rischio". Molti di noi conoscono i fattori di rischio comuni tradizionalmente associati alla depressione. I problemi di comportamento e l´uso di alcol e droghe sono senz´altro un campanello d´allarme. Uno studio recente, condotto da ricercatori del Karolinska Institutet in Svezia nell´ambito del progetto Seyle ("Saving and Empowering Young Lives in Europe"), ha però rivelato fattori di rischio più subdoli, che è necessario prendere in considerazione. Secondo lo studio, gli adolescenti che dimostrano un´associazione di scarsa attività fisica, notevole uso dei media e poche ore di sonno, costituiscono un gruppo "a rischio invisibile" che mostra un´alta prevalenza di depressione e sintomi psichiatrici. Lo studio ha riscontrato che il 58 per cento degli intervistati costituiva il gruppo a "rischio basso", il 13 per cento dei soggetti era raggruppato nel gruppo a "rischio alto" e i rimanenti occupavano il gruppo "invisibile". È facile ignorare questi segnali d´allarme considerandoli semplicemente "comportamenti tipici dell´adolescenza", ma si è scoperto che questo gruppo a rischio "invisibile" aveva una prevalenza di pensieri suicidi, ansia, depressione sottosoglia e depressione simile al gruppo ad "alto" rischio, il cui comportamento era più estremo ed esplicito. Vladimir Carli, primo autore dello studio del Centro nazionale di ricerca e prevenzione dei suicidi e sulla cattiva salute mentale (Nasp) del Karolinska Institutet, ha osservato: "Ben il 30 per cento degli adolescenti raggruppati nel gruppo ´invisibile´ aveva un alto livello di sintomi psicopatologici. Mentre il gruppo a rischio ´alto´ è facile da identificare da comportamenti come l´uso di alcool e droga, i genitori e gli insegnanti probabilmente non si accorgono che gli adolescenti del gruppo ´invisibile´ sono a rischio". Lo studio è il primo a valutare la prevalenza generale di una gamma più ampia di comportamenti e stili di vita a rischio e la loro associazione con sintomi di cattiva salute mentale tra gli adolescenti europei. I risultati, che sono stati pubblicati nel numero di febbraio 2014 della rivista World Psychiatry, contribuiscono al lavoro di Seyle per promuovere la salute tra gli adolescenti attraverso la prevenzione di comportamenti a rischio e autodistruttivi. Il progetto Seyle è inoltre riuscito a sviluppare e implementare interventi nel campo della psichiatria infantile, dell´antropologia e della suicidologia in otto paesi e ha prodotto dati di riferimento su quasi 9 000 adolescenti nelle scuole. Per maggiori informazioni, visitare: Seyle http://www.Bemosa.eu/  Scheda informativa del progetto http://cordis.Europa.eu/projects/rcn/90593_it.html    
   
   
CTSS: IL RUOLO DEL SANTA MARIA NELLA RETE OSPEDALIERA PROVINCIALE SE NE È PARLATO ALL’UFFICIO DI PRESIDENZA. RASSICURAZIONI SUL PROGETTO DI RIORGANIZZAZIONE: L’OSPEDALE È E RIMANE UNA STRUTTURA PER ACUTI E POST ACUTI INTEGRATA CON IL TERRITORIO  
 
Parma, 26 febbraio 2014 - Si è parlato del ruolo dell’Ospedale di Borgotaro e della sua riorganizzazione all’incontro dell’Ufficio di Presidenza della Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria. Il tema, posto al primo punto dell’ordine del giorno, dopo il passaggio nel Consiglio del Comune di Borgo Val di Taro e in Comitato di Distretto è stato affrontato anche dall’Ufficio di Presidenza della Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria, l’organismo preposto alla programmazione sanitaria provinciale. Un ulteriore passaggio, oltre che istituzionalmente dovuto, assolutamente utile, perché il termine “riorganizzazione” associato all’Ospedale ha sollevato in tanti cittadini perplessità e timori. Erano presenti, oltre al Presidente del Comitato di Distretto Valli Taro e Ceno Cristina Cardinali, componente ordinario dell’Ufficio di Presidenza, il Sindaco di Borgotaro Diego Rossi.e’ stato quindi Massimo Fabi, direttore generale dell’Ausl, a presentare il progetto e a rassicurare tutti. Con il nuovo assetto, il “Santa Maria” è e rimane un Ospedale per acuti e post acuti, che vedrà crescere e potenziare le specificità che già lo contraddistinguono, aumentare i livelli di sicurezza e definire percorsi clinico assistenziali completi ed integrati con il territorio.Il percorso di riordino, in realtà, è iniziato nel 2008, quando l’Ausl ha unificato nel Presidio Ospedaliero aziendale, i posti letto dei due Ospedali di Fidenza-san Secondo e Borgotaro, proseguito poi l’anno scorso con la riorganizzazione dei rispettivi dipartimenti per garantire servizi omogenei, con pari livelli di qualità ed accessibilità.Più nel dettaglio, ecco quali sono le innovazioni previste al “Santa Maria”.la chirurgia generale implementerà l´attività di chirurgia ambulatoriale e videolaparoscopica mentre ortopedia e traumatologia potenzieranno le innovative tecniche mininvasive, peraltro già ampiamente utilizzate dai professionisti della struttura. L´u.o. Ostetrico-ginecologica e la funzione pediatrica costituiranno, con le omogenee U.o. Di Fidenza, un’unica area funzionale materno infantile che vedrà nel punto nascita di Borgotaro il luogo in cui saranno presi in carico le gravidanze fisiologiche a termine. L´u.o. Semplice di cardiologia clinica e riabilitativa garantirà la continuità al percorso diagnostico-terapeutico-riabilitativo del paziente cardiologico. L’unità funzionale di lungodegenza post acuzie sarà riconfigurata quale “struttura di cure intermedie”, in grado di rispondere alle cosiddette “dimissioni difficili” e alle persone non assistibili al domicilio, ma che non presentano caratteristiche da giustificare il ricovero ospedaliero. I rimanenti posti di medicina interna saranno riorganizzati secondo i criteri dell’ “ospedale per intensità di cure”, cioè saranno organizzati per dare assistenza in modo differenziato a secondo della gravità dei malati e non della patologia, come avviene ora. Sono previsti quindi posti letto per acuti “a media, alta e bassa intensità di cura”, per l’osservazione breve internistica e posti letto riservati a pazienti con patologia di origine infettiva.Già con l’attuale organizzazione, come è stato sottolineato nel corso dell’incontro, il “Santa Maria” è una struttura che si contraddistingue per una forte integrazione con i servizi sanitari territoriali: circa l´80% delle prestazioni specialistiche ambulatoriali è effettuato dai medici ospedalieri, così come l´attività di emergenza-urgenza, nell´alta valle, è garantita direttamente dal Punto di Primo intervento dell´Ospedale. In altre parole, ciò significa per gli utenti garanzia di continuità assistenziale. Questa nuova organizzazione, finalizzata ad un miglioramento della qualità e dell´efficienza di tutta la rete ospedaliera e dei servizi territoriali della provincia è stata approvata all’unanimità dall’Ufficio di Presidenza. L’ospedale “Santa Maria” Di Borgotaro Con 121 posti letto, è una struttura di riferimento per la popolazione del Distretto Valli Taro e Ceno, ma che registra anche affluenza di cittadini provenienti da altre province e regioni. Negli anni, l’Ospedale si è contraddistinto per un percorso di crescita costante realizzato con importanti investimenti strutturali e di innovazione tecnologica. Attualmente è organizzato in due Dipartimenti: il Dipartimento Chirurgico (che comprende le Unità Operative di Ortopedia, Chirurgia Generale, Anestesia, Ostetricia e Ginecologia) e il Dipartimento Medico (che comprende le Unità Operative di Medicina Interna, Cardiologia Clinica e Riabilitativa, Radiologia, Patologia Clinica, Punto di Primo Intervento Ospedaliero, Day Hospital Oncologico e l´Unità Funzionale di Lungodegenza Post Acuzie). All´interno del “Santa Maria” è presente anche un Centro Residenziale per cure Palliative a gestione territoriale, con consulenza costante degli specialisti ospedalieri.  
   
   
ICTUS: SI CURA MEGLIO MA LE DONNE SOPRAVVIVONO CON UNA QUALITÀ DI VITA PEGGIORE.  
 
Milano 26 febbraio 2014 - Da 10 anni a questa parte le cure dopo un Ictus sono migliorate e sono più efficaci: eppure le donne che sopravvivono hanno una qualità di vita peggiore rispetto agli uomini. A dimostrarlo sono stati gli autori della ricerca pubblicata in questi giorni su Neurology che hanno paragonato la qualità della vita nelle donne e negli uomini dopo un Ictus o un Tia (attacco ischemico cerebrale transitorio) analizzando 1.370 pazienti fra 56 e 77 anni tenendo conto della capacità residua del paziente di muoversi, di aver cura di sé, di svolgere le normali attività quotidiane, e di aspetti quali la depressione, l’ansia e il dolore. Ebbene, nelle donne la qualità della vita misurata a un anno dall’evento risultava peggiore: a tre mesi dall´Ictus le donne, rispetto ai maschi, avevano maggiori problemi di mobilità, e livelli più elevati di dolore o disagio, di ansia e di depressione, specie oltre i 75 anni. A un anno dall’evento, la qualità della vita nelle donne continuava ad essere peggiore rispetto agli uomini, a prescindere dall´età. “Si tratta di un’ulteriore evidenza della differenza di sesso e di genere nelle manifestazioni della malattia cerebrovascolare. - Sostiene Paola Santalucia, specialista in Neurologia e Cardiologia all’Ospedale Policlinico di Milano e vicepresidente di Alt- Associazione per la Lotta alla Trombosi e alle malattie cardiovascolari- Onlus. - Le donne sono maggiormente colpite dall’Ictus in termini di gravità di sintomi, mortalità e disabilità residua. L’attenzione della comunità scientifica non può più prescindere dalla valutazione delle differenze di genere che riguardano l’Ictus sia per quanto concerne la distribuzione dei fattori di rischio che le manifestazioni di malattia e la disabilità residua. Le donne – continua la dottoressa Santalucia, sono più anziane e sole degli uomini quando vengono colpite da Ictus, l’ictus è più spesso di grave entità ed esita in maggiore invalidità sia funzionale che cognitiva. È necessario un cambiamento sostanziale di paradigmi, disegno degli studi clinici di intervento farmacologico e dell’attenzione alle cure che preveda un approccio di genere efficace per migliorare l’intervento sanitario globale sia negli uomini che nelle donne.”  
   
   
WORKSHOP SU MALATTIE RARE  
 
Bari, 26 febbraio 2014 - Venerdì 28 febbraio, Giornata Internazionale delle Malattie Rare, si terrà presso la sala conferenze dell’Assessorato al Welfare (nuova sede Regione via Gentile, 52 Bari Japigia) il workshop/tavola rotonda “Puglia, una doppia responsabilità: dalla organizzazione sanitaria ai diritti esigibili”. Parteciperà l’assessore Elena Gentile, con operatori della Sanità pubblica. Ecco alcuni temi del workshop: “l’organizzazione della rete malattie rare in Puglia: gli obiettivi raggiunti”, “il Sistema Informativo Malattie Rare della Regione Puglia: studio di popolazione e rilevazione delle attività di cura”, “l’analisi dei questionari sulla qualità percepita dagli assistiti”, “il Piano Programmatico proposto dal Coordinamento Regionale Malattie Rare”. E’ prevista la proiezione del reportage realizzato da Aldo Soligno nell’ambito del progetto fotografico “Vite Rare” e che verrà pubblicato su testate nazionali italiane e norvegesi.  
   
   
SANITA´ IN ABRUZZO: PRESTO EROGAZIONE SERVIZI PER MALATTIE RARE  
 
L´aquila, 26 febbraio 2014 - E´ stata approvata ieri a maggioranza dal Consiglio regionale, la risoluzione di Acerbo-saia che prevede il raggiungimento dell´equilibrio di bilancio strutturale. Ne dà notizia il presidente della regione, Gianni Chiodi, il quale ha dichiarato che "in considerazione della particolare delicatezza e fragilità dei malati con patologie rare, ove spesso i farmaci di fascia C costituiscono l´unica cura possibile, mi impegno come commissario ad acta a dare mandato ai servizi competenti per predisporre uno specifico provvedimento, da sottoporre a validazione preventiva del tavolo ministeriale, che consenta l´accesso senza oneri ai pazienti affetti da malattie rare, i cui trattamenti con farmaci di fascia C siano essenziali ed insostituibili". Chiodi: "La Regione Abruzzo fino all´anno 2010, considerando la particolare fragilità dei pazienti in questione, aveva erogato tramite le Asl tutti i famaci finalizzati alla cura della patologia, secondo quanto prescritto dai centri autorizzati ed inseriti nel registro nazionale dell´Istituto Superiore di Sanità, anche se talvolta i piani terapeutici redatti dai predetti centri prevedevano prestazioni o farmaci non riconducibili ai Lea". "All´atto della verifica degli adempimenti Lea dell´anno 2008, chiarisce il Commissario, veniva riscontrato dal comitato competente l´erogazione da parte della Regione di farmaci di fascia C a malati affetti da malattie rare, espressamente riconosciuti dal predetto comitato come Lea aggiuntivi e il ministero della salute invitava la regione ad adottare un atto formale con il quale venisse disposta la sospensione dei farmaci di fascia C a tali soggetti". "La Regione, continua Chiodi, al fine di sanare il giudizio di inadempienza del tavolo Lea, con mia delibera commissariale del Marzo 2010, ottemperava a quanto disposto dal comitato stesso, ma allo stesso tempo nella legge regionale n. 38/2010, individuava un finanziamento regionale per l? erogazione gratuita di farmaci di fascia C per pazienti affetti da malattie rare, con oneri a carico del bilancio regionale e non del fondo sanitario". La Regione Abruzzo, quindi, secondo Chiodi, pur avendo istituito uno specifico capitolo di spesa e stanziato annualmente una somma pari a 200 mila euro, alla luce delle impugnative relative alla cure attraverso il metodo Doman, considerato un Lea aggiuntivo come la fornitura di servizi sanitari per le malattie rare, non ha potuto disciplinare le modalità per avere accesso ai citati fondi per Lea aggiuntivi. "Ora - conclude - considerando che il risanamento dei conti è strutturale, ritengo che sia una questione di umanità garantire ai pazienti affetti da malattie rare la fornitura periodica e regolare di prestazioni, servizi, materiali e farmaci". "Sono soddisfatto perchè c´è l´impegno di tutte le forze politiche a difendere, nei confronti del Governo nazionale e del Tavolo di monitoraggio, gli atti da adottare per la piena erogazione dei servizi sanitari ai pazienti affetti da malattie rare".  
   
   
SALUTE - IL CONCORSO INDETTO DAL SANT´ORSOLA-MALPIGHI PER ATTIVITÀ DI FRONT OFFICE NON RIGUARDA IN ALCUN MODO IL PIANO STRATEGICO OPERATIVO PER LO SVILUPPO DI CUP2000  
 
Bologna, 26 febbraio 2014 - Il concorso indetto nell’agosto 2013 dall’Azienda Ospedaliero-universitaria di Bologna per assumere personale da impegnare in attività di front office, sul quale è intervenuto il Tar dell’Emilia-romagna, non riguarda in alcun modo il Piano strategico operativo per lo sviluppo di Cup2000 che i soci hanno presentato ai sindacati 21 febbraio 2014 e il cui processo era già stato avviato nell’ottobre 2013. Il concorso è stato bandito dal Policlinico Sant’orsola-malpighi per avviare gradualmente la diretta gestione di tutte le attività di contatto con gli utenti. Con il concorso, l’Azienda sanitaria intende reclutare personale da dedicare a titolo esclusivo a queste attività. L’azienda Ospedaliero-universitaria non ha ritenuto di utilizzare una preesistente graduatoria, dell’ inizio 2011, formulata per soddisfare esigenze diffuse in più settori che non richiedevano particolari requisiti o competenze. La scelta trova conforto nella giurisprudenza amministrativa, secondo la quale, in presenza di particolarissime esigenze, è possibile bandire nuovi concorsi anche in presenza di graduatorie vigenti. Sulla base delle motivazioni della sentenza del Tar e, alla luce della giurisprudenza in materia, l’Azienda Ospedaliero-universitaria di Bologna ritiene che vi siano i margini per impugnare la sentenza al Consiglio di Stato.  
   
   
PRECISAZIONI DELL’ASSESSORE DEL PIEMONTE SUL RUOLO DI AGENAS  
 
Torino, 26 febbraio 2014 - In merito alle dichiarazioni riportate da alcuni organi di informazione sul ruolo di Agenas in questa fase amministrativa, l’assessore alla Sanità Ugo Cavallera precisa quanto segue: “Nel corso dell’anno in cui ho svolto le funzioni di Assessore alla Sanità e alle Politiche sociali, il Piemonte ha acquisito rinnovata credibilità presso i Ministeri che vigilano sull’ erogazione dei livelli di assistenza e sugli equilibri finanziari, arrivando alla condivisione dei Programmi operativi per completare il Piano di rientro. Abbiamo fornito alle Aziende sanitarie regionali la necessaria liquidità per ridurre i tempi di pagamento, operazione che verrà completata con l’ultima tranche del decreto legge 35/2013 in corso di definizione con il Ministero dell’Economia e delle Finanze. L’obiettivo era raggiungere l’autosufficienza finanziaria, nell’ambito della quota regionale del Fondo sanitario nazionale, assicurando i livelli e la qualità delle prestazioni. Il riconoscimento di questo impegno è riscontrabile anche dai dati dell’ultimo Programma nazionale esiti di Agenas, dalla cosiddetta “griglia” dei Livelli essenziali di assistenza che vede la nostra regione adempiente, con la tendenza ad un miglioramento complessivo, e dall’allineamento del Piemonte ai costi standard stabiliti dalla Conferenza Stato- Regioni. Le valutazioni esternate da alcuni consiglieri di minoranza sono fantasiose e non corrispondono alla realtà. Agenas è un ente di diritto pubblico che per statuto svolge a livello istituzionale un’attività di supporto tecnico-professionale alle Regioni in piano di rientro. Questo consente anche alla Regione Piemonte di tener conto delle esperienze del servizio sanitario nazionale in altre realtà territoriali, arricchendo l’efficacia dell’azione amministrativa. Alla Giunta regionale compete di coniugare le normative nazionali sempre più stringenti (decreto Balduzzi, spending review, etc), emesse dai diversi Governi che si sono susseguiti in questi anni, con le esigenze della nostra rete ospedaliera e territoriale. Per quanto riguarda gli atti aziendali, in coerenza con i suoi compiti, Agenas si limita a fornire un supporto tecnico nella fase dell’istruttoria e dell’analisi delle proposte che sono pervenute dalle varie Direzioni generali delle Aziende sanitarie regionali. E’ la Direzione regionale Sanità a guidare l’istruttoria degli atti aziendali, la cui decisione finale spetterà alla Giunta regionale, presente o futura, che se ne assumerà la responsabilità. Forse a qualcuno spiace che, pur senza cedere ad un eccessivo attivismo visto il periodo, si sia comunque proseguito nel percorso costante di riorganizzazione e di rinnovamento del sistema sanitario regionale nelle sue varie articolazioni, come previsto dal Piano socio sanitario regionale?”  
   
   
SPORT, MARONI: CENTRO ´PAVESI´ NOSTRA ECCELLENZA  
 
 Milano, 26 febbraio 2014 - "E´ stata una visita molto interessante ed utile in un centro sportivo di altissimo livello che rappresenta un´altra delle eccellenze della Lombardia". Lo ha spiegato il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, al termine della visita effettuata insieme all´assessore regionale allo Sport e Politiche per i Giovani Antonio Rossi, nel centro federale di pallavolo di Milano ´Donato Pavesi´. Regione Pronta A Intervenire Su Impiantistica - "Mi è stato spiegato - ha sottolineato il presidente Roberto Maroni - che c´è bisogno di alcuni interventi per migliorare e risistemare l´impiantistica e come Regione Lombardia siamo molto interessati. L´assessore Antonio Rossi seguirà la vicenda per valutare il progetto e il piano finanziario, per decidere se e come la Regione possa intervenire. Abbiamo bisogno di avere questo piano entro un paio di mesi perché a giugno, come tutti gli anni, faremo l´assestamento di bilancio e se ci sono delle risorse da trovare quello è il momento giusto". Nel corso della loro visita al centro sportivo intitolato al maratoneta milanese Donato Pavesi, un impianto di oltre 40.000 metri quadrati, il presidente Maroni e l´assessore Rossi hanno visionato prima il museo del volley e quindi gli impianti polifunzionali, in particolare il palazzetto dello sport con tribuna da 1.000 posti, i quattro campi da beach volley, le due sale fitness, la palestra per corsi, i campi da calcetto e i campi da tennis in terra rossa e erba sintetica. L´assessore Rossi: Esempio Da Seguire - Infine c´è stato l´incontro con le ragazze del Club Italia, atlete provenienti da tutta Italia, di età compresa tra i 15 e i 17 anni, che vivono nella foresteria interna al centro Pavesi - struttura provvista anche di bar e ristorante - e affiancano il percorso scolastico con l´attività agonistica di alto livello. "Questo impianto - ha fatto notare l´assessore Antonio Rossi - rappresenta un fiore all´occhiello non solo per la Lombardia ma in tutta Italia. E´ un esempio da seguire. Faccio i complimenti alla Federazione Italiana Pallavolo non solo per questo impianto ma anche perché qui c´è un gruppo di giovani ragazze, quelle del Club Italia, che vengono da altre regioni e vivono qui tutte insieme, dove vengono seguite non soltanto da un punto di vista sportivo e agonistico ma anche formativo, visto che sono tutte in regola con il percorso di studi". "Milano - ha poi ricordato l´assessore Rossi - quest´anno ospiterà il Mondiale di Volley femminile, sarà il primo grande evento a Milano prima di Expo 2015. Per questo, con il presidente Roberto Maroni abbiamo voluto venire qui e vedere questi impianti e anche la foresteria che necessita di interventi: come Regione Lombardia vorremmo fare la nostra parte dando una mano e di questo ne parlerò nei prossimi giorni all´assessore all´Economia Massimo Garavaglia".