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Notiziario Marketpress di Mercoledì 03 Dicembre 2014
LA ROBOTICA INNOVATIVA PER RISOLVERE I PROBLEMI URGENTI DEL SETTORE PUBBLICO FUNGENDO DA PRIMI COMPRATORI ESIGENTI DAL PUNTO DI VISTA TECNOLOGICO, GLI ENTI DEL SETTORE PUBBLICO POSSONO GIOCARE UN RUOLO FONDAMENTALE NELLO SVILUPPO DEI PRODOTTI ROBOTICI.  
 
Bruxelles, 3 dicembre 2014 - L´ambizioso progetto Echord++, finanziato dall´Ue, mira a promuovere l´innovazione tecnologica guidata dalla domanda in Europa, incoraggiando gli enti pubblici a identificare le questioni sociali e ambientali in cui la robotica potrebbe offrire un valore aggiunto. A costruttori di robot e istituti di ricerca verrà offerta l´opportunità di richiedere finanziamenti allo scopo di sviluppare nuove soluzioni a queste sfide. Il progetto Echord++, che riceverà quasi 20 milioni di euro di finanziamenti dall´Ue, intende lanciare quelli che sono conosciuti come appalti pre-commerciali pilota (Pcp Pilota) per due sfide robotiche molto diverse. La prima si concentra sull´assistenza sanitaria, mentre la seconda mira a migliorare l´ambiente urbano. Queste due sfide sono state scelte su un totale di 32 domande presentate. Sono state programmate delle giornate di consultazione su questi due argomenti per fornire ulteriori informazioni sulle sfide per il futuro e sul quadro generale dei Pcp Pilota. La prima giornata di consultazione sulla robotica urbana si è svolta a Barcellona il 20 novembre 2014 mentre la seconda, sulla sfida nell´assistenza sanitaria, si svolgerà a Monaco il 3 dicembre 2014. Il bando di gara per entrambi gli appalti pilota aprirà quindi il 15 gennaio 2015, consentendo a costruttori di robot e istituti di ricerca di fare domanda per i finanziamenti. La sfida nel campo dell´assistenza sanitaria incoraggia l´industria robotica a esaminare la possibilità di sviluppare una valutazione geriatrica multidimensionale (Comprehensive Geriatric Assessment - Cga) automatizzata. La Cga è uno strumento diagnostico progettato per raccogliere dati sui problemi medici dei pazienti anziani. Queste informazioni sono usate per creare un piano complessivo per trattamento e controllo successivo. Attualmente, le Cga sono effettuate da operatori sanitari coinvolti nella cura delle persone anziane. Usare un robot per controllare ed effettuare questi test geriatrici potrebbe ridurre la quantità di tempo che gli operatori sanitari devono dedicare agli esami, e consentire loro di concentrarsi sul fornire assistenza. Il secondo Pcp Pilota mira ad applicare la robotica all´ispezione e allo sgombero delle reti fognarie urbane. Per le ispezioni delle fognature solitamente il personale deve lavorare in condizioni rischiose e malsane. Utilizzare la robotica in questo processo potrebbe non solo rendere più sicuro questo lavoro, ma anche migliorare la precisione e la qualità delle ispezioni delle fognature. Ad esempio, i robot possono essere in grado di determinare la quantità di sedimenti nella fognatura rilevando livelli anormali di acqua oppure ostruzioni nei tubi. Entrambe queste sfide richiedono prodotti robotici che non sono ancora disponibili sul mercato. L´idea dietro a questi Pcp Pilota è quindi quella di incoraggiare soluzioni robotiche che affrontano in modo specifico le necessità del settore pubblico. Il progetto Echord++, che dovrebbe durare fino al 2018, intende inoltre creare tre centri per l´innovazione robotica (Robotics Innovation Facility - Rif). Questi sono dei laboratori aperti che forniscono hardware e software robotici all´avanguardia oltre a supporto scientifico e tecnico. Il Rif di Bristol nel Regno Unito ha aperto ufficialmente il 26 novembre 2014; gli altri due Rif saranno situati a Parigi e Peccioli, in Italia. Un altro obbiettivo del progetto è quello di incoraggiare i trasferimenti di conoscenza tra ricerca scientifica, industria e utenti nel campo della robotica, e di stimolare una maggiore cooperazione. Incoraggiare una maggiore cooperazione tra mondo accademico e industria aiuterà a definire le direzioni future della ricerca robotica in Europa. Per ulteriori informazioni, visitare: Echord++ http://www.Echord.eu/    
   
   
LA CORSA VERSO L´INFORMATICA QUANTISTICA SI DICE CHE IL XXI SECOLO SARÀ L´EPOCA DEI QUANTI. MA QUANTO SIAMO VICINI AD AVERE DEI COMPUTER QUANTISTICI? E SONO I RICERCATORI DELL´UE A CONDURRE QUESTA CORSA?  
 
Bruxelles, 3 dicembre 2014 - "Forse il computer quantistico cambierà le nostre vite di ogni giorno in questo secolo nello stesso modo radicale in cui il classico computer ha fatto nel secolo scorso", queste sono state le parole del comitato per il Nobel nel 2012, subito dopo aver assegnato a Serge Haroche e David Wineland il Premio Nobel per la fisica per il loro lavoro sui sistemi quantistici. Si dice che il Xxi secolo sarà davvero l´epoca dei quanti. Ma quanto siamo vicini ad avere dei computer quantistici? Quali saranno le loro capacità? E quali sfide dovrà affrontare la comunità della ricerca dell´Ue lungo la strada? Ricercatori, rappresentanti dell´industria e responsabili delle politiche si sono riuniti all´Innovation Summit della scorsa settimana per cercare di rispondere a queste domande. A differenza dei computer tradizionali che immagazzinano informazioni come 0 o 1, i computer quantistici usano qubit che possono essere un 1 o uno 0 o entrambi allo stesso tempo. Questa "sovrapposizione quantistica", assieme all´effetto di accoppiamento quantistico e all´effetto tunnel, consente ai computer quantistici di lavorare con tutte le combinazioni di bit simultaneamente, rendendo l´informatica quantistica più potente e veloce del suo equivalente tradizionale. Nel suo intervento all´Innovation Summit, Lieven Vandersypen del Politecnico di Delft ha evidenziato ciò che questa capacità aumentata potrebbe significare: "I computer quantistici sono in grado di modellare molecole complesse che possono contribuire a miglioramenti nel campo della salute e della medicina attraverso la chimica quantistica. Essi sono anche capaci di modellare materiali complessi che possono avere un effetto sull´energia mediante la superconduttività a temperatura ambiente, e possono inoltre risolvere complessi problemi matematici portando benefici alla sicurezza." John Morton del University College London (Ucl) ha menzionato nuovi strumenti diagnostici, nuovi farmaci, nuovi materiali per batterie e tecnologie solari che potrebbero essere immaginati nell´era dell´informatica quantistica. Ciò significa affari d´oro. In effetti, il mercato dell´informatica a elevate prestazioni valeva 7 miliardi di lire sterline (circa 8,8 miliardi di euro) nel 2011. Questo è importante per l´Ue, poiché si tratta di un settore in cui noi eccelliamo, come ha sottolineato il professor Morton: "Nell´ue la scienza quantistica è a un livello globale. Produciamo la migliore scienza al mondo, ma la sfida è quella di tradurla in opportunità di mercato." Il prof. Morton ha sottolineato come l´Ue sia in testa a questa competizione in termini di produzione accademica sulla tecnologia quantistica, ma stiamo rimanendo indietro quando si tratta di brevettare. "Tra il 2009 e il 2012 la Cina ha brevettato cinque volte più dell´Ue in tecnologie quantistiche. Nel frattempo, organizzazioni nel campo della difesa e industrie con sede negli Stati Uniti sono molto attive nelle tecnologie quantistiche. Il nostro obbiettivo dev´essere quello di trasformare la scienza quantistica di livello mondiale dell´Ue in tecnologia, affrontare la sfida ingegneristica e coltivare uno spirito di imprenditorialità e impresa in questo campo." Il prof. Vandersypen ha ribadito il ruolo principale dell´Ue nell´area della scienza quantistica: "In questo settore sono previsti più premi Nobel, che verranno assegnati a degli europei." Tuttavia, ha insistito sul fatto che è necessario uno sforzo a livello europeo per spingere in avanti la ricerca, particolarmente in termini di miglioramenti della tolleranza ai guasti e di scalabilità nella computazione quantistica. "Per far progredire sia hardware che software quantistici - ha fatto notare il prof. Vandersypen - è necessario uno sforzo su larga scala a livello di dell´Ue per fare la differenza. Progetti faro come lo Human Brain Project e Graphene, quella è la portata dei finanziamenti a cui stiamo pensando." Volgendo nuovamente lo sguardo al livello europeo, il prof. Morton ha suggerito la creazione di un comitato consultivo per la tecnologia quantistica con almeno una rappresentanza del 50 % proveniente dall´industria informatica per aiutare a definire una strategia per l´Ue: "Poniamo l´Ue all´avanguardia dell´emergente industria della tecnologia quantistica, - ha insistito - facciamone la prima destinazione per ricercatori e investitori che intendono commercializzare le tecnologie quantistiche. Sviluppiamo una "quantum valley" qui." Per maggiori informazioni, visitare: Innovation Summit 2014 http://www.Knowledge4innovation.eu/6th-european-innovation-summit-17-november-20-november-2014  Agenda digitale: "Emerging Trends in Quantum Computing" http://ec.Europa.eu/digital-agenda/futurium/en/content/emerging-trends-quantum-computing    
   
   
BOLZANO: FIBRA OTTICA E SECONDO CAVO FRA BOLZANO E MERANO  
 
Bolzano, 3 dicembre 2014 - Prosegue l´ampliamento della rete della fibra ottica in Alto Adige: il 2 dicembre la Giunta provinciale ha approvato l´intesa con Rfi che prevede di utilizzare i lavori di manutenzione sulla linea ferroviaria fra Bolzano e Merano per posare un secondo cavo di fibra ottica lungo questo tracciato e aumentare la sicurezza della trasmissione di dati. La Giunta provinciale procede passo dopo passo per garantire collegamenti Internet veloci su tutto il territorio altoatesino, anche attraverso soluzioni nuove e innovative, che garantiscono un collegamento veloce, semplice e a costi favorevoli. È il caso del collegamento a fibra ottica fra Bolzano e Merano: Rete Ferroviaria Italiana ha infatti previsto nel corso del 2015 lavori di manutenzione straordinaria lungo la linea ferroviaria Bolzano-merano, e la Provincia ha subito preso subito contatto con i responsabili Rfi per valutare la possibilità di posare un cavo in fibra ottica tra le due principali città. Oggi la Giunta ha approvato lo schema di intesa che rappresenta il risultato di questa trattativa: prevede che la Provincia utilizzi i lavori di Rfi sulla linea ferroviaria per posare un secondo cavo di fibra ottica lungo il tracciato Bolzano-merano, che permette di creare la necessaria "ridondanza" lungo la dorsale principale e di evitare eventuali disservizi grazie appunto alla presenza di un secondo cavo. "La sicurezza nelle trasmissione dati viene quindi garantita non solo alle imprese ma anche e soprattutto alle strutture sanitarie che possono contare su un collegamento 24 ore su 24 grazie alla doppia via", ha sottolineato dopo la seduta il presidente della Provincia Arno Kompatscher. Nello sviluppo della rete, questa pratica della "ridondanza" è già prevista anche per tutta la rete primaria con la costruzione dei cosiddetti anelli di rete realizzati nel corso degli anni: "Ad esempio Brunico verrà raggiunta non solo dalla val Pusteria partendo da Varna ma anche attraverso la val Badia e la val Gardena", ha spiegato Kompatscher.  
   
   
SLOWFUNDING TRA FINALISTI PREMIO NAZIONALE PER L’INNOVAZIONE  
 
Potenza, 3 dicembre 2014 - Slowfunding, team d’impresa appena entrato in Bi Cube, l’incubatore di Basilicata Innovazione, parte per un nuovo viaggio all’insegna dell’innovazione: il 4 e 5 dicembre sarà infatti a Sassari, per partecipare alla dodicesima edizione del Pni - Premio Nazionale per l’innovazione. Si tratta di una competition tra quasi 60 progetti d’impresa ad alto contenuto tecnologico, appartenenti ai settori scienze della vita, green e agroalimentare, Ict (tecnologie della comunicazione e informazione) e processi industriali, che saranno presentati ad una giuria formata da esperti del mondo imprenditoriale, finanziario ed accademico. In palio, per ciascuna categoria, 25 mila euro oltre ad alcuni premi speciali che daranno accesso a percorsi formativi o a collaborazioni con i principali istituti attivi nel mondo d’impresa. Slowfunding è una piattaforma web che punta a riattivare immobili di valore abbandonati, progettata da Innocenzo Langerano, Domenico Dimichino, Felice Cifarelli e Lia Brisacani, tre ragazzi lucani e una pugliese accomunati da un percorso di studi e di specializzazione presso l’Università degli Studi della Basilicata e dalla passione per l’architettura. L’idea nasce proprio con il dottorato di ricerca internazionale in “Architecture and Urban Phenomenology”, presso l’Unibas, durante cui i ragazzi lavorano sui temi e le cause del degrado del patrimonio architettonico storico e moderno presente sul territorio italiano. Allora perché non sfruttare le potenzialità di internet per mettere in contatto su una piattaforma web, Slowfunding appunto, i proprietari degli immobili di prestigio in stato di abbandono con piccoli e medi investitori? La piattaforma, attraverso il frazionamento dell’immobile e creando meccanismi di finanziamento basati sul crowdfunding (da crowd, “folla”, per indicare raccolta di fondi da più persone), offre quindi la possibilità a investitori non collegati tra di loro di mettere insieme i capitali per acquistare immobili ad elevate potenzialità e valore e con costi spesso inaccessibili. Quello di Slowfunding è un progetto imprenditoriale che sin dall’inizio non è passato inosservato: ha partecipato infatti alla Start Cup Basilicata 2014, la business plan competition promossa da Basilicata Innovazione con Università degli Studi della Basilicata, Unioncamere Basilicata, Regione Basilicata e Sviluppo Basilicata, entrando nella rosa dei dieci finalisti e aggiudicandosi due premi speciali. A luglio 2014, la partecipazione all’iniziativa di Telecom Italia “Working Capital Accelerator” e la vincita di un grant (finanziamento) di 25 mila euro. Poi l’entrata in Bi Cube, l’incubatore di Basilicata Innovazione, per affinare l’idea d’impresa, definire il modello di business e sviluppare il prodotto. Ultimo, solo per ordine temporale, l’accesso al Pni, una manifestazione di livello nazionale organizzata da Pnicube, associazione di atenei italiani e di incubatori accademici, e, per quest’anno, Università degli Studi di Sassari, in cui si ritrovano le migliori idee delle Start Cup regionali. Oltre alla vincita del Premio, non si può che augurare a Slowfunding una nuova serie di successi e la trasformazione da progetto imprenditoriale a start up di successo.  
   
   
L´ACCESSO LIBERO ALLA CONOSCENZA È POSITIVO PER LA RICERCA EUROPEA RICERCATORI FINANZIATI DALL´UE SI INCONTRERANNO AD ATENE A GENNAIO PER PARLARE DI COME FACILITARE AL MEGLIO L´ACCESSO ONLINE ALLA RICERCA ACCADEMICA SENZA RESTRIZIONI.  
 
Bruxelles, 3 dicembre 2014 - I risultati finali di Recode, un innovativo progetto finanziato dall´Ue che mira a incoraggiare l´accesso libero ai dati della ricerca in tutta Europa, verranno discussi in una conferenza ad Atene a gennaio 2015. I ricercatori potranno valutare la fattibilità e i potenziali benefici sociali ed economici di un accesso più facile alla conoscenza d´avanguardia. L´accesso libero verte sulla disponibilità online senza restrizioni della ricerca accademica a revisione paritaria. Questa efficace strategia efficiente in termini di costi può aiutare l´Europa ad assicurare l´eccellenza nella scienza, consentendo ai ricercatori di leggere e basarsi sulle scoperte di altri senza limitazioni. Negli ultimi anni le organizzazioni nazionali e internazionali hanno mostrato un crescente supporto all´accesso libero a pubblicazioni e dati di ricerca. Inoltre, lo sviluppo dell´accesso libero è stato facilitato da progressi tecnologici, che hanno reso possibili nuove opportunità per la comunicazione e la collaborazione tra scienziati. L´accesso libero inoltre permette ai membri del pubblico, che sono i contribuenti, di vedere i risultati del loro investimento. Una grossa porzione della ricerca scientifica e medica dopotutto è pagata con fondi pubblici. Inoltre, l´accesso libero significa che insegnanti e studenti hanno accesso alle più recenti scoperte della ricerca in ogni parte del mondo. Il progetto Recode ("Policy Recommendations for Open Access to Research Data in Europe") è stato lanciato nel 2013 riconoscendo la necessità di costruire e supportare un´infrastruttura per l´accesso libero, e per fornire una tribuna alle parti interessate europee per lavorare insieme a soluzioni comuni. Il risultato finale consiste in una serie di raccomandazioni politiche a supporto dell´accesso libero indirizzate a governi nazionali e finanziatori della ricerca, istituzioni di ricerca, gestori di dati e case editrici. Queste raccomandazioni verranno presentate ufficialmente ad Atene, a gennaio. Il progetto è inoltre riuscito a stimolare una più ampia discussione sull´accesso libero ai dati della ricerca. I temi chiave che verranno discussi ad Atene includono le buone pratiche nel consentire il riutilizzo di dati, i dati di ricerca liberi e le culture di ricerca, i dati del governo e i futuri sviluppi dell´accesso libero. La condivisione di buone pratiche aiuterà a ridurre i costi da affrontare per fornire un accesso libero mediante l´utilizzo di modelli già esistenti come base di partenza. Il team del progetto Recode ha inoltre compreso che la transizione all´accesso libero richiede sia investimenti che un cambiamento nella cultura della ricerca. Allo scopo di ottenere ciò, Recode ha messo assieme reti, comunità e progetti esistenti per affrontare le varie sfide e per lavorare insieme verso soluzioni comuni. Queste sfide includono i valori delle parti interessate, preoccupazioni legali ed etiche, sfide legate a infrastrutture e tecnologia, e sfide istituzionali. Molte di queste organizzazioni stanno già affrontando i principali ostacoli all´accesso libero, ma spesso lavorano isolate o con un contatto limitato tra di loro. Recode ha fornito uno spazio in cui i soggetti europei interessati all´accesso libero ai dati della ricerca possono lavorare assieme. La conferenza di gennaio è organizzata dal Centro nazionale di documentazione e si svolgerà nel cuore di Atene presso la Fondazione nazionale greca per la ricerca. Per ulteriori informazioni: http://recodeproject.Eu/    
   
   
LAUREA AD HONOREM IN SCIENZA DEI MATERIALI A ENRICO ALBIZZATI  
 
Milano, 3 dicembre 2014 – L’università di Milano-bicocca conferirà il 3 febbraio 2015 la laurea magistrale honoris causa in Scienza dei Materiali a Enrico Albizzati, già Amministratore Delegato di Pirelli Labs S.p.a., «per aver contribuito in modo determinante alla crescita dell’innovazione in Italia nel campo dei polimeri e delle materie plastiche e per la grande intuizione di far collaborare nella ricerca e nell’innovazione risorse pubbliche e investitori privati», come si legge nella motivazione. Sono previsti gli interventi del rettore Cristina Messa, di Marco Tronchetti Provera, presidente di Pirelli Spa e di Luigi Nicolais, presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche. “Innovare oggi” sarà il titolo della lectio magistralis di Enrico Albizzati, mentre la laudatio del laureato sarà pronunciata da Gianfranco Pacchioni, ordinario di Chimica dei Materiali e prorettore alla ricerca dell’Ateneo. Nella stessa occasione saranno consegnati gli “Innovation Grants Bicocca 2014”, fino a cinque premi del valore di 20 mila euro ciascuno istituiti dall’Università di Milano-bicocca. Si tratta di premi assegnati a docenti e ricercatori dell’ateneo per attività scientifiche, tecniche, socio-economiche e culturali, che abbiano avuto ricadute sul territorio in termini di sviluppo competitivo, salvaguardia e incremento occupazionale, coesione sociale e territoriale. Enrico Albizzati ha iniziato la sua attività in Montedison nel 1966. Dopo innumerevoli incarichi di responsabilità, diventa nel 2001 Amministratore Delegato di Pirelli Labs S.p.a, il Centro di Ricerche Corporate del Gruppo. Nel 2002 entra nei consigli di amministrazione di Pirelli Ambiente Spa, Cam Tecnologie Spa e dell’Università di Milano Bicocca. Nel 2002 assume la carica di Direttore del Consorzio Ricerche Materiali Avanzati guidando una attività di ricerca e formazione condotta congiuntamente dall’Università di Milano-bicocca, in particolare dal dottorato in Scienza dei Materiali, e da Pirelli. Enrico Albizzati ha partecipato a oltre 350 brevetti nazionali e internazionali e, tra i risultati ottenuti nella sua carriera, si ricordano la realizzazione di un polimero in forma sferica che ha permesso di semplificare i processi di produzione del polipropilene (che trova il suo impiego nell’industria della plastica), la messa a punto di una famiglia di mescole per i cavi adatti al trasporto di energia resistenti al fuoco che evita l’impiego di Pvc, e di un nuovo sistema che consente una distribuzione ottimale dei componenti della mescola negli pneumatici.  
   
   
HIV: 100MILA MANUALI SULLA PREVENZIONE IN TUTTE LE SCUOLE DEL LAZIO L’OBIETTIVO È DIFFONDERE LA PREVENZIONE LA CONOSCENZA DEI RISCHI IN PARTICOLARE TRA I PIÙ GIOVANI  
 
Roma, 3 dicembre 2014 - 100mila manuali nelle scuole del Lazio per diffondere la prevenzione sull’Hiv e le malattie sessualmente trasmesse. “L’aids non è sparita. Ogni anno in Italia ci sono 5mila nuovi casi di Hiv, 500 avvengono nel Lazio. Arrestarne la diffusione è possibile, è un impegno di tutti – è il commento del presidente, Nicola Zingaretti, che ha aggiunto: noi vogliamo far ripartire la prevenzione e l’informazione, a partire ai più giovani. Vogliamo coinvolgere gli studenti, gli insegnanti e le famiglie, è una battaglia che riguarda tutti”- ha detto ancora Zingaretti. “La Regione lancia una campagna informativa contro l’Hiv nelle scuole. 136 mila nuovi casi in Europa nel 2013, di cui 3600 in Italia e 500 nel Lazio, ci confermano che l’Aids non è un problema archiviato. Non dobbiamo abbassare la guardia e dare per scontato che i giovani siano consapevoli dei “comportamenti a rischio”. L’informazione è il miglior rimedio per evitare il contagio” - lo ha detto il vicepresidente e assessore alla scuola, Massimiliano Smeriglio.  
   
   
AOSTA, FIRMA DELL’ACCORDO INTERISTITUZIONALE PER LA PROMOZIONE DEI TEMI DELLA CITTADINANZA E DELLA PARTECIPAZIONE CIVICA  
 
Aosta, 3 dicembre 2014 - L’assessore all’istruzione e cultura, Emily Rini, informa che, venerdì 5 dicembre, alle ore 10.30, nella Sala conferenze della Biblioteca regionale di Aosta, sottoscriverà, con i rappresentanti di 14 Organismi istituzionali, l’Accordo “Cittadinanza a scuola – Citoyenneté à l’école”. Obiettivo del documento è rinforzare ed armonizzare azioni didattiche, culturali e informative sul tema della cittadinanza, del vivere sociale e della partecipazione civica, indirizzate a studenti, insegnanti e famiglie. Gli Organismi coinvolti, oltre all’Assessorato, sono la Procura della Repubblica di Aosta, la Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni per il Piemonte e la Valle d’Aosta, il Consiglio Permanente degli Enti locali, la Polizia di Stato, l’Esercito italiano, la Guardia di Finanza, l’Arma dei Carabinieri, la Polizia penitenziaria, il Corpo Forestale della Valle d’Aosta, il Corpo Valdostano dei Vigili del Fuoco, il Corpo della Polizia locale, l’Associazione Valdostana Volontariato Carcerario, l’Associazione Nazionale Alpini – Sezione Valle d’Aosta e il Coordinamento Solidarietà (Csv) Onlus Valle d’Aosta.  
   
   
GIUNTA REGIONALE UMBRIA STANZIA 90 MILA EURO PER FINANZIARE PROGETTI DELLE SCUOLE, 29 DICEMBRE SCADE IL BANDO  
 
Perugia, 3 dicembre 2014 - Ammonta a 90 mila euro la somma destinata dalla Giunta regionale dell´Umbria su proposta dell´assessore all´Istruzione, Carla Casciari, a integrazione delle risorse per l´attuazione del programma annuale per il diritto allo studio 2014. Entro il 29 dicembre le istituzioni scolastiche, le associazioni, le società, gli organismi e gli enti privati e pubblici non aventi scopo di lucro, potranno presentare progetti di rilevante contenuto didattico-pedagocico-sociale che abbiano ricaduta nell´attività della scuola umbra. Il bando sarà pubblicato nel sito istituzionale della Regione Umbria, nella sezione Istruzione/bandi. "Il Piano triennale in materia – ha spiegato l´assessore Casciari - prevede che la Regione assuma come elemento strategico per l´intervento di sostegno allo sviluppo dell´offerta formativa delle scuole, il riconoscimento della centralità dell´autonomia scolastica come motore dell´innovazione, con particolare riguardo all´autonomia didattica. L´obiettivo della Regione quindi, è di incentivare i processi di qualità attraverso la progettazione di attività didattiche innovative, sperimentali e di integrazione territoriale già inseriti nei Piani dell´Offerta Formativa (Pof) delle singole scuole o dei nuovi Pof di territorio. Con l´assegnazione delle nuove risorse si va ad integrare la somma già ripartita a finanziamento del programma annuale 2014 destinando così l´intera somma prevista nel bilancio regionale per il settore, compreso l´accompagnamento ai servizi per la prima infanzia". Le aree tematiche prioritarie individuate per il triennio 2013-2015 sono le seguenti:contrasto alla dispersione scolastica nelle sue varie forme; educazione alla legalità e alla salute; rapporti con il mondo del lavoro, incluso lo sviluppo di competenze trasversali legate anche all´imprenditorialità; rapporto scuola-territorio; integrazione scolastica; ampliamento dell´offerta formativa,innovazione tecnologica. In seguito alla pubblicazione del bando, i contributi saranno concessi sulla base di criteri di priorità e andranno a sostenere i progetti a supporto dell´offerta formativa che, attualmente, risente di una significativa riduzione di risorse nazionali. In particolare, sarà dedicata attenzione agli interventi volti all´integrazione di alunni a rischio di marginalità sociale, al sostegno di attività di sperimentazione e innovazione, alle iniziative di mobilità degli studenti in Europa. I progetti che usufruiscono di canali di finanziamento regionale diverso da quello presente, non potranno ottenere il contributo.  
   
   
FVG, RISCHIO IDROGEOLOGICO: SERRACCHIANI, OPERE SUL LIVENZA A SACILE  
 
Trieste, 3 dicembre 2014 - La presidente della Regione Debora Serracchiani, nella sua qualità di commissario straordinario delegato per gli interventi di mitigazione del dissesto idrogeologico, ha approvato con decreto il progetto definitivo-esecutivo dell´intervento per il rinforzo degli argini del fiume Livenza in Comune di Sacile, a monte e a valle di via Timavo, a salvaguardia della pubblica incolumità e dei centri abitati, per un importo di 1,25 milioni di euro. L´approvazione del progetto definitivo-esecutivo permetterà ora al Comune di Sacile di avviare le procedure per l´affidamento dei lavori rispettando così il termine del 31 dicembre 2014 fissato dalla legge per la pubblicazione dei bandi di gara per gli interventi inseriti nell´Accordo di programma con il Governo. I lavori previsti riguarderanno il consolidamento delle sponde del fiume Livenza, la pulizia delle stesse sponde dagli arbusti in prossimità all´acqua. In particolare, è previsto il taglio e l´asporto delle piante di alto fusto inclinate verso l´alveo e prossime al crollo, nonché la potatura dei rami che sporgono sullo specchio acqueo. Nel progetto si prende in considerazione il tratto del fiume che attraversa il centro abitato di Sacile e si individuano tre zone dove l´erosione di sponda è più marcata. Oltre agli interventi sulla vegetazione presente lungo il corso d´acqua, nelle zone maggiormente interessate dall´erosione, anche in prossimità di alcune costruzioni, è prevista la realizzazione di un´opera di protezione e consolidamento delle sponde.  
   
   
AMBIENTE: OGGI A GRADISCA TAVOLO SU ISONZO  
 
Trieste, 3 dicembre 2014 - Una riunione del Tavolo di governance del fiume Isonzo, promosso dall´assessore regionale all´Ambiente Sara Vito, è in programma mercoledì 3 dicembre a Gradisca d´Isonzo (Go) nella sala consiliare del Municipio, con inizio alle ore 17. "Il Tavolo - spiega l´assessore Vito, che coordinerà la riunione - è dedicato ai portatori di interesse che hanno titolo ed interesse a esprimersi sul fiume Isonzo. La cura e la valorizzazione dell´Isonzo è tra le priorità di questa Amministrazione e il Tavolo sarà lo strumento per condividere i dati tecnici disponibili". "La nostra sfida - ha aggiunto - è di lavorare per la programmazione e la pianificazione di buone prassi di prevenzione per la salute del fiume in un´ottica partecipativa". I temi trattati riguarderanno: gli esiti della Commissione mista italo-slovena per l´idroeconomia; il punto della situazione sul monitoraggio delle portate del fiume; il rilievo morfologico dell´Isonzo (indice di qualità morfologica Iqm), il programma Astis con la sintesi dei risultati e lo stato avanzamento dei vari progetti.  
   
   
MALTEMPO OTTOBRE 2013: LA REGIONE TOSCANA ANTICIPA 7 MILIONI DI EURO  
 
 Firenze, 3 dicembre 2014 – In attesa che altri fondi arrivino da Roma, la Regione ha deciso di anticipare dal proprio bilancio i circa 7 milioni di euro che servono agli enti locali e agli altri soggetti esecutori per pagare interamente le spese sostenute in somma urgenza in seguito al maltempo che ha colpito quasi tutta la Toscana il 20, 21 e 24 ottobre 2013. La delibera approvata ieri dalla Giunta regionale su proposta del presidente Enrico Rossi, provvede a stanziare il necessario per riuscire a pagare al 100% gli interventi già effettuati. La maggior parte dei fondi (oltre 4,1 milioni di euro) è destinata a Lucca. Al secondo posto per costo degli interventi c´è la provincia di Siena con oltre 1,4 milioni di euro. Di minore entità i danni registrati in tutte le altre province, ad eccezione di Livorno, rimasta praticamente indenne. Così a Pisa andranno oltre 390.000 euro, oltre 360.000 ad Arezzo, 264.000 a Firenze, 217.000 a Pistoia, 184.000 a Prato, 68.000 a Grosseto e 36.000 a Massa. Nel maggio scorso la Regione aveva disposto un primo stanziamento per circa 13 milioni di euro e, agli inizi dello scorso mese di novembre, un secondo per oltre 3,2 milioni. Salgono così ad oltre 23 i milioni stanziati per gli interventi di rispristino dei danni provocati da quell´eccezionale ondata di maltempo in Toscana e che corrispondono interamente alle richieste pervenute in Regione dagli enti locali e dai vari soggetti attuatori degli interventi. Al momento i fondi giunti da Roma per questo scopo ammontano a 16,5 milioni di euro.  
   
   
PROVINCIA TRIESTE: ANCORA 84 MILA EURO PER MANUTENZIONE CORSI D´ACQUA  
 
 Udine, 3 dicembre 2014 - La Regione ha approvato lo stanziamento di ulteriori risorse finanziarie, pari a 84 mila euro, per la prosecuzione delle attività di manutenzione lungo i corsi d´acqua superficiali in provincia di Trieste. "Gli interventi - spiega l´assessore regionale all´Ambiente Sara Vito - riguarderanno la manutenzione ordinaria dei corsi d´acqua superficiali nell´intera provincia di Trieste con taglio, sfalcio, espurgo, movimentazione e asportazione dei sedimenti per garantire il buon regime delle acque ed il mantenimento della sezione idraulica. I beni interessati e messi in sicurezza dagli interventi sono infrastrutture, aree industriali ed artigianali, aree private residenziali ed agricole, dove la scarsa manutenzione può influire sul buon regime delle acque." Si tratterà della prosecuzione dei lotti di intervento di manutenzione ordinaria già effettuati nel 2012-2014 e per i quali la Regione aveva stanziato a maggio scorso altri 35 mila euro. Il lavoro sarà realizzato in amministrazione diretta per due lotti - il terzo lotto è in corso d´opera-, utilizzando personale del Servizio gestione territorio rurale e irrigazione - area risorse agricole e forestali di Udine, che nel periodo invernale non operano nelle zone montane.  
   
   
PRATI MONTANI, PREZIOSE RISORSE CHE CONTRASTANO L’EFFETTO SERRA  
 
Trento, 3 dicembre 2014 - Nell’ambito di uno studio condotto sui prati e le foreste del Trentino, i ricercatori della Fondazione Edmund Mach hanno scoperto che il carbonio presente nel suolo, fondamentale per la sua fertilità e grande alleato contro l’effetto serra, risulta più protetto e meno soggetto a degradazione nei prati che nelle foreste. Ne deriva che il carbonio in prato si difende meglio nei confronti di cambiamenti ambientali o climatici rispetto al bosco, ma soprattutto che l’abbandono dei prati montani e la conseguente colonizzazione da parte del bosco, fenomeni attualmente molto diffusi in tutto l’arco alpino, contribuiscono a rendere il carbonio del suolo più vulnerabile. Lo studio che ha messo a diretto confronto l´ecosistema prativo e quello forestale ed è frutto della collaborazione con i ricercatori dell’Università di Copenhagen, è stato pubblicato sulla rivista internazionale "Plant and Soil" che ha dedicato la copertina del numero di dicembre a questo importante studio intitolato “Effects of forest expansion on mountain grassland: changes within soil organic carbon fractions” (ovvero Effetti dell’espansione forestale sui prati montani: cambiamenti nelle frazioni di carbonio organico del suolo). “Grazie all´impiego di tecniche di frazionamento –spiegano i ricercatori Claudia Guidi, Mirco Rodeghiero e Damiano Gianelle -abbiamo dimostrato che l´abbandono dei prati e la successiva crescita del bosco determinano profondi cambiamenti a livello fisico della sostanza organica che diventa più vulnerabile nei confronti della decomposizione. In altre parole il carbonio presente nei suoli prativi è più stabile rispetto a quello dei suoli forestali. I risultati ottenuti hanno importanti ricadute in relazione alla gestione delle aree alpine e, in particolar modo, dei prati soprattutto nell´ottica attuale dei cambiamenti ambientali e climatici che stiamo vivendo”.  
   
   
UMBRIA: CONTRATTO FIUME PAGLIA, RIUNIONE A PALAZZO DONINI PER ISTITUZIONE TAVOLO LAVORO INTERISTITUZIONALE  
 
Perugia, 3 dicembre 2014 – Per il contratto di fiume del Paglia e Basso Tevere umbro si avvicina la formale costituzione del Tavolo di lavoro interistituzionale che avrà il compito di definire una strategia di valorizzazione del sistema fluviale e di riqualificazione territoriale e paesaggistica dei territori ad essi connessi, attraverso un´azione sistematica e coordinata di programmazione e progettazione partecipata tra tutti i diversi attori del territorio interessati. Presieduto dall´assessore regionale all´Ambiente, Silvano Rometti, si è svolto stamani a Palazzo Donini a Perugia un incontro tra tutti i soggetti coinvolti nel processo di costruzione del Contratto di fiume. Presenti i sindaci dei Comuni di Orvieto, Fabro, Castel Viscardo, Ficulle, Allerona, Parrano, Giove e i rappresentanti dell´Associazione Industriali Umbria – Sezione di Orvieto e dell´associazioni "Pagliabenecomune" e "Cisa- Coordinamento Interregionale Salvaguardia dell´Alfina". "L´incontro di oggi – sottolinea l´assessore Rometti – è stato preceduto nei mesi scorsi da una serie di momenti di confronto preliminari: a luglio, a Orvieto, si era tenuto un incontro di approfondimento e discussione circa la proposta di attivazione del Contratto di Fiume del Paglia, avanzata alla Regione dal Comune di Orvieto e in quella stessa sede era stato condiviso tra tutti i presenti un Manifesto di intenti per la realizzazione del ‘Contratto di Fiume del Paglia´". Il Manifesto è stato sottoscritto il mese scorso dai Comuni di Orvieto, di Fabro, di Castel Viscardo, di Parrano, di Ficulle, di Allerona, dalle associazioni Val di Paglia Bene Comune e Comitato Salvaguardia dell´Alfina e trasmesso formalmente alla Regione. "È frutto – spiega Rometti – degli incontri di partecipazione pubblica promossi da enti territoriali e locali nell´ultimo anno, a seguito dell´alluvione del novembre 2012 che ha causato oltre 6 milioni di euro di danni nel territorio orvietano. Incontri in cui sono state affrontate le problematiche del bacino fluviale, favorendo il dibattito pubblico e il coinvolgimento di una pluralità di soggetti pubblici e privati, anche a livello interregionale, con la finalità di attivare strategie e politiche condivise di prevenzione del rischio attraverso la pianificazione e programmazione strategica integrata". La sottoscrizione del Manifesto si inquadra nel contesto della recente decisione della Regione Umbria di inserire il comprensorio Orvietano nelle strategie previste a livello nazionale per le Aree Interne del Paese. "È solo il primo passo di una programmazione più generale – dice l´assessore - che vedrà coinvolte tutte le amministrazioni pubbliche, le associazioni del territorio e i singoli privati per organizzare una progettazione generale che tenga conto delle esigenze dei cittadini. Il Contratto di Fiume del Paglia rappresenta quindi una scelta per tutte le amministrazioni locali coinvolte e tutti i soggetti interessati per "fare sistema", per valorizzare un bene comune, per rendere il fiume più fruibile alla popolazione locale, per sapere che il fiume esiste anche quando non esonda e provoca danni per milioni e milioni di euro". La logica dei Contratti di Fiume e delle Aree Interne prevede un coinvolgimento forte e diffuso della cittadinanza: valuterà i risultati, ma allo stesso tempo sarà anche testimone delle responsabilità di ciascuno rispetto a finalità inizialmente programmate. L´incontro di oggi è stato finalizzato alla costituzione di un Tavolo di lavoro interistituzionale che persegua l´obiettivo del confronto, dell´ascolto e della valutazione delle proposte di tutti i portatori di interessi che gravitano attorno al bacino fluviale del Paglia e del Basso Tevere Umbro, nell´ottica di una sua valorizzazione e della riqualificazione dei territori interessati. "La Regione Umbria, nell´ambito delle proprie politiche regionali di governo del territorio – rileva Rometti - sta ponendo particolare attenzione alla gestione di strumenti di programmazione territoriale negoziata, strumenti innovativi, volontari e partecipati, che permettono di condividere obiettivi e lavorare concretamente in modo sinergico per la tutela e lo sviluppo del territorio superando confini amministrativi e inutili campanilismi, unendo le forze e ottimizzando le risorse. Tutto ciò – conclude - anche nell´ottica e con l´auspicio che tali strumenti possano riavvicinare con nuova fiducia e partecipazione le comunità locali alle istituzioni".  
   
   
GIUSTIZIA EUROPEA: L’ITALIA È CONDANNATA A SANZIONI PECUNIARIE PER NON AVERE DATO ESECUZIONE A UNA SENTENZA DELLA CORTE DEL 2007 CHE HA CONSTATATO L’INADEMPIMENTO ALLE DIRETTIVE SUI RIFIUTI  
 
Lussemburgo, 3 dicembre 2014 - Con una prima sentenza, nel 2007 , la Corte ha dichiarato che l’Italia era venuta meno, in modo generale e persistente, agli obblighi relativi alla gestione dei rifiuti stabiliti dalle direttive relative ai rifiuti , ai rifiuti pericolosi e alle discariche di rifiuti . Nel 2013, la Commissione ha ritenuto che l’Italia non avesse ancora adottato tutte le misure necessarie per dare esecuzione alla sentenza del 2007. In particolare, 218 discariche ubicate in 18 delle 20 regioni italiane non erano conformi alla direttiva «rifiuti» (dal che si poteva desumere che fossero in esercizio discariche prive di autorizzazione); inoltre, 16 discariche su 218 contenevano rifiuti pericolosi in violazione della direttiva «rifiuti pericolosi»; infine, l’Italia non aveva dimostrato che 5 discariche fossero state oggetto di riassetto o di chiusura ai sensi della direttiva «discariche di rifiuti». Nel corso della presente causa, la Commissione ha affermato che, secondo le informazioni più recenti, 198 discariche non erano ancora conformi alla direttiva «rifiuti» e che, di esse, 14 non erano conformi neppure alla direttiva «rifiuti pericolosi». Inoltre, sarebbero rimaste due discariche non conformi alla direttiva «discariche di rifiuti». Nell’odierna sentenza, la Corte ricorda innanzitutto che la mera chiusura di una discarica o la copertura dei rifiuti con terra e detriti non è sufficiente per adempiere agli obblighi derivanti dalla direttiva «rifiuti». Pertanto, i provvedimenti di chiusura e di messa in sicurezza delle discariche non sono sufficienti per conformarsi alla direttiva. Oltre a ciò, gli Stati membri sono tenuti a verificare se sia necessario bonificare le vecchie discariche abusive e, all’occorrenza, sono tenuti a bonificarle. Il sequestro della discarica e l’avvio di un procedimento penale contro il gestore non costituiscono misure sufficienti. La Corte rileva poi che, alla scadenza del termine impartito , lavori di bonifica erano ancora in corso o non erano stati iniziati in certi siti; riguardo ad altri siti, la Corte constata che non è stato fornito alcun elemento utile a determinare la data in cui detti lavori sarebbero stati eseguiti. La Corte ne trae la conclusione che l’obbligo di recuperare i rifiuti o di smaltirli senza pericolo per l’uomo o per l’ambiente nonché quello, per il detentore, o di consegnarli ad un raccoglitore che effettui le operazioni di smaltimento o di recupero di rifiuti o di provvedere egli stesso a tali operazioni sono stati violati in modo persistente. L’italia non si è assicurata che il regime di autorizzazione istituito fosse effettivamente applicato e rispettato. Essa non ha assicurato la cessazione effettiva delle operazioni realizzate in assenza di autorizzazione. L’italia non ha neppure provveduto ad una catalogazione e un’identificazione esaustive di ciascuno dei rifiuti pericolosi sversati nelle discariche. Infine, essa continua a violare l’obbligo di garantire che per determinate discariche sia adottato un piano di riassetto o un provvedimento definitivo di chiusura. La Corte trae la conclusione che l’Italia non ha adottato tutte le misure necessarie a dare esecuzione alla sentenza del 2007 e che è venuta meno agli obblighi ad essa incombenti in forza del diritto dell’Unione. Di conseguenza, la Corte condanna l’Italia a pagare una somma forfettaria di Eur 40 milioni. La Corte rileva poi che l’inadempimento perdura da oltre sette anni e che, dopo la scadenza del termine impartito, le operazioni sono state compiute con grande lentezza; un numero importante di discariche abusive si registra ancora in quasi tutte le regioni italiane. Essa considera quindi opportuno infliggere una penalità decrescente, il cui importo sarà ridotto progressivamente in ragione del numero di siti che saranno messi a norma conformemente alla sentenza, computando due volte le discariche contenenti rifiuti pericolosi. L’imposizione su base semestrale consentirà di valutare l’avanzamento dell’esecuzione degli obblighi da parte dell’Italia. La prova dell’adozione delle misure necessarie all’esecuzione della sentenza del 2007 dovrà essere trasmessa alla Commissione prima della fine del periodo considerato. La Corte condanna quindi l’Italia a versare altresì una penalità semestrale a far data da oggi e fino all’esecuzione della sentenza del 2007. La penalità sarà calcolata, per quanto riguarda il primo semestre, a partire da un importo iniziale di Eur 42 800 000. Da tale importo saranno detratti Eur 400 000 per ciascuna discarica contenente rifiuti pericolosi messa a norma ed Eur 200 000 per ogni altra discarica messa a norma. Per ogni semestre successivo, la penalità sarà calcolata a partire dall’importo stabilito per il semestre precedente detraendo i predetti importi in ragione delle discariche messe a norma in corso di semestre.