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Notiziario Marketpress di Mercoledì 20 Giugno 2007
I TEDESCHI POTRANNO VENIRE A CURARSI IN VACANZA NEL VENETO  
 
 Venezia, 20 giugno 2007 - “I tedeschi che vengono nel Veneto potranno usufruire non solo della tradizionale elevata assistenza sanitaria assicurata a tutti i cittadini europei, ma anche di prestazioni in regime alberghiero, preospedaliere e riabilitative. In altre parole, potranno a curarsi in vacanza da noi, grazie ad una speciale convenzione che apre la strada ad un percorso che vogliamo allargare a tutti i turisti che scelgono la nostra Regione”. Lo annuncia il vicepresidente della Giunta Regionale del Veneto Luca Zaia, mettendo in risalto “questa ulteriore offerta e garanzia, la prima e assolutamente unica in Italia, frutto di una convenzione pilota sulle prestazioni sanitarie ai cittadini tedeschi, che verrà sottoscritta tra le Aziende Ulss e Ospedaliere del Veneto, l’Aok Rheinland/hamburg – Die Gesundheitskasse di Duesseldorf e la Tk Techniker Krankenkasse in Hamburg. Si tratta di due Società di Assicurazione Malattia che fungono da “cassa malattia” ad iscrizione obbligatoria per la copertura delle spese sanitarie in Germania”. “E’ certo un ulteriore segno di attenzione verso quelli che sono dai tempi di Goethe tra i nostri migliori e tradizionali ospiti – precisa Zaia – ma l’iniziativa segna l’avvio di una collaborazione sempre più forte fra turismo e sanità, due settori che vedono il Veneto primeggiare in Italia e non solo, nell’ottica di offrire una vera e propria proposta di turismo sanitario”. Lo scopo della convenzione, infatti, è di fornire prestazioni sanitarie di ricovero ed ambulatoriali non contemplate dalla Tessera Europea Assicurazione Malattia “Team” ma rientranti nei Livelli Essenziali di Assistenza (“Lea”), mentre già si pensa ad un allargamento anche alle prestazioni termali”. Per i cittadini tedeschi assicurati con Aok e Tk saranno rimborsate le prestazioni ospedaliere in regime di urgenza ed emergenza; prestazioni specialistiche ambulatoriali (di medicina generale e specialistiche, prestazioni termali e di riabilitazione ritenute necessarie dalle strutture sanitarie regionali); prestazioni ospedaliere in regime di ricovero ordinario e/o diurno: diagnosi e cura, compresa l’assistenza infermieristica, la farmaceutica e la endoprotesica; prestazioni alberghiere (vitto e alloggio) del paziente e l’albergaggio, per motivi medici, di un accompagnatore nel caso di paziente minorenne, prestazioni fornite durante il ricovero in ospedale per la diagnosi precoce di malattie; prestazioni erogate dalle strutture sanitarie regionali di Ii° livello e prescritte dalla struttura di accoglienza, o prestazioni di consulenza. .  
   
   
UNA SONDA PER VINCERE LA RESISTENZA BATTERICA RICERCATORI DEL CNR E DELLE UNIVERSITÀ DI PADOVA E FERRARA HANNO MODIFICATO UN ANTIBIOTICO NATURALE PER STUDIARNE IL MECCANISMO DI AZIONE. LO STUDIO APRE LA STRADA ALLO SVILUPPO DI NUOVI ANTIMICROBICI DOTATI DI MAGGIORE EFFICACIA E SELETTIVITÀ  
 
Roma, 20 giugno 2007 - La resistenza ai farmaci antimicrobici rappresenta una delle maggiori minacce alla salute pubblica, dovuta al diffondersi di diversi ceppi batterici che hanno imparato a difendersi dalla quasi totalità degli antibiotici di uso corrente. Se non si scoprono nuovi prodotti che agiscano attraverso meccanismi completamente diversi c’è il rischio, nel giro di pochi anni, di trovarsi disarmati di fronte a batteri particolarmente pericolosi. Non a caso, nell’ambito del 7° Programma Quadro dell’Unione Europea, la resistenza ai farmaci antimicrobici è stata individuata come una delle maggiori minacce alla salute pubblica. In questa direzione va lo studio pubblicato sulla rivista Angewandte Chemie International Edition, frutto del lavoro di un team di ricercatori dell’Istituto di chimica biomolecolare del Consiglio nazionale delle ricerche di Padova (Icb-cnr), del Dipartimento di scienze chimiche dell’Università di Padova e del Dipartimento di biologia dell’Università di Ferrara. “Abbiamo modificato un antibiotico naturale”, spiega Marco Crisma, dell’ Icb-cnr e coordinatore della ricerca, “introducendo all’interno della molecola, mediante sintesi chimica, una sonda utile per studiare in dettaglio il meccanismo con cui il peptide perfora le membrane cellulari dei batteri”. La sonda introdotta nella molecola è un amminoacido non naturale, chiamato Toac. Mediante tecniche biofisiche è stato possibile verificare che questa molecola modificata mantiene la capacità, propria dell’antibiotico naturale, di formare canali nelle membrane di cellule intere, attraverso i quali possono passare acqua e ioni. La struttura tridimensionale della molecola e la precisione di posizione e orientamento della sonda al suo interno, determinate in questo studio, sono un requisito necessario per sfruttare la sonda in indagini mirate a stabilire come si dispone la molecola nelle membrane cellulari, se forma aggregati, ed eventualmente di quante molecole sono costituiti tali aggregati. Questo studio potrebbe aprire la strada allo sviluppo di nuovi antibiotici dotati di maggiore efficacia. “Infatti”, sottolinea il ricercatore “se si riesce a perforare la membrana di una cellula quest’ultima muore. L’esperienza ci ha insegnato che i batteri sono piuttosto bravi a modificare, attraverso mutazioni genetiche, gli enzimi che sono i bersagli degli antibiotici di uso corrente. Se il bersaglio si è modificato l’arma può diventare inefficace e insorge la farmacoresistenza. D’altra parte, è estremamente più difficile per i batteri elaborare strategie utili a modificare le loro membrane cellulari”. Quindi, eventuali antibiotici che agissero direttamente a livello delle membrane delle cellule batteriche sarebbero meno esposti al rischio di indurre farmacoresistenza. “Come al solito”, commenta Marco Crisma, “la natura è arrivata prima di noi a queste conclusioni. In effetti sono state isolate da molteplici fonti naturali (insetti, funghi, organismi marini, pelle di anfibi, etc. ) svariate molecole che funzionano da antibiotici attaccando le membrane delle cellule batteriche. Purtroppo queste molecole in genere non guardano tanto per il sottile, e attaccano anche le membrane delle nostre cellule. Sarebbero un buon punto di partenza per sviluppare nuovi antibiotici, a condizione che si riesca ad abbassarne la tossicità. Per progredire in questa direzione è necessario capire meglio, possibilmente a livello molecolare, come questi antibiotici interagiscono con le membrane delle cellule batteriche e con quelle dei mammiferi”. .  
   
   
SCLEROSI MULTIPLA, FUNZIONA IL TRATTAMENTO PRECOCE QUASI DIMEZZATO IL RISCHIO DI PROGRESSIONE DELLA MALATTIA PRESENTATI PER LA PRIMA VOLTA I RISULTATI DELLO STUDIO BENEFIT CON INTERFERONE BETA-1B. MENO 40% LA PROBABILITÀ DI SVILUPPARE DANNI PERMANENTI  
 
Rodi, 20 giugno 2007 – Aggredire la sclerosi multipla fin dal suo esordio: l´inizio del trattamento con Betaferon (interferone beta-1b) subito dopo il primo sintomo indicativo della malattia riduce del 40% il rischio di sviluppare un danno neurologico permanente. Questi i dati dello studio Benefit (Betaferon in Newly Emerging multiple sclerosis For Initial Treatment) dopo tre anni di osservazione su pazienti che hanno iniziato immediatamente la cura, rispetto a quelli che hanno invece atteso nuovi episodi clinici. “Quando si presentano i primi sintomi della malattia alcuni pazienti hanno già sviluppato danni neurologici significativi che possono condurre a disabilità - spiega il prof. Giancarlo Comi, Presidente della Società Europea di Neurologia, Direttore della Neurologia e del Servizio di Neurofisiologia Clinica e Direttore dell’unità di Neuroriabilatazione del San Raffaele di Milano -. I risultati dello studio Benefit confermano che un trattamento tempestivo può ridurre quei danni e le conseguenze disabilitanti della sclerosi multipla. Proprio per questo va potenziata l’informazione a medici e pazienti: è fondamentale insegnare loro a riconoscere la malattia fin dai primi stadi”. I dati, attesi con grande interesse dagli esperti, vengono presentati oggi per la prima volta al Congresso Europeo di Neurologia, in corso a Rodi fino a domani, che vede riuniti oltre 2500 specialisti. La sclerosi multipla colpisce 54 mila persone in Italia (con circa 2. 000 casi ogni anno) e 2,5 milioni nel mondo. Rappresenta la prima causa di invalidità di origine neurologica nel giovane adulto. È più frequente nelle donne rispetto agli uomini e si manifesta prevalentemente fra i 20 e i 40 anni, con un picco intorno ai 20-30. È caratterizzata dalla distruzione della mielina, la guaina che avvolge le fibre nervose che, funzionando da isolante elettrico, consente di migliorare ed aumentare la velocità di trasmissione degli impulsi nervosi. “E’ una malattia con importanti implicazioni sociali ed elevatissimi costi personali: per questo è necessario fare tutto il possibile per diagnosticarla e curarla precocemente - continua il prof. Comi -. Dobbiamo bloccarne l’evoluzione e impedire che distrugga altre parti del cervello”. Nell’estensione a 3 anni dello studio Benefit i pazienti che avevano ricevuto l’ Interferone beta 1b subito dopo il primo attacco (trattamento immediato) venivano comparati con quelli che avevano ricevuto per due anni o comunque fino alla prima ricaduta il placebo per poi passare al trattamento con Interferone beta 1b (trattamento ritardato). “Le persone che hanno avuto un trattamento immediato hanno riportato una riduzione del 41% del rischio di sviluppare la sclerosi multipla clinicamente definita – aggiunge il prof. Comi -, e del 40% di accumulare una progressione della disabilità rispetto a quelli che hanno ricevuto un trattamento ritardato: risultati che i medici, ma anche gli stessi malati, dovrebbero tenere in grande considerazione nella scelta della strategia terapeutica. I sintomi iniziali possono essere piuttosto blandi, come debolezza e affaticamento, disturbi della vista, della sensibilità o motori, per questo spesso i pazienti attendono troppo, prima di rivolgersi al medico” – conclude il professor Comi. “La nostra Associazione richiama l’attenzione già da molti anni sull’importanza della terapia precoce, così come dimostrato da numerosi studi scientifici - dichiara il prof. Mario Alberto Battaglia, presidente della Fondazione Italiana Sclerosi Multipla - . La scelta terapeutica più opportuna deve essere concordata tra il medico curante e la persona con sclerosi multipla, che deve poter scegliere il trattamento precoce senza ostacoli, per questo l’Associazione chiede la rimborsabilità del farmaco a carico del Servizio Sanitario Nazionale e garantisce l’informazione attraverso, il proprio sito, le riviste e tutti gli altri canali”. Il trattamento con interferone beta-1b rappresenta attualmente un’alternativa unica per i pazienti: nessun’altra molecola per la sclerosi multipla ha infatti dimostrato questi risultati. Il Benefit è uno studio multicentrico condotto in 98 centri in 20 paesi, Italia compresa. Ha incluso 487 pazienti con un singolo episodio clinico di sclerosi multipla randomizzati in gruppi per il trattamento con interferone beta-1b o placebo. Obiettivo era identificare l’effetto del trattamento precoce con interferone beta-1b, iniziato dopo il primo evento demielinizzante, sullo sviluppo di un secondo attacco e sulla diagnosi di sclerosi multipla clinicamente definita. .  
   
   
UN CUORE “VOLANTE” TECNOLOGIE AERONAUTICHE NEL PRIMO CUORE ARTIFICIALE ITALIANO  
 
Roma, 20 giugno 2007 - Tecnologie aeronautiche “battono” (è proprio il caso di dirlo) in Bestbeat, il primo cuore artificiale “made in Italy” che di recente è stato impiantato su due pazienti in Germania e in Francia. Questo cuore al titanio è stato realizzato da Newcortec con tecnologie e materiali anticorrosivi sviluppati dagli ingegneri di Umbra Cuscinetti per il mercato aeronautico a partire dagli anni novanta. L’elemento centrale di spinta di questo dispositivo di assistenza ventricolare (Vad) è una vite a ricircolazione di sfere della stessa tipologia e generazione (ma di diversa misura, ovviamente) di quelle usate per i flap e gli stabilizzatori di tutti gli aerei commerciali Boeing attualmente in produzione, compreso il 787 Dreamliner. “Il Gruppo Umbra si è impegnato affinché la più avanzata tecnologia al mondo nel campo della movimentazione lineare fosse utilizzabile in questi dispositivi per la cura delle cardiopatie gravi”, ha dichiarato Valter Baldaccini, amministratore delegato di Umbra Cuscinetti. .  
   
   
NUOVO REPARTO DI OFTALMOLOGIA AL S. GIOVANNI  
 
Roma, 20 giugno 2007 - E´ stato inaugurato ieri il nuovo reparto di oftalmologia dell´azienda ospedaliera San Giovanni Addolorata alla presenza del presidente della Regione Lazio Piero Marrazzo, dell’assessore alla sanità Augusto Battaglia, dell´assessore capitolino alle Politiche sociali, Raffaela Milano e del direttore generale dell’azienda Luigi D’elia. La nuova struttura, specializzata soprattutto nella cura del distacco della retina e delle cataratte, sorgerà presso il presidio ospedaliero britannico e sarà attiva dal prossimo 9 luglio con due nuove camere operatorie. L’inaugurazione rientra in un ampio progetto che punta a riunire in un unico presidio le due Unità operative di Oftalmologia esistenti, gli ambulatori e la Banca degli Occhi, oggi collocati in presidi diversi. “La struttura che inauguriamo - ha detto nel corso della cerimonia il presidente Marrazzo - conferma che la sanità di questa regione è in cammino verso una nuova frontiera, verso un nuovo orizzonte che sembrava lontano. Il Lazio è terra di efficienza ed eccellenza in molti settori della sanità: non lascerò che le inefficienze degli anni passati provochino abbassamenti nei livelli essenziali di assistenza”. Nei primi cinque mesi dell´anno i donatori di cornee sono piu´ che raddoppiati rispetto a quelli del 2006 passando da 120 a 249. Nel 2007 ogni mese 55 persone hanno donato le proprie cornee. Per quanto riguarda il trapianto delle cornee nelle strutture della Regione non esiste una lista d´attesa e i trapiantati vengono effettuati nel giro di pochissimi giorni. .  
   
   
PRESENTATA LA RETE PROVINCIALE DI PSICHIATRIA E PSICOTERAPIA DELL’ETÀ EVOLUTIVA  
 
Bolzano, 20 Giugno 2007 - Conferenza stampa dell’assessore alla sanità ed alle politiche sociali, Richard Theiner, sulla creazione di una rete provinciale di psichiatria e psicoterapia dell’età evolutiva. L’assessore provinciale Richard Theiner ha presentato il 19 giugno il progetto che prevede la creazione nell’arco di cinque anni di una rete provinciale di psichiatria e psicoterapia dell’età evolutiva. L’obiettivo principale della rete provinciale di psichiatria e psicoterapia dell’età evolutiva, ha sottolineato l’assessore, è quello di garantire su tutto il territorio provinciale un’offerta differenziata di strutture residenziali, semiresidenziali ed ambulatoriali nel settore della psichiatria sociale e della psicoterapia infantile. A questo scopo nei prossimi cinque anni saranno istituite le strutture ed i rispettivi servizi. L’aspetto fondamentale della rete sarà rappresentato dall’integrazione funzionale ed organizzativa tra i servizi sanitari e quelli sociali. La collaborazione tra le rispettive strutture sanitarie e sociali dovrà essere regolamentata da apposite convenzioni. Una particolare attenzione sarà dedicata al reinserimento dei bambini e dei giovani nel loro ambiente famigliare, sociale e scolastico. A tal fine ai servizi sociali, ha ribadito l’assessore Theiner, spetta un ruolo decisivo e questo processo di integrazione sarà appoggiato dai servizi sanitari con un ampia ed adeguata offerta. La rete provinciale di psichiatria e psicoterapia dell’età evolutiva si occuperà della prevenzione, diagnosi, cura, riabilitazione e delle cure successive. In casi gravi è previsto un sistema differenziato secondo il quale da un punto di vista dell’intensità del trattamento in una prima fase sono più rilevanti le prestazioni mediche, mentre nelle fasi successive aumenta l’importanza delle prestazioni del settore sociale. Entro il 2007 saranno messi a disposizione 20 letti integrati in comunità alloggio sociopedagogiche, rispettivamente 4 posti a Brunico (Villa Winter), 4 a Bressanone (Kinderdorf), 4 + 4 posti a Bolzano (La Strada/der Weg) e 4 posti a Merano (S. Nicolò). Hanno preso parte alla conferenza stampa il direttore generale dell’Azienda sanitaria provinciale, Dr. Andreas Fabi, il direttore sanitario, Oswald Mayr, il Dr. Albert Tschager, direttore dell’Ufficio ospedali, ed il Dr. Gerhard Mair direttore sostituto dell´Ufficio provinciale famiglia, donna e gioventù ed il consigliere provinciale Herbert Denicolò. .  
   
   
VAL D’INTELVI SOTTO LA LENTE D’INGRANDIMENTO DE “LA SALUTE IN PIAZZA”: CRESCE LA TENDENZA AL SOVRAPPESO, ALTO ANCHE IL COLESTEROLO. IN CALO I FUMATORI, RISCHIO DI INFARTO MINIMO PER LE DONNE  
 
San Fedele Intelvi (Como), 20 Giugno 2007 – La sigaretta piace sempre meno agli over 50, ma la bilancia non è amica del peso e anche l’indice del colesterolo – superiore alla media - non contribuisce alla forma fisica. Sono solo alcuni dei dati emersi recentemente dalla quarta edizione de “La Salute in piazza”, l’appuntamento organizzato dal Comune di San Fedele Intelvi (Como) in collaborazione con Fondazione Angelo De Gasperis per sensibilizzare il pubblico locale all’importanza della prevenzione delle malattie cardiovascolari. E’ stata la suggestiva Vallata d’Intelvi a fare da sfondo alla manifestazione, che ha coinvolto più di 300 soggetti (il 46% donne e il 54% uomini), di età media intorno ai 54 anni – maggiore rispetto a quella dei cittadini dell’edizione milanese, in media 40enni - che si sono sottoposti ai check-up gratuiti ospitati, per la giornata, dall’ampia biblioteca comunale di Piazza del Municipio. A presidiare i corner dedicati ai test della glicemia, del colesterolo, della pressione arteriosa e dell’indice di massa corporea (il rapporto tra peso e altezza, ndr), sono stati l’equipe di cardiologi del Dipartimento Angelo De Gasperis dell’Ospedale Niguarda Ca’ Granda, il team di infermiere della Croce Rossa ed altri volontari che hanno reso possibile la manifestazione. Fumo sotto controllo, colesterolo in aumento. I pazienti che hanno partecipato alla manifestazione non appartengono al popolo dei fumatori: solo il 13% delle donne e il 15% degli uomini hanno dichiarato di amare il fumo e di non saper fare a meno delle ‘bionde’. Non altrettanto basse le percentuali dei soggetti che hanno valori del colesterolo superiori alla media: il 58% degli uomini ed il 63% delle donne hanno, infatti, valori superiori ai 200. In questo caso, nel mirino degli specialisti restano l’alimentazione e gli eccessivi condimenti, responsabili di un apporto nutrizionale troppo ricco di grassi nocivi alla salute – i cosìddetti “grassi animali saturi”, quelli cioè, che causano la formazione del Colesterolo cattivo (Ldl) e che mettono a rischio le pareti arteriose. Indice di massa corporea (Bmi). I dati rilevati durante i test dimostrano che i soggetti analizzati non hanno un indice di massa corporea (Bmi) “a prova di bilancia”. La tendenza al sovrappeso è maggiore negli uomini, che nel 76% dei casi raggiungono un indice Bmi superiore a 25 - indice di sovrappeso medio, ma anche fra le donne la tendenza a “sforare” il peso forma è elevata (52%). E ancora una volta gli esperti della Fondazione De Gasperis puntano il dito contro l’alimentazione scorretta, troppo ricca di condimenti e grassi e di snack “fuori orario”, e contro la scarsa attenzione al momento dei pasti, consumati troppo in fretta e senza selezionare con cura gli alimenti del proprio menu’. Rischio cardiovascolare minore per le donne. Il calcolo del coefficiente di rischio cardiovascolare in base ai parametri personali - formalizzato nella compilazione della carta del rischio (Heart Score Card) - è stata una delle tappe chiave del percorso sanitario allestito all’interno de “La Salute in Piazza” di San Fedele Intelvi. Benché i dati raccolti non abbiano valore epidemiologico, il rischio cardiovascolare risulta essere molto superiore negli uomini rispetto alle donne: solo il 2% delle donne supera, infatti, la soglia di guardia del 10%, e il 15% del pubblico femminile presente in piazza rientra nella soglia di rischio inferiore, compresa fra il 5 ed il 10%. Il rischio di infarto e’ superiore nella popolazione maschile, che raggiunge – in una percentuale dell’11% - un indice di esposizione del 30%, il più elevato fra le diverse soglie di rischio. “La cultura della prevenzione del rischio è importante, ancor più di iniziare una dieta”, afferma Sabrina Sperotto, Segretario Generale della Fondazione De Gasperis. “I risultati di questa tappa ci dimostrano che anche al di fuori dello stress e dello stile di vita metropolitano la tendenza al soprappeso e all’aumento del colesterolo continuano a mettere a rischio il benessere e la salute del Cuore. Anche per questo è importante avere sempre un quadro completo e aggiornato della propria situazione, identificando chiaramente i rischi, ma anche le aree di miglioramento”. “L’entusiasmo dei nostri cittadini e la partecipazione ai check up gratuiti de La Salute in Piazza sono stati la migliore risposta al nostro impegno e allo sforzo organizzativo del nostro Comune”, ha commentato Gianluigi Carminati, Consigliere del Comune di San Fedele Intelvi. “I cittadini del nostro centro sono da sempre sensibili alle tematiche della prevenzione delle malattie cardiovascolari e alla cultura del benessere, in tutte le sue declinazioni”. .  
   
   
EDILIZIA SANITARIA: SODDISFAZIONE DELLA PRESIDENTE BRESSO PER L’APPROVAZIONE DELLA DELIBERAZIONE CONSILIARE  
 
Torino, 20 giugno 2007 - Grande soddisfazione della presidente della Regione Piemonte, Mercedes Bresso, per l’approvazione in Consiglio regionale della deliberazione sull’edilizia sanitaria, avvenuta ieri sera. In merito ai lavori consiliari, Bresso ha voluto motivare il parere negativo della Giunta ad alcuni emendamenti proposti dall’opposizione, finalizzati a modificare l’elenco delle opere di adeguamento e ristrutturazione di strutture sanitarie per cui l’amministrazione regionale si sta apprestando a siglare il nuovo accordo di programma con il Governo, al fine di ottenere i primi 186 milioni di euro destinati al Piemonte. : “Nella stesura del programma di edilizia sanitaria, la Giunta ha coperto tutto il territorio regionale. Ma al Ministero della Salute si chiede di attivare risorse su interventi per i quali sia disponibile entro 18 mesi la progettazione esecutiva”. “I consiglieri di opposizione - continua Bresso - dovrebbero conoscere bene come funziona l’assegnazione dei fondi da parte del Ministero. Non si tratta di preferire una realtà o un’altra, ma di mandare avanti gli interventi via via che questi si rendono cantierabili. Del resto, quello che ci stiamo preparando a firmare è il primo accordo di programma, cui seguiranno altri nell’ambito dei quali troveranno finanziamento tutti i progetti man mano che verranno presentati, secondo le linee di programmazione definite dal piano di investimenti edilizi in sanità, piano che ha come obiettivo un rinnovamento completo delle strutture sanitarie piemontesi”. Infine: “Per quanto riguarda in particolare la ex Casa Bocchetta di Arona, la Giunta ha espresso parere negativo all’emendamento presentato dal consigliere Nastri in quanto si è già impegnata ad intervenire al più presto con fondi propri in conto capitale per la ristrutturazione dell’edificio. In questo senso si spiega anche il ritiro dell’ordine del giorno presentato dai consiglieri di maggioranza Cattaneo, Cavallaro e Valloggia”. .  
   
   
14 MILIONI E MEZZO DI EURO PER IL POTENZIAMENTO DEI SERVIZI PER LA PRIMA INFANZIA (ASILI NIDO E MICRONIDI)  
 
Torino, 20 giugno 2007 - La Giunta regionale, su proposta dell´assessore al Welfare, Teresa Angela Migliasso, ha approvato i criteri per l´assegnazione dei contributi per il potenziamento della rete di servizi per la prima infanzia (bambini da 0 a 3 anni ) in Piemonte. Le risorse sono attinte dal "Fondo regionale per il potenziamento della rete di servizi per la prima infanzia", istituito dalla Legge finanziaria regionale 2007 con l´obiettivo di sostenere gli investimenti e la gestione di nuovi servizi in questo ambito (asili nido e micro-nidi). I fondi destinati al nuovo bando sono consistenti e tutti regionali: 14 milioni e mezzo di euro suddivisi su tre anni. Il bando prevede inoltre una serie di criteri per l´assegnazione dei contributi volta a premiarne la qualità e l´effettiva necessità. In particolare, sono stati introdotti i criteri della densità demografica della popolazione bambina e quello della crescita demografica, che consentiranno di assegnare punteggio alle realtà in cui il bisogno di servizi all´infanzia è maggiore. Altra novità importante è rappresentata dall´introduzione di un criterio premiale per i progetti che contengano elementi di sostenibilità ambientale, di efficienza energetica, di impiego di materiali eco-compatibili e di contenimento delle emissioni. "La Regione - sottolinea l´assessore Migliasso – assegna alle politiche di sostegno alla famiglia, alla genitorialità e al benessere dell´infanzia una rilevanza strategica per lo sviluppo società e dell´economia piemontese. Attraverso il potenziamento dei servizi per la prima infanzia puntiamo a sostenere le famiglie nelle loro responsabilità di cura e di protezione". Possono beneficiare dei contributi regionali: Province, Comunità Montane, Comunità Collinari, Enti gestori dei servizi socio-assistenziali, Comuni, Consorzi di Comuni e Enti comunali; Aziende Sanitarie Locali e Ospedaliere; Istituzioni Pubbliche di Assistenza e Beneficenza (Ipab) e Ipab; Cooperative sociali, Enti religiosi, Fondazioni e Associazioni prive di scopo di lucro che operino nel settore. Le domande di contributo dovranno pervenire entro e non oltre il 15 ottobre 2007. .  
   
   
FEDERLAZIO: QUATTRO GIORNI DI CHIUSURA DI TUTTE LE STRUTTURE SANITARIE PRIVATE ACCREDITATE DEL LAZIO (OLTRE 600)  
 
 Roma, 20 giugno 2007 - Si è svolta ieri , presso l´Hotel Nazionale di via Montecitorio a Roma, la conferenza stampa organizzata da Anisap Lazio e Ursap Federlazio in cui sono stati comunicati quattro giorni di chiusura di tutte le strutture sanitarie private accreditate del Lazio (oltre 600) . Alla conferenza stampa hanno partecipato, tra gli altri, il presidente di Ursap-federlazio Claudia Melis e il presidente di Anisap-lazio Vittorio Cavaceppi. Di seguito il testo della relazione Anisap Lazio e dell’ Unione Regionale Sanità Priva della Federlazio: Annunciamo oggi (Ieri) la chiusura di tutte le strutture private accreditate del Lazio per quattro giorni e il passaggio delle analisi cliniche a pagamento a partire dal 25 giugno. Si tratta, per intenderci, delle seicento strutture del Lazio che erogano in convenzione analisi cliniche, prestazioni di radiologia, risonanza magnetica, medicina nucleare, radioterapia, riabilitazione, chirurgia ambulatoriale e visite specialistiche. Un settore che eroga complessivamente a carico della Regione oltre 40 milioni di prestazioni l’anno, ad un costo per la Regione stessa di circa 220 milioni di Euro, vale a dire poco più di 5 Euro a prestazione. Di queste seicento strutture, circa 370 sono laboratori di analisi, che erogano a carico della Regione oltre 23 milioni di prestazioni annue ad un costo complessivo per la Regione di ca. 80 milioni di euro, dunque a meno di 3,5 Euro a prestazione. A questi 23 milioni di analisi chieste a rimborso se ne aggiungono almeno altre 15 milioni effettuate “in franchigia”, per un totale di circa 120. 000 analisi di laboratorio al giorno. Il tutto, sommato anche alle altre branche specialistiche, consente alla cittadinanza del Lazio di usufruire, tra prestazioni a rimborso e “in franchigia”, di circa 200. 000 prestazioni al giorno a tariffe sociali. Per la prima volta in oltre trenta anni di attività le strutture sanitarie sono costrette a questa forma estrema di protesta perché in Regione stanno succedendo cose mai viste, che non consentono di proseguire nel lavoro. Certamente ricorderete la nostra protesta del 13 novembre, quando ci riunimmo in oltre cinquemila a Piazza Montecitorio per protestare contro la norma predisposta dal Ministero della Salute che resuscitava un tariffario delle analisi del 1996 (il cd. “Tariffario Bindi”) già annullato dal Consiglio di Stato (con sent. N. 1839/2001) in quanto totalmente inattendibile e con tariffe impossibili da sostenere per qualsiasi struttura, e pretendeva di abbatterlo ulteriormente del 50%. Tariffario, questo, inferiore di circa il 40% rispetto al Tariffario attualmente vigente nel Lazio, che pure risale al 1991 e che da allora non ha mai subito alcun aumento. Il Parlamento accolse le nostre ragioni, e il Governo dovette fare marcia indietro scrivendo una norma che, in via transitoria, lasciava invariati i tariffari regionali vigenti e prevedeva uno sconto del 20% a carico dei laboratori privati accreditati e a favore delle Regioni, in attesa appunto che venisse fatto il nuovo tariffario nell’unico modo in cui ciò è possibile, vale a dire rilevando seriamente i costi di produzione delle strutture pubbliche e private. Per “coprire” dal punto di vista finanziario il minor abbattimento sulle analisi di laboratorio rispetto a quanto indicato nel disegno di Legge finanziaria, il Governo prevedeva nella Legge finanziaria uno sconto anche su tutte le prestazioni diverse dal laboratorio di analisi, che veniva fissato nella misura del 2%. Ebbene, nell’ambito del Piano di rientro firmato a febbraio 2007 era stato previsto di risparmiare sulla voce della “medicina specialistica accreditata esterna” l’importo di 28,2 milioni di Euro sui 470 milioni di Euro di spesa. Si tratta dunque di un importo maggiore rispetto ai 220 milioni di Euro che abbiamo visto essere la nostra spesa, perché nei 470 milioni sono compresi 80 milioni di Euro della spesa per i medici Sumai (che in realtà non sono spesa “esterna”, ma “interna”, perché lavorano all’interno degli ambulatori pubblici, come un dipendente a tutti gli effetti), 40 milioni di spesa degli ospedali religiosi, 40 milioni di spesa delle strutture extraterritoriali, 40 milioni per il pronto soccorso e 50 milioni per la dialisi. Quindi, leggendo 28,2 milioni su 470 milioni, avevamo pensato che tutti avrebbero subito in proporzione un abbattimento del sei per cento tondo, ciò che poteva apparire sopportabile, tenuto conto della sua transitorietà. Due mesi fa siamo stati convocati in Assessorato e abbiamo invece scoperto che i 28 milioni di Euro dovevano essere recuperati soltanto sui nostri 220 milioni di Euro, e che quindi l’abbattimento medio dal presunto 6 per cento sarebbe passato al 15 per cento! In particolare, tale risultato sarebbe stato raggiunto mediante: a) l’eliminazione delle elettroterapie antidolorifiche ed antinfiammatorie ai livelli essenziali di assistenza, per circa 9 milioni di Euro; b) lo sconto sulle attuali tariffe dei laboratori di analisi del 20% previsto dalla Legge finanziaria, per circa 18 milioni di Euro; c) lo sconto sulle restanti prestazioni del 2% previsto dalla Legge finanziaria, per circa 3 milioni di Euro. Il tutto per un totale di 30 milioni di euro. Dunque, imponendo tagli soltanto le nostre strutture, la Regione riusciva a recuperare 2 milioni in più di quanto previsto nel Piano di rientro. Si trattava di un sacrificio pesante per la categoria, ma il momento è quello che è, e tutti sappiamo che dobbiamo fare dei sacrifici, anche se avremmo gradito che contribuisse pure qualcun altro, visto che non siamo gli unici erogatori diversi dal pubblico che erogano queste prestazioni. Comunque, il 16 aprile 2007 la Giunta Regionale del Lazio approvava la delibera n. 268 contenente appunto gli anzidetti provvedimenti. A questo punto è successa una cosa che ha dell’incredibile. Siamo stati convocati la scorsa settimana in Assessorato e ci siamo trovati di fronte ad una bozza di delibera che revocava la precedente delibera adottata ad aprile e, confermando lo sconto del 20%, lo applicava non più al Tariffario attuale del 1991, ma a quello del 1996 già annullato dal Consiglio di Stato, come detto più basso del 40% rispetto a quello attuale. Insomma, quel tariffario che la magistratura prima e il Parlamento poi avevano seppellito, veniva resuscitato nuovamente, ed inoltre ulteriormente aggravato dall’abbattimento del 20 per cento, con una tariffa finale pari a meno della metà di quella attuale! Ma non è tutto. Ci siamo trovati anche di fronte ai nuovi tetti di spesa per il 2007 pari alla metà di quelli attribuiti l’anno scorso, dopo che tutto lasciava presagire che i tetti sarebbero rimasti invariati, salvo lo sconto del 20 per cento da praticare alla Regione. Chiunque è in grado di capire che se a metà anno si dà a tutti i laboratori privati del Lazio un tetto di spesa per le analisi pari alla metà di quello dello scorso anno, e che l’anno è composto anche da luglio ed agosto in cui si lavora poco, si sta attribuendo un tetto di spesa ormai già terminato. Insomma, un modo surrettizio per dire ai laboratori privati accreditati: arrivederci e grazie. Ma non è tutto, perché anche le altre branche hanno avuto la loro dose. A parte i tagli alla riabilitazione, siamo a giugno e non sappiamo ancora quali saranno i tetti di risonanza magnetica, non essendo mai stati convocati al riguardo. Circola soltanto un foglio senza firme con dei dati provvisori che cambiano in continuazione, in cui si leggono cose da brivido: pensate, solo per fare un esempio, che ad apparecchi “total body” in grado fare tutti gli esami è stato dato lo stesso tetto di prestazioni di apparecchi “settoriali” che possono fare soltanto le piccole articolazioni, pari ad appena un quinto delle prestazioni richieste dai medici, e che ovviamente costano un quarto dei primi! Insomma, provvedimenti al limite della realtà, a dir poco grotteschi. Le ipotesi astrattamente possibili a questo punto possono essere almeno tre. Ci limitiamo ad enunciarle, ciascuno tragga le proprie conclusioni. La prima ipotesi, che la Regione non ha funzionari all’altezza della situazione, ma questo lo escludiamo perché ne conosciamo da tempo il valore. Tuttavia, non altrettanto possiamo dire con certezza dei consulenti, che si avvicendano in continuazione, mai visti né conosciuti prima, che discutono di cose che non hanno mai visto e di realtà che non conoscono perché vengono da altre Regioni con ben altre situazioni sociali, e che addirittura si meravigliano del nostro disappunto nel leggere l’assegnazione a metà 2007 di un tetto di spesa già terminato da tutti i 370 laboratori del Lazio! La seconda ipotesi è che è il Ministero della Salute (o quello delle Finanze) a scrivere (o a dettare) le delibere regionali, ma se è così si pone un problema politico da risolvere urgentemente, perché non si tratta più di “affiancamento” bensì di “sostituzione” dell’Assessorato, sicché è legittima, a questo punto, la domanda che si è recentemente posta il Presidente della Commissione Sanità On. Le Dalia e gran parte del Consiglio Regionale, sull’attuale funzione dell’Assessorato alla Sanità. La Commissione Sanità viene by-passata, il Consiglio viene by-passato, le Organizzazioni sindacali vengono by-passate, gli Ordini vengono by-passati, le Associazioni di categoria vengono by-passate, e il frutto di ciò sono delibere “a tavolino” con gli effetti perversi che abbiamo appena visto, i cui destinatari primi siamo noi, ma quelli finali sono i nostri dipendenti e soprattutto i cittadini. Ci devono dire se la concertazione esiste ancora e, in caso affermativo, con chi dobbiamo farla, se con l’Assessorato o con il Ministero. La terza ipotesi è che la questione del controllo del Ministero rappresenti talvolta una situazione “di comodo” per l’Assessorato regionale per perseguire propri obiettivi senza esplicitarli. Purtroppo, non siamo in grado di dare una risposta a questa inquietante domanda. Quando, increduli, abbiamo chiesto la scorsa settimana in Regione chi aveva respinto la delibera regionale adottata ad aprile, che pure rispettava gli impegni finanziari assunti, ed imposto l’introduzione del Tariffario del 1996 ulteriormente abbattuto del 20%, nonché il dimezzamento, a metà anno, dei tetti di spesa, ci è stato risposto “il Ministero ovviamente”. Quando abbiamo chiesto di sapere se esisteva una relazione tecnica del Ministero sull’argomento, ci è stato risposto che dal Ministero erano arrivate soltanto E-mail! Siamo dunque arrivati al punto che laboratori di analisi con decenni di storia si eliminano con le E-mail, tra un po’ si chiuderanno i reparti di cardiochirurgia con gli Sms! Tanto, i soldi in mano li ha il Ministero e quindi può dettare ciò che vuole e come vuole! Tutti ad aspettare che il Ministro firmi l’assegno e nel frattempo disposti a tutto ciò che viene prescritto? Se così è, la funzione politica non esiste più, e tutto si riduce a formule tecniche e ragionieristiche applicate “a tavolino” il cui unico effetto è di privare la cittadinanza del Lazio di assistenza. Tanto, cosa importa ai funzionari del Ministero, non sono certamente loro che hanno la responsabilità politica verso i cittadini, non sono certamente loro che si trovano a dover fornire assistenza a persone che non hanno spesso neanche i soldi per pagare il ticket. D’altronde, quando in un Piano di rientro si confonde il concetto di “spesa sanitaria” con quello che rappresenta invece il “costo” della stessa per la collettività, dimenticando che sotto la mera “spesa” c’è un’industria sanitaria, decine di migliaia di dipendenti, migliaia di fornitori di beni e servizi, imposte e contributi che tornano indietro allo Stato, i consumi che questa “spesa” determina e via dicendo, elementi che verranno tutti meno con la distruzione in atto della spesa sanitaria, allora significa che o non si conosce la differenza tra “spesa” e “costo”, oppure che si vede soltanto ciò che si vuole vedere. In realtà, non vi è dubbio che per i laboratori di analisi vi sia un disegno distruttivo del Ministero e del Ministro, già palesato, come visto, durante l’iter della scorsa Legge finanziaria. Disegno respinto dal Parlamento ma che il Ministero, evidentemente poco rispettoso della funzione parlamentare, vuole adesso far rientrare dalla finestra degli accordi con le Regioni in deficit. Si vogliono chiudere i piccoli laboratori e creare dei mega-centri, in cui il paziente diventa un numero su una provetta, venendo meno la funzione professionale che i piccoli e medi laboratori del Lazio hanno sin qui egregiamente svolto. Ma tutto ciò è necessario dal punto di vista economico? È veramente così cara l’assistenza prestata dalle nostre strutture nel Lazio? La nostra spesa è fuori controllo? Nulla di tutto ciò. Il nostro settore è soggetto da dieci anni a rigidi tetti di spesa. Da un paio di anni non possiamo neanche più emettere spontaneamente le fatture perché queste vengono emesse “in automatico” dalla Regione dopo avere controllato in via telematica i dati inviati dalle strutture contenenti vita morte e miracoli delle prestazioni effettuate, ed averli confrontati con i tetti di spesa assegnati. La nostra spesa è quella che ha avuto il minore incremento percentuale tra tutte le voci di spesa che compongono la spesa della Regione. Quindi, il problema dal punto di vista finanziario non esiste. Ma anche un’indagine sui costi di produzione mostra quanto già le tariffe attuali di laboratorio siano basse e come la loro ulteriore decurtazione sia assurda. Addirittura, con il nuovo tariffario una prestazione verrebbe pagata Û 1,8, il 32% in meno del mero costo di produzione pari a Û 2,58 a prestazione risultante dai budget economici di un megalaboratorio emiliano su un volume di 15 milioni di prestazioni annue, quindi il massimo delle economie di scala ( )! È, per capirci, come se l’orafo fosse costretto a vendere al dettaglio l’oro ai soli costi di estrazione sostenuti dalle miniere del Sud-africa! Ed i risparmi attesi saranno del tutto “virtuali” perché anche i mega-centri costano, come dimostra la recente vicenda del Sant’eugenio, dove lo scorso anno, a causa dell’accentramento analitico, è stato bruciato in sette mesi l’intero budget del 2006. Si tratta, dunque, di un disegno che lungi dal guardare al risparmio è intenzionalmente rivolto a fare chiudere le strutture private accreditate, affamandole e costringendole in tal modo alla resa. Del resto, le strutture pubbliche non subiranno alcun effetto dal nuovo tariffario, perché queste, al di là dei proclami e di qualsiasi norma giuridica, non lavorano a tariffa, ma sono pagate a piè di lista. Potrà scriversi la norma più perfetta per pagare le prestazioni “a tariffa” anche nelle strutture pubbliche, ma queste non sono soggette a fallimento, sicché la loro chiusura resta pur sempre una decisione politica discrezionale ed insindacabile. Ma il disegno è probabilmente ancora più raffinato. Si vuole fare chiudere le strutture private accreditate non per fare soltanto tabula rasa, ma per ricostruire sulle macerie nel modo più confacente. Gli interessati sono tanti. Innanzitutto le Coop, come dichiarato dallo stesso Ministro On. Le Bersani in un’intervista rilasciata qualche mese fa sugli “ambulatori Coop”. Del resto, i sindacati confederali hanno più volte evidenziato come gran parte del sistema sanitario laziale della riabilitazione sia già in mano a cooperative, così come gran parte dei servizi “esternalizzati” degli ospedali e il sistema di prenotazione delle prestazioni. Comunque, la questione delle cooperative è attualmente all’attenzione della Commissione Europea a Bruxelles, che sta esaminando la denuncia presentata da Federdistribuzione che chiede per quale motivo colossi con milioni di Euro di fatturato godano di agevolazioni fiscali alterando il mercato dei beni e dei servizi. E purtroppo questa non è una mera ipotesi, visto che in un recente convegno organizzato da Confcooperative su "cooperative e sanità", sia il Presidente Marrazzo, sia l’Assessore Battaglia, hanno sostenuto che il Lazio deve diventare il modello della cooperazione sanitaria. Un mix di sociale e sanitario che darebbe vita ad un vero e proprio monopolio. Poi gli stessi ospedali pubblici, alimentando ulteriormente l’intramoenia, forma di assistenza privata svolta dal sistema sanitario pubblico con tariffe altissime rispetto al sistema accreditato. Basta pensare che la Regione, mentre taglia sulle prestazioni in convenzione, dall’altro approva una delibera il 5 giugno 2007 per la costituzione di nuovi spazi per l’esercizio della professione intramuraria, con milioni di Euro di spesa e nuovi oneri diretti ed indiretti per i cittadini del Lazio. Abbiamo ormai un sistema pubblico che, oltre a drenare gran parte delle risorse dello stanziamento dei fondi della Regione Lazio (il 60% della spesa delle aziende pubbliche che erogano prestazioni sanitarie è destinato al personale), oltre a chiedere imposte ai cittadini, chiede agli stessi ulteriori somme per avere prestazioni in tempi ragionevoli e, se non abbienti, li costringe di fatto a non curarsi. E di tutti i soldi, centinaia di milioni di euro, incassati con il sistema intramoenia, alle Regioni rimane meno del 3%, mentre il resto viene incassato dai dipendenti ospedalieri pubblici già stipendiati dalle Regioni stesse (un Primario costa circa 250. 000 euro annui). Ma quando vediamo che il provvedimento sulla distruzione dei laboratori di analisi privati accreditati viene portato avanti dall’On. Zucchelli, già segretario generale dei Medici dirigenti ospedalieri, nonché sottosegretario del Ministro della Salute, ci chiediamo: visto che c’è parità tra pubblico e privato in base ad una legge che ancora oggi vige, può decidere della vita delle strutture private un sottosegretario che rappresenta il concorrente pubblico? Noi riteniamo ci sia conflitto di interesse e Zucchelli dovrebbe trarne le debite conclusioni. Non sarebbe forse il caso di abolire le incompatibilità e dare spazio ai medici per prestare la loro opera professionale dove e quando vogliono al di fuori della spesa ospedaliera? Altrimenti si crea altra spesa pubblica senza ritorno economico per il sistema e con forte danno per i cittadini meno abbienti. O ancora, nasceranno, secondo quanto voluto fortemente dal Ministro Turco, le case della salute, altro pilastro “senza fondo” della Sanità pubblica sul territorio, con altri capitoli di spesa di “tipo pubblico”, l’ennesima fotocopia delle Asl. Ma c’è anche un premio per le farmacie, per compensarle della vendita dei farmaci alle Coop, alle quali il Ministro ha promesso che le analisi si faranno in Farmacia, la quale funzionerà anche da “Pronto soccorso”. Ma ci chiediamo, con quali requisiti minimi, visto che i laboratori di analisi devono avere costose strutture, personale, attrezzature, locali in base alla delibera regionale adottata nel 2006? Questa delibera non varrà per le farmacie? Infine, vi sono i grossi colossi della sanità del Nord, che per il momento si sono fermati nelle Marche per timore reverenziale verso i grossi gruppi della sanità laziale. Insomma, ancora una volta si colpiscono i piccoli, portando sul lastrico migliaia di famiglie che vivono con gli scarsi margini derivanti da un lavoro che non costituisce certamente una “rendita di posizione”, come si comprende facilmente osservando l’abissale differenza tra il valore commerciale di un laboratorio di analisi e di una farmacia. Le imprese di Medicina specialistica accreditate sul territorio che vantano professionisti di alto spessore che operano sul territorio, pur non avendo la “griffe” dell’Ospedale pubblico, chiederanno adesso al Ministro Bersani e al ministro Turco di poter vendere farmaci, visto che se le Farmacie fanno analisi, non si vede per quale motivo le strutture di Medicina specialistica accreditata non possano vendere farmaci. E chi meglio del Medico può consegnare il prodotto e nello stesso tempo dare suggerimenti clinici? D’altra parte, in questo momento è meglio vendere farmaci, anche se in concorrenza con le Coop, piuttosto che sostenere alti costi per l’adeguamento ai requisiti minimi imposti dalla Regione, i cui termini, fissati per questo anno, coincideranno proprio con il periodo storico di maggiore crisi delle aziende di Medicina specialistica accreditata sul territorio. E alla fine, lo Stato avrà risparmiato? Certamente no. Basta leggere la Relazione sulla Situazione Economica del Paese – 2006, vol. Ii, disponibile sul sito del Ministero delle Economia e Finanze. Se andiamo infatti a vedere l’andamento della spesa complessiva sanitaria dal 2003 al 2006 si evince un dato incontrovertibile. La spesa sanitaria complessiva nel 2003 era di Û 81,864 miliardi, mentre nel 2006 essa è stata pari a Û 98,863 miliardi. Un incremento complessivo, dunque, di circa 17 miliardi. Bene, se guardiamo alle due voci fondamentali di funzionamento degli ospedali pubblici, vale a dire il personale e la voce per beni e altri servizi, vediamo che: a) la spesa per il personale è passata da 27,945 miliardi a 33,335 miliardi, con un incremento di 5,5 miliardi; b) la spesa per beni e servizi è passata da 19,846 miliardi a 26,574 miliardi, vale a dire con un incremento di oltre 6,5 miliardi. In parole povere, l’incremento complessivo di 17 miliardi è dovuto per oltre 12 miliardi alle spese di funzionamento degli ospedali pubblici, e soltanto per 5 miliardi all’incremento delle altri voci, di cui tra l’altro 1,2 miliardi sono relativi alla spesa farmaceutica e 1,2 miliardi sono relativi alla medicina generale. Ciò significa, dunque, che tutte le altre voci proprie dell’assistenza sanitaria privata accreditata, vale a dire la medicina specialistica ambulatoriale (nella quale tuttavia, come detto, è impropriamente compresa la spesa Sumai, tenuto conto che i premi di operosità Sumai sono invece contenuti nella spesa per beni e servizi!), la riabilitativa, la protesica e la spesa degli ospedali accreditati hanno avuto un incremento complessivo di appena 2,6 miliardi di Euro in quattro anni su un incremento complessivo della spesa di 17 miliardi, dunque pesando sull’incremento della spesa soltanto per il 15%. Ma basta guardare i dati della produttività degli ambulatori pubblici del Lazio per capire per quale motivo la spesa si crea nel pubblico e non nel privato accreditato. Dal rapporto Sias dell’Agenzia di Sanità pubblica del Lazio 2004, si legge quanto segue: - su 227 strutture pubbliche che erogano prestazioni specialistiche, il 49% non produce neanche 300 mila Euro annui, e il 60% non produce neanche 500 mila Euro annui, vale a dire il costo di un primario e di due-tre dipendenti; - le strutture pubbliche che producono un fatturato superiore a 1 milione di Euro annui rappresentano appena il 20% del totale, e producono da sole quasi il 70% del fatturato degli ambulatori pubblici; - oltre il 52% del fatturato dei 227 ambulatori pubblici deriva da 32 poliambulatori ospedalieri, sicché i restanti 195 poliambulatori non ospedalieri producono appena il 48% del fatturato pubblico, e in media Û 374. 000 ciascuna! Per non parlare poi della produttività, rispetto alla quale vi è un baratro tra pubblico e privato, con dati sino al 500% di differenza. È quindi evidente che si tratta di un gioco da prestigiatori, da illusionisti, in cui la mano sinistra fa vedere il risparmio e la mano destra alimenta il buco nero. Riteniamo sia giunta l’ora per la Regione di informare con onestà i cittadini se politicamente esiste ancora un Assessorato alla Sanità o se tale funzione è passata al Ministero (e a quale di essi, Salute o Economia e Finanze?), nonché se la Regione è in grado ancora fornire assistenza sanitaria gratuita. Non ci pare giusto che i cittadini debbano intuirlo da soli quando si presenteranno da noi e gli diremo che la Regione ha deciso di non darci i fondi per erogare loro le prestazioni. .  
   
   
PRESENTAZIONE NUOVO OSPEDALE PONENTE LIGURE, PRESIDENTE BURLANDO: "AL VIA PROCESSO DI GRANDE INNOVAZIONE PER DARE RISPOSTE AI CITTADINI, MA NESSUNA DECISIONE CALATA DALL´ALTO"  
 
Genova, 20 Giugno 2007 "Oggi cominciamo un percorso molto importante e molto innovativo chiediamo al territorio, al Comune e alla Provincia e anche alle parti sociali di pronunciarsi se è giusto sostituire gli attuali ospedali di questa Provincia con uno grande bello e avanzato, se la risposta sarà positiva, bisognerà individuare la localizzazione e prenderà il via un lungo percorso che ci obbligherà a mantenere in efficienza gli attuali ospedali e a distribuire sul territorio funzioni essenziali attraverso i Palasalute". Lo ha ribadito il 28 giugno il presidente della Regione Liguria, Claudio Burlando, nel corso del convegno organizzato dalla Asl 1 Imperiese presso il Polo universitario di Imperia sulla sanità del domani e il nuovo ospedale unico del ponente ligure. "Se questo percorso arriverà in fondo questa provincia avrà un ospedale modernissimo- ha continuato il Presidente della Regione, Claudio Burlando - con un pronto soccorso di massimo livello e una strumentazione tecnologica molto avanzata, capace di impedire le fughe sanitarie che sono uno dei più grossi problemi che abbiamo". "Comunque - ha sottolineato Burlando - non abbiamo intenzione di far cadere nulla dall´alto, al momento c´è un´ipotesi per una localizzazione nei pressi di Arma di Taggia, chiediamo alla Asl, agli amministratori e alle parti sociali di darsi tempo fino alla fine dell´anno e di decidere entro quella data". Nel suo intervento al Polo Universitario di Imperia il presidente Burlando ha ricordato la situazione sanitaria della Liguria due anni fa, quando la Giunta si è insediata, "caratterizzata da uno squilibrio tra budget e spesa del 10% in più, da crescenti fughe sanitarie in altre regioni che hanno annullato la mobilità attiva che la Liguria ha avuto dal 1998 al 2004 e da 27 ospedali, oggi scesi a 23". "Ciò che vogliamo fare in Liguria - ha detto Burlando - ce lo chiedono gli stessi cittadini, per questo mi parrebbe giusto che a regime restino in Liguria una decina di ospedali, dotati ognuno di una propria Tac Pet per la diagnosi dei tumori". "Se oggi non paghiamo più ticket è anche merito -ha ricordato il presidente della Regione - della decisione della Giunta regionale di far prescrivere un farmaco generico al posto di uno di marca tra i gastroprotettori, perché la stessa Aifa, agenzia italiana del farmaco da noi consultata ha detto che i due farmaci sono equivalenti". "Quello che resta da fare - ha continuato Burlando - è dare entro un anno una risposta al problema delle liste di attesa e proseguire con il riequilibrio nei riparti dei fondi alle Asl che ha preso il via quest´anno". Il presidente Burlando si è inoltre soffermato sulla decisione di deaziendalizzare l´ospedale Santa Corona di Pietra Ligure. "Se il consiglio non assumerà una decisione differente sul Santa Corona, io ho deciso di andare avanti". E a questo proposito ha portato l´esempio della Regione Marche, caratterizzata da un´unica struttura amministrativa "quando noi in Liguria ne abbiamo dodici per le quali spendiamo 80 milioni di euro". Per quanto riguarda l´ospedale unico di Imperia Burlando ha ammesso che "gli operatori dovranno spostarsi un po´, ma contestualmente la Regione sta prevedendo interventi per l´Aurelia bis e il raddoppio della ferrovia del Ponente ligure che contribuiranno a favorire la mobilità della zona". All´opposizione di centrodestra che governa il territorio il presidente della Regione ha detto che "è legittimo dividersi e decidere per un sì o per un no, ma qualche volta può succedere che si trovino convergenze per obiettivi più alti". .  
   
   
TIC A FAVORE DELL´INVECCHIAMENTO ATTIVO NEL MONDO DEL LAVORO  
 
 Bruxelles, 20 giugno 2007 - Il 5 luglio si svolgerà a Bruxelles (Belgio) un seminario di un giorno dal titolo «Ict for active ageing at work» (Tic a favore dell´invecchiamento attivo nel mondo del lavoro). Il seminario intende contribuire alla definizione della politica e del programma di ricerca della Commissione europea in questo settore delle tecnologie dell´informazione e della comunicazione (Tic) di vitale importanza. Al seminario, che prevede una serie di presentazioni e di discussioni, prenderanno parte tutti i principali attori del settore. .  
   
   
CONTRATTO COLLETTIVO DEI MEDICI, PRIMO INCONTRO CON I SINDACATI IL 4 LUGLIO  
 
Bolzano, 20 Giugno 2007 - È convocato per mercoledì 4 luglio il primo incontro tra l´Agenzia provinciale per la contrattazione collettiva e le organizzazioni sindacali. Sul tavolo, il rinnovo contrattuale del personale medico del servizio sanitario provinciale. Dopo l´approvazione delle linee guida da parte della giunta provinciale, può entrare nel vivo la trattativa per il rinnovo del contratto del personale medico del servizio sanitario provinciale, scaduto il 31 dicembre 2004. Attorno ad un tavolo, per discutere del contratto 2005-2008, si siederanno le organizzazioni sindacali di primari, medici e veterinari, e i vertici dell´Agenzia provinciale per la contrattazione collettiva, guidata dal presidente Anton Gaiser. Il primo incontro servirà principalmente a definire la composizione delle delegazioni, e le modalità di svolgimento della contrattazione. "Con l´avvio delle trattative - commenta Gaiser - si può finalmente concludere il lungo braccio di ferro tra Provincia e sindacati sulle modalità del nuovo contratto, e sull´ammontare dei fondi a disposizione per gli aumenti di stipendio e le indennità". .  
   
   
ACCORDO REGIONE PIEMONTE: SINDACATI PER LA REGOLARIZZAZIONE DEI PRECARI IN SANITÀ  
 
Torino, 20 giugno 2007 - È stato sottoscritto nei giorni scorsi l’accordo tra Regione e organizzazioni sindacali del comparto sanità (Cgil, Cisl, Uil, Fist e Fials) per l’applicazione in Piemonte delle indicazioni della legge finanziaria relative alla stabilizzazione del precariato e alle assunzioni nelle aziende sanitarie regionali. Il documento prevede che tutte le aziende provvedano alla messa a punto di un piano di revisione delle dotazioni organiche che consenta, nel corso del quadriennio 2007-2010, l’assunzione a tempo indeterminato del personale non dirigente che svolge attività consolidate e continuative, a partire da quello dedito all’assistenza diretta, secondo i requisiti previsti dalla legge finanziaria. Interessate alla regolarizzazione sono circa duemila persone, che oggi lavorano con contratti a tempo determinato, di collaborazione coordinata e continuativa, con partita Iva o borse di studio. Il piano dovrà rispettare i limiti di spesa previsti dalla stessa legge finanziaria e farà parte integrante degli atti di programmazione che le aziende sanitarie dovranno predisporre entro l’estate. Per la fase transitoria, sono stati anche stabiliti i criteri per la copertura dei posti resisi vacanti per effetto dei pensionamenti e le cessazioni, al fine di garantire un’ottimale prosecuzione dei servizi. «Si tratta – ha dichiarato la presidente della Giunta regionale, Mercedes Bresso - di un accordo importante per il perseguimento dei nostri obiettivi di progressivo superamento del precariato e quindi di qualificazione degli organici delle aziende sanitarie regionali». Soddisfazione è stata espressa anche dalle Ooss di categoria, che hanno valutato l’intesa «come un primo passo per la stabilizzazione dei posti di lavoro e per assicurare il turn-over del personale». .  
   
   
IL PREMIO INTERNAZIONALE PER LA RICERCA SCIENTIFICA ARRIGO RECORDATI ASSEGNATO A PATRICK W. SERRUYS PER IL CONTRIBUTO OFFERTO NELLA RICERCA SULLA CARDIOPATIA ISCHEMICA.  
 
Milano, 20 giugno 2007 - Con la consegna del premio di 100. 000 euro a Patrick W. Serruys , Md, Director of Interventional Cardiology, Thoraxcenter, Erasmus Mc, Rotterdam, the Netherlands, si è conclusa ieri sera l´edizione 2007 del Premio Internazionale per la Ricerca Scientifica Arrigo Recordati. La Cerimonia di Premiazione si è svolta a Cernobbio (Lago di Como) in occasione del 17th European Meeting on Hypertension 2007. Il Premio per la Ricerca Scientifica Arrigo Recordati è stato istituito nel 2000 in memoria dell´imprenditore farmaceutico italiano Arrigo Recordati che guidò l´omonima società per quarantotto anni, attraverso un periodo di grande crescita e sviluppo, sino alla sua scomparsa prematura avvenuta nel febbraio 1999. Il Premio è un riconoscimento internazionale che ha come obiettivo la promozione della ricerca scientifica nel campo delle malattie cardiovascolari e prevede ogni due anni l´attribuzione di 100. 000 euro ad uno scienziato per il suo impegno e per i risultati ottenuti nella ricerca in ambito cardiologico. Ogni edizione è dedicata ad un tema specifico. La decisione della Giuria nell´assegnazione del Premio dell´ edizione 2007 riconosce l´eccezionale valore delle ricerche condotte dal vincitore sulle Sindromi Coronariche e sulla cardiologia interventistica. L´edizione 2007 era rivolta a scienziati di tutte le nazionalità impegnati in strutture istituzionali e non affiliati ad aziende farmaceutiche. Società scientifiche e organizzazioni internazionali nell´ambito della cardiologia, della medicina interna e della farmacologia sono state invitate a proporre i candidati che ritenevano meritevoli del Premio alla Carriera per la Ricerca nella Cardiopatia Ischemica. La Giuria dell´edizione 2007 del Premio Internazionale per la Ricerca Scientifica Arrigo Recordati è composta da esperti riconosciuti a livello mondiale nel campo della cardiologia e della Cardiopatia Ischemica. La Giuria è presieduta da Jean-pierre Bassand (Professor of Cardiology and Chief of Cardiology Department University Hospital Jean Minjoz, Besançon, France). Gli altri membri della Giuria sono: Maarten L. Simoons (Professor and Head of Cardiology Department Erasmus Mc – Thoraxcenter, Rotterdam, The Netherlands) e James T. Willerson (President, University of Texas Health Science Center and President-elect, Texas Heart Institute, Houston, Tx, Usa). Il Professor Bassand, a nome della Giuria, ha consegnato ufficialmente il riconoscimento al vincitore sottolineando che il Premio di quest´anno è stato assegnato con la seguente motivazione: “Patrick Serruys riceve il Premio Recordati per gli eccellenti risultati conseguiti nel campo della Cardiopatia Ischemica e nella Cardiologia Interventistica”. Dopo aver espresso il suo compiacimento per l´importante riconoscimento, Patrick W. Serruys ha sinteticamente riassunto le sua ricercha nel campo della Cardiopatia Ischemica. Patrick W. Serruys è l´iniziatore degli studi che comparano gli stents con I´angioplastica con palloncino. I suoi campi di interesse principali sono le sindromi coronariche e la cardiologia interventistica, dalla ricerca di base alla sperimentazione clinica. Infine, Giovanni Recordati , figlio di Arrigo Recordati e attuale Presidente e Amministratore Delegato dell´omonimo gruppo farmaceutico, ricordando il continuo impegno di Recordati nella ricerca, ha ufficialmente annunciato il tema della prossima edizione del Premio: “Innovazione e Progresso nella Diagnostica per Immagini nelle Cardiopatie” . In quest´ultimo secolo, lo sviluppo di tecnologie sofisticate ha aperto la strada a enormi cambiamenti nella pratica della cardiologia. La cateterizzazione cardiaca, i cui inventori ricevettero meritatamente il premio Nobel, ci ha consentito di descrivere dettagliatamente l´anatomia coronarica e ha permesso lo sviluppo dell´innesto del by-pass aortocoronarico e dell´angioplastica coronarica. Attraverso l´elettrocardiogramma, la cateterizzazione, l´angiografia Tc, l´ecocardiografia e la spettroscopia Nmr l´abilità dei cardiologi di prendere decisioni terapeutiche è aumentata notevolmente così come gli esiti positivi sui pazienti cardiopatici. Il premio Recordati intende identificare la persona che maggiormente ha contribuito allo sviluppo di questo campo di vitale importanza. .  
   
   
ASPETTATIVE DI VITA: FIRMATO IL PROTOCOLLO D’INTESA TRA LA PROVINCIA DI BOLZANO ED I SINDACATI DEI PENSIONATI  
 
Bolzano, 20 giugno 2007 - È stato firmato ieri a Palazzo Widmann il Protocollo d’intesa tra la Provincia Autonoma di Bolzano, Assessorato alla sanità ed alle politiche sociali, ed i sindacati dei pensionati di Cgil/agb, Asgb, Cisl/sgb e Uil/sgk. L’assessore provinciale alla sanità ed alle politiche sociali, Richard Theiner, ha presenziato con particolare soddisfazione alla firma del Protocollo d’intesa tra la Provincia Autonoma di Bolzano, Assessorato alla sanità ed alle politiche sociali, ed i sindacati dei pensionati di Cgil/agb, Asgb, Cisl/sgb e Uil/sgk. “Il Protocollo, giunto alla sua terza edizione dopo le edizioni del 1993 e del 2000, rappresenta un elemento importante della concertazione tra l’Ente pubblico e le parti sociali per garantire un costante confronto e pari dignità ai cittadini anziani. L’aumento delle aspettative di vita e le mutate esigenze degli anziani richiedono un costante adeguamento della società che tenga conto anche e soprattutto degli anziani che rappresentano circa un terzo della popolazione complessiva. La stesura del Protocollo d’intesa è avvenuta” ha proseguito l’assessore “grazie alla collaborazione, al confronto ed alla concertazione con le organizzazioni sindacali che hanno dimostrato una grande disponibilità al dialogo”. Analoga soddisfazione è stata espressa da Walter Bernardi, membro della segreteria provinciale della Cgil/agb il quale ha sottolineato la validità dimostrata dal Protocollo anche nelle sue precedenti edizioni. “Attraverso il Protocollo è stato possibile” ha aggiunto Bernardi “raggiungere un alto livello di consenso tra gli anziani rispetto alle impostazioni di politica sociale adottate dalla Giunta provinciale ad esempio in materia di Azienda unica e di tassazione riguardo alla non autosufficienza, ai distretti sociosanitari. Questa concertazione è stata raggiunta anche grazie agli incontri periodici ai quali hanno preso parte i sindacati ed i rappresentanti dell’Ente pubblico. Hanno preso parte alla firma del Protocollo d’intesa Enrico Aufderklamm, Walter Bernardi e Giuseppe Tinaglia per la Cgil/agb, Dorothea Renzler ed Orlando Mancosu per la Cisl/sgb e Franco Bosio per la Uil/sgk, oltre al dott. Paul Zingerle, direttore dell’Ufficio anziani e distretti sociali. .  
   
   
PAP TEST GRATUITO  
 
 Trieste, 20 giugno 2007 - Il consigliere regionale del Partito Pensionati Luigi Ferone ha presentato un´interrogazione sulla prevenzione del tumore del collo dell´utero e il test Dna Pap. Questo tipo di tumore, evidenzia Ferone, è causato dal papillomavirus umano (Hpv), molto comune, e si previene con l´esecuzione regolare del pap test, che eseguito in associazione al test Hpv (Dnapap) consente di rilevare circa il 97% delle patologie di grado elevato. Un pap test che dà risultato negativo insieme a questa nuova analisi a esito negativo permette alla donna, con una percentuale altissima, di escludere lesioni cervicali. L´esponente del Partito Pensionati rileva che il nuovo test per l´Hpv è a pagamento e quindi non accessibile a tutti e chiede alla Giunta di renderlo gratuito. .  
   
   
SABATO 30 GIUGNO 2007 CALCIO, SPETTACOLO E SOLIDARIETÀ A TERRACINA LA NAZIONALE CALCIO TV IN CAMPO CONTRO LA SQUADRA LOCALE PER SOSTENERE, INSIEME ALL’ASSOCIAZIONE NEUROTHON ONLUS, LA RICERCA SULLE CELLULE STAMINALI CEREBRALI  
 
Terracina (Lt), 20 giugno 2007 – Il prossimo 30 giugno alle ore 18. 00 si terrà, presso lo Stadio Mario Colavolpe di Terracina (Lt), la partita di calcio di solidarietà a favore dell’Associazione Neurothon Onlus. In campo, protagonisti dell’evento di solidarietà, gli “amici” della Nazionale Calcio Tv che sfideranno la squadra locale composta da alcuni rappresentanti delle sezioni locali di Amt – Associazione Medica Terracinese, Lions e Rotary. Scopo della manifestazione: raccogliere fondi per finanziare il progetto di ricerca scientifica ‘L’officina del Cervellotm’ condotto dal Prof. Angelo Vescovi, promosso e finanziato da Neurothon Onlus – Associazione per la Ricerca sulle Malattie Neurodegenerative (www. Neurothon. It). Molti i volti noti della televisione che si alterneranno durante i 90 minuti della partita di calcio. Guidati da Vittorio Fagioli, allenatore della Nazionale Calcio Tv, tra gli altri sarà possibile vedere in campo Baz da Colorado Cafe´- Roberto "Baffo" Da Crema - Francesco Gullo - Max Buzzanca - Gianluca dei Turbolenti - Capitan Ventosa - Lorenzo "The Voice" Beccati - Gianpaolo Oo´rreee "Vespa" Fabrizio - Manolo dei Ragazzi Italiani e. Il Gabibbo!!!! Sabato 30 giugno sarà quindi l’occasione per trascorrere una giornata in allegria dove spettacolo e sport si uniranno per sostenere la ricerca sulle cellule staminali celebrali per trovare una cura alle malattie neurodegenerative. Il ricavato dalla vendita dei biglietti e dei gadget Neurothon (t-shirt e caschi ‘Neuroproteggersi’) sarà devoluto a Neurothon Onlus (www. Neurothon. It), di cui il Prof. Angelo Vescovi - biologo italiano conosciuto in tutto il mondo per gli studi sulle cellule staminali – è Presidente Scientifico. La Missione di Neurothon è finanziare, nonché promuovere ed incentivare, la ricerca sulle cellule staminali cerebrali e delle attività ad esse connesse, per la cura delle malattie neurodegenerative, nonché di sensibilizzare il pubblico su questo tipo di ricerca scientifica per riuscire, nel tempo più breve possibile, ad avviare finalmente la sperimentazione clinica sull’uomo. E’ già possibile acquistare i biglietti della partita presso la sede Coop di Terracina. Il costo dei biglietti è di 5,00 euro, ingresso gratuito per i bambini fino a 10 anni. L’iniziativa è patrocinata dalla Provincia di Latina, dalla Xxii Comunità Montana degli Aurunci, dalla Città di Terracina e dal Comuni di Fondi. Per Informazioni: Infoline 339-88-79-393 Per Informazioni: Www. Neurothon. It Www. Nazionalecalciotv. It . .  
   
   
IMA: ASSEMBLEA STRAORDINARIA PER L’ ANNULLAMENTO DI 2 ML DI AZIONI PROPRIE E MODIFICA DI ALCUNI ARTICOLI DELLO STATUTO SOCIALE  
 
 Bologna, 19 giugno 2007 - L’assemblea Straordinaria degli Azionisti di Ima S. P. A. , attiva nella produzione di macchine automatiche per l’industria farmaceutica e del tè, si è riunita ieri sotto la presidenza di Marco Vacchi e ha approvato i due punti all’Ordine del Giorno. L’assemblea Straordinaria ha deliberato la riduzione volontaria del capitale sociale da 18. 772. 000 euro a 17. 732. 000 euro mediante annullamento di 2 milioni di azioni proprie (valore nominale: 0,52 euro cadauna) delle 2. 041. 235 attualmente in portafoglio. Alla base della delibera, l’ottimizzazione della struttura patrimoniale della Società e il conseguente miglioramento del ritorno sui mezzi propri per gli Azionisti. L’annullamento di parte delle azioni proprie consentirà un miglioramento dell’utile per azione (Eps) nel lungo termine e, a parità di payout, l’erogazione di un dividendo unitario maggiore per le azioni in circolazione. La proposta è stata dettata anche dal mutato regime fiscale delle stock option, che ha reso meno conveniente il ricorso a detto strumento. La riduzione del Capitale Sociale determinerà, a parità di numero di azioni possedute, un incremento dell’entità delle partecipazioni detenute dai Soci alla data di esecuzione di tale riduzione. L’assemblea Straordinaria ha deliberato la modifica di alcuni articoli dello Statuto Sociale, nonché l’inserimento di un nuovo articolo riguardante il Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari, con conseguente rinumerazione degli articoli, anche al fine di armonizzare lo Statuto alla nuova normativa di legge e regolamentare. Nel commentare il primo punto all’Ordine del Giorno Alberto Vacchi, Amministratore Delegato di Ima, ha dichiarato: “La riduzione volontaria del capitale sociale mediante annullamento di 2 milioni di azioni proprie porterà ulteriori benefici agli Azionisti che hanno creduto nel percorso di crescita della Società, che continua ad ottenere ottimi risultati e che si è posta degli obiettivi di ulteriore sviluppo sia per linee interne sia esterne”. .  
   
   
CONSEGNA DEL PREMIO ALLA CARRIERA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA AL CRITICO E STORICO DELL’ARTE PROF. RAFFAELE DE GRADA  
 
Nova Milanese (Mi),20 giugno 2007 - Il Presidente della Repubblica Giorgio Napoletano, accogliendo la richiesta della Libera Accademia di Pittura Vittorio Viviani, ha conferito il Premio alla Carriera al Prof. Raffaele De Grada, personalità di alto profilo nel campo dell’arte e della cultura. Un ringraziamento per il suo prezioso operato, con il quale, dal 1959 ad oggi, ha contribuito al consolidamento e alla tradizione delle Rassegne Bice Bugatti e Giovanni Segantini. E’ il primo conferimento di un Premio alla Carriera nella storia delle rassegne Bugatti-segantini. Il critico e storico dell’arte Prof. Raffaele De Grada, presso la sede della Xxix Rassegna Bice Bugatti, Istituto Quarello in via Mazzini Nova Milanese, Mercoledì 20 giugno ore 21 ritirerà personalmente il Premio alla Carriera nel corso di una serata speciale che la Libera Accademia di Pittura Vittorio Viviani ha voluto dedicargli rafforzando ulteriormente il rapporto di affetto e stima che lega ‘’Raffaelino’’ alle Rassegne Bugatti-segantini. Nel corso della serata interventi di critici, artisti e autorità, testimonianze della collaborazione tra il critico Raffaele De Grada e la Libera Accademia di Pittura. Un tuffo nel passato come auspicio per un sempre più florido futuro alla creatura del Maestro Vittorio Viviani, la L. A. P. Creatura profondamente riconoscente al Prof. Raffaele De Grada, il quale, con i suoi testi, articoli e presenze nelle varie commissioni giudicatrici è stato “spettatore e in gran parte protagonista” della crescita della Libera Accademia di Pittura di Nova Milanese. Biografia di Raffaele De Grada Raffaele De Grada (Raffaelino nel diminutivo che lo distingue dal padre, noto pittore del Novecento italiano) è nato a Zurigo nel 1916. Rientrata in Italia la famiglia, De Grada inizia gli studi a San Gimignano, proseguendoli poi a Firenze e a Milano, ove si laurea nel 1939, allievo di Antonio Banfi e Matteo Marangoni. Dal 1935 pubblica saggi e scritti d’arte sulle principali riviste del tempo e nel 1938, con un gruppo di giovani intellettuali milanesi, fonda “Corrente”, rivista di espressione culturale antifascista. Arrestato per attività politica contro il regime nel 1938 e nel 1943, mobilitato in Sicilia nel 1941, dopo l’8 settembre 1943 organizza con Pajetta e Curiel il Fronte della Gioventù, prima in Lombardia poi in Toscana, dove assume il comando militare della Brigata Partigiana del Fronte per la Liberazione di Firenze. Commentatore politico e dirigente Rai, è la prima voce di Radio Milano dopo la Liberazione il 27 aprile 1945. Dirige il Giornale Radio del nord Italia sino al 1949, è nominato Consigliere d’Amministrazione della Rai e svolge per anni il ruolo di critico d’arte alla radio. Dal 1949 al 1951 è a Parigi, Segretario italiano del Comitato Mondiale dei Partigiani della Pace, ed è tra i primi firmatari dell’appello di Stoccolma contro la bomba atomica. Eletto al Consiglio comunale di Milano dal 1946 nelle liste del Partito Comunista, lascia l’incarico nel 1959, allorché viene eletto Deputato al Parlamento italiano. Rientra nel Consiglio comunale di Milano dal 1975 al 1985. Dal 1985 al 1999, eletto nelle liste di Democrazia Proletaria, è Consigliere alla Provincia di Milano. Dal 1965 al 1986 è titolare della Cattedra di Storia dell’Arte all’Accademia di Brera. Dal 1971 al 1976 dirige l’Accademia e la Pinacoteca Comunale di Ravenna. Dal 1989 al 2000 dirige l’Accademia di Arte e Restauro Aldo Galli di Como. Membro dell’esecutivo dell’Ente Manifestazioni Milanesi, della Commissione Artistica della Biennale di Venezia dal 1975 al 1980, Consigliere della Scala di Milano, Consigliere del Museo Poldi Pezzoli di Milano, ha organizzato e curato grandi mostre di analisi storica e critica a partire dagli anni cinquanta. Direttore delle riviste “Il ‘45” e “Realismo”, ha collaborato con importanti testate nazionali e tutt’ora scrive per le pagine del “Corriere della Sera”. Ha scritto saggi fondamentali nella storia dell’arte moderna, tra cui Boccioni, L’ottocento italiano, L’ottocento, quattro volumi di storia dell’arte per i licei, Boldini, I Macchiaioli e molti altri. Nel 2000 ha pubblicato La grande stagione (Anthelios Edizioni), prima parte del suo percorso autobiografico, completato con l’edizione (Silvanaeditoriale), nel 2006, del volume Panta rei. .  
   
   
NASCE MUSAE, IL PRIMO MUSEO URBANO SPERIMENTALE D’ARTE EMERGENTE L’ARTE CONTEMPORANEA ESCE DAI MUSEI ED ENTRA NELLA QUOTIDIANITÀ DELLE CITTÀ: 50 COMUNI, 10 TAPPE, 600 ARTISTI PER UN NUOVO MODO DI CONCEPIRE L’ARTE  
 
 Milano, 20 giugno 2007 - Trasformare le città da contenitori a contenuto. Non più solo luoghi dove trovano sede musei, cattedrali o monumenti, chiusi negli spazi sempre più angusti che lo sviluppo delle metropoli concede loro. Bensì esse stesse scenografia, entro cui nuovi linguaggi culturali si esprimono e si espongono vivendo in simbiosi con l’ambiente urbano e costruendo una nuova struttura di museo temporaneo all’aperto. È la sfida che si propone Musae, il primo Museo Urbano Sperimentale d’Arte Emergente, che prenderà forma nei prossimi mesi grazie a un tour per l’Italia che toccherà una cinquantina di comuni. Nelle sue diverse tappe Musae ospiterà opere inedite di centinaia di artisti emergenti provenienti da tutta Italia, che hanno avuto accesso all’evento attraverso un bando di partecipazione nazionale. A oggi sono oltre 600 gli artisti selezionati da un Comitato Artistico che coinvolge esperti provenienti da Accademie, scuole d’arte, istituzioni culturali, assessorati alla cultura dei Comuni interessati. Il Comitato ha il compito di valutare i progetti sottoposti non solo in funzione del contenuto artistico, ma anche della capacità di proporre opere realmente adattabili al tessuto urbano e ambientale del comune di destinazione scelto. Questa idea diversa di concepire l’arte contemporanea, intesa anche come veicolo per realizzare un progetto di riscoperta dei luoghi cittadini e di nuova abitabilità culturale (e come tale strumento di marketing territoriale), nasce dall’esperienza imprenditoriale e creativa di City Management, una società impegnata da anni nell’ideazione e sviluppo di azioni per la comunicazione istituzionale nella pubblica amministrazione. Il progetto Musae si caratterizza fortemente come evento itinerante vivo – sono infatti coinvolti, in tempi diversi, una cinquantina di comuni italiani - e rappresenta un perfetto sistema di interazione tra enti pubblici e cittadini. Da una parte, infatti, il comune che di volta in volta ospiterà il museo avrà la possibilità di dare un valore aggiunto al proprio paesaggio urbano, rivalutandolo e offrendo al contempo un’ulteriore attrattiva turistica per l’area stessa. Dall’altra, il cittadino potrà vivere in presa diretta i mutamenti determinati dalle nuove correnti artistiche, vivendo in prima persona non soltanto l’allestimento della mostra - che prenderà forma sotto i suoi occhi - ma la filosofia e le ragioni stesse delle proposte artistiche, attraverso dibattiti con critici d’arte e gli stessi autori. Oltre a contribuire quindi a un progetto di sviluppo territoriale, i nuovi artisti avranno modo di verificare sul campo l’efficacia dei loro linguaggi creativi, delle tecniche e della filosofia delle opere attraverso il confronto diretto con critici, appassionati, gente comune che potrà godere un’arte in movimento non più confinata negli spazi elitari di un museo. Attraverso il coinvolgimento di diversi comuni italiani Musae rappresenterà un vero e proprio circuito d’arte contemporanea di alto profilo, che ha in sè numerosi punti di forza: - l’arte esce infatti dalla polverosità del museo tradizionale visto come luogo riservato a un’elite, e si inserisce nella quotidianità del vissuto cittadino; - il territorio diventa la vetrina per gli artisti emergenti e consente un costante censimento sulle ultime tendenze, grazie anche alla collaborazione attiva con accademie e istituti d’arte. Si potrà così mantenere il polso dell’attività artistica dei giovani che saranno ospitati, tutti con un’età compresa tra i 18 e i 35 anni; - le amministrazioni potranno rivalutare e valorizzare spazi la cui fruibilità non risulterebbe sfruttata secondo le potenzialità, offrendo un ulteriore appeal turistico. La disponibilità di importanti testimonial della cultura e dell’arte, il gemellaggio con network europei e l’inserimento nei circuiti turistici come appuntamento fisso nella vita cittadina, sono solo alcuni degli argomenti forti che gli amministratori possono portare sul sempre più competitivo mercato del turismo culturale. Ogni tappa del circuito è composta da almeno tre comuni (fino a un massimo di sei). In ogni comune è prevista la collocazione degli artisti che lo hanno scelto come palcoscenico della propria opera, suddivisi per linguaggi e dimensioni per una durata variabile (di norma un week end). Musae si propone anche come evento “attivo” e “pulsante” della città: a corollario di ogni esposizione saranno infatti organizzati una serie di eventi a garantire la vitalità dell’appuntamento. Oltre al “work in progress” dell’allestimento delle opere dei singoli artisti, una volta completate le installazioni intorno ai luoghi scelti, artisti di strada realizzeranno pieces teatrali, scene di mimo, drammasculture e contact improvvisation in un percorso che dalle strade della città porterà nella piazza principale dove si svolgerà l’evento clou. Sono inoltre in programma dibattiti pubblici con la partecipazione di esperti dell’arte contemporanea. Il cuore dell’operazione è l’assegnazione del Premio Musae alle opere pittoriche più significative, offerto e gestito dalla Fondazione Maimeri. Gli artisti selezionati dalla Fondazione Maimeri verranno ospitati a fine novembre presso le strutture del Darc – Ministero dei Beni e Attività Culturali, che ne cura l’esposizione e un ulteriore catalogo nazionale di alto prestigio. Eventomusae. Com .  
   
   
L’OPERA DI PARMIGIANO INCISORE PARMA, PALAZZO BOSSI BOCCHI, 25 GIUGNO – 15 LUGLIO 2007  
 
Parma, 20 giugno 2007 - Un unicum al mondo ed intorno ad esso, in mostra, l’intera produzione incisoria di Francesco Mazzola detto il Parmigianino. La raffinata proposta viene dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Parma che esporrà tutta “L’opera di Parmigianino incisore” nella sua sede di Palazzo Bossi Bocchi, dal 25 giugno al 15 luglio 2007. Ingresso libero. L’unicum è dato dal ritrovato grande foglio (mm 382 x 558) che reca l’imprimitura di ben otto soggetti diversi per mano di Parmigianino. Sulla carta pesante vergata, con filigrana leggibile non identificata ma simile ad altre prodotte in Italia nei primi decenni del Xvi secolo, sono impresse le incisioni dedicate a: Giuditta, La Malinconia, La Natività, Giovane seduto e due vecchi, San Giacomo Maggiore, L’annunciazione, Ii giovane pastore, La Vergine col Bambino Se si tiene conto che l´opera incisa da Parmigianino è composta da soli sedici soggetti, questo foglio contiene in sostanza la metà della sua produzione grafica. Quello che più è importante è che il foglio rappresenta un eccezionale documento sul luogo dove Parmigianino si è cimentato a sperimentare l´incisione all´acquaforte: Roma. Prima infatti del ritrovamento di questo foglio si pensava che Parmigianino avesse inciso a Roma, Bologna, Parma e Casalmaggiore. Secondo il professor Grasso Fravegna "ci troviamo di fronte a qualcosa che, nel mondo della grafica, possiede aspetti e valori inusitati". "documento pertanto unico nel suo genere e di enorme valenza estetica, storica e documentaria". Da qui l’idea di presentare l’eccezionale acquisizione voluta dalla Fondazione Cassa di Risparmio, all’interno di una esposizione relativa all’intera arte incisoria del Parmigianino. Così grazie alla collaborazione di Emilio Mistrali, antiquario collezionista ed esperto sul tema, alla disponibilità di importanti collezionisti privati e della Biblioteca Palatina, è stato possibile riunire tutti i soggetti incisi dal Mazzola. Si tratta dei 2 presi da opere di Raffaello: I Santi Pietro e Giovanni guariscono i malati alle porte del tempio e L´amor dormiente (particolare di un disegno di Raffaello); e dei 14 incisi su idea propria: L´annunciazione (contenuta nel Foglio Fondazione), San Filippo, La Vergine col Bambino, (contenuta nel Foglio Fondazione), Giuditta (contenuta nel Foglio Fondazione), Il pastorello in piedi (contenuta nel Foglio Fondazione), I due amanti, Malinconia (contenuta nel Foglio Fondazione), La sepoltura di Gesù 1^versione, Giovane seduto e due vecchi (contenuta nel Foglio Fondazione), La sepoltura di Gesù 2^versione, San Giacomo Maggiore (contenuta nel Foglio Fondazione), L´astrologia, La Natività (contenuta nel Foglio Fondazione), La Resurrezione. L´artista fu tra i primi che nel Xvi secolo utilizzarono la tecnica dell´acquaforte per produzioni a stampa: fino ad allora infatti i grandi maestri incisori utilizzavano la xilografia o il bulino (incisione di una tavola di legno o incisione della lastra di metallo direttamente tramite una punta, il bulino appunto). La tecnica dell´acquaforte invece, utilizzata fino ad allora per incidere su armi ed armature, prevede la possibilità di realizzare il disegno direttamente sulla cera che copre la lastra di metallo che viene poi immersa in un acido (acqua forte) che corrode il metallo solo dove la cera è stata tolta per realizzare il disegno; una tecnica molto veloce e plasmabile quindi, in cui Parmigianino, noto per il suo animo sperimentatore, si cimentò con passione. Parmigianino probabilmente si dedica all´incisione solo nel suo periodo romano; il fatto che si cimenti direttamente all´incisione all´acquaforte è dovuto all´intuizione che disegnare su carta o incidere direttamente sulla lastra di metallo preparata con questa tecnica, richiede gli stessi tempi e si ottiene la stessa freschezza del disegno, cosa impossibile con il bulino. Francesco Mazzola anche in questo caso mostra la sua grande genialità. Considerando la rarità di ogni singola acquaforte e ritrovandosi nelle collezioni e sul mercato antiquario tirature spesso deboli e con difetti dovuti all´usura della matrice per la leggerezza del tratto, sono stati maggiormente apprezzati nel tempo autori ed incisioni di livello e qualità artistica non paragonabili alla levatura di Parmigianino. Il Foglio acquisito dalla Fondazione si presenta, invece, omogeneo e argenteo nell´inchiostratura di ogni soggetto, in ottimo stato di conservazione. Per le caratteristiche qui analizzate e tenuto conto che nessun museo al mondo possiede l´intera opera incisa di Parmigianino questo esemplare è prezioso e di estrema rarità. Esso costituisce una delle pagine più importanti di un album, ormai incompleto, apparso sul mercato antiquario con il titolo “Speculum Romanae Magnificentiae” composto a Roma nel 1575 a cura di Antonio Lafreri (1512-1577) contenente fogli di diversi incisori del Cinquecento. L’editore e collezionista Lafreri, per essere lui stesso incisore, sapeva riconoscere la qualità e perfezione del tratto incisorio e quindi selezionare i fogli migliori per tecnica esecutiva e scelta dei soggetti. Non gli sfuggì pertanto, questo foglio ad acquaforte con aggiunte a bulino e punta secca, incentrato su otto soggetti raccolti sullo stesso supporto di dimensioni notevoli. Le incisioni, ritenute autografe del Parmigianino, e cioè da lui stesso eseguite in disegno e all’acquaforte erano, secondo la critica antica, solo dodici, per i più restrittivi solo sei, oggi gliene vengono assegnate sedici. .  
   
   
AMERICA! STORIE DI PITTURA DAL NUOVO MONDO BRESCIA, MUSEO DI SANTA GIULIA 24 NOVEMBRE 2007 - 4 MAGGIO 2008  
 
Brescia, 20 giugno 2007 - Martedì 8 maggio 1906 il Buffalo Bill’s Wild West si esibì a Brescia: due spettacoli con “100 Indiani d’America”, il “Congresso dei Rough Riders del mondo diretti e presentati personalmente – come recita la locandina – dal Coll. W. F. Cody “Buffalo Bill”. Ventimila bresciani furono felici di pagare da 2 a 5 lire per assistere alla “riproduzione storica della Guerra Selvaggia e della Battaglia di Little Big Horn”. Ma il pezzo forte era l’assalto alla diligenza, con veri Cowboys e Pellerossa e Buffalo Bill che guidava i cavalli e contemporaneamente sparava con due revolvers. Quella diligenza, ora oggetto di culto al Buffalo Bill Historical Center di Cody nel Wyoming, tornerà a Brescia come testimonianza del mito del Grande West. Un ritorno voluto da Marco Goldin a corredo della imponente mostra “America! Storie di pittura dal Nuovo Mondo” che aprirà i battenti al Museo di Santa Giulia a partire dal prossimo 24 novembre. Una sezione della vastissima esposizione d‘arte (giungeranno a Brescia dai musei americani ben 300 dipinti oltre a 80 fotografie originali del Xix secolo, 10 sculture e 20 oggetti del mito di Buffalo Bill), è dedicata proprio alla pittura rievocativa dell’epopea del West. A corredo di questa sezione pittorica, Goldin ha voluto anche alcuni “totem” del mito del West in Europa e nel mondo e, tra questi anche la Diligenza di Buffalo Bill. Va detto che si tratta di un reperto davvero interessante. Per il suo spettacolo William Frederick Cody non si accontentò, infatti, di una copia delle diligenze della sua giovinezza ma ne scovò una originale, costruita nel 1867 nel New Hampshire, che fece restaurare e che portò poi in giro per l’Europa. Quando giunse in Italia, Buffalo Bill era già un veterano dello spettacolo. La sua leggenda di tiratore infallibile, il record di 2. 480 bisonti da lui abbattuti, la capacità di colpire con il suo Thompson sei dollari su sette lanciati in aria, erano già stati oggetto, in America, di una rievocazione che aveva riempito i teatri per ben 11 stagioni. Nel 1883 Buffalo Bill decise di abbandonare il ruolo di attore teatrale che recitava se stesso, per dar vita al suo “Wild West Show”, uno spettacolo all’aperto che per trent’anni fu un successo internazionale e che per 10 anni girò l’Europa. A Londra, dove lo Show approdò per la prima volta nel 1887, il numero degli spettatori attratti dal mito di Buffalo Bill fu di poco inferiore a quello dalla celebre mostra sull’Egitto: un fenomeno unico nella storia dello show business. E poco importava che il colonnello Cody fosse ormai invecchiato e costretto a portare un parrucchino: sulla realtà prevaleva il mito e Buffalo Bill era ormai e per sempre un’icona del mito americano. .  
   
   
ETTORE MOCCHETTI PRESENTA LA SUA “UNTITLE” ALLA GALLERIA ONE PIECE  
 
 Roma, 20 giugno 2007 - Venerdi 22 giugno alle ore 19:30, presso la Galleria One Piece Contemporary Art, Ettore Mocchetti presenta “Untitle” la sua nuova opera artistica. Realizzata mediante l’utilizzo composito di materiali quali il legno, il ferro e la plastica, la scultura è l’ultima creazione di un artista che già in passato si è fatto molto apprezzare nel panorama romano. Assai stimato nell’ambiente dell’editoria - grazie soprattutto al mensile Ad di cui è direttore da molti anni - Mocchetti torna a Roma dando prova, per la prima volta con una personale, della sua ecletticità scegliendo di esprimersi in una delle arti figurative più complesse: la scultura. “Untitle” segue, in maniera più matura e consapevole, l’esordio fatto due anni fa con “Five eggs” esposta all’Ara Pacis, occasione in cui l’artista aveva già dimostrato particolare capacità nel combinare materiali differenti con sapienza e novità tecniche. One Piece Art – unica tra le gallerie della Capitale ad ospitare un’ opera alla volta per ogni mostra - è nata dall’idea dei due appassionati e studiosi d’arte Olimpia Orsini e Carlo Madesani, a sostegno del concetto di “scelta” legato a quello di “unicità”. Dopo aver viaggiato a lungo per l’Europa, visitando gallerie e spazi espositivi, entrambi hanno maturato l’idea di aprirne una che diventasse luogo privilegiato per gli artisti, in cui poter esprimere e divulgare il proprio messaggio in maniera univoca, decisa e spesso provocatoria. Pregiata qualità dell’opera, ricchezza di significati, riconosciuto background personale, sono i criteri principali di selezione seguiti per la scelta degli artisti italiani ed internazionali, che verranno, di volta in volta, invitati ad esporre i loro lavori. .  
   
   
MASCHERINI E LA SCULTURA DEL ‘900 RETROSPETTIVA DI MARCELLO MASCHERINI  
 
Trieste, 29 luglio – 14 ottobre 2007 Trieste, 20 giugno 2007 - La mostra di Mascherini come occasione per percorrere un itinerario d’autore dentro l’arte del Novecento espressa nella scultura ma anche nella pittura e nell’architettura. Il biglietto unico che unisce la visita alla mostra allestita nelle ex Pescherie Centrali con il vicino Museo Revoltella, oltre all’itinerario proposto in città, consente infatti di immergersi dentro l’arte del Novecento in molte delle sue più interessanti espressioni. L’ampia retrospettiva dedicata a Mascherini è, per sua struttura, anche un viaggio dentro la scultura italiana ed europea del Novecento. I grandi capolavori del Maestro sono infatti posti in correlazione e confrono con opere di Leonardo Bistolfi, Alfonso Canciani, Attilio Selva, Max Klinger, Adolfo Wildt, Ivan Mestrovic. Franco Asco, Ruggero Rovan, Domenico Rambelli, Arturo Martini, Marino Marini, Giamo Manzù, Francesco Messina, Lucio Fontana, Dino e Mirko Basaldella, Carlo Conte, Charles Despieau, Ossip Zadkine, Aristide Maillol, Ugo Carà, Pericle Fazzini, Luciano Minguzzi, Pablo Picasso. Lynn Chadwick, Kenneth Armitage, Henry Moore… Alla scultura esposta alle ex Pescherie corrisponde la pittura esposta al Museo Revoltella, a completare un excursus, per sintesi, dell’arte di un intero secolo in Italia, con alcuni interessanti “cannocchiali” sull’Europa del Novecento. Percorrendo le sale rinnovate di Palazzo Brunner, annesso alla storica residenza del barone Pasquale Revoltella, si ammira, infatti, una rappresentativa selezione delle numerosissime opere acquisite dal 1872 in poi per questa Galleria d’Arte Moderna. Articolata in quattro piani, propone, al terzo piano, gli autori italiani del secondo Ottocento (Fattori, Induno, Palizzi, Morelli), al quarto, gli acquisti effettuati - tra la fine dell´Ottocento e la prima guerra mondiale - alle Esposizioni internazionali (De Nittis, Nono, Ciardi, Trentacoste, Canonica, Bistolfi, Carena, von Stuck, Zuloaga), al quinto piano gli artisti del primo Novecento a Trieste e in Italia (Marussig, Bolaffio, Cadorin, Croatto, De Maria, de Pisis, Mancini, Moranti, Nathan, Nomellini, Previati, Savinio, Sbisà, Sironi, Tosi,timmel, Dudovich, Casorati, Sironi, Carrà, de Chirico, Martini) e, in una galleria più piccola, gli artisti del Friuli-venezia Giulia degli ultimi cinquant´anni (Zigaina, Afro, Dino e Mirko Basaldella, Spacal, Perizi) mentre i protagonisti del panorama nazionale del secondo Novecento (Burri, Caporossi, Tassinari, Corpora, De Luigi, Leonor Fini, Fontana, Gentilini, Emilio Greco, Guttuso, Manzù, Marino Marini, Mattia Moreni, Ennio Morlotti Anton Zoran Music, Fausto Pirandello, Arnaldo Pomodoro, Prampolini, Santomaso, Vedova, Viani, per citarne alcuni), trovano posto nella grande sala del sesto piano che si apre alla vista della città e del mare. Da qui si può uscire sulla grande terrazza, disegnata da Carlo Scarpa, e vedere uno splendido panorama. Nelle sere d´estate (dal 15 luglio ai primi di settembre, da giovedì a domenica) in questi spazi è in funzione un caffè aperto fino a mezzanotte. Seguendo l’itinerario che Trieste dedica a “Mascherini Monumentale”, ovvero alle numerose opere che l’artista creò per le piazze della città, si è invitati ad ammirare molti, importanti e spesso originali esempi dei diversi momenti dell’architettura del Novecento in una città che, forse più di altre, ha vissuto, per tutto quel secolo, cambiamenti che si sono stratificati lasciandoci alte testimonianze dei più diversi movimenti e stili. Mascherini e la sua mostra offrono quindi un importante “pretesto” per addentrarci nella storia di un intero secolo in una città che da quella storia è stata fortemente plasmata. .  
   
   
ANNAMARIA GELMI 24 GIUGNO – 2 SETTEMBRE 2007 CA’ LOZZIO INCONTRI  
 
Treviso, 20 giugno 2007 - Inaugurerà domenica 24 giugno, nel suggestivo scenario di Ca’ Lozzio Incontri a Piavon di Oderzo (Treviso), la nuova personale dell’artista trentina Annamaria Gelmi. Dopo la grande esposizione a Castel Pergine nel 2006, l’artista porterà a questa mostra, curata e presentata da Franco Batacchi, alcune importanti opere inedite, pensate e realizzate appositamente per il luogo che le ospiterà. Si tratta di una trentina di dipinti di grandi e medie dimensioni, oltre ad alcune imponenti sculture ambientate nel parco: un tentativo, ottimamente riuscito, di far convivere armoniosamente pittura e scultura, intento per nulla immediatamente semplice nel quale storicamente si sono cimentati vari artisti. Annamaria Gelmi, ispirata da questa sorta di vocazione propria di chi si dedica anima e corpo all’arte, proporrà opere che, sempre mantenendo fede al “minimalismo poetico” che le appartiene, fondono la loro natura con quella di Ca’ Lozzio, mescolandosi quindi all’estetica della cucina che ne costituisce il nucleo poetico. La mostra, patrocinata dalla Provincia di Treviso e dal Comune di Oderzo, si svilupperà quindi come un “sodalizio tra bello e buono”, un gioco di geometrie trasgressive che sembrano ciò che non sono, che si innestano negli spazi esterni ed interni giustapponendosi ad essi, riecheggiandone le peculiarità e restituendole con armonia e leggerezza. In questo rincorrersi di significati, le opere di Annamaria Gelmi si pongono come frontiera tra i sensi, risvegliando, oltre alla vista, il tatto e il gusto. La Gelmi, contemporaneamente a questa mostra, parteciperà ad un progetto a cura di Ruggero Maggi per il Milan Art Center all’interno della Biennale di Venezia. Tale progetto, incentrato sulla figura di Pierre Restany, sarà un omaggio al critico scomparso, e verrà realizzato presentando l’arredamento originale della stanza 312 dell’Hotel Manzoni all’interno degli spazi espositivi, le cui pareti saranno totalmente avvolte da fluttuanti Post-it gialli: questo per cogliere l’intima atmosfera della stanza attraverso messaggi artistici appositamente creati. Tra i tanti contributi, anche Annamaria Gelmi renderà omaggio intervenendo sui suoi Post-it. .  
   
   
RICONOSCERSI, CREARE VALORE IL PATRIMONIO ARTISTICO COME PROGETTO DI COMPETITIVITÀ  
 
Pordenone, 20 giugno 2007 - Può la cultura diventare una leva di sviluppo economico anche in chiave turistica? Il patrimonio artistico va ricompreso all’interno di un complessivo progetto di competitività per un territorio? E in che misura la multimedialità può contribuire a mettere a disposizione di un’utenza allargata le informazioni? A queste domande cercherà di dare una risposta organica il convegno sul tema “Riconoscersi, creare valore. Il patrimonio artistico come progetto di competitività” in programma mercoledì 27 giugno alle ore 17. 30 nella sala convegni di Palazzo De Bassa a Gorizia (Passaggio Edling, 2). L’incontro, organizzato da Banca Popolare Friuladria in collaborazione con la Camera di Commercio e la Provincia di Gorizia, vedrà gli interventi di Giuseppe Barbieri, Caterina Furlan, Carlo Sisi, Carlo Mochi Sismondi, Furio Honsell, Piero Gervasoni e Salvatore Settis, Presidente del Consiglio Superiore dei Beni Culturali e Paesaggistici. Le conclusioni saranno affidate all’assessore regionale alla Cultura Roberto Antonaz. Nell’occasione verrà ufficialmente presentato il sesto e ultimo volume della collana “I Cataloghi scientifici dei Musei del Friuli Venezia Giulia” dedicato alla Pinacoteca dei Musei Provinciali di Gorizia. Caso unico in Italia da parte di una banca, la collana ha scientificamente catalogato i percorsi espositivi e i depositi di tutti i maggiori musei del Friuli Venezia Giulia, dal Museo Ricchieri di Pordenone alla Galleria d’Arte antica del Castello di Udine, dal Museo Revoltella di Trieste al Castello di Miramare. L’incontro di palazzo De Bassa sarà anche l’occasione per tracciare un primo bilancio del progetto di catalogazione avviato e portato a compimento da Friuladria e per rilanciare la sfida futura di una sempre più forte sinergia pubblico-privato. “La collana è il segnale di un nuovo atteggiamento che distingue da anni l’operato della nostra banca – osserva il presidente Angelo Sette – Friuladria, infatti, non si è limitata ad erogare dei contributi ma attraverso una costante cooperazione tra privato e pubblico ha condiviso con istituzioni, enti e università un progetto di politica culturale che mira ad un concreto sviluppo economico. Inoltre l’ottica imprenditoriale dell’azienda privata ha fatto sì che la catalogazione del patrimonio artistico museale fin qui realizzata sia stata pianificata e condotta in porto in tempi certi”. .  
   
   
MILANO, TEATRO ARSENALE: IL DILEMMA DEL PRIGIONIERO  
 
 Milano, 20 giugno 2007 - Il nuovo capitolo del Teatro in Matematica, presentato in prima nazionale a marzo, ritorna a chiudere la ricca stagione 2006/2007 del Teatro Arsenale. Dopo il viaggio nel mondo dei numeri primi, delle geometrie non euclidee, delle probabilità, dei grafi, questa volta al centro dell’obiettivo è la Teoria dei Giochi, argomento di grande attualità. Nata dalla mente di un matematico, Von Neumann, e di un economista, Morgenstern, e approfondita dal premio Nobel John Forbes Nash jr (a cui è stato dedicato il film A Beautiful Mind), la Teoria dei Giochi è divenuta la scienza del prendere decisioni in un ambiente competitivo, una raccolta di modelli con regole semplificate delle più grandi competizioni quotidiane. Il titolo dello spettacolo s’ispira ad una delle più famose formulazioni di questa scienza affascinante, il dilemma del prigioniero. Una vicenda densa di mistero. I temi centrali introdotti dal geniale matematico, la cooperazione e il conflitto tra i due concorrenti, ben si prestano ad una elaborazione teatrale. I due contendenti hanno due alternative: cooperare tra loro, cioè convivere pacificamente, o combattersi mantenendo così la scissione. Lo scontro tra le due parti lascia dietro di sé anche alcune vittime, in una storia piena di colpi di scena. Cosa è successo veramente in quella casa in montagna? Ludovico ed Emma avevano deciso di prendersi una vacanza per riprendersi dal dolore per la perdita del figlio, ma ben presto erano rimasti bloccati dalla neve. E cose strane avevano cominciato ad accadere… Era davvero un fantasma quello che si aggirava per casa, oppure uno dei due coniugi stava tramando qualcosa ai danni dell’altro? O c’era qualcun altro ancora, nascosto in quella soffitta? Una storia gotica, in cui è impossibile capire se chi ci sta davanti è un amico da proteggere o un nemico da eliminare. Quartetto del dilemma è il titolo delle musiche originali dello spettacolo composte da Maurizio Pisati. Quattro oggetti sonori concreti - telefono, radio, tempesta, rumori in soffitta - vengono elaborati elettronicamente, indagando le variabili offerte dalla Teoria dei Giochi e, più precisamente, da quello che è noto come il dilemma del prigioniero. La ripresa dello spettacolo coinciderà con l’uscita dell’omonimo libro, all’interno della collana dedicata al Teatro in Matematica dalle Edizioni Clup. Giovedì 21 giugno 2007 - ore 21,15 .  
   
   
BANDA DIVERSI ABRIGLIASCIOLTA: POESIA IN AZIONE, POESIA IN DIFFUSIONE  
 
Milano, 19 giugno 2007 - Nasce nel marzo 2007 banda diversi abrigliasciolta, compagnia stabile di studio letterario-interpretativo e di diffusione della poesia in azione. “armati di poesia” portano i propri versi tra il pubblico i banditi Alessandra Maffiolini, Dome Bulfaro, Luca Chiarei, Karin S. Andersen, Giovanni Ardemagni, Marcello Castellano, Marco Bin, Metello Faganelli, Paola Turroni, Rita Clivio, Sara Pennacchio, Silvano Lista, Stefania Cadario, Stefano Aldeni, Thomas Maria Croce. Direzione artistica e regia ombretta diaferia abrigliasciolta banda diversi è composta da cantori che si sono incontrati con la carovana dei versi abrigliasciolta. La manifestazione, giunta alla sua terza edizione sotto la promozione dell´Unesco, ha goduto dell´adesione di centinaia di poeti, tra cui una ventina ha intrapreso un percorso di gruppo sulla poesia in azione. Banda diversi si presenta al pubblico con recital itineranti, polifonici e corali di poesie inedite e originali a tema, composte dagli stessi banditi, intessendo i versi con le altre forme d’arte. Oltre a "ritorno all´acqua", una navigazione dell´animo nell´elemento primario, e "misteri diversi", un´esplorazione sull´azione dell´uomo e della natura, la compagnia propone anche il "recital per ristretti", basato sui componimenti ereditati dagli ospiti della casa circondariale di Varese durante la carovana dei versi 2006 e 2007. Abrigliasciolta. It .  
   
   
FESTA EUROPEA DELLA MUSICA MUSICARTE CONCERTO DEL DUO MOTZINOVA-GIRAUDO  
 
Genova, 20 giugno 2007 - Il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, con lo slogan “Musicarte”, aderisce per il secondo anno consecutivo alla Festa della Musica, uno degli appuntamenti più importanti di cultura e spettacolo a livello internazionale, nato in Francia nel 1982 e celebrato, ormai in tutta Europa dal 1995, il 21 giugno, giorno del solstizio d’estate. In occasione di questa manifestazione, la Galleria Nazionale di Palazzo Spinola ospiterà giovedì 21 giugno 2007 alle ore 16. 30 un concerto per violino e chitarra del Duo Motzinova-giraudo che eseguirà musiche di Niccolò Paganini. Questo evento conclude la rassegna musicale, formata da cinque appuntamenti, “Concerti di primavera a Palazzo Spinola”, realizzata grazie alla collaborazione delle Associazioni “Amici del Conservatorio Niccolò Paganini” e “Amici Nuovo Carlo Felice”; proprio grazie a quest’ultima associazione fu possibile organizzare lo scorso anno il primo evento musicale legato a questa iniziativa internazionale, ospitando presso la Galleria Nazionale di Palazzo Spinola il concerto per pianoforte del Maestro Marco Pasini. .  
   
   
DOPO 25 ANNI IL MAESTRO RIZ ORTOLANI TORNA AL TEATRO LA FENICE  
 
 Roma, 20 giugno 2007 - Palcoscenico prestigioso per la Prima Mondiale dell’Operamusical di Riz Ortolani: il Principe della Gioventù. Sarà infatti il Teatro La Fenice di Venezia ad ospitare il prossimo 4 settembre, con repliche il 5 e il 6 settembre, la prima opera teatrale del grande maestro pesarese di nascita e romano di adozione, personalità di rilievo del panorama musicale internazionale. L’opera prima teatrale dell’autore di celebri colonne sonore, di successi mondiali realizzati per i più grandi registi italiani e internazionali – quali tra gli altri: “Mondo Cane”, “Il Sorpasso”, “Hunting Party”, “Danza macabra”, “Africa addio”, “I giorni dell’ira”, “Fratello Sole Sorella Luna”, “Io ho paura”, “Il cuore altrove”, “Una gita scolastica”, “Il testimone dello sposo”, “La rivincita di Natale”, “Ma quando arrivano le ragazze?”, “Kill Bill vol. 1” e “Kill Bill vol. 2” - verrà presentata in contemporanea con la 64a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica. Si tratta di una vera e propria consacrazione per Riz Ortolani. Un compositore che ha scritto pagine d’importanza assoluta nella storia del cinema italiano e internazionale. “Quest’opera è stata per me innanzitutto una sfida: quella di far respirare al mondo contemporaneo la splendida atmosfera del rinascimento fiorentino”, spiega Riz Ortolani, che continua: “Attraverso il linguaggio, la musica e le scenografie il progetto vuole riflettere l’immagine di un’Italia bella e forte, dove i valori dell’amore, della passione per le arti, della vivacità della gioventù, della gioia di vivere, impersonati dall’eroe positivo Giuliano che deve fungere da esempio anche per le generazioni più giovani di oggi, vanno oltre e sopravvivono agli intrallazzi della meschina ricerca del potere fine a se stesso”. Quello che andrà in scena, si preannuncia come il grande evento del teatro contemporaneo musicale. Un progetto artistico al quale Ortolani pensava da anni: un inno alla giovinezza, un corale canto d’amore che fa da sfondo a un evento storico mai rappresentato fino a oggi sulle scene: la Congiura dei Pazzi. Grazie alla sapiente regia di un maestro del teatro come Pier Luigi Pizzi curatore anche delle scene e dei costumi, alle coreografie di Joey Mckneely, alle liriche di Lorenzo Raggi e Mae Kroville, alle luci di Vincenzo Ramponi, il Principe della Gioventù - su libretto scritto da Riz Ortolani e dallo scrittore Ugo Chiti – l’Operamusical riesce a far rivivere l’atmosfera e i sapori di una Firenze immersa nel suo più alto splendore rinascimentale. Il Maestro Riz Ortolani torna a Venezia al Teatro La Fenice dopo aver diretto 25 anni fa un tributo in memoria della grande Ingrid Bergman: un evento che ha lasciato ricordi indelebili nella memoria di quanti hanno avuto la possibilità di assistere allo spettacolo. La storia de “Il Principe della Gioventù” si svolge nei primi quattro mesi del 1478 con il complotto ordito dalla famiglia dei Pazzi contro quella dei Medici per assicurarsi il dominio di Firenze. Il 26 aprile, giorno dell’Ascensione, un gruppo di congiurati uccide il ventiquattrenne Giuliano (il Principe della Gioventù) e ferisce il fratello Lorenzo de’ Medici. La congiura, organizzata con l´aiuto di papa Sisto Iv e dell´arcivescovo di Pisa Francesco Salviati, fallì per il mancato appoggio popolare e la signoria medicea ne uscì addirittura rafforzata. Fu dunque una vicenda esemplare del nostro passato, espressione di un’epoca inquieta dove intrighi e tradimenti personali e familiari si mescolavano alla religione e alla politica, alle ambizioni, ai timori, alle debolezze e ipocrisie che contrassegnavano le relazioni politiche e diplomatiche. Ma questo è solo quello che si muove sullo sfondo del palcoscenico. Ciò che Riz Ortolani vuole portare sotto la luce dei riflettori, è il sapore latino, la coinvolgente commistione di grandi eventi storici e forti sentimenti vissuti da due giovani personaggi straordinari in un periodo di ricchezza irripetibile per le arti e la cultura: il Rinascimento. Lorenzo il Magnifico era l’uomo politico, appena ventottenne che già da dieci anni guidava lo Stato di Firenze. Lorenzo compendiava in sé potere politico ed economico, amore per l´arte e per la cultura rappresentando l´incarnazione ideale del principe rinascimentale. Letterati ed artisti trovarono in lui un mecenate intelligente e ricettivo, tanto da fargli meritare appunto l´attributo di Magnifico. Tra gli umanisti che frequentarono la sua corte: Pico della Mirandola, Marsilio Ficino, Angelo Poliziano e Luigi Pulci. Egli stesso letterato, arricchì la biblioteca di famiglia invitando gli studiosi che frequentavano la sua corte a far ricerche di manoscritti preziosi, in Italia e fuori. Il giovane ventiquattrenne Giuliano, “il Principe della Gioventù”, indossa le vesti dell’eroe positivo. Ancora in piena adolescenza riconobbe le qualità superiori del fratello, al quale lasciò immediatamente i compiti di governo di Firenze. Riz Ortolani evidenzia la sua vivacità, la sua voglia di vivere, le sue passioni e il suo grande amore e difficile amore per Fioretta Gorini (diciassettenne, di umile famiglia figlia di un mercante di stoffe). Giuliano, assassinato nella cattedrale, morirà tra le sue braccia mentre lei era in attesa del loro figlio, che sarà adottato da Lorenzo e diventerà Papa Clemente Vii. Riz Ortolani nasce il 4 settembre 1931 a Pesaro. Completati gli studi musicali diplomandosi al Conservatorio Gioacchino Rossini, si trasferisce a Roma dove inizia a lavorare come pianista prima di entrare in un’orchestra radiofonica. I suoi arrangiamenti moderni e originali gli valgono la chiamata in Rai come direttore dell’orchestra jazz-sinfonica per un nuovo programma televisivo. Ortolani, ispirandosi allo stile innovativo di Stan Kenton dà vita a sonorità inedite che riscuotono immediato successo. Nel 1962 prende il via la sua intensa esperienza di compositore per il cinema, con la colonna sonora di “Mondo Cane”. Il tema del film, il famoso “More”, cantato dalla moglie Katyna Ranieri, gli procura una nomination all’Oscar, oltre a un Grammy Award. Da qui in avanti l’attività di Ortolani si fa intensissima. Fra i registi con i quali ha collaborato compaiono i nomi di Vittorio De Sica, Alberto Lattuada, Robert Siodmak, Dino Risi, Franco Zeffirelli. Pupi Avati e tanti altri. Compositore di grande respiro creativo Riz Ortolani ha firmato oltre 400 opere. La sua forte personalità musicale s’impone per la completezza e la qualità della sua opera artistica fortemente innovativa e poliedrica: compositore, eccellente direttore d’orchestra e arrangiatore, ha costruito una carriera che spazia dal cinema, al teatro, alla televisione, al podio per la direzione di concerti sinfonici: memorabile la sua tournèe giapponese alla direzione dell’Orchestra Sinfonica di Vienna nel 1982. Nel 2001 compone la sua prima sinfonia dal titolo “Sinfonia per la Memoria” .  
   
   
LA GRANDE FESTA IN OSTERIA HA CONCLUSO DOMENICA SERA LA EDIZIONE 2007 DEL NOVARA STREET FESTIVAL  
 
Novara, 20 giugno. La Vi edizione del festival si è conclusa con grande soddisfazione da parte dell’organizzazione che, dopo un anno di lavoro e ricerca, ancora una volta ha raccolto complimenti e apprezzamenti dal pubblico presente. Sono stati circa 130. 000 gli spettatori che si sono riversati nelle strade e nelle piazze delle cinque città che hanno ospitato il festival, e probabilmente vista l’esperienza dell’anno scorso, se a Orta e ad Arona non avesse piovuto sarebbero arrivati a 150. 000. Come ogni anno i musicisti e gli artisti presenti hanno soddisfatto le aspettative del pubblico, la qualità della musica e i diversi generi rappresentati, hanno trasformato ancora una volta il festival, che ormai da sei anni si presenta con una formula di successo, in un evento unico. Ottima musica offerta gratuitamente al pubblico per dieci giorni di spettacolo. Qualche numero per spiegare il successo della manifestazione: più di 500 gli artisti del Novara Street Festival 2007 tra musicisti e giocolieri, teatranti, poeti, che si sono alternati nei 16 turni di spettacolo, sui numerosi palchi allestiti nelle cinque città del festival; le persone che hanno lavorato durante il festival sono state quasi 200, tra coordinatori, personale di segreteria, collaboratori e le "mitiche" staffette in maglia rossa: per riuscire a far parte della squadra - nei giorni precedenti il Festival - si è scatenata una vera e propria gara. Ancora moltissimi i fotografi della Società fotografica novarese che, per il sesto anno consecutivo, hanno scattato foto ai musicisti e al pubblico del festival. Moltissime anche le associazioni dei volontari delle diverse organizzazioni associate al Csv che hanno animato la Strada della solidarietà, presente in tutte le città del festival. Il festival si conferma quindi evento atteso d’inizio estate, ormai in cinque città della provincia di Novara, e momento irrinunciabile per gli appassionati di musica e spettacolo. L’appuntamento al pubblico e agli appassionati di musica è per il prossimo anno. .  
   
   
GOLF : AMATEUR CHAMPIONSHIP: ANDREA PAVAN 13° DOPO UN GIRO DI QUALIFICA  
 
Milano, 29 giugno 2007 Andrea Pavan ha concluso al 13° posto con 67 colpi il primo dei due giri di qualificazione su 36 buche medal del 112° Amateur Championship che si sta disputando sui due percorsi del Royal Lytham & St. Annes Gc, di Lytham St. Annes in Inghilterra, con la partecipazione di ben 288 concorrenti. Sono oltre metà classifica Federico Colombo e Marco Guerisoli, 178° con 74, che dovranno effettuare un secondo giro sotto par per sperare di entrare tra i 64 giocatori che saranno ammessi alla fase match play. Guida la graduatoria David Horsey con 64, seguito con 65 da David Corsby, Craig Evans e Kevin Mcalpine. Nello score di Pavan, che ha giocato al Royal Lytham (par 71) un eagle, quattro birdie, un doppio bogey; per Guerisoli (Royal Lytham) cinque birdie, sei bogey, un doppio bogey; per Colombo (St. Annes Old Links, par 72) un eagle, quattro birdie, quattro bogey, due doppi bogey. Segue la squadra l´allenatore Roberto Zappa. .  
   
   
VELA: 1A GIORNATA DI REGATE PER IL TEAM DI MAN AL CAMPIONATO EUROPEO IMS DI CHERSO/CRES (CROAZIA)  
 
Cherso/cres (Croazia), 20 giugno 2007 - Positiva giornata di regate per il team del Gran Soleil 42 Man dell’armatore forlivese Fausto Farneti impegnato nelle prime tre prove del Campionato Europeo Ims in corso di svolgimento a Cherso/cres, Croazia. “Siamo soddisfatti di questo inizio di campionato – ha commentato a fine regata il timoniere chioggiotto Enrico Zennaro: è stato impegnativo perché siamo in una flotta molto compatta formata da tante imbarcazioni delle nostre stesse dimensioni (40 piedi circa 12 metri). Ma ci siamo destreggiati bene concludendo con i risultati parziali 3-1-4. Le condizioni meteorologiche erano pressoché perfette, vento da sud-ovest che è rinforzato fino a 18 nodi. Il nostro equipaggio può contare sulla presenza del tattico genovese Pietro D’alì che è grande esperto di navigazione d’altura e ci sarà di grande aiuto per la prova d’altura, soprattutto perché la barca che ci precede in classifica è di dimensioni maggiori della nostra e perciò più difficile da superare nelle regate a bastone”. Sono circa quaranta le imbarcazioni che partecipano al Campionato Europeo nella classe 1: dopo le prime tra prove la classifica generale vede Man al secondo posto preceduto da Ola (che precedentemente si chiamava Caixa Galicia), Grand Soleil 56R dello skipper croato Bartul Misura e davanti all’imbarcazione ceca Bohemia Express che il team di Man aveva già superato in classifica al Campionato Ims dell’Adriatico. Nella mattinata di oggi la flotta ha lasciato Cres per la regata d’altura che si concluderà nella giornata di domani dopo 120 miglia di navigazione lungo le coste dell’Istria e una boa ametà percorso a Rovigno. L’equipaggio dell’imbarcazione dell‘armatore romagnolo Fausto Farneti è formato dal chioggiotto Enrico Zennaro, dal tattico genovese Pietro D’alì, dai veneziani Salvatore Eulisse alla randa, il navigatore Francesco Rigon e Giovanni Boem all’albero; dal prodiere sanremese Francesco Di Caprio; dal padovano Valter Peruzzo alle drizze; dai tailer Francesco Ivaldi ravennate, Leonardo Chiarugi livornese e Fabrizio Pasini forlivese. .  
   
   
DEBUTTO POSITIVO PER LA 908 HDI FAP ALLA 24 ORE DI LE MANS  
 
Le Mans, 20 giugno 2007 - Peugeot è rientrata da protagonista alla 24 Ore del Mans quattordici anni dopo la storica tripletta del 1993, conquistando la piazza d’onore con la 908 Hdi Fap numero 8, al volante della quale si sono alternati Stéphane Sarrazin, Pedro Lamy e Sébastien Bourdais. Nonostante il ritiro della vettura numero 7 di Nicolas Minassian/marc Gene/jacques Villeneuve (inconveniente al motore) dopo 22 ore e mezzo di gara, quando occupava il secondo posto assoluto, il bilancio è decisamente positivo per il Team Peugeot Total, che era sceso in campo per accumulare esperienza in vista della stagione prossima. All’arrivo di questa 75esima edizione della 24 Ore, disputata con tempo molto variabile, con scrosci di pioggia che si alternavano al sereno, le ragioni di soddisfazione sono numerose per una squadra che solo dodici mesi fa aveva presentato una semplice maquette del motore da corsa. Un anno più tardi, dopo un lavoro serrato, la 908 Hdi Fap è stata in grado di realizzare il giro più veloce nel corso delle prove della maratona francese, oltre a conquistare due vittorie nelle due gare fin qui disputate della Le Mans Series (Monza e Valencia). Risultati ancora più significativi se si tiene conto che la vettura ha iniziato la stagione con appena 3500 chilometri di test sulle… ruote, cui si aggiungono ora quelli coperti alla 24 Ore dalle due vetture (4892 solo per la numero 7). “Questo di Le Mans – ha commentato Frédéric Saint-geours, Direttore Generale di Peugeot – è un risultato eccellente, molto promettente per il futuro. Infatti, i nostri investimenti finanziari e di risorse umane sono stati pensati per un programma Endurance di lungo respiro”. Michel Barge, direttore di Peugeot Sport, commenta così la prestazione: “Confesso che siamo stati in ansia fino allo sventolare della bandiera perché scottati dalla perdita di una vettura a soli 90 minuti dalla fine. Ora dobbiamo ritornare al lavoro ancora più motivati, se possibile, per aumentare l’affidabilità, conservando le prestazioni velocistiche messe in mostra durante prove. Per noi il 2007 è una stagione di rodaggio, in vista della prossima in cui punteremo alla vittoria a Le Mans”. Lecce – La vittoria era nell’aria da tempo: finalmente è arrivata al Rally del Salento, quinta prova del campionato italiano rally 2007. In testa sin dalla seconda prova speciale la 207 Super 2000 di Luca Rossetti e Matteo Chiarcossi si è imposta in otto prove speciali consecutive prima di iniziare a gestire il vantaggio, lasciando ad Andreucci e Basso le ultime due della prima giornata. Con Andreucci attardato, Rossetti ha corso la seconda tappa “marcando” il più diretto inseguitore, Basso, precedendolo puntualmente. Eloquente il suo bilancio finale nelle 16 prove speciali: 8 vitttorie e 4 secondi tempi. Ora Luca Rossetti è a soli 3 punti dal vertice della classifica Tricolore piloti. .