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Notiziario Marketpress di Mercoledì 12 Dicembre 2007
CONVEGNO INTERNAZIONALE SULLA RICERCA IN MATERIA DI CELLULE STAMINALI DI EMBRIONI UMANI  
 
Evry (Francia), 12 dicembre 2007 - Dal 31 gennaio al 2 febbraio si terrà a Evry il primo convegno internazionale dedicato alla ricerca in materia di cellule staminali di embrioni umani. L´iniziativa riunirà scienziati di livello internazionale per uno scambio di idee sulla ricerca d´avanguardia in materia di cellule staminali embrionali. Interverranno specialisti di spicco affrontando temi quali le attuali prospettive dell´uso terapeutico e delle applicazioni industriali delle cellule staminali embrionali. Sono inoltre previste presentazioni da parte di reti scientifiche sostenute della Commissione europea. Per ulteriori informazioni visitare: http://www. Fish-esc. Com/ .  
   
   
SECONDO IL LIBRO BIANCO DELL´EMRC OCCORRONO MAGGIORI INVESTIMENTI NELLA RICERCA MEDICA  
 
 Bruxelles, 12 dicembre 2007 - A seguito dell´analisi della situazione della ricerca medica in Europa, il Consiglio europeo della ricerca medica (Emrc) ha auspicato un raddoppio degli investimenti pubblici nel settore, fino ad un minimo dello 0,25% del Pil, nei prossimi 10 anni. In un libro bianco pubblicato il 6 dicembre, l´Emrc dichiara che questo incremento è necessario per «garantire la salute e il benessere dei cittadini europei e favorire una ricerca medica fiorente». Ulteriori raccomandazioni dell´Emrc, l´organizzazione aderente alla Fondazione scientifica europea che riunisce tutti i consigli della ricerca medica in Europa, comprendono quanto segue: - promuovere la collaborazione e il coordinamento tra le istituzioni europee, con l´aiuto di Emrc, Commissione europea, Consiglio europeo della ricerca e associazioni mediche; - rivedere le direttive della Commissione europea in materia di ricerca medica; - migliorare i percorsi professionali e l´attuazione delle pari opportunità per gli scienziati in campo medico; - distribuire finanziamenti sulla base dell´eccellenza e a seguito di valutazioni «inter pares»; - fornire investimenti extra per le infrastrutture di ricerca nei nuovi Stati membri dell´Ue. «Siamo convinti che questo libro bianco presenti un argomento valido per la strategia futura della ricerca medica in Europa, che porterà diversi vantaggi alla società e migliorerà la qualità della vita dei cittadini d´Europa e del resto del mondo, risolvendo le difficili sfide che ci troviamo ad affrontare», ha affermato la prof. Ssa Liselotte Højgaard, presidente dell´Emrc, nel presentare il libro bianco al Commissario per la Ricerca e la Scienza Janez Potocnik. «Inoltre, sulla solida base della ricerca si fonda un´industria medica di maggior successo in Europa. » «Alla ricerca europea occorre un approccio più coerente e strategico», ha convenuto il Commissario Potocnik. «E´ questa la filosofia di base del nostro libro verde sulla ricerca europea, ripresa dall´Emrc nel suo documento. Il fatto che i consigli nazionali della ricerca medica si stiano riunendo in gruppi per organizzare meglio la ricerca medica in Europa è un segnale molto significativo. Sarò felice di esaminare a fondo le idee dell´Emrc e aiutarlo nella realizzazione dei suoi obiettivi. » In un incontro previsto per il 30 gennaio a Francoforte, in Germania, le parti interessate discuteranno ulteriormente del libro bianco e delle azioni suggerite. Per ulteriori informazioni, consultare: http://www. Esf. Org/ .  
   
   
LA FAVOLA DEL PICCOLO PRINCIPE SVELA GLI INTERRUTTORI DEL CERVELLO CHE ATTIVANO LE LINGUE RICERCATORI DEL SAN RAFFAELE GRAZIE ALLA RISONANZA MAGNETICA SCOPRONO LE AREE DEL CERVELLO CHE SI ATTIVANO PASSANDO DALLA LINGUA MADRE A UNA LINGUA STRANIERA  
 
 Milano, 12 dicembre 2007 - Qual è la ragione che rende apparentemente semplice il passaggio da una lingua all’altra, tipico dei traduttori simultanei e delle persone biligue? Uno studio dei ricercatori dell´Università Vita-salute San Raffaele, in collaborazione con il Dipartimento di Neurologia dell’Università di California e dei Geneva University Hospitals, ha dato una risposta a questa domanda: esiste infatti un meccanismo cerebrale che permette di selezionare correttamente la lingua con cui ci si vuole esprimere attraverso un sistema di controllo posto nel cervello. Si tratta di una sorta di interruttore che si attiva durante il passaggio dalla lingua madre a una seconda lingua e viceversa. Lo studio è pubblicato sul numero del 12 dicembre del Journal of Neuroscience, una delle più prestigiose riviste scientifiche nel settore delle neuroscienze. Gli psicolinguisti hanno da tempo ipotizzato che per passare da una lingua all’altra vi debbano essere necessariamente delle aree del cervello, una sorta di “interruttori”, che si attivano per bloccare la lingua in uso e permettere il passaggio ad un’altra lingua. Lo stesso meccanismo impedirebbe interferenze tra le lingue cioè l’uso di una lingua diversa rispetto all’ambiente in cui ci si trova. Ad esempio, quando ci troviamo in Inghilterra, difficilmente prenotiamo in un bar un caffè dicendo “un caffè, please” ma piuttosto usiamo le parole giuste, ovvero “ a coffee, please” visto che siamo in un contesto inglese. A volte, però, può succedere che ci scappi incoscientemente “un caffè, please”. Questo fenomeno, assai frequente nei bilingui che non hanno una padronanza perfetta della loro seconda lingua, dipenderebbe da un difetto di tale meccanismo cognitivo che dovrebbe invece impedire questo fenomeno. L’esperimento I ricercatori hanno studiato con la Risonanza Magnetica Funzionale l´attività del cervello in soggetti bilingui per l’italiano e il francese. I soggetti erano tutti di madrelingua italiana e cresciuti in famiglie italiane immigrate a Ginevra dove hanno potuto apprendere fin da piccoli il francese. I soggetti avevano quindi la stessa padronanza linguistica per entrambe le lingue ma, a causa dell’ambiente francese in cui vivevano, erano più “esposti” a questa lingua. Durante l’esperimento i soggetti bilingui hanno ascoltato storie tratte da Il piccolo principe di A. De Saint-exupery che contenevano numerosi passaggi da una lingua all’altra, ovvero dall’italiano al francese e viceversa. “Tramite la risonanza magnetica funzionale abbiamo fotografato le aree del cervello che si attivavano durante il passaggio tra le due lingue e individuato l’attivazione di alcuni “interruttori” nel cervello. ” - spiega Jubin Abutalebi, ricercatore presso il Dipartimento di Neuroscienze dell’Università Vita- Salute San Raffaele e primo autore del lavoro. – “Si tratta di strutture cerebrali particolarmente importanti: la corteccia del cingolo (una struttura nervosa coinvolta nell’attenzione e nel controllo delle nostre azioni mentali) e il nucleo caudato (una struttura sottocorticale implicata nel complicato processo di inibizione delle azioni). E’ plausibile che per queste specifiche funzioni, tali aree siano cruciali nel meccanismo di controllo delle lingue nei bilingui. ” Questo studio ha anche dimostrato che quanto più si è “esposti” ad una lingua, e quindi la si conosce meglio, tanto più nel nostro cervello si attivano dei sistemi neurali simili a quelli che si attivano usando la lingua madre. “Abbiamo osservato che vi erano differenze significative a livello cerebrale quando i soggetti percepivano il passaggio dall’italiano al francese rispetto al passaggio dal francese all’italiano, ovvero dalla lingua madre alla lingua con maggiore esposizione e viceversa. ” - spiega Daniela Perani, docente di Fisiologia Psicologica all’Università Vita-salute San Raffaele. - “Nel primo caso vi era minor attivazione del meccanismo di controllo delle aree celebrali, mentre nel secondo caso vi era maggior coinvolgimento e quindi maggior attivazione degli “interruttori”. L’esposizione ad una lingua riduce il controllo fatto dal cervello e ne rende più semplice l’uso. E’ molto meglio per ottenere una buona padronanza della seconda lingua essere anche esposti in maniera adeguata a tale lingua, vivendo nel paese di origine, seguendo programmi televisivi o radio, parlando con soggetti nativi, in modo frequente e costante. Solo così, le due lingue si comporteranno nel nostro cervello in maniera sovrapponibile”. Inoltre, questo lavoro porta un contributo sostanziale ad un tema centrale della linguistica teorica contemporanea. Da tempo, i linguisti indagano i modi con i quali le parole si aggregano in unità complesse per formare una frase. Queste unità, chiamate sintagmi, sono stati finora descritti su base linguistica. In questo studio, si è ottenuta una prova originale e molto significativa che i sintagmi hanno anche un preciso correlato neuropsicologico: a seconda che i salti da una lingua all’altra rispettassero o meno la struttura dei sintagmi il cervello dava attivazioni diverse. Un fatto difficilmente spiegabile se i sintagmi fossero solo comodi artefatti descrittivi e non precise realtà neuropsicologiche. Questo duplice risultato, teorico ed empirico, pone questo lavoro sulla scia di un filone che vede il San Raffaele tra i maggiori centri di studio sul linguaggio a livello internazionale. .  
   
   
EPATITE B CRONICA: LA MINACCIA CONTINUA AL SENATO UNA TAVOLA ROTONDA SULLA MALATTIA  
 
 Roma, 12 dicembre 2007 – È ancora sottovalutata e colpisce ancora. È l’epatite B, che, nella forma cronica, fa registrare in Italia 14. 000 nuove infezioni ogni anno. Con conseguenze gravi come cirrosi e tumore del fegato. Scarsa la percezione sulla gravità della malattia, preoccupa la mancanza di ricorso a cure appropriate ed è bassa la percezione dei costi sociali ed economici. Col risultato di avere pazienti non informati e poco attenti e di sottovalutare come il ricorso a terapie adeguate possa arrestare il decorso della malattia. La tavola rotonda promossa il 10 dicembre dalle Istituzioni su “Epatite b, un’epidemia sconosciuta?” svoltasi nella Sala delle Conferenze del Senato rappresenta un primo passo per interpretare il fenomeno e le sue cause. A confronto medici e politici con la testimonianza delle associazioni pazienti. Come spiegarsi quindi che una patologia come l’epatite B per la quale esiste un vaccino correttamente utilizzato e diffuso, sia ancora una malattia che uccide? Intanto la vaccinazione è stata adottata in Italia nel 1991 quindi solo chi ha meno di 26 anni è protetto. Ma soprattutto la risposta è tutta nell’aggettivo cronica. Esso, infatti, ci fa capire che quando questa malattia si prolunga nel tempo, cronicizza e, se non adeguatamente trattata, provoca gravi conseguenze al fegato. Le terapie più moderne oggi disponibili garantiscono alte percentuali di successo, ma la loro diffusione non è ancora sufficiente e non è assolutamente in linea con quanto ci si dovrebbe aspettare in un Paese moderno e con un Ssn che a detta dell’Oms è ai primi posti della graduatoria mondiale. Nel nostro Paese solo ventimila persone sono in terapia, ma molte di più potrebbero trarre beneficio da trattamenti efficaci per arrestare l’evoluzione della malattia. I timori di insorgenza di resistenze – comuni con le vecchie terapie disponibili fino ad oggi - hanno ritardato il ricorso ai trattamenti, ora non si deve più rimandare: curare oggi un malato di epatite B significa non dover trattare domani un paziente con cirrosi epatica o con tumore del fegato. La spesa di oggi rappresenta il risparmio di domani senza, ovviamente, contare il costo in termini di qualità della vita e di sofferenza fisica e psichica cui va incontro il cittadino ammalato e la sua famiglia. “Nel quadro delle direttive del piano sanitario nazionale una comunicazione mirata alla sensibilizzazione delle criticità principali di questa patologia e delle gravi conseguenze può essere un elemento fondamentale per rimuovere le barriere ed affrontare il problema dell´epatite B cronica”, afferma il Sen. Cesare Cursi, Vice Presidente della Commissione Igiene e Sanità del Senato. Tali precauzioni, se opportunamente sostenute da diagnosi e trattamenti farmacologici, sono utili strumenti per battere in maniera concreta gravi conseguenze come cirrosi e tumore del fegato, consentendo al cittadino di vivere meglio e un risparmio anche per il Servizio Sanitario Nazionale. "L’epatite B è una delle emergenze sanitarie al mondo. L’organizzazione Mondiale della Sanità calcola che quasi 2 miliardi di persone (circa un terzo della popolazione mondiale) durante la loro vita sono entrati in contatto con il virus dell’epatite B (Hbv). Al mondo sono circa 400 milioni le persone attualmente infette con il virus e ogni anno circa un milione muoiono per questa malattia e per le sue conseguenze croniche, fra cui il cancro del fegato”. È quanto commenta Ignazio Marino, chirurgo dei trapianti e Presidente della Commissione sanità del Senato. "Il virus è diffuso, esiste in tutto il pianeta, ma solo pochi paesi hanno a disposizione le terapie e la tecnologia per farvi fronte. Pensiamo ai trapianti di fegato: in tutto il mondo se ne eseguono solo alcune migliaia all’anno mentre i pazienti ammalati sono circa 400 milioni. Il trapianto costa 200. 000 Euro mentre esiste un vaccino che costa per il ciclo completo circa 1 Euro. Il conto è semplice. Con il costo di un paziente trapiantato si possono vaccinare e proteggere per sempre 200. 000 persone. Con questo, certamente, non auspico l’abolizione della medicina ad alta tecnologia. Gli screening e le campagne di prevenzione sono utilissimi ma certamente l’arma migliore per debellare questo virus resta il vaccino e le campagne di vaccinazione a livello globale”. .  
   
   
SECONDO UNO STUDIO, I PAZIENTI DEVONO RICEVERE MAGGIORI INFORMAZIONI RIGUARDO AI TEST GENETICI CONDOTTI SUGLI EMBRIONI FIV  
 
 Bruxelles, 12 dicembre 2007 - Secondo una nuova relazione pubblicata dal Centro comune di ricerca (Ccr) della Commissione europea, occorre fornire ai pazienti maggiori informazioni riguardo ai test genetici condotti sugli embrioni ottenuti dalla fecondazione in vitro (Fiv). Gli scienziati hanno inoltre scoperto che molti dei centri in cui vengono effettuati tali test non utilizzano sistemi di garanzia della qualità. La diagnosi genetica preimpianto (Preimplantation Genetic Diagnosis, Pgd) consente di effettuare test sugli embrioni al fine di individuare malattie genetiche prima del loro impianto nell´utero materno. Lo studio ha rivelato che la Pgd viene prevalentemente utilizzata per individuare patologie come corea di Huntington, emofilia, distrofia muscolare e fibrosi cistica. Questo tipo di diagnosi, tuttavia, viene utilizzato anche per individuare geni di predisposizione al cancro e per la tipizzazione degli antigeni di istocompatibilità (Hla), che identifica donatori idonei ai trapianti di cellule staminali. I ricercatori hanno individuato in tutto 53 centri che offrono servizi di Pgd in 16 paesi Ue e in Svizzera. La maggior parte di queste cliniche si trova in Spagna, Belgio, Repubblica ceca, Grecia e Regno Unito. Alla luce di questa disomogeneità nella distribuzione dei centri Pgd in Europa, è logico che molti pazienti attraversino l´Ue per accedere a tali servizi; i principali paesi di destinazione sono Spagna, Belgio e Repubblica ceca. Nei centri di questi paesi affluiscono pazienti da tutta l´Unione europea nonché da Stati Uniti, Libano e Israele. La maggior parte dei pazienti decide di eseguire questi test diagnostici all´estero per motivi giuridici e finanziari, ma anche per l´impossibilità di effettuarli entro i confini nazionali. Gli interessati ricevono informazioni sulla Pgd da diverse fonti, tra cui i siti Internet delle cliniche di fecondazione in vitro, altri genitori che si sono sottoposti allo stesso trattamento e i servizi di genetica medica del loro paese d´origine. La relazione fa presente che la difficoltà di ricevere una consulenza appropriata, associata alla necessità di doversi confrontare con una lingua straniera e con un sistema sanitario diverso dal proprio, possono collocare questi pazienti transfrontalieri in una posizione vulnerabile. La maggior parte (94%) dei centri esaminati offre servizi di consulenza genetica. Tuttavia, non è chiaro se tale consulenza venga effettivamente fornita. Inoltre, benché la maggior parte dei centri richieda il consenso informato del paziente, molti non effettuano un monitoraggio del test realizzato, come raccomandano le linee guida sul consenso informato. Secondo la relazione, la garanzia di qualità è un altro settore in cui è necessario apportare miglioramenti. Benché la maggior parte dei centri ritenga che il lavoro svolto con garanzia della qualità sia importante o addirittura importantissimo, solo la metà di essi ha nominato un responsabile della qualità e solo un terzo partecipa a sistemi di valutazione esterna della qualità (Veq). Attualmente non esiste un sistema Veq ideato appositamente per i test di diagnosi genetica preimpianto. «Questa lacuna illustra l´evidente necessità di sviluppare appositi sistemi di valutazione esterna della qualità per la Pgd (o per l´adattamento dei sistemi esistenti) in modo da garantire che sia possibile valutare adeguatamente e confrontare gli aspetti tecnici correlati, le interpretazioni e la comunicazione dei risultati», afferma la relazione. A livello europeo, i servizi di Pgd devono rispettare la direttiva del 2004 su cellule e tessuti umani, la quale stabilisce che «ciascun istituto dei tessuti istituisca e aggiorni un sistema di qualità, fondato sui principi di buona pratica». Secondo lo studio, poche cliniche soddisfano i criteri elencati negli allegati tecnici della direttiva. «Dalle conclusioni di questa relazione si evince che molte cliniche europee dovranno impegnarsi a fondo per soddisfare i requisiti della direttiva Ue su cellule e tessuti umani», si legge nella relazione. Lo studio evidenzia inoltre la necessità di condurre studi a più lungo termine sull´impatto della Pgd, non solo durante la gravidanza e al momento della nascita, ma anche nel medio e lungo periodo. «Tale monitoraggio consente di ottenere moltissime informazioni in materia di sicurezza e di efficacia, in termini sia clinici che di costi», scrivono gli autori. «Può inoltre contribuire a capire meglio l´impatto della Pgd sulle famiglie e sui bambini». Attualmente persino il monitoraggio a breve termine dei pazienti è raro e solo una clinica belga svolge controlli sistematici a lungo termine. Tra le cause principali dell´assenza di monitoraggio nella maggior parte dei centri sono state citate la mancanza di esperienza e il costo che lo svolgimento di tali attività comporta. La relazione afferma, infine, che alla luce dello scarso numero di bambini nati dopo la diagnosi genetica preimpianto, è necessario svolgere uno studio internazionale. Per ulteriori informazioni consultare: http://ipts. Jrc. Ec. Europa. Eu/ .  
   
   
PIRELLI: AL VIA ACCORDO CON NIGUARDA DI MILANO PER PROGETTO DI COOPERAZIONE CON OSPEDALE DI SLATINA L´INIZIATIVA CONSENTIRÀ L´AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE DEL PERSONALE MEDICO E INFERMIERISTICO DEL NOSOCOMIO RUMENO, AL QUALE PIRELLI DONERÀ ANCHE ATTREZZATURE SANITARIE PER LA DIAGNOSTICA E INTERVENTI D´URGENZA  
 
Milano, 12 dicembre 2007 - Pirelli ha firmato un accordo con l´Ospedale Niguarda Cà Granda di Milano e l´Ospedale di Slatina (Romania) finalizzato all´aggiornamento professionale del personale medico e infermieristico rumeno presso la struttura ospedaliera milanese. Nell´ambito di tale iniziativa, inoltre, Pirelli donerà all´Ospedale di Slatina moderne attrezzature sanitarie per la diagnostica e interventi d´urgenza. Il progetto di formazione professionale avrà inizio a gennaio 2008 e coinvolgerà nei prossimi tre anni circa 70 tra medici e infermieri dell´ospedale rumeno, che parteciperanno a corsi teorici e pratici sulle attività di Medicina d´Urgenza, Chirurgia d´Urgenza, Terapia Intensiva, Rianimazione, Ginecologia d´urgenza ed Epidemiologia Nosocomiale presso l´Ospedale Niguarda. Nel corso del periodo di aggiornamento, alcuni dirigenti medici del Niguarda si recheranno a Slatina per seguire l´attivazione di nuove tecnologie e procedure nell´ambito del Pronto Soccorso e Dipartimento d´Emergenza. Pirelli destinerà al progetto, nell´arco del triennio, un contributo di circa 500mila euro. L´accordo rientra nell´ambito delle iniziative sociali intraprese da Pirelli a sostegno della comunità di Slatina, dove il Gruppo ha realizzato un grande polo industriale dedicato alla produzione di pneumatici ad alte prestazioni per i mercati dell´Europa Centrale e Orientale. .  
   
   
ARRESTO CARDIACO, FARMACIE E 118 COLLABORANO INSIEME  
 
 Udine, 12 dicembre 2007 - Saranno 37 le farmacie presenti in 29 comuni della provincia di Udine nelle quali verrà attivato il servizio "Farmacia Punto Blu 118", un progetto pilota a livello italiano ed europeo, promosso dal servizio regionale di emergenza 118 e da Federfarma per mettere a disposizione della popolazione residente nei piccoli centri, lontani dalle strutture ospedaliere, punti dotati di defibrillazione precoce per intervenire in caso di arresto cardiaco improvviso. Si tratta di un´eventualità che colpisce ogni anno una persona su mille e in occasione della quale l´uso immediato del defibrillatore può aumentare la possibilità di sopravvivenza di oltre il 50 per cento. Il progetto è stato presentato oggi, alla presenza dell´assessore regionale alla Salute e Protezione civile, Ezio Beltrame, da Damiano Degrassi, presidente di Federfarma Fvg, e da Elio Chiarchetti, direttore del sistema 118 regionale. "Il servizio di 118 è una punta di diamante in Italia per quanto riguarda il sistema di emergenza e, d´altra parte, abbiamo trovato da sempre nelle farmacie un interlocutore attento alle nostre esigenze. Per questo anche il progetto ´Farmacie Punto Blu 118´ - ha spiegato Beltrame - è una proficua collaborazione tra i nostri servizi di emergenza e le farmacie che si renderanno disponibili a posizionare dei defibrillatori semi automatici e a far partecipare il loro personale a corsi di formazione. Questo - ha concluso - renderà più capillare il nostro presidio di emergenza in caso di arresto cardiaco improvviso extraospedaliero sul territorio". Da parte di Chiarchetti è stata ribadita la grande collaborazione dimostrata dalla popolazione "che ci ha permesso - ha detto - di raggiungere livelli di professionalità che oggi ci vengono invidiati da tutte le altre regioni. Per la gestione dell´arresto cardiaco improvviso, in particolare, siamo partiti approfittando della generosità di molti giovani, tanto che in provincia di Udine abbiamo già 240 giovani formati alla gestione della defribrillazione precoce. Ciò è stato possibile grazie a tanti sindaci e amministrazioni comunali che si sono fatti artefici di una sensibilizzazione in sede locale. Ora ci siamo impegnati in questo nuovo progetto nel quale sarà il farmacista a diventare punto di riferimento per il servizio di emergenza del 118". Soddisfazione per la sinergia che si continua a creare da tempo tra farmacie e Regione su più settori e che con il progetto verrà rinnovata, è stata espressa da Degrassi e da Michele Favero, segretario dell´Ordine dei farmacisti della provincia di Udine, i quali hanno rimarcato come il progetto "contribuirà a valorizzare la professionalità dei farmacisti". Ora la localizzazione del primo gruppo di farmacie aderenti alla rete Punto Blu sarà adeguatamente evidenziata per informare i cittadini sulla localizzazione delle risorse di emergenza. .  
   
   
IL GALLINO OSPEDALE DI RIFERIMENTO PER LA VALPOLCEVERA, AVVIATE PROCEDURE PER ACQUISIZIONE DI UNA NUOVA TAC  
 
Genova, 12 dicembre 2007 - "Questo intervento era un obiettivo che avevamo confermato e va a completamento della rete socio-sanitaria dell’area metropolitana genovese, con l’apertura della nuova ala dell’ospedale Gallino si può così dare corso alla trasformazione dell’ospedale Celesia in struttura riabilitativa e per i servizi territoriali e di diagnostica e alla concentrazione al Gallino delle attività per acuti". Lo ha detto questa mattina l’assessore alla Salute della Regione Liguria, Claudio Montaldo nel corso della presentazione della nuova parte dell’ospedale Gallino, pronta ad essere occupata nei prossimi giorni dai pazienti. La nuova struttura che si erge accanto al vecchio nosocomio, integrandolo, si estende per 1. 400 mq su un totale di tre piani dove saranno trasferiti il reparto di cardiologia del Celesia, un nuovo punto di pronto intervento, moderno e funzionale e dotato della ‘camera calda’, una nuova sala operatoria e alcuni servizi di supporto quali l’anatomia patologica, gli uffici della direzione sanitaria, la mensa e i nuovi spogliatoi per il personale. Mentre le cure intermedie, insieme alla nuova piastra ambulatoriale, andranno nella parte vecchia dopo la ristrutturazione finanziata dalla Regione Liguria attraverso il Fir 2006. "La nuova struttura cardiologica – ha spiegato quest’oggi il direttore generale della Asl 3 Genovese, Alessio Parodi – funzionerà come funziona al Celesta, secondo le direttive del responsabile della cardiologia e rappresenterà una risposta alle esigenze dei cittadini". "Inoltre – ha continuato l’assessore Montaldo – è previsto il potenziamento di tutta la parte diagnostica con nuovi ambulatori". La nuova struttura presentata oggi alla stampa si articola su 3 livelli: al piano terra, servizi per il personale, mensa, archivio e spogliatoi. Al primo piano il posto di primo intervento e l´endoscopia; al secondo piano andranno gli uffici della direzione e una nuova sala operatoria che si aggiungerà alle due già presenti al Gallino, al terzo piano saranno collocati 12 letti per la cardiologia di cui 4 monitorati per la terapia sub-intensiva, più attività ambulatoriali che oggi sono polispecialistiche, ma con l’attivazione dei nuovi ambulatori nel corpo vecchio, saranno al servizio della cardiologia. Inoltre sono state avviate le procedure per l’acquisizione di una nuova Tac. "L’obiettivo – ha continuato l’assessore Montaldo – è quello di far diventare il Gallino un ospedale generale di zona che risponda ai bisogni sanitari dei cittadini della Valpolcevera, mettendo al centro il paziente, attraverso il potenziamento dell’attività diagnostica e dei servizi territoriali, quali i prelievi e le prenotazioni". .  
   
   
PRESENTATO IL NUOVO POLO CHIRURGICO DELL’OSPEDALE BORGO DI TRENTO  
 
Verona, 12 dicembre 2007 - L’assessore regionale alle politiche sanitarie, Francesca Martini, è intervenuta il 10 dicembre all’ospedale civile maggiore di Borgo Trento a Verona alla tradizionale “Festa della Frasca”, la cerimonia con la quale si è festeggiato il completamento della copertura del nuovo Polo Chirurgico. Lo stato di avanzamento dei lavori, che una volta ultimati consentiranno al nuovo ospedale di ospitare 513 posti letto, di cui 66 per cure intensive, con 33 sale operatorie e sale di sterilizzazione, è stato salutato dall’assessore Martini come “il segno tangibile che i tempi previsti per la realizzazione sono stati sinora rispettati e che i finanziamenti sono stati impiegati correttamente”. “Si tratta – ha sottolineato Martini – di un grande impegno di spesa, ma anche di una cosa dovuta e assolutamente fondamentale, perché Verona, che è una grande città, deve avere un grande ospedale, non soltanto in termini di qualità ed eccellenza delle prestazioni, ma anche in termini strutturali. Questo significa permettere ai nostri operatori di dare il meglio dell’assistenza e di accogliere al meglio la molteplicità delle situazioni di cui si occupa oggi la sanità veneta”. “Un ospedale – ha concluso poi Martini – con standard qualitativi di livello non solo italiano, ma pure europeo, permette di costruire percorsi di diagnosi, terapia e cura che collocano il paziente al centro del percorso sanitario”. .  
   
   
CAMPAGNA DELL’EMILIA ROMAGNA PER FAVORIRE UN USO APPROPRIATO DEGLI ANTIBIOTICI NELLE INFEZIONI RESPIRATORIE DELL´INFANZIA: UN OPUSCOLO E SCHEDE PER INFORMARE I GENITORI, LINEE GUIDA E PERCORSI DI FORMAZIONE PER I PEDIATRI.  
 
 Bologna, 12 dicembre 2007 - “Antibiotici: quando sì, quando no”: questo il titolo di un opuscolo realizzato dall’Agenzia sanitaria regionale dell’Emilia-romagna per promuovere un uso appropriato degli antibiotici nelle più comuni infezioni respiratorie che colpiscono bambine e bambini. “Spesso gli antibiotici non servono”, “lascia che sia il tuo pediatra a stabilire quando è necessario l’antibiotico”: sono alcuni dei messaggi contenuti nell’opuscolo, destinato ai genitori, che fornisce informazioni dettagliate sulle diverse malattie respiratorie dell’infanzia, sulla differenza tra infezioni da virus (per le quali l’antibiotico non serve) e da batteri (per le quali l’antibiotico è talvolta necessario), sulle precauzioni da adottare, sulle cure, sui problemi per i quali è necessario consultare il pediatra o recarsi al pronto soccorso. A corredo dell’opuscolo, sono state realizzate nove schedine della grandezza di un segnalibro, con le indicazioni specifiche su: le infezioni respiratorie; il raffreddore; la tosse; la febbre; il mal di gola; il mal d’orecchi; la sinusite; l’influenza; lavarsi le mani. L’opuscolo viene consegnato ai genitori dai pediatri di libera scelta negli incontri per prime visite o visite di controllo. Le schede informative sulle singole malattie vengono date al genitore a seconda della malattia del figlio. Negli studi dei pediatri, così come nei Centri vaccinali delle Aziende Usl, nelle Pediatrie di comunità, nei Pronto soccorso pediatrici, sono poi affissi manifesti che, con lo slogan “Curare senza esagerare”, intendono rafforzare il messaggio di promozione dell’uso appropriato di antibiotici. Questa campagna di sensibilizzazione è nata all’interno del progetto Proba (Progetto bambini e antibiotici), avviato nel 2003 e condotto dall’Agenzia sanitaria regionale, assieme alle Aziende sanitarie, ai pediatri di famiglia, ospedalieri o di comunità, con lo scopo di indagare le ragioni per le quali i bambini della regione assumono molti farmaci, in particolare gli antibiotici (ne consumano il doppio dei bambini del nord Europa) e di redigere linee guida per la corretta prescrizione e l’appropriato utilizzo. Il progetto ha previsto anche la somministrazione di questionari ai genitori in molti Centri vaccinali e la realizzazione di interviste in occasione di visite pediatriche ambulatoriali. Ne è emerso che la maggior parte dei genitori riconosce che i batteri sono causa di infezione, ma pochi – solo 1 su 5 – sono a conoscenza che essi svolgono anche funzioni utili all’organismo (digestione e difese immunitarie). Un genitore su tre pensa erroneamente che gli antibiotici siano efficaci contro i virus. Quasi tutti i genitori si sono dimostrati informati sulla resistenza agli antibiotici, ciononostante poco meno della metà di loro sa che le resistenze possono essere causate da un uso eccessivo di antibiotici e disinfettanti. Un genitore su 10 ha dichiarato di aver esplicitamente richiesto al proprio medico di prescrivere una terapia antibiotica; uno su 40 di aver dato antibiotici al proprio figlio senza prescrizione medica. Proprio dai risultati di questa indagine si è partiti per la realizzazione dei materiali informativi. Correlata all’iniziativa divulgativa rivolta ai genitori, è l’attività di formazione dei pediatri sia di libera scelta, che di comunità o ospedalieri, avviata in tutte le Aziende Usl, sulla base di linee guida prodotte nell’ambito del Proba. Fino ad ora sono state realizzate linee guida su due tra le più comuni infezioni tra i bambini: la faringotonsillite e l’otite media acuta. I due documenti sono stati predisposti da gruppi di lavoro regionali e sono basati su prove di efficacia, una loro sintesi è stata messa a disposizione dei pediatri quale parte dei materiali della campagna di sensibilizzazione. Le attività di formazione sono state avviate dalle Aziende Usl nel corso del 2007 (le ultime iniziative in programma si svolgeranno in gennaio a Cesena e a Ferrara). Per approfondimenti, consultare il portale del Servizio sanitario regionale all´indirizzo www. Saluter. It. .  
   
   
NUOVO POLO RIABILITATIVO DA VIALE MONZA A VIA ISOCRATE: NUOVI SERVIZI PER IL CITTADINO  
 
Milano, 12 dicembre 2007 – L’attività di riabilitazione dell’Istituto Ortopedico Gaetano Pini ha una nuova sede in via Isocrate 19 a Milano. Da lunedì 10 dicembre il Polo Riabilitativo dell’Istituto Ortopedico Gaetano Pini diretto dal dott. Feliciantonio Di Domenica, non sarà più localizzato presso la sede di viale Monza 223, ma sarà attivo, con i medesimi orari, presso la nuova sede di via Isocrate. Il nuovo Polo Riabilitativo è moderno, è costituito da quattro piani fuori terra e due piani interrati. Realizzato con le caratteristiche di una struttura all’avanguardia per la riabilitazione, è dotato di piscine e palestre riabilitative, boxes per terapie diversificate, 130 posti letto (al momento dell’apertura ne saranno in funzione solo 50), Rmn, una diagnostica digitale e una telecomandata, Moc, apparecchio ad onde d’urto, ecografo e sistema Pacs. Inoltre per migliorare l’accoglienza e rendere più confortevole la degenza ai pazienti sono state allestite un’ampia sala bar, una sala polifunzionale, una sala hobbies, una sala per bambini e sale tv. Una grande biblioteca scientifica, farà da supporto al nuovo Polo didattico. La sede di Viale Monza 223 infatti, oltre ad essere adibita a foresteria (50 posti letto) per le famiglie dei pazienti e/o per gli infermieri o altro personale dell’Istituto Ortopedico Gaetano Pini, diverrà sede di corsi per fisioterapisti e medici e infermieri e di una scuola magistrale per infermieri e per fisioterapisti. .  
   
   
SONDRIO, INAUGURATA DA BRESCIANI NUOVA EMODINAMICA  
 
 Milano, 12 dicembre 2007 - Riuscirà a svolgere fino a 700 coronografie e 350 angioplastiche coronariche (Ptca) all´anno grazie all´impegno di tre medici e di quattro infermieri, consentendo anche di arrestare il notevole flusso di pazienti extra regione. E´ il nuovo reparto di emodinamica dell´ospedale di Sondrio, inaugurato il 10 dicembre pomeriggio dall´assessore regionale alla Sanità, Luciano Bresciani. "Oggi è una giornata importante per tutta la comunità valtellinese e lombarda - ha dichiarato Bresciani - che vede nascere un nuovo reparto in grado di portare cure mediche di primaria importanza anche a chi abita nei piccoli paesi di montagna e che non sarà più costretto a ´emigrare´ per potersi curare. Questo grazie all´impegno e alla politica della Regione Lombardia che preferisce rivolgersi al territorio per conoscerne i bisogni e poterli così soddisfare con le risposte più appropriate". "Questo nuovo reparto - ha aggiunto l´assessore - si inserirà anche nell´attività dell´emergenza-urgenza del 118, rinforzando un settore al quale in Lombardia stiamo già dedicando grande attenzione. L´adozione di 25 defibrillatori permetterà poi di affrontare qualsiasi situazione di emergenza sia in ospedale che in Pronto Soccorso che in ambulanza, portando letteralmente l´ospedale alle montagne anziché le montagne all´ospedale". .  
   
   
ALTO ADIGE: FIRMATO IL CONTRATTO PER I MEDICI DI BASE  
 
Bolzano, 12 dicembre 2007 - È stato firmato ieri presso l’Assessorato alla sanità il contratto dei medici di base. Il contratto riguarda 254 medici di base dell’Alto Adige convenzionati con il sistema sanitario altoatesino. “Il contratto rafforza il ruolo fondamentale del medico di base nel sistema sanitario altoatesino come primo punto di riferimento per la popolazione in caso di malattia e rafforza l’assistenza domiciliare ai cittadini” afferma l’assessore provinciale alla sanità ed alle politiche sociali, Richard Theiner in merito alla firma del nuovo contratto dei medici di base che rimarrà in vigore dal 1° gennaio 2008 al 31 dicembre del 2010. Il nuovo contratto per i medici di medicina generale elenca tutte le prestazioni previste per la convenzione fra medici di base ed Azienda sanitaria dell’Alto Adige e costerà alla Provincia 2,3 milioni di euro annui. Il contratto prevede, tra l’altro, l’incentivazione delle prestazioni di assistenza medica domiciliare integrata per le persone non autosufficienti e quella programmata per le persone dimesse dall’ospedale. Viene incentivata anche la formazione di studi associati da parte dei medici di base, permettendo l’apertura per più ore giornaliere degli ambulatori medici. Il nuovo contratto prevede anche incentivi ai medici che assumono un assistente di segreteria in quanto ciò migliora sensibilmente il servizio ambulatoriale nei confronti degli utenti. Il documento è stato firmato dall’assessore Theiner, da Anton Gaiser, presidente dell’Agenzia provinciale per la contrattazione, da Fabio Tobaldin, rappresentante del sindacato Unitario Provinciale dei medici di base Snami, e da Alfred König, direttore dell’Ufficio provinciale distretti sanitari. .  
   
   
PRESENTATO IL NUOVO DISEGNO DI LEGGE SUL SISTEMA FIERISTICO REGIONALE PUGLIESE  
 
Bari, 12 dicembre 2007 - “La riforma del sistema fieristico regionale è uno dei punti più qualificanti del programma di governo della Giunta Vendola. La Fiera è un luogo fondamentale nello sviluppo di una politica d’internazionalizzazione che, da un lato, aiuti le nostre imprese a guadagnare spazi di mercato fuori dal territorio nazionale e, dall’altro, che sia in grado di costruire forme di partenariato e cooperazione”. Lo ha dichiarato il Vice Presidente e Assessore allo Sviluppo Economico della Regione Puglia Sandro Frisullo presentando il 10 dicembre il disegno di legge sulla “Promozione e sviluppo del sistema fieristico regionale”. “Il testo – ha spiegato Frisullo – ha avuto una lunga gestazione. Abbiamo attivato un lungo percorso partecipativo e di concertazione per arrivare ad un disegno di legge adeguato alle normative comunitarie che prefiguri un sistema fieristico moderno e competitivo”. Le Fiere costituiscono una leva decisiva nella promozione dell’economia pugliese. Il Ddl, per un verso, riconosce il valore strategico del sistema fieristico regionale, per altro verso, intende coniugare la valorizzazione con il riconoscimento della natura privatistica dell’attività. Su tale specifico punto il testo è chiaro nell’affidare a soggetti privati imprenditori l’attività di “organizzazione e gestione delle manifestazioni”. “Avevamo di fronte – ha continuato l’assessore – due opzioni: o prevedere una privatizzazione totale o mantenere al pubblico la titolarità e affidare ai privati l’attività di organizzazione e gestione di manifestazioni fieristiche”. Nel caso in cui enti pubblici (territoriali e non) intendano partecipare al capitale delle società di gestione delle manifestazioni è consentito farlo ma in misura minoritaria. .  
   
   
IL COMUNE DI ROMA AD ARTI E MESTIERI EXPO (ROMA, NUOVA FIERA, 13-16 DICEMBRE 2007)  
 
Roma, 12 dicembre 2007 - Mani sapienti che trasferiscono esperienza, professionalità e tradizioni alle nuove generazioni. Accademie, Istituti e Scuole che rendono Roma Capitale anche dello stile e della creatività. Realtà che con pazienza, laboriosità ed ingegno creano i futuri protagonisti delle passerelle internazionali. Tutto ciò accoglierà il visitatore della seconda edizione della Mostra Mercato Arti & Mestieri Expo, che si terrà alla Nuova Fiera di Roma dal 13 al 16 dicembre e nella quale verrà presentato al pubblico il meglio della produzione artigianale dei territori regionali per un viaggio alla riscoperta della tradizione. Anche il Comune di Roma è presente alla Mostra con un suo Spazio, curato dall’Assessorato alla Moda e Turismo. La novità di questo Spazio è che, per la prima volta, le più importanti Accademie e Scuole di moda di Roma, si presentano tutte insieme, proponendo al Visitatore dei veri e propri laboratori artigianali della moda, ognuno interpretando un proprio stile e un concetto di Sartoria e luogo di lavoro. Se, come è logico che sia, ognuna propone anche i vari Corsi di insegnamento e la sua storia, il tema del Laboratorio, della creatività e artigianato torna centrale in ogni spazio delle Accademie e Scuole di Moda. Ad Arti e Mestieri Expo, inoltre, viene presentata per la prima volta la storia completa del presepe romano, grazie ad un’iniziativa promossa dall’Assessorato al Turismo del Comune di Roma in collaborazione con l’Assessorato alle Politiche Culturali. Il presepe nasce a Roma, nella Basilica di Santa Croce in Gerusalemme e solo dopo arrivano i Presepi di Greccio, Napoli e di tutte le altre località italiane, facendo diventare il Presepe il simbolo del Natale. A questa Sezione si affianca quella dei Presepi ricevuti in dono o benedetti dal Papa negli ultimi 20 anni nei luoghi di lavoro e nelle parrocchie, insieme alle immagini del "Natale dei poveri" della Comunità di Sant’egidio, un "presepe vivente" nella realtà dei nostri giorni. "La seconda edizione di Arti e Mestieri – dichiara la Vice Sindaco di Roma con delega alla Moda e Turismo Mariapia Garavaglia - è il segnale di un´affermarsi della manifestazione e questo ha un grande rilievo culturale ed economico per la nostra città, perché l´arte artigiana trova una possibilità di promozione e divulgazione presso il grande pubblico, approfittando di una mostra di oggetti che richiama emozioni ed esperienze di vita". .  
   
   
VERITÀ E BELLEZZA REALISMO RUSSO DAL MUSEO NAZIONALE D´ARTE LETTONE DI RIGA GALLERIA CIVICA DI PALAZZO LOFFREDO, POTENZA 27 OTTOBRE 2007 – 10 FEBBRAIO 2008  
 
Potenza, 13 dicembre 2007 - Ottanta capolavori totalmente inediti hanno varcato i confini della Lettonia per essere esposti in anteprima assoluta in Italia. Le opere, di artisti russi di grande fama e talento quali Ilja Repin, Isaak Levitan, Boris Kustodijev, Alexander Deineka, Maljavin e Kuzma Petrov-vodkin, rappresentano una significativa selezione dell’arte pittorica dell’est europeo del periodo storico fra la seconda metà del 1800 fino al 1950 circa. Siamo di fronte ad una vera e propria collezione segreta del Museo Nazionale di Riga che andrà a comporre il percorso dell’importante rassegna Verità e Bellezza. Realismo Russo dal Museo Nazionale di Riga. Curata da Laura Gavioli, la mostra si presenta presso la Galleria Civica di Palazzo Loffredo a Potenza dal 27 ottobre 2007 al 10 febbraio 2008. “Continua con questa prestigiosa mostra, dice il Sindaco di Potenza, Vito Santarsiero, la proposta della città di Potenza nel settore delle arti figurative. “Verità e Bellezza” rappresenta per noi non solo una grande mostra che, come già le precedenti, riporta a Potenza, nella splendida cornice di Palazzo Loffredo la grande arte, ma anche l’occasione per consolidare una offerta culturale di altissimo profilo che pone il capoluogo lucano, per continuità e qualità, come uno dei centri di riferimento nel settore dell’arte. Restiamo convinti del ruolo primario della cultura quale elemento centrale dei processi di crescita e sviluppo di una comunità, come restiamo convinti che gli elementi dell’identità di un territorio, della sua memoria storica da portare a valore, vanno coniugati con gli elementi della permeabilità, della capacità cioè di una comunità di aprirsi e confrontarsi con l’orizzonte affascinante e senza confini della storia e della cultura dei popoli. ” La rassegna comprende dipinti capaci di accompagnare il visitatore dentro la componente più profonda della vita in Russia, con paesaggi e scene di genere, con ritratti di grande forza e nature morte, ed anche con quel richiamo all´intimismo da cogliere in taluni paesaggi notturni permeati di citazioni di matrice poetica e letteraria. Quell’intimismo tipico delle frontiere sociali e territoriali della cultura dell’est, palpabile negli schemi pittorici di opere come La cucitrice, 1898, di Michail Petrovič Klodt, o Dolore inconsolabile, 1883, di Ivan Kramskoj o nell´immagine di quello straordinario Pittore di icone, 1906, di Klavdij Lebedev. Gli elementi del primitivismo, del misticismo, l´amore per l´arte popolare che sono stati indicati come fattori fondanti della ricerca di Chagall, di Kandinskij, della Gončarova, sono persistenti e forti anche nelle opere di alcuni artisti selezionati per questa esposizione, così come l´ideale classico, rievocato nelle scene di interni o, nei ritratti oppure nel paesaggio. Sono molti temi per varie e complesse situazioni che aprono una coraggiosa e nuova riflessione sulla pittura russa e che oggi finalmente sentiamo di poter compiere. Del resto, l’analisi oggettiva e senza preconcetti è già cominciata da qualche tempo, ed il realismo della pittura russa ottocentesca che aveva toccato molte sfumature delle sue numerose declinazioni sociali, naturalistiche, visionarie, in questa mostra, che concentra la parte più rilevante delle sue opere nei decenni cruciali intorno al 1900, pone le basi per una riflessione ad occhi bene aperti, seguendo parallelamente lo sviluppo degli avvenimenti storici che in Russia hanno avuto spesso un peso schiacciante sulla creatività, peso che non è riuscito sempre a fiaccare, ma anzi ha più spesso rafforzato, la grande anima dei pittori, dei poeti e dei musicisti russi. Dalla fine degli anni ´80 del secolo appena concluso, in coincidenza con la caduta del muro di Berlino e con l´inizio della circolazione delle persone e delle opere d´arte dai musei russi verso l´Europa occidentale, gli Stati Uniti e il Giappone, l´interesse più vivo dei critici e degli organizzatori delle esposizioni era rivolto all´arte dell´avanguardia russa. Si apriva qualche seria discussione quando, per un artista come Malevič, per esempio, oltre alle opere del periodo suprematista, si dovesse considerare il suo tardivo ritorno alla figura, per di più a quegli ideali classici nei quali egli si era rifugiato dopo la fiammante stagione della sua straordinaria ricerca. Sembrava allora molto riduttivo della grande personalità di questo artista far circolare, nei musei occidentali, il ritorno all´ordine di un genio: i curatori erano fortemente imbarazzati a mostrare aspetti considerati minori e decadenti se valutati nell´ottica concettuale imperante in quegli anni. Ma, dobbiamo chiederci oggi, se il ritorno di Malevič alle origini profondamente popolari e primitive dell´espressione artistica russa, con gli studi dei contadini o dell´ideale rinascimentale in alcuni ritratti degli anni Trenta, può davvero rappresentare soltanto una forma di decadenza del suo pensiero dopo la grande e insuperabile stagione dell´astrazione, o perfino una vera e propria caduta nel baratro di una figurazione povera e inerme. La discussione di quegli anni (Ottanta e Novanta del ´900) tendeva ad alzare una cortina di fumo sul prima e sul dopo dell´avanguardia e rappresentava un punto di vista parziale della storia dell´arte russa, un´angolazione interessata a favorire una fruizione che voleva scoprire solo quello che in Unione Sovietica era considerato, come l´avanguardia, un episodio rivoluzionario. Ma si sa che la rivoluzione dura solo un attimo, come hanno dovuto capire molto presto Vladimir Majakovskij, Marina Cvetaeva, Boris Pasternak. Sul filo di questo ragionamento i punti di vista devono essere aggiornati oggi che conosciamo i condizionamenti e la repressione culturale cominciati nel momento stesso e all´interno del grande cambiamento, già negli anni Venti e Trenta, fino a diventare persecuzione, gulag, esilio forzato di scienziati, intellettuali, artisti e poeti (non dobbiamo mai dimenticare il grande poeta, premio Nobel, Josip Brodskij espulso dall´Unione Sovietica nel 1973 per “parassitismo”!). Perchè oggi dovremmo rinunciare a considerare la pittura russa nella sua interezza, comprendendo nella sua storia i passaggi epocali e le fasi del suo sviluppo come una naturale conseguenza delle condizioni storiche, politiche e sociali che l´hanno formata e caratterizzata? Situazioni della storia del popolo russo le troviamo descritte nelle opere fondamentali della sua letteratura, da Turgenev di Padri e figli (1862) al Dostoevkij di Memorie della casa dei morti (1861) e le ritroviamo nella pittura al tempo di Alessandro Ii (1855-1881), lo zar che tentò di porre fine all´abissale differenza di classe tra l´aristocrazia e la servitù della gleba emancipando gli schiavi con un decreto del 3 marzo 1861. Il tentativo di colmare le condizioni di miseria ed arretratezza delle campagne con l´industrializzazione forzata e l´urbanizzazione di immense aree dell´impero favorirono la nascita di ideologie estreme come il populismo e il nichilismo. In pittura nacquero i peredvižniki (Membri della Società per le Esposizioni Itineranti, chiamati anche “Erranti” o “Ambulanti”). Il loro tentativo di “portare l´arte al popolo” era condotto con una pittura che osservava la realtà circostante, poi con una pittura a tesi dove si eseguivano dei brani narrativi della vita del tempo condotti con estremo e meticoloso eccesso di particolari, un realismo capace di rendere la scena estremamente comprensibile. Questa tendenza, nel favorire l´emancipazione di larghi strati della società, portò allo sviluppo di moralismi e ideologie e, sul piano della pittura, oltre alla rappresentazione della natura, a vedere in essa forme di interiorizzazione e di ricerca della spiritualità, capaci di suscitare nuovi sentimenti, di ascoltare nuovi richiami. Come in occidente, verso la fine dell´Ottocento e con il nuovo secolo, erano in atto nuove ricerche, come quelle dei Preraffaelliti e dei Simbolisti, allo stesso modo esse interessarono anche l´arte Russa, così come, al volgere del secolo precedente, il sentimento religioso che aveva ispirato l´arte dei Nazareni aveva toccato con un sottile misticismo la pittura di Michail Vasilievič Nesterov (1862-1942), artista che recuperava i temi della vecchia Russia e li conciliava con la magia dei modi introdotti da Puvis de Chavannes e dai simbolisti francesi. .  
   
   
ARTE: DEL TURCO, TURCATO MI RICORDA L´OMAGGIO A DE MARTIIS OLTRE 100 OPERE IN ESPOSIZIONE ED UNA SCULTURA ALL´EX AURUM  
 
Pescara, 12 dicembre 2007 . "Questa mostra dedicata a Turcato ha uno stretto collegamento oltre che un bellissimo rapporto con l´omaggio al gallerista di origine giuliese Plinio De Martiis, intitolato ´L´arte la Tartaruga´ con cui il Museo Vittoria Colonna ha aperto un fortunato 2007". Con questo parallelo il presidente della Regione, Ottaviano Del Turco, ha voluto salutare l´inaugurazione della mostra "Giulio Turcato: la forma del fuoco", in esposizione a Pescara, in contemporanea al Museo d´Arte Moderna Vittoria Colonna ed all´ex Aurum dove sono esposte tele di grandi dimensioni oltre alla scultura "Superamento", donata in comodato gratuito alla città. Secondo Del Turco, infatti, "mentre Plinio De Martiis, che è stato un autentico talento, un personaggio geniale capace di valorizzare artisti inizialemnte sconosciuti come Kline e Rauschemberg, aveva tentato di resistere all´invasione americana della pop art opponendole la pattuglia italiana composta da vari Schifano, Franco Angeli, Ceroli e Festa solo per citarne alcuni, il valore di Turcato sta nell´aver fatto parte di quella nobile schiera di artisti italiani insieme ad Accardi, Attardi e Dorazio che ha preceduto quell´ondata americana". Il presidente della Regione ha poi accennato alle due sedi espositive. "Avere due spazi di tale valenza" ha ricordato Del Turco "è sicuramente un grosso vantaggio per il capoluogo adriatico. Averne tre" ha aggiunto "sarebbe l´ideale poichè garantirebbe un flessibilità nell´offerta espositiva da fare invidia alle grandi città. Di certo, l´ex Aurum rappresenta un tesoro prezioso che mi auguro venga utilizzato per ospitare solo grandi eventi d´arte come questo dedicato a Giulio Turcato, uno dei più significativi interpreti dell´astrattismo italiano". La mostra, allestita e curata dalla critica ravennate Silvia Pegoraro, resterà aperta fino al 2 marzo del prossimo anno. L´evento è stato possibile grazie alla sensibilità degli eredi Turcato e alla collaborazione dell´omonimo archivio che ha sede a Roma. Oltre cento sono le opere esposte tra le quali alcune di straordinaria importanza storica come Rivolta (1949), Giardino di Miciurin (1953) e Deserto dei Tartari (1956). .  
   
   
SALVATE LE NOSTRE STATUE! SCIENZIATI METTONO IN GUARDIA DALL´IMPATTO DEL CAMBIAMENTO CLIMATICO SUL PATRIMONIO CULTURALE  
 
 Bruxelles, 12 dicembre 2007 - Alcuni scienziati del progetto finanziato dall´Unione europea Noah´s Ark (Arca di Noè) hanno rivolto un accorato appello ai responsabili politici affinché proteggano il patrimonio culturale mondiale dagli effetti del cambiamento climatico. Il progetto, conclusosi all´inizio dell´anno, ha rilevato che le statue, gli edifici e i monumenti che costituiscono il nostro patrimonio culturale sono con ogni probabilità destinati a subire danni sempre maggiori a causa del cambiamento climatico. Sebbene l´équipe del progetto Noah´s Ark abbia inviato i suoi risultati al Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico (Ipcc), il patrimonio culturale non figura nell´ultima serie di relazioni dell´Ipcc. «La quarta relazione dell´Ipcc ignora completamente il cambiamento climatico e credo che questo sia scandaloso!», ha affermato la coordinatrice del progetto, Cristina Sabbioni, del Consiglio nazionale delle ricerche italiano. Secondo la professoressa Sabbioni, i nemici del patrimonio culturale sono acqua (sia precipitazioni che umidità relativa), temperatura, vento e inquinamento. Tra gli effetti prodotti da questi fattori sul patrimonio costruito figurano cristallizzazione di sali, formazione di fratture, perdita di materiale, aggressione biologica, annerimento, distruzione o parziale disgregazione e allagamenti. I partner del progetto Noah´s Ark hanno utilizzato modelli climatici per stabilire in che modo cambiamenti di temperatura, regimi pluviometrici e altri fattori ambientali come gli agenti inquinanti potrebbero pregiudicare il patrimonio culturale europeo in futuro. In seguito hanno sviluppato un Atlante di vulnerabilità e linee guida volte ad assistere gli operatori nella valutazione della probabilità di danni nel loro paese o regione e ad avviare misure per proteggere le loro collezioni e i loro edifici storici. Presentando il suo progetto al Forum europeo sul giornalismo scientifico svoltosi a Barcellona (Spagna) il 4 dicembre, la professoressa Sabbioni ha illustrato l´effetto prodotto dai fattori ambientali sui vari materiali. La cristallizzazione di sali, che si verifica quando l´umidità relativa è inferiore al 75,5%, pregiudica la bellezza della superficie dei monumenti e inoltre provoca la formazione di fratture. Secondo l´Atlante, gli edifici gotici in pietra morbida porosa molto lavorata sono particolarmente vulnerabili a questo fenomeno. Poiché in estate i livelli di umidità relativa sono destinati a scendere, nel prossimo secolo il fenomeno della cristallizzazione di sali sarà sempre più diffuso in tutta Europa. I cambiamenti delle temperature e dei regimi pluviometrici influiranno sugli organismi biologici (licheni, alghe e batteri) che crescono sui nostri monumenti. Tali organismi hanno sia un impatto estetico (in quanto provocano cambiamenti di colore) che strutturale (poiché causano la disgregazione dei materiali) sui monumenti. Il progetto ha riscontrato che mentre nell´Europa centrale e settentrionale la crescita biologica è destinata ad aumentare, nell´Europa meridionale diminuirà. Le pietre di carbonato, come marmi e calcari, sono presenti in molti monumenti europei, tra cui il Colosseo, il Partenone e l´Abbazia di Westminster. Queste pietre sono vulnerabili a un processo chiamato recessione superficiale, mediante il quale la pioggia letteralmente lava via la pietra. Le zone che in futuro saranno probabilmente più esposte a questo processo sono l´Europa centrale, la Norvegia, il Regno Unito settentrionale e la Spagna. Un´altra minaccia per i monumenti in pietra, in particolare per quelli in marmo, è il termoclastismo. Le ampie escursioni termiche quotidiane provocano l´espansione e la contrazione dei granuli di minerale che costituiscono la pietra, provocando lo sviluppo di microfratture e fenomeni di esfoliazione. L´atlante evidenzia che nei prossimi decenni il Mediterraneo continuerà a essere esposto al massimo rischio di termoclastismo e che nell´Europa centrale il livello di rischio aumenterà. Ora che il progetto si è concluso, la professoressa Sabbioni è determinata a garantire la massima diffusione dei suoi risultati in modo tale che i curatori del nostro patrimonio culturale possano adattare le loro strategie di conservazione al fine di tenere conto del cambiamento climatico. «Il patrimonio culturale è una risorsa non rinnovabile da trasmettere alle generazioni future», ha dichiarato la professoressa Sabbioni. «Se vogliamo salvare le nostre radici, dobbiamo proteggerlo». Il progetto Noah´s Ark è finanziato a titolo dell´attività «Ricerche a sostegno delle politiche» del Sesto programma quadro (6°Pq) per un importo di 1,18 Mio Eur. Per ulteriori informazioni consultare: http://noahsark. Isac. Cnr. It/ .  
   
   
MATERA, AL VIA LA MOSTRA INTERNAZIONALE “DEL CONTEMPORANEO"  
 
Matera, 12 dicembre 2007 - Si svolge all´interno di una serie di locations storiche della città di Matera, il progetto di mostra internazionale "Del contemporaneo". Le opere, che evidenziano la varietà dell´arte contemporanea sia per tematiche che per medium utilizzati, oltre alla sede della Fondazione Southeritage, occupano diverse sedi (Museo Archeologico Nazionale Domenico Ridola, Ex Convento di Santa Lucia Nova, Chiesa S. Pietro Barisano), interferendo con spazi fortemente caratterizzati, in senso storico, culturale e architettonico, creando così una serie di rimandi e allusioni, a volte palesi a volte più nascosti, quasi a coinvolgere il visitatore in un gioco mentale che si dipana lungo le varie sedi espositive. La maggior parte degli artisti invitati si è imposta all´attenzione generale grazie alla partecipazione ad importanti appuntamenti espositivi internazionali; ma è la prima volta che alcuni tra i più significativi artisti internazionali vengono presentati insieme in un contesto espositivo concettualizzato che intende consolidare ulteriormente l´immagine della città come luogo di cultura contemporanea. Il progetto espositivo ,a cura di Angelo Bianco, fa incontrare l´arte contemporanea con la storia di una città attraverso le opere di artisti, quali:Monica Bonvicini, Stanley Brouwn, Claude Closky, Décosterd & Rahm, Peter Downsbrough, Jimmie Durham, Robert Filliou, Fischli & Weiss, Ceal Floyer, Mario Garcia Torres, Dan Graham, Gary Hill, Barbara Kruger, Mathieu Mercier, Steven Parrino, Raymond Pettibon, Nathalie Rao, Hans Schabus, Lawrence Weiner, Erwin Wurm. (Artè). .  
   
   
IL PITTORE ALFIO CAUCCI ALL’ACCADEMIA BELLE ARTI SCUOLA DEL VEDERE DI TRIESTE  
 
 Trieste, 12 dicembre 2007 - S’inaugura sabato 15 dicembre alle ore 18. 30 all’Accademia Belle Arti Scuola del Vedere (via Ciamician, 9) la mostra personale del pittore triestino Alfio Caucci, che sarà presentata dall’architetto Marianna Accerboni. Visitabile fino al 29 dicembre, la rassegna propone una ventina di opere, prevalentemente paesaggi, realizzate su carta dal 2000 a oggi secondo l’antica tecnica della tempera all’uovo. La creatività di Alfio Caucci – scrive Accerboni - s’inserisce all’interno di una griglia poetica e al tempo stesso razionale, nell’ambito della quale l’artista ci propone la sua personale visione del mondo: uno sguardo a trecentosessanta gradi che fotografa la scena e il particolare, prediligendo, nel ripartire il paesaggio, la valenza cromatica che, in un contrappunto di assonanze e dissonanze, diventa protagonista del dipinto assieme al segno e alla luce. Va inoltre sottolineato che si tratta di lavori che il pittore realizza con amore paziente alla maniera degli antichi, secondo la tecnica della tempera all’uovo, raggiungendo un risultato rappresentato da una serie di efficaci e personali interpretazioni, armoniche e puntuali, del reale, delle sue luci e delle sue ombre. In tale contesto la narrazione si dipana come un gradevole racconto coloristico e di sintesi, che va silenziosamente diretto al cuore, grazie anche alla particolare sensibilità dell’autore nel descrivere i molteplici aspetti del paesaggio con ricorrente attenzione a momenti atmosferici diversi. Nel disegnare il mare, il lago, il colle o il raggio di sole e inquadrare le vedute, Caucci – conclude il critico - riscopre anche la sua innata passione per la grafica pubblicitaria, che gli consente di esprimere attraverso uno scorcio l’atmosfera e il significato di un luogo e, nel caso della presenza di alcuni personaggi, d’ interpretarne con arguta e umanissima sensibilità, attraverso il gesto, il temperamento. Nato a Trieste, Alfio Caucci segue durante gli anni giovanili le lezioni di disegno tenute dai professori Mario Cossar Ranieri, Luigi Zorzut e Alice Zeriali. Apprende però i canoni veri e propri della pittura, intesa come espressione d’arte, dal padre Riccardo, allievo di Eugenio Scomparini in quella fucina di arti e mestieri legata al lessico della Secessione viennese, che fu la Gewerbeschule di Trieste, identificabile oggi con l’Istituto Tecnico Industriale A. Volta. Successivamente al secondo conflitto mondiale, che lo vede per due anni prigioniero in Germania, si occupa di pubblicità, arredamento e disegno caricaturale. Nel 1992 allestisce la sua prima personale alla Galleria Bernini di Trieste, alla quale faranno poi seguito altre sette personali allestite nel capoluogo giuliano alla Sala Fenice del Circolo Fincantieri-wärtsilä e all’Azienda Autonoma di Soggiorno e Turismo. Nel ’55 è presente alla X Mostra Nazionale della caricatura di Trieste. Dal 1994 al ‘97 partecipa a Torino al Concorso di pittura intitolato Il Centenario, ottenendo una menzione d’onore, un secondo premio e due encomi. Intrattiene un intenso scambio culturale con Vittoria Corti, eminente insegnante dell’Accademia di Belle Arti di Firenze, che lo arricchisce influenzandone il percorso artistico. .  
   
   
BOLOGNA: "OBIETTIVO PAESAGGIO. FOTOGRAFI A CONFRONTO IN MARGINE A UNA MOSTRA", 12 DICEMBRE, MUSEO CIVICO ARCHEOLOGICO  
 
 Bologna, 12 dicembre 2007 – Fotografi a confronto. A margine della mostra "Uno sguardo lento. L’emilia-romagna nelle raccolte fotografiche dell’Ibc", attualmente esposta al Museo civico archeologico di Bologna, diversi fotografi, che hanno collaborato all’iniziativa con i loro scatti, ragioneranno insieme sul loro percorso, su come hanno maturato il loro personale approccio al paesaggio, gli aspetti che ne hanno voluto privilegiare. Un confronto anche sulle diverse stagioni della salvaguardia e della politica urbanistica a partire dagli anni settanta e un modo per riscoprire il metodo e le finalità di una ricerca sempre aperta ed attuale. Intervengono: Gabriele Basilico, Michele Buda, Alessandra Chemollo, Vittorio Degli Esposti, Corrado Fanti, Guido Guidi, Piero Orlandi, Claudio Sabatino, Riccardo Vlahov, Giovanni Zaffagnini. L’appuntamento è il 12 dicembre 2007, alle ore 17, al Museo civico archeologico (via dei Musei, Bologna). .  
   
   
"MARCHIO DI QUALITA´" A 97 MUSEI E 70 RACCOLTE ACCREDITATE LE STRUTTURE CHE OFFRONO ELEVATI STANDARD DI SERVIZI  
 
Milano, 12 dicembre 2007 - Novantasette musei e 70 raccolte museali, per un totale di 167 strutture riconosciute ufficialmente dalla Regione Lombardia per la qualità dei servizi resi ai cittadini. E´ la conclusione del percorso di "accreditamento" dei musei lombardi, celebratosi a Palazzo Pirelli con un convegno aperto dal presidente Roberto Formigoni e conclusosi con la cerimonia di consegna del "marchio di qualità" da parte dell´assessore alle Culture, Identità e Autonomie, Massimo Zanello. "Aver avviato l´accreditamento dei musei e delle raccolte significa, anzitutto, averne rilanciato la funzione civile e culturale - ha spiegato Formigoni -. La nostra Regione può d´altronde vantare una ricchezza e una varietà di tesori incredibili. Penso ai musei storico-artistici, a quelli archeologici, scientifici, etnografici o antropologici. Un ricco patrimonio che rappresenta il legame indissolubile dei cittadini lombardi tra di loro, con la loro storia e con il futuro". "Questo percorso di accreditamento - ha aggiunto il presidente lombardo - servirà così a rilanciare un patrimonio di beni, di siti e un livello di attività di produzione e promozione culturale come quello lombardo che con 397 musei, 2. 153 biblioteche, 356 teatri, e 100. 000 edifici di interesse storico-artistico, è pressoché unico in Italia e in Europa. L´importanza della nostra regione sia per il lascito del passato sia per le espressioni contemporanee può essere ancora valorizzata, sviluppandone la visibilità e la forza di traino nel contesto nazionale e internazionale. Ciò che faremo ancora meglio con le nuove competenze federaliste oggetto dell´intesa siglata da me con il presidente Prodi lo scorso 30 ottobre". "L´accreditamento dei musei lombardi - ha dichiarato invece l´assessore Zanello aprendo nel pomeriggio la cerimonia di consegna del "marchio" - è stato voluto da noi come risposta alle grandi trasformazioni, anche tecnologiche, in corso nel rapporto tra i musei e la società e tra gli stessi musei e i settori pubblici. Negli ultimi anni si è affermata una nuova concezione di museo come servizio basato su standard di qualità e su criteri tecnico-scientifici di funzionamento e di sviluppo. Per questo la Regione e il mio Assessorato - ha aggiunto Zanello - hanno strutturato questo processo di miglioramento della qualità a partire dal riconoscimento dei musei e delle raccolte museali di interesse locale che raggiungono standard significativi di personale, di strutture e di servizi promossi al pubblico. Con un obiettivo ben preciso: certificare l´eccellenza del museo". Il marchio dei musei accreditati (una sorta di "punto esclamativo" nato dalla riduzione grafica della rosa camuna, simbolo della Regione Lombardia) è stato ideato da due giovani grafici grazie al concorso bandito nel 2005 e presieduto dal designer Bob Noorda. ( "Marchio Di Qualita´", Elenco Dei Musei Accreditati Ecco l´elenco dei musei (M) e delle raccolte museali (Rm) che hanno conseguito l´accreditamento della Regione Lombardia. Provincia Di Bergamo: 1 Museo del Falegname "Tino Sana" (Rm) - Almenno San Bartolomeo; 2 Museo d´arte sacra "S. Martino" (Rm) - Alzano Lombardo; 3 Museo Etnografico dell´ Alta Valle Seriana (M) – Ardesio; 4 Galleria d´arte moderna e contemporanea (M) – Bergamo; 5 Museo Civico Archeologico (M) – Bergamo; 6 Museo Civico di Scienze Naturali "E. Caffi" (M) – Bergamo; 7 Museo Diocesano "Adriano Bernareggi" (M) – Bergamo; 8 Museo Storico di Bergamo (M) – Bergamo; 9 Orto Botanico "Lorenzo Rota" (M) - Bergamo 10 Pinacoteca dell´Accademia Carrara (M) – Bergamo; 11 Museo dei Tasso e della Storia Postale (Rm) - Camerata Cornello; 12 Museo della Val Cavallina (Rm) – Casazza; 13 Museo del Parco Paleontologico (Rm) – Cene; 14 Mat / Museo Arte Tempo (Rm) – Clusone; 15 Galleria Tadini (M) – Lovere; 16 Museo Civico di Scienze Naturali (Rm) – Lovere; 17 Museo Civico d´arte moderna (Rm) – Luzzana; 18 Museo d´arte e Cultura Sacra (M) - Romano Di Lombardia; 19 Casa Museo "Fantoni" (Rm) – Rovetta; 20 Museo Civico d´arte e del Territorio "Gianni Bellini" (Rm) – Sarnico; 21 Museo Etnografico (M) – Schilpario; 22 Museo Civico Ernesto e Teresa Della Torre (Rm) – Treviglio; 23 Museo d´arte e Cultura Africana (M) – Urgnano; 24 Museo Civico Alta Valle Brembana (Rm) – Valtorta; 25 Museo del Territorio (Rm) – Verdello; 26 Museo della Valle (Rm) – Zogno. Provincia Di Brescia: 27 Museo Etnografico del Ferro, delle Arti e delle Tradizioni Popolari (M) – Bienno; 28 Civici Musei di Arte e Storia (M) – Brescia; 29 Museo Civico di Scienze Naturali (M) - Brescia 30 Museo del Ferro (Rm) – Brescia; 31 Casa Museo di Cerveno (Rm) – Cerveno; 32 Museo Didattico della Riserva Naturale e Incisione Rupestri Ceto, Cimbergo e Paspardo (M) – Ceto; 33 Pinacoteca Repossi (M) – Chiari; 34 Museo Civico Archeologico (M) - Desenzano Del Garda; 35 Museo del Vittoriale (M) - Gardone Riviera; 36 Sistema Museale della Valle Trompia (M) - Gardone Val Trompia; 37 Museo Archeologico della Valle Sabbia (M) – Gavardo; 38 Museo Casa del Podestà (M) – Lonato; 39 Museo Civico "Le Fudine" (Rm) - Malegno 40 Museo Civico (M) – Manerbio; 41 Musei Mazzucchelli (M) – Mazzano; 42 Museo "Giacomo Bergomi" (M) – Montichiari; 43 Pinacoteca dell´Età Evolutiva (Rm) – Rezzato; 44 Museo Archivio Audiovisivo Gardesano (Rm) – Salò; 45 Museo della Guerra Bianca in Adamello (Rm) – Temù; 46 Museo del Parco Alto Garda Bresciano (M) – Tignale; 47 Orto Botanico Sperimentale "G. E. Ghirardi" (Rm) - Toscolano M. Provincia Di Como: 48 Galleria del Design e dell´Arredamento (M) – Cantù; 49 Museo della Valle (Rm) – Cavargna; 50 Musei Civici (M) – Como; 51 Museo Didattico della Seta (M) – Como; 52 Museo Civico (Rm) – Erba; 53 Museo Etnografico e Naturalistico Val Sanagra (Rm) – Grandola; 54 Villa Del Balbianello (M) – Lenno; 55 Museo Del Ciclismo "Madonna Del Ghisallo" (M) – Magreglio; 56 Villa Vigoni (Rm) – Menaggio; 57 Villa Carlotta (M) – Tremezzo. Provincia Di Cremona: 58 Museo Del Bijou (M) – Casalmaggiore; 59 Museo Diotti (M) – Casalmaggiore; 60 Museo Civico (Rm) – Castelleone; 61 Museo Civico di Crema e del Cremasco (M) – Crema; 62 Museo Civico "Ala Ponzone" (M) – Cremona; 63 Museo della Chiesa Cattedrale (Rm) – Cremona; 64 Museo della Civiltà Contadina "Il Cambonino Vecchio" (M) – Cremona; 65 Museo di Storia Naturale (M) – Cremona; 66 Museo Stradivariano (M) – Cremona; 67 Museo Ponchielliano (M) - Paderno Ponchielli; 68 Museo del Lino (M) - Pescarolo ed Uniti; 69 Civico Museo Archeologico "Antiquarium Platina" (M) - Piadena 70 Museo Naturalistico Paleontologico (M) - San Daniele Po; 71 Museo della Stampa Centro Studi Stampatori Ebrei Soncino (Rm) - Soncino. Provincia Di Lecco: 72 Museo Archeologico del Barro (Rm) – Galbiate; 73 Museo Etnografico dell´Alta Brianza (M) – Galbiate; 74 Museo Della Seta "Abegg" (Rm) – Garlate; 75 Galleria Comunale D´arte (M) – Lecco; 76 Museo Archeologico (M) – Lecco; 77 Museo di Storia Naturale (M) – Lecco; 78 Museo Manzoniano (M) – Lecco; 79 Museo Storico (Rm) – Lecco; 80 Casa Museo "Villa Monastero" (Rm) – Varenna. Provincia Di Lodi: 81 Museo Lombardo di Storia dell´agricoltura e Centro Studi e Ricerche (M) - Sant´angelo Lodigiano; 82 Museo Morando Bolognini (Rm) - Sant´angelo Lodigiano. Provincia Di Mantova: 83 Museo Civico "Goffredo Bellini" (M) – Asola; 84 Museo Civico (Rm) - Canneto sull´Oglio; 85 Museo Internazionale Della Croce Rossa (M) - Castiglione delle Stiviere; 86 Museo Archeologico dell´Alto Mantovano (M) – Cavriana; 87 Museo Della Seconda Guerra Mondiale del Fiume Po (Rm) – Felonica; 88 Museo d´arte moderna (M) - Gazoldo degli Ippoliti; 89 Museo "Tazio Nuvolari" (Rm) - Mantova 90 Museo Civico di Palazzo Tè (M) – Mantova; 91 Museo della Città (M) – Mantova; 92 Museo Diocesano d´arte sacra (M) – Mantova; 93 Museo Civico Archeologico (Rm) – Ostiglia; 94 Museo Diffuso "Giuseppe Gorni" (Rm) – Quistello; 95 Museo del Po (Rm) – Revere; 96 Museo d´arte sacra "A Passo D´uomo" (Rm) – Sabbioneta; 97 Museo Civico Polironiano (M) - San Benedetto Po; 98 Galleria del Premio Suzzara (M) – Suzzara; 99 Museo Civico "Antonio Parazzi" (M) – Viadana. Provincia Di Milano: 100 Museo Civico "Carlo Verri" (Rm) – Biassono; 101 Museo di Fotografia Contemporanea (M) - Cinisello Balsamo; 102 Museo Civico "Il Ninfeo di Lainate" (Rm) – Lainate; 103 Museo Civico "Guido Sutermeister" (M) – Legnano; 104 Civica Galleria d´Arte Contemporanea (M) – Lissone; 105 Civiche Raccolte Archeologiche e Numismatiche (M) – Milano; 106 Civiche Raccolte d´arte (M) – Milano; 107 Civiche Raccolte d´arte applicata ed incisioni, Archivio Fotografico (M) – Milano; 108 Civiche Raccolte Storiche (M) – Milano; 109 Civico Acquario (M) – Milano; 110 Galleria d´arte sacra dei contemporanei (Rm) – Milano; 111 Museo Astronomico - Orto Botanico Giardino Storico di Brera (M) – Milano; 112 Museo "Bagatti Valsecchi" (M) – Milano; 113 Museo dei Beni Culturali Cappuccini (M) – Milano; 114 Museo del Cinema (Rm) – Milano; 115 Museo del Duomo (M) – Milano; 116 Museo del Giocattolo e del Bambino (M) – Milano; 117 Museo della Fondazione "Arnaldo Pomodoro" (M) – Milano; 118 Museo di Sant´eustorgio (Rm) – Milano; 119 Museo di Storia Naturale (M) - Milano 120 Museo Diocesano (M) – Milano; 121 Museo "Mangini Bonomi" (Rm) – Milano; 122 Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia "L. Da Vinci" (M) – Milano; 123 Museo "Poldi Pezzoli" (M) – Milano; 124 Museo Popoli e Culture (M) – Milano; 125 Museo Regionale della Psichiatria (Rm) – Milano; 126 Museo Teatrale "Alla Scala" (M) – Milano; 127 Orto Botanico "Cascina Rosa" (Rm) – Milano; 128 Pinacoteca Ambrosiana (M) – Milano; 129 Museo e Tesoro del Duomo di Monza (M) - Monza 130 Museo dell´Abbazia di Morimondo (M) – Morimondo. Provincia Di Pavia: 131 Museo Civico di Casteggio e dell´Oltrepò Pavese (M) – Casteggio; 132 Museo Archeologico Lomellino (Rm) – Gambolò; 133 Museo Regina (Rm) – Mede; 134 Museo d´arte e tradizione contadina (Rm) - Olevano di Lomellina; 135 Musei Civici (M) – Pavia; 136 Sistema Museale di Ateneo (M) – Pavia; 137 Museo Contadino (Rm) - Santa Cristina e Bissone; 138 Museo Civico della Fisarmonica "Mariano Dallapè" (Rm) – Stradella; 139 Museo Civico Naturalistico "Ferruccio Lombardi" (Rm) - Stradella 140 Musei Civici "Luigi Barni" (M) – Vigevano; 141 Museo del Tesoro del Duomo di Vigevano (Rm) – Vigevano; 142 Museo Civico di Voghera-museo di Scienze Naturali (M) – Voghera. Provincia Di Sondrio: 143 Museo Civico di Bormio (Rm) – Bormio; 144 Museo del Tesoro (Rm) – Chiavenna; 145 Museo della Valchiavenna (Rm) – Chiavenna; 146 Museo Civico di Storia Naturale (Rm) – Morbegno; 147 Museo Valtellinese di Storia e Arte (M) – Sondrio; 148 Museo Etnografico Tiranese (M) – Tirano. Provincia Di Varese: 149 Civico Museo Archeologico (Rm) - Angera 150 Museo Civico Archeologico (Rm) - Arsago Seprio; 151 Museo Civico dei Fossili (Rm) – Besano; 152 Civico Museo Storico Artistico (M) - Busto Arsizio; 153 Museo del Tessile e della Tradizione Industriale (M) - Busto Arsizio; 154 Museo di Villa Della Porta Bozzolo (M) – Casalzuigno; 155 Civica Galleria d´Arte Moderna (M) – Gallarate; 156 Museo della Società Gallaratese di Studi Patri (Rm) – Gallarate; 157 Museo di Villa Cagnola (Rm) - Gazzada Schianno; 158 Museo Civico "Floriano Bodini" (Rm) – Gemonio; 159 Civico Museo di Scienze Naturali "Mario Realini" (Rm) - Malnate 160 Museo Agusta (Rm) – Samarate; 161 Museo dell´Industria e del Lavoro Saronnese (Rm) – Saronno; 162 Museo di Ceramiche "Giuseppe Gianetti" (Rm) – Saronno; 163 Museo Civico (M) - Sesto Calende; 164 Musei Civici (M) – Varese; 165 Museo Baroffio e del Santuario del Sacro Monte sopra Varese (M) – Varese; 166 Museo di Villa Menafoglio Litta Panza (M) – Varese; 167 Civici Musei (Rm) - Viggiù. .  
   
   
POLO BENI CULTURALI, INTESA CON 4 UNIVERSITA´ UNA "RETE" PER TUTELARE E VALORIZZARE IL PATRIMONIO ARTISTICO  
 
 Milano, 12 dicembre 2007 - Quattro università coinvolte e oltre 3 milioni di euro per i prossimi tre anni, due terzi dei quali a carico dell´Assessorato alle Culture, Identità e Autonomie della Lombardia. Queste le cifre dell´accordo per la nascita del Polo lombardo per la valorizzazione dei beni culturali siglato oggi a Palazzo Pirelli dall´assessore Massimo Zanello e dai rappresentanti delle Università degli Studi di Milano e di Pavia (i rettori Enrico Decleva e Angiolino Stella), del Politecnico milanese (il rettore Giulio Ballio) e dell´Università di Milano Bicocca (il prorettore Susanna Mantovani). "Un accordo di grande importanza - lo ha definito Zanello - che ha come obiettivo quello di tutelare e di valorizzare lo straordinario patrimonio culturale, artistico e archeologico della nostra regione. Il Polo sarà una sorta di laboratorio stabile per l´innovazione dove, ognuno con le proprie competenze, si farà sistema con gli altri soggetti, condividendo programmi e ricerche, sperimentazioni di nuove metodologie di intervento e di restauro". Le attività del Polo si svilupperanno principalmente entro tre ambiti: conoscenza (ricerca storica e archivistica, catalogazione e documentazione),ricerca applicata,trasferimento tecnologico al sistema delle imprese. "Un accordo - ha spiegato ancora Zanello - che guarda al nostro passato e allo stesso tempo anche al futuro, impegnato come sarà a formare professionalità di alto profilo che opereranno in un ambito così importante e ricco di opportunità. Garantire un futuro al nostro passato è infatti il motivo per cui siamo qui oggi a dar vita a questo progetto". .  
   
   
MILANO: MUSEO DESIGN, ESTETICA E FUNZIONALITA´  
 
Milano, 12 dicembre 2007 - Si è aperta con una riflessione sul Senso del suo stesso esistere ("Che cos´è il design?) il nuovo Museo del Design, presso la Triennale di Milano, che il 6 dicmebre è stato inaugurato ufficialmente dal presidente della Repubblica Giorgio Napoletano. Il Museo del Design nasce da un accordo di Programma tra Ministero per i Beni e le Attività culturali e Regione Lombardia, che stanziarono oltre 2 milioni di euro ciascuno, sottoscritto anche da Provincia, Comune e Camera di Commercio di Milano, con l´adesione di Assolombarda, Fondazione Fiera Milano, Politecnico di Milano, Fondazione Adi, Università Iulm, Anfia, Cosmit. Intervenendo alla conferenza stampa di presentazione del nuovo Museo il presidente Formigoni ha detto che "design nel mondo vuol dire Milano e Lombardia: una ricchezza che la Regione è impegnata a promuovere puntando sul disegno industriale come leva dello sviluppo e come frutto di quella cultura di progetto capace di sintetizzare estetica e funzionalità. Il design è capacità di progettare utilizzando al meglio la creatività e ponendo la tecnologia al servizio della qualità della vita". In questo quadro si inserisce a pieno titolo l´introduzione in Lombardia del metadistretto industriale dedicato al design, che comprende 65 Comuni nelle province di Como, Milano, Bergamo, Brescia, Mantova e Lecco, per un totale di oltre 46. 000 addetti. "Regione Lombardia - ha continuato il presidente - promuove questo patrimonio di ricchezza anche in ambito internazionale, attraverso le missioni istituzionali e specifiche iniziative dedicate proprio al design. Siamo anche promotori - ha aggiunto - della Fondazione che gestirà il Museo insieme a Triennale e ad altri soggetti pubblici e privati impegnati nella valorizzazione del design". Senza dimenticare il fatto che Milano ospita una tra le manifestazioni più importanti al mondo per questo settore e che, forse in maniera riduttiva, continua a chiamarsi Salone del Mobile. Alla presentazione alla stampa erano presenti anche il sindaco di Milano, Letizia Moratti, l´assessore provinciale alla Cultura Daniela Benelli, il presidente della Triennale Davide Rampello, e il presidente della Camera di Commercio di Milano, Carlo Sangalli. Una delle caratteristiche che qualifica il nuovo Museo del Design è che ogni 12-18 mesi cambierà i temi chiave, gli allestimenti e gli ordinamenti scientifici affidati di volta in volta a differenti curatori. I focus già individuati sono dal 6 dicembre 2007: L´editoria del design; La legione straniera; I materiali autarchici; Le gallerie d´arte e di design. Per interpretare il primo tema sono stati chiamati Italo Rota e Peter Greenaway con il compito di mettere in scena in modo emozionale il design italiano. Il Museo In Cifre - Nel Palazzo della Triennale, progettato dall´architetto Giovanni Muzio e realizzato nel 1933, l´area dedicata al Museo è pari a circa 2. 000 mq di spazi espositivi e a circa 1. 000 mq di Archivio e Biblioteca al primo piano del Palazzo dell´Arte all´interno del parco Sempione. Vi si accede da una passerella sospesa di 14 metri, in lamellare di bambù, sopra lo scalone d´onore. Il progetto architettonico di restauro del Palazzo e di sistemazione e adeguamento del Museo è di Michele De Lucchi. Tutti gli spazi espositivi della Triennale sono stati adeguati agli standard museali internazionali, compresa la climatizzazione del Salone d´Onore. A dirigere il Museo è stata chiamata Silvana Annicchiarico che da 9 anni è il Conservatore della Collezione Permanente del Design Italiano della Triennale di Milano e che da 6 anni è responsabile del Settore Design della Triennale. Il costo complessivo ammonta ad ? 12. 710. 000,00 Finanziamenti: Ministero per i Beni e le Attività Culturali ? 2. 911. 054,82. Regione Lombardia ? 2. 199. 734,14, così ripartiti: contributo di partecipazione alla Fondazione La Triennale di Milano, finalizzato alla costituzione del Museo del Design di 2. 083. 343,00 euro, attraverso quote annuali di 522. 607,00 euro nel 2004 e negli anni dal 2006 al 2007, mentre nel 2005 la quota è stata di 515. 522,00 eurp; contributo a fondo perduto di 116. 391,14 euro a valere sul fondo di rotazione per il sostegno a soggetti che operano in campo culturale, ai sensi della legge regionale n. 35/1995. Provincia di Milano € 1. 118. 000,00; Comune di Milano € 3. 200. 000,00; Fondazione La Triennale di Milano € 2. 421. 211,00; Fondazione Cariplo € 400. 000,00; Camera di Commercio di Milano € 100. 000,00; Altri privati € 360. 000,00. .  
   
   
UMBRIA JAZZ” AL “PEREIRAO” DI RIO DE JANEIRO LA “FAVELA” RINGRAZIA  
 
Perugia, 12 dicembre 2007 – “Complimenti a tutti voi che vi siete accollati la responsabilità di organizzare un evento di portata quale ‘Umbria Jazz’ in favela: è il primo passo verso una comunione di intenti che ci auguriamo non rimanga episodio unico. Organizzazione perfetta, complimenti! Per tutto questo vi ringrazio di cuore e sinceramente, sia personalmente sia a nome della associazione che rappresento”. Lo scrive Barbara Olivi, Presidente dell’Associazione “Onlus” “Il sorriso dei miei bimbi” e Direttrice Sociale “Ong” “Uniao de Mulheres” (Unione delle Donne) della “Rocinha” (con i suoi 60 mila abitanti la più grande “favela” di Rio de Janeiro e probabilmente del Sudamerica) in una lettera indirizzata al Direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di Rio de Janeiro Rubens Piovano, a proposito del concerto che Stefano Bollani ha tenuto per “Umbria Jazz” sabato 1 dicembre nella favela “Pereira da Silva” di Rio. “Gli amici brasiliani ed io siamo reduci dalla bellissima serata con ‘Umbria Jazz’ al Pereirao – racconta Barbara Olivi -, e volevamo comunicarvi la nostra soddisfazione per il bellissimo evento che avete organizzato e offerto alla cittadinanza, alla comunità italiana e straniera, così come agli abitanti del ‘Morrinho’”. “La circostanza offerta con un bello e godibilissimo concerto jazz all’entrata di una delle 750 favelas carioca – continua la lettera - aveva un alone surreale, sicuramente eccezionale. Come abitanti della maggiore favela del Brasile, la tanto menzionata ‘Rocinha’, siamo in grado di rilevare il valore intrinseco dell’evento che, oltre ad offrire musica di ottima qualità e l’opportunità di una lieta serata agli intenditori e fans di Stefano Bollani come di Umbria Jazz (. Pausa per sospiro di “saudade” (melanconia, sentimento affine alla nostalgia, N. D. R. ). ) ha portato ai padroni di casa la consapevolezza della loro dignità in quanto esseri umani innanzitutto e cittadini di conseguenza, di limiti che possono essere abbattuti, della loro autostima stimolata dall’approccio con cultura e arte, della prospettiva di altri valori e altre possibilità nella loro vita, insomma tutti valori che noi occidentali diamo per scontati, ma che – conclude Barbara Olivi - non lo sono affatto nella realtà delle favelas brasiliane”. .