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Notiziario Marketpress di Mercoledì 21 Gennaio 2009
CON ENEL A LEZIONE DI GIORNALISMO ANCHE SUL WEB  
 
Roma 21 gennaio - Nasce il blog Le grandi lezioni di Giornalismo http://diario. Enel. It/lezionidigiornalismo/ per stimolare il confronto tra gli utenti sui temi trattati dai protagonisti delle sei serate in programma all’Auditorium Parco della Musica. Dopo il grande successo del primo ciclo di incontri è tornata la rassegna dedicata al mondo dell’informazione. Prodotta dalla Fondazione Musica per Roma con il sostegno di Enel, quest’anno l’iniziativa consente di conoscere da vicino alcuni dei nomi più importanti del giornalismo italiano e di comprendere i risvolti di uno dei mestieri più amati, temuti e controversi del nostro tempo. Per le prime tre lezioni sono saliti in cattedra Eugenio Scalfari, Gianni Riotta e Concita De Gregorio. Sul blog dedicato all’iniziativa, oltre al calendario dei prossimi appuntamenti in programma fino ad aprile, gli utenti potranno leggere opinioni, approfondire e commentare i temi affrontati e rivivere la serata con i video in streaming. Anche sul Canale Enel di Youtube http://it. Youtube. Com/enelvideo e su iTunes http://itunes. Apple. Com/webobjects/mzstore. Woa/wa/viewpodcast?id=302675262 sono on line le pillole video e i vodcast dei singoli incontri. .  
   
   
15 FEBBRAIO: DIGITALE TERRESTRE IN 7 COMUNI DELLA BASSA ATESINA  
 
Bolzano, 21 gennaio 2009 - Il 15 febbraio 2009 arriva anche in parte della Bassa Atesina e dell’Alta val d’Ultimo la Tv digitale terrestre. Come annunciato, il passaggio dal sistema analogico a quello digitale è parziale e a febbraio riguarderà solo Rai 2 e Rete 4 in Trentino, cui si aggiungono però sette comuni altoatesini sul confine provinciale. Attivati dal Ministero, in collaborazione con Provincia e Ras, servizi e informazioni agli utenti. Scatta il 15 febbraio in Trentino la prima fase della Tv digitale terrestre, che interessa però anche parte dell’Alto Adige. Per il momento cambieranno tecnologia di trasmissione solamente due canali, Rai 2 e Rete 4. Questo passaggio al digitale di metà febbraio coinvolge sette comuni della parte sud dell’Alto Adige che sono serviti dai ripetitori in territorio trentino: Aldino, Senale San Felice, Anterivo, Cortina, Egna, Montagna e Proves. Il passaggio definitivo dall’analogico al digitale delle emittenti nazionali e locali in tutto l´Alto Adige è previsto invece il 26 ottobre 2009. Per agevolare questa prima fase di passaggio alla nuova tecnologia è pronto un programma di interventi a favore degli utenti anche nei sette Comuni altoatesini. Il Ministero per lo sviluppo economico ha esteso il contributo di 50 € per l’acquisto del decoder ai cittadini con almeno 75 anni di età, cui è stata inviata apposita comunicazione in italiano e tedesco – in collaborazione con la Provincia – e ha accreditato i rivenditori locali. Le emittenti (Rai e Mediaset) dal 10 gennaio mandano in onda un messaggio scorrevole che viene visualizzato solo nei 7 Comuni coinvolti dal passaggio al digitale del 15 febbraio. Per vedere le trasmissioni in digitale non serve intervenire sull’antenna, basta avere un televisore di ultima generazione o dotarsi del necessario decoder. L´attuale sistema analogico verrà infatti oscurato. Grazie al digitale la televisione diventa davvero interattiva: migliore qualità di immagine e suono, molti più canali e programmi visibili gratuitamente e, sempre in collaborazione con Provincia e Ras, la disponibilità di alcuni innovativi servizi di pubblica utilità riguardanti ad esempio il lavoro, il meteo, il traffico e il tempo libero. Per avere informazioni sul digitale terrestre è attivo il numero verde 800 022 000, dal lunedì al sabato, dalle 8 alle 20. .  
   
   
FESTIVAL CINEMA, ZANELLO:PROMUOVIAMO GIOVANI AUTORI TRA GLI OSPITI, MORETTI, DALLA, BARICCO E DORI GHEZZI  
 
Milano, 21 gennaio 2009 - L´assessore alle Culture, Identità e Autonomie della Lombardia, Massimo Zanello, ha presentato ieri mattina al museo del cinema di Milano "Gianni Comencini" di via Manin la Vii edizione del festival "Il cinema italiano visto da Milano". L´iniziativa, nata nel 2003, intende promuovere e sostenere la miglior cinematografia italiana, sia attraverso una sezione competitiva riservata a film indipendenti non ancora distribuiti, sia proponendo i migliori lungometraggi italiani distribuiti nella precedente stagione. Durante l´iniziativa si potrà assistere ai cortometraggi e ai documentari più interessanti di recente produzione e i principali restauri realizzati dalle più importanti cineteche del nostro Paese. "Ringrazio la Cineteca per il lavoro straordinario che fa per il nostro cinema - ha dichiarato l´assessore Zanello -; questo festival è molto particolare, si concentra su film indipendenti e opere che non vengono distribuite ma che rappresentano il debutto di giovani autori, i quali prima ancora del successo, pensano alla qualità". Il festival è sostenuto - come ha ricordato Zanello - "anche dalla Regione Lombardia con uno stanziamento di 30. 000 euro". Durante la kermesse, che avrà luogo dal 30 gennaio all´8 febbraio, il pubblico potrà anche interagire con numerosi ospiti, tra cui Nanni Moretti, Lucio Dalla, Alessandro Baricco, Marco Pontecorvo e Dori Ghezzi. L´evento di chiusura della manifestazione sarà dedicato alla "Cinegita", ideata dalla Fondazione Cineteca Italiana. Domenica 8 febbraio, 50 passeggeri a bordo di un autobus ripercorreranno i luoghi che caratterizzarono uno dei film italiani che ha fatto storia e che quest´anno festeggia il suo trentennale, Ratataplan. A vestire i panni di "cineguida" sarà proprio il regista Maurizio Nichetti. "Oggi siamo in questo cinemuseo - ha concluso Zanello - ma l´auspicio è che la prossima volta ci si possa trovare nella nuova cineteca della Manifattura Tabacchi. Il cantiere è quasi concluso e spero che alla fine del mese prossimo lo si possa inaugurare". Le proiezioni dei film in concorso si terranno allo Spazio Oberdan di Milano (via Vittorio Veneto, 2) e all´area Metropolis di Paderno Dugnano (il Comune è infatti fra i promotori del festival insieme alla Provincia di Milano, ad Agis e al Ministero dei Beni e Attività Culturali). Informazioni sul sito www. Cinetecamilano. It .  
   
   
PREMIO H.C. ANDERSEN – BAIA DELLE FAVOLE: C’È TEMPO FINO AL 16 MARZO 2009 PER PARTECIPARE ALLA QUARANTADUESIMA EDIZIONE DEL CELEBRE PREMIO LETTERARIO PER FIABE INEDITE.  
 
Sestri Levante, 21 gennaio 2009 - C’è tempo fino al 16 marzo 2009 per partecipare alla quarantaduesima edizione del Premio Hans Christian Andersen - Baia delle Favole, la manifestazione letteraria per fiabe inedite, che ogni anno vede la partecipazione di migliaia di adulti e bambini, scrittori affermati o alla prima esperienza. Il bando di concorso può essere consultato sul sito web del Comune di Sestri Levante, ai seguenti indirizzi: www. Comune. Sestri-levante. Ge. It oppure www. Andersenfestival. It. Ulteriori informazioni potranno essere richieste agli indirizzi e-mail della segreteria del Premio: informagiovani@comune. Sestri-levante. Ge. It oppure andersen@comune. Sestri-levante. Ge. It, oppure telefonando al numero 0185/458490. Confermata l’ormai consolidata suddivisione delle categorie dei premi: Scuola materna (da 3 a 5 anni, in gruppo), Bambini (da 6 a 10 anni), Ragazzi (da 11 a 16 anni) e Adulti (oltre i 16 anni). Il concorso è aperto anche ad autori stranieri, che potranno partecipare con fiabe in lingua inglese, francese, tedesco e spagnolo. Le favole dovranno pervenire entro il 16 marzo 2009 presso il Comune di Sestri Levante (Piazza Matteotti 3 – 16039 Sestri Levante) e saranno selezionate da una Giuria altamente qualificata, che sabato 30 maggio 2009 proclamerà i vincitori delle varie categorie per opere inedite. A tutti i vincitori sarà consegnata, accanto al premio tradizionale, l’artistica “Sirefiaba Andersen”, un piccolo “Oscar”che raffigura la Sirenetta, protagonista della celebre fiaba. In occasione della premiazione, dal 28 al 31 maggio, Sestri Levante ospiterà inoltre il tradizionale Andersen Festival, rassegna di spettacolo per luoghi pubblici, curata da Artificio 23. Tema di questa dodicesima edizione gli Incroci: incroci di civiltà, incroci di linguaggi, incroci di strade. Nella quarantunesima edizione del Premio, erano pervenute oltre 1000 fiabe, di cui 50 in lingua straniera, ed ampia era stata la partecipazione in tutte le categorie. Vincitrice assoluta del Trofeo “Baia delle Favole” era stata la fiaba “Ci spostiamo” dello scrittore bergamasco Umberto Forlini. In passato, il Premio Andersen ha visto protagonisti e giurati del calibro di Italo Calvino, Alberto Moravia, Sergio Zavoli, Peppino De Filippo, Mario Soldati, Emanuele Luzzati. .  
   
   
ECONOMIA&IMMIGRAZIONE NEL LIBRO ‘NON SOLO NERO’ A CURA DI NOMISMA L’IMMIGRAZIONE COME ELEMENTO DI DINAMISMO DELL’ECONOMIA ITALIANA  
 
Bologna, 21 gennaio 2009 - In occasione della Giornata Internazionale dei Migranti – il 18 dicembre – Nomisma ha presentato alla sala stampa della Camera dei Deputati i volumi ‘Non solo nero. Immigrazione straniera e trasformazioni dell’economia italiana’, pubblicato nella collana Nomisma Libri per l’economia edita da Agra edizioni. Partendo da una prima ipotesi di schema interpretativo delle dinamiche e degli scenari della migrazione in Italia, Nomisma si è concentrata sulla valenza dell’immigrazione nel nostro Paese, in termini di dinamismo e di flessibilità del sistema economico, individuando percorsi di accompagnamento qualitativo per una trasformazione che sempre più è scommessa e investimento per lo sviluppo. L’immigrazione, soprattutto quando si fa impresa, è infatti un fattore di profonda trasformazione dell´economia e di qualificazione competitiva del sistema Italia. .  
   
   
MILANO: BIBLIOTECHE APERTE LA SERA: DAGLI STUDENTI DELLA STATALE L’ENNESIMA RICHIESTA  
 
 Milano, 21 gennaio 2009 - Un gruppo di studenti della Statale ha annunciato via internet per il 18 gennaio sera la pubblicazione del dossier sugli spazi studi serali e contemporaneamente l’apertura fino alle 22 della biblioteca centrale di Festa del Perdono. Si tratta dell’ennesima segnalazione della necessità di intervenire per aumentare gli spazi studio aperti la sera in città. Parte della risposta a questa giusta domanda degli studenti è contenuta nell’ordine del giorno collegato al bilancio presentato da Maran (Pd) e Malagola (Fi). L’ordine del giorno sostanzialmente chiede di destinare una parte (50mila euro) dei contributi per attività culturali esterne dell’Assessorato alla Cultura alle università milanesi per garantire l’apertura serale delle biblioteche universitarie. “Con il nostro ordine del giorno – dichiara Maran – si potrebbe garantire l’apertura di tre biblioteche universitarie la sera. Una prima risposta concreta a queste domande che nasce dai due più giovani consiglieri di Palazzo Marino. Per questo auspico che l’ordine del giorno venga approvato già la prossima settimana e che l’Assessorato dia il via libera alle convenzioni il più rapidamente possibile. ” .  
   
   
TEATRO REGIO DI PARMA: CON LA MUSICA DI VERDI ECCO LA CROCIATA DEI BAMBINI IMPAROLOPERA 2009 INAUGURA CON UN ADATTAMENTO DE I LOMBARDI ALLA PRIMA CROCIATA  
 
 Parma, 21 gennaio 2009 - I Lombardi alla prima Crociata mercoledì 21 gennaio 2009, ore 9. 30 è il primo appuntamento di Imparolopera 2009, la rassegna realizzata dal Teatro Regio di Parma, in collaborazione con il Conservatorio di Musica “Arrigo Boito” di Parma e con il Provveditorato agli Studi di Parma, che scorre parallela al cartellone della Stagione Lirica del Teatro Regio: in programma gli stessi titoli, ma ripensati, rivisti, rimontati e adattati per gli allievi delle scuole elementari e medie. Sullo stesso palcoscenico dove in questi giorni trionfano I Lombardi alla prima Crociata, opera inaugurale della stagione 2009 del Teatro Regio di Parma, sarà proposto l’adattamento del melodramma verdiano curato da Bruno Stori, autore, regista e interprete dello spettacolo che si avvale delle scene e i costumi (firmati rispettivamente da Paolo Bregni e Santuzza Calì) per l’allestimento curato dal regista Lamberto Puggelli. L’opera che Giuseppe Verdi concepì come vasta e movimentata epopea popolare sul cammino della Terra Santa, sarà presentata secondo l’ormai collaudata formula che vede protagonisti i migliori allievi delle classi di canto del Conservatorio “Arrigo Boito” di Parma: Dario De Micheli (Arvino), Fidel Gamboa (Oronte), Hitomi Kuraoka (Giselda), Domenico Mento (Eremita), preparati da Donatella Saccardi e accompagnati al pianoforte da Anna Bosacchi, con la regia ed i testi di Bruno Stori. Nella fusione di recitazione e di canto, gli spettacoli costituiscono una stagione unica nel panorama italiano, a cui prendono parte decine di bambini. Imparolopera 2009 la Stagione lirica per i giovanissimi del Teatro Regio di Parma è realizzata in collaborazione con il Conservatorio di Musica “Arrigo Boito” di Parma e con il Provveditorato agli Studi di Parma, con il sostegno di Cariparma. .  
   
   
LA CAMPAGNA ITALIANA DI RUSSIA A TEATRO A TRENTO E ROVERETO LO SPETTACOLO SULLE VICENDE DELL’ARMIR  
 
Trento, 21 gennaio 2009 – Un tributo alle migliaia di alpini che persero la vita nella campagna italiana di Russia ma anche una importante occasione di educazione alla cultura della pace attraverso la riscoperta, grazie ad uno spettacolo teatrale non a caso recitato in italiano e russo da attori italiani e russi, di momenti che anche nella temperie del secondo conflitto mondiale seppero avvicinare e non dividere ulteriormente. Così Franco Panizza, assessore alla cultura della Provincia autonoma di Trento, ha parlato ieri del doppio appuntamento – al Teatro Cuminetti di Trento e al Teatro alla Cartiera di Rovereto – con “La Russia dell’Uomo d’Oro, storia di un padre e di migliaia di figli”, spettacolo teatrale frutto della coproduzione Occupazioni Farsesche di Firenze e Teatro – Festival Baltijskij Dom di San Pietroburgo. In Trentino lo spettacolo arriva grazie all’Assessorato alla cultura della Provincia autonoma di Trento in collaborazione con la Fondazione Museo storico del Trentino, Museo storico italiano della Guerra di Rovereto, Comune di Rovereto, Centro Servizi culturali S. Chiara e Ana, Associazione nazionale alpini. Tre gli spettacoli in programma: al Teatro Cuminetti di Trento sabato 31 gennaio (ore 20. 30) e domenica 1 febbraio (ore 16. 00), al teatro alla Cartiera di Rovereto lunedì 2 febbraio alle ore 20. 45. Ingresso a dieci euro, ridotto a 5 per giovani sotto i 26 anni, per gli over 65 e per gli iscritti all’Ana. Alla presentazione nella sala stampa della Provincia ieri c’erano, accanto all’assessore Franco Panizza (che ha rimarcato il ruolo di conoscenza e sensibilizzazione, specie verso i giovani, che simili iniziative vanno ad assumere), il direttore del Centro servizi culturali S. Chiara, Franco Oss Noser; il direttore della Fondazione Museo Storico del Trentino, Giuseppe Ferrandi; il direttore della Compagnia Occupazioni Farsesche di Firenze, nonché regista dello spettacolo, Riccardo Sottili; il presidente della sezione trentina dell’Ana, l’Associazione nazionale alpini, Giuseppe Demattè (lo spettacolo è centrato proprio sulle tragiche vicende dell’Armir, l’Armata italiana in Russia inviata a combattere nelle sterminate steppe durante la seconda guerra mondiale), il provveditore del Museo Storico Italiano della Guerra di Rovereto, Camillo Zadra. La Scheda Dello Spettacolo - L’associazione Culturale Occupazioni Farsesche ha iniziato a lavorare sulla Campagna italiana di Russia già nel 2004, spinta dal carattere epico della vicenda: il contadino strappato alla sua miseria, spedito a suon di retorica fascista ad affrontare “a mani nude” un gigante come la Russia. Così, dal lungo lavoro di documentazione, è nato nel 2005 lo spettacolo Armir – Armata Italiana in Russia - partitura per immagini, suoni e pupazzi. Lo spettacolo raccontava la visione italiana. Nel 2007 infine, è partito il progetto “Italia-russia: il fronte della memoria”, con l’intenzione di coinvolgere direttamente “il nemico” di allora: la Russia. In collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura di San Pietroburgo, l’Università Agraria Statale di Voronez (Vgau), nonché il Teatro Baltiskij Dom, si è arrivati alla realizzazione di un film-documentario, girato in Russia e Ucraina, e del progetto forse più ambizioso: uno spettacolo dal titolo La Russia Dell’uomo D’oro, storia di un padre e di migliaia di figli in cui attori russi e italiani insieme ‘giocano’ alla guerra. Si voleva soprattutto onorare la memoria dei tanti soldati che, su un fronte e sull’altro, seppero essere migliori della guerra che combattevano. “La Russia Dell’uomo D’oro storia di un padre e di migliaia di figli” una coproduzione Occupazioni Farsesche(firenze) Teatro-festival Baltijskij Dom (San Pietroburgo), spettacolo in russo e in italiano: testo Alessandra Bedino; regia Riccardo Sottili; movimenti di scena Antonio Bertusi; costumi Oleg Golovko; scene Daniele Spisa e Oleg Golovko; assistente scenografo Gemma Romanelli; traduzioni Irina Dvizova; con Lino Spadaro, Vadim Jakovlev (Lev Brilliantov); e con Nicolò Belliti, Antonio Bertusi, Alberto Galligani, Andrej Panin, Darja Stepanova, Alessio Targioni. Con la collaborazione: dell’Istituto Italiano di Cultura a San Pietroburgo; Premio K. Lavrov per il miglior spettacolo; Festival Internazionale di Teatro X Meetings in Russia San Pietroburgo 2-11 aprile ’08. La trama - Giuseppe, un uomo anziano che fa il ciabattino, vive nella sua bottega aspettando il ritorno del figlio Michele dalla campagna di Russia, anche se la guerra è finita ormai da molto tempo. Gli anni infatti sono passati, ma non per il ciabattino. Giuseppe fa dell’attesa del figlio la sua fissazione e la sua unica ragione di vita. Chiuso nel suo mondo solitario, fatto di scarpe e pensieri, vive al confine della follia: parla da solo, senza più distinguere tra sogni e realtà. Nella sua bottega, cioè nella sua mente confusa, cominciano ad ‘accadere’ cose strane: le scarpe si trovano fuori posto, compaiono oggetti mai visti, e personaggi sconosciuti lo vanno a trovare. Fra questi ci sono anche dei russi, con i quali riesce ‘misteriosamente’ a dialogare. Questi ‘fantasmi’ sono personaggi di una storia ormai passata, che lui non conosce ma desidera tanto immaginare: la storia di suo figlio. Tra Giuseppe e la Russia si apre un canale di comunicazione fantastica, totalmente irrazionale ed è così che lui, ma anche noi spettatori, accediamo ad un altro luogo e a un altro tempo: siamo sul fronte russo nel 1942. Conosciamo così il giovane soldato Michele, l’amico Nuto, postino del battaglione, e il tenente medico veterinario Giovanni Bianco. Ma anche i russi Piotr, un padre che la guerra ha privato dei figli, Kolja, giovane partigiano e sua sorella Maša, presto innamorata di Michele. Armato della sua follia e con l’aiuto dell’immaginazione, Giuseppe si ritroverà egli stesso nel mezzo della tragica ritirata italiana, alla ricerca di suo figlio. E com’è lecito attendersi lo ritroverà. Russia – Italia: il fronte della memoria è il primo progetto a carattere internazionale che in Russia viene dedicato all’Armir. Armir, sta per Armata Italiana in Russia, cioè l´insieme delle divisioni che il Duce inviò nel 1942 a combattere, a fianco dei tedeschi, nelle sterminate steppe della Russia. Armir è soprattutto sinonimo di coraggio disperato e di completa sconfitta, di epica ritirata e terribile prigionia. La spedizione italiana in Russia travalica, se possibile, i confini della ‘normale’ follia della guerra, diventa un deliberato atto criminale voluto personalmente da Mussolini (e osteggiato all’inizio da Hitler stesso) al solo scopo di avere un numero consistente di morti da far pesare al futuro tavolo della pace. Mandare i nostri soldati a combattere come aggressori nel cuore della Russia, senza preparazione e soprattutto senza armi ed equipaggiamenti adeguati, fu un atto paradossale di cinismo politico e insieme di leggerezza tutta ‘italiota’. Occupazioni Farsesche ed il Teatro Baltijskij Dom collaborano ormai da molti anni. Ciò ha reso possibile la realizzazione di questo progetto, che comprende il documentario Russia – Italia: il fronte della memoria e lo spettacolo La Russia dell’uomo d’oro – storia di un padre e di migliaia di figli. Punti di forza del progetto sono: a. Il carattere internazionale della coproduzione; b. L’attenzione fortissima che in Russia viene dedicata al tema della memoria intorno alla Grande Guerra Patriottica, come testimonia la continua desecretazione di materiali e documenti storici, riguardanti anche l’Armir (e che l’Università di Voronez ha messo a disposizione); i nuovi materiali e le testimonianze dirette raccolte durante un mese di riprese per il documentario; la composizione del cast di attori (5 italiani e 3 russi) e la scelta di uno spettacolo bilingue (italiano e russo), che cerca di riprodurre le reali condizioni di incontro e di comunicazione tra i soldati italiani e la popolazione russa durante il periodo di occupazione e della ritirata; Sono in molti oggi, sia in Russia, che in Italia, a non sapere che 65 anni fa 220. 000 soldati italiani (migliaia i trentini), in maggior parte poveri contadini, male equipaggiati, male armati, vennero mandati a combattere sul fronte russo, perché la propaganda nazi-fascista dipingeva i russi come “barbari, subumani, senza Dio, nemici della civiltà e del progresso” e come tali andavano soppressi. Così come molti non sanno che la vicenda dell’Armir è emblematica per i tanti casi di solidarietà e comprensione umana di cui russi e italiani sono stati protagonisti. Le testimonianze raccolte in Russia e in Italia mettono l’accento proprio sul fatto che anche in condizioni estreme come la guerra gli uomini sono spesso capaci di dare il meglio di sé. Una nuova e proficua ondata di studi storici sta portando alla luce altri materiali utili per un approccio finalmente sereno alla vicenda. Non è pretesa di chi ha pensato e realizzato lo spettacolo aggiungere qualcosa di nuovo su questa pagina della seconda guerra mondiale, ma piuttosto riportare l’attenzione sulla follia della guerra in sé, sui singoli uomini che l’hanno dovuta combattere su entrambi i fronti. Perché come testimonia il prezioso lavoro svolto da Nuto Revelli, da Mario Rigoni Stern e da tanti altri reduci meno illustri, gli uomini a volte sono migliori dei loro stessi propositi, sanno scegliere il bene anche in condizioni terribili di sofferenza e soprattutto sono tutti uguali. Russia – Italia: il Fronte della Memoria è un progetto impegnativo e complesso iniziato nel 2006 insieme al Teatro Baltijskij Dom di San Pietroburgo. All’epoca la compagnia aveva alle spalle già due anni lavoro sul tema dell’Armata Italiana in Russia; due anni segnati dall’incontro folgorante con l’opera e il pensiero di Nuto Revelli (ma anche di altri reduci, non ultimo Rigoni Stern) e culminati in un lavoro teatrale non d’attore dal titolo Armir – Armata Italiana in Russia: partitura scenica per immagini, suoni e pupazzi. Il punto di vista di questo spettacolo era tutto italiano. Erano i nostri reduci, i nostri “vinti” (per lo più poveri contadini male organizzati e male equipaggiati) a parlare attraverso le loro testimonianze raccolte da Nuto Revelli in un lungo, paziente e preziosissimo lavoro sulla memoria del cuneese. Ma al di là degli aspetti storici e militari, che in quella vicenda raggiunsero vette di tragicità epica, al punto che se non fossero storia vera parrebbero frutto dell’immaginazione di qualche poeta, sono in particolare due i momenti della campagna di Russia che hanno colpito: primo, l’incontro tra il contadino italiano “occupante” e il contadino russo occupato (perché come ci ricorda Nuto Revelli anche quella fu una “guerra di poveri” e tra poveri che non avevano nessuna ragione per combattersi); secondo, il prodigio umano per cui anche in condizioni estreme come solo la guerra sa determinare, talvolta gli uomini sono capaci di restare tali e si dimostrano migliori dei loro più “nobili” propositi. Ebbene, sono stati proprio questi due aspetti della guerra sul fronte russo che hanno reso possibili gli innumerevoli ed i più incredibili episodi di solidarietà umana tra russi e italiani in quel lontano autunno-inverno del ‘42-’43. E’ stato proprio a partire da questo che nel 2006 è iniziata la collaborazione con il Teatro Baltijskij Dom di San Pietroburgo. E fin da subito gli obiettivi artistici e di contenuto del progetto sono apparsi molto chiari: 1) affiancare al punto di vista italiano, anche quello russo; 2) cercare nuove fonti e nuovi documenti in Russia, dove ancora oggi sono in molti a non sapere che circa 220. 000 italiani hanno combattuto al fianco di Hitler; 3) realizzare un film-documentario nelle zone di occupazione e del fronte; 4) realizzare uno spettacolo bilingue con la partecipazione di attori russi e italiani, rinnovando un incontro avvenuto 65 anni fa, ma stavolta in modo immaginario, poetico, teatrale. La lavorazione del progetto è iniziata a settembre del 2007 con un viaggio in Ucraina, nella regione di Donetsk, la zona di occupazione raggiunta dal primo Corpo di Spedizione in Russia (Csir) nell’estate del 1941. Ad ottobre 2007 è seguito un secondo viaggio, questa volta in Russia, nella regione di Voronež, ovvero il teatro delle operazioni dell’Armir che si estendeva lungo le rive del mitico fiume Don. In questi due viaggi è stato girato il materiale video e raccolte le testimonianze che poi sono entrati a far parte del film documentario Russia – Italia: il Fronte della Memoria. Riccardo Sottili: “Credo sia stato proprio durante quei giorni sul Don che ha iniziato a prendere forma anche l’idea dello spettacolo teatrale. Seduti in un comodo pulmino, mentre ripercorrevamo le tappe salienti della ritirata italiana verso ovest, l’immagine di un soldato che arranca nella steppa coperta di neve si è sovrapposta a quella di un padre che ne attende il ritorno. Poi quel soldato si è trasformato in una interminabile colonna di “poveri cristi” abbandonati a se stessi e quel padre che ostinatamente lo attende è diventato “tutti i padri”. A rappresentare questa figura quasi mitica di padre Alessandra Bedino ha eletto l’Omino d’Oro, un calzolaio vissuto ad Arezzo e morto alla fine degli anni Settanta. Suo figlio partì per la Russia nel ’42 e non è mai tornato. Lui lo attese sempre, anche quando la follia si impossessò di lui e vestito d’oro si recava ogni giorno alla stazione: “Se mio figlio tornerà non potrà non riconoscermi!”, lo si sentiva dire. E’ così che è nata l’idea de’ La Russia dell’uomo d’oro – storia di un padre e di migliaia di figli”. Alessandra Bedino: “Ancora a metà degli anni Settanta, chiunque ad Arezzo conosceva l’Omino d’oro e la sua storia. Una vicenda che, nella sua semplicità quasi da favola, ha subito commosso i nostri amici russi più di tanti dati storici, facendomi capire che l’Omino d’oro era un ‘seme’ poetico universale, fecondo per noi come per loro. Tutto ciò che di questa guerra volevamo raccontare è così ‘germogliato’ intorno a questa figura, icona della guerra, del dolore, dell’attesa che diventa follia e della follia che rende possibile l’impossibile. Anche per portare la guerra sul palcoscenico ci vuole un po’ di follia. Tutto è inventato, ma niente è falso. Situazioni e personaggi provengono rigorosamente da materiali storici”. Per info: Centro Servizi Culturali S. Chiara – Trento n. Verde 800 013952 tel 0461 213834 info@centrosantachiara. It . .  
   
   
A MILANO IN SCENA ULDERICO PESCE  
 
 Potenza, 21 gennaio 2009 - Dal 22 gennaio al 2 febbraio, al Teatro Verdi di Milano, di via Pastrengo, il Centro Mediterraneo delle Arti presenta lo spettacolo "L´innaffiatore del cervello di Passannante" di e con l´attore lucano Ulderico Pesce. Un breve cenno storico. Passannante, nato a Salvia il 19 febbraio 1849, è un cuoco e un autodidatta. Ha letto la Bibbia e gli scritti di Mazzini e Garibaldi. A 22 anni si dichiara anarchico e propugna la Repubblica universale dove gli anziani abbiano diritto a una pensione e le donne a un assegno di maternità. Il 17 novembre 1878 aggredisce con un coltellino lungo 8 centimetri, buono solo a sbucciare una mela, re Umberto I in visita a Napoli. Giovanni viene arrestato, torturato con ferri ardenti. Sua madre e i fratelli sono presi e chiusi nel manicomio criminale di Aversa. Tutti i Passannante scappano dal paese. Il processo all´anarchico si svolge a Napoli, in un´aula gremita che sembra un teatro, con i posti numerati e le signore con il binocolo per vedere "il mostro". È condannato al patibolo, poi al carcere a vita che sconta nella torre della Linguella sull´isola d´Elba. Vi arriva che ha 29 anni, è una larva (a Napoli ha perso 20 chili) e lui, che è alto un metro e 60, viene chiuso in una cella di due metri per uno, alta uno e 50, posta sotto al livello del mare. Se ne sta per oltre dieci anni al buio. Ai piedi gli serrano una catena con una palla di 18 chili. Non può incontrare esseri umani. Diventerà cieco, si ammalerà di scorbuto e, ridotto alla fame, sarà costretto a mangiare i propri escrementi. Solo la tenacia di un deputato socialista, Agostino Bertani, lo farà trasferire nel manicomio criminale di Montelupo Fiorentino, dove morirà a 61 anni nel 1910. Oggetto di studi lombrosiani, Passannante viene decapitato, il cranio trapanato, il cervello espiantato e il corpo, "non degno di sepoltura", dato in pasto a cani e porci. Dal 1936 i resti e gli scritti dell´anarchico sono nel Museo criminologico di Roma. Teatro Verdi Via Pastrengo, 16 tel. 02 6880038 - 02 27002476 da martedi a sabato ore 21. 00 - domenica ore 16. 30. .  
   
   
MUSEO POLDI PEZZOLI: CONFERENZE SULLA MOSTRA NETSUKE. SCULTURE IN PALMO DI MANO  
 
Milano, 21 gennaio 2009 - Giovedì 29 gennaio alle ore 18. 00 prende il via al Museo Poldi Pezzoli un ciclo di cinque conferenze con ingresso gratuito legate alla mostra Netsuke. Sculture in palmo di mano. La raccolta Lanfranchi e opere da prestigiose collezioni internazionali, esposta fino al 15 marzo 2009. Gli incontri, organizzati dalla casa-museo milanese e da Banca Regionale Europea, illustrano nuove tematiche legate alle opere esposte e approfondiscono i diversi aspetti dell’arte e della cultura giapponese. “Da quali fonti traggono ispirazione questi curiosi oggetti? Quali storie e leggende popolari raccontano? Esistono dei contatti tra l’arte giapponese e quella occidentale? Come viene rappresentato il sentimento religioso in Giappone? Queste sono alcune delle domande – riferisce Annalisa Zanni, direttore del museo – che ci vengono poste dai visitatori e alle quali abbiamo pensato di dare una risposta attraverso un ciclo di incontri che, a partire dall’arte, si pongono l’obiettivo di indagare l’affascinante cultura giapponese”. Gli europei in Giappone (1543 – 1639). Un secolo di contatti e di reciproche influenze è il titolo del primo appuntamento in calendario. Nel corso della conferenza, Francesco Morena, curatore della mostra e studioso dell’arte dell’Estremo Oriente, illustra i rapporti artistici e culturali intercorsi tra Oriente e Occidente. A partire dal 1542-1543, infatti, ebbe inizio un intenso periodo di scambi tra il Giappone e l’Europa: oggetti di manifattura giapponese, soprattutto lacche di incomparabile bellezza, cominciarono a giungere con costanza presso le maggiori corti europee, mentre nell’arcipelago giapponese otteneva grande successo la dottrina cristiana. In pochi decenni tuttavia la situazione precipitò: il neonato governo Togukawa (inizi del Xvii secolo) mostrò segni di intolleranza nei confronti degli occidentali e diede inizio ad una serie di persecuzioni culminate nel cruento eccidio di Shimabara del 1639, che mise fine al cosiddetto “secolo cristiano” del Giappone. Le conferenze, che si tengono il giovedì dal 29 gennaio al 5 marzo, sono realizzate in collaborazione con l’Assessorato alle Culture, Identità e Autonomie della Lombardia, con A2a S. P. A e con il Centro di cultura giapponese di Milano. Gli appuntamenti proseguono il 5 febbraio con Rossella Marangoni, studiosa di lingua, letteratura e cultura giapponesi, il 12 febbraio con Keiko Ando, direttore del Centro di cultura giapponese di Milano, il 19 febbraio con Matteo Cestari, ricercatore presso il Dipartimento di orientalistica dell’Università degli studi di Torino e il 5 marzo con Ikuko Sagiyama, professore ordinario di Lingua e letteratura giapponese presso l’Università degli Studi di Firenze. . .  
   
   
QUARTA EDIZIONE DI MICO, MUSICA INSIEME CONTEMPORANEA. IN PROGRAMMA CRISTINA ZAVALLONI, JOANNA MACGREGOR, I FRATELLI PIERANUNZI E ALTRI. RONCHI: "CONFERMIAMO IL NOSTRO SOSTEGNO AD UNA RASSEGNA ED UN´ASSOCIAZIONE PREZIOSI PER IL PANORAMA CULTURALE, NON SOLO BOLOGNESE  
 
Bologna, 21 gennaio 2009 - Si inaugura la quarta edizione di Mico – Musica Insieme Contemporanea 2009, il festival dedicato alla musica dei nostri giorni, con il fondamentale contributo dell’Assessorato alla Cultura della Regione Emilia-romagna e il sostegno delle Grafiche Zanini. Una rassegna che quest’anno vede rafforzarsi la collaborazione con la Fondazione Teatro Comunale di Bologna: quattro dei cinque concerti in cartellone dal titolo America Oggi troveranno, infatti, spazio nella programmazione de L’altro Comunale e saranno quindi ospitati nella Sala del Bibiena. Solo il primo, quello inaugurale, verrà invece realizzato al Teatro Manzoni. Il Mico è stato presentato questa mattina a Bologna, con la partecipazione tra gli altri dell’assessore regionale alla Cultura Alberto Ronchi, del sovrintendente del Teatro Comunale di Bologna, Marco Tutino, della cantante Cristina Zavalloni e degli organizzatori del festival. Ronchi ha annunciato la conferma del sostegno alla rassegna ed un incremento dei fondi all’associazione che la realizza, definiti “preziosi per il panorama culturale non solo bolognese”. “Mico e Musica Insieme – ha aggiunto Ronchi – hanno sempre avuto la capacità di proporre i grandi interpreti internazionali sempre senza sottovalutare i nostri talenti, in un ambito perfettamente coerente con gli indirizzi regionali per questo tipo di espressione, tesi ad una differenziazione dell’offerta con attenzione al contemporaneo”. Tutti i concerti verranno trasmessi sul portale della Regione Emilia-romagna www. Magazzini-sonori. It. Musica Insieme Contemporanea lega il passato al futuro, cercando di far riflettere su un fenomeno importante, ma troppo spesso sottovalutato: la continuità, che caratterizza la storia dell’arte dei suoni. Un orizzonte che spazia non solo lungo l’asse del repertorio della musica d’arte, concentrandosi in particolare sul continente americano – da cui il titolo della rassegna America Oggi – e sui suoi indiscutibili legami con l’Europa, ma si estende fino a quei territori, come la sfera dell’etnica e la dimensione del jazz, che con la musica classica dell’ultimo secolo hanno un legame strettissimo. Il tutto affidato, altro elemento di sostanziale coerenza, ad interpreti eccellenti, e completato dalla commissione, appositamente per Mico, di un lavoro in prima esecuzione assoluta composto da Carlo Boccadoro ed in programma il 2 febbraio 2009. Ad interpretarlo saranno Cristina Zavalloni, Gabriele Mirabassi e Andrea Rebaudengo (un sodalizio artistico davvero fecondo il loro), grazie ai quali i riflettori si accenderanno sulla grande musica del Novecento americano, da Ives a Cage, passando per Copland e Bernstein; un modo per raccontare un secolo o quasi di suoni americani. C’è invece l’altra America, quella latina, nel concerto del Grupo Encuentros (con la voce solista di Marta Blanco), il celebre ensemble argentino fondato dalla compositrice e direttrice Alicia Terzian, una delle protagoniste delle vicende musicali sudamericane (4 marzo 2009). Nel recital di Joanna Macgregor lo sguardo cadrà, poi, sulle diverse figure del pianismo contemporaneo, percorrendo da Nord a Sud il nuovo continente lungo le sue American Highways musicali, che collegano Ives a Nancarrow, Harrison a Villa-lobos e Piazzolla (30 marzo 2009). La conclusione è affidata allo straordinario duo costituito, appositamente per Mico, dai fratelli Enrico e Gabriele Pieranunzi. Insieme torneranno sul prediletto repertorio americano, incorniciato da alcune pagine dello stesso Enrico Pieranunzi (4 aprile 2009). Il cartellone sarà completato da un quinto appuntamento, quello con Gidon Kremer e la sua Kremerata Baltica, composta dai migliori virtuosi dell’archetto, che inaugurerà il festival al Teatro Manzoni il 26 gennaio 2009, con un programma che mette a confronto passato e presente, Europa e Americhe. .  
   
   
BILANCIO CULTURALE POSITIVO E PRESTIGIOSE INIZIATIVE 2009 PER L´ASSOCIAZIONE CARLO CATTANEO  
 
Lugano, 21 gennaio 2008 - Il Comitato dell´Associazione Carlo Cattaneo ha definito il prossimo calendario delle manifestazioni, tra le quali la presentazione dell´ultimo quaderno stampato e il corso di storia sul tema "Il Ticino e la Guerra. Politica, economia e società dal 1939 al 1945" che inizierà il 4 marzo 2009. L´associazione Carlo Cattaneo, presieduta dal Dr. Paolo Grandi, ha lo scopo di promuovere le relazioni culturali fra Svizzera e Italia nell´ambito letterario, artistico, sociale, economico, commerciale e politico, offrendo ai soci e al pubblico conferenze, incontri, dibattiti, pubblicazioni. Sodalizio di diritto elvetico che ha sede a Lugano e riconosciuto dal Ministero italiano degli Affari esteri, la "Carlo Cattaneo" è nata nel 1992, raggiungendo un alto grado di notorietà sia in Svizzera che in Italia. È stata anche decisa la continua collaborazione con il Consolato Generale d´Italia con cui saranno organizzati alcuni eventi nel 2009 "anno dell´astronomia" centrati in particolare su Galileo Galilei e un grande evento in occasione della Ix Settimana della Lingua Italiana, nel mese di ottobre. Tra i numerosi incontri già definiti, l´Associazione segnala anche l´Assemblea Generale il 4 giugno 2009, il consueto viaggio annuale dal 18 al 20 settembre, inoltre, è da sottolineare la collaborazione con il Dicastero delle Attività Culturali di Lugano per il Mese della Cultura. Il 2008 ha visto un intenso programma culturale che ha toccato vari temi, dalla medicina transfrontaliera all´imprenditorialità in Ticino, al Corso di storia "Il Ticino tra le due guerre" al tema dell´Industria tessile e della Moda italiana in Ticino, senza dimenticare il viaggio di tre giorni a Bergamo a fine settembre e l´importante serata dedicata all´Italiano in piazza "Due Nazioni, una lingua, un dialetto" che ha avuto una straordinaria partecipazione di pubblico e un indiscusso successo. È anche stato pubblicato il Quaderno no. 61 della collana editoriale Carlo Cattaneo dal titolo "Attraverso il Mediterraneo", del Professor Francesco Surdich, con prefazione dell´On. Giovanna Masoni, che riprende la conferenza "La lingua italiana e il mare" organizzata in occasione della Settima edizione della Settimana della Lingua Italiana nel mondo. .