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Notiziario Marketpress di Mercoledì 21 Gennaio 2009
TANTI GLI STRANIERI TRA I FUTURI OPERATORI SOCIO SANITARI. OBBLIGATORIA LA CONOSCENZA DELLA LINGUA ITALIANA  
 
Venezia, 21 gennaio 2009 - Si sono chiuse il 14 gennaio scorso, con quasi 1400 domande, le iscrizioni alla prova di lingua italiana per i cittadini stranieri che intendono frequentare un corso per diventare operatore socio sanitario. Com’ è noto, la Regione del Veneto ha previsto l’obbligo di conoscere, almeno a livello elementare, la lingua italiana per tutti coloro che intendono diventare operatore nel sistema dei servizi socio sanitari. Per la prima volta in Veneto, e probabilmente in Italia, si sta mettendo in moto una macchina complessa per organizzare e per preparare la prova di lingua nel migliore dei modi. Si può anzitutto dire che le 1399 iscrizioni effettuate - e gli oltre 2. 500 contatti con gli uffici deputati alla raccolta delle domande - dimostrano che l’informazione è stata efficace e pertanto chi voleva iscriversi è riuscito a farlo, nonostante i tempi ridotti, dal 23 dicembre al 14 gennaio. Una prima analisi sui dati raccolti evidenzia, come del resto era facilmente prevedibile, che la gran parte degli iscritti sono donne, quasi il 93%, va tuttavia rilevato che gli uomini sono oltre 100. Altro elemento interessante è la nazionalità dei candidati: era, infatti, facilmente intuibile un numero molto rilevante di persone provenienti dall´est europeo, 770 e cioè il 55%, ma era difficilmente immaginabile che quelli di nazionalità romena sarebbero stati oltre un quinto sul numero totale, il 22%. Pochi i cittadini marocchini, invece, rispetto alla percentuale dei residenti nel territorio regionale. Per quanto concerne l’età, il 20% ha fra i 20 e i 30 anni, oltre il 44% fra i 30 e i 40 anni, il restante 34% più di 40. Un’analisi su base provinciale - le iscrizioni sono state raccolte in tutte le 7 province venete - evidenzia come la provincia col maggior numero di domande raccolte sia stata Treviso (oltre 350), seguita da Padova, Verona, Vicenza e Venezia (tutte intorno alle 250 iscrizioni), seguono Belluno con circa 70 e Rovigo con solo 37 domande. La prova scritta si terrà sabato 24 gennaio contemporaneamente in ciascuno dei capoluoghi di provincia e sarà composta da 4 test, due di comprensione della lingua e due di grammatica. Chi supererà i test verrà ammesso al colloquio che si terrà nella settimana seguente. A partire dalla fine di gennaio si sapranno i risultati definitivi. Elena Donazzan, assessore alla Formazione, sottolinea che: “abbiamo reso obbligatoria la conoscenza minima della lingua perché oggi sono tanti gli stranieri che si presentano”. “Faremo - aggiunge Donazzan - azioni mirate perché in futuro siano soprattutto gli italiani e i veneti in cerca di lavoro ad aderire a questa opportunità professionale”. .  
   
   
LA MAPPA DELLA SALUTE DEI PIEMONTESI CON IL SISTEMA DI SORVEGLIANZA ´PASSI´ L´INDAGINE HA COINVOLTO PIU´ DI 3000 PERSONE TRA I 18 E I 64 ANNI  
 
Torino, 21 gennaio 2009 - Verificare direttamente la percezione dei cittadini riguardo alla salute, agli stili di vita e agli interventi di prevenzione: è questo l’obiettivo del progetto Passi, promosso dal Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali e coordinato dal Centro nazionale di epidemiologia, sorveglianza e promozione della salute (Cnesps) dell’Istituto superiore di sanità (Iss). L’iniziativa, che ha raccolto l’adesione di tutte le Asl del Piemonte ed è condivisa sia a livello nazionale sia internazionale, è uno strumento fondamentale per la costruzione dei profili di salute e per la programmazione degli interventi di prevenzione su scala locale. Il primo report della sorveglianza è stato pubblicato sul sito della Regione Piemonte (www. Regione. Piemonte. It/sanita/pubblicazioni/dwd/passi. Pdf) e si riferisce ai dati raccolti nel primo semestre di attività (giugno-dicembre 2007) e permette un’iniziale analisi delle caratteristiche regionali. La ricerca si è svolta attraverso interviste telefoniche ad un campione casuale di 3262 persone tra i 18 e i 64 anni, selezionate dalla lista delle anagrafi sanitarie delle Asl. Il campione risulta ugualmente diviso tra uomini e donne, l’età media è di 44 anni, più della metà ha un livello di istruzione alto e il 70% dichiara di avere un lavoro regolare. Le risposte date dai cittadini intervistati hanno evidenziato, per ciascuno dei 16 temi proposti, abitudini, consapevolezza del rischio, livello di informazione sui comportamenti e sulle strategie di prevenzione. Percezione dello stato di salute - Oltre due terzi (67%) degli intervistati considera positivamente il proprio stato di salute, mentre questa condizione riguarda solo il 38% dei soggetti con almeno una patologia severa. La percezione positiva risulta associata anche ad un’età relativamente giovane, ad un livello alto di istruzione e all’assenza di difficoltà economiche. Attività fisica - É completamente sedentario il 23% del campione e solo il 35% aderisce alle raccomandazioni sull’attività fisica. Circa un terzo (31%) dei sedentari ritiene di fare sufficiente attività fisica. I medici si informano sull’attività fisica svolta e la consigliano solo ad un terzo dei propri pazienti. Abitudine al fumo - Il 28% degli intervistati si dichiara fumatore e il 21% ex fumatore. Quasi tutti gli ex-fumatori (95%) hanno smesso di fumare da soli e il 40% dei fumatori ha cercato inutilmente di smettere nell’ultimo anno. Oltre il 70% degli intervistati ritiene che il divieto di fumare sia sempre rispettato sul luogo di lavoro e nei locali pubblici. Non è consentito fumare nelle case di oltre l’80% dei non fumatori, ma neppure in quasi la metà delle case dei fumatori. Situazione nutrizionale e abitudini alimentari - Il 30% del campione piemontese è in sovrappeso, mentre gli obesi sono il 10%. L’eccesso ponderale è trattato nel 25% dei casi con dieta e nel 70% con la pratica di attività fisica almeno moderata. Il consumo di frutta e verdura risulta diffuso, anche se solo l´11% aderisce alle raccomandazioni internazionali di consumarne cinque porzioni al giorno, mentre quasi la metà (45%) non ne consuma più di due. Diabete - In Piemonte circa il 5% delle persone intervistate riferisce di avere avuto diagnosi di diabete da parte di un medico. La diffusione della patologia aumenta con l’età, con l’eccesso ponderale, ma anche con le difficoltà economiche riferite. Consumo di alcol - Il 68% della popolazione tra 18 e 69 anni consuma bevande alcoliche e complessivamente il 19% ha abitudini di consumo considerate a rischio (il 10% beve fuori pasto, l´8% è bevitore “binge” – cioè consuma 6 o più bevande alcoliche inun’unica occasione - e il 5% è forte bevitore). Per quanto riguarda i bevitori, gli operatori sanitari si informano in 2 casi su 10 sulle abitudini dei loro pazienti in relazione all’alcol, ma consigliano a quelli a rischio di moderarne il consumo in meno di 1 caso su 10. Sicurezza stradale - L’uso dei dispositivi di sicurezza risulta ancora insoddisfacente: il 92% delle persone intervistate dichiara di utilizzare con continuità la cintura anteriore, mentre la cintura di sicurezza sui sedili posteriori viene utilizzata solo dal 28% degli intervistati. Il 15% degli intervistati dichiara, inoltre, di aver guidato in stato di ebbrezza nel mese precedente all’intervista e l´11% di essere stato trasportato da chi guidava in stato di ebbrezza. Infortuni domestici - Nonostante la frequenza degli infortuni, la percezione del rischio infortunistico in ambito domestico, in Piemonte è scarsa: il 92% degli intervistati, infatti, ritiene questo rischio basso o assente. Meno di un terzo degli intervistati (27%) ha ricevuto, principalmente da mass media e opuscoli, informazioni per prevenire gli infortuni domestici. Tra i soggetti informati, il 27% ha messo in atto misure per rendere più sicura la propria abitazione. Vaccinazione antinfluenzale - Solo il 24% degli intervistati tra i 18 e i 64 anni, con almeno una condizione a rischio per le complicanze dell´influenza (diabete, tumore, malattie cardiovascolari), si è vaccinato lo scorso anno. Vaccinazione antirosolia Oltre la metà delle donne tra 18 e 49 anni è immune alla rosolia, ma 4 donne su 10 non conoscono il proprio stato immunitario, facendo pertanto ritenere che il numero di donne suscettibili sia ancora molto lontano dal 5% necessario per eliminare la rosolia congenita. Rischio cardiovascolare - Si stima che l’8% della popolazione piemontese tra i 18 e 69 anni non abbia mai controllato la pressione arteriosa. Tra coloro che l’hanno misurata circa un quinto riferisce di essere iperteso ed il 71% degli ipertesi è in trattamento farmacologico. Una persona su quattro (26%) dichiara di non aver mai controllato il colesterolo. Tra coloro che hanno fatto l’esame, circa un quarto (26%) dichiara di avere valori elevati di colesterolemia e, tra questi ultimi, il 24% dichiara di essere in trattamento farmacologico. Solo il 4% degli ultratrentacinquenni intervistati riferisce che un medico ha valutato il loro rischio cardiovascolare attraverso l’uso del “punteggio” o della “carta del rischio”. Sintomi di depressione - In Piemonte l´8% delle persone intervistate riferisce di aver avuto sintomi di depressione nelle due settimane precedenti l’intervista. Le donne, le persone con difficoltà economiche o affette da patologie croniche sono i soggetti maggiormente a rischio. Quasi la metà di coloro che riferiscono sintomi di depressione non chiede l’aiuto di nessuno. Screening neoplasia del collo dell’utero - In Piemonte l’80% delle donne tra 25 e 64 anni ha effettuato almeno un pap test negli ultimi tre anni, ma l’11% non ne ha mai fatto uno nel corso della vita. Ritenere di non avere bisogno di questo intervento di prevenzione secondaria è il principale motivo riferito per non effettuare il pap test nei tempi previsti dal programma di screening. Screening neoplasia della mammella - Il 70% delle donne tra 50 e 69 anni ha effettuato almeno una mammografia preventiva; anche in questo caso però l’11% non ne ha mai fatta una nel corso della vita e la principale motivazione consiste nel ritenere di non avere bisogno di questo intervento di prevenzione secondaria. Screening tumore del colon retto . In Piemonte il programma organizzato di screening per il tumore del colon retto è di recente attivazione ed è ancora in fase di implementazione. Per scopo preventivo, solo il 9% degli ultracinquantenni riferisce di avere eseguito un test per la ricerca del sangue occulto nelle feci e l´8% una flessosigmoidoscopia o una colonscopia. .  
   
   
INAUGURATE A ROVIGO TERAPIE INTENSIVE CARDIOLOGICA E NEUROLOGICA  
 
 Rovigo, 21 gennaio 2009 - L’assessore regionale alla Sanità Sandro Sandri ha inaugurato nel pomeriggio di ieri le due nuove terapie intensive (cardiologica e neurologica) dell’Ospedale di Rovigo, alla presenza di numerose autorità tra le quali l’assessore regionale Renzo Marangon. La loro realizzazione si colloca nel vasto progetto di ristrutturazione architettonica e tecnologica del nosocomio, che lo scorso anno ha visto la realizzazione di un nuovo fabbricato a tre piani, oltre alla ristrutturazione di parte degli edifici esistenti. Le due strutture sono entrambe dotate di 8 posti letto e di tecnologie all’avanguardia dedicate alla terapia intensiva cardiologica e alla terapia sub intensiva neurologica, e la loro collocazione, complanare ai reparti di degenza, è estremamente funzionale. “Sono unità operative - ha sottolineato Sandri – che rientrano appieno nella strategia regionale che ha portato all’istituzione delle reti interospedaliere per le emergenze sanitarie, dal momento che l’Ospedale di Rovigo rappresenta un centro focale sia per la gestione dell’infarto al miocardio, con la possibilità di eseguire l’angioplastica primaria 24 ore su 24, sia per il trattamento dell’ictus, essendo “Unità Ictus di 2° Livello” come previsto dalla recente delibera istitutiva della rete integrata per la gestione dell’ictus”. Nel suo intervento, Sandri ha anche fatto particolare riferimento all’aspetto delle risorse umane e finanziarie. “Oggi come oggi – ha detto- sono le nostre due priorità. A livello nazionale stiamo lottando da un lato perché ci sia reso possibile assumere i medici e gli infermieri che mancano pur senza sforare il Patto di Stabilità, dall’altro per garantire al Veneto ciò che gli spetta nell’ambito del nuovo riparto del Fondo Sanitario Nazionale che discuteremo da domani a Roma. Sono due questioni – ha concluso Sandri- sulle quali non siamo disposti a fare sconti a nessuno”. .  
   
   
NASCE IL TAVOLO PERMANENTE DEI DG DELLA SANITA’ LUCANA  
 
 Potenza, 21 gennaio 2009 - E’ nato ieri il tavolo permanente dei direttori generali delle aziende del sistema sanitario regionale, le As di Potenza e di Matera, l’Irccs di Rionero, l’Aor San Carlo di Potenza. L’obiettivo - si legge in una nota diffusa dal San Carlo di Potenza - è di dare vita a forme di coordinamento e di confronto per supportare, fornendo indicazioni operative condivise, la programmazione regionale, sviluppando livelli elevati di concertazione atti a scongiurare i rischi di inutili duplicazioni dispersive, per costruire un sistema sanitario regionale sempre più sinergico. Al centro della prima riunione, che si è svolta all’Ospedale San Carlo di Potenza, la scelta di mettere in sinergia le funzioni di eccellenza (la prima applicazione di questa nuova prassi è stata individuata nel comitato etico che presiede alle attività di ricerca e sperimentazione), le modalità di sviluppo delle diverse reti promosse dalla Regione (emergenza-urgenza, oncologica, scompenso cardiaco, diabete, ecc. ), le esigenze di un rapporto integrato delle funzioni tra ospedali e territorio. “E’ un giorno importante oggi – hanno commentato all’unisono i quattro direttori generali, Pasquale Amendola, Vito Gaudiano, Rocco Maglietta, Giovanni De Costanzo – con la costituzione del nostro tavolo permanente ci si augura che il sistema sanitario regionale faccia un significativo passo avanti in termini di crescita e di consolidamento”. Il percorso individuato oggi dai quattro direttori generali va infatti nella direttrice di marcia definita dalla legge di riforma che ha radicalmente ristrutturato la governance del sistema sanitario e il cui primo passo è stato l’accorpamento delle Asl nelle due aziende sanitarie provinciali. .  
   
   
BASILICATA: ALAD-FAND, GIORNATA STUDIO SU TECNOLOGIE PER DIABETE TIPO 2  
 
 Potenza, 21 gennaio 2009 - Nella sala convegni dell’Ordine dei Medici di Potenza si è svolta una giornata di studio sulle “Nuove Tecnologie per il Diabete Tipo 2”. “Un’occasione – riferisce una nota dell’associazione Alad-fand - per approfondire e confrontarsi sulla ricerca e l’uso di nuovi farmaci, ma anche per sensibilizzare le Istituzioni per un diverso e più incisivo impegno finalizzato a migliorare l’assistenza ed a prevenire la malattia, specie a fronte del fenomeno epidemico che ha costretto le Nazioni Unite a votare una apposita Risoluzione”. Il vice presidente nazionale della Fand, Antonio Papaleo rifacendosi alla delibera regionale sulla gestione in rete integrata Ospedale-territorio della malattia diabetica ha insistito “sulla pratica attuazione della stessa, che stenta a realizzarsi. Una delibera – prosegue - che porrebbe solide basi circa una assistenza fondata su indicatori uniformi, disegnerebbe una più adeguata e rispondente rete sul territorio e nel rapporto con le strutture ospedaliere, anche per evitare inutili e costosi doppioni; si porrebbe in una migliore logica di integrazione fra i medici di famiglia e i medici specialisti, andando ad incidere sulla qualità del rapporto medico-paziente, sulla promozione di una più adeguata formazione degli operatori sanitari, sull’assistenza psicologica specie per il diabete infanto-giovanile, quello gestazionale e segnatamente nel rapporto con le famiglie dove è presente il soggetto diabetico. Una Delibera – conclude Papaleo – che, rifacendosi al Progetto Igea (Integrazione, Gestione e Assistenza al Diabete) intende allertare le Istituzioni sanitarie locali, assegnando un ruolo attivo all’associazionismo dei pazienti, specie perché si possa intervenire culturalmente sulla crescente massa di diabetici al fine di prevenire le gravi complicanze, ma anche per avvicinare la sanità al cittadino e non viceversa, in una logica di organizzazione territoriale della risposta assistenziale quale il contenitore inutilizzato di Muro Lucano, oltre che alla riattivazione del presidio sanitario diabetologico, soppresso da qualche tempo, di Acerenza”. .  
   
   
ACCORDO TRA LA REGIONE CALABRIA E LA SOCIETÀ ELITALIANA SPA, GESTORE DEL SERVIZIO DI ELISOCCORSO REGIONALE  
 
Reggio Calabria, 21 gennaio 2009 - È stato raggiunto un accordo tra la Regione Calabria e la società Elitaliana Spa, gestore del servizio di elisoccorso regionale, che consente di ripristinare l’attività di volo e gli interventi di soccorso di tipo “secondari” per il trasporto di un paziente critico da un ospedale all’altro. L’intesa è stata raggiunta dopo un incontro che si è tenuto al dipartimento regionale della Salute a Catanzaro, su iniziativa del presidente della Regione Calabria, Agazio Loiero, tra il dirigente vicario del dipartimento Antonino Bonura, il dirigente della presidenza Eugenio Ripepe, responsabile del nucleo coordinamento attività elicotteristi e Telecomunicazioni, Giampiero Pedone, procuratore della società Elitaliana Spa e Alessandro Giulivi, direttore operativo di Elitaliana. A conclusione dell’incontro, Antonino Bonura ha ringraziato la società di elisoccorso per la sensibilità dimostrata nell’assumere unilateralmente la decisione di non interrompere l’attività di volo negli interventi di carattere “secondario”, quindi non considerati particolarmente gravi, al fine di assicurare alla popolazione calabrese il necessario supporto in caso di emergenza sanitaria. Tale attività – hanno spiegato i dirigenti regionali – si rende necessaria anche in considerazione delle oggettive difficoltà orografiche del territorio calabrese e della localizzazione dei presidi calabresi. Nei giorni scorsi la società Elitaliana aveva revocato il servizio per gli interventi cosiddetti secondari in quanto non remunerati secondo quanto previsto dal contratto di affidamento. Con questo accodo la Elitaliana Spa, si è anche riservata di affidarsi a un collegio arbitrale per rimettere allo stesso organo la decisione di quantificare il compenso spettante negli interventi di tipo “secondario”. .  
   
   
EPATITE B CRONICA: “NON SOTTOVALUTIAMO L’EPIDEMIA” IN ITALIA SONO CIRCA 700.000 LE PERSONE COLPITE. MA SOLO 20.000 SEGUONO UNA TERAPIA  
 
Viterbo, 21 gennaio 2009 – è un’epidemia silenziosa che, purtroppo, continua a essere sottovalutata. In Italia vi sono circa 700. 000 persone con epatite B cronica, una malattia che, se non trattata, evolve in cirrosi nel 10-20% dei casi (ed in quasi la metà di questi si verifica il decesso per insufficienza epatica o epatocarcinoma). I sintomi iniziali spesso sono blandi ma con conseguenze cliniche che possono essere molto gravi, come cirrosi e tumore del fegato, malattie per cui ogni giorno muoiono 57 persone nel nostro Paese. Nonostante questi dati allarmanti, la diffusione dell’epatite B, nel Lazio come nel resto d’Italia, è fortemente sottostimata. Quali sono le vie per sensibilizzare i cittadini? E, soprattutto, vi sono terapie efficaci per arrestare il decorso della malattia? Le risposte a queste domande sono state date 19 dicembre 2008 dai più importanti esperti riunitisi a Viterbo, nel convegno “Attualità e prospettive nella gestione del paziente con epatite B”. A sottolineare l’importanza dell’evento hanno portato il saluto delle Istituzioni il senatore Cesare Cursi, Presidente della Commissione Industria, Commercio e Turismo del Senato e dell’Osservatorio Sanità e Salute, e il sindaco di Viterbo, on. Giulio Marini. Intervengono, tra gli altri, il prof. Giovanni Battista Gaeta della Ii Università di Napoli, il prof. Massimo Levrero dell’Università La Sapienza di Roma, il dott. Giulio Starnini dell’Ospedale “Belcolle” di Viterbo, il prof. Giorgio Antonucci dell’Istituto Nazionale per le Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani di Roma e il prof. Aldo Morrone dell’Istituto San Gallicano di Roma. Nel nostro Paese oggi solo ventimila persone sono in terapia, ma molte di più potrebbero trarre beneficio da trattamenti efficaci. Negli ultimi anni si sono infatti ottenuti progressi terapeutici importanti. In particolare Entecavir - antivirale orale ad alta barriera genetica, scoperto e sviluppato nei centri di ricerca di Bristol-myers Squibb - ha dimostrato di essere efficace nell’impedire l’evoluzione verso stadi più gravi della malattia: riduce infatti i danni a carico del fegato nel 96% dei pazienti, grazie alla sinergia fra la potenza dell’alta barriera genetica e la necessità per il virus di sviluppare almeno tre mutazioni per sfuggire all’effetto della molecola. Al contrario, per gli altri antivirali oggi disponibili la perdita di efficacia si sviluppa con una o due sole mutazioni del virus. Questo significa poter iniziare a trattare i pazienti prima e meglio, così da ridurre i rischi di insorgenza di cirrosi o di epatocarcinoma. .  
   
   
POLITICHE SOCIALI: APPROVATO PIANO´ DISTRETTO SOCIO SANITARIO PALERMO DOPO DUE ANNI SBLOCCATI 32 MILIONI  
 
Palermo, 21 gennaio 2009 - L’assessorato regionale per la Famiglia, le Politiche sociali e le Autonomie locali ha sbloccato fondi, per circa 32 milioni di euro, in favore del Distretto socio sanitario D42, che comprende Palermo (comune capofila) e otto comuni della Provincia (Altofonte, Belmonte Mezzano, Villabate, Monreale, Santa Cristina Gela, Piana degli Albanesi, Ustica, Lampedusa e Linosa). “Dopo due anni di paralisi - afferma l’assessore per la Famiglia, Francesco Scoma - il nucleo di valutazione ha accolto le modifiche apportate al piano di zona del distretto socio sanitario 42, approvando il documento di programmazione. Una decisione questa, molto importante, perché consente di sbloccare risorse per complessivi 32 milioni di euro. Questi finanziamenti consentiranno di attivare le progettualità previste dalla legge 328 relative alle Politiche sociali e serviranno a fornire servizi capillari rivolti alle fasce deboli presenti in questa ampia fetta di territorio che complessivamente raccoglie circa un milione di cittadini”. Le categorie di abitanti che più beneficeranno del provvedimento odierno saranno le cosiddette “fasce deboli”: anziani, disabili, famiglie in stato di povertà, minori, tossicodipendenti, immigrati. I fondi messi a disposizione del comune capofila (Palermo, che provvederà poi al riparto ai singoli comuni del Distretto) sono relativi alle annualità 2001-2003 e 2004-2006 (risorse del Fondo nazionale delle Politiche sociali). Arrivano, ad esempio, a Palermo le risorse (poco più di 4 milioni) per l’assistenza domiciliare e la socializzazione dei disabili, quelle per i “Centri aggregativi per anziani” (circa 1 milione e mezzo), per le attività estive 2008 e 2009 per i minori (1 milione e 100. 000 euro circa). Approvati anche, tra gli altri, i progetti per le attività dei “Centri diurni per disabili” di Villabate, Monreale, della “comunità alloggio per disabili psichici” di Lampedusa, del Centro dell’infanzia a Monreale, del “Centro di aggregazione per famiglie e minori” a Piana degli Albanesi. .  
   
   
INAIL DELIBERA LA CONFERMA DEL FINANZIAMENTO PER IL COMPLETAMENTO DELL´OSPEDALE DI CONA.  
 
Bologna, 21 gennaio 2009 - “Con la decisione di Inail di deliberare la riconferma del finanziamento di 65 milioni di euro per il completamento dell’Ospedale di Cona, trova finalmente soddisfazione la giusta rivendicazione dell’Azienda Ospedaliero-universitaria di Ferrara che chiedeva il rispetto degli impegni già a suo tempo assunti". Questo il commento di Giovanni Bissoni, assessore alle politiche per la salute della Regione Emilia-romagna che, assieme alla Conferenza territoriale sociale e sanitaria, l’Azienda Ospedaliero-universitaria, l’Azienda Usl, l’Università degli studi, Provincia e Comune di Ferrara, ha programmato la realizzazione della nuova struttura. "La Regione - ha aggiunto Bissoni - anche in questo periodo ha garantito le risorse necessarie ad evitare ritardi nella conduzione del cantiere. Ora, la riconferma del finanziamento Inail, oltre che un atto dovuto, permette di avere garanzie sulla possibilità di completare i lavori entro i tempi stabiliti per dare a Ferrara e al Servizio sanitario regionale un ospedale nuovo, moderno, dotato delle più innovative tecnologie assistenziali e capace di assicurare il miglior livello di qualificazione dei servizi. ” I lavori per il completamento dell’Ospedale di Cona sono iniziati alla fine del 2006. Il finanziamento ammonta a 165,9 milioni di euro, di cui 65 da Inail. Il nuovo Ospedale di Cona, con 780 posti letto, sarà la sede delle attività di assistenza, di didattica e di ricerca dell’Azienda Ospedaliero-universitaria di Ferrara, attualmente ospitate all’Ospedale S. Anna. Troveranno spazio all’interno della struttura anche le attività di ricerca e didattica proprie della Facoltà di Medicina e chirurgia dell’Università della città estense. .  
   
   
BOLZANO: GUIDA AI CORSI DI AGGIORNAMENTO DEL SETTORE SOCIALE (PRIMAVERA 2009)  
 
Bolzano, 21 gennaio 2009 - È stata pubblicata recentemente la guida ai corsi di aggiornamento per collaboratori professionali e volontari dei Servizi sociali edita dal Servizio sviluppo personale della Ripartizione Politiche Sociali. Il programma annuale d’aggiornamento per la primavera 2009 è stato realizzato in conformità allo specifico programma delle Politiche Sociali e della Sanità ed in accordo con i diversi Enti gestori privati e pubblici. Tra le priorità individuate dall´Assessorato provinciale alla sanità ed alle politiche sociali vi è la formazione e l´aggiornamento professionale nel settore dell´assicurazione per la non-autosufficienza, l´assistenza alla prima infanzia, la psichiatria sociale, l´abbattimento delle barriere architettoniche e l´accreditamento dei servizi. L’assessorato provinciale alla sanità ed alle politiche sociali è particolarmente impegnato nella costante formazione delle organizzazioni e degli esperti delle politiche sociali ed al fine di garantire l’efficienza e l’efficacia delle prestazioni dei servizi. Molte delle offerte formative illustrate nella guida si rivolgono anche ai collaboratori della Sanità. Una buona integrazione fra la Sanità ed il Sociale porta una maggiore qualità agli utenti e diventa un importante fattore di risparmio. Non tutte le iniziative previste nel programma d’aggiornamento vengono organizzate ed offerte dal Servizio Sviluppo Personale, ma questo si avvale anche della collaborazione delle Scuole Professionali per le professioni sociali, dei Centri di formazione e di altre Agenzie formative. Si può richiedere l’opuscolo al Servizio per lo sviluppo del personale che ha sede in via Gamper,1 a Bolzano Tel. : 0471 418221-22; Fax 0471 418229 sozialwesen@provinz. Bz. It o scaricarlo dal sito Internet: http://www. Provinz. Bz. It/sozialwesen/publ/publikationen_i. Asp .  
   
   
RECORDATI: ACQUISIZIONE DI HERBACOS-BOFARMA NELLA REPUBBLICA CECA  
 
 Milano, 21 gennaio 2009 – Recordati ha comunicato di avere acquisito Herbacos-bofarma, azienda farmaceutica ceca con sede a Pardubice. Il prezzo corrisposto è di circa € 19 milioni, interamente finanziato con la liquidità disponibile. Herbacos-bofarma è una società farmaceutica affermata nel mercato ceco e slovacco, dove commercializza farmaci appartenenti a diverse aree terapeutiche, in particolare analgesici, antiinfiammatori e dermatologici. I marchi della società sono leader in alcuni di questi mercati. Herbacos-bofarma ha circa 100 dipendenti, tra cui una rete di vendita e marketing di 35 persone ben apprezzata dai farmacisti e dalla classe medica. La società è finanziariamente solida. Le vendite sono cresciute costantemente negli ultimi anni e nel 2008 sono stati di circa € 12 milioni. L’ebitda della società è in linea con quello del gruppo. “L’acquisizione di Herbacos-bofarma rappresenta un ulteriore passo della nostra strategia di avere una presenza diretta nei mercati del centro ed est Europa” ha dichiarato Giovanni Recordati, Presidente e Amministratore Delegato. “Le economie della Repubblica Ceca e della Slovacchia sono tra le più dinamiche di quell’area ed i relativi mercati farmaceutici sono tra i più evoluti. Herbacos-bofarma, che ha una quota di mercato di circa il 2% a volume, rappresenta una valida piattaforma commerciale per lanciare nella Repubblica Ceca ed in Slovacchia i nuovi prodotti della nostra pipeline”. .  
   
   
FUTURISMO E AEROPITTURA UNA RACCOLTA DI PIÙ DI 200 OPERE PER UNA RETROSPETTIVA FUTURISTA DELLE REGIONI ITALIANE VELOCITÀ E DINAMISMO DAL TRENTINO ALLA SICILIA GALLERIA ARTE CENTRO 19 FEBBRAIO – 16 MAGGIO 2009  
 
Milano, 21 gennaio 2009 - “Fu nel febbraio del 1910 che Boccioni, Russolo ed io ci incontrammo con Marinetti, che allora abitava in via Senato. Chi avrebbe mai potuto supporre che da quell’incontro sarebbero poi nate tante cose ? Nessuno di noi aveva la più lontana percezione di quello che sarebbe accaduto” . (Giacomo Balla). Parigi, 20 febbraio 1909. Sul giornale Le Figarò Filippo Tommaso Martinetti pubblica il manifesto programmatico con il quale fonda il Futurismo. In occasione del centenario della nascita di questo movimento la galleria Arte Centro di Milano presenta la mostra Futurismo E Aeropittura. Velocità e dinamismo dal Trentino alla Sicilia. A poche settimane dalla conclusione dell’apprezzatissima rassegna su Giacomo Balla, la nuova mostra - aperta al pubblico con ingresso gratuito dal 19 febbraio al 16 maggio 2009 - si inserisce nell’ambito del vasto panorama celebrativo del Centenario, sottolineando il ruolo di Arte Centro che, con oltre quarant’anni di attività, è considerata un luogo di ricerca culturale da intellettuali, artisti, studiosi e amatori d´arte. Attraverso un’indagine della produzione pittorica che si è sviluppata nelle varie regioni d’Italia, Futurismo E Aeropittura intende documentare la portata dirompente e la rilevanza nazionale di questo formidabile movimento di avanguardia. Un’esposizione, dunque, dedicata alla forza propulsiva delle idee e delle suggestioni futuriste la cui influenza, irradiandosi in tutto in tutto il nostro Paese, ha segnato in modo indelebile il clima culturale e i linguaggi dell’arte - e non solo- del Xx secolo. A rappresentare il Futurismo, declinato nelle diverse realtà regionali, confluiscono nella mostra oltre 200 importanti capolavori con la presenza di ben 39 autori. Una panoramica completa articolata lungo un arco temporale che si estende dai primi anni ’10 per arrivare alla fine degli anni ’30 del Novecento. Dalla esaltante stagione della sperimentazione, contrassegnata dal concetto di dinamismo e dal valore della modernità, si passa attraverso il culto della macchina e all’esigenza di ordine e rigore, per arrivare alla fase finale che vede la nascita e lo sviluppo dell’Aeropittura. Nella mostra questa espressione artistica, nata all’interno dello scenario futurista negli anni Venti, è ampiamente documentata da una carrellata completa di tutti gli aeropittori e da una quarantina di opere. Dipinti e disegni rivelano i contenuti e i linguaggi degli artisti che, influenzati dallo sviluppo dell’aviazione in Italia, interpretano l’entusiasmo per il volo, approfondiscono lo studio della prospettiva aerea e danno vita a raffigurazioni di vedute spaziali dinamiche e vorticose. Oltre alla presenza di un nucleo di una ventina di autentici capolavori - che annovera fra l’altro opere come il Nudo simultaneo di Boccioni, il Canto patriottico di Balla, Squisito al selz Campari di Depero, il Paesaggio urbano con luci artificiali di Severini - la mostra ruota intorno ai molti artisti italiani che, avendo abbracciato le istanze innovatrici dell’epoca, hanno dato vita a una produzione pittorica destinata a identificare le diverse realtà locali e regionali. L’esposizione, come in un ideale itinerario artistico che attraversa tutto il Paese, conduce alla conoscenza, ad esempio, delle opere dei trentini Depero e Baldessari, a quelle del friulano Crali o del veneto Di Bosso, arrivando all’Emilia di Prampolini. Il percorso futurista prosegue in Umbria con Bruschetti e Dottori, passando per la Calabria di Boccioni, Benedetto e Marasco, per concludersi in Sicilia. Il catalogo della mostra contiene un saggio introduttivo di Massimo Donà, filosofo, scrittore e Professore Straordinario di Filosofia Teoretica Facoltà di Filosofia dell’Università Vita-salute San Raffaele di Milano, che offre un’interessante interpretazione di questo movimento. La mostra è curata da Flavio Lattuada della galleria Arte Centro. .  
   
   
RICCARDO LICATA E LE STAGIONI DELLO SPAZIALISMO A VENEZIA ROMA - PALAZZO VENEZIA  
 
Roma, 21 gennaio 2009 - Inaugura a Palazzo Venezia, mercoledì 28 gennaio alle ore 19:30, la mostra “Riccardo Licata e le stagioni dello spazialismo a Venezia”, curata dal professor Giovanni Granzotto. La rassegna, oltre a ripercorrere la carriera artistica del maestro, approfondisce il confronto fra il percorso di Licata negli anni ’50 e ’60 e quello di tutti gli altri artisti veneziani suoi contemporanei che aderirono in quegli stessi anni alla corrente spazialista. Geniale e rivoluzionario movimento artistico, lo Spazialismo influenzò profondamente l’arte europea nel Dopoguerra grazie al lavoro di Lucio Fontana, suo teorico e fondatore, il quale ne suggella la nascita a partire dal 1947, anno cui risale il primo manifesto. Arte integrale che rifiuta l’immagine naturalistica e si serve di elementi quali la luce, il suono e il vuoto spaziale, la teoria che contraddistingue lo Spazialismo è la conquista illimitata dello spazio attraverso qualsiasi mezzo, spingendo ad andare oltre, indagando in piena libertà e accomunando artisti le cui ricerche si integrano nell’ambito del linguaggio informale, materico, gestuale e segnico. La mostra, che si terrà nella Sala Regia e nella Sala delle Battaglie, vuole anche essere l’occasione per presentare e valutare nello specifico l’adesione di numerosi pittori veneti al filone spazialista, molti dei quali hanno influito in maniera determinante sullo sviluppo della poetica licatiana. Oltre ad un importante nucleo di dipinti di Riccardo Licata, circa sessanta, metà dei quali risalenti al periodo che va dagli anni ’50 ai ’60, saranno esposte una trentina di opere di Guidi, Tancredi, Bacci, Deluigi, Rampin, Vianello, Gaspari, Gasparini, Finzi e Morandis, tutti esponenti della corrente spazialista. Tra le altre saranno presenti in mostra due opere di Lucio Fontana. Per proporre, infine, la nuova concezione di uno spazio rappresentativo, la mostra sarà arricchita da una selezione di opere di Riccardo Licata eseguite negli anni 2000, che vanno a confermare quanto la sua ricerca non abbia mai abbandonato l’idea straniante e magica dello spazio che Venezia ha conservato nei secoli. Presenti all’inaugurazione il Ministro per la Pubblica Amministrazione e l’Innovazione On. Renato Brunetta, il Sottosegretario del Ministero per i Beni Culturali On. Francesco Giro e il Soprintendente al Polo Museale Romano professor Claudio Strinati, tra l’altro partecipi della composizione del catalogo con loro personali introduzioni. Scrive il professor Giovanni Granzotto, curatore della rassegna e del catalogo edito da Il Cigno Gg Edizioni: “Licata, pur non dismettendo la veste dell´affabulatore, talvolta quasi assumendo il ruolo di un rapsodo, di un cantore estatico, in bilico fra storia e mito, ora sembrava anche attratto da un nuovo compito: quello di cronista e testimone della realtà, soprattutto di un testimone solidale ed appassionato”. Il volume ospita inoltre i saggi: Licata, pittore iconoclasta del critico Luciano Caramel, Licata, lo Spazialismo a Venezia di Emanuela Garrone e infine Licata e il delirio della scrittura di Leonardo Conti. Cenni Biografici Riccardo Licata Riccardo Licata nasce a Torino nel 1929. Nel 1946, si trasferisce a Venezia con la madre e nel 1947, si iscrive al Liceo Artistico dove ha come maestri Luciano Gaspari e Mario Deluigi. Stimoli determinanti gli vengono dalla Collezione Guggenheim e dal contatto con gli artisti del Fronte Nuovo delle Arti (Birolli, Guttuso, Pizzinato, Turcato, Santomaso, Vedova, Viani, Morandis) che sono al centro del dibattito e del rinnovamento dell’arte italiana del Dopoguerra. Nel 1949, con Ennio Finzi, Tancredi, Bruno Bienner e Giorgio Zennaro, costituisce un gruppo di giovani artisti di tendenza astratta, mentre la sua pittura tende sempre più a definirsi come una “scrittura grafico-pittorica” ispirata alla musica. Nel 1963 vince il premio Michetti. Partecipa alle Biennali di Venezia del 1964, 1970 e 1972, alla Quadriennale di Roma, alle Biennali di Parigi, San Paolo e Alessandria d’Egitto. Suoi grandi mosaici sono installati in spazi pubblici di città italiane e francesi quali Genova, Bourgoin Jailleu, Lille (Università), Monza, ecc. Sue opere si trovano presso Musei d’Arte Moderna di Venezia, Milano, Alessandria, Roma, Torino, Varsavia, San Paolo del Brasile, Vienna, New York, Stoccolma, Firenze, Stoccarda, ecc. Sue mostre personali sono state allestite nelle maggiori città italiane ed a Parigi, Helsinki, San Paolo del Brasile, Londra, Dublino, Poitiers, Rouen, Barcellona, Bruxelles, Nizza, Amsterdam, Grenoble, Taipei, Gand, Stoccolma, Monaco, ecc. .  
   
   
BOLZANO, ARTISTI: DOMANDE PER CONTRIBUTI ENTRO IL 2 FEBBRAIO  
 
Bolzano, 21 gennaio 2009 - Artisti che operano nei vari settori della cultura e giovani artisti possono fare richiesta di contributi all´Ufficio cultura italiana. Termine di scadenza per le domane è lunedì 2 febbraio 2009. L’ufficio Cultura Italiana della Provincia rende noto che il prossimo 2 febbraio scade il termine per la presentazione delle domande di assegnazione di vantaggi economici ad artisti e giovani artisti (ai sensi della legge provinciale 29 ottobre 1958, n. 7 e successive modifiche). Possono accedere ai vantaggi economici (contributi e sussidi di qualificazione) artisti che operano nei vari settori della cultura e che sono residenti in provincia di Bolzano da almeno un anno e giovani artisti di età inferiore ai 30 anni che intendono migliorare la propria formazione in campo artistico. I contributi sono assegnati per incentivare la capacità creativa attraverso la realizzazione di iniziative che promuovano lo sviluppo artistico e culturale del richiedente, nonché all’arricchimento dell’immagine dell’Alto Adige sotto il profilo artistico Le domande di contributi e sussidi di qualificazione devono essere inoltrate alla Provincia Autonoma di Bolzano – Alto Adige, Ufficio Cultura Italiana, via del Ronco 2, Bolzano entro le ore 17. 00 di lunedì 2 febbraio 2009. Per ulteriori informazioni telefonare al numero 0471 411228. .  
   
   
GOLF: LE DECISIONI DEL CONSIGLIO FEDERALE IL CAMPIONATO NAZIONALE OPEN SI SVOLGERÀ AL CG FIRENZE UGOLINO  
 
Roma, 21 gennaio 2009 - Il Consiglio Federale, nella sua seconda riunione tenutasi a Milano il 19 gennaio, ha preso le seguenti decisioni: Amministrazione – Il Consiglio ha approvato il Bilancio preventivo del 2009, comprensivo del progetto per la preparazione degli atleti di alto livello, e ha inoltre approvato lo stanziamento di 1. 270. 000 euro per il Decentramento del 2009. Nomina Delegati Provinciali - Il Consiglio ha provveduto a nominare i seguenti Delegati Provinciali su proposta del Comitati e Delegati Regionale. Bolzano: Hartmann Gallmetzer. Veneto: Bruno Alberti (Belluno), Sante Patussi (Padova), Nino Rossi (Rovigo), Nevio Zanon (Treviso), Gianni Leardini (Venezia), David Douglas Ozbun (Vicenza), Franco Zanibellato (Verona). Friuli: Piergiorgio Lazzarovich (Udine), Romolo Antoniolli (Pordenone), Emanuele Urso (Trieste), Giuseppe Puggina (Gorizia). Piemonte: Roberto Polloni (Torino), Giovanni Patri (Alessandria), Alberto Giordano (Cuneo), Carla Tradati (Verbania), Carlo Locatelli (Vercelli), Franco Rutigliano (Asti), Mario Fea (Biella), Giovanni Massai (Novara). Lombardia: Giovanni Porta (Como), Giulio Moroni (Varese), Enrico Colombo (Lecco), Luca Giazzi (Bergamo), Giorgio Bresciani Torri (Brescia), Gabriella Petrillo (Milano), Fausto Maserati (Cremona), Marco Sgnaitzer (Mantova), Enrico Cerri (Pavia), Gabriele Daoglio (Sondrio), Giulio Franzini (Lodi). Liguria: Egle Ponzano (Genova), Giancarlo Quadrelli (Savona), Roberto Federigi (La Spezia), Franco Balestra (Imperia). Marche: Arnaldo Manini (Ancona), Alberto Luminati (Pesaro-urbino), Francesco Sabatucci (Macerata). Umbria: Fabrizio Grugni (Terni). Lazio: Davide Schiavi (Frosinone), Marina Lanza (Latina), Marco Zanetti (Roma), Maria Rosaria Striano (Rieti). Abruzzo: Elisabetta Losi (Pescara). Puglia: Antonio Pellegrino (Lecce), Antonio De Luca (Brindisi), Elena Zella (Taranto), Domenio De Giglio (Bari). Calabria: Gaetano Salvatore (Caranzaro e Crotone). Sicilia: Antonio Pulvirenti (Catania-messina-ragusa-siracusa-enna), Fabio Savagmoe (Palermo-trapani-agrigento-caltanissetta). Sardegna: Roberto Doglio (Cagliari), Antonello Matiz (Olbia-tempio). Campionato Nazionale Open (ex Omnium) - Il Consiglio, accogliendo la richiesta del Circolo Golf Firenze Ugolino, ha deciso di far svolgere sul percorso toscano il Campionato in questione nell’ambito dei festeggiamenti per i 120 anni di golf a Firenze. Attivita’ Giovanile – Il Consiglio ha approvato la nomina dei seguenti Coach regionali per l’attività giovanile: A. Reale (Piemonte), N. Giordano (Liguria), N. Pomponi (Lombardia), N. Bisazza (Veneto), F. Bisazza (Emilia Romagna), M. Ravinetto (Toscana), A. Cocchi (Lazio), P. Cosenza (Puglia), G. Marra (Calabria e Sicilia). Organi Di Giustizia – L’avv. Nicola Stradiotto è stato nominato Giudice di Prima Istanza per il Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige, regione dove opera anche l’avv. Mario Morgante con la stessa funzione. Fornitori Ufficiali - Il Consiglio ha rinnovato l’accordo di fornitore ufficiale con l’azienda Ferrododici. Affiliazioni E Aggregazioni – Il Consiglio ha affiliato il Golf Club Parco di Firenze (Fi), già aggregato. Ha inoltre affiliato il Golf Club Vicenza Srl Ssd, già affiliato come Golf Vicenza Srl. Ha inoltre aggregato Alisei Golf Club Pietrasanta Srl Ssd (Lu), già aggregato come Alisei Golf Club. .  
   
   
INAUGURATI AD AGORDO I GIOCHI INVERNALI DI ALPE ADRIA  
 
Agordo, 20 gennaio 2009 - Con la simbolica accensione della fiamma dei giochi da parte di quattro atleti veneti, si sono inaugurati il 19 gennaio alle 19 ad Agordo i Giochi invernali della Gioventù di Alpe Adria, giunti alla Xxvii edizione. Organizzati dalla Regione del Veneto e dal Comitato regionale del Coni, i Giochi vedono la partecipazione di oltre 500 atleti in rappresentanza di 12 regioni della Comunità di Lavoro Alpe Adria, tra cui, oltre al Veneto, la Lombardia e il Friuli Venezia Giulia. Organizzati alternativamente dalle varie Regioni partecipanti, i Giochi Alpe Adria sono stati ospitati in Veneto nel 1982 ad Auronzo per l’edizione invernale e nel 1998 a Caorle per quella estiva. Slalom gigante e speciale, sci nordico, hockey su ghiaccio, snowboard sono le specialità previste, oltre ad un torneo di tennis da tavolo, mentre Alleghe, Falcade e Feltre le sedi delle gare. “La Regione del Veneto – ha precisato l’Assessore Oscar De Bona inaugurando la manifestazione – ha investito molto in questa edizione dei Giochi invernali di Alpe Adria, ospitati per la seconda volta sulle nevi bellunesi dopo quelli del 1982 ad Auronzo. Di questo devo ringraziare il Presidente Galan e l’Assessore allo Sport Massimo Giorgetti, che hanno consentito alla provincia di Belluno questa ulteriore opportunità per presentare le nostre montagne in un contesto agonistico internazionale. In questa edizione dei giochi la Regione ha investito oltre 400 mila euro, a dimostrazione non solo dell’interesse nei confronti di questo territorio, ma anche per lo sport, inteso soprattutto come momento educativo ed aggregante. Gli atleti di oggi, infatti, saranno gli uomini, la classe dirigente di domani e farli conoscere faciliterà la cooperazione e la collaborazione tra le regioni. Per quanto riguarda il bellunese e i suoi operatori economici, - ha concluso De Bona - l’iniziativa significa senz’altro un’opportunità per promuovere a livello internazionale la montagna e le sue strutture ricettive, ma anche di guadagno immediato”. “Con grande gioia – ha ribadito da parte sua il Presidente del Comitato regionale Gianfranco Bardelle – il Coni ha accolto la richiesta della Regione del Veneto di collaborare all’organizzazione dei Giochi invernali di Alpe Adria e lo ha fatto per riaffermare il grande valore educativo che ha lo sport. E’ una manifestazione che avrà un grande impatto umano e che rappresenta, per giovani di diverse nazioni, una straordinaria occasione di socializzazione. La conoscenza intima che nasce in un confronto-scontro all’interno di una gara – ha concluso – è un’esperienza che ogni nostro figlio dovrebbe avere il diritto di fare” .