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Notiziario Marketpress di Mercoledì 22 Aprile 2015
INFORMAZIONE - "DOCUMENTARI INCHIESTE GIORNALISMI": NASCE DIG. IL PREMIO ILARIA ALPI TORNA CON UN NUOVO NOME E UN FORMAT COMPLETAMENTE RINNOVATO. A RICCIONE TRE GIORNI DI EVENTI E WORKSHOP FORMATIVI, UN CONCORSO PER OPERE E PROGETTI VIDEO-GIORNALISTICI  
 
Bologna, 22 aprile 2015 - L’impegno civile, l’informazione consapevole e coraggiosa, le migliori inchieste per la tv e per il web. Sono questi i campi d’azione di Dig - Documentari Inchieste Giornalismi, associazione che nasce dalla ventennale esperienza del Premio Giornalistico Televisivo Ilaria Alpi e già nel nome riprende l’attività fondamentale di chi ricerca la verità: to dig, il lavoro di approfondimento e di scavo. A questo lavoro l’associazione dedica la sua prima iniziativa: un concorso internazionale per l’assegnazione dei Dig award, premi dedicati al giornalismo d’inchiesta. Insieme al concorso nasce inoltre una nuova manifestazione, “Le giornate del giornalismo di Riccione”, in programma dal 4 al 6 settembre 2015. Il nuovo progetto è stato presentato oggi a Bologna, nella sede della Regione Emilia-romagna, presenti tra gli altri l’assessore regionale alla Cultura, Massimo Mezzetti, il sindaco di Riccione Renata Tosi, Matteo Scanni presidente dell’Associazione Dig e Sara Paci, coordinatrice del progetto, Giuseppe Morganti segretario di Stato della Repubblica di San Marino. “Continuiamo a essere al fianco di questa esperienza – ha commentato Mezzetti -, pur rispettando e condividendo l’amarezza di Luciana Alpi, ritenendo indispensabile non disperdere il prezioso patrimonio di un percorso che non è solo giornalistico, ma anche culturale e formativo. Il giornalismo d’inchiesta, proponendoci un approccio a una realtà cruda e spesso occultata, ci fornisce strumenti per aiutarci a diventare sempre più cittadini responsabili”. "Esprimo viva soddisfazione per un evento innovativo e originale che a settembre durante la prima edizione delle Giornate del giornalismo di Riccione – ha detto il sindaco Renata Tosi - richiamerà nella nostra città non solo giornalisti, ma anche i grandi protagonisti della politica e della cultura. Con l’istituzione dei Dig Award Riccione sceglie di proseguire sulla strada del giornalismo d’inchiesta televisivo di qualità, promuovendo l’azione culturale e educativa di una sana competizione dedicata all’informazione e all’impegno civile". Dig Award: il concorso - All’assegnazione dei Dig Award possono concorrere opere e progetti video-giornalistici che trattino temi di rilevanza civile, economica e politica. Creato per valorizzare il lavoro di tutti i freelance e sostenere i professionisti che inseguono la ricerca della verità, il concorso è suddiviso in tre sezioni distinte, rivolte a servizi trasmessi da televisioni italiane e straniere, ma anche a opere inedite, progetti e prodotti crossmediali. Il bando resterà aperto fino al 20 giugno. Ad attribuire i Dig Award, scegliendo i lavori più significativi e coraggiosi con un occhio di riguardo all’originalità del tema, alla forza della denuncia e alla qualità delle immagini, sarà una giuria internazionale presieduta da Günter Wallraff, voce storica dell’informazione d’assalto. Insieme a lui Alexandre Brachet (Upian), Riccardo Chiattelli (laeffe), Corrado Formigli (La7), Monica Maggioni (Rainews24), Lee Marshall (Internazionale), Marco Nassivera (Arte), Alberto Nerazzini (giornalista freelance), Juliana Ruhfus (Al Jazeera), Andrea Scrosati (Sky Italia), Margo Smit (International Consortium of Investigative Journalists), Kevin Sutcliffe (Vice Europe). Le Giornate del Giornalismo di Riccione La cerimonia di premiazione dei Dig award avrà luogo durante le Giornate del giornalismo di Riccione, manifestazione in programma dal 4 al 6 settembre 2015 organizzata in collaborazione con il Comune di Riccione e con il patrocinio della Regione Emilia-romagna. Tre giorni di eventi, mostre, spettacoli e incontri in cui le principali firme del giornalismo si confronteranno con il mondo della politica e della cultura. Tanti anche i workshop, raggruppati in tre aree tematiche principali: l’inchiesta, il digital e la straordinaria esperienza di Vice Europe. Dal concorso dedicato alle avanguardie del giornalismo internazionale nasce quindi una manifestazione aperta al grande pubblico, per una riflessione partecipata sui temi dell’informazione e dell’attualità. Riccione, meta di un turismo accogliente, si presenta come il luogo ideale per questo incontro tra addetti ai lavori e collettività, con alcuni dei giornalisti più celebrati al mondo pronti a dialogare con esperti e cittadini comuni. Un’occasione unica per incoraggiare la libertà di stampa, il pluralismo, la buona informazione. Dig Award è organizzato da Associazione Dig - Documentari Inchieste Giornalismi, con il supporto del Comune di Riccione e della Repubblica di San Marino, il patrocinio della Regione Emilia-romagna, della Rappresentanza in Italia della Commissione europea, dell´Ordine dei Giornalisti dell´Emilia-romagna, della Federazione nazionale della stampa italiana. Con il contributo di Coop Italia e Coop Adriatica. Media Partnership Rainews24, Internazionale. Www.associazionedig.com    
   
   
"DOPO IL FILM DI VELTRONI UN ALTRO PASSO VERSO IL GARANTE DEI DIRITTI DELL’INFANZIA"  
 
Milano, 22 aprile 2015 – Duecento alunni di cinque scuole milanesi, primarie secondarie di primo grado hanno assistito ieri mattina al cinema Anteo alla proiezione del film “I Bambini Sanno” realizzato da Sky Italia con la regia di Walter Veltroni. Un’anteprima speciale per un film che ha per protagonisti 39 bambini tra i 9 e i 13 anni (coetanei degli alunni), dal nord al sud dell’Italia che raccontano il nostro Paese ed esprimo la loro personale opinione sui grandi temi della vita, dall’amore alla famiglia, dalla religione all’amicizia, con la schiettezza e la sagacia tipiche della loro età. La proiezione per le scuole è stata anticipata ieri sera sempre all’Anteo da un’anteprima milanese cui hanno partecipato alcuni dei bambini attori accompagnati da Walter Veltroni e a cui sono stati invitati operatori del Terzo settore, genitori affidatari e mamme delle comunità mamme-bambino. Seduti in platea tra il pubblico disposto nelle tre sale del Cinema numerosi tra rappresentanti dell’amministrazione cittadina, scrittori, giornalisti e attori tra cui: il Sindaco Giuliano Pisapia, il vicesindaco Ada Lucia De Cesaris, gli assessori Francesco Cappelli e Filippo Del Corno, gli onorevoli Lia Quartapelle e Emanuele Fiano, l’ex presidente del Consiglio, Romano Prodi, Massimo Moratti, Gad Lerner, Umberto Eco, Antonio Albanese, Claudio Bisio. “Una bellissima iniziativa – ha commentato l’assessore alle Poltiche sociali, Pierfrancesco Majorino, organizzatore della doppio presentazione – e un gran bel film realizzato con sensibilità e realizzata grazie a Sky Italia e a Walter Veltroni che hanno offerto alla città, nelle due anteprime, quella di ieri sera e quella di stamattina con le scuole, un prodotto culturale che ci spinge a riflettere, partendo da cosa i bambini vedono, desiderano e chiedono, tra le domande di sempre e le inquietudini di questa fase storica. Per noi, inoltre, un contributo utile ad andare avanti sul cammino dei diritti dell’infanzia, cammino che conoscere una tappa cruciale nel mese di maggio quando avvieremo in consiglio comunale il dibattito riguardante l’istituzione del Garante dei diritti dei bambini e dei ragazzi, una novità per la nostra città che coinvolgerà certamente le migliori energie della società civile”.  
   
   
ROMA: INSIEME PER L’AREA ARCHEOLOGICA URBANA PIÙ IMPORTANTE DEL MONDO  
 
 Roma 22 aprile 2015 - Viene finalmente sottoscritto un Accordo tra Mibact e Roma Capitale per superare la divisione di competenze e funzioni tra Stato e Comune nell’Area archeologica di Roma e assicurarne la gestione unitaria, dinamica ed efficiente. Si ricompone così una frattura storica nel nome di un patrimonio culturale da tutti percepito come unico e indivisibile. Unica cabina di regia: nasce il ‘Consorzio per i Fori di Roma” - Nel pieno rispetto della normativa sulla tutela, che resta saldamente in capo allo Stato, si superano le attuali frammentazioni presenti nell’Area archeologica urbana più importante al mondo e trova piena attuazione il modello designato dal Codice dei beni e delle attività culturali per la cooperazione tra enti pubblici. L’accordo Mibact-roma Capitale è un atto fondamentale con cui si riconosce la centralità dei beni e dei monumenti prima ancora delle istituzioni che li detengono. Nasce così un nuovo soggetto giuridico che diventerà l’unico interlocutore per cittadini, visitatori, imprese, mecenati. La gestione unitaria, dinamica ed efficiente dell’area archeologica sarà garantita dal ‘Consorzio per i Fori di Roma” a cui Stato e Comune demandano la definizione del Piano strategico di sviluppo culturale e di valorizzazione dell’area. Il Consorzio sarà retto da un consiglio di amministrazione composto da un Presidente (nominato dal Ministro d’intesa con il Sindaco), dal Soprintendente per il Colosseo, il Museo Nazionale Romano e l’area archeologica di Roma e dal Sovrintendente Capitolino ai beni culturali. Il Consorzio avrà autonomia finanziaria e, per garantire che le regole di gestione rispondano a principi di efficienza e speditezza,verrà attribuita la carica di Consigliere-delegato al Soprintendente per il Colosseo, il Museo Nazionale Romano e l’area archeologica centrale Il Consorzio sarà dotato di risorse iniziali conferite dal Comune e dal Ministero e continuerà ad essere sostenuto fino al raggiungimento dell’autosufficienza dell’equilibrio finanziario da perseguire mediante la ricerca autonoma di finanziamenti, mentre gli introiti dei monumenti gestiti affluiranno direttamente ai rispettivi proprietari. Il Consorzio provvederà, tra l’altro, alla gestione diretta o indiretta delle attività di valorizzazione dei beni affidati (servizi aggiuntivi), alla organizzazione di mostre, convegni, spettacoli e manifestazioni, alla promozione di studi, ricerche, attività didattiche e divulgative, alla progettazione e realizzazione di percorsi turistici e itinerari di visita, alla promozione dell’adeguamento delle infrastrutture di collegamento all’area archeologica per migliorarne l’accessibilità. Tutto questo servirà a consolidare l’identità culturale di Roma e a rafforzare la memoria sociale della sua comunità, favorendo la riappropriazione da parte dei cittadini del patrimonio culturale del proprio territorio. Non un Parco archeologico, ma il cuore pulsante di Roma I numeri dell’Area archeologica sono straordinari e senza paragoni considerandone la collocazione al centro del tessuto urbano: 78 ettari di estensione, circa 6,5 milioni di visitatori all’anno, oltre 42 milioni di introiti da biglietteria. Grazie all’Accordo firmato oggi l’Area archeologica centrale avrà nuove possibilità di sviluppo pur restando il cuore della città antica e della città moderna: uno spazio vitale e vivo, capace di rendere esplicito il senso dei luoghi e dei monumenti, evitando ogni forma di separatezza tra la città moderna e antica. Il quadro storico culturale La sistemazione dell’area archeologica centrale di Roma è da secoli al centro del dibattito culturale, politico e urbanistico. Il primo approccio risale al progetto napoleonico per il Giardino del Campidoglio di Louis-martin Berthault, al quale seguirono, con l’Unità d’Italia, la legge voluta da Guido Baccelli nel 1887 e i tre piani regolatori del 1873, 1883 e 1909 che prevedevano la realizzazione di un asse di collegamento tra l’area di Piazza Venezia e quella del Colosseo coerente con l’asse viale trasversale di via Cavour, poi effettivamente realizzato con gli sventramenti degli anni Venti e Trenta del Novecento che portarono all’eliminazione del quartiere dei Pantani e di buona parte della Velia con la nascita dell’attuale via dei Fori Imperiali. Dopo decenni di silenzio e disinteresse, il dibattito si riaccese tra gli anni Settanta e Ottanta, in particolare con le iniziative delle Giunte dei Sindaci Argan, Petroselli e Vetere stimolate dagli allarmi lanciati dall’allora Soprintendente La Regina e da Antonio Cederna riguardo il degrado dei monumenti e dell’intera area archeologica di Roma. Un impulso particolare si ebbe nel 1981 con la legge promossa dall’allora Ministro per i beni culturali e ambientali, Oddo Biasini, non a caso denominata Provvedimenti urgenti per la protezione del patrimonio archeologico di Roma. Da allora si sono succedute numerose e autorevoli commissioni di studio, alle quali si sono affiancati vari progetti di sistemazione dell’area tra i quali si ricordano quelli di Leonardo Benevolo e Vittorio Gregotti. Ultima in ordine di tempo la commissione paritetica Mibact-roma Capitale presieduta da Giuliano Volpe, che ha consegnato la sua relazione lo scorso 30 dicembre e dei cui lavori è frutto l’accordo odierno.  
   
   
PRESENTATO A GORIZIA IL FESTIVAL "ÈSTORIA"  
 
Gorizia, 22 aprile 2015 - La presenza a Gorizia del festival internazionale della storia rappresenta una delle "ragioni", per le quali la Regione Friuli Venezia Giulia concentrerà sempre di più nel capoluogo isontino una parte rilevante delle iniziative culturali, che bene si abbinano agli storici palazzi e piazze della città. Lo ha sottolineato l´assessore regionale alla Cultura, Gianni Torrenti, alla presentazione dell´11/esima edizione del festival "èStoria" dal titolo "Giovani", che si terrà dal 21 al 24 maggio prossimi a Gorizia. Il festival, ideato da Adriano Ossola, è caratterizzato dal fatto che riesce ad avvicinare i grandi temi della storiografia a un pubblico ampio e variegato; quest´anno sarà dedicato all´analisi del ruolo dei giovani nella storia e nell´attualità. Diversi eventi in programma, che vedrà riuniti i maggiori studiosi del settore provenienti da tutto il mondo, esploreranno il legame tra la storia e la letteratura, il cinema, il teatro, per finire con la musica e la storia dell´alimentazione. Saranno organizzate tavole rotonde, lezioni, presentazioni, mostre, proiezioni e letture, laboratori per bambini e ragazzi, oltre ai viaggi di carattere storico-turistico (èStoriabus) sui luoghi simbolo della Grande guerra. Uno degli ospiti più attesi dell´edizione 2015 è il sociologo e filosofo polacco, Zygmunt Bauman, che terrà una lectio magistralis sulle sfide e le prospettive che si presentano ai giovani nel corso della loro crescita. Un momento di confronto su legalità, traffico di stupefacenti e impegno civico vedrà la partecipazione dello scrittore Roberto Saviano. Tra i nomi di maggiore rilievo figurano anche Paolo Mieli, Marcello Flores, Piero Dorfles, Aldo Cazzullo. Garantendo il sostegno della Regione (con meccanismi di programmazione triennale) anche per le prossime edizioni, l´assessore Torrenti ha evidenziato l´importanza del festival "anche perché riesce - ha spiegato - in una città con varie criticità a creare un´iniziativa di grande rilievo internazionale". Inoltre l´assessore si è soffermato sulla "sempre eccellente qualità" dei relatori e il significativo impatto economico dell´iniziativa sul territorio. E´storia conferisce un´identità internazionale alla città. Sono intervenuti il sindaco e il presidente della Cciaa di Gorizia, Ettore Romoli e Gianluca Madriz, la vicepresidente della Provincia isontina Mara Cernic ed il presidente della Fondazione Carigo Roberto Collini; tra gli altri ha partecipato all´incontro il consigliere regionale Rodolfo Ziberna.  
   
   
CULTURA. APRE A PALAZZO MORIGGIA LA MOSTRA “DAL PANE NERO AL PANE BIANCO”, CHE RACCONTA L’ALIMENTAZIONE IN ITALIA TRA FASCISMO, GUERRA E LIBERAZIONE  
 
Milano, 22 aprile 2015 - Nella ricorrenza del 70° anniversario della Liberazione, 1945 – 2015, e in omaggio al tema di Expo 2015 “Nutrire il pianeta. Energia per la vita”, Comune di Milano | Cultura, Servizio Musei Storici, e A.n.p.i. | Associazione Nazionale Partigiani Italiani - Comitato Provinciale di Milano, in collaborazione con Archivio del Lavoro, Isec e Insmli, presentano la mostra “Dal pane nero al pane bianco. L’alimentazione in Italia tra fascismo, guerra e liberazione”, dal 22 aprile al 28 giugno 2015 presso gli spazi espositivi al pianoterra di Palazzo Moriggia | Museo del Risorgimento, via Borgonuovo 23, Milano. Attraverso l’intreccio di fonti diverse – immagini, fotografie, testi, documenti e oggetti d’epoca – l’esposizione, curata da Roberta Cairoli, Debora Migliucci e Anna Steiner, intende ricostruire il quadro dell’alimentazione nel periodo compreso tra il 1935 e l’immediato dopoguerra, dalla politica autarchica del regime fascista alle condizioni di vita durante il secondo conflitto mondiale, in parallelo con le vicende relative alla caduta del fascismo e alla Resistenza, soprattutto nella sua dimensione di “guerra alla guerra”, fino al difficile ritorno alla normalità, con un’attenzione specifica alla realtà di Milano. Particolare rilievo è dato alle immagini di forte carattere simbolico e comunicativo al fine di restituire nel suo complesso il patrimonio valoriale della Resistenza, rafforzando il legame tra identità, memoria e storia. Una parte del materiale esposto, sia fotografico che documentale, è inedito e pertanto consente di valorizzare un patrimonio archivistico ancora inesplorato. “Una mostra che lega storia, racconto, memoria e tradizione in un unico progetto , capace di raccontare la storia del nostro passato seguendo l’inedito filo rosso dell’alimentazione – ha dichiarato l’assessore alla Cultura Filippo Del Corno –. Un’esposizione pensata per raccontare come eravamo e per capire come siamo diventati, dopo settant’anni di libertà conquistata mangiando il ‘pane nero’ della guerra”. La mostra, composta da moduli tematici e appositamente strutturata per facilitarne il carattere itinerante, si articola in sei sezioni: 1) “Mangiare all’italiana”: l’autarchia alimentare tra propaganda e realtà; 2) “Saperi e sapori”: la scuola in prima linea; 3) ”Manca il pane”: il regime alimentare negli anni della guerra e dell’occupazione; 4) “Guerra alla guerra”: Pane e Resistenza; 5) “Il gusto della libertà”: il pane nero diventa pane bianco; 6) “Si fa presto a dire fame”. Delle prime cinque sezioni sono curatrici Roberta Cairoli e Debora Migliucci; la sesta è a cura di Anna Steiner - Studio Origoni Steiner e Uliano Lucas. Eterogenei e di diversa provenienza son i materiali in mostra: giornali e riviste femminili d’epoca fascista, ricchi di messaggi pubblicitari, orientati a indirizzare i consumi verso i “genuini e salutari prodotti italici”, e di consigli diretti alle sorridenti massaie italiane per risparmiare, evitare sprechi e preparare “gustose” ricette autarchiche; temi, dettati, poesie, copertine illustrate di libri e quaderni scolastici che rispecchiano le direttive del regime e le parole d’ordine della propaganda fascista in tema di autarchia ed economia di guerra; tabelle dei dati relativi al costo della vita e agli indici di consumo dei generi alimentari che mettono in luce il drastico calo del tenore alimentare della popolazione italiana a dispetto della propaganda; riproduzioni di tessere annonarie; documenti d’archivio relativi, per esempio, al numero delle mense collettive, dei ristoratori di guerra e delle mense aziendali presenti a Milano durante la guerra e nel dopoguerra. Numerose le fotografie – in gran parte provenienti dalla raccolta fotografica dell’Insmli – con soggetti diversi: partigiani che consumano il rancio; lunghe file davanti ai negozi in attesa delle razioni di cibo ecc.; manifesti e locandine riprodotti da artisti e intellettuali di rilievo sul tema della Resistenza, dei lager, e della Liberazione. “Nella ricostruzione storica del tragico periodo vissuto dal nostro Paese a seguito dell´avvento del fascismo - spiega Roberto Cenati, Presidente di Anpi Provinciale di Milano - abbiamo evidenziato le drammatiche condizioni di vita, le sofferenze e i lutti arrecati agli Italiani, soffermandoci anche sulla straordinaria e unitaria risposta che allora si seppe dare, resistendo alla guerra, alla fame, al nazifascismo. E questo è il messaggio più forte e di grande attualità per tutti noi che ci viene dalla lotta di Liberazione: il dovere di opporsi e resistere sempre alle ingiustizie, ai soprusi, alle discriminazioni, ai servilismi, se si vuole raccogliere l´eredità lasciataci dai Combattenti per la Libertà.” A corollario della mostra un ricco palinsesto di appuntamenti collaterali: tre conferenze tematiche, a ingresso libero, il 29 aprile, il 6 e il 13 maggio 2015, ore 17.30, presso la Sala Conferenze di Palazzo Moriggia e quattro visite gratuite guidate alla mostra, nelle domeniche del 3, 17 e 31 maggio e del 14 giugno 2015, dalle ore 10 alle 12. Il catalogo, a cura di Anpi Milano con le immagini e i documenti esposti, oltre a due saggi di contesto, accompagna la mostra. Scheda Mostra Apertura al pubblico dal 22 aprile al 28 giugno 2015 Spazi al pianoterra di Palazzo Moriggia | Museo del Risorgimento, Via Borgonuovo 23, Milano martedì – domenica, 9.00_13.00 / 14.00_17.30 T. +39 02 884 64177 – 64173 | c.Museorisorgimento@comune.milano.it    
   
   
FIRENZE: "NIENTE DI NUOVO SUL FRONTE OCCIDENTALE" PER IL CONCERTO DEL 25 APRILE  
 
Firenze 22 aprile 2015 – Il tradizionale appuntamento con il Concerto del 25 aprile, organizzato dalla Regione con il fondamentale contributo dell´Orchestra regionale della Toscana, ripropone la formula della musica dal vivo che accompagna la proiezione di una famosa pellicola del muto. Quest´anno la scelta è caduta su un capolavoro del 1930, premiato con due Oscar, "Niente di nuovo sul fronte occidentale" di Lewis Milestone, tratto dal romanzo di Erich Maria Remarque inno del pacifismo, tanto da far interdire dalla censura fascista libro e film. Le musiche che saranno eseguite dall´Orchestra regionale, diretta dal maestro Christian Schumann, sono quelle composte nel 2011 dallo specialista del genere Manfred Knaak. Concerto del 25 aprile 2015, ore 21, Teatro Verdi in via Ghibellina 99 Firenze.  
   
   
BOLZANO: PRESENTATO POEMA MUSICALE SULLE LEGGENDE DELLA VALLI LADINE  
 
Bolzano, 22 aprile 2015 - 120 alunni e studenti delle scuole delle valli ladine ieri 20.04 alla Casa della Cultura a Ortisei hanno presentato gli esiti del progetto, "Rundenì de lijëndes"/ Eco di leggende, atto a rappresentare musicalmente la preziosa tradizione delle leggende ladine. Il poema musicale sarà replicato due volte 21.04 a Ortisei e il 24.04 a San Martino in Badia. Nell´ambito della collaborazione tra il Dipartimento Educazione e Cultura Ladina e le Scuole di musica ladine è stato sviluppato un progetto, "Rundenì de lijëndes"/ Eco di leggende, atto a rappresentare musicalmente la preziosa tradizione delle leggende ladine. Il poema musicale realizzato sarà presentato il 20 e 21.04 a Ortisei, il 24.04 a San Martino in Badiail poema si compone di quadri scenici nei quali i testi lirici di Roland Verra si uniscono alla musica di Matthäus Crepaz. È stato realizzato grazie alla collaborazione tra la sezione musicale della scuola media di Ortisei, il Liceo artistico Cademia e le Scuole di musica ladine. La regia è affidata a Donatella Valletta e il progetto è coordinato da Susy Rottonara, responsabile del Servizio per l´educazione musicale presso l´Intendenza Ladina. Il progetto, come ha detto l´Intendente scolastico ladino Roland Verra, autore dei testi, intende anche promuovere la creatività artistica, una della peculiarità della popolazione ladina. Un altro obietivo è quello di predisporre un repertorio poetico-musicale in ladino da poter prendere ad esempio e, non da ultimo, contrastare la dominanza dei pezzi musicali con testi in inglese. Da parte sua, Susy Rottonara, responsabile del Servizio per l´educazione musicale presso l´Intendenza Ladina che ha ccordinato il progetto, lo definisce innovativo e atto a favorire l´attività di collaborazione tra diverse istituzioni e organizzazioni diventi una costante del percorso formativo nelle località ladine, al fine di diffondere il patrimonio culturale ladino alle giovani generazioni. I testi del poema musicale, suddiviso in otto parti della quali alcuni in ladino della Val Badia e altre in quello della Val Gardena, presentano un carattere piuttosto elegiaco e rispecchiano l´anelito ad un mondo mitico perduto, nel quale gli abitanti delle nostre Dolomiti vivevano in armonia con la natura e con le creature soprannaturali. Come contrasto sono rappresentati gli eccessi derivati dallo sviluppo turistico al giorno d´oggi. Questo abbinamento è stato posto in evidenza dall´assessore provinciale alla cultura ladina Florian Mussner che sottolinea come con esso sia stato possibile catturare l´interesse di alunni e studenti verso la cultura e musica ladine. La presentazione al pubblico del poema musicale nato dal progetto "Rundenì de lijëndes"/ Eco di leggende prosegue oggi, martedì 21 aprile 2015, alle 16.30 e alle 20.30, preso la Casa della Cultura a Ortisei, e venerdì 24 aprile 2015, alle ore 17.00 e alle ore 20.30, presso l´aula magna della Scuola media di San Martino in Badia. L´ingresso è libero (offerta a piacere).