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MERCOLEDI

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Notiziario Marketpress di Mercoledì 22 Aprile 2015
DISCORSO DEL COMMISSARIO UE ARIAS CAñETE ALL’ EURO CONGRESS: UN MODERNO UNION ENERGY PER UN´ENERGIA COMPETITIVA, SICURA E SOSTENIBILE PER L´INDUSTRIA EUROPEA KATOWICE  
 
Polonia 21 aprile 2015 - Presidente Buzek, il Segretario di Stato Korolec, ministro Masiulis, Illustri Ospiti, Signore e Signori, Prima di tutto vorrei ringraziare il Presidente Buzek per l´invito. Anno dopo anno questa manifestazione continua a crescere ed è ora il principale forum di discussione economica in Europa. E sono particolarmente lieto che la conferenza di quest´anno si svolge sul sito ringiovanito della ex miniera di carbone Katowice. Il fatto che ora è sede di alcuni dei principali pensatori economici, politici e di settore testimonia il processo di modernizzazione successo che questa regione e il paese sta attraversando. E per me la modernizzazione è il tema chiave della nostra discussione di oggi . Perché come al solito non è un´opzione per l´Europa. Permettetemi di darvi tre motivi: Il cambiamento climatico sta accelerando e richiede un intervento urgente. Dobbiamo tracciare una rotta verso un´economia competitiva a basse emissioni di carbonio che concilia gli obiettivi climatici globali con la competitività. Questo è ciò che l´Unione europea spingerà per a Parigi entro la fine dell´anno Siamo ancora vulnerabili a carenze di approvvigionamento energetico. Troppi paesi europei - tra cui la Polonia - sono ancora troppo affidamento sui fornitori individuali per la loro energia. Sicurezza dei mezzi di sussistenza crisi di approvvigionamento di impatto, le economie e dei prezzi in Europa. Abbiamo ancora soffriamo sottoinvestimento cronico nelle infrastrutture e mercati energetici. Ciò significa che le nuove tecnologie e l´innovazione non si traducono in modo sufficientemente rapido in un settore energetico modernizzato. Il cuore della soluzione per tutti e tre di queste cose è la necessità di modernizzare: Modernizzare il nostro mercato dell´energia, modernizzare le nostre infrastrutture, e modernizzare il nostro quadro di investimento. La strategia e piano d´azione dell´Unione Energy ha recentemente adottato è l´ombrello sotto il quale faremo che questo accada. Il suo obiettivo finale è quello di fornire energia sicura, accessibile e competitivo per i cittadini e l´industria in Europa. Il raggiungimento di tale aumenterà la nostra competitività e mettere l´Europa sulla strada della ripresa. Oggi, vorrei soffermarmi su tre settori chiave in cui l´Unione Energy consegnerà la modernizzazione che la nostra economia ha bisogno. In primo luogo, il completamento del mercato interno dell´energia, collegata da infrastrutture moderne. Un whichworks mercato per le famiglie e le imprese, spinge verso il basso i prezzi e aumenta la competitività. In secondo luogo, abbiamo bisogno di creare un clima favorevole agli investimenti , che ci può consentire di modernizzare il sistema energetico E in terzo luogo, ci concentreremo su come impostare l´economia su un percorso a basso tenore di carbonio per raggiungere i nostri obiettivi climatici e creare nuove opportunità di mercato nella nostra economia. Questo include un un sistema di scambio di emissioni che spinge la modernizzazione. Permettetemi di iniziare con il mercato interno. Ammodernamento 1. Mercato interno L´energia è probabilmente il settore in cui il completamento del mercato unico porterà la maggior parte dei benefici alle imprese e ai cittadini europei - fino a 40 miliardi di dollari all´anno. Ma gli sforzi di riforma - tra cui il Terzo Pacchetto Energia - hanno richiesto più tempo del previsto per avere un impatto sul terreno. Nell´ambito dell´Unione Energy ci intensificare l´applicazione del Terzo pacchetto energia - in particolare per quanto riguarda la disaggregazione e l´indipendenza delle autorità di regolamentazione. Ci sarà anche accelerare il processo di adozione delle norme comuni - i codici di rete - che rimuove gli ultimi ostacoli all´integrazione del mercato più vicino. Tuttavia, al di là che abbiamo bisogno di cercare nuovi modi per modernizzare il nostro quadro del mercato interno. Questa modernizzazione deve avvenire di fronte a due sfide principali: Da una parte ci troviamo di fronte una situazione in cui nel corso dei prossimi due decenni, molte attività in Europa raggiungeranno la fine del loro ciclo di vita. Stimiamo che gli investimenti nell´ordine di 1 trilione di € saranno necessari per la modernizzazione del settore energetico in Europa. Dobbiamo quindi fare in modo che il mercato interno è in grado di inviare i segnali di investimento giusti per sbloccare gli investimenti necessari allo stesso tempo, parlando con le imprese in tutta l´Europa c´è un sacco di preoccupazione per il livello dei prezzi dell´energia in Europa e il loro impatto sulla competizione globale. Bisogna fare in modo che la trasformazione del settore energetico avviene minor costo possibile. Saremo quindi uno sguardo completo al nostro disegno di mercato e presentare le nostre idee su come rivedere prima di questa estate. Permettetemi di darvi alcune idee iniziali come vogliamo affrontare la doppia sfida dei notevoli investimenti necessari e controllo dei prezzi. Un certo numero di Stati membri stanno attualmente esaminando, o hanno già implementato, meccanismi specifici per garantire capacità di generazione sufficiente. Ma un approccio puramente nazionale che potrebbe costare noi gran parte dei 40 miliardi di € che da guadagnare dal mercato interno. È per questo che spingeremo per - almeno - un approccio regionale per tali meccanismi. Crediamo che questo ridurrà la bolletta energetica nel lungo periodo. E in parallelo che abbiamo bisogno di intensificare l´integrazione delle energie rinnovabili nel nostro sistema energetico. Abbiamo fatto il primo passo attraverso le nostre linee guida sugli aiuti di Stato che richiedono regimi di sostegno alle fonti rinnovabili di diventare di mercato-più. Accolgo con favore che un tale sistema basato sul mercato è stato recentemente adottato in Polonia. Ma richiede le energie rinnovabili economicamente efficiente anche mercati flessibili, sia dal lato della domanda e dell´offerta. Il business case per una partecipazione più attiva della domanda è chiaro - la risposta della domanda da solo potrebbe salvare la nostra economia fino a 100 miliardi di euro all´anno. E alcuni dei grandi utilizzatori di energia, aziende come quelle rappresentate qui oggi, stanno già utilizzando questa opportunità. Ma noi crediamo che ci sia molto più ampio potenziale per la risposta alla domanda. Per attivarlo è necessario rimuovere i rimanenti ostacoli nelle nostre regole di mercato; abbiamo bisogno di consumatori attivi con reale possibilità di scelta; e abbiamo bisogno di prezzi che sono basati sul mercato e non regolamentata. Infine, un quadro del mercato interno rivisto dovrà anche guardare a rafforzare il quadro istituzionale e la cooperazione transfrontaliera. Ciò significa che abbiamo bisogno di una più stretta cooperazione transfrontaliera tra operatori di rete. Potrebbe anche significare che abbiamo bisogno di rivedere il ruolo delle Acer e rafforzare il proprio ruolo sulle questioni transfrontaliere. Nel loro insieme, questi elementi di un nuovo disegno di mercato dovrebbero contribuire a dare agli investitori la fiducia necessaria per investire nella modernizzazione del settore. Ma la modernizzazione conveniente del nostro sistema energetico e l´integrazione dei mercati reali anche - forse soprattutto - significa costruire le infrastrutture energetiche necessarie e le interconnessioni transfrontaliere delle reti energetiche Sia chiaro: l´Unione europea deve superare la frammentazione fisica dei mercati energetici nazionali. E ´una delle cause principali per gli elevati prezzi energetici finali. In parole povere, abbiamo bisogno di modernizzare il nostro oleodotti, terminali, e le infrastrutture. È per questo che il primo risultato finale dell´Unione Energy è stato quello di definire un piano di come raggiungere l´obiettivo di interconnessione di energia elettrica del 10%. Attualmente, 12 Stati membri, tra cui la Polonia, sono al di sotto di tale obiettivo. Entro il 2020 la situazione deve essere corretto. Compreso in Polonia, che ha uno dei tassi di interconnessione più bassi d´Europa. La buona notizia è che stiamo già facendo progressi e ne seguiranno altri. Ad esempio, il completamento del Litpol, l´interconnessione tra la Lituania e la Polonia raddoppierà tasso di interconnessione della Polonia al 4% entro la fine del 2015. E l´interconnessione con la Germania può portare l´interconnettività della Polonia al di sopra del 10% entro il 2020. Fare quelle interconnector progetti di Realtà è fondamentale ,. E non solo perché l´interconnessione è il modo più economico per creare mercati flessibili e ben integrati. Ma anche perché si costruisce fisicamente la fiducia reciproca e la solidarietà che l´Unione Energy è costruita su. Vorrei quindi ringraziare entrambi ministri sul pannello oggi per il loro continuo lavoro sul progetto Litpol che speriamo di vedere ultimato entro la fine dell´anno. Faremo in modo che i 246 Pci, comprese quelle che collega la Polonia con i suoi vicini, ottenere concessione accelerata di licenze e permessi. Ora stiamo creando procedure one-stop-shop per Pic e abbiamo anche stabilito regole chiare in materia di cooperazione transfrontaliera e la condivisione dei costi nel nostro quadro normativo. Ma la modernizzazione del mercato interno dell´energia - sia che si tratti di interconnessione o mercati all´ingrosso - non sarà possibile senza attivare investimenti sufficienti per farlo accadere. 2. Gli investimenti di ammodernamento quadro Molti di voi sono stati qui ieri per ascoltare il mio collega Vicepresidente Katainen parlare della necessità di un quadro di investimento innovativa per ottenere la nostra economia in movimento. E questo è particolarmente vero nel settore dell´energia. Nonostante un investimento annuo previsto di 200 miliardi nei prossimi tre anni siamo ancora molto lontani l´1 trilione cui abbiamo bisogno. Il fatto è che gli investimenti in Europa è ancora circa il 15% sotto il picco pre-crisi in termini reali. In alcuni paesi dato è ancora alto come 60%. Il divario di investimenti proviene da una mancanza di capacità portante rischio in Europa. Questo ostacola sia la domanda e l´offerta della nostra economia - e abbiamo bisogno di azione su entrambi. Quindi, come possiamo sfidarlo? Prima di tutto dobbiamo riconoscere che il denaro pubblico da solo non farà il deficit. Le economie in Europa stanno cercando di ridurre il debito, mentre cerca di crescita, allo stesso tempo. Quindi abbiamo bisogno di utilizzare quello che abbiamo a nostra disposizione per stimolare gli investimenti nel settore pubblico e privato. Ad esempio, per collegare l´Europa (Cef) ha stanziato 5,85 miliardi per aiutare i principali progetti transeuropei di infrastrutture energetiche di finanza e completare il mercato interno. I fondi saranno fungere da catalizzatore per assicurare ulteriori finanziamenti per progetti di interesse comune, come Litpol e di interconnessione di gas Gipl tra la Polonia e la Lituania. Quindi il modello è lì, ma stiamo ancora parlando di importi modesti rispetto a ciò che è necessario. Il piano di investimenti che il vice-presidente Katainen presentato ieri è il cambio di gioco che può farlo accadere. Si tratta di mobilitare ulteriore denaro pubblico per generare nuovi investimenti privati, senza creare nuovo debito. Sarà modernizzare il quadro degli investimenti, riducendo al minimo i rischi normativi e ridurre la burocrazia. Questo è particolarmente rilevante per il settore energetico come attività di energia sono particolarmente alta intensità di capitale e richiedono finanziamenti a lungo termine. Il Fondo europeo per gli investimenti strutturali prevede uno strumento di garanzia per assicurarsi che i progetti come Litpol può accedere al finanziamento a lungo termine di cui ha bisogno. Il Efsi garanzia 16 miliardi fornirà la fiducia necessaria per gli investitori privati. E ogni euro messo nel fondo di garanzia genererà circa € 30 investimenti nell´economia reale. Abbiamo già visto che l´utilizzo di fondi pubblici per sfruttare ulteriori lavori di investimenti pubblici e privati. Un grande esempio di ciò è il Katowice tecnologie pulite del carbone Centro che mi recherò a fine pomeriggio. E ´stata una joint venture di investimento che ha utilizzato 45 milioni di fondi strutturali dell´Ue per sbloccare ulteriori investimenti a livello regionale e nazionale. Il centro è ora un centro importante per la ricerca e l´innovazione esaminando la commercializzazione di innovative tecnologie pulite del carbone. Questo è un modello da seguire - un investimento congiunto in un progetto in grado di rafforzare la competitività della regione e aiutare la Polonia con la sua transizione verso un´economia di carbonio inferiore. 3. Decarbonizzazione e Ets riforma Signore e signori, Tecnologie pulite del carbone come quelle in fase di sviluppo a Katowice sono fondamentali in caso di utilizzo futuro del carbone in Polonia e in Europa. Se otteniamo proprio sviluppo tecnologico, la combustione non avrebbe bisogno di provocare emissioni nocive di anidride carbonica. Carbone devono essere elaborati in modo più efficiente, per una più ampia gamma di prodotti finiti, compreso il gas e combustibili liquidi. Non ho mai comprato in discussione che le industrie di combustibili fossili e dei paesi che utilizzano combustibili fossili non possono contribuire alla soluzione sul cambiamento climatico. O che le tendenze storiche sono irreversibili. Pensate alla velocità con cui molte industrie tradizionali sono state trasformate negli ultimi anni: il primo iPhone è uscito nel 2007, e oggi ci sono 2 miliardi di smartphone. Impossibile la stessa trasformazione accadere con tecnologie a basso tenore di carbonio? Il mio punto è che c´è un modo per garantire che gli investimenti di carbone non sono incompatibili con percorso dell´Ue verso un´economia a basse emissioni. Esempi come Katowice sono la prova vivente di questo e questo è il motivo per cui abbiamo già raddoppiato il finanziamento della ricerca in materia di energia a 6 miliardi di Orizzonte 2020. E abbiamo fatto la ricerca e l´innovazione in queste nuove tecnologie un ruolo fondamentale dell´Unione Energy. Per assicurarsi che affiliamo al centro dei nostri sforzi di ricerca e di innovazione, proporremo un aggiornato piano strategico per le tecnologie energetiche. Ciò porrà una maggiore enfasi su un numero limitato di priorità e garantire un migliore coordinamento tra tutti i soggetti coinvolti per fare in modo che possiamo portare nuove tecnologie a basse emissioni di carbonio per il mercato. Questo è importante non solo perché stiamo spingendo per una riduzione del 40% delle emissioni entro il 2030. Ma anche perché si tratta di una politica industriale imperativo per l´Europa per decarbonizzare l´economia. A modernizzato, riformato Eu Ets - insieme con una riserva di stabilità del mercato - è fondamentale per noi arrivare. Vorrei essere chiaro - non c´è alternativa al sistema Ets. Mettere un prezzo al carbonio è il modo migliore per ridurre le emissioni in modo economicamente efficiente, incentivare le aziende a ridurre ulteriormente le loro emissioni, e promuovere l´innovazione, contribuendo a portare nuove tecnologie sul mercato. Allora, cosa deve cambiare? A breve termine, è chiaro che vi è attualmente un enorme surplus di quote. Ecco perché stiamo spingendo per una stabilità Reserve mercato per affrontare il surplus e rendere più flessibile Ets. Il Msr offrirà maggiore stabilità ed evitare la volatilità dei prezzi. Per me questa è una priorità - la prima si è adottato il meglio per il clima per gli investimenti. Abbiamo ancora molta strada da fare, ma sono fiducioso che possiamo raggiungere presto un accordo e possiamo andare avanti con la riforma a lungo termine al fumo passivo. Ringrazio molti di voi per i vostri commenti e feedback alla consultazione pubblica per il nuovo regime. Ora stiamo vivendo tutti loro e che vi aiuterà a perfezionare la nostra visione per la revisione del sistema Ets. Ets compie dieci anni quest´anno ed è già all´origine riduzione sostanziale delle emissioni nell´Ue. Ma è tempo di essere più ambiziosa I Ets modernizzato si concentreranno sugli aspetti individuati dai leader europei: continuato assegnazione gratuita di industria soggette alla concorrenza internazionale; opzionale assegnazione gratuita di quote a modernizzare la produzione di elettricità in Polonia e altrove; e la creazione di fondi di modernizzazione e di innovazione. Permettetemi di ampliare il fondo di modernizzazione in quanto si adatta con il mio tema per oggi. Il fondo è particolarmente importante per la Polonia e gli altri paesi di modernizzare i loro sistemi energetici, con una particolare attenzione all´efficienza del settore energetico e della domanda. Sarà inoltre incentivare gli investimenti per modernizzare il sistema energetico e, infine, darà ai cittadini e l´accesso del settore per garantire, energia a prezzi accessibili e competitivi. Insieme alle assegnazioni gratuite opzionali questo dà agli Stati membri un importante set di strumenti per guidare la modernizzazione del loro settore energetico. Questo dovrebbe essere usato strategicamente e noi siamo pronti a discutere con la Polonia e altri paesi come farlo meglio. Conclusione Signore e signori, La linea di fondo è che l´Unione Energy è lì per garantire che possiamo ottenere energia dove serve ad un prezzo accessibile senza impattare il nostro clima. Ho parlato in precedenza circa la necessità di modernizzare il nostro settore energetico attirando investitori e favorire la competitività. L´unione Energy cercherà di completare un circolo virtuoso in cui un mercato interno pienamente integrato riduce i costi, aumenta la competitività e incentiva gli investimenti. Per completare il cerchio le mie priorità sono molto semplici: 1) Il completamento del mercato interno dell´energia in modo che funzioni per le imprese ei consumatori domestici concentrandosi sulla struttura dei mercati e modernizzazione delle infrastrutture. 2) Creazione di un contesto favorevole agli investimenti, utilizzando il meno fondi pubblici come necessario per innescare il più investimenti privati ​​più possibile. E 3) Portare avanti gli investimenti nelle tecnologie a basse emissioni di carbonio attraverso un Ets riformata che lavorerà per l´industria e il clima. In poche parole questo è il motivo per cui credo che una moderna Unione energia è la chiave per la competitività dell´Europa. Grazie per la vostra attenzione.  
   
   
ANTITRUST: LA COMMISSIONE UE CONFERMA ISPEZIONI SENZA PREAVVISO NEL SETTORE DEL BIOETANOLO  
 
Bruxelles, 22 aprile 2015 - La Commissione europea può confermare che il 24 marzo 2015, i funzionari della Commissione hanno intrapreso ispezioni senza preavviso presso i locali delle imprese attive nella produzione o commercializzazione di bioetanolo. La Commissione teme che le società interessate abbiano violato le norme antitrust che vietano cartelli e pratiche commerciali restrittive (articolo 101 del trattato sul funzionamento dell´Unione europea). I funzionari della Commissione sono stati accompagnati dai loro omologhi delle autorità nazionali competenti in materia di concorrenza. I prodotti in questione sono bioetanolo utilizzato come additivo biocarburanti nella produzione di combustibili petrolchimici o come ingrediente utilizzato, ad esempio la produzione di bevande, prodotti farmaceutici (ad esempio salviette, materiali antibatterici), prodotti chimici (ad esempio solventi) o cosmetici (es profumi). L´indagine dovrebbe chiarire i fatti relativi alla possibile partecipazione da parte dei produttori o commercianti di bioetanolo in accordi o pratiche concordate volte a fissare i prezzi o la ripartizione dei mercati e clienti. Controlli a sorpresa sono un passo preliminare in sospette pratiche anticoncorrenziali. Il fatto che la Commissione effettua tali ispezioni non significa che le aziende sono colpevoli di comportamento anticoncorrenziale né pregiudica l´esito dell´indagine stessa. La Commissione rispetta i diritti della difesa, in particolare il diritto delle imprese al contraddittorio nei procedimenti antitrust. Non vi è alcun termine di legge per completare indagini comportamento anticoncorrenziale. La loro durata dipende da una serie di fattori, tra cui la complessità di ciascun caso, la misura in cui le imprese interessate collaborano con la Commissione e l´esercizio dei diritti della difesa.  
   
   
REGIONE TOSCANA ANNUNCIA ACCORDO ENEL PER SCONTI ENERGIA A IMPRESE AREE GEOTERMICHE  
 
 Radicondoli (Si) 22 aprile 2015 - La Regione annuncia la firma di un accordo con Enel, all´inizio della prossima settimana a Firenze, per la fornitura alle aziende che hanno sede nelle zone geotermiche di energia ai costi che l´ente pratica ai migliori clienti, ovvero con uno sconto pari a circa il 10 per cento. L´accordo riguarderà in particolare i quindici Comuni che fanno parte di Cosvig, il consorzio per lo sviluppo delle arre geotermiche che hanno tenuto oggi a battesimo a Radicondoli il nuovo Sesta Lab, il laboratorio di prova delle turbine a gas. L´abbattimento dei costi energetici aiuterà lo sviluppo dell´area. Per la Regione il nuovo Sesta Lab è il frutto di un´esperienza fortemente positiva di intervento delle istituzioni, un buon esempio di politica industriale capace di attirare l´interesse dei grandi players mondiali dell´energia. La sfida futura è quella di riuscire a mettere in piedi altre esperienze come questa capaci di rilanciare ulteriormente la zona. L´intento della Regione è in particolare quello di costruire "pacchetti" forti in grado di attrarre investimenti nel manifatturiero: senza fare assistenzialismo ma predisponendo servizi per la grande impresa e attraendo in Toscana ulteriori investimenti. Una delle possibili scommesse è un distretto geotermico carbon free, con la risorsa geotermica che può far imboccare la strada di un nuovo sviluppo.  
   
   
TOSCANA: SETTE MILIONI DI INVESTIMENTI REGIONALI PER IL NUOVO SESTA LAB  
 
 Radicondoli (Si) 22 aprile 2015 – Saranno erogati a breve i 3,3 milioni di euro che rappresentano la seconda tranche dei 7,3 milioni di euro di investimenti regionali destinati a far compiere un ulteriore salto di qualità all´area di test per le camere di combustione delle turbine a gas. E´ stato annunciato nel corso della cerimonia per l´inaugurazione del nuovo Sesta Lab di Radicondoli (Siena), uno dei principali laboratori mondiali per l´esecuzione di prove sui combustori di turbine a gas in condizioni e scala reali. Passato poco più di un anno fa (febbraio 2014) alla gestione da parte del Cosvig (il Consorzio per lo sviluppo delle aree geotermiche, una società consortile a capitale interamente pubblico che ha tra i soci i Comuni delle zone geotermiche) il Sesta Lab sta già facendo registrare ottime prestazioni. E´ passato da un deficit gestionale di 1,5 milioni di euro l´anno all´attuale attivo di 400.000 euro. Grazie a Sesta, Nuovo Pignone sta realizzando un investimento da 105 milioni per produrre in Toscana una nuova famiglia di turbine e recentemente è stato firmato un contratto con il gruppo cinese Beijing Huatsing che effettuerà i suoi test a Sesta per un lungo periodo: 60 settimane. Secondo la Regione Toscana è la conferma della bontà della propria scelta di investire in questa struttura, dalle grandissime potenzialità attrattive e che si avvia a diventare la leader mondiale del settore. Con la nuova caldaia da 3,8 milioni di euro e con la nuova linea di compressione, i cui lavori dovrebbero partire entro la prossima estate e che dovrebbe iniziare a funzionare nel primo trimestre dell´anno prossimo, Sesta Lab diventerà ancora più competitivo. Soddisfazione inoltre, da parte della Regione, per la notizia che sei dei giovani del Progetto Giovanisì troveranno lavoro nel laboratorio a tempo indeterminato. Due sono già stati assunti dopo aver frequentato uno stage di quattro mesi a Sesta. Due lo stanno attualmente frequentando, mentre gli ultimi due lo inizieranno a breve. Attualmente il Sesta Lab impiega 10 dipendenti, tra tecnici di laboratori industriali, meccanici dedicati alla manutenzione, elettrotecnici ed elettronici che gestiscono il software. Secondo l´amministratore unico del Cosvig, la mission dei clienti di Sesta Lab è la riduzione dei consumi, l´aumento dell´efficienza e della flessibilità di utilizzo nonché l´abbattimento degli inquinanti. A loro disposizione trovano un laboratorio in grado di rispondere a queste esigenze con altissimi livelli tecnologici e recuperando le conoscenze e il now how acquisiti nel tempo. A suo giudizio l´impegno profuso dal Cosvig ha consentito di portare a completamento le operazioni di acquisizione di Sesta Lab e di chiudere il bilancio del primo anno di attività con un consuntivo 2014 in cui si evidenzia un utile di oltre 400.000 euro. La struttura sorge su un´area di oltre 22.000 metri quadrati situata nel comune di Radicondoli dove, nei primi anni ´90, è stata progettata e costruita dalla sezione Ricerca di Enel per lo studio del processo di combustione pressurizzata. Durante lo scorso anno hanno effettuato test a Sesta Lab General electric per 28 settimane e 210 ore di prove, Ansaldo energia per 12 settimane e 120 ore di prove e Enel per 4 settimane e 40 ore di prove. Alla cerimonia hanno partecipato inoltre l´´Amministrazione comunale di Radicondoli, l´amministratore unico del Cosvig, il Consorzio per lo sviluppo delle aree geotermiche, il presidente di Nuovo Pignone Ge oil & gas, la responsabile Ricerca e Sviluppo Global Generation di Enel, e l´Amministratore Delegato di Ansaldo Sviluppo Energia.  
   
   
PIU’ SOSTEGNO ALLE IMPRESE EDILI SALERNITANE ANCE SALERNO ATTIVA LA QUALIFICA DI “SOCIO ASSISTITO”  
 
 Salerno, 22 aprile 2015 - Da questo mese è possibile associarsi gratuitamente ad Ance Salerno, fruire di una vasta gamma di servizi, ed avere – sempre gratuitamente - il supposto di tecnici, funzionari ed esperti del sistema associativo. Ance Salerno ha infatti attivato una nuova, particolare opportunità di associazione, che prevede l’adesione da “socio assistito”. Tale qualifica, senza alcun onere o costo per l’impresa, prevede – previa la mera compilazione di un modulo che può essere scaricato anche dal sito www.Costruttori.sa.it  – la possibilità di accedere ai contenuti e alle newsletter di Ance Salerno (con le varie novità legislative, amministrative e di prassi giurisprudenziale), di ottenere la rappresentanza di Ance Salerno nei rapporti con la Pubblica amministrazione in genere, ed affiancamento e supporto nelle relazioni con sindacati, Camera di Commercio, enti di assistenza, previdenza e assicurazione antinfortunistica sul lavoro. Il “socio assistito” potrà inoltre fruire di consulenza nelle controversie di lavoro, rappresentanza in commissioni arbitrali e conciliative e presso la commissione Cig Ordinaria, potrà fruire delle varie convenzioni e accordi in essere con istituti di credito per condizioni di favore e facilitazioni nell’accesso al credito, anche con garanzie fornite da Mediocredito Centrale e Confidi. Ance Salerno garantirà inoltre un supporto nella promozione e qualificazione delle competenze tecniche e organizzative dell’impresa “assistita”, ne favorirà l’elevazione professionale, garantirà servizi formativi e seminariali e ogni supporto nella rappresentanza e nella tutela. Le Dichiarazioni Del Presidente Antonio Lombardi - «Il questo momento di oggettiva e grave difficoltà economica – dichiara il presidente di Ance Salerno Antonio Lombardi – con l’intero comparto ancora alle prese con problematiche irrisolte come il credit crunch, l’utilizzo delle risorse comunitarie e i ritardi nei pagamenti della Pubblica Amministrazione, abbiamo ritenuto doveroso, per la nostra associazione, attivare servizi e strumenti di assistenza totalmente gratuiti per le nuove imprese che vorranno associarsi». «Con questa strategia – aggiunge il presidente Lombardi – vogliamo concretamente e realmente affiancare le aziende, che potranno migliorare e qualificare la propria offerta e guardare quindi più serenamente al futuro. E’ nei momenti di difficoltà che ci si tende la mano e ci si aiuta: con questa nuova qualifica di socio, Ance Salerno si pone davvero al fianco di chi vive situazioni di gravi difficoltà e, per risollevarsi, necessita di assistenza e supporto. Siamo pronti a garantire tutto ciò gratuitamente nell’auspicio che, tutti insieme ed unendo gli sforzi, sia più agevole risollevarsi e scorgere nuove e migliori opportunità di lavoro. In Italia e all’estero».  
   
   
CASA: TRIESTE, INAUGURATO COMPLESSO ATER IN VIA COSTALUNGA  
 
Trieste, 22 aprile 2015 - L´assessore regionale ai Lavori pubblici del Friuli Venezia Giulia Mariagrazia Santoro, assieme all´assessore comunale alle Politiche sociali Laura Famulari, ha inaugurato ieri a Trieste 53 nuovi alloggi dell´Azienda Territoriale per l´Edilizia Residenziale (Ater) in via Costalunga, nell´area del vecchio Ospedale Santa Maria Maddalena, nelle immediate vicinanze dell´edificio storico oggi sede di un Centro di salute mentale. L´assessore Santoro ha sottolineato l´aspetto qualificante dell´intervento che "grazie alla sinergia tra enti ci consente oggi di inaugurare un complesso residenziale che sorge in un´ex area dismessa, riportando vitalità in un quartiere importante della città". "La Regione - ha proseguito Santoro - si sta misurando nella sfida di dare una risposta efficace alla domanda di casa, tenendo in considerazione due principi cardine, la sostenibilità economica dell´alloggio per chi ci abita, con affitti equi e consumi bassi, e l´incentivazione all´imprenditorialità di settore. In questo momento il sostegno agli investimenti e le risposte alle esigenze sociali sono per noi una priorità". Come ha spiegato l´amministratore unico dell´Ater triestina Raffaele Leo, l´operazione di acquisto del complesso immobiliare è stata condotta dall´Ater per acquisire una serie di alloggi di nuova costruzione, per un importo complessivo di 8.149.280 euro, mediamente 153.760 euro per alloggio. La copertura della spesa deriva per 3.533.937 euro da contributi dello Stato e per 4.615.343 euro da mutuo bancario, contratto dall´Ater. L´edificio, composto da un pianoterra porticato e altri sei piani con ascensore, articolato su due scale interne, ospita 52 alloggi, di cui 3 predisposti per l´utilizzo da parte di persone con disabilità motorie. Complessivamente gli appartamenti contano 6 monolocali, due alloggi con una camera da letto doppia, 22 alloggi con una doppia e una singola, 12 alloggi con due doppie e 11 alloggi con due doppie e una singola. Trenta appartamenti sono già stati assegnati. Tutti gli appartamenti sono dotati di portoncino blindato. L´intero edificio vanta la classe energetica B, per le caratteristiche degli impianti termici, per le soluzioni isolanti e per l´installazione di pannelli solari che garantiscono il 50% del fabbisogno energetico complessivo. Il condominio è dotato di posti auto per ciascun assegnatario, di cui 34 coperti e 19 scoperti.  
   
   
COMMISSIONE EUROPEA, PARLAMENTO EUROPEO E CONSIGLIO UE: UN PACCHETTO DI RIFORME SUL MARCHIO  
 
Bruxelles, 22 aprile 2015 - Dopo due anni di discussioni interistituzionali, la Commissione, il Parlamento europeo e il Consiglio hanno raggiunto ieri nelle cosiddette "discussioni trilogo" un accordo politico provvisorio sul pacchetto di riforme sul marchio. Le misure concordate rendere i sistemi di registrazione del marchio in tutta l´Unione europea più accessibile ed efficiente per le imprese in termini di riduzione dei costi, maggiore velocità, maggiore prevedibilità e una maggiore certezza del diritto. La riforma migliorerà le condizioni per le imprese di innovare e di beneficiare di una più efficace tutela del marchio contro le contraffazioni, compresi i beni non autentiche in transito attraverso il territorio dell´Ue. Il commissario europeo per il Mercato interno, industria, imprenditorialità e le Pmi, Elżbieta Bieńkowska, ha detto: "marchio industrie ad alta intensità contribuiscono enormemente alla performance economica e l´occupazione nell´Unione europea, l´accordo sul pacchetto di riforme dell´Ue marchio porterà ad una moderna e più. Efficiente quadro giuridico. Ciò promuovere l´imprenditorialità e la competitività, che è una buona notizia per l´Europa. E sarà meglio attrezzata per fermare in modo efficace il flusso di prodotti contraffatti ". I capisaldi della riforma del marchio sono: Riduzioni significative delle tasse per i marchi dell´Unione europea riguardanti tutti gli 28 Stati membri. Le modifiche concordate porteranno a un risparmio fino al 37%, in particolare per le aziende che cercano la protezione dei loro marchi registrati dell´Unione europea oltre un periodo iniziale di 10 anni; Semplificati, procedure di registrazione più efficaci e armonizzati in tutti gli uffici dei marchi nell´Ue. Procedure più rapide e meno onerose sarà un grande miglioramento per le aziende con successo in crescita, soprattutto le Pmi, che rotolano il loro business oltre uno Stato membro e cercano protezione dei marchi di fronte a molteplici amministrazioni nazionali; Mezzi rafforzate per combattere le contraffazioni, in particolare, di merci in transito attraverso il territorio dell´Ue. Questo consentirà di evitare l´abuso della Ue come un hub di distribuzione per illegali prodotti contraffatti per destinazioni in tutto il mondo; Regole ammodernato e maggiore certezza del diritto adeguando regole marchio per l´ambiente moderno business e chiarire diritti di marchio e le loro limitazioni. L´accordo politico sul pacchetto di riforme marchio raggiunto dalle tre istituzioni cosiddette "discussioni trilogo" deve ancora essere formalmente confermato dal Parlamento europeo e dal Consiglio, che si prevede nelle prossime settimane.  
   
   
EUROPA. UN HUB DELLA RICERCA E DELL´INNOVAZIONE IN EMILIA-ROMAGNA. LA REGIONE A BRUXELLES PRESENTA AI PARLAMENTARI I NUOVI PROGETTI NEL SOLCO DEL PIANO JUNKER. IL PRESIDENTE BONACCINI: "RICERCA E INNOVAZIONE SONO UN´OPPORTUNITÀ PER ATTRARRE INVESTIMENTI E PER CONSENTIRE ALLE NOSTRE PICCOLE E MEDIE IMPRESE DI ESSERE LEADER IN EUROPA"  
 
Bologna, 22 aprile 2015 - La Regione Emilia-romagna, a poche ore dall’approvazione del Parlamento europeo del Piano Ue per gli investimenti strategici da 315 miliardi di euro, è già al lavoro per presentare nuovi progetti sul fronte della ricerca e innovazione, in particolare a sostegno del sistema delle piccole e medie imprese. Alla vigilia dell´inizio dei negoziati con le altre istituzioni europee, infatti, il Presidente della Regione Emilia-romagna Stefano Bonaccini ha incontrato oggi i parlamentari europei per illustrare i progetti a cui si sta lavorando. "Dobbiamo continuare ad essere una Regione all´avanguardia per la ricerca e lo sviluppo - ha commentato il presidente Bonaccini al termine degli incontri - Quella della ricerca e dell’innovazione è la carta che permetterà alle nostre piccole e medie imprese di essere leader in Europa e nel mondo grazie al sistema di garanzie che deriveranno dal piano Juncker. Un´opportunità per attrarre investimenti rispetto alla quale la nostra regione vuole essere in prima fila e competere con le realtà più avanzate d´Europa". Tra i grandi progetti che la Regione intende candidare, quello di un grande hub europeo della ricerca e dell´innovazione con base in Emilia-romagna, di cui si sta occupando l´assessorato all’Università e alla Ricerca guidato da Patrizio Bianchi. Il progetto coinvolgerà realtà di eccellenza come il Cineca, l´Infn, il Garr, il Cnr e le università dell´Emilia-romagna. “Un Hub europeo della ricerca è uno degli elementi fondanti che abbiamo proposto anche nel nostro programma – ha aggiunto il presidente Bonaccini – E’ una sfida per l’intero Paese, che deve essere posto in condizione di partecipare allo sforzo che l’Europa sta promuovendo per tornare ad essere il centro della ricerca e dell’innovazione nel sistema globale, così come era stato previsto dal Trattato di Lisbona”. Nel corso degli incontri al Parlamento europeo di oggi è stato inoltre apprezzato l´impegno della Regione sul piano culturale. Silvia Costa, presidente della Commissione cultura, ha in particolare accolto con molto interesse il progetto sulla via Francigena e sugli itinerari culturali sui luoghi della memoria, rispetto ai quali si è convenuto di dare impulso agli investimenti.  
   
   
TRENTO: MECCATRONICA AL VIA: 17,5 MILIONI DI EURO PER LA REALIZZAZIONE DEI LABORATORI PER LA RICERCA  
 
Trento, 22 aprile 2015 - Rappresentano l´anello di congiunzione fra il mondo dell´impresa e quello della scuola, lo spazio - anche fisico - dove l´istruzione incontra il lavoro ed entrambi cooperano per produrre innovazione, crescita, sviluppo: parliamo dei laboratori di ricerca previsti nel polo della Meccatronica di Rovereto, oggetto oggi di una decisione della Giunta che consente di utilizzare 17,5 milioni di euro provenienti da fondi europei Fesr 2014-2020 per la loro realizzazione. Accanto all´impegno delle imprese, dunque, è giunta l´ora di approntare gli spazi dove verranno sviluppate le facilities pensate per legare la ricerca, l’innovazione e il settore education, al fine di fornire servizi specializzati alle aziende già insediate presso il Polo, ma anche esterne al Polo. Con l´atto di programmazione varato oggi viene dato di fatto il via libera alla realizzazione dei laboratori per le imprese e anche di quelli a servizio dei due poli scolastico - Iti Marconi e il Cfp Veronesi - che verranno realizzati in un secondo tempo all´interno del Polo. I laboratori potranno comunque essere utilizzati dagli studenti non appena saranno stati conclusi. "Naturalmente Meccatronica non era stata scelta a caso come sede della recente assemblea di Confindustria del Trentino - ha detto oggi il vicepresidente e assessore allo sviluppo economico e lavoro - e la decisione di oggi, per quando programmata da tempo, segue a quell´evento così come segue ai messaggi e alle testimonianze del premier Matteo Renzi, della ministra Stefania Giannini, dell´astronauta trentina Samantha Cristoforetti, che hanno confermato come questa sia la strada giusta. Coniugare formazione, sviluppo e innovazione, come la Provincia intende fare con il progetto Meccatronica, coordinato attraverso i Dipartimenti sviluppo e innovazione e Conoscenza, significa, costruire una filiera che incrocia il futuro, prendendo ad esempio dalle più avanzate esperienze europee di settore e fungendo da apripista anche per il resto del Paese". La delibera di oggi ha dunque approvato un atto di programmazione per l´utilizzo di investimenti pubblici per la realizzazione del Polo della Meccatronica per una prima tranche di pari ad euro 17.500.000,00, provenienti dal Fesr 2014-2020. In questa fase si prevede la realizzazione di laboratori che utilizzano tecnologie, macchinari e attrezzature leggere e pesanti destinate allo sviluppo di specifiche filiere produttive. In pratica, Il compendio da demolire è lo Stabilimento del Cotonificio Roveretano, poi Pirelli, realizzato negli anni 1925 1926, sulla base del progetto degli ingegneri Giulio Brini e Simone Roveda di Milano. Seguiranno, quindi, gli interventi: - di ristrutturazione dell’edificio Corpo P da convertire in Laboratorio pesante; - di riqualificazione di parte del Corpo H da convertire in Laboratori pesanti, spazi riservati all’alta formazione, esposizione ed Università; - di costruzione dei nuovi laboratori in due nuovi edifici, occupanti una superficie pari a 6.427 mq. In questo modo Meccatronica potrà diventare il luogo privilegiato per lo sviluppo di facilities pensate per legare la ricerca, l’innovazione e l’education, al fine di fornire servizi specializzati alle aziende insediate presso il Polo, ma anche esterne al Polo nonché di proporre dei percorsi formativi didattici integrati nei confronti di studenti universitari, dell’alta formazione e anche delle scuole. Quello dei laboratori di Meccatronica è pensato come un luogo in cui lavorare sul design, la progettazione, la simulazione e il testing, lasciando poi le attività produttive agli insediamenti aziendali, ovunque essi siano collocati. In questa ottica la facility concorre nel delicato e fondamentale passaggio dal prototipo al prodotto industriale, alla luce di quanto emerso anche nei recenti confronti con i Dipartimenti provinciali competenti nonché con Trentino Sviluppo S.p.a., l´Università e la fondazione Fbk. L’ipotesi progettuale di concepire i nuovi spazi di laboratorio secondo uno spazio che consenta il massimo di integrazione possibile tra la dimensione teorica, pratica, e quella progettuale e di ricerca rappresenta l´elemento qualificante comune a tutti gli edifici, assieme all’attenzione massima al tema della sostenibilità ambientale, assicurata dall’adozione della certificazione Leed e dal bassissimo fabbisogno energetico previsto per i nuovi edifici (edifici ad energia “quasi zero”). I costo complessivo dell’intervento relativo alla realizzazione del Polo della Meccatronica a Rovereto è previsto di complessivi euro 54.334.000,00. L’utilizzabilità di queste risorse, per la quota parte finanziabile sui fondi Fesr 2014 – 2020 (corrispondente alla quota laboratori di ricerca e sviluppo e riqualificazione energetica ) è di euro 17.500.000,00 con appalto previsto per giugno 2015. Le rimanti risorse saranno rese disponibili con la revisione dell’accordo di programma con lo Stato e l´utilizzo delle risorse Regionali per la realizzazione del nuovo Polo Giudiziario, che libererà risorse e risorse per i poli scolastici previsti all´interno di Meccatronica. Linee di indirizzo adottate dalla Giunta provinciale per lo sviluppo della Meccatronica sul territorio. L’idea di far nascere sul territorio dei Poli di specializzazione, che siano assi fondamentali della politica trentina per l’istruzione, la formazione e l’innovazione, nasce dal bisogno di creare un maggiore raccordo tra istruzione, formazione professionale, università, ricerca e bisogni dei settori economici presenti, in un’ottica di motivazione, occupabilità, innovazione e di crescita del territorio. Nel giugno 2014 la Giunta ha approvato il documento “strategia per la specializzazione intelligente”, elaborato per adempiere alle condizioni poste dal Regolamento europeo per accedere al Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (Fesr) nel periodo di programmazione 2014-2020. Nel documento, la Meccatronica - e per conseguenza la realizzazione del relativo Polo a Rovereto – è individuata come “ambito di attività strategico per la competitività del sistema manifatturiero italiano ed in particolar modo trentino”. Il progetto riguarda un’area estesa per circa 25.000 mq, dove gli operatori del sistema produttivo, della ricerca (fra cui i i dipartimenti di Fisica e di Ingegneria dell’Università di Trento, il Centro per i Materiali e i Microsistemi della Fondazione Bruno Kessler, la sezione di Trento dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, alcune unità del Cnr specializzate in micro-meccanica e micro-ottica), della formazione (istituti tecnici del sistema dell’istruzione superiore) possano collaborare operando in un contesto di reciproca virtuosa influenza;  
   
   
MILANO OMAGGIA LA BELLEZZA ITALIANA CON "PANORAMA" TRA NATURA, CULTURA E MANIFATTURA  
 
Milano, 22 aprile 2015 – Milano celebra e racconta la bellezza italiana con Panorama. Presentata ieri a Palazzo Marino l’installazione artistica che mostrerà, in una coinvolgente video-narrazione, i luoghi più belli, i gioielli artistici e le straordinarie realtà manifatturiere della penisola. Panorama sarà aperto gratuitamente al pubblico dal 21 maggio al 31 ottobre 2015 in Piazza Gae Aulenti, cuore del nuovo e avveniristico quartiere Porta Nuova di Milano. A presentare  l’iniziativa a stampa e operatori nella Sala Alessi di Palazzo Marino l’assessore alle Politiche del Lavoro, Sviluppo economico, Moda e Design Cristina Tajani con i rappresentanti di Fondazione Altagamma, Camera Nazionale della Moda Italiana e Salone del Mobile Milano , Ministero dello Sviluppo Economico, Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Ice, Simest, Camera di Commercio di Milano. “Un’iniziativa che testimonia, al di là dei luoghi comuni, la volontà e la capacità del sistema del "Made in Italy" di fare squadra su obiettivi di visibilità e promozione condivisi, in momenti di rilievo per il Paese, come Expo, proponendo un modello di cooperazione tra pubblico e privato competitivo e vincente per i settori produttivi di punta del paese”. Così l’Assessore alle Politiche del Lavoro, Sviluppo economico, Moda e Design Cristina Tajani che prosegue: “Un progetto che vede in Milano la sua collocazione ideale è che non è solo un’installazione ma uno strumento di promozione della bellezza dell’Italia all’estero, di storytelling e valorizzazione del intero Sistema Paese”. Panorama è un progetto unico frutto di una collaborazione tra le principali realtà rappresentative delle industrie culturali e creative italiane e istituzionali – Fondazione Altagamma, Camera Nazionale della Moda Italiana e Salone del Mobile Milano – oltre ad alcuni enti istituzionali: Ministero dello Sviluppo Economico, Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Ice. Simest, Comune di Milano e Camera di Commercio di Milano. Con la sua struttura ottagonale in legno color antracite del diametro di 25 metri, Panorama è uno spazio immersivo di 350 mq con pareti circolari alte 5 metri sulle quali sarà proiettato un cortometraggio di 15 minuti che inviterà i cittadini e i turisti, in occasione di Expo, a vivere una straordinaria esperienza multisensoriale. Panorama racconta per immagini la bellezza, il saper fare e l’innovazione italiani, elementi fondamentali di un Paese che vanta una ricchezza paesaggistica e urbanistica incontrastata, un heritage culturale straordinario e un’imprenditorialità creativa e di successo. Spiegando quanto arte e cultura siano le radici di un´economia tipicamente italiana fatta di food, fashion e design che vale quattro punti del Pil, impiega 500.000 addetti ed esporta in media il 50% dei propri prodotti. Realizzato con tecnologia Immersive Media ad alta definizione, il filmato è stato realizzato durante un tour per tutta la Penisola anche con l’ausilio di numerosi droni. Il cortometraggio è accompagnato da una colonna sonora che trasporta il visitatore in un viaggio magico nell’Italia più bella e più vera. “Questo progetto racconta in pochi minuti le meraviglie e le bellezze dell’Italia con una visione culturale omogenea,” afferma il Direttore Creativo Davide Rampello, "la parola Panorama, dal greco Pan (“tutto”) e Orama (“vista”), e´ stata scelta per sottolineare lo spirito di un´iniziativa che vuole mostrare tutto il meglio dell´Italia. L´ispirazione nasce anche dai Panorami ottocenteschi che furono creati proprio nel corso di esposizioni universali". Panorama vuole stimolare l’osservatore ad andare oltre al concetto di bellezza intesa solo in termini di bellezza artistica o bellezza paesaggistica, ma di pensare a una visione unitaria della bellezza, frutto del lavoro e di una sapienza artigianale e manifatturiera che parte dalle botteghe, dalle corporazioni delle arti e dei mestieri per dar vita alle più avanzate e sofisticate realtà manifatturiere del mondo. "La Bellezza, in ogni sua forma, è il filo rosso che nel corso dei secoli ha legato il patrimonio naturale dell´Italia, l´urbanistica e l´architettura, le opere d´arte, la tradizione artigianale e la produzione dell´industria culturale e creativa contemporanee. Fino ad ispirare, in senso più ampio, ogni aspetto dello stile di vita italiano, dalla cucina allo spirito di accoglienza che ci caratterizza. Panorama è un omaggio all´affinità elettiva che gli italiani hanno con la Bellezza, un´opera in cui forma e contenuto, tecnologia e tradizione, concorrono a suscitare nel visitatore quel senso di meraviglia e appagamento che solo l´esperienza del Bello è capace di trasmettere", dichiara Andrea Illy, Presidente di Fondazione Altagamma. “Panorama è un progetto strategico di sistema che consente di rappresentare ad un pubblico internazionale il meglio del saper fare italiano” afferma Roberto Snaidero, Presidente del Salone del Mobile. “Abbiamo da subito condiviso la proposta creativa di Davide Rampello unendoci al sistema moda e al sistema rappresentato da Altagamma e siamo fiduciosi che questo progetto possa offrire davvero una visione globale delle nostre eccellenze. Panorama apre poco dopo il Salone del Mobile che è già la nostra massima espressione di bellezza del design e diventa, nel cuore di Expo la prosecuzione ideale di questa nostra rappresentazione insieme a moda e food di un´Italia creativa, che affonda radici nella cultura e che guarda al futuro con capacità di innovare continuamente presentandosi con positività ai mercati di tutto il mondo”.  
   
   
CRESCONO IN TRENTINO I CONTRATTI A TEMPO INDETERMINATO  
 
Trento, 22 aprile 2015 - Segnali incoraggianti dagli ultimi dati sul mercato del lavoro, riferiti stamani nel corso della conferenza stampa di Giunta dal vicepresidente e assessore allo sviluppo economico. Nel primo bimestre 2015 - gennaio e febbraio - si conferma innanzitutto la crescita delle assunzioni con contratto a tempo indeterminato in senso stretto: +545 e +35,9% rispetto allo stesso periodo del 2014, per un totale di assunzioni a tempo indeterminato nel bimestre di 2064. L´altro dato riguarda le assunzioni totali: +1.518 e +11.9%, sempre rispetto all´anno precedente, per un totale di assunzioni nel bimestre pari a 14.227. L´aumento del tempo indeterminato peraltro non crea "spiazzamento" rispetto ad altre tipologie di contratto. Infatti, come abbiamo visto, aumentano anche le assunzioni totali, perché l’aumento interessa tutte le tipologie di contratto, con la sola eccezione del contratto a chiamata o intermittente che strutturalmente è in calo dalla riforma Fornero. Per cui: il contratto "di somministrazione" (di durata brevissima) registra un +303 e un +16,0%, il resto del tempo determinato un +699 e un +8,7%, mentre l´apprendistato registra un +43 e un +9,7%. Infine, nel primo bimestre 2015 abbiamo più assunzioni che cessazioni, quindi una crescita netta delle posizioni lavorative. Il saldo occupazionale del primo bimestre 2015 (rapporto assunzioni–cessazioni) e di +1.251, rispetto a quello che nello stesso periodo dello scorso anno era un saldo negativo, sia pure di 33 unità.  
   
   
LAMMA, LA REGIONE TOSCANA CREDE NEL FUTURO CONSORZIO  
 
Firenze 22 aprile 2015 – La Regione Toscana apprende con stupore la situazione che si è creata per i lavoratori del Lamma e si sorprende che il socio Cnr, senza un confronto con gli uffici regionali, abbia dichiarato di non essere più disposto a rinnovare i contratti ai ricercatori in assenza della corresponsione da parte della Amministrazione regionale dell´intero ammontare dei contributi straordinari dovuti. I ritardi nei pagamenti da parte della Regione dipendono solo dalle regole sul bilancio imposte dalla nuova norma finanziaria nazionale, come spiegato nelle lettere ai dirigenti di Cnr e Cnr Ibimet, ma la Regione ha da parte sua assicurato il suo impegno. E lo conferma il fatto che nel corso di questi mesi di marzo e aprile sono stati comunque liquidati al Lamma circa 950mila euro E´ noto che la legge finanziaria nazionale ha imposto alle Regioni il pareggio di bilancio a partire da quest´anno, e questo ha generato nella amministrazione regionale la necessità di rivedere l´intero sistema di programmazione delle risorse. Ciò ha inevitabilmente generato ritardi nei pagamenti ma non è stato certo mai messo in discussione che la Regione assolvesse agli obblighi presi. La Regione Toscana hanno sempre creduto nella professionalità delle figure che oggi lavorano nel Lamma, con diverse forme contrattuali, sostenendo che la loro tutela fosse la prima garanzia di qualità rispetto ad una eccellenza toscana quale è il Consorzio. Questo sarà ribadito nella prossima riunione con il Cnr che la Regione ha convocato per risolvere le difficoltà e chiarire quelli che si spera possano rubricarsi in spiacevoli equivoci. La Regione crede nel Lamma e nella sua crescita, e nel ruolo attivo che il Cnr svolge al suo interno: il Lamma non è solo un presente importante ma un futuro su cui investire.  
   
   
COMPENDIO INDUSTRIALE WHIRLPOOL, AL VIA UN BANDO PUBBLICO PER ATTRARRE PROGETTI DI INDUSTRIALIZZAZIONE  
 
Trento, 22 aprile 2015 - E’ online sul portale di Trentino Sviluppo l’avviso pubblico per la re-industrializzazione del compendio “ex Whirlpool” di Spini di Gardolo. Un “bando” di levatura internazionale già inviato alla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana ma che avrà pubblicizzazione anche su testate internazionali quali il Financial Times, Les Échos, Frankfurter Allgemeine Zeitung e Der Standard. Provincia autonoma di Trento e Trentino Sviluppo intendono così mettere a frutto l’intenso lavoro di questi mesi finalizzando la ricerca di un’attività sostitutiva interessata e rilevare il compendio dopo la chiusura di Whirlpool nell’agosto scorso e la riconsegna dell’immobile un paio di mesi fa. Alle aziende interessate ad avviare una produzione nel compendio di Spini di Gardolo vengono offerte le misure contenute nel “pacchetto” di incentivi, agevolazioni e sgravi fiscali, oltre a condizioni di favore per l’utilizzo dell’immobile che rimarrà in capo a Trentino Sviluppo, trasformando così un vincolo, dato dalle grandi dimensioni del sito industriale, in un’opportunità. Il nuovo gruppo industriale avrà 12 mesi di tempo per avviare l’attività produttiva, dovrà assumere almeno 150 lavoratori nel primo anno per salire, a regime, a 250 occupati ed investire inoltre non meno di 25 milioni di euro in macchinari e linee produttive. Il compendio produttivo “ex Whirlpool” di Trento presenta una superficie complessiva di oltre 140 mila metri quadrati. Un’area di dimensioni molto importanti, con più edifici e parti coperte per oltre 72 mila metri quadrati, che nelle trattative condotte senza sosta da Provincia e Trentino Sviluppo si è rivelata essere decisamente impegnativa per i gruppi industriali pur interessati ad avviare delle produzioni in Trentino.ora, a due mesi dalla disponibilità dell’immobile, a conclusione dell’iter di consegna di Whirlpool a Trentino Sviluppo, la strategia immobiliare messa in campo dalla Provincia autonoma di Trento intende trasformare quel vincolo in un’opportunità. Non ci sarà infatti alcuna cessione dell’area, ritenuta peraltro strategica per lo sviluppo di quel comparto urbanistico, e pure la locazione rimane una seconda scelta, mentre la soluzione che verrà privilegiata sarà quella dell’usufrutto. In tal modo il gruppo industriale che sceglierà di insediarsi nel compendio non dovrà sostenere in fase di avvio ingenti investimenti nell’immobile, rischiando di esaurire la propria disponibilità finanziaria nella messa a punto del “contenitore”, potendo invece concentrarsi sui “contenuti”, ovvero sugli investimenti industriali ed occupazionali. In altri termini, l’immobile non sarà più una presenza “ingombrante”, un muro in ingresso, ma un elemento di attrattività, una chiave strategica per investire nel futuro produttivo di un’area che ha fatto la storia dell’industrializzazione trentina. Questo il concetto forte, ed in parte nuovo nella soluzione giuridica individuata, che sta alla base dell’Avviso diffuso oggi, lunedì 20 aprile. Un atto che formalizza peraltro il passaggio da una fase di trattativa “in fieri”, condotta in attesa della piena disponibilità del compendio, al momento in cui Trentino Sviluppo intende finalizzare i contatti avuti, imprimere un’accelerazione all’iter ed aprire il confronto a livello internazionale alla ricerca della migliore proposta industriale possibile. L’area complessiva rimarrà dunque di proprietà pubblica. L’immobile verrà messo a disposizione della nuova attività industriale o con la modalità dell’usufrutto, che avrà un criterio di preferenza, o mediante locazione ordinaria. L’usufrutto sarà concesso per un periodo compreso tra 20 e 30 anni al migliore valore di mercato offerto, mentre la locazione ordinaria dovrà esser proposta per una durata almeno 6 anni con il diritto al rinnovo per ulteriori 6 anni ed impegno di Trentino Sviluppo ad un ulteriore successivo rinnovo. Le aziende interessate all’insediamento si impegneranno al rispetto di alcuni specifici vincoli aventi valenza economico-sociale, dettati dallo specifico contesto di riconversione occupazionale: − obbligo di avvio dell’attività d’impresa entro 12 mesi dalla stipula del contratto di locazione ordinaria o dell’usufrutto; − impegno all’effettuazione di investimenti sulla produzione (impianti generali e specifici, macchinari ed elementi della produzione) per almeno 25 milioni di euro nei 7 anni successivi all’avvio dell’attività; − obbligo di assunzione presso il compendio ex Whirlpool di almeno 150 unità lavorative annue entro 1 anno dall’avvio dell’attività, con impegno all’assunzione prioritaria di personale precedentemente occupato presso il compendio con Whirlpool Europe e tuttora in cerca di occupazione. Occupati che dovranno salire di ulteriori 50 unità entro i 3 anni dall’avvio dell’attività - con il mantenimento di almeno 200 unità per i successivi 2 anni – per arrivare ad almeno 250 unità lavorative annue entro 7 anni, con impegno al mantenimento di tale livello per i successivi 5 anni. − impegno ad assicurare una costante attività di ricerca e sviluppo, innovazione tecnologica ed un’attenzione alla sostenibilità ambientale della produzione. È richiesta inoltre una forte attenzione alla valorizzazione dell’occupazione giovanile, al di fuori delle assunzioni derivanti dal reimpiego di dipendenti ex Whirlpool e del personale con la necessaria esperienza pluriennale. Possono presentare la propria offerta di insediamento, entro la scadenza del “bando” fissata per il 19 giugno 2015, imprese singole ma anche raggruppamenti temporanei o consorzi di imprese. La versione integrale del bando è disponibile sul portale di Trentino Sviluppo all’indirizzo www.Trentinosviluppo.it  
   
   
BIOMEDICALE, PROSEGUE LA RIPRESA DEL DISTRETTO MIRANDOLESE DOPO IL SISMA DEL 2012  
 
Bologna, 22 aprile 2015 – La ricostruzione delle imprese del distretto biomedicale modenese danneggiate dal sisma del 20 e 29 maggio 2012, sta procedendo. Questo andamento è fotografato anche da una rilevazione effettuata su un campione di aziende del comparto biomedicale dal portale tematico www.Distrettobiomedicale.it  collegato alla rivista La Plastica della Vita (si occupa da oltre 10 anni di informare le aziende del settore). Il punto della situazione è stato fatto questa mattina in Regione dall’assessore alle Attività produttive e ricostruzione post sisma Palma Costi, dal responsabile del portale Alberto Nicolini e dal fondatore del Distretto biomedicale mirandolese Mario Veronesi. «Il settore biomedicale non solo si è ripreso dopo il sisma del 2012, ma corre. Infatti nel 2014, secondo il monitor dei distretti industriali dell´Emilia-romagna curato dalla direzione Studi e ricerche di Intesa Sanpaolo, l’export del biomedicale di Mirandola segna un +9,7%», ha sottolineato l’assessore Palma Costi. Il sondaggio ha riguardato le aziende del distretto biomedicale suddivise in 4 categorie: grandi aziende, piccole e medie imprese, sub fornitori e fornitori specializzati. Dalla rilevazione emerge che quasi il 73% delle imprese hanno già avviato le pratiche di risarcimento. In merito all’istruttoria di risarcimento per il 16,36% è ultimata con fondi già liquidati, per il 25,45% è ultimata in attesa di liquidazione dei fondi e per il 32,74% è in corso. Hanno risposto al sondaggio l’84,5% delle aziende biomedicali mirandolesi: le percentuali di risposta per ogni categoria riguardano 85% grandi aziende, 87% Pmi, 86% fornitori specializzati, 86% subfornitori specializzati. Inoltre emerge che le difficoltà post sisma e la ricostruzione hanno assorbito molte delle energie e delle risorse degli imprenditori: per il futuro appare indispensabile che le piccole e medie imprese utilizzino strumenti di aggregazione, come le reti di imprese, ed investano sull’internazionalizzazione utilizzando anche le risorse messe a disposizione dalla Regione attraverso i bandi. «Tra maggio e giugno saranno disponibili due nuovi bandi sulla ricerca finanziati con le risorse europee del Por-fesr 2013-2020. Uno sarà destinato - ha aggiunto l’assessore Costi – alla ricerca nelle imprese, anche di quelle di grandi dimensioni, l’altro riguarderà i laboratori di ricerca. Inoltre stiamo lavorando per sostenere, in un’ottica di aumentare la massa critica, le aggregazioni e sinergie tra imprese di piccole e medie dimensioni che consentano una maggior competitività sui mercati esteri». Proprio in tema di aggregazioni, nel 2012 l’agenzia di comunicazione Ad99 e La redazione de La Plastica della Vita hanno costituito una rete d’imprese per creare un portale internet (www.Distrettobiomedicale.it) per rappresentare il valore del distretto biomedicale mirandolese affinché possa continuare ad attrarre le competenze e gli investimenti. Lo scenario Il totale delle aziende del comparto biomedicale in Emilia-romagna (secondo i dati di Assobiomed) è di 392 per un totale di 7885 dipendenti. Di queste imprese 63 sono multinazionali (329 le altre). Ben 104 aziende sono nel modenese (3.500 i dipendenti, il 36% del fatturato prodotto dal settore in Emilia-romagna). Circa un centinaio sono quelle del Distretto biomedicale mirandolese. In Italia il 73% delle imprese si concentra in 6 regioni cui è riconducibile l’88% del fatturato totale: si tratta di Lombardia, Emilia-romagna, Lazio, Veneto, Toscana e Piemonte. Sono 989 i produttori diretti e il 18% sono multinazionali mentre il 9% ha capitale estero. La ripartizione regionale delle imprese produttrici, pur sempre con la Lombardia in testa, vede al secondo l’Emilia-romagna. Infine, un censimento – aggiornato al mese di giugno 2014 – ha rilevato 255 start-up con attività di interesse per il settore dei dispositivi medici. Il 61% delle start-up censite è concentrato in quattro regioni: Lombardia, Emilia-romagna, Toscana e Piemonte. Il 55% ha origine come spin-off della ricerca pubblica; poco più del 36% risulta essere incubato.  
   
   
COOPCA: SERRACCHIANI, OK A CONCORDATO E´ PRIMO PASSO POSITIVO  
 
Trieste, 22 aprile 2015 - "Il via libera al concordato è un primo passo positivo, che apre alla possibilità di migliorare il piano di ristrutturazione delle Cooperative Carniche". Lo afferma la presidente del Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani commentando la pronuncia del Tribunale di Udine in merito alla richiesta di fallimento di Immobilcoopca srl e al piano concordatario presentato dal Cda delle stesse cooperative. "Le manifestazioni d´interesse che sono state avanzate da soggetti nazionali della cooperazione - aggiunge Serracchiani - sono state considerate concrete e credibili, e si può ritenere che la sentenza ne abbia tenuto conto. Il miglioramento del piano è un obiettivo per il quale la Regione, nell´ambito delle sue competenze, si è impegnata con grande energia, e proseguiremo in questa direzione nell´interesse di lavoratori, soci e prestatori". Anche per il vicepresidente della Regione Sergio Bolzonello "siamo di fronte a un passaggio che dà speranza. Il lavoro da fare resta ancora molto e non sarà semplice, ma oggi rileviamo che non dobbiamo affrontare lo scenario in assoluto più negativo, come sarebbe stato il fallimento".  
   
   
BOLZANO: OK AL REGOLAMENTO PER COMMERCIO IN ZONE PRODUTTIVE  
 
Bolzano, 22 aprile 2015 - In ottobre è entrata in vigore la legge provinciale che regola il commercio al dettaglio nelle zone produttive. Il 21 aprile la Giunta provinciale ha approvato il relativo regolamento di esecuzione. “L´obiettivo resta quello di insediare il commercio al dettaglio nelle aree abitate e non nelle zone produttive. Vogliamo proseguire su questa strada", ha confermato il presidente Arno Kompatscher. "Per proseguire anche in futuro nella politica commerciale che da anni l´Alto Adige pratica con successo è necessario salvaguardare la permanenza del commercio di vicinato nei centri abitati. Questa struttura commerciale è la base per garantire stabilità nelle aree periferiche della provincia, contrastare efficacemente le tendenze allo spopolamento e consolidare la qualità della vita", spiega il presidente Arno Kompatscher dopo la seduta di Giunta. Nell´ottobre 2014 il Consiglio provinciale ha approvato una modifica alla legge provinciale in materia di urbanistica che riguarda il commercio nelle zone produttive. La nuova regolamentazione prevede la possibilità del commercio al dettaglio nelle aree produttive, ma in modo limitato e solo se questa misura è sostenuta dal rispettivo Comune. Fino all´autunno 2014 il commercio al dettaglio nelle zone produttive era in linea generale vietato e ammesso solo in casi eccezionali. Con la modifica di legge l´attività commerciale al dettaglio viene invece autorizzata, ma sottoposta a vincoli e limitazioni ben definite. Con lo specifico regolamento di esecuzione deliberato oggi la Giunta ha disciplinato la materia, a cominciare dagli spazi di manovra sul piano urbanistico e volumetrico e dalle possibilità decisionali affidate ai Comuni per l´eventuale inserimento nel Puc di una zona produttiva destinata al commercio al dettaglio. La procedura deve tenere in considerazione quattro aspetti: la distanza da attività cosiddette "a forti emissioni", come ad esempio la lavorazione di ghiaia o di compost, la necessità di evitare zone già soggette a disagi ambientali, una buona raggiungibilità e la compatibilità con il commercio di vicinato presente in loco. Come ha spiegato il presidente Kompatscher, la nuova normativa provinciale con annesso regolamento di esecuzione non rappresenta la soluzione definitiva per proseguire sulla strada del modello altoatesino del commercio di vicinato. "Le nuove disposizioni provinciali in materia di zone produttive sono state impugnate davanti alla Corte costituzionale, cerchiamo ora di concordare con il Governo un rinvio nella trattazione della vertenza per trovare nel frattempo una soluzione sul piano politico. Puntiamo a una norma di attuazione dello Statuto di autonomia che possa garantire sicurezza e tutela giuridica nel lungo periodo: è passata in commissione del 12 e ora è al vaglio del Governo e sarà tra i temi che affronteremo nella prossima visita del premier Renzi", ha concluso il Presidente.  
   
   
COOPERATIVE, IN TOSCANA PIÙ OCCUPATI E POSTI DI LAVORO PIÙ STABILI. VERSO LA CONFERENZA REGIONALE  
 
 Firenze 22 aprile 2015 – Le imprese cooperative occupano un posto sempre più rilevante nell´economia toscana. Non solo. E´ da attribuire in buona parte al contributo della cooperazione anche la tenuta della Toscana che, nella crisi, ha fatto meglio di altre regioni e della media nazionale. Per questo la Regione ha avviato un percorso di valorizzazione e rilancio, dal quale possono venire opportunità di occupazione e sviluppo in tutti i settori, dal manifatturiero alla sanità, dal sociale all´agricoltura. E´ un percorso che coinvolge le quattro organizzazioni che raccolgono le principali società cooperative toscane e che sfocierà nella conferenza regionale della cooperazione, dove tutti i soggetti del variegato mondo della cooperazione saranno chiamati a dare il proprio contributo. Ieri, a Palazzo Strozzi Sacrati, si è svolta una tappa importante di questo percorso, con il presidente della Regione e l´assessore alle attività produttive credito e lavoro che hanno gettato le basi per il lavoro che dovrà essere proseguito nella prossima legislatura. Fra le sottolineature, la leva costituita dai quasi 3 miliardi di fondi europei per il periodo 2014-20 e il contributo strategico che può venire dalla cooperazione in settori come la sanità, la logistica (importante soprattutto per la crescita dei porti e dell´economia costiera), i servizi alle imprese. Fra le novità si è registrata la formazione di un nuovo soggetto unitario, che rappresenta le centrali toscane della cooperazione riunite nell´Alleanza delle cooperative. E´ stato inoltre riferito che il gruppo di lavoro che sta confrontandosi sui contenuti della prossima Conferenza regionale ha deciso di far coincidere l´evento con la prima assemblea regionale dell´Alleanza. Il direttore dell´Irpet Stefano Casini Benvenuti fotografa il settore: 5765 unità locali, 83 mila addetti, circa il 6% dell´occupazione regionale, (media nazionale del 5,6%).La Toscana è la sesta regione per numero di addetti. La parte del leone la fanno le cooperative sociali, che occupano, in linea con quanto avviene nel resto del paese, circa il 28% degli addetti. La dimensione di impresa è fra i 50 e i 249 addetti, quindi si parla di impresa medio-grande, in un contesto dove prevale, invece, la piccola e piccolissima impresa. Fra il 2001 e il 2011 l´occupazione nel settore vede un incremento del 28,4%, contro il 20% del resto del paese.