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GIOVEDì

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Notiziario Marketpress di Giovedì 23 Dicembre 2004
Web alimentazione e benessere
TRACCIABILITÀ GENETICA DELLA CARNE BOVINA: TERMINATI I LAVORI DELLA TAVOLA ROTONDA PROMOSSA DA PROINCARNE A BOLOGNA  
 
Proincarne – l’Associazione Produttori Carni Bovine della Regione Emilia-romagna – con il patrocinio della Regione Emilia-romagna e della Camera di Commercio di Bologna rinnova il suo impegno a favore di un mercato della carne bovina sicuro e trasparente. Consolidare e riaffermare il rapporto con il consumatore, ripartendo da valori di fiducia, certezza e qualità del prodotto acquistato, attraverso uno strumento sicuro, rapido e trasparente di tracciabilità della carne bovina basato sull’analisi del Dna e a disposizione di tutti gli operatori della filiera. Questa è la filosofia di progetto del sistema di tracciabilità che Proincarne – Associazione Produttori Carni Bovine dell’Emilia-romagna – ha presentato alla stampa e ad un pubblico di operatori del settore, nel corso della Tavola Rotonda sulla “Tracciabilità Genetica della Carne Bovina”, svolta presso la Camera di Commercio di Bologna. Un intenso programma di interventi e testimonianze volte ad identificare e monitorare l’evoluzione nonché le potenzialità di un approccio integrato alla tracciabilità di filiera e, nello specifico, del Sistema Geno implementato da Proincarne. La Tavola Rotonda ha visto l’apertura dei lavori con Federico Scardovi, Presidente di Proincarne, che ha dichiarato: “Proincarne è fortemente attenta a non trascurare alcuna possibilità di creare vantaggio alla propria base sociale, attraverso la massima attenzione alle esigenze manifestate dai soci e sviluppando attività innovative utili alla competitività e all’efficienza aziendale. Ed è sulla base di queste considerazioni” – ha continuato Scardovi – “che Proincarne ha adottato la metodologia del Sistema Geno, un innovativo strumento di tracciabilità che si basa sulla corretta e inequivocabile identificazione Dna dell’animale, per lo sviluppo e la realizzazione di un sistema di valorizzazione della qualità e della sicurezza che, garantendo al consumatore la massima tutela, possa portare un vantaggio competitivo ai produttori.” La Tavola Rotonda è proseguita con gli interventi di Angelo Ghislandi della Ghislandi & Ghislandi (proprietari del brevetto Geno) e di Elena Genzini del Laboratorio di Genetica Servizi (il laboratorio di Cremona dove vengono analizzati i campioni prelevati con questo sistema di tracciabilità genetica) che hanno presentato l’approccio metodologico e i vantaggi dell’implementazione di un sistema di tracciabilità innovativo, come il Sistema Geno, e in linea con gli obiettivi di competitività, razionalizzazione dei processi e trasparenza che le aziende del settore sono chiamate a raggiungere a garanzia di un mercato più sicuro per il consumatore finale. A seguire la dichiarazione ufficiale dell’Unione Nazionale Consumatori, nelle parole di Emanuele Piccari, molto favorevole rispetto l’implementazione di strumenti, come l’analisi del Dna, volti ad affiancare i sistemi di rintracciabilità tradizionali con l’obbiettivo finale di poter permettere al consumatore di accertare con sicurezza l’origine della carne. È, poi, intervenuto Marco Pierantoni Responsabile Area Igiene Alimenti Origine Animale dell’Assessorato Sanità della Regione Emilia-romagna, che ha sottolineato quelli che sono gli aspetti sanitari legati alla rintracciabilità in generale dei prodotti agro-alimentari e, specificatamente, in riferimento alla carne bovina. Di seguito, ha preso la parola, Davide Barchi Responsabile Servizio Produzioni Animali dell’Assessorato Agricoltura della Regione Emilia-romagna che ha individuato nella rintracciabilità della filiera carne bovina, uno dei mezzi idonei a garantire il consumatore, le ricadute di reddito per l’intero settore produttivo e l’immagine su tutti i partecipanti la filiera, promuovendo le produzioni di carne bovina e la tutela del consumatore. Lo stesso Barchi ha proseguito, in qualità di portavoce di Angelo Giuseppe Ciardiello Direzione Generale per la qualità dei prodotti agro-alimentari e la tutela del consumatore del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali, che non è potuto intervenire, con una relazione sull’iter legislativo e sulle modalità attuative in Italia della rintracciabilità delle carni bovine.  
   
   
AL VIA LA RINTRACCIABILITÀ DEGLI ALIMENTI LE LINEE GUIDA PER IL PARMIGIANO-REGGIANO  
 
Dal 1° gennaio 2005 la rintracciabilità dei prodotti dovrà essere applicata in tutte le aziende agroalimentari. Con il Regolamento Cee 178/2002, che stabilisce i principi e i requisiti generali della legislazione alimentare e istituisce l'Agenzia per la Sicurezza Alimentare, sarà infatti obbligatorio, con il prossimo anno, adottare in tutte le fasi del processo produttivo le procedure per la rintracciabilità. Sarà quindi necessario seguire e ricostruire su tutta la filiera il percorso di un alimento, di un mangime, di un animale, vale a dire ricostruire i diversi passaggi in tutte le fasi di produzione, dalla trasformazione alla distribuzione. Su mandato delle Organizzazioni agricole e dalle Associazioni delle cooperative e dei caseifici, il Consorzio ha predisposto le linee guida per la stesura di un manuale per la rintracciabilità che possa essere di supporto ai caseifici ed alle aziende agricole nell’applicazione degli obblighi previsti dal regolamento comunitario in questione. Realizzate dall'Ufficio Tecnico del Consorzio, le procedure si rivolgono a tutte le aziende zootecniche ed ai caseifici e costituiscono il percorso di base per la realizzazione operativa della rintracciabilità. Sarà richiesta grande accuratezza per garantire il percorso e le fasi di produzione del latte e del formaggio dall’ingresso delle materie prime nell’azienda zootecnica fino all’uscita della forma intera dal caseificio o delle punte dallo spaccio del caseificio stesso. La precisione sarà indispensabile per sostenere i controlli degli organi preposti. “Il compito che ci è stato affidato – ha dichiarato Andrea Bonati, presidente del Consorzio - è stato realizzato sotto l’aspetto tecnico con la redazione delle linee guida, cui è seguita una fase di verifica e di confronto con le organizzazioni e gli imprenditori. In questo modo si è potuto centrare l’obiettivo di creare uno strumento semplice, accessibile a tutti e che nello stesso tempo possa garantire il rispetto delle normative. La sinergia tra il Consorzio ed il mondo organizzato ha altresì evitato che i produttori fossero caricati di ulteriori e inutili costi.” Con il manuale di rintracciabilità si è voluto produrre una documentazione che non si sovrapponesse con le norme cogenti (es. Registro dei farmaci, anagrafe bovina nelle aziende zootecniche, manuali di autocontrollo igienico sanitario, registro di produzione del Consorzio, documenti Dop per i caseifici). La placca di caseina, che fa parte del sistema di marchiatura e del Disciplinare del Parmigiano-reggiano, rappresenta l’elemento di garanzia e di successo della tracciabilità in quanto costituisce l’elemento certo di distinzione e di riconoscibilità delle forme.  
   
   
PARMIGIANO-REGGIANO: PRODUZIONE IN AUMENTO DEL 3%, PREZZI IN LEGGERA FLESSIONE IN NOVEMBRE  
 
I dati emergono dal bollettino informativo pubblicato dal Sistema Informativo di filiera Nei primi undici mesi del 2004 la produzione di Parmigiano-reggiano è aumentata del 3% circa, i prezzi alla produzione hanno registrato ancora una lieve flessione, mentre sul fronte dei consumi si registrano alcuni deboli segnali positivi. È quanto emerge dal comunicato di dicembre del Si P-r (vedi allegato in pdf), Sistema Informativo di filiera del Parmigiano-reggiano, un bollettino informativo rivolto al mondo della produzione e degli operatori. Pubblicato dal Crpa, Centro Ricerche Produzioni Animali, il Si P-r è frutto di un accordo e della collaborazione tra Regione Emilia-romagna, Consorzio del Parmigiano-reggiano, Crpa, Agroter e le Camere di Commercio del comprensorio. “La pubblicazione dei dati ci consente di divulgare che siamo in presenza di un significativo aumento della produzione – ha dichiarato Andrea Bonati, presidente del Consorzio – anche se inferiore rispetto alle previsioni allarmistiche diffuse nelle piazze mercantili nei primi mesi dell’anno. Un altro dato importante è la contrazione dei consumi, legata sia alla situazione di crisi generale sia all’aumento dei prezzi nei punti vendita. Positivamente, però, il periodo natalizio si riconferma favorevole alla vendita del Parmigiano-reggiano, come si è riscontrato soprattutto in questi ultimi giorni. “Inoltre – ha concluso Bonati – sottolineiamo che la distribuzione ha mantenuto vuoti i magazzini, ritardando gli ordini nell’ultimo periodo e questo ha inciso ulteriormente in modo negativo sul mercato autunnale poiché, essendo il prezzo in calo, gli approvvigionamenti sono stati ritardati. Rispetto alla flessione dei prezzi del mese di novembre, i segnali dalle ultime contrattazioni sembrano risentire di questo positivo “clima natalizio”, con qualche indizio di ripresa del mercato all’origine che dovrà essere confermato nelle prossime settimane”.  
   
   
NASCE IL PRIMO CENTRO SERVIZI PER LE STRADE DEL VINO  
 
Fornirà ai comitati di gestione consulenza tecnica su tutti gli aspetti organizzativi. Uno strumento concreto per sostenere lo sviluppo delle Strade. L’iniziativa è promossa dall’Associazione Nazionale Città del Vino. Nasce a Siena un “Centro studi e servizi” per sostenere lo sviluppo delle oltre 100 Strade del Vino italiane. Il progetto è promosso dall’Associazione Nazionale Città del Vino (oltre 540 Comuni associati) e completa il quadro delle iniziative a sostegno dell’enoturismo promosse dall’Associazione. Da tre anni a questa parte grazie a una collaborazione tra Città del Vino e il Censis Servizi è nato infatti un osservatorio annuale sul turismo del vino in Italia, un utile strumento di analisi al servizio degli operatori pubblici e privati per sostenere la crescita delle Strade. Adesso c’è anche il nuovo “Centro studi e servizi” che si pone come punto di riferimento dei comitati di gestione delle Strade, fornendo loro consulenza tecnica nella stesura di statuti, regolamenti, modifiche normative, progetti Interreg tra regioni europee, attività di formazione per gli operatori pubblici e quelli privati, progettazione e gestione di eventi. La segreteria tecnica del Centro ha sede a Siena, nei locali dell’Associazione Nazionale Città del Vino. I consulenti tecnici del Centro sono due esperti della materia: Giovanni Piscolla, grande conoscitore delle Strade del Vino, e Fabio Piccoli, docente del settore agroalimentare e giornalista enogastronomico. “L’esigenza è quella di creare nuove professionalità intorno alle Strade del Vino per capire meglio come nascono, come si gestiscono e come si sviluppano – spiega Paolo Benvenuti, direttore delle Città del Vino -. Con questa iniziativa intendiamo offrire un utile servizio a quei territori che vogliono sfruttare al meglio le opportunità, ancora inesplorate, del turismo enogastronomico. Un settore in crescita, ma che ha bisogno di essere coordinato in modo efficace nella gestione organizzativa a tutto tondo”.  
   
   
8 COLAZIONI A CONFRONTO NELLA PRIMA RICERCA ITALIANA DEDICATA ALLA SAZIETÀ  
 
Uomini e donne: scelte diverse e motivazioni differenti già a partire dalla prima colazione Kellogg's e Distam (Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche, Sezione Nutrizione Università degli Studi di Milano) hanno presentato a Milano la prima ricerca italiana che illustra le caratteristiche sazianti dei prodotti destinati alla prima colazione. La ricerca "Indagine sul ruolo della Prima Colazione nella modulazione delle sensazioni di fame e sazietà", commissionata da Kellogg's, è stata illustrata dalla Prof.ssa Marisa Porrini del Distam. I dati emersi sono stati commentati con il contributo del Prof. Michele Carruba, Farmacologo e Presidente della Commissione Alimentazione del Ministero della Salute. Lo studio è stato condotto su un gruppo misto di uomini e donne, con caratteristiche confrontabili, selezionati sulla base di un questionario relativo alle loro abitudini alimentari. Il lavoro si è articolato in tre fasi: nel corso della prima fase ai volontari è stato chiesto di consumare in otto sedute differenti otto colazioni isoenergetiche per esprimere giudizi di gradimento e compilare appositi questionari riportando le sensazioni di sazietà, pienezza e desiderio di mangiare. Nel corso della seconda fase, a cui ha partecipato solo il gruppo di donne del campione, si è voluto studiare l'effetto dell'aggiunta di alimenti complementari (quali frutta fresca, succhi di frutta e yogurt) alla colazione classica. Nel corso della terza fase, infine, anch'essa rivolta solo alle donne del campione, è stato chiesto ai volontari di consumare, in sedute differenti, tre diverse porzioni di fiocchi di frumento (30g, 40g, 50g) al fine di valutare la quantità di cereali in grado di mantenere più a lungo la sensazione di sazietà, compatibilmente con il gradimento della porzione assunta. Tra i più importanti dati emersi si riscontra come una colazione ricca in carboidrati sembra prolungare la sensazione di sazietà, mentre una colazione ricca in lipidi sembra stimolare maggiormente l'appetito. In quest'ottica, tra i vari prodotti presi in esame, i fiocchi di frumento integrale e riso sono risultati quelli con l'effetto migliore sulle sensazioni legate al consumo alimentare. Infatti, il consumo di cereali per colazione determina andamenti delle sensazioni di pienezza, sazietà e desiderio di mangiare nel tempo analoghe a quelle indotte dal consumo di prodotti per la prima colazione più tradizionali (es. Biscotti, brioche), ma a parità di apporto calorico consentono un'introduzione di lipidi decisamente più contenuta. La ricerca illustrata va perciò ad inserirsi nell'ambito dell'attuale dibattito che coinvolge sia i media nazionali sia gli stessi consumatori: l'alimentazione, come elemento fondamentale dello stile di vita, e le scelte alimentari che ciascuno compie nel quotidiano. In questo panorama diventa inevitabile il richiamo alla prima colazione, a cui da sempre viene riconosciuto un ruolo primario nell'educazione alimentare e da cui dipendono molti degli atteggiamenti e delle propensioni nei confronti del cibo dimostrati nel corso della giornata e reiterati nel tempo. E' a questo punto che emerge uno dei dati più interessanti della ricerca. Infatti, proprio grazie al basso contenuto lipidico che caratterizza i cereali per la prima colazione, essi sono considerati poco grassi, e quindi ipocalorici, imponendosi come scelta preferita nell'universo femminile. Le donne, da sempre mosse da un atteggiamento più consapevole nelle scelte alimentari, legate al cibo da un rapporto che privilegia gli aspetti legati all'estetica, alla regolarità e alla forma fisica in generale, tendono a fare stime più attente e precise del contenuto energetico e di grassi degli alimenti. Gli uomini, invece, risultano meno attenti agli apporti calorici e sembrano premiare maggiormente i biscotti frollini o secchi, spinti da alcune caratteristiche sensoriali (il sapore, il colore, la croccantezza, ecc.) e per l'immediata sensazione di pienezza che essi sembrano fornire. E ancora. Tutti riconosceranno come le mattinate-tipo di molte donne italiane siano caratterizzate dal ricorrente "spuntino spezzafame", che sembra non appartenere affatto allo stile di vita del mondo maschile. In queste occasioni, le donne tendono a far ricorso al consumo di frutta fresca o ad un succo di frutta, vissuti come elementi sazianti che collaborano al contenimento del desiderio di mangiare, senza comportare eccessi calorici o lipidici. Perciò, sebbene non siano emerse differenze significative per quanto riguarda la sensazione di sazietà, l'effetto della modalità di consumo dei prodotti aggiunti alla colazione (frutta fresca, succhi di frutta o yogurt) è risultato vicino alla significatività nel caso dei dati relativi alla pienezza e in particolare del desiderio di mangiare. L'assunzione di frutta incrementa il senso di sazietà e riduce quindi il desiderio di mangiare e il consumo di frutta a metà mattina contribuisce a una miglior ripartizione energetica nell'arco della giornata. Infine, a seguito delle rilevazioni effettuate nella terza ed ultima fase della ricerca, è emerso come l'eventuale suggerimento di aumentare le quantità di cereali generalmente consigliate per colazione (30 g) non è giustificato per mantenere più a lungo le sensazioni di sazietà. Infatti, malgrado un aumento delle sensazioni di sazietà e pienezza in seguito al consumo di 50 g di cereali rispetto ai 30 g normalmente consigliati, il punteggio espresso per sazietà, pienezza e desiderio di mangiare alle ore 12:00 non risulta differente. La ricerca si inserisce dunque nel panorama di educazione alimentare promossa in Italia dal Ministero della Salute e che, grazie allo sforzo sinergico delle istituzioni, dei nutrizionisti, delle famiglie e delle aziende alimentari attente alla salute e alle esigenze dei propri consumatori, cerca di consegnare all'Italia di domani una popolazione più sana e consapevole.  
   
   
AL MACEF È FOOD TIME: UN EVENTO, UNO SHOW, UNA MOSTRA, UN PARTY  
 
Per quattro giorni, dal 21 al 24 gennaio, a Milano sarà “Food Time” un’occasione per parlare di cucina o, forse, un’occasione per “vivere” la cucina? Un palcoscenico per la più autentica e alta arte culinaria o, invece, una galleria dello stile e degli stili per vivere la cucina? un ristorante raffinato dove conversare sottovoce gustando prelibatezze o uno spazio per scoprire e condividere il bello e il buono? Da venerdì 21 a lunedì 24 gennaio il Padiglione 16/2 di Fiera Milano sarà dedicato a Food Time e ogni giorno nel “teatro del gusto” –una sorta di priveé esclusivo all’interno del padiglione- grandi chef, personalità del mondo della cultura e dell’informazione, della moda e dello spettacolo si alterneranno per presentare, assaggiare, vedere, indagare le infinite sfumature del mondo della cucina. Con Food Time, Macef si è posto l’obiettivo di riuscire ad offrire nuovi stimoli alle aziende espositrici ed ai visitatori, un evento innovativo dove chef, design, gusto, convivialità, originalità saranno gli “ingredienti” delle quattro giornate che vedranno nell’elemento della solidarietà una giusto completamento della manifestazione. I personaggi coinvolti infatti, hanno generosamente accolto la proposta di dedicare la loro partecipazione alla raccolta di una somma che ogni giorno sarà destinata ad un’associazione benefica diversa. Infine, Rai Sat Gambero Rosso Channel sarà presente alle quattro giornate per coglierne i momenti più significativi e riproporli nel corso di altrettanti speciali televisivi. Food time è un evento pensato, promosso ed organizzato da Macef – Il salone Internazionale della Casa - a cui hanno dato un importante contributo ai fini della sua realizzazione aziende quali: Alessi, Ballarini, Lagostina e Tvs in qualità di official partners dell’evento e molte altre tra cui Pedrini, Grana Padano, Illy Caffè, Bisazza, Moroso.  
   
   
IN CALABRIA IL PRIMO GIARDINO DEI VITIGNI ANTICHI  
 
Nella Locride sta per nascere un campo collezione di antiche varietà su un terreno di 7 ettari, di proprietà delle Città del Vino. Un’iniziativa sostenuta dalla Regione, condotta insieme all’Università di Milano. La Calabria avrà il primo giardino dei vitigni antichi d’Italia. Con l’acquisto di un terreno di circa 7 ettari nella Locride nel territorio di Bruzzano (Reggio Calabria) l’Associazione Nazionale Città del Vino dà avvio a un programma di studio e ricerca sui vitigni autoctoni antichi calabresi, molti dei quali saranno messi a dimora su questo terreno. Il campo collezione, in parte finanziato dalla Regione Calabria, accoglierà oltre 200 vitigni, molti dei quali ritrovati in boschi e campi non coltivati. Il campo collezione comprende anche quattro palmenti di epoca bizantina, retaggio di una vitivinicoltura antica che testimonia la presenza di un’archeologia del vino, visto che nell’area di Bruzzano sono stati rinvenuti ben 700 palmenti (vasche di pietra scolpita per la vinificazione). Lo studio dei vitigni antichi vede protagonista l’Università di Milano, facoltà di agraria, nella persona del professor Attilio Scienza, mentre gran parte dei ritrovamenti sul territorio sono opera di Orlando Sculli, studioso locale. Dal campo collezione si svilupperà anche un progetto di accoglienza per favorire l’ospitalità di studiosi e ricartori che vorranno approfondire il tema. Continua così l’impegno delle Città del Vino per la valorizzazione dei vitigni antichi e autoctoni.  
   
   
ALLA CANTINA COLTERENZIO L’ARTE DI FARE IL VINO SI TRAMANDA DI PADRE IN FIGLIO  
 
I vini superpremiati della Cantina Produttori Colterenzio sono oggi opera di Wolfgang Raifer, figlio d’arte che ha ereditato dal padre Luis, uno dei pionieri della rinascita dell’enologia altoatesina, i segreti e la volontà per mantenere l’obiettivo dell’eccellenza. Una cantina relativamente giovane (fu fondata nel 1960) che tuttavia poggia la sua forza su vigneti millenari, i più antichi della regione e tra i più antichi impianti d’Europa, che godevano di ottima reputazione già al tempo dei romani. Dal podere Cornelianum si è diffusa una cultura del vino che è rimasta inalterata attraverso i secoli e che viene coltivata e promossa da numerose realtà vitivinicole, alcune delle quali cinquant’anni fa hanno dato vita a una cantina sociale che figura da tempo ai vertici dell’enologia italiana. Alla direzione della Cantina Produttori Colterenzio dal 1979 figura Luis Raifer, più volte alla guida anche del Consorzio delle cantine sociali dell’Alto Adige, coadiuvato ora nella responsabilità di mantenere alto e inalterato lo standard qualitativo del marchio del Castello Nero dal figlio Wolfgang, che già da tempo presta valida opera in qualità di enologo con la preziosa e autorevole consulenza di Donato Lanati. Luis Raifer ha dato un’impronta importante alla Cantina Colterenzio: è stata sua infatti la svolta radicale impressa all’azienda, da lui rifondata negli anni Ottanta in chiave prettamente imprenditoriale pur senza rinnegare l’originaria natura di consorzio volontario, rivoluzionando la mentalità e la prassi produttiva dei soci conferitori, i sistemi di allevamento in vigna e le tecniche di vinificazione, con il risultato che oggi i vini della Colterenzio figurano nel Gotha enologico nazionale e godono di elevata reputazione anche all’estero. Se l’enologia altoatesina raccoglie sempre più successo, il merito è da attribuirsi anche a questo pioniere del “rinascimento” vinicolo dell’Alto Adige, che ha capito in anticipo sui tempi che per conquistare il più esigente consumatore italiano era necessario produrre vini di altissima qualità, espressione autentica del territorio di origine, affidabili e dall’ottimo rapporto qualità-prezzo. Raifer Junior è quindi un figlio d’arte e ha ereditato il Dna giusto per portare avanti il “programma di qualità” del padre che ha dato prestigio alla Cantina Colterenzio, e soprattutto per mantenere quella costanza e affidabilità produttive che sono state premiate dai critici del Gambero Rosso con la stella, attribuita solo a quelle cantine i cui vini risultano sempre impeccabili, ogni anno che passa.  
   
   
IL MERLOT BRENNTAL 2001 DELLA CANTINA PRODUTTORI CORTACCIA TRIONFA AL 2° CONCORSO NAZIONALE MERLOT D’ITALIA 2004  
 
Un segno ulteriore che l’Alto Adige non è solo una terra di grandi vini bianchi. Grande soddisfazione alla Cantina di Cortaccia che inaugura una struttura produttiva all’avanguardia e coltiva nei piani futuri una strategia di commercializzazione in joint-venture con Martin Foradori della Cantina Hofstätter. La politica della qualità perseguita tenacemente dal presidente della Cantina Produttori Cortaccia Arnold Terzer, ha di recente ottenuto l’ennesimo riconoscimento alla sua coerenza e costanza in occasione della seconda edizione del Concorso Nazionale Merlot d’Italia, dedicato al vitigno proveniente dalla Francia che in territorio italiano esprime la sua grande versatilità adattandosi ai più vari terroir e dando origine a vini di spiccata personalità. Il Concorso si è tenuto ad Aldeno nei pressi di Trento alla fine di ottobre e ha visto in lizza 85 Merlot provenienti da tutte le regioni d’Italia. Miglior vino in concorso è stato proclamato il Merlot Brenntal 2001 della Cantina Produttori Cortaccia, una delle realtà vitivinicole più importanti dell’Alto Adige. All’interno della realtà associativa enologica che caratterizza in termini di eccellenza e originalità l’Alto Adige, la Cantina di Cortaccia si distingue per gli altissimi risultati raggiunti all’insegna della competenza, della costanza e del rigore nella ricerca della tipicità e della qualità assoluta. Per questi obiettivi la Cantina ha operato negli ultimi 10 anni una radicale innovazione sia in vigna che in cantina, con ingenti investimenti finalizzati all’ammodernamento degli impianti e delle tecnologie e al restauro e ampliamento della sede dell’azienda che assommano a un totale di 8 milioni di euro. 2 milioni di euro sono stati investiti nell’ultimo anno solo per rinnovare le strutture di conferimento delle uve. Uno sforzo imprenditoriale che ha già dato molti frutti: la Cantina di Cortaccia è oggi un gioiello incastonato nella dinamica e intraprendente realtà vitivinicola altoatesina, un unicum di bellezza estetica e alto livello produttivo che si pone all’avanguardia nel territorio anche dal punto di vista promozionale. Se è vero che oggi il vino deve essere comunicato facendo leva sulle emozioni, come è convinzione del suo dinamico presidente Arnold Terzer, la Cantina di Cortaccia ha i presupposti ideali per attrarre il consumatore. Per conquistare quote di mercato sempre più esigenti, nelle strategie future della Cantina vi è anche una joint-venture con una grande e rinomata azienda vitivinicola privata, la Cantina J. Hofstätter, per una commercializzazione in sinergia dei prodotti delle due aziende su tutto il territorio nazionale e sul mercato americano.  
   
   
UNA CELEBRAZIONE DELL’ARTE DELLA CUCINA CON NOBU A E TANTI EVENTI GOURMET AL BADRUTT’S PALACE HOTEL DI ST. MORITZ  
 
L’esclusivo Badrutt’s Palace Hotel inaugura l’inverno con una vasta gamma di eventi gourmet: l’apertura del nuovo Nobu a Badrutt’s Palace, un safari gourmet; un buffet a base di caviale, salmone e ostriche; una cena rinascimentale ed un brunch per la domenica di Pasqua. Ogni pomeriggio, dal 25 dicembre al 5 gennaio, gli ospiti potranno assaporare un buffet di caviale, salmone affumicato e ostriche nella Grand Hall. Per completare la singolare selezione di tè, l’hotel offrirà un tè russo molto speciale, accompagnato da caviale e blinis. Gli amanti del cioccolato non potranno resistere al Palace Chocolate Cult – una esposizione e degustazione di vari Grand Crus di cioccolato proveniente dalle piantagioni e dai produttori più esclusivi del mondo (dal 25 dicembre al 3 gennaio e dal 1 al 4 febbraio). Il Gourmet Safari (18 gennaio) proporrà un tragitto culinario che avrà inizio nell’esclusiva cantina dei vini per proseguire nel regno dell’executive Chef Enrico Derflingher, dove gli ospiti potranno partecipare alla preparazione di un piatto speciale con l’aiuto dello straordinario Chef, per poi finire il safari nel “dolce paradiso” della patisserie dell’hotel. Durante il St. Moritz Gourmet Festival, rinomato in tutto mondo, gli ospiti potranno divertirsi all’annuale Kitchen Party ed avranno l’opportunità di partecipare al Caviar and Vodka Tasting (degustazione di caviale e vodka) nella Grand Hall (ogni giorno dal 13 gennaio al 5 febbraio). Altri eventi gourmet saranno il Dîner de la Renaissance nella Sala Madonna (4 febbraio): una “stravaganza italiana” accompagnata da vini pregiati, un ricco brunch domenicale a base sushi, pietanze alla griglia e golosi dessert (9 e 30 gennaio, 20 e 27 febbraio e 6 marzo). Il 27 marzo il Palace offrirà un Family Easter Sunday Brunch (un brunch per la domenica di Pasqua) molto speciale. Altre rivelazioni culinarie saranno il Enrico’s Gourmet Dinner (8 e 20 gennaio, 10 e 24 febbraio e 3 marzo), il Seafood-brunch per il giorno di Capodanno ed infine il Spring Dinner (26 marzo). Www.badruttspalace.com  
   
   
NELLA TENUTA DI CASTEL SCHWANBURG, UNA DELLE CANTINE PRIVATE PIÙ PRESTIGIOSE DELL’ALTO ADIGE, SI COLTIVA DA PIÙ DI UN SECOLO IL CABERNET SAUVIGNON, VITIGNO BORDOLESE CHE NEL TERROIR ALTOATESINO TROVA PRECIPUE, ECCELLENTI CARATTERISTICHE  
 
L’associazione Italiana Sommeliers ha premiato anche quest’anno il vino principe di Castel Schwanburg, quel Cabernet Sauvignon che nei vigneti di questa tenuta nobiliare veniva coltivato e vinificato già alla fine dell’Ottocento. Il vitigno bordolese, fino allora pressoché sconosciuto in terra altoatesina, venne infatti impiantato nella tenuta del castello nel 1890 da Rudolph Carli, avo per linea materna dell’attuale proprietario, Dieter Rudolph, che ne ha ereditato non solo la passione per il vino di classe ma anche l’amore per il “Castello del Cigno”. Lo Schloss Schwanburg, eretto tra il 1560 e il 1575, è attualmente una delle più prestigiose aziende agricole e vitivinicole dell’Alto Adige soprattutto per merito di Dieter Rudolph, dentista mancato che si è consacrato all’enologia proprio in virtù di quel Cabernet che in famiglia si produceva a cavallo del secolo. Per carpirne tutti i segreti, fresco di laurea in ingegneria enologica, il giovane Dieter ha fatto il tirocinio presso due fra le cantine più blasonate del mondo, nel cuore della terra del Bordeaux: i Premiers Crus Chateaux Lafite e Mouton-rothschild. Forte di un bagaglio conoscitivo di tale livello, agli inizi degli anni Settanta ha trasportato nella tenuta di Castel Schwanburg la filosofia produttiva appresa presso i grandi di Francia, operando una rivoluzione finalizzata a migliorare la qualità dei vini prodotti in famiglia. Primo in tutta la regione, ha introdotto nella cantina del castello avito – accanto alle grandi botti in rovere che risalgono ai tempi di Maria Teresa d'Austria - i contenitori in acciaio con controllo termico della fermentazione e le barriques per l’affinamento. Il primo Cabernet Sauvignon in “stile bordolese” risale al 1983. Ora nei 27 ettari di vigneto curati come giardini e coltivati con metodi rigorosamente naturali, accanto al Cabernet Sauvignon figurano anche gli altri nobili vitigni bordolesi a bacca rossa, il Cabernet Franc, il Merlot e il Petit Verdot, un tributo alla prestigiosa scuola francese. Il Cabernet Castel Schwanburg Privat è ora il fiore all’occhiello della produzione di Dieter Rudolph, curato al punto che nelle annate mediocri non viene nemmeno imbottigliato. Altro bordolese di prestigio il Geierberg, cuvée di Merlot e Cabernet che figura nell’Annuario 2005 dei migliori vini d’Italia di Luca Maroni.  
   
   
MIELE GALLERY PRESENTA IL CALENDARIO 2005 DEI CORSI DI CUCINA ATTIVA  
 
Dopo il grande successo ottenuto nei mesi passati, Miele gallery, il prestigioso show-room di Miele Italia sulla piazza milanese, è ai nastri di partenza con la seconda edizione dei corsi di cucina attiva. Un ricco calendario di appuntamenti permetterà di conoscere e provare alcuni prestigiosi prodotti Miele per la cucina e il particolare stile di vita che propongono. Le lezioni a tema daranno infatti la possibilità ad ogni partecipante di sperimentare personalmente la qualità e le caratteristiche delle piastre ad induzione, della suggestiva cottura sul Tepan;la perfezione dei risultati che si conseguono con i forni dell’ultima generazione; i sapori davvero nuovi che si possono ottenere attraverso la cottura con il Forno a vapore. Tanti modi divertenti e… gustosi per scoprire i prodotti per la cottura firmati Miele. Molte le novità 2005: i corsi del mercoledì sui "Dolci dimenticati": dalle classiche ricette dei “dolci della nonna”, a quelle dei conventi, alle più rare ricette dell'Artusi; i corsi per i bambini: se nella prima edizione i piccoli chef hanno imparato a fare i biscotti, ora si cimenteranno in menù più articolati (dal menù di Carnevale a quello di Pasqua e della Primanvera); lezioni dai temi particolarmente originali: da “Trompe-l’oeil (scherzi gastronomici)” a “Guardando la partita” a “Sotto le stelle” e a tante altre, tutte da scoprire. I corsi saranno articolati in appuntamenti diurni (più dimostrativi e a cura dell'Aici) e serali (più di tipo partecipativo a cura dello chef Umberto Zanassi) e termineranno con il tradizionale assaggio delle specialità cucinate. Ogni partecipante riceverà le ricette eseguite, per rinnovare anche a casa il piacere della cucina naturale, insieme ad alcuni piccoli omaggi per aiutare nella preparazione. Miele gallery, tel. 02-29061006. Il calendario completo potrà essere consultato sul sito www.Mieleitalia.it nella sezione Miele gallery.  
   
   
DAL CAFFÈ ILLY LA NUOVA COLLEZIONE COFFEE MUG  
 
Illy presenta la nuova illy collection disegnata da Jeff Koons. Per la seconda volta infatti l’artista americano ritorna a collaborare con illy per firmare queste originali tazze per espresso lungo o caffè filtro, dette mug. Nel 2001 Koons aveva ideato invece una collezione da caffè espresso che riproduceva animaletti colorati sulla tazzina e nel piattino. Quest’anno il suo immaginario infantile ha creato animali gonfiabili che sembrano uscire dalla porcellana delle tazze per accompagnarci nella pausa caffè e riportarci all’infanzia. Le mug di Jeff Koons sono proposte in un kit contenente due tazze, una brochure e una confezione di caffè illy opportunamente macinato per la trasformazione filtro o espresso lungo, da 250 grammi. Infolink: www.Illy.com    
   
   
DA ALCE NERO RISO NEBBIONE BIO CON LA CARTA D’IDENTITA’  
 
Nuova referenza Alce Nero, sullo scaffale dei risotti, per offrire al consumatore massima garanzia di tracciabilità e salvaguardia della tipicità locale. Dopo il Riso Baldo e il Riso Arborio, Alce Nero fedele alla mission aziendale di pioniere del biologico e coerente nella strategia di salvaguardare e valorizzare la tipicità locale, presenta il Riso Nebbione Biologico. Il Riso Nebbione, come tutti i prodotti Alce Nero, è prodotto da agricoltura biologica, nel rispetto del rigoroso capitolato che regola la produzione biologica, partendo dai processi di coltivazione fino alla lavorazione del prodotto. L’origine della varietà Nebbione ha le sue radici nel lontano 1936, quando a Vercelli, nella Cascina S. Giacomo si iniziò a selezionare una particolare varietà di riso di grande interesse agronomico. Oggi, il risultato è una eccezionale varietà alle cui caratteristiche la tradizione e l’esperienza di Alce Nero hanno aggiunto 12 mesi di invecchiamento: un lungo anno di riposo che permette ai chicchi di modificare naturalmente i contenuti di proteine, trasformare gli amidi, eliminare l’umidità, calare di peso. Ed è proprio la storia di ogni chicco di riso quella che ci raccontano Daniele Manzo e Giorgio Tinarelli, agricoltori vercellesi, rappresentati su ogni confezione dove è indicata la completa tracciabilità: il nome e cognome degli agricoltori che lo hanno coltivato, la provincia e il comune di provenienza, la data di raccolta, i consigli d’uso, la numerazione progressiva del lotto e gli abbinamenti gastronomici che ne esaltano il gusto e la consistenza. Una vera e propria carta d’identità per la nuova referenza di riso a marchio Alce Nero: Riso Originario Nebbione, il primo riso da agricoltura biologica con la carta d’identità, disponibile in una pratica confezione da 500g. Risotti, contorni, piatti esotici e insalate di riso, il Riso Nebbione Alce Nero si presta a vari e sfiziosi utilizzi in cucina. L’eccezionale assorbimento dei condimenti, previa tostatura dei grani nel condimento stesso per circa 2/3 minuti prima dell’aggiunta del liquido di cottura, permette al riso di sposare ogni tipo di condimento per risotti, insalate di riso estive o ricette più complesse. Una proposta unica, per tutte le declinazioni d’uso, da preparare con semplicità e velocità in 14/16 minuti.  
   
   
IL GRISSINO PIÙ BUONO D’EUROPA A PADERNO DUGNANO: LO SEGNALA UN NOSTRO LETTORE  
 
Riceviamo e volentieri pubblichiamo questa segnalazione di un nostro lettore: “Gentile direttore volevo solo segnalare uno “spiraglio” che si è aperto proprio qui nella mia piccola città, ovvero qualcuno che, nell’era dei fast food e delle catene franchising di cibo/spazzatura, ha avuto la brillante idea (nonchè il coraggio) di aprire un negozietto dove si respira l’aria della nostra Bella Italia: quel Paese per cui siamo conosciuti e stimati in tutto il mondo ma che sembra costretto ad abbandonare le proprie tradizioni culinarie. Il giorno dell’inaugurazione (Sabato 18 Dicembre 2004) tra gli ospiti vi era anche Sindaco di Paderno Dugnano ed io, incuriosito, sono entrato. Non avrei mai pensato che quello che è considerato il Grissino più buono d’Europa fosse venduto proprio da un negozietto in una città come Paderno. Io sono un amante della cucina tipica regionale e tengo alta la bandiera dello slow food, sperando presto di trasferirmi all’estero per un’esperienza in questo campo. Tra i miei acquisti: patè di ricciola di Lampedusa, lampascioni e pomodori secchi lucani, fichi secchi in liquore di liquirizia ed alcune bottiglie di vino: Barbera d’Alba 2003 D.o.c., Iii Millennio (Barbera e Nebbiolo-barrique) e Barbaresco 2001 D.o.c.g.. Condividendo la stessa vostra passione per la buona cucina (gli stessi ideali di “mangiare” per gustare e non “mangiare” per sfamare) non ho potuto fare a meno di scrivervi, sperando che questo sia solo l’inizio di un ritorno alla vera cucina, quella d’autore e che qualcuno vuole costringerci ad abbandonare per seguire un ideale scadente”  
   
   
CENTRO BESSON RE-GENERATION PRESSO IL GRAND HOTEL BESSON: TRATTAMENTI NELLA ZONA ACQUA, LO SPAZIO GYM, LA ZONA RELAX  
 
Annesso al Grand Hotel Besson, appena rilevato e ristrutturato dal Gruppo Besson, legato insieme alla montagna e allo sport, sorge il Centro Besson Re-generation, luogo ideale per gli ospiti che vorranno riacquistare forma e armonia perdute, immersi in un ambiente mozzafiato che impone la sua presenza con regale linearità. Il Centro, unico nelle località sciistiche delle Alpi Occidentali italiane, si pone come ponte tra tecnologie di avanguardia e tradizione locale per offrire al visitatore la possibilità di conoscere le tipicità locali grazie ad una vasta scelta di terapie uniche in quanto uniche sono le piante che qui crescono e tipiche le lavorazioni. Piante officinali e sali minerali sono alla base di trattamenti antistress e tonicità che il Centro offre con un accurato utilizzo di prodotti interamente ricavati da essenze di fiori e frutti di montagna, frutto della ricerca applicata ad antiche tradizioni. Nasce da una concezione della cura del proprio corpo frutto della ricerca applicata ad antiche tradizioni che si esprime attraverso la spa con i trattamenti nella zona acqua, lo spazio gym, la zona relax e trattamenti. La Spa. In un gioco di legno e roccia si aprono gli spazi dove un benefico percorso acquatico conduce allo chalet della sauna, alla piscina di acqua salata, alla grotta del ghiaccio. E’ il gioco dei contrasti, ghiaccio e sauna, legno e roccia, tradizione e modernità: il calore e l’accoglienza del Centro si fondono con le moderne attrezzature e la naturalità dei prodotti. Percorso acquatico: all’interno della grande piscina cascate d’acqua che sgorgano da rocce e geyser, getti per il massaggio cervicale e lombare, jacuzzi sono la base dell’idroterapia contro lo stress portato dalla città o complemento ideale dopo una lunga giornata di sport. Getti d’aria e acqua che aiutano il rilassamento e la tonificazione della muscolatura. Sauna: legno e roccia: un piccolo chalet nel più rigoroso stile montano per una pratica antica per temprare il fisico ai rigori dell’inverno. Tinozza: all’aperto, circondata dalla neve, una vasca di acqua calda per riattivare una circolazione impigrita, Igloo: nel frigidarium le pareti e la volta sono ricoperte di ghiaccio, una salutare sferzata di energia dopo la sauna o il calore dell’hammam, Grotta: sudare per disintossicarsi e depurarsi immersi nei colori e nei profumi della montagna, Piscina salata: i preziosi sali minerali estratti nelle montagne dell’Himalaya rendono quest’acqua miracolosa nella terapia antinfiammatoria, antidolorifica, drenante anticellulite. L’alta densità dell’acqua permette di galleggiare senza fatica: la musicoterapia e la cromoterapia contribuiscono al totale relax. Zona gym. Una moderna palestra caratterizzata da attrezzature all’avanguardia tra cui una pedana utilizzata in campo aerospaziale per il recupero neuro-muscolare degli astronauti dopo lunghi periodi trascorsi in assenza di gravità. La palestra, pensata per i grandi atleti offrirà, grazie a queste tecnologie, anche allo sciatore comune la possibilità di ritrovare equilibrio e tonificazione dopo una giornata dedicata allo sci, con la possibilità di test funzionali per atleti agonisti e non. Circuito isotonico, cardiovascolare, spinning, tone up, allenamento personalizzato abbinato ad idroterapia, personal trainer. Il percorso regeneration “bodymind” propone attività come il pilates, power joga, body flow, tai-chi. Zona relax e trattamenti. Sale tiepide e ovattate dove ritemprarsi avvolti da una musica rilassante praticando aromaterapia e cromoterapia. Bagni, idromassaggi, massaggi asciutti ed umidi con l’utilizzo di olii essenziali e estratti di bacche e fiori di montagna che offrono istanti di rilassante aromaterapia. Trattamenti estetici personalizzati. Fiore all’occhiello saranno i trattamenti al fieno, alle vinacce e al latte in cui verranno messe in risalto le proprietà delle piante che crescono in questa Valle. Terapia del fieno: riscoprire le tradizioni nella cura di sé come gli antichi contadini che per rigenerare il corpo e lo spirito passavano la notte sul fieno. Un’antica pratica terapeutica che sfrutta l’autocombustione del fieno e le proprietà delle piante officinali di alta montagna. Utile per combattere i reumatismi, l’artrite, il colpo della strega, l’insonnia, la difficoltà a digerire, le condizioni di stanchezza fisica e mentale. Il bagno di fieno rinforza il sistema immunitario, stimola la vascolarizzazione, rilassa i muscoli, disintossica e purifica. Terapia della vinaccia: disintossicante anti-age. L’uva è una fonte di preziose sostanze per l’organismo, è ricchissima di polifenoli potentissimi antiossidanti ed i suoi semi i vinaccioli contengono un’alta percentuale di grassi polinsaturi con spiccate proprietà lenitive ed emollienti per la pelle. I residui della lavorazione del vino, le vinacce, appunto,vengono utilizzate per tonificare pelle e muscoli. Terapia del latte: il latte è il principe degli elementi nutrienti, rilassa e soddisfa corpo e spirito. La sua freschezza si mescola con gli aromi dei pascoli di alta montagna restituendo un benessere completo e di eccellenza. Terapia della cioccolata: stimolante ed energizzante, il cioccolato ha proprietà antiossidanti, grazie ai polifenoli ed è ricco di sali minerali utili per trattamenti remineralizzanti. Inoltre il cioccolato stimola la produzione di endorfine, stimolando le sensazioni di euforia e benessere. Bagni all'olio di ginepro: i bagni sono speciali trattamenti per utilizzare al meglio i benefici dell'aromaterapia, depurativi e disintossicanti per tutto l'organismo. Il ginepro svolge un'azione ricostituente ed energizzante. Per la cura del viso trattamenti anti-age, idratanti e restitutivi a base di uno yogurt fresco e rivitalizzante, risposta adatta ad ogni esigenza ed inestetismo per valorizzare e restituire la naturale bellezza del viso. Tutti i trattamenti sono effettuati con i prodotti ricavati in esclusiva per il Centro Besson Re-generation da piante officinali, essenze di fiori e frutti di montagna e Sali minerali, dei quali si segue attentamente la coltivazione e i processi di derivazione, così da garantirne l’assoluta integrità.  
   
   
ACQUE E FANGHI TERMALI A SALSOMAGGIORE: PREZIOSI DONI NATURALI CONTRO LE INFIAMMAZIONI ARTICOLARI E DIFFICOLTÀ DI MOVIMENTO  
 
Dire addio a quel lancinante dolore alla spalla che tormenta senza tregua. Attraverso trattamenti che non siano troppo pesanti o invasivi: è il sogno di un numero sempre crescente di persone affette da problemi legati a discopatie, artrosi, cervicale e da tutta quella serie di disturbi che possono interessare la spalla condizionando le normali attività quotidiane. Fare in modo che tutto questo diventi soltanto un brutto ricordo è possibile grazie ai trattamenti proposti dalle Terme di Salsomaggiore (Pr) che, sfruttando le caratteristiche altamente antinfiammatorie delle acque salsobromoiodiche, agiscono come farmaci naturali, in grado di conseguire importanti risultati rallentando l’evoluzione delle problematiche legate alla spalla e favorendo un veloce recupero delle funzionalità. La cura termale permette di diminuire o addirittura eliminare l’assunzione di antinfiammatori che possono causare col tempo disturbi collaterali e che agendo solo sul sintomo , non risolvono il problema alla radice. Via libera, dunque, a fanghi e bagni termali in vasche termoisolanti, idromassaggi, ai quali associare una adeguata ginnastica riabilitativa da effettuare in apposite piscine termali. Alle Terme di Salsomaggiore, nel Centro di Idroterapia delle Terme Zoja, ci si avvale di questi benefici in acqua termale riscaldata. Gli esercizi sono eseguiti con l’ausilio di un fisioterapista e di appositi attrezzi come cyclette, step o spalliere. Quali i vantaggi? L’acqua termale salsobromoiodica, per le sue particolari caratteristiche svolge un’azione altamente antinfiammatoria , mitigando prima ed eliminando poi il dolore. La ginnastica in acqua e gli esercizi riabilitativi aiutano inoltre a recuperare l’agilità degli arti, mentre l’acqua termale, per la sua altissima salinità, annullando il peso corporeo, facilita movimenti che a “secco” sarebbero molto più difficoltosi da eseguire. Per tutti i problemi di artrosi, periatriti, reumatismi, tendiniti, fibromiositiI e numerosi altri disturbi cronici ossei o muscolari, sono sicuramente indicati i bagni ed i fanghi termali che possono essere eseguiti in convenzione con il Servizio Sanitario Nazionale, una volta l’anno, su prescrizione del proprio medico di famiglia . Infolink: www.Termedisalsomaggiore.it