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Notiziario Marketpress di Mercoledì 12 Gennaio 2005
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I DEPUTATI SI PRONUNCIANO SULLA COSTITUZIONE EUROPEA  
 
Strasburgo 12 gennaio 2005 - Richard Corbett (Pse, Uk) ha aperto il suo intervento paragonando l'Europa ad un autobus. Con l'ampliamento, dobbiamo passare dalla guida di un minibus da 15 posti ad un bus da almeno 25 posti dotato di sedili supplementari che consentano ampliamenti futuri, ha detto l'oratore. Un bus più grande, ha continuato, richiede un motore più potente, freni più forti e eventualmente un freno di emergenza, nonché cinture di sicurezza e sedili più comodi. Inoltre servirebbe un sistema Gps di posizionamento satellitare per scegliere la strada migliore, ha detto. Ecco perché abbiamo bisogno di regole, ha detto il co-relatore, passando poi in rassegna le quattro categorie di miglioramenti apportati dalla Costituzione. In primo luogo, essa apporta maggiore chiarezza quanto alla natura e agli obiettivi dell'Unione: avendo un unico e chiaro documento, i cittadini potranno meglio capire cos'è l'UE, grazie anche alla fine della distinzione tra Unione e Comunità che solo i giuristi hanno capito, ha detto. «Non stiamo creando un mostruoso monolite - quel mito di un superstato che molti temono». In secondo luogo, ha continuato, viene apportata maggiore efficacia all'Unione e viene rafforzato il suo ruolo nel mondo. Il voto a maggioranza qualificata sarà ampliato, la continuità in seno al Consiglio europeo verrà aumentata, la presenza di un Ministro degli affari esteri europeo permetterà ai Paesi terzi di avere un unico interlocutore, mentre oggi alcune questioni vengono trattate dall'Alto rappresentante, e altre dalla Commissione. In terzo luogo, la Costituzione assicura maggiore responsabilità democratica in seno all'UE, ha affermato il deputato: la legislazione europea passerà al vaglio prima dei parlamenti nazionali, poi del Parlamento e del Consiglio. Egli ha sottolineato come l'Unione costituisca la struttura sovranazionale più democratica del mondo: «fate un confronto con organismi come il FMI, la Banca mondiale, l'OMC o qualsiasi altra struttura internazionale, nessuna di esse presenta un livello comparabile di controllo parlamentare». «Dobbiamo essere fieri della democrazia che esiste nel cuore di quest'Unione», ha detto, ricordando l'estensione della procedura di codecisione e il diritto del Parlamento di eleggere il Presidente della Commissione. In quarto luogo, la Costituzione porta maggiori diritti ai cittadini attraverso la Carta dei diritti fondamentali che, pur applicata esclusivamente nel campo del diritto dell'Unione, comporterà degli avanzamenti significativi. Ecco perché la relazione parla di miglioramenti notevoli dei trattati esistenti, ha detto l'oratore, dovuti in parte all'impegno del Parlamento in sede di Convenzione e di CIG. «Si tratta di un compromesso, non di un trattato utopistico», ha concluso, chiedendo all'Aula di fornire un forte segnale attraverso l'adozione della relazione a grande maggioranza. Ã?ñigo Méndez De Vigo (Ppe/De, Es) ha ricordato come, nel corso dell'ultima sessione plenaria della scorsa legislatura, egli fosse intervenuto in occasione della commemorazione di Jean Monnet e Altiero Spinelli, padri dell'Europa in un periodo di lotte fratricide tra i Paesi che non consentivano grandi speranze. «Questa Costituzione cuce insieme le due Europe», ha detto l'oratore, sottolineando come il Continente sia passato «dai buoni razione alla prosperità», dall'assenza nella scena mondiale all'ondata di solidarietà nei confronti del sud-est asiatico che si è contrapposta all'ondata del maremoto. La Costituzione fuga ogni ambiguità in quanto definisce l'UE come un'Unione di Stati e di cittadini, ha affermato il co-relatore, aggiungendo che il suo punto di partenza è costituito dalle Costituzioni nazionali. «Siamo più di un mercato» ha detto il deputato, ricordando il riferimento all'eredità culturale e religiosa contenuto nel preambolo della Costituzione, la quale guarda ad un'Europa basata su di un sistema che unisce mercato e sociale. Egli ha rilevato come non ci sia più deficit democratico, ma piuttosto aumentino la democrazia, la chiarezza e la trasparenza. Egli ha poi ricordato come la Costituzione sia il frutto del lavoro di molti deputati nel corso degli anni: «Emilio Colombo, Marcelino Oreja, Fernand Herman, Giorgio Napoletano, Olivier Duhamel, Antonio Seguro, Dimitris Tsatsos, Antoinette Spaak». L'oratore otto anni fa difendeva il trattato di Amsterdam con lo stesso sguardo disincantato di Cervantes di fronte alla vita, come tappa di un percorso che oggi porta ad un'Europa di pace, libertà, giustizia e solidarietà. Egli ha concluso chiedendo un voto chiaramente favorevole alla relazione. Dichiarazione del Consiglio - Prima dell'intervento della Presidenza, Josep Borrell ha rivolto le condoglianze del Parlamento al popolo lussemburghese per il decesso della Granduchessa Joséphine Charlotte. Nicolas Schmit, in rappresentanza del Consiglio, ha dapprima ringraziato il Presidente per le sue condoglianze. Egli ha ricordato di aver lavorato con molti dei membri del Parlamento in seno alla Convenzione e ha sottolineato come, approvando a grande maggioranza la Costituzione, l'Aula si appresta a lanciare un segnale chiaro ai cittadini, che ne sono i primi beneficiari, grazie anche all'integrazione della Carta dei diritti fondamentali, e alla possibilità di prendere delle iniziative, in particolare nei confronti della Commissione. «Questo trattato conferma che non siamo più un'Unione economica e che siamo più di un'Unione politica in divenire: siamo innanzi tutto un'Unione fondata su valori comuni». Egli ha aggiunto: «dopo il Parlamento europeo, saranno i cittadini ad avere la parola»: direttamente, attraverso i referendum, oppure indirettamente attraverso ratifica parlamentare. Il rappresentante del Consiglio si è impegnato a compiere ogni sforzo, affinché la Costituzione sia adottata da tutti gli Stati membri. Egli ha ricordato che il risultato finale dipenderà dagli sforzi di tutti. Dichiarazione della Commissione - Margot Wallström, in rappresentanza della Commissione, ha aperto il suo intervento dicendo: «la Costituzione non sarebbe stata possibile senza il Parlamento europeo. Voi avete esercitato un ruolo cruciale nel rafforzamento delle fondamenta della nostra impresa comune, anche grazie ai contributi dei vostri membri nel corso della Convenzione». Nel congratularsi con la commissione affari costituzionali e con i due co-relatori, la vicepresidente della Commissione ha espresso il pieno sostegno dell'Esecutivo alla relazione. La Costituzione apporta miglioramenti significativi e riunisce 12 trattati in un unico testo, rendendo l'Unione più facile da capire, ha detto. Essa consente ai cittadini di partecipare al processo decisionale attraverso l'iniziativa popolare corredata da un milione di firme, ha aggiunto: «abbiamo maggiore democrazia». Ella ha fatto notare come, per la prima volta, l'Unione aderirà alla Convenzione europea dei Diritti dell'uomo. «In tre semplici concetti: maggiori diritti, maggiore democrazia e maggiore apertura, possiamo spiegare perché questa Costituzione debba essere ratificata». La vicepresidente della Commissione non ha nascosto che si tratta di un compromesso e che il testo non è perfetto, ma l'ultimo Eurobarometro sottolinea che il 68% dei cittadini sostengono il principio di una Costituzione, sebbene altri sondaggi segnalino che molti non si sentono adeguatamente informati in merito. La relazione offre una serie di motivi per votare a favore, ma occorrerà un ampio dibattito per capire quale Europa vogliamo per il futuro, ha detto. Mentre ancora negli anni '80 la creazione di un mercato unico sembrava troppo avanzata, oggi invece i cittadini di 12 Paesi «hanno un pezzo di Europa nelle loro tasche», ha affermato. Occorre rispettare i diversi ruoli in sede di ratifica nazionale, ha aggiunto, ma senza tollerare miti o pregiudizi in merito al contenuto della Costituzione e sottolineandone i benefici. Dopo aver ricordato l'inclusione della Carta dei diritti fondamentali, che permetterà ai cittadini di invocare una serie di diritti di fronte ai giudici, nonché la possibilità di partecipare attivamente al processo legislativo, ella ha affermato che la Costituzione apporterà dei miglioramenti in aree come quella della libertà, sicurezza e giustizia, nonché della salute pubblica. La vicepresidente della Commissione ha quindi sottolineato come l'Esecutivo abbia dato luogo ad una serie di iniziative per informare il pubblico sul contenuto della Costituzione: materiale scritto e audiovisivo, un sito web, seminari ed altro. Il Consiglio europeo ha chiesto agli Stati membri di migliorare le loro capacità comunicative in merito alle tematiche europee. Ella ha chiesto di esaminare la possibilità di attuare iniziative di comunicazione congiunte, in modo da massimizzare il loro impatto: in particolare, l'organizzazione di eventi mediatici a livello europeo e nazionale nel corso della settimana europea del 9 maggio 2005. Allo stesso tempo, la Commissione svilupperà ulteriori idee con gli Stati membri in merito all'elaborazione e all'implementazione delle loro strategie di comunicazione nazionale, ha detto. «Posso assicurare che i commissari saranno attivi nel dibattito sulla Costituzione e sul futuro dell'Europa». Ella ha affermato di non voler anticipare l'applicazione della Costituzione ma di voler fare degli sforzi per assicurarne un'entrata in vigore graduale e senza strappi. La vicepresidente della Commissione si è infine impegnata a continuare il dialogo con il Parlamento e in sede di commissione per gli affari costituzionali. Interventi a nome dei gruppi politici - Hans-Gert Poettering (Ppe/De, De) ha esordito sottolineando come molta strada sia stata percorsa e come le critiche che erano state formulate dopo il Trattatto di Nizza abbiano consentito la definizione delle nuova Costituzione. Dopo aver ringraziato i relatori e il Presidente della Convenzione per il lavoro svolto, l'oratore ha precisato che il suo gruppo, fatta salva la componente «democratica», è favorevole al Trattato costituzionale. Pur ricordando che il suo gruppo avrebbe auspicato che la Costituzione menzionasse il retaggio giudaico-cristiano dell'Europa, l'oratore ha comunque sottolineato come i valori da essa citati siano valori che uniscono, che possono essere considerati «cristiani». Si tratta quindi di un compromesso che rispecchia gran parte dei valori difesi dal suo gruppo. Senza questi valori, ha aggiunto, l'Europa non avrebbe una base politica. L'oratore ha poi apprezzato il fatto che la Costituzione parli di identità nazionali - «l'Europa non deve essere un superstato» - consentendo agli Stati membri e ai cittadini di potersi riconoscere in essa, anche grazie al principio della sussidiarietà. Sottolineando come l'Unione non possa agire solo a livello intergovernativo, il deputato ha rilevato la necessità di avere un Parlamento europeo forte che, in quanto simbolo della democrazia, disponga del potere di codecisione per tutte le questioni giuridiche, affinché queste possano godere della legittimazione di tutti i cittadini. L'oratore ha poi evidenziato il carattere programmatico di talune disposizioni della Costituzione, in particolare nel campo della politica di vicinato e, in tale contesto, ha citato le relazioni che l'Unione deve tessere con l'Ucraina e l'esigenza che l'Europa parli con una sola voce a livello internazionale e, in particolare, in sede Onu. Infine, il rappresentante dei popolari ha concluso auspicando che la Costituzione sia approvata a grande maggioranza dal Parlamento ma anche dagli Stati membri, in quanto rappresenta «il documento del XXI secolo che serve a difendere la libertà e la democrazia». Martin Schulz (Pse, De) ha ricordato che il 27 gennaio cade l'anniversario della liberazione di Auschwitz e che il Trattato Ceca, che ha dato avvio all'integrazione europea, ha voluto chiudere il capitolo della repressione fascista e bolscevica che ha diviso il Continente sottoponendo ad un controllo l'industria alla base della fabbricazione di armi. I passi successivi, ha aggiunto, sono «la storia di un successo» che è stato lungimirante in quanto ha permesso l'integrazione successiva di paesi sottoposti alla dittatura fascista e comunista, stabilizzando la democrazia in Europa. L'oratore ha quindi evidenziato la necessità di un'azione sovranazionale sullo scacchiere internazionale, per poter affrontare le sfide del XXI secolo. Dicendosi favorevole alla proposta di risoluzione sulla Costituzione, egli ha insistito sui valori da essa propugnati che - «è questo il bello» - possono essere considerati cristiani, ebrei, musulmani: «sono valori universali, sono i valori di tutti, che rendono più facile unirci e che rappresentano la base comune per un futuro democratico e degno». L'Unione, inoltre, deve tutelare i cittadini dai pericoli esistenti «nel mondo diviso». Il deputato ha quindi concluso sottolineando come non sia sufficiente che il Parlamento si mobiliti, anche i Capi di Stato e di Governo devono dire ai cittadini «che vogliono la Costituzione», che è anche frutto del loro lavoro e non solo delle Istituzioni dell'Unione. Andrew Duff (Alde/Adle, Uk) ha ricordato che il Parlamento si era già impegnato per una revisione del Trattato e che le risoluzioni da esso adottate in passato avevano dimostrato che non ci si lamentava solo di quello che era stato fatto ma che si avanzavano esigenze per ulteriori riforme. Questa volta, ha aggiunto, «siamo stati partecipi al lavoro che è stato svolto nella stesura del Trattato costituzionale» e la risoluzione «rispecchia bene quello che è stato fatto». Pertanto, a nome del suo gruppo, si è detto a favore di questa risoluzione «proprio perché dopo noi incominceremo una campagna affinché possa entrare in vigore». Egli ha quindi sottolineato l'esigenza che il Parlamento si adoperi affinché i referendum sulla ratifica della Costituzione previsti in taluni Stati membri (come in Francia o nel Regno Unito) abbiano esito positivo. L'oratore ha poi precisato che avrebbe preferito una riforma di più ampia portata ma che, in ogni caso, questa Costituzione potrà rafforzare l'Unione europea «anche perché noi potremo agire meglio non soltanto all'interno degli Stati membri, ma anche nelle relazioni con l'estero». Nel sottolineare il «giusto equilibrio» che la Costituzione prevede «fra gli Stati vecchi, quelli nuovi, quelli grandi, quelli piccoli, fra cittadini e autorità», l'oratore ha citato il Presidente della Convenzione che disse: «si sta a metà strada fra il sogno e la realtà in quanto c'è un consenso molto ampio che sta alla base del progetto di integrazione europea». «L'Europa non può essere costruita se non c'è una Costituzione», ha detto, aggiungendo poi che vi è il bisogno di valori democratici «che però non devono poter eludere quella che è la democrazia parlamentare» lavorando soltanto con una forte autorità che ha sede a Bruxelles. Ma è anche ovvio - ha proseguito - che l'Europa non può funzionare se non c'è una leadership molto forte e «questo Parlamento deve imparare a colmare un po' dello spazio strategico che si profila all'orizzonte». Si tratta, in particolare, di usufruire dei nuovi poteri di cui disporrà il Parlamento: il potere di proporre nuove riforme per il futuro o anche emendamenti alla Costituzione stessa. L'attività della Commissione, ha concluso, deve basarsi sui nuovi accordi che riguardano in particolare la figura del Ministro degli Esteri (e il nuovo servizio a sua disposizione) e il cosiddetto Presidente del Consiglio «a tempo pieno». Si deve quindi dimostrare quanto sia importante tutto questo «per vincere il referendum che verrà indetto», facendo capire ai cittadini che queste riforme «servono alla cittadinanza» e «dimostrare che questa è la vera e propria Costituzione per l'Europa». Monica Frassoni (Verdi/Ale, It) ha esordito affermando che il suo gruppo è, nella sua maggioranza, a favore della ratifica del Trattato che istituisce una Costituzione per l'Europa «perché ritiene che questo sia un passo importante sulla strada dell'integrazione politica del Continente, un passo che, pur carente su molti punti, non ha alternative nel contesto politico e istituzionale attuale». La Costituzione proposta, ha proseguito, istituisce l'Unione quale comunità basata su diritti fondamentali, fonda le politiche europee su un codice di valori comuni, definisce obiettivi chiari e vincolanti ed esprime l'impegno a favore del rispetto della sostenibilità in campo economico, sociale e ambientale. Essa inoltre include i diritti sociali fra i diritti umani classici, vincola le sue azioni esterne al rispetto del diritto internazionale, semplifica le procedure, chiarisce le competenze, amplia il campo di applicazione delle decisioni comunitarie, aumenta la trasparenza e la legittimità democratica dell'Unione e anche la possibilità di partecipazione dei cittadini. Tuttavia, la deputata ha anche sottolineato le lacune e i rischi di questo testo, sostenendo che «è comprensibile la crescente disaffezione verso il progetto europeo da parte di molti cittadini, associazioni, movimenti» che non giudicano l'Unione «ancora in grado di rispondere alle loro preoccupazioni», e non la ritengono poi «un soggetto politico pienamente capace di agire per un mondo migliore e meno ingiusto». Negare queste realtà, «come fanno i colleghi nel loro rapporto», è ritenuto «inopportuno» dalla rappresentante dei Verdi. Infatti, ha spiegato la deputata, «trasformare la risoluzione del Parlamento europeo quasi in un esercizio di propaganda, fare finta che questo sia il risultato ideale di un lavoro fatto nel miglior modo possibile, dire addirittura che la Conferenza intergovernativa abbia lasciato il testo della Convenzione inalterato - quando sappiamo che questo non è vero perché tutte le modifiche apportate dalla Conferenza intergovernativa hanno significato un peggioramento del testo - non porterà un solo voto di euroscettico e allo stesso tempo non ci aiuterà a portare dalla nostra parte tutti coloro che, lungi da temere un inesistente super Stato europeo, sanno che l'Unione non è ancora né abbastanza unita né abbastanza coesa». Il processo d'integrazione dell'Europa, ha quindi proseguito, «non può considerarsi chiuso con l'adozione della Costituzione». Inoltre, in considerazione delle prossime adesioni, «contrariamente ai relatori», l'oratrice reputa che il sistema istituzionale dell'Unione, sia «ancora troppo farraginoso e complicato» e che «non potrà resistere a lungo senza un'ulteriore riforma». Ogni sviluppo e ogni miglioramento dell'Unione europea futura, tuttavia, deve passare attraverso la ratifica di questa Costituzione in quanto, ha affermato la deputata, «è una pericolosa illusione credere che rifiutarlo aprirebbe la strada ad un'altra Costituzione migliore o addirittura ottimale». Respingerlo, infatti, «ci farebbe invece restare alle disposizioni del Trattato di Nizza che sono molto meno avanzate, sia da un punto di vista dei valori degli obiettivi che della struttura istituzionale». Inoltre, ha aggiunto, «sarebbe l'occasione ideale per gli euroscettici di dimostrare che i cittadini non vogliono più Europa, quando sappiamo benissimo che non è così, e convincerebbe molti governi che non porta assolutamente a nulla anche il tentativo timido e incompleto di superare, attraverso la Convenzione, un metodo di riforma antidemocratico e inefficiente come quello delle conferenze diplomatiche e del potere di veto». L'obiettivo, ha quindi concluso, è duplice: approvare questa Costituzione «al fine di porre rapidamente le basi per il suo superamento» per realizzare gli obiettivi di giustizia sociale, di sviluppo ecologicamente sostenibile e di pace completando la democrazia europea, nonché «riprendere l'iniziativa». Francis Wurtz (Gue/Ngl, Fr) ha sottolineato come la proposta di risoluzione si concentri su un certo numero di nuove disposizioni introdotte dalla Costituzione: la Presidenza stabile del Consiglio, l'istituzione del Ministro degli Affari Esteri, il rafforzamento delle competenze del Parlamento europeo, il diritto dei parlamenti nazionali di interpellare la Commissione qualora ritengano che essa abbia oltrepassato le proprie prerogative o la possibilità offerta a un milione di cittadini di presentare una proposta di legge. Se il testo sottoposto a ratifica si limitasse a questo, ha aggiunto, numerosi membri del suo gruppo non si opporrebbero al Trattato costituzionale, perchè «siamo per l'Europa» e perchè vi è «la necessità d'Europa in questo mondo globalizzato». C'è il bisogno di orientamenti e strutture che permettano di controllare i mercati finanziari a livello di Unione, «invece di subirli», si tratta inoltre di definire regole che mirino a responsabilizzare le imprese sui piani sociale, ambientale, democratico e etico. E' necessario poi riconquistare la sovranità popolare, invece «di chinare il capo di fronte alle leggi del mercato». L'Europa deve inoltre far sentire la propria voce a livello mondiale al fine di «far emergere altre regole nelle relazioni internazionali», per bandire la guerra come mezzo di risoluzione dei conflitti, per aiutare i paesi del Sud del mondo nei negoziati commerciali o per affermare l'indipendenza politica e strategica dagli Usa. Invece, secondo l'oratore, il testo della Costituzione rende perenni delle disposizioni che impediscono un tale progetto europeo, come per esempio il principio chiave dell'economia di mercato aperta «dove la concorrenza è libera», lo statuto e la missione della Bce, il potere discrezionale della Commissione in materia di concorrenza o la subordinazione di tutta la politica di difesa a quanto deciso dalla NATO. A queste vecchie disposizioni, se ne aggiungono della nuove come la soppressione delle restrizioni agli investimenti stranieri diretti o la brevettabilità degli esseri viventi. La proposta di risoluzione, ha quindi stigmatizzato l'oratore, non accenna in nessun modo alla parte del Trattato dedicata alle politiche e al funzionamento dell'Unione, una parte che nondimeno rappresenta due terzi dell'insieme del testo. Per tali ragioni, ha concluso, il suo gruppo si oppone alla risoluzione, ma questo rifiuto è aperto all'alternativa ha precisato, «è un no europeo!» Philippe de Villiers (Ind/Dem, Fr) ha esordito sottolineando che nella Costituzione «manca una parola: sovranità», sostituita dalla parola «identità», che «non è la stessa cosa», dal momento che in Europa ci sono dei popoli che, mentre «vedono minacciata la loro identità con l'entrata della Turchia nell'Unione», perderanno la loro sovranità con la Costituzione. Di contro, ha aggiunto, è apparsa la parola «legge», una parola che è il simbolo stesso delle democrazie nazionali. Ci sarà quindi una legge europea ormai giuridicamente superiore alle leggi nazionali, anche costituzionali, che diventeranno l'equivalente di «regolamento interno di una regione d'Europa». Inoltre, questa legge sovranazionale non sarà più adottata all'unanimità ma a maggioranza qualificata, impedendo «l'opposizione di un popolo particolare». Queste leggi europee, ha quindi rincarato, «saranno prodotte da una burocrazia brussellese che si vede dotata di attribuzioni di uno Stato», una burocrazia che «diventa attore internazionale a pieno titolo» avendo il diritto di concludere degli accordi internazionali e disponendo di un Ministro degli Affari esteri, che sarà dotata di poteri di un superstato nella definizione dei diritti, dei servizi pubblici e delle questioni attinenti l'immigrazione. Conteporaneamente, ha concluso, «le democrazie nazionali saranno calpestate e i parlamenti nazionali vedono ritirato il potere di legiferare». Brian Crowley (Uen, Ie) ha ricordato che il dibattito si sposta ora negli Stati membri, dove si terranno i dibattiti sulla ratifica del Trattato: «spetta ai popoli decidere quale sarà il livello del dibattito della discussione e stabilire quale sarà il verdetto finale su questo Trattato costituzionale». La Costituzione rappresenta la base di quello che l'Europa sarà nel futuro, ha detto l'oratore, aggiungendo che si tratta di un documento molto positivo, in quanto garantisce adeguato rispetto e fiducia nei confronti degli Stati membri e dei loro ruoli, in particolare per gli Stati membri più piccoli. Essa definisce le competenze, stabilendo chi ha il potere di fare che cosa e le rispettive linee di demarcazione. A chi si oppone a questo Trattato e a chi si opponeva agli altri Trattati dicendo che danno luogo ad una legge sovranazionale, il rappresentante della UEN ha ricordato che questi temi sono stati definiti fin dagli anni '60 dalla Corte di giustizia europea, che ha stabilito il primato del diritto europeo rispetto a quello nazionale. Egli ha sottolineato come la Costituzione definisca chiaramente e limiti il ruolo del legislatore europeo. «Adesso passiamo al dibattito vero, allontaniamoci dalle menzogne e dalle paure che vengono spesso diffuse», ha concluso il deputato. «Fortunatamente l'ultima decisione sulla Costituzione spetterà agli Stati membri», ha esordito Jim Allister (Ni, Uk) che ha contestato la versione che circola nel Regno Unito, in base alla quale essa non è che un mero esercizio reso necessario dall'ampliamento: «questo è falso». In seno alla commissione affari costituzionali, molti hanno affermato che la Costituzione non è un fine di per sé, ma costituisce in realtà una fase di un processo ancora in corso, ha notato l'oratore. Egli ha affermato che la scelta per i Paesi membri è tra un'Europa di Stati-Nazione che cooperano o un'Europa che sia essa stessa un Superstato. «Benché si neghi, questa Costituzione intenda fare dell'Europa un Superstato»: essa nomina un Presidente, un Ministro degli Affari esteri e relega i Parlamenti nazionali al ruolo di semplici organi consultivi. «Cos'è questo se non un tentativo di abbattere le ultime difese degli Stati nazionali, imponendo il diritto a maggioranza qualificata e abrogando così il diritto di veto nazionale» ha concluso.  
   
   
LA COMMISSIONE EUROPEA DÀ IL VIA A UN PUBBLICO DIBATTITO SULLE MIGRAZIONI PER MOTIVI ECONOMICI  
 
Strasburgo, 12 gennaio 2005 - La Commissione europea ha adottato ieri un Libro verde “Sull’approccio dell'Unione europea alla gestione della migrazione economicaâ€?, presentato dal Commissario responsabile di Giustizia, libertà e sicurezza, il vicepresidente Franco Frattini, in accordo con il Commissario Vladimir Spidla, responsabile di Impiego, affari sociali e pari opportunità . Il Libro Verde intende avviare un pubblico dibattito sulla necessità di definire una strategia globale dell’UE per la gestione della migrazione per motivi economici. La Commissione ha cercato di iniziare un dibattito approfondito sull’argomento sin dal Consiglio europeo di Tampere dell’ottobre 1999. Il Libro verde, trasmesso a tutte le istituzioni europee interessate - Consiglio, Parlamento, Comitato economico e sociale e Comitato delle regioni - intende intavolare un dibattito esauriente, aperto e trasparente fra le istituzioni e con la società civile, in primis le parti sociali, sulla forma più appropriata che dovrebbe assumere la normativa comunitaria in materia di ammissione dei migranti economici. La Commissione organizzerà un’audizione pubblica nel 2005 e ingloberà gli esiti di tale esaustivo dibattito in un piano strategico sulla migrazione legale, conformemente con il programma dell'Aia, entro la fine del 2005. Il vicepresidente Frattini, ha dichiarato: “è giunto il momento di optare per un approccio bottom-up piuttosto che top-down e di sentire in primo luogo tutti gli attori interessati. Sono pienamente consapevole delle posizioni divergenti di Stati membri, Parlamento europeo, sindacati, datori di lavoro e altre parti in causa, nonché delle loro diverse esigenze.â€? Queste diverse vedute vanno tuttavia conciliate, hanno sottolineato congiuntamente il vicepresidente Frattini e il Commissario Spidla “se si vuole che l’Europa segua una strategia globale comune in materia di migrazioni economiche, che permetta di gestire meglio i flussi migratori e sia determinante nel raggiungimento dell’obiettivo dell’UE direndere l’economia più competitiva, oltre che nel coronamento della strategia di Lisbona.â€? Antefatti Nel 2001 la Commissione ha adottato una proposta di direttiva relativa alle condizioni d'ingresso e di soggiorno dei cittadini di paesi terzi che intendono svolgere attività di lavoro subordinato o autonomo (COM(2001)386), senza tuttavia ricevere un adeguato sostegno politico dal Consiglio. Nel giugno 2003 la Commissione ha pubblicato una comunicazione su immigrazione, integrazione e occupazione[1] in cui prende atto dell’impatto sull’economia del declino demografico e dell’invecchiamento delle popolazioni e sottolinea la necessità di riesaminare le politiche in materia di immigrazione sul lungo periodo. Ha posto in risalto l’importanza del dibattito sulla migrazione economica anche il Consiglio europeo del 4-5 novembre 2004 (che ha approvato il programma dell’Aia –nuovo programma pluriennale sul rafforzamento della libertà , della sicurezza e della giustizia): “Tenuto conto dei risultati delle discussioni sul Libro verde in materia di migrazione a scopo di lavoro, delle migliori pratiche negli Stati membri e della loro importanza per l'attuazione della strategia di Lisbona, il Consiglio europeo invita la Commissione a presentare un programma politico in materia di migrazione legale che includa procedure di ammissione, che consentano di reagire rapidamente alla domanda fluttuante di manodopera straniera nel mercato del lavoro entro il 2005.â€? Le parti interessate possono inviare i rispettivi contributi al seguente indirizzo mail: jls-economic-migration@cec.eu.int  entro il 1° aprile 2005.  
   
   
CONFERMATO IL MEDIATORE EUROPEO ATTUALE  
 
Strasburgo, 12 gennaio 2005 - Con 564 voti su 643 suffragi espressi, il Parlamento ha confermato il mandato di Mediatore europeo a Nikiforos Diamandouros. Il Mediatore è abilitato a ricevere le denunce di qualsiasi cittadino dell'Unione (o di qualsiasi persona fisica o giuridica che risieda o abbia la sede sociale in uno Stato membro) riguardanti casi di cattiva amministrazione nell'azione delle Istituzioni o degli organi comunitari, salvo la Corte di giustizia e il Tribunale di primo grado nell'esercizio delle loro funzioni giurisdizionali (articolo 195 del Trattato). Di propria iniziativa o in base alle denunce che gli sono state presentate direttamente o tramite un membro del Parlamento europeo, procede alle indagini che ritiene giustificate, tranne quando i fatti in questione formino o abbiano formato oggetto di una procedura giudiziaria. Qualora il Mediatore constati un caso di cattiva amministrazione, egli ne investe l'istituzione interessata, che dispone di tre mesi per comunicargli il suo parere. Il Mediatore trasmette poi una relazione al Parlamento europeo e all'istituzione interessata. La persona che ha sporto denuncia viene informata del risultato dell'indagine. Ogni anno, poi, il Mediatore presenta una relazione al Parlamento europeo sui risultati delle sue indagini. Il Mediatore deve svolgere le sue funzioni in piena indipendenza. Nell'adempimento dei suoi doveri, egli non può quindi sollecitare né accettare istruzioni da alcun organismo. Per tutta la durata del suo mandato, il Mediatore non può esercitare alcuna altra attività professionale, remunerata o meno. Il Mediatore può essere dichiarato dimissionario dalla Corte di giustizia, su richiesta del Parlamento europeo, qualora non risponda più alle condizioni necessarie all'esercizio delle sue funzioni o abbia commesso una colpa grave. Per maggiori informazioni riguardo al nuovo Mediatore e all'altro candidato (l'italiano Giuseppe Fortunato) è possibile consultare il seguente sito Internet: http://www.europarl.eu.int/comparl/peti/election2004/candidates/default_en.htm  
   
   
L'INNOBAROMETRO 2004 VALUTA IL SUCCESSO DEI PROGRAMMI DI SOSTEGNO PUBBLICO PER L'INNOVAZIONE  
 
Bruxelles, 12 gennaio 2005 - Innobarometro 2004 fotografa una situazione contraddittoria per quanto riguarda l'uso dei sostegni pubblici all'innovazione da parte del settore privato. In effetti l'indagine rileva che il 31% circa delle aziende innovative dell'UE usa nelle proprie attività d'innovazione almeno un tipo di sostegno pubblico, ma solo il 12% ricorre ai programmi pubblici ai quali potrebbe accedere. Innobarometro 2004 cerca di tracciare un quadro d'assieme delle aziende che usano i diversi programmi di sostegno all'innovazione e di valutarne il successo. Il sondaggio si occupa anche di prodotti e normative, per misurare il loro impatto sull'innovazione e la competitività. Tra settembre e ottobre 2004 sono stati intervistati i dirigenti di 4.534 aziende, con un numero di dipendenti compreso tra 20 e 499, che negli ultimi due anni hanno svolto attività innovative. La maggior parte delle aziende ha introdotto, dal 2002 in poi, servizi e prodotti migliorati, ma molte hanno anche adottato nuove procedure di distribuzione, produzione o logistica. Negli ultimi due anni, oltre l'80% (limite superiore della scala) delle aziende lituane (85%), polacche (82%), tedesche (81%), maltesi (81%), austriache (81%) e portoghesi (81%) hanno presentato con successo prodotti e servizi nuovi o migliorati. I nuovi prodotti e servizi sono stati introdotti da aziende di tutte le categorie, mentre i processi innovativi lo sono stati soprattutto dalle aziende più grandi. Un'ulteriore analisi mostra che l'adozione dei nuovi procedimenti fa bene agli affari, visto che la maggior parte delle aziende con un aumento annuo del fatturato superiore al 5% ha in effetti adottato nuove procedure. Il sondaggio tenta anche di stabilire se i programmi di sostegno all'innovazione siano usati prevalentemente dalle aziende altamente innovative o da quelle a basso tasso d'innovazione. Le interviste mostrano che sono le prime a trarne più profitto, dato che usano in media 1,6 programmi ciascuna (per le aziende a basso tasso d'innovazione la media è all'incirca 1). La taglia delle aziende non sembra pesare sull'accesso alla maggior parte dei programmi, anche se quelli con 'maggiori capacità innovative', ad esempio ricerca e collaborazione, sono usati prevalentemente dalle aziende più grandi. Parlare di successo o insuccesso dei programmi pubblici per l'innovazione dipende dagli obiettivi specifici, secondo il documento statistico Carta delle tendenze sui risultati dell'Innobarometro: 'Se l'obiettivo era quello d'incoraggiare le PMI (Piccole e medie imprese) meno innovative ad aumentare le proprie capacità d'innovazione, il risultato può essere considerato scoraggiante, dato che i programmi vengono usati prevalentemente dalle PMI più innovative'. Se invece l'obiettivo era quello di aiutare le aziende innovative che non erano state capaci di trasformare le innovazioni in successi commerciali, allora si può affermare che è stato pienamente raggiunto. 'Resta da vedere se questo tipo di sostegno può aumentare le vendite future o aiutare le aziende presenti sui mercati locali e regionali a proiettarsi su mercati più ampi e competitivi', afferma il documento. Le opinioni sugli effetti delle normative nazionali per le procedure e i prodotti variano significativamente da un paese all'altro. Oltre il 45% delle aziende con prodotti innovativi in Germania, Irlanda e Regno Unito denunciano uno svantaggio competitivo dovuto alla normativa sul prodotto, ma meno del 17% sostiene la stessa cosa in Estonia, Slovacchia e Spagna. Tra le aziende contattate, le più piccole si considerano le più danneggiate, e ciò lascia pensare che incontrino maggiori difficoltà a soddisfare i parametri delle normative. Innobarometro 2004 conclude che le aziende classificate come 'innovative con successo' sono quelle che 'hanno capito i vantaggi di collaborare e mettere in comune le conoscenze' e che sono più inclini ad accettare esperti e consulenti per le loro attività innovative. 'I risultati confermano che gl'investimenti per sostenere gli sforzi d'innovazione e una strategia di apertura sono i fattori fondamentali che permettono a un'azienda d'innovare con successo', conclude il sondaggio. Per il testo dell'Innobarometro: http://www.cordis.lu/innovation  http://www.trendchart.org   
   
   
PREPARARE LE PMI AL TERZO BANDO DEL 6PQ  
 
Bruxelles, 12 gennaio 2005 - Il 26 gennaio si svolgerà a Bruxelles un seminario, organizzato da AeroSme e da Img4 (Industry Management Group), che si propone di aiutare a mettere a punto le proposte di PI (progetti integrati) per il terzo invito a presentare proposte del Sesto programma quadro (6PQ). Il terzo invito dovrebbe essere pubblicato a metà marzo, con scadenza a metà luglio. L'avvenimento intende facilitare e sostenere le riunioni tra coordinatori di progetti e partner potenziali, con un'attenzione prioritaria alle Pmi (Piccole e medie imprese). http://www.aerosme.com/html/workshopsFP6Call3.htm  
   
   
EDS E INFONET REALIZZERANNO LA RETE DI INTERCONNESSIONE TRA LE SEDI PUBBLICHE ITALIANE ALL'ESTERO È LA PIÙ GRANDE INFRASTRUTTURA DEL GENERE AL MONDO UNA COMMESSA DEL VALORE DI 45 MILIONI DI €  
 
Roma, 12 gennaio 2005 - L'italia disporrà della più vasta rete telematica mondiale di raccordo con i propri uffici pubblici all'estero, a partire dalle ambasciate e i consolati. Il raggruppamento temporaneo di imprese costituito da Eds Italia Spa e da Infonet Italia Spa si è aggiudicato la gara pubblica europea promossa dal Cnipa per la realizzazione della Ripa, la Rete Internazionale per la Pubblica Amministrazione, voluta dai ministri per l'Innovazione e le Tecnologie e degli Affari Esteri, che già dalla prossima primavera comincerà a collegare, in banda larga, l'Italia con ben 500 sedi diplomatiche (ambasciate e consolati), gli uffici Ice, gli Istituti italiani di Cultura e le Camere di commercio italiane, presenti in 120 Paesi. La commessa prevede non solo la realizzazione ma anche la gestione per cinque anni della Ripa ed ha un valore di 45 milioni di €. Sarà la più grande rete telematica del genere sinora realizzata al mondo e il suo completamento è previsto entro il marzo 2006, quando terminerà l'attività di migrazione delle reti delle amministrazioni nel nuovo sistema. Ogni sede italiana potrà così avere non soltanto una connessione fidata alle rispettive amministrazione centrali ed un accesso sicuro ad internet, ma anche servizi di fonia con tecnologia Voice over Ip, servizi di sicurezza logica gestiti centralmente e assistenza tecnica on-site presso le sedi estere. All'iniziativa hanno già aderito il Ministero degli Affari Esteri, l'Istituto per il Commercio Estero, il Ministero per l'Istruzione, l'Università e la Ricerca (per gli Istituti italiani di Cultura), l'Enit e il Dipartimento delle dogane. "Questo progetto", ha spiegato il ministro Lucio Stanca, "trae origine dalle esigenze delle Amministrazioni di collegare le proprie sedi estere in modo sicuro ed affidabile e di accedere in maniera efficiente ad Internet. Con la Ripa si migliorerà l'erogazione dei servizi informativi a livello internazionale in modo da stimolare lo sviluppo di applicazioni rivolte alle nostre comunità e alle aziende internazionali". Proprio per affrontare l'ampio spettro di esigenze sul tappeto è stato affidato al Cnipa l'incarico di realizzare il progetto. A tale proposito Livio Zoffoli, presidente del Cnipa, ha detto che "l'analisi dei fabbisogni di connettività delle Amministrazioni, propedeutica alla definizione dei servizi del listino Ripa, ha richiesto notevole sforzi ma, soprattutto, l'estensione geografica della fornitura, che interessa l'intero globo, ha messo in luce una serie di problematiche di rilevante complessità". Zoffoli ha aggiunto inoltre che "la prevista interconnessione della Ripa con l'Spc (Sistema Pubblico di Connettività) che realizza la rete italiana, consentirà a tutte le amministrazioni centrali ed a tutti gli Enti locali di interloquire con le nostre rappresentanze all'estero in modo efficiente, sicuro e con costi drasticamente ridotti". In particolare, si snelliranno notevolmente i tempi di connessione con le diverse banche dati e la relative gestione dati, ma soprattutto si abbatteranno notevolmente i costi di inoltro, in un ambiente tecnologico sicuro. Solo la Farnesina, che già con il passaggio dai messaggi cartacei a quelli telematici risparmia ben 17 tonn di carta l'anno, ha sofisticate esigenze applicative che potranno essere soddisfate dalla Ripa, a partire dall'Anagrafe consolare centralizzata (utile tra l'altro per il voto degli italiani all'estero) la telefonia e la videoconferenza via Internet, l'emissione dei visti, l'informatizzazione dei servizi che tuttora sono erogati con i sistemi cartacei tradizionali (contabilità e bilancio delle sedi estere e corriere diplomatico), lo sportello unico per gli italiani all'estero, i servizi on-line per i cittadini e le imprese, il protocollo informatico e la trasparenza amministrativa. Il Comitato dei Ministri per la Società dell'Informazione, presieduto dal presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, nella riunione del 18 marzo 2003, aveva approvato il progetto della Ripa, predisposto dal Cnipa-centro Nazionale per l'Informatica nella Pubblica Amministrazione, deliberando contestualmente l'assegnazione di 17 milioni di € per l'iniziativa. Già prima dell'estate era stato licenziato il relativo studio di fattibilità. In base al modello delineato dal Cnipa, le esigenze di ciascun sito estero potranno essere soddisfatte mediante un'opportuna combinazione di profili di connettività Ip e sicurezza di rete. Il modello ha tra l'altro tenuto conto della forte eterogeneità delle diverse aree geografiche, in alcuni casi tecnologicamente avanzate, in diverse altre più disagiate. Gli oneri dei contratti di fornitura relativi al progetto sono a carico del bilancio del Cnipa per i primi due anni, mentre quelli relativi ai tre anni successivi saranno sostenuti direttamente dalle amministrazioni che beneficeranno della Ripa.  
   
   
SANITÀ: STANCA, CON IL 2005 PARTE LA TESSERA SANITARIA ELETTRONICA ENTRO IL 2010 OPERATIVO IL PROGETTO “SANITÀ ELETTRONICA” PIÙ EFFICIENZA, MAGGIOR QUALITÀ E RISPARMI PER CENTINAIA DI MILIONI DI €  
 
Roma, 12 gennaio 2005 - Una tessera sanitaria elettronica in grado di monitorare, attraverso gli 800 milioni di ricette emesse annualmente, l'andamento della spesa farmaceutica e, soprattutto, di contrastare gli sprechi e le truffe. La novità, appena partita, è stata annunciata da Lucio Stanca, ministro per l'Innovazione e le Tecnologie, intervenendo con il ministro della Salute, Girolamo Sirchia, alla trasmissione “ Il medico delle leggi – la salute in Parlamento ”, di Cristiana del Melle, in onda su Rai Grparlamento . “Con il ministro Sirchia abbiamo lanciato il programma ‘Sanità Elettronica', già approvato dal Comitato dei Ministri per la Società dell'Informazione, che prevede l'utilizzo di queste tecnologie per due grandi obiettivi: migliorare l'efficienza e la qualità del servizio sanitario nazionale e, soprattutto, il rapporto con i cittadini”, ha detto Stanca. Nell'ambito di tale progetto, ha proseguito il Ministro, sono diverse le aree di applicazione delle tecnologie digitali. Ad esempio, "stiamo realizzando un sistema omogeneo di prenotazione delle visite mediche e dei ricoveri a livello regionale, in modo da ridurre i tempi di attesa ed avere sistemi in grado di dare maggiori informazioni al cittadino che si rivolge alle strutture sanitarie pubbliche. Ed ancora, stiamo creando una rete telematica dei medici di medicina generale in grado non solo di migliorare il servizio, soprattutto nelle aree svantaggiate, ma anche di promuovere la loro formazione, perfezionando così il loro aggiornamento. Sul fronte dell'efficienza stiamo portando a termine, sempre con il ministero della Salute, la classificazione nazionale di tutti i farmaci, che prima non esisteva in Italia: sinora lo stesso farmaco aveva infatti un codice identificativo diverso da Asl ad Asl, da Regione a Regione. Definire in modo unico e univoco in tutta Italia ogni farmaco consentirà non solo di avere un monitoraggio costante del suo uso, ma anche e soprattutto di poter effettuare acquisti non più a livello di singola struttura sanitaria, ma a livello regionale se non nazionale, ottenendo così significativi risparmi, che saranno destinati al miglioramento e alla qualificazione delle prestazioni”. Per quanto riguarda la Tessera Sanitaria Elettronica, promossa dal Ministro dell'Economia con i dicasteri dell'Innovazione e Tecnologie e quello della Salute, è già in distribuzione in Abruzzo, Umbria, Emilia Romagna, Veneto e Lazio, e verrà via via estesa alle altre Regioni. L'obiettivo è di emettere 15 milioni di tessere entro aprile. “Sarà così possibile acquisire dati statistici aggregati, ma anche combattere sprechi, abusi e truffe”, ha proseguito Stanca rilevando che “in particolari situazioni geografiche, ad esempio, si possono individuare i casi in cui alle prescrizione effettuate in regime di esenzione non corrisponde un effettivo diritto; accertare se un cittadino risulta iscritto a medici posti in Asl diverse; rilevare utilizzi abnormi di particolari farmaci o l'emissione di ricette a carico di persone decedute. Vista l'entità della spesa, una delle maggiori a carico dello Stato, con pochi interventi mirati si possono acquisire risparmi, razionalizzazione ed efficienza dell'ordine di centinaia di milioni di euro”. In sostanza, con il progetto “Sanità Elettronica” si potrà monitorare l'andamento della spesa per farmaci e prestazioni di laboratorio per livelli, per settori e per aggregazione (scala territoriale, tipologie di farmaco, medico prescrittore, tipo di esenzione, etc.). Un esempio, tra i tanti, per delineare i vantaggi: una Asl, che ha già sperimentato questo sistema, effettuando la sola “pulizia” degli archivi ha conseguito un risparmio di oltre 200 mila euro. Ma il progetto già varato ha una enorme valenza anche sul fronte della prevenzione attiva consentendo screening mirati, a partire dai diabetici. “Lo sforzo che stiamo facendo con il ministro Sirchia è di ottenere uno standard nazionale e, quindi, di avere uno schema uguale per tutto il Paese, con due obiettivi: quello individuale, ossia avere le informazioni sulla propria storia clinica disponibili e accessibili a prescindere dal posto in cui ci si trova; e quello scientifico, in quanto tutte queste informazioni fruibili in formato digitale possono essere utilizzate pure per la ricerca scientifica allo scopo di avere analisi statistiche di scenario effettuate su dati reali”. Inoltre, le strutture sanitarie che hanno cominciato ad usare questi supporti, ha spiegato Stanca, “hanno già rilevato importanti riduzioni dei tempi nelle comunicazioni tra i vari reparti, con risparmi notevoli non solo connessi al trasporto dei dati ma anche alla loro archiviazione. Gli ospedali e le strutture sanitarie debbono infatti conservare questi dati per anni occupando ampi spazi, con notevoli costi di gestione ma anche di archiviazione e di ricerca. Costi che con i sistemi digitali sono drasticamente abbattuti”. Infine, rispondendo ad una domanda della conduttrice, Cristiana del Melle, il ministro ha riconosciuto che “ovviamente l'accesso a dati personali così delicati e sensibili, pone problemi di tutela della privacy. Ma”, ha assicurato Stanca, “ci sono non solo le leggi specifiche, ma anche tecnologie adeguate che consentono accessi controllati e autorizzati alle informazioni riservate. Esistono sistemi estremamente sicuri per consentire l'accesso solo alle persone autorizzate, proprio come avviene oggi, ad esempio, con il bancomat per il quale si impiegano tecnologie di basso livello. Ma per informazioni delicate, come quelle relative alla salute, si possono applicare tecnologie ancora più sofisticate per avere la totale sicurezza della protezione dei dati”.  
   
   
ESTENSIONE DELL’ACCORDO DI BANCASSURANCE NEL RAMO VITA CON COMMERCIAL UNION VITA AL GRUPPO BPU BANCA  
 
Milano-Bergamo, 12 gennaio 2005 – In esecuzione degli accordi inerenti la joint venture nel settore della bancassurance relativa al ramo vita, originariamente concordati nel luglio 2002 tra l’ex Gruppo Banca Popolare Commercio e Industria e Commercial Union Vita Spa (Cuv) ed estesi al Gruppo Bpu Banca per effetto dell’accordo modificativo sottoscritto nell’aprile 2004, Bpu Banca e Cuv informano che è stata data esecuzione al contratto di cessione delle ulteriori quote di partecipazione nel capitale di Bpci Spa (9,23%) e nel capitale di Banca Carime Spa (7,87%) a Cuv, con il trasferimento a favore di quest’ultima delle relative azioni contro un investimento complessivo di 250 milioni di euro (125 milioni per l’acquisto delle azioni Bpci S.p.A. e 125 milioni per l’acquisto delle azioni di Banca Carime S.p.A.). Si ricorda che l’accordo originario, sottoscritto nel luglio 2002, aveva dato luogo ad un investimento iniziale di 200 milioni di euro da parte di Cuv, a fronte dell’acquisizione da parte di quest’ultima di una partecipazione del 6,28% in Banca Carime S.p.A. in data 31 marzo 2003 e del 7,41% in Bpci S.p.A. in data 2 agosto 2004. A seguito dell’ulteriore investimento effettuato in data odierna, Cuv detiene complessivamente il 16,64% del capitale di Bpci ed il 14,15% del capitale di Banca Carime. Nell’operazione, Bpu Banca è stata assistita da Rothschild e dallo Studio Pedersoli e Associati, e Cuv dallo Studio Pavia e Ansaldo.  
   
   
FIDEURAM: RACCOLTA NETTA RISPARMIO GESTITO A DICEMBRE: € 477 MILIONI PREMI VITA INCASSATI A DICEMBRE: € 331 MILIONI MASSE AMMINISTRATE A FINE NOVEMBRE: € 59,0 MILIARDI  
 
Roma, 12 gennaio 2005 – La raccolta netta di risparmio gestito del gruppo Banca Fideuram (fondi, gestioni e assicurazioni) ha registrato a dicembre un saldo positivo di € 477 milioni. All’interno del risparmio gestito, i fondi comuni, le gestioni patrimoniali e le assicurazioni vita hanno segnato una raccolta positiva pari rispettivamente a € 199, 57 e 221 milioni. Le polizze vita hanno complessivamente incassato premi per € 331 milioni. La nuova produzione assicurativa è stata pari a € 212 milioni, interamente costituita da polizze unit linked che investono in fondi proprietari. A dicembre il saldo complessivo del risparmio non gestito è stato negativo per € 467 milioni. La raccolta netta totale (saldo tra risparmio gestito e non gestito) ha pertanto registrato un saldo positivo di € 10 milioni. Per quanto riguarda le masse totali di risparmio gestito (fondi, gestioni e assicurazioni) consolidate del gruppo Banca Fideuram, a fine novembre 2004 erano € 45,5 miliardi, mentre il totale delle masse amministrate era di € 59,0 miliardi. Al 31 dicembre i private banker1 del gruppo Banca Fideuram erano 4.273 a cui vanno aggiunti 40 produttori assicurativi per un totale di 4.313 professionisti.  
   
   
SANPAOLO INVEST: DIMISSIONI DELL’AMMINISTRATORE DELEGATO PIERMARIO MOTTA  
 
Roma, 11 gennaio 2005 – Banca Fideuram S.p.a. (Gruppo Sanpaolo Imi) comunica che il 4 gennaio 2005 il Rag. Piermario Motta ha rassegnato le proprie dimissioni dalla carica di Amministratore Delegato della controllata Sanpaolo Invest Sim.  
   
   
FONDIARIA-SAI SPA INCORPORA AZZURRA ASSICURAZIONI SPA  
 
Milano, 12 gennaio 2005 - Con atto di fusione Fondiaria-sai Spa ha incorporato Azzurra Assicurazioni Spa. L'operazione era stata approvata dall'Isvap . Di conseguenza, Fondiaria-sai Spa è subentrata in tutti i rapporti giuridici che facevano capo ad Azzurra Assicurazioni Spa e, in particolare, ha acquisito il portafoglio dei contratti di assicurazione della società incorporata in corso alla data del 31 dicembre 2004. Questo trasferimento di portafoglio non è causa di risoluzione dei contratti di assicurazione, che proseguono con la società incorporante fino alla loro scadenza contrattuale. Per ogni necessità, la clientela di Azzurra Assicurazioni Spa potrà rivolgersi all' ufficio della Fondiaria-sai Spa denominato "Azzurra Assicurazioni - Ufficio Gestione Diretta" sito in 10126 Torino, Via Carlo Marenco 25, contattando il numero verde 800-546645.  
   
   
ENEL: CONFERITO MANDATO A BANCA IMI E CABOTO PER L’EMISSIONE E IL COLLOCAMENTO DI OBBLIGAZIONI DESTINATE AI RISPARMIATORI FINO A UN MILIARDO DI EURO  
 
Roma, 12 gennaio 2005 - Enel ha conferito a Banca Imi (Gruppo S. Paolo Imi) e Caboto (Gruppo Intesa) il mandato per organizzare l’emissione ed il collocamento di un prestito obbligazionario dell’importo complessivo massimo di 1 miliardo di Euro. Il prestito verrà collocato attraverso un’offerta pubblica di sottoscrizione, rivolta esclusivamente ai risparmiatori italiani, e ne verrà richiesta la quotazione presso il comparto Mot di Borsa Italiana. L’emissione verrà effettuata dopo l’ottenimento del nulla-osta della Consob. Caboto e Banca Imi svolgono il ruolo di capofila del Consorzio di garanzia e collocamento; co-arrangers dell’operazione sono Banca Akros (Gruppo Banca Popolare di Milano), Banca Nazionale del Lavoro, Centrobanca (gruppo Banche Popolari Unite), Crediop Dexia. L’operazione era stata deliberata dal Consiglio di Amministrazione di Enel del 28 luglio 2004.  
   
   
UBS POTENZIA IN ITALIA LE PROPRIE ATTIVITÀ DI WEALTH MANAGEMEN E ACQUISISCE ETRA, SOCIETÀ ITALIANA DI INTERMEDIAZIONE MOBILIARE  
 
Basilea/ Zurigo, 12 gennaio 2004 - Ubs (Italia) S.p.a. E gli azionisti di Etra Sim S.p.a. Hanno siglato un accordo che prevede l’acquisizione di Etra Sim S.p.a., società di intermediazione mobiliare italiana, da parte di Ubs (Italia) S.p.a.. L’operazione consentirà al Gruppo Ubs di incrementare la sua presenza nel mercato italiano e rafforzare la sua base di clientela locale. Etra Sim S.p.a. È un gestore indipendente di patrimoni familiari e istituzionali. Ha sede a Milano e conta 25 collaboratori. I patrimoni in gestione sono pari a circa Eur 500 milioni. La transazione è condizionata all’ottenimento dell’autorizzazione da parte di Banca d’Italia e dell'autorità competente in materia di concorrenza. I termini della transazione sono confidenziali. Ubs (Italia) S.p.a. È una società controllata da Ubs Ag e si occupa delle attività di Wealth Management in Italia. La banca impiega oltre 400 collaboratori e presidia in modo capillare il territorio con filiali a Bologna, Brescia, Firenze, Milano, Napoli, Padova, Roma, Torino e Genova. Il rafforzamento del Wealth Management nei mercati europei rappresenta uno dei principali obiettivi strategici di Ubs. La banca offre prodotti e servizi, selezionati secondo un modello di architettura aperta, accuratamente adattati alle diverse esigenze e agli obiettivi della clientela nei singoli mercati, nonché ai requisiti di carattere fiscale e legale specifici di ciascun Paese. Vittorio Volpi, Presidente di Ubs (Italia) S.p.a., ha affermato: “L'acquisizione è in linea con la nostra strategia di crescita e mira inoltre ad attrarre nella nostra banca talenti di elevato profilo.” Mauro Costa, Amministratore Delegato di Ubs (Italia) S.p.a., ha dichiarato: “Questa acquisizione conferisce slancio al nostro progetto di crescere nel settore del Wealth Management in Italia. Siamo convinti che i clienti e i collaboratori di Etra beneficeranno dell’impegno globale di Ubs volto a offrire un servizio di consulenza integrata che si avvale dell’intera gamma di prodotti d’investimento. I clienti italiani riconoscono in noi un partner affidabile ed esperto, dal momento che il Wealth Management rappresenta il core business di Ubs.” Nell'ambito delle attività di gestione patrimoniale Ubs ha effettuato le seguenti acquisizioni: in America Latina/germania - Dresdner Bank Lateinamerika (dicembre 2004), in Nordamerica - Julius Baer (dicembre 2004), nel Lussemburgo - American Express Bank (novembre 2004), in Germania - Sauerborn Trust (novembre 2004) e Merrill Lynch Private Banking (ottobre 2003), nel Regno Unito - Laing & Cruickshank e Scott Goodman Harris (gennaio 2004) e in Francia - Lloyds Bank S.a. (maggio 2003).  
   
   
UBS: NOMINE PRESSO UBS WEALTH MANAGEMENT & BUSINESS BANKING  
 
 Zurigo / Basilea, 10 gennaio 2005 - Ubs intende approfondire e consolidare ulteriormente le importanti relazioni con la clientela aziendale e con i clienti privati facoltosi nell’ambito del Gruppo d’affari Wealth Management & Business Banking. In questo contesto attuerà un ricambio generazionale del management per le attività relative ai settori della clientela privata e aziendale nonché dell’informatica. Nello scorso anno, Wealth Management & Business Banking ha compiuto altri importanti passi nel quadro del suo modello operativo efficiente e orientato alla clientela. Il Gruppo d’affari crea ora due nuove funzioni al fine di continuare l’attività di rafforzamento delle relazioni con i clienti e di portare avanti questo modello operativo. Eugen Haltiner assumerà a partire dal 1° febbraio 2005 la nuova posizione di Vice-chairman Business Banking e si dedicherà in primo luogo alle relazioni con i clienti aziendali. Haltiner ha diretto l’interessante settore delle attività nazionali, che è diventato un solido pilastro sul fronte dei risultati. Questa funzione sarà ora ricoperta da Hans-ulrich Meister, dal 2003 responsabile dell’unità Large Corporates & Multinationals, che dispone di un'esperienza pluriennale sia in campo bancario che dirigenziale. Dal 1° luglio 2005 Thomas Escher assumerà la nuova posizione di Vice-chairman Wealth Management; egli si dedicherà in particolare alle relazioni con clienti facoltosi in Svizzera e su mercati internazionali selezionati, appoggiando l’ulteriore ampliamento di quest'attività. Thomas Escher ha felicemente portato a termine alcuni progetti tecnici, tra i quali anche lo Strategic Solution Program (Ssp), consistente in un rinnovo completo della piattaforma informatica. Entro la metà di quest’anno la responsabilità del Dipartimento It passerà a Rolf Olmesdahl, il quale ha al suo attivo diversi anni di esperienza come dirigente e dispone di grande competenza tecnica in campo informatico.  
   
   
QUADRO SETTORIALE SANO DELL’ECONOMIA SVIZZERA  
 
Zurigo / Basilea, 12 gennaio 2005 - Nel complesso i comparti economici svizzeri hanno nettamente superato le aspettative per il 2004. Fatturato e utili sono visibilmente aumentati e l’ottimismo prevale anche per l'esercizio in corso. L’industria farmaceutica manterrà la sua leadership anche in futuro. È quanto emerge da un ampio sondaggio condotto da Ubs presso oltre 4500 imprese di 27 settori principali e 95 comparti. L’ottimismo espresso dalle imprese un anno fa per il 2004 non si è rivelato solo un pio desiderio. Anzi, in ben 20 dei 27 settori presi in considerazione dal sondaggio Ubs le attese in materia di fatturato sono state addirittura superate. I casi più clamorosi si annoverano tra l’industria orologiera, farmaceutica, metallurgica, chimica e il settore dei materiali edili, mentre in rari casi le speranze sono state disattese. Analogamente positivo si è rivelato, a sorpresa, anche l’andamento degli utili aziendali, fra cui spiccano i risultati conseguiti dall’industria orologiera e dal settore della sanità. Leggermente delusi invece assicuratori e commercianti al dettaglio che però hanno chiuso in terreno positivo. Farmaceutico, finanziario e beni d’investimento leader in termini di fatturato Distaccandosi notevolmente dai risultati 2003, tutti i settori evidenziano per l’esercizio appena concluso tendenze positive in termini di fatturato. Fra i settori che nel 2004 hanno registrato la più forte domanda figurano beni d’investimento, servizi finanziari, chimica, orologi e, prima in assoluto, l’industria farmaceutica. Logistica, commercio al dettaglio e parte dell’edilizia hanno segnalato un andamento nettamente meno favorevole della media delle imprese interrogate. Dopo due anni di "vacche magre" è migliorata la redditività della stragrande maggioranza dei settori considerati nel sondaggio Ubs. Il turnaround più sorprendente rispetto ai trend 2003 è stato messo a segno dalle aziende orologiere, chimiche, metallurgiche e del turismo che, uscite da una situazione precaria di erosione degli utili, si sono riportate in terreno decisamente positivo. Come per il fatturato, anche per gli utili l’industria farmaceutica ha annunciato gli incrementi più consistenti. Soltanto edilizia e logistica lamentano ancora un calo degli utili. Partendo dal presupposto, peraltro realistico, che nel 2005 la ripresa perda vigore e che fattori imponderabili incombano sulla congiuntura globale, le imprese interrogate prevedono un esercizio caratterizzato da un lieve rallentamento della dinamica, comunque sempre positiva. La crescita del fatturato e del volume d’affari perderà slancio soprattutto nei settori che l’anno precedente hanno registrato l’espansione più vigorosa. Il settore farmaceutico dovrebbe continuare a eccellere. Anche l’industria orologiera, assicurazioni e telecomunicazioni nutrono speranze ambiziose. Solo il settore dell’edilizia e gli studi di architettura e di ingegneria prevedono una lieve contrazione dei volumi. Si profila una normalizzazione analoga anche sul fronte reddituale che, considerando quanto emerso dal sondaggio Ubs, mediamente dovrebbe migliorare in tutti i settori, seppure più lentamente rispetto al 2004. La più ottimista è risultata l’industria orologiera seguita da telecomunicazioni, farmaceutica e assicurazioni. I settori socio-sanitario, edilizia, architetti e ingegneri temono invece un leggero peggioramento. In tutti i settori la pressione sui prezzi si attenua solo lentamente. Già nel 2004 è stato possibile arrestare la fase di ridimensionamento degli organici. Secondo le imprese tuttavia la situazione occupazionale migliorerà solo gradualmente, anche se per il 2005 non si prospettano ulteriori importanti tagli occupazionali, con la sola eccezione del turismo. Ad attirare il maggior numero di persone in cerca di lavoro sarà di nuovo il settore farmaceutico. Nel complesso tuttavia si sta chiaramente profilando un livellamento del fabbisogno di personale, in precedenza molto differenziato a seconda dei rami economici. L’analisi del sondaggio Ubs effettuata sulla base della dimensione aziendale porta alla luce una netta differenziazione sia nella valutazione relativa all’anno appena concluso sia nelle aspettative per il 2005. In particolare per quanto riguarda i criteri che determinano fatturato e utili, per entrambi gli anni sono decisamente le grandi imprese a registrare le tendenze più favorevoli. Anche le piccolissime Pmi sono riuscite a migliorare il fatturato e almeno a mantenere immutata la situazione reddituale, però le segnalazioni di crescita si fanno più frequenti man mano che si progredisce nella scala dimensionale. Un fenomeno in parte ascrivibile a una presenza più significativa delle grandi imprese in dinamici traffici con l’estero che tuttavia comportano anche pressioni sui prezzi superiori alla media. Parallelamente esse sono riuscite a tenere meglio sotto controllo i costi ricorrendo alla razionalizzazione o alla delocalizzazione della produzione.  
   
   
IOSCO: ADOTTATI I PRINCIPI GENERALI DEL CODICE DI CONDOTTA DELLE AGENZIE DI RATING  
 
Milano, 12 gennaio 2005 - La Iosco (International Organization of Securities Commissions) - l'organizzazione mondiale delle autorità di vigilanza sui mercati finanziari, di cui la Consob fa parte - ha pubblicato i "Principi fondamentali del codice di condotta per le agenzie di rating". La pubblicazione del documento fa seguito ad un'ampia consultazione che ha coinvolto agenzie di rating, emittenti, investitori, istituzioni accademiche e finanziarie. Il testo finale esprime una visione globale e condivisa dei meccanismi che le agenzie di rating dovrebbero mettere in atto per preservare la propria indipendenza di analisi, per eliminare o gestire i conflitti d'interesse, per contribuire ad assicurare la riservatezza delle informazioni condivise con gli emittenti. La Iosco prevede che i principi del codice di condotta riceveranno pieno supporto dalle agenzie di rating e dai partecipanti al mercato in tutto il mondo e che contribuiranno a rafforzare la fiducia degli investitori e del mercato nei processi di attribuzione del rating. I principi fondamentali Iosco costituiscono un insieme di prescrizioni che ciascuna agenzia di rating dovrà inserire nel proprio codice di condotta, affinché tali indicazioni possano avere effetto. Il documento - che è stato redatto sulla base anche delle indicazioni fornite dall'industria del rating, dal Comitato di Basilea e dell'Associazione internazionale delle autorità di vigilanza sulle assicurazioni – recepisce i principi sull’attività delle agenzie di rating, concordati in sede Iosco nell'ottobre 2003. La documentazione completa sui principi generali è disponibile sul sito www.Iosco.org  
   
   
BENETTON NEWS  
 
Milano, 12 gennaio 2005 - Il titolo del Gruppo Benetton ha chiuso la seduta borsistica di venerdì 7 gennaio al prezzo di riferimento di 9,587 euro, con un decremento dell'1,6% rispetto alla chiusura della settimana precedente. I volumi medi giornalieri della settimana sono stati di oltre 200 mila pezzi. Per quanto riguarda la performance dell'anno 2004, il titolo ha chiuso la seduta del 30 dicembre al prezzo di riferimento di 9,738 euro, facendo registrare un rialzo rispetto ad inizio anno del 6,9%, contro un apprezzamento dell'indice generale Mibtel e del Midex rispettivamente del 18,1% e del 12,6%. Nell'arco dell'anno i volumi medi giornalieri del titolo sono stati di oltre 500 mila. Con riferimento alla quotazione al Nyse, il totale Adr in circolazione al 7 gennaio è pari a 1.724.955 (equivalenti a 3.568.110 azioni ordinarie, pari al 6,0% del flottante). Il prezzo degli Adr nel 2004 ha registrato in settimana un ribasso del 6,1%, mentre la performance del 2004 si è attestata a +16%. Nel corso dell'anno sono stati emessi oltre 1.000.000 di nuovi Adr. Durante l'anno 2004 sono state pubblicate dagli analisti che coprono il titolo Benetton circa 140 tra note e ricerche di commento.  
   
   
PIONEER : RISULTATI 2004: PATRIMONIO A QUOTA 129,6 MILIARDI E RACCOLTA NETTA PARI A 3,6 MILIARDI DI EURO  
 
 Milano, 12 gennaio 2005 - Pioneer chiude l’anno 2004 con una raccolta nettacomplessiva positiva per 3.557 milioni di euro, grazie soprattutto al contributo delle componenti estere (+3.567 milioni di euro). Il patrimonio gestito raggiunge i 129,6 miliardi di euro, un incremento del 6% dall’inizio dell’anno (2,9% effetto vendite nette, 3,1% effetto mercato) e del 1,2% rispetto al mese precedente. Flussi netti positivi in Italia in dicembre per 360 milioni di euro; dall’inizio dell’anno la raccolta domestica risulta sostanzialmente invariata, mentre nel solo mese di dicembre si e’ raggiunto un flusso pari a 456 milioni (perimetro Assogestioni, pari al 32% del sistema) Pioneer ha così portato la propria quota di mercato in Italia al 13,76% (+37 punti base dall’inizio dell’anno). Positivo nel 2004 l’andamento del segment o terze parti (+494 milioni), del segmento istituzionale (+165 milioni) e dei fondi hedge (+537 milioni). Il patrimonio gestito in Italia a fine 2004 è pari a 92,8 miliardi di euro, in aumento del 4,1% dall’inizio anno. La divisione International (ex Italia) ottiene nel mese flussi netti per 125 milioni di euro e porta il dato dall’inizio dell’anno a oltre 2 miliardi di euro. Confermato anche nel 2004 il buon andamento delle vendite nei paesi di lingua tedesca (+587 milioni) e nei rimanenti paesi dell’area europea in Spagna e Francia principalmente (+444 e +170 milioni), in America Latina (+104 milioni) e in Asia (+475 milioni) Incremento superiore al 36% rispetto al valore di inizio anno per il patrimonio: raggiunto il valore di 8,1 miliardi di euro. La raccolta netta della divisione americana è pari, nel mese, a 369 milioni di euro, grazie in particolare al contributo del nuovo fondo chiuso Pioneer Floating Rate Trust lanciato in dicembre e rivolto alla clientela retail. Dall’inizio dell’anno il dato è pari a 811 milioni di euro. In dicembre al patrimonio della divisione americana si aggiungono inoltre, circa 3,6 miliardi di dollari dei fondi comuni d’investimento di Safeco Asset Management, acquisiti nello scorso mese di agosto. Il patrimonio di questa divisione è pari a 25 miliardi di euro a fine dicembre, in crescita del 1,3% rispetto all’inizio dell’anno, al netto dell’effetto Safeco e nonostante il forte apprezzamento della divisa europea. In dollari invece si è incrementato del 9,3% nello stesso periodo è ha raggiunto i 34 miliardi. Nella divisione New Europe la crescita, in forte accelerazione negli ultimi mesi dell’anno, continua a seguire un trend estremamente positivo; flussi netti per 237 milioni di euro in dicembre e, dall’inizio dell’anno per 721 milioni di euro, in particolare per il continuo successo dei prodotti obbligazionari in Polonia. Positivi anche i contributi della Repubblica Ceca, di Croazia e Bulgaria. In Polonia, Pioneer Pekao conferma la sua leadership tra le società di Asset Management con una quota di mercato del 34,5% (+410 punti base dall’inizio dell’anno). Incremento del 10,3% rispetto al mese precedente per il patrimonio della divisione (+43,5% dall’inizio dell’anno): raggiunti i 3,7 miliardi di euro. La raccolta netta di Pioneer Alternative Investments è negativa, nel mese, per 21 milioni di euro nel mese. Il totale annuo è pero’ positivo per oltre 1.400 milioni di euro. Il patrimonio complessivo della divisione alternative si stabilizza a 3,8 miliardi di euro con un incremento del 54,6% dall’inizio dell’anno (i dati di raccolta, nonché gli AuM sono già compresi in quelli delle diverse aree di business).  
   
   
ASTA DI METÀ MESE DEI BUONI ORDINARI DEL TESORO  
 
Regolamento 14.01.2005Durata gg.91367
Prezzo medio ponderato99,49397,796
Ritenuta fiscale 12,5%0,063380,2755
Arrotondamento0,00362-0,0015
Prezzo netto d'aggiudicazione99,5698,07
Rendimento semplice netto1,751,93
Rendimento composto netto1,761,93
Nell'ipotesi di applicazioni delle commissioni massime, i prezzi ed i rendimenti risultano
così modificati:
Commissioni massime0,100,30
Prezzo netto d'aggiudicazione+commissioni (massime)99,6698,37
Rendimento semplice (minimo)1,351,63
Rendimento composto netto (minimo)1,361,63
Al pubblico i titoli sono assegnati ai prezzi medi ponderati dell'asta più le ritenute calcolate sui
prezzi fiscali, ai quali vengono aggiunte commissioni differenti a seconda della durata dei Bot:
max 0,05% per i Buoni aventi durata residua pari o inferiore a 80 gg, 0,10% per i Buoni aventi
durata residua compresa tra 81 e 170 giorni, 0,20% per i Buoni aventi durata residua compresa
tra 171 e 330 giorni e 0,30% per i Buoni aventi durata residua pari o superiore a 331 giorni
Decreto Min.del Tesoro del 12 febbraio 2004). Ai prezzi così ottenuti devono sommarsi i Bolli
(0,00465 ogni 51,65 o frazione di Euro).
Fonte ASSIOM
 
   
   
DMAIL GROUP SPA : PRECISAZIONI IN MERITO ALL’ARTICOLO APPARSO IN IERI SUL QUOTIDIANO MF  
 
Milano, 12 gennaio 2005 - Dmail Group, comunica che, ad oggi, non ci sono variazioni relative al calendario societario, già approvato e comunicato al Mercato. Pertanto, i risultati relativi al 4° trimestre 04 saranno approvati nel corso del CdA previsto il prossimo 11 febbraio. Relativamente alle vendite per corrispondenza realizzate in Italia nel corso dell’ultimo trimestre, la società conferma una crescita pari al 35% circa rispetto al 4° trimestre 2003.  
   
   
CIMENTS FRANCAIS SALE CON L’OPA AL 40% DI SUEZ CEMENT  
 
Parigi, 12 gennaio 2005 - Ciments Frangais (Italcementi Group), al termine del periodo di validità dell’Offerta Pubblica di Acquisto su Suez Cement Company lanciata lo scorso 6 dicembre, ha comunicato il 30 dicembre 2004 che - in base ai dati disponibili - il quantitativo di azioni apportato all’offerta è stato di 3.733.788 titoli, pari a circa il 5,8% del capitale della società. In base alle clausole di efficacia dell’offerta stessa, Ciments Frangais si avvarrà della facoltà di ritirare le azioni apportate all’Offerta. L’operazione comporta per Ciments Frangais un investimento di circa 48 milioni di dollari. Pur non raggiungendo la maggioranza assoluta del capitale (la partecipazione sale dal 34,1% al 39,9%), Ciments Frangais conferma il proprio impegno in Suez Cement Company, ribadendo la congruità dell’offerta avanzata, nonostante la diversa valutazione manifestata da alcune società statali che detengono ancora quote del capitale di Suez Cement. Il valore dell’offerta, i cui termini economici erano stati determinati sulla base di valutazioni espresse da primari istituti bancari internazionali e da istituzioni locali, teneva infatti conto sia dell’andamento dei corsi di Borsa di Suez Cement Company sia del valore intrinseco della società, considerando una serie di vincoli legati al processo di privatizzazione. Obblighi che fra l’altro - come clausole complementari all’offerta avanzata - prevedevano il mantenimento degli attuali livelli occupazionali nel medio periodo, impegni sul prezzo del cemento, oltre ad investimenti destinati a migliorare l’efficienza della società. Italcementi Group, dopo l’esito dell’Opa, ribadisce la volontà di rimanere un primario operatore del settore in Egitto e partner strategico in Suez Cement Company, ruolo assunto già nel 2001 quando il Gruppo venne scelto dal Governo egiziano per l’avvio del processo di privatizzazione.  
   
   
GRUPPO BEGHELLI: L'ASSEMBLEA DEGLI AZIONISTI APPROVA UN PIANO DI STOCK OPTION — DELLA DURATA DI TRE ANNI (2005-2007) - A FAVORE DEI PROPRI DIPENDENTI.  
 
Monteveglio 12 gennaio 2005 - L'Assemblea degli azionisti del Gruppo Beghelli - che progetta, produce e distribuisce sistemi elettronici per !a sicurezza industriale e domestica ed è leader italiano nel settore dell'illuminazione di emergenza e del risparmio energetico — ha approvato in ieri un piano di stock option a favore di un massimo di 45 dipendenti. Il piano, della durata di tre anni, è stato approvato a favore di alcuni dirigenti e dipendenti delle società dei Gruppo destinando ali progetto fino ad un massirno di 1.600.000 azioni proprie che la società detiene in portafoglio. diritti di stock option potranno essere esercitati dal al 31 luglio di ciascun anno, a partire dall'anno 2005 e fino al 2007. Il prezzo di acquisto delle azioni sarà pari alla media aritmetica dei prezzi rilevati nell'ultimo mese precedente la data di offerta stabilita di volta in volta da! Consiglio di amministrazione della società contestualmente all elenco dei beneficiari ed al numero di opzioni a ciascuno spettante. Il ;diano, nei confermare la strategia del Gruppo orientata ad una valorizzazione delle risorse interne, dimostra che la società Beghelli crede fermamente in una crescita di lungo periodo, che potrà riflettersi anche in creazione di valore per gli azionisti.  
   
   
IL NUOVO IMPRENDITORE MILANESE TRA ABDEL E BRAMBILLA È PARITÀ SE SONO 156 I TITOLARI D’IMPRESA CHE SI CHIAMANO BRAMBILLA, GLI ABDEL ARRIVANO A 155. E SUPERANO GLI AMBROGIO, SOLO 137  
 
 Milano, 12 gennaio 2005 - Milano non è più “monopolioâ€? dei Brambilla: le imprese registrate con il famoso e comune cognome milanese cessano di essere in netta maggioranza. A confermare la multietnicità della metropoli lombarda le ditte registrate con il nome Abdel (che rimanda in arabo, associato ai 99 nomi e attributi di Dio, al significato di “servo di Dioâ€?) salgono a 155, solamente una unità in meno di quelle registrate sotto Brambilla, che sono 156. Superando anche nel confronto religioso il Santo milanese: gli Ambrogio imprenditori sono “soloâ€? 137 in città. Specializzati soprattutto nel campo dell’edilizia, con 84 imprese che rappresentano il 54,2% del totale, i signor Abdel sono presenti sul territorio anche nel settore delle pulizie (21, il 13,5%), bar/ristorazione (14, 9%), macellerie/alimentari vari (13, 8,4%). Non mancano nemmeno i settori dell’ICT, con sette imprese di telefonia e informatica, pari al 4,5% del totale. Le imprese degli “sciurâ€? Brambilla si dimostrano maggiormente eterogenee, con una prevalenza anche qui del settore immobiliare con 37 ditte individuali pari al 23,7%. Seguono le macellerie/alimentari vari e il settore elettronico, appaiate al secondo posto con 12 imprese ciascuno, pari al 7,7%. Abbigliamento e consulenza commerciale e aziendale si fermano a 11 (7,1%), subito davanti agli agenti di commercio (10, 6,4%). 8 sono gli artigiani (5,1%), 7 sia i bar/ristorazione che le imprese del settore editoria/pubblicitario (entrambi 4,5%). Emerge da un’elaborazione della Camera di Commercio di Milano, attraverso il Lab Mim, a partire dai dati del registro delle imprese relativa al novembre 2004. Un nome, un programma. Tra le 155 imprese facenti capo agli Abdel in attività a Milano ci sono nomi esotici, religiosi o richiami ad antiche civiltà come gli Egiziani. Due le imprese di pulizia ispirate alla dinastia dei faraoni: “Nefertitiâ€? e “La Sfinge 2000â€?. “Il Re edileâ€? spicca invece nella ristrutturazione di edifici. Non mancano nemmeno i riferimenti più o meno espliciti alla religione: “Islam servicesâ€? nella controsoffittatura e “3 Marie internationalâ€? nei servizi di telefonia internazionale. E anche tra i Brambilla la fantasia si traduce in nomi pittoreschi: “Amici per la…codaâ€? nel commercio al dettaglio di articoli per animali domestici e “Battiloroâ€? nella lavorazione di metalli preziosi.
signor Abdel a Milano numero imprese quota percentuale
edilizia/immobili 84 54,2%
Pulizie 21 13,5%
bar/ristorazione 14 9,0%
macelleria/alimentari vari 13 8,4%
telefonia/phone center/informatica 7 4,5%
Autotrasporto 3 1,9%
vendita ambulante 3 1,9%
artigiani (legno/vetro/ferro) 2 1,3%
lavanderia/tintoria 2 1,3%
Parrucchiere 1 0,6%
Abbigliamento 1 0,6%
commercio autoveicoli 1 0,6%
commercio ingrosso no alimentari 1 0,6%
consulenza commerciale 1 0,6%
Elettricista 1 0,6%
TOTALE 155 100%
Numero imprese e settori – dati registro delle imprese, novembre 2004
signor Brambilla a Milano numero imprese quota percentuale
edilizia/immobili 37 23,7%
macelleria/alimentari vari 12 7,7%
elettricista/elettronica 12 7,7%
Abbigliamento 11 7,1%
consulenza commerciale/aziendale 11 7,1%
agente commercio 10 6,4%
commercio dettaglio art. vari 9 5,8%
artigiani (legno/vetro/ferro) 8 5,1%
bar/ristorazione 7 4,5%
editoria/cultura/pubblicitario 7 4,5%
autotrasporto/tassisti 5 3,2%
lavorazione metalli preziosi 5 3,2%
autofficina 4 2,6%
telefonia/phone center/informatica 2 1,3%
vendita ambulante 2 1,3%
parrucchiere 2 1,3%
assicurazioni 2 1,3%
farmacia 2 1,3%
contabilità 2 1,3%
odontotecnico 2 1,3%
tabaccaio 1 0,6%
procacciatore affari cavalli da corsa 1 0,6%
coltivazione cereali 1 0,6%
produzione protesi dentarie 1 0,6%
TOTALE 156 100%
 
   
   
MERLONI: NUOVA ACQUISIZIONE IN CINA INDESIT COMPANY, LA PRIMA ACQUISIZIONE CON IL NUOVO NOME  
 
Fabriano, 12 gennaio 2005 - Indesit Company guarda alla Cina e apre il 2005 con una nuova acquisizione, la prima con il nuovo nome. La Società ha firmato infatti un accordo con Wls (Wuxi Little Swan Company), primo produttore cinese nel lavaggio, per una joint venture nella quale Indesit Company avrà una partecipazione al 70%. L’operazione prevede un investimento iniziale di 10 milioni di dollari allo scopo di avviare, entro la seconda metà del 2005, nello stabilimento già esistente a Wuxi, la produzione di lavastoviglie destinata in una prima fase principalmente all’esportazione. La Società, dopo aver creato con successo i distretti industriali di Lipetzk in Russia e Lodz in Polonia, prevede di avviare un analogo processo di sviluppo industriale anche in Cina, oggi tra i Paesi più competitivi e uno dei più grandi mercati per gli elettrodomestici. Grazie anche all’esperienza della collegata Merloni Progetti, che negli ultimi venti anni ha realizzato in Cina venticinque impianti industriali tra cui lo stesso stabilimento di Wuxi, la Società si è guadagnata una solida credibilità nel Paese, tanto che "Ariston" in Cina è sinonimo di frigorifero.  
   
   
APRILIA: COLANINNO NOMINATO PRESIDENTE SABELLI AMMINISTRATORE DELEGATO GIANCLAUDIO NERI DIRETTORE GENERALE  
 
 Mantova, 12 gennaio 2005 - Il Consiglio di Amministrazione di Aprilia S.p.A., riunitosi ieri a Mantova per la prima volta dopo la nomina dei nuovi Consiglieri, effettuata dall’Assemblea degli azionisti il 30 dicembre scorso a valle dell’acquisizione della Società da parte del Gruppo Piaggio, ha provveduto all’attribuzione delle cariche. Presidente è stato nominato Roberto Colaninno, Amministratore Delegato Rocco Sabelli. Ivano Beggio è stato nominato Presidente Onorario. Su proposta dell’Amministratore Delegato Rocco Sabelli, Gianclaudio Neri è stato nominato Direttore Generale.  
   
   
CONFERENZA REGIONALE SUL TURISMO AL TCI  
 
Milano, 12 gennaio 2005 - E' in programma oggi nella sede del Touring Club Italiano (corso Italia 10, Milano) la Conferenza programmatica sul Turismo, nel corso della quale saranno approfonditi i punti qualificanti dei sistemi turistici come modelli per lo sviluppo economico del comparto. La conferenza sarà articolata nella presentazione dei risultati delle ricerche di settore condotte dalla Regione Lombardia nel 2004 e in una tavola rotonda coordinata dal direttore del Tci, Guido Venturini. Dopo l'apertura dei lavori, alle 9.15, sono previsti gli interventi del professor Alberto Brugnoli ("La ricerca per l'analisi dei fenomeni e delle dinamiche turistiche per l'orientamento delle politiche") e del professor Andrea Macchiavelli ("Modelli innovativi per l'organizzazione del turismo e strumenti informativi permanenti: esperienze e approfondimenti"); alle 10.45 è in programma l'intervento di Massimo Zanello, assessore regionale al Turismo ("L'atto di indirizzo per il riconoscimento dei sistemi turistici"). A seguire, dalle 11.15, la tavola rotonda sul tema "I sistemi turistici in Lombardia, un modello per lo sviluppo economico", a cui parteciperanno Leonardo Carioni, presidente della Provincia di Como, per l'Unione delle Province Lombarde (Upl); Aurelio Ferrari, sindaco di Lodi, per Anci Lombardia; Severino Gadola, presidente di Uncem (Unione Comuni e Enti Montani); Ilario Testa, presidente dell'Aeroporto di Orio al Serio; Ercole Montanari, vicepresidente di Unioncamere Lombardia; Piergiorgio Piccioli, presidente di Confesercenti Lombardia; Carlo Sangalli, presidente dell'Unione del Commercio, Turismo e Servizi; Federico Scaramellini, direttore del Consorzio di Promozione turistica della Valchiavenna; Giuseppe Boscoscuro, presidente di Astoi, associazione tour operator,; Luigi Maderna, presidente di Fiavet Lombardia, l'associazione che riunisce le agenzie di viaggio. Alle 13 le conclusioni dei lavori, con l'intervento del presidente della Regione, Roberto Formigoni.  
   
   
L’AEROPORTO DI PALERMO BOCCADIFALCO È PROGETTO PILOTA PER IL PASSAGGIO DI 15 AEROPORTI DA MILITARI A CIVILI  
 
Roma, 12 gennaio 2005 - Si è svolta lunedì 10 gennaio, presso il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, una riunione del gruppo di lavoro costituito dai Ministeri delle Infrastrutture e dei Trasporti, dell’Economia e della Difesa, oltre che dall’Enac e dall’Enav, per l’individuazione degli aeroporti militari che dovranno essere aperti al traffico civile. Tra questi 15 aeroporti (Ancona Falconara, Comiso, Napoli Capodichino, Treviso Sant’angelo, Brescia Montichiari, Catania Fontanarossa, Rimini, Palermo Boccadifalco, Vicenza, Verona Villafranca, Udine Campoformido, Roma Ciampino, Brindisi, Cagliari Elmas e Capua) è stata data priorità all’istruttoria relativa all’aeroporto di Palermo Boccadifalco. Lo scalo palermitano diventa in questo modo progetto pilota per l’accordo di programma che dovrà definire, per ogni singolo aeroporto, tempi, modalità e risorse per i trasferimenti, nonché gli eventuali adeguamenti di infrastrutture, impianti e servizi di assistenza al volo. Nel corso della riunione è stata discussa una prima bozza di accordo di programma. Le strutture interessate stanno già lavorando affinché già nel prossimo incontro, fissato per mercoledì 19 p.V., si arrivi alla definizione di un documento condiviso dai tre ministeri interessati, dall’Enac e dall’Enav che porti in tempi brevi alla stesura del decreto interministeriale che ratificherà il cambio di status dell’aeroporto di Boccadifalco da militare a civile.  
   
   
INGRESSO DEL CONSORZIO PAE MAS NEI SERVIZI DI HANDLING DELL’AEROPORTO DI PALERMO  
 
Roma, 12 gennaio 2005 - Le problematiche legate all’ingresso del Consorzio Pae Mas nel mercato di handling (servizi di assistenza a terra) dell’aeroporto di Palermo, sono state oggetto di una riunione che si è svolta ieri, lunedì 10 gennaio, presso la Direzione Generale dell’Ente Nazionale per l'Aviazione Civile. A tale incontro hanno partecipato, oltre ad alcuni Dirigenti dell’Enac, la Direzione Aeroportuale Enac di Palermo, la Gesap, società di gestione dell’Aeroporto di Palermo, ed il Consorzio Pae Mas. Uno dei punti più importanti toccati nel corso della riunione ha riguardato il tipo di contratto collettivo nazionale applicato dal Consorzio ai propri dipendenti che, contrariamente a quanto disposto dall’Enac, non coincide con quello del personale degli aeroporti. A tale proposito, a conclusione dell’incontro, è stato confermato l’obbligo per il Consorzio Pae Mas di uniformare il trattamento del proprio personale a quello del personale aeroportuale, mediante applicazione del relativo contratto collettivo nazionale di lavoro. Il Consorzio ha assicurato che avvierà immediatamente le procedure per realizzare il passaggio entro la fine del mese in corso o, al massimo, entro la prima settimana di febbraio. Con riferimento, appunto, al previsto passaggio dei servizi di handling al Consorzio Pae Mas, il Presidente dell’Enac, On. Prof. Vito Riggio, si è già sentito con il Prefetto di Palermo che convocherà al più presto le parti per valutare gli aspetti relativi all’assorbimento del personale.  
   
   
IL PRESIDENTE RIGGIO INCONTRA IL PRESIDENTE CUFFARO SU CONTRATTO DI PROGRAMMA E CONCESSIONI QUARANTENNALI PER GLI AEROPORTI DI PALERMO E CATANIA  
 
Roma, 12 gennaio 2005 - Il Presidente dell’Ente Nazionale per l'Aviazione Civile, On. Prof. Vito Riggio, ha incontrato il 10 gennaio il Presidente della Regione Siciliana, On. Salvatore Cuffaro, per illustrare lo stato di attuazione del contratto di programma quadro sottoscritto con la Regione e per presentare l’andamento della procedura di affidamento della concessione quarantennale alle società di gestione degli aeroporti di Palermo e di Catania. Nel prossimo Consiglio di Amministrazione dell’Enac, previsto per oggi il Presidente Riggio riferirà sull’incontro e fisserà le date finalizzate al rilascio delle concessioni per i due aeroporti.  
   
   
OGGI IN ENAC VERIFICA DELL’ANDAMENTO DEL TRASPORTO AEREO DURATE LE ULTIME FESTIVITÀ  
 
Roma, 12 gennaio 2005 - Oggi alle ore 14:30, presso la Direzione Generale dell’Enac, a Roma, in Viale del Castro Pretorio, 118, si svolge una riunione convocata dal Presidente, On. Prof. Vito Riggio, per esaminare l’andamento del sistema del trasporto aereo durante le festività invernali, con particolare attenzione alla verifica del rispetto della Carta dei Diritti del Passeggero e del mantenimento degli standard di qualità dei servizi resi agli utenti da parte degli operatori del comparto. Oltre ad una prima valutazione generale del funzionamento dell’intero settore durante uno dei periodi di maggiore traffico aereo dell’anno, verranno analizzate situazioni particolari che si sono verificate nelle ultime settimane, come, ad esempio, le situazioni segnalate da alcuni passeggeri che hanno comportato disagi e ritardi nei servizi ieri, domenica 9 gennaio, nell’aeroporto di Torino. Alla riunione sono invitati a partecipare i vertici dell’Enav, i rappresentanti delle associazioni dei vettori aerei nazionali ed internazionali, dell’associazione delle società di gestione aeroportuale, delle associazioni dei tour operator e delle agenzie di viaggi, del Consiglio Nazionale dei Consumatori e degli Utenti, delle associazioni dei consumatori.  
   
   
AD ALSTOM TRANSPORT LA MANUTENZIONE E LA FORNITURA DI INFRASTRUTTURE PER LA METROPOLITANA DI SANTIAGO DEL CILE  
 
Milano, 12 gennaio 2005 - Santiago Metro, società che gestisce la linea metropolitana di Santiago del Cile, ha assegnato ad Alstom il contratto per la manutenzione della metropolitana della capitale. Il contratto, che copre un periodo di 6 anni, prevede la manutenzione di 87 carrozze metropolitane. Alstom si è aggiudicata inoltre un contratto per la fornitura di infrastrutture per la Metrò di Santiago, in base al quale provvederà a installare, in galleria e per un totale di 10 Km, un monobinario a supporto dell’estensione della linea metropolitana 2 (Linea Nord) sino all’autostrada “Vespucioâ€?. Negli ultimi 30 anni, Alstom Transport ha fornito materiale rotabile per la metropolitana di Santiago: l’intera flotta, formata da 488 carrozze attive sulle tre linee di cui si compone la rete metropolitana, è stata realizzata negli stabilimenti Alstom Transport. Ulteriori 180 carrozze per la linea 4, attualmente in costruzione in Brasile, saranno consegnate a partire dal prossimo novembre.  
   
   
IL 2004 È STATO UN ANNO DI PASSAGGIO IMPORTANTE PER LE FERROVIE TEDESCHE DI MILANO E IL 2005 SI PROSPETTA PIENO DI NOVITÀ  
 
Milano, 12 gennaio 2005 - Uno dei temi in campo ferroviario che senza dubbio ci fa sentire nell’Europa Unita è il fatidico “cambio orario stagionaleâ€?. Il 12 dicembre 2004 è entrato in vigore in ogni Paese della Comunità il nuovo orario che ha presentato molteplici novità e cambiamenti: Apertura della tratta ad alta velocità tra Amburgo e Berlino con una riduzione di 30 minuti sul tempo di percorrenza; Ice Sprinter che percorre la tratta Amburgo - Colonia in sole 3 ore e 30 minuti; treni diretti da Berlino a Interlaken (in Svizzera) via Basilea; nuovo treno diretto da Amburgo a Budapest via Berlino, Dresda e Praga; collegamenti diretti con treni Ice dall’aeroporto Köln/Bonn per Berlino, Düsseldorf, Hannover, Stoccarda e Francoforte. - Miglioramento del tempo di percorrenza tra Francoforte e Bruxelles (solo 3 ore e mezza) e tra Colonia e la capitale belga (2 ore e un quarto). Anche sul fronte del “viaggio notturnoâ€? ci sono molte novità: treno diretto da Berlino a Mosca con le carrozze lusso delle ferrovie russe. Ogni scompartimento possiede un bagno privato con doccia e WC, lettore Dvd con schermo piatto e un bar in ogni carrozza; proseguimento dell’offerta Sparnight per viaggiare sui treni diretti notturni a partire da Eur 29,00; I treni notturni stagionali UrlaubExpress con partenza, ad esempio, da Venezia per Amburgo, da Pescara o Ancona per Monaco ecc.  
   
   
BORSA ELETTRICA: PARTECIPAZIONE DELLA DOMANDA E NUOVE REGOLE PER PROMUOVERE LA CONCORRENZA TRA I PRODUTTORI. EMANATE LE DIRETTIVE AL GRTN PER IL “CODICE DI RETE”  
 
 Milano, 12 gennaio 2005 - La partecipazione della domanda nella borsa dell’elettricità, avviata con il primo gennaio, porta a compimento l’assetto del mercato elettrico nazionale. In questo nuovo quadro di riferimento ed a tutela dei consumatori, si colloca l’azione dell’Autorità per il controllo della correttezza dei comportamenti dei produttori che offrono elettricità in borsa. L’autorità ha infatti contestualmente adottato un apposito provvedimento per prevenire possibili rialzi ingiustificati dei prezzi, a seguito di eventuale esercizio speculativo di posizione dominante da parte di produttori, e per promuovere la concorrenza nel mercato dell'elettricità. L’autorità ha anche emanato direttive al Grtn (Gestore della Rete di Trasmissione Nazionale) per la predisposizione del “codice di rete”. I provvedimenti sono disponibili sul sito www.Autorita.energia.it Potere di mercato I meccanismi di controllo del potere di mercato, nel prevenire eventuali rialzi impropri dei prezzi della borsa, affidata al Gme (Gestore del mercato elettrico), si riflettono anche sui prezzi dei contratti bilaterali fisici conclusi fuori borsa, quindi con effetti positivi per tutto il mercato. In base all'esperienza sviluppata nel 2004 e all’analisi del comportamento degli operatori, le nuove regole della Autorità prevedono un più stringente controllo delle offerte formulate in borsa attraverso il monitoraggio di alcuni indicatori in grado di evidenziare eventuali condotte anomale dei singoli produttori. Gli indicatori permettono di verificare: se i prezzi in alcune delle zone di produzione, in cui è suddiviso il mercato nazionale, presentano scostamenti molto elevati rispetto al minimo prezzo di tutte le zone; il grado di copertura della domanda da parte dei produttori; esso può fornire segnali su eventuali tensioni speculative in borsa; se i produttori hanno offerto e venduto quantità di energia elettrica superiori ad un livello minimo calcolato sulla loro disponibilità di impianti; tale controllo sulle quantità consente di evidenziare eventuali occultamenti di capacità produttiva capaci di determinare eventuali rialzi dei prezzi di borsa. Al verificarsi delle eventuali condotte anomale evidenziate dagli indicatori, la remunerazione dell'energia elettrica venduta dal produttore responsabile delle anomalie risulterà automaticamente modificata; la remunerazione non corrisponderà infatti al prezzo marginale formatosi in borsa, ma ai prezzi offerti dallo stesso produttore per l’energia prodotta da ogni suo singolo impianto. Inoltre, per 30 giorni successivi, lo stesso produttore sarà tenuto a cedere in borsa tutta la sua produzione ad un prezzo costante, modificando così le proprie strategie di offerta. Codice di rete L’autorità ha emanato le direttive al Grtn per la predisposizione del “codice di rete”: l’insieme delle regole tecniche di connessione, misura e dispacciamento che disciplinano l’attività di trasporto e movimentazione dell’energia elettrica sulla rete. Le direttive dell’Autorità hanno il principale obiettivo di adeguare le regole all’imminente unificazione di proprietà e gestione della rete di trasmissione nazionale (fusione Terna-grtn); la predisposizione del “codice” costituisce un presupposto essenziale di tale unificazione, contribuendo a garantire neutralità e trasparenza dei servizi di trasporto e dispacciamento. Nel predisporre le direttive l’Autorità ha tenuto conto anche delle problematiche emerse nel corso dell’indagine sul black-out del 28 settembre 2003. Infine, le direttive dispongono anche l’unificazione e l’armonizzazione dell’insieme di regole via via emesse fin dall’avvio della liberalizzazione; in questo modo si conferma l’opera di semplificazione normativa perseguita dall’Autorità anche al fine di facilitare l’ingresso nel mercato di nuovi operatori e favorire la concorrenza.  
   
   
OSSERVAZIONE, ANALISI E INNOVAZIONE: INVITO A PRESENTARE PROPOSTE SOCRATES  
 
Bruxelles, 12 gennaio 2004 - La Commissione europea ha pubblicato un invito a presentare proposte per attività generali di osservazione, analisi e innovazione per l'anno 2005, nel quadro del programma Socrates. L'invito sollecita in particolare 'Nuove iniziative in risposta alle esigenze emergenti', sotto forma di misure intese a migliorare e a facilitare lo scambio d'informazioni ed esperienze, e lo sviluppo d'innovazioni nel settore dell'istruzione, tra i paesi che partecipano al programma Socrates. Il bilancio complessivo riservato a questo invito ammonta a 2.297.000 euro. Per il testo completo dell'invito: http://europa.eu.int/eur-lex/lex/LexUriServ/site/en/oj/2005/c_005/c_00520050108en00040005.pdf  
   
   
IL FENOMENO DEL MOBBING: CONOSCERE IL PROBLEMA, PREVENIRE IL RISCHIO, TUTELARE LA PERSONA  
 
Roma, 12 gennaio 2005 - Conoscere il mobbing, prevenirne il rischio e tutelare la persona. Questo il tema del forum organizzato al Cnel per giovedì 13 gennaio, a partire dalla 9,30, per l’intera giornata. Un confronto sulle diverse posizioni in materia, con l’obiettivo di approfondire punti di vista e proposte di ogni parte sociale. I lavori saranno aperti dal presidente della Commissione politiche del lavoro e politiche sociali del Cnel, Carmelo Pillitteri, e vedranno la partecipazione di: Raffaele Guariniello (procuratore generale aggiunto della Repubblica - Torino), Umberto Sacerdote (direttore generale Ispesl), Maurizio Castro (direttore generale Inail), Giovanni Maria Pirone (direttore generale Istituto di medicina sociale), Antonio Montagnino (Commissione lavoro del Senato), Oreste Tofani (Commissione Lavoro del Senato). Nel pomeriggio, a partire dalle 14,30, sono previsti gli interventi, coordinati da Fulvio Perini (consigliere del Cnel e coordinatore del Gruppo di lavoro su sicurezza sociale, prevenzione infortuni e malattie professionali), tra gli altri di: Fabio Massimo Gallo (magistrato tribunale di Roma), Paola Agnello (Cgil), Cinzia Frascheri (Cisl), Alessandra Menelao (Uil), Antonio Ratini (Ugl), Aurora Riccardi (Confindustria), Giancarlo Durante (Abi), Luigi De Romanis (Confcommercio).