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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 20 Giugno 2006
IL PARLAMENTO EUROPEO APPROVA UNA RELAZIONE SUL 7PQ  
 
 Bruxelles, 20 giugno 2006 - Il Parlamento europeo ha approvato con una schiacciante maggioranza la relazione sul Settimo programma quadro (7Pq). La decisione avalla la struttura del suddetto programma. La relazione offre un ampio sostegno al programma di lavoro proposto dalla Commissione europea, che beneficerà di un bilancio di 50,521 miliardi di euro. Il Parlamento ha inoltre approvato con un´ampia maggioranza la relazione sulla proposta riguardante il Settimo programma quadro della Comunità europea dell´energia atomica (Euratom). Sebbene l´importo di 50,521 miliardi sia inferiore alle attese della Commissione e di numerosi eurodeputati, esso supera notevolmente il bilancio di 16 miliardi di euro dell´attuale programma quadro. Gli eurodeputati hanno accolto favorevolmente la scelta delle nove aree tematiche definite dalla Commissione, ma con la votazione hanno deciso che il tema "sicurezza e spazio" fosse diviso in due categorie distinte. Hanno inoltre convenuto che i due terzi del bilancio destinato all´energia debbano essere attribuiti alle attività di ricerca nel settore delle energie rinnovabili, del rendimento e del risparmio energetico, apportando ulteriori modifiche alla distribuzione dei fondi tra le diverse parti del programma. La votazione sugli emendamenti relativi alla ricerca nel settore delle cellule staminali è stata molto serrata. Alla fine gli eurodeputati hanno approvato con una maggioranza di appena 25 voti la proposta suggerita dalla commissione per l´industria, la ricerca e l´energia (Itre) del Parlamento, secondo la quale la ricerca sull´uso delle cellule staminali umane embrionali e adulte può essere finanziata nell´ambito del 7Pq fatte salve le leggi nazionali e le rigorose norme in materia di autorizzazione. L´europarlamentare italiano on. Marco Cappato, che sostiene fermamente la ricerca sulle cellule staminali, ha definito il voto "un successo per un´Europa laica e tollerante". Il risultato sarà fonte di delusione per i gruppi pro-life che si sono fortemente opposti alla ricerca nel settore delle cellule staminali. Il Parlamento si è mostrato entusiasta per l´istituzione del Consiglio europeo della ricerca (Cer), ma ha voluto assicurarsi che godesse di una reale autonomia. Gli eurodeputati suggeriscono che tale consiglio assuma la forma di un´Agenzia esecutiva prima di diventare, dopo una breve fase transitoria, una struttura indipendente. Il Parlamento ha chiesto alla Commissione di presentare una proposta al Parlamento e al Consiglio per "istituire il Cer in quanto struttura permanente e giuridicamente indipendente". Nel 2008 il Cer sarà sottoposto a un esame indipendente nel corso del quale le strutture e i meccanismi che lo costituiscono potrebbero subire modifiche. "Il programma si prefigge l´obiettivo di soddisfare le esigenze dell´Ue in termini di competitività e occupazione", ha dichiarato Jerzy Buzek, l´eurodeputato polacco che ha redatto le due relazioni presentate al Parlamento europeo. "Spero che si mantenga il ritmo di lavoro che ha caratterizzato le attività del Settimo programma quadro. La comunità europea degli scienziati e dell´industria non vede l´ora di avviare il programma sotto i migliori auspici. Tutti noi nell´Unione europea aspettiamo il successo della strategia di Lisbona". In una dichiarazione la Commissione europea ha accolto favorevolmente il risultato della votazione e ha aggiunto che esso corrisponde in gran parte alla proposta originaria della Commissione. Il documento sarà oggetto di discussione negli Stati membri prima della seconda lettura in Parlamento entro la fine dell´anno. Il portavoce del commissario europeo per la Ricerca, Janez Potocnik, ha accolto con favore il voto dichiarando che esso segue del tutto le linee della proposta iniziale della Commissione. Http://www. Europarl. Europa. Eu/default. Htm .  
   
   
PREPARARSI AL SETTIMO PROGRAMMA QUADRO - WORKSHOP A BRUXELLES  
 
 Bruxelles, 20 giugno 2006 - L´11 luglio a Bruxelles (Belgio) si svolgerà un workshop di mezza giornata dal titolo "Prepararsi al Settimo programma quadro" organizzato dall´Associazione europea delle organizzazioni di ricerca e tecnologia (Earto). Scopo del corso è formare responsabili della ricerca e consulenti Ue sulla preparazione al Settimo programma quadro (7Pq). Il lancio del programma avverrà nel gennaio 2007, ma la fase preparatoria è iniziata nel 2003. Il workshop descriverà il procedimento utilizzato per la predisposizione del programma ed elencherà le organizzazioni e i singoli coinvolti. I partecipanti avranno inoltre a disposizione un sito web che consentirà loro di seguire agevolmente lo sviluppo del programma. Http://www. Hyperion. Ie/course1529. Htm .  
   
   
UE - SECONDO IL COMMISSARIO HüBNER LA COESIONE È LA "PIETRA ANGOLARE" DELLA CRESCITA E LA RICERCA NE SARÀ IL MOTORE  
 
Bruxelles, 20 giugno 2006 - Danuta Hübner, commissario europeo per la Politica regionale, ha affermato che la politica di coesione sarà il motore di una crescita economica europea sostenuta. "La politica di coesione dell´Ue sarà incentrata sulla creazione di crescita e occupazione, e la cooperazione tra le città e le loro regioni sarà la chiave del successo", ha dichiarato il 15 giugno nel corso della prima giornata della visita nei Paesi Bassi occidentali, intervenendo sul programma di riforma nazionale che è stato avviato nell´ambito dell´agenda di Lisbona. Le politiche e le misure volte ad accrescere la coesione e a generare mercati realmente aperti costituiscono tappe fondamentali secondo la recente relazione del gruppo di esperti Aho, pubblicata a gennaio e da allora adottata con entusiasmo dal commissario per la Scienza e la ricerca, Janez Potocnik. Una forte coesione interna consentirà alle regioni di essere maggiormente competitive sia nei mercati interni europei sia a livello internazionale. "Stiamo collaborando a stretto contatto con le autorità nazionali e regionali per approntare il nuovo periodo di programmazione. Insieme dobbiamo intensificare i nostri sforzi per far sì che i nuovi programmi possano iniziare nei primi mesi del 2007", ha dichiarato. Una serie di direttive riguardanti la riforma della politica di coesione e redatte nel 2005 è incentrata su quattro settori principali: la conoscenza, in particolare la ricerca e lo sviluppo (R&s) e l´istruzione; il miglioramento delle opportunità per le imprese, soprattutto per le piccole e medie imprese (Pmi); l´incremento dell´occupazione e l´energia. Tutti i settori menzionati hanno implicazioni per i ricercatori e sono decisivi per garantire nell´Ue una solida infrastruttura di ricerca che genererà a sua volta mercati di punta, ossia il motore della crescita economica. La nuova politica di coesione per il periodo 2007-2013 orienterà i quattro settori summenzionati fissando tre obiettivi principali: la convergenza per stimolare la crescita e l´occupazione nelle regioni meno sviluppate; la competitività regionale e l´occupazione per il resto dell´Ue e una maggiore cooperazione tra i vari Stati membri. La politica di coesione sarà ultimata nell´autunno del 2006 in seguito all´approvazione da parte del Parlamento europeo e del Consiglio. .  
   
   
TRASFERIMENTO DEI DATI PERSONALI DEI PASSEGGERI: LA COMMISSIONE ADOTTA DUE INIZIATIVE PER OTTEMPERARE ALLA SENTENZA DELLA CORTE DI GIUSTIZIA DELLE COMUNITÀ EUROPEE SUL TRASFERIMENTO DEI PNR AGLI STATI UNITI D´AMERICA  
 
 Bruxelles, 19 giugno 2006 - La Commissione europea ha adottato due iniziative per creare un quadro giuridico sicuro per il trasferimento dei dati personali dei passeggeri (Pnr) agli Stati Uniti. Queste iniziative sono la prima risposta europea per rivedere la base giuridica dell´accordo con gli Stati Uniti, che la Corte di giustizia delle Comunità europee ha annullato il 30 maggio 2006. La Corte ha statuito che l´articolo 95 del trattato Ce non è un fondamento giuridico appropriato per il trasferimento dei dati Pnr, il cui fine è essenzialmente garantire la pubblica sicurezza e le attività dello Stato in materia di diritto penale. Dato che l´accordo con gli Stati Uniti rimane in vigore in virtù del diritto internazionale per 90 giorni dalla denuncia di una delle Parti, la Commissione raccomanda al Consiglio di recedere dall’accordo entro la fine del corrente mese. Al tempo stesso, la Commissione chiede al Consiglio di essere autorizzata ad avviare negoziati per un accordo con gli Stati Uniti d´America sull´uso dei dati Pnr per prevenire e combattere il terrorismo e la criminalità transnazionale, compresa la criminalità organizzata. Con l´adozione di queste iniziative due settimane soltanto dopo la sentenza della Corte, la Commissione conferma che rispetterà in pieno il giudizio della Corte e si impegna a continuare la lotta contro il terrorismo nel rispetto dei diritti e delle libertà fondamentali. La Commissione collabora strettamente con le altre istituzioni interessate per assicurare il pieno rispetto della sentenza della Corte. Raccomanda al Consiglio di agire insieme per denunciare il vigente accordo con gli Stati Uniti sui Pnr. L´accordo cesserà di applicarsi 90 giorni dopo la notifica agli Stati Uniti attraverso i canali diplomatici. La Commissione raccomanda inoltre al Consiglio di autorizzare l´avvio di negoziati per un nuovo accordo con gli Stati Uniti sulla base dell´articolo 38 del Titolo Vi del trattato sull´Unione europea. Il Titolo Vi (terzo pilastro) è il contesto giuridico corretto per concludere un accordo internazionale su questioni attinenti alla pubblica sicurezza e al diritto penale. La Commissione è favorevole a sostituire l´accordo vigente con uno nuovo avente una corretta base giuridica, in ossequio alla sentenza della Corte. Il contenuto dell’accordo vigente non è stato messo in discussione dalla Corte e dovrebbe pertanto continuare ad offrire lo stesso livello di garanzia di certezza giuridica per quanto riguarda i vettori aerei, il rispetto dei diritti umani e i fini per i quali i Pnr potranno essere utilizzati. Per tutelare la pubblica sicurezza e gli interessi economici dei vettori aerei europei, il nuovo accordo dovrebbe sostituire l’attuale quando quest’ultimo cesserà di applicarsi, cioè il 30 settembre 2006. La Commissione ha voluto lanciare queste iniziative senza indugio e continuerà a collaborare con tutte le parti interessate nei tempi disposti dalla Corte per adottare le misure richieste dalla sentenza. A tale riguardo, la Commissione conta sulle competenti autorità degli Stati Uniti per assicurare di comune accordo un livello elevato di sicurezza, pur continuando ad agevolare le attività commerciali dei vettori aerei, senza abbassare gli standard di protezione dei dati personali attualmente applicati. .  
   
   
LA FINLANDIA INDIVIDUA LE FUTURE PRIORITÀ DI RICERCA  
 
Bruxelles, 20 giugno 2006 - Secondo i risultati di un progetto di previsione completato di recente, la gestione dei rischi globali, dell´energia, dell´ambiente e dei fattori umani e sociali sono solo alcune delle aree prioritarie che la ricerca finlandese affronterà in futuro. "Finnsight 2015" è un´iniziativa dell´Accademia di Finlandia e dell´agenzia finlandese che finanzia la tecnologia e l´innovazione (Tekes), lanciata nel 2005 in concomitanza con lo sviluppo del sistema di ricerca pubblica del governo finlandese. 120 esperti, provenienti principalmente dal settore della ricerca e dell´impresa, hanno preso parte al progetto per esaminare i cambiamenti nell´ambiente lavorativo e per stabilire le sfide dello sviluppo delle attività di ricerca e innovazione. Gli esperti hanno individuato circa 80 aree prioritarie su cui in futuro la Finlandia dovrà concentrarsi, al fine di conseguire progressi scientifici e tecnologici e nuove innovazioni. La Finlandia ha già perfezionato le proprie capacità di ricerca in passato, all´inizio degli anni novanta sotto la guida dell´allora Primo Ministro Esko Aho. Le riforme registrarono risultati così positivi che la Finlandia gode di una delle più forti economie non solo in Europa ma nel mondo. Da allora Aho ha portato avanti la relazione del gruppo di esperti sull´innovazione europea, un progetto che prevede l´impiego dell´innovazione quale propulsore per un´economia forte, che è esattamente il modello che ha adottato l´ex premier in Finlandia. Il 1° luglio prossimo, inoltre, il paese assumerà la presidenza dell´Ue e dovrebbe proporre una valida agenda incentrata su ricerca e innovazione. "Il futuro non è fatto di previsioni, ma di azioni concrete. Tuttavia le previsioni sono importanti come punto di partenza per fissare e stabilire i nostri obiettivi, per individuare nuove opportunità emergenti e per fornire raccomandazioni su tendenze indesiderate", ha affermato Raimo Vöyrynen, presidente dell´Accademia della Finlandia. "Le previsioni non sono congetture, ma si basano su vera scienza. Al contempo fungono da guida per la gestione della ricerca di base e il suo finanziamento". La gestione del rischio globale è al primo posto nell´elenco delle priorità, che, secondo gli esperti, in futuro assumerà un´importanza ancora maggiore. Nello specifico, la relazione ha evidenziato la necessità di migliorare le attività di controllo e anticipazione, in modo da contenere i rischi legati a economia, ambiente, energia, infrastrutture e salute. Sono inoltre necessarie anche misure per rafforzare l´applicazione della conoscenza globale e del know-how culturale nell´ambito delle attività di ricerca e innovazione. Gli esperti hanno sottolineato anche l´importanza critica globale che le questioni inerenti a energia e ambiente rivestono, e hanno sollecitato maggiori investimenti nello sviluppo e nell´impiego di nuove forme di produzione di energia, nonché nella gestione sostenibile dell´ambiente e in innovazioni di tecnologia ambientale. Secondo gli esperti sarà altresì necessario considerare nel modo adeguato i fattori umani e sociali, al fine di rafforzare la competitività del paese. Occorrerà quindi fornire un´educazione civica, una conoscenza di base nel campo della scienza e della tecnologia, una formazione all´uso delle tecnologie di comunicazione, opportunità di apprendimento lungo tutto l´arco della vita, e uno sviluppo delle capacità sociali e culturali. Gli studiosi hanno anche sottolineato la necessità di promuovere una "massa critica" per determinare successi scientifici e tecnologici. A tale scopo, hanno invitato aziende e ricercatori ad adottare un forte approccio multidisciplinare e a integrare competenze provenienti da diversi settori. I risultati del progetto favoriranno il lavoro strategico dell´Accademia di Finlandia e di Tekes, nonché la definizione dei centri strategici di eccellenza finlandesi in scienza, tecnologia e innovazione. Http://www. Finnsight2015. Fi/ .  
   
   
MEF: AFFIDATO IL MANDATO PER COLLOCAMENTO SINDACATO NUOVO BTP€I A 10 ANNI  
 
Roma, 20 giugno 2006 - Il Ministero dell´Economia e delle Finanze ha affidato a Abn Amro, Barclays, Bnl, Calyon e Ubs un mandato per il collocamento sindacato del nuovo Btp€i a 10 anni, indicizzato all´inflazione dell´area euro - con esclusione dei prodotti a base di tabacco. La transazione sarà effettuata nel prossimo futuro, in relazione alle condizioni di mercato. .  
   
   
LE BANCHE EUROPEE E L’INTRODUZIONE DELL’AREA UNICA EUROPEA PER I PAGAMENTI: PRESENTATI I RISULTATI DI UNO STUDIO INEDITO SULLA SEPA  
 
Londra, 20 giugno 2006 - First Data International, attiva nei servizi elettronici per il commercio e i pagamenti in tutto il mondo, ha annunciato i risultati di uno studio sulle posizioni e le opinioni dei bancari nei confronti della costituzione della Single European Payments Area (Sepa), l’Area Unica Europea per i Pagamenti. Lo studio rivela che le scadenze del 2008 e del 2010 e i requisiti necessari per far parte della Sepa costituiscono un gravoso impegno per l’industria. Pur preferendo l’autodisciplina, molte delle principali banche europee prevedono che la Commissione Europea sarà costretta a legiferare per garantire l’effettiva attuazione della Sepa entro il 2010. Commissionato da First Data e svolto da Pse Consulting, lo studio si occupa della Sepa concentrandosi in particolare sulle carte di pagamento e analizzando le opinioni e le esperienze di dirigenti di banca senior e dei principali decision maker di 30 grandi banche europee dislocate in 15 Paesi. ·”Questo studio rappresenta un contributo importante al dibattito sulla Sepa, soprattutto perché coinvolge banchieri europei senior che esprimono individualmente le proprie opinioni. ” – ha dichiarato Chris Skinner, amministratore presso la Towergroup, azienda leader di ricerca e consulenza su servizi finanziari – “È incoraggiante apprendere come alcune banche abbiano smesso di analizzare se la Sepa rappresenti un’opportunità commerciale e siano finalmente passate alla pianificazione per l’attuazione delle norme previste e agli sforzi volti a sfruttare i benefici della Sepa. Tuttavia, dallo studio risulta chiaramente che c’è ancora molto lavoro da fare per essere certi che le intenzioni originali della Comunità Europea nel dare corpo alla Sepa siano pienamente realizzate. ” Lo studio First Data comprende banche che operano sia all’interno, sia all’esterno della zona euro e rivela i seguenti risultati: Minaccia di legislazione – La grande maggioranza delle banche ritiene che una combinazione di autodisciplina e di forze di mercato dovrebbe essere sufficiente per spingere le banche ad applicare l’iniziativa Sepa. Tuttavia, siccome non è certo che tutta l’industria sosterrà il programma, oltre il 73% prevede che la Ce sarà costretta a legiferare per garantirne l’attuazione. Sono in diversi a credere che si renderà necessaria una procedura di certificazione formale Sepa per garantire un gioco equo. ·Comunicazione inadeguata – L’idea della Sepa è stata dibattuta a lungo per quattro anni e il programma Sepa passerà dalla fase di progettazione a quella di attuazione alla fine di quest’anno. Tuttavia, solo il 54% delle persone intervistate nello studio comprendono i dettagli dei requisiti Sepa. Le banche cercano di avere una comunicazione migliore, ma non c’è ancora chiarezza sulla scelta delle figure responsabili per realizzarla. Bisogno di maggiori dettagli – Molti degli intervistati ritengono che il Sepa Cards Framework (Scf), il Programma Quadro sulle Carte Sepa, debba essere più dettagliato in diverse aree importanti per evitare interpretazioni individuali che potrebbero ledere l’organicità del programma. Difformità nell’attuazione da parte delle banche – L’attuazione della Sepa dipende in grande misura dalle attività delle banche individuali, molte delle quali sono ancora in fase di valutazione e di pianificazione. Con pochi programmi generali di modifiche Sepa in essere presso le banche, le scadenze di attuazione del 2008 e del 2010 sono evidentemente a rischio. Attenzione ai costi, non ai benefici – L’obiettivo del programma Sepa è di portare benefici a consumatori, aziende, dettaglianti e banche. Molte banche attualmente vedono solo il costo dell’attuazione della Sepa, piuttosto che le opportunità offerte dalla liberalizzazione dei mercati. Le banche vedono un beneficio immediato modesto per i consumatori, anzi alcuni prevedono persino prezzi più alti (seppure per servizi migliori). I due terzi degli intervistati ritengono che i grandi dettaglianti e le aziende realizzeranno notevoli benefici. Previsione di un duopolio delle marche di carte – Le carte di debito nazionali sono considerate i probabili perdenti nel programma Sepa. Vi sono 15 carte di debito nazionali in Europa e gli intervistati prevedono che molte di queste scompariranno completamente o si affiancheranno con un co-branding alle carte internazionali. In ultima analisi, gran parte delle banche prevede che Visa e Mastercard avranno un duopolio carta/marca in Europa. Separazione delle carte e desiderio di una scelta nell’elaborazione – Un requisito chiave della Sepa è che tutte le carte di pagamento separino la carta stessa (adesione e marca) dall’infrastruttura di elaborazione, aprendo il mercato a una maggiore competizione nell’elaborazione. Un terzo delle banche nello studio First Data è scettico sulla misura in cui le carte internazionali effettueranno questa separazione. Inoltre, pur prevedendo un duopolio di marche nei pagamenti, le banche esprimono un forte desiderio di avere una maggiore scelta nelle opzioni di elaborazione. Una scelta più ricca viene considerata dalle banche come un beneficio chiave di Sepa, raggiungibile solo con una reale separazione tra carta e marche. Sepa Europa – Sebbene l’iniziativa Sepa si concentri sulla zona euro, le banche europee riconoscono che le forze di mercato le spingeranno al di fuori della zona stessa per adottare i principi chiave Sepa. È quindi probabile che la Sepa divenga de facto europea e non si limiti alla zona euro. “È chiaro che le banche che partecipano al nostro studio riconoscono l’intenzione della Commissione Europea di creare la Sepa e si sono impegnate a sviluppare un programma che modificherà notevolmente l’industria delle carte in Europa. – ha commentato David Yates, presidente per Europa, Medio Oriente e Africa di First Data International – “Non è sorprendente che in questa fase le banche siano concentrate sui costi piuttosto che sui benefici ultimi dell’ottemperanza alla Sepa. È vero che non bisogna sottovalutare i costi, ma vi sono anche opportunità reali per il miglioramento dei redditi e per una vera riduzione dei costi attraverso l’ottimizzazione dell’elaborazione”. John Chaplin, consulente sui pagamenti europei di First Data International, ha aggiunto: “Siamo preoccupati del fatto che per gran parte delle banche c’è ancora una montagna da scalare prima di essere conformi alla Sepa. Restano poi alcune questioni cruciali che vanno risolte e chiarite dalla Commissione e dal Consiglio dei pagamenti europei, in particolare la necessità che il Sepa Cards Framework sia più dettagliato. Riteniamo anche che vi sia la necessità di una procedura di certificazione fatta osservare adeguatamente. Il problema principale per tutte le parti coinvolte è di continuare a spingere per il cambiamento, però senza creare l’idea che la regolamentazione sia inevitabile e che quindi l’industria debba attendersela. ” .  
   
   
FISCO: ABI,, PER BANCHE PRESSIONE EFFETTIVA OLTRE IL 50% DELL’’UTILE  
 
Roma, 20 giugno 2006 - Per le banche l’indice di pressione fiscale complessiva effettiva, determinata dalle imposte dirette e da quelle indirette, si attesta al 50,28% dell’utile prima delle imposte. Ben al di sopra della pressione fiscale delle imposte dirette, che nel 2004 è stata pari al 29,4%, sostanzialmente in linea con gli anni precedenti. Da qui si parte oggi per fare il punto su banche e Fisco, nell’incontro organizzato dall’Abi a Roma (Chiesa di Santa Marta, Piazza del Collegio Romano, 5). “Domani – ha detto Giuseppe Zadra, Direttore Generale dell’Abi – concentreremo l’attenzione sui principali svantaggi competitivi di natura fiscale che le banche italiane incontrano sia nel confronto domestico che internazionale. Una normativa più semplice e razionale è basilare per il rilancio del nostro Paese”. “Le banche hanno diritto a non essere penalizzate rispetto alle altre imprese – ha aggiunto Zadra – guardando alla fiscalità effettiva non solo a quella nominale”. Non solo tasse al centro del convegno, visto che altri aspetti sono altrettanto importanti. Secondo Zadra “l’auspicio è anche di assistere nei prossimi mesi a miglioramenti dell’assetto normativo ispirati a criteri di semplificazione e razionalizzazione, senza uno stravolgimento delle riforme appena attuate. Sarà determinante anche tener conto delle enormi complessità organizzative e gestionali, che ogni variazione della normativa tributaria può comportare”. Il 2004 ha visto l’entrata in vigore della riforma fiscale, che ha lasciato sostanzialmente invariato il carico fiscale. In più il sistema degli incentivi e delle agevolazioni ha perso efficacia nel tempo, rendendo l’impatto nel 2004 pressoché irrilevante. Venendo all’Irap, che dalla sua istituzione ha contribuito ad un complessivo alleggerimento della pressione fiscale del settore, l’imposta ha comunque costituito uno dei principali fattori discriminanti tra le banche e le altre imprese. Si stima che nel periodo 1998-2004 l’Irap abbia già comportato un maggior prelievo per più di 1,8 miliardi di euro. La modifica della base imponibile per le banche, approvata nel 2004 con effetti sul 2005, e delle maggiorazioni regionali selettive allargherà il divario negli anni successivi. La maggiore Irap, calcolata per l’incremento di aliquota nelle sei regioni in deficit (Liguria, Sicilia, Abruzzo, Molise, Campania e Lazio), ammonta a 91 milioni di euro per le banche. Nel panorama europeo, le banche italiane mantengono il poco invidiabile primato di uno tra i Paesi a più alto livello impositivo, 7 punti percentuali in più rispetto alla media europea. Si tratta di uno svantaggio competitivo che inevitabilmente si riflette sulla capacità di remunerare il capitale investito, sulla potenzialità di crescita, sulla possibilità di giocare un ruolo attivo in operazioni di aggregazione e ristrutturazione aziendale. .  
   
   
BASILEA II E LE PMI DA ADFOR E BCC FRIULI ON LINE LA GUIDA GRATUITA PER L’AUTODIAGNOSI SU INFOBASILEA.IT UN QUESTIONARIO FACILE E COMPLETO PER SAPERE SE LA PROPRIA IMPRESA È’ IN ORDINE’ RISPETTO ALLA NORMATIVA EUROPEA DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO CREDITIZIO  
 
Milano, 20 giugno 2006 - Mancano ormai pochi mesi all’entrata in vigore della normativa Basilea Ii e in Italia, soprattutto fra le piccole e medie imprese, c’è ancora una consapevolezza limitata dell’impatto che il nuovo sistema europeo di valutazione del rischio creditizio avrà sulle ordinarie attività amministrative e, men che meno, sul livello di adeguamento o sulle opportunità connesse a questo passaggio, per molti versi epocale. Le banche sono ovviamente i soggetti più direttamente coinvolti nelle nuove problematiche e hanno tutto l’interesse a diffondere tra i propri clienti la conoscenza in materia, cercando di instaurare quel rapporto di collaborazione che sarà indispensabile per rendere il lavoro più semplice e ‘indolore’. Con tale missione, la Federazione delle Banche di Credito Cooperativo (Bcc) del Friuli- Venezia Giulia ha avviato, in collaborazione con Adfor, società specializzata in consulenza Ict e formazione manageriale, un servizio che, oltre a fornire le informazioni di base sulle tematiche collegate a Basilea Ii, offre alle imprese un vero e proprio strumento di autodiagnosi per verificare direttamente il proprio posizionamento creditizio di merito. Il servizio è disponibile all’indirizzo Internet www. Infobasilea. It. Le Bcc Friuli-venezia Giulia rappresentano la realtà bancaria più capillare del territorio regionale, con 200 sportelli attivi, una raccolta di 4. 035 miliardi di euro (al 31 dicembre 2005) e impieghi pari a 3,3 milioni di euro. Le caratteristiche di questi istituti fanno sì che siano particolarmente radicati i rapporti proprio con le piccole e medie imprese, alle quali è indirizzato anche il sito Infobasilea. Le quota di credito erogato dalle Bcc è mediamente del 20%, ma arriva al 28% per le aziende artigiane. Per Adfor, la collaborazione con le Bcc friulane rappresenta un rafforzamento della propria offerta di metodi, strumenti applicativi e consulenza di supporto alle banche per la creazione di servizi personalizzati, fra i quali rientrano quelli di preparazione all’avvento di Basilea Ii. “L’obiettivo del progetto Infobasileaii – conferma Gilberto Noacco, Direttore Generale di Bcc Friuli Venezia Giulia – è di ridurre l’impatto che Basilea Ii avrà anche sull’attività ordinaria dei nostri clienti”. L’autodiagnosi è gratuita. Consiste nel compilare un questionario, piuttosto articolato, attraverso il quale si dà una valutazione del posizionamento dell’azienda rispetto agli aggiornamenti richiesti da Basilea Ii. Il documento è stato tarato sul questionario strategico e qualitativo inserito nel Sistema di Classificazione del Rischi del Credito. Di fatto, quindi, quando Basilea Ii sarà in vigore, la procedura di acquisizione delle informazioni utili a stabilire l’erogazione del credito che le banche adotteranno è proprio quella che si trova sul sito. La valutazione finale è espressa su 4 criteri fondamentali: ‘Governance’, ‘Rischi’, ‘Posizionamento strategico’, ‘Profilo gestionale’. Il primo indaga sulla presenza di una struttura proprietaria ben definita e di un responsabile, così come sulla propensione dell’azienda, tipicamente a conduzione familiare, al passaggio verso un’organizzazione societaria più ampia e aperta al capitale esterno. Quest’ultima condizione riduce, secondo i principi di Basilea Ii, il livello di rischio dell’impresa e quindi aumenta la sua affidabilità agli occhi della concessione di credito. L’area di indagine “Rischi” esamina le potenziali esposizioni dell’impresa verso criticità di carattere finanziario, operativo o legale, anche in rapporto al Paese di appartenenza e al settore merceologico di riferimento. Attraverso il posizionamento strategico, si valutano la distribuzione del fatturato, il grado di innovazione dei prodotti e il livello di dipendenza da fornitori e subfornitori. Il Profilo gestionale, infine, fa emergere la capacità dell’azienda di governare i processi interni, di gestire le persone e di svilupparne le competenze, di cogliere le opportunità offerte dall’uso delle nuove tecnologie e di adattarsi ai cambiamenti di mercato. Una volta completato il questionario, per ognuna delle aree di indagine viene emessa una valutazione che colloca l’impresa nell’ area rossa (forte criticità), gialla (situazione di equilibrio, ma con elementi di debolezza) e verde (posizionamento corretto). Inoltre, viene offerta una valutazione complessiva, sempre con un riferimento di appartenenza cromatica. “Le aziende che scoprono di essere nell’area “rossa” – precisa Noacco – devono rapidamente confrontarsi al proprio interno e con i propri consulenti per modificare le pratiche che hanno portato al riscontro negativo”. Accanto al giudizio, si fornisce un primo livello di consiglio su come procedere per risolvere le eventuali problematiche emerse. “I metodi e gli strumenti proposti – spiega Walter Faioni, Direttore marketing operativo di Adfor – offrono un quadro qualitativo e quantitativo completo del posizionamento dell’impresa. Soprattutto, contenuti e domande sono stati costruiti in modo semplice, con un lessico chiaro e privo di tecnicismi. In questo modo, qualunque imprenditore può autonomamente verificare il posizionamento della propria azienda”. A determinare la scelta del partner da parte della Federazione delle Bcc friulane, è stata anche la flessibilità del progetto presentato da Adfor, che ha recepito la specifica visione della politica di concessione del credito delle banche locali. Il sito Infobasilea comprende anche una serie di contenuti esplicativi sulla storia e l’evoluzione di Basilea Ii, gli obiettivi della normativa e, soprattutto, la spiegazione di cosa sia il famigerato “Rating”, ovvero il baricentro della relazione creditizia fra banca e impresa, fornendo anche alcune dritte su come aumentarlo per ottenere un più solido giudizio di affidabilità complessiva. Nell’ottica dell’offerta di un servizio informativo completo, sono a disposizione di imprenditori, direttori finanziari e personale bancario un glossario dei termini legati alla tematica e alcuni approfondimenti, in particolare sugli indici di bilancio che servono per valutare l’azienda e sul sistema di Rating praticato nel mondo del credito cooperativo. “In questo momento, le imprese,– conferma Noacco –assumono informazioni sulle nuove procedure per comprendere meglio come le banche modificheranno le valutazioni per la concessione del credito, in modo da poter assumere i necessari atteggiamenti virtuosi”. .  
   
   
BANCA SELLA CON CINQUE NUOVI SPORTELLI RAGGIUNGE QUOTA 207 SUCCURSALI IN ITALIA LE NUOVE APERTURE DI SARONNO, FORMIGINE, NOCERA INFERIORE, ROMA EUR E MODENA  
 
Biella, 20 giugno 2006 – Con cinque nuovi sportelli aperti al pubblico, rispettivamente a Saronno, Formigine, Nocera Inferiore, Roma Eur e Modena, Banca Sella raggiunge quota 207 succursali in Italia. Il 2006 risulta così essere un anno di ulteriore espansione territoriale per l’istituto di credito con sede a Biella. “Con queste inaugurazioni – afferma Luigi Gracis, responsabile Succursali Italia di Banca Sella - il nostro Gruppo consolida la sua presenza su piazze forti e storicamente importanti per l’istituto, quali la Lombardia e il Lazio, e accresce la sua presenza su aree di più recente esapansioni quali l’Emilia Romagna, e la Campania. La succursale di Saronno, la numero 15 presente in Lombardia, è operativa già da alcune settimane in via Manzoni 35 angolo via Parini. Responsabile di sede è Lorenzo Pezzuto mentre l’apertura degli sportelli è prevista, al mattino dalle 8,30 alle 13,30, nel pomeriggio dalle 14,45 alle 15. 45. Saronno, in particolare, ha rappresentato per il Gruppo Banca Sella un traguardo importante con l’apertura della succursale numero 300 tra Italia ed estero. Formigine è la dodicesima succursale aperta in Emilia Romagna da Banca Sella dal lontano 2000 quando si aprì la prima sede a Bologna. Il responsabile della nuova succursale è Roberto Vicini mentre l’apertura degli sportelli risulta così articolata: al mattino, dalle 8,20 alle 13. 20, nel pomeriggio dalle 15. 00 alle 16. 00. A Nocera Inferiore, in via Barbarulo 110, Banca Sella apre in questi giorni la succursale numero 5 presente in Campania. Il responsabile della nuova sede, aperta al mattino dalle 8. 30 alle 13. 30 e il pomeriggio dalle 14. 45 alle 15. 45, è Valentino Mura. A Roma Eur, invece, in via Baldovinetti 132, è stata inaugurata nelle scorse settimane la succursale numero 15 di Banca Sella nel Lazio, la numero 206 in Italia. Responsabile è Ilaria Serrani. “L’apertura degli sportelli è prevista il mattino dalle 8,30 alle 13,30 e il pomeriggio dalle 14,45 alle 15. 45. Infine Modena 3, l’ultima succursale in ordine di apertura la numero 207 in Italia. Con questa apertura Banca Sella sale così a quota 13 sportelli in Emilia Romagna. Responsabile della nuova sede, situata in strada nazionale per Carpi 126, è Stefano Manfredini. L’apertura degli sportelli va dalle 8,20 alle 13,20 al mattino e dalle 15 alle 16 il pomeriggio”. .  
   
   
SANPAOLO IMI SANPAOLO BANCA DELL’ADRIATICO, IL PUNTO DI RIFERIMENTO DEL GRUPPO SULLA DORSALE ADRIATICA.  
 
Torino, 20 giugno 2006 – E’ stato stipulato il 16 giugno l’atto di conferimento del ramo d’azienda con cui il Sanpaolo Imi ha perfezionato l’operazione di riordino della rete distributiva del Gruppo nella “Dorsale Adriatica”. Tale operazione prevede, sinteticamente, l’incorporazione nella Capogruppo di Banca Popolare dell’Adriatico e il successivo conferimento a Sanpaolo Banca Dell’adriatico, nuova banca commerciale del Gruppo, interamente controllata da Sanpaolo Imi, delle succursali bancarie che le permetteranno di presidiare in maniera esclusiva il territorio nelle regioni Marche, Abruzzo e Molise. La fusione di Banca Popolare dell’Adriatico in Sanpaolo Imi, deliberata dal Consiglio di Amministrazione lo scorso 16 maggio, produrrà effetti giuridici il 17 giugno 2006. Il conferimento del ramo aziendale da parte di Sanpaolo Imi a Sanpaolo Banca Dell’adriatico - che comprende 199 succursali bancarie, 130 rivenienti dalla banca incorporata e 69 rappresentate dall’Area Adriatica già del Sanpaolo Imi – avrà effetto il 18 giugno 2006. Sanpaolo Banca Dell’adriatico, la cui sede sociale è a Pesaro, ha ottenuto all’inizio del mese di giugno l’autorizzazione da parte della Banca d’Italia all’esercizio dell’attività bancaria e alla prestazione di servizi di investimento. Il conferimento del ramo aziendale, anch’esso specificamente autorizzato dall’Autorità di Vigilanza in base alla vigente normativa, avverrà ad un valore pari a quello contabile. A servizio del conferimento la banca conferitaria ha deliberato un aumento del capitale sociale di 248 milioni di euro e dunque da 6,3 a 254,3 milioni di euro mediante emissione di n. 248. 000. 000 milioni di azioni ordinarie del valore nominale di 1 euro ciascuna, con un sovrapprezzo complessivo di 138 milioni di euro. La società Kpmg è stata incaricata della stima del compendio aziendale, ai sensi di quanto richiesto dall’art. 2343 codice civile. Ad esito dell’operazione, la nuova banca potrà contare su una rete distributiva costituita da 199 punti operativi, 1. 700 risorse e un bacino di circa 240. 000 clienti. Il piano di riordino si inserisce nel modello di “Banca Nazionale dei Territori”, che prevede l’individuazione di un unico marchio di riferimento per ogni territorio, in modo da favorire il rafforzamento del legame tra le singole banche rete e i territori di appartenenza. .  
   
   
BANCA ITALEASE CONFERMA IL PIANO INDUSTRIALE 2006/2008  
 
Milano, 20 giugno 2006 - In relazione a recenti notizie apparse sulla stampa, la società conferma i dati storici e previsionali 2006/2008 diffusi il 10 marzo 2006, ribaditi in sede di approvazione dei risultati al 31 marzo 2006. Dichiara inoltre che ogni altra informazione difforme dai suddetti non è riconducibile ad elaborazioni di fonte interna all’emittente. .  
   
   
UBS HA OTTENUTO LA LICENZA BANCARIA RUSSA  
 
Zurigo / Mosca, 20 giugno 2006 - Ubs ha ottenuto la licenza bancaria da parte della Banca centrale russa. Questa autorizzazione segna un ulteriore significativo passo nello sviluppo delle attività di Ubs in Russia. Ubs ha ottenuto la licenza bancaria da parte della Banca centrale russa. Grazie a questa concessione, l’istituto bancario potrà espandere le sue attività in Russia e sfruttare appieno le ulteriori opportunità di business che si presenteranno su questo mercato in crescita. In linea con il suo approccio «one firm», Ubs prevede di offrire servizi di gestione patrimoniale, asset management, reddito fisso in rubli e operazioni su cambi quale integrazione alle sue principali attività in equities e investment banking già disponibili in Russia. Ubs vanta una presenza decennale sul mercato russo: nel 1996 la banca ha infatti aperto un ufficio di rappresentanza a Mosca e nel 1997 ha creato una joint venture con Brunswick. Nel 2004, Ubs ha acquistato la quota rimanente della joint venture, assegnando all’attività il marchio di Ubs nel 2005. Kurt Schmid, Ceo designato della nuova banca in Russia, ha affermato: «Quale società di prim´ordine in materia di gestione patrimoniale, asset management e investment banking, tale evento rappresenta il sostanziale impegno di lunga data di Ubs sul mercato russo. Prevediamo che questo passo ci consentirà di amplificare la nostra forza globale a favore di tutti i clienti Ubs». .  
   
   
UBS AUMENTA I TASSI  
 
Zurigo / Basilea, 19 giugno 2006 - Ubs aumenta i tassi per i Conti di risparmio, i Conti di risparmio Gioventù e i Conti Fisca. Verranno aumentati inoltre i tassi d’interesse per i Conti di risparmio e i Conti privati denominati in euro. I nuovi tassi entreranno in vigore a decorrere dal 1° luglio 2006. Con l’incremento dei tassi applicati alle operazioni passive, Ubs reagisce al rialzo del livello dei tassi sul mercato monetario e dei capitali in Svizzera. La congiuntura elvetica è attualmente caratterizzata da un persistente dinamismo. A partire dal 1° luglio 2006 saranno pertanto applicati i seguenti tassi:
nuovo vecchio
Conto di risparmio Ubs 0,5% 0,375%
Conto di risparmio Gioventù Ubs 1,5% 1,25%
Conto Fisca Ubs 1,5% 1,25%
Conto di risparmio Ubs Eur 1,0% 0,875%
Conto privato Ubs Eur 0,5% 0,375%
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PIONEER INVESTMENTS: POSITIVI IN MAGGIO I RISULTATI DELLE DIV. INTERNAZIONALI. L´ITALIA INCIDE SUL RISULTATO COMPLESSIVO (DATI AL 31 MAGGIO 2006)  
 
 Milano, 20 giugno 2006 - Pioneer Investments chiude il mese di maggio con vendite nette negative per 435 milioni di euro (+ 942 milioni da fine 2005). Il patrimonio gestito è pari a 168 miliardi. Il perimetro Italia chiude il mese con una raccolta negativa per 611 milioni di euro che si inquadra in una situazione di mercato di fortissima contrazione (-5,2 miliardi - perimetro Assogestioni, il secondo peggior risultato dopo quello registrato a settembre 2001). La quota di mercato si attesta al 15,12%. Il patrimonio gestito in Italia è pari a 106 miliardi. La divisione International (ex Italia) ha raccolto nel mese 131 milioni di euro, principalmente per il contributo della Spagna (220 milioni). Il patrimonio è stabile a 15 miliardi. Gli Usa vedono il mese chiudersi con una raccolta di 20 milioni. Il patrimonio della divisione è pari a 40,5 miliardi di euro (pari a circa 52 miliardi di dollari). La divisione New Markets ha raccolto nel mese 25 milioni di euro. Il patrimonio della divisione supera i 6 miliardi. La raccolta netta della divisione Alternative Investments (i dati di raccolta, nonché gli Aum sono già compresi in quelli delle diverse aree di business), è positiva nel corso del mese per 213 milioni di euro. Il patrimonio complessivo in Hedge Funds è pari a 4,6 miliardi di euro. I dati riportati in questo comunicato sono provvisori e pertanto suscettibili di successive variazioni .  
   
   
PIRELLI TYRE S.P.A: AL VIA IL 21 GIUGNO L´OFFERTA PUBBLICA DI VENDITA  
 
 Milano, 20 giugno 2006 – Il Consiglio di Amministrazione di Pirelli & C. S. P. A ha preso atto dell´ autorizzazione ricevuta il 15 giugno dalla Consob alla pubblicazione del Prospetto Informativo relativo all´ Offerta Pubblica di Vendita e all´ammissione a quotazione sul Mercato Telematico Azionario delle azioni di Pirelli Tyre S. P. A , e ha confermato – anche a seguito dell´analoga deliberazione di Pirelli Tyre Holding, Società Offerente delle azioni Pirelli Tyre S. P. A - di voler procedere con l´operazione. Il Prospetto Informativo sarà messo a disposizione del pubblico presso le sedi legali di Pirelli Tyre S. P. A, Borsa Italiana S. P. A e degli intermediari incaricati del collocamento, nonché sul sito internet www. Pirellityre. It , nella sezione Investor Relations. L´avviso di avvenuta pubblicazione del Prospetto Informativo sarà pubblicato il 17 giugno 2006 sui quotidiani Il Sole 24 Ore, Mf e Finanza & Mercati. L´offerta Globale prevede un numero massimo di n. 90. 000. 000 azioni ed è costituita da un´Offerta Pubblica di Vendita avente ad oggetto un numero minimo di n. 22. 500. 000 azioni, pari al 25% dell´Offerta Globale, e un contestuale Collocamento Istituzionale per un ammontare massimo di n. 67. 500. 000 azioni rivolto a investitori professionali in Italia e agli investitori istituzionali all´estero. L´offerta Pubblica di Vendita (Opv) avrà inizio il 21 giugno alle ore 9,00 e si concluderà il 30 giugno 2006 alle ore 16,30 . Le domande di adesione all´Offerta Pubblica da parte del pubblico indistinto dovranno essere presentate per quantitativi minimi di n. 400 azioni (il Lotto Minimo) o suoi multipli, ovvero per quantitativi minimi pari a n. 4. 000 azioni (il Lotto Minimo Maggiorato )o suoi multipli. L´intervallo di Valorizzazione Indicativa del capitale economico della Società è compreso tra euro 1. 900 milioni ed euro 2. 311 milioni, pari rispettivamente a euro 7,40 per azione ed euro 9,00 per azione. Nell´ambito del Collocamento Istituzionale, ai Coordinatori dell´Offerta Globale sarà concessa un´opzione per un prestito titoli di ulteriori massime n. 10. 000. 000 azioni (circa l´11,11% dell´Offerta Globale) ai fini di un Over Allotment. Contestualmente, in caso di Over Allotment, ai Coordinatori dell´Offerta Globale, sarà concessa anche un´opzione di acquisto, per lo stesso numero di azioni, al prezzo di offerta (c. D greenshoe ). Al termine dell´operazione, nel caso di integrale adesione all´Offerta Globale di n. 90. 000. 000 azioni, e prima dell´eventuale integrale esercizio dell´opzione greenshoe, il flottante sul mercato sarebbe pari a circa 35,04% del capitale sociale. Qualora venisse integralmente esercitata l´opzione greenshoe per un massimo di n. 10. 000. 000 azioni, il numero di azioni complessivamente collocate sarebbe pari a n. 100. 000. 000 e il flottante sul mercato sarebbe pari a circa il 38,94% del capitale sociale. Nell´ambito dell´Offerta Pubblica di Vendita è previsto, quale incentivo per gli assegnatari del Lotto Minimo che manterranno senza soluzione di continuità la piena proprietà delle azioni per dodici mesi, l´attribuzione gratuita di 1 azione ordinaria ogni 20 azioni assegnate ( Bonus Share ). L´ammissione alla quotazione delle azioni Pirelli Tyre S. P. A. È stata disposta dalla Borsa Italiana il 12 giugno 2006. Banca Caboto, Capitalia, Goldman Sachs International, J. P. Morgan Securities, Mediobanca, Merrill Lynch International e Morgan Stanley, agiranno in qualità di Coordinatori dell´Offerta Globale, mentre Mediobanca agirà in qualità di Responsabile del Collocamento per l´Offerta Pubblica di Vendita. Banca Caboto, Capitalia e Mediobanca saranno Joint Lead Manager dell´Offerta Pubblica di Vendita. Mediobanca agirà anche in qualità di Sponsor e Banca Akros quale Co-sponsor. Advisor dell´operazione sono Banca Leonardo e Ubm. . . .  
   
   
PIRELLI TYRE S.P.A: FISSATO IL PREZZO MASSIMO DELL’OFFERTA PUBBLICA A 9 EURO PER AZIONE  
 
Milano, 20 giugno 2006 – Nell’ambito dell’Offerta Globale finalizzata alla quotazione di Pirelli Tyre S. P. A sul Mercato Telematico Azionario organizzato e gestito da Borsa Italiana , il prezzo massimo delle azioni della Società per l’Offerta Pubblica di Vendita è stato fissato a 9 euro per azione. L’offerta Pubblica di Vendita (Opv) avrà inizio il 21 giugno alle ore 9,00 e si concluderà il 30 giugno 2006 alle ore 16,30. .  
   
   
VALUE PARTNERS SPA, SARA’ DI 4,50 EURO PER AZIONE IL PREZZO MASSIMO DI COLLOCAMENTO  
 
 Milano 20 giugno 2006 - - E’ stato stabilito l’ 11 giugno in 4,50 Euro per azione il prezzo massimo di collocamento delle azioni ordinarie di Value Partners Spa. L’operazione, finalizzata alla quotazione delle azioni della Società al Mtax, segmento Star, organizzato e gestito da Borsa Italiana, avverrà attraverso un’Offerta Pubblica Globale di Vendita e Sottoscrizione in Italia di n. 40. 000. 000 azioni ordinarie Value Partners Spa (pari al 32% del capitale sociale della Società). Il prezzo definitivo sarà stabilito dal consiglio d’amministrazione di Value Partners Spa, d’intesa con Mediobanca e Goldman Sachs (coordinatori dell’offerta globale), tenendo conto delle condizioni di mercato e dell’interesse manifestato dagli investitori istituzionali nella fase di book building e sarà comunicato entro il 22 giugno 2006. L’offerta al pubblico che ha avuto inizio il 12 giugno 2006 e si concluderà il 20 giugno 2006. .  
   
   
RENO DE MEDICI: STIPULATO L’ATTO DI SCISSIONE  
 
 Pontenuovo di Magenta, 20 giugno 2006 In data odierna è stato stipulato l´atto di scissione parziale proporzionale di Reno De Medici S. P. A. (“Reno De Medici”) mediante trasferimento del patrimonio costituito dalle attività immobiliari non strumentali all´attività industriale presenti nel portafoglio del Gruppo Reno De Medici a favore della società beneficiaria di nuova costituzione Rdm Realty S. P. A. (“Rdm Realty”). La stipula dell´atto di scissione segue il provvedimento di ammissione a quotazione delle azioni di Rdm Realty, rilasciato da Borsa Italiana S. P. A. In data 12 giugno 2006, e il nulla osta alla pubblicazione del prospetto di quotazione rilasciato da Consob in data 15 giugno 2006. La scissione diverrà efficace con l´ultima delle iscrizioni dell´atto di scissione presso il Registro delle Imprese di Milano, ai sensi e per gli effetti dell´art. 2506-quater del codice civile, prevista per il 21 giugno 2006. A seguito della suddetta iscrizione, Borsa Italiana S. P. A. Disporrà l’inizio delle negoziazioni con decorrenza prevista per il giorno 22 giugno 2006. A partire da tale data, le azioni di Rdm Realty saranno negoziate sul Mercato Expandi organizzato e gestito da Borsa Italiana S. P. A. Mentre le azioni di Reno De Medici saranno negoziate “ex scissione”. La scissione a favore di Rdm Realty, deliberata dall’assemblea straordinaria degli azionisti di Reno De Medici, in data 7 febbraio 2006 e dall´assemblea speciale dei portatori di azioni di risparmio di Reno De Medici, in data 14 febbraio 2006, prevede che a tutti gli azionisti di Reno De Medici, siano essi portatori di azioni ordinarie o di risparmio, vengano assegnate, sulla base di un criterio di attribuzione proporzionale, azioni ordinarie di Rdm Realty aventi godimento a decorrere dalla data di efficacia della scissione ai sensi dell’art. 2506-quater del codice civile. Agli azionisti di Reno De Medici verrà attribuita una azione ordinaria di Rdm Realty in ragione di una azione ordinaria (cedola 8) o di risparmio (cedola 8) di Reno De Medici. Il capitale sociale di Rdm Realty sarà pari ad Euro 14. 759. 000 rappresentato da n. 269. 714. 437 azioni ordinarie senza valore nominale. Intermonte è Listing Partner nella quotazione di Rdm Realty ai sensi dell’articolo 2. A. 3. 1 del Regolamento dei Mercati organizzati e gestiti da Borsa Italiana S. P. A. , mentre Efibanca agisce in qualità di Advisor. Rdm Realty sarà una società immobiliare dedita all´attività di sviluppo di aree, industriali e non, oggetto di interventi di riqualificazione urbanistica, nonché all´attività di sviluppo e gestione di immobili a servizio del settore terziario (logistico, turismo, commerciale e dell´intrattenimento). .  
   
   
ASSEMBLEA ASSOLOMBARDA: INVESTIRE SU MILANO PER RILANCIARE LA CRESCITA DELL’INTERO PAESE “L’ITALIA DEVE PUNTARE SULLE AREE CHE POSSONO VINCERE LA COMPETIZIONE CON LE REGIONI PIÙ FORTI D’EUROPA”, HA AFFERMATO NELLA SUA RELAZIONE, DIANA BRACCO.  
 
Milano, 20 giugno 2006 – Una decisa rivendicazione della centralità di Milano e del suo sistema industriale per il futuro dell’intera economia italiana; un forte appello a tutte le Istituzioni affinché realizzino con urgenza le indispensabili nuove infrastrutture, superando veti localistici e barriere ideologiche; l’importanza dell’innovazione e della ricerca e dei suoi meccanismi d’incentivazione; la semplificazione normativa e l’efficienza della burocrazia, vere riforme a costo zero. Infine, gli interventi prioritari che gli industriali di Milano sollecitano con urgenza al Governo Prodi per modernizzare il Paese, favorire la competitività delle imprese e agganciare stabilmente la ripresa economica internazionale; a iniziare dalla consistente riduzione del cuneo contributivo e fiscale. Sono questi i temi principali affrontati dal Presidente di Assolombarda Diana Bracco nella relazione all’Assemblea generale di Assolombarda nel corso della quale sono intervenuti, quest’anno, tutti i rappresentanti delle autorità locali e regionali, il Ministro dello Sviluppo Economico Pierluigi Bersani e il Presidente di Confindustria Luca Cordero di Montezemolo. “Dalla scorsa estate”, ha affermato Diana Bracco, “le nostre imprese segnalano quella ripresa che ormai è riconosciuta negli indicatori nazionali. Imprese che non sono venute meno alla loro responsabilità e che, anche nei momenti duri degli anni passati, hanno continuato a credere nelle proprie capacità. Imprese che hanno saputo reagire e "usare" il periodo di crisi per ristrutturarsi, per riqualificare il personale, per innovare prodotti, per rendere più efficienti i processi, e andare così sui mercati internazionali”. “Certo, anche a Milano resta molto da fare in termini di crescita dimensionale delle imprese e di orientamento verso settori a più alto valore aggiunto”, ha proseguito il Presidente di Assolombarda. “Molto resta affidato alla volontà dell´imprenditore. Ma politica e finanza sono chiamate a loro volta a definire condizioni di contesto che favoriscano questo processo”. “Milano è la vera scommessa vincente per l’Italia. Un´area che concorre per oltre il 10% al Pil italiano, impiega il 7,6% dell’occupazione, diploma il 13% dei laureati, realizza il 13% delle esportazioni, cuore di una regione che a sua volta compete alla pari con le altre regioni forti d´Europa. Al Paese chiediamo di credere in Milano. Allo Stato chiediamo di investire su Milano. Noi imprenditori saremo fermi in questa richiesta. Dobbiamo rivendicare con forza la centralità di Milano e della Lombardia per l’intero Paese”. “Sappiamo di poter contare sul nuovo Sindaco, Letizia Moratti, al quale rivolgiamo un caloroso e affettuoso augurio di buon lavoro”, ha aggiunto Diana Bracco. “Da lei ci possiamo aspettare che metterà a valore le enormi potenzialità di cui Milano dispone, dando il massimo spazio alle forze dell’economia e della società. Ci possiamo aspettare che comunicherà e promuoverà, in Italia e nel mondo, le tante eccellenze della città e i tanti passi importanti che ha compiuto in questi anni. Ci possiamo aspettare che sarà la prima e la più convinta portatrice delle istanze del sistema milanese nei confronti delle istituzioni centrali”. “Su questo tema, ci sembra di poter cogliere qualche ragione più generale di ottimismo, perché nelle ultime settimane, in linea con la nostra visione di Milano e della Lombardia come motore del Paese, le istituzioni hanno lanciato alcuni segnali positivi”, ha sostenuto il Presidente di Assolombarda. “ Li abbiamo colti nel pacchetto di proposte presentato dalla Regione per la competitività. Li abbiamo colti nella convergenza d´intenti espressa da Comune, Provincia e Regione rispetto al tema delle infrastrutture. E contiamo sul loro impegno congiunto per portare comunque nella nostra area un evento di portata internazionale, in grado di attrarre verso la grande Milano un flusso di presenze e di risorse straordinario. Consideriamo un´assunzione d´impegno anche le parole del Presidente del Consiglio Prodi, che nella sua visita di fine maggio a Milano si dichiarò pronto ad aiutare la città, "perché - disse - lo sviluppo di Milano è interesse di tutti e non di una parte politica". Un impegno rispetto al quale l´avvio del "giro di ascolto del territorio" da parte del Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Letta è un ulteriore segnale positivo”. Venendo alla questione delle infrastrutture, un tema che il Presidente di Assolombarda da tempo porta all´attenzione di tutti gli interlocutori pubblici e privati, Diana Bracco ha detto: “Il Nord deve poter contare con certezza su una rete logistica in grado di garantire la mobilità di merci e persone, per poter assolvere alla propria funzione di ponte tra l´Europa e il resto del Paese. Su questo vogliamo essere molto chiari: non è accettabile che sia messa in discussione l´avvenuta approvazione da parte del Cipe dei tracciati delle tre nuove autostrade lombarde, Bre. Be. Mi, Pedemontana, Tangenziale Est esterna, frutto della Legge Obiettivo. Non si deve tornare indietro. Non è accettabile neppure che qualcuno pensi di bloccare un´opera vitale come la Tav, senza la quale l’Italia - certo non solo il Nord - sarebbe fuori dai grandi flussi europei. Bene hanno fatto i Governatori delle Regioni coinvolte - dal Piemonte al Friuli, indipendentemente dall´appartenenza politica - a richiamare l’attenzione di tutti. Non è accettabile che si indebolisca l’Hub di Malpensa, quando al Nord si stacca il 70% dei biglietti business italiani. Ancora, va sostenuto energicamente il piano di potenziamento della rete ferroviaria, e in particolare l´intera gronda nord da Novara a Bergamo; va sviluppata l´intermodalità ferro-gomma in funzione di un vero e proprio sistema logistico; vanno realizzate a Milano le nuove linee della metropolitana. Sono tutti interventi indispensabili per completare la rete infrastrutturale. Non si vince la sfida della competizione se non si mettono le merci, le persone, i servizi e le idee in grado di viaggiare alla stessa velocità a cui viaggiano nei paesi concorrenti”. “Credere in Milano”, ha aggiunto Diana Bracco, “significa comprendere che la sua forza, il suo presente e il suo futuro, stanno nel mix vincente e indissolubile di manifatturiero e terziario. Un mix fatto di una solida e vivace struttura manifatturiera; uno sviluppo crescente dei servizi di telecomunicazione, Ict e multimediali; una terziarizzazione consistente che integra eccellenze nel sistema sanitario, finanziario, formativo, fieristico, della creatività, della comunicazione e dell’editoria. Un sistema di reti e di rapporti che moltiplica le potenzialità di ogni comparto. Un sistema caratterizzato da un mercato del lavoro con elevata incidenza di posizioni qualificate. Pensiamo che con il sindacato milanese debbano svilupparsi valutazioni comuni su queste caratteristiche, continuando nel metodo proficuo di relazioni che ha dato così buoni risultati negli ultimi anni. Questo sistema, che è la nostra forza, chiede una Milano nella quale sia semplice lavorare, sia semplice vivere. E anche noi siamo pronti a portare il nostro contributo per lo sviluppo dell’economia e della società dell’intera area. Ma le imprese hanno bisogno anche di un Sistema Paese coerente”. Concludendo la sua relazione Diana Bracco ha poi affrontato l’argomento delle politiche per lo sviluppo affermando: “Dalla politica, dal nuovo Parlamento, dal nuovo Governo, ci aspettiamo scelte lungimiranti e decisioni rapide, coerenti con un disegno di politica economica per lo sviluppo del Paese. Le imprese hanno bisogno di sapere, per programmare e per investire. Tenendo fermo il risanamento dei conti pubblici, il nuovo Parlamento e il nuovo Governo sono chiamati a sciogliere i nodi strutturali che limitano la nostra competitività. In un quadro certo di priorità e coerenze, ci aspettiamo interventi che stimolino la produttività, promuovano l´efficienza generale del sistema e sviluppino la concorrenza”. “Il primo stimolo è costituito da un numero limitato di regole e norme, certe, chiare e stabili nel tempo: in Italia ne abbiamo 10 o addirittura 20 volte di più dei paesi nostri concorrenti. Qui si apre lo spazio per riforme efficaci a costo zero, e a ritorno elevato. La "fabbrica della burocrazia" ha bisogno di un fermo di produzione per un intervento di manutenzione straordinaria”, ha sostenuto Diana Bracco, “nel frattempo, dovrebbe lasciare campo libero per decisioni di indirizzo rapide e certe, per proseguire nell’attuazione di quanto è stato previsto. Nel frattempo, allo Stato si aprono frontiere nuove e critiche sulle quali impegnare credibilità e forza. Ne ricordo una che interessa direttamente le nostre imprese: la questione dell´energia, tema strategico per il Paese. Dobbiamo allineare il prezzo dell´energia a quello dei nostri concorrenti: occorre intervenire con un ventaglio ampio di azioni che concorrano a diversificare le fonti, ridurre la dipendenza dall´estero, rendere più efficiente il sistema energetico nazionale”. “La crescita delle nostre imprese passa anche attraverso strutture di costo più simili per composizione e dimensione a quelle dei competitori. E, come l’energia, vi concorre il costo del lavoro, sul quale ci aspettiamo un´attuazione rapida di quella che è stata una promessa inequivoca della campagna elettorale: una riduzione di cinque punti del cuneo contributivo e fiscale, che vada a favore della competitività dell´intero sistema produttivo”, ha affermato il Presidente di Assolombarda. “Ma ci aspettiamo anche il completamento del progetto Biagi, che prevedeva fin dall’origine, accanto alle modifiche dei regimi contrattuali, una profonda revisione dei meccanismi di protezione sociale. La logica è chiara, l’ha indicata il Governatore Draghi: “tutelare il lavoratore, piuttosto che il posto di lavoro”, assicurando un´indennità di disoccupazione adeguata e opportunità di formazione, riorientamento, qualificazione e, quindi, impiegabilità delle risorse. Quanto ai costi, non posso tralasciare una considerazione sull’Irap. È un onere fiscale che concorre ad aggravare il fardello portato dalle nostre imprese. Ma è anche una questione di comparabilità. Una tassa così specifica ci rende meno competitivi, in un mondo in cui la capacità di competere si fonda sempre di più sulla qualificazione delle risorse umane. È evidente: oltre al contenimento e alla qualificazione della spesa pubblica, le risorse vanno recuperate anche continuando la battaglia all´evasione fiscale e al sommerso, per attingere a serbatoi che sfuggono non solo all’evidenza contabile, ma anche e soprattutto al contributo al benessere collettivo”. Tantissimi gli imprenditori presenti all’Assemblea generale di Assolombarda, tra loro Marco Tronchetti Provera, Fedele Confalonieri, Gianfelice Rocca, Federico Falck, Andrea Pininfarina, Cesare Romiti, Emma Marcegaglia, Gianmarco Moratti, Salvatore Ligresti ed Elio Catania. Numerosi anche gli esponenti del mondo bancario e finanziario: da Gabriele Galateri a Corrado Passera, da Dieter Rampl a Roberto Mazzotta da Luigi Abete a Giusepe Guzzetti oltre al Presidente della Consob Lamberto Cardia e a quello della Confcommercio Carlo Sangalli. Molti anche i rappresentanti delle forze politiche e del Governo presenti: il Ministro delle Infrastrutture Antonio Di Pietro, il Ministro dei Diritti e Pari Opportunità Barbara Pollastrini, il Viceministro Economia e Finanze Vincenzo Visco, il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Enrico Letta, il Vicepresidente della Camera dei Deputati Giulio Tremonti. Moltissime, infine, le personalità della vita politica, economica e sindacale milanese, tra cui, il Prefetto, il Questore e i Segretari di Cgil-cisl-uil Milano. .  
   
   
SPIN OFF DA RICERCA IN ENEA TRISAIA NASCE S.E.LAB: IMPRESA CHE OFFRE SERVIZI DI TARATURA, CONSULENZA METROLOGICA E FORMAZIONE  
 

Roma, 20 giugno 2006 – Oggi, presso il Centro ricerche Trisaia sarà presentato S. E. Lab, il primo Spin Off da ricerca del Centro. Le imprese che trasferiscono sul mercato i risultati e le tecnologie sviluppate nell’ambito dell’attività di ricerca sono dette Spin Off. In genere, offrono servizi nei settori ad alto contenuto tecnologico e si rivolgono, quindi, principalmente a mercati di nicchia. Uno Spin off di 3° livello nasce nel Centro Enea Trisaia grazie ad un accordo tra Enea e Siet (una società di servizi che vede come soci anche l’Enel, l’Ansaldo ed il Politecnico di Milano). Il mercato di riferimento di S. E. Lab è costituito da imprese che operano in regime di qualità certificata, che richiedono servizi di taratura, sia in laboratorio che sul campo, l’approvvigionamento e la gestione di strumenti di misura, l’esecuzione di prove, la consulenza metrologica e l’erogazione di corsi di formazione. S. E. Lab ha l’obiettivo primario di offrire alle Imprese del Mezzogiorno servizi di taratura e prova ad alto livello in un territorio dove l’offerta è, in questo settore, ancora scarsa. Le tarature S. E. Lab vengono effettuate da laboratori accreditati presso il Centro Ricerche Enea di Trisaia, che garantiscono e certificano la competenza tecnica e le attrezzature utilizzate, grazie a riferibilità di misura a campioni nazionali. La finalità di S. E. Lab è diffondere le competenze tecniche per il miglioramento generalizzato del “fattore qualità”; grazie ad un’offerta formativa specifica di personale qualificato; Le aziende meridionali troveranno così una risposta “locale” alla maggior parte delle problematiche di gestione e taratura della strumentazione di misura e controllo. Ecco alcuni dei servizi disponibili: taratura con emissione di Rapporti riferibili ai campioni Sit per la quasi totalità degli strumenti di misura industriali, sia presso il laboratorio sia presso la sede del Cliente; certificazione Sit per gli strumenti di misura delle grandezze accreditate; corsi di formazione nel settore della metrologia con la partecipazione dei migliori professionisti del settore, in ambienti corredati da moderne attrezzature didattiche; prove componenti di impianti per la produzione di energia o di processo quali valvole,scambiatori di calore, pompe ecc. (servizio erogato da Siet).

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GE MONEY BANK LANCIA MUTUOCASA 40ANNI  
 
Milano, 20 giugno 2006 - Ge Money Bank, la banca specializzata nei finanziamenti garantiti da ipoteca per l’acquisto della prima casa e per il consolidamento dei debiti, lancia il nuovo prodotto a tasso variabile Mutuocasa 40anni, andando così ad ampliare la propria offerta di mutui per l’acquisto della prima casa. Mutuocasa 40anni finanzia fino all’80% del valore dell’immobile per importi compresi tra 30. 000 e 500. 000 Euro e offre una durata fino a 40 anni. Indirizzato ad un target giovane, Mutuocasa 40anni risponde all’esigenza di chi desidera acquistare casa pagando rate mensili poco onerose grazie ad un rimborso di lunga durata, compreso tra 31 e 40 anni. Il tasso applicato è pari all’Euribor 365 – 3 mesi maggiorato da uno spread calcolato sulla base del rapporto tra importo finanziato e valore dell’immobile. Gli spread partono da 1,25%. Mutuocasa 40anni è ideale per i giovani all’inizio del proprio percorso professionale desiderosi però di realizzare subito il proprio progetto casa con rate contenute e pagando da subito, grazie all’ammortamento alla francese, sia interessi che capitale. Mutuocasa 40anni mantiene l’approccio innovativo che caratterizza tutti i prodotti Ge Money Bank e che permette alla banca di offrire soluzioni su misura per ogni esigenza e per questo accessibili a tutti: il sistema del “risk based pricing” consente, sulla base di una serie di parametri legati al prodotto e al profilo dei cliente, di offrire la soluzione più adeguata alle singole necessità. Il nuovo prodotto Ge Money Bank offre ancora una volta soluzioni rivolte a tutti: lavoratori dipendenti, sia a tempo indeterminato che a tempo determinato, lavoratori autonomi, liberi professionisti oltre che stranieri residenti in Italia da 48 mesi. Questo nuovo prodotto si aggiunge all’attuale offerta di Ge Money Bank di soluzioni a tasso variabile per l’acquisto della prima casa: Mutuocasa a tasso variabile che finanzia fino all’80% del valore dell’immobile. Generoso 100%, il mutuo a tasso variabile che realizza il sogno di acquistare subito casa senza capitale iniziale con un finanziamento che copre il 100% del valore dell’immobile. Mutuocasa Superleggero, dedicato a chi prevede nel tempo incrementi delle proprie entrate perché permette per i primi cinque anni di pagare una rata di basso importo composta di soli interessi; dal sesto anno in poi il finanziamento si trasforma in un mutuo classico in cui ogni rata è composta da quota capitale e da quota interessi. .  
   
   
NASCE ISI FINANCIAL, SOCIETÀ DI SERVIZI FINANZIARI PER IL TARGET “ATIPICI”DEL GRUPPO ANGELO COSTA ALESSANDRO VOGLINO È IL NUOVO DIRETTORE GENERALE  
 
 Milano, 20 giugno 2006 - Il Gruppo Angelo Costa, holding della famiglia Costa, lancia Isi Financial, il primo operatore sul mercato italiano nato per rispondere alle esigenze della fascia subprime (lavoratori atipici, giovani, extracomunitari). Isi Financial opererà attraverso accordi con primari istituti bancari, società assicurative e altri fornitori di prodotti e servizi finanziari, e potrà contare sul network distributivo Isi costituito da oltre 5. 000 punti su tutto il territorio italiano e più di 1000 all’estero. Con la nuova struttura è stato rafforzato anche il team manageriale: ad affiancare l’a. D. Francesco Costa è stato nominato un nuovo Direttore Generale, Alessandro Voglino. Voglino, 43 anni, Mba alla New York University, proviene dal Gruppo Generali, dove ricopriva la carica di Direttore Generale di Uni One Assicurazioni. In precedenza è stato Responsabile del Servizio Pianificazione e Controllo di Gruppo presso le Assicurazioni Generali a Trieste, e Responsabile del Progetto di Integrazione Generali - Ina/assitalia a Roma. Prima di passare al Gruppo Generali, Voglino ha maturato una lunga esperienza internazionale nella consulenza, lavorando in primarie società come Merrill Lynch a New York, Mckinsey e Thillingast - Towers Perrin. Voglino si occuperà di definire la gamma dei prodotti finanziari, stringendo accordi con istituti bancari e assicurativi, di sviluppare una rete di vendita dedicata alla distribuzione nel mercato subprime e di potenziare le strutture organizzative della Società. “In Italia quella dei lavoratori cosiddetti “atipici” e dei subprime in generale è una fascia di recente identificazione nel settore bancario e parabancario – ha dichiarato l’a. D. Di Isi Financial Francesco Costa – che presenta proprie specifiche esigenze finanziarie, date dalla discontinuità delle entrate personali e dalla difficoltà di soddisfare le garanzie e le rigidità tipiche del mondo bancario tradizionale. L’esperienza sviluppata in decenni di servizi per gli immigrati, una rete capillare sul territorio, flessibilità, sicurezza di procedure e prodotti, ci permettono oggi di affrontare questo mercato con un forte vantaggio competitivo”. .  
   
   
A MILANO PRIMA CONFERENZA NAZIONALE DEL FRANCHISING CHE VEDRA´ L´INCONTRO COL MONDO DELLE ISTITUZIONI PUBBLICHE E COL GOVERNO  
 
Milano, 20 giugno 2006 - Nel contesto di forte consolidamento del settore del franchising, che ha conosciuto nel 2005 un aumento del giro d’affari del 7,5% per complessivi 18 miliardi di Euro e conta oggi su oltre 700 insegne e 46. 000 affiliati, Assofranchising promuove e organizza lunedì 18 settembre 2006 a Milano la prima Conferenza Nazionale del Franchising, in collaborazione con la Camera di Commercio di Milano. L’iniziativa è volta a “fare il punto” annuale del settore attraverso un momento di incontro tra franchisor, franchisee e aziende fornitrici di servizi. Interverranno esponenti delle istituzioni di riferimento e specialisti del mondo della distribuzione moderna. L’obiettivo è mettere a disposizione del settore un momento istituzionale annuale di riferimento che possa essere funzionale sia alla definizione di accordi d’impresa, sia al confronto con le diverse istituzioni pubbliche interessate, fra cui il commercio estero, l’educazione, gli affari sociali, le attività produttive e il sistema scolastico e universitario. Nel quadro della Conferenza avrà luogo il 6° Meeting annuale di Assofranchising. I lavori della giornata si articoleranno in due fasi “Il Franchising Cambia Passo: Nuove Opportunità Di Business” nella mattinata avrà luogo la presentazione di format da parte di 5 insegne franchisor leader in differenti settori, con momenti di incontro e interscambio tra franchisor e potenziali affiliati; “Quali Politiche Per Il Franchising” nel pomeriggio si terrà un dibattito istituzionale con la partecipazione di rappresentanti dei ministeri e delle istituzioni di riferimento, nella prospettiva di elaborare efficaci politiche pubbliche che rimuovano ostacoli e impedimenti di varia natura, rendendo agile e dinamico il processo imprenditoriale nel quadro della Legge sul Franchising del 2004. Gli ambiti di approfondimento saranno: l’imprenditoria e l’occupazione giovanile; lo sviluppo dei sistemi locali; l’internazionalizzazione. .  
   
   
FORMIGONI: LO SVILUPPO DEL PAESE PARTE DALLA LOMBARDIA L´INTERVENTO DEL PRESIDENTE ALL´ASSEMBLEA DI ASSOLOMBARDA  
 
Milano, 20 giugno 2006 - "Al nuovo Governo e al presidente del Consiglio Romano Prodi chiediamo libertà di intraprendere, non aiuti e assistenzialismo, perché siamo certi che quello che viene investito in Regione Lombardia crea opportunità di sviluppo per tutti gli altri". Per il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, intervenuto all´assemblea annuale di Assolombarda è questa la strada da seguire per far uscire definitivamente l´Italia dalla fase di stallo. Ci sono infatti segnali di ripresa promettenti per il sistema industriale, soprattutto quello delle Piccole e Medie Imprese del Nord, su cui però bisogna agire positivamente". "Mi aspetto quindi dall´attuale maggioranza - ha aggiunto Formigoni - un´attenzione a chi, come la Lombardia, può aiutare l´Italia ad agganciare i trend europei più avanzati. Mi auguro che tutto ciò che di buono è stato seminato in questi anni di difficile congiuntura economica non vada perso. Chiediamo che le risorse delle nostre imprese siano messe a frutto nel migliore dei modi". Il presidente lombardo ha indicato come priorità per lo sviluppo anzitutto le infrastrutture, "non solo treni ad alta velocità e capacità - ha detto Formigoni - che peraltro stanno rispettando il cronoprogramma, ma anche e soprattutto grandi opere viabilistiche: la Pedemontana, la Brebemi, la Tangenziale est-esterna di Milano e la quarta corsia dell´A4, che si stima contribuiranno a un beneficio sul sistema economico del Nord Ovest per una cifra pari a 21,45 miliardi di Euro, circa l´8,2% del Pil della nostra regione". Formigoni ha poi ribadito l´urgenza che si dia seguito all´interpellanza che come senatore ha presentato affinché il Governo confermi la centralità del sistema aeroportuale lombardo nelle politiche per l´accessibilità del Paese. Più infrastrutture senza innovazione rischierebbero comunque di non permettere alla Lombardia di reggere il confronto con i mercati internazionali. Uno strumento importante potrà essere per Formigoni l´Agenzia per l´Innovazione: "un soggetto snello - ha sottolineato - un ente che sappia fare rete da subito, in grado di dialogare anche con il ministero dell´Economia per attrarre nuovi investimenti nella nostra Regione". "Perché tutto questo diventi realtà - ha concluso il presidente lombardo - perché i segnali di ripresa che stiamo scorgendo non si arrestino, è però necessario anticipare al più presto forme di federalismo e di federalismo fiscale, tramite uno Stato più snello che miri anch´esso a sciogliere i lacci che ancora imprigionano il dinamismo delle nostre imprese e dei nostri imprenditori". .  
   
   
IL SINDACO DI MILANO INCONTRA IL MINISTRO DELLO SVILUPPO DEL BRASILE: "RAFFORZARE LA COLLABORAZIONE NEI CAMPI DELLA RICERCA E DELL’INNOVAZIONE"  
 
 Milano, 20 giugno 2006 - Ricerca e innovazione ieri al centro anche del colloquio tra il Sindaco Letizia Moratti e il Ministro dello Sviluppo, dell’Industria e del Commercio Estero del Brasile Luiz Fernando Furlan, ieri pomeriggio in visita ufficiale a Palazzo Marino accompagnato dall’Ambasciatore del Brasile in Italia Adhemar Gabriel Bahadian e dal Presidente dell’istituto per il commercio estero brasiliano (Apex-brasil) Juan Quiròs. Il Sindaco Moratti e il Ministro Furlan hanno deciso di rafforzare la collaborazione nei settori ad elevato potenziale per creare imprese ad alto valore aggiunto. Due, in particolare, gli ambiti di collaborazione individuati: 1. Il settore delle biotecnologie, che vede in Lombardia il 49% del totale delle imprese presenti in Italia (insieme alla Gran Bretagna, l’Italia è il paese europeo con il più alto tasso di crescita in questo settore); 2. Il settore delle biodiversità. La ricchezza e varietà di piante presenti in Brasile costituiscono un patrimonio di conoscenze che possono essere trasferite in settori e prodotti come la cosmesi (il Brasile è il terzo paese al mondo leader nella cosmetica). “Siamo interessati ad approfondire questi temi – ha detto il Sindaco Moratti – anche per la possibilità di trasferire competenze in settori per noi importanti come quelli della salute e dell’agricoltura”. Altri ambiti di possibile collaborazione tra Milano e il Brasile (il capoluogo lombardo è gemellato con San Paolo) sono stati individuati nei campi della cultura e del design. Il Ministro Furlan ha poi invitato il Sindaco Moratti a restituire la visita in Brasile non appena l’agenda istituzionale lo consentirà. .  
   
   
‘SULLE CITTÀ PREOCCUPANTE INSENSIBILITÀ POLITICA E CULTURALE’ IL SINDACO DI VERONA PAOLO ZANOTTO TRACCIA UN BILANCIO DELLA DUE GIORNI DI CONVEGNO SULLA GOVERNANCE URBANA. E AFFERMA: NON C’È ALTERNATIVA AL PIANO STRATEGICO  
 
 Verona, 20 giugno 2006 - “Sono soddisfatto per la partecipazione convinta e intensa da parte dei numerosi esperti presenti che hanno affrontato e dibattuto su molti temi legati alla governance urbana. Il ruolo della città, quale sistema del futuro, portato avanti dalla Recs è una strada obbligata. Un percorso certamente non facile e pieno d’ostacoli istituzionali e culturali”. Lo ha detto il sindaco di Verona Paolo Zanotto a conclusione del primo convegno nazionale sulla Governance urbana, organizzato dal comune scaligero e dalla Recs, la Rete delle Città Strategiche (www. Recs. It) che associa 27 centri di medie dimensioni. Al convegno hanno partecipato numerosi sindaci (tra gli altri Massimo Cacciari per Venezia, Leonardo Domenici per Firenze e Michele Emiliano per Bari), il costituzionalista Franco Bassanini, studiosi del settore Carlo Trigilia, Fabio Rugge e Paolo Perulli (rispettivamente delle Università di Firenze, Pavia e Piemonte Orientale), specialisti di fama internazionale (Allen Scott, University of California Los Angeles), testimonial di esperienze europee (piani di Barcellona, Birmingham, Monaco di Baviera, Leed, ecc. ) “Sul ruolo della città”, ha aggiunto Zanotto, “vi è ancora una forte e preoccupante insensibilità politica, culturale e sociale. Siamo relegati sullo sfondo a favore di istituzioni superiori quali Province e Regioni. Obiettivo della Recs è e deve essere quello di far capire che il percorso obbligato a cui andiamo incontro è quello di riconoscere e restituire alla città l’importanza che le spetta». Secondo Zanotto “non è fondamentale essere una grande città per progettare un Piano strategico, si può essere anche punti di nodo e collegamento importanti come di fatto è Verona. Se è ormai tramontato il concetto di città metropolitana, avanza però quello più ampio di area metropolitana. Ciò implica però anche un’apertura e una collaborazione con le realtà limitrofe che possono trovarsi anche in Regioni diverse. È perciò auspicabile anche una maggiore collaborazione tra le Regioni per realizzare un’area metropolitana che comprenda non una sola città ma più comuni anche di regioni diverse”. Indubbiamente, ha concluso il sindaco, sono necessarie le risorse, ma ancora più importante è la coesione di tutte le componenti della città affinché non si sviluppino tensioni: “Un’altra componente importante è la consapevolezza di essere cittadini della propria città, di credere in quello che si vuole realizzare. È grazie a questi fattori che i progetti compresi nel Piano Strategico di Verona hanno avuto successo, uno su tutti quello del Polo Finanziario. La convinzione e la partecipazione di molteplici soggetti e di numerose realtà del territorio non solo istituzionali ma anche economiche e sociali, dà sicurezza e stabilità ai progetti stessi. Speriamo quindi che il messaggio della Recs, anche grazie a questo convegno, possa diventare patrimonio comune”. Il convegno ha tra l’altro nominato il successore di Zanotto alla presidenza della Rete delle Città Strategiche: si tratta del sindaco di Torino Sergio Chiamparino. .  
   
   
NO A QUESTA RIFORMA DELLA COSTITUZIONE, SÌ A RISCOPRIRE LA CARTA COSTITUZIONALE. LO DICHIARA RENATO BALDUZZI, COSTITUZIONALISTA, PRESIDENTE DEGLI INTELLETTUALI CATTOLICI DEL MEIC.  
 
 Roma, 20 giugno 2006 – Oggi alle 17,30 nella Sala del Cenacolo della Camera dei Deputati (Vicolo Valdina), il Meic presenta gli Atti del convegno di studio del 5 e 6 maggio su “Cattolicesimo italiano e riforme costituzionali”. Alla vigilia del referendum, dichiara Balduzzi, “gli intellettuali cattolici del Meic – Movimento ecclesiale di impegno culturale – denunciano una situazione di decostituzionalizzazione strisciante, il rischio di dissoluzione della stessa idea di Costituzione. Il problema di fondo infatti è quello di avere, in Italia, una maggiore condivisione della Costituzione. La nostra Costituzione sessant’anni fa seppe essere momento di compromesso alto ma tra culture politiche, capaci di mantenere, anche a distanza di anni, forza di orientamento. Questo aspetto non può venire dimenticato. Se lo fosse, avremmo dei partiti fortemente personalizzati quando non veri e propri partiti personali, stretti dentro un tessuto quale quello costituzionale, innervato di valori e concezioni del bene comune. Se non riscopriamo e condividiamo la Costituzione, dovremmo concludere che gli italiani dovrebbero accontentarsi di una politica soltanto spettacolo, cui delegare la cura dei propri interessi attraverso un plebiscito elettorale possibilmente solo quinquennale. Contro siffatta conclusione va la storia costituzionale del nostro Paese, che mai come oggi andrebbe riscoperta e approfondita”. Balduzzi rileva l’importanza di arrivare ad una revisione realmente condivisa, non affrettata, che non intacchi l’equilibrio tra la prima e la seconda parte, tra i princìpi e la loro attuazione. Infine Balduzzi propone che in una eventuale revisione, “condivisa e larga”, “sobria e coraggiosa”, ci sia un “articolo per l’Europa, che metta in garanzia l’Europa nella nostra Costituzione. Potrebbe essere il modo, tra l’altro, per testare fino a che punto nel nostro paese, nelle forze politiche, ma al di là di queste nelle forze sociali, tra le persone, tra i gruppi sociali, tra le categorie imprenditoriali sia davvero ancora Europa la stessa cosa che poteva essere negli anni ’50 o negli anni ’60”. Sempre oggi presso la Sala del Cenacolo, presentazione del volume “La carta di tutti”. Intervengono Luigi Alici, presidente nazionale dell´Azione Cattolica; Franco Bassanini, presidente Astrid; Beniamino Caravita di Toritto, Ordinario di Diritto pubblico all´Università di Roma La Sapienza; Vannino Chiti, Ministro per i Rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali. Modera Renato Balduzzi, presidente Meic, docente di Diritto costituzionale a Genova. .  
   
   
NAPOLITANO A NAPOLI: LA GIOVENTÙ FEDERALISTA EUROPEA CHIEDE AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA CHE NAPOLI SIA SEMPRE PIÙ UN PONTE SUL MEDITERRANEO  
 
Napoli 20 giugno 2006. “Napoli può diventare e deve diventare sempre più un ponte del dialogo fra l’Europa ed i paesi della sponda Sud del Mediterraneo. ” E’ questo uno dei punti salienti della lettera scritta dalla sezione napoletana della Gioventù Federalista Europea, presieduta da Roberto Race, a Giorgio Napolitano nell’occasione della sua prima visita ufficiale a Napoli da Presidente della Repubblica che inizia questa mattina. E non è un caso che la Gioventù Federalista Europea abbia scritto a Napolitano. Infatti era stato proprio il Capo dello Stato a Ventotene, nella sua prima visita ufficiale fuori Roma il 21 maggio nel discorso che celebrava il ventesimo anniversario dalla scomparsa di Altiero Spinelli, a dichiarare che “per rilanciare l’idea di Europa c’è bisogno dell’impulso dei giovani, il cui sentire europeo si è fatto naturale e profondo, e nell’avanguardia della Gioventù Federalista Europea, la molla più forte”. “Abbiamo sentito il bisogno di scrivere al Capo dello Stato Giorgio Napolitano- dichiara il Presidente della Gioventù Federalista Europea di Napoli Roberto Race – perchè ci facciamo carico di una forte responsabilità verso i giovani dei paesi del Mediterraneo, di quei paesi dove oggi si muore ogni giorno per guerre, terrorismo, attentati, povertà e malattie. L’europa, l’Italia ed anche città come Napoli hanno un obbligo morale, e non solo, verso i giovani di questi paesi aiutarli a ripartire, farli tornare a guardare con fiducia al futuro, a sognare un futuro migliore . ” Segue la lettera inviata al Presidente della Repubblica All’attenzione del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano Caro Presidente, il Suo ritorno a Napoli ci riempie di gioia! Le sue parole a Ventotene il 21 maggio ci hanno profuso di orgoglio e soprattutto di una forte responsabilità. Sono state un riconoscimento del lavoro quotidiano di quanti sostengono gli ideali del Manifesto di Ventotene e di questo ne siamo grati ed orgogliosi. L’europa ha bisogno del coraggio e della capacità di visione che il nostro Paese ha mostrato nei momenti di svolta. Confidiamo che l’Italia sia all’avanguardia dell’integrazione europea e nell’approvazione di una costituzione federale nel solco tracciato da Spinelli, De Gasperi, Einaudi, e oggi da Lei, Signor Presidente. Il mondo ha bisogno di un’Europa unita e forte. I popoli del Mediterraneo, del nostro mare, del Suo mare Signor Presidente, hanno bisogno di un’Europa unita e forte. Quest’area del mondo dove si muore ogni giorno per guerre, terrorismo, attentati, povertà e malattie ha bisogno di un’Europa che la aiuti a ripartire, che aiuti i giovani di questi paesi a tornare a guardare con fiducia al futuro, che li aiuti a sognare un futuro migliore . E proprio Napoli, una delle città europee simbolo del rapporto con i paesi del Mediterraneo, può diventare e deve diventare, oggi grazie al suo sostegno, sempre più un ponte per il dialogo fra l’Europa ed i paesi della sponda Sud del Mediterraneo. Noi giovani federalisti europei, Signor Presidente, sentiamo la responsabilità di continuare la battaglia per l’unità europea e per un ruolo più forte dell’Europa, dell’Italia e di Napoli nel Mediterraneo e per il Mediterraneo. Bentornato a Napoli! Napoli, 19 giugno 2006 Roberto Race Presidente Gioventù Federalista Europea Sezione di Napoli .  
   
   
DIBATTITO CON IL MINISTRO LANZILOTTA, DONNE: CHE COSA CHIEDONO A MILANO  
 
Milano, 20 giugno 2006 - Quali sfide impone alle donne l’attività di impresa? Quanti sono i capi donna? Crescono o diminuiscono le imprese “rosa”? Quali i settori al femminile? Cosa vogliono le donne per Milano e cosa chiedono alle istituzioni? Quali le prospettive di crescita e le problematiche di un’azienda guidata da una donna? Se ne parlerà al dibattito “Istituzioni e imprese: la sussidiarietà al femminile” organizzato da Camera di Commercio di Milano e dal Comitato per la Promozione dell’Imprenditoria Femminile. L’incontro si terrà: oggi martedì 20 Giugno alle ore 11. 00 presso la Camera di Commercio di Milano Palazzo Turati Via Meravigli 9/b. Interverranno: Carlo Sangalli, Presidente della Camera di Commercio di Milano, Linda;lanzillotta, Ministro per gli Affari Regionali e Autonomie locali, Viviana Beccalossi, Vicepresidente della Giunta Regionale della Lombardia, Daniela Gasparini, Assessore della Giunta Provinciale di Milano, Gianna Martinengo, Presidente del Comitato per la Promozione dell’Imprenditoria Femminile della Camera di commercio di Milano, Maria Cristina Treu, Vice Presidente della Fondazione Politecnico di Milano. .  
   
   
PIERPAOLO SAPORITO, PRESIDENTE DI OCCAM, NOMINATO HIGH LEVEL ADVISOR DELL’ALLEANZA GLOBALE DELLE NAZIONI UNITE PER LE ICT E LO SVILUPPO  
 
Milano, 20 giugno 2006 – Il Presidente di Occam, Pierpaolo Saporito, è stato nominato, unico italiano, High Level Advisor dell’Alleanza Globale delle Nazioni Unite per le Ict e lo Sviluppo (www. Un-gaid. Org). Tale nomina, confermata con lettera del Vice Segretario Generale della Nazioni Unite, Jose Antonio Ocampo, rappresenta un importante riconoscimento dell’Onu per il lavoro svolto da Occam e dal Programma Infopoverty nella lotta alla povertà attraverso le nuove tecnologie della comunicazione e dell’informazione. Pierpaolo Saporito, nell’apprendere la prestigiosa nomina, ha confermato l’impegno di Occam e del Programma Infopoverty di favorire lo sviluppo dei Paesi di Africa, Asia e America Latina secondo le linee guida approvate nella recente Vi Conferenza Mondiale Infopoverty e di collaborare con la Un Global Alliance mettendo a disposizione di questa nuova importante entità internazionale le esperienze maturate nel corso degli ultimi 10 anni in questo settore strategico per promuovere sviluppo endogeno e sostenibile delle comunità più svantaggiate. A Kuala Lampur saranno inoltre presentate le linee operative per l’implementazione del Programma Infopoverty 2006-2008 che saranno poi discusse in una riunione ufficiale dell’High Level Segment dell’Ecosoc a Ginevra il giorno 4 luglio 2006 che vedrà la partecipazione dei principali rappresentanti di Governi, Organizzazioni Internazionali, Aziende del settore Ict, università e società civile aderenti all’Infopoverty Network. .  
   
   
RANDSTAD TRA I FINALISTI AL SODALITAS SOCIAL AWARDS  
 
Milano, 20 giugno 2006 - Randstad Italia, agenzia per il lavoro con oltre 130 filiali sul territorio, ha partecipata alla quarta edizione del Social Award Sodalitas classificandosi tra i primi 5 finalisti nella categoria “Processi Interni di responsabilità sociale”. Obiettivo del Sodalitas Social Awards è diffondere comportamenti responsabili delle imprese attraverso l’individuazione di “best practices” con l’intento di favorire la crescita di una cultura della responsabilità d’impresa e stimolarne la loro diffusione. La premiazione dei vincitori - scelti tra 210 progetti candidati da 191 aziende - è avvenuta il 7 giugno in occasione dell´evento: Più responsabilità. Più crescita. Un´alleanza per lo sviluppo, alla presenza di Lorenzo Ornaghi (Rettore dell´Università Cattolica e presidente della giuria dell´Award), Diana Bracco (Presidente di Assolombarda) e Federico Falck (Presidente di Sodalitas). Randstad, ha partecipato alla selezione tra i migliori progetti di responsabilità sociale nella categoria “Processi interni di responsabilità sociale”, presentando la Certificazione eticaSa8000, dedicato alla tutela dei diritti delle forme di lavoro atipico. Nel 2004 Randstad Italia, fedele ai propri valori aziendali, ha deciso di impegnarsi per l’ottenimento della certificazione etica Sa8000, implementando un sistema di gestione in grado di garantire il rispetto dei punti della norma non solo per i propri lavoratori fissi ma anche per i somministrati. A giugno 2005 Randstad ha così ottenuto l’attestazione Sa8000, vantando il primato mondiale di agenzia per il lavoro certificata sul sistema di gestione dei suoi lavoratori, anche quelli somministrati. “I lavoratori somministrati in particolar modo – dichiara Monica Mauri Human Resources Director di Randstad Italia - sono per Randstad “key stakeholder”, nei confronti dei quali la certificazione Sa8000 ha rappresentato un importante momento di perfezionamento di quanto già previsto dalle procedure interne di gestione a loro dedicate. Questo traguardo è stato perseguito al fine di renderli consapevoli dei lori diritti/doveri e di farli sentire parte attiva del processo di generazione di profitto della società al pari dei dipendenti interni. .  
   
   
CAMFIN E GAZ DE FRANCE ANNUNCIANO JOINT VENTURE NEL SETTORE DEL GAS NATURALE IN ITALIA  
 
Milano, Parigi, 20 giugno 2006 – Camfin Spa e Gaz de France, su mandato dei rispettivi Consigli d’Amministrazione, hanno siglato oggi un accordo per la costituzione di una joint venture nel settore del gas naturale in Italia. Con un portafoglio di oltre 800mila clienti tra privati e imprese, Camfin e Gaz de France daranno vita a uno dei maggiori operatori italiani del settore che, nell’ambito del processo di liberalizzazione in corso, fornirà al mercato una nuova opportunità di approvvigionamento. L’accordo prevede che Camfin Spa apporti nella nuova joint venture l’intera partecipazione nella controllata al 100% Cam Gas Spa, attiva nella vendita del gas naturale e valutata 25 milioni di euro, più un importo cash di circa 70 milioni di euro. A sua volta, Gaz de France apporterà nella nuova società le quote detenute nelle partecipate italiane Italcogim e Arcalgas, operative sia nella vendita sia nella distribuzione di gas naturale. La joint venture, in dettaglio, deterrà: una quota del 100% in una nuova società che conterrà le attività italiane di vendita di gas di entrambi i gruppi; il 20% dei diritti di voto in una nuova società che raggrupperà le attività di distribuzione di Arcalgas e Italcogim. In tale società, la famiglia Covati, attuale azionista di maggioranza di Arcalgas, deterrà il 51% dei diritti di voto, e Gaz de France direttamente il 29%. L’interesse economico in questa nuova società di distribuzione sarà ripartito tra la famiglia Covati (25,5%), la joint venture tra Camfin e Gaz de France (10%) e, per la parte rimanente, Gaz de France. Il Gruppo Camfin sarà l’azionista di maggioranza della joint venture con una quota del 60%. Il restante 40% della joint venture sarà detenuto da Gaz de France, che avrà anche un’opzione per acquistare da Camfin un ulteriore 20% a partire dal 2008. Il valore d’impresa complessivo delle società partecipate dalla joint venture sarà pari a circa 1 miliardo di euro. Il Gruppo Camfin, attraverso questa operazione, intende valorizzare e sviluppare la propria componente industriale nel settore del gas, abbinando la conoscenza del mercato italiano alla partnership con uno dei principali operatori europei. Grazie all’accordo con un importante player industriale italiano, Gaz de France ottimizzerà e svilupperà le proprie attività nel gas in Italia. Dopo la firma dell’accordo, il Presidente di Camfin, Marco Tronchetti Provera ha dichiarato: “L’accordo con Gaz de France si inquadra in una strategia di rafforzamento industriale del Gruppo Camfin, con una particolare focalizzazione nel settore del gas. La nuova joint venture, infatti, consente a Camfin di proporsi, in partnership con un primario operatore europeo, come uno dei principali attori nel settore del gas in Italia, capitalizzando l’esperienza maturata in questi anni, soprattutto al servizio delle imprese”. Jean-francois Cirelli, Presidente e Amministratore Delegato di Gaz de France ha commentato: “Per diversi anni, Gaz de France ha investito in Italia in varie attività della filiera del gas: vendita, distribuzione e servizi energetici. Questa partnership con un operatore italiano riconosciuto per la sua esperienza industriale consentirà a Gaz de France di consolidare il suo attuale portafoglio di attività e accelerare il suo sviluppo in Italia. Il nostro obiettivo è di fornire sempre il migliore servizio ai clienti italiani”. L’accordo è soggetto all’approvazione delle autorità competenti. L’enterprise value della società attiva nel settore della vendita di gas naturale che sarà detenuta interamente dalla Joint Venture Energie Investimenti S. P. A. (Camfin 60%, Gaz de France 40%) è pari a circa 230 milioni di Euro, l’enterprise value della società attiva nella distribuzione del gas naturale (il cui capitale sarà diviso per il 50 % in azioni ordinarie e per il 50% in azioni speciali prive di diritto di voto, queste ultime interamente detenute Gaz de France) è pari a circa 750 milioni di Euro. La Joint Venture avrà, pertanto il 20 % delle azioni ordinarie corrispondenti a un interesse economico del 10%. La plusvalenza di Camfin Spa è di circa 24 milioni di Euro. La governance di Energie Investimenti S. P. A. Prevede che la società sia controllata congiuntamente da Camfin e Gaz de France in virtù di accordi parasociali. E’ altresì previsto che Gaz de France possa acquisire un ulteriore 20% della Joint Venture, a partire dal 2008, per un corrispettivo commisurato alle performance operative della stessa Joint Venture. Successivamente all’eventuale esercizio di tale opzione, sono previste a favore di Camfin un diritto di prelazione statutario oltre diritti e obblighi di covendita, nonchè un diritto di vendere la residua partecipazione del 40% a Gaz de France, nel caso di disaccordo su materie di rilevanza strategica. .  
   
   
BANCA DEL VENEZIANO LANCIA UN PLAFOND PER PROGETTI SULLE ENERGIE RINNOVABILI OGGI AL CENTRO CIVICO DI PRAMAGGIORE, LA PRESENTAZIONE DELL´INIZIATIVA NELL´AMBITO DEL CONVEGNO "IL FUTURO DELL´ENERGIA" IN ITALIA LA PRODUZIONE DA FONTI ALTERNATIVE NON SUPERA IL 7%. MA STA NASCENDO UNA SENSIBILITÀ NUOVA  
 
Mira, 20 giugno 2006 - Dopo la presentazione a Bojon, Banca del Veneziano propone anche al centro civico comunale di Pramaggiore (Ve), martedì 20 giugno (ore 20. 45), la novità del lancio di un plafond per finanziare progetti di investimento sulle energie rinnovabili. L´iniziativa verrà presentata nell´ambito del convegno organizzato dall´istituto di credito sul tema "Il Futuro Dell´energia - Le risorse alternative". Fabrizio Dughiero, del dipartimento dell´energia elettrica dell´Università di Padova, relazionerà su energia solare, eolica, idroelettrica e geotermica. Il futuro sostenibile per l´uomo e l´ambiente passa anche attraverso l´uso dell´energia alternativa. In Italia il ricorso a fonti quali l´energia fotovoltaica ed eolica è ancora troppo basso ma la tendenza sta cambiando e sta nascendo una nuova sensibilità verso le energie rinnovabili. Per quanto riguarda l´energia fotovoltaica, tecnologia in grande crescita che si basa sulla conversione diretta dell´energia solare in energia elettrica sfruttando l´effetto fotovoltaico, il paese leader in Europa è la Germania mentre l´Italia è uno dei fanalini di coda: il paradosso è che paesi come la Germania, l´Olanda e l´Austria, che non possiedono la materia prima (l´insolazione media annua) in qualità simile alla nostra, ci superano di quantità notevoli. Secondo i dati Enea, nel 2004, il contributo delle energie rinnovabili in Italia, è stato pari al 7% del fabbisogno energetico nazionale. Al vertice della produzione è il comparto idroelettrico, che rappresenta circa il 60% del totale, seguono biomasse e rifiuti con oltre il 30%, il geotermico per il 9%, mentre le "nuove rinnovabili", costituite da solare ed eolico, non raggiungono insieme il 3%. "Il ricorso alle fonti di energia rinnovabile - sostiene Amedeo Piva, presidente della Banca del Veneziano - determina tutta una serie di vantaggi sia per i diretti utilizzatori, che puntano a ottenere un risparmio dei costi energetici, sia per l´ambiente, e quindi a vantaggio di tutti. I costi degli impianti sono rilevanti ma, tenuto conto dell´incremento continuo dei costi dell´energia tradizionale e della possibilità di ulteriore carenza di disponibilità, ricorrendo a delle forme di finanziamento particolarmente vantaggiose e godendo di incentivi e benefici fiscali, sempre più si accresce la possibilità di ottenere dalle fonti di energia rinnovabile, in tempi ragionevoli, indubbi benefici economici. Inoltre il settore è fonte di nuove occasioni di lavoro per le imprese del territorio. La Banca del Veneziano, con questo primo convegno si propone sia di fornire sull´argomento una corretta informazione sia di comunicare ai cittadini la disponibilità di un plafond per gli investimenti nel risparmio energetico, agevolato nel tasso e nella durata. " .  
   
   
LOMBARDIA: BECCALOSSI: SOSTEGNO A ENERGIA PULITA DA AGRICOLTURA NEL 2005, 26 MILIONI PER 123 INTERVENTI SU BIOGAS E BIOMASSE  
 
Milano, 20 giugno 2006 - "Le ricerche e i progetti promossi dalla Regione sulla sostenibilità ambientale delle pratiche agricole e sull´utilizzo di fonti alternative per la produzione di energia, costituiscono una concreta testimonianza di quanto l´agricoltura lombarda sia in grado di affrontare le nuove sfide della società moderna". Lo ha detto Viviana Beccalossi, vicepresidente e assessore regionale all´Agricoltura intervenendo al convegno "Energie da biomasse: il futuro comincia dalle imprese agricole", promosso da Regione e Comitato Termotecnico Italiano. "Siamo molto sensibili alla tematica delle energie alternative - ha aggiunto Viviana Beccalossi - proprio perché in esse rileviamo grandi potenzialità, sia nell´ottica della tutela ambientale e del risparmio energetico, sia come valorizzazione del patrimonio professionale delle nostre aziende agricole. E´ questo il motivo per cui nella nostra regione gli agricoltori vengono sostenuti ed incentivati a produrre biomasse, coltivazioni a ciclo breve e impianti di biogas, puntando sullo sfruttamento dei prodotti, dei residui vegetali e dei reflui provenienti dagli allevamenti". Nel 2005 per l´energia alternativa l´assessorato all´Agricoltura ha impegnato importanti risorse, riscuotendo l´interesse di molti operatori lombardi che hanno risposto ai bandi proposti dalla Regione. Ammonta a 26 milioni di euro la somma destinata a finanziare 123 interventi tra biogas, biomasse e risparmio energetico in agricoltura. Un milione e 500 mila euro sono invece stati destinati al sistema "bosco-legno-energia" delle zone collinari e montane mentre 1 milione 300 mila euro sono stati impegnati per la fitodepurazione. Questo il dettaglio delle risorse destinate nel 2005 dall´assessorato all´Agricoltura per le imprese lombarde che hanno deciso di produrre energia attraverso biomasse e biogas (somma stanziata e numero delle domande): Bergamo: 642. 555 (3), Brescia: 4. 651. 000 (31), Como: 77. 327 (2), Cremona: 10. 939. 000 (31), Lecco: 466. 000 (3), Lodi: 2. 598. 000 (14), Mantova: 1. 807. 000 (14), Milano: 697. 000 (7), Pavia: 1. 821. 000 (8), Sondrio 2. 428. 000 (8), Varese 268. 000 (2). .  
   
   
NUOVO PORTALE PER AUMENTARE LA PARTECIPAZIONE DEGLI SCIENZIATI AFRICANI ALLA RICERCA COMUNITARIA SULLE ACQUE  
 
 Bruxelles, 20 giugno 2006 - Il 12 giugno è stato lanciato un nuovo sito web - africanwater. Net - concepito per incoraggiare la partecipazione degli scienziati africani alla ricerca sulle acque finanziata dall´Ue. Ll sito web, finanziato nell´ambito di un´azione di sostegno specifico del Sesto programma quadro (6Pq) denominata "African Water", fornirà informazioni sui meccanismi specifici dei finanziamenti comunitari per la ricerca, soprattutto per quanto riguarda il settore idrico e il processo di sviluppo dell´Africa. "Si tratta di un´iniziativa indispensabile", ha dichiarato a scidev. Net Coleen Vogel, ricercatrice dell´Università di Witwatersrand (Sud Africa). "Molti ricercatori africani, soprattutto i giovani e gli studiosi non collegati a reti di ricerca, non hanno la possibilità di conoscere fonti e opportunità di finanziamento". I servizi online prevedono guide sulle tappe da seguire per richiedere la partecipazione a progetti comunitari dei programmi quadro, nonché informazioni su opportunità formative per ricercatori concernenti la redazione di proposte di progetto. Gli utenti potranno inoltre usufruire di un servizio di aggiornamento sugli inviti a presentare proposte più recenti. Il sito web include un´area ad accesso limitato per la condivisione di documenti e informazioni tra gli scienziati africani che stanno già coordinando le attività di ricerca nella loro regione, ma che non dispongono di infrastrutture e strumenti adeguati. Si auspica che tali scambi contribuiranno a creare una rete africana con collegamenti a livello internazionale. Http://www. Africanwater. Net .  
   
   
L´UE LANCIA UN PIANO D´AZIONE PER LE FORESTE CON UNA FORTE COMPONENTE DI RICERCA  
 
Bruxelles, 20 giugno 2006 - La Commissione europea ha lanciato un piano d´azione per le foreste che, auspica, sosterrà e promuoverà la gestione sostenibile delle foreste e il loro ruolo multifunzionale. La ricerca è considerata una componente essenziale del piano. Gli obiettivi principali del piano sono migliorare la competitività a lungo termine del settore forestale, migliorare e tutelare l?ambiente, migliorare la qualità di vita e favorire il coordinamento e la comunicazione. La comunicazione afferma che "La ricerca e lo sviluppo tecnologico sono fondamentali per lo sviluppo sostenibile del settore forestale nell?Ue". Gran parte delle azioni di ricerca si può trovare nella sezione relativa al miglioramento della competitività del settore. Per esempio, la Commissione si impegna a continuare a finanziare la ricerca e lo sviluppo tecnologico nel campo della selvicoltura attraverso il Settimo programma quadro per la ricerca (7Pq) e afferma che continuerà a stimolare lo sviluppo della piattaforma tecnologica della filiera forestale. Come si legge nel piano, la Commissione studierà la possibilità di istituire un forum scientifico comunitario delle foreste per intensificare i contatti tra il mondo scientifico ed il mondo politico. Un seminario in questo campo sarà organizzato nel 2007. L´importanza della ricerca per il successo del piano è evidente anche nella sezione sull´utilizzo della biomassa forestale per la produzione di energia; anche la ricerca sull´utilizzo delle risorse forestali per la termogenerazione, la refrigerazione, l?elettricità e i combustibili è uno degli aspetti affrontati dal 7Pq. Il piano d´azione per le foreste avrà una durata quinquennale (2007-2011). È possibile scaricare il piano d´azione dell´Ue per le foreste all´indirizzo http://ec. Europa. Eu/agriculture/fore/action_plan/index_en. Htm .  
   
   
"LE CRISI UMANITARIE E LA COMUNITÀ INTERNAZIONALE"  
 
Milano, 20 giugno 2006 - il prossimo 28 giugno alle ore 18. 00, l´Ispi promuove una Tavola Rotonda dal titolo: "Le crisi umanitarie e la comunità internazionale" L´incontro affronterà le sfide che la comunità internazionale ed i suoi attori si trovano ad affrontare nella gestione delle emergenze umanitarie complesse (Afghanistan, Darfur, Tsunami, etc. ); particolare attenzione verrà data ai ruoli ed ai profili professionali di chi opera in tali contesti, anche alla luce dell´avvio del nuovo Master dell´Ispi in gestione delle emergenze (Master in International Cooperation - Emergencies). Partecipano: Laura Boldrini, Portavoce Unhcr in Italia; Fabio Mini, già comandante Kfor (Kosovo Force); Agostino Miozzo, Direttore Ufficio Volontariato e Relazioni Internazionali della Protezione Civile; Gianni Rufini, Coordinatore Area Emergenza del Master in International Cooperation dell´Ispi. Www. Ispionline. It .  
   
   
UNIVERSITÀ ESTIVA EUROPEA - L´APPRENDIMENTO PER ESPERIENZA NELLO SPAZIO UNIVERSITARIO EUROPEO  
 
 Bruxelles, 20 giugno 2006 - Dal 3 al 7 luglio a Parigi si svolgerà la quinta edizione dell´Università estiva europea sui metodi didattici, che quest´anno sarà dedicata all´"apprendimento per esperienza nello spazio universitario europeo". L´istituto organizzerà seminari guidati da oratori di spicco provenienti da tutta Europa che si occuperanno di apprendimento per risoluzione di problemi, attività di videoconferenza e utilizzo di piattaforme interattive. La progressiva attuazione del processo di Bologna allo scopo di coordinare la formazione universitaria sta apportando diffuse modifiche ai metodi di insegnamento e apprendimento. Il processo è ulteriormente accelerato dalla crescente applicazione delle nuove tecnologie alla formazione universitaria, che costituirà una delle tematiche affrontate durante i seminari. Http://www. Univ-paris7. Fr/uee/uee2006. Htm .  
   
   
SCUOLA ESTIVA DI ASTRONOMIA AD ALICANTE (SPAGNA)  
 
 Bruxelles, 20 giugno 2006 - Dal 3 al 7 luglio 2006 si svolgerà presso "Los Molinos" dell´istituto Cema di Crevillente (Alicante) una scuola estiva di astronomia organizzata dal Centro per l´educazione ambientale, dal Cefire (Centro di formazione per insegnanti) e dal progetto Issue. Si tratta della decima edizione della scuola estiva, sponsorizzata da Caja de Ahorros del Mediterráneo. L´iniziativa sarà aperta anche agli insegnanti, di cui cinque europei. Http://www. Xplora. Org/ww/en/pub/xplora/events/calendar/astronomy_summer_school_in_spa. Htm .  
   
   
I CLANDESTINI? SONO PIÙ SCOLARIZZATI DEGLI ITALIANI MA SVOLGONO SOLO LE MANSIONI PIÙ ELEMENTARI. UNA RICERCA DI CARLO DEVILLANOVA, UNIVERSITÀ BOCCONI, E TOMMASO FRATTINI, UNIVERSITY COLLEGE DI LONDRA, DENUNCIA LO SPRECO DI CAPITALE UMANO INSITO NEL FENOMENO MIGRATORIO  
 

Milano, 20 giugno 2006 - La scolarità degli immigrati clandestini è mediamente superiore a quella degli italiani. Ciò nonostante, solo una metà di loro lavora, e sempre svolgendo le funzioni più elementari. Lo hanno documentato Carlo Devillanova dell’Università Bocconi e Tommaso Frattini dello University College di Londra, utilizzando una fonte di dati unica in Italia per analizzare un fenomeno che, per la sua natura sommersa, è quasi impossibile da indagare in termini quantitativi: più di 10. 000 profili di clandestini che si sono rivolti, in 18 mesi, al Naga di Milano, l’associazione di volontariato che presta assistenza sanitaria gratuita agli immigrati irregolari. L’elaborazione evidenzia, inoltre, percorsi migratori e caratteristiche che cambiano moltissimo a seconda dei paesi di provenienza e mette perciò in guardia contro ogni tentativo di generalizzazione. L’indagine individua una molteplicità di paesi di provenienza dei clandestini (92) mai rilevata in precedenza. Il 75% di loro proviene, comunque, da nove paesi: Ecuador, Perù, Marocco, Egitto, Romania, Sri Lanka, Albania, Ucraina e Senegal. I clandestini sono in maggioranza (57,7%) uomini, ma con grandi differenze etniche: i maschi superano l’80% tra egiziani e albanesi, mentre sono meno di un terzo tra ucraini, ecuadoregni e peruviani. L’età media dei clandestini è di 31,8 anni, con i nordafricani che arrivano in Italia più giovani e i sudamericani relativamente più anziani. Le donne, con i loro 32,7 anni, sono più anziane degli uomini (31,2). Se coniugati e single sono sostanzialmente in parità, è però da notare che la percentuale di single è molto più bassa tra le donne (38,6%) che tra gli uomini (54,5%). A un’estremità dello spettro ci sono le donne ucraine (solo il 12% single), all’altra gli uomini marocchini (solo il 23,5% sposati). Circa metà dei clandestini ha almeno un figlio (paternità e maternità sono più diffusi tra sudamericani ed europei, meno tra gli africani), ma non sappiamo se i figli vivano con loro in Italia. Il dato più inatteso riguarda il livello di istruzione degli immigrati clandestini. Nella classe di età tra i 25 e i 64 anni, il 41,1% di loro dichiara di essere in possesso di un diploma di scuola superiore e il 12,1% di istruzione universitaria. Gli italiani della stessa età in possesso del diploma di scuola superiore sono il 33% e i laureati il 10%, secondo i dati Ocse. Le donne (38,6% diplomate, 13,3% laureate) sono mediamente più istruite degli uomini e i sudamericani, tra i quali prevalgono le donne, sono quelli con la scolarità maggiore. “Il dato”, spiega Devillanova, “va letto con prudenza perché non esiste perfetta corrispondenza tra i diversi sistemi formativi. Ma i clandestini, come hanno dimostrato ricerche svolte in passato, sono mediamente meno istruiti degli immigrati regolari e la scolarità degli immigrati nel loro complesso è, perciò, nettamente superiore a quella percepita”. L’alta scolarizzazione non si traduce nello svolgimento di lavori corrispondenti. Pressoché tutti i clandestini occupati (e sono solo il 54%) svolgono mansioni elementari, che vanno dall’assistenza domestica al facchinaggio, dall’impiego in edilizia alla vendita ambulante, in stridente contrasto con la loro istruzione e con gli impieghi in patria, dove solo il 15% svolgeva mansioni elementari e più del 5% era insegnante o professore. “Questo genere di migrazione”, dice ancora Devillanova, “determina perciò un impoverimento del capitale umano dei paesi di origine (il cosiddetto brain drain), dal momento che migrano soprattutto i più istruiti e un conseguente spreco di questo capitale (il brain waste), quando le loro competenze non sono utilizzate nel paese di destinazione. Tale risultato mette in dubbio anche l’eventuale efficacia di politiche di selezione degli immigrati, dal momento che il loro livello di istruzione è già alto, ma il tessuto produttivo italiano sembra poco interessato alle loro qualifiche”. “Sarebbero più utili, ed economicamente più convenienti”, aggiunge Frattini, “politiche volte a trasferire alcune skill dai paesi di origine a quelli di destinazione, come la semplice organizzazione di corsi d’italiano”. Un’ulteriore elaborazione dei dati ha dimostrato che la scolarità e la conoscenza dell’italiano sono i fattori che più aiutano i clandestini a trovare un lavoro, mentre, a parità di ogni altra condizione, chi proviene dall’Africa sub sahariana ha meno possibilità di essere impiegato.

Tabella 1. Livello di formazione

Formazione Totale campione Età 25-64
Totale Donne Uomini Totale Donne Uomini
Nessuna 3,30% 1,90% 4,40% 3,80% 2,10% 5%
Elementari 9,90% 8,50% 10,90% 10,20% 9,10% 11,10%
Medie 34,90% 33,80% 35,80% 32,70% 32,20% 33,10%
Superiori 41,50% 44,50% 39,30% 41,10% 43,30% 39,60%
Università 10,30% 11,30% 9,60% 12,10% 13,30% 11,30%
Fonte: Devillanova, Frattini Tabella 2. Settore di lavoro in Italia (%)
Professione Totale Donne Uomini
Pulizie e collaborazione domestica 34,3 64,6 8,5
Assistenza non domestica 18,2 22,5 14,6
Edilizia 12,1 0,2 22,2
Artigianato 8,8 1,6 15
Servizi 8,3 4,1 11,9
Industria manifatturiera 5,7 3 7,9
Commercio ambulante 4,3 0,7 7,3
Altro 3,3 2,8 3,7
Facchinaggio 2,8 0,3 5
Portineria 1,4 0,1 2,5
Agricoltura 0,7 0,1 1,2
Fonte: Devillanova, Frattini Tabella 3. I paesi di origine
Paese % sui clandestini
Ecuador 28,6
Perù 10,2
Marocco 8,9
Egitto 7,8
Romania 4,9
Sri Lanka 4,9
Albania 4,3
Ucraina 3,1
Senegal 2,9
Fonte: Devillanova, Frattini Tabella 4. Composizione per genere
Regione % uomini
Nord Africa 95,8
Asia 73,1
Africa sub sahariana 70,1
Europa dell’Est 54,2
America Latina 36
Paese % uomini
Egitto 98,5
Senegal 96,4
Marocco 93,4
Albania 79,4
Sri Lanka 79
Romania 59,2
Ecuador 34,9
Perù 32,4
Ucraina 18,4
Fonte: Devillanova, Frattini Tabella 5. Età media per regione di provenienza
Regione Età media Uomini Donne
Nord Africa 29,7 29,7 30,9
Africa sub sahariana 31,9 32,5 30,4
Asia 32 31,3 33,8
Europa dell’Est 32,1 31 33,5
America Latina 32,6 32,6 32,7
Totale 31,8 31,2 32,7
Fonte: Devillanova, Frattini Tabella 6. Quanti parlano italiano
Anni in Italia % che parla italiano
0 41,7
1 59
2 59,9
3 67
4 62,9
5 o più 65,9
Fonte: Devillanova, Frattini .
 
   
   
CONSEGNA DIPLOMI DI LAUREA AI LAUREATI DELLA FACOLTÀ NELL’ANNO 2005 ALL’UNIVERSITÀ TOR VERGATA  
 
 Roma, 20 giugno 2006 - La Facoltà di Economia dell’Università Tor Vergata diventa sempre più Campus: il prossimo 22 giugno ai laureati quadriennali del 2005 verranno consegnati i Diplomi di Laurea in perfetto “American style”, e – ai migliori neo-dottori – i nuovissimi gadget della Facoltà. Oltre al Rettore Alessandro Finazzi Agrò e al Preside di Economia Luigi Paganetto parteciperà anche Innocenzo Cipolletta, Presidente de Il Sole 24 Ore e di Ubs Corporate Finance Italia, che terrà un intervento sulle opportunità professionali e i percorsi di carriera per un laureato in Economia. E, per un neo-dottore, uno dei possibili sbocchi lavorativi si trova proprio all’interno della stessa Facoltà di Economia: si tratta di E2b Lab, il laboratorio-incubatore che supporta la nascita di imprese innovative nel Lazio. Il Direttore del progetto, Maurizio Decastri illustrerà alle “nuove leve” come “si fa impresa” con il sostegno dell’università. Sarà poi anche l’occasione per conoscere la neonata Alet, l’Associazione Laureati Economia Tor Vergata che ha come obiettivo principale – ma non unico – di costituire un network tra coloro che hanno conseguito la laurea o un Master o un Dottorato alla Facoltà di Economia (ex alumni, quindi). Chiuderanno l’incontro alcuni laureati “di successo” della Facoltà - già in posizioni di rilievo in aziende private o Istituzioni - che parleranno della propria esperienza personale e di quanto sia stato importante conseguire la Laurea a “Economia Tor Vergata” per il raggiungimento del proprio status professionale. .  
   
   
MAESTRI D´ASCIA: AL VIA IL CORSO PER GLI ARTIGIANI DELLA GONDOLA 478 ORE DI LEZIONI TEORICHE E PRATICHE FINO AL 13 OTTOBRE PER RIDARE VITA A UN MESTIERE ANTICHISSIMO  
 
Venezia, 20 giugno 2006 - Per dare continuità al mestiere e alla produzione negli squeri, il Consorzio Cantieristica Minore Veneziana lancia un corso per allievi maestri d´ascia, nell´ambito del progetto Urban Italia del Comune di Venezia, cofinanziato dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Il corso ha preso il via ieri lunedì 19 giugno, con la prima lezione e la presentazione del corpo docenti nella sede del Consorzio Cantieristica Minore Veneziana nell´isola della Giudecca a Venezia - che sarà la sede dell´intera durata del corso - e proseguirà fino al 13 ottobre 2006. Le lezioni, suddivise in 478 ore (328 di teoria/laboratorio, 150 di stage in azienda), sono indirizzate a giovani di ambo i sessi tra i 16 e i 30 anni con lo scopo di formare personale esperto nella costruzione di barche in legno secondo la tradizione costruttiva della gronda lagunare veneziana. Chi intende aspirare al conseguimento della qualifica di Maestro D´ascia, potrà poi lavorare direttamente nei cantieri di costruzione, un´esperienza che, a fine corso, impiegherà almeno due allievi a tempo indeterminato. Il corso, completo dalla A alla Z, alternerà elementi di disegno tecnico e matematica con lezioni di storia e teoria della nave e momenti di approfondimento specifico. Lezioni di teoria che si mescoleranno con esercitazioni pratiche per permettere agli allievi un contatto diretto con il lavoro nei cantieri. Quindi, le trecento ore suddivise in esercitazioni di laboratorio e stage. I docenti sono Diego Danieli (elementi di matematica e geometria, geometria della nave, installazione di propulsione a motore), Gianfranco Zanelli (storia della nave), Renzo Giuponi (geometria della nave e tracciatura), Sandro Galante (elementi di disegno), Ugo Pizzarello (teoria della nave), Giorgio Passudetti (sicurezza in cantiere e la prevenzione incendi), oltre ai maestri dei cantieri del Consorzio Cantieristica Minore Veneziana (progettazione e costruzione di imbarcazioni tipiche lagunari in legno). La verifica dell´apprendimento dei singoli moduli avverrà attraverso prove ed esercitazioni pratiche, mentre lo stage nei cantieri, che costituisce un´ulteriore modalità formativa, darà agli allievi la possibilità di verificare le competenze acquisite in aula e incrementare le proprie capacità relazionali. "Il mestiere del maestro d´ascia è un mestiere nobile, legato ad una tradizione che affonda nei secoli e che restituisce il sapore della venezianità più autentica - spiega Gianfranco Vianello detto "Crea" -. Eppure oggi gli artigiani in attività sono rimasti in pochi, quasi sempre eredi di una tradizione familiare, mentre gli squeri si contano sulle dita di una mano. Questo corso si pone l´obiettivo di ridare vita alla tradizione produttiva degli squeri, offrendo ai giovani l´opportunità di un´esperienza unica e di un´occupazione stabile per il futuro". . .