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Notiziario Marketpress di Lunedì 03 Luglio 2006
LA COMMISSIONE EUROPEA INTERVIENE PER GARANTIRE L´ATTUAZIONE DELLA NORMATIVA UE IN 14 STATI MEMBRI  
 
Bruxelles, 3 luglio 2006 - La Commissione europea ha deciso di dare seguito alla procedura di infrazione contro 14 Stati membri per la mancata attuazione nel diritto nazionale di una o più di cinque direttive relative al mercato interno. La Commissione deferirà la Slovenia e il Regno Unito alla Corte di giustizia europea per la mancata attuazione della direttiva sugli enti pensionistici aziendali o professionali. Il Portogallo sarà anch´esso deferito alla Corte per la mancata attuazione della direttiva sul risanamento e la liquidazione degli enti creditizi. La Commissione ha intanto deciso di chiedere formalmente a 12 Stati membri – Belgio, Cipro, Estonia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Malta, Portogallo, Spagna, Svezia e Regno Unito – di dare attuazione alla direttiva sui diritti dell´autore di un´opera d´arte sulle successive vendite dell´originale. La richiesta è stata inviata in forma di "parere motivato", che costituisce la seconda fase della procedura di infrazione di cui all´articolo 226 del trattato Ce. Qualora non riceva una risposta soddisfacente entro 2 mesi, la Commissione potrebbe adire la Corte di giustizia europea. La Commissione ha inoltre deciso, conformemente all´articolo 228 del trattato Ce, di inviare una lettera di messa in mora al Regno Unito per chiedere informazioni complete sull´esecuzione della sentenza della Corte di giustizia europea sull´attuazione della direttiva sul riconoscimento delle qualifiche professionali nel territorio di Gibilterra. Una lettera di messa in mora verrà inviata anche al Lussemburgo per chiedere informazioni complete sull´esecuzione della sentenza della Corte di giustizia europea sull´attuazione della direttiva sulle norme contabili. La Commissione esprime infine soddisfazione per il fatto che tutti gli Stati membri hanno attuato la direttiva sulla protezione giuridica delle invenzioni biotecnologiche. Charlie Mccreevy, commissario responsabile del Mercato interno e dei servizi, ha dichiarato: "Sebbene nel complesso gli Stati membri abbiano di recente compiuto notevoli progressi nell´attuazione della normativa sul mercato interno, purtroppo alcuni di essi sono in ritardo, e impediscono quindi di fatto ai cittadini e alle imprese di tutta Europa di beneficiare appieno del mercato unico e delle misure che i loro governi hanno convenuto. La Commissione farà tutto il possibile per aiutare gli Stati membri ad attuare la normativa in tempo utile, ma continuerà ad adottare, se necessario, provvedimenti correttivi. ". Enti pensionistici aziendali o professionali – La Slovenia e il Regno Unito deferiti alla Corte di giustizia La Commissione ha deciso di deferire la Slovenia e il Regno Unito alla Corte di giustizia europea per la mancata o incompleta attuazione della direttiva 2003/41/Ce relativa alle attività e alla supervisione degli enti pensionistici aziendali o professionali. I due Stati membri non hanno risposto al parere motivato inviato dalla Commissione nell´aprile del 2006. La direttiva avrebbe dovuto essere attuata in tutti gli Stati membri entro il 23 settembre 2005. La predetta direttiva fa parte del Piano d’azione per i servizi finanziari, e completa il mercato interno per quanto riguarda gli enti pensionistici aziendali o professionali. Pur riconoscendo le notevoli differenze tra i sistemi pensionistici degli Stati membri, la direttiva armonizza le norme sulla vigilanza prudenziale e sui requisiti patrimoniali di tali enti. La direttiva prevede inoltre norme per il versamento transfrontaliero delle pensioni aziendali e professionali. L´attuale situazione di asimmetria nell´attuazione della direttiva impedisce agli enti pensionistici di fornire servizi transfrontalieri in condizioni di parità in tutto il mercato interno. Risanamento e liquidazione degli enti creditizi – Portogallo La Commissione ha deciso di deferire il Portogallo alla Corte di giustizia europea per il mancato recepimento della direttiva 2001/24/Ce in materia di risanamento e liquidazione degli enti crediti. La direttiva prevede che, in caso di fallimento di un ente creditizio con succursali in diversi Stati membri, la liquidazione avvenga con un´unica procedura avviata nello Stato membro in cui l´ente creditizio ha la sede legale (lo Stato membro di origine), e che tale procedura sia disciplinata unicamente dal diritto fallimentare in vigore nello Stato membro di origine. Fin tanto che la direttiva non sarà stata pienamente attuata in tutti gli Stati membri, vi è il rischio di conflitti di giurisdizione, e non viene garantita la parità di trattamento dei creditori nei diversi Stati membri. Finora il Portogallo non ha notificato alla Commissione nessuna misura di recepimento della direttiva nel diritto nazionale, sebbene il termine per l´attuazione sia scaduto il 5 maggio 2004, e il parere motivato sia stato spedito al Portogallo nel luglio del 2005. Direttiva sui diritti dell´autore di un´opera d´arte sulle successive vendite dell´originale – Belgio, Cipro, Estonia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Malta, Portogallo, Spagna, Svezia e Regno Unito La Commissione ha deciso di inviare pareri motivati ai predetti 12 Stati membri in merito alla mancata attuazione della direttiva relativa ai diritti dell´autore di un´opera d´arte sulle successive vendite dell´originale, direttiva mirante ad assicurare che gli autori di opere figurative ricevano una quota dei profitti generati dalle successive vendite delle loro opere originali da parte dei professionisti del mercato dell´arte. Dato che il diritto in oggetto esisteva in alcuni Stati membri e non in altri, la direttiva ha messo fine alla discriminazione esistente in passato tra gli autori in funzione del luogo di vendita. La direttiva è stata adottata nel 2001 e gli Stati membri hanno avuto tempo fino al 1° gennaio 2006 per adottare i provvedimenti nazionali di attuazione. Riconoscimento delle qualifiche professionali – Regno Unito La Commissione ha deciso di inviare una lettere di messa in mora, ai sensi dell´articolo 228 del trattato Ce, al Regno Unito per la mancata esecuzione della sentenza della Corte di giustizia europea del 20 ottobre 2005 (causa C-505/04) sulla mancata comunicazione dei provvedimenti di attuazione nel territorio di Gibilterra della direttiva 2001/19/Ce relativa al riconoscimento reciproco delle qualifiche professionali. La direttiva, proposta dalla Commissione nel 1997, rientra nel quadro dell´iniziativa Slim mirante a semplificare la legislazione del mercato interno. Essa facilita considerevolmente l´aggiornamento degli elenchi di diplomi, certificati e titoli che possono essere oggetto di riconoscimento automatico. È stato altresì migliorato il funzionamento del sistema generale di riconoscimento delle qualifiche professionale. Il termine per il recepimento della direttiva 2001/19/Ce è scaduto il 1° gennaio 2003. Da allora il Regno Unito ha adottato provvedimenti di recepimento per l´Inghilterra, l´Irlanda del Nord, la Scozia e il Galles ma non per Gibilterra. A seguito della sentenza della Corte, le autorità britanniche hanno notificato alla Commissione alcuni provvedimenti di esecuzione per Gibilterra relativi alle professioni mediche. Le autorità britanniche non hanno però notificato i provvedimenti relativi al sistema generale di riconoscimento dei diplomi. In caso di mancata adozione di detti provvedimenti, la Corte potrebbe decidere di infliggere un´ammenda al Regno Unito. Norme contabili – Lussemburgo La Commissione ha chiesto al Lussemburgo di dare esecuzione alla sentenza della Corte di giustizia europea nella causa C-115/05, Commissione contro Granducato del Lussemburgo, pronunciata l´8 dicembre 2005. Nella sentenza la Corte ha dichiarato che il Lussemburgo è venuto meno all´obbligo di recepimento nell´ordinamento interno della direttiva 2001/65/Ce sulle norme contabili. La direttiva 2001/65/Ce modifica le direttive 78/660/Cee, 83/349/Cee e 86/635/Cee. Queste direttive definiscono quali tipi di società devono presentare conti, stabiliscono il formato da utilizzare per il conto profitti e perdite e lo stato patrimoniale e definiscono i principi di valutazione da applicare. Le direttive impongono inoltre obblighi di informazione sui conti. Il regolamento sugli Ias (principi contabili internazionali), adottato nel giugno del 2002, dispone che tutte le società dell’Ue quotate su un mercato regolamentato – ad esempio le borse – utilizzino gli Ias a partire dal 2005, e consente agli Stati membri di estendere tale obbligo a tutte le società. Qualora gli Ias non vengano applicati, la quarta e settima direttiva sul diritto delle società (78/660/Cee e 83/349/Cee), note anche come direttive contabili, continueranno a disciplinare gli obblighi Ue in materia contabile, e potrebbero pertanto continuare ad essere applicate da quasi 5 milioni di società europee. Occorreva aggiornare tali direttive. La direttiva 2001/65/Ce ha adeguato gli obblighi Ue in materia contabile alle moderne teorie e prassi contabili. Essa consente la valutazione al fair value (valore equo) di alcune attività e passività. Ciò consentirà alle società europee di redigere i loro documenti contabili in linea con gli attuali sviluppi a livello internazionale. La Commissione ha rivolto la sua richiesta al Lussemburgo in forma di lettera di messa in mora in applicazione della procedura di cui all´articolo 228 del trattato Ce. Se le autorità nazionali non risponderanno in maniera soddisfacente entro 2 mesi, la Commissione potrebbe, se opportuno, formulare un parere motivato come previsto dall´articolo 228, paragrafo 2, del trattato che istituisce la Comunità europea. La Corte di giustizia può imporre, ai sensi dell´articolo 228, paragrafo 2, del trattato Ce, una sanzione pecuniaria allo Stato che non dà esecuzione alla sua sentenza. Biotecnologie – Tutti gli Stati membri hanno attuato la normativa Ue sulla protezione giuridica delle invenzioni biotecnologiche La Commissione esprime soddisfazione per il fatto che tutti gli Stati membri hanno attuato nel diritto nazionale la direttiva 98/44/Ce sulla protezione giuridica delle invenzioni biotecnologiche. La direttiva mira a chiarire taluni principi del diritto in materia di brevetti applicati alle invenzioni biotecnologiche, assicurando altresì il rispetto di rigorose norme etiche. I chiarimenti si sono rivelati essenziali per consentire la piena utilizzazione del potenziale medico, ambientale ed economico delle biotecnologie nel rispetto di elevate norme etiche. Le ultime informazioni sui procedimenti di infrazione riguardanti tutti gli Stati membri sono disponibili all´indirizzo Internet seguente: http://ec. Europa. Eu/community_law/eulaw/index_en. Htm .  
   
   
VIA LIBERA AI NUOVI FONDI STRUTTURALI 2007-2013  
 
 Bruxelles, 3 luglio 2006 - Il Parlamento europeo è chiamato a confermare l´accordo raggiunto con il Consiglio sul pacchetto relativo ai Fondi Strutturali per il periodo 2007-2013. Se ciò accade, a partire dal 1° gennaio dell´anno prossimo inizieranno ad essere utilizzati i 308 miliardi di euro previsti per accelerare la convergenza degli Stati membri e delle regioni in ritardo di sviluppo, per sostenere la coesione sociale e per promuovere la cooperazione territoriale. Frutto di un accordo con il Consiglio, i cinque provvedimenti (tre in codecisione e due pareri conformi) definiscono gli obiettivi dei fondi strutturali e di coesione, i criteri cui devono attenersi gli Stati membri e le regioni per essere ammissibili al sostegno comunitario, le risorse finanziarie disponibili e i loro criteri di attribuzione in seno all´Unione ampliata. Se la Plenaria conferma gli accordi, i Fondi potranno essere operativi sin dal 1° gennaio 2007. Prima che gli stanziamenti siano attribuiti agli Stati membri è necessario che la Commissione negozi i Programmi operativi nazionali. Disposizioni generali La relazione di Konstantinos Hatzidakis (Ppe/de, El) raccomanda alla Plenaria di concedere il parere conforme al regolamento sulle disposizioni generali sul Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr), sul Fondo sociale europeo (Fse) e sul Fondo di coesione. Nel corso dei negoziati con il Consiglio, il relatore e la sua commissione parlamentare, hanno ottenuto l´introduzione nel testo di numerose loro richieste. Più in particolare, è previsto un rafforzamento dell´aspetto ambientale e dello sviluppo sostenibile nella gestione dei fondi strutturali e di coesione, attraverso l´introduzione di un nuovo articolo che garantisce la presa in considerazione di tale aspetto nell´attuazione dei fondi. Inoltre, è stata ottenuta una menzione specifica riguardo al fatto che i fondi strutturali e di coesione debbano sostenere il miglioramento e la promozione dell´accessibilità dei disabili. E´ poi stato rafforzato il principio del partenariato, ossia che possono partecipare ai negoziati di partenariato dei fondi strutturali tutti gli organi rappresentativi della società civile, i partner ambientali, le organizzazioni non governative e gli organi responsabili della promozione della parità di genere. Il Consiglio ha tuttavia respinto l´idea di una dichiarazione comune del Consiglio, della Commissione e del Parlamento su una riserva di risultato comunitaria che avrebbe avuto l´obiettivo di riutilizzare le risorse non utilizzate dei fondi strutturali invece di riassegnarle al bilancio Ue. Il regolamento definisce tre obiettivi. L’obiettivo "Convergenza" - cui contribuiscono Fesr, Fse e Fondo di coesione - è volto ad accelerare la convergenza degli Stati membri e regioni in ritardo di sviluppo. Ciò andrà realizzato migliorando le condizioni per la crescita e l´occupazione tramite l’aumento e il miglioramento della qualità degli investimenti in capitale fisico e umano, lo sviluppo dell’innovazione e della società della conoscenza, dell’adattabilità ai cambiamenti economici e sociali, la tutela e il miglioramento della qualità dell’ambiente e l’efficienza amministrativa. Le regioni italiane rientranti in questo obiettivo potranno beneficiare di un contributo massimo dei fondi comunitari del 75%. L’obiettivo "Competitività regionale e occupazione" - finanziato da Fesr e Fse - punta, al di fuori delle regioni in ritardo di sviluppo, a rafforzare la competitività e le attrattive delle regioni e l’occupazione. Si tratterà di anticipare i cambiamenti economici e sociali, inclusi quelli connessi all’apertura degli scambi, mediante l´incremento e il miglioramento della qualità degli investimenti nel capitale umano, l´innovazione e la promozione della società della conoscenza e l’imprenditorialità. Ma anche con la tutela e il miglioramento dell’ambiente e il miglioramento dell’accessibilità, dell’adattabilità dei lavoratori e delle imprese e lo sviluppo di mercati del lavoro inclusivi. Le regioni italiane rientranti in questo obiettivo potranno beneficiare di un contributo massimo dei fondi comunitari del 50%. L´obiettivo "Cooperazione territoriale europea" - finanziato dal Fesr - è inteso a rafforzare la cooperazione transfrontaliera mediante iniziative congiunte locali e regionali, a rafforzare la cooperazione transnazionale mediante azioni volte allo sviluppo territoriale integrato connesse alle priorità comunitarie e a rafforzare la cooperazione interregionale e lo scambio di esperienze al livello territoriale adeguato. Le risorse disponibili, espresse in prezzi 2004, da impegnare a titolo dei Fondi per il periodo 2007-2013 ammontano a 308,041 miliardi di euro. All’obiettivo "Convergenza" è destinato l´81,54% delle risorse totali (ossia circa 252,2 miliardi di euro), all’obiettivo "Competitività regionale e occupazione" è attribuito invece il 15,95% del totale (poco più di 49 miliardi) e l’obiettivo "Cooperazione territoriale europea" potrà contare sul 2,52% delle risorse globali (7,75 miliardi di euro). Fondo europeo di sviluppo regionale Nell´ambito dei tre obiettivi di sviluppo, il Fesr partecipa al finanziamento di investimenti produttivi che contribuiscono alla creazione e al mantenimento di posti di lavoro stabili, in primo luogo attraverso aiuti diretti agli investimenti principalmente nelle piccole e medie imprese (Pmi), di investimenti in infrastrutture e dello sviluppo di potenziale endogeno attraverso misure che sostengano lo sviluppo regionale e locale. Tali attività includono il sostegno e i servizi alle imprese, in particolare alle Pmi, la creazione e lo sviluppo di strumenti finanziari quali il capitale di rischio, i fondi per mutui e fondi di garanzia, i fondi di sviluppo locale, gli abbuoni di interesse, la messa in rete, la cooperazione e gli scambi di esperienze tra regioni, città e operatori sociali, economici e ambientali interessati. La relazione di Claudio Fava (Pse, It) raccomanda al Parlamento di approvare la posizione comune del Consiglio in merito al regolamento relativo al Fondo europeo di sviluppo regionale. Reputa, infatti, che nel corso dei negoziati con il Consiglio sono state prese in considerazione le principali preoccupazioni espresse dai deputati nell´esame della proposta. Più in particolare, per quanto riguarda l´Iva, a Commissione aveva proposto di rendere ammissibile l´Iva non recuperabile soltanto nel caso del Fes. Il Consiglio europeo aveva concluso che l´Iva non recuperabile doveva essere ammissibile secondo le regole del Fesr, del Fes e anche del Fondo di coesione solo per gli Stati membri il cui Pil non supera l´85% della media del Pil dell´Ue. Il Parlamento europeo, invece, aveva chiesto che tali modalità fossero estese a tutti gli Stati membri e il Consiglio ha deciso di accettare questa richiesta. In merito alle preoccupazioni espresse sull´edilizia abitativa, la Commissione aveva proposto di rendere l´edilizia abitativa non ammissibile. Il Consiglio europeo aveva proposto di prevedere l´ammissibilità dell´edilizia abitativa nel regolamento Fesr per gli Stati membri il cui Pil non supera l´85% della media del Pil dell´Ue. Il Consiglio ha quindi introdotto nella sua posizione comune una disposizione specifica che tiene conto degli emendamenti proposti dal Parlamento nella sua prima lettura, rendendo ammissibile la spesa per l´edilizia abitativa per i costi di ristrutturazione degli alloggi sociali che mirano a garantire il risparmio energetico e a proteggere l´ambiente. Fondo sociale europeo Il Fondo contribuisce a realizzare le priorità della Comunità riguardo al rafforzamento della coesione economica e sociale migliorando le possibilità di occupazione e di impiego, favorendo un alto livello di occupazione e nuovi e migliori posti di lavoro. A tal fine esso sostiene le politiche degli Stati membri intese a conseguire la piena occupazione nonché la qualità e la produttività sul lavoro, a promuovere l´inclusione sociale, compreso l´accesso all´occupazione delle persone svantaggiate, e a ridurre le disparità occupazionali a livello nazionale, regionale e locale. In particolare, il Fondo fornisce sostegno alle azioni in linea con le misure prese dagli Stati membri sulla base degli orientamenti adottati nell´ambito della Strategia europea per l´occupazione. La relazione di José Albino Silva Peneda (Ppe/de, Pt) raccomanda alla Plenaria di approvare la posizione comune dei Consiglio in quanto include numerosi emendamenti proposti dal Parlamento in prima lettura. Questi tendevano, in particolare, a rafforzare gli aspetti relativi alla lotta contro l´esclusione sociale, alle discriminazioni e alla parità dei generi e all´integrazione delle persone inattive e dei disabili. Fondo di coesione Il Fondo di coesione, integra gli altri strumenti comunitari di sviluppo regionale, in materia di ambiente e di infrastrutture di trasporto di interesse comune per promuovere la coesione economica e sociale e la solidarietà fra gli Stati membri. Dall´allargamento dell´Ue, il 1° maggio 2004, il Fondo di coesione si applica ai dieci nuovi Stati membri unitamente ai tre Stati membri beneficiari dell´Ue a 15 (Spagna, Portogallo, Grecia) per la fine del periodo 2000-2006. Dal gennaio 2004, l´Irlanda non è più beneficiaria e, a decorrere dal gennaio 2007 anche la Spagna non ottempererà più ai criteri di ammissibilità al finanziamento del Fondo di coesione. La relazione di Alfonso Andria (Alde/adle, It) raccomanda al Parlamento di esprimere parere conforme alla proposta di regolamento per sostenere l´aumento della dotazione del fondo fino a 61,59 miliardi di euro. La novità introdotta dal regolamento consiste nel potenziamento del contributo del Fondo di coesione allo sviluppo sostenibile. Pertanto esso è in grado ormai di finanziare, oltre alle reti transeuropee, i progetti nel settore dei trasporti ferroviari, per vie navigabili fluviali e marittime, i programmi multimodali di trasporto, il trasporto urbano sostenibile ed i progetti nei settori che promuovono lo sviluppo sostenibile, a dimensione ambientale, quali i settori chiave dell´efficienza energetica e delle fonti energetiche rinnovabili. Cooperazione territoriale La Commissione propone di intensificare e promuovere la cooperazione transfrontaliera, transnazionale e interregionale con lo scopo di realizzare l´obiettivo della coesione sociale, economica e territoriale. A tal fine ha avanzato una proposta di regolamento che dà la facoltà di creare gruppi cooperativi, dotati di personalità giuridica. La relazione di Jan Olbrycht (Ppe/de, Pl) raccomanda al Parlamento di approvare la posizione comune del Consiglio. Il nome dello strumento, come richiesto dai deputati, è stato modificato si chiamerà Gruppo europeo di cooperazione territoriale (Gect) e non più, come proposto dalla Commissione, Gruppo europeo di cooperazione transfrontaliera. Un Gect può essere composto da membri - situati nel territorio di almeno due Stati membri - che appartengono a una o più delle seguenti categorie: Stati membri, autorità regionali, autorità locali e altri organismi di diritto pubblico. Le associazioni composte di organismi che appartengono ad una o più di tali categorie possono parimenti essere membri. A seguito dell´accordo sulle prospettive finanziarie, i deputati hanno ottenuto 300 milioni di euro supplementari per la coesione territoriale. I deputati auspicavano che 200 milioni fossero destinati alle regioni transfrontaliere e i restanti 100 milioni alla cooperazione interregionale. .  
   
   
APPALTI PUBBLICI: PROCEDIMENTI DI INFRAZIONE CONTRO LA GERMANIA, L’AUSTRIA, L’ITALIA E MALTA  
 
Bruxelles, 3 luglio 2006 - La Commissione europea è intervenuta nei confronti della Germania, dell’Austria, dell’Italia e di Malta per imporre l’osservanza della normativa dell’Ue sugli appalti pubblici. La Commissione deferirà la Germania alla Corte di giustizia per violazione delle norme sull’appalto di servizi da parte di alcune amministrazioni locali nella Bassa Sassonia. Sempre alla Germania la Commissione invierà un richiamo formale in merito alla concessione del servizio di trasporto a mezzo autobus nella città di Worms e, in un altro procedimento, per vizi nell’appalto di servizi da parte di enti pubblici. Questi richiami assumono la forma del “parere motivato”, seconda fase del procedimento di infrazione di cui all’articolo 226 del trattato Ce. Se entro due mesi lo Stato membro non risponde in modo soddisfacente la Commissione può adire la Corte di giustizia dell’Ue. La Commissione ha deciso, a norma del richiamato articolo 228 del trattato, di inviare una lettera di costituzione in mora all’Austria chiedendo informazioni complete su come questo Stato abbia dato esecuzione ad una sentenza della Corte europea in merito allo smaltimento dei rifiuti nella città di Mödling. La Commissione ha poi inviato pareri motivati all’Austria nell’ambito di altri due casi simili riguardanti l’appalto dello smaltimento di rifiuti a lungo termine nelle città di Hartberg e di Kapfenberg. Nei riguardi dell’Italia la Commissione ha emesso pareri motivati aventi ad oggetto l’erronea scelta delle procedure di appalto per la costruzione di prigioni in un caso e per l’affidamento di trasporti pubblici in un altro caso. Infine, la Commissione ha inviato a Malta un parere motivato in merito ad un appalto pubblico per la fornitura di servizi di gestione e di assistenza tecnica. Le procedure di appalto aperte e trasparenti prescritte dalla normativa dell’Unione sugli appalti pubblici mirano a creare una maggiore concorrenza, più solide garanzie contro la corruzione e forniture di servizi più efficienti e di migliore qualità per i contribuenti europei. Germania — affidamento del servizio di smaltimento dei rifiuti da parte di alcune amministrazioni locali in Bassa Sassonia La Commissione ha deciso di deferire la Germania alla Corte di giustizia in un caso che riguarda l’appalto del servizio di smaltimento dei rifiuti esperito dalle autorità amministrative di Rotenburg (Wümme), Harburg, Soltau-fallingbostel e Stade in Bassa Sassonia alla società Stadtreinigung Hamburg, un ente pubblico (si veda Ip/05/44). La prestazione di questi servizi è a titolo oneroso fino al 2019. Le autorità tedesche sostengono che il caso riguarda la cooperazione tra amministrazioni appartenenti al settore pubblico e che quindi non ricade nella sfera di operatività della normativa sugli appalti. Questa tesi è in contraddizione con la costante giurisprudenza della Corte di giustizia, in particolare con la sentenza nella causa C-84/03 (Commissione/spagna) secondo la quale non esiste alcuna eccezione generale all’applicazione del diritto comunitario degli appalti nel caso di una cooperazione tra amministrazioni del settore pubblico. I contatti avviati dalla Commissione con la Germania non hanno permesso di sbloccare la situazione. Germania — servizi di trasporto a mezzo autobus nella città di Worms La Commissione ha deciso di inviare un parere motivato alla Germania in merito all’affidamento del servizio di trasporto a mezzo autobus nella città di Worms. Il valore dell’appalto è di circa 3 000 000 Eur all’anno; l’aggiudicazione è avvenuta direttamente ad un fornitore di servizi senza che fossero osservati i principi generali del trattato Ce (trasparenza e non discriminazione). La Germania ha respinto le censure della Commissione appellandosi al fatto che una procedura di revisione interna aveva avuto esito positivo; la Commissione nota tuttavia che quest’ultima non riguardava l’appalto in questione ma un appalto precedente avente contenuto completamente diverso. Inoltre, anche se la procedura di revisione nazionale avesse avuto ad oggetto lo stesso appalto, questa circostanza non impedisce alla Commissione di esercitare i propri poteri a norma del trattato Ce allo scopo di garantire l’applicazione coerente della legislazione comunitaria in tutta Europa. Germania — servizi sociali per i pensionati appaltati a amministrazioni e imprese pubbliche La Commissione ha inviato un parere motivato alle autorità tedesche censurando la pratica — posta in essere da amministrazioni e imprese pubbliche — di appaltare servizi sociali per i pensionati unicamente a un numero predeterminato di prestatori di servizi indicati nelle convenzioni collettive. Secondo la Commissione non esiste alcun giustificato motivo che escluda la piena e totale applicazione della normativa sugli appalti. Le amministrazioni e le imprese pubbliche sono autorità aggiudicatrici ai sensi della normativa comunitaria sugli appalti e sono pertanto tenute ad indire una gara di appalto per la prestazione di tali servizi. La possibilità di fornire i servizi in questione non deve essere limitata a una categoria determinata di prestatori di servizi. Austria — smaltimento dei rifiuti nelle città di Mödling, Hartberg e Kapfenberg La Commissione ha iniziato il procedimento diretto a far eseguire una sentenza emanata dalla Corte di giustizia nei confronti dell’Austria a proposito dello smaltimento dei rifiuti della città di Mödling (si veda al riguardo il documento Ip/03/1763). Il 10 novembre 2005 la Corte di giustizia aveva statuito che l’Austria aveva violato gli obblighi che ad essa incombono in virtù della normativa sui pubblici appalti in quanto la città di Mödling aveva appaltato nel 1999 i servizi di smaltimento dei rifiuti urbani ad un’impresa mista pubblica-privata controllata per il 51 % dall’amministrazione comunale di Mödling. Il contratto, stipulato in violazione della normativa comunitaria, è tuttora in corso di esecuzione. La Commissione ha chiesto pertanto all’Austria di prendere le misure necessarie per porre termine alla persistente violazione del diritto comunitario; diversamente, essa può adire la Corte di giustizia per chiederle di condannare l’Austria al pagamento di una somma forfettaria o di una penalità commisurata ai giorni di ritardo. In altri due casi analoghi (riguardanti appalti di smaltimento dei rifiuti a lungo termine nelle città di Hartberg e Kapfenberg) la Commissione ha deciso di inviare all’Austria due pareri motivati. Si tratta anche in questi casi di servizi appaltati direttamente dalle autorità comunali a imprese miste, nelle quali l’amministrazione comunale controlla il 51 % del capitale. Come ha statuito la Corte di giustizia nella sentenza 11 gennaio 2005 in causa C-26/03 (Città di Halle), nell’ambito di appalti di servizi all’interno dell’amministrazione ("in-house providing") non è ammissibile una deroga all’applicazione della normativa comunitaria sugli appalti pubblici. In altri termini, anche questi appalti devono essere affidati previo esperimento di una pubblica gara. Le trattative avviate dalla Commissione per giungere a un accordo sulla risoluzione anticipata dei contratti contestati, tuttora in corso, non hanno ancora portato ad una soluzione soddisfacente per le parti. Italia — errori nella procedura di affidamento di lavori di costruzione di prigioni e di servizi di trasporto tramviario La Commissione ha deciso di inviare all’Italia un parere motivato in merito alla violazione della normativa comunitaria sugli appalti pubblici nei casi qui descritti. Il primo caso riguarda due bandi di gara pubblicati dal Ministero della Giustizia per l’affidamento — tramite procedura negoziata — di lavori aventi ad oggetto la costruzione e il finanziamento di prigioni di Stato da realizzare nel territorio dei comuni di Varese e di Pordenone. La Commissione ritiene che la procedura d’appalto prescelta operata dall’ente aggiudicatore sia erronea e che violi le disposizioni della direttiva 93/37/Cee, dato che il bando è stato lanciato per l’affidamento di servizi, mentre gli appalti in questione risultano essere appalti di lavori; in secondo luogo, la natura stessa dei contratti non giustificava il ricorso alla procedura negoziata. Il secondo parere motivato inviato all’Italia riguarda la procedura seguita dal comune de L’aquila per l’affidamento della progettazione, realizzazione e gestione di una linea tramviaria per il trasporto pubblico. In primo luogo, la Commissione ritiene che l’appalto debba essere definito un “appalto di lavori pubblici” e non una concessione di lavori pubblici. Di conseguenza, l’aggiudicazione di un appalto pubblico mediante una procedura come quella del “project financing”, finalizzata all’attribuzione di una concessione di opera pubblica configura una violazione della direttiva 93/37/Cee. Inoltre, la Commissione ritiene che l’aver modificato le condizioni dell’affidamento dopo la pubblicazione del bando (in particolare per quanto riguarda la classificazione delle opere da realizzare) costituisce violazione dei principi del trattato Ce, con particolare riferimento ai principi di trasparenza e di non discriminazione, in quanto non ha consentito di partecipare alla procedura concorsuale a tutti gli operatori che avevano un interesse e i requisiti necessari per realizzare i lavori previsti dal progetto modificato. Malta — Water Services Corporation — appalto pubblico per la fornitura di servizi di gestione e di assistenza tecnica La Commissione ha deciso di inviare un parere motivato a Malta, le cui autorità hanno applicato criteri discriminatori per la concessione di un appalto di fornitura di servizi di gestione e di assistenza tecnica connessi alla realizzazione della rete fognaria principale di Malta e Gozo. La Commissione ritiene che l’aver inserito nel contratto requisiti quali la “esperienza regionale o locale” o la “esperienza professionale in Malta” per gli offerenti costituisca violazione della direttiva 93/38/Cee che coordina le procedure di appalto degli enti erogatori di acqua, di energia, di servizi di trasporto e di telecomunicazione laddove impone alle autorità aggiudicatrici di provvedere affinché non vi sia alcuna discriminazione fra i vari fornitori, contraenti e prestatori di servizi. È possibile consultare i dati più recenti sui procedimenti di infrazione nei confronti di tutti gli Stati membri sul sito: http://ec. Europa. Eu/community_law/eulaw/index_en. Htm. .  
   
   
LIBERA PRESTAZIONE DI SERVIZI E LIBERTÀ DI STABILIMENTO: PROCEDIMENTI D´INFRAZIONE CONTRO LA GERMANIA E L´AUSTRIA; PROGRESSI NEI PROCEDIMENTI CONTRO LA FRANCIA E L´ITALIA  
 
Bruxelles, 3 luglio 2006 - La Commissione europea è intervenuta per rimuovere gli ostacoli alla libertà di stabilimento ed alla libera circolazione dei servizi in Germania ed in Austria e annuncia progressi nei procedimenti contro la Francia e l´Italia riguardanti le concessioni idroelettriche. La Commissione ha deciso, a norma dell´articolo 228 del trattato Ce, di inviare una lettera di messa in mora alla Germania in cui si chiedono informazioni complete in merito all’esecuzione di una sentenza della Corte di Giustizia europea sulle condizioni imposte ai datori di lavoro dell´Ue che desiderano distaccare cittadini di paesi non-Ue in altri Stati membri nell’ambito di prestazioni transfrontaliere di servizi. La Commissione ritiene che tali condizioni siano contrarie alle norme del trattato Ce sulla libera circolazione dei servizi (articolo 49). La Commissione ha inoltre deciso di chiedere formalmente all´Austria di modificare le norme sulla registrazione della società che impongono condizioni speciali ai cittadini di alcuni Stati membri entrati a far parte dell´Ue nel maggio 2004. La Commissione ritiene che queste condizioni siano contrarie alle norme del trattato Ce sulla libertà di stabilimento (articolo 43). La richiesta assume la forma di un "parere motivato", la seconda fase del procedimento d´infrazione previsto dall´articolo 226 del trattato Ce. Qualora non riceva una risposta soddisfacente entro due mesi, la Commissione potrebbe deferire il caso alla Corte di Giustizia europea. Infine, nel settore delle concessioni idroelettriche, la Commissione ha deciso di chiudere un procedimento contro l´Italia riguardante la preferenza data ai concessionari uscenti in caso di rinnovo delle concessioni di grande derivazione per uso idroelettrico, perché l´Italia ha modificato la sua legislazione. Nell’ambito di un procedimento analogo contro la Francia, le autorità francesi hanno dichiarato l’intenzione di modificare la loro legislazione. Un procedimento dello stesso genere contro l´Italia riguardante una preferenza analoga concessa agli enti pubblici locali nella regione Trentino-alto Adige rimane aperto, in attesa della sentenza della Corte costituzionale italiana. Germania: distacco di lavoratori di paesi terzi - La Commissione ha deciso di inviare una lettera di messa in mora alla Germania per mancata esecuzione della sentenza pronunciata dalla Corte di Giustizia europea il 19 gennaio 2006 nella causa C-244/04 riguardante il distacco di lavoratori di paesi terzi. La Corte ha infatti ritenuto che non limitandosi a subordinare il distacco di lavoratori cittadini di Stati terzi in vista del compimento di una prestazione di servizi nel suo territorio ad una semplice previa dichiarazione dell´impresa avente sede in un altro Stato membro che intende procedere al distacco di detti lavoratori ed esigendo che questi ultimi siano occupati da almeno un anno da tale impresa, la Germania è venuta meno agli obblighi che le incombono in forza dell´art. 49 del trattato Ce. Le autorità tedesche hanno informato la Commissione della loro intenzione di non applicare più queste norme, ma la legislazione in causa deve ancora essere modificata. Austria: libertà di stabilimento - Requisiti speciali per i cittadini dei nuovi Stati membri - La Commissione ha deciso di inviare un parere motivato all’Austria per violazione dell’articolo del trattato Ce concernente la libertà di stabilimento (articolo 43). L´austria impone ai cittadini di Polonia, Slovenia, Slovacchia, Repubblica ceca, Ungheria, Lettonia, Lituania ed Estonia che intendono costituire una società in Austria una lunga procedura nella quale tutti i proprietari della società devono dimostrare di influire in modo sostanziale sulla gestione della società. Sulla base di tale legislazione è stata rifiutata per esempio la registrazione di una società con quattro proprietari aventi quote di proprietà identiche, perché le autorità austriache hanno considerato che nessuno di loro avesse un´influenza sostanziale sulla gestione. Dal punto di vista della Commissione ciò costituisce una discriminazione nei riguardi dei cittadini degli Stati membri dell’Europa centrale e orientale entrati a far parte dell´Ue nel 2004. Non ci sono disposizioni transitorie concernenti la libertà di stabilimento ed i cittadini dei nuovi Stati membri dovrebbero godere del pieno diritto di costituire una società in un altro Stato membro. Concessioni idroelettriche: stato dei procedimenti riguardanti l´Italia e la Francia - Italia - La Commissione ha deciso di archiviare il procedimento avviato contro l´Italia sulle disposizioni del decreto legislativo 16 marzo 1999, n. 79 (decreto Bersani) che nell´ambito delle procedure di attribuzione delle concessioni idroelettriche concedevano una preferenza al concessionario uscente (vedere Ip/05/920). La legge finanziaria 2006 (pubblicata il 29 dicembre 2005) ha infatti eliminato questa preferenza, introducendo per le nuove concessioni una procedura pubblica trasparente ed oggettiva . L´altro procedimento concernente l´Italia, relativo alla regolamentazione in vigore in Trentino Alto Adige (vedere Ip/05/920) resta invece aperto, ma è sospeso in attesa della sentenza della Corte costituzionale italiana che dovrà decidere se il decreto 11 novembre 1999, n. 463 contestato dalla Commissione (il quale accorda una preferenza al concessionario uscente e alle società degli enti pubblici locali), sia stato modificato dalla predetta legge finanziaria 2006 o da altre leggi adottate a livello provinciale. - Francia - In seguito al procedimento d´infrazione avviato dalla Commissione (vedere Ip/05/920) riguardante la legislazione francese che accorda una preferenza al concessionario uscente ai fini della nuova attribuzione di un´autorizzazione all’utilizzazione delle acque (in violazione del principio di non discriminazione in materia di libertà di stabilimento previsto dall´articolo 43 del trattato Ce), le autorità francesi hanno dichiarato la loro intenzione di abolire il suddetto diritto di preferenza nella loro legislazione e di non applicare nel frattempo la preferenza in questione. Il procedimento è così temporaneamente sospeso in attesa di prossimi sviluppi positivi a livello legislativo nazionale. Le più recenti informazioni sui procedimenti d´infrazione relative a tutti gli Stati membri sono disponibili sul sito: http://ec. Europa. Eu/community_law/eulaw/index_en. Htm .  
   
   
L´EVASIONE DELL´IVA È UN PROBLEMA EUROPEO  
 
Bruxelles, 3 luglio 2006 - Mentre il governo italiano annuncia un rafforzamento della lotta all´evasione fiscale, il Parlamento è consultato sulla proposta di modifica della sesta direttiva Iva che ha lo scopo di definire un quadro comune che consente l´adozione rapida di misure contro l’elusione e l’evasione in alcuni settori. I deputati approvano la proposta, ma rilevano la necessità di una più ampia riforma del regime Iva dell´Ue. Notano poi che la direttiva non deve ledere la sovranità tributaria degli Stati membri. Proprio in questi giorni il Presidente del Consiglio italiano, Romano Prodi, ha denunciato i livelli inaccettabili di evasione fiscale nel nostro Paese che, a suo dire, raggiungerebbe i 200 miliardi di euro, il 7% del Pil nazionale, «quanto l´intera spesa sanitaria». Ha quindi annunciato la prossima adozione di misure volte soprattutto a recuperare il gettito Iva. Al riguardo, un recente studio del Sole 24 ore indicava che in Italia, nel 2005, è stato evaso circa il 12% del gettito Iva, per un importo massimo stimato a 14,2 miliardi di euro. Ed il Parlamento, in occasione della sessione plenaria, si pronuncerà proprio su una proposta di direttiva che ha lo scopo di semplificare la riscossione dell´imposta sul valore aggiunto e di contribuire a contrastare l´evasione e l´elusione. La proposta intende anche abrogare talune decisioni che autorizzano misure derogatorie. In forza alla vigente normativa, infatti, il Consiglio ha autorizzato 140 deroghe richieste dagli Stati membri al fine di semplificare la riscossione dell’imposta o per evitare talune frodi o evasioni fiscali, e questo numero è destinato ad aumentare a causa delle richieste che potrebbero venire dai nuovi Stati membri. Per la Commissione, trattandosi di «problemi comuni», non è appropriato affrontare la questione in modo puntuale. E sottolineando i possibili problemi di compatibilità delle legislazioni nazionali con quella comunitaria, ritiene invece che occorre offrire agli Stati membri la possibilità di adottare in tempi brevi misure legalmente valide contro l’elusione e l’evasione in determinati settori mirati. A suo parere, peraltro, dalla modifica all´esame del Parlamento, non trarranno beneficio soltanto le tesorerie nazionali ma anche le imprese colpite da una concorrenza sleale perché non desiderano essere implicate nell’organizzazione di sistemi di elusione. La proposta di razionalizzazione comprende anche delle misure intese a semplificare l’applicazione dell’Iva in alcuni casi in cui i debitori dell’imposta hanno difficoltà finanziarie. La relazione di Christoph Konrad (Ppe/de, De) approva la proposta della Commissione, ma sottolinea che la direttiva «non dovrebbe ledere la sovranità tributaria degli Stati membri». Inoltre, nell´interesse di un´efficace lotta all´evasione e all´elusione fiscale, i deputati ritengono che la semplificazione delle deroghe «dovrebbe essere soltanto un elemento limitato di un ampio programma di riforma del regime Iva dell´Ue» e, pertanto, andrebbero avviate ulteriori riforme di tale regime, «finalizzate fra l´altro alla lotta contro la frode fiscale», per ammodernare e semplificare, ad esempio, i servizi finanziari, i servizi elettronici, le situazioni di doppia imposizione fiscale e i servizi pubblici. E´ poi precisato che i criteri per prendere in esame eventuali cambiamenti del sistema di riscossione dell´imposta sul valore aggiunto dovrebbero essere «l´efficacia della riscossione delle imposte, la giustizia fiscale e la praticabilità per le imprese». Un emendamento, poi, chiede agli Stati membri di invitare le autorità competenti a «cooperare strettamente» con l´Ufficio europeo per la lotta antifrode (Olaf) al fine di contrastare le frodi transfrontaliere relative all´imposta sul valore aggiunto, che ledono gli interessi finanziari della Comunità, e in particolare la cosiddetta "frode carosello". Inoltre, al fine di accertare quale regolamentazione a lungo termine disciplini meglio la riscossione dell´imposta sul valore aggiunto per l´Unione europea, è chiesto alla Commissione di elaborare un ampio quadro sinottico «che valuti le riflessioni svolte a livello nazionale su tale questione ed illustri in dettaglio le molte e varie conseguenze di un cambio di sistema nel modello dell´inversione dell´onere (reverse charge) nonché i vantaggi e svantaggi per gli Stati membri dell´Ue e le imprese che operano nell´Unione Europea». .  
   
   
NUOVI PASSAPORTI BIOMETRICI NELL’UNIONE EUROPEA RAFFORZANO LA SICUREZZA E LA PROTEZIONE DEI DATI E AGEVOLANO I VIAGGI  
 
Bruxelles, 3 luglio 2006 - Il 28 giugno 2006 la Commissione europea ha adottato la seconda parte delle specifiche tecniche necessarie per l’introduzione di identificatori biometrici (impronte digitali) nei passaporti e in altri documenti di viaggio rilasciati dagli Stati membri a norma del regolamento (Ce) n. 2252/2004 del Consiglio relativo alle norme sulle caratteristiche di sicurezza e sugli elementi biometrici dei passaporti e dei documenti di viaggio rilasciati dagli Stati membri. Il vicepresidente Franco Frattini, commissario responsabile per il portafoglio Giustizia, libertà e sicurezza ha dichiarato che “si tratta di un passo avanti fondamentale per rendere i passaporti dei cittadini dell’Unione europea più sicuri e affidabili. Sono particolarmente fiero”, ha continuato il vicepresidente “che l’Unione europea sia tra i primi al mondo a stabilire per i passaporti requisiti che consentono un elevato livello di protezione da un accesso non autorizzato grazie all’ “Extended Access Control” (controllo dell’accesso esteso), e al contempo sono conformi alle raccomandazioni dell’Organizzazione internazionale per l’aviazione civile (Icao) per assicurare l’interoperatività. ” L’introduzione uniforme di identificatori biometrici nei passaporti dei cittadini dell’Unione europea garantirà inoltre di poter accertare facilmente l’identità del titolare e di tutelarsi dall’appropriazione fraudolenta di identità. Poiché per motivi giuridici non è possibile armonizzare il formato del passaporto, la Commissione ha stabilito con il regolamento (Ce) n. 2252/2004 norme comuni di sicurezza, compresi gli identificatori biometrici. Il summenzionato regolamento dà mandato alla Commissione, assistita da un comitato composto di esperti degli Stati membri (comitato articolo 6) di stabilire le specifiche tecniche necessarie ai fini dell’introduzione di identificatori biometrici nei passaporti e in altri documenti rilasciati dagli Stati membri e validi per periodi superiori a 12 mesi. Le carte d’identità non rientrano nel campo di applicazione del regolamento in questione. Il 28 febbraio 2005 la Commissione ha adottato la prima parte delle specifiche tecniche, relative alla memorizzazione dell’immagine del volto del titolare su un microprocessore senza contatto contenuto nel passaporto. La protezione di tale immagine è garantita dal “Basic Access Control” (controllo accesso di base) che richiede, per l’apertura del microprocessore, la lettura della zona a lettura ottica del passaporto. La decisione della Commissione ha fatto scattare i termini di attuazione, che impongono a tutti gli Stati membri di applicare le disposizioni relative all’immagine del volto entro il 28 agosto 2006. Di conseguenza, tutti gli Stati membri soddisferanno anche i requisiti Usa secondo cui i paesi dispensati dal visto devono rilasciare passaporti predisposti biometricamente entro ottobre 2006. I cittadini dell’Unione europea titolari di un passaporto rilasciato da un paese esentato dall’obbligo di visto dopo il 28 agosto 2006 possono quindi continuare a recarsi negli Stati Uniti senza visto. La decisione della Commissione del 28 giugno 2006 riguarda la memorizzazione aggiuntiva di due impronte digitali sul chip del passaporto. La Commissione riteneva si trattasse di dati più sensibili e ha deciso di proteggerli tramite l’ “Extended Access Control”, sistema che opera con un´infrastruttura a chiave pubblica (Icp). Poiché si tratta di un sistema nuovo, il comitato ha impiegato più tempo per stabilire le specifiche tecniche. L’unione europea sarà tra i primi al mondo ad applicare tale sistema. I test svolti da alcuni Stati membri dimostrano che il sistema funziona. Tuttavia, l’accesso ai dati in questione richiede che tutti i posti di controllo alle frontiere siano dotati delle necessarie apparecchiature di lettura. Gli Stati membri non hanno ancora installato il necessario software e hardware, poiché il termine ultimo è il 2009. Attualmente è previsto che soltanto gli Stati membri abbiano accesso ai dati relativi alle impronte digitali. La Ce dovrà decidere in una fase successiva in merito all’accesso a tali dati da parte di paesi terzi. Tuttavia, qualora l’Unione europea decidesse di consentire ai paesi terzi di accedere ai dati, è assicurata la piena interoperatività. Con l’attuale decisione della Commissione sono scattati i termini per l´introduzione delle impronte digitali. Gli Stati membri dovranno memorizzarle nei nuovi passaporti entro 36 mesi a decorrere dal 28 giugno 2006, quindi entro il 28 giugno 2009. .  
   
   
BRUXELLES - GIORNATE DI FORMAZIONE SUL 7PQ  
 
Bruxelles, 3 luglio 2006 - Il 12 e 13 settembre a Bruxelles (Belgio) si svolgeranno due iniziative formative in preparazione al Settimo programma quadro (7Pq). I corsi di formazione presenteranno dettagliatamente obiettivi, strumenti, principi e calendario relativi all´adozione del 7Pq e del programma quadro per la competitività e l´innovazione (Cip). Scopo della formazione è aiutare i potenziali partecipanti a presentare proposte di successo. I corsi di formazione sono aperti, tra l´altro, a ricercatori, imprenditori, innovatori e amministratori di autorità locali e regionali. I corsi saranno tenuti da un ex funzionario della Dg Ricerca della Commissione europea, coadiuvato da responsabili di progetti di ricerca che in passato hanno beneficiato di finanziamenti comunitari, provenienti dal mondo accademico e industriale. Per ulteriori informazioni visitare: http://www. Interfaceurope. Net/news. Php?p=news&lang=fr .  
   
   
POTOCNIK ILLUSTRA IL RUOLO DELLA NUOVA PIATTAFORMA SULLA RICERCA NEI BALCANI OCCIDENTALI  
 
Bruxelles, 3 luglio 2006 - La Commissione europea e la Presidenza austriaca del Consiglio dell´Ue hanno avviato congiuntamente una "piattaforma direttiva" per rafforzare la cooperazione nella ricerca tra i paesi dei Balcani occidentali e l´Ue nel quadro dello Spazio europeo della ricerca (Ser). La piattaforma si basa essenzialmente sul progetto comunitario Southeast European Era. Network (See-era. Net), che proseguirà fino al 2009. Attualmente collaborano al progetto 17 istituzioni di 14 diversi paesi dell´Unione, candidati e dei Balcani occidentali. La piattaforma intensificherà le attività già in corso volte ad accrescere la creazione di reti tra i programmi nazionali e a promuovere la cooperazione tra i ricercatori di singoli paesi dell´Ue e i ricercatori provenienti da paesi dell´Europa sudorientale. Il commissario europeo per la Scienza e la ricerca Janez Potocnik ha partecipato al lancio del progetto e ha fatto riferimento al piano d´azione Ue-balcani in materia di scienza e tecnologia (S&t) del 2003 che, ha ricordato, ha prodotto ottimi risultati: "ha offerto visibilità ai Balcani occidentali e ha sottolineato il peso della ricerca, un fatto importante perché, consentitemi di dirlo chiaramente, la ricerca è uno strumento chiave per facilitare l´integrazione. Si tratta di un´area politica che apre le porte ad altri settori e consente il loro progresso". Tra i risultati concreti del piano d´azione figurano gli inviti dedicati organizzati a titolo del programma di cooperazione internazionale del Sesto programma quadro (6Pq) sulle capacità. "Dato il numero delle domande presentate, è chiaro che tali inviti rispondevano a una necessità evidente", ha notato il commissario. "Hanno consentito di finanziare nella regione alcuni importanti interventi di creazione di capacità che altrimenti non sarebbero stati possibili". "Tuttavia dobbiamo fare di più. Ed è qui che entra in gioco la piattaforma direttiva dei Balcani occidentali", ha dichiarato Janez Potocnik, che ha proseguito illustrando alcune delle funzioni della piattaforma. Dal piano d´azione del 2003, "è emerso con chiarezza che molti attori sono disposti a contribuire all´obiettivo generale di agevolare l´integrazione dei Balcani occidentali e di appoggiare lo sviluppo economico in maniera sostenibile". Secondo il commissario, la "piattaforma direttiva" dovrebbe essere pertanto utilizzata quale sede di scambio di idee e strumenti, nonché di condivisione di informazioni ed esperienze. Significherebbe andare oltre il Settimo programma quadro (7Pq), ha affermato il commissario, e coinvolgere parti interessate importanti, quali il patto di stabilità per l´Europa sudorientale e Cost, nonché strumenti di finanziamento esterni quali la Banca europea per gli investimenti e la Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo. Per quanto riguarda la parte "direttiva" della piattaforma, Janez Potocnik ha precisato il ruolo che potrebbe ricoprire nello stimolare una sensibilizzazione generale sulla politica della ricerca e i suoi legami con altre politiche quali la strategia di Lisbona, nell´attirare i migliori ricercatori e agevolare la loro circolazione, e nell´aggiornare l´infrastruttura di ricerca in laboratori e istituti. Secondo il commissario la piattaforma avrebbe anche un ruolo da svolgere nei paesi candidati che si stanno adoperando per l´adozione dell´"acquis communautaire" dell´Unione. "L´armonizzazione di norme e pratiche nazionali con il diritto comunitario in aree quali ambiente, energia, agricoltura e sanità, per citarne solo alcune, presupporrà un lavoro intensivo e know-how", ha osservato. La piattaforma direttiva potrebbe essere utile per sviluppare risposte politiche in tali campi. Infine, la piattaforma dovrebbe inoltre fungere da forum per instaurare le necessarie sinergie tra il 7Pq e lo strumento di preadesione (Ipa). "è essenziale che la piattaforma direttiva venga utilizzata per preparare il terreno nelle vostre amministrazioni nazionali al fine di pianificare la dimensione scientifica e tecnologica della creazione di capacità nell´ambito dell´Ipa e per indicare quali azioni di ricerca possano contribuire agli obiettivi dei fondi di preadesione", ha dichiarato il commissario. "è un aspetto veramente importante". Janez Potocnik ha concluso ricordando ai partecipanti che la proprietà della "piattaforma direttiva" spetta ai paesi dei Balcani occidentali: " è il modo migliore per contribuire agli sforzi dell´Unione europea. Non attendete i suggerimenti da Bruxelles, siate attivi, abbiate ambizioni elevate e rendete vitale la piattaforma". Per maggiori informazioni su See-era. Net consultare: http://see-era. Net/ .  
   
   
I PRETENDENTI ALLA PRESIDENZA FRANCESE GARANTISCONO IL SOSTEGNO ALLA RICERCA  
 
Bruxelles, 3 luglio 2006 - Nel 2007 si terranno in Francia le elezioni presidenziali e, anche se i principali partiti politici del paese devono ancora scegliere i loro candidati, sembra che alcuni dei favoriti abbiano già avviato la propria campagna elettorale. Secondo quanto riporta il quotidiano francese "Le Monde", la ricerca e sviluppo (R&s) emerge per la prima volta quale priorità fondamentale. Nel passato, questioni quali la R&s erano relegate al margine delle campagne presidenziali. Nel 2002 i candidati Jacques Chirac e Lionel Jospin hanno citato appena, se non trascurato del tutto, i programmi scientifici dei rispettivi partiti. In quest´occasione, tuttavia, le cose potrebbero cambiare, ipotizza il quotidiano. Ségolène Royal, pretendente alla candidatura presidenziale per il Partito socialista francese, ha fatto recentemente riferimento alle prassi in uso negli Stati Uniti e in Svezia, sottolineando che lo "Stato [. ] deve investire maggiormente in ricerca e innovazione per prepararsi al futuro". "La nostra base di ricerca è soffocata. Deve divenire, a partire dal 2007, una reale priorità nazionale", ha aggiunto. Il programma del partito socialista per il 2007 è ambizioso: l´obiettivo è aumentare il bilancio di ricerca annuale del 10 per cento e creare ogni anno 4. 500 posti di lavoro nel settore della ricerca. Tale iniziativa accresce l´interesse attorno all´attuale programma nazionale di ricerca. L´obiettivo del programma, presentato nel 2005 e noto con il nome di "patto per la ricerca", è incrementare le risorse del settore del 26 per cento e dare lavoro a 21. 000 persone entro il 2010. Tale risultato comporterebbe una crescita annuale nella spesa in R&s di 1 miliardo di euro (quattro per cento) e la creazione di oltre 3. 000 posti di lavoro. Il bilancio totale della spesa pubblica in R&s per il 2006 è stato fissato a 20,7 miliardi di euro. Il primo ministro francese e pretendente alla presidenza Dominique de Villepin aveva definito il programma, in occasione del suo lancio, "uno sforzo senza precedenti per la ricerca" che consente alla Francia di "assumere un ruolo guida nella costruzione di uno Spazio europeo della ricerca". Anche un altro dei pretendenti alla candidatura, il ministro degli Interni Nicolas Sarkozy, ha sottolineato l´importanza degli investimenti nella scienza. In un recente articolo apparso su "Le Monde", ha indicato l´esigenza di adottare provvedimenti "ambiziosi" per riformare gli attuali sistemi della ricerca e dell´istruzione superiore in Francia al fine di consentire alle università di divenire più "autonome" e di rendere le carriere scientifiche più "attraenti" e la valutazione scientifica più "efficace". Scienziati e ricercatori non si accontenteranno tuttavia soltanto di promesse e buone intenzioni. L´associazione "Sauvons la Recherche" (Slr, Salviamo la ricerca), creata nel marzo 2003 da un gruppo di scienziati, ha invitato i candidati alla presidenza a partecipare in ottobre a un dibattito sul futuro della ricerca. Sarà richiesto ai candidati di scoprire le loro carte e di dare ascolto alle preoccupazioni della comunità scientifica francese. Numerosi candidati hanno già risposto all´invito. Per ulteriori informazioni sul "Patto per al ricerca" visitare: http://www. Recherche. Gouv. Fr/ Per ulteriori informazioni su "Sauvons la Recherche" visitare: http://recherche-en-danger. Apinc. Org .  
   
   
SPIONAGGIO BANCARIO DELLA CIA  
 
 Bruxelles, 3 luglio 2006 - Dalla fine del 2001, la Cia gestisce un programma segreto per controllare le transazioni internazionali alla ricerca di trasferimenti di fondi da parte di organizzazioni terroristiche. La rivelazione fatta dal "New York Times" ha suscitato viva emozione nel mondo e soprattutto in Europa dove l´affaire delle prigioni e dei voli segreti della Cia non è stato ancora chiarita. Le dichiarazioni del Consiglio e della Commissione apriranno un dibattito in Aula. Lo scoop del quotidiano americano, duramente deplorato dal Presidente Bush, è stato confermata dal segretario al Tesoro, John Snow, cui spetta la supervisione del trattamento dei dati. In proposito ha affermato che tale attività «è parte di uno sforzo complessivo del governo per fare una mappatura delle reti terroristiche e catturare i terroristi sparsi nel mondo». Seguendo i soldi, ha spiegato, «gli Usa sono riusciti a localizzare i manovali del terrore e i loro finanziatori, ad assicurarli alla giustizia e a salvare molte vite». Il programma è nato dopo le stragi dell´11 settembre 2001, quando lo spionaggio Usa ha avviato un controllo sistematico sulle transazioni operate da cittadini americani e stranieri che attinge al database della società belga Swift (Society for Worldwide Interbank Financial Telecommunication), che non è sottoposta alle rigide limitazioni nella trasmissione dei dati ai governi previste dalle leggi americane. La società Swift è il centro di smistamento di 7. 800 istituti bancari di più di 200 paesi e gestisce giornalmente transazioni per seimila miliardi di dollari tra banche, intermediari finanziari, borse ed altre istituzioni. Nonostante le rassicurazioni del Tesoro sul fatto che i milioni di dati registrati ogni giorno non vengono utilizzati per spiare i cittadini americani, l´operazione - che avrebbe consentito l´arresto nel sud-est asiatico di figure di spicco dell´organizzazione terroristica islamica che fa capo a Osama Bin Laden - ha sollevato dubbi sul piano giuridico e della tutela della privacy. L´amministrazione Usa aveva tentato, invano, di bloccare la pubblicazione dell´articolo per non pregiudicare l´efficacia del programma di controlli. Per il vicepresidente della Commissione, Franco Frattini, «il caso Swift dimostra che c´è bisogno dell´Europa, quando non c´è l´Europa i cittadini sono più esposti». Ha anche precisato che si tratta di un caso particolare per il quale non esiste una legislazione in Europa. Lo scambio di dati non tra due Stati membri bensì tra un soggetto privato e gli Stati Uniti, ha spiegato, «non compare né nell´attuale normativa Ue sul trasferimento di dati, né in quella proposta recentemente dalla Commissione» che prevede lo scambio di dati fra Stato e Stato e non tra Stato e privati´´. Invocando la necessità di una regolamentazione europea sulla casistica in cui rientra la vicenda Swift, il vicepresidente ha ricordato a titolo di esempio che, se non ci fosse l´accordo Ue-usa sul trasferimento dei dati personali dei passeggeri aerei diretti in America, «ogni compagnia aerea si farebbe il suo accordo con gli Stati Uniti». .  
   
   
TRACCIARE I TRASFERIMENTI DI FONDI PER LOTTARE CONTRO IL TERRORISMO  
 
Bruxelles, 3 luglio 2006 - Il Parlamento europeo si pronuncerà su una proposta di regolamento tesa a contribuire alla lotta contro il riciclaggio e il finanziamento del terrorismo attraverso un sistema che associa l´ordinante a ogni trasferimento di fondi. I deputati approvano l´iniziativa, ma suggeriscono di limitare il controllo ai movimenti superiori a 1. 000 euro. Propongono inoltre norme più restrittive riguardo ai bonifici a favore delle organizzazioni caritative. Il progetto di regolamento ha lo scopo di garantire la tracciabilità di pagamenti e regolamenti in modo da impedire il finanziamento del terrorismo imponendo condizioni di identificazione agli ordinanti e condizioni di verifica ai fornitori di servizi di pagamento. Più precisamente, stabilisce norme riguardanti i dati informativi da allegare ai trasferimenti di fondi, riguardanti i loro ordinanti, nell’intento di prevenire, investigare, scoprire e perseguire il riciclaggio di denaro e il finanziamento del terrorismo. È inteso ad integrare una direttiva recentemente adottata relativa al riciclaggio dei capitali, attuando le raccomandazioni formulate dalla Task Force "Azione finanziaria" dell´Ue a seguito degli attentati terroristici dell´11 settembre 2001 negli Stati Uniti. In attesa della prima lettura del Parlamento, il Consiglio ha approvato un orientamento generale su questa proposta legislativa. Con la relazione di Alexander Alvaro (Alde/adle, De), i deputati sostengono che la solidità, l´integrità e la stabilità del sistema di trasferimento di fondi nonché la fiducia nel sistema finanziario nel suo complesso, potrebbero essere «gravemente compromesse» dagli sforzi compiuti dai criminali e dai loro complici per mascherare l´origine dei proventi di attività criminose o per trasferire fondi a scopo di finanziamento del terrorismo. Se non verranno adottate misure di coordinamento a livello della Comunità, aggiungono, i riciclatori di denaro e i finanziatori del terrorismo potrebbero cercare di trarre vantaggio dalla libertà di circolazione dei capitali tipica di uno spazio finanziario integrato. L’azione comunitaria, è quindi precisato, dovrà garantire il recepimento uniforme in tutta l’Ue della Raccomandazione speciale Vii del Gruppo d’azione finanziaria internazionale e, in particolare, «dovrà evitare discriminazioni tra i pagamenti effettuati all’interno di uno Stato membro ed i pagamenti transfrontalieri tra Stati membri». Campo d´applicazione Con riferimento al testo proposto dai deputati, il regolamento si applica «ai trasferimenti di fondi in qualsiasi valuta, inviati o ricevuti da un prestatore di servizi di pagamento residente nella Comunità». Non si applica, invece, ai trasferimenti di fondi effettuati utilizzando carte di credito o di debito, «purché il beneficiario abbia concluso con il prestatore di servizi di pagamento un accordo che consente il pagamento della fornitura di beni e servizi» e nemmeno se ai trasferimenti di fondi è allegato un codice unico d´identificazione, che consente di risalire all´ordinante. Se uno Stato membro ha deciso di autorizzare la deroga prevista dalla direttiva antiriciclaggio riguardo agli obblighi di adeguata verifica della clientela, il regolamento non viene applicato ai trasferimenti di fondi effettuati con moneta elettronica, tranne nel caso in cui l´importo trattato sia superiore a 1. 000 euro. Inoltre, non si applica poi ai trasferimenti di fondi effettuati tramite telefono cellulare o altri dispositivi digitali o telematici, qualora si tratti di trasferimenti prepagati il cui importo non supera 150 euro e, determinate condizioni, anche quando si tratta di trasferimenti postpagati. E´ anche precisato che il regolamento non si applica ai trasferimenti di fondi per i quali l´ordinante ritira denaro contante dal proprio conto, né a quelli realizzati tramite assegni troncati. Non è nemmeno d´applicazione per i trasferimenti di fondi ad autorità pubbliche a fronte del pagamento di imposte, ammende o altri prelievi né per quelli in cui l´ordinante e il beneficiario sono prestatori di servizi di pagamento che operano per proprio conto. Informazioni da allegare ai trasferimenti e loro verifica I dati informativi completi relativi all’ordinante consistono nel nome e cognome, indirizzo e numero del conto. L’indirizzo può essere sostituito dalla data e luogo di nascita dell’ordinante, il suo numero d’identificazione come cliente o il suo numero d’identità nazionale. In mancanza del numero di conto dell´ordinante, il prestatore di servizi di pagamento per conto dell´ordinante sarà tenuto a sostituirlo con un codice unico d´identificazione, tale da consentire di far risalire l´operazione al suo ordinante. I prestatori di servizi di pagamento devono provvedere ad allegare ai trasferimenti di fondi i dati informativi completi relativi all’ordinante e conservarli per cinque anni. Prima di trasferire i fondi, il prestatore di servizi di pagamento che agisce per conto dell’ordinante dovrà procedere alla loro verifica, in base a documenti, dati o informazioni «ottenuti da una fonte affidabile e indipendente». Per evitare di ostacolare prassi efficienti, in linea con gli orientamenti del Consiglio, i deputati operano una distinzione fra i trasferimenti che sono basati su un conto e quelli che non lo sono. Così, nel secondo caso, la verifica va effettuata unicamente se i fondi trasferiti superano i 1. 000 euro, oppure se si tratta di operazioni che appaiono collegate tra loro e che superano tale importo. Nel primo caso, invece, non viene imposto nessun obbligo di verifica ma a condizione che siano rispettate le disposizioni della direttiva antiriciclaggio. Se i prestatori di servizi dell´ordinante e del beneficiario risiedono entrambi nella Comunità, nel caso di trasferimento di fondi tramite un conto, le informazioni che dovranno esservi allegate possono riguardare soltanto il numero di conto dell´ordinante o un codice unico di identificazione che consente di risalire ad esso. Tuttavia, il prestatore di servizi di pagamento che agisce per conto dell´ordinante deve mettere a disposizione di quello che agisce per conto del beneficiario del pagamento, «dietro richiesta motivata di quest´ultimo», i dati informativi completi sull´ordinante, entro tre giorni lavorativi dalla data alla quale ha ricevuto tale richiesta. D´altra parte, se il prestatore dei servizi di pagamento che agisce per conto del beneficiario risiede fuori della Comunità, ai trasferimenti di fondi vanno allegati i dati informativi completi relativi all´ordinante. Obblighi del prestatore di servizi che agisce per conto del beneficiario Il prestatore di servizi di pagamento che agisce per conto del beneficiario dovrà predisporre delle procedure efficaci per constatare l’eventuale mancanza dei dati informativi relativi all’ordinante. Inoltre, se nel ricevere trasferimenti di fondi provenienti da paesi comunitari o trasferimenti di fondi di importo superiore a 1. 000 euro o 1. 000 dollari Usa provenienti da paesi terzi, si rende conto che i dati informativi relativi all´ordinante da allegare a norma del regolamento mancano o sono incompleti, egli dovrà respingere il trasferimento oppure chiedere i dati informativi completi relativi all´ordinante. D´altra parte, se nell´effettuare trasferimenti di fondi di importo superiore a 1. 000 euro o 1. 000 dollari Usa, un prestatore di servizi di pagamento omette regolarmente di allegare i prescritti dati informativi relativi all´ordinante, il prestatore di servizi di pagamento che agisce per conto del beneficiario del pagamento è tenuto a valutare l´opportunità «di limitare o addirittura interrompere i propri rapporti professionali con l´istituto finanziario in questione». Tale fatto dovrà anche essere riferito alle autorità responsabili della lotta contro il riciclaggio di denaro o il finanziamento del terrorismo. Inoltre, il regolamento prevede che quando le autorità responsabili nello Stato membro nel quale risiedono i prestatori di servizi di pagamento rivolgono loro domande riguardanti i dati informativi relativi all´ordinante allegati ai trasferimenti di fondi e alle loro registrazioni, questi devono fornire «risposte esaurienti e sollecite, in conformità delle regole procedurali previste nel diritto nazionale del rispettivo Stato membro». E´ precisato, peraltro, che le suddette autorità devono operare nel rispetto del diritto penale nazionale e dei diritti fondamentali e devono avvalersi di tali dati informativi «unicamente allo scopo di prevenire, investigare, scoprire o perseguire il riciclaggio di denaro o il finanziamento del terrorismo». Sanzioni e monitoraggio Gli Stati membri dovranno stabilire norme riguardanti le sanzioni da irrogare in caso di violazione delle disposizioni del regolamento e adottare tutti i provvedimenti necessari per assicurarne l’applicazione. Tali sanzioni dovranno essere efficaci, proporzionate e dissuasive. Entro il 31 dicembre 2006 andranno quindi notificate alla Commissione le norme al riguardo, indicando le autorità responsabili della loro applicazione. Un emendamento proposto dai deputati impone poi agli Stati membri di esigere dalle autorità competenti un monitoraggio efficace e l´adozione delle misure necessarie per garantire il rispetto delle disposizioni del regolamento. Deroghe La Commissione può autorizzare gli Stati membri a concludere con un paese o territorio non facente parte del territorio della Comunità, nel quadro delle disposizioni di legge nazionali, accordi che permettano deroghe al regolamento, «allo scopo di consentire che i trasferimenti di fondi tra quel paese o territorio e lo Stato membro interessato siano considerati alla stessa stregua di trasferimenti di fondi all´interno di quello Stato membro». Simili accordi, tuttavia, possono essere autorizzati soltanto se il paese o il territorio in questione è membro di un´unione monetaria con lo Stato membro interessato o rientra nella sua area monetaria ovvero, aggiungono i deputati, «ha firmato una convenzione monetaria con l´Unione». Inoltre, il paese o il territorio in questione deve aver aderito ai sistemi di pagamento e di compensazione dello Stato membro interessato e impone ai prestatori di servi di pagamento sottoposti alla sua giurisdizione di applicare le medesime disposizioni stabilite dal regolamento. Trasferimenti a scopo caritativo Gli Stati membri possono esentare dall´obbligo di allegare i dati informativi i prestatori di servizi di pagamento residenti nel loro territorio, nel caso di trasferimenti di fondi a favore di organizzazioni che svolgono attività a scopo caritativo, religioso, culturale, istruttivo, sociale, scientifico o solidale. I deputati, con un emendamento, precisano che tali organizzazioni devono essere senza fini di lucro. Per beneficiare di tale esenzione, queste organizzazioni, devono essere tenute a riferire a una pubblica autorità o a un organismo di autoregolamentazione riconosciuto dal diritto nazionale che operano su di essi un audit esterno o una vigilanza. Inoltre, i trasferimenti di fondi non devono superare 150 euro per ogni versamento e devono essere effettuati esclusivamente all´interno del territorio dello Stato membro in questione. Gli Stati membri che ricorrono a questa possibilità devono informare la Commissione dei provvedimenti da essi adottati per esercitarla. Per i deputati, oltre a ciò, all´Esecutivo deve essere fornito un elenco delle organizzazioni coperte dalla deroga, i nomi delle persone fisiche che esercitano il controllo ultimo sulle organizzazioni e una spiegazione delle modalità di aggiornamento di tale elenco. Tali informazioni, inoltre, devono essere messe a disposizione anche delle autorità responsabili della lotta contro il riciclaggio di denaro e il finanziamento del terrorismo. L´elenco aggiornato delle organizzazioni, aggiungono i deputati, deve poi essere comunicato ai prestatori di servizi di pagamento operanti nello Stato membro interessato. Revisione e validità del regolamento I deputati chiedono che, entro il 2010, alla luce delle ulteriori esperienze acquisite circa la moneta elettronica e altri nuovi mezzi di pagamento finalizzati al riciclaggio di denaro e al finanziamento del terrorismo, la Commissione presenti una relazione sull´impatto dell´attuazione del campo d´applicazione del regolamento. Se in quel momento osserverà che esiste un rischio di abusi, dovrà quindi presentare le opportune proposte di modifica del provvedimento. Un emendamento, infine, chiede che il regolamento sia «confermato» cinque anni dopo la sua entrata in vigore deliberando in base alla procedura di codecisione. Senza tale conferma, è precisato, la sua validità cesserà, lasciando però impregiudicate le decisioni adottate in base ad esso nel corso della sua validità. .  
   
   
FUSIONE NYSE-EURONEXT, QUAL´È L´INTERESSE EUROPEO?  
 
 Bruxelles, 3 luglio 2006 - La Borsa di New York ha proposto una fusione con il "consorzio" di borse europee Euronext e, quest´ultimo, sta valutando l´ipotesi di un´alleanza con la Borsa italiana. Alla luce di queste eventualità, sulla base di un´interrogazione orale, si svolgerà un dibattito in Aula in merito all´evoluzione delle fusioni e acquisizioni nelle Borse europee. In nome della commissione per i problemi economici e monetari, Pervenche Berès (Pse, Fr) sottoporrà una serie di quesiti alla Commissione in merito all´evoluzione delle fusioni e acquisizioni nelle Borse europee. Più in particolare chiederà come valuta il consolidamento e le possibili evoluzioni delle fusioni e acquisizioni nelle maggiori borse europee, «specialmente quando sono coinvolte non soltanto le borse europee ma anche quelle americane». Inoltre, sono chiesti chiarimenti circa l´atteggiamento sin qui assunto dall´Esecutivo, sottolineando che sarebbe «appropriato formulare chiaramente l´interesse pubblico europeo e le condizioni essenziali per il buon funzionamento dei servizi di scambio e post scambio», tenendo conto, tra l´altro, del possibile impatto di una fusione transatlantica sul diritto societario europeo e sulla buona gestione societaria. La Commissione è anche chiamata ad esprimere una sua valutazione sull´impatto del consolidamento e delle possibili combinazioni (particolarmente transfrontaliere e transatlantiche) per l´efficienza degli scambi, per la collocazione degli investimenti nell´economia europea e per i costi e benefici a carico di emittenti, investitori, partecipanti al mercato e azionisti europei. Background Attualmente le più grandi borse occidentali per capitalizzazione in miliardi di dollari sono: Chicago Mercantile Exchange(cme) con 20,2 miliardi, Deutsche Borse Group con 13,9 miliardi, Euronext con 10,2 miliardi, New York Stock Exchange (Nyse) con 10 miliardi; London Stock Exchange con 5,5 miliardi e Nasdaq (New York) con 3,3. L’integrazione tra Nyse ed Euronext - che riunisce i mercati di Parigi, Amsterdam, Bruxelles e Lisbona - darà luogo al maggior gruppo borsistico a livello mondiale con una capitalizzazione di oltre 20 miliardi di dollari. In occasione della sessione domande-risposte nell´audizione al Parlamento europeo, il governatore della Bce Jean-claude Trichet, esprimendosi a titolo personale, ha dichiarato di preferire una soluzione europea. Lo stesso ministro italiano dell´Economia, Tommaso Padoa-schioppa, aveva fatto sapere qualche settimana fa di preferire un´alleanza tra mercati finanziari dell´area euro. L´ipotesi di questa fusione, che metterebbe in minoranza i partner europei, non piace nemmeno al Presidente francese Jacques Chirac, il quale preferirebbe, invece, un avvicinamento con la Borsa tedesca. .  
   
   
IL CESR PUBBLICA LE LINEE GUIDA DEFINITIVE SULLA SEMPLIFICAZIONE DELLE PROCEDURE DI NOTIFICA DEI FONDI  
 
Milano, 3 luglio 2006 - Il Cesr (Committee of European Securities Regulators) - l´organo di coordinamento tra le autorità di vigilanza sui mercati finanziari dei Paesi Ue, di cui la Consob fa parte – ha pubblicato il 29 giugno le linee guida definitive in materia di procedure di notifica dei fondi che operano su base transfrontaliera. Le line guida adottate sono il frutto di due fasi di consultazione, alle quali hanno partecipato per lo più i gestori e le loro associazioni di categoria. Ecco di seguito alcuni dei risultati principali: come proposto durante la seconda consultazione, il Cesr conferma nelle sue linee guida definitive che i fondi comuni (Oicr, organismi collettivi di investimento del risparmio) possono inviare la lettera di notifica all´autorità ospitante in una lingua comunemente utilizzata nel mondo della finanza internazionale, qualora ciò non sia contrario alla legislazione o ai regolamenti nazionali; il Cesr adotta la proposta che, una volta ricevuta una notifica completa, la procedura non può durare più di due mesi; per quanto è possibile deve essere contenuta, in media, entro un periodo più breve. In caso di incompletezza della documentazione fornita l´autorità dello Stato membro ospitante informa gli Oicr delle carenze riscontrate quanto prima e in ogni caso entro un mese dalla data di ricezione della notifica incompleta; finora molti Stati membri hanno richiesto alle autorità dei Paesi di origine la certificazione dei documenti relativi alla procedura di notifica degli Oicr. Ciò al fine di assicurare che i documenti forniti alle autorità dei Paesi ospitanti fossero effettivamente quelli di più recente approvazione o registrazione presso l´autorità dello Stato d´origine. Per semplificare le pratiche e ridurne i costi, il Cesr ha raggiunto l´accordo di accettare l´autocertificazione da parte dell´Oicr, che effettua la notifica degli originali, come suggerito dalla consultazione. Si è stabilito che l´attestato originale includa una versione in lingua inglese fornita dall´Oicr; riguardo ai nuovi sotto-fondi, nell´ambito dei cosiddetti fondi ombrello (umbrella funds), che debbono essere commercializzati nello Stato ospitante, il Cesr ha stabilito che i tempi necessari per il controllo da parte dell´autorità ospitante dovranno essere significativamente inferiori a due mesi, essendo l´autorità competente dello Stato membro ospitante già a conoscenza delle modalità di commercializzazione. Al fine di semplificare il processo di notifica da parte dell´autorità dello Stato membro che ospita umbrella funds con un elevato numero di sotto-fondi da commercializzare, il Cesr raccomanda che umbrella funds con un ampio numero di sotto-fondi utilizzino un unico prospetto. "Credo - ha commentato Lamberto Cardia, presidente della Consob e presidente del gruppo di esperti del Cesr sul risparmio gestito - che le linee guida del Cesr rappresentino un miglioramento significativo in seguito alle due consultazioni. Nelle linee guida è presente un impegno dei Paesi membri di rivedere il processo di notifica entro due anni. Ritengo che il monitoraggio del grado di adeguamento da parte degli Stati membri sia cruciale al fine di verificare che la nostra proposta implichi un effettivo miglioramento nel processo di notifica. Penso- ha aggiunto Cardia - che questa verifica dell´applicazione possa iniziare durante la seconda metà del 2007". .  
   
   
SEMESTRE RECORD PER BORSA ITALIANA COMPLESSIVAMENTE SUL MERCATO AZIONARIO SONO STATI SCAMBIATI OLTRE 600 MILIARDI DI EURO  
 
 Milano, 3 luglio 2006 - Nei primi sei mesi del 2006 gli scambi sul mercato azionario di Borsa Italiana hanno battuto il precedente record del primo semestre dell’anno 2000 con una media giornaliera di 4,8 miliardi di euro (3,8 miliardi di euro nel 2000).   Anche l´Idem, il mercato dei derivati di Borsa Italiana, ha registrato nello stesso periodo nuovi massimi con una media giornaliera di 139. 500 contratti standard; il record precedente apparteneva al primo semestre 2005 con 104. 100 contratti standard. Complessivamente sul mercato Idem sono stati scambiati 17. 581. 250 contratti standard. In particolare per i futures e le opzioni su azioni, con una media giornaliera rispettivamente di 41. 700 e 62. 200 contratti, si tratta del miglior primo semestre della storia di Borsa Italiana. Per i futures e mini-futures su indice che nei primi sei mesi dell’anno hanno segnato, rispettivamente, una media giornaliera di 17. 100 e 7. 200 contratti standard, si tratta dei livelli più elevati degli ultimi tre anni; per le opzioni su indice (11. 200 contratti standard) si tratta del dato più elevato dal 2000. Di seguito la tabella con le performance relative al primo semestre 2006 dei titoli appartenenti all’indice S&p/mib
Titolo Performance 30/12/05 – 29/6/06
Tenaris 57. 31%
Fiat 40. 09%
Capitalia 30. 33%
Saipem 27. 06%
Italcementi 23. 95%
Banco Popolare Verona E Novara 18. 94%
Banca Monte Paschi Siena 17. 98%
Parmalat 17. 31%
Fondiaria - Sai 12. 99%
Aem 10. 12%
Autostrade 7. 31%
Banche Popolari Unite 7. 15%
Lottomatica 6. 98%
Banca Popolare Milano 5. 65%
Finmeccanica 3. 90%
Unicredito Italiano 3. 16%
Autogrill 3. 08%
San Paolo Imi 2. 81%
Banca Intesa 0. 69%
Mediaset 0. 12%
Enel -0. 11%
Terna -0. 34%
Alitalia -0. 86%
Banca Fideuram -0. 90%
Snam Rete Gas -2. 10%
Mediolanum -2. 19%
Luxottica -2. 39%
Eni -3. 45%
Generali -3. 83%
Mediobanca -5. 22%
Mondadori Editore -5. 57%
Ras Holding -6. 70%
Gruppo Editoriale L´espresso -8. 20%
Bulgari -9. 52%
Seat Pagine Gialle -9. 77%
Fastweb -12. 05%
Telecom Italia -14. 05%
Pirelli & C -14. 37%
Alleanza -16. 01%
Stmicroelectronics -18. 08%
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TURBOCAPITALISMO: MORS TUA, VITA DA MANAGER MEA UNA VICENDA ASSURDA, MA NON TROPPO PUBBLICO DELLE GRANDI OCCASIONI A PRATO PER IL DIBATTITO DI MOVIE & MANAGEMENT SUL FILM DI COSTA GAVRAS “CACCIATORE DI TESTE”  
 
Prato, 3 luglio 2006 - Si può uccidere per un posto di lavoro? Si può eccome. Si può perfino fare strage, racconta il regista Costa Gavras nel bel film Cacciatore di teste presentato il 28 giugno al Castello dell’Imperatore dalla rassegna Movie & Management, con un pubblico delle grande occasioni per un tema assai sentito a Prato, da anni nella morsa della competizione globale, dunque costretta a chiusure, ristrutturazioni, delocalizzazioni e quant’altro, con costi anche ingentissimi in termini di coesione sociale e dispersione di capitale umano. Cacciatore di Teste narra, come noto, la vicenda di un giovane manager, marito e padre esemplare, che d’un tratto si trova sulla strada e che, per recuperare la dimensione professionale perduta e insieme la quiete familiare e la voglia di vivere, non trova di meglio che sterminare ogni possibile rivale. “Vicenda assurda, ma non troppo”, ha ricordato nel dibattito post film Stefano Ferro, amministratore delegato di Malo Spa, “La nostra realtà industriale è ormai costellata di personale rottamato che non riesce a reinserirsi. E’ un fenomeno che si vede poco, ma sempre più vasto. C’è che finora riguardava i cinquantenni. Oggi si può diventare obsoleti anche a 40 anni se non addirittura a 30”. Colpa del turbocapitalismo, della competizione globalizzata? I molti del pubblico che hanno animato il dibattito e lo stesso moderatore Severino Salvemini, docente di Economia e di Organizzazione Aziendale alla Bocconi, hanno messo in evidenza i non pochi paradossi segnalati da Costa Gavras: il prevalere della sfera finanziaria sul prodotto e sull’uomo; la vita identificata col lavoro; le delocalizzazioni che impoveriscono i mercati ai quali la produzione si rivolge; lo spreco immane di giovani energie in una società sempre più decrepita; l’individualismo cieco delle vittime del sistema. Di certo, Cacciatore di teste ci consegna una morale in linea con l’assurdità della vicenda: dopo cinque o sei morti ammazzati, il bravo protagonista ritrova la sospirata dimensione aziendale e la serenità in famiglia, salvo accorgersi di essere forse diventato bersaglio di un altro cacciatore. “E’ lo spirito del tempo”, ha commentato Salvemini; “Oggi i registi non amano il lieto fine”. Movie & Management è come noto organizzato dall’associazione culturale Pratofutura e dal Gruppo Giovani Imprenditori dell’Unione Industriale in collaborazione con varie istituzioni pratesi: Comune, Provincia, Camera di Commercio, Fondazione Cassa di Risparmio, Scuola di Cinema Anna Magnani e Associazione fioristi dell´Unione Commercianti. Prossimo appuntamento il 13 luglio (Museo Pecci, ore 21,30) con un blob di film (sequenze, tra l’altro, da Terminal di Steven Spielberg, La venticinquesima ora di Spike Lee, Lost in Translation di Sofia Coppola). Anche stavolta un tema caro a Prato: l’approccio alla diversità nella società multi etnica. Coordina la serata Brunella Librandi, di Aif Toscana, la prestigiosa Associazione Italiana Formatori. Partecipano al dibattito il consulente di direzione Mauro Stolfi e Sergio Di Giorgi, formatore Aif e critico cinematografico, che cura, tra l’altro, la selezione dei film. .  
   
   
AGEVOLARE LE FUSIONI BANCARIE TRANSEUROPEE  
 
Bruxelles, 3 luglio 2006 - Una relazione d´iniziativa all´esame della Plenaria chiede che siano rimossi gli ostacoli ingiustificabili di natura finanziaria, fiscale e procedurale che intralciano le fusioni transeuropee di istituti finanziari. D´altra parte, i deputati chiedono che la concentrazione dei mercati e delle istituzioni finanziarie «sia scrupolosamente esaminata» dalla Commissione. E´ poi sottolineata l´importanza della cooperazione e della fiducia reciproca tra le autorità di vigilanza in caso di gravi crisi. La relazione di Joseph Muscat (Pse, Mt) ritiene che il consolidamento dei mercati finanziari «sia un´importante tendenza di mercato . Che risponde alla crescente concorrenza a livello Ue e mondiale». I deputati, inoltre, osservano che le fusioni e le acquisizioni rimangono la più frequente strategia di crescita per le istituzioni finanziarie. Ricordano, tuttavia, che il consolidamento «non dovrebbe costituire un obiettivo politico di per sé», ma dovrebbe comportare «chiari benefici per l´economia», in particolare, stimolando la crescita, incoraggiando l´innovazione, garantendo la competitività e migliorando l´accesso ai finanziamenti. Ma anche consentendo alle istituzioni finanziarie «di sfruttare le sinergie e l´efficienza dei costi» ed offrendo al consumatore una scelta più ampia e una migliore qualità e assicurando, nel contempo, un livello adeguato di tutela dei consumatori. D´altra parte, nel rilevare che le attività di fusione e acquisizione e di ristrutturazione, che possono avere effetti positivi sulla competitività, «sono spesso accompagnate da una percezione negativa legata al timore di perdere posti di lavoro», i deputati sottolineano che gli effetti del consolidamento possono essere conseguiti anche in diversi modi. Ad esempio, tramite alleanze commerciali tra istituzioni, outsourcing o in-sourcing di operazioni di back-office, cooperazione di back-office e creazione di infrastrutture comuni con i concorrenti (p. E. Sistemi di pagamento e compensazione). In proposito, chiedono di concentrare l’attenzione sugli effetti in termini di occupazione del consolidamento nel settore finanziario mediante la ristrutturazione della proprietà e delle attività e, in particolare, mediante le attività di outsourcing. Il settore, inoltre, è invitato a definire misure di accompagnamento volte alla formazione e alla riqualifica del personale. Per i deputati, poi, gli operatori del mercato «dovrebbero tenere conto della loro responsabilità sociale durante le attività di fusione e acquisizione e di ristrutturazione». Ritenendo poi che dovrebbe essere mantenuta la diversità delle istituzioni finanziarie - «che meglio riflette la varietà dei bisogni finanziari delle società, delle Pmi e dei consumatori» - i deputati sostengono che la legislazione comunitaria «non dovrebbe favorire un unico tipo di modello aziendale o di struttura societaria né un unico tipo di prodotto rispetto ad altri». L’architettura dei servizi finanziari a livello dell’Unione dovrebbe inoltre garantire la coesistenza di strutture e dimensioni diverse «in modo da disporre di soggetti efficienti e competitivi sia sul piano internazionale sia nelle reti di prossimità». Parimenti, occorre garantire la diversità dei prodotti finanziari «per far fronte ai bisogni diversi e mutevoli dei consumatori». Ostacoli al consolidamento transfrontaliero Per i deputati, in seno al mercato interno, le sinergie economiche e l´efficienza dei costi derivanti dal consolidamento «dovrebbero essere realizzabili e non dovrebbero essere impedite da ostacoli ingiustificabili», quali barriere fiscali e diversi sistemi di vigilanza. Anche perché, nel settore finanziario e in particolare in quello bancario, tali ostacoli hanno portato a un livello di consolidamento inferiore rispetto ad altri settori. Appoggiando quindi l´intenzione della Commissione di porvi rimedio, i deputati prendono atto delle difficoltà cui devono far fronte le istituzioni finanziarie che intendono conseguire l’efficienza in termini di costi ed economie di scala, vendendo gli stessi prodotti o prodotti identici in diversi paesi e chiedono alla Commissione di esaminare ulteriormente tali difficoltà. Più in particolare, la relazione deplora che vari ostacoli finanziari, in particolare l´Iva intragruppo e la mancanza di neutralità e di certezza giuridica nel trattamento Iva dei servizi finanziari, «diminuiscano e spesso impediscano sinergie ed efficienza dei costi». Pertanto, la Commissione è esortata a formulare proposte su come superare tali ostacoli. Inoltre, i deputati rilevano che, attualmente, costi Iva considerevoli non recuperabili, oltre agli oneri intersocietari, «limitano in ampia misura possibili risparmi derivanti dal consolidamento transfrontaliero», mentre l’attuale trattamento fiscale dei dividendi in taluni Stati membri «favorisce il pagamento dei dividendi nazionali rispetto a quelli comunitari». Inoltre, nel caso dei dividendi comunitari, la ritenuta fiscale estera «potrebbe restare definitivamente un onere per i singoli azionisti e determinare quindi una riduzione significativa del rendimento netto dei loro investimenti esteri nell’Ue». I deputati si dicono poi preoccupati per il fatto che le istituzioni finanziarie che mirano a sviluppare le loro strategie a livello Ue «devono spesso fare i conti con pratiche normative e di vigilanza costose e che richiedono molto tempo come pure con diversi requisiti in materia di informazione». D´altra parte, nel riconoscere «il ruolo importante» dei supervisori nazionali nell´attuazione della vigilanza prudenziale e nella tutela della solidità delle istituzioni e dei mercati finanziari nazionali, la relazione rileva che pratiche e norme nazionali divergenti in materia di vigilanza «potrebbero ridurre l´efficienza dei mercati, aumentare i costi operativi delle istituzioni finanziarie attive a livello transfrontaliero e ridurre di conseguenza i benefici del mercato unico finanziario e, in definitiva, comportarne la frammentazione». In proposito, ritengono che l´ulteriore convergenza delle pratiche e delle norme di vigilanza potrebbe ridurre taluni effetti negativi e migliorare l´efficienza del mercato. Concentrazione del mercato La relazione rileva che i livelli di concentrazione del mercato in alcuni Stati membri sono fonte di preoccupazione per quanto riguarda la struttura del mercato, la gestione e il comportamento delle banche europee e di altre istituzioni finanziarie. I deputati, pertanto, chiedono che la concentrazione dei mercati e delle istituzioni finanziarie «sia scrupolosamente esaminata» dalla Commissione e dalle autorità nazionali preposte alla concorrenza. L´esecutivo, inoltre, è esortato ad assicurare che la normativa pertinente sia applicata in modo coerente dagli Stati membri e dovrebbe analizzare le implicazioni del consolidamento nei principali centri finanziari regionali per quanto riguarda il finanziamento delle piccole regioni e delle Pmi. Vigilanza La relazione accoglie con favore le misure Ue recentemente adottate riguardanti la vigilanza prudenziale. In particolare, la proposta di una direttiva sui requisiti patrimoniali che favorisce il principio di controllo del paese d´origine e modifica considerevolmente l´attuale quadro di vigilanza che ora comprende nuove disposizioni sulla cooperazione tra le autorità nazionali competenti, requisiti di informazione delle autorità di vigilanza e poteri rafforzati per il supervisore per quanto riguarda la convalida dei modelli di misurazione del rischio. Per i deputati, nell´attuale legislazione, tale approccio dovrebbe essere accompagnato da «una chiara definizione e da un´equilibrata attribuzione dei poteri e delle responsabilità ai supervisori del paese d´origine e del paese ospitante». La Commissione è poi invitata a tenere debitamente conto nelle sue proposte delle difficoltà incontrate da alcuni regolatori nazionali nell’intervenire «su mercati caratterizzati da una presenza molto forte di capitali stranieri». Inoltre, ritenendo che le attuali reti di supervisori nazionali, le disposizioni di vigilanza e i memorandum d´intesa non giuridicamente vincolanti potrebbero non essere sufficienti per far fronte a una grave crisi causata da fallimenti di mercati o di importanti gruppi finanziari transnazionali, i deputati sottolineano come sia fondamentale la cooperazione e la fiducia reciproca tra le autorità di vigilanza. Invitano inoltre la Commissione e le autorità nazionali competenti a elaborare congiuntamente proposte adeguate per una gestione efficace delle crisi. Infine, la relazione sollecita la costituzione di un comitato di saggi per studiare e riferire, entro la fine del 2006, in merito alle implicazioni del consolidamento dei mercati e delle istituzioni finanziarie, la vigilanza prudenziale, la stabilità finanziaria e la gestione delle crisi. Il comitato dovrà proporre idee concrete concernenti la semplificazione dei molteplici requisiti di informazione, il miglioramento delle attuali strutture e, infine, dovrà esaminare i bisogni e le strutture dei supervisori finanziari europei. .  
   
   
BANCA INTESA LANCIA LA SUA PRIMA EMISSIONE DI EXTENDIBLE NOTES PER 3 MILIARDI DI DOLLARI  
 
 Milano, 3 luglio 2006 - Banca Intesa ha lanciato il 30 giugno, tramite la controllata al 100% Intesa Bank Ireland plc, un’emissione obbligazionaria di extendible notes, garantita dalla casa madre. Si tratta della prima emissione di extendible notes di Banca Intesa, destinata ad investitori istituzionali americani. Tale opportunità scaturisce dai recenti alleggerimenti normativi operati da Banca d’Italia in materia di bilanciamento delle scadenze tra attività e passività. In particolare si tratta di un’emissione a tasso variabile dalla durata iniziale pari a 13 mesi. E’ prevista la facoltà esercitabile ogni mese da parte degli investitori di estendere la scadenza fino a cinque anni. La cedola, pagabile in via posticipata il giorno 25 di ogni mese a partire dal 25 agosto 2006 fino a scadenza (prima cedola corta dal 7 luglio 2006 incluso al 25 agosto 2006 escluso), è pari al tasso Libor a un mese per il primo anno. La cedola verrà aumentata di uno spread di 1 punto base a partire dal secondo anno. Tale spread aumenta ogni anno fino a 4 punti base per il quinto ed ultimo anno. L’importo dell’emissione è di 3 miliardi di dollari. Il prezzo di offerta è stato fissato in 100 % dell’importo nominale. La data di regolamento è prevista per il 7 luglio 2006. I rating assegnati al debito a lungo termine senior di Banca Intesa sono: Aa3 da Moody’s, A+ da Standard & Poor’s e A+ da Fitch. .  
   
   
BANCA INTESA: MOODY´S AUMENTA IL RATING SUI DEBITI A LUNGO TERMINE E SULLA SOLIDITA´ FINANZIARIA  
 
 Milano, 3 luglio 2006 - Banca Intesa informa che il 29 giugno l’agenzia internazionale Moody’s ha aumentato ad Aa3 da A1 il rating sui debiti e sui depositi a lungo termine e a B da B- il rating sulla solidità finanziaria assegnati a Banca Intesa. L’outlook è stabile. . .  
   
   
APPROVATO PROGETTO PER LA RAZIONALIZZAZIONE DEL COMPARTO DEL RISPARMIO GESTITO DEL GRUPPO BANCA LOMBARDA  
 
Brescia, 3 luglio 2006 - Il Consiglio d’Amministrazione, nella riunione del 28 giugno, ha approvato un progetto che prevede una razionalizzazione del comparto del risparmio gestito del Gruppo Banca Lombarda e Piemontese. Attualmente fanno parte del Gruppo Banca Lombarda tre Sgr, Capitalgest Sgr S. P. A. E Grifogest Sgr S. P. A, società di gestione del risparmio tradizionali e Capitalgest Alternative Investments S. P. A. , società di gestione del risparmio speculativa. Il progetto prevede l’evoluzione verso modelli di business coerenti con le linee guida del piano strategico triennale e con le prospettive di sviluppo dell’Asset Management in Italia. A tal fine le due Sgr Capitalgest S. P. A. E Grifogest S. P. A. Sono state individuate come gli opportuni veicoli da utilizzare per differenziare i modelli di business attuali, in funzione di un diverso ruolo strategico ad esse attribuito all’interno dell’architettura di Gruppo, con lo scopo di minimizzare i potenziali conflitti di interesse derivanti dallo svolgimento dell’attività di gestione. I nuovi modelli di business individuati prevedono la realizzazione: - di una Sgr “captive”, caratterizzata da una forte focalizzazione del processo distributivo sulle reti del Gruppo e da un limitato grado di complessità dei prodotti di investimento da essa gestiti; - di una Sgr “indipendente”, caratterizzata da una focalizzazione dell’offerta di fondi comuni su comparti specializzati e da un ampliamento dei canali distributivi anche al di fuori del Gruppo, al fine di incrementare il grado di penetrazione commerciale sul mercato. La società si doterebbe di una struttura di gestione altamente qualificata per sviluppare prodotti di investimento in grado di affermarsi sul mercato con un brand distinto e riconosciuto per la ricerca di performance costanti e superiori nel tempo. Nell’ambito della riorganizzazione programmata, è stato confermato il posizionamento di Capitalgest Alternative Investments, che dovrà rafforzare la presenza del Gruppo nel mondo degli Hedge Funds. .  
   
   
SANPAOLO IMI PRECISAZIONE SU BANCA FIDEURAM  
 
 Torino, 3 luglio 2006 – Con riferimento alle voci riportate il 28 giugno da organi di stampa avente oggetto operazioni su Banca Fideuram, nel confermare che gli approfondimenti e i lavori legati al processo di quotazione di Eurizon proseguono secondo il calendario programmato, viene precisato che nessuna decisione è stata assunta in merito a eventuali ipotesi di razionalizzazione dell’assetto partecipativo di Banca Fideuram. .  
   
   
LA BANCA BSI DI LUGANO E LA LONDINESE FAIR (FINE ART INVESTMENT & RESEARCH) LANCIANO UN NUOVO SERVIZIO CONGIUNTO DI ART ADVISORY.  
 
Lugano – Londra, 3 luglio 2006 - L´intento è quello di sostenere strategie d’investimento nel mercato dell’arte, offrendo ai clienti Bsi un servizio personalizzato, un ottimo rapporto qualità-prezzo tramite le conoscenze e l’esperienza del team specializzato di Fair, con particolare attenzione agli ultimi sviluppi del mercato. Con oltre 25 anni di esperienza, Fair opera in cinque aree chiave del mercato dell’arte: Grandi Maestri, Impressionisti, arte moderna, arte contemporanea dal 1960 al 1985, arte contemporanea dal 1985 ad oggi. Il team Fair si avvale di un forte potere d’acquisto e di un rigoroso processo di due diligence in favore dei clienti Bsi che desiderano formare, ampliare o gestire collezioni d’arte sia come investimento che per pura passione. Fair assicura ai clienti Bsi indipendenza e anonimato presso case d’aste e mercanti d’arte, accesso ad un elevato numero di opere a prezzi preferenziali ed un comprovato potere di negoziazione sul mercato dell’arte, il tutto in assoluta sicurezza e riservatezza. Inoltre, i più rinomati professionisti del settore provvederanno ad una scrupolosa ricerca su provenienza, condizione, qualità e valore delle opere. Il dr. Alfredo Gysi, Presidente della Direzione Generale di Bsi ha dichiarato che “siamo lieti di collaborare con l’affermato team di professionisti d’arte di Fair e di poter offrire questo servizio esclusivo ai nostri clienti. Sin dal 1873 la banca Bsi si è fatta promotrice delle arti visive e della cultura come testimonia la Bsi Art Collection. Riteniamo dunque di condividere questa nostra passione con i nostri clienti e siamo ora in grado di assisterli nel raggiungere i loro obiettivi in questo settore, con l’aiuto dei migliori esperti”. Come sostiene il direttore generale di Fair Philip Hoffman che vanta un’esperienza decennale presso la casa d’aste Christie’s, “per una banca come Bsi è importante fornire ai propri clienti un servizio di consulenza nell’investimento d’arte, una classe d’investimento alternativa nella quale, con un´adeguata consulenza, si possono ottenere rendimenti cospicui. Dato che il valore delle opere d’arte è in continua ascesa, è necessaria una solida disciplina finanziaria per poter gestire una collezione. Il team Fair è uno dei primi gruppi ad offrire una visione a tutto tondo sui i benefici derivanti da questo emozionante settore". Nel 2000, la banca Bsi ha costituirto la Bsi Art Collection, originariamente incentrata su artisti degli anni ’60-‘70 come Mario Merz, Daniel Buren e Giulio Paolini, la collezione è stata ampliata con le opere post-moderne di artisti del calibro di John Armleder, Tony Cragg, Peter Halley, Franz Ackermann, Massimo Bartolini, Olafur Eliasson, Ceal Floyer, Liam Gillick, Philippe Parreno e Simon Starling. Il nuovo Palazzo Bsi, un vero punto di riferimento per la città di Lugano, è stato realizzato con opere site-specific di artisti contemporanei quali Daniel Buren, Robert Barry, John Armleder e Liam Gillick. .  
   
   
DIETER RAMPL, PRESIDENTE UNICREDIT GROUP COMMENTA LA NOMINA DI CARLO SALVATORI AD AMMINISTRATORE DELEGATO DI UNIPOL  
 
Milano, 3 luglio 2006 - Dieter Rampl presidente di Unicredit Group ha così commentato la nomina di Carlo Salvatori ad Amministratore Delegato di Unipol: "Perdiamo un eccellente collega e un ottimo amico. Carlo Salvatori negli ultimi sei anni ha avuto un ruolo fondamentale per la crescita e per il successo di Unicredit. Il suo contributo è stato particolarmente significativo nella fusione con Hvb, che ha portato alla creazione del Primo Gruppo bancario realmente paneuropeo. La sua competenza, la sua saggezza e la sua generosità sono state fondamentali per il nostro successo. Lo ringrazio davvero molto per il suo impegno e, anche a nome degli altri membri del Consiglio di Amministrazione, gli rivolgo i migliori auguri per il suo nuovo importante incarico". .  
   
   
CENTRO LEASING: DAL 1° LUGLIO 2006 ASSUME LO STATUS DI BANCA, A SEGUITO DELL´AUTORIZZAZIONE DI BANCA D´ITALIA, E DIVENTERÀ "CENTRO LEASING BANCA".  
 
Firenze, 3 luglio 2006 - Centro Leasing - uno dei principali player del settore leasing in Italia, partecipato con quote paritetiche di circa il 43,5% dal Gruppo Banca Crfirenze e da Bnp Lease Group, oltre che da altri 18 Istituti italiani, ha assunto a partire dal 1° luglio 2006, lo status di Banca e diventerà Centro Leasing Banca. E´ questo, in sintesi, il contenuto dell´autorizzazione ad operare come banca, rilasciata da Banca d´Italia a Centro Leasing nei giorni scorsi. Pertanto, la ragione sociale è stata cambiata in "Centro Leasing Banca". Centro Leasing, attraverso il processo di trasformazione in banca, pone le basi per sostenere l´ulteriore sviluppo futuro, mantenendo e rafforzando la sua vocazione di partner delle Pmi e di primario operatore di consolidata esperienza nel campo del leasing. Rimane inalterata la mission della società che si sostanzia nel sostegno finanziario a medio lungo termine agli investimenti materiali delle imprese, principalmente nella forma del leasing. Con il nuovo status di banca la società, nella piena continuità, come detto, delle strategie e della gestione, si presenterà al mercato rafforzata nella solidità e nell´adeguatezza strutturale e patrimoniale, anche attraverso un accesso più agevole e conveniente all´attività di prowista. In questa direzione, sono già in programma nei prossimi mesi una serie di operazioni di finanziamento sul mercato (tra cui emissioni obbligazionarie e syndacated loan), strutturati e realizzati in collaborazione con primari partner finanziari nazionali e internazionali. A seguito della trasformazione in banca l´attività di distribuzione dei prodotti verrà concentrata in Centro Leasing Rete, società controllata al 100%, recentemente costituita, cui faranno capo tutti i rapporti commerciali in corso e gli uffici periferici. "Lo status di banca - ha dichiarato Massimo Paoletti Perini, Direttore Generale di Centro Leasing Banca - permetterà di incrementare la competitività dell´offerta alla clientela, attraverso l´allargamento della gamma dei prodotti complementari ai contratti di leasing, e attraverso l´ampliamento del ventaglio di strumenti e soluzioni tecniche disponibili, adattabili per le varie tipologie di operazioni. " "Si tratta di un momento di evoluzione storico per la società - ha proseguito Paoletti - che assume uno standing di particolare prestigio e crea le migliori condizioni per rafforzare ulteriormente la relazione con i propri clienti". .  
   
   
UNIPOL ASSICURAZIONI HA NOMINATO CARLO SALVATORI AMMINISTRATORE DELEGATO DELLA SOCIETÀ  
 
Bologna, 3 luglio 2006 - Il Consiglio di Amministrazione di Unipol Assicurazioni S. P. A. , riunitosi il 30 giugno sotto la Presidenza di Pierluigi Stefanini, ha provveduto alla cooptazione del dottor Carlo Salvatori, in sostituzione del consigliere dimissionario, Milo Pacchioni. Il Presidente e il Vicepresidente, Pierluigi Stefanini e Vanes Galanti, hanno a loro volta rimesso al Consiglio di Amministrazione le deleghe ricevute il 9 gennaio scorso. Il Consiglio di Amministrazione ha quindi provveduto a nominare il dottor Carlo Salvatori Amministratore Delegato di Unipol Assicurazioni. Il dottor Salvatori è un manager di grande esperienza nel settore finanziario, avendo ricoperto incarichi al vertice di diversi tra i maggiori istituti di credito italiani ed europei. Con la nomina dell’Amministratore Delegato, il Gruppo Unipol conferma la volontà e mantiene l’impegno assunto a rafforzare un modello di governo della Società che separa nettamente i ruoli propri della Presidenza da quelli di gestione operativa dell’azienda. Il nuovo Amministratore Delegato provvederà al completamento del Piano industriale e finanziario del Gruppo Unipol per gli esercizi 2006/2008, alla cui predisposizione ha lavorato in questi mesi il management, avvalendosi dell’ausilio della primaria consulenza di Mckinsey & Company e Mediobanca. Previa approvazione da parte del Consiglio di Amministrazione, il Piano sarà presentato alla Comunità finanziaria nel prossimo mese di settembre; in tale occasione verranno anche illustrate le opzioni strategiche del Gruppo Unipol e le conseguenti decisioni circa la destinazione del capitale in eccesso. Il Piano industriale, in coerenza con i valori sociali che sono propri del Gruppo Unipol - e che ne hanno garantito il rapido sviluppo e il profondo radicamento nel settore - sarà finalizzato al rafforzamento del modello di business integrato assicurazione-banca, sulla base di due linee direttrici strategiche: 1) la valorizzazione economica del comparto assicurativo, attraverso l’accelerazione della crescita e l’ulteriore miglioramento dei risultati conseguibili dalle reti commerciali e il pieno dispiegarsi delle sinergie di Gruppo; 2) lo sviluppo del comparto bancario, attraverso la crescita dimensionale e il rafforzamento dell’integrazione con l’attività assicurativa. Il Consiglio di Amministrazione di Unipol Assicurazioni, ha inoltre preso atto dell’avvenuta conclusione delle attività di audit svolte dalla società Deloitte Financial Advisory Services dalle quali non sono emersi aspetti di rilievo con riferimento alla situazione patrimoniale della Compagnia e del Gruppo al 31 dicembre 2005. .  
   
   
LA BANCA POPOLARE DI VERONA (GRUPPO BPVN) INAUGURA UNA NUOVA FILIALE A CARMIGNANO DI BRENTA  
 
 Verona, 3 luglio 2006 - Giovedì 29 giugno la Banca Popolare di Verona ha inaugurato una nuova filiale in provincia di Padova a Carmignano di Brenta, in Via Spessa 23/c. Si tratta di una delle 279 filiali del Gruppo Banco Popolare di Verona e Novara presenti in Veneto e del 18° sportello aperto nella provincia di Padova. All’inaugurazione hanno partecipato Francesco Minotti, Vice Direttore Generale del Banco Popolare di Verona e Novara, e le maggiori autorità cittadine tra cui il Sindaco Gino Carolo, il Parroco Don Luigi Chemello, il Senatore Antonio De Poli e il Comandante dei Carabinieri Angelo Guadagnino. Si tratta dell’ennesima conferma della crescente attenzione posta dalla Banca Popolare di Verona nei confronti del territorio padovano. Il Vice Direttore Minotti spiega: «Il Banco Popolare rinnova la volontà di accrescere ulteriormente i servizi a disposizione della comunità patavina. L’area di Padova, infatti, è un territorio economicamente molto vivace e ricco di piccole e medie imprese, settore verso il quale la Banca Popolare di Verona può vantare un ultracentenaria tradizione di intensa collaborazione».  
   
   
PIRELLI TYRE S.P.A: PRECISAZIONI SU OFFERTA PUBBLICA GLOBALE DI VENDITA DI AZIONI  
 
Milano, 3 luglio 2006 – In relazione a quanto riportato in data 29 giugno o da alcuni quotidiani circa l’Offerta Pubblica Globale di Vendita di azioni di Pirelli Tyre S. P. A, viene reso noto che le decisioni in merito alla dimensione dell’offerta e al prezzo di offerta verranno assunte nei tempi e nei modi indicati nel Prospetto Informativo.  
   
   
KME GROUP S.P.A. AUMENTO DI CAPITALE – DEFINITO IL PREZZO DI EMISSIONE LE NUOVE AZIONI ORDINARIE SARANNO OFFERTE A EURO 0,35, NEL RAPPORTO DI N. 44 NUOVE AZIONI OGNI N. 45 POSSEDUTE.  
 
 Firenze, 3 luglio 2006 - Il Consiglio di Amministrazione di Kme Group S. P. A. , tenuto conto dell’andamento delle quotazioni borsistiche dell’ultimo periodo, ha fissato in Euro 0,35 il prezzo definitivo per ciascuna azione ordinaria di nuova emissione nell’ambito dell’operazione di aumento di capitale deliberato dall’Assemblea degli Azionisti del 19 maggio u. S. Tale aumento avverrà mediante emissione di n. 371. 052. 000 azioni ordinarie, godimento regolare, che saranno offerte in opzione agli Azionisti di Kme Group S. P. A. Nel rapporto di n. 44 nuove azioni ordinarie ogni n. 45 azioni ordinarie e/o di risparmio possedute. All’emissione azionaria saranno abbinati gratuitamente n. 74. 210. 400 warrant nel rapporto di n. 1 warrant ogni n. 5 azioni di nuova emissione; i warrant saranno validi per sottoscrivere, a partire dal primo giorno del semestre successivo a quello di emissione e fino all’11 dicembre 2009, n. 1 nuova azione ordinaria Kme Group S. P. A. Ogni n. 1 warrant posseduto, al prezzo di Euro 0,35 per azione. L’aumento del capitale sociale a pronti è pari a Euro 129,9 milioni; in caso di esercizio integrale dei warrant l’aumento di capitale aggiuntivo sarà di Euro 26,0 milioni. Il periodo ordinario dell’offerta in opzione agli Azionisti di Kme Group S. P. A. Inizierà il 3 luglio e si concluderà il 20 luglio; i diritti di opzione saranno negoziabili tra il 3 luglio ed il 13 luglio. I diritti eventualmente non optati saranno offerti in Borsa nel rispetto dell’art. 2441, comma Iii, del Codice Civile. L’aumento di capitale è interamente garantito dalla controllante G. I. M. S. P. A. Il Prospetto Informativo, che ha ricevuto il nulla osta da Consob in data 27 giugno 2006, è in corso di deposito presso la stessa Consob e sarà reso disponibile presso la Sede della Società, presso Borsa Italiana S. P. A. E Monte Titoli S. P. A. In Milano, nonché sul sito internet della Società www. Kmegroup. It .  
   
   
IL CDA DI TIP DELIBERA L’ACQUISTO DEL RESTANTE 20% DI TAMBURI & ASSOCIATI SPA, IN VISTA DELL’INCORPORAZIONE NELLA STESSA TIP, PER UN CORRISPETTIVO DI € 2,6 MILIONI.  
 
Milano, 3 luglio 2006 - Il Consiglio di Amministrazione di Tip - Tamburi Investment Partners Spa, ha deliberato in data 28 giugno di avviare una riorganizzazione societaria mirata ad una maggiore efficienza ed economicità dell´intero gruppo. E´ stato infatti deliberato l’acquisto del residuo 20% del capitale della Tamburi & Associati Spa – società di advisory finanziario, direttamente controllata all’80% da Tip - dagli attuali azionisti Bsi Sa, con il 15%, e da Giovanni Tamburi ed Alessandra Gritti, con le quote residue; quanto sopra in vista della successiva fusione per incorporazione di Tamburi & Associati Spa in Tip Spa, che si prevede di completare entro il corrente anno. Il corrispettivo dell’acquisto è stato determinato in euro 2,6 milioni in base ad apposita perizia valutativa predisposta dallo studio Gnudi – Guatri. A seguito dell´attuazione di quanto sopra Tamburi & Associati continuerà ad essere un marchio ed un logo da utilizzarsi per l´attività di advisory. .  
   
   
IMA DÀ INIZIO AL PROGRAMMA DI ACQUISTO DI AZIONI PROPRIE  
 
Bologna, 30 giugno 2006 - Ima comunica che darà inizio, al programma di acquisto di azioni proprie con l’obiettivo di stabilizzare il valore del titolo sul mercato borsistico. L’assemblea degli Azionisti ha autorizzato il Consiglio di Amministrazione della Società ad acquistare, per un periodo di 12 mesi, sul mercato regolamentato fino ad un massimo di 3. 610. 000 azioni ordinarie ad un prezzo pari alla media dei valori di Borsa del titolo dei cinque giorni precedenti aumentato o diminuito di una quota massima del 10%, allo scopo di eseguire operazioni di stabilizzazione del titolo o di attuazione di piani di stock option. Si valuta che, ragionevolmente, nell’arco della durata del programma, che avrà scadenza il 26 aprile 2007, verranno acquistate non più di 450 mila azioni per un controvalore massimo di 6 milioni di euro. Al 30 giugno Ima detiene n. 1. 591. 235 azioni proprie pari al 4,4% del capitale sociale. Ima ha conferito l’incarico a Ubm, specialist della Società, di realizzare il programma di acquisto. .  
   
   
FINARTE TORNA ALL’ORIGINE – L’ASSEMBLEA STRAORDINARIA MODIFICA LA DENOMINAZIONE SOCIALE IN: FINARTE CASA D’ASTE S.P.A.  
 
Milano, 3 luglio 2006 - Si è tenuta il 29 giugno, in prima convocazione, presso la sede legale della società in piazzetta Bossi, 4 – Milano, l’assemblea ordinaria e straordinaria degli azionisti: presenti a tutte le votazioni N. 25 azionisti rappresentanti in proprio o per delega N. 32. 917. 083, pari al 65,72 % del capitale. L’assemblea ha approvato il progetto di bilancio al 31/12/2005 ed ha deciso di portare a nuovo la perdita d’esercizio di Euro 2. 902. 402,00 con N. 25. 655. 421 voti favorevoli, N. 11. 437 contrari, N. 7. 250. 225 voti astenuti. Su richiesta del rappresentante di un azionista è stata deliberata con N. 32. 915. 646 voti favorevoli e la sola astensione di N. 1. 437 voti, l’azione di responsabilità nei confronti dell’ex Vice-presidente Franco Semenzato. -L’assemblea ha proceduto alla nomina di 2 amministratori: sono stati votati a scrutinio segreto i Sigg. Giuseppe Pappolla e Remo Grassi che hanno ricevuto entrambi N. 32. 905. 646 voti favorevoli, N. 11. 437 voti astenuti. -L’assemblea ha nominato all’unanimità sindaco supplente il Dr. Lingeri Cristiano in possesso dei requisiti previsti dallo statuto. Infine, nella parte straordinaria, l’assemblea ha deliberato all’unanimità la modifica della denominazione sociale da: Finarte – Semenzato Casa D’aste S. P. A. A Finarte Casa D’aste S. P. A. , con relativa modifica dell’art. 1 “denominazione” dello statuto sociale, avendo la società già da tempo registrato il marchio “Semenzato” che verrà utilizzato per la sede storica Veneziana e per le House Sales, vendite degli arredi completi di ville e palazzi privati. .  
   
   
SALDI: PER 7 NEGOZI SU 10 PREVISIONI POSITIVE O STABILI RIPRESA DELLE VENDITE PER IL COMMERCIO AL DETTAGLIO MILANESE:+1,4% IN UN ANNO PREVISIONI: IN AUMENTO O STABILI PER ABBIGLIAMENTO (7 SU 10)  
 
 Milano, 3 luglio 2006 - Arrivano i saldi. In un quadro di ripresa delle vendite: sono positive le previsioni rilevate al primo trimestre dell’anno in vista dei mesi successivi per i negozi del settore abbigliamento per il 40% e stabili per il 32%, positive per il 55% per i prodotti per la casa e stabili per il 34%. Se consideriamo la totalità del commercio, oltre la metà delle imprese campione (52%) prevede un aumento del proprio fatturato mentre poco meno di un terzo degli operatori (30%) prefigura un quadro di sostanziale stabilità delle vendite. Gli ottimisti sono concentrati principalmente tra gli operatori del commercio al dettaglio alimentare e tra le imprese della grande distribuzione: rispettivamente il 69% e il 62% prospettano un aumento delle vendite. Più caute piccola e media distribuzione dove rispettivamente il 53% e 47% prevedono una stabilità delle vendite. Se guardiamo i dati rilevati al primo trimestre, rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, l’andamento generale delle vendite indica una ripresa tendenziale (+1,4%). Nel primo trimestre 2006 crescono soprattutto il commercio al dettaglio di prodotti non alimentari (+1,5%) e i supermercati, ipermercati e grandi magazzini (+1,5). A livello di tipologia distributiva la positività del settore è determinata dalla buona progressione della grande distribuzione (+1,9%), seguita dalla piccola distribuzione (+1,3% in controtendenza rispetto al dato italiano –1,5%) mentre in ambito settoriale è positiva la crescita delle vendite dei prodotti per la casa ed elettrodomestici (+1%) e degli altri prodotti non alimentari (2,1%). Emerge dall’analisi congiunturale del settore del commercio della provincia di Milano, al primo trimestre 2006, realizzata dal centro studi della Camera di commercio di Milano. Ed è già l’ora dei saldi. Quest’anno a Milano e provincia il mese di luglio comincia con le occasioni d’estate. Con l’operazione “Saldi Chiari” promossa da Unione del Commercio con Ascomoda e le associazioni dei consumatori. A cui aderiscono oltre 1. 000 imprese di Milano e provincia. E l´acquisto in saldo è trasparente col codice di comportamento, predisposto d´intesa con le associazioni dei consumatori. Un codice che garantisce sia il consumatore sia il commerciante. E un numero verde a disposizione di consumatori e operatori commerciali: 800406810, dal lunedì al venerdì (orario 9-17). “Soprattutto durante i saldi diventa importante ed evidente l’alleanza tra consumatore e negoziante - ha dichiarato Carlo Sangalli, presidente della Camera di commercio di Milano -. I saldi sono un fenomeno sociale, una occasione di ripresa dei consumi. In questo momento difficile l’ottimismo della metà dei commercianti ci fa ben sperare. Attraverso l’operazione “Saldi Chiari” promossa dall’Unione del Commercio con Ascomoda, in accordo con le associazioni dei consumatori, viene poi rafforzata la trasparenza dell’acquisto”. “Con ‘Saldi Chiari´ - ­spiega Renato Borghi, presidente Ascomodamilano e membro di giunta della Camera di commercio di Milano - l´acquisto in saldo è trasparente perché regolato da un codice di comportamento, predisposto d´intesa con le associazioni dei consumatori. Un codice che garantisce sia il consumatore sia il commerciante. A ‘Saldi Chiari’, per i saldi estivi milanesi, aderiscono oltre 1. 000 imprese a Milano e provincia”. Sintesi del decalogo dei "Saldi Chiari" Carte di credito. Durante i saldi l´operatore commerciale non può rifiutare il pagamento con carta di credito. Cambi merce. Il dettagliante si impegna a sostituire, se possibile, o a rimborsare i capi acquistati che presentano gravi vizi occulti così come previsto dal Codice Civile ed in particolare dalle norme di recepimento della Direttiva 1999/44/Ce. Nel caso di non corrispondenza della taglia, il capo verrà sostituito con prodotti disponibili all´atto della richiesta di sostituzione. Qualora non fosse possibile la sostituzione per mancanza di capi o per mancato gradimento da parte del cliente, l´operatore rilascerà un buono acquisto di pari importo del prezzo pagato relativo ai capi da sostituire. Buono che il cliente dovrà spendere entro i successivi 120 giorni dall´emissione dello scontrino fiscale (che dev’essere presentato). Prova prodotti. Il cliente ha diritto di provare i capi per verificarne la corrispondenza della taglia e il gradimento del prodotto. Sono esclusi dalla facoltà della prova i prodotti che rientrano nella categoria della biancheria intima e quei prodotti che, per consuetudine, non vengono normalmente provati. Uniformità dei prezzi. Le catene di negozi che effettuano saldi si impegnano a porre in vendita gli stessi prodotti agli stessi prezzi. In caso di variazione del prezzo, la variazione viene praticata contemporaneamente in tutti i punti vendita della catena. Riparazioni. Se il costo per l´adattamento o la riparazione dei capi acquistati è a carico del cliente, l´operatore commerciale deve darne preventiva informazione al cliente stesso e deve inoltre esporre, in modo ben visibile, un cartello informativo sul quale si dichiara espressamente che le riparazioni sono a carico del cliente. Contenzioso. Eventuali contenziosi fra consumatori e imprese che aderiscono a "Saldi Chiari" saranno esaminati e giudicati dallo sportello di conciliazione istituito dalla Camera di commercio di Milano.  
   
   
INDESIT COMPANY HA ACQUISTATO DA GENERAL ELECTRIC UN ULTERIORE 8% DI GDA (HOTPOINT)  
 
Fabriano, 3 luglio 2006 – Indesit Company ha acquistato 30 giugno da General Electric un ulteriore 8% di Gda (Hotpoint) per un valore di 57. 120. 000 Usd, a seguito dell’esercizio da parte di General Electric della “put option” stabilita in base all’accordo di “put and call” del giugno 2002. La partecipazione complessiva di Indesit Company al capitale di Hotpoint sale così al 84%. .  
   
   
MARAZZI GROUP S.P.A: APPROVATO INVESTIMENTO DI 50 MILIONI US $ NEGLI STATI UNITI PER RADDOPPIARE LA CAPACITA’ PRODUTTIVA DELLO STABILIMENTO DI DALLAS  
 
 Milano, 3 luglio 2006 - ll Cda della Capogruppo, riunitosi oggi, ha approvato un piano di investimenti di complessivi 50 milioni di dollari che porterà al raddoppio della capacità produttiva dello stabilimento di Dallas (Texas), caratterizzato da soluzioni tecnologiche ad alta efficienza. Nel 2005 la Business Unit statunitense del gruppo, formata dagli impianti di Dallas (Texas) e Florence (Alabama), ha registrato una crescita del fatturato del 36% (214 milioni di dollari) che è proseguita nel primo trimestre 2006 con un ulteriore incremento del 33%. Le più recenti previsioni di settore stimano il mercato delle piastrelle negli Usa ancora in forte crescita nei prossimi anni, particolarmente in virtù dell’effetto di sostituzione che sta premiando i prodotti in ceramica rispetto ai materiali da pavimento più tradizionali quali moquette e vinile. Il piano si svilupperà in due fasi, con metà della capacità addizionale già operativa dal gennaio 2008 ed il completamento del progetto entro il gennaio 2010. Si stima che tale incremento della capacità produttiva porterà un aumento di fatturato dello stabilimento di Dallas di oltre 60 milioni di dollari a regime, e consentirà di incrementare significativamente gli obiettivi di redditività della Business Unit statunitense programmati per il 2009. Lo stabilimento di Dallas – il primo realizzato nel 1982 da un gruppo italiano negli Usa – ha sempre rappresentato un modello tecnologico di eccellenza e grazie ai nuovi investimenti diventerà il secondo più grande impianto per la realizzazione di piastrelle degli Stati Uniti. L’aumento di capacità produttiva in America consentirà a Marazzi di incrementare le quote di mercato e di potenziare la qualità del servizio alla distribuzione permettendo così al Gruppo di rafforzare in maniera significativa il posizionamento di secondo operatore assoluto negli Stati Uniti. Nell’ambito della riunione, il Cda ha nominato Mario Deaglio nuovo Consigliere indipendente. Mario Deaglio, Professore ordinario di Economia Internazionale all’Università di Torino, giornalista, autore di numerose monografie e articoli scientifici, ha dedicato particolare attenzione ai temi dello sviluppo del Far East anche in qualità di membro del Centro Alti Studi sulla Cina. E’ stato direttore del Sole 24 Ore e coordinatore delle attività del Centro Einaudi. E’ membro del comitato scientifico della Confindustria e consigliere di Toro Assicurazioni, Pininfarina e L’oreal Italia. La presenza nel Cda di Deaglio, che subentra al consigliere non esecutivo Giuseppe Pifferi, che aveva rassegnato le proprie dimissioni lo scorso 18 maggio, rafforza ulteriormente il sistema di governance e controllo della società. Il Cda ha deliberato la nomina di Mauro Vandini, già Chief Operating Officer del gruppo, a Direttore Generale, con la principale responsabilità della gestione operativa delle Business Unit Italia, Spagna, Francia e Stati Uniti, riportando direttamente al Vice Presidente e Ad del Gruppo Michele Preda. L’ingegner Mauro Vandini, nel Gruppo Marazzi dal 1983, ha ricoperto diversi ruoli in azienda con crescenti responsabilità, maturando una significativa esperienza in tutte le Business Unit del Gruppo. Prima di assumere la carica di Coo, è stato Direttore tecnico delle operazioni internazionali e da ultimo Country Manager Usa, posizione in cui ha contribuito al forte sviluppo del gruppo Marazzi in Nord America. Con la nomina di Vandini viene istituita la funzione di Direttore Generale di Gruppo. Marazzi Group informa inoltre che Nicola Giombini, dopo 10 anni di esperienza a Londra in Citigroup e Merril Lynch nell’investment banking e nel mercato dei capitali, è stato nominato Investor Relator di Marazzi Group S. P. A. , funzione fino ad oggi ricoperta da Francesco Valente che torna a concentrarsi quale Direttore del Business Development. .  
   
   
COMMERCIO: IL PARLAMENTO VUOLE DIRE LA SUA SUL MARCHIO D´ORIGINE  
 
Bruxelles, 3 luglio 2006 - La proposta della Commissione volta a introdurre l´obbligo di indicare il paese d´origine di taluni prodotti importati in Europa, come calzature e abiti, non è stata sottoposta al Parlamento. I deputati non ci stanno e chiedono all´Esecutivo di dare spiegazioni. Con l´occasione, sollecitano anche di conoscere l´esito della valutazione d´impatto realizzata in merito alla proposta. A seguito del dibattito l´Aula adotterà una risoluzione. Nel dicembre 2005 la Commissione europea ha presentato una proposta di regolamento del Consiglio relativo all´obbligo dell´indicazione del paese d´origine per taluni prodotti importati da paesi terzi. La proposta mira a introdurre un sistema obbligatorio di apposizione del marchio del paese d´origine (requisito "made in") per vari prodotti importati quali tessili, gioielli, abbigliamento, calzature, pellame, lampade e accessori per l´illuminazione, articoli in vetro e borse. La proposta non contempla il marchio "made in Ue" in quanto si applica solamente ai prodotti importati. Con un´interrogazione orale posta in nome della commissione per il commercio internazionale, i deputati lamentano che tale proposta non sia stata trasmessa al Parlamento per informazione, nonostante Commissione e Consiglio fossero «pienamente consapevoli» dell´importanza che esso attribuisce alla questione del marchio d´origine. Pur riconoscendo che per tale proposta non è giuridicamente necessaria la consultazione del Parlamento, i deputati affermano che ad esso «dovrebbe essere sempre data la possibilità di esprimere al momento opportuno la sua posizione su qualsiasi iniziativa pertinente adottata da altre istituzioni comunitarie», in linea con l´accordo quadro interistituzionale del 26 maggio 2005. Ciò premesso, è quindi chiesto alla Commissione di indicare i motivi che l´hanno portata a non informare il Parlamento in merito alla proposta di regolamento sul marchio d´origine e se conviene sul fatto che tale decisione è contraria allo spirito, se non alla lettera, dell´accordo quadro interistituzionale del 26 maggio 2005. Commissione e Consiglio sono poi sollecitati a informare tempestivamente il Parlamento dei risultati della valutazione d´impatto e/o dell´analisi giuridica effettuate in relazione alla proposta, in particolare per quanto riguarda le sue presunte incoerenze con la legislazione comunitaria attuale e con le norme Omc. Infine, è chiesto alla Commissione di controllare l´attuazione del nuovo sistema dei marchi d´origine e impedirne l´elusione. .  
   
   
INSEDIAMENTO EUROREGIONE ADRIATICA  
 
 Venezia, 3 luglio 2006 - Si è svolta il 30 giugno a Pola la seduta di insediamento dell’Assemblea dell’Euroregione Adriatica. Per il Veneto era presente l’assessore regionale alle relazioni internazionali e alla pesca Isi Coppola. Si tratta del compimento di un percorso di lavoro cominciato nel 2004 e che ha avuto una significativa tappa politica nella conferenza di Venezia del 6 febbraio scorso, quando è stata sottoscritta la dichiarazione congiunta sull’Euroregione Adriatica. Anche la Regione del Veneto ha approvato l’adesione formale a questo organismo con un recente provvedimento della giunta veneta. “La costituzione dell’Euroregione - sottolinea in proposito l’assessore Coppola - consente di dar vita ad uno strumento finalizzato ad una sempre più ampia collaborazione tra territori che, come quelli adriatici, condividono un importante patrimonio storico, culturale, artistico e naturale”. “L’intensificazione della cooperazione tra autorità locali e regionali del bacino adriatico - aggiunge l’assessore - costituisce senza dubbio un’importante opportunità per la promozione di relazioni amichevoli, della stabilità e della progresso economico, oltre ad essere particolarmente rilevante per la proiezione esterna della Regione del Veneto, in considerazione della sua posizione geografica e dei suoi forti legami storici, culturali ed economici con quest’area”. In base allo statuto, le attività dell’Euroregione Adriatica riguarderanno soprattutto lo sviluppo della collaborazione nei settori della tutela delle risorse naturali dell’Adriatico, dell’agricoltura e della pesca, dei trasporti, del turismo, della cultura. .  
   
   
LA REGIONE FRIULI VENEZIA GIULIA È TRA I SOCI FONDATORI DELLA EUROREGIONE ADRIATICA, ASSOCIAZIONE PER LA COOPERAZIONE FRA ENTI TERRITORIALI CHE SI AFFACCIANO SULLE DUE SPONDE DEL MARE ADRIATICO.  
 
Trieste, 3 luglio 2006 - L´assessore regionale per le Relazioni internazionali e comunitarie Franco Iacop ha partecipato infatti il 30 giugno a Pola (Croazia) all´assemblea costitutiva dell´Euroregione Adriatica, che assume la veste giuridica di associazione di diritto croato con sede presso il locale Circolo della Comunità degli italiani. Il progetto era stato lanciato nel dicembre del 2005 in un incontro internazionale svoltosi a Termoli, cittadina costiera del Molise in provincia di Campobasso, e successivamente messo a punto in una conferenza di presentazione nel febbraio di quest´anno a Venezia, che si era conclusa con la firma di una "dichiarazione congiunta". Le regioni, le province e le città che si affacciano sul mare Adriatico - questa in sintesi la dichiarazione sottoscritta a Venezia - condividono importanti risorse umane, naturali e culturali, che possono essere valorizzate attraverso iniziative di cooperazione transfrontaliera e interregionale. Particolare importanza viene inoltre attribuita alla stabilizzazione democratica e all´integrazione dei Paesi dell´Europa Sudorientale. Nello Statuto dell´Euroregione Adriatica, approvato oggi in occasione dell´assemblea costitutiva, si prevede che dell´associazione possano entrare a far parte enti territoriali di Italia, Slovenia, Croazia, Bosnia Erzegovina, Serbia, Montenegro e Albania. Gli obiettivi sono quelli di sviluppare i rapporti reciproci fra istituzioni e fra cittadini, individuare comuni strategie di sviluppo in campo economico nel rispetto dell´ambiente, promuovere gli scambi culturali e le esperienze nell´applicazione dei programmi dell´Unione europea. Gli organi della nuova associazione sono l´assemblea, il presidente e il comitato esecutivo. In occasione dell´assemblea costitutiva di Pola, l´assessore regionale Iacop ha sottolineato il significato di questa nuova iniziativa, che permetterà al Friuli Venezia Giulia di rafforzare la cooperazione in un´area strategica, dove la Regione già da anni ha avviato importanti progetti di collaborazione nell´ambito dei programmi dell´Unione europea. La Regione ha individuato alcuni temi prioritari per le iniziative di cooperazione con i Paesi dell´Adriatico orientale: turismo, tutela e valorizzazione delle aree costiere, sviluppo sostenibile del territorio, infrastrutture di collegamento, creazione di nuova imprenditorialità, rafforzamento del tessuto produttivo locale, mercato del lavoro. .  
   
   
BRESCIA, 5 PROGETTI PER RILANCIARE IMPRESE E QUALITÀ DELLA VITA IMPEGNI PER 800.000 EURO. BECCALOSSI: "ALLA REGIONE UN RUOLO DI COORDINAMENTO"  
 
Milano, 3 luglio 2006 - Cinque azioni ben definite che hanno come obiettivo quello di migliorare la qualità della vita dei cittadini e rendere più fluida l´azione delle imprese che operano sul territorio bresciano. Questa, in sintesi, la filosofia che caratterizza i progetti presentati oggi dal Comitato Promotore degli Stati Generali dell´economia e della società di Brescia. In una conferenza stampa la vicepresidente della Giunta regionale, Viviana Beccalossi, il presidente della Provincia, Alberto Cavalli, il sindaco, Paolo Corsini, il presidente della Camera di Commercio, Franco Bettoni, il rettore dell´Università Statale, Augusto Preti, e il direttore dell´Università Cattolica, Luigi Morgano, hanno illustrato ieri le linee di attuazione per la realizzazione delle cinque azioni previste dal documento di sintesi della Conferenza degli Stati Generali tenutasi lo scorso 25 gennaio. Ogni ente ha assunto il ruolo di ´capofila´ di uno specifico progetto; la Regione Lombardia quello di coordinamento dell´attività complessiva attraverso gli uffici della propria sede territoriale di Brescia. Queste le cinque azioni presentate: 1 - Innalzamento dei livelli di istruzione. Capofila l´Università Cattolica del Sacro Cuore, in collaborazione con l´Università degli Studi di Brescia. Coordinatore: prof. Mario Taccolini. Si prevede, come prima fase, la realizzazione di una campagna di comunicazione e di sensibilizzazione sul tema della bassa scolarizzazione superiore e terziaria della provincia, al fine di promuovere il raggiungimento dell´obiettivo di innalzare il livello di istruzione almeno al livello medioregionale. Destinatari sono i giovani, le loro famiglie e le imprese. La campagna dovrà essere avviata entro la fine del 2006 e l´ inizio del 2007. 2 - Innovazione e trasferimento tecnologico. Capofila l´Università degli Studi di Brescia. Coordinatore: prof. Giancarlo Provasi. La prima fase dell´azione prevede la costituzione della società di gestione Csmt, sulla base di una serie di criteri concordati. Questa società sarà inizialmente partecipata da Camera di Commercio, Provincia di Brescia, Università degli Studi, Comune di Brescia ed Eulo (Ente universitario della Lombardia orientale) ed opererà, immediatamente dopo la costituzione, un aumento di capitale da offrire a soci privati. 3 - Gestione delle riconversioni industriali. Capofila la Provincia di Brescia. Coordinatore: dott. Maurizio Covri. Questa azione mira a fornire servizi reali di assistenza al negoziato ed alla soluzione delle crisi aziendali, a fornire servizi e risorse ai processi di ricollocamento, riconversione e formazione professionali e ad individuare forme di erogazione e sostegno al reddito dei lavoratori. Si avvarrà di un ´tavolo politico´, formato da rappresentanti delle istituzioni che hanno dato vita agli Stati Generali, integrato con rappresentanti delle organizzazioni sindacali dei lavoratori e delle imprese, degli ordini professionali e degli istituti di credito, e di una cabina di regia permanente. 4 - Semplificazione amministrativa. Capofila la Camera di Commercio. Coordinatore: dott. Antonio Apparato. L´obiettivo è avvicinare imprese e cittadini alla Pubblica Amministrazione, evitando duplicazioni e sovrapposizioni di procedure, appesantimenti burocratici e linguaggi complessi che rendono difficile la comunicazione. 5 - Coordinamento delle risorse statistiche e conoscitive. Capofila il Comune di Brescia. Coordinatore: dott. Giuseppe Ioannes. La realizzazione di questa azione prevede la diffusione dell´informazione statistica a livello locale (Progetto di Portale della statistica bresciana) e il coordinamento della produzione conoscitiva e statistica da attuarsi attraverso la definizione di uno strumento di programmazione (Programma statistico delle istituzioni partecipanti, pubbliche o private). Per l´attuazione dei progetti e la realizzazione delle iniziative da programmare, gli enti hanno già messo a disposizione nei loro bilanci stanziamenti per circa 800. 000 euro. Le spese organizzative, tecniche e logistiche fin qui sostenute quantificabili in circa 30. 000 euro sono a carico della Regione Lombardia I costi per la realizzazione delle iniziative già programmate e di quelle che lo saranno successivamente poste in essere, vengono ripartiti tra gli enti secondo criteri di spesa definitidal Comitato Promotore, in seguito alla definizione delle iniziative. "Attraverso un attento ascolto dei soggetti che vivono ed animano il nostro territorio ed il costante supporto dei docenti delle due Università bresciane - ha commentato la vicepresidente Beccalossi - è stato possibile elaborare una serie di interventi che prevedono impegni seri e concreti da realizzare nei prossimi mesi. La Regione, su unanime richiesta degli altri enti del Comitato promotore, ha assunto e sta svolgendo svolto un ruolo di regia e coordinamento complessivo di tutte le fasi e le operazioni, nonché di supporto anche per tutti gli aspetti logistici e organizzativi". "Un ruolo - ha aggiunto Viviana Beccalossi - che credo e spero si riveli utile sia per facilitare il lavoro nelle sue diverse fasi, sia per assicurare il raggiungimento del risultato nell´ambito dei principi della programmazione negoziata". .  
   
   
DIMINUISCONO LE IMPRESE IN TOSCANA NEL PRIMO TRIMESTRE 2006  
 
 Firenze, 3 luglio 2006 - Nel corso del primo trimestre 2006 il numero di imprese registrate presso le Camere di Commercio della Toscana è diminuito di 1. 405 unità (10. 368 nuove iscrizioni meno 11. 773 cessazioni), per un tasso di crescita del -0,34%, portando a quota 412. 608 lo stock di imprese registrate alla fine del trimestre. "E´ opportuno ricordare - spiega Pierfrancesco Pacini Presidente di Unioncamere Toscana - che il saldo imprenditoriale è risultato positivo, con 3. 475 unità aggiuntive, corrispondenti ad un tasso di crescita del +0,8%. Tale risultato è però uno dei peggiori degli ultimi anni, effetto anche delle cancellazioni d´ufficio dal Registro Imprese effettuate dalle Camere di Commercio nel periodo. Ora, al di là delle cancellazioni d´ufficio e del fenomeno fisiologico legato al primo trimestre, è interessante chiedersi se la diminuzione di imprese è legata alla situazione di difficoltà che il nostro sistema economico sta attraversando, ed è così anche se intravediamo i primi segnali di ripresa, oppure se siamo di fronte ad un fenomeno, da tutti auspicato, di riorganizzazione del nostro sistema, con imprese più strutturate, dove la tipologia di società di capitali sta assumendo sempre più importanza. Il dato di crescita di queste ultime (+4,5%) sembrerebbe confermare questa ipotesi". Tuttavia, anche se il tasso di crescita annualizzato segna un +0,8%, si evidenzia un´accelerazione delle cessazioni ed un incremento che è al di sotto di quelli registrati negli ultimi sei anni ed inferiore alle altre regioni, salvo il Veneto. Nel corso degli ultimi quattro trimestri, la crescita più significativa è stata registrata tra le province della fascia costiera (+1,3%), mentre quelle dell´area interna si sono fermate a un +0,5%. Si notano performances positive in tutte le province, con valori superiori al tasso regionale per quelle di Pisa (+2,0%), Pistoia (+1,6%), Massa Carrara e Lucca (+1,5%), Arezzo (+1,3%) e Grosseto (+1,1%) ed inferiori nelle province di Prato (+0,5%), di Siena (+0,2%) e di Firenze e Livorno (+0,1%) che mostrano una dinamica imprenditoriale stagnante. Si conferma una certa tendenza ad orientarsi verso tipologie imprenditoriali maggiormente strutturate. Le imprese costituite in forma societaria (società di capitali e società di persone) segnano, infatti, negli ultimi quattro trimestri un saldo di 3. 274 unità, per un tasso di crescita del +1,8%. Tale crescita è però da imputarsi quasi esclusivamente alle società di capitali (più 3. 418, per un +4,5%), dal momento che per le società di persone si è osservato un rallentamento (-0,1%, per un saldo di -144 unità). Tra le altre forme giuridiche, cresciute di 201 unità (+0,1%), le imprese individuali mostrano una lieve crescita (+531 imprese, per un +0,2%), mentre risulta negativo l´andamento delle cooperative registrate (-436 unità, per un -6,2%). Le rimanenti altre forme giuridiche mostrano invece un incremento (+106 unità, +3,5%). A livello settoriale, prosegue il periodo positivo attraversato dall´edilizia (+2. 944 unità, per un +5,0%) e quello difficile del comparto manifatturiero che perde 349 unità (-0,5%). Le riduzioni si concentrano nel sistema moda (-393 unità, per un -1,6%), in particolare nel tessile-maglieria e nel cuoio-calzature ma non nel confezioni-abbigliamento. In negativo anche i settori orafo, legno e mobili, minerali non metalliferi, carta ed editoria, mentre sono aumentate le imprese della trasformazione alimentare e della chimica-gomma-plastica . Negli ultimi quattro trimestri, continua la crescita del comparto della meccanica allargata (+108 imprese, per un +0,7%), grazie ai settori mezzi di trasporto, elettronica e meccanica di precisione, metalli e prodotti in metallo, mentre la meccanica strumentale fa registrare una riduzione pari a 131 imprese per un -3,7%. Nel complesso, è in positivo anche il dato annualizzato del comparto dei servizi (+2. 489 unità, +1,2%) ma all´interno si notano differenze sostanziali. La crescita della consistenza imprenditoriale è da imputare al settore dei servizi alle imprese (+2. 114, +4,7%), alberghi e ristoranti (+691, +3,0%) e poi a seguire istruzione, sanità ed altri servizi sociali, altri servizi pubblici, sociali e personali. Registrano invece una contrazione i settori trasporti e telecomunicazioni, commercio e riparazioni, credito ed assicurazioni. Continua infine il processo di riduzione del numero di imprese agricole toscane iscritte al Registro delle Imprese con meno 481 unità, per un tasso annuale di variazione del -1,0%. . . .  
   
   
CETI E POTERE: CHI VINCE E CHI PERDE  
 
Roma, 3 luglio 2006 - In un’Italia articolata per ceti, in cui gli interessi singoli vanno prevalendo sull’interesse generale, non si intravedono solo ceti in ascesa (politici, giornalisti e magistrati) ma anche ceti in tendenziale declino, - o che per lo meno non paiono essere ancora capaci di controbilanciare il considerevole potere dei primi -, ossia a titolo d’esempio, i docenti universitari, i dirigenti pubblici e i medici. Riguardo al ceto accademico un primo aspetto importante consiste nell’incremento progressivo del numero di docenti universitari: nel 2004 erano oltre 57 mila, di cui 18. 071 ordinari (pari al 31,4% del totale), 18. 102 associati (31,4%) e 21. 229 ricercatori (37% circa). Rispetto al 2000 sono cresciuti di circa 3 mila unità, vale a dire del +20%, con una variazione superiore a quella di associati (+19,3%) e ricercatori (+7,9%). Dal 1997 la crescita dei docenti è stata ancora più intensa con un +35% di contro al +15,9% per gli associati e al +5% per i ricercatori. Il numero di corsi attivati è passato da 2. 444 nel 2000-01, a 3. 234 nel 2001-02, a 3. 820 nel 2002-03 fino a 4. 539 nel 2003-4, con un balzo del + 85% in tre anni accademici. Ma a fronte di tale dilatazione del sistema universitario non giocano a favore le sue effettive performance: se si considerano i laureati nell’anno solare 2004 si constata che è il 21% ad avere concluso il corso entro la durata legale, mentre il 30% si è laureato 4 e più anni oltre la durata legale; inoltre, considerando l’età dei laureati, oltre il 23% aveva superato il trentesimo anno di età e più del 9% il 35esimo. Per quanto riguarda il ceto della dirigenza pubblica si può notare che: all’atto dell’entrata in vigore della legge (riforma Frattini) i dirigenti incaricati erano 357, ne sono stati confermati 247, 40 hanno avuto un incarico equivalente e 49 un incarico di studio, i dirigenti nuovi erano 88. Quindi il 31% dei dirigenti sono stati coinvolti dagli effetti dello spoil system; nell’agosto 2002 la dotazione organica era di 458 posti, gli incarichi conferiti 388 pari all’80,0%, mentre al 30 aprile 2004 la dotazione organica è salita a 474, gli incarichi conferiti a 410 (l’86,5%). Pertanto è cresciuta la dotazione organica di 16 unità, il tasso di conferimento degli incarichi è passato dall’80% del 2002 all’86% del 2004, è invece diminuito il tasso di conferimento di incarichi a dirigenti di primo livello dal 56% dell’agosto 2002 al 37% del 30 aprile 2004; e in parallelo è cresciuta l’assegnazione di incarichi a dirigenti di 2° fascia dal 33% del 2002 al 46% del 2004 ed è aumentata la quota di esterni all’amministrazione che hanno avuto il 13% degli incarichi nel 2004 contro il 7% nel 2002. Per quanto riguarda il ceto medico: il numero dei medici in Italia nel periodo 2003-2006 è passato da 339. 098 a 353. 945 con un aumento del +4% e una contrazione del numero di abitanti per medico da 171 a 165 (nel 1985 c’erano 241 abitanti per medico). In tale contesto è il 97% degli italiani a dichiararsi preoccupato di eventuali errori medici, e le denunce di errore sono passate 3. 150 nel 1994 a 7. 800 nel 2002; e ciò perché gli italiani da tempo mettono la tutela della salute al centro delle proprie attenzioni di vita e vi dedicano quote crescenti di risorse, la malattia è percepita come un ostacolo al pieno svolgimento delle proprie attività funzionali da rimuovere rapidamente, sono utenti proattivi, che hanno fretta di superare la malattia, sono diventati più preoccupati per il rischio di errore del medico o dell’apparato sanitario, e tra i medici si diffondono strategie di difesa preventiva, con il rinvio a più specialisti e ad analisi più approfondite prima di prendere decisioni. Questi sono alcuni dei principali risultati del lavoro di ricerca “Interessi singoli e interesse generale” realizzato nell’ambito dell’iniziativa Un mese di sociale “Un’italia articolata per ceti”, presentati al Censis da Francesco Maietta, ricercatore, Giuseppe Roma, direttore generale, e da Giuseppe De Rita, segretario generale del Censis. . . .  
   
   
TELECOM ITALIA: CONTINUA IL PROCESSO DI DISMISSIONE IMMOBILIARE ANNUNCIATO IL 21 DICEMBRE 2005, CEDUTA UNA TERZA TRANCHE DI IMMOBILI AL FONDO RAISSA  
 
 Milano, 3 luglio 2006 - Telecom Italia comunica che - nell’ambito del programma di dismissione di immobili per un valore totale di oltre 1 miliardo di euro, approvato dal Consiglio di Amministrazione del 21 dicembre scorso - il 29 giugno è stato realizzato l’apporto da parte di Olivetti Multiservices, società controllata al 100% da Telecom Italia S. P. A. , di una terza tranche di 57 immobili al fondo immobiliare di tipo chiuso denominato Raissa. Il valore dell’apporto è pari a circa 47 milioni di euro, con una plusvalenza lorda consolidata di circa 18 milioni di euro. L’operazione avrà un impatto positivo sull’indebitamento finanziario consolidato del Gruppo Telecom Italia di circa 36 milioni di euro, al lordo delle imposte. I valori degli apporti delle prime due tranche, realizzati il 28 dicembre 2005 ed il 29 marzo 2006, erano pari a circa 486 milioni di euro il primo e circa 158 milioni di euro il secondo. La finalizzazione del conferimento di tutti gli immobili al Fondo Raissa, precedentemente prevista entro giugno 2006, si concluderà entro dicembre 2006. Le quote del fondo Raissa sono state cedute ad investitori istituzionali facenti capo a The Morgan Stanley Real Estate Funds; Pirelli & C. Real Estate partecipa al fondo in via minoritaria in joint venture con i medesimi fondi. .  
   
   
PIRELLI RE SI AGGIUDICA LA GARA PER I DUE PORTAFOGLI DI CREDITI IN SOFFERENZA ICR4 E ICR7 DEL BANCO DI SICILIA CON UN VALORE PATRIMONIALE LORDO DI CIRCA € 2,3 MILIARDI  
 
Milano, 3 luglio 2006 – Pirelli Re si è aggiudicata i portafogli di crediti in sofferenza dei veicoli di cartolarizzazione Icr4 e Icr7 del Banco di Sicilia con un valore lordo complessivo di circa 2,3 miliardi di euro ed un valore netto di circa 550 milioni di euro. L’operazione è stata perfezionata mediante l’acquisizione dei titoli junior – che rappresentano l’equity - di Icr4 e Icr7 ad un prezzo complessivo di 160 milioni di euro. Pirelli Re sottoscrive inizialmente il 50% dei titoli junior, che verranno successivamente trasferiti alla partnership del settore Npls; l’altra parte viene sottoscritta da investitori istituzionali internazionali. Icr4 e Icr7 sono le società che, rispettivamente alla fine del 1999 e alla fine del 2001, effettuarono le cartolarizzazoni di due portafogli di Npls per un ammontare complessivo di circa 800 milioni di euro, originando sia titoli junior sia titoli senior, questi ultimi collocati a investitori istituzionali e quotati al Luxemburg Stock Exchange. Il valore residuo dei titoli senior, che hanno ottenuto un rating da Standard & Poor’s e Moody’s, ammonta a circa 390 milioni di euro. I portafogli sono costituiti da circa 12 mila crediti, per oltre l’80% derivanti da finanziamenti, garantiti da immobili prevalentemente ubicati in Sicilia, e per la parte restante da crediti chirografari. In seguito alle operazioni di cartolarizzazione, la gestione dei portafogli è stata affidata a Servizi Immobiliari Banche S. P. A. (Sib) poi divenuta Credit Servicing S. P. A. Dopo la fusione con Pirelli Re Credit Servicing S. P. A. Avvenuta all’inizio del 2006. La società continuerà ad occuparsi della gestione giudiziale e stragiudiziale dei crediti garantiti da immobili con una struttura dedicata di circa 65 professionisti, che operano nelle filiali di Palermo e Catania. Con questa operazione, sale a circa 5,5 miliardi di euro (gross book value) il patrimonio di non performing loans gestito da Pirelli Re (circa 1,9 miliardi il net book value), in attuazione del piano triennale 2006-2008 che prevede di raggiungere circa 3 miliardi di Npls (net book value) in gestione. .  
   
   
AEDES S.P.A.: CESSIONE AREE A MILANO. REALIZZATA UNA VENDITA NEL SEGMENTO DEVELOPMENT PER €59 MILIONI.  
 
Milano, 3 luglio 2006 - Il Gruppo Aedes ha perfezionato, il 29 giugno, la cessione delle aree e degli immobili siti in Milano in via Orobia, via Adamello, via Vezza d’Oglio e viale Ortles (ex aree Prada), detenute da Rei Office e Rei Aree, entrambe controllate al 100% da Aedes Spa, a un pool di investitori costituiti dal Gruppo So. Pa. F. , Gruppo Martignoni e Class Consulting. Il prezzo di cessione del complesso dei terreni ed immobili di pertinenza è stato determinato in € 59 mln oltre ad Iva, superiore al valore di perizia Reag al 31 dicembre 2005, pari a € 55,5 mln. Tale operazione permette al Gruppo Aedes di registrare un effetto di cassa positivo per l’intero prezzo e di realizzare una plusvalenza al lordo dell’effetto fiscale pari a € 21,7 mln. In linea con la strategia del Gruppo volta ad incrementare le attività di servizi verso terzi, è stato ottenuto un mandato per attività di Asset Management, Agency e Project Management sulle aree oggetto della cessione, di durata quadriennale e per un importo complessivo di circa €4 mln. La vendita consente al Gruppo Aedes di liberare risorse e team per concentrarsi sulle operazioni di Rubattino e Adriano dello stesso segmento development. .  
   
   
IL GRUPPO CATTOLICA CEDE LA NUOVA SAN ZENO IMMOBILIARE  
 
Verona, 3 luglio 2006 - Nell’ambito del piano di riorganizzazione del settore immobiliare, Cattolica Immobiliare, la società del Gruppo Cattolica specializzata nel business immobiliare, ha firmato un accordo per la cessione della partecipazione di maggioranza detenuta in Nuova San Zeno Immobiliare, pari complessivamente al 75,25% del capitale sociale della stessa, a Generale di Costruzioni, partner nell’iniziativa, per un controvalore di 13,8 milioni di euro realizzando una plusvalenza lorda di circa 1,8 milioni. . .  
   
   
PRESENTAZIONE DELLA PUBBLICAZIONE “CASA - GUIDA ALL’ACQUISTO SICURO”  
 
Varese, 3 luglio 2006 – Oggi alle ore 14. 30, presso la Sede Territoriale di Varese, viale Belforte 22, si terrà il convegno per la presentazione della pubblicazione “Casa: guida all’acquisto sicuro”. La Regione Lombardia, pur non avendo compiti e attribuzioni dalla legge nazionale, ha voluto esercitare un proprio ruolo con la redazione di un opuscolo informativo rivolto ai cittadini, agli enti locali e agli operatori del settore. Attraverso la pubblicazione, chi si appresta a firmare un contratto preliminare per l’acquisto di una casa potrà conoscere i propri diritti, e chi ha già acquistato un immobile ed ha subìto danni a causa di un fallimento troverà le modalità per accedere al fondo di solidarietà. La “guida all’acquisto sicuro” rappresenta uno strumento di semplificazione per avvicinare le istituzioni ai cittadini e la piena volontà dell’Amministrazione regionale di voler essere presente sul territorio per promuovere la diffusione e la conoscenza della normativa sui fallimenti immobiliari (D. Lgs 20 giugno n. 122 - Decreto Ministeriale 2 febbraio 2006), tema che ancora oggi coinvolge molte famiglie. Www. Casa. Regione. Lombardia. It .  
   
   
TROVARE CASA NON E’ MAI STATO COSI’ FACILE SECONDAMANO.IT LANCIA LE MAPPE DI GOOGLE, ARRICCHENDO IL PROPRIO SITO DI UN’ ALTRA IMPORTANTE FUNZIONALITA’  
 
Milano, 3 luglio 2006 - Secondamano. It, sito attivo nella pubblicazione di piccoli annunci online, dopo il profondo re-styling grafico finalizzato a migliorarne l’usabilità, si arricchisce di una nuova importante funzionalità. Grazie alla collaborazione con Google, Secondamano. It ha integrato nella categoria immobiliare del sito le mappe di Google, uno strumento immediato messo gratuitamente a disposizione degli inserzionisti, sia privati che professionali, per mostrare ai potenziali acquirenti interessati all’annuncio dove è situato l’immobile in vendita o in affitto. Il servizio gratuito si propone di rispondere alle esigenze di inserzionisti e acquirenti, fornendo agli uni la possibilità di dare informazioni il più possibile complete e dettagliate, e agli altri di disporre di importanti elementi per poter scegliere in sicurezza. Come afferma Alessandro Cirenei, Direttore Marketing & Internet Business dell’Editoriale Secondamano: “La decisione di integrare le mappe di Google nella categoria immobiliare di Secondamano. It nasce dalla consapevolezza che la ricerca della soluzione abitativa ideale non è cosa facile. Sapere esattamente dov’è collocata la casa in vendita o in affitto è un’informazione fondamentale che può spesso aiutare l’utente nel prendere una decisione. Le mappe costituiscono una funzionalità rilevante soprattutto nell’ambito immobiliare, ed è per questo che a breve saremo in grado di proporle anche sul nostro portale immobiliare piucase. It e in futuro in tutte le altre categorie merceologiche presenti sul sito”. Trovare e pubblicare casa non è stato mai così facile! Durante il processo di inserimento dell’annuncio, è sufficiente che l’inserzionista indichi correttamente l’indirizzo al quale è situato l’immobile: alla sua visualizzazione sulla mappa ci pensano Google e Secondamano. It. La ricerca nella mappa è davvero veloce e immediata, grazie alle tre tipologie di visualizzazione presenti: la versione Mappa, che offre una consultazione simile ai supporti cartacei comunemente in uso; la versione Satellitare, che propone una foto topografica in cui è possibile visionare anche i minimi dettagli dell’area d’interesse, grazie a frecce e bottoni di navigazione quali lo zoom; la versione Ibrida, che agevola la visualizzazione topografica, grazie all’aggiunta di voci d’indirizzario e indicazioni stradali. Come spiega Fabrizio Milano D’aragona, Industry Manager Google Italia: “Il servizio Google Mappe (http://maps. Google. It) risponde a un’unica missione: quella di organizzare e rendere facilmente reperibili le informazioni disponibili nel mondo, siano esse online che offline. Questa tecnologia aperta, e gratuita, ha consentito a Secondamano. It di poter installare sul proprio sito Web le mappe e le immagini satellitari di Google in maniera facile e veloce, andando a incontrare le necessità del mercato immobiliare, che e’ sicuramente uno dei settori che piu’ possono beneficiare di questa applicazione”. .  
   
   
ANAMA NAZIONALE: DECRETO BERSANI E LA LIBERALIZZAZIONE DEI SERVIZI PROFESSIONALI E L’OBBLIGO DI INDICARE L’AGENTE IMMOBILIARE NEGLI ATTI DI COMPRAVENDITA.  
 
Roma, 3 luglio 2006 - Contrariamente a quanti si sono allarmati per le nuove disposizioni contenute nel Decreto Legge presentato dal Ministro dello Sviluppo Economico ed approvato nell’ultimo Consiglio dei Ministri, l’Anama, che rappresenta circa 10 mila agenti immobiliari iscritti alla Confesercenti, si trova allineata ai principi base della manovra che sono: garanzie per i consumatori e trasparenza del mercato. In materia di compravendita immobiliare, l’obbligo di dichiarare nei rogiti notarili oltre al valore fiscale, per il calcolo delle imposte e le tasse, anche il valore reale della compravendita e se la stessa sia stata assistita da un agente immobiliare rappresentano per Anama un passo avanti nella chiarezza di rapporto tra i professionisti ed i consumatori. Quest’ultima è una norma giusta, che trova l’Anama perfettamente allineata alla ratio che ne ha guidato l’elaborazione. Così facendo, affermano in Anama, diamo un forte scossone all’abusivismo, al sommerso e a chi opera in nero, rivalutando il professionista in regola. I nostri iscritti, ha dichiarato Paolo Bellini, presidente nazionale dell’Anama, sono abituati ad operare con chiarezza, trasparenza e responsabilità. Ad investire risorse economiche ed umane nelle loro aziende e quindi non mirano ad operare nell’anonimato, ma reclamano un ruolo preciso negli affari. Il Decreto Bersani fornisce questo ruolo e afferma una professionalità, che va retribuita e resa pubblica attraverso la dichiarazione contenuta nell’atto notarile di compravendita. Un suggello al ruolo dell’agente immobiliare che Anama vede di buon occhio anche se lancia un messaggio forte al Ministro: approvare al più presto il Regolamento di attuazione che istituisce la pratica professionale per l’accesso al Ruolo degli agenti immobiliari. E’ una norma ferma da cinque anni nonostante sia prevista dalla legge 57/2001 che obbliga l’agente immobiliare a possedere un diploma di scuola media superiore per poter lavorare, ad essere assicurato contro il rischio professionale a tutela dei consumatori ed a frequentare e sostenere corsi formazione ed esami per essere abilitati. .  
   
   
INCHIESTA DI ALTROCONSUMO IN 250 AGENZIE IMMOBILIARI: IL 3 PER CENTO SUL PREZZO TOTALE SOLO PER LE PROVVIGIONI  
 
Roma, 3 luglio 2006 - Provvigioni alte e sevizi carenti: questo è quanto emerge dall’inchiesta di Altroconsumo condotta in 250 agenzie immobiliari di 9 grandi città: Bari, Bologna, Brescia, Genova, Milano, Napoli, Roma, Torino e Verona e dall’analisi delle esperienze vissute dai soci dell’associazione raccolte attraverso un questionario. I rilevatori dell’associazione dei consumatori si sono recati nelle agenzie immobiliari come dei normali clienti per capire come gli agenti operano e quanto si fanno pagare per vendere e acquistare una casa. L’aspetto più sconcertante è l’uniformità della commissione d’agenzia applicata in tutte le città visitate: 3 per cento sul prezzo dell’immobile che in realtà raddoppia poiché nel 92 per cento dei casi spetta ad entrambe le parti coinvolte nella trattativa riconoscere il compenso all’agenzia. Tra l’altro l’inchiesta mostra che nel 70 per cento dei casi gli agenti non specificano che a tale percentuale va aggiunta l’Iva. La provvigione del 3 per cento è stata chiesta dal 92 per cento delle agenzie visitate a Genova, dall’89 di quelle di Brescia e Verona e dal 74 dei mediatori di Milano. Le agenzie romane nella maggior parte dei casi hanno invece deciso di non esprimersi sull’ammontare. Troppo basso è risultato invece il margine per la negoziazione: il 28 per cento delle agenzie si è dimostrato irremovibile e non disposto a trattare. La città più inflessibile è risultata Bologna, dove il 64 per cento degli agenti ha rifiutato. Tale margine sale magicamente in caso di pagamento in nero: in più del 48 per cento dei casi è stato proprio l’agente a proporre uno sconto sulla provvigione in caso di pagamento sotto banco di una parte o dell’intera provvigione. I risultati dell’inchiesta trovano riscontro nell’analisi delle segnalazioni dei soci di Altroconsumo. Il 66 per cento dei soci che ha scelto l’agenzia immobiliare si è infatti dichiarato insoddisfatto a causa della scarsa assistenza e poca competenza dei mediatori nel recuperare informazioni su stato dell’immobile, proprietario e situazione condominiale e a causa dei costi troppo alti delle provvigioni non proporzionali alle prestazioni date e poco trattabili se non in casi di mancata emissione della fattura. “Dalla nostra indagine emerge che il cartello sui costi delle agenzie immobiliari, che avevamo già denunciato nel 2003, esiste ancora, nonostante la condanna già inflitta dall’Autorità Antitrust nel 2004 ed alla quale abbiamo nuovamente trasmesso i risultati della nostra inchiesta e chiesto di intervenire” – sottolinea Paolo Martinello, presidente di Altroconsumo -. L’uniformità e la rigidità dei costi limita la concorrenza, impedisce margini di trattativa tra le parti, ostacola il miglioramento della qualità del servizio e favorisce l’evasione fiscale. Tutto ciò a scapito degli interessi dei consumatori”. .  
   
   
VIA LIBERA ALLA CLASS ACTION MDC: UNA SVOLTA NEL RAPPORTO TRA AZIENDE E CONSUMATORI  
 
Roma, 3 luglio 2006 - Sarà una vera e propria rivoluzione nel rapporto tra aziende e consumatori quella che potrà determinarsi a seguito dell’approvazione della class action come previsto dal Governo che il 30 giugno ha presentato un disegno di legge, sostiene Antonio Longo, presidente del Movimento Difesa del Cittadino (Mdc). Con questo strumento contenziosi di massa come ad esempio quello Parmalat e Cirio o per le tariffe Rc auto potranno essere affrontati una sola volta con effetti che ricadono su tutti i consumatori interessati. Va riconosciuto al Governo Prodi il merito di una scelta ben diversa rispetto a quella che fecero nel 2002 il Governo Berlusconi e il ministro Marzano con il famoso decreto “salvacompagnie” che tagliò le unghie alle associazioni dei consumatori e ai cittadini per il contenzioso Rc auto.  Mdc si aspetto adesso una rapida approvazione da parte del Parlamento. . .  
   
   
PARI OPPORTUNITA´: UN MANAGEMENT PIU´ AL FEMMINILE PRESENTATI I RISULTATI DELLA RICERCA DELL´AGENZIA PIEMONTE LAVORO  
 
Torino, 3 luglio 2006 - È stata presentata, mercoledì 28 giugno, nella Sala Einaudi del Centro Congressi di Torino Incontra, la ricerca “Un management più al femminile”, condotta dall’Agenzia Piemonte Lavoro (Ente strumentale della Regione Piemonte), sulla condizione delle donne negli elevati segmenti del lavoro. Lo studio nasce da un questionario proposto dall’Agenzia Piemonte Lavoro sull’esperienza della banca dati dirigenti on line, e inviato a 602 donne dirigenti della Cida Piemonte. I numeri verificano ancora disparità nella presenza femminile in posizione di responsabilità. Si conferma la difficoltà della dirigenza femminile a entrare in buon numero nella “stanza dei bottoni”: sono ancora poche le top manager (4%), meglio le dirigenti (69,09%), mentre le alte professionalità/quadri raggiungono il 25,45%. Laureata (83,64%), sposata e con figli (71,82%), età tra i quaranta e cinquant’anni, lavora di preferenza nella grande azienda privata (53,64%) oppure nella pubblica amministrazione dove è dirigente da almeno dieci anni: questo è il profilo delle donne dirigenti e quadri con funzioni direttive in Piemonte nel 2005, secondo la ricerca. Ad introdurre i dati della ricerca è stata l’assessore all’Istruzione e Formazione Professionale Giovanna Pentenero: “ Malgrado tutti i miglioramenti fatti dalle donne sia in termini di credenziali educative, sia in termini di disponibilità al lavoro e nonostante, il numero di donne laureate sia superiore a quello degli uomini, i meccanismi sociali e culturali ne ostacolano ancora il successo professionale. È importante – conclude l’Assessore Pentenero - che cresca la sensibilità degli imprenditori per affrontare problemi che non sono solo delle donne che lavorano, ma di tutto il mondo del lavoro italiano”. “La ricerca che viene presentata oggi - ha puntualizzato poi l’Assessore al Welfare e Lavoro Teresa Angela Migliasso, che ha concluso i lavori del convegno - ha il pregio di fornire non solo l’evidenza numerica della disparità nell’accesso alle posizioni apicali tra donne e uomini, ma anche e soprattutto il racconto dalla viva voce delle protagoniste di come questa difficoltà è stata vissuta, spesso senza una tematizzazione consapevole. Come Regione Piemonte, ed in particolare come Assessorato al Lavoro - conclude Migliasso - abbiamo attivato misure, che a partire dalle risorse europee, intervengono in particolare sulla valorizzazione delle competenze professionali e sulle opportunità di conciliazione”. .  
   
   
LAVORO: SEGNALI DI RIPRESA IN FVG  
 
Lauco (Udine), 3 luglio 2006 - "Dopo quattro anni di stagnazione, si incrementano nel 2006 i segnali di ripresa della produzione e del mercato del lavoro regionale". La ha detto l´assessore regionale al Lavoro Roberto Cosolini in una comunicazione presentata il 30 giugno in Giunta regionale, sulla base delle indicazioni fornite dall´Agenzia regionale del lavoro. Il dato più importante e significativo, secondo l´assessore, è quello dell´Istat sulle forze di lavoro nel primo trimestre di quest´anno, pubblicato nei giorni scorsi. La rilevazione dell´Istat mette in luce come in Friuli Venezia Giulia vi sia stato, anche rispetto alle altre regioni del Nord, un importante incremento sia delle forze di lavoro sia dell´occupazione, con una diminuzione significativa della disoccupazione. Le forze di lavoro, nel primo trimestre del 2006, si attestano in regione su 538 mila unità, con un incremento di 19 mila rispetto allo stesso periodo del 2005, con una crescita del 3,7 per cento rispetto ai 12 mesi precedenti. Ciò significa, ha osservato Cosolini, che molte persone, negli ultimi anni scoraggiate, sono invece ritornate attivamente sul mercato del lavoro. Ancora più significativo risulta l´incremento dell´occupazione, che cresce di 22 mila unità, passando dalle 499 mila del primo trimestre dello scorso anno alle 521 mila dei primi tre mesi del 2006, con un incremento del 4,4 per cento. D´altra parte le persone in cerca di lavoro passano, se si confrontano i primi trimestri del 2005 e del 2006, da 20 mila a 16 mila, con una diminuzione del 20 per cento. In sostanza si è avuto un calo di un quinto della disoccupazione in Friuli Venezia Giulia. Queste tendenze, ha rilevato l´assessore, sono confermate da altre indagini, come quelle dell´Unioncamere e quelle dell´Istat sulle esportazioni, facendo sperare che possano trovare ulteriore conferma nella seconda metà del 2006. .  
   
   
FRANCESCO PIMPINELLI, AMMINISTRATORE DELEGATO DI PERFORMANCE UNLIMITED. LA MULTINAZIONALE SPECIALIZZATA NELL’ATTIVITÀ DI COACHING AZIENDALE  
 
Milano, 3 luglio 2006 - Francesco Pimpinelli, 44 anni, è il nuovo Amministratore Delegato per l’Italia di Performance Unlimited, multinazionale inglese specializzata nei servizi di coaching per le aziende. Il coaching è la forma di sviluppo personale e professionale che permette di realizzare prestazioni migliori e di operare in modo più efficace, attraverso cambiamenti duraturi nel comportamento abituale. Pimpinelli integra un’ampia competenza nell’area dello sviluppo personale maturata in cinque anni di esperienza nel coaching con un esperienza ventennale di management e consulenza in ambito Internazionale. “Esprimere la mia professionalità tramite Performance Unlimited”, afferma Pimpinelli, “è motivo di grande impegno e soddisfazione. Il coaching permette alle persone che occupano i ruoli chiave nelle aziende di esprimere il meglio di sé e di avere un impatto positivo sui collaboratori e sull’organizzazione, in modo da conseguire gli obiettivi di business”. “Oggi le aziende”, ricorda Pimpinelli, “comprendono il valore del capitale umano: sanno che investire nel potenziale delle loro risorse umane migliora la qualità dei risultati. Sono sempre infatti le persone, se motivate, a fare la differenza. Per questo, le imprese si servono sempre più frequentemente dell’attività di coaching per conseguire un miglioramento tangibile e duraturo delle prestazioni delle persone, dei team e della organizzazione nel suo complesso”. .  
   
   
L´EUROPA NECESSITA DI UNA POLITICA ENERGETICA INTEGRATA, OSSERVA L´AEA  
 
Bruxelles, 3 luglio 2006 - Secondo una nuova relazione dell´Agenzia europea dell´ambiente (Aea), l´Europa necessita di una strategia energetica integrata che accordi pari importanza a sicurezza energetica, competitività e sostenibilità ambientale. Nella relazione "Energy and environment in the European Union: Tracking progress towards integration" (Energia e ambiente nell´Unione europea: i progressi da compiere sulla via dell´integrazione) si afferma che, in futuro, l´approvvigionamento energetico dell´Ue dovrà basarsi su un bagaglio di competenze tecnologiche, nonché su misure volte a ridurre il consumo energetico totale. Si raccomanda in particolare un maggiore utilizzo dell´energia rinnovabile. "È importante garantire al più presto un quadro energetico integrato a lungo termine, considerando l´imminente necessità di investimenti in infrastrutture per la produzione di energia", ha osservato la professoressa Jacqueline Mcglade, direttrice esecutiva dell´Aea. "Per il settore si aprirebbero in tal modo opportunità di sviluppo rispettose della sostenibilità ambientale, capaci di valorizzare le energie rinnovabili e l´efficienza energetica". La relazione auspica in particolare un aumento degli investimenti per la ricerca e lo sviluppo nel settore energetico, in modo da sostenere le tecnologie nelle fasi di progettazione, immissione sul mercato e applicazione su vasta scala. Gli autori della relazione hanno individuato le tendenze principali del settore energetico europeo tra il 1990 e il 2003, osservando che l´incremento dei consumi pregiudica progressi tecnologici quali la maggior efficienza delle centrali elettriche, l´introduzione di misure di abbattimento come le marmitte catalitiche negli autoveicoli oppure lo sviluppo dell´energia rinnovabile. Risulta particolarmente preoccupante il rapido aumento della domanda nei settori dei trasporti e dell´elettricità, che continuano a dipendere dai combustibili fossili. Se le emissioni di gas a effetto serra derivanti dalla produzione energetica sono diminuite nel corso degli anni Novanta, dal 1999 esse hanno ripreso ad aumentare costantemente, annullando i progressi ottenuti in altri settori e mettendo a rischio la probabilità che l´Ue consegua i propri obiettivi di riduzione delle emissioni. Le emissioni di gas che non incidono sull´effetto serra sono drasticamente diminuite nel corso del periodo analizzato, ma sia la salute umana sia l´ambiente continuano a subire l´inquinamento atmosferico e in numerose città nell´Ue il livello di quest´ultimo oltrepassa i limiti previsti dalla legge. Quanto all´energia nucleare, attualmente oggetto di discussione in vari Stati membri, la relazione osserva che non è ancora stato identificato e attuato un metodo adeguato di gestione dei rifiuti nucleari delle centrali. La scorsa settimana anche una relazione simile dell´Agenzia internazionale dell´energia (Aie) ha sottolineato l´importanza di una pronta azione per attuare misure di risparmio energetico e promuovere una gamma più ampia di tecnologie energetiche. Gli autori della relazione "Energy Technology Perspectives: Scenarios and Strategies to 2050" (Il futuro delle tecnologie energetiche: scenari e strategie sino al 2050) esortano i governi di tutto il mondo a promuovere gli investimenti nelle tecnologie energetiche. "Tecnologie pulite e più efficienti consentirebbero di riportare ai livelli attuali le crescenti emissioni di Co2 legate all´energia entro il 2050, nonché di dimezzare il previsto aumento della domanda di petrolio e di elettricità", ha dichiarato Claude Mandill, direttore esecutivo dell´Aie. "I mezzi esistono, ora basta la volontà". La relazione completa dell´Aea può essere scaricata al seguente indirizzo: http://reports. Eea. Europa. Eu/eea_report_2006_8/en Per maggiori informazioni sulla relazione dell´Aie, visitare http://www. Iea. Org/textbase/press/pressdetail. Asp?press_rel_id=180 .  
   
   
SEMAFORO VERDE PER L´ENERGIA NUCLEARE  
 
 Bruxelles, 3 luglio 2006 - Ora che l´energia nucleare è "tornata prepotentemente all´ordine del giorno", per usare le parole del primo ministro britannico Tony Blair, Georges Van Goethem della Dg Ricerca della Commissione europea, responsabile di fissione nucleare e radioprotezione, ha rilasciato un´intervista al Notiziario Cordis in cui si è soffermato sui nuovi approcci nei confronti della sicurezza nella progettazione delle centrali a fissione nucleare. Ha fornito alcune indicazioni sorprendenti sulle credenziali verdi dei reattori nucleari di quarta generazione, il cui lancio come prototipi è previsto addirittura per il 2020. "La sicurezza nucleare europea è oggetto di ricerca dal 1957, dai tempi del trattato Euratom", afferma Van Goethem. Il trattato in questione è stato uno dei pilastri dell´Unione europea, e i due concetti sono pertanto cresciuti insieme nell´arco di quasi 50 anni. "Negli anni cinquanta e sessanta, le basi su cui poggiava la sicurezza europea erano costituite dalla strategia cosiddetta "difesa in profondità". L´esempio che meglio illustra tale strategia sono le bambole russe o le bucce di cipolla", spiega. I reattori erano custoditi all´interno di tre pareti sigillate, l´ultima delle quali era l´ampia struttura a cupola che normalmente si tende ad associare alla centrale nucleare. "L´approccio consisteva nell´individuare degli ´incidenti base di progetto´ e nel proteggersi dai medesimi", osserva. "Si tratta di un approccio deterministico, studiato per combattere eventi ipotetici", aggiunge. L´utilizzo di dispositivi ausiliari di sicurezza per garantire la protezione rende l´energia nucleare molto simile all´aeronautica. "Noi però andiamo oltre, per proteggere il materiale radioattivo. Ogni strato è contraddistinto da ridondanza e diversità. Ad esempio, i sistemi idraulici ed elettrici, ma questo approccio è tuttora molto deterministico". Negli anni settanta la sicurezza si è orientata verso un approccio misto "deterministico-probabilistico", "in quanto non è possibile prevedere tutti gli eventi del caso peggiore. Ciò implica la necessità di scomporre le aree in piccole parti e di chiedersi che cosa accadrebbe in caso di anomalia di ciascun componente. Esiste un altro sviluppo interessante nella progettazione della sicurezza nucleare; la prevenzione e il contenimento. Fino a Chernobyl, sceglievamo la prevenzione tramite la progettazione. Adesso andiamo oltre e progettiamo al fine di mitigare le conseguenze. Pertanto, aggiungiamo caratteristiche tecniche tanto da eliminare ´praticamente´ tutte le conseguenze possibili dei casi peggiori", afferma. Georges Van Goethem ha fatto un raffronto con l´industria automobilistica. "Negli anni cinquanta e sessanta la sicurezza delle autovetture non era poi così male, ma oggi abbiamo molto di più: Abs, airbag, cinture di sicurezza, tutti dispositivi che attenuano le conseguenze dell´anomalia. Attualmente, per noi il sistema deve comprendere la sicurezza passiva intrinseca. Ad esempio, se è presente una sorta di degrado grave del nocciolo, i controlli attivi potrebbero prevedere l´utilizzo di milioni di galloni di acqua per sommergere il nocciolo. I controlli passivi sottraggono tale caratteristica all´operatore o al dispositivo di sicurezza e fanno sì che i serbatoi si svuotino automaticamente, il che significa assenza completa di interventi o di sistemi elettrici, e ricorso alla semplice forza di gravità: è questa la sicurezza passiva". Altri sistemi passivi potrebbero utilizzare gas compresso o molle per azionare i sistemi, ma l´aspetto importante è l´assenza dell´intervento umano o del ricorso a energia esterna. In tal caso la sicurezza nucleare diventa improvvisamente d´attualità e si sovrappone al concetto di protezione da incidenti, in quanto tali sistemi passivi saranno efficaci in caso di attacchi volontari. È impossibile parlare di sicurezza nucleare ignorando lo spettro di Chernobyl. Georges Van Goethem ci tiene a spiegare perché Chernobyl rappresenta una lezione ormai consolidata. "A Chernobyl erano stati commessi due errori di progettazione essenziali: il primo era la mancanza di una terza barriera, uno standard in tutte le progettazioni comunitarie e non. Nel 1979, il disastro di Three Mile Island negli Stati Uniti ha rappresentato anch´esso un incidente molto grave, ma la progettazione comprendeva la terza barriera (l´edificio di contenimento in cemento) e i danni sono rimasti confinati all´interno, quindi non è fuoriuscito nulla. "Il secondo difetto era che Chernobyl funzionava sulla base dell´anello di retroazione positiva. Quasi tutti i macchinari industriali si basano sull´anello di retroazione negativa, per cui in mancanza di intervento si fermano". Si può paragonare all´andare in bicicletta: se si smette di pedalare, la bicicletta finisce per fermarsi e si cade. Lo stesso dovrebbe accadere nel reattore: se non si interviene, si chiude. A Chernobyl è successo il contrario e il nocciolo ha accelerato. Al progetto di Chernobyl mancavano i freni. Le progettazioni a retroazione negativa comprendono una specie di freno naturale in caso di avaria. Tale semplice caratteristica, vale a dire ridurre la potenza quando il reattore viene abbandonato, è la norma per tutte le progettazioni comunitarie e non. "Tutti i vecchi reattori sovietici Rbmk [stile Chernobyl] sono stati aggiornati, e le altre progettazioni sovietiche sono sicure. L´approccio della retroazione negativa è efficace anche contro gli attacchi volontari, in quanto riduce le probabilità di eventi catastrofici", precisa. Georges Van Goethem è pienamente convinto della sicurezza dell´energia nucleare attuale. "Tuttavia, andrebbe costantemente migliorata. Si tende sempre a chiedere per quale motivo vadano apportati miglioramenti: non è già abbastanza sicura? Ogni settore necessita di aggiornamenti costanti in termini di sicurezza, prestazioni, protezione da incidenti, progettazione". La sicurezza dei materiali nucleari è disciplinata dall´Agenzia internazionale per l´energia atomica (Aiea). L´aiea ha concettualizzato idee quali "difesa in profondità", il modello di sicurezza degli anni cinquanta. Con il materiale fissile, "Sono previste misure tecniche nella progettazione degli impianti, affiancate da strumenti politici e giuridici. Il trattato dell´Aiea contiene le misure giuridiche", specifica Van Goethem. Il trattato di non proliferazione nucleare è stato firmato per la prima volta nel 1968. Ad oggi è stato sottoscritto da 188 paesi, e nel 1995 è stato rinnovato a tempo indeterminato e incondizionatamente dall´Onu. Il trattato si propone di limitare la diffusione delle armi nucleari e di contenere il numero delle armi esistenti attraverso un disarmo graduale. Disciplina inoltre il materiale che può essere utilizzato per la fabbricazione di nuove armi. "Gli ispettori dell´Aiea possono venire a svolgere i loro controlli in qualsiasi momento, per assicurarsi che il materiale venga utilizzato esclusivamente a scopo pacifico. Tale quadro giuridico garantisce la sicurezza della centrale nucleare e l´assenza di minacce", afferma Van Goethem. Dall´11 settembre 2001, la sicurezza dei materiali radiotossici ha scalato rapidamente la classifica delle priorità. "Dobbiamo rendere sicuro tale materiale, per fare in modo che non venga maneggiato da nessuno, terroristi compresi. Nel processo standard di ritrattamento del combustibile esaurito, si procede all´estrazione e alla separazione dell´uranio e del plutonio, una pratica che ormai non viene più accettata, in quanto favorirebbe i terroristi. In futuro non verrà più effettuata la separazione degli attinidi. Se gli attinidi non vengono separati dal carburante, quest´ultimo non può essere utilizzato per le armi. Ciò presuppone nuove progettazioni di ritrattamento e fabbricazione del combustibile". Probabilmente è questa la tappa più affascinante del viaggio verso l´energia nucleare. Nel mondo esistono ancora alcuni reattori nucleari di prima generazione, progettati negli anni cinquanta e ormai vicini alla fine del loro ciclo di vita. La maggior parte dei reattori è di seconda generazione, si tratta cioè di sistemi sviluppati negli anni Settanta in risposta alla crisi petrolifera, che sono più sicuri ma anche molto più efficienti. In Europa, due reattori di terza generazione hanno ricevuto l´autorizzazione. Si tratta di progettazioni European Pressurised Reactor (Epr, reattore europeo ad acqua pressurizzata), che possono utilizzare come combustibile sia il plutonio sia l´uranio (Mox). Il primo è in fase di realizzazione a Olkiluoto (Finlandia) ed entrerà in funzione nel 2009. Il secondo ha ricevuto l´autorizzazione di costruzione a Flamanville (Francia). Sono in corso altre progettazioni di terza generazione in Giappone. Secondo Georges Van Goethem i reattori di terza generazione sono temporanei, servono a colmare la carenza di energia fino a quando non verranno portati a termine i reattori di quarta generazione come parte della miscela di energia, una posizione adottata dall´Ue nell´ultimo Libro verde sull´energia. "I reattori di quarta generazione bruceranno combustibile composto da uranio, plutonio e tutti gli altri attinidi in una volta sola. Il processo prevede la combustione di tutti gli isotopi a vita lunga e altamente radioattivi, senza lasciare nulla che possa essere sfruttato dai terroristi; è il riciclaggio completo degli attinidi", dichiara. Le conseguenze riguarderebbero l´intero settore. Il materiale altamente radiotossico verrà riciclato per produrre nuovo combustibile che potrà essere bruciato e diventare molto più sicuro. Si tratta della tecnologia del "reattore a neutroni veloci", una versione aggiornata e molto più potente dei reattori autofertilizzanti veloci sperimentali. "Il combustibile bruciato può essere continuamente riciclato, eliminando i materiali a vita lunga e altamente tossici, e producendo come residui solo materiali a vita breve e con un livello basso di tossicità. I siti di deposito sotterraneo continueranno a essere necessari, ma le scorie saranno molto meno radioattive e di quantità molto inferiore, fino a 1. 000 volte in termini di dimensioni. Questo è il nucleare sostenibile, che non si trasforma in onere per le generazioni future", spiega Van Goethem. La progettazione del reattore presenta alcuni effetti collaterali bizzarri che potrebbero avere implicazioni globali. "Il reattore di quarta generazione in questione produrrà anche elettricità e calore a temperature molto elevate, un fattore che potrebbe essere sfruttato per processi industriali; è la cogenerazione nucleare. Un´idea è l´eventuale realizzazione della società dell´idrogeno. Come sarà possibile produrre quantità sufficienti di idrogeno? L´incremento del consumo di idrogeno potrebbe raggiungere livelli superiori di 1. 000 volte agli attuali. Come si può fare in modo ecologico e compatibile con Kyoto?", chiede. L´idrogeno è senza dubbio un combustibile pulito, che produce come residuo solo acqua. Tuttavia, esistono pochi metodi puliti ed economici per la produzione di idrogeno. I combustibili fossili vengono spesso "piroscissi" a temperature elevate per liberare sia l´idrogeno sia il carbonio; in alternativa viene sottoposta a piroscissione l´acqua, per liberare ossigeno e idrogeno. Entrambi i processi necessitano di calore per la piroscissione industriale, calore che proviene inevitabilmente da una fonte di combustibile fossile. Alcune tecnologie, tra cui l´energia solare termica concentrata, forniscono i mezzi verdi per piroscindere i combustibili fossili e creare idrogeno, ma la tecnologia è ancora agli inizi e le quantità di idrogeno prodotte finora sono limitate. "I reattori di quarta generazione potrebbero rappresentare una soluzione. Le temperature del reattore sono così alte, da 900 a 1. 000 gradi centigradi, da essere sufficienti per la "piroscissione" dell´acqua senza l´utilizzo del carbonio. Gli impianti di piroscissione verrebbero realizzati sul sito, ma al di fuori della centrale nucleare. L´idrogeno potrebbe essere generato tramite elettrolisi ad alte temperature (Hte), una tecnologia pulita e presumibilmente più sicura della semplice piroscissione a calore", spiega. I reattori di quarta generazione hanno scatenato l´immaginazione di molte personalità di alto livello. "Il ministero statunitense dell´Energia ha avviato un programma internazionale che comprende tra gli altri Regno Unito, Francia ed Euratom, per collaborare in materia di ricerca coordinata, in maniera analoga a Iter [progetto di reattore sperimentale termonucleare internazionale]. Si tratta di un accordo ad altissimo livello intergovernativo, il Forum Internazionale Generazione Iv (Gif). Si prevedono sei sistemi o progettazioni a fissione nucleare. Il primo prototipo, il reattore ad altissima temperatura (Vhtr) potrebbe essere pronto nel 2020, ma gli altri sistemi dovranno verosimilmente attendere il 2040. I reattori di terza generazione sono ancora necessari per colmare tale divario", spiega. Le centrali di quarta generazione, oltre a essere impiegate per la piroscissione dell´acqua al fine di ottenere l´idrogeno, prezioso, potrebbero essere utilizzate per la desalinizzazione, per le raffinerie di petrolio e anche per tecniche di trattamento del catrame di petrolio viscoso, estratto in Canada. Georges Van Goethem ritiene che prima del sopraggiungere dell´economia all´idrogeno, sarebbe opportuno privilegiare i combustibili sintetici quale fase intermedia. "La società del petrolio ha bisogno di altri carburanti. Per il momento, occorre pensare a una fase intermedia, ad esempio ai carburanti sintetici. L´idrogeno non è scevro da pericoli, ma siamo disposti a confrontarci su questo con l´industria", dichiara. Van Goethem conviene sul fatto che la riabilitazione dell´energia nucleare dopo Chernobyl è stata lenta. È tuttavia convinto che l´opinione pubblica si stia convertendo all´energia nucleare, soprattutto perché ambientalisti autorevoli quali James Lovelock si sono espressi apertamente a favore del nucleare. "La gente si sta convincendo del fatto che non c´è alternativa. Sta cambiando idea. Un sondaggio recente dell´Eurobarometro commissionato dalla Dg Tren [Trasporti e energia] ha rilevato che le persone sarebbero più disposte ad accettare l´energia nucleare se venisse risolto il problema della gestione delle scorie. I reattori di quarta generazione potrebbero risolvere tale problema. L´euratom sta reagendo ai timori pubblici, soprattutto in materia di sicurezza, protezione dagli incidenti e sostenibilità del nucleare", osserva. Van Goethem ritiene che l´energia nucleare sia sicura e che sia l´elemento trainante dello sviluppo futuro. "La sicurezza è ora un processo sistemico. Negli anni cinquanta era più un processo lineare, ma i sistemi ora interagiscono e un sistema c´è", ha affermato. La sicurezza è integrata nella progettazione dei reattori, ed ha guidato lo sviluppo di questa nuova tecnologia. Per maggiori informazioni consultare il sito del Gif: http://www. Gen-4. Org/ Per leggere il recente sondaggio dell´Eurobarometro sulle opinioni in merito alle scorie nucleari: http://ec. Europa. Eu/energy/nuclear/waste/doc/2005_06_nucelar_waste_en. Pdf Per ulteriori informazioni su Euratom consultare: http://www. Euratom. Org/ . .  
   
   
VERDI: METZ, RASSICURAZIONI SULLA CENTRALE ATOMICA DI KRSKO  
 
Trieste, 3 luglio 2006 - Il consigliere regionale dei Verdi, Alessandro Metz, ha depositato un´interrogazione con la quale dalla Giunta, e in particolare dall´assessore Lodovico Sonego, vuol sapere se sia fondata la notizia, diffusa dalla stampa slovena, che la Slovenia vuole ingrandire la centrale di Krsko (l´unica del genere esistente in una delle ex Repubbliche jugoslave) con la costruzione, entro il 2020, di un nuovo impianto della potenza di 1. 000 megawatt. Non solo, perché Metz chiede se sia vero che la Croazia sta prendendo in considerazione di costruire una centrale ex novo se non dovesse essere aggiunto un nuovo blocco alla centrale di Krsko, potenziandola; come i due Stati gestori dell´impianto intendono affrontare il problema dello smaltimento delle scorie radioattive generate dall´impianto (anche perché la Croazia ha dichiarato che non intende accogliere sul proprio suolo scorie di questo genere); dove la Slovenia intenda ubicare i siti di stoccaggio delle scorie radioattive dato che tre Comuni della vicina Repubblica pare abbiano già dato il loro consenso per queste operazioni; se sia vero che parte delle scorie prodotte sono già state stoccate, o sono in previsione di stoccaggio, nelle miniere di mercurio non più attive di Idrjia, comune della Slovenia occidentale. Infine, il consigliere chiede quali informazioni e quali garanzie abbia l´Italia sulla centrale nucleare che dista dal confine solo 100 chilometri e in che modo la nostra Regione, con i suoi rappresentanti, intende tutelare la salute e la sicurezza dei suoi cittadini; se è stata attivata, da parte del Governo italiano, la Commissione per la protezione e l´informazione sui rischi connessi al nucleare e, in caso affermativo, come mai non sono stati divulgati i piani di sicurezza e di evacuazione. . .  
   
   
AVVIATE DUE ISTRUTTORIE FORMALI NEI CONFRONTI DI SOCIETÀ DEL GRUPPO ENEL: ENEL GAS (CODICE DI CONDOTTA COMMERCIALE) ED ENEL DISTRIBUZIONE (TRASPARENZA DELLE BOLLETTE ELETTRICHE)  
 
Milano, 3 luglio 2006 - L´autorità per l´energia elettrica e il gas ha avviato due istruttorie formali nei confronti di società del gruppo Enel: Enel Gas S. P. A. Ed Enel Distribuzione S. P. A. I provvedimenti sono pubblicati sul sito www. Autorita. Energia. It La prima istruttoria formale, per l’eventuale irrogazione di sanzioni amministrative pecuniarie, è nei confronti della società Enel Gas Spa. In particolare, Enel Gas avrebbe violato il comma 11. 1 del Codice di condotta commerciale per la vendita di gas naturale ai clienti finali, approvato con deliberazione 126/04, che stabilisce il contenuto minimo ed inderogabile che devono avere i documenti contrattuali per la vendita di gas predisposti dagli esercenti e consegnati o trasmessi ai clienti finali. Da una verifica svolta dall’Autorità, è infatti emerso che le condizioni generali dei contratti predisposti da Enel Gas avrebbero eluso od omesso di indicare: le modalità e la periodicità di rilevazione dei consumi ai fini della fatturazione; le modalità di fatturazione e le modalità di pagamento del servizio da parte del cliente, con la specificazione della periodicità di emissione delle fatture; gli indennizzi automatici previsti per il mancato rispetto di standard specifici di qualità commerciale. Tale comportamento può determinare un pregiudizio in capo ai clienti finali, compromettendo l’effettiva trasparenza delle condizioni contrattuali e la scelta consapevole tra le offerte da parte degli stessi. Pertanto l’Autorità, contestualmente all’avvio dell’istruttoria formale per l’eventuale adozione di una sanzione amministrativa pecuniaria, ha intimato a Enel Gas di conformare la propria condotta alle violate disposizioni del Codice di condotta commerciale e di informare dettagliatamente l’Autorità, entro venti giorni dalla data di comunicazione del provvedimento, in ordine alle modalità che intende adottare per dare attuazione alle suddette prescrizioni. Delibera n. 131/06 La seconda istruttoria formale, per l’eventuale irrogazione di sanzioni amministrative pecuniarie, è nei confronti della società Enel Distribuzione Spa. In particolare, da una verifica a campione svolta dall’Autorità è emerso che Enel Distribuzione non ha riportato nei documenti di fatturazione dei consumi di elettricità, fra le modalità di pagamento che possono essere utilizzate dal cliente, quella gratuita, in violazione della direttiva per la trasparenza delle bollette elettriche, emanata con deliberazione n. 55/00. Durante le istruttorie, le parti interessate potranno produrre - in contraddittorio - documenti e memorie sui fatti evidenziati, ed ottenere un´audizione presso l´Autorità per fornire i necessari chiarimenti, prima delle decisioni finali della stessa Autorità. Delibera n. 130/06 .  
   
   
ACCORDO EDISON – CNA: NASCE LA BOLLETTA CON TARIFFE E SOLUZIONI PERSONALIZZATE PER LA PICCOLA E MEDIA IMPRESA  
 
Roma, 3 luglio 2006 – Edison e Cna (Confederazione nazionale dell’artigianato e della piccola e media impresa) hanno sottoscritto un accordo quadro con l’obiettivo di individuare le migliori condizioni di fornitura di energia elettrica e gas metano a favore delle imprese associate alla Confederazione . L’accordo prevede in particolare che alcune strutture territoriali Cna, per circa 15. 000 imprese associate, avviino un progetto sperimentale per un periodo di 12 mesi con la finalità di raccogliere dati ed esperienze sui profili di consumo di energia delle imprese, consentendo a Edison di formulare offerte su misura in relazione sia ai prezzi di fornitura dell’energia, più convenienti rispetto a quelli praticati sul mercato vincolato, sia ai servizi per il recupero di efficienza energetica. Sulla base delle conclusioni a cui porterà la sperimentazione, Edison e Cna valuteranno la successiva graduale replicabilità delle offerte in altre aree interessate, consentendo alle imprese associate di recuperare competitività attraverso il contenimento dei costi energetici che rappresentano una voce significativa nei budget aziendali. Nell’ambito di questa collaborazione Edison si impegna inoltre a fornire alle imprese della Cna le competenze tecniche in tema di energia e a promuovere attività di formazione a favore delle categorie professionali interessate come, ad esempio, gli installatori e i manutentori. In aggiunta, insieme a Cna, Edison opererà per individuare e verificare la fattibilità di progetti pilota per la realizzazione di impianti alimentati da fonti rinnovabili e impianti di cogenerazione e generazione distribuita, creando le condizioni per nuova occupazione legata alla diffusione di servizi in ambito energetico, anche attraverso la promozione di partnership con soggetti pubblici e privati. Hanno siglato l’intesa Ivan Malavesti, presidente di Cna, e Angelo Zaccari, amministratore delegato di Edison Energia, la società del gruppo Edison che opera nella vendita di energia elettrica e gas al mercato libero. “E’ un accordo molto innovativo: una sperimentazione che ci vede a fianco del nostro partner per trovare insieme soluzioni efficaci alla domanda energetica delle piccole imprese che operano in uno scenario di costi energetici elevati” ha dichiarato Angelo Zaccari. “Con Cna è nata un’intesa professionale che, sono certo, porterà importanti benefici a tutti gli associati”. "Ridurre la bolletta energetica e ottimizzare i consumi è oggi un imperativo delle piccole e medie imprese per competere con maggiore successo anche sui mercati internazionali", ha aggiunto Malavesti. "Abbiamo scelto Edison per affrontare questa sfida in virtù della sua comprovata esperienza sul mercato libero e dei servizi innovativi che può offrire ai nostri associati". .  
   
   
BIOCARBURANTI: LA COMMISSIONE EUROPEA AVVIA PROCEDIMENTI DI INFRAZIONE NEI CONFRONTI DI ITALIA E GRECIA IL COMMISSARIO ALL’ENERGIA, ANDRIS PIEBALGS: I BIOCARBURANTI AIUTANO A GARANTIRE LA SICUREZZA DEL NOSTRO APPROVVIGIONAMENTO ENERGETICO, A RIDURRE LE EMISSIONI DI GAS SERRA E A CREARE OCCUPAZIONE NELLE ZONE RURALI  
 
Bruxelles, 3 luglio 2006 - La Commissione europea ha deciso il 28 luglio di inviare all’Italia un parere motivato (la seconda fase del procedimento di infrazione) per non aver motivato adeguatamente la decisione di fissare obiettivi per i biocarburanti sensibilmente inferiori al valore di riferimento del 2% stabilito per il 2005 dalla direttiva sui biocarburanti. La Commissione ha anche deciso di portare l’Italia dinanzi alla Corte di giustizia e di trasmettere un parere motivato alla Grecia perché i due paesi non hanno presentato la relazione annuale sull’utilizzo dei biocarburanti prevista per il 1° luglio 2005. “I biocarburanti aiutano a garantire la sicurezza del nostro approvvigionamento energetico, a ridurre le emissioni di gas serra e a creare occupazione nelle zone rurali. Vorrei pertanto invitare l’Italia e la Grecia ad adempiere con urgenza agli obblighi previsti dalla direttiva”, ha commentato il Commissario all’Energia, Andris Piebalgs, aggiungendo: “Desidero anche cogliere questa occasione per ricordare agli Stati membri che la relazione di quest’anno deve essere presentata entro il 1° luglio. È estremamente importante che le relazioni ci pervengano nei tempi stabiliti, perché su di esse si baserà il riesame della direttiva che la Commissione effettuerà nel corso dell’anno”. Nel 2003 la percentuale dei biocarburanti rappresentava appena lo 0,6% del mercato della benzina e del diesel all’interno dell’Ue e nel 2004 era ancora inferiore all’1%. La direttiva sui biocarburanti fissa un valore di riferimento del 2% per il 2005 e del 5,75% per il 2010. Gli Stati membri possono definire obiettivi indicativi propri, ma se questi divergono dal valore di riferimento devono motivare adeguatamente la loro decisione. Nel corso di quest’anno la Commissione riferirà sui progressi realizzati nel conseguimento del valore di riferimento e degli obiettivi fissati per il 2005. Nel piano d’azione sulla biomassa (adottato nel dicembre 2005) e nella strategia sui biocarburanti (adottata nel febbraio 2006) la Commissione ha definito dei provvedimenti finalizzati a promuovere ulteriormente i biocarburanti, come la valutazione dell´impatto che avrebbe un incremento del quantitativo di biocarburanti da miscelare alla benzina o al diesel; l´eventualità di utilizzare certificati che garantiscano che le materie prime impiegate sono coltivate in maniera sostenibile; l’assistenza ai paesi in via di sviluppo per la produzione di biocarburanti e l’incentivo a raggiungere un giusto equilibrio nel commercio dei biocarburanti, che rispetti gli interessi dei produttori comunitari e dei partner commerciali dell’Ue. Le relazioni degli Stati membri previste dalla direttiva sui biocarburanti sono consultabili al seguente indirizzo: http://europa. Eu. Int/comm/energy/res/legislation/biofuels_en. Htm Il documento di consultazione della Commissione in vista del riesame della direttiva è disponibile al seguente indirizzo: http://ec. Europa. Eu/energy/res/legislation/biofuels_consultation_en. Htm. La consultazione è aperta fino al 10 luglio 2006. . .  
   
   
BIOCARBURANTI: CONFAGRICOLTURA ATTENDE UNA SVOLTA  
 
Roma, 3 luglio 2006 - E’ Trascorsa senza festeggiamenti la data del 1 luglio, che doveva rappresentare una svolta per il mercato dei biocarburanti in Italia. Infatti, Confagricoltura rileva che l’obbligo di immettere nella rete di distribuzione l’1% di carburanti di origine agricola, in miscelazione con gasolio e benzina, non troverà effettiva realizzazione. E questo per la mancata applicazione della norma che prevede di veicolare questo obbligo per il tramite di accordi di filiera. La legge 81/06, ricorda l’organizzazione degli imprenditori agricoli, è ancora incompleta, perché manca il quadro regolamentare che deve disciplinare in dettaglio come si articola l’immissione al consumo e, soprattutto, cosa accade se l’obbligo non viene rispettato. Il nuovo Governo, conclude la Confagricoltura ha già preso impegno per rivedere la normativa sulla defiscalizzazione; un passo necessario, se permarrà questo stato di immobilismo. E per rafforzare la spinta verso una composizione più “verde” di benzina e gasolio, la Confagricoltura ha già chiesto alla Commissione Europea di trasformare in obiettivi vincolanti, per gli Stati membri, le percentuali di immissione al consumo (2% per il 2005; 5,75, per il 2010), previste solo in termini “indicativi” dalla direttiva 30/03. Una norma che, peraltro, ha già portato l’Italia in procedura d’infrazione, per la mancata emanazione del piano di utilizzo dei biocarburanti. .  
   
   
ENI AVVIA LO SVILUPPO DEL GIACIMENTO A GAS DI BLACKTIP UBICATO NEL MARE DI TIMOR A CIRCA 110 KM AL LARGO DELLA COSTA SETTENTRIONALE DELL’AUSTRALIA, HA RISERVE RECUPERABILI IN 150 MILIONI DI BARILI DI OLIO EQUIVALENTE  
 
San Donato Milanese (Mi), 3 luglio 2006 – Eni ha avviato lo sviluppo del giacimento a gas di Blacktip, ubicato nel Mare di Timor a circa 110 Km al largo della costa settentrionale dell’Australia. Il giacimento, interamente posseduto e operato dalla Società, è situato nel Bonaparte Basin a una profondità d’acqua di circa 50 metri e ha riserve recuperabili in 150 milioni di barili di olio equivalente. Con lo sviluppo del nuovo giacimento, Eni consolida la propria presenza nel nord dell’Australia e nel Mare di Timor, dove la Società si è aggiudicata di recente cinque nuovi permessi esplorativi. Nella stessa area Eni detiene il 12% nel giacimento di liquidi e gas Bayu Undan, la cui produzione di liquidi è stata avviata nel 2004, e nell’impianto di liquefazione di Darwin, della capacità produttiva nominale di 3,5 milioni di tonnellate all’anno di Gnl. Lo schema di progetto prevede la perforazione di 2 iniziali pozzi di sviluppo, l’installazione di una piattaforma di produzione, la posa di una pipeline marina della lunghezza di 108 chilometri e la realizzazione sulla terraferma di un impianto di trattamento del gas della capacità di 1,3 miliardi di metri cubi all’anno. Il gas estratto dal giacimento di Blacktip sarà utilizzato principalmente per la produzione di energia elettrica necessaria alla città di Darwin e ad altri centri del Northern Territory con un contratto della durata di 25 anni con la società Power Water Corporation. L’avvio della produzione è previsto nel 2009, con un volume annuale pari a 650 milioni di metri cubi, crescente fino a circa 1,1 miliardi di metri cubi. Eni opera in Australia dal 2000. La produzione media attuale di idrocarburi in quota Eni è di circa 30 mila barili di olio equivalente al giorno. Eni è inoltre operatore del giacimento di petrolio offshore di Woollybutt (Eni 65%), che fornisce circa il 30% della produzione Eni nel Paese. .  
   
   
KERSELF: SIGLATO IL CLOSING PER L’ACQUISIZIONE DI HELIOS TECHNOLOGY UNIPOL MERCHANT ORGANIZZA PRESTITO SINDACATO E AUMENTO DEL CAPITALE SOCIALE  
 
Correggio, 3 luglio 2006 -  Kerself S. P. A, società quotata nel mercato Expandi di Borsa Italiana e leader nel settore delle elettropompe per acqua e negli impianti solar fotovoltaici, ha siglato 29 giugno il closing per l’acquisizione del 70% del capitale sociale di Helios Technology S. R. L. Società attiva nella produzione e commercializzazione di celle e moduli fotovoltaici ad un prezzo di 13,3 milioni di euro, fatte salve le rettifiche d’uso per operazioni similari. Il pagamento dell’acquisizione, in conformità a quanto già stabilito nella lettera di intenti sottoscritta in data 8 giugno 2006 e comunicato al Mercato, è così previsto: quanto a 4 milioni di euro sono stati corrisposti alla data del closing; quanto a 4,3 milioni di euro verranno corrisposti entro il 31 gennaio 2007 mediante assegnazione di nuove azioni Kerself derivnti da un apposito aumento di capitale sociale riservato, le nuove azioni saranno emesse ad un prezzo di 2,85 euro per azione (con un sovrapprezzo di 1,85 euro per azione); quanto a 5 milioni di euro entro il 31 gennaio 2007. La provvista finanziaria a copertura dell’operazione verrà assicurata: mediante un finanziamento soci temporaneo di 4 milioni di euro effettuato in data 29 giugno 2006 dal socio Pier Angelo Massell; mediante un aumento di capitale sociale di Kerself per un controvalore di 4,3 milioni di euro riservato agli attuali soci di Hlios, da eseguirsi entro il 31 gennaio 2007. Le azioni di Kerself di nuova emissione saranno offerte ad un prezzo di 2,85 euro per azione (con un sovrapprezzo massimo di 1,85 euro per azione). Mediante un ulteriore aumento di capitale per un controvalore di 5 milioni di euro da offrire in opzione ai soci di Kerself e a collocare in caso di inoptato sul Mercato; si da atto che il socio Sig. Pier Angelo Masselli si è impegnato ad esercitare il diritto di opzione, anche in parte per diritti inoptati, sottoscrivendo le azioni di nuova emissione sino alla concorrenza di un controvalore di 1,9 milioni di euro. Come già indicato nella lettera di intenti dell’8 giugno 2006, l’80% delle azioni Kerself di nuova emissione che saranno assegnate entro il 31 gennaio 2007 agli attuali soci di Helios, saranno sottoposte a lock up per un periodo di 6 mesi dalla data di assegnazione. Il Consiglio di Amministrazione di Helios sarà composto da cinque membri di cui tre, compreso il Presidente, designati da Kerself e due, fra i quali verrà nominato l’Amministratore delegato, designati dai rimanenti soci di Helios, in particolare sarà confermato Amministratore Delegato il Sig. Franco Traverso. Kerself è stata assistita nell’operazione di acquisizione di Helios Technology S. P. A. Da Unipol Merchant – Banca per le imprese S. P. A. In qualità financial advisor e da Frs Studio Legale Associato che ha curato gli aspetti legali dell’operazione. Kerself ha dato inoltre incarico ad Unipol Merchant (che aveva curato nello scorso gennaio l’Ipo di Kerself sul Mercato Expandi di Borsa Italiana in qualità di global coordinator elisting partner) di organizzare un aumento di capitale per un importo massimo di 5 milioni di euro ed un pool di finanziamento a m/l termine per 10 milioni di euro ad ulteriore sostegno dell’operazione. Kerself ha altresì nominato quale advisor legale per l’operazione di aumento di capitale Frs Studio Legale Associato. .  
   
   
PANORAMA SUL FOTOVOLTAICO  
 
Milano, 3 luglio 2006 - "Il mercato Fv più grande al mondo, non sta crescendo" è la frase con cui Michael Schmela, editore capo della rivista Photon, inizia il suo ultimo editoriale. E da un´approssimazione divulgata dal sito Observ-er, si evince quanto il volume del solar-business Tedesco sarà in declino ancora nel 2006 e nel 2007. E mentre il mercato tedesco si stabilizza, i due paesi con la crescita più promettente sono adesso Italia e Spagna, dove gli incentivi sono effettivamente migliori rispetto alla Germania e stanno creando una domanda eccezionale! Ma comparando le due nuove stelle del panorama fotovoltaico, si osserva come nonostante un conto energia operativo dal 2002, gli obiettivi spagnoli appaiano modesti. Infatti a fine 2005 erano stati connessi alla rete elettrica iberica in tutto 34 Mw, mentre il limite italiano prefissato è di 85 Mw all´anno (limite che non si avvicina nemmeno lontanamente ai 266 Mw di domande pervenute al Grtn!). Ma il mercato Italiano si trova ora a dover affrontare un problema logistico: gli impianti da realizzare sono molti ed è perciò necessario sviluppare una rete di distribuzione e incrementare il numero di installatori specializzati. Inoltre, è importante che il Governo Italiano si impegni in modo chiaro e lungimirante per la produzione di silicio solare, celle e moduli. E il supporto della E. U. Non manca certo: nel corso dell´anno fiscale 2005 (Luglio 2004 - Giugno 2005) i fondi stanziati dalla World Bank Group per le energie rinnovabili Er e per l´efficienza energetica Ee ammontano a $ 748 milioni, $ 299 milioni in piu´ rispetto all´anno fiscale precedente. Questo incremento supera del 20% l´obiettivo di $ 251 milioni stabilito dalla International Conference di Bonn sulla crescita delle energie rinnovabili. Intanto arrivano alcuni chiarimenti dall´Agenzia delle Entrate, che ha confermato la non tassabilità degli introiti da tariffa incentivante provenienti da impianti Fv di potenza inferiore a 20 kWp e l´Autority ha fornito precisazioni sulle condizioni di scambio sul posto dell´elettricità per impianti fino a 20 kWp. . .  
   
   
CER.TO. PER LA DIRETTIVA “EMISSION TRADING”  
 
Torino, 3 luglio 2006 - Cer. To. S. R. L. , organismo per la certificazione dei sistemi qualità, ambiente, sicurezza, etica e prodotto, prende spunto dal Decreto Ras/670/2006 – che proroga al 15 settembre 2006 il termine per la restituzione delle quote di gas ad effetto serra per l’anno 2006 – per confermare una volta di più la propria presenza e il proprio impegno nel settore della Certificazione dei Sistemi di Gestione Ambientale e, nel caso specifico, dell’“Emission Trading”. Con il Decreto Ras/181/2006 del 16 Marzo 2006, Cer. To ha ottenuto dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio l’autorizzazione a svolgere attività di verifica delle comunicazioni delle emissioni prevista dall’art. 15 della Direttiva 2003/87/Ce e dall’art. 4, comma 6 del Decreto Ras/074/2006. Cer. To. Si è dunque dotata di propri valutatori con attestato di qualifica come “Verificatore Direttiva Emission Trading”, secondo i parametri richiesti dal suddetto Decreto, che operano nei seguenti settori: Attività Energetiche, Produzione e trasformazione di metalli ferrosi, Industria dei prodotti minerali. Dall’analisi dei risultati dell’attività di verifica in tale campo, emerge come l’insieme delle società, che si sono sin ora avvalse dei servizi di Cer. To. , sia costituito in larga parte da nuovi contatti (80%) e appartenga all’indotto piemontese, ma non solo; esempi significativi, in tal senso, sono: Fattorie Osella S. P. A. (Caramagna Piemonte – Cn) e Magneti Marelli Powertrain S. P. A. (Modugno – Ba). Più nello specifico, i valutatori “Emission Trading” di Cer. To. Hanno operato nei settori degli impianti di combustione (70%), di fabbricazione pasta per carta e di carta e cartoni (20%), di arrostimento o sinterizzazione (10%); con una percentuale di successo, sulle offerte emesse, pari al 75%. Ma l’impegno di Cer. To. , nell’ambito della problematica delle emissioni, si estrinseca anche nell’organizzazione di momenti di Formazione. Il prossimo corso, già inserito a caledario, si svolgerà il 27 novembre 2006, presso la sede di Torino, e approfondirà le metodologie di gestione-valutazione dei sistemi di monitoraggio dei gas ad effetto serra, fornendo anche le informazioni necessarie sulla modalità di convalida dei dati e delle comunicazioni che le Organizzazioni devono inoltrare al Ministero dell’Ambiente. Partendo dal presupposto che i settori industriale ed energetico producono il 52% delle emissioni totali di gas ad effetto serra, emerge chiaro come il ruolo della certificazione per queste aziende, nell’ambito della Direttiva “Emission Trading”, debba essere contraddistinto da una grande responsabilità e professionalità; requisiti, questi ultimi che sono da sempre alla base dell’attività svolta da Cer. To. .  
   
   
DUPONT PRODURRA´ NUOVI POLIMERI AD ALTE PRESTAZIONI CON RISORSE RINNOVABILI ZUCCHERO E MAIS AL POSTO DEL PETROLIO  
 
Wilmington, Del. 3 luglio 2006 – Dupont prevede di avviare nel 2007 la produzione di nuovi prodotti elastomerici e resine termoplastiche ad alte prestazioni con due dei suoi materiali biologici di piu´ recente sviluppo. Tali prodotti saranno impiegati nel settore automobilistico, elettrico/elettronico e in altri mercati industriali. I prodotti intermedi del polimero Dupont Sorona e di Dupont Hytrel, a base di risorse rinnovabili, saranno realizzati con lo zucchero del mais al posto del petrolio mediante un processo proprietario brevettato. L´ingrediente chiave di Sorona e´ il Bio-pdo, che va a sostituire l´1,3-propanediolo (Pdo) a base di petrolchimici. I nuovi prodotti Dupont Hytrel vengono fabbricati con un nuovo poliolo di Dupont a base di Bio-pdo. Il polimero Sorona per applicazioni industriali sara´ disponibile sul mercato a meta´ 2007, mentre i tipi di Hytrel derivati da fonti rinnovabili saranno commercializzati alla fine del 2007. "Grazie a questi nuovi prodotti, i nostri clienti potranno usufruire dei vantaggi offerti dai materiali derivati da fonti rinnovabili e di una minore dipendenza dai petrolchimici, cio´ che avra´ un impatto positivo sul ciclo di vita ambientale dei prodotti", afferma Keith Smith, vice president e general manager di Dupont Engineering Polymers. Oltre a sostituire i prodotti petrolchimici con risorse rinnovabili, la produzione di Bio-pdo richiede circa il 40% in meno di energia rispetto a quella con petrolchimici, consentendo quindi un risparmio di circa 45 milioni di litri di benzina all´anno, considerando una produzione annua di 45. 000 tonnellate di Bio-pdo. Questi due nuovi prodotti contribuiranno al raggiungimento dell´obiettivo aziendale, ovvero ricavare, entro il 2010, il 25% dei profitti da risorse non esauribili. Lavorazione e prestazioni di Sorona e Hytrel, derivati da risorse rinnovabili, sono altrettanto buone se non addirittura migliori di quelle degli attuali prodotti interamente a base di petrolchimici. Tra le materie plastiche, Sorona offre prestazioni e proprieta´ di stampaggio analoghe a quelle del Pbt (polibutilene tereftalato). Dalle prime valutazioni su un confronto fra i tipi di Hytrel nuovi e quelli gia´ in commercio si riscontra un miglioramento di alcune proprieta´. Loudon, Tennessee ospitera´ il piu´ grande impianto di fermentazione aerobica del mondo per la produzione di Bio-pdo. L´impianto di Dupont Tate & Lyle Bio Products Llc, una joint venture paritetica di Dupont e Tate & Lyle, aprira´ i battenti entro la fine dell´anno e avra´ una capacita´ produttiva di 45. 000 tonnellate l´anno di Bio-pdo. . .  
   
   
GRUPPO TRENTINO SERVIZI: L´ASSEMBLEA DEGLI AZIONISTI DELLA MULTIUTILITY TRENTINA HA APPROVATO I RISULTATI DI BILANCIO 2005.  
 
Rovereto, 3 luglio 2006 - In crescita i principali indici economici: valore della produzione a 308 milioni di Euro (+43% rispetto al 2004), margine operativo lordo (Ebidta) a 53 milioni di Euro (+58% rispetto al 2004), cash flow a 34 milioni di Euro (+36% rispetto al 2004) margine operativo (Ebit) a 28,5 milioni di Euro (+75% rispetto al 2004), utile netto a 15 milioni di Euro (+35%), investimenti complessivi a 184 milioni di Euro. Dividendi complessivi a 6,3 milioni di Euro. Valore della produzione a 308 milioni di Euro (+43% rispetto ai 215,06 milioni di Euro del 2004), margine operativo lordo (Ebidta) a 53 milioni di Euro (+58% rispetto ai 34 milioni di Euro del 2004), cash flow a 34 milioni di Euro (+36% rispetto ai 25 milioni di Euro del 2004), margine operativo (Ebit) a 28,5 milioni di Euro (+75% rispetto ai 16,2 milioni di Euro del 2004), utile netto a 15 milioni di Euro (+35% rispetto agli 11,1 milioni di Euro del 2004), investimenti complessivi per 184 milioni di Euro. I dividendi relativi al 2005 ammontano complessivamente a 6,2 milioni di Euro (+17% rispetto ai 5,3 milioni di Euro del 2004) corrispondenti a 0,028 Euro per azione. Questi i principali dati riferiti all´andamento economico consolidato al 31. 12. 2005 approvati oggi dall´Assemblea degli Azionisti del Gruppo Trentino Servizi, la multiutility trentina, che con oltre 900 addetti, opera su oltre 180 Comuni della Provincia nel settore dei servizi pubblici, dell´energia elettrica, del gas, del teleriscaldamento, della gestione del ciclo idrico integrato, dei servizi ambientali (raccolta e smaltimento rifiuti, analisi di laboratorio). Tali risultati sono il frutto di una crescita organica del Gruppo sia nei settori liberalizzati dell´energia elettrica e del gas dove l´azienda ha saputo competere sul mercato conseguendo buoni risultati nell´ambito della produzione, dell´approwigionamento - dove si segnalano buone performance nelle contrattazioni nella Borsa Elettrica Italiana -, della distribuzione e della vendita, ma anche nell´ambito dei servizi ai comuni (servizio idrico integrato, raccolta e smaltimento rifiuti, etc. ), grazie al miglioramento dell´efficienza gestionale complessiva, che ha consentito una forte riduzione dell´incidenza dei costi, soprattutto in virtù del percorso di integrazione fra le utility di Trento e Rovereto. Tutti questi aspetti hanno consentito alla società di ottenere un miglioramento sensibile della redditività del Gruppo, anche a fronte di tariffe regolamentate da parte dell´Autorità e delle Amministrazioni locali. A questo si devono aggiungere le 2 importanti operazioni di acquisizione del Gruppo Trentino Servizi nel settore dell´energia elettrica. In particolare, nel luglio del 2005 l´acquisizione della rete elettrica provinciale posseduta dall´Enel e il contestuale subentro alla stessa nell´attività di distribuzione elettrica. A conseguenza di ciò, dal mese di luglio è pienamente operativa la Set Distribuzione, che può contare sulla copertura del 70% del mercato provinciale, un patrimonio di oltre 220. 000 clienti e quasi 2. 000 Gwh distribuiti. Contestualmente il Gruppo attraverso la partecipata (24,16%) Dolomiti Energia Spa ha acquisito il 10% di Delmi Spa, la quale partecipa al controllo indiretto di Edison. L´operazione, che ha comportato un rilevante sforzo finanziario, va inquadrata nell´obiettivo di rendere maggiormente realizzabili le trattative avviate da tempo e finalizzate all´acquisizione delle tre centrali idroelettriche gestite dalla Edison sul territorio trentino. Tale trattativa è condizionata dall´esito della controversia relativa alla durata delle concessioni idroelettriche, attualmente in discussione presso la Corte Costituzionale. In totale le 2 operazioni hanno portato il livello degli investimenti del Gruppo a 184 milioni di Euro. Tali investimenti sono stati possibili grazie all´attenta gestione finanziaria del Gruppo e al supporto della Provincia di Trento tramite concessione di fideiussioni. Di rilievo inoltre gli importanti risultati raggiunti nell´ambito dei servizi ambientali nella raccolta differenziata, dove la percentuale ha raggiunto il 46% a Trento e circa il 51% a Rovereto, segnalandosi così fra le prime realtà italiane. Ii 2005 rappresenta quindi per la Società un anno di estrema importanza e si può considerare come una tappa di rilievo nel percorso di crescita del Gruppo nel mercato delle utilities anche al di fuori dei tradizionali territori di sviluppo. Per il 2006 - il cui andamento economico si prevede in linea con il 2005 - sono programmati, in aggiunta alle consuete voci di ammodernamento, estensione e automazione delle reti, importanti investimenti nel campo della cogenerazione e nel miglioramento della qualità del servizio, curando in special modo l´implementazione e il consolidamento di tutti i centri operativi delegati al contatto e all´interscambio di informazioni con la clientela, quali il cali center, il sistema di fatturazione e il sito internet. "Siamo soddisfatti dell´esercizio 2005 oggi approvato - ha affermato Paolo Battocchi, Presidente del Gruppo -. Il raggiungimento di tali risultati è stato possibile grazie alla costante politica di ricerca della qualità del servizio erogato e alla volontà di migliorare continuamente il livello di competitività, oltre che in virtù dell´importante contributo di tutte le persone che quotidianamente lavorano con noi. Il nostro augurio è quello di migliorare ancora per poter fornire un servizio sempre più allargato alla nostra clientela". "Speriamo nell´avvio di un dibattito costruttivo sul territorio - prosegue Paolo Battocchi - al fine di poter dare vita ad un tavolo di lavoro comune di tutte le realtà operanti in provincia volto ad individuare soluzioni e sinergie capaci di fornire al cittadino servizi sempre più efficienti e di qualità, oltre che vantaggi gestionali in grado di sostenere uno sviluppo di lungo periodo, in un´ottica di valorizzazione delle risorse territoriali". Con riferimento ai principali settori di attività del Gruppo Trentino Servizi, l´esercizio 2005 evidenzia i seguenti risultati. Area Energia Elettrica. Per quel che riguarda i principali indicatori economici nel settore elettrico il Gruppo ha prodotto nel 2005 374 Gwh rispetto ai 372 Gwh, ha distribuito 1. 670 Gwh rispetto ai 519 Gwh del 2004 e ha commercializzato 971 Gwh rispetto ai 706 del 2004. La rete (comprendendo anche quella di Set) si estende per 7. 768 Km. Gli utenti allacciati sono 270. 698 (42. 805 nel 2004) mentre gli utenti serviti da Trenta ammontano complessivamente a 291. 811 rispetto ai 64. 583 del 2004. Area Gas Naturale. Nel settore gas sono stati commercializzati nel 2005 298 milioni di metri cubi di gas (291 milioni di metri cubi nel 2004) a fronte di 285 milioni di metri cubi di gas distribuiti (279 nel corso del 2004). La rete si estende per 1. 542 Km rispetto ai 1. 513 km del 2004. Le utenze allacciate sono oggi 114. 527 rispetto alle 110. 973 del 2004. Area Cogenerazione e Teleriscaldamento. Sono stati erogati nel corso del 2005 82 Gwh di vapore (85 nel 2004) e 56 Gwh (48 nel 2004) di calore e raffrescamento. La rete si estende per mt. 24. 500 e gli allacciamenti complessivi sono 166. I fabbricati teleriscaldati corrispondono ad un volume pari a 1,4 milioni di mq. Area Ciclo Idrico Integrato e Impianti Ecologici. Si registra un costante miglioramento della rete - con 356 riparazioni di perdite, 3. 019 sostituzioni di contatori e 979 tra interventi e controlli richiesti -. I comuni trentini serviti sono 17 per un totale di 200. 000 abitanti. L´acqua immessa è stata pari a 35 milioni di mq. (30 nel 2004). Il totale dei clienti si assesta a 94. 501 (92. 469 nel 2004) con 8 km di rete in nuova posa. Area Ambiente. In quest´area che raggruppa la raccolta dei rifiuti urbani e la pulizia delle aree pubbliche nei comuni di Trento (con sistema misto) e Rovereto (raccolta porta a porta); la gestione della discarica di Trento; le attività preliminari riferite al termovalorizzatore provinciale, si registrano investimenti pari a 1,47 milioni di Euro (2,52 milioni nel 2004) per la realizzazione del Crm e per nuovi automezzi. La media raggiunta per la raccolta differenziata è pari a 45,8% a Trento e del 51,7% a Rovereto. Il totale raccolto è stato di 74. 467 tonnellate (76. 813 nel 2004) con 99. 267 utenti complessivi. Altre Attività. Le altre attività riguardano quelle di laboratorio e ufficio idrogeologico (controllo di qualità potabilità dell´acqua, delle falde, delle acque reflue e depurazione, degli alimenti e degli studi idrogeologici) in cui si registrano 16. 027 campioni e la partecipazione a operazioni di bonifica con "Bonifiche Trentine"; attività di depurazione degli scarichi fognari (attraverso Depurazione Trentino Centrale) con un valore della produzione pari 4,38 milioni (3,90 nel 2004); attività di illuminazione pubblica per un complessivo di 11. 259 punti luce gestiti a Rovereto, Calliano, Volano, Mori, Grigno, Ala e Nomi. .  
   
   
I CONTENUTI DI DOMUS PER LA MOSTRA ŒVISIONITALIANE ARCHITETTURA E DESIGN VERSO UN AMBIENTE SOSTENIBILE¹, A LUGLIO AL MUSEO NAZIONALE DI CINA, IN PIAZZA TIENANMEN  
 
Milano, 3 luglio 2006 - domus partecipa alla mostra ŒVisionitaliane architettura e design verso un ambiente sostenibile, la grande mostra sui paesaggi, le architetture e gli oggetti italiani che si terrà dal 3 al 28 luglio a Pechino presso il Museo Nazionale in Piazza Tienanmen. La mostra ­ alla quale domus ha contribuito fornendo contenuti del proprio archivio storico - è curata dall¹architetto italiano Mario Occhiuto e organizzata dal nostro Ministero dell¹Ambiente e della Tutela del Territorio, in cooperazione con il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, l¹Ice, China State Environmental Protection Administration e China Academy of Social Sciences. ŒVisionitaliane architettura e design verso un ambiente sostenibile¹ si inserisce all¹interno della Sino-italian Green Week (la settimana della cooperazione Italia-cina per la protezione dell¹ambiente e lo sviluppo sostenibile) che dal 3 al 6 luglio porterà a Pechino una serie di iniziative ­ seminari, convegni, inaugurazioni e mostre ­ che illustrano la collaborazione tra i due Paesi. Il progetto espositivo propone un percorso attraverso paesaggi, architetture ed oggetti del Xx Secolo in Italia, alla ricerca delle radici culturali dell¹intervento di cooperazione italiana in Cina. Saranno in mostra gli esempi italiani dove l¹architettura si allaccia alla sostenibilità ambientale (ma anche i momenti in cui queste si scontrano) ad indicare come architettura e design si intreccino con la vita quotidiana e influiscano sui vari aspetti della sostenibilità: ambientale, urbana, sociale e civile. La mostra sarà articolata in dieci Œluoghi¹ ­ i luoghi del paesaggio, dell¹abitare, della cultura, del gusto, della formazione, dell¹infanzia, del lavoro, del commercio, del viaggio e dello sport ­ illustrati da progetti storici, progetti di architetti italiani contemporanei e una scelta di oggetti di design. Domus ha contribuito alla mostra con progetti di architetti italiani storici o contemporanei particolarmente significativi. Alla rivista sono inoltre dedicati due spazi all¹interno del percorso espositivo: una galleria con la collezione delle copertine di domus dal 1928 ad oggi - che rappresentano uno spaccato dell¹evoluzione delle tendenze nell¹ambito dell¹architettura e del design Made in Italy - e un¹area dedicata ai direttori di domus, da Gio Ponti fino a Stefano Boeri. Domus ha anche prodotto il catalogo della mostra che sarà allegato al numero di luglio della rivista, in distribuzione in Italia e all¹estero in modo da consentire una grande visibilità internazionale all¹iniziativa. .  
   
   
CONVEGNO PROMO LEGNO A PALERMO – “STRUTTURE DI LEGNO: TETTI DI LEGNO E RECUPERO DEL PATRIMONIO EDILIZIO”  
 

Milano, 3 lulgio 2006 - Dopo la pausa estiva promo legno invita progettisti e costruttori al suo quarto convegno del 2006, continuando il lavoro di informazione sulle strutture di legno, come già precedentemente fatto a Perugia il 10 febbraio e a Trento il 5 maggio. Questa volta il focus si concentrerà sui tetti in legno e – argomento sicuramente molto sentito anche nel sud del nostro Paese – sul recupero del patrimonio edilizio. Il convegno si svolgerà nel pomeriggio del venerdí, 22 settembre 2006 al Centro Congressi dell’Hotel San Paolo Palace di Palermo ed è stato organizzato con il patrocinio dell’Ordine degli Architetti e l’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Palermo, del Collegio dei Geometri della Provincia di Palermo, nonchè della Facoltà di Ingegneria dell’Università di Palermo. Il convegno si aprirà con la relazione dell’Ing. Andrea Bernasconi (consulente dipartimento di Ingegneria Civile del Politecnico di Graz, Austria) sulle proprietà e le caratteristiche del legno ingegnerizzato seguito dal Prof. Ing. Arch. Antonio de Vecchi della Facoltà di Ingegneria dell’Università degli Studi di Palermo con una panoramica delle coperture di grande luce nell’architettura moderna e dal Prof. Arch. Franco Laner della Facoltà di Architettura dell’Università Iuav di Venezia che tratterà il recupero e il consolidamento di solai e tetti di legno. Dopo il coffee-break sarà la volta del Prof. Peter Erlacher della Scuola Professionale per l’artigianato di Bolzano che illustrerà i vantaggi e le proprietà fisiche dei tetti in legno. Il convegno si concluderà con la relazione del Prof. Savemi dell’Università degli Studi di Catania sul dimensionamento sui vincoli non rimovibili nei progetti con il legno lamellare speciale. La manifestazione è accompagnata da una rassegna che offre ai partecipanti l’occasione di incontrare le aziende del settore per avere informazioni approfondite. La partecipazione al convegno è gratuita, è richiesta però l’iscrizione via internet www. Promolegno. Com/convegno/iscrizione. Php
Si
svolgerà dal 19 al 20 ottobre presso il Centro Congressi dell’Hotel Sheraton di Firenze il prossimo corso di approfondimento sull’uso strutturale del legno, rivolto soprattutto a progettisti ed esecutori. Organizzato da promo_legno, in collaborazione con le Università di Graz (Austria), Trento e Venezia (Iuav), il corso si articola in 16 ore di lezione e prevede l’insegnamento delle basi di progettazione, del dimensionamento e del calcolo delle strutture semplici di legno. Il corso è limitato a un numero massimo di 35 partecipanti che a fine corso riceveranno un’attestato di frequenza rilasciato dalle Università sopra indicate. Il costo per la partecipazione è di € 300,-- (Iva incl. ) e comprende il materiale didattico, i prontuari di promo_legno (quaderni tecnici di riferimento sull’utilizzo del legno) ed i pranzi durante le giornate di corso. Www. Promolegno. Com

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MILANO, TUTELA DEL PARCO DELLE GROANE, DIRITTO DI CRONACA E TRASPARENZA DEGLI ATTI AMMINISTRATIVI DEL CONSORZIO  
 
 Milano, 3 luglio 2006 – Di seguito riportiamo il testo della la lettera della giornalista Ombretta Tiziana Rinieri inviata all’attenzione di numerosi indirizzi pubblici nonché associazioni ambientaliste in merito al Parco delle Groane, la nota oasi ambientale situata ai confini di Milano:
“ Agli Ill. Mi Sindaci del Consorzio Parco Groane; Al Presidente della Provincia di Milano Filippo Penati. Al Cda Consorzio Parco Groane; epc Alle Associazioni Wwf; Legambiente; Lipu; Fai; Amici Di Castellazzo. La sottoscritta Rinieri Ombretta Tiziana, giornalista professionista, porta a conoscenza i sindaci, il consiglio d´amministrazione e le associazioni ambientaliste interessate alla tutela del Parco delle Groane che dall´inverno 2004/2005, nell´ambito di un´inchiesta giornalistica sull´area verde protetta a livello regionale, che ha toccato e tocca gli aspetti naturalistici, ambientali, amministrativi e politici dell´area protetta, chiede agli organi di vigilanza e tecnici informazioni sulla regolarità o meno di alcune situazioni non chiare riscontrate nel Parco. Tali richieste, a oltre un anno di distanza, non sono ancora soddisfatte. Tre le situazioni su cui si è concentrata l´attenzione di questa cronista: a) l´abbattimento e sradicamento di alberi vicino alla recinzione esterna della Villa San Carlo Borromeo, a Senago, lungo il canale Villoresi, il successivo deposito di terra lungo tale recinzione in quantità tale da alterare in altezza e in larghezza il sentiero di immissione nel Parco, lo scavo e la costruzione di un box in un´area nascosta del Parco. Ho mostrato e inviato fotografie via internet al comandante della vigilanza del Parco chiedendo spiegazioni. L´unica risposta ricevuta è stata che aveva girato per competenza la segnalazione al tecnico (vedi allegato del giugno 2005) e l´invito alla mia persona di informare il comune di Senago (che non ho seguito, ritenendo che fosse un suo preciso dovere farlo, dato che è prerogativa della vigilanza collaborare con i comuni del territorio); b) l´arrivo durante l´inverno 2004-2005 e l´estate 2005 su un terreno tra Mascagni e il campo di baseball a Senago, di camion con tonnellate di terra; c) il controllo dei confini del Parco in via Groane, a Senago, dell´asfaltatura di quella che prima era una zona a verde con realizzazione di parcheggio a completamento di un complesso residenziale da parte della società La Contea - Aurnia. Passati mesi in paziente attesa di risposta, durante i quali avevo chiesto spiegazioni su Villa Borromeo perfino all´ex presidente William Ricchi (che mi parlò di un ipotetico locale pompe per pescare dal Villoresi l´acqua necessaria a innaffiare il giardino), interessavo a dicembre la consigliera del Parco Claudia Adreani, con delega all´agricoltura e col ruolo all´interno del Consorzio del controllo delle pratiche edilizie presentate dai privati. La consigliera Adreani, chiedeva immediate spiegazioni al funzionario tecnico e al responsabile della vigilanza del Parco (con cui faceva anche un sopralluogo), rispondendomi che secondo tali organi era tutto regolare. Invitavo allora a mia volta la consigliera Adreani a rivisitare con me le situazioni, mostrandole anche le fotografie scattate nel corso dei mesi e l´e. Mail girata alla Vigilanza. La consigliera, sorpresa dalle incongruenze e intenzionata a chiarire ogni cosa, nello stesso mese di dicembre 2005, organizzava un incontro a tre con il funzionario tecnico del Parco. In quell´occasione visionando la pratica della Villa Borromeo facevo notare alla dssa Adreani e al funzionario la difformità tra lo stato reale del locale realizzato ex novo fuori dalla recinzione e la richiesta dei lavori, presentati in oggetto come "restauro". Adreani chiedeva al tecnico le fotografie della situazione prima dell´ipotetico restauro, perché nella pratica non c´erano. Il tecnico non ha saputo rispondere. Inoltre i disegni dell´architetto della Villa mostravano un locale interrato con scaletta discendente, mentre invece l´opera è stata eseguita a livello del terreno e solo successivamente sotterrata con della terra importata. L´autorizzazione al restauro da parte della soprintendenza portava la data del 21 giugno 2005, in epoca successiva alla costruzione del box. In evidente difficoltà a rispondere alle obiezioni che gli ponevo, il funzionario disse che avrebbe provveduto a fare i controlli necessari (?!!!). Sulla questione della terra il tecnico affermava che vi erano state delle sanzioni con l´indicazione di ripristinare la situazione preesistente. Ma non mostrava alcun documento a riprova di tale affermazione. Alla richiesta sulla provenienza e la salubrità di tale terra, il tecnico non sapeva rispondere. Ricordavo allora che il precedente della terra inquinata sequestrata a Senago durante i lavori della Sp119 avrebbe dovuto suggerire un po´ di prudenza. Sul terzo caso, la consigliera Adreani spiegava che il Consorzio aveva dibattuto a lungo con la giunta Pogliani del comune di Senago sull´inopportunità di far costruire un nuovo complesso residenziale in via Groane per mancanza di parcheggi e la presenza in loco di un altro condominio con numerose famiglie, già in difficoltà per i posti auto. E menzionava una lettera con le osservazioni inviata dal Consorzio al Comune, che però non mi è mai stata mostrata, pur avendolo richiesto al funzionario. Sui confini del Parco in via Groane e sulla legittimità dell´asfaltatura e del parcheggio realizzati su quella che prima era un´area a verde, il funzionario tecnico affermava di non essere in grado di esprimersi. Concludendo che sarebbe uscito a fare le misurazioni. Nel febbraio scorso la dssa Adreani ha chiesto al responsabile della vigilanza come procedevano i controlli sulle questioni poste. Il funzionario le rispondeva di non poterla informare "perché lei non era titolare di un interesse legittimo" (intervista "La Prealpina" - 26 febbraio 2006"). Si deve concludere che a oggi le richieste su fatti di interesse pubblico quali le costruzioni nel parco o le violazioni di norme ambientali, sono ancora insoddisfatte. Mentre generiche e inconcludenti sono sempre state le risposte del responsabile della vigilanza su questi temi. Ecco alcuni esempi: Perché sono stati sradicati gli alberi e portata la terra? - "Ho girato la sua domanda al tecnico che sta verificando". Quel locale è regolare? - "Ci sono delle richieste per lavori già presentate da tempo. Il tecnico le sta tirando fuori tutte e ci vorrà del tempo per vagliarle" (ed è passato un anno). Avete ultimato i controlli? "I procedimenti amministrativi sono ancora in itinere"; Quando terminerà la procedura? - "Non si sa. La proprietà ha eccepito supporti di legge"; Quali? - "Stiamo aspettando un parere tecnico dagli organi competenti". Quali sono gli organi competenti? - "Non la riguarda" . Tali risposte generiche e il lungo lasso di tempo dalle segnalazioni a oggi non soddisfano il diritto di cronaca, che non può attendere sine die la burocrazia, mentre si ricorda che la sottoscritta è tenuta al dovere del controllo delle fonti al fine di scrivere e far pubblicare notizie vere e fondate. Incredibile aver dovuto assistere allo scavo, costruzione e sotterramento di un locale nel Parco pur avendo segnalato i lavori alla vigilanza fin dal loro inizio, senza aver mai ricevuto in questi mesi una spiegazione plausibile sulla loro regolarità o meno. Il 2 marzo 2006 mi risolvevo a chiedere visura e copia delle pratiche. Con raccomandata del 15 marzo il Consorzio mi ha negato l´accesso agli atti, perché la sottoscritta non avrebbe un "interesse legittimo alle carte" relative a "procedimenti amministrativi ancora in itinere", peraltro coperti dalla privacy. A nulla sono valse le mie proteste verbali con i funzionario amministrativo e con il segretario del Parco. Sicché si è ora proposto ricorso al Difensore Civico Provinciale, Avv. Maria Grazia Fiore. Da tutta questa vicenda si percepisce una preoccupante mancanza di trasparenza sull´attività di tutela del Parco delle Groane e una mancanza di chiarezza e di certezza sull´interpretazione delle norme giuridiche che regolano l´attività del Consorzio. Mancanza di chiarezza e certezza del resto emersa anche nelle ultime Assemblee consortili, di cui questa cronista è stata testimone. Chiedo quindi un intervento del consiglio d´amministrazione e dell´Assemblea consortile per migliorare tale percezione di trasparenza dell´attività del Parco delle Groane ed evitare che continui a essere ostacolata la libertà di cronaca e il mio diritto-dovere del controllo delle fonti previsto dalla legge 63/69 sull´esercizio della professione giornalistica. Si ritengono le carte relative a pratiche edilizie e sanzioni per abusi ambientali nel Parco di interesse pubblico, prive di informazioni sensibili tutelate dalla privacy e che dovrebbe essere interesse del Consorzio rendere pubblica la propria attività di perseguimento contro gli abusi nell´area protetta. Anche nei dettagli, qualora questi vengono richiesti da un giornalista che svolge seriamente la propria professione nel rispetto di tutte le competenze. Come è stato nel mio caso. Ringraziando anticipatamente, porgo Cordiali saluti.
Ombretta Tiziana Rinieri
Senago, 12 aprile 2006" . .
 
   
   
RELAZIONE RICHIEDE MAGGIORE IMPEGNO ALLE ACCADEMIE PER COINVOLGERE LE DONNE NELLE SCIENZE  
 
Bruxelles, 3 luglio 2006 - Secondo quanto sostiene un gruppo creato da una serie di accademie scientifiche internazionali, la collocazione delle accademie delle scienze all´apice dell´intero sistema scientifico consente loro di affrontare al meglio il problema della sottorappresentanza delle donne nelle scienze. È trascorso oltre un secolo da quando le donne hanno iniziato a richiedere l´accesso all´istruzione e alle carriere ufficiali nel campo della scienza e della tecnologia (S&t). "È stata una lunga e dura battaglia, cui si è aggiunto un ostruzionismo talvolta palese, ma spesso sottile", è quanto si legge nella relazione del gruppo, pubblicata dall´Interacademy Council. Per quanto le legislazioni nazionali, le università lungimiranti, le imprese e le campagne individuali siano parzialmente riuscite ad accrescere il numero delle donne attive nel campo delle scienze, non è ricorrendo esclusivamente a queste azioni isolate che le donne riusciranno a intraprendere con successo carriere scientifiche, si legge nella relazione. "Uno dei limiti fondamentali è l´assenza di un impegno incondizionato per il loro inserimento da parte dell´attuale dirigenza nel settore della S&t. Senza l´appoggio di quel sistema, le donne non riusciranno a progredire ulteriormente", sostiene il documento. Per questo motivo le accademie, che rappresentano l´élite scientifica e tecnica e godono di ampia stima, oltre ad annoverare fra i propri membri presidi di università e di istituti di ricerca e a svolgere in vari paesi attività di consulenza per il governo, sono esortate a svolgere un ruolo attivo al fine di accrescere la partecipazione delle donne nelle scienze. La principale raccomandazione formulata dal gruppo è l´applicazione di "buone pratiche di gestione" in tre settori principali: - attrarre donne e ragazze verso il mondo della S&t, sostenerle nel periodo educativo e in seguito trattenerle e farle progredire nei loro percorsi professionali; - inserire le donne a pieno titolo negli sforzi globali di creazione di capacità; - inserire le donne a pieno titolo nelle organizzazioni interne delle accademie. In alcuni paesi, le donne rappresentano meno del cinque per cento dei membri delle accademie. Il gruppo di esperti chiede che in questi paesi il presidente e il consiglio delle varie accademie assumano il fermo impegno a favorire l´inserimento delle donne e a inserire in modo permanente all´ordine del giorno le questioni di genere. A tal fine si potrebbe istituire un comitato sulla diversità, composto da membri dell´accademia di sesso sia maschile che femminile. Un´altra priorità è ampliare il numero di donne qualificate che potrebbero essere candidate a divenire membri dell´accademia. Le accademie che sostengono la ricerca devono inoltre prestare attenzione alle potenziali implicazioni di genere dei progetti, afferma il gruppo. "Ad esempio, i ricercatori e le ricercatrici hanno pari accesso alle sovvenzioni finanziarie? Nei casi in cui il sesso del ricercatore potrebbe incidere sullo svolgimento di uno studio, il ricercatore capo ha cercato di costituire un´équipe mista? Si è tenuto conto nella valutazione dei risultati di un impatto differenziale su uomini e donne, e i risultati stessi sono esenti da condizionamenti?", chiede la relazione. Il gruppo invita inoltre le accademie ad esercitare la loro influenza per fare pressione sui governi. In sede di discussione, le accademie dovrebbero perorare l´inserimento a pieno titolo delle donne nel settore della S&t attraverso misure quali una legislazione non discriminatoria, un ufficio nazionale responsabile delle questioni femminili nell´ambito della S&t, la riforma dei libri di testo e di altro materiale didattico, e il controllo dei progressi compiuti dalle ragazze e dalle donne, afferma la relazione. Gi autori sottolineano la differenza esistente fra il livello di partecipazione delle donne nella S&t nei paesi industrializzati e in quelli in via di sviluppo: "La mancanza di partecipazione è abbastanza grave nei paesi scientificamente avanzati, ma costituisce un enorme ostacolo alla crescita economica nei paesi in via di sviluppo", si legge nel documento. Dato che i paesi in via di sviluppo necessitano di una massa critica di scienziati e di ingegneri che contribuiscano a garantire la sostenibilità, la mancanza della metà della popolazione impedisce la crescita e lo sviluppo. Altre ragioni pratiche giustificano la necessità della presenza delle donne nelle scienze. "Una forza lavoro più diversificata, che riflette una più ampia varietà di esperienze e di punti di vista, può giovare considerevolmente alle imprese attive nella S&t e alla società nel suo insieme", sostiene la relazione. Vi sono poi ragioni morali. In una dichiarazione formulata nell´ambito della Quarta conferenza mondiale sulle donne si legge che la parità fra i sessi è "parte inalienabile, integrante e indivisibile dei diritti universali della persona". Il gruppo ha preso in considerazione le donne che hanno avuto successo nell´ambito della S&t e ha cercato di individuare caratteristiche comuni. Dopo averne esaminato le biografie e le interviste, il gruppo ha rilevato i seguenti fattori comuni: precoce attrazione per le scienze; pensiero indipendente; precoce rifiuto dei limiti culturali imposti alle ragazze e alle donne; sostegno da parte dei genitori, in particolare dei padri; buon livello di istruzione, non di rado in un ambiente del tutto femminile; presenza di un mentore; matrimonio con un marito compiacente; accesso a servizi di accoglienza dell´infanzia affidabili. Affinché un numero maggiore di donne consegua i livelli di successo sopradescritti, è necessario che nelle strutture istituzionali dell´intera comunità di S&t si proceda ad un netto cambiamento dall´alto verso il basso. "Le accademie possono dimostrare la validità di una tale dirigenza illuminata ed aiutare altre organizzazioni, di tutti i tipi, a compiere lo stesso passo", dichiara la relazione. .  
   
   
SCUOLA, FIORONI FIRMA L´ASSUNZIONE DI 23.500 PRECARI  
 
Roma, 3 luglio 2006 - Il Ministro dell´Istruzione Giuseppe Fioroni ha firmato il decreto di assunzione a tempo indeterminato per 20 mila docenti e 3. 500 Ata da immettere in ruolo dal prossimo 1º settembre. "Il provvedimento - ha commentato il ministro - si inserisce in un piano di interventi finalizzati alla soluzione del problema del precariato che costituisce una delle priorità del programma di attività del Governo. Il ministro dell´Istruzione ha disposto, infine, la proroga dell´utilizzazione del personale dirigente, docente ed educativo in compiti di supervisore di tirocinio e di coordinatore delle attività didattiche nei corsi di laurea in Scienze della Formazione primaria e nelle Scuole di specializzazione. .  
   
   
CONVEGNO INTERNAZIONALE: MATHEMATICS AND ITS APPLICATIONS  
 
Torino, 3 luglio 2006 – Oggi a partire dalle ore 9. 00, al Centro Congressi Unione Industriale Torino, (Via Vincenzo Vela 17, Torino), si aprirà il Convegno Internazionale “Mathematics and its applications”, organizzato dal Prof. Alberto Conte, neo Preside della Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali, e dalla Prof. Ssa Marina Marchisio, del Dipartimento di Matematica dell’Università di Torino, e dal Prof. Paolo Tilli e Prof. Claudio Canuto, del Dipartimento di Matematica del Politecnico, Al convegno, primo Joint Meeting delle quattro Società Matematiche italiane e francesi Simai (Società Italiana di Matematica Applicata), Smai (Società de Mathematiques Appliquèes et Industrielles), Smf (Società Mathematique de France), e Umi (Unione Matematica Italiana), sotto gli auspici della Ems (European Mathematical Society), parteciperanno circa 300 matematici da tutto il mondo. Si terranno 14 Conferenze Generali di un’ora ciascuna al Centro Congressi dell´Unione Industriale, il 3, 5 e 7 luglio, e 20 Sessioni Speciali della durata di un giorno ciascuna presso i Dipartimenti di Matematica dell´Università, Via Carlo Alberto 10, e del Politecnico, Corso Duca degli Abruzzi 24, il 4 e 6 luglio. Il convegno sarà preceduto l´1 e 2 luglio, presso il Centro Congressi dell´Unione Industriale, dalla riunione del Council dell´Ems, il parlamento della matematica europea, composto dai 100 piu´ illustri matematici del continente, che per la prima volta si riunisce in Italia. I temi trattati spaziano da quelli più astratti e puri, come ad esempio le ultime novita´ sull´Ipotesi di Riemann resa celebre anche fra i non matematici dal bestseller di Markus de Sautoy “L’enigma dei numeri primi” pubblicato in Italia dalla Rizzoli, alle applicazioni più recenti e inaspettate della modellistica matematica (iPod, crittografia per la sicurezza dei bancomat, nanotecnologie, strutture sottili in architettura e scienza dei materiali, sequenziamento del genoma umano, Dna, etc. ). Fra i matematici piu´ famosi che saranno presenti, ci limitiamo a citare Sir John Kingman, il celeberrimo matematico inglese Presidente dell´Ems e Direttore del Newton Institute di Cambridge (Uk), Cristophe Yoccoz, medaglia Fields e professore al College de France di Parigi, celebre per avere dimostrato che l´insieme di Mandelbrot della geometria frattale e´ localmente connesso in quasi tutti i suoi punti, e Sergei Novikov, dello Steklov Institute di Mosca, anch´egli medaglia Fields per i suoi fondamentali lavori di topologia algebrica e a suo tempo campione della battaglia per i diritti umani in Unione Sovietica. A nume tutelare del convegno e´ stato scelto Joseph-louis Lagrange, il vero prototipo del matematico europeo (nato a Torino e sepolto a Parigi al Pantheon, dopo aver passato la parte centrale della sua vita a Berlino alla corte di Federico il Grande di Prussia) la cui statua è situata in Piazza Lagrange a Torino. Tra le iniziative in programma segnaliamo il 5 luglio alle ore 19. 00, nell´Aula Magna del Politecnico, un Concerto della pianista Olivia Caramello, studentessa che discuterà a breve la sua tesi magistrale in Matematica a soli 21 anni, (con tre anni di anticipo sulla norma) e che proseguirà per il prossimo anno accademico i suoi studi a Cambridge (Uk), dove ha vinto la prestigiosa "Prince of Wales Fellowship" del Trinity College. .  
   
   
LE IMPRESE CREATIVE MILANESI NEL MONDO: IL DESIGN MILANESE E LA CINA  
 
Milano, 3 luglio 2006 – Organizzato dalla Provincia di Milano e Bic La Fucina martedì 4 luglio 2006 alle ore 11. 00 a Palazzo Isimbardi, Via Vivaio 1 a Milano si terrà il seminario sul tema: “ Il design milanese e la cina” La Cina del boom economico e delle produzioni a basso costo guarda con interesse alla creatività e al design milanesi, due eccellenze riconosciute a livello mondiale come simbolo del gusto e dello stile made in Italy. Consulenti per l´internazionalizzazione delle imprese, economisti, designer ed esperti di cultura cinese si confrontano in un dibattito promosso dalla Provincia di Milano e organizzato da Bic La Fucina sulle opportunità di trasferire la capacità progettuale milanese alle aziende asiatiche e sulle potenziali collaborazioni che si possono innescare tra designer, progettisti italiani e aziende cinesi. Intervengono: Liu Kai, Console Commerciale della Repubblica Popolare di Cina a Milano (invitato); Giorgio Monaci, Direttore Settore Attività Economiche e Innovazione, Provincia di Milano; Fabio Terragni, Amministratore Delegato, Bic La Fucina; Raffaello Benetti, Responsabile attività Asia, Promos; Raffaele Morreale, Ied: progetto Cina; Emanuela Troisi, Presidente Alkeos; Leopoldo Beccaro Migliorati, Socio Consilia; Valerio Cometti, Direttore V12 Design; Xue Ya Fan, Diplomata Ied. .  
   
   
L’ORIENTALE APRE LE PORTE AGLI IMMATRICOLANDI IL CENTRO DI ATENEO PER L’ORIENTAMENTO E TUTORATO DÀ IL VIA AI COLLOQUI INDIVIDUALI  
 
Napoli, 3 Luglio 2006 – Oggi presso il Centro di Orientamento e Tutorato dell’ “L’orientale” si aprono gli sportelli di orientamento individuale, per colloqui personalizzati, che aiuteranno gli studenti che accedono all’Università, a valorizzare le competenze acquisite per la definizione del più opportuno corso di studi (i colloqui si svolgeranno dal lunedì al venerdì dalle 9 e 12 ed il martedì e giovedì anche dalle 15 alle 17 a Palazzo de Mediterraneo in Via Marina ed al Centro di Orientamento e Tutorato de L’orientale in Via Mezzocannone 99 per informazioni e per prenotare i colloqui telefonare allo 0815526123, oppure consultare il sito www. Unior. It/tutor ). “Il servizio - spiega il Presidente del Centro Luigi Mascilli Migliorini- è rivolto agli studenti nella fase della scelta universitaria per renderli attivamente consapevoli del processo formativo e per assicurare una proficua frequenza dei corsi e un’adeguata fruizione dei servizi. Un supporto utile nel momento della scelta è anche il questionario di autovalutazione on-line, Qu. Or. E. (http://cta. Iuo. It/orienta ), uno strumento che cerca di chiarire allo studente vocazioni, interessi e motivazioni personali, aspirazioni relative allo studio e al lavoro. Lo studente- continua Mascilli Migliorini - ha la possibilità di incontrare un orientatore/tutor che lo accompagni dalla fase della scelta universitaria e lo segua anche dopo l’immatricolazione, per ottimizzarne il percorso didattico e formativo. ” .  
   
   
CONVEGNO EUROPEO SULLA FLUIDODINAMICA COMPUTAZIONALE  
 
Bruxelles, 3 luglio 2006 - Dal 5 all´8 settembre si svolgerà a Egmond aan Zee (Paesi Bassi) il convegno europeo del 2006 sulla fluidodinamica computazionale (Eccomas Cfd). L´obiettivo dei convegni Eccomas Cfd consiste nel riunire periodicamente ricercatori, industriali e studenti che operano nel settore della scienza e dell´ingegneria computazionale. La manifestazione si occuperà in particolare delle seguenti discipline: fluidodinamica computazionale, acustica computazionale, elettromagnetica computazionale, matematica computazionale e settori affini delle scienze computazionali. È previsto un forum per favorire lo scambio di informazioni e di esperienza nei settori sopra citati, in rapida evoluzione, e promuovere il trasferimento di conoscenza e tecnologia tra la ricerca e l´industria su scala europea e mondiale. Il convegno è costituito da lezioni, minisimposi e relazioni scientifiche sottoposte a referaggio. Sessioni tecnologiche speciali rafforzeranno il legame esistente tra ricerca e industria. Per ulteriori informazioni visitare: http://www. Eccomascfd2006. Nl/ .  
   
   
UDINE: A CONVEGNO SU TERMO-ELETTROMECCANICA  
 
Villa Manin (ud), 30 luglio 2006 - Esiste una potenzialità di sviluppo distrettuale delle imprese termo-elettromeccaniche del Medio e Basso Friuli? Un quesito cui hanno voluto dare una risposta la Provincia di Udine e Informest sviluppando un progetto specifico, "Tem", i cui risultati sono stati presentatil 30 giugno a Villa Manin, presente l´assessore regionale alle Attività produttive, Enrico Bertossi. Obiettivo del progetto - che ha interessato i Comuni di Codroipo, Castions di Strada, Mortegliano, Rivignano, Sedegliano, Talmassons, Varmo, Pocenia e Palazzolo dello Stella, dove è presente una significativa concentrazione di imprese di filiera - era di verificare le relazione infra-aziendali e le economie esterne delle imprese termo-elettromeccaniche del Medio e Basso Friuli, per verificarne bisogni e aspettative, strategie di mercato e potenzialità e per promuovere una nuova consapevolezza delle amministrazioni pubbliche locali e delle imprese stesse sul valore aggiunto insito nei connotati distrettuali dell´area. I risultati di tale progetto confermano l´esistenza di forti motivazioni e disponibilità sia per la creazione di una "Agenzia di sviluppo distrettuale" come previsto dalla Lr 4 sulle Pmi, sia per la valutazione di iniziative comuni del sistema produttivo locale in materia di internazionalizzazione. Dinanzi a questi risultati l´assessore Bertossi - che ha definito l´indagine un punto di partenza, sottolineandone il valore e l´interesse - ha richiamato i principi ispiratori della riforma delle legge regionale sui Distretti industriali, inserita nella legge sulle Pmi. "Non più - ha detto - distretti nati per legge come in precedenza e impossibilitati a operare sia per carenze normative sia per mancanza di una vera volontà alla base della loro costituzione; bensì distretti che nascano da una reale spinta del territorio, quando diversi soggetti pubblici e privati, con le imprese in prima linea, sentono l´esigenza di ´mettersi in rete´ per poter operare meglio". Per l´assessore il concetto di "rete" è essenziale: la rete è data dai consorzi industriali, dalla conoscenza, ma anche dai Distretti industriali. I quattro tradizionali del Friuli Venezia Giulia (del legno, della sedia, del metallo, dell´alimentare) non hanno finora saputo trasformarsi in Agenzie per lo sviluppo dei Distretti. Di contro si stanno proponendo diversi nuovi distretti (della navalmeccanica, della subfornitura, del caffè, ora del termo-elettromeccanico), che nascono dalla spinta della base. "Di fronte a ciò - ha concluso Bertossi - la Regione è disponibile a favorire e a sostenere, ma deve essere chiaro che dovrà esserci una compartecipazione finanziaria per l´attuazione dei progetti che i distretti vorranno darsi per rispondere alle attese e alle necessità delle imprese". Sono intervenuti anche l´assessore Daniele Macorig per la Provincia di Udine, Ugo Poli per Informest, e il sindaco di Codroipo Vittorino Boem. . .  
   
   
TRIESTE: INCONTRI AREA NOBEL AMARTYA SEN, PREMIO NOBEL PER L’ECONOMIA 1998 VENERDÌ 7 LUGLIO 2006  
 
Trieste, 3 luglio 2006 - È un ritorno atteso quello di Amartya Sen ad Area Nobel. Era stato ospite di Area Science Park nel 2003 e ora ha accettato un nuovo invito a Trieste, per continuare il discorso sui processi di globalizzazione in rapido divenire, con la sua chiave di lettura di economista e intellettuale estremamente attento alle ricadute sociali e politiche dell’evoluzione in corso. Lo fa a poca distanza dalla pubblicazione dell’ultimo libro Identity and violence, nel quale, partendo dai concetti di identità e di appartenenza, analizza le crisi e i contrasti, anche sanguinosi, dei nostri giorni, per cercare una via praticabile alla convivenza, pur nel rispetto delle diversità. L’identificarsi con un unico gruppo etnico, culturale e religioso spesso spinge a estremismi, conflitti e violenze. Sen dimostra invece come il pluralismo dell’identità sia un elemento che favorisce la cooperazione e la pace nell’ambito della società globalizzata. Amartya Sen Docente di Economia e Filosofia presso la Harvard University e fino a qualche tempo fa del Trinity College di Cambridge (Uk). Vincitore del Premio Nobel per l’Economia 1998 per i suoi studi sull’economia del welfare, è autore di numerosi libri e testi di economia, filosofia, scienze sociali, tradotti in più di trenta lingue. .  
   
   
GIOVANI SCIENZIATI PREMIATI DALLA FAST CON VIAGGI STUDIO IL CONFRONTO CON GLI STUDENTI DEGLI ALTRI PAESI FACILITA L’AVVICINAMENTO DEI RAGAZZI ALLE DISCIPLINE SCIENTIFICHE  
 
 Milano, 3 luglio 2006 - Dopo le scelte della giuria, è il momento della concretezza. Il 4 aprile scorso il presidente della Fast, Federazione delle associazioni scientifiche e tecniche, Adolfo Colombo proclamava i vincitori e indicava i premi conferiti ai finalisti dell’iniziativa “I giovani e le scienze 2006”, selezione italiana sia del 18° concorso dell’Unione europea per gli studenti delle superiori, che di altri importanti eventi internazionali. Ora i nostri inventori stanno effettuando i viaggi promessi: dalle Alpi svizzere, ai laboratori Sanofi-aventis in Francia; ma pure Londra, Stoccolma, Malta, Nuova Delhi e, a maggio 2007, Albuquerque negli Usa. Comincia Bruno Murmura dello Scientifico Fermi di Sciacca (Agrigento); è tra i prescelti per l’esperienza “Una settimana da ricercatore” presso i laboratori dell’Università statale di Milano dal 19 al 23 giugno. Dal giorno successivo e fino al 1° luglio Valentina Sbravati, Stefano Cavalieri e Lorenzo Tognon del Classico Ariosto di Ferrara effettuano, con altri 18 giovani di 12 diversi paesi, il tirocinio di ricerca sul campo in uno degli scenari più belli delle Alpi svizzere. Martedì 4 luglio i laboratori di Montpellier di Sanofi-aventis, terzo gruppo farmaceutico mondiale, aprono le porte a Sara Dotta e Valentina Pastura del liceo Cocito di Alba, e a Christian Dentice e Simone Saracca del Feltrinelli di Milano. Il 26 luglio parte per l’Inghilterra Stefano Carrazza dello Scientifico Leonardo di Milano. Grazie al contributo di Start People, partecipa con altri 250 giovani da tutto il mondo e fino al 9 agosto al 48° Forum giovanile internazionale della scienza di Londra. Dieci giorni dopo è il turno di Stoccolma per il 13° premio internazionale sul tema dell’acqua. I tre fortunati inviati a competere dal 19 al 25 agosto con colleghi di altri 40 paesi sono Elia Blangero e le ragazze Viviana Ambrosio ed Elena Costa del citato Cocito di Alba. Anche la finale del 18° concorso dell’Unione europea per giovani scienziati si svolge quest’anno nella capitale svedese dal 23 al 27 settembre. L’italia è rappresentata da tre studenti del Malignani di Udine (Francesca Cristofoli, Anna Chiara Pirona e Alberto Maniago) e da tre ragazzi del Volta di Milano (Andrea Bartezzaghi, Ruggero Caravita e Luca Riva). Dalla Scandinavia al centro del Mediterraneo. Malta organizza dal 13 al 17 novembre l’Expo della scienza. Scelti dalla Fast, vanno a rappresentare l’Italia Roberta Russotti e Simone Giusto del Majorana di Cesano Maderno e Fiorenzo Artoni dello scientifico Giacomo Ulivi di Parma. Poi c’è l’India con la 3a rassegna dei giovani inventori a inizio dicembre. I giovani destinati a Nuova Delhi sono Stefano Bolzonella, Boris Nani, Fabio Turri di Cantù, provincia di Como, studenti dello Scientifico Fermi. C’è anche un’appendice tra il 13 e il 19 maggio dell’anno prossimo: Albuquerque, Nuovo Messico, Stati Uniti. La 58a fiera internazionale della scienza e dell’ingegneria attende Roberta Orlando con Paolo Fabbro e Mattia Mestroni del Malignani di Udine. Mentre i premiati girano per il mondo, la Fast sta lavorando per la nuova edizione ‘I giovani e le scienze’. Le regole sono le stesse. Possono partecipare studenti italiani, singoli o in gruppi di non più di tre, con più di 14 anni il 1° settembre 2007 e meno di 21 il 30 settembre 2007. Devono frequentare le scuole superiori o il primo anno di università. I progetti possono riguardare qualsiasi settore della scienza e della tecnologia. Le candidature vanno inviate alla Fast, P. Le Morandi 2, 20121 Milano, entro il 23 febbraio 2007. L’esposizione dei migliori lavori e la premiazione si tengono a Milano dal 15 al 17 aprile 2007. Ci sono premi per tutti i finalisti e tanti viaggi: Spagna, Turchia, Taiwan, California, Francia, Gran Bretagna, Svezia. I concorrenti devono anche attendersi qualche simpatica sorpresa in più rispetto alla manifestazione di quest’anno. .  
   
   
SUMMER SCHOOL PARTONO I CORSI INTENSIVI DI ITALIANO PER STRANIERI  
 
Torino, 3 luglio 2006 - Dal 4 al 21 luglio 2006, il Comitato Torino Università Estate, diretto dalla prof. Ssa Marie-berthe Vittoz, ripropone l’ottava edizione di “Italiano per stranieri. Lingua e cultura in Piemonte”, per rispondere alle sempre maggiori richieste di un’accoglienza di qualità finalizzata allo studio dell’italiano come lingua straniera nel periodo estivo. Gli oltre 40 iscritti provengono non solo dall’Europa (Austria, Francia, Germania, Inghilterra, Islanda, Lituania, Polonia, Spagna,ungheria) ma anche dal resto del mondo (Australia, Bolivia, Brasile, Cina,giappone, Olanda, Perù, Russia, Taiwan, Turchia, Usa). Sono inoltre presenti docenti di università partner, insegnanti, liberi professionisti, studenti universitari e privati cittadini interessati all´approfondimento della lingua italiana per motivi di studio o di lavoro. La cerimonia d’apertura del corso si svolgerà martedì 4 luglio alle ore 9 presso la sala Quazza del Multidams (Palazzo Nuovo, via Sant’ottavio 20, piano seminterrato). Il direttore scientifico del Comitato Torino Università Estate, prof. Ssa Marie-berthe Vittoz, introdurrà a tutti i presenti il programma delle attività, il personale docente e amministrativo e i tirocinanti della Facoltà di Lingue e Letterature Straniere che si occuperanno di gestire l’iniziativa e seguire gli ospiti stranieri. Le lezioni avranno regolare inizio mercoledì 5 luglio e si svolgeranno presso il Centro Linguistico Interfacoltà per le Facoltà Umanistiche (Clifu), via Sant’ottavio 20, piano seminterrato. .  
   
   
CHE LINGUA PARLA IL TUO BUSINESS?  
 
Todi,3 luglio 2006 - In Umbria, una scuola di lingue molto speciale insegna ad approfondire la conoscenza della lingua straniera desiderata, concentrandosi nel campo di interesse professionale del manager o del professionista. Tutte le aziende oggi devono fare i conti con un mercato sempre più internazionale, fatto di relazioni e di contatti: è quindi sempre più importante saper gestire queste relazioni in modo efficace e costruttivo. E non basta più sapere le lingue straniere: occorre conoscere anche il linguaggio del proprio settore professionale e della propria funzione. ‘Lingua e Lavoro’ sono i corsi di full immersion proposti da The Language Center in diverse lingue, con una metodologia che stimola e migliora l’uso del linguaggio quotidiano e le espressioni di maggiore utilità, sotto la guida di docenti madrelingua che hanno specializzazioni per aree professionali differenziate, quali ad esempio finanza, linguaggio legale e medico, marketing, business, fino al linguaggio della diplomazia internazionale o del giornalismo, oppure ancora navigando su Internet e scoprendo mondi e linguaggi diversi quali borsa e finanza, viaggi, banche o assicurazioni. I programmi sono studiati completamente su misura, sono flessibili ed orientati agli interessi specifici dello ‘studente’, modellati giorno dopo giorno in funzione dei progressi raggiunti. I corsi sono formulati con percorsi adatti alle esigenze di professionisti e manager, con proposte di durata variabile dal week-end alla settimana, sia individuali che per piccoli gruppi, articolati nel corso della giornata: dalla prima colazione alla cena, insieme all’insegnante, ma in un’atmosfera di piacevole interazione, lontano dagli orari rigidi scanditi dalla campanella delle aule tradizionali. I corsi sono residenziali, e lo studente può scegliere fra country house, hotel di charme, castelli e mulini del ‘400, antiche abbazie o appartamenti, e dotati di servizi interessanti: piscina, fitness center, campi da golf e maneggi. Tutti situati in città o località nel ‘cuore verde’ dell’Umbria, ricca di cultura e di arte, La validità della formula di insegnamento è confermata – oltre che dai 18 anni di esperienza di The Language Center e dalla certificazione Tulpa – da molte aziende che da anni attivano decine di corsi per i propri manager, sia italiani che stranieri. L’apprendimento avviene in un contesto favorevole, sotto la guida dell’insegnate madrelingua e anche in situazioni piacevoli: ad esempio, con la visione di film in lingua originale, escursioni in città d’arte, discussioni su argomenti a scelta dello studente. Le fasi di studio possono prevedere l’analisi di materiale aziendale autentico, la conoscenza delle differenze culturali del mondo del business internazionale e delle consuetudini commerciali dei diversi paesi, negoziati con partner, contrattualistica internazionale, ecc. Info@wellanguage. Com .