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Notiziario Marketpress di Lunedì 26 Febbraio 2007
INNOVAZIONE: STATI UNITI MENO DISTANTI PUBBLICATO IL QUADRO DI VALUTAZIONE DELL’INNOVAZIONE IN EUROPA 2006  
 
 Bruxelles, 26 febbraio 2007 - Per il quarto anno consecutivo, il divario tra Unione europea e Stati Uniti in termini di innovazione si è ridotto; i paesi nordici e la Svizzera continuano ad essere leader mondiali nell’innovazione, mentre molti dei nuovi Stati membri stanno recuperando terreno rispetto alla media Ue: sono questi alcuni dei principali risultati dell’edizione 2006 del quadro di valutazione dell’innovazione in Europa 2006, pubblicata oggi. Il rapporto contiene un’analisi comparativa dei risultati ottenuti in materia di innovazione dai paesi europei, dagli Stati Uniti e dal Giappone. Il quadro di valutazione dell’innovazione in Europa è realizzato dall’Istituto di ricerca economica sull’innovazione e la tecnologia dell´Università di Maastricht (Maastricht Economic Research Institute on Innovation and Technology – Merit), con l’assistenza del Centro comune di ricerca, su incarico della Direzione generale Imprese e industria della Commissione europea. Oggetto di valutazione sono cinque dimensioni chiave dell’innovazione: “Motori dell’innovazione”, “Creazione di nuove conoscenze”, “Innovazione e imprenditorialità”, “Applicazioni”, “Diritti di proprietà intellettuale”. Il quadro misura i risultati conseguiti dalle economie nazionali in relazione a una serie di indicatori, che vanno dall’istruzione alla spesa per le tecnologie dell’informazione e delle comunicazioni, dagli investimenti in ricerca e sviluppo al numero di brevetti. Così come nelle edizioni precedenti, il quadro di valutazione 2006 evidenzia notevoli differenze da un paese all’altro. In base ai risultati ottenuti e alle tendenze in atto, i paesi sono suddivisi in quattro categorie: paesi leader: Svezia, Svizzera, Finlandia, Danimarca, Germania e Giappone; paesi inseguitori: Regno Unito, Islanda, Francia, Paesi Bassi, Belgio, Austria, Irlanda, Stati Uniti; paesi in fase di recupero: Slovenia, Repubblica ceca, Lituania, Portogallo, Polonia, Lettonia, Grecia, Bulgaria, Cipro e Romania; paesi che perdono terreno: Estonia, Spagna, Italia, Malta, Ungheria, Croazia e Slovacchia. Lussemburgo, Norvegia e Turchia non rientrano in nessuna di queste categorie. I paesi che presentano un comportamento più omogeneo in tutte le dimensioni dell’innovazione tendono ad ottenere il risultato complessivo migliore. Praticamente tutti gli Stati membri dell’Ue raggiungono l’eccellenza in almeno una dimensione, ma solo alcuni paesi (i leader dell’innovazione) ottengono un risultato complessivo che li pone ai vertici del panorama mondiale dell’innovazione. Cresce la convergenza Secondo il rapporto, è in atto un processo di convergenza fra i risultati ottenuti dagli Stati membri: i paesi in fase di recupero stanno riducendo lo scarto rispetto alla media Ue-25, mentre è in leggera flessione il primato dei paesi leader e degli immediati inseguitori. Le ragioni del ritardo rispetto agli Stati Uniti. Anche se negli ultimi quattro anni lo scarto si è ridotto, l’Europa è ancora in ritardo rispetto agli Stati Uniti, circostanza che può essere sostanzialmente spiegata con tre indicatori per i quali gli Usa ottengono risultati nettamente migliori: disponibilità di capitale di rischio per l’avviamento delle imprese, quota di popolazione con istruzione post-secondaria e numero di brevetti. Anche la distanza tra Ue e Giappone si sta riducendo, e il ritardo ancora esistente è dovuto a fattori analoghi a quelli riscontrati per il divario con gli Stati Uniti. Italia: risultati e tendenze. Complessivamente, i risultati dell´Italia in materia di innovazione sono leggermente inferiori alla media Ue. Mancano, tuttavia, alcuni indicatori recenti, soprattutto nelle categorie “Creazione di conoscenze” e “Innovazione e imprenditorialità”. Nella categoria “Motori dell’innovazione” gli indicatori sono inferiori alla media Ue. In particolare, l’indicatore “popolazione con istruzione post-secondaria” (12% della popolazione di età compresa tra i 25 e i 64 anni) è nettamente inferiore alla media europea (23%). Tra gli indicatori di input, l’Italia ottiene un risultato significativo per quanto riguarda la quota di imprese che ricevono finanziamenti pubblici per l’innovazione (14% delle imprese). Con riferimento agli indicatori di output, risultati particolarmente buoni sono stati ottenuti per i nuovi disegni e modelli industriali comunitari, mentre sono relativamente modesti i risultati conseguiti per le domande di brevetto e i brevetti rilasciati. Due sono i fronti sui quali è più urgente intervenire: il capitale di rischio per l’avviamento delle imprese e la cooperazione tra Pmi innovative. In generale, nel periodo 1998-2005 l’Italia ha registrato una tendenza positiva. Il principale progresso riguarda il numero di nuovi laureati in discipline tecnico-scientifiche, quasi raddoppiato nel periodo 2000-2004. Nessun miglioramento si è verificato, invece, per il numero di brevetti registrati negli Usa nel periodo 1998-2003, anche se questo è un dato comune a tutta l’Ue. Nel periodo 2000-2005, la spesa dell’Italia in tecnologie dell’informazione e delle comunicazioni è cresciuta, mentre è rimasta costante a livello europeo. Non c’è invece convergenza con l’Ue-25 per quanto riguarda i nuovi marchi comunitari, il capitale di rischio per l’avviamento delle imprese, i brevetti richiesti contemporaneamente presso gli uffici europeo, giapponese e statunitense e il tasso di occupazione nei settori ad alta tecnologia (che è addirittura diminuito, passando dal 3,1 al 2,9%). Tra il 2004 e il 2005, gli indicatori per i quali l´Italia ha registrato l’evoluzione più positiva sono i nuovi disegni e modelli industriali comunitari, il tasso di penetrazione della banda larga (+3,4%) e la spesa delle imprese per ricerca e sviluppo (+0,02%), tutti però inferiori all’evoluzione della media Ue. .  
   
   
AIUTO DI STATO: LA COMMISSIONE EUROPEA DICHIARA ILLEGALE UN AIUTO AL FUNZIONAMENTO CONCESSO A NUOVA MINERARIA SILIUS IN SARDEGNA E NE ORDINA IL RECUPERO  
 
Bruxelles, 26 febbraio 2007 - La Commissione europea ha concluso che un aiuto di 98,36 milioni di euro concesso dalla Regione Sardegna alla società mineraria Nuova mineraria Silius (Nms) è incompatibile con le regole in materia di aiuti di Stato contenute nel trattato Ce e deve essere recuperato. La Commissione ha constatato che ogni anno, dal 1997, la Regione Sardegna ha trasferito fondi pubblici per ripianare perdite costanti di Nms mantenendo in attività una società che altrimenti sarebbe fallita. Dal momento che non vi è stata alcuna ristrutturazione, la misura deve essere considerata come un aiuto illegale al funzionamento. Il Commissario incaricato della Concorrenza, Neelie Kroes, ha dichiarato: "L´aiuto al funzionamento destinato a ripianare perdite di imprese in difficoltà è il tipo di aiuto più distorsivo della concorrenza in quanto danneggia quelle imprese che cercano di rimanere attive senza sostegno pubblico". La Nms, che appartiene interamente alla Regione autonoma Sardegna, gestisce un deposito di fluorite nel comune di Silius. La società è stata creata nel 1992 ed è stata posta in liquidazione del 1998. Tuttavia, quando sono falliti i tentativi di privatizzazione, la Nms non è stata liquidata, bensì mantenuta in vita mediante fondi pubblici. Nel 2004 la società ha relizzato un fatturato di 4,96 milioni di euro con un organico di 163 dipendenti. Nel novembre 2005 l´Italia ha notificato, per la prima volta, l´intenzione della Regione autonoma Sardegna di concedere una sovvenzione di 24 milioni di euro alla Nms nel quadro di un nuovo programma d´investimenti. Da informazioni fornite dalle autorità italiane è anche risultato che dal 1997 la Nms aveva beneficiato di un continuo trasferimento di fondi da parte della Regione per coprire perdite costanti nel contesto delle attività di preliquidazione. Tali trasferimenti sono ammontati a 90,7 milioni di euro. Nella sua decisione la Commissione ha osservato che l´obiettivo primario di quei trasferimenti consisteva nell´aiutare un´impresa in difficoltà. Simili aiuti determinano un rischio estremamente elevato di distorsione della concorrenza e quindi possono essere autorizzati unicamente se sono rispettate le rigorose condizioni indicate negli orientamenti comunitari in materia di aiuti di Stato per il salvataggio e la ristrutturazione di imprese in difficoltà (cfr. Memo/04/172). La Commissione ha constatato che tali condizioni non erano soddisfatte e quindi i trasferimenti dovevano essere considerati come un aiuto illegale al funzionamento. In seguito all´avvio della procedura d´indagine della Commissione, le autorità italiane hanno deciso di revocare la notifica concernente il nuovo programma d´investimenti. Inoltre, con assemblea straordinaria del 28. 7. 2006, la società ha deciso di presentare domanda di fallimento. In seguito alla decisione odierna l´Italia deve recuperare dalla Nms l´aiuto illegalmente concesso per un importo pari a 98,36 milioni di euro. .  
   
   
PROGETTO FINANZIATO DALL´UNIONE EUROPEA PER MONITORARE LA SITUAZIONE NEI PAESI IN VIA DI SVILUPPO  
 
Bruxelles, 26 febbraio 2007 - Non sono solo le organizzazioni di aiuto umanitario a occuparsi della lotta alla fame e alle malattie nei paesi in via di sviluppo. Eagles (European Action on Global Life Sciences - Azione europea sulle scienze biologiche globali), un progetto finanziato dall´Unione europea, ha deciso di affrontare il sempre maggior numero di problemi con cui si devono confrontare oggi centinaia di milioni di persone al mondo offrendo una piattaforma di dialogo e collaborazione tra ricercatori europei e ricercatori dei paesi in via di sviluppo nel campo delle scienze della vita. Obiettivo del progetto è svolgere un´opera di sensibilizzazione sull´entità delle crisi umanitarie e garantire il corretto impiego delle competenze e delle risorse offerte all´umanità intera dalle scienze biologiche europee. «L´europa ha la responsabilità morale di contribuire allo sviluppo del resto del mondo; è inoltre nel suo stesso interesse prendere parte a tale sviluppo», ha dichiarato al Notiziario Cordis Jens Degett, direttore esecutivo del progetto Eagles. «Eagles è una sorta di organizzazione di base che ha avuto origine dall´incontro tra ricercatori del mondo industrializzato e ricercatori dei paesi in via di sviluppo. I due gruppi di studiosi si sono resi conto di avere diversi punti in comune e molte questioni importanti da affrontare insieme», ha spiegato Degett. «Alcuni ricercatori dei paesi sviluppati, soprattutto dell´Europa, hanno capito di avere il dovere morale di fare qualcosa per i gravi problemi del terzo mondo», ha proseguito. Istituito nel 2003, il progetto organizza un´ampia serie di attività, tra cui simposi su alcuni dei problemi più incalzanti. Una manifestazione tenutasi di recente, ad esempio, ha illustrato la nuova rivoluzione che sta attualmente interessando il settore del bestiame in Cina, nonché l´impatto potenzialmente nocivo che essa potrebbe avere sul mondo intero. In quel paese, infatti, la popolazione sta riducendo gradualmente il consumo di verdura e aumentando quello di carne. Secondo gli esperti, questo cambiamento nella dieta cinese raddoppierà l´impatto ambientale del consumo alimentare nel paese. «Se la Cina destinerà le proprie coltivazioni all´alimentazione di suini e bovini, dovrà intensificare la produzione agricola», ha affermato Jens Degett. «La Cina diventerà inoltre un enorme importatore netto di prodotti agricoli come la soia e il grano e questo, ovviamente, influirà sui paesi in via di sviluppo». In un simposio svoltosi più di recente, i ricercatori hanno discusso le implicazioni delle normative Ue sugli organismi geneticamente modificati (Ogm) per i paesi in via di sviluppo. «Le normative comunitarie scoraggiano la messa a punto di alimenti o colture Gm da parte dei ricercatori dei paesi in via di sviluppo», ha dichiarato Degett. Sono numerosi i prodotti realizzati da questi ultimi che si rivelano potenzialmente molto utili. Ad esempio, la presenza di piante resistenti alla siccità nelle regioni aride potrebbe aumentare la produzione agricola e aiutare le economie in crisi. «Tuttavia, è difficile ottenerne l´approvazione a causa della rigida legislazione vigente in Europa, poiché i legislatori locali temono la reazione dell´Ue. Anche i ricercatori di paesi che non esportano prodotti in Europa sono esitanti, poiché è ad essa che guardano», ha spiegato. I simposi affrontano anche alcune importanti questioni sanitarie che riguardano i paesi in via di sviluppo. In una conferenza tenutasi di recente a Ouagadougou (Burkina Faso), i ricercatori si sono riuniti per discutere la mancanza di coordinamento tra i diversi programmi di vaccinazione anti-Hiv/aids in Africa, mentre un´altra manifestazione si è concentrata sull´insorgere del diabete nelle regioni più povere del mondo. Il consorzio del progetto sta altresì preparando un simposio sulla malaria che si terrà in Tailandia nel corso dell´anno. «Questi simposi aiutano le persone a prendere atto della realtà e, inoltre, evidenziano la necessità di affrontare tali problemi», ha affermato Degett. Jens Degett ritiene che, oltre ad organizzare simposi, il progetto stia anche «dando voce ai ricercatori dei paesi in via di sviluppo», portandoli in Europa e chiedendo loro di intervenire ed esporre presentazioni ai mezzi di comunicazione e ai politici europei. Nell´ottobre 2006, il progetto ha organizzato una cena dibattito tra ricercatori e membri della commissione per l´industria, la ricerca e l´energia (Itre) del Parlamento europeo per discutere la necessità di prestare maggiore attenzione alle sfide umanitarie nel Settimo programma quadro (7Pq). «L´europa è interessata ai problemi umanitari, ma l´architettura del 7Pq non si è concentrata su questo aspetto», ha spiegato Degett. «Come potrete constatare, il 7Pq accenna molto raramente agli obiettivi del Millennio e ai paesi in via di sviluppo». I partecipanti al progetto Eagles hanno suggerito di inserire nel nuovo programma un meccanismo che permetta di misurare la ricerca nonché la formazione e la collaborazione nel settore con i paesi in via di sviluppo. Un indicatore simile potrebbe rivelarsi importante per i responsabili decisionali e potrebbe essere utilizzato per dedicare maggiore attenzione alle questioni relative allo sviluppo. Jens Degett afferma che Eagles seguirà da vicino i progressi del 7Pq e solleverà nuovamente la questione prima della valutazione intermedia del Settimo programma quadro. «Vigileremo con estrema attenzione sulla questione», ha aggiunto. «Siamo certi che più avanti il 7Pq potrà concentrarsi sulla questione». Eagles si sta inoltre occupando di varie iniziative collaborative tra cui un nodo informativo sulla genomica presso la Biblioteca di Alessandria d´Egitto volto ad incoraggiare la condivisione di conoscenze in questo campo. Inoltre, il consorzio ha recentemente istituito un servizio di informazioni al quale attualmente sono abbonati circa 300 ricercatori di tutta Europa e di paesi come Ghana, Cina, Sudafrica, Filippine, Brasile, Messico, Cuba ed Egitto. Per ulteriori informazioni consultare: http://www. Efb-central. Org/eagles/site . .  
   
   
LA RICERCA OLANDESE RAFFORZA IL PROFILO DI BRUXELLES CON IL LANCIO DI NETH-ER  
 
Bruxelles, 26 febbraio 2007 - Il presidente della Commissione José Manuel Barroso ha inaugurato il 21 febbraio la Netherlands House for Education and Research, nota come «Neth-er», garantendone il sostegno al massimo livello. «L´istituzione di Neth-er a Bruxelles è indice del fatto che le istituzioni europee sono in grado di costruire una società della conoscenza», ha affermato il presidente della Commissione. Il presidente di Neth-er, Frans van Vught, ha spiegato al Notiziario Cordis la ragione fondamentale alla base dell´esistenza di Neth-er. «L´obiettivo è garantire che tutte le organizzazioni nel campo della ricerca e dell´istruzione possano offrire congiuntamente una loro presenza più forte a Bruxelles, nei confronti dell´Ue e al di fuori dei suoi confini», ha affermato. Questo obiettivo di ampio respiro ne contempla due specifici, ossia assicurare che queste organizzazioni olandesi assumano un peso maggiore in fase di elaborazione dei piani programmatici e rafforzare le possibilità di tali strutture di accedere ai finanziamenti comunitari. «Non saremmo olandesi se non ci ponessimo questo traguardo», ha detto con tono scherzoso Tom de Bruijn, il rappresentante permanente dei Paesi Bassi all´Ue, durante la manifestazione inaugurale. Frans van Vught ritiene che le attività di ricerca condotte dai Paesi Bassi siano molto conosciute al di fuori del paese. Tra i più prestigiosi atenei del mondo si annoverano varie università olandesi, afferma, aggiungendo inoltre che il suo paese può fare ancora meglio. Neth-er dovrebbe contribuire a rafforzare il profilo internazionale della ricerca olandese. Attualmente Neth-er conta otto membri, provenienti dalla comunità della ricerca, dal settore dell´istruzione e della formazione professionale. Ogni partecipante ha fornito il proprio apporto finanziario e l´iniziativa ha anche ricevuto fondi da due ministeri governativi per un periodo iniziale di cinque anni. L´obiettivo è che Neth-er diventi autosufficiente dopo tale arco di tempo. Tom de Bruijn, intervenendo a nome del ministro olandese dell´Istruzione, della cultura e della scienza, ha invitato altre organizzazioni a aderire a Neth-er, tra cui quelle che rappresentano il settore dell´istruzione primaria. «Non tocca però a noi decidere chi entra a farne parte. Sono le organizzazioni stesse che devono scoprire Neth-er», ha proseguito. Ha inoltre fatto presente che alcune strutture più piccole, potenziali membri di Neth-er, potrebbero avere rinunciato a sottoscrivere l´adesione a causa della relativa quota da versare. Ha pertanto chiesto all´organizzazione di valutare l´opportunità di introdurre altre forme di adesione. Secondo Barroso, Neth-er ha adottato la stessa strategia della Commissione, riunendo i tre lati del triangolo della conoscenza: ricerca, istruzione e innovazione. «Penso che altri seguiranno questo esempio», ha dichiarato. Il presidente della Commissione ha aggiunto che il proposto istituto europeo di tecnologia (Iet) è inteso ad agevolare questo processo e a superare gli ostacoli di carattere istituzionale e psicologico insiti nella scelta di raggruppare i tre lati del triangolo della conoscenza. «L´iet sarà un elemento di un panorama rinnovato e migliore, in cui sarà attiva la Netherlands House for Education and Research», ha concluso Barroso. Ulteriori informazioni su Neth-er saranno presto disponibili all´indirizzo: http://www. Neth-er. Eu .  
   
   
IL GOVERNO IRLANDESE STANZIA 40 MIO EUR A FAVORE DELLA RICERCA NEL SETTORE PUBBLICO  
 
Bruxelles, 26 febbraio 2007 - Il ministro irlandese delle Imprese, del commercio e del lavoro Micheál Martin ha annunciato che quattro ministeri nazionali coinvolti nella realizzazione e nel finanziamento della ricerca pubblica in vari settori riceveranno 40 Mio Eur per la ricerca scientifica. Il finanziamento competitivo di 40 Mio Eur per la ricerca settoriale fa parte dell´importo di 8,2 Mrd Eur assegnato al dicastero del ministro Martin nell´ambito del piano di sviluppo nazionale. Sulla base della documentazione presentata dai vari dicasteri, il finanziamento sarà erogato al ministero dell´Agricoltura e dell´alimentazione, al ministero delle Comunicazioni, della marina e delle risorse naturali, al ministero dell´Ambiente e del governo locale, nonché al ministero della Salute. «Questo finanziamento innovativo incarna l´intero approccio governativo che stiamo portando avanti in questo settore politico fondamentale della scienza, tecnologia e innovazione (Sti)», ha dichiarato il ministro. «È importante mantenere il nostro vantaggio competitivo e al riguardo è fondamentale che la strategia per la scienza, la tecnologia e l´innovazione sia adeguatamente finanziata». Il nuovo finanziamento sarà impiegato per sostenere progetti in settori quali l´agricoltura, l´alimentazione, la salute, la marina, l´energia e l´ambiente. Nella maggior parte dei casi lo stanziamento del governo sarà integrato con risorse provenienti da altri attori, quali l´industria, l´Unione europea e altre organizzazioni internazionali. Uno dei progetti che saranno finanziati riguarda lo sviluppo degli alimenti funzionali marini. L´iniziativa riunirà scienziati di diverse discipline per esaminare questioni come l´estrazione di oli di pesce di elevata qualità con proprietà mediche. Un altro progetto studierà l´uso di marcatori biologici e fisici al fine di fornire un rapido allarme riguardo ai cambiamenti nella Corrente del Golfo. Anche nel settore marino, un´iniziativa sull´esplorazione marina integrata svilupperà un´équipe di persone appositamente formate, con competenze nelle discipline di base dell´oceanografia, della geologia marina, della biologia e della chimica, in grado di utilizzare le informazioni raccolte nel corso delle indagini. Da parte sua, il ministero dell´Ambiente, del patrimonio storico e del governo locale gestirà tre progetti, incentrati su cambiamento climatico, inquinamento atmosferico transfrontaliero e contributo irlandese all´iniziativa «Monitoraggio globale per l´ambiente e la sicurezza» (Gmes) dell´Unione europea. Il ministero della Sanità e quello dell´Agricoltura e dell´alimentazione coopereranno al fine di sostenere, fra le altre attività, la ricerca in materia di comportamento dei consumatori, obesità, sicurezza alimentare e salute nutrizionale negli anziani. Il ministero dell´Agricoltura e dell´alimentazione finanzierà inoltre la ricerca sulle pratiche agricole e silvicole sostenibili e sulla produzione di bioenergia. Per ulteriori informazioni consultare: http://www. Entemp. Ie/ .  
   
   
EURONANOFORUM 2007  
 
Bruxelles, 26 febbraio 2007 - Dal 19 al 21 giugno si terrà a Düsseldorf (Germania) l´Euronanoforum 2007. Si tratta di un congresso europeo dedicato al trasferimento della nanotecnologia dalla ricerca ai processi di produzione industriale, ai prodotti e alle applicazioni. La manifestazione riunirà scienziati di spicco e ricercatori e direttori di alto livello provenienti dal mondo industriale e finanziario, nonché responsabili politici. Oltre ai workshop e agli interventi orali sono previste presentazioni poster e una mostra industriale. Quest´ultima illustrerà la situazione attuale nel campo dell´applicazione industriale delle conoscenze tecniche sui prodotti industriali. La manifestazione è organizzata nell´ambito della presidenza tedesca del Consiglio dell´Ue ed è promossa dalla Commissione europea. Per ulteriori informazioni visitare: http://www. Euronanoforum2007. Eu. / .  
   
   
IL MULTILINGUISMO STIMOLA LA COMPETITIVITÀ EUROPEA  
 
 Bruxelles, 26 febbraio 2007 - Secondo uno studio effettuato per conto della Commissione europea dal Cilt, il Centro nazionale britannico per le lingue, ogni anno migliaia di imprese europee perdono opportunità commerciali e contratti a causa della carenza di competenze linguistiche. La conclusione a cui giunge lo studio, realizzato nel 2006 e pubblicato oggi, è che le piccole imprese europee avrebbero enormi possibilità di accrescere le loro esportazioni se investissero maggiormente nelle lingue e definissero strategie linguistiche coerenti. Recenti ricerche dimostrano che le imprese capaci di rafforzare le loro competenze linguistiche sono in grado di sfruttare meglio le opportunità commerciali offerte dal mercato interno dell’Ue che, con quasi mezzo miliardo di persone, è il più importante al mondo. “Investire in competenze linguistiche non è uno sgradito costo da sostenere per svolgere un’attività commerciale, ma semmai è un modo per accrescere enormemente le opportunità commerciali delle imprese", ha dichiarato il commissario europeo per il multilinguismo Leonard Orban. “È mia intenzione porre il multilinguismo al centro della strategia di Lisbona per la crescita e l’occupazione. ” Lo studio, intitolato “Effetti della carenza di competenze linguistiche nelle imprese sull’economia europea (Effects on the European Economy of Shortages of Foreign Language Skills in Enterprise - Elan), rappresenta il primo tentativo a livello europeo di stimare il costo che le imprese europee devono sostenere a causa della carenza di competenze linguistiche. I dati riportati nello studio sono ricavati da un campione di 2000 piccole e medie imprese (Pmi) di tutta Europa, messi in correlazione con le informazioni fornite da 30 multinazionali e da un gruppo di esperti dei paesi coinvolti nella ricerca e integrati da una serie di analisi di casi specifici. Quasi la metà delle Pmi esportatrici che hanno partecipato all’indagine ha in programma di espandersi in nuovi mercati esteri nei prossimi tre anni e prevede quindi una crescita del proprio fabbisogno di competenze linguistiche. Tuttavia, invece di investire esse stesse nella formazione linguistica, le imprese preferiscono attendere che siano i sistemi nazionali di istruzione e formazione a fornire loro persone in possesso di competenze linguistiche adeguate; oppure, più semplicemente, cercano sul mercato del lavoro persone geograficamente mobili, che abbiano le competenze linguistiche necessarie. La ricerca dimostra che questo modo di procedere si sta rivelando sempre più inadeguato. Una quota non indifferente di imprese europee perde opportunità di esportazione a causa della carenza di competenze linguistiche e di competenze interculturali. Secondo lo studio, una crescita degli investimenti diretti a sviluppare le competenze linguistiche nell’Ue produrrebbe effetti molto positivi sul piano economico, soprattutto in termini di produttività e di andamento delle esportazioni delle Pmi. Il rapporto conferma l’importanza dell’inglese come lingua internazionale degli affari, ma segnala che altre lingue sono largamente utilizzate come lingue veicolari. In particolare, l’analisi rivela che per costruire con successo solide relazioni commerciali è necessaria una serie di altre lingue. Fra le più importanti indicate nello studio figurano le lingue europee più diffuse, come ad esempio tedesco, francese e spagnolo, ma in misura crescente anche altre lingue internazionali, come il cinese mandarino, l’arabo e il russo. Lo studio servirà come base di partenza per i lavori del Forum delle imprese, che il commissario Orban intende avviare nel corso del 2007 in collaborazione con le imprese europee, al fine di comprendere meglio l’impatto delle competenze linguistiche sugli scambi commerciali e sull’occupazione nell’Ue. Una sintesi dello studio è riportata nel Memo/07/79. Il testo integrale dello studio è disponibile al seguente indirizzo: http://ec. Europa. Eu/education/policies/lang/key/studies_en. Html Per maggiori informazioni sulle lingue nell’Ue, consultare il sito: http://europa. Eu/languages/ .  
   
   
CONVEGNO «REALIZZARE LA CRESCITA ATTRAVERSO L´INNOVAZIONE STRATEGICA II»  
 
Bruxelles, 26 febbraio 2007 - Il 29 e 30 marzo si terrà a Bruxelles (Belgio) un convegno dal titolo «Achieving growth through strategic innovation Ii» (Realizzare la crescita attraverso l´innovazione strategica Ii). La manifestazione riunirà oltre 300 partecipanti e offrirà ai dirigenti d´impresa e alle autorità di governo in Europa la possibilità di discutere la politica dell´innovazione e di esaminare le strategie volte a promuovere l´innovazione a livello nazionale, regionale e organizzativo. Al convegno, organizzato da Agoria e dal Massachusetts Institute of Technology (Mit), interverranno funzionari governativi e rappresentanti del mondo industriale che affronteranno il tema dei meccanismi di innovazione attuali e futuri, valuteranno le misure a sostegno dell´innovazione e presenteranno opportunità specifiche per l´innovazione nei settori dell´energia e dell´assistenza sanitaria adattata alle tecnologie dell´informazione. Per ulteriori informazioni visitare: http://www. Agoria. Be/mit .  
   
   
"URGENTE ARRIVARE ALL´APPROVAZIONE DEL TRATTATO COSTITUZIONALE EUROPEO"  
 
Berlino, 26 febbraio 2007 - L´europa "è a rischio" e per fronteggiare questa difficile situazione, suggerisce da Berlino l´Are, l´Assemblea delle Regioni d´Europa che il 22 febbraio ha riunito il suo "ufficio politico" guidato dal presidente del Friuli Venezia Giulia Riccardo Illy, non ci sono che due soluzioni: ratificare, ma è indubbiamente difficile, l´attuale testo del Trattato costituzionale della Ue oppure (e questa appare la strada forse più percorribile) apportare pochi ma fondamentali, sostanziali emendamenti al testo stesso per andare poi all´approvazione unanime da parte di tutti i Paesi Ue. Regioni forti hanno bisogno di un´Europa forte, conferma dunque la "Dichiarazione di Berlino" che il Presidium dell´Are ha approvato nella capitale tedesca, sia verso l´esterno che verso l´interno. In proiezione esterna, sottolinea il presidente Illy, perché in questi anni di competizione, l´Europa deve essere un attore globale per fronteggiare un mondo globalizzato. E´ quindi fondamentale affrontare e rinforzare temi ed aspetti quali il commercio, la sicurezza, la protezione dell´ambiente e l´energia. Verso l´interno, poi, in quanto "vanno sfruttati i vantaggi competitivi dell´Europa, in particolare la diversità (linguistica e culturale, vere ricchezze dell´Europa), va ribadito il principio di sussidiarietà, dando sempre più poteri alle istituzioni più vicine alle esigenze del cittadino, va attuato il principio di coesione, che già vediamo ben realizzato nei Paesi dell´Europa centrale di recente adesione, aree che viaggiano a tassi di crescita molto elevati". "Senza una nuova Costituzione europea - osserva il presidente dell´Are e del Friuli Venezia Giulia - vediamo che è già difficile governare una Ue a 27 membri, anche in considerazione del fatto che per la maggior parte delle decisioni occorre un´approvazione all´unanimità: figuriamoci se è possibile immaginare ulteriori processi di allargamento". "E´ dunque urgente arrivare all´approvazione del Trattato costituzionale europeo sia per guidare la Ue come oggi la vediamo, sia per soddisfare le aspettative di Paesi per i quali è già stata presa la decisione di aprire i negoziati di adesione: la Croazia prima di tutti e poi anche la Turchia", afferma Illy. Le Regioni possono offrire oggi all´Europa ed ai suoi Stati membri, indubbiamente alle prese con gravi difficoltà, un duplice contributo di conoscenza, indica Illy. L´are e le sue Regioni possono dare il loro supporto sia affinché il processo decisionale possa procedere rapidamente, sia in termini di comunicazione: i contenuti del Trattato costituzionale sono poco conosciuti dai cittadini, osserva infatti il presidente Illy ricordando l´esito negativo dei referendum in Francia ed in Olanda. "Le Regioni possono far conoscere i contenuti essenziali del Trattato costituzionale ad un´opinione pubblica che spesso è semplicemente disinteressata e, in certi casi, essendo disinformata, addirittura contraria. .  
   
   
E-GOVERNMENT: PARTE IL SISTEMA INFORMATIVO REGIONALE DEL LAZIO PENSATO PER ABBATTERE DEFINITIVAMENTE IL DIVARIO DIGITALE TRA ISTITUZIONI E CITTADINI  
 
Roma, 26 febbraio 2007 - È stato approvato il nuovo programma strategico triennale per la realizzazione del Sistema Informativo Regionale, presentato dall’Assessore alla Tutela dei Consumatori e Semplificazione Amministrativa, Mario Michelangeli. Risultato di un’attenta analisi di e-government, a livello europeo e nazionale, e di una verifica del lavoro svolto nel 2006, lo sviluppo della Società dell’Informazione, intesa come garanzia dell’accesso all’informazione per tutti, implica che ogni cittadino, piccola/media impresa, ente locale o di ricerca, deve essere messo in condizione - con infrastrutture, formazione, e servizi - di poter partecipare attivamente a tutti i processi della comunità in cui vive, da quelli sociali a quelli economici, da quelli produttivi a quelli politici e culturali. Tra gli altri, è previsto un programma di sanità elettronica, pensato per abbattere definitivamente il divario digitale tra istituzioni e cittadini, in modo da farla diventare cardine della politica di settore della Regione Lazio. Un sistema di governo della sanità che veda nel cittadino il fondamento e il fruitore di ogni servizio, che nasce a partire proprio dalle sue esigenze. .  
   
   
PATTO: PROGRAMMI UE 2007-2013 DA TAVOLO GENERALE PATTO CONDIVISIONE PROGRAMMI OPERATIVI REGIONALI "FESR" E "FSE"  
 
Perugia, 26 febbraio 2007 - Ammontano a 580 milioni di euro le risorse pubbliche su cui potrà contare l’Umbria nel periodo 2007-2013 per l’attuazione dei due Programmi operativi regionali “Fesr” (Fondo europeo di sviluppo regionale) e “Fse” (Fondo sociale europeo), su cui si è registrata ieri la “sostanziale condivisione” del “Tavolo generale del Patto per lo sviluppo dell’Umbria”. “Anche grazie al nostro impegno – ha detto la presidente della Regione Maria Rita Lorenzetti, aprendo i lavori del Tavolo riunitosi a Palazzo Donini - l’Umbria esce dal riparto delle risorse relative ai due Fondi con un risultato più che positivo, passando dal 3,8 per cento della precedente programmazione al 4,7 per cento dell’attuale. Mentre l’importo complessivo dei finanziamenti europei (Por Fesr, Por Fse, Fas e Psr) raggiunge nel periodo 2007-2013 i mille518 milioni di euro. Intendiamo utilizzare al meglio le opportunità offerte dai fondi strutturali, integrando programmi, interventi e risorse per una impostazione unitaria della politica regionale di coesione, così da incidere profondamente – ha concluso la presidente - sui fattori che bloccano lo sviluppo dell’Umbria”. Obiettivo del Programma operativo regionale “Fesr” 2007-2013 (che conta su risorse per 348mil. Di euro) è di accrescere la competitività del “sistema Umbria”: elevando gli standard di innovazione del sistema produttivo, migliorando la tutela e valorizzazione delle risorse ambientali e culturali e promuovendo una maggiore coesione territoriale. Diffusione dell’innovazione e della conoscenza, ottimizzazione della gestione energetica, miglioramento della qualità dell’ambiente, potenziamento delle reti materiali e valorizzazione delle aree urbane – è stato detto nel corso della riunione - sono i fattori su cui agire per potenziare la competitività del territorio. Il programma si articola in cinque assi prioritari: “innovazione ed economia della conoscenza”, “ambiente e prevenzione dei rischi”, “efficienza energetica e sviluppo di fonti rinnovabili”, “accessibilità e aree urbane” ed “assistenza tecnica”. I principali obiettivi operativi riguardano la promozione della produzione energetica da fonti alternative, il potenziamento delle reti di trasporto secondarie, la valorizzazione delle aree urbane, la promozione e il sostegno a piani di salvaguardia e valorizzazione ambientale, l’innovazione tecnologica in campo industriale, con particolare riferimento alle piccole e medie imprese, la realizzazione delle “infrastrutture” della Società dell’informazione. Relativamente alla proposta di riparto delle risorse “Fesr”, il 46 per cento (circa 160mil. ) è stato assegnato all’Asse I “innovazione ed economia della conoscenza; il 21per cento (circa 73mil. ) all’Asse Iv “accessibilità e aree urbane”; il 15 per cento ciascuno (pari a 52mil. ) agli Assi Ii “ambiente e prevenzione dei rischi” e Iii “efficienza energetica e sviluppo di fonti rinnovabili”; al V asse “assistenza tecnica” il 3per cento (circa 10mil). Il Programma operativo regionale “Fse” potrà invece contare su risorse per 232milioni di euro finalizzate ad interventi nei campi delle politiche dell’occupazione, della formazione, dell’inclusione sociale. Il documento si articola nei seguenti Assi prioritari: “adattabilità” (Asse 1, relativo ad azioni per qualificare e riqualificare la forza di lavoro già impiegata di tutti i settori), “occupabilità” (Asse 2, per favorire l’occupazione in tutte le fasce professionali e in tutte le condizioni di età e sociali di partenza), “inclusione sociale” (Asse 3, per l’inserimento e il reinserimento lavorativo dei soggetti svantaggiati e per combattere le discriminazioni nel mercato del lavoro), “capitale umano” (Asse 4, per favorire l’elaborazione e l’introduzione delle riforme dei sistemi di istruzione, la diffusione della formazione permanente e promuovere la ricerca e l’innovazione), “transnazionalità e interregionalità” (Asse 5, finalizzato ad ampliare le collaborazioni interregionali ed a sostenere progetti integrati di internazionalizzazione dell’Umbria) e “assistenza tecnica” (Asse 6). All’interno del Piano finanziario, quasi il 33 per cento delle risorse (pari a 76mil. ) sono state assegnate all’asse “occupabilità”; il 21,9 a quello del “capitale umano”; il 20,1 per cento (pari a 46milioni 500 mila euro) all’”adattabilità”; circa il 17 per cento alla “inclusione sociale” e la rimanente quota è stata quasi equamente ripartita tra i due rimanenti Assi (5 e 6). I due “Por” torneranno per la definitiva approvazione in Giunta regionale, Successivamente saranno notificati alla competente Commissione europea. .  
   
   
VENETO, LA FAMIGLIA È DI CASA  
 
Verona, 26 febbraio 2007 - Questo slogan fa parte del progetto regionale ‘Marchio Famiglia’ e, nel prossimo biennio, diventerà “patrimonio” comune e “vocabolario” consueto nella nostra realtà territoriale. “Con quest’iniziativa – spiega Stefano Valdegamberi, Assessore regionale alle politiche sociali - prevista dalla deliberazione regionale n. 1855 del 13 giugno 2006 e che non ha eguali in Italia, la Regione Veneto assegnerà un riconoscimento, una garanzia di qualità, un valore aggiunto certificato a chi si impegnerà a realizzare politiche, interventi ed iniziative che pongono la famiglia in primo piano e al centro della propria attività”. Il progetto esecutivo del “Marchio Famiglia” prevede una serie di azioni concrete perché dalla teoria si passi alla pratica e si consenta ai soggetti sia pubblici che privati, profit e non profit, di modificare il loro “impianto produttivo”, di trovare tutte le informazioni d’orientamento “alla famiglia”, di indicare gli esercizi veneti che si sono attrezzati nel “mettere al centro la famiglia”. Nei prossimi giorni saranno convocati tavoli regionali per condividere con le principali associazioni di categoria (nel settore del credito, del commercio, della scuola, dello sport, del servizio televisivo) il messaggio regionale, il materiale informativo e per accordarsi sulle modalità operative affinchè un ristorante, un albergo, un museo, una scuola, una palestra, una banca, un supermercato, un comune, ma anche un ospedale, un ufficio postale, etc. Siano “orientati alla famiglia”, amici della famiglia. Queste modalità potranno riguardare le politiche dei prezzi (sconti famiglia per l’ingresso al cinema, al museo, in pizzeria, in un albergo) o le modifiche strutturali degli ambienti negli esercizi commerciali, sociali, pubblici per adeguarli alla presenza di nonni e nipoti, di disabili, di famiglie numerose. Potrebbero trattare anche di modifiche della prassi lavorativa (con la realizzazione di spazi privilegiati per i genitori con bambini negli ambulatori medici, o negli ipermercati; o di corsie preferenziali per l’anziano che ha problemi di deambulazione o per i genitori che fanno la spesa al supermercato nell’ora di punta). Nel sito web www. Venetoperlafamiglia. It (in fase di ultimazione) si troveranno tutte le informazioni inerenti il progetto e l’elenco degli enti dotati del Marchio Famiglia; il sito sarà interattivo per dare la possibilità alle famiglie di dire la loro, esprimendo soddisfazione oppure no per il servizio ricevuto, scambiando le esperienze fatte, le buone prassi e i suggerimenti per migliorare le iniziative già in atto. Contestualmente alla convocazione dei tavoli regionali con le diverse categorie sarà avviata una campagna informativa radio, su stampa e su televisione di diffusione del progetto regionale. “La Regione del Veneto – afferma l’Assessore Valdegamberi - vuole avviare un nuovo corso di politiche per far crescere una cultura che metta la famiglia al centro della comunità, identificando la famiglia come capitale sociale, come risorsa imprescindibile, come soggetto attivo e propositivo, grazie a politiche organiche che promuovano a suo favore interventi di promozione e di sostegno”. Politiche e azioni di qualità che attraverseranno tutti i settori in cui le famiglie sono coinvolte dalla casa ai servizi, dal lavoro al tempo libero, dall’urbanistica alla salute, all’educazione dei figli, creando i presupposti per avere nella famiglia il soggetto basilare e principale, capace di innescare processi di crescita e di superare le difficoltà. “Una grande operazione - conclude Valdegamberi - che legherà il mercato e l’economia alla cultura sociale, all’affermazione di un’etica imprenditoriale, e coinvolgerà tutta la società veneta La Regione riconoscerà pubblicamente gli imprenditori, gli esercenti. , gli amministratori che vorranno impegnarsi in questo progetto che vuole rilanciare il Veneto come territorio accogliente e attrattivo per le “sue” famiglie (sono ben 1,9 milioni con 2,6 componenti ciascuna) e delle famiglie ospiti del Veneto per vari motivi (turismo, vacanze, lavoro, salute)”. Il referente strategico del progetto è l’Assessorato alle Politiche sociali, supportato dal Servizio Famiglia della Direzione regionale; il referente operativo è l’Osservatorio regionale per l’infanzia e l’adolescenza; la campagna informativa sui mass media è invece curata dall’agenzia Meneghini & Associati di Vicenza.
N° medio componenti della famiglie per provincia - Anni 1994/2003
1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003
Bl 2,6 2,6 2,6 2,59 2,58 2,56 2,53 2,51 2,48 2,47
Pd 2,54 2,47 2,47 2,49 2,47 2,43 2,38 2,36 2,41 2,38
Ro 2,28 2,31 2,31 2,27 2,23 2,25 2,28 2,22 2,2 2,21
Tv 2,76 2,78 2,73 2,68 2,63 2,59 2,58 2,59 2,6 2,55
Ve 2,83 2,78 2,77 2,77 2,73 2,68 2,68 2,67 2,65 2,65
Vi 2,41 2,4 2,35 2,31 2,24 2,21 2,23 2,23 2,25 2,26
Vr 2,48 2,48 2,47 2,46 2,43 2,4 2,37 2,34 2,37 2,36
Veneto 2,83 2,78 2,77 2,77 2,73 2,68 2,68 2,67 2,65 2,65
Fonte: Istat – Health for all
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VIOLENZA E ABUSO ALL´INFANZIA: CONVEGNO SULLE BUONE PRATICHE PER PROTEGGERE I MINORI PER COMBATTERE UN FENOMENO SEMPRE PIU´ DIFFUSO  
 
Torino, 26 febbraio 2007 - Le violenze e gli abusi commessi su minori sono un fenomeno sempre più diffuso anche in Piemonte, ma in questi anni sono stati fatti molti passi avanti per prevenirli ed affrontarli, con l´impegno congiunto di tutti i soggetti istituzionali coinvolti. Un primo bilancio sugli interventi realizzati a livello regionale, nazionale e internazionale è stato tracciato il 22 febbraio a Torino, presso il Centro Incontri della Regione Piemonte, nell´ambito del Convegno "Violenza e abuso all´infanzia: i sistemi di protezione e la loro efficacia. La prospettiva europea e le linee guida regionali", organizzato dall´Assessorato al Welfare e Lavoro. A sei anni dall´approvazione delle Linee guida regionali per la presa in carico dei casi di abuso e maltrattamento sui minori, il Convegno ha analizzato le strategie di contrasto messe in campo e fornito una panoramica internazionale, partendo dall´esperienza del progetto europeo Daphne "Studio e condivisione delle buone pratiche per prevenire il ripetersi della violenza nei confronti dei minori alla fine delle misure di protezione", di cui la Regione Piemonte è stata partner, insieme all´Asl 11 di Vercelli, la Provincia di Frosinone, il Dipartimento Seine-saint Denis (Francia), le Province di Cordoba ed Alicante (Spagna), la Regione di Iasi (Romania) ed il Dipartimento del West Sussex (Gran Bretagna). "Il fenomeno dell´abuso e del maltrattamento dei minori - ha sottolineato l´assessore regionale al Welfare, Teresa Angela Migliasso - è un problema che emerge a livello sociale quando si verificano fatti di cronaca particolarmente gravi, che vengono riportati dai media e suscitano sdegno e allarme sociale. In realtà le situazioni di maltrattamento e abuso di cui sono vittime i minori sono quotidiane, avvengono sotto varie forme e nella maggior parte dei casi si consumano in ambito familiare o nella sfera dei parenti e dei conoscenti. Il principale compito delle istituzioni è pertanto quello di agire sul piano preventivo, attivando interventi di tutela e una rete di protezione che faccia emergere le situazioni si rischio e che sia in grado di assicurare una tempestiva presa in carico dei casi". Risultati importanti su questo fronte sono stati raggiunti attraverso la creazione, nell´ambito dell´applicazione delle linee guida regionali, di 23 "equipes multidisciplinari", che coinvolgono figure con competenze e professionalità diverse, riunendo operatori socio-assistenziali e della sanità (neuropsichiatri, psicologi, pediatri, ginecologi) nell´impegno comune per la prevenzione e la presa in carico dei minori vittime di abusi e violenze. Secondo i dati frutto del lavoro delle equipes regionali sono 175 in Piemonte i casi di sospetto abuso sessuale o maltrattamento fisico a danno di minori segnalati nel periodo dal 1° gennaio al 30 giugno 2006: 94 sono casi di maltrattamento fisico, 32 di abuso sessuale in ambito familiare, 44 di abusi da parte di conoscenti, parenti non conviventi o addetti alla cura dei bambini, 5 quelli di abuso sessuale da parte di sconosciuti. La maggioranza degli episodi di abuso o maltrattamento si verifica nella fascia di età da 6 a 10 anni (43%). Il 25% dei casi si colloca nella fascia da 11 a 14 anni, il 21% in quella tra 0 e 5 anni. Nella prima giornata del convegno grande attenzione è stata dedicata anche al fenomeno del turismo sessuale a danno di minori, con l´intervento di Yasmin Abo Loha, Coordinatrice del programma Ecpat in Italia, un network internazionale nato a Bangkok nel ´91 con l´obiettivo di porre un freno al fenomeno del turismo sessuale, molto diffuso in tutto il sudest asiatico. Una piaga che, in tutto il mondo, si calcola coinvolga più di 3 milioni di bambini, vittime innocenti di sfruttamento sessuale commerciale. I lavori del proseguono domani, venerdì 23 febbraio, con una giornata dedicata alle attività delle Equipes Multidisciplinari impegnate nella protezione dell´infanzia e ai rapporti con le Autorità Giudiziarie, con la partecipazione di rappresentanti del Tribunale per i Minorenni, della Procura Minorile, della Procura e del Tribunale di Torino. .  
   
   
LAVORATORI OVER 45, DAL PROGETTO EUROPEO AWARE LE INDICAZIONI PER EVITARE LA LORO MARGINALIZZAZIONE  
 
 Trento, 26 febbraio 2007 - “Lo scambio di conoscenze ed esperienze che il progetto Aware ha inteso sviluppare, non solo tra i numerosi partner ma anche tra i molteplici attori che sono stati coinvolti in diversa misura nelle varie attività realizzate, costituisce un contributo davvero significativo per il nostro territorio e per quello dei partner coinvolti. Quanto realizzato ha rappresentato un tentativo di superare una visione stereotipata del problema dell’invecchiamento della popolazione, elaborando e definendo delle linee di azione concrete e coerenti per intervenire sulla questione del differimento del ritiro dal mercato del lavoro dei lavoratori over 45; il progetto potrà così contribuire anche all’incremento dei tassi di partecipazione della popolazione più anziana e generare un positivo atteggiamento nei confronti delle pratiche volte all’invecchiamento attivo, processo che si declina in molteplici dimensioni: in particolare a livello istituzionale, a livello delle parti economico-sociali e a livello del singolo cittadino”. Questo, nelle parole dell’assessore alle politiche sociali Marta Dalmaso, il “bilancio” del progetto europeo di azioni innovative denominato Aware (Ageing Workers Awareness to Recuperate Employability) finanziato direttamente dalla Commissione Europea con il Fondo sociale europeo, di cui è titolare la Provincia autonoma di Trento – Dipartimento Politiche sociali e del Lavoro. - Ufficio Fondo sociale europeo. Un progetto ora giunto al termine ed ai risultati del quale si è svolto al Grand Hotel Trento un convegno di due giorni. Il convegno ha rappresentato l’evento conclusivo di un progetto che ha visto fortemente impegnata l’Amministrazione provinciale (in particolare l’Ufficio Fondo Sociale Europeo) nel corso di questi ultimi due anni. “Due anni intensi – ha affermato l’assessore Dalmaso - che si sono dimostrati essere un’occasione importante per sperimentare nuove idee ed elaborare nuove ipotesi sul tema del rafforzamento delle conoscenze e competenze dei lavoratori over 45, attraverso la leva della formazione continua, condizioni fondamentali per aumentare la consapevolezza degli stessi ai fini della loro occupabilità”. Il progetto Aware ha infatti sviluppato un approccio integrato per migliorare conoscenze e competenze dei lavoratori maturi nel mercato del lavoro in cambiamento, ha inoltre delineato scenari su esigenze occupazionali e formative dei lavoratori anziani, ha individuato modi per migliorare la percezione sociale delle loro potenzialità, ha sviluppato ambienti e metodi innovativi da spendere nei processi formativi. Tutto ciò grazie ad partenariato forte (la Municipalità di Laredo – in Cantabria, che è stato il secondo territorio di riferimento per le indagini e le sperimentazioni condotte nel progetto, la società di consulenza madrilena Pgp Consultores che ha costantemente supportato l’attività della Municipalità di Laredo; l’Istituto Superiore Mario Boella di Torino; il Dipartimento di Scienze della Cognizione e della Formazione dell’Università degli Studi di Trento; l’Istituto Ricerche Economiche e Sociali (struttura nazionale); il Finnish Institute of Occupational Health della Finlandia; la Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Trento; il Ministero dell’Educazione di Malta; il Dipartimento di Sociologia dell’Università di Lubiana in Slovenia; e, infine, l’Ufficio Fondo Sociale Europeo della Provincia autonoma di Trento, sotto la cui regia e coordinamento è stato condotto l’intero progetto), che ha avuto un ruolo fondamentale per il conseguimento degli obiettivi del progetto, consentendo di porre in essere una dimensione di confronto e di scambio tra contesti e realtà diverse che ha permesso non solo di far luce sulle caratteristiche e peculiarità del nostro territorio ma anche di generare una vera occasione di sviluppo e di anticipazione al cambiamento. Nel corso del progetto – per il quale la rappresentante della Commissione Europea, Donatella Piatto, si è complimentata con il Trentino - i partner di Aware sono stati impegnati in numerose attività di analisi, ricerca e studio sul tema dei lavoratori maturi (analisi del contesto, analisi dei fabbisogni formativi, costruzione di linee guida che individuano strumenti e metodologie da utilizzare per la formazione dei lavoratori anziani). Oltre a questo, si è sviluppato e mantenuto un forte dialogo sociale per coinvolgere e sensibilizzare le parti economiche e sociali e gli operatori dei sistemi dell’educazione e dell’istruzione sull’importanza di valorizzare le competenze e le risorse di cui gli over 45 sono portatori e, infine, sono stati previsti dei momenti di formazione sperimentale che hanno coinvolto numerosi soggetti in rappresentanza del mondo della formazione professionale trentina, delle scuole, ma anche della pubblica amministrazione e delle stesse parti economiche e sociali coinvolte nel progetto. Tutte le principali acquisizioni del progetto sono state raccolte in una pubblicazione di tre volumi. In particolare il primo volume racchiude i risultati e le raccomandazioni del responsabile scientifico del progetto (Michele Colasanto, direttore del Dipartimento di Sociologia dell’Università Cattolica di Milano) in merito alla realizzazione di interventi a favore degli over 45; il secondo presenta le sintesi delle attività realizzate dalle principali fasi di lavoro previste dal progetto; il terzo raccoglie tutti i prodotti che sono stati realizzati in questi due anni. Due le tipologie di attività in cui si è tradotto il progetto Aware: Ricerca: all’interno dell’analisi delle dinamiche occupazionali e della domanda/offerta formativa sono stati prodotti complessivamente 5 report di ricerca. In Italia sono state effettuate 28 interviste ai responsabili delle agenzie formative della provincia di Trento e inviati 122 questionari con 32 interviste di approfondimento sull’offerta formativa non Fse e ulteriori 14 interviste a rappresentanti delle parti economiche e sociali sulla fragilizzazione occupazionale degli over 45. Stessa cosa è stata fatta in Spagna con una serie di riunioni con panel di esperti e 15 interviste di approfondimento con gli stakeholder locali. Per quanto riguarda l’analisi delle strategie formative destinate a promuovere l’apprendimento degli adulti si segnala la produzione di 4 rapporti di ricerca, l’individuazione di 8 best practice (di cui 5 in Europa, 1 in America e 2 in Australia) e una serie di interviste a testimoni privilegiati (9 soggetti coinvolti) Per quanto riguarda l’indagine sull’organizzazione del lavoro e le relazioni negoziali d’impresa sono stati coinvolti 14 testimoni privilegiati sull’organizzazione del lavoro e 12 in materia di relazioni negoziali d’impresa, con l’analisi di 55 accordi aziendali e di settore. Metodi, approcci e strumenti: La sperimentazione di un modello di analisi dei fabbisogni formativi per lavoratori over 45 che ha coinvolto 11 aziende e 259 dipendenti di queste. Sette riunioni del gruppo misto di consultazione composto da 11 rappresentanti delle parti economiche e sociali e della pubblica amministrazione della provincia di Trento per sensibilizzare sulla tematica e confrontarsi sui risultati emersi dal progetto. Sperimentazione di attività di formazione per operatori destinata alla pianificazione e gestione dei attività formative per over 45, di queste 12 per formatori e progettisti, 10 per insegnanti Eda. Ciclo di 6 seminari sull’apprendimento, formazione, metodologie didattiche e organizzazione della formazione nei contesti di lavoro destinati alle agenzie formative della provincia di Trento. Ciclo di 4 seminari per formatori, insegnanti e stakeholder realizzati in Spagna. Costruzione di una rete europea che coinvolge 36 partner di 14 diversi paesi europei interessati alla tematica dell’invecchiamento attivo. Realizzazione di 6 eventi pubblici di diffusione dei risultati conseguiti dal progetto. Nella sua prima sessione di oggi, il convegno ha approfondito, da diversi punti di vista e con il contributo di esperti in diverse discipline e con provenienze differenti, il tema dell’Ageing Society, l’invecchiamento demografico che si registra come trend generale nell’Unione Europea e che avrà un impatto sempre maggiore sulle politiche nazionali e locali nel corso dei prossimi anni. Donatella Piatto, rappresentante della Commissione Europea – Direzione generale Occupazione, affari sociali e pari opportunità, ha fatto un quadro sulle azioni innovative finanziate in Europa con l’articolo 6 del Fondo Sociale Europeo, mentre Michele Colasanto, responsabile scientifico del progetto, ha illustrato le raccomandazioni del progetto Aware. Interventi a cui è seguita una tavola rotonda coordinata da Gianfranco Fabi, vice-direttore de Il Sole 24 Ore, sul tema dell’ageing society. La giornata conclusiva è maggiormente focalizzata sui risultati conseguiti dal progetto Aware e vedrà, dopo l’intervento di Luciano Galetti, direttore dell’Ufficio Fondo sociale europeo della Provincia autonoma di Trento, un inquadramento generale sul tema delle azioni innovative realizzate in Italia a cura di Olga Turrini (dirigente Isfol), poi un intervento del professor Francesco Marcaletti sulle principali indicazioni operative emerse dal progetto. Hanno quindi preso la parola tutti i partner del progetto all’interno di una tavola rotonda coordinata da Galetti e, a chiusura di tale tavola rotonda, l’intervento di Federico Manfredda, membro del gruppo di coordinamento del progetto, volto a concludere le due giornate di convegno. .  
   
   
AMMONTARE DI CCT E BTP IN EMISSIONE  
 
 Roma, 26 febbraio 2007 - Il Mef, facendo seguito al comunicato stampa del 20 febbraio, comunica l´ammontare dei Cct e dei Btp che verranno offerti nell´asta del prossimo 27 febbraio: - Certificati di Credito del Tesoro settennali 1° luglio 2006/2013 undicesima tranche: 2. 000 milioni di euro. - Buoni del Tesoro Poliennali triennali 1° marzo 2007/2010 prima tranche: 4. 000 milioni di euro, decennali 1° agosto 2006/1° febbraio 2017 quinta tranche: 2. 500 milioni di euro. .  
   
   
ASTA DI FINE MESE DEI BUONI ORDINARI DEL TESORO  
 
Regolamento 28. 02. 2007 Durata gg. 184 289*
Prezzo medio ponderato 98,08 96,971
Ritenuta fiscale 12,5% 0,24 0,45388
Arrotondamento 0 -0,00487
Prezzo netto d´aggiudicazione 98,32 97,42
Rendimento semplice netto 3,34 3,3
Rendimento composto netto 3,37 3,31
Nell´ipotesi di applicazioni delle commissioni massime, i prezzi ed i rendimenti risultano
così modificati:
Commissioni massime 0,20 0,20
Prezzo netto d´aggiudicazione+commissioni (massime) 98,52 97,62
Rendimento semplice (minimo) 2,94 3,04
Rendimento composto netto (minimo) 2,96 3,05
* Bot Flessibile It0004152283/2
Fonte Assiom
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BANCA DEL VENEZIANO, NEL 2006 RACCOLTA DIRETTA +12% E IMPIEGHI + 18% SUPERATO IL TETTO DEI 21MILA CORRENTISTI E APERTA UNA NUOVA FILIALE  
 
Mira Ve, 26 febbraio 2007 - Se il 2005 si era chiuso con un segno positivo su tutti i fronti, il 2006 per la Banca del Veneziano ha fatto registrare una performance ulteriormente positiva. La crescita dell´istituto di credito cooperativo, con sede centrale a Mira (Ve), è testimoniata dai numeri: la raccolta diretta ha fatto registrare un +12% sul 2005, attestando il totale a 615 milioni di euro, mentre gli impieghi crescono del 18,5%, sperando quota 600 milioni (a fronte dei 529 milioni del 2005). Una delle note più positive per Banca del Veneziano viene poi dallo sviluppo del rapporto con la clientela: la fidelizzazione è cresciuta notevolmente e a consuntivo il 2006 si chiude con un incremento oltre 1. 150 conti correnti (al netto di quelli chiusi), che portano l´istituto a superare il tetto dei 21mila correntisti. Un segnale importante della fiducia che famiglie e aziende ripongono nell´istituto di credito cooperativo, affidandosi ogni giorno alle filiali della banca presenti nel territorio della Provincia di Venezia. Filiali che nel 2006 sono ulteriormente cresciute per numero (da 16 a 18) con l´apertura delle sedi di Venezia - l´istituto è stato la prima Bcc a sbarcare in laguna - e di Arino di Dolo, mentre nel Veneto Orientale la filiale di Concordia Sagittaria è stata trasferita in una sede più prestigiosa. "Il 2006 è stato per noi un anno di segnali importanti, avendo migliorato i risultati di crescita già molto positivi conseguiti nel 2005 - sottolinea il presidente Amedeo Piva -. La fiducia che un numero sempre maggiore di clienti ci riserva è prova del gradimento che la filosofia e i vantaggi del credito cooperativo stanno avendo tra la gente. Una filosofia che, oltre alla terraferma, sta dando buoni frutti anche a Venezia, dove abbiamo attuato investimenti mirati". .  
   
   
BCC DI BUSTO GAROLFO E BUGUGGIATE: CAGLIO LASCIA LA PRESIDENZA «MOTIVI PROFESSIONALI MI IMPEDISCONO DI CONTINUARE A GUIDARE QUESTA STRAORDINARIA BANCA»  
 
 Busto Garolfo, 26 febbraio 2007 - Dopo quattro anni di intenso lavoro alla guida della Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate, il presidente Silvano Caglio, per motivi professionali legati ad un allargamento della sua responsabilità come direttore commerciale all´area europea, ha rassegnato le dimissioni dal Consiglio di Amministrazione che, martedì prossimo, 27 febbraio, si riunirà per eleggere il nuovo presidente che rimarrà in carica fino al 2009 e che opererà nel segno della continuità, visto che la linea tracciata -e i risultati di questi anni ne sono la prova- è decisamente quella vincente per un banca locale che è ormai diventata punto di riferimento dell´Altomilanese e del Varesotto. «Sono stati quattro anni meravigliosi ed entusiasmanti -ha detto Caglio, visibilmente emozionato-, che mi hanno portato soddisfazioni e risultati concreti. Purtroppo gli impegni della Banca sommati a quelli professionali non mi permettono più di dedicare le dovute attenzioni al mio ruolo di presidente. Dal mese prossimo, inoltre, inizieranno i festeggiamenti per i 110 anni della Bcc che, comprensibilmente, richiederanno un ulteriore sforzo di presenza e partecipazione che, in questo momento, non sono in grado di garantire». Appassionata la conferenza di addio del presidente: «In questi anni, siamo riusciti a trasformare la Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate da banca ?di campanile? a banca del territorio. Ciò è stato possibile, grazie agli sforzi sia dell´intero Cda sia del personale della banca. Penso all´arrivo di nuove figure professionali e all´incentivazione del gruppo esistente. Abbiamo realizzato un piano strategico che è stato realizzato. Abbiamo annunciato in anticipo i passi da compiere per il futuro e abbiamo, infine, riempito tutte le caselle di questo straordinario puzzle che per noi, ma soprattutto per me, è stato vissuto con intensità e partecipazione totale». I dati economici confermano la solidità dell´Istituto: nel triennio 2003-2006 la raccolta diretta e quella indiretta sono cresciute ciascuna del 30%, gli impieghi del 75%, il risultato lordo di gestione dell´81%, mentre l´utile del 115%. Presenti alla conferenza stampa di commiato, anche i due vicepresidenti: Ignazio Pariniello e Lidio Clementi che, all´unisono, hanno espresso il proprio ringraziamento al presidente uscente: «Ringraziamo Silvano Caglio per l´impegno, la dedizione, la partecipazione, ma soprattutto, per lo spirito innovatore che ha infuso alla Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate. In questi quattro anni è stato in grado di portare avanti un lavoro eccezionale che ha contribuito a rendere la nostra banca la realtà solida e importante che tutti ci riconoscono». In cinque anni, infatti, il Cda è riuscito a portare a compimento tutti gli obiettivi che erano stati presentati ai Soci durante le assemblee per i rinnovi del Consiglio di Amministrazione (2002 e 2005). La prima volta del Cda guidato da Caglio è stata «una scommessa». Nel maggio 2003, nel piano strategico presentato dal Cda erano contenuti sei punti chiarissimi che sono stati pienamente raggiunti: costruire un progetto sociale verso la comunità locale, potenziare i controlli interni, valorizzare il personale della banca, crescere non solo nei volumi, ma anche sul territorio con l´apertura di nuove filiali, migliorare la qualità del credito e aumentare i risultati in termini di redditività ed efficienza. Tappe raggiunte attraverso un impegno preciso, costante, metodico rispetto al mondo imprenditoriale, della cultura, della società. . .  
   
   
CATTOLICA DI ASSICURAZIONE ORGANI SOCIALI  
 
Verona, 26 febbraio 2007 - A seguito delle dimissioni dei seguenti consiglieri indipendenti e non esecutivi: Danilo Andrioli; Dott. Carlo Casini; Gaetano Migliarini; Dott. Carlo Alberto Pelliciardi, il consiglio di amministrazione, ha cooptato fra i propri membri, quali Consiglieri indipendenti e non esecutivi, anche in sostituzione del già dimissionario Ing. Giuseppe Nicolò: Luciano Colombini; Pier Giorgio Ruggiero; Domingo Sugranyes Nickel; Antonio Tessitore; Gianni Zonin. Cenni biografici - Luciano Colombini, nato il 4 marzo 1955, ricopre attualmente la carica di Direttore Generale della Banca Popolare di Vicenza. Già consigliere della Banca Popolare di Belluno e della Banca Popolare di Trieste, è attualmente consigliere e membro del comitato esecutivo di Linea spa, consigliere di Fondazione Roi e di Palladio Leasing spa (Gruppo Mediobanca), Consigliere del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi e membro del patto di consultazione dell’Istituto Centrale delle Banche Popolari Italiane. Piergiorgio Ruggiero, nato l’11 dicembre 1965, socio di Cattolica Assicurazioni dal 1998, svolge la professione di dottore commercialista. Ha ricoperto diversi incarichi tra cui consigliere generale della Fondazione Cariverona, membro del consiglio direttivo Piccola Industria – Associazione degli Industriali della provincia di Verona, consigliere di amministrazione di diverse società industriali e membro del collegio sindacale di primarie società finanziarie e industriali. Domingo Sugranyes Bickel è attualmente il Vice Presidente Esecutivo di Corporacion Mapfre Sa. Antonio Tessitore, nato il 26 febbraio 1939 a Torino, è dal 1988 Professore Ordinario di Economia Aziendale all’Università degli studi di Verona, di Bilancio Consolidato e Performance dei Gruppi presso l’Università Bocconi di Milano e di Economia Aziendale presso la Scuola di Specializzazione di Economia agro-alimentare dell’Università Cattolica, sede di Cremona. Gia consigliere di Duomo Assicurazioni e Presidente della Fondazione Cattolica Assicurazioni, ricopre inoltre la carica di Accademico ordinario dell’Accademia Italiana di Economia Aziendale ed è attualmente Presidente della Società Capitalgest Sgr del Gruppo Banca Lombarda e Piemontese. Gianni Zonin, nato il 15 gennaio 1938 a Vicenza, è alla guida della Casa Vinicola Zonin dal 1967, di cui ricopre la carica di Presidente, e della Banca Popolare di Vicenza, sempre come Presidente, dal 1996. Già Vicepresidente della Banca Nazionale del Lavoro, è attualmente Presidente della Cassa di Risparmio di Prato, Consigliere dell’Associazione Bancaria Italiana, Consigliere dell’Associazione Nazionale fra le Banche Popolari e Membro del Consiglio Direttivo dell’Associazione Italiana dell’Industria di Marca “Contromarca”. .  
   
   
FONDO MOBILIARE CHIUSO “DUCATO VENTURE”, APPROVATO IL RENDICONTO DI GESTIONE  
 
Firenze, 26 febbraio 2007 – Il Consiglio di Amministrazione di Mps Venture Sgr S. P. A. Nella seduta odierna ha approvato il rendiconto della gestione al 29 dicembre 2006 del Fondo Comune di Investimento Mobiliare di tipo Chiuso per lo sviluppo delle piccole e medie imprese “Ducato Venture”. Nel corso del 2006 Mps Venture Sgr ha seguito la gestione delle partecipazioni focalizzandosi sull’attività di dismissione: sono state disinvestite le partecipazioni Carapelli Spa, Moby Spa, Iseo Holding Spa. Alla data di approvazione del Rendiconto rimangono in portafoglio tre partecipate, Sigma Spa, Manutencoop Facility Management Spa e Gruppo Finelco Spa. In data 27 marzo 2006 è stata venduta l’intera partecipazione del 13,62% detenuta in Carapelli Spa; in ragione di ciò in data 11 maggio 2006 è stato effettuato il secondo rimborso anticipato parziale delle quote del fondo comune di investimento mobiliare chiuso Ducato Venture, pari a Euro 1912,00 per quota per un importo complessivo di 15. 296. 000 Euro, corrispondenti al 90% del prezzo pattuito per la cessione. Si ricorda che il primo rimborso parziale delle quote di complessivi Euro 6 milioni era avvenuto in data 12 agosto 2004, in ragione di Euro 750,00 per ogni quota di partecipazione. In data 1 agosto 2006 è stata ceduta l’intera partecipazione, pari al 3,47% del capitale, detenuta nella società Moby Spa. In ragione di ciò con l’intero ammontare della vendita pari a Euro 6,4 milioni si è proceduto in data 28 settembre 2006 al pagamento del terzo rimborso anticipato parziale delle quote del fondo comune di investimento mobiliare chiuso Ducato Venture, per un importo di Euro 800,00 per quota. In data 29 settembre 2006 è stata ceduta l’intera partecipazione, pari al 5% del capitale, detenuta nella società Iseo Holding Spa. In ragione di ciò con l’intero ammontare della vendita pari a Euro 5 milioni si è proceduto in data 26 ottobre 2006 al pagamento del quarto rimborso anticipato parziale delle quote del fondo comune di investimento mobiliare chiuso Ducato Venture, per un importo di Euro 625,00 per quota. Si rileva che l’importo fino ad oggi complessivamente rimborsato (€ 4. 087,00 per quota) è pari 79,14% del valore nominale di ciascuna quota di partecipazione (€ 5. 164,57). Il valore complessivo netto di ciascuna quota del fondo è pari ad € 2. 206,687 contro € 4. 953,083 dell’esercizio precedente. La variazione di valore è stata influenzata dai rimborsi effettuati nel 2006 (complessivamente Euro 3. 337,00 per quota). La gestione si è chiusa con un utile pari a € 4. 724. 830 sostanzialmente in linea con quella del precedente esercizio (€ 4. 759. 155). Tale risultato di gestione deriva da ricavi da società partecipate quanto a € 6. 117. 932 ( € 6. 392. 750 nel precedente esercizio) di cui € 711. 000 (€ 234. 071 nel precedente esercizio) dall’incasso di dividendi e da proventi per operazioni di impiego della liquidità per circa € 163. 000 (€ 200. 497 nel precedente esercizio); gli oneri di gestione hanno inciso per circa € 934. 000. (€ 1. 089. 904 nel precedente esercizio). La liquidità disponibile a fine esercizio ammonta a circa € 6. 023. 000 in aumento rispetto a € 4. 206. 938 del rendiconto al 30. 12. 05. Il Fondo non ha assunto prestiti. Non sono da segnalare fatti di rilievo successivi alla chiusura dell’esercizio. Si ricorda infine che Mps Venture Sgr alla data di approvazione del rendiconto di gestione detiene in portafoglio 800 quote del Fondo Ducato Venture, pari al 10% del totale delle quote emesse ed in circolazione. .  
   
   
IMPRESE: ANAGRAFE 2006 IN ATTIVO, MA LA CRESCITA PERDE VELOCITÀ ROMA TRASCINA IL CENTRO-ITALIA, DOPO 6 ANNI RALLENTA LA VIVACITÀ DEL SUD SONO TRE I “MOTORI” CHE SPINGONO L’AUMENTO DELLA BASE IMPRENDITORIALE: SETTORE IMMOBILIARE, SOCIETÀ DI CAPITALI E IMPRESE EXTRACOMUNITARIE  
 
Roma, 26 febbraio 2007 – Bilancio positivo all’anagrafe delle imprese anche nel 2006. Seppure ad un ritmo più contenuto rispetto al 2005, lo scorso anno la base imprenditoriale italiana si è infatti accresciuta di 73. 333 unità, portando lo stock delle imprese iscritte al Registro delle Imprese gestito dalle Camere di Commercio al valore di 6. 125. 514 unità. Sommando a questo dato il numero di unità locali (magazzini, depositi, laboratori, uffici amministrativi), il totale delle localizzazioni d’impresa arriva a 7. 135. 593 unità. Il saldo positivo del 2006 è dato dalla differenza fra le 423. 571 nuove iscrizioni e le 350. 238 cancellazioni verificatesi tra gennaio e dicembre. Ne è risultato un tasso di crescita pari all’1,21%, leggermente inferiore a quello dell’anno precedente (1,61%). “La vitalità del sistema imprenditoriale italiano – ha detto il Presidente di Unioncamere, Andrea Mondello - è la migliore garanzia per il benessere presente e futuro del Paese, ma va assecondata e favorita, soprattutto in questa fase di profondo cambiamento della struttura imprenditoriale. Dobbiamo al coraggio di chi fa impresa se il nostro Pil è tornato a crescere a ritmi più vicini a quelli degli altri competitor europei e, nell’ultima frazione del 2006, addirittura ad attestarsi nella parte alta del ranking. Il rallentamento nel ritmo di aumento delle imprese – ha detto il Presidente di Unioncamere - è un effetto atteso del lungo ciclo negativo che ha interessato la nostra economia. Un ciclo che ha operato prima nel settore manifatturiero, selezionando e premiando le imprese più forti e competitive, quelle organizzate in filiera e quelle che hanno saputo puntare sulla qualità. Un ciclo che solo ora sta cominciando ad incidere sul settore dei servizi. Ci vorrà certamente ancora del tempo per valutare gli effetti delle iniziative di liberalizzazione lanciate in questi mesi. Quel che è certo è che la selezione non sta riducendo l’occupazione e sta invece favorendo un recupero della produttività complessiva”. Il rallentamento della vivacità demografica non è stato determinato tanto dalle iscrizioni - risultate superiori per 2. 280 unità a quelle del 2005 - quanto dalle cancellazioni, aumentate di 25. 635 unità in più rispetto all’anno precedente. A livello territoriale, il Lazio è la regione che presenta la crescita più elevata (+2,41%), un valore doppio di quello medio nazionale (+1,21%), grazie soprattutto alla spinta di Roma che ha fatto registrare un aumento del numero di imprese del +2,89%. Ma la provincia che cresce di più è Prato (+3,49%). Solo cinque altre regioni, a parte il Lazio, fanno registrare un tasso di crescita superiore a quello nazionale: una al Nord (la Lombardia, +1,56%) e quattro nel Mezzogiorno: Campania (+1,34%), Sicilia (+1,39%), Sardegna (+1,46%) e Calabria (+1,78%). Tre i “motori” che hanno spinto la crescita delle imprese nel 2006: il buon andamento delle costruzioni (+28. 358 imprese) e dei servizi alle imprese (+24. 276 unità) che insieme determinano il 71,8% dell’intero saldo positivo; la forte dinamica delle società di capitali (+56. 627 imprese, il 77,4% del saldo), la vivacità imprenditoriale degli extracomunitari (+25. 184 nuove imprese individuali, pari al 34,3% del saldo complessivo). Sono questi i risultati di maggior rilievo che emergono dai dati diffusi oggi da Unioncamere sulla base di Movimprese, la rilevazione trimestrale sul movimento demografico delle imprese condotta da Infocamere, la società consortile di informatica delle Camere di Commercio italiane (tutti i dati sono disponibili sul sito www. Infocamere. It). Sintesi Dei Principali Indicatori Il quadro generale Come mostra la tabella 1, la riduzione del tasso di crescita è essenzialmente determinata da un accentuarsi del numero delle cessazioni (aumentate del 7,9% rispetto al 2005) non sufficientemente compensate da un incremento delle nuove iscrizioni (aumentate solo dello 0,5%). Tabella 1: Andamento demografico delle imprese italiane nel periodo 2003-2006 (valori assoluti, tutti i settori)
Anni Iscrizioni Cessazioni([1]) Saldi Tassi di Crescita ([2])
2003 389. 342 304. 728 84. 614 1,45%
2004 425. 510 320. 536 104. 974 1,78%
2005 421. 291 324. 603 96. 688 1,61%
2006 423. 571 350. 238 73. 333 1,21%
Fonte: Unioncamere-infocamere, Movimprese La crescita delle cessazioni (aumentate nell’arco degli anni presi in esame del 14,9%) e quella meno accentuata, ma pur sempre rilevante, delle nuove iscrizioni (+8,8%), sembra alludere ad un processo profondo di ristrutturazione che interessa i grandi settori tradizionali. Si assiste infatti, come si vedrà meglio in seguito, alla riduzione costante e netta del numero delle imprese agricole; si riducono in termini numerici ma in maniera contenuta le imprese manifatturiere (al cui interno aumenta il peso e la dimensione di quelle medie e medio-grandi); resta stabile, pur nella crescita dimensionale dei supermercati, alimentari e no, il settore del commercio. Le dinamiche per forma giuridica Continua la tendenza di lungo periodo – che ormai può essere definita strutturale – all’aumento sia in valori assoluti, sia in valori relativi, delle Società di capitali. Come mostra la tabella 2, le Società di capitali determinano da sole il 77,4% del saldo complessivo delle imprese nel 2006, risultato di una dinamica quasi cinque volte più elevata della crescita media a livello nazionale (+5,05 contro 1,21% del totale delle imprese). Si spiega così come mai in un solo anno il loro peso, riferito allo stock complessivo delle imprese registrate, sia cresciuto di quasi un punto, salendo da 18,5 a 19,3 punti percentuali. Una misura della profonda trasformazione del tessuto imprenditoriale italiano conseguente a questa tendenza emerge chiaramente se si pensa che, a fronte di ogni Ditta individuale in più che hanno contribuito al saldo di fine anno, nel 2006 si sono contate 31 Società di capitale. A grande distanza dalle Società di capitali, le forme giuridiche che hanno mostrato il più elevato tasso di crescita sono state le altre forme societarie (prevalentemente cooperative, ma anche consorzi di impresa, imprese consortili, ecc. ) che, pur rappresentando il 3,2% delle imprese registrate, hanno determinato il 5,1% del saldo complessivo annuale. Le Ditte individuali proseguono la loro dinamica, anch’essa strutturale, che le vede crescere, sia pure secondo valori assoluti decisamente modesti (1. 818 unità nel 2006) e decrescere più sensibilmente in termini relativi: nel 2006 la loro incidenza sul totale delle imprese registrate è infatti passata dal 57,7% al 57,1%. Analoga la dinamica, ma meno lineare e meno marcata, delle Società di persone che crescono in valori assoluti (11. 035 unità l’ammontare del saldo), ma con un tasso di crescita (0,88%) apprezzabilmente inferiore a quello nazionale (1,21%), perdendo così un po’ del loro peso sul totale delle imprese italiane passando dal 20,6% del 2005 al 20,4% del 2006. Tabella 2: Nati-mortalità delle imprese forma giuridica - Anno 2006
Forme Giuridiche Valori Assoluti Tassi di crescita 2006 Tassi di crescita 2005
Iscrizioni Cessazioni Saldi Registrate 31. 12. 2006 Registrate 31. 12. 2005
Soc. Di capitali 88. 419 31. 692 56. 727 1. 181. 035 1. 123. 694 5,05% 5,15%
Soc. Di persone 63. 641 52. 606 11. 035 1. 251. 155 1. 248. 342 0,88% 1,44%
Ditte individuali 260. 635 258. 817 1. 818 3. 494. 890 3. 504. 631 0,05% 0,58%
Altre forme 10. 876 7. 123 3. 753 198. 434 196. 357 1,91% 1,74%
Totale 423. 571 350. 238 73. 333 6. 125. 514 6. 073. 024 1,21% 1,61%
Forme Giuridiche Valori Percentuali
Iscrizioni Cessazioni Saldi Registrate 31. 12. 2006 Registrate 31. 12. 2005
Soc. Di capitali 20,9% 9,1% 77,4% 19,3% 18,5%
Soc. Di persone 15,0% 15,0% 15,0% 20,4% 20,6%
Ditte individuali 61,5% 73,9% 2,5% 57,1% 57,7%
Altre forme 2,6% 2,0% 5,1% 3,2% 3,2%
Totale 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0%
Fonte: Unioncamere-infocamere, Movimprese La tabella 3 mostra le dinamiche demografiche per forme giuridiche nell’arco temporale 2000-2006. Nel periodo considerato le Società di capitali hanno accresciuto di 4,3 punti percentuali la propria incidenza sul totale delle imprese, pari ad un incremento del 38,7% in termini di nuove imprese, a fronte di una corrispondente crescita del totale delle imprese pari all’8,3%. Tabella 3: Distribuzione dello stock delle imprese registrate per forma giuridica - Anni 2006-2000
2000 2006 Var. % 2000-2006
Forme Giuridiche Valori assoluti % sul totale Valori assoluti % sul totale
Società di capitali 851. 396 15,0% 1. 181. 035 19,3% 38,7%
Società di persone 1. 183. 591 20,9% 1. 251. 155 20,4% 5,7%
Ditte individuali 3. 443. 267 60,9% 3. 494. 890 57,1% 1,5%
Altre forme 178. 747 3,2% 198. 434 3,2% 11,0%
Totale 5. 657. 001 100,0% 6. 125. 514 100,0% 8,3%
Fonte: Unioncamere-infocamere, Movimprese Le “Altre forme” societarie, stabili in termini di incidenza sul totale delle imprese (3,2%), hanno fatto registrare nel periodo un incremento pari all’11%, quindi superiore a quello nazionale. Perdono invece di peso in percentuale (pur in presenza di un incremento positivo in valori assoluti), sia le Società di persone (-0,5%), sia le Ditte individuali (3,8 punti percentuali in meno sul totale). Le dinamiche sul territorio Conferme e novità vengono dall’analisi dei dati a livello territoriale. Tutte le aree del Paese chiudono l’anno con il segno positivo ma, nel 2006 così come nell’anno precedente, la circoscrizione che ha maggiormente contribuito alla crescita del sistema italiano delle imprese è stata il Centro (1,82%), soprattutto per il ruolo svolto dal Lazio che ha superato nettamente il tasso di crescita nazionale (2,43% a fronte dell’1,21%). La novità registrata nel 2006 riguarda invece il Sud: per la prima volta negli ultimi sei anni il tasso medio di crescita delle regioni del Mezzogiorno è rimasto al di sotto di quello nazionale (1,14% contro 1,21%), attenuando così il contributo di quest’area all’espansione della base imprenditoriale del Paese. Il Nord-ovest ha fatto segnare una crescita (1,26%) in linea con il dato nazionale soprattutto per merito della Lombardia (1,56%). Al di sotto della media il Nord-est, un’area che però sconta una maggiore “pressione” del sistema delle imprese, cresciuto a ritmi sempre sostenuti negli scorsi tre decenni. Guardando alla classifica provinciale dei tassi di crescita le aree che nel 2006 hanno fatto registrare l’incremento più elevato sono quelle di Prato (+3,47%), di Crotone (+3,08%) e di Roma (come già detto, +2,89%). Solo in 7 province su 103 si è registrata una crescita negativa. Tra queste, il segno negativo ha pesato di più a Livorno (-1,60%), a Brindisi (-0,73%) e a Oristano (-0,55%). Tabella 4: Tassi di crescita provinciali: classifica delle prime e delle ultime cinque province
Posizione Provincia Tassi di crescita Posizione Provincia Tassi di crescita
1) Prato 3,47% 99) Campobasso -0,19%
2) Crotone 3,08% 100) Potenza -0,40%
3) Roma 2,89% 101) Oristano -0,55%
4) Ragusa 2,63% 102) Brindisi -0,73%
5) Sassari 2,56% 103) Livorno -1,60%
Fonte: Unioncamere-infocamere, Movimprese La tabella 6 mostra come si vengano modificando, sia pure molto lentamente, i pesi del sistema delle imprese sul territorio nazionale. Dal raffronto tra la situazione alla fine del 2000 e quella alla fine dello scorso anno, emerge con chiarezza come sia in corso un graduale processo di redistribuzione del sistema delle imprese verso il Sud e verso il Centro, a relativo discapito del Nord-ovest e, più marcatamente, del Nord-est. Tabella 5: Nati-mortalita’ delle imprese per grandi circoscrizioni territoriali
Macro-aree Valori Assoluti Tassi di crescita 2006 Tassi di crescita 2005
Iscrizioni Cessazioni Saldi Registrate 31. 12. 2006 Registrate 31. 12. 2005
Nord-ovest 115. 983 95. 811 20. 172 1. 615. 612 1. 599. 559 1,26% 1,56%
Nord-est 82. 600 73. 084 9. 516 1. 219. 676 1. 212. 563 0,78% 1,12%
Centro 91. 545 70. 850 20. 695 1. 257. 189 1. 239. 694 1,67% 1,82%
Sud e Isole 133. 443 110. 493 22. 950 2. 033. 037 2. 021. 208 1,14% 1,82%
Italia 423. 571 350. 238 73. 333 6. 125. 514 6. 073. 024 1,21% 1,61%
Macro-aree Valori Percentuali
Iscrizioni Cessazioni Saldi Registrate 31. 12. 2006 Registrate 31. 12. 2005
Nord-ovest 27,4% 27,4% 27,5% 26,4% 26,3%
Nord-est 19,5% 20,9% 13,0% 19,9% 20,0%
Centro 21,6% 20,2% 28,2% 20,5% 20,4%
Sud e Isole 31,5% 31,5% 31,3% 33,2% 33,3%
Italia 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0%
Fonte: Unioncamere-infocamere, Movimprese Tabella 6: Distribuzione territoriale delle imprese registrate – confronto anni 2006-2000
2000 2006
Valori assoluti Valori % Valori assoluti Valori % Var. % dello stock
Nord-ovest 1. 495. 310 26,4% 1. 615. 612 26,4% 8,0%
Nord-est 1. 165. 888 20,6% 1. 219. 676 19,9% 4,6%
Centro 1. 141. 091 20,2% 1. 257. 189 20,5% 10,2%
Sud e Isole 1. 854. 712 32,8% 2. 033. 037 33,2% 9,6%
Italia 5. 657. 001 100,0% 6. 125. 514 100,0% 8,3%
Fonte: Unioncamere-infocamere, Movimprese Le dinamiche settoriali Come mostra la tabella 7 l’agricoltura è il settore che nel corso del 2006 ha segnato la più marcata e netta riduzione delle unità produttive (-17. 540) con una conseguente variazione negativa dello stock (-1,82%). Una riduzione dovuta da un lato a dinamiche interne al settore (modesti processi di accorpamento, effettive cancellazione per chiusura dell’attività, cessazione e trasformazione dell’attività produttiva), dall’altro a fattori esterni (creazione grandi infrastrutture pubbliche, cambiamento nei piani regolatori di spazi precedentemente destinati a verde agricolo, sviluppo di grandi iniziative immobiliari, turistiche, sportive e commerciali). In valore assoluto, la performance migliore dell’anno appartiene al settore delle costruzioni, con un saldo positivo di 28. 358 unità (+3,54% l’incremento rispetto allo stock precedente). In termini relativi, invece, il record della crescita va al settore in cui confluiscono le “Attività immobiliari, noleggio, informatica e ricerca” che ha registrato una variazione positiva delle imprese registrate pari al 4,01% (+24. 276 unità). Sommati insieme, questi due comparti hanno determinato il 77,4% del saldo complessivo. Positivo anche il bilancio di “Alberghi e ristoranti” (+7. 095 unità, il 2,42% in più rispetto all’anno precedente). Da segnalare la tenuta complessiva del commercio (+1. 698 unità) a fronte della tendenza in corso da tempo ad una forte ristrutturazione del settore, come conseguenza dell’affermazione anche in Italia del modello della grande distribuzione, alimentare e non. Il 2006 è stato un anno di crescita significativa anche per i servizi di intermediazione finanziaria, cresciuti di 2. 435 unità (il 2,23% in più rispetto al 2005). L’industria manifatturiera ha segnato nel 2006 una diminuzione di oltre 3. 000 unità (tasso di sviluppo negativo del –0,45%), influenzata in larga misura dall’inasprimento della competizione internazionale che da un lato ha spinto all’accelerazione di processi di accorpamento delle unità produttive e, dall’altro, ha determinato l’uscita dal mercato delle imprese marginali. Tabella 7: Nati-mortalità delle imprese per settori di attività economica - Anno 2006
Stock al Stock al Saldi Var. %
Settori Di Attivita´ 31. 12. 2006 31. 12. 2005 annuali dello stock ([3])
Agricoltura 945. 300 962. 840 -17. 540 -1,82%
Pesca 12. 306 12. 198 108 0,89%
Estrazione di minerali 5. 751 5. 861 -110 -1,88%
Attività manifatturiere 747. 482 750. 841 -3. 359 -0,45%
Energia 3. 665 3. 498 167 4,77%
Costruzioni 828. 468 800. 110 28. 358 3,54%
Commercio 1. 592. 726 1. 591. 028 1. 698 0,11%
Alberghi e ristoranti 299. 937 292. 842 7. 095 2,42%
Trasporti, magazzinaggio e comunicazioni 213. 765 216. 367 -2. 602 -1,20%
Intermediazione monetaria e finanziaria 111. 458 109. 023 2. 435 2,23%
Attività immobiliari, noleggio, informatica, ricerca 629. 628 605. 352 24. 276 4,01%
Istruzione 20. 286 19. 661 625 3,18%
Sanità e altri servizi sociali 27. 313 26. 314 999 3,80%
Altri servizi pubblici, sociali e personali 244. 294 242. 220 2. 074 0,86%
Fonte: Unioncamere-infocamere, Movimprese Per dare un quadro più definito delle tendenze in atto nel tessuto imprenditoriale, è utile accorpare i singoli settori in due macro-aree come mostrato nella tabella 8: da un lato i “Grandi Settori Tradizionali”, dall’altro i “Servizi alle imprese e alle persone”. Alla fine del 2006 la prima raccoglie più dei due terzi delle imprese italiane, mentre la seconda è arrivata ad includerne un quarto (per la precisione il 25,26% dello stock complessivo delle imprese italiane), grazie al fatto che in questo arco di tempo è cresciuta con una velocità di circa cinque volte superiore rispetto all’area “Grandi Settori Tradizionali”. L’incremento di tale area è stato pari al 3,43%, mentre quella dei “Servizi alle imprese e alle persone” è stato pari al 18,04%. Persino il settore dei “Trasporti e comunicazioni”, quello che ha fatto registrare la più bassa crescita all’interno della seconda area (solo il 6,31%), ha conosciuto un incremento del proprio stock di imprese quasi doppio dell’incremento medio registrato (3,43%) dai grandi settori che compongono la prima area. Continuando ad analizzare l’area più piccola e dinamica, fanno spicco in termini assoluti i risultati del settore “Attività immobiliari, noleggio, informatica, ricerca, altre attività imprenditoriali e professionali” cresciuto di 141. 850 unità, più di quanto sia cresciuto nello stesso arco di tempo la prima area complessivamente considerata: 136. 354 unità con un incremento del 29,08%; mentre in termini relativi fanno spicco i due piccoli settori “Sanità e altri servizi sociali” e “Istruzione” cresciuti, rispettivamente, del 29,94% e del 32,54%. Tabella 8: Variazione del peso dei settori nel tempo - Confronto 2006-2000 (valori assoluti e percentuali)
Settori 2000 2006 Variazioni % 2000-2006
Imprese registrate Peso % Imprese registrate Peso %
Grandi Settori Tradizionali
Commercio 1. 514. 514 26,77% 1. 592. 726 26,00% 5,16%
Agricoltura 1. 057. 817 18,70% 945. 300 15,43% -10,64%
Costruzioni 662. 424 11,71% 828. 468 13,53% 25,07%
Manifattura 742. 867 13,13% 747. 482 12,20% 0,62%
Totale Parziale 3. 977. 622 70,31% 4. 113. 976 67,16% 3,43%
Servizi alle imprese e alle persone
Attività immobiliari, noleggio di attrezzature, informatica, ricerca, altre attività imprenditoriali e professionali 487. 778 8,62% 629. 628 10,28% 29,08%
Alberghi e ristoranti 261. 339 4,62% 299. 937 4,90% 14,77%
Altri servizi pubblici, sociali e personali 221. 835 3,92% 244. 294 3,99% 10,12%
Trasporti e comunicazioni 201. 069 3,55% 213. 765 3,49% 6,31%
Intermed. Monetaria e finanziaria 101. 951 1,80% 111. 458 1,82% 9,33%
Sanità e altri servizi sociali 21. 019 0,37% 27. 313 0,45% 29,94%
Istruzione 15. 305 0,27% 20. 286 0,33% 32,54%
Totale Parziale 1. 310. 296 23,16% 1. 546. 681 25,26% 18,04%
Altri settori 369. 083 6,52% 464. 857 7,58% 25,95%
Totale 5. 657. 001 100,00% 6. 125. 514 100,00% 8,28%
Fonte: Unioncamere-infocamere, Movimprese Resta da sottolineare, all’interno dell’area dei “Grandi Settori Tradizionali”, l’eccezionale dinamica del settore Costruzioni al quale in gran parte si deve, con la crescita delle sue imprese registrate pari a 164. 044 unità, la tenuta complessiva della macro-area; crescita meglio leggibile traducendola nell’incremento percentuale delle imprese del settore che nei sei anni esaminati è stata pari al 25,07%. Si tratta di un risultato legato al forte sviluppo delle attività immobiliari, cui si è accompagnata – anche grazie ad una politica fiscale collaudata ormai da otto anni – una diffusa e notevole attività di ristrutturazione e recupero del patrimonio edilizio, abitativo e no. L’imprenditoria extra-comunitaria Altra conferma importante del 2006 è il ruolo di spinta all’allargamento della base imprenditoriale che viene dai cittadini extra-comunitari residenti nel nostro Paese. A loro si deve, infatti, poco più di un terzo dell’intero saldo annuale delle imprese: 25. 184 unità, il 34,3% di tutto il bilancio attivo del 2006, oltre 9 punti percentuali in più rispetto al 2005. L’impatto di queste attività economiche (concentrate principalmente nel commercio e nell’industria manifatturiera) è ancora più significativo se si considera il forte rallentamento della dinamica delle imprese individuali che, in assenza di questo contributo, avrebbero fatto registrare una perdita secca di 23. 366 unità. Tabella 9: Imprese individuali con titolare di nazionalità extra-comunitaria alla nascita
Anni Imprese Saldi Contributo % al saldo annuale Tassi di crescita
2001 105. 541 20. 499 19,24% 24,10%
2002 125. 461 19. 920 22,78% 18,87%
2003 146. 571 21. 110 24,95% 16,83%
2004 174. 933 28. 362 27,02% 19,35%
2005 202. 013 24. 216 25,05% 13,62%
2006 227. 524 25. 184 34,34% 12,63%
Fonte: Unioncamere-infocamere, Movimprese Lo stato di salute delle imprese Assumendo l’avvio delle procedure concorsuali di liquidazione e fallimento come indicatori privilegiati delle difficoltà che le imprese incontrano a stare sul mercato, i dati del 2006 testimoniano di un anno più positivo di quelli immediatamente precedenti. Pur rappresentando una quota estremamente ridotta dell’universo delle imprese (nel caso delle procedure di liquidazione parliamo dell’1,1% del totale, per i fallimenti addirittura dell0 0,13%!) il quadro che emerge dalla serie storica della tabella 9 è quello di una sostanziale stabilità di entrambe i fenomeni e di un lieve rallentamento per entrambi nel 2006. Considerando la possibilità che il dato 2006 si possa assestare nelle prime settimane del 2007 (in particolare per l’iscrizione al Registro delle Imprese delle pratiche depositate in chiusura di anno), si può affermare che il 2006 non ha visto crescere le difficoltà delle imprese sotto questo profilo. Tabella 10 - Imprese entrate in liquidazione e in fallimento per anno di apertura della procedura: valori assoluti e peso percentuale sul totale delle imprese registrate a fine periodo
Anni Imprese entrate in liquidazione Peso % sullo stock delle imprese Imprese entrate in fallimento Peso % sullo stock delle imprese
2000 62. 688 1,10% 9. 821 0,17%
2001 69. 501 1,20% 9. 134 0,16%
2002 67. 557 1,16% 8. 822 0,15%
2003 71. 026 1,20% 8. 919 0,15%
2004 76. 871 1,28% 9. 342 0,16%
2005 77. 931 1,28% 9. 808 0,16%
2006 78. 841 1,29% 8. 308 0,14%
Fonte: Unioncamere-infocamere, Movimprese
* * * Riepilogo Nati-mortalita´ Delle Imprese Per Aree Geografiche - Anno 2006
Iscrizioni Cessazioni Saldi Stock Stock Tassi di Tassi di
Regioni 31. 12. 2006 31. 12. 2005 crescita 2006 crescita 2005
Piemonte 34. 154 30. 049 4. 105 468. 065 464. 917 0,88% 1,04%
Valle D´aosta 935 954 -19 14. 703 14. 786 -0,13% 0,45%
Lombardia 69. 094 54. 258 14. 836 965. 071 953. 178 1,56% 1,96%
Trentino A. A. 6. 337 5. 386 951 110. 628 109. 879 0,87% 1,10%
Veneto 34. 805 30. 178 4. 627 513. 586 510. 916 0,91% 1,10%
Friuli V. G. 7. 248 6. 946 302 116. 497 116. 358 0,26% 0,46%
Liguria 11. 800 10. 550 1. 250 167. 773 166. 678 0,75% 0,80%
Emilia Romagna 34. 210 30. 574 3. 636 478. 965 475. 410 0,76% 1,31%
Toscana 30. 880 25. 854 5. 026 416. 737 413. 950 1,21% 1,39%
Umbria 6. 112 5. 091 1. 021 94. 722 94. 297 1,08% 1,87%
Marche 11. 928 10. 748 1. 180 178. 637 177. 464 0,66% 1,17%
Lazio 42. 625 29. 157 13. 468 567. 093 553. 983 2,43% 2,35%
Abruzzo 9. 903 8. 241 1. 662 150. 159 149. 489 1,11% 1,87%
Molise 2. 067 2. 097 -30 36. 627 36. 856 -0,08% 0,61%
Campania 39. 816 32. 525 7. 291 547. 297 543. 970 1,34% 2,32%
Puglia 24. 334 22. 482 1. 852 397. 036 399. 236 0,46% 1,96%
Basilicata 3. 192 3. 349 -157 62. 995 63. 154 -0,25% 0,44%
Calabria 13. 522 10. 282 3. 240 184. 136 182. 035 1,78% 2,55%
Sicilia 28. 606 22. 036 6. 570 480. 278 473. 816 1,39% 1,18%
Sardegna 12. 003 9. 481 2. 522 174. 509 172. 652 1,46% 1,64%
Aree geografiche
Nord-ovest 115. 983 95. 811 20. 172 1. 615. 612 1. 599. 559 1,26% 1,56%
Nord-est 82. 600 73. 084 9. 516 1. 219. 676 1. 212. 563 0,78% 1,12%
Centro 91. 545 70. 850 20. 695 1. 257. 189 1. 239. 694 1,67% 1,82%
Sud E Isole 133. 443 110. 493 22. 950 2. 033. 037 2. 021. 208 1,14% 1,82%
Totale Italia 423. 571 350. 238 73. 333 6. 125. 514 6. 073. 024 1,21% 1,61%
Fonte: Unioncamere-infocamere, Movimprese .
 
   
   
CRESCE NEL 2006 L’ARTIGIANATO MANTOVANO  
 
Mantova, 26 febbraio 2007 - I dati raccolti dall’ufficio artigianato della Camera di Commercio di Mantova confermano un trend di crescita positivo per il comparti artigiano mantovano: al 31 dicembre 2006 sono 14. 602 le imprese artigiane operanti nella nostra provincia con un saldo positivo di 192 unità. È quanto è emerso dall’analisi divulgata dalla Commissione Provinciale per l’Artigianato. Scorrendo in sintesi i dati emersi, elaborati con la collaborazione del Servizio studi camerale, l’indice di natalità è dell’8,56% e quello di sviluppo dell’1,33%; gli imprenditori individuali artigiani, iscritti in corso d’anno, sono l’87,50% e il rimanente 12,5% è costituito da società di persone e di capitali. Per quanto riguarda le attività economiche, rispetto al 2005, le imprese manifatturiere registrano un sensibile aumento (+22,5%), così come, anche se in misura minore, le costruzioni edili (+ 4,9%); diminuiscono decisamente le imprese di trasporto (– 45%) e si mantengono pressoché stabili le imprese di servizi alle persone e alle imprese (+1,4%). Nel 2006 le imprese con titolari extracomunitari sono 356 su un totale di 1. 233 nuove iscritte, con una vita media stimata sull’ordine di 2 anni e 5 mesi. Riguardo alle nazionalità si registrano, in prevalenza, iscrizioni di cittadini cinesi, seguiti da albanesi, marocchini, tunisini e rumeni; riguardo al settore di attività economica si rileva una forte presenza di extracomunitari nelle costruzioni. Si osserva, quale fenomeno nuovo, la diminuzione nella nascita di imprese artigiane con titolari di nazionalità brasiliana, a fronte di un significativo numero di imprese i cui titolari provengono dal Brasile, ma hanno ottenuto la cittadinanza italiana. Viene anche evidenziato il rapporto tra Paesi di provenienza e attività economiche: mentre i cinesi si dedicano quasi esclusivamente alle confezioni, rumeni, brasiliani, albanesi, tunisini, marocchini e macedoni prediligono le costruzioni edili. .  
   
   
PERUGIA : SALDO POSITIVO PER LE IMPRESE DELLA PROVINCIA NEL 2006  
 
 Perugia, 26 febbraio 2007 - A Roma presso la sede di Unioncamere nazionale sono stati presentati i risultati definitivi per l’anno 2006 dell’indagine condotta trimestralmente da Movimprese sulla dinamica nascitamortalità delle imprese italiane. Discreti i dati per la provincia di Perugia, dove nel 2006 sono nate 4. 569 nuove imprese, 534 in più di quante ne sono cessate (4. 035). Complessivamente, al 31 dicembre 2006 risultano iscritte alla Camera di Commercio di Perugia 72. 525 imprese, contro le 71. 972 del 2005. Un risultato positivo, ma che evidenzia comunque un rallentamento rispetto ad un anno fa quanto la crescita fu dell’1,4%, contro lo 0,8 del 2006. “Esiste nella nostra provincia una forte propensione a fare impresa – ha commentato il presidente della Camera di Commercio Alviero Moretti – e i dati riferiti al 2006 confermano che, nonostante una crescita economica ancora non del tutto consolidata, il nostro tessuto imprenditoriale si mantiene vitale e dinamico, capace di espandersi a un buon ritmo. Deve essere evidenziato tuttavia che, pur in presenza di un saldo positivo tra imprese nate e cessate, nel 2006 – e in questo seguiamo perfettamente l’andamento nazionale – registriamo un rallentamento nella crescita delle iscrizioni di nuove imprese: furono 4. 850 nel 2005, sono state 4. 569 nel 2006. A compensazione, rallentano le cancellazioni: nel 2005 salirono del 9,5%, quest’anno soltanto del 3,1%”. “Avviare una attività economica – ha continuato il presidente Alviero Moretti – è sempre segno di grande fiducia e determinazione e ciò ci fa ben sperare nella possibilità del nostro sistema territoriale di agganciarsi ad una ripresa che nel 2006 – soprattutto nel secondo semestre – ha cominciato a farsi sentire in maniera consistente”. Nel dettaglio, la rilevazione di Movimprese per l’anno 2006 riferita alla provincia di Perugia evidenzia variazioni positive nel numero di imprese registrate alla Camera di Commercio per i settori delle Costruzioni (+ 4,1%), delle Attività Alberghiere e di Ristorazione (+ 1,7%), della Intermediazione Mobiliare e Monetaria (+2,3%), delle Attività Immobiliari, Ricerca e Informatica (+5,4%), del settore Sanità e Servizi Sociali (+5,2%), degli Altri Servizi Pubblici, Sociali e Personali (+1,2%), dell’Istruzione (+ 1,7%). Variazione negativa invece per le Attività Manifatturiere (- 0,4%), Agricoltura, Caccia e Silvicoltura (-1,1%) e dei Trasporti, Magazzinaggio e Comunicazioni (- 2,0%). Per quanto si riferisce alla forma giuridica delle imprese operanti in provincia di Perugia il 57,51% del totale è costituito da ditte individuali, il 24,4% da Società di Persone, il 15,33% da Società di Capitali e il 2,6% da altre forme societarie. Da sottolineare la continua crescita (+ 5,0%) delle Società di Capitali, mentre calano leggermente ( - 0,5%) le Ditte Individuali (che peraltro restano lo stock di gran lungo più significativo). . .  
   
   
ALESSANDRIA : CONVEGNO SUI FINANZIAMENTI EUROPEI  
 
Alessandria, 26 febbraio 2007 - La Camera di Commercio, nell’ambito delle iniziative di informazione/formazione che connotano le politiche dell’ente, in collaborazione con l’Unione Industriale di Alessandria e Unioncamere Piemonte, ospiterà il convegno “Opportunità di finanziamento del Vii Programma Quadro della Commissione Europea. Nanotecnologie, materiali e nuove tecnologie di produzione”. L’incontro, che si aprirà con i saluti dei rappresentanti della Camera di Commercio e dell’Unione Industriale, mira ad illustrare gli orientamenti e gli obiettivi del Vii Programma Quadro, operativo dal 1° gennaio di quest’anno e inerente il sostegno comunitario alla Ricerca e allo Sviluppo Tecnologico. Al convegno, arricchito di testimonianze concrete a supporto dell’approccio essenzialmente pragmatico alle tematiche, interverranno funzionari della Commissione Europea, del mondo della ricerca, dell’impresa e delle istituzioni. L’appuntamento è per la mattinata di lunedì 26 febbraio, ore 9,15, sala Refettorio della Camera di Commercio di Alessandria, in via Vochieri 58. La partecipazione è libera previa iscrizione alla segreteria organizzativa: tel. 0131 201548 – fax 0131 252573 – email. R. Gatti@uial. It Il programma della mattinata è presente, nel dettaglio, su www. Al. Camcom. It e www. Uial. It .  
   
   
PORDENONE: IL 27 FEBBRAIO, CONSULENZE RUSSIA  
 
 Pordenone, 26 febbraio 2007 - Martedì 27 febbraio nuova opportunità di consulenza gratuita per le imprese regionali interessate al progetto di penetrazione del sistema economico regionale nella Federazione Russa. Gli imprenditori interessati alla Russia potranno incontrarsi Luisella Lovecchio per approfondire tematiche e chiarire dubbi e intenzioni. Per informazioni e appuntamenti rivolgersi all’Ufficio Internazionalizzazione di Concentro, tel. 0434. 381609. .  
   
   
PIACENZA: QUASI 32MILA IMPRESE IN PIÙ NEL 2006  
 
 Piacenza, 26 febbraio 2007 - A dicembre 2006 le imprese registrate a Piacenza hanno toccato quota 31. 933 con una variazione dello 0,79% rispetto al dicembre dello scorso anno. Se il contributo assicurato dalle imprese di costruzioni risulta ancora particolarmente significativo (sono 251 in più dell’anno scorso le aziende registrate in questo settore), molto importante è stato anche l’aumento delle realtà che operano nei servizi alle imprese (attività immobiliari, noleggio, informatica e ricerca) attestatosi sulle 139 unità. Altro stock in salita è quello del settore dell’intermediazione monetaria e finanziaria (+12 unità). In contrazione, invece, il settore primario (che ha perso 182 unità imprenditoriali) ed anche quelli manifatturiero (-15 imprese) e dei trasporti (-28 imprese). Il tasso di crescita dell’imprenditoria locale si è così attestato sullo 0,71%, derivante da un saldo tra imprese iscritte ed imprese cessate di 224 unità. Se confrontato con i dati degli ultimi 3 anni questo saldo risulta più contenuto (nel 2005 era stato di 378 unità). Anche nel confronto con il dato nazionale si denota che a Piacenza la crescita imprenditoriale del 2006 non è stata particolarmente brillante: per l’intero Paese il tasso di crescita è stato infatti dell’1,21% (peraltro in frenata sugli ultimi anni). Continua la tendenza di lungo periodo – che ormai può essere definita strutturale – all’aumento sia in valori assoluti che in valori relativi delle Società di capitali. Nel 2006 la variazione dello stock delle società di capitali a Piacenza è stata del 6,36%, a fronte di un aumento confinato allo 0,16% delle ditte individuali. In calo, invece le società di persone (-1,49%). Tra il 2000 ed il 2006 l’incidenza delle società di capitali sul totale delle imprese registrate a Piacenza è passata dal 12,2% al 16,3% mentre quella delle ditte individuali è calata dal 62,8% al 59,1%. .  
   
   
INTERNAZIONALIZZAZIONE: IL RUOLO DELLA P.A. ABRUZZESE CON IL FORMEZ  
 
 L´aquila, 26 febbraio 2007 - La ´logistica´ abruzzese, intesa come mobilità delle merci, perchè ´l´Abruzzo è un corridoio, basti pensare al Tirreno-adriatico´, la necessità di una politica convergente: capacità di integrare i propri obiettivi in un´ottica mondiale comune; il ruolo di ´regia´ della pubblica amministrazione. Valentina Bianchi, assessore alle Attività Produttive, ha evidenziato questi elementi nell´ambito del workshop: ´L´internazionalizzazione dei sistemi produttivi dell´Abruzzo: delocalizzazione, nuove professionalità e il ruolo della P. A. ´, svoltosi il 22 febbraio a L´aquila (palazzo Silone). Ed ancora l´assessore ha ´rilanciato´ sull´internazionalizzazione intesa, stavolta, come scoglio per la P. A. E sul compito di supporto del Formez alla P. A. Bianchi ha inoltre sottolineato la presenza vincente svolta dalle università e dai Centri di Ricerca nel processo di espansione delle Piccole e Medie Imprese al´estero. L´iniziativa è stata realizzata con il Formez,per il quale ha relazionato Antonia Rossi, Formez che, attraverso Enpowerment, ha avviato il progetto: ´L´internazionalizzazione dei sistemi produttivi: fabbisogni e modelli per la P. A. ´. ´La rilocalizzazione dei sistemi produttivi locali, ha affarmato Rossi, e l´internazionalizzazione commerciale, sono alla base del progetto da noi realizzato. Le Pmi che intendono ricollocarsi devono creare utili competenze perchè troveranno un tessuto socio economico diverso. La globalizzazione è un fenomeno inarrestabile. A noi il compito di dare gli strumenti affinchè i pubblici amministratori sappiano quali imprese abbiano una maggiore facilità di riuscita nella ricollocazione e quali no´. Bianchi ha insistito sul ruolo delle università: ´La presenza in India dell´ateneo teramano è stata un successo per adattare il know-how a realtà diverse, come pure è essenziale che, nella ricollocazione e quindi a ´missione´ avvenuta, l´università prosegua in un´assistenza ´post- mission´, utile anche alla realtà abruzzese´. ´Sono state 400 le imprese italiane che hanno contattato la realtà produttive indiana, ha affermato Mauro Matteoli, (università Te). Se parliamo delle Pmi e non di multinazionali, ha proseguito, è necessario che esse abbiano progetti credibili e creino un sistema. La P. A. Ha in tal senso una responsabilità importante´. ´Colmare il gap di formazione, ha affermato l´assessore, creando competenze con stage in aziende ed enti preposti è uno degli obiettivi rilevanti che abbiamo raggiunto´. Tra i relatori: Alfredo Moroni, (direttore Attività Produttive Regione), Lelio Iapadre (università Aq), Stefano Micelli (università Venezia). Filomena Ibello (direttore Affari Presidenza e Politiche Comunitarie Regione) ha aperto la tavola rotonda sulle ´Criticità e prospettive´; Tiziana Arista (Servizio Progranmmazione Regione) ha avviato le conclusioni. .  
   
   
MARCHE : LA GIUNTA HA APPROVATO LE MODALITA´ D´UTILIZZO DEL MARCHIO D´ECCELLENZA ARTIGIANA  
 
 Ancona, 26 febbraio 2007 - Su iniziativa dell´assessore all´Artigianato Gianni Giaccaglia, la Giunta regionale ha adottato il marchio di origine e qualita` ´Marche Eccellenza Artigiana´ e le relative modalita` d´utilizzo da parte delle imprese. ´L´artigianato artistico tipico e tradizionale ´ ha dichiarato Giaccaglia ´ e` al centro dei programmi di sviluppo e promozione messi in atto dalla Regione. In quest´ottica abbiamo deciso di dotarci di un marchio in grado di rappresentare tutte le attivita` del settore dell´artigianato artistico e di qualita`. Un segno distintivo che consenta immediatamente di identificare l´origine delle tante produzioni di qualita` realizzate dai maestri artigiani della nostra regione´. Per arrivare al marchio d´eccellenza nei mesi scorsi e` stato lanciato un bando a cui hanno partecipato le accademie di Belle Arti e gli istituti d´Arte della regione, le scuole di specializzazione in design, i liberi professionisti e gli studi grafici. I lavori, provenienti da tutt´Italia e dall´estero, sono stati valutati da un´apposita commissione presieduta dal famoso scultore Valeriano Trubbiani. L´opera di Andrea Baccelli di Chieti e` stata giudicata la migliore. Dopo l´approvazione da parte della Giunta, l´artigianato di qualita` dispone ora di un vero e proprio logo in grado di comunicare le tradizioni artigianali della regione, la creativita` dei maestri artigiani e la cultura regionale. L´utilizzo del marchio, che verra` depositato per la registrazione, viene riservato ai soggetti iscritti in apposita sezione speciale dell´albo delle imprese artigiane, istituito con la delibera di Giunta 1540 dello scorso anno, che disciplina anche le modalita` di utilizzo del marchio. Il segno distintivo potra` essere utilizzato secondo le modalita` grafiche stabilite dalla Giunta regionale ed esclusivamente per la propria impresa. Il marchio, in questo modo, potra` essere utilizzato sulla carta intestata dell´azienda, nella restante documentazione commerciale ed apposto sui prodotti stessi. Potra` essere usato anche in occasione di campagne pubblicitarie, fiere ed esposizioni. Le Commissioni provinciali per l´artigianato vigileranno sul corretto uso del logo ´Marche Eccellenza Artigiana´. .  
   
   
FONDI STRUTTURALI: BRESSO E CONTI PRESENTANO A CUNEO LA NUOVA PROGRAMMAZIONE STRATEGICA REGIONALE  
 
 Torino, 24 febbraio 2007 - La presidente della Regione, Mercedes Bresso, e l’assessore regionale alla Programmazione e alle Politiche territoriali, Sergio Conti, hanno incontrato il 24 febbraio, presso la Provincia di Cuneo, gli amministratori locali per illustrare il Documento regionale di programmazione strategico-operativa (Dpso). Si tratta del primo di una serie di incontri per presentare in tutte le province piemontesi il documento, approvato dal Consiglio regionale il 21 dicembre 2006, che stabilisce gli indirizzi per la programmazione integrata dei fondi europei, nazionali e regionali, nell’ambito della politica di coesione regionale per il periodo 2007-2013. “Abbiamo voluto avviare una discussione - ha spiegato la presidente Bresso - sull’impianto dei nuovi fondi strutturali con gli enti locali e le forze economiche e sociali per dare il via alla fase di progettualità integrata, che dovrà individuare gli interventi per ciascun ambito provinciale”. Bresso ha precisato che “al Piemonte sono state assegnate risorse significative, che superano complessivamente i tre miliardi di euro, con un aumento percentuale di quasi un punto rispetto alla precedente tornata e con minori vincoli per quanto riguarda la progettazione, tenendo presente che almeno il 70 per cento delle risorse deve essere destinato al perseguimento degli obiettivi di Lisbona: formazione, ricerca e competitività. Per questa ragione il documento concentra i finanziamenti su quattro assi fondamentali: ricerca finalizzata all’innovazione e all’accompagnamento del sistema di internazionalizzazione delle imprese; risparmio energetico e sviluppo delle fonti rinnovabili; riqualificazione territoriale attraverso progetti di sviluppo urbano e di recupero del patrimonio artistico-culturale; formazione permanente delle persone, con particolare attenzione ai giovani”. Si tratta di assi strategici su cui le realtà locali e i soggetti imprenditoriali dovranno adesso produrre progetti integrati e orientare le risorse, tenendo conto delle forze e delle debolezze proprie di ciascun territorio. “Questi incontri con le province - ha aggiunto l’assessore Conti - rappresentano un momento di confronto molto importante, perché definire la nuova programmazione strategica significa anche ripensare i rapporti tra centro e periferia, tra Torino e il resto del Piemonte. Si tratta di una prassi innovativa per la politica regionale, ma non a livello europeo. L’obiettivo è quello di riuscire a integrare i fondi a disposizione per perseguire strategie specifiche, basandosi su tre capisaldi: la selettività dei progetti su cui intervenire, il coordinamento di tutte le risorse, la territorializzazzione” . .  
   
   
AL VIA IL PROGETTO PILOTA DEI COMUNI DELL’ADDA FIRMATO IL PROTOCOLLO D’INTESA PER DEFINIRE STRATEGIE CONDIVISE DI SVILUPPO SOCIALE, ECONOMICO E TERRITORIALE  
 
Trezzo sull’Adda, 26 febbraio 2007 - I sindaci di Basiano, Busnago, Cassano d’Adda, Grezzago, Inzago, Masate, Pozzo d’Adda, Roncello, Trezzano Rosa, Trezzo sull’Adda, Truccazzano, Vaprio d’Adda e Daniela Gasparini, assessore al personale, rapporti con la Conferenza dei Sindaci, progetto speciale per il Piano Strategico dell’area metropolitana, Alto Milanese e riforma amministrativa della Provincia di Milano hanno firmato il 22 febbraio presso il Castello Visconteo di Trezzo il Protocollo d’intesa per un Progetto strategico dei Comuni dell’Adda. Grazie a questo accordo i 12 comuni, insieme all’Associazione dei Comuni per l’Adda, sperimenteranno un approccio innovativo di governo metropolitano basato sulla cooperazione intercomunale, con il supporto dell’agenzia per la promozione e lo sviluppo sostenibile Milano Metropoli e del Politecnico di Milano. Saranno impegnati a costruire strategie condivise di sviluppo economico, sociale e territoriale, con un focus particolare sui temi della mobilità sostenibile, dell’ambiente, della qualità insediativa, dei servizi sociali e socio sanitari; ad individuare le più appropriate forme di co-progettazione; a coinvolgere in modo diretto gli attori e i portatori di interesse locali. “Questo accordo – ha dichiarato l’assessore Daniela Gasparini – nasce da un percorso di pianificazione strategica della Regione Urbana Milanese, La città di città, avviato nel 2006 dalla Provincia con l’obiettivo di migliorare l’abitabilità, la competitività e la cooperazione interistituzionale nell’area metropolitana. In questo contesto azioni pilota come il Progetto strategico dei Comuni dell’Adda possono diventare un modello sperimentale e replicabile per l’attivazione di associazioni intercomunali su tutto il territorio. ” Roberto Milanesi, primo cittadino di Trezzo e presidente dell’Associazione dei Comuni per l’Adda ha confermato: “La nostra volontà è quella di dare continuità e maggiore concretezza alle iniziative e ai progetti di cooperazione istituzionale realizzati in questi anni per definire politiche pubbliche intercomunali in merito alla salvaguardia e alla valorizzazione del territorio dell’Adda”. “Per garantire lo sviluppo sostenibile di questa area fluviale – ha spiegato Fabio Terragni, amministratore delegato di Milano Metropoli, l’agenzia che da oltre 10 anni si occupa di pianificazione strategica, processi di partecipazione e cooperazione intercomunale – la nostra agenzia assisterà i comuni e i soggetti locali nella definizione di un quadro territoriale di riferimento unico e coerente con gli assetti insediativi e infrastrutturali. Il nostro obiettivo finale è quello di elaborare insieme a loro una visione comune del futuro di questo territorio, al fine di definire per i prossimi anni obiettivi e politiche sovracomunali condivise”. “Questa iniziativa ha per noi un duplice significato – afferma il prof. Alessandro Balducci, direttore del Diap del Politecnico di Milano – da un lato infatti il Progetto pilota a sostegno dell’intercomunalità inaugura uno dei fronti progettuali individuati in seno al Piano Strategico, su cui la Provincia lavorerà nei prossimi anni. Dall’altro ci consente di continuare a collaborare con uno dei territori più dinamici e propositivi della Provincia di Milano, che abbiamo iniziato a conoscere con il lavoro del Piano d’area Adda Martesana. ” .  
   
   
PRIMA INDUSTRIE DELIBERATA DA PRIMA ELECTRONICS S.P.A. (SOCIETA’ DEL GRUPPO PRIMA INDUSTRIE) LA FUSIONE PER INCORPORAZIONE DI M.L.T.A. S.R.L., DI CUI AVEVA RECENTEMENTE ACQUISITO IL 100%  
 
Collegno (To), 26 febbraio 2007 – Il Consiglio di Amministrazione di Prima Electronics S. P. A. Società controllata al 100% da Prima Industrie S. P. A. , attiva nel settore dell’elettronica industriale, ha deliberato il 23 febbraio la fusione per incorporazione di M. L. T. A. S. R. L. , società dotata di elevate competenze nel settore dell’elettronica di potenza, di cui aveva acquisito in data 23/01/07 il 100% del capitale. La volontà di procedere ad una fusione tra le due società era stata già annunciata al mercato e risponde all’esigenza di ottenere maggiori sinergie dalla collaborazione tecnica già in essere, permettendo il consolidamento del know how aziendale nel settore dell’elettronica di potenza. Sempre nella stessa data l’Assemblea di Prima Electronics Spa ha deliberato la revoca della delibera di acquisto di azioni proprie della controllante adottata in data 6/02/07 e l’adozione di una nuova delibera in materia. La delibera adottata in data 6/02/07 rischiava infatti di non poter più essere utilizzabile in quanto recentemente il corso del titolo Prima Industrie si ‘è molto apprezzato sul mercato avvicinandosi al valore di 45 euro, stabilito come limite massimo per l’acquisto di azioni da parte di Prima Electronics. Di conseguenza ciò avrebbe potuto ostacolare l’attività di specialist operata da Banca Intermobiliare, che non agisce in conto proprio, bensì con azioni proprie della società. Pertanto l’Assemblea di Prima Electronics ha adottato una nuova delibera di acquisto e vendita di azioni proprie della controllante ai sensi dell’art. 2359 bis C. C . Art. 132, T. U. F. E art. 144 bis Regolamento Emittenti, per permettere a Banca Intermobiliare la prosecuzione dell’attività di specialist obbligatoriamente richiesta dai regolamenti di Borsa Italiana Spa. I principali contenuti del nuovo programma di acquisto e vendita di azioni della controllante si possono così riassumere: acquisto sul mercato regolamentato obiettivo del programma: consentire allo specialist il regolare svolgimento delle attività previste dal Regolamento dei Mercati organizzati e gestiti da Borsa Italiana Spa; quantità massima di azioni che possono essere detenute in portafoglio: 50. 000 ( pari all’1,1% del capitale di Prima Industrie) prezzo minimo di acquisto e vendita pari : Euro 2,50 (pari al valore nominale); prezzo massimo di acquisto e vendita: Euro 60, ovvero pari al prezzo massimo stabilito dalla precedente delibera dell’Assemblea di Prima Electronics S. P. A. Del 6/02/07, aumentato di un terzo; il prezzo massimo di vendita potrà peraltro essere stabilito anche in misura superiore a quanto fissato, avendo riguardo alla condizioni di mercato pro-tempore vigenti; controvalore massimo complessivo per l’acquisto delle azioni: Euro 3. 000. 000; durata del programma: 6 mesi dalla data odierna e pertanto fino al 23/8/2007. Si informa inoltre che, in virtù del precedente programma, oggi concluso, Prima Electronics ha acquistato n°12. 100 azioni e ne ha vendute 10. 900 e detiene alla data odierna n° 1. 200 azioni ad un prezzo medio ponderato di 40,4065 euro per azione. .  
   
   
LA SKF INVESTE 600 MILIONI DI CORONE SVEDESI PER INCREMENTARE LA PRODUZIONE A GöTEBORG  
 
 Göteborg, 26 febbraio 2007 - La Skf investe circa 600 milioni di corone svedesi per aumentare la capacità produttiva dello stabilimento di Göteborg. Gli investimenti comprendono due nuovi canali per i cuscinetti, due canali per i rulli, un nuovo impianto di trattamento termico, un nuovo impianto per la lavorazione delle gabbie e vari miglioramenti ai canali per i cuscinetti. Negli ultimi anni il volume produttivo di Göteborg ha visto una crescita sensibile, dovuta al forte sviluppo delle vendite dei prodotti del Gruppo. Nel 2006 il volume è aumentato di circa il 10 per cento. Sempre negli ultimi anni le fabbriche di Göteborg hanno assunto circa 200 persone, nonostante che negli investimenti non fosse previsto alcun aumento significativo del numero dei dipendenti. A Göteborg la Skf fornisce prodotti alle cartiere e ai settori minerario ed energetico, settori questi ultimi che hanno goduto di una forte crescita negli ultimi anni, con relativa pressione sugli stabilimenti di Göteborg e la conseguente necessità di incrementare la capacità produttiva. I mercati più importanti sono l´Europa e l´Asia. I progetti d´investimento prevedono ulteriori misure a favore dell´ambiente, con una produzione energeticamente più efficiente. Gli investimenti, alcuni dei quali già effettuati lo scorso anno, troveranno conclusione nei prossimi due anni. Il nuovo impianto per il trattamento termico rappresenta da solo l´investimento maggiore e si prevede che richieda un paio d´anni per essere completato. A Göteborg la Skf produce cuscinetti orientabili a rulli, cuscinetti per alte temperature e cuscinetti toroidali a rulli Carb. Sempre a Göteborg ha sede lo sviluppo dei citati cuscinetti orientabili a rulli e quello dei processi dell´intero Gruppo. La produzione è soprattutto destinata all´esportazione. Il Gruppo Skf dà lavoro a circa 41. 000 persone, di cui 2. 800 lavorano a Göteborg. .  
   
   
1° FORUM DELLE DONNE DEL MEDITERRANEO. MORATTI-BONINO: MILANO ACCOGLIE LE IMPRESE AL FEMMINILE  
 
Milano, 26 febbraio 2007 - “Le donne sanno creare alleanze, fare squadra, lavorare insieme e in rete per accrescere il Capitale più importante di ogni Paese che è il Capitale Umano. Attraverso progetti concreti di formazione, di ricerca, di creazione di professionalità si può contribuire a sviluppare imprese e di conseguenza creare ricchezza e occupazione”. Così è intervenuto il Sindaco Letizia Moratti, al fianco dell’On. Emma Bonino, alla presentazione del 1° Italian Forum for Women Entrepreneurs, organizzato dal Ministero del Commercio Internazionale e dall’Ice, in collaborazione con il Comune di Milano, in programma a Milano dal 4 al 6 marzo. Il Forum prevede momenti di incontro tra le imprenditrici italiane e quelle dell’area Mediterranea, del Medio Oriente e del Golfo, in tutto 19 paesi inclusa l’Italia, che condividono una lunga tradizione di vicinato, di relazione culturale e di scambi commerciali. Alla conferenza stampa erano presenti, oltre al Sindaco Letizia Moratti e all’On. Emma Bonino, il presidente di Assolombarda Diana Bracco e il presidente del Comitato per l’imprenditoria femminile della Camera di Commercio di Milano Gianna Martinengo. “L´idea del forum – ha detto Emma Bonino - nasce dalla considerazione che l´imprenditoria femminile è una realtà in crescita e piena di entusiasmo sia in Italia che nell´area del Mediterraneo, ma essendo ancora molto giovane non dispone di grande patrimonio di contatti e relazioni, in particolare internazionali. Con questa iniziativa vogliamo rendere più visibile il mondo femminile, perchè questo è un capitale di energia che non viene valorizzato”. “Sono felice che sia stata scelta Milano come tappa di partenza per questo Forum – ha spiegato il Sindaco Letizia Moratti –. Milano ha un import-export con i paesi del Mediterraneo, del Medio Oriente e del Golfo molto significativo. La nostra Città si conferma luogo ideale per questo genere di incontri, in quanto Capitale economica del Paese, con rappresentati di oltre 90 etnie e 170 paesi. Una metropoli quindi, che si pone come luogo di dialogo, di confronto anche attraverso queste comunità, che possono creare collegamenti e legami di reti, di alleanze tra noi e i loro Paesi”. “Questo Forum – ha concluso il Sindaco Moratti - è una tappa importante che si riallaccia allo spirito con il quale Milano e l’Italia sono candidate all’Expo 2015. Lo spirito di lavorare insieme a tutti i Paesi che lo vorranno, su progetti concreti che contribuiscano a risolvere alcuni dei grandi problemi esistenti nel Mondo come la fame, la malnutrizione, la mancanza di accesso all’acqua pulita”. .  
   
   
SIGLATO A CATANZARO UN PROTOCOLLO D´INTESA PER LA PROMOZIONE DELL´IMPRENDITORIA FEMMINILE  
 
Catanzaro, 26 febbraio 2007 - La Consigliera regionale di Parità Stella Ciarletta e la Camera di Commercio di Catanzaro hanno sottoscritto un protocollo d´intesa per la promozione dell´imprenditorialità femminile. Si tratta di un protocollo dove l´Ufficio della Consigliera regionale di Parità vuole essere parte attiva nel processo di promozione del "Comitato per la promozione dell´imprenditorialità femminile" istituito alla Camera di Commercio di Catanzaro che sta già operando, sotto l´impulso del suo Presidente Paolo Abramo, "in maniera egregia - ha commentato Stella Ciarletta - contribuendo al processo di diffusione e radicamento della cultura imprenditoriale tra le donne della provincia. Le parti coinvolte si sono impegnate ad attuare una strategia comune promovendo azioni, interventi, studi, progetti pilota, diffusione di buone pratiche, allo scopo di sostenere la crescita dell´imprenditorialità femminile ed implementare l´azione dei Comitati operanti sul territorio, in coerenza con gli orientamenti nazionali e comunitari e in sinergia con altri attori istituzionali". Nello specifico, le parti si sono impegnate a sviluppare il monitoraggio dell´andamento dell´imprenditoria femminile nel contesto dell´economia regionale, individuando metodologie di analisi omogenee utilizzabili nei diversi contesti locali e realizzando rapporti periodici, a livello regionale a cura della Camera di Commercio di Catanzaro. Si sono impegnate, altresì, a supportare l´esperienza dei Comitati per la promozione dell´imprenditorialità femminile, individuando linee e proposte per la crescita equilibrata delle attività. Inoltre, grazie a questo protocollo, si è chiesto l´inserimento di un rappresentante indicato dall´Ufficio regionale di parità in seno al comitato per la promozione dell´imprenditorialità femminile, al fine di poter proporre suggerimenti nell´ambito delle attività del comitato che riguardino lo sviluppo e la qualificazione della presenza delle donne nel mondo dell´imprenditoria. Per tutto ciò, la Consigliera regionale di Parità Stella Ciarletta, e la consigliera supplente, Tommasina Lucchetti, esprimono piena soddisfazione per la firma del protocollo d´intesa con la certezza che, "grazie alla sensibilità e professionalità che contraddistinguono il presidente della Camera di Commercio di Catanzaro, si possano raggiungere - affermano Ciarletta e Lucchetti - i risultati sperati per favorire, in ogni modo, la qualificazione imprenditoriale femminile". .  
   
   
IMPRENDITORIA FEMMINILE, PROROGATE LE DATE PER L´ORIENTAMENTO I CORSI SONO PROMOSSI INSIEME AL DIPARTIMENTO DI PSICOLOGIA DELL’UNIVERSITÀ DI FIRENZE  
 
Firenze, 26 febbraio 2007 - La Regione Toscana comunica che sono stati prorogati i termini per la presentazione della domanda di partecipazione ai percorsi di ´Orientamento e bilancio di competenze´, promossi nell´ambito del programma 2005/2006 relativo alle Azioni Positive a sostegno dell´Imprenditoria Femminile (L. 215/92), in collaborazione con il Dipartimento di psicologia dell´Università di Firenze. E´ possibile inviare le proprie candidature anche oltre la data di scadenza prevista del 23 febbraio 2007. La Regione Toscana accoglierà le domande entro la singola data di avvio del corso prescelto e comunque fino al raggiungimento del numero complessivo di partecipanti previsto per ogni corso. Si ricorda che le iniziative avranno inizio: per le imprenditrici esperte: lunedì 5 marzo 2007; per le neo imprenditrici: lunedì 2 aprile 2007; per le aspiranti imprenditrici: lunedì 7 maggio 2007. I percorsi, gratuiti per le partecipanti, si svilupperanno ognuno in 6 giornate di 6 ore ciascuna per un totale di 36 ore di lavoro in aula. Saranno inoltre attivati spazi di consulenza individuale, da concordare con la docente. E´ prevista la conferma di partecipazione esclusivamente a mezzo raccomandata A/r al seguente indirizzo: Regione Toscana, Direzione Generale Presidenza, Settore Tutela dei consumatori e degli utenti. Politiche di Genere e promozione delle Pari Opportunità, Via Tagliaferri, 22 - 50127 Firenze, Per ulteriori informazioni presso la Regione Toscana e-mail: paola. Morlandi@regione. Toscana. It fax: 055/4383840; telefono: 055/4383168 dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13. .  
   
   
DONNE DEL MEDITERRANEO IMPRENDITRICI IN ITALIA SOLO OTTO SU CENTO UOMINI MA IN RECUPERO: + 134% IN CINQUE ANNI LAVORANO NEL COMMERCIO E NEI TRASPORTI  
 
Milano, 26 febbraio 2007 - Italia meta lavorativa più degli uomini che delle donne del Mediterraneo: solo otto donne contro cento uomini dell’area aprono un’impresa nel Paese. Sono oltre quattro mila e settecento le ditte femminili in Italia con una titolare che proviene dai Paesi del Mediterraneo, oltre una ditta su dieci con titolare extracomunitaria. In forte crescita: + 134% in cinque anni, più delle imprese femminili aperte da extracomunitarie includendo tutti i Paesi (+88%). Anche nell’ultimo anno il trend positivo continua: + 16,9%. Per regione: prima la Lombardia con oltre settecento ditte di donne mediterranee, forte anche il Piemonte con 617. Per nazionalità, decisamente più attive le marocchine con oltre tre mila ditte attive. Per provincia, più impegnate a Roma le donne mediterranee imprenditrici (446 ditte), poi a Torino (403) e a Milano (386). Rispetto ai connazionali, più impegnate le libiche: una ditta su cinque con titolare libico in Italia è femminile. Per settore, al primo posto il commercio con quasi tremila ditte e i trasporti con oltre quattrocento. Ma la specializzazione femminile delle ditte mediterranee va ai trasporti: una titolare extracomunitaria su quattro in Italia è mediterranea. Più attive nelle imprese le donne tra i trenta e i cinquant’anni (56% di tutte le ditte femminili con titolare del Mediterraneo). Poi le più giovani, con meno di trent’anni (23%), infine le ultra cinquantenni (19%). Emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano sui dati del registro delle imprese per l’anno 2006 in confronto con il 2005 e il 2001. “La piccola impresa - ha dichiarato Gianna Martinengo, presidente del Comitato per la Promozione dell’Imprenditoria Femminile della Camera di commercio di Milano - si dimostra una via tutta italiana all’integrazione e all’emancipazione femminile. Un percorso esigente che obbliga l’immigrato a rapportarsi con i clienti, i fornitori, le istituzioni, il sistema bancario, ma che lo rende protagonista della vita del territorio. Il modello della piccola impresa può essere esportato anche nel sud del Mediterraneo dove, grazie ai fili tenui ma fitti dell’economia diffusa, può contribuire a integrare un’area che racchiude le grandi contraddizioni del nostro tempo”. Elaborazione Camera di commercio di Milano sui dati del registro delle imprese anno 2006
Algeria Egitto Giordania Israele Libano Libia Marocco Siria Tunisia Turchia Ditte Mediterraneo donne Donne: tot. Extraditte Donne: ditte Mediterraneo su totale extra Totale Mediterraneo (uomini e donne) Totale extraditte (uomini e donne) Ditte femminili del Mediterraneo: quota su tot. Mediterraneo (uomini e donne)
Abruzzo - 5 - - - 10 51 - 10 1 77 1. 618 4,8% 651 5. 776 11,8%
Basilicata - - - - - 1 30 - 1 - 32 287 11,1% 340 1. 001 9,4%
Calabria 1 2 - - - 4 378 - 4 2 391 1. 413 27,7% 3. 642 6. 822 10,7%
Campania 9 5 1 2 - 15 174 - 50 2 258 3. 542 7,3% 4. 251 13. 315 6,1%
Emilia-romagna 6 15 3 5 9 30 211 3 58 8 348 3. 279 10,6% 7. 895 23. 125 4,4%
Friuli-venezia Giulia 1 3 - - - 8 15 - 3 - 30 1. 208 2,5% 443 5. 428 6,8%
Lazio 20 82 - 13 7 113 243 10 106 11 605 4. 306 14,1% 5. 101 20. 478 11,9%
Liguria 5 9 - 1 - 12 83 1 31 4 146 1. 203 12,1% 2. 461 7. 710 5,9%
Lombardia 21 189 1 9 14 36 402 5 64 20 761 6. 478 11,7% 13. 871 41. 422 5,5%
Marche 4 7 1 1 2 6 82 - 23 2 128 1. 396 9,2% 1. 387 6. 846 9,2%
Molise 1 - - - - 1 25 - - - 27 307 8,8% 252 928 10,7%
Piemonte 8 23 - 2 5 34 463 3 73 6 617 3. 228 19,1% 6. 291 18. 626 9,8%
Puglia 3 7 - 3 - 7 99 1 12 5 137 1. 634 8,4% 2. 023 7. 571 6,8%
Sardegna 1 1 1 - 1 5 88 - 14 - 111 633 17,5% 1. 297 4. 764 8,6%
Sicilia 6 2 1 1 3 31 268 1 149 - 462 2. 527 18,3% 4. 220 11. 789 10,9%
Toscana 8 15 - 4 6 28 175 3 49 10 298 4. 420 6,7% 4. 141 23. 599 7,2%
Trentino-alto Adige 1 2 - - 1 1 23 - 2 - 30 317 9,5% 765 2. 681 3,9%
Umbria 2 1 - - 2 4 41 1 9 1 61 630 9,7% 923 3. 268 6,6%
Valle D´aosta - 1 - - - - 6 - 1 - 8 58 13,8% 117 276 6,8%
Veneto 6 4 1 1 1 23 148 2 20 3 209 3. 307 6,3% 3. 710 21. 409 5,6%
Italia (donne) 103 373 9 42 51 369 3. 005 30 679 75 4. 736 41. 791 11,3% 63. 781 226. 834 7,4%
Italia (uomini e donne) 1. 774 8. 441 338 195 458 1. 688 39. 349 624 9. 662 1. 248 Tot ditte Mediterranee 63. 781 Tot. Ditte extra comunitarie 226. 834
Quota donne su tot. Uomini e donne 5,8% 4,4% 2,7% 21,5% 11,1% 21,9% 7,6% 4,8% 7,0% 6,0% 7,4% 18,4%
Elaborazione Camera di commercio di Milano sui dati del registro delle imprese anno 2006 in confronto con il 2005 e il 2001
Totale ditte donne mediterranee 2006 Tot ditte donne extracomunitarie 2006 var % ditte di donne mediterranee 05/06 var % ditte di donne extracomunitarie 05/06 var % ditte di donne mediterranee 01/06 var % ditte di donne extracomunitarie 01/06
Italia 4736 41791 16,9% 12,8% 134,1% 88,1%
Elaborazione Camera di commercio di Milano sui dati del registro delle imprese anno 2006 in confronto con il 2005 e il 2001
2006 Totale ditte donne mediterranee 2006 Tot ditte donne extracomunitarie 2006
Italia 4736 41791
2005 Totale ditte donne mediterranee 2005 Tot ditte donne extracomunitarie 2005
Italia 4053 37045
2001 Totale ditte donne mediterranee 2001 Tot ditte donne extracomunitarie 2001
Italia 2023 22219
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NOVITÀ SUL LISTINO PREZZI OPERE EDILI  
 
Reggio Emilia, 26 febbraio . 2007 - Dal 2004, anno in cui è stato pubblicato on-line, il listino "Prezzi informativi materiali da costruzione ed opere edili" della Camera di Commercio di Reggio Emilia ha riscontrato un notevole interesse da parte degli operatori del settore tanto da far riscontrare 1750 utenti iscritti. Sul sito Internet di questa Camera è possibile, infatti, consultare in tempo reale i prezzi delle oltre 5. 000 voci componenti il listino stesso, di disporre di una procedura realizzata da Gruppo Str Spa - Software per l´edilizia - in grado di gestire anche i computi metrici e di scaricare l´intero database in numerosi formati compatibili con i più importanti software professionali di gestione dei computi e della contabilità di cantiere. Str presenterà, fra l´altro, il prezzario durante 2 incontri che si terranno a Reggio Emilia. .  
   
   
ENI: NON HA MAI PAGATO ALCUNA SOMMA DI DANARO PER LA LIBERAZIONE DEL LAVORATORE LIBANESE  
 
San Donato Milanese (Mi), 26 febbraio 2007 - Eni dichiara in relazione alla vicenda dei lavoratori sequestrati in Nigeria, ed in particolare alla liberazione del lavoratore libanese avvenuta il 21 febbraio, che non ha mai pagato alcuna somma di danaro, né direttamente né indirettamente, in funzione della liberazione delle persone rapite. Eni ribadisce che sin dall’inizio del rapimento, e tuttora, sta collaborando con il Ministero degli Esteri italiano, l’Unità di Crisi della Farnesina e le Autorità nigeriane, che stanno gestendo direttamente la vicenda. .  
   
   
SIGLATO PROTOCOLLO D´INTESA TRA CNEL E AEEG  
 
Roma, 26 febbraio 2007 - Il Protocollo d´intesa tra il Consiglio Nazionale Economia e Lavoro (Cnel) e l´Autorità per l´Energia Elettrica e il Gas (Aeeg), è stato sottoscritto mercoledì 21 febbraio, dai presidenti del Cnel on. Antonio Marzano e dell´Aeeg ing. Alessandro Ortis, alla presenza dei giornalisti. Il Protocollo d´intesa rafforza la collaborazione tra Cnel e Aeeg in tema di energia. Al fine di elaborare posizioni unitarie, su approvvigionamenti energetici, sicurezza delle infrastrutture e sostenibilità dei modelli di sviluppo, è sancito l´impegno a sviluppare un interscambio di informazioni e documentazioni, nel rispetto del segreto d´ufficio e delle norme sulla privacy, promuovendo attività comuni e la produzione di ricerche, rapporti e proposte legislative, anche presso le istituzioni comunitarie, in accordo con gli organismi europei con cui Cnel e Aeeg sono in stretto rapporto: il Comitato economico sociale europeo (Cese), il Gruppo dei regolatori europei di elettricità e gas (Ergeg), il Consiglio dei regolatori europei dell´energia (Ceer). Gli strumenti attraverso cui sarà realizzata la nuova collaborazione sono: la costituzione di un gruppo di coordinamento, che redigerà il programma annuale comune, audizioni e consultazioni congiunte, presentazioni di dossier e proposte legislative unitarie. «Il Cnel ha visioni di lungo periodo», ha detto Antonio Marzano. « Il tema dell´energia è cruciale per la vita del Paese L´italia è ai primi posti nel mercato europeo, senza avere le materie prime. Tra i problemi, c´è poi l´esigenza di una politica europea omogenea dell´energia. In questo senso, la collaborazione tra Cnel e Aeeg è particolarmente importante, ed è sostanziale, non formale». Nelle politiche di liberalizzazioni – ha aggiunto il presidente del Cnel – «non può non esserci anche la rete gas. Il distacco va fatto. Tutti i concorrenti vanno garantiti e il monopolista è troppo forte». «Ci troviamo di fronte alla sfida dell´evoluzione dei sistemi del gas e dell´elettricità, con la prospettiva di una totale apertura dei mercati, rispetto alla quale bisogna tutelare concorrenza e consumatori. In questo scenario si colloca l´azione comune delle nostre istituzioni, al di là dei confini italiani, nello scacchiere internazionale, che vede protagonista l´Europa e tutti i Paesi del Mediterraneo», ha detto Alessandro Ortis. Il risparmio energetico è il primo cavallo di battaglia di Cnel e Aeeg partners. La valorizzazione delle risorse è «un sistema virtuoso per la copertura e la sicurezza dell´uso energetico, con effetti positivi di tutela dell´ambiente e delle tasche dei consumatori». All´incontro con i giornalisti è intervenuto anche il commissario dell´Aeeg ing. Tullio Maria Fanelli. .  
   
   
GAS: DEFINIZIONE DEI CRITERI DI CONFERIMENTO DELLA CAPACITÀ DI STOCCAGGIO  
 
Milano, 26 febbraio 2007 - L´autorità per l´energia elettrica e il gas ha pubblicato il Documento per la consultazione con proposte sulla richiesta massima ammissibile per il conferimento delle capacità di stoccaggio di gas naturale per l’anno termico 2007-2008, nonché sulla definizione dei criteri per tale conferimento. Il documento è pubblicato sul sito www. Autorita. Energia. It Il Documento per la consultazione presenta proposte ritenute opportune a seguito dell’aggiornamento del modello per la determinazione dei consumi nei periodi di punta (stagionale o giornaliera), nel caso di inverni mediamente freddi e di inverno rigido con frequenza ventennale. I soggetti interessati sono invitati a far pervenire all’Autorità le proprie osservazioni e proposte, per iscritto, entro il 5 marzo 2007. Al fine di consentire ogni miglior partecipazione al processo di consultazione, il giorno 27 febbraio 2007 si terrà, presso l’Autorità, un seminario riservato a tutti gli operatori interessati; ciò anche per illustrare in dettaglio le tematiche trattate dal Documento per la consultazione. .  
   
   
INAUGURAZIONE DELLA LINEA A 380 KV“TURBIGO-RHO  
 
 Milano, 26 febbraio 2007 - Sabato 24 febbraio presso la Stazione di conversione Terna Rho (Milano), Via Terrazzano si è svolta l’inaugurazione dell’elettrodotto che collega la stazione elettrica di Turbigo e quella di Rho, nell’area di Milano , è un progetto di grande rilevanza strategica per lo sviluppo e la gestione in sicurezza della rete elettrica di trasmissione nazionale in Lombardia. La linea è lunga 28 km, di cui 20 aerei e 8 interrati per ridurre al minimo l’impatto sul territorio. L’infrastruttura è di notevole importanza soprattutto dal punto di vista dell’innovazione tecnologica, della razionalizzazione della rete elettrica e della cura degli aspetti ambientali e di impatto sul territorio. Tra i benefici dell’elettrodotto: Mw di capacità in più per l’area di Milano ovest, altamente antropizzata e industrializzata; eliminazione delle congestioni di rete con conseguente “sblocco” della produzione delle due centrali del polo di Milano (Turbigo, 1600 Mw e Roncovalgrande, 960 Mw), prima limitate e invece oggi nelle condizioni di destinare interamente l’energia prodotta al consumo dell’area di Milano; aumento della sicurezza, dell’affidabilità, dell’efficienza della rete ad altissima tensione in Lombardia; riduzione delle perdite di circa 150 milioni di kWh l’anno e un risparmio conseguente pari a 10 milioni di euro/anno Sono intervenuti: Luigi Roth, Presidente di Terna, Flavio Cattaneo, Amministratore Delegato di Terna, Bruna Brembilla, Assessora all’Ambiente ed Energia della Provincia di Milano. .  
   
   
CONFERENZA DEI SERVIZI SUL RIGASSIFICATORE DI BRINDISI  
 
Bari, 22 febbraio 2007 - Il ministero dello Sviluppo Economico e Attività Produttive ha convocato la conferenza dei servizi sul rigassificatore di Brindisi. La riunione, al fine di verificare la sussistenza dei presupposti per la procedura di Via e le modalità di consultazione delle popolazioni locali, si terrà a Roma presso il Ministero il prossimo 7 marzo alle ore 10. 30. Il presidente Vendola, il vicepresidente Sandro Frisullo e l’assessore all’Ecologia Michele Losappio esprimono “soddisfazione per la convocazione della conferenza dei servizi, chiesta per assoggettare l’impianto di rigassificazione alla procedura di valutazione di impatto ambientale”. “Si tratta – proseguono Vendola, Frisullo e Losappio – di un pieno riconoscimento delle nostre battaglie condotte fin dall’inizio della vertenza, confortate e sostenute anche da un ordine del giorno del Consiglio regionale votato nell’agosto 2005 con il quale si invitava la Giunta e il presidente ad adottare ogni determinazione per arrivare alla procedura di Via. Si tratta inoltre di un importante successo della politica di concertazione tra Regione, Provincia, Comune, parti sociali, cittadinanza attiva perché un così importante impianto fosse sottoposto ai più rigorosi accertamenti per la compatibilità ambientale e territoriale”. “Fin dall’inizio – continuano Vendola, Frisullo e Losappio – abbiamo assunto una condotta di grande equilibrio, anche in fase di stesura del Piano energetico ambientale regionale, tenendo conto degli obblighi di solidarietà nei confronti del Sistema Italia, con la massima disponibilità nei confronti di nuovi impianti di fonti rinnovabili e per prevedere un impianto di rigassificazione lì dove la procedura di Via lo consentirà. Seppure con ritardo, vediamo così riconosciute le buone ragioni della battaglia, che ha visto anche il coinvolgimento della Commissione europea che ha censurato la mancanza di procedure di Via. Il governo regionale andrà quindi a Roma per chiedere sia l’assoggettamento del terminale brindisino a Via, sia la contestuale sospensione dei lavori”. .  
   
   
SLOVACCHIA COMPLETERA´ IMPIANTO NUCLEARE MOHOVCE  
 
Trieste, 26 febbraio 2007 - Secondo Ria Novosti, la Slovacchia è pronta a stabilire un consorzio con la Russia per completare la costruzione del terzo e quarto stadio del proprio impianto nucleare di Mohovce. Nel 1980 la Cecoslovacchia e l´Unione Sovietica firmarono un accordo per la costruzione dell´impianto, che si trova a circa 120 chilometri di distanza da Bratislava. La prima unità è stata commissionata nel 1998, la seconda nel 2000, ma i lavori erano stato sospesi nel 1992. .  
   
   
L´ASSESSORE GIACCAGLIA IN VISITA AL PARCO EOLICO DI COLLARMELE IN ABRUZZO  
 
 L’aquila, 26 febbraio 2007 - L´assessore regionale Gianni Giaccaglia ha visitato il 22 febbraio l´impianto eolico di Collarmele in Abruzzo (Prov. Dell´aquila) realizzato di recente dall´Enel, al posto di un impianto eolico di vecchia concezione. Durante la visita, a cui ha partecipato anche il Sindaco di Collarmele, professor Dario De Luca, Giaccaglia ha osservato come l´impianto (della potenza di 7,5 Mw) di moderna concezione, risulta ben inserito nel territorio e rappresenta un buon esempio da seguire per lo sviluppo della fonte eolica anche nella nostra regione. L´energia eolica e` infatti considerata quella che ancora puo` dare un significativo incremento alla produzione di energia da fonti rinnovabili. La regione Abruzzo, con l´entrata in funzione di questo impianto, ha raggiunto una produzione pari a circa il tre per cento del fabbisogno da fonte. Nella regione Marche sottolinea Giaccaglia, pur non essendo stato realizzato nessun impianto, sono gia` stati presentati 9 progetti, compreso quello di interesse regionale, per una potenza complessiva di 120 Mw che potranno assicurare una produzione annua di circa 300 Gwh. Cio` e` ancora poca cosa rispetto al fabbisogno (che ha superato gli 8. 000 Gwh) ma con l´avanzare delle ricerche e delle misurazioni dei siti potrebbero essere raggiunti e superati in pochi anni gli obiettivi del Pear pari a 160 Mw. L´eolico, rileva Giaccaglia, puo` veramente rappresentare una fonte produttiva importante e anche la politica degli incentivi, gia` in atto ed in corso di aggiornamento a livello nazionale, va proseguita per dare un ulteriore impulso allo sviluppo di questo settore che puo` essere esteso anche allo sviluppo di aziende per la produzione di aerogeneratori oggi quasi tutti di importazione. .  
   
   
ACCORDO ENEL REPUBBLICA SLOVACCA SULLA COSTRUZIONE DEL 3° E 4° GRUPPO DELL’IMPIANTO NUCLEARE DI MOCHOVCE IN SLOVACCHIA UN FORUM EUROPEO SULL’ENERGIA NUCLEARE.  
 
 Bratislava, 26 febbraio 2007 - L’amministratore delegato dell’Enel, Fulvio Conti e il primo ministro della Repubblica Slovacca Robert Fico, in occasione dell’incontro del 23 febbraio a Bratislava hanno discusso come procedere al completamento del 3° e 4° gruppo dell’impianto nucleare di Mochovce. In tale occasione, Fico e Conti hanno inoltre affrontato il tema del futuro dell’energia nucleare in Slovacchia. Slovenske Elektrarne a. S. Si è impegnata negli ultimi mesi ad accelerare la raccolta di tutti i dati necessari per una valutazione dettagliata e complessiva del progetto. Su questa base, Slovenske Elektrarne avvierà i lavori di costruzione dell’impianto in modo tale da anticipare la data del completamento delle due unità. Il primo ministro ha accolto favorevolmente la decisione dell’Enel, ritenuta in linea con gli obiettivi strategici del governo Slovacco nel settore energetico. Il primo ministro della Repubblica Slovacca, ha inoltre informato il numero uno dell’Enel delle intenzione del governo di istituire in Slovacchia un Forum Europeo sull’energia nucleare. Una iniziativa già delineata al Presidente della Commissione Europea José Manual Durao Barroso in una lettera ufficiale. Il primo ministro è certo che la Slovacchia disponga dell’esperienza e delle risorse professionali necessarie per svolgere adeguatamente il ruolo di sede per la promozione della politica europea nel campo dell’energia nucleare in Europa. Un giudizio condiviso anche da Fulvio Conti. .  
   
   
PROGETTO UE PER IL RILEVAMENTO DEI CAMBIAMENTI NELL´ATMOSFERA CHE SOVRASTA L´EUROPA  
 
 Bruxelles, 26 febbraio 2007 - L´istituzione di un programma integrato paneuropeo per il controllo della qualità dell´aria e della composizione dell´atmosfera è l´obiettivo di un nuovo progetto finanziato dall´Unione europea, che aiuterà gli scienziati del mondo intero a seguire i cambiamenti dell´atmosfera che sovrasta l´Europa, dallo strato limite, che respiriamo e che si estende per circa 1 km al di sopra del suolo, fino alla stratosfera. Le informazioni sulla qualità dell´aria e sul clima provengono da una serie di fonti, tra cui satelliti, misurazioni al suolo e strumenti installati a bordo di velivoli. Tuttavia, la varietà delle tecniche di rilevamento utilizzate, nonché le differenze nel formato delle banche dati che ne derivano, indicano che raramente questo immenso corpo di informazioni viene sfruttato appieno. Il progetto Geomon (Global Earth Observation and Monitoring of the Atmosphere - Osservazione e monitoraggio atmosferico globale della Terra) intende armonizzare questo patrimonio di conoscenze agevolandone lo studio da parte degli scienziati. I partner del progetto si concentreranno in particolare su gas a effetto serra come il biossido di carbonio e il metano, gas e inquinanti reattivi, aerosol atmosferici, nonché sull´ozono. Nello specifico, il progetto riunirà le principali reti europee di misurazione al suolo e in quota dei parametri atmosferici integrando queste informazioni con i dati forniti dai satelliti. Geomon sosterrà inoltre queste reti nei costanti sforzi di raccolta dei dati e svilupperà nuove metodologie per utilizzare tali informazioni a fini di interpretazione e convalida satellitare. Il progetto Geomon contribuirà al lavoro svolto dall´Europa nell´ambito sia del Protocollo di Montreal (per la riduzione dei livelli di ozono nella stratosfera) sia del processo di Kyoto sul cambiamento climatico. Il progetto fa inoltre parte del contributo dell´Europa al programma internazionale Geoss (Global Earth Observation System of Systems - Sistema dei sistemi di osservazione globale della Terra). La Commissione europea, al pari di diversi Stati Ue, è membro del Gruppo sull´osservazione della Terra (Group on Earth Observation - Geo). Obiettivo di Geo è costruire un Sistema dei sistemi di osservazione globale della Terra nei prossimi dieci anni. Geomon, che riunisce 38 partner di Unione europea, Norvegia, Russia e Svizzera ed è coordinato dal Laboratorio francese di scienze del clima e dell´ambiente, è finanziato a titolo dell´area tematica «Sviluppo sostenibile, cambiamento globale ed ecosistemi» del Sesto programma quadro e durerà quattro anni. Per ulteriori informazioni su Geomon consultare: http://geomon. Ipsl. Jussieu. Fr/ Per ulteriori informazioni su Geoss: http://www. Earthobservations. Org .  
   
   
AMBIENTE, L´ASSESSORE ZUNINO PRESENTA LA CARTOGRAFIA DEI FONDALI NELL´ATLANTE DEGLI HABITAT MARINI DELLA LIGURIA  
 
Genova, 26 febbraio 2007 - « La Liguria è la prima regione del Mediterraneo ad avere un´atlante dei fondali marini su un´area così vasta. E´ fondamentale per la Regione conoscere la sua fascia costiera, capire meglio la ricchezza della parte sommersa>. Così l´assessore all´Ambiente della Regione Liguria, Franco Zunino, alla presentazione dell´"Atlante degli habitat marini della Liguria, realizzato da Stefano Coppo e Giovanni Diviacco, esperti del Settore Ecosistema Costiero e del Servizio Parchi ed Aree Protette della Regione Liguria, utilizzando in gran parte materiali ed informazioni già presenti negli archivi dell´ente, integrate con gli studi specifici di aggiornamento. Dal 26 febbraio l´Atlante sarà in libreria, per la casa editrice Grafiche Amadeo: oltre 200 pagine a colori ricche di immagini e fotografie dei fondali liguri di maggior pregio, corredate dalla cartografia di dettaglio, in scala 1:10. 0000, suddivisa in 83 tavole a colori dei principali popolamenti sommersi. La pubblicazione, che sarà in vendita in due versioni (Libro + Cd-rom e Cofanetto comprensivo di Libro, Tavole cartografiche a colori e Cd-rom), è destinata alle pubbliche amministrazioni, agli studi di progettazione, agli studenti, agli insegnanti delle scuole superiori, a subacquei e diportisti, a pescatori professionisti e sportivi e a tutti gli appassionati del mare fino a coloro che semplicemente sono curiosi di sapere "cosa c´è sotto". Lo scopo principale di tale lavoro, che ha comportato un enorme impegno in termini di acquisizione ed elaborazione di dati, è quello di fornire uno strumento conoscitivo sulla base del quale sia possibile calibrare gli interventi e garantire la migliore integrazione tra pianificazione degli usi del territorio e tutela dell´ambiente. Fino ad oggi le informazioni a proposito dei popolamenti sottomarini liguri erano insufficienti o frammentarie e spesso i dati risultavano raccolti ed elaborati con differenti metodi e scale. E´ stato quindi avviato un programma di cartografia delle praterie di posidonia e degli altri principali habitat marini liguri, utilizzando informazioni pregresse, foto aeree, indagini di campo con immersioni subacquee, rilevamenti effettuati con sofisticati sonar e riprese video con telecamera subacquea. Le tavole cartografiche riportano, oltre a tutte le informazioni legate agli habitat sommersi, anche molte altre informazioni utili alla conoscenza dell´ambiente marino costiero e delle interazioni tra le attività umane e l´ecosistema: le principali batimetrie, l´ubicazione delle condotte fognarie a mare, la presenza di impianti di maricoltura e ripopolamento marino, le grotte sottomarine, il perimetro dei Siti d´Importanza Comunitaria (Sic) e delle Aree Marine Protette. . .  
   
   
GESTIONE DEI SEDIMENTI DEI FIUMI SEMINARIO A TORINO PER COORDINARE GLI INTERVENTI  
 
Torino, 26 febbraio 2007 - Venerdì 23 febbraio a Torino, presso la Sala multimediale della Regione Piemonte si è tenuto il seminario istituzionale “Un modello condiviso per la redazione dei programmi generali di gestione dei sedimenti”. Obiettivo dell’incontro è illustrare e condividere con tutti gli enti interessati – Regione, Aipo, Autorità di bacino del fiume Po, Province – le nuove modalità d’intervento nella gestione dei sedimenti nei corsi d’acqua. “Si tratta di definire – sottolinea l’assessore regionale alla difesa del suolo, Bruna Sibille, con riferimento alla delibera della Giunta regionale n. 44-5084 del 2002 - gli interventi di estrazione e movimentazione dei sedimenti dei fiumi nell’ambito di un programma di gestione sostenibile dal punto di vista ambientale e di proporre e avviare concreti interventi di recupero e rinaturalizzazione degli ambiti fluviali. Dobbiamo quindi innovare le procedure tecniche e amministrative finora assunte per definire gli interventi e assegnare nuovi e più impegnativi compiti a tutte le amministrazioni preposte al governo dei sistemi fluviali della nostra regione”. Per attuare una recente deliberazione dell’Autorità di bacino (Direttiva per gli interventi di rinaturazione e la Direttiva tecnica per la programmazione degli interventi di gestione dei sedimenti degli alvei dei corsi d’acqua) è stato infatti sottoscritto un accordo tra Regione Piemonte, Agenzia interregionale per il fiume Po (Aipo) e la stessa Autorità di bacino. Attraverso un gruppo di lavoro, i tre enti condivideranno le conoscenze, le scelte metodologiche, le istanze del territorio, con l’obiettivo di evitare inefficienze e difficoltà negli interventi. Al seminario sono intervenuti la presidente della Regione Piemonte, Mercedes Bresso, l’assessore regionale alla montagna e difesa del suolo, Bruna Sibille (componente del Comitato di indirizzo Aipo), dirigenti della Regione Piemonte, dell’Autorità di bacino, dell’Aipo e rappresentanti del Politecnico impegnati nel Ditic (Dipartimento di Idraulica trasporti e infrastrutture civili) e nel Ditag (Dipartimento di Ingegneria del territorio dell’ambiente e delle geotecnologie). .  
   
   
FRANCIA E GIAPPONE INAUGURANO LA RETE DI RICERCA SULLA CATALISI AMBIENTALE  
 
 Milano, 26 febbraio 2007 - Si è costituita una nuova rete internazionale che studierà i processi catalitici utilizzati per ridurre l´inquinamento atmosferico e la contaminazione dell´acqua. La rete, denominata Ecsaw (Environmental catalysis for sustaining clean air and water), è un´impresa comune del Cnrs, il centro nazionale della ricerca scientifica francese e dell´Aist, l´istituto nazionale della scienza e delle tecnologie avanzate giapponese. Alla rete partecipano anche molte università francesi che si avvarranno della collaborazione decennale in questo campo tra ricercatori francesi e giapponesi. La catalisi ambientale riguarda lo sviluppo di catalizzatori capaci di trasformare composti dannosi per l´ambiente o di produrre sintesi catalitiche alternative di importanti composti senza formare sottoprodotti ecologicamente inaccettabili. I catalizzatori che possono, per esempio, limitare le emissioni nell´atmosfera e depurare l´acqua, avranno un ruolo di primo piano nella creazione di processi produttivi più puliti e più sostenibili in settori altamente inquinanti, quale l´industria chimica. Nei prossimi quattro anni i ricercatori dei due paesi concentreranno la loro attenzione sui seguenti aspetti: riduzione di Nox (ossidi d´azoto); nuovi combustibili per celle a combustibile; decontaminazione dell´aria e dell´acqua mediante fotocatalisi; chimica verde. Per ulteriori informazioni visitare: http://www. Cnrs. Fr/ .  
   
   
AMBIENTE, L´ASSESSORE ZUNINO PRESENTA LA CARTOGRAFIA DEI FONDALI NELL´ATLANTE DEGLI HABITAT MARINI DELLA LIGURIA  
 
 Genova, 26 febbraio 2007 - <La Liguria è la prima regione del Mediterraneo ad avere un´atlante dei fondali marini su un´area così vasta. E´ fondamentale per la Regione conoscere la sua fascia costiera, capire meglio la ricchezza della parte sommersa>. Così l´assessore all´Ambiente della Regione Liguria, Franco Zunino, alla presentazione dell´"Atlante degli habitat marini della Liguria, realizzato da Stefano Coppo e Giovanni Diviacco, esperti del Settore Ecosistema Costiero e del Servizio Parchi ed Aree Protette della Regione Liguria, utilizzando in gran parte materiali ed informazioni già presenti negli archivi dell´ente, integrate con gli studi specifici di aggiornamento. Dal 26 febbraio l´Atlante sarà in libreria, per la casa editrice Grafiche Amadeo: oltre 200 pagine a colori ricche di immagini e fotografie dei fondali liguri di maggior pregio, corredate dalla cartografia di dettaglio, in scala 1:10. 0000, suddivisa in 83 tavole a colori dei principali popolamenti sommersi. La pubblicazione, che sarà in vendita in due versioni (Libro + Cd-rom e Cofanetto comprensivo di Libro, Tavole cartografiche a colori e Cd-rom), è destinata alle pubbliche amministrazioni, agli studi di progettazione, agli studenti, agli insegnanti delle scuole superiori, a subacquei e diportisti, a pescatori professionisti e sportivi e a tutti gli appassionati del mare fino a coloro che semplicemente sono curiosi di sapere "cosa c´è sotto". Lo scopo principale di tale lavoro, che ha comportato un enorme impegno in termini di acquisizione ed elaborazione di dati, è quello di fornire uno strumento conoscitivo sulla base del quale sia possibile calibrare gli interventi e garantire la migliore integrazione tra pianificazione degli usi del territorio e tutela dell´ambiente. Fino ad oggi le informazioni a proposito dei popolamenti sottomarini liguri erano insufficienti o frammentarie e spesso i dati risultavano raccolti ed elaborati con differenti metodi e scale. E´ stato quindi avviato un programma di cartografia delle praterie di posidonia e degli altri principali habitat marini liguri, utilizzando informazioni pregresse, foto aeree, indagini di campo con immersioni subacquee, rilevamenti effettuati con sofisticati sonar e riprese video con telecamera subacquea. Le tavole cartografiche riportano, oltre a tutte le informazioni legate agli habitat sommersi, anche molte altre informazioni utili alla conoscenza dell´ambiente marino costiero e delle interazioni tra le attività umane e l´ecosistema: le principali batimetrie, l´ubicazione delle condotte fognarie a mare, la presenza di impianti di maricoltura e ripopolamento marino, le grotte sottomarine, il perimetro dei Siti d´Importanza Comunitaria (Sic) e delle Aree Marine Protette. .  
   
   
TECNOLOGIA E SCIENZA DEL RICICLAGGIO DELLA CARTA: PRESENTE E FUTURO  
 
 Bruxelles, 26 febbraio 2006 - Il 24 e 25 maggio a Bilbao (Spagna) si svolgerà un simposio internazionale sul presente e il futuro della tecnologia e della scienza del riciclaggio della carta. L´iniziativa verterà sui seguenti temi: limiti della raccolta; controllo di qualità della carta recuperata; tecnologie di accatastamento; chimica colloidale, chimica applicata alle sostanze dissolte e al riciclaggio; nanotecnologie e biotecnologie applicabili; aspetti tecnologici delle applicazioni caratterizzate da contatto con gli alimenti; tecnologie per l´ottimizzazione energetica. Per ulteriori informazioni visitare: http://www. Ipe. Es/ . .  
   
   
ETWINNING: CRESCE IL SUCCESSO DEI GEMELLAGGI ´VIRTUALI´ TRA SCUOLE EUROPEE  
 
Bruxelles, 26 febbraio 2007 - L´iniziativa eTwinning, una delle principali azioni del programma eLearning della Commissione europea, è stata varata nel gennaio 2005 con il duplice obiettivo di incoraggiare l´uso dei computer per comunicare tra le scuole e, in tal modo, promuovere il dialogo tra le culture. Questo programma si differenzia dagli altri programmi d´azione della Commissione nel settore dell´istruzione per il fatto che non assegna sovvenzioni ai partecipanti, ma permette di accedere gratuitamente a un´infrastruttura informatica, il portale eTwinning, grazie a cui le scuole di tutta Europa possono stabilire rapporti di collaborazione. Le scuole sono interamente libere di decidere quale forma dare alla loro cooperazione: può trattarsi di progetti della durata di alcune settimane o di una collaborazione a lungo termine, ad esempio su programmi comuni. Sempre alle scuole partecipanti spetta decidere le materie su cui verterà la collaborazione. La libertà d´azione e le formalità burocratiche ridotte al minimo sono le caratteristiche che contraddistinguono questo programma. Ján Figel´, commissario responsabile dell´istruzione e della formazione, ha dichiarato: "Grazie al programma eTwinning, ogni classe scolastica può entrare in contatto con qualsiasi angolo d´Europa e gli alunni, oltre a migliorare le loro capacità in campo informatico, imparano a conoscere altre culture e altre lingue. In questo modo, eTwinning non solo avvicina tra loro gli europei di tutte le regioni del continente, ma contribuisce allo sviluppo di competenze indispensabili in un´economia in cui le tecnologie dell´informazione acquistano sempre maggiore importanza". Anche se il programma eLearning si è concluso nel 2006, eTwinning prosegue nell´ambito del nuovo programma 2007-2013 in materia di formazione permanente. Ogni anno i migliori progetti eTwinning sono ricompensati con un premio, che testimonia del successo incontrato da questo programma. Con un numero di scuole iscritte più che raddoppiato nel 2006 (da 11. 300 a 23. 200) e oltre 8. 000 scuole partecipanti a un progetto, la concorrenza si annuncia quest´anno più intensa che mai. In occasione della conferenza eTwinning che si è tenuta a Bruxelles il 23 e 24 febbraio, Ján Figel´ ha premiato i sei migliori progetti. Suddivisi per tre categorie d´età (da 4 a 12, da 13 a 15 e da 16 a 19 anni), i premi saranno assegnati a progetti che presentano le seguenti caratteristiche: innovazione pedagogica (in che modo il progetto e l´uso delle tecnologie dell´informazione hanno cambiato la vita quotidiana delle scuole partner); integrazione nel programma scolastico (in che modo il progetto e l´uso delle tecnologie dell´informazione si sono integrati nei programmi nazionali di studio e di esame); uso creativo delle tecnologie dell´informazione (non limitato alla sola posta elettronica); durevolezza (il modo più efficace per garantire la durata nel tempo del progetto è l´implicazione dell´intera scuola); trasferibilità (i benefici del progetto devono poter essere condivisi). I sei progetti finalisti sono stati selezionati fra i 350 candidati da una giuria di esperti indipendenti composta da rappresentanti della Commissione europea, del gruppo di consulenza pedagogica per eTwinning, del servizio centrale di assistenza e dei ministeri dell´istruzione nazionali. I sei progetti finalisti sono stati realizzati in Repubblica ceca, Finlandia, Francia, Grecia, Irlanda, Italia, Lituania, Malta, Polonia, Slovacchia e Spagna. Www. Etwinning. Net .