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Notiziario Marketpress di Lunedì 17 Settembre 2007
A UN INCONTRO SULLA RICERCA IN MATERIA DI SICUREZZA FRATTINI SOTTOLINEA L´IMPORTANZA DELLA COOPERAZIONE  
 
Bruxelles, 17 settembre 2007 - Alla cerimonia inaugurale del Forum europeo di ricerca e innovazione in materia di sicurezza (Esrif) Franco Frattini, commissario per la Giustizia, la libertà e la sicurezza, ha sottolineato l´importanza della cooperazione a tutti i livelli. L´esrif è inteso a favorire un dialogo pubblico-privato nella ricerca in materia di sicurezza riunendo tutte le parti interessate nel settore. Insieme, i partecipanti al forum avanzeranno proposte per un´agenda strategica nel campo di ricerca e innovazione in materia di sicurezza, attraverso l´individuazione di necessità e priorità. Inoltre, condivideranno idee e migliori prassi al fine di impiegare al meglio le risorse esistenti e gli strumenti finanziari. «Garantendo un legame tra la ricerca in materia di sicurezza e la politica di sicurezza, l´Esrif contribuirà alla realizzazione di politiche maggiormente efficaci ed infine a una maggiore sicurezza per i cittadini dell´Unione europea», ha dichiarato la Commissione europea. Alla speciale sessione plenaria dell´Esrif parteciperanno tra le 50 e le 70 persone in rappresentanza di tutte le parti interessate del settore della ricerca in materia di sicurezza. Verranno istituiti alcuni gruppi di lavoro composti da circa 200-300 contribuenti, impegnati su specifici argomenti. Verso la fine del 2009, il forum presenterà un´Agenda congiunta sulla ricerca in materia di sicurezza. Nel suo discorso al primo incontro dell´Esrif, il commissario Frattini ha sottolineato l´importanza di basare le politiche di sicurezza su una solida ricerca. L´unione europea ha già compiuto progressi in tale direzione introducendo l´area tematica «Sicurezza» nell´ambito del Settimo programma quadro (7°Pq) per la ricerca, e stanziando circa 1,5 Mrd Eur a tale scopo. Sono inoltre disponibili altri 750 Mio Eur al fine di rafforzare la sicurezza all´interno della Comunità e sostenere il lavoro degli Stati membri. «Queste risorse sono fondamentali se intendiamo affrontare le sfide della sicurezza a lungo termine. Dobbiamo inoltre far fronte al cambiamento della natura stessa delle minacce alla sicurezza, che utilizzano una tecnologia sofisticata e attraversano i tradizionali confini», ha dichiarato Franco Frattini, aggiungendo che le autorità incaricate di applicare la normativa devono essere in grado di contrastare da sole questa nuova tecnologia con strumenti tecnologici innovativi. Al fine di garantire che tali strumenti superino nelle prestazioni quelli dei terroristi, è necessario intensificare le attività di ricerca. Il commissario Frattini ha annunciato che un prossimo piano d´azione sulla sicurezza degli esplosivi e dei detonatori verrà sostenuto dalla ricerca. «Molti esperti stanno programmando di venire a Bruxelles e discutere tali questioni con noi. Ciò dimostra l´esistenza di un interesse nella collaborazione», ha affermato. L´unione europea sta già stanziando risorse per la ricerca relativa alla sicurezza in molti settori. Il commissario ha parlato della propria esperienza negli aeroporti di Heathrow (Londra) e Schiphol (Amsterdam), in cui dei funzionari hanno esaminato il suo occhio anziché il suo passaporto. Inoltre, è in corso la pianificazione di una serie di nuovi progetti nell´ambito del 7°Pq. Circa 44 progetti riceveranno complessivamente 156 Mio Eur a seguito del primo invito a presentare proposte. I contratti non sono ancora stati firmati, ma i prossimi progetti dovrebbero affrontare questioni quali un dispositivo mobile per individuare la fabbricazione artigianale di sostanze pericolose, la protezione della rete delle acque con sistemi di sorveglianza automatici, la sicurezza per eventi pubblici su vasta scala, la creazione di una banca dati balistica, la gestione delle crisi, e l´individuazione attraverso sistemi video di comportamenti insoliti in una folla. In Germania, intanto, esperti internazionali stanno partecipando a un incontro, della durata di una settimana, riguardo alla ricerca finalizzata alla protezione della società dalle nuove minacce. La Germania ha introdotto a marzo il proprio programma di ricerca nel campo della sicurezza, e la prima fase dei progetti è già stata selezionata per i finanziamenti. Tali progetti condivideranno risorse pari a 50 Mio Eur. Per ulteriori informazioni consultare: http://ec. Europa. Eu/enterprise/security/index_en. Htm .  
   
   
LA COMMISSIONE EUROPEA ADOTTA IL PROGRAMMA EUROSTARS PER LE PMI IMPEGNATE NELLA R&S  
 
Bruxelles, 17 settembre 2007 - La Commissione europea ha approvato il primo programma di finanziamento mai elaborato a favore delle piccole e medie imprese (Pmi) che conducono attività di ricerca e innovazione. Il programma Eurostars si propone di stimolare l´imprenditorialità europea finanziando imprese impegnate nella ricerca e sviluppo (R&s) e sostenendo le loro ambizioni di guidare progetti internazionali collaborativi di R&s e innovazione. Eurostars, un programma congiunto che riunisce l´Ue e l´iniziativa intergovernativa Eureka, inizierà le proprie attività di finanziamento nel 2007 con un bilancio di 800 Mio Eur per i primi sei anni. Oltre a un contributo comunitario pari a 100 Mio Eur, 22 Stati membri dell´Ue e cinque paesi associati al Settimo programma quadro (7°Pq) concorreranno per un importo complessivo ulteriore pari a 300 Mio Eur. A propria volta, il settore privato mobiliterà fino a 400 Mio Eur per sostenere le Pmi europee che si occupano di R&s. Tramite Eurostars i paesi partecipanti metteranno insieme i loro programmi nazionali e i finanziamenti per la ricerca a favore delle Pmi, ottenendo come risultato un impiego migliore e più efficiente delle risorse. «Eurostars implica un nuovo livello di cooperazione e integrazione tra programmi di ricerca comunitari e nazionali», ha dichiarato il commissario europeo per la Scienza e la ricerca Janez Potocnik. «Grazie alla creazione di forti legami tra i finanziamenti pubblici e privati, Eurostars imprimerà impulso alle Pmi che conducono attività di R&s, consentendo loro di cooperare con i gruppi di ricerca migliori d´Europa e di trasformare le nuove idee in attività imprenditoriali di successo. È un esempio di funzionamento dello Spazio europeo della ricerca», ha aggiunto. Poiché le Pmi forniscono 75 milioni di posti di lavoro e rappresentano il 99% di tutte le imprese europee, sono considerate cruciali per tentare di raggiungere gli obiettivi del nuovo partenariato di Lisbona per la crescita e l´occupazione. Il programma Eurostars metterà a disposizione finanziamenti a favore delle Pmi con meno di 250 dipendenti che investono almeno il 10% del fatturato annuo in attività di R&s. Tali attività devono contemplare progetti multinazionali con partner molteplici guidati da Pmi ma aperti ad altri tipi di partecipanti, quali università, organizzazioni di ricerca e grandi aziende. Devono inoltre porsi come obiettivo la ricerca e sviluppo orientati al mercato e che mirano a risultati commerciali a breve o medio termine. Il programma Eurostars verrà avviato ufficialmente a Bruxelles il 2 ottobre e ha fissato un primo termine per l´invio delle domande al 3 dicembre 2007. Per maggiori informazioni consultare: http://www. Eurostars-eureka. Eu/tiles/main. Html .  
   
   
CREST PUBBLICA ORIENTAMENTI SULL´IMPIEGO COORDINATO DEL 7°PQ E DEI FONDI STRUTTURALI PER SOSTENERE LA R&S  
 
Bruxelles, 17 settembre 2007 - Crest, il comitato della ricerca scientifica e tecnica dell´Ue, ha pubblicato un insieme di 14 raccomandazioni per aiutare gli Stati membri e le regioni europee a sfruttare più efficacemente le sinergie tra il Settimo programma quadro dell´Ue (7°Pq) e i Fondi strutturali, al fine di rafforzare i risultati della ricerca e sviluppo (R&s). «Collaborando gli Stati membri possono contribuire alla mobilitazione del potenziale di sviluppo tecnologico e di ricerca a livello regionale, nazionale ed europeo, al miglioramento e all´incremento degli investimenti della R&s nella ricerca (in vista dell´obiettivo del 3% di Barcellona), e possono risultare più efficaci per lo sviluppo economico e sociale regionale di quanto non avverrebbe se fossero impiegati separatamente», si legge nella dichiarazione del gruppo di lavoro del Crest. La relazione include orientamenti che forniscono 14 raccomandazioni in sei settori prioritari, più precisamente lo sviluppo di strategie di R&s, la base della R&s, l´eccellenza della ricerca, la cooperazione internazionale, lo sfruttamento dei risultati di R&s e il miglioramento della comunicazione. Nella sua relazione, il Crest precisa che i due strumenti, vale a dire i Fondi strutturali (Fs) per la politica di coesione e il 7°Pq per la politica della ricerca, condividono l´obiettivo comune di creare maggiore occupazione e crescita. Poiché il nuovo periodo di programmazione per le due iniziative di finanziamento coinciderà, mettere in relazione tali progetti sarà ancora più semplice. Gli orientamenti volontari sottolineano il ruolo che gli Stati membri e le regioni europee dovrebbero svolgere nel definire e attuare le loro strategie di R&s in base ai punti di forza e alle esigenze del loro territorio. «Una strategia regionale deve essere mirata a livello tematico per essere efficace ed efficiente», si legge nella raccomandazione. «Lo sviluppo efficace del sistema di Rtdi [ricerca, sviluppo tecnologico e innovazione] si basa sullo sfruttamento dei punti di forza esistenti verso una massa critica competitiva, ma anche sulla creazione di nuove capacità in campi non ancora ben sviluppati, o sul tentativo di superare le debolezze», aggiunge. «Sono particolarmente lieta che le conclusioni odierne del Consiglio e la relazione del comitato di ricerca scientifica e tecnica (Crest) offrano un contributo durevole alla creazione di condizioni migliori per la ricerca in Europa. Un miglior coordinamento dell´impiego dei Fondi strutturali e dei programmi quadro per la ricerca costituisce un elemento importante di investimento sostenibile nel futuro», ha dichiarato il ministro tedesco per la Ricerca Annette Schavan in occasione dell´adozione delle raccomandazioni del Crest. La relazione era stata originariamente presentata alla riunione del Consiglio di giugno 2007, ma solo recentemente è divenuta disponibile tramite la Biblioteca di Cordis. Per leggere le linee guida di Crest http://cordis. Europa. Eu/fetch?caller=docs_publ&action=d&doc=1&cat=docs&query=1189152323430&rcn=8692&lan=en .  
   
   
INNOVAZIONE IN BULGARIA: ALCUNI MIGLIORAMENTI, MA LA STRADA È ANCORA LUNGA  
 
Bruxelles, 17 settembre 2007 - L´ultima relazione sui risultati dell´economia bulgara sotto il profilo dell´innovazione presenta una situazione eterogenea. Le imprese bulgare mostrano scarsi segnali di innovazione, i collegamenti fra ricerca e innovazione rimangono deboli e mancano le risorse umane e finanziarie. Un aspetto più positivo è che il prodotto lordo in termini di innovazione in Bulgaria è aumentato, mentre l´ambiente imprenditoriale e commerciale continua a migliorare. Il documento, pubblicato dal Fondo di Sofia per la ricerca applicata e le comunicazioni con il titolo «Innovation. Bg 2007», analizza la situazione del sistema di innovazione nazionale e formula raccomandazioni per migliorarne il rendimento. Fra le principali conclusioni della relazione di quest´anno si legge che: la componente mercato del sistema di innovazione bulgaro si trova in una fase iniziale di sviluppo, e l´innovazione non è diffusa nelle imprese bulgare; i prodotti dell´innovazione e della ricerca sono sviluppati in modo indipendente gli uni dagli altri; il sistema di innovazione nazionale è sviluppato e influenzato in larga misura dall´integrazione e dal finanziamento delle reti europee dell´innovazione; il principale ostacolo all´innovazione in Bulgaria è la mancanza di finanziamenti e di personale qualificato; il rendimento ha iniziato a migliorare, e questa inversione costituisce il momento ideale per rinnovare gli sforzi tesi a rafforzare ulteriormente il rendimento. Tre raccomandazioni sono rivolte in particolare al governo bulgaro. Nel testo si afferma che occorrerebbe convogliare maggiori risorse politiche, amministrative e finanziarie nella formulazione e nell´attuazione della politica nazionale dell´innovazione. Inoltre, si dovrebbero compiere maggiori sforzi per migliorare il coordinamento fra i documenti strategici, le politiche e gli strumenti amministrativi e finanziari. Nel riconoscere il ruolo fondamentale che i finanziamenti dell´Ue svolgono nell´incentivare l´innovazione bulgara, la relazione chiede alle autorità bulgare di indirizzare questi finanziamenti verso progetti più complessi, a più lungo termine e a livello nazionale e regionale, anziché impiegarli per il finanziamento diretto a più breve termine delle imprese. Inoltre, questi progetti a più lungo termine dovrebbero essere attuati in coordinamento con altri programmi dell´Ue, fra cui il Settimo programma quadro (7°Pq) per la ricerca e lo sviluppo tecnologico e il programma quadro per la competitività e l´innovazione (Cip). Uno sguardo alle statistiche contenute nella relazione evidenzia il percorso in salita che la Bulgaria deve ancora affrontare. Oltre il 65% delle imprese non ha realizzato alcuna attività d´innovazione nel 2006. Il Fondo di Sofia per la ricerca applicata e le comunicazioni stima l´indice di innovazione media delle imprese bulgare a 10,2 (su un massimo di 100) per il 2006, e sostiene che «questo riflette la loro incapacità di combinare diversi tipi di innovazione e lo scarso livello di novità delle loro attività di innovazione». La relazione aggiunge che gran parte delle innovazioni provenienti da imprese bulgare costituisce una novità solo per l´impresa stessa o per il mercato bulgaro, ma non per il mercato internazionale. Tuttavia, secondo la relazione, nel 2006 in Bulgaria si è verificato un aumento del prodotto lordo in termini di innovazione (calcolato tenendo presenti i risultati dell´innovazione, della ricerca e della tecnologia), mentre l´ambiente imprenditoriale e commerciale continua a migliorare. «La stabilità macroeconomica duratura ha creato le premesse necessarie ai fini della crescita delle imprese e della creazione di partenariati produttivi per l´innovazione. Eppure alcuni fattori microeconomici, fra cui gli enormi ostacoli all´ingresso, la scarsa competitività e la concorrenza sleale, l´elevata concentrazione del mercato e il basso livello di protezione dei diritti di proprietà continuano a ostacolare lo sviluppo del sistema di innovazione bulgaro e, quindi, la competitività delle imprese bulgare nell´Ue», si legge nella relazione. La relazione è stata presentata inizialmente nel dicembre 2006, ma solo di recente è stata resa disponibile in lingua inglese. Per ulteriori informazioni consultare: http://www. Arcfund. Net/artshow. Php?id=8343 .  
   
   
INCUBATORI E IMPRENDITORIALITÀ: IL PROGETTO «AFI-MAC»  
 
 Bordeaux (Francia), 17 settembre 2007 - Il 12 ottobre si terrà una conferenza su incubatori e imprenditorialità. Durante la conferenza sarà presentato il progetto «Afi-mac» (Accompaniment for entrepreneurs in Incubators or entrepreneurship supporting structures thanks to a Multi Actors Cooperation approach, Accompagnamento degli imprenditori in incubatori o in strutture a sostegno dell´imprenditorialità mediante un approccio cooperativo con più attori), un progetto finanziato nell´ambito del programma Ue Leonardo. I partecipanti potranno conoscere le esperienze di incubatori realizzati nell´ambito del progetto Afi-mac e, in seguito, potranno partecipare ad un dibattito riguardante gli effetti degli incubatori sulla creazione e lo sviluppo di imprese e l´istruzione sperimentale. Per ulteriori informazioni visitare: http://www. Afi-mac. Net .  
   
   
FABBISOGNO DEL SETTORE STATALE DEL MESE DI LUGLIO 2007  
 
 Roma, 17 settembre 2007 - Il Ministero dell´Economia e delle Finanze comunica i dati di sintesi del conto del settore statale del mese di luglio 2007. Fabbisogno del settore statale del mese di luglio 2007
Milioni di euro
Formazione del fabbisogno
Entrate 44. 850
Spese 40. 610
di cui: spesa per interessi 3. 308
Fabbisogno (-) / Disponibilità (+) 4. 240
Copertura
Totale -4. 240
Titoli a breve termine 400
Titoli a medio-lungo termine 2. 500
Titoli esteri -2. 330
Altre operazioni (1) -4. 810
(1) Comprendono la raccolta postale e la variazione del conto di disponibilità. In conformità al programma Special Data Dissemination Standard (Sdds) del Fondo Monetario Internazionale, il calendario delle pubblicazioni dei dati sopraesposti è disponibile sul sito (Collegamento a sito esterno http://dsbb. Imf. Org). .
 
   
   
CICR: SUBPRIME E MERCATI, PER L´ITALIA QUADRO RASSICURANTE  
 
Roma, 17 settembre 2007 - Si è riunito il 13 settembre presso il Ministero dell´Economia e delle Finanze, sotto la presidenza del Ministro Tommaso Padoa-schioppa, il Comitato Interministeriale per il Credito e il Risparmio (Cicr). L´incontro si è aperto con un´informativa sull´andamento mercati finanziari, anche in relazione alla crisi dei mutui cosiddetti sub-prime e alle altre tensione manifestatesi sui mercati durante il mese di agosto 2007. In proposito, il Governatore della Banca d´Italia Mario Draghi ha presentato una relazione sui principali aspetti nazionali, europei e internazionali nella quale ha illustrato le cause e le conseguenze delle recenti turbolenze sui mercati finanziari, gli interventi delle banche centrali e le ripercussioni sulle banche nel nostro Paese. A questa prima fase della riunione hanno partecipato anche i presidenti della Consob, Lamberto Cardia, e dell´Isvap, Giancarlo Giannini, che hanno fornito contributi di analisi e valutazione del fenomeno connessi con l´attività di vigilanza effettuata. Sulla base delle relazioni svolte e degli interventi formulati nel successivo dibattito dai Ministri partecipanti, il Comitato ha concluso che il quadro per l´Italia, nonostante le problematiche emerse, si presenta nel complesso rassicurante. Il Cicr ha successivamente esaminato ed espresso parere favorevole alla richiesta della Regione Veneto in merito all´emissione di un prestito obbligazionario. Sono stati infine ratificati alcuni provvedimenti assunti nei mesi scorsi dal Ministro dell´Economia e delle Finanze in via d´urgenza, in qualità di presidente del Cicr: il decreto ministeriale relativo all´adeguatezza patrimoniale, contenimento del rischio e informativa al pubblico delle banche e dei gruppi bancari (Basilea 2 - Dm 27 dicembre 2006, n. 933); il decreto in materia di obbligazioni bancarie garantite (covered bonds - Dm 12 aprile 2007, n. 213), nonchè alcuni provvedimenti su prestiti obbligazionari regionali. In particolare, il primo decreto comporta un significativo avanzamento della regolamentazione prudenziale applicabile alle banche e agli intermediari italiani nella direzione delle "migliori prassi" individuate dal Comitato di Basilea nel Nuovo Accordo sul Capitale del giugno 2004; il secondo, accompagna le banche italiane nell´accesso al mercato europeo dei covered bonds, strumenti che, in relazione alle specifiche garanzie da cui sono assistiti, consentono di contenere i costi di raccolta e di conseguire i vantaggi regolamentari riconosciuti dalla normativa comunitaria che ha recepito il Nuovo Accordo sul Capitale. .  
   
   
ASTE TITOLI DI STATO A MEDIO/LUNGO TERMINE DEL 13 SETTEMBRE 2007  
 
Btp 4,00%
Scadenza 15. 04. 2012
Cod. /tranche It0004220627/9
Imp. Offerto 2500
Regolamento 17. 09. 2007
Imp. Domandato 3895
Imp. Assegnato 2500
Prezzo aggiudicazione 99,64
Prezzo esclusione 97,751
Rendimento lordo 4,12
Variazione Rend. Asta prec. (*) -0,52
Rendimento netto 3,60
Riparto 6,124
Importo in circolazione (mln) 14750
Riapertura (mln) 250
Prezzo nettisti 99,63363700
(*) raffronto con titolo di pari durata
Elaborazione Assiom .
 
   
   
BANCA POPOLARE DI INTRA CHIUDE IL SEMESTRE CON UN UTILE CONSOLIDATO DI € 11,8 MILIONI  
 
Intra, 17 settembre 2007 - Il Consiglio di Amministrazione della Banca Popolare di Intra, riunitosi in data odierna sotto la Presidenza del Prof. Avv. Luigi Fumagalli, ha approvato la Relazione Semestrale consolidata al 30 giugno. La Relazione Semestrale è oggetto di revisione contabile limitata da parte della Società Pricewatherhousecoopers. La Semestrale Consolidata 2007 comprende, con il metodo del consolidamento integrale, i risultati della Banca Popolare di Intra e delle Controllate Intra Private Bank, Banca Popolare di Monza e Brianza, Monza e Brianza Leasing e Intrafid, oltre alla situazione contabile della Intra Mortgage Finance 1, società veicolo della cartolarizzazione effettuata nel 2002. I risultati della Semestrale Consolidata 2007 Nel primo semestre del 2007 la ripresa dei volumi, favorita dalla ritrovata spinta commerciale della Rete e dalla ristrutturazione delle Aree, insieme agli effetti positivi della rigorosa analisi del portafoglio crediti eseguita nei precedenti esercizi, hanno condotto ad un forte miglioramento della redditività della Banca Popolare di Intra e delle sue Controllate. Dopo un biennio 2005/2006 caratterizzato dalla contabilizzazione di pesanti perdite su crediti l’utile netto consolidato è pari ad € 11,8 milioni. Al 30 giugno 2007 la raccolta diretta consolidata si è collocata ad € 3. 558,1 milioni, in aumento dello 0,4% rispetto alla fine del 2006, sostenuta dalla forte espansione dei debiti verso la clientela, cresciuti nel primo Semestre 2007 dell’8,1% a € 1. 873,5 milioni, sia per la componente dei conti correnti (€ 1. 597,6 milioni, +6,2%), sia per i pronti contro termine (€ 218,8 milioni, + 31,9%), mentre la scelta di ridurre lo stock di prestiti obbligazionari, soprattutto di quelli collocati a clientela istituzionale, ha comportato la flessione dei debiti rappresentati da titoli (€ 1. 684,6 milioni, -6,9%). In particolare a fronte di scadenze di Prestiti Obbligazionari per circa € 240 milioni sono stati emessi solo € 172 milioni di nuovi Prestiti; limitando l’analisi ai soli Prestiti a Clientela Istituzionale, a fronte di scadenze per € 193 milioni, si è provveduto a nuove emissioni per € 25 milioni. La raccolta indiretta si è posizionata ad € 3. 285,4 milioni, mostrando un calo del 3,9% rispetto a fine 2006, per la diminuzione sia della componente gestita (€ 1. 617,5 milioni, -3,7%), sia di quella amministrata (€ 1. 667,9 milioni, -4,2%), dovendo rispettivamente scontare la riduzione di masse in gestione, a seguito della diminuzione del numero di promotori finanziari della Controllata Intra Private Bank, e la vendita a Veneto Banca delle azioni Banca Popolare di Intra presenti nel portafoglio della clientela a seguito dell’Opa. In forte controtendenza i flussi di raccolta riveniente dal comparto dei prodotti assicurativi. La raccolta complessiva della Banca Popolare di Intra e delle sue Controllate si è attestata ad € 6. 843,6 milioni, con una contenuta riduzione rispetto al 31/12/2006 (-1,7%). Nel primo Semestre del 2007 gli impieghi hanno registrare un incremento del 3,4% a € 3. 361,7 milioni (+0,5% rispetto al 30/6/2006), grazie al progresso verificatosi nel secondo trimestre dell’anno (€ 3. 203,0 milioni al 31/3/2007). In termini di qualità del portafoglio crediti, al 30 giugno 2007 il totale dei crediti deteriorati lordi è sceso ad € 729,6 milioni (-19,1% da inizio anno), per effetto sia del continuo e attento monitoraggio sul portafoglio crediti, sia delle attività volte ad effettuare entro l’anno un’armonizzazione della gestione contabile di Banca Popolare di Intra con quella di Veneto Banca. A fronte di tali crediti sono state appostate rettifiche di valore complessive per € 444,7 milioni (-20,5%), con un grado di copertura che è passato dal 62,1% di fine anno all’attuale 61,0%. Nel dettaglio le sofferenze lorde sono diminuite del 15,2% ad € 581,1 milioni e le relative rettifiche del 20,8% ad € 424,4 milioni, con un grado di copertura al 73,0% (78,3% a fine 2006) ed un rapporto sofferenze nette/impieghi netti al 4,7%. Gli incagli lordi sono scesi del 15,3% al 30 giugno 2007 a € 114,7 milioni, a seguito dell’attività di recupero effettuata nel periodo. A copertura di tali posizioni sono presenti accantonamenti per € 17,7 milioni (-14,3%), con un grado di copertura del 15,4% sui livelli di fine anno ed un rapporto incagli netti/impieghi netti pari al 2,9% (3,5% al 31/12/2006). Per ulteriori approfondimenti si rimanda alla Relazione sulla Gestione ed alle Note Illustrative diffuse in data odierna. Nel corso del primo Semestre è proseguita la politica di tesoreria orientata alla riduzione del portafoglio di proprietà della Banca Popolare di Intra e delle sue Controllate, al fine di procedere alla strutturazione di un assetto finanziario accentrato presso la Capogruppo. Sempre nell’ottica della razionalizzazione dei flussi monetari è stata modificata la politica di gestione della liquidità delle controllate, le quali hanno avviato il processo di chiusura delle posizioni con trasferimento dei saldi alla controllante. Il portafoglio titoli consolidato è passato da € 480,2 milioni di fine 2006 ad € 354,3 milioni del 30/06/2007, con una riduzione di € 125,9 milioni (-26,2%). La contrazione dei prestiti obbligazionari a clientela istituzionale e la crescita degli impieghi hanno determinato un peggioramento della posizione interbancaria, negativa per € 120,8 milioni (- € 86,6 milioni a fine dicembre 2006), nonostante la vendita di parte del portafoglio titoli. A livello economico il margine di interesse consolidato si è attestato ad € 54,9 milioni (-0,9% rispetto al primo Semestre del 2006); nel dettaglio gli interessi attivi sono saliti ad € 109,7 milioni (+5,3%), grazie all’aumento dei tassi attivi e nonostante la riduzione della quota rinveniente dai titoli in portafoglio, mentre gli interessi passivi si sono collocati ad € 54,9 milioni (+12,3%) per l’incremento del costo della raccolta. Le commissioni nette sono cresciute dell’8,2% a € 33,1 milioni per effetto dell’incremento delle commissioni attive (€ 40,3 milioni, +3,8%) in particolare per il notevole sviluppo della componente assicurativa e della riduzione delle commissioni passive (€ 7,2 milioni, -12,4%). Il miglioramento del risultato dell’attività di negoziazione e copertura, negativo per € 1,7 milioni (- € 7,4 milioni al 30/6/2006) ha portato ad un margine di intermediazione consolidato di € 87,7 milioni in aumento del 9,9% su base annua. L’azione di rigorosa analisi del portafoglio crediti eseguita nei passati Esercizi, ha riportato su livelli fisiologici le rettifiche nette per deterioramento di crediti e attività finanziarie, scese a € 1,3 milioni (€ 84,4 milioni al 30/6/2006). Il risultato della gestione finanziaria è positivo per € 86,4 milioni rispetto alla perdita di € 4,6 milioni del primo semestre del 2006. I costi operativi complessivi hanno presentano una flessione del 44,7% ad € 64,3 milioni, ma si rammenta che il raffronto annuo è favorevolmente influenzato dalla contabilizzazione, avvenuta nel primo semestre del 2006, di € 55,5 milioni per accantonamenti su rischi e oneri, in gran parte legati alla conclusa vicenda Fin. Part. Le spese per il personale e quelle amministrative sono aumentate rispettivamente del 10,2% a € 36,0 milioni e dell’1,9% ad € 30,5 milioni per effetto di oneri di natura non ricorrente, legati alla definizione del Piano di Integrazione con Veneto Banca e alle vicende della Governance. Il risultato dell’operatività corrente ante imposte è quindi positivo per € 22,1 milioni a fronte di una perdita di € 120,8 milioni registrata al 30 giugno 2006. Dopo la contabilizzazione di imposte sul reddito per € 9,9 milioni, l’utile netto consolidato è pari ad € 11,8 milioni, contro una perdita di € 87,8 milioni al 30/6/2006. Il Patrimonio Netto consolidato al 30 giugno 2007 si colloca a € 240,1 milioni (€ 230,0 milioni al 31 dicembre 2006), con un aumento derivante dall’utile semestrale. La Banca Popolare di Intra, rappresenta oltre il 90% delle masse intermediate a livello consolidato determinando di fatto i risultati già descritti in precedenza. Nel primo semestre dell’anno, ed in particolare nel secondo trimestre, la Banca Popolare di Intra ha registrato una crescita della raccolta diretta e degli impieghi, per effetto dell’arricchimento dell’offerta commerciale e del ritorno, su livelli fisiologici, delle rettifiche su crediti. L’utile semestrale pari a € 9,8 milioni rappresenta il ritorno alla redditività dopo due anni consecutivi caratterizzati da perdite determinate dalla contabilizzazione di pesanti rettifiche su crediti. A livello di volumi la raccolta diretta si è collocata a € 3. 263,8 milioni, presentando un incremento dello 0,9% rispetto alla fine del 2006. Nel dettaglio la componente dei debiti verso clientela è aumentata dell’8,7% attestandosi a € 1. 698,0, mentre il totale dei titoli di debito è in calo del 6,4% (€ 1. 565,8 milioni), a seguito della programmata riduzione dei prestiti obbligazionari che ora pesano sul totale della raccolta per il 48,0% (51,7% a fine 2006). La raccolta indiretta si è attestata a € 2. 822,6 milioni segnando una flessione del 6,3% rispetto alla fine del 2006, a causa della contrazione del risparmio gestito (€ 1. 463,3 milioni, -5,2%) e della diminuzione della raccolta amministrata (€ 1. 359,3 milioni, -7,5%). Anche in questo caso si segnala la controtendenza della Raccolta su Prodotti Assicurativi. Da tale comparto sono stati raccolti nei primi sei mesi dell’anno oltre € 57 milioni. Al 30 giugno 2007 la raccolta complessiva si è collocata ad € 6. 086,4 milioni, in diminuzione del 2,6% rispetto a fine 2006. Gli impieghi hanno mostrato una crescita del 2,9%, passando da € 2. 936,5 milioni del 31 dicembre 2006 a € 3. 021,9 milioni. In relazione alla qualità del portafoglio crediti, il totale dei crediti deteriorati lordi si è ridotto nel semestre a € 703,8 milioni (-19,7%), a fronte dei quali sono state appostate rettifiche per € 433,0 milioni (-20,9%), con un grado di copertura del 61,5% (62,5% a fine 2006). Le sofferenze lorde presentano una contrazione del 15,7% ad € 561,0 milioni con un grado di copertura del 73,6% (78,8% a fine anno) ed un rapporto sofferenze nette/impieghi netti al 4,9% sul livello di fine anno. Successivamente alla chiusura del semestre, a seguito della transazione con Gianni e Giuseppe Mazzola, il totale dei crediti in sofferenza lordi è ulteriormente sceso alla fine di luglio a € 475,6 milioni. Gli incagli lordi sono scesi del 15,6% a € 110,4 milioni, mentre è salito il grado copertura (dal 15,4% al 15,8%), con un rapporto incagli netti/impieghi netti al 3,1%. La posizione interbancaria netta è negativa per € 132,4 milioni (- € 106,4 milioni a fine 2006), con un peggioramento dovuto all’incremento degli impieghi e solo in parte bilanciato dalla cessione del portafoglio di proprietà. Dal punto di vista economico il margine di interesse della Banca si è collocato a € 48,1 milioni, in diminuzione del 2,2% rispetto al 30 giugno 2006; gli interessi attivi sono saliti del 4,2% annuo e quelli passivi del 10,9%. Le commissioni nette, passate da € 24,7 milioni a € 27,3 milioni, hanno fatto registrare un progresso annuo del 10,6%, grazie all’aumento delle commissioni attive (€ 34,0 milioni, 4,9%) e alla diminuzione di quelle passive (€ 6,7 milioni, -13,6%). Il risultato dell’attività di negoziazione e copertura, negativo per € 1,7 milioni, è notevolmente migliorato rispetto al primo semestre del 2006 (- € 7,7 milioni) portando ad un margine di intermediazione di € 75,1 milioni, in forte aumento (+11,0%) rispetto al 30 giugno 2006. Dopo la contabilizzazione di rettifiche di valore nette per deterioramento di crediti e attività finanziarie per € 1,3 milioni (€ 83,4 milioni nel primo semestre del 2006), il risultato della gestione finanziaria è positivo per € 73,8 milioni (- € 15,8 milioni l’anno precedente). I costi operativi complessivi scendono del 48,8% a € 55,4 milioni, per la già citata contabilizzazione di accantonamenti legati alla vicenda Fin. Part avvenuta nel primo semestre del 2006; le spese per il personale crescono dell’11,7% (a € 31,6 milioni) e quelle amministrative dell’1,7% (a € 26,0 milioni). Il risultato dell’operatività corrente ante imposte è positivo per € 18,4 milioni (- € 124,1 milioni al 30/6/2006) e l’utile netto della Banca, si colloca ad € 9,8 milioni, ritornando ad un risultato positivo dopo la perdita di € 89,3 milioni del 30 giugno 2006 e quella di € 106,6 milioni registrata al 31/12/2007. Il Patrimonio Netto della Banca al 30 giugno 2007 ammonta a € 255,3 milioni, con ratios di vigilanza che si collocano al 7,39% per il Tier 1 e al 10,08% per il Tier Total. L’andamento delle Società Controllate al 30 giugno 2007 Tutte le società chiudono il primo semestre dell’anno in utile. Banca Popolare di Monza e Brianza e di Monza e Brianza Leasing chiudono il semestre in forte miglioramento rispetto al giugno 2006 mentre Intra Private Bank e Intrafid presentano un lieve arretramento. Nei primi sei mesi del 2007 la Banca Popolare di Monza e Brianza ha mostrato un considerevole incremento degli impieghi (€ 320,0 milioni, +8,5% da inizio anno, +10,5% su giugno 2006), con un profilo di asset quality invariato rispetto a fine 2006 (rapporto sofferenze nette/impieghi netti al 2,6%), grazie alla strategia di frazionamento del rischio e di sviluppo commerciale nei confronti della clientela retail. La raccolta diretta si è posizionata ad € 242,5 milioni (-6,8% su fine 2006 e -1,4% su base annua), in calo a seguito della diminuzione dei debiti rappresentati da titoli (€ 120,4 milioni, -15,5% sul 31/12/2006), per la decisione di non rinnovare parte dei prestiti Obbligazionari in scadenza, mentre hanno presentato un’evoluzione particolarmente positiva i conti correnti (€ 108,0 milioni) che mostrano una crescita dell’8,6% sul fine anno e del 19,3% rispetto a giugno 2006. La raccolta indiretta si è attestata a € 89,4 milioni (-3,1% sul 31/12/2006): sono scese sia la componente gestita (€ 56,1 milioni, -4,3%), sia quella amministrata (€ 33,3 milioni, - 1,0%). La raccolta complessiva a € 331,9 milioni è in flessione del 5,8% sul 31/12/2006 e dell’1,4% su base annua. A livello economico, il margine di interesse ha presentato un miglioramento del 5,6% rispetto a giugno 2006, posizionandosi a € 5,2 milioni; la positiva evoluzione delle commissioni nette (€ 1,6 milioni, +10,2%) ha condotto ad un progresso del 6,5% del margine di intermediazione, che si è collocato a € 6,9 milioni. In presenza di costi operativi in lieve calo su base annua (€ 4,4 milioni, -0,8% annuo), di un cost/income in miglioramento dal 72,7% di fine 2006 al 64,4% del 30/6/2007 e di imposte per € 1,0 milioni, l’utile netto si è collocato ad € 1,4 milioni in forte crescita rispetto a giugno 2006 (€ 463 mila). La massa amministrata complessiva di Intra Private Bank si è attestata ad € 1,05 miliardi nel I Semestre del 2007, confermandosi sul livello di fine anno, ma in diminuzione del 4,2% su giugno 2006. Tale calo si è verificato a seguito della riduzione del numero di promotori finanziari e delle relative masse in gestione nel corso dell’ultimo bimestre del 2006 e nel primo Trimestre del 2007. Come conseguenza, la raccolta netta della controllata è negativa per € 8,6 milioni. La diminuzione dei volumi su base annua ha contribuito alla diminuzione delle commissioni nette (€ 4,1 milioni, -5,7% su giugno 2006), a causa della contrazione del comparto delle gestioni patrimoniali (€ 350,8 milioni, -21,8%) conducendo ad un margine di intermediazione in calo del 2,4% a € 5,0 milioni. La crescita dei costi operativi (€ 4,0 milioni, +17,6% annuo) ed in particolare delle spese del personale (+11,7%), influenzate dall’erogazione di premi ordinari e straordinari ai dipendenti, ha condotto ad un utile netto di € 0,8 milioni rispetto ad € 1,5 milioni del primo semestre del 2006 (-46,0%). In relazione ai risultati delle due società prodotto, Monza e Brianza Leasing ha ulteriormente incrementato il portafoglio contratti ad € 110,3 milioni (+6,1% da inizio anno) raggiungendo un utile di € 144 mila, notevolmente superiore al risultato del 30/6/2006 (€ 93 mila, +54,8%), mentre la fiduciaria Intrafid ha chiuso il semestre con utile di € 4 mila (€ 32 mila nel primo semestre del 2006) ed una massa amministrata di € 140 milioni. Stato di avanzamento del Piano di Integrazione L’integrazione della Banca Popolare di Intra e delle sue controllate all’interno del Gruppo Veneto Banca ha comportato la revisione dell’assetto complessivo del Gruppo Veneto Banca. La riorganizzazione in corso di attuazione mira a rispondere alle nuove esigenze derivanti dall’accresciuta complessità organizzativa e operativa del Gruppo. La chiara identificazione di specifiche responsabilità di pertinenza della Capogruppo rispetto a quelle proprie della Banca agevolerà altresì l’efficienza operativa dell’Istituto. Il nuovo assetto organizzativo, deliberato dal Consiglio di Amministrazione della Capogruppo Veneto Banca sarà articolato secondo un modello federale multi business, prevede la costituzione di una Holding Capogruppo avente la funzione di indirizzo, governo e controllo. L’attività commerciale sarà presidiata attraverso la creazione di tre Banche Rete in Italia, con una chiara specializzazione geografica e la responsabilità di garantire il funzionamento operativo dell’intera filiera commerciale. In particolare, la Rete del Nord Ovest deriverà dall’accorpamento di Banca Popolare di Intra, Banca Popolare di Monza e Brianza, Banca di Bergamo e sarà responsabile dello sviluppo commerciale nei territori delle province lombarde, piemontesi e liguri. A tal proposito nel secondo semestre dell’anno sono state autorizzate dall’Organo di Vigilanza le aperture previste dal piano Strategico per il 2007 e riguardanti le Filiali di Torino, Biella, Vercelli, Trecate, Vogogna, Magenta, Corsico per Banca Popolare di Intra e Seregno per Banca Popolare di Monza e Brianza. Per quanto concerne il Piano operativo di Integrazione è stata completata nei tempi previsti la prima fase che ha delineato, da un punto di vista solo organizzativo, le nuove strutture di Holding e di Banca Rete. Si rimanda alla relazione sulla gestione per i dettagli relativi alle successive fasi del processo. L’evoluzione prevedibile della Gestione I risultati conseguiti nel primo Semestre 2007 confermano che l’Esercizio in corso sarà per la Banca Popolare di Intra l’anno della svolta, del recupero di immagine e del graduale riavvio dell’attività ordinaria. La prevista apertura di nuovi sportelli, concentrata nella seconda metà dell’anno, porrà le basi per un’importante crescita dei volumi sia di impiego che di raccolta. Dal lato dei prestiti proseguirà il riequilibrio tra credito concesso a Privati ed Imprese a vantaggio del retail, verrà ricercato un miglior frazionamento del rischio e verrà indirizzata l’attività verso forme tecniche quali mutui e credito al consumo. L’attività di impiego verrà sostenuta dalla liquidità che proverrà dalla raccolta di clientela retail, in particolare conti correnti. L’esercizio 2007condurrà quindi al definitivo riequilibrio patrimoniale e di solvibilità della Banca e alla ripresa dello sviluppo della sua attività ordinaria, permettendo il riavvicinamento ai tassi di sviluppo dei maggiori competitors nel prossimo biennio. In riferimento ai cosiddetti mutui subprime. La Commissione Nazionale per le Società e la Borsa con lettera protocollo n° 7079556 del 30 agosto 2007 ha richiesto, ai sensi dell’art. 144, comma 5, del D. Lgs. 58/1998 alle società quotate appartenenti al sistema creditizio e assicurativo di fornire, nella prima documentazione contabile utile, informazioni e commenti relativamente ai mutui cosiddetti subprime relativamente alla società destinataria della missiva e alle società del gruppo. L’analisi è stata effettuata sia sull’erogazione dei mutui subprime che sull’investimento in conto proprio in prodotti finanziari aventi come sottostante tali mutui. Tale analisi ha condotto ad un risultato negativo per la Banca Popolare di Intra e per le Società da essa Controllate. Per quanto riguarda, invece, prodotti finanziari aventi come attività sottostante i predetti mutui detenuti in deposito o in gestione per conto terzi dalla Banca Popolare di Intra e dalle sue Controllate: non sono risultati presenti bond aventi come sottostante tale tipo di attività; per i fondi comuni di investimento e le Sicav si è provveduto a chiedere alle società di gestione dei prodotti da noi collocati informazioni riguardanti tali tipologie di investimento. A fronte di un controvalore al 30 giugno 2007 di tali prodotti pari a € 1. 440 milioni gestiti da n. 28 società la situazione ad oggi può essere così riassunta: n. 7 società, che gestiscono prodotti per un controvalore di € 202 milioni non hanno risposto; n. 15 società che gestiscono prodotti per un controvalore di € 524 milioni hanno risposto di non avere investimenti diretti in mutui “subprime” o in prodotti ad essi collegati, però a loro volta inveastono in fondi dei quali non conoscono la natura; alcune di esse si sono riservate di interpellare i gestori di secondo livello; n. 6 società che gestiscono prodotti per un controvalore di € 714 milioni hanno risposto in maniera esaustiva ed emerge che l’investimento sottostante esposto al rischio subprime è di circa € 1. 113. 518 pari allo 0,077334% del monte prodotti collocati dalla Banca e dalle Sue controllate. Alla luce di quanto sopra, si può affermare che l’esposizione al rischio “subprime” della Banca e delle sue Controllate non è significativa. .  
   
   
BANCA POPOLARE DI INTRA S.P.A: PIANI DI COMPENSO  
 
 Verbania – intra, 17 settembre 2007 - La Banca Popolare di Intra comunica che antecedentemente alla data dell’ 1 settembre 2007 sono stati sottoposti alla decisione del proprio Organo competente i seguenti Piani di Compenso basati su strumenti finanziari assegnati ai propri dipendenti: Piano Stock Grant 2004 della Banca Popolare di Intra, con il quale erano state assegnate n. 130. 619 Azioni ordinarie della Banca Popolare di Intra S. P. A. , il cui residuo di azioni assegnate e vincolate sino al 30 giugno 2008 è pari a n. 120. 885 azioni. Per quanto concerne le Società Controllate, la Banca Popolare di Intra comunica che, antecedentemente al 1 settembre 2007 risultano assegnati, non scaduti ed esercitabili i seguenti piani di incentivazione a dipendenti e promotori di Intra Private Bank S. P. A. : Piano di partecipazione al capitale 2003 di Intra Private Bank con assegnazione di stock option convertibili in azioni Intra Private Bank ed un residuo di opzioni esercitabili sino al 28 aprile 2008 di n. 87. 500 opzioni; Piano di partecipazione al capitale 2004 di Intra Private Bank con assegnazione di stock option convertibili in azioni Intra Private Bank ed un residuo di opzioni esercitabili sino al 10 maggio 2009 di n. 157. 940 opzioni; Società per azioni fondata nel 1873 Piano di partecipazione al capitale 2005 di Intra Private Bank con assegnazione di stock option convertibili in azioni Intra Private Bank ed un residuo di opzioni esercitabili sino al 12 maggio 2010 di n. 175. 450 opzioni; Piano di partecipazione al capitale 2006 di Intra Private Bank con assegnazione di stock option convertibili in azioni Intra Intra Private Bank ed un residuo di opzioni esercitabili sino al 14 maggio 2011 di n. 259. 100 opzioni; Per quanto concerne il Piano di partecipazione al capitale 2007 di Intra Private Bank si informa che è stata deliberata l’ assegnazione di un plafonds massimo di n. 380. 000 opzioni, ma che le stesse verranno assegnate ai dipendenti e promotori di Intra Private Bank, solo al raggiungimento degli obiettivi fissati per l’intero anno 2007, ad inizio 2008. .  
   
   
BIPIEMME PRIVATE BANKING SIM: + 52,9% IL RISULTATO DI GESTIONE DEL PRIMO SEMESTRE + 37,0% L’UTILE NETTO  
 
Milano, 17 settembre 2007 - Bipiemme Private Banking Sim, società d’intermediazione mobiliare del Gruppo Bipiemme, ha sottoposto all’esame del Consiglio di Amministrazione i conti al 30 giugno 2007 che registrano un margine di intermediazione di 7,38 milioni di Euro, con un incremento del 12,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, e un utile netto di 715 mila Euro (+37,0% rispetto al 2006). Sotto il profilo commerciale è proseguito il processo di acquisizione della clientela “private” della Banca Popolare di Milano: al 30 giugno 2007 risultano sottoscritti oltre 6. 200 contratti di consulenza (+ 10,3% rispetto al 30 giugno 2006) mentre l’ammontare complessivo degli asset under management è salito a oltre 4,5 miliardi di Euro (+ 14,5%). La componente del risparmio gestito, sul totale della raccolta, si attesta a circa il 60%. A questa prima fase di acquisizione e consolidamento della clientela della Banca Popolare di Milano, seguirà l’estensione del servizio anche alla clientela “private” delle altre banche commerciali del Gruppo Bipiemme (Banca di Legnano e Cassa di Risparmio di Alessandria). Nel corso del primo semestre è proseguita la strategia di ampliamento della gamma di offerta dei prodotti nella logica di “open architecture” e, nel contempo, è stato avviato, in collaborazione con la società Prometeia, il progetto di revisione del sistema di Pianificazione Finanziaria ed Asset Allocation nonché quello di Risk Management al fine di offrire un servizio di consulenza qualificato nel rispetto delle innovazioni introdotte dalla Mifid. Nello scorso mese di maggio, Bipiemme Private Banking Sim ha acquisito la certificazione dei propri processi aziendali interni ai sensi della norma Uni En Iso 9001:2000. Bipiemme Private Banking Sim, presieduta da Mario Mazzoleni e guidata dal direttore generale Daniele Cabiati, è la società d’intermediazione mobiliare cui è stato assegnato, nell’ambito del Gruppo Bipiemme, il compito di fornire consulenza in materia di investimenti in strumenti finanziari e di wealth management alla clientela del segmento “private”. La società - alle cui dipendenze prestano servizio circa sessanta private banker cui va ad aggiungersi il personale di sede - ha un’articolazione territoriale costituita da dodici centri Private, principalmente dislocati nella regione Lombardia. Il modello organizzativo prescelto si basa sulla complementarietà con il Gruppo bancario di appartenenza, nonché sulle sinergie con esso sviluppabili, assicurando la massima copertura territoriale anche in zone ove non siano presenti Centri Private della Sim, potendo i Private Banker gestire i clienti in tutte le filiali / agenzie della Banca. .  
   
   
EFIBANCA, (GRUPPO BANCO POPOLARE) HA APPROVATO LA RELAZIONE SEMESTRALE AL 30 GIUGNO 2007; UTILE LORDO OPERATIVITÀ CORRENTE: 104,7 MILIONI DI EURO (+114%); UTILE NETTO DI PERIODO: 85,9 MILIONI DI EURO (+152%)  
 
Lodi, 17 settembre 2007 - Il Consiglio di Amministrazione di Efibanca, società del Gruppo Banco Popolare, ha approvato la relazione semestrale al 30 giugno 2007. Il bilancio semestrale chiude con un utile netto di 85,9 milioni di euro, con una crescita del 152% rispetto al primo semestre del 2006, ed un patrimonio netto di 832 milioni di euro contro i 783 milioni di giugno 2006. Il totale attivo si attesta a 5. 197 milioni di euro (-0,4%) e i crediti verso clientela si fissano a 4. 223 milioni di euro (+5,1%). L’incremento degli impieghi è legato al nuovo credito erogato nel primo semestre del 2007 per complessivi 900 milioni di euro (+41%). Sul fronte della massa amministrata la consistenza della provvista fondi alla fine del semestre è pari a 4. 044 milioni di euro, in lieve calo rispetto ai 4. 083 milioni di giugno 2006. Nei settori caratteristici di Efibanca si segnala l’attività di banca d’affari che ha visto nel corso del semestre investimenti di merchant banking per 51,6 milioni di euro e dismissioni per 172,7 milioni di euro registrando utili da cessione di Attività Finanziarie e Partecipazioni per 92,2 milioni di euro contro i 9,9 milioni di giugno 2006. Inoltre, l’attività di assistenza finanziaria alle imprese ha generato complessivamente introiti commissionali per 1 milione di euro. Per quanto riguarda l’area mercati va evidenziata l’attività del settore debt capital market che ha organizzato e sindacato 24 operazioni, con un ritorno commissionale netto di 4,8 milioni di euro, mentre l’attività di servizi di copertura finanziaria per la clientela ha prodotto ricavi per 1,8 milioni. Il margine di interesse si è portato a 31,7 milioni di euro, contro i 32,5 milioni di euro di giugno 2006 (-3%). La crescita dei volumi di impiego verificatasi nella parte finale del semestre ha influenzato solo marginalmente il conto economico di metà anno. Il margine d’intermediazione, comprensivo dei proventi derivanti dalla cessione di Partecipazioni e di altre Attività finanziarie, ammonta a 140,8 milioni con una crescita annua del 97% rispetto ai 71,3 milioni del primo semestre 2006. Le spese amministrative evidenziano una riduzione passando da 19,4 milioni di euro di giugno 2006 a 18,7 milioni di giugno 2007 (-4,1%); un risultato che incide positivamente sul rapporto spese amministrative/margine d’intermediazione (comprensivo dell’utile delle Partecipazioni) che al 30/06/07 è pari al 13%, in calo di 14 punti percentuali rispetto al primo semestre 2006. Gli elementi positivi che hanno caratterizzato questo primo semestre del 2007, con particolare riferimento agli utili da dismissione di partecipazioni di merchant banking, si esprimono in modo chiaro nell’utile dell’operatività corrente al lordo delle imposte pari a 104,7 milioni di euro, in crescita del 114% rispetto a giugno 2006. L’utile d’esercizio al netto delle imposte si eleva a 85,9 milioni di euro segnando un progresso del 152% rispetto ai 34,1 milioni di giugno 2006. Con riferimento al progetto di integrazione delle attività di Corporate & Investment Banking del Gruppo Banco Popolare, da realizzarsi mediante l’operazione di fusione per incorporazione di Aletti Merchant in Efibanca, si precisa che l’assemblea di Efibanca è stata convocata per il giorno 7 settembre p. V. Con il seguente ordine del giorno: “Proposta di approvazione del progetto di fusione per incorporazione di Aletti Merchant S. P. A. In Efibanca S. P. A. Con conseguente aumento di capitale della incorporante per massimi Euro 16. 720. 000,00 mediante emissione di massime n. 16. 720. 000 azioni ordinarie da nominali Euro 1 cadauna, da assegnare agli azionisti di Aletti Merchant in base al rapporto di cambio; deliberazioni inerenti e conseguenti e conferimento di poteri”. .  
   
   
MARTINI: «SULL’ECONOMIA SI VINCE LA SFIDA DI GOVERNO» UN CALENDARIO DI 31 PDL ENTRO IL 2008 CRUCIALI PER DISEGNARE LA NUOVA TOSCANA  
 
Firenze, 17 settembre 2007 - Al primo posto l´economia. «I segnali dell´economia toscana sono buoni - ha detto Martini nella seduta che si è tenuta al convento la Mausolea di Soci nel Comune di Bibbiena – ma non dobbiamo accontentarci, perché i rischi sul futuro sono evidenti: l´euro vola a discapito del dollaro e delle valute orientali, aumenta la fibrillazione delle Borse e nel sistema bancario, crisi di liquidità rischiano di presentarsi all´orizzonte e l´export è quindi dinanzi a nuove minacce». E´ facile comprendere che una sfida di grandi proporzioni attende la Toscana ed è la risposta a questa sfida che il presidente della Regione Claudio Martini ha chiesto a tutti gli assessori. Sarà questo l´impegno di lavoro prevalente della Giunta regionale nel corso dei prossimi mesi. «Ho convocato ai primi di ottobre – prosegue il presidente - una apposita riunione della Giunta regionale per definire un pacchetto di provvedimenti in grado di sostenere e favorire il dinamismo delle imprese toscane». Le indagini dicono che da noi le potenzialità attrattive di capitali sono inferiori a quelle di altre regioni, in particolare del Centro Nord. Negli ultimi dieci anni si assiste però ad una inversione di tendenza più forte della media nazionale: siamo passati dalle 47 imprese estere presenti nel 1986 (pari al 3,3% dell´Italia) a 101 imprese nel 2001 fino alle 132 presenti oggi in Toscana (pari al 5,5% di quelle presenti in tutto il paese). Anche il numero dei dipendenti è passato dai 17mila dell´86 agli oltre 22mila di oggi (dal 3,3% al 4% dei dipendenti di imprese estere in Italia). Sarà proprio su questi temi che ci sarà il banco di prova della nuova maggioranza che Martini ha auspicato sia in grado di mostrare, soprattutto a livello istituzionale, ma anche nell´aula del Consiglio regionale, la coesione e la coerenza necessarie all´attuazione del programma e a prendere decisioni in tempi rapidi, rispondendo così anche a un quadro di difficoltà della politica sia a livello nazionale che locale. Anzi, potrebbe essere proprio la Toscana il modello di una nuova stagione della politica, che veda la coalizione che governa la Regione capace di estendersi anche nelle realtà locali. «Bisogna avere la volontà - ha detto ancora Martini - di dare piena attuazione ai nostri programmi e, quindi, superare quello che ormai sembra il ´derby della sinistra´, in cui prevale solo il desiderio della visibilità su quello degli obiettivi e delle realizzazioni». Il presidente ha presentato anche il calendario dei provvedimenti legislativi che la Giunta dovrà approvare e che consentiranno la piena attuazione del programma di governo: 31 proposte di legge da varare entro il 2008, tra cui, tanto per citarne qualcuna, la legge sull´immigrazione, il testo unico sui beni culturali e lo spettacolo, la disciplina in materia di geotermia, la legge sui servizi pubblici locali, la revisione del sistema di promozione turistica, il testo unico dell´artigianato, la legge sulla partecipazione, il piano energetico, il piano sanitario e sociale. Passaggio cruciale sarà anche il progetto per l´assistenza agli anziani non autosufficienti, scelta di grande valore sociale per un welfare che dia maggiori risposte ai bisogni dei cittadini. Un caposaldo di questo percorso è lo snellimento della macchina amministrativa e della riduzione dei costi della politica. Anche qui ci sono una serie di provvedimenti che saranno varati per concretizzare il piano di dimagrimento annunciato da Martini e accolto dal Consiglio regionale. Un piano che prevede la riduzione di enti e aziende (quindi del numero dei consigli di amministrazione), la razionalizzazione dell´organizzazione sanitaria e lo snellimento delle procedure per un risparmio annuale, a regime, di 65 milioni di euro. Entro dicembre saranno approvati tutti gli atti necessari per renderlo operativo a partire dal 2008: il piano andrà in esecuzione con una sola legge regionale, salvo un´anticipazione che riguarderà l´accorpamento delle 3 agenzie sul diritto allo studio universitario ed il passaggio di Sviluppo Italia alla Regione. .  
   
   
VENETO RAFFORZA INTERNAZIONALIZZAZIONE IN ARRIVO SOCIETA’ CONSORTILE E ACCORDO CON MINISTERO ANNUNCIO DI GAVA AL CONVEGNO DEL “REZZARA” A RECOARO  
 
 Recoaro Terme (Vicenza), 14 settembre 2007, 17 settembre 2007 - Importanti novità attendono nei prossimi mesi il sistema economico veneto in materia di internazionalizzazione: in particolare, si tratta della nascita (entro l’anno) della Società consortile che si chiamerà “Veneto Internazionalizzazione” e della sottoscrizione di un nuovo Accordo di Programma tra la Regione del Veneto ed il Ministero del Commercio Internazionale volto a rafforzare la collaborazione e le sinergie tra livello centrale e regionale, che verrà firmatoli 17 settembre a Venezia dal Presidente della Regione Giancarlo Galan e dal Ministro Emma Bonino. Lo ha annunciato il 14 settembre l’Assessore alle Politiche economiche Fabio Gava, intervenendo alla giornata di apertura del 40° Convegno di Studi Internazionali dell’Istituto Rezzara di Vicenza, tenutasi alle Terme di Recoaro. Gava ha illustrato l’ampia gamma di interventi che ci si propone di attuare tramite Veneto Internazionalizzazione: si va dalla promozione del sistema Veneto in tutti i suoi aspetti economico-produttivi, dal settore primario al secondario, al commercio, alle infrastrutture e servizi, alla diffusione dell´informazione sulle politiche commerciali, produttive, finanziarie nei paesi terzi, all´attivazione di sportelli, banche dati, repertori sull´internazionalizzazione dell´economia e delle imprese, alla diffusione della cultura economica per permettere di consolidare la presenza e competitività sui mercati internazionali, fino alla realizzazione di iniziative di formazione manageriale, di aggiornamento e specializzazione sulle tematiche dell´internazionalizzazione dell´impresa e inoltre alla promozione di servizi specialistici innovativi in materia contrattualistica, joint venture, ricerca di partner od altre azioni che consentono al sistema delle Pmi un approccio mirato e calibrato sulle proprie effettive dimensioni e capacità. “Si tratta – ha sottolineato Gava - di offrire tutta una serie di servizi al sistema delle Pmi che, da un lato, abbatta i costi attraverso azioni collettive organizzate e cofinanziate dalla Regione e dalle Camere di Commercio e, d´altro lato, consentano un´adeguata visibilità territoriale e di sistema. Questo nuovo strumento potrà oltrettutto utilizzare le risorse regionali stanziate nei diversi settori d´intervento, finora gestite in forma non integrata, diventando il meccanismo operativo degli anni a venire, caratterizzandosi per l´agilità che la forma societaria e l´operatività imprenditoriale sapranno offrire in termini di rapide e mirate risposte alle richieste del sistema d´impresa”. In quest´ambito dovranno anche essere trovati con lo Stato nuovi equilibri e nuove definizioni di competenze, anche grazie all’Accordo tra Regione e Ministero che verrà sottoscritto dal Presidente Galan e dal Ministro Bonino. “Tale Accordo – ha detto Gava - consentirà una sempre più stretta collaborazione col Governo nazionale proprio alla luce del rinnovato quadro costituzionale creato con la riforma del 2001”. L’assessore Gava ha anche fatto riferimento all’opportunità di un “rilancio” dell’operatività dell’Istituto per il Commercio Estero (Ice), “la cui attività va sempre più ricondotta alle specifiche esigenze delle economie regionali, abbandonando forme di centralizzazione che non hanno mai dato buoni esiti”; e alla necessità che “l’allocazione di risorse da parte dello Stato riprenda un flusso che negli ultimi due esercizi finanziari si è pericolosamente ridotto”. Secondo Gava, si tratterà quindi di insistere nel negoziare con lo Stato l´assetto normativo e operativo in modo che vengano valorizzate le capacità e le specificità regionali, strada che comincia a venire aperta dall’ Accordo di Programma che verrà siglato a giorni. .  
   
   
FINEST INAUGURA UFFICIO A MOSCA: "LE OPPORTUNITÀ DI INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE IMPRESE E DEI DISTRETTI DEL FRIULI VENEZIA GIULIA E DEL VENETO"  
 
Trieste, 17 settembre 2007- E’ stato aperto a Mosca, all´interno di Zao Banca Intesa, il nuovo Ufficio di rappresentanza Finest. La struttura inaugurata il 16 settembre alla presenza dell´assessore per le Relazioni Internazionali Franco Iacop e del direttore generale della Regione Andrea Viero, che il giorno dopo intervengono al convegno su "Le opportunità di internazionalizzazione delle imprese e dei distretti del Friuli Venezia Giulia e del Veneto", organizzato per approfondire, tra l´altro, le occasioni di contatto e conoscenza tra la delegazione italiana ed i rappresentanti delle regioni russe di Kaliningrad, Perm e Vladimir. Oltre che sede della Finanziaria, l´ufficio sarà il punto di riferimento delle Antenne Sprint di Friuli Venezia Giulia e Veneto, servizio integrato tra le due Regioni e Finest per offrire un supporto ancora più completo gli imprenditori del Nordest. Con la nuova sede, Finest sarà in grado di confrontarsi al meglio con le istituzioni e gli istituti di credito russi e, quindi, di garantire una maggior capacità di indirizzo alle imprese della regione che guardano al mercato russo nell´ambito del loro processo di internazionalizzazione. .  
   
   
PADOVA : SUMMIT FRA LE STRUTTURE CAMERALI PER L’INTERNAZIONALIZZAZIONE  
 
 Padova, 17 settembre 2007 - Hanno scelto Padova, crocevia logistico e infrastrutturale del Nordest, per porre le basi progettuali relative alle missioni di internazionalizzazione da attuare nel 2008. Non solo, visto che al centro del tavolo c’era anche la volontà dell’intero sistema camerale nazionale per l’internazionalizzazione, di unire le forze per creare un coordinamento nazionale fra le Aziende speciali delle diverse Camere di Commercio italiane. E’ questo lo scenario che il 14 settembre, nella sede della Camera di Commercio di Padova, ha visto riunirsi il gruppo delle strutture camerali nazionali per l’internazionalizzazione. Nella consulta dei presidenti c’erano alcuni big del sistema camerale italiano, fra cui il vicepresidente di Unioncamere Italiana e presidente della Camera di Commercio di Torino, Alessandro Barberis, il segretario generale di Unioncamere Giuseppe Tripoli, il presidente del Centro Estero Veneto Federico Tessari, il direttore di Promos Milano Pier Andrea Chevallard, il direttore di Promo Firenze Luigi Boldrin. Tutti coordinati dal presidente della Camera di Commercio di Padova, nonché presidente dell’Azienda speciale Padova Promex, Gianfranco Chiesa. Tra le missioni strategiche condivise dal gruppo, quelle più rilevanti riguardano i seguenti Paesi extra Ue: Cina, Messico, Russia, Kazakhstan, Qatar. Nel corso della riunione della Consulta il vicepresidente di Unioncamere Italiana con delega per l’internazionalizzazione, Alessandro Barberis, si è così espresso: - Oggi abbiamo delineato le aree geo-economiche sulle quali si concentreranno nel 2008 le varie realtà camerali italiane, dalle Camere di Commercio alle loro Aziende speciali, coordinando e razionalizzando gli interventi. Sempre per Barberis Essere rete, lavorare insieme per progetti e per filiere produttive, in accordo con le linee indicate a livello governativo, permetterà al sistema camerale di accrescere sempre più il proprio ruolo di interlocutore istituzionale nelle strategie di internazionalizzazione, dando con la propria capacità progettuale un decisivo contributo nel soddisfare le attese del mondo produttivo e delle piccole e medie imprese in particolare. Il presidente della Camera di Commercio di Padova, Gianfranco Chiesa, ha successivamente evidenziato come per competere sui mercati esteri servano anche -nuovi strumenti-: Certo –afferma Chiesa- l’Italia e Padova hanno perso negli ultimi anni importanti quote reali di mercato estero, e solo nell’ultimo biennio stiamo vedendo i risultati della ripresa. Gli imprenditori e gli esperti sono ormai concordi sul fatto che la sfida si vince non solo rinnovando i prodotti perché siano competitivi, ma anche modificando gli strumenti tecnici e le professionalità dedicate. Dal 2002 la Camera di Padova è consapevole di due necessità: il coordinamento dell’attività di tutti i soggetti attivi sull’export (consorzi export, associazioni di categoria, enti fieristici, ecc. ); la disponibilità di uno strumento operativo specializzato, qual è effettivamente l’Azienda speciale Padova Promex. .  
   
   
FRIULI VENEZIA GIULIA – ANTENNA FVG A MOSCA E SEMINARI  
 
Pordenone, 17 settembre 2007 – Il 17 settembre prossimo si inaugurerà la sede a Mosca dell’Antenna Sprint Fvg (sportello regionale per l’internazionalizzazione delle imprese del Friuli Venezia Giulia). In tale occasione la Regione Fvg, in collaborazione con le Camere di commercio di Pordenone e Udine, ha organizzato una tavola rotonda, che si terrà in videoconferenza nella Camera di Commercio di Udine, dal titolo “Le opportunità di internazionalizzazione delle imprese e dei distretti del Friuli Venezia Giulia, del Veneto e delle Regioni russe”. La tavola rotonda, con inizio previsto alle ore 9. 15, tratterà le opportunità di internazionalizzazione per le imprese italiane nelle Regioni della Federazione Russa con le quali sono stati stipulati specifici protocolli d’intesa: le regioni di Kaliningrad e Perm per il Fvg e la regione di Vladimir per il Veneto. L’incontro, al quale sarà presente il Presidente della Camera di Commercio di Pordenone Giovanni Pavan, sarà introdotto dall’Ambasciatore d’Italia a Mosca S. E. Vittorio Claudio Surdo e modererà l’inviato a Mosca de Il Sole 24 Ore Sergio Rossi. Seguiranno gli interventi dell’Assessore alle relazioni internazionali, comunitarie e autonomie locali della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, Franco Iacop e l’Assessore alle politiche dell’economia, dello sviluppo, della ricerca e dell’innovazione e politiche istituzionali della Regione Veneto Fabio Gava. Dopo Antonio Paletti, rappresentante di Unioncamere Friuli Venezia Giulia e Presidente della Camera di Commercio di Trieste e Andrea Viero, Direttore Generale della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, la parola andrà al Presidente della Regione di Kaliningrad, Boos Gheorgij Valentinovich,che presenterà le opportunità di cooperazione economica e di investimento in quel territorio, al Direttore della sede di rappresentanza di Mosca per la Regione di Kaliningrad, Vladimir Shumeiko e alla Direttrice del dipartimento per le relazioni internazionali del Governatorato di Kaliningrad, Svetlana Kalimbetova. Oleg Chirkunov, Presidente della Regione di Perm, avrà lo stesso obiettivo per la regione di riferimento, e V. A. Shamota, Direttrice del Dipartimento per le Relazioni Internazionali della Regione di Vladimir, farà altrettanto. Una presentazione delle politiche di sviluppo economico locale sostenute dalla Federazione Russa, sarà curata, infine dall’Ambasciatore per gli Affari Speciali della Federazione Russa Andrei Tsiganov. Al momento ufficiale di inaugurazione dell’Antenna, seguiranno i tavoli di lavoro istituzionali Fvg-kaliningrad, Fvg-perm e Veneto-vladimir. Sempre in tema di internazionalizzazione, ma questa volta nell’ambito del programma regionale Interreg Italia-slovenia, la Camera di Commercio di Pordenone, attraverso l’Azienda speciale Concentro, organizza un ciclo di seminari gratuiti rivolti alle imprese. Obiettivo del percorso formativo è di fornire ai partecipanti gli strumenti fondamentali per acquisire competenze tecniche in tema di contrattualistica internazionale e marketing strategico. Per tale ragione sarà privilegiato un approccio di tipo pragmatico alle problematiche aziendali con discussione in aula e risoluzione di casi concreti. Il primo incontro è in calendario martedì 18 settembre, dalle 16 alle 18. 30, in Camera di Commercio a Pordenone e verterà sulla contrattualistica internazionale, a cura dell’avvocato Lisi di Lecce. Per informazioni e adesioni contattare l’Ufficio internazionalizzazione di Concentro, tel. 0434. 381250, internazionalizzazione@pn. Camcom. It. .  
   
   
FILAS: 300MILA EURO PER LE AZIENDE LAZIALI PIÙ INNOVATIVE  
 
Roma, 17 settembre 2007 - Tre premi da 100mila euro ciascuno saranno assegnati dalla Filas – la società regionale dedicata al sostegno dell’innovazione – alle aziende più innovative del Lazio. Il riconoscimento andrà alle prime classificate alla terza edizione del Marchio e Premio Innovalazio nelle tre categorie: ‘Innovazione di prodotto’, ‘Innovazione di processo’, ‘Innovazione di modello di sviluppo’. Se nella terza edizione si confermeranno i trend emersi nel 2006, si prevede una forte presenza di imprenditoria femminile e di giovani imprese di dimensioni ridotte, che dovrebbero superare le aziende di media grandezza. Tra i settori di attività delle aziende che hanno partecipato lo scorso anno, ha primeggiato il manifatturiero (45 per cento), seguito dall’Ict (30 per cento) e dai servizi (25 per cento). Per il presidente della Filas, Flaminia Saccà: “Il 73,4% delle piccole e medie imprese del Lazio dei settori hi tech innovano, anche se ancora tante - oltre il 60% - operano senza cercare accordi con altre aziende o con il mondo della ricerca pubblica. L’obiettivo del Marchio e Premio Innovalazio – secondo la Saccà – è offrire a queste realtà un riconoscimento concreto e ufficiale. Non solo un premio in denaro ai tre vincitori, ma anche un marchio depositato che possa essere utilizzato come valido strumento di marketing e pubblicità per tutti gli altri partecipanti che abbiano realizzato effettive innovazioni. ” Partecipare è semplice: le imprese con almeno una sede operativa nelle aree regionali Obiettivo 2 e Phasing out, devono scaricare i moduli corrispondenti alla categoria in cui intendono partecipare dal sito www. Filas. It, compilarli e inviarli entro il 15 ottobre 2007 in formato cartaceo ed elettronico alla Filas. .  
   
   
DELLAI: “OPERAI, NON CADETE NELLA TRAPPOLA DI WHIRLPOOL FACCIAMO FRONTE COMUNE PER FARLA RIMANERE A TRENTO”  
 
Trento, 17 settembre 2007– “Da questa vicenda ho capito che le multinazionali sono brave: vogliono chiudere una fabbrica e sono riusciti a metterci l’uno contro l’altro. Vi invito a non cadere in questa trappola e a fare fronte comune con noi per garantire quanto più possibile la permanenza della Whirlpool a Spini di Gardolo. Non c’è alcuna ragione perché vi sia uno scontro tra noi. Occhio alle furbizie, perché mentre voi siete qui a gridare contro di noi, da un’altra parte si stanno pianificando politiche di dismissione della vostra fabbrica. Chiederemo, già lunedì, ai vertici Whirlpool, di spiegarci come stanno esattamente le cose e quali sono le loro intenzioni. Una cosa è certa: sull’area di Spini di Gardolo potranno esservi in futuro, come dice il Pup, solo attività industriali”. Così il presidente della Provincia Lorenzo Dellai ha risposto il 14 settembre agli operai della Whirlpool (alcune centinaia, arrivati in corteo da Spini di Gardolo fino al Palazzo della Regione, in Piazza Dante), preoccupati per il futuro del proprio posto di lavoro. Ai rappresentanti sindacali (Roberto Grasselli, segretario della Fiom trentina, Claudio Voltolini, segretario della Fim e Fausto Francesconi della Uilm) che si sono fatti portavoce del risentimento delle maestranze nei confronti della Giunta provinciale per non aver avvertito i sindacati che si stava per vendere la fabbrica, Dellai ha risposto assicurando che “si è saputo della vendita solo a cose fatte”. “Se è vero che Whirlpool ha deciso di chiudere la fabbrica – ha poi affermato ancora Dellai – vi pare sensato che la Provincia si faccia avanti per acquistare l’immobile?” Rispetto ai passi che la Giunta provinciale farà ora nei confronti della multinazionale americana, Dellai ha annunciato che nell’incontro (“il primo di una serie”) che si terrà lunedì, chiederà ai vertici Whirlpool di avere un quadro informativo il più possibile certo e preciso: “Vogliamo negoziare con l’azienda, assieme ai sindacati, un accordo ragionevole con l’obiettivo di avere una continuità dell’impresa per il tempo più lungo possibile”. Parole, quelle del presidente Dellai, alle quali sono seguite quelle dell’assessore all’industria Marco Benedetti (nella sala di rappresentanza della Regione c’erano anche gli assessori Panizza, Andreolli, Bressanini e Dalmaso), che si è detto “esterrefatto” dalla circostanza che a giocare il principale ruolo nella vicenda sia oggi chi ha acquistato: “Prendetevela con la Whirlpool. Quando sapremo come stanno le cose saremo noi, semmai, i primi a scendere al vostro fianco contro l’azienda. Anch’io sono arrabbiato quanto voi per avere saputo della vendita solo dopo, ma è certo che al Comune di Trento chiederemo di sapere chi va in quell’area e per farci che cosa. Non c’è stato nessun sotterfugio, siamo stati buggerati entrambi”. “Vogliamo che questa fabbrica abbia una prospettiva – ha concluso Roberto Grasselli, criticando “il silenzio di Assindustria” – e vogliamo impegni precisi nero su bianco. Insieme alla Giunta provinciale possiamo anche cercare di avere garanzie e di poter tornare in fabbrica con la certezza di essere trattati da persone”. .  
   
   
IN SARDEGNA INDETTE LE GARE D´APPALTO PER LA RIQUALIFICAZIONE DI TRE AREE DISMESSE  
 
Cagliari, 17 settembre 2007 La Regione ha indetto tre gare d´appalto per la riqualificazione delle aree dismesse delle società Palmas Cave Srl in liquidazione (113 ettari in località Su monte de su Sennori, comune di Sant´antioco), Seamag in liquidazione (14 ettari in località Ponti, sempre a Sant´antioco) e Carbosulcis Spa (56 ettari in località Seruci, nel comune di Gonnesa). I tre compendi immobiliari, considerati di particolare interesse paesaggistico, saranno affittati per cinquant´anni, allo scopo di valorizzarli sotto i profili economico, turistico, naturalistico e ricettivo. Le tre gare si svolgeranno secondo le regole previste per le procedure aperte, in un´unica fase, e saranno aggiudicate all´offerta economicamente più vantaggiosa. Gli importi a base d´asta sono fissati in 5 milioni di euro per la proprietà Palmas Cave, un milione 500mila euro per l´area della Seamag e 4 milioni 700mila euro per la proprietà della Carbosulcis. Le offerte dovranno pervenire entro le 13 di venerdì 14 dicembre 2007 negli uffici dell´Assessorato regionale dell´Industria, in viale Trento 69, a Cagliari. .  
   
   
PROGETTO “ENTRA IN VALTELLINA”  
 
Sondriom 17 settembre 2007 - Proseguono gli incontri informativi relativi al progetto “Entra in Valtellina”, promosso da Camera di Commercio e Regione Lombardia – Assessorato al Commercio, Fiere e Mercati - in collaborazione con l’Unione del Commercio, Turismo e Servizi della provincia di Sondrio. Conclusa la prima sessione riservata agli operatori dei mandamenti di Sondrio, Morbegno e Chiavenna, lunedì prossimo, 17 settembre, gli incontri di presentazione dei contenuti e delle modalità di adesione all’iniziativa si terranno a Livigno, alle ore 14,30, nella sala Consiliare del Comune, in Plaza dal Comun, a Bormio, alle ore 17. 30, presso la sala della Banca Popolare di Sondrio, in Via Roma 131, e a Tirano, alle ore 20. 30, nella sede dell’Unione del Commercio del Turismo e dei Servizi, in Piazza Cavour, 29. Le aziende interessate avranno tempo fino al prossimo 15 ottobre per inoltrare le domande di contributo alla Camera di Commercio di Sondrio, in via Giuseppe Piazzi, 23, o presso la sede intercamerale di Dubino - fraz. Nuova Olonio, utilizzando la modulistica allegata al bando che è possibile scaricare dal sito dell’Ente camerale all’indirizzo www. So. Camcom. It. Il progetto “Entra in Valtellina”, attraverso un pacchetto integrato di interventi che prevede contributi a fondo perduto, agevolazioni finanziarie, iniziative formative e attività di comunicazione, si rivolge alle micro e piccole imprese che esercitano il commercio al dettaglio di prodotti alimentari, alle imprese artigiane e alle micro e piccole imprese di produzione che svolgano come attività secondaria il commercio al dettaglio di prodotti alimentari, ai ristoranti e ai pubblici esercizi che intendano migliorare la propria capacità di commercializzare le eccellenze del comparto agroalimentare di qualità, in un più ampio disegno di promozione dell’offerta produttiva, turistica e culturale del territorio della provincia di Sondrio. Per ulteriori informazioni è possibile contattare l´unità operativa “Promozione” della Camera di Commercio di Sondrio, tel. 0342/527. 236/203, e-mail promozione@so. Camcom. It, o consultare il sito internet all´indirizzo www. So. Camcom. It .  
   
   
SEMINARIO MARCHI E BREVETTI  
 
Massa Carrara , 17 settembre 2007 - La Camera di Commercio di Massa Carrara organizza per giovedì 20 settembre 2007, alle ore 9. 30 presso la Sala Rossa un seminario sul contratto di licenza di marchio, di licenza di brevetto ed il trasferimento di tecnologia nel commercio internazionale. La giornata mira a inquadrare ed illustrare le principali tipologie contrattuali esaminando altresì le problematiche connesse alla necessità di tutelare i diritti di proprietà industriale delle imprese nell’ambito della collaborazione industriale. Il seminario è pertanto concepito per offrire soluzioni pratiche a dubbi e problemi pratici. Chiunque sia interessato dovrà formulare ed inviare tramite e-mail o fax, unitamente alla scheda di adesione o comunque prima dell’inizio dell’incontro, eventuali quesiti che potranno essere poi analizzati. Durante il seminario saranno esaminati anche alcuni modelli di contratto. .  
   
   
IMPERIA: IMMIGRAZIONE: 1 IMPRESA SU 12 PARLA STRANIERO  
 
 Imperia, 17 settembre 2007 - Diffusi i dati nazionali del Ii trimestre 2007 da Unioncamere sulla base di Movimprese, rilevazione condotta sul Registro delle Imprese da Infocamere, società del sistema camerale. La Liguria è al 4° posto nella classifica regionale. La crescita delle imprese individuali di extracomunitari si concentra nel settore delle costruzioni. L’impresa individuale si conferma corsia preferenziale per l’integrazione di tanti immigrati extracomunitari residenti nel nostro Paese, sia a livello nazionale che regionale e provinciale. Nel secondo trimestre dell’anno in corso sono state 10. 958 le imprese individuali aperte da persone nate al di fuori dei confini dell’Unione Europea, a fronte delle quali 4. 770 hanno chiuso i battenti. Il saldo risultante (+6. 188 imprese) ha così portato il totale delle imprese individuali gestite da titolari immigrati a 218. 467 unità, il 2,9% in più rispetto al dato di fine marzo e il 9,1% in più rispetto al valore del giugno 2006. Un dato che conferma l’eccezionale vitalità dell’imprenditoria immigrata visto che, nonostante l’apporto positivo di queste imprese, il bilancio demografico complessivo delle micro-aziende negli ultimi dodici mesi è stato deficitario per 4mila unità (-0,1%). E tuttavia, se confrontata con la rilevazione fatta un anno fa, la crescita su base annuale delle imprese di immigrati fa registrare un rallentamento di circa 4 punti percentuali (tra giugno 2005 e giugno 2006 l’aumento era stato infatti del +13,3%). Questi, in sintesi, i dati più significativi diffusi da Unioncamere sulla base di Movimprese, la rilevazione trimestrale condotta sul Registro delle Imprese da Infocamere, la società consortile di informatica delle Camere di Commercio italiane (il rapporto è disponibile all’indirizzo www. Infocamere. It). Nella classifica delle provenienze, il paese più rappresentato tra le nuove iscrizioni del trimestre è la Cina, seguono ravvicinati i nati in Marocco e in Albania. La crescita del trimestre aprile-giugno si concentra per oltre il 40% nelle costruzioni, tradizionale settore di attività per un gran numero di cittadini immigrati che – soprattutto in questi anni di forte sviluppo del comparto - hanno finito per trasformare un rapporto di dipendenza in una forma di lavoro autonomo. Subito a ridosso segue il contributo del commercio e, più a distanza, quello delle attività manifatturiere. La concentrazione maggiore dell’imprenditoria immigrata si registra in termini assoluti in Lombardia (39. 684 imprese, il 18,2% di tutte le imprese con titolare non Ue), ma è la Toscana che ospita il numero più elevato di imprenditori immigrati in proporzione al numero di imprese individuali residenti: 22. 537 su 223. 987, in pratica un’impresa ogni 10. La Liguria è al 4° posto, con l’8,5% di imprese non Ue (7. 788) in rapporto a quelle esistenti (92. 025). Il record provinciale va a Prato, dove un’impresa ogni quattro ha un titolare immigrato. Imperia, dove parla straniero 1 impresa individuale su 12, è al 25°. «Anche nella nostra provincia – è il commento del Presidente della Camera di Commercio Beatrice Parodi - trova conferma il trend nazionale per il quale sono in aumento le piccole imprese individuali, soprattutto nel settore delle costruzioni, aperte da immigrati provenienti da territori extracomunitari». «I dati diffusi da Unioncamere – spiega - sono la palese dimostrazione che c’è un numero consistente e sempre crescente di stranieri extra Ue che si iscrivono alla Camera di Commercio per essere in regola. Una considerazione positiva di cui si deve tenere conto anche e soprattutto quando escono statistiche in cui i lavoratori extracomunitari vengono messi in relazione a fenomeni quali l’abusivismo ed il lavoro nero. Ciò non significa negare questa realtà che, purtroppo, esiste nonostante gli efficaci controlli attuati dalle forze dell’ordine che, con la loro azione, portano alla luce tali situazioni, bensì avere una visione del fenomeno nel suo insieme e con tutte le sue componenti». «E’ anche da sottolineare il fatto – conclude - che in certe lavorazioni in campo edilizio, dove ormai scarseggia la manodopera locale, gli immigrati hanno raggiunto professionalità e abilità notevoli. Per questo è auspicabile che la forma giuridica dell’impresa individuale, così diffusa tra gli immigrati, possa costituire un punto di partenza, un trampolino di lancio che porti alla costituzione di aziende più complesse. Con indubbio vantaggio anche per l’economia del territorio». .  
   
   
LE IMPRENDITRICI PUNTANO SUL TERZIARIO  
 
 Pordenone, 17 settembre 2007 - Aggiornati al 30 giugno 2007 sono disponibili i dati sulle imprese femminili attive in provincia di Pordenone comunicati dal Comitato per l’imprenditoria femminile di Pordenone e tratti dalla banca dati Stock View di Infocamere, che viene aggiornata con cadenza semestrale. 24,862 è il totale delle imprese femminili attive in Regione, delle quali il 95,9% sono ad esclusiva presenza femminile. Pordenone detiene il secondo posto tra le province con 6. 221, dopo Udine che ne conta 12. 193. Confrontando i dati con quelli dello stesso periodo del 2006, si osserva nella nostra provincia un calo di 117 aziende, che porta il numero delle imprese in rosa a 6. 221 (il 23,3% del totale delle aziende, dato leggermente più basso di quello regionale, che si aggira intorno al 24-25%). Il saldo dell’intero territorio regionale comunque risulta leggermente negativo, con 242 aziende in meno rispetto allo scorso anno (-0,96%). Per quanto riguarda il settore di attività, il 27,9% delle donne in provincia di Pordenone si dedica ad attività agricole, il 26,1% al commercio all’ingrosso e al dettaglio, il 10,63% alle attività immobiliari, noleggio, informatica e ricerca ed il 10,48% al settore alberghiero e alla ristorazione. Da segnalare positivamente l’aumento di operatrici nei servizi alle imprese (+2,9%) ed in quelli alle persone (+0,5%), mentre tutti gli altri settori sono in calo, prima tra tutti l’agricoltura (-5,1%). Se si considera la forma giuridica delle imprese “in rosa”, esse sono per il 74,4% imprese individuali (18. 496), per il 17,2% società di persone (4. 287) e per il 7,4% società di capitale (1. 847); il restante 0,9% è costituito da cooperative, consorzi e altre forme. Un segnale positivo in un panorama non sempre tale, è il costante aumento delle forme giuridiche più complesse (società di persone e capitali) a scapito di quelle più elementari (imprese individuali). Possiamo esaminare più dettagliatamente i singoli settori con l’aiuto delle rispettive rappresentanti in seno al Comitato Imprenditoria femminile di Pordenone. Nel settore cooperativo ad esempio, spiega Nadia Venerus dell’Unione provinciale cooperative Friulane di Pordenone, componente del Comitato per l’imprenditoria femminile di Pordenone, le 19 imprese cooperative a maggioranza femminile danno lavoro a ben 2. 390 persone, delle quali 1. 960 donne (l’82%), per un volume d’affari di 49 milioni di euro all’anno. Alcune di queste realtà sono molto importanti e gestiscono in forma imprenditoriale servizi per l’infanzia (asili nido, nidi aziendali, ludoteche), per le persone anziane (case di riposo, case alloggio) e per i disabili (centri diurni, strutture di accoglienza)”. Esistono poi significative esperienze di cooperative femminili nel settore della produzione lavoro (come i servizi industriali nel settore delle pulizie), nel settore dell’artigianato, del settore del tessile abbigliamento, nel campo della ricerca, e dell’agricoltura biologica. L’impresa cooperativa – continua Nadia - è un’impresa con una forma giuridica molto adattabile e flessibile al suo interno e contribuisce a creare reti di fiducia e di democrazia quando i valori cooperativi sono l’ispirazione dell’agire reale. ” “C’è però un punto su cui bisogna ancora investire: - continua la Venerus - poche sono ancora le donne in cooperativa con incarichi di alta responsabilità ed è bassa la presenza delle donne nei ruoli dirigenziali. Sicuramente andrebbe incentivata la presenza delle donne nei consigli di amministrazione delle cooperative e la loro nomina alla carica di presidente”. “Per quanto riguarda i ruoli di vertice c’è molto lavoro da fare anche all’interno delle associazione imprenditoriali - afferma Rosella Simon, esponente dell’Unione industriali di Pordenone nel Comitato Imprenditoria femminile - se è vero che solo il 10% delle aziende associate ad Unindustria ha come legale rappresentante una donna. Stessa la percentuale di donne rappresentate all’interno della Giunta, dell’Organo sociale allargato della stessa associazione. Più interessante invece, anche se lontano dal raggiungere la parità, la presenza di un terzo di donne nel gruppo Giovani Industriali , indice probabilmente di un cambio di tendenza tra i giovani”. “Ma, al di là della rappresentanza di vertice - continua Rosella Simon - è auspicabile che l’imprenditoria femminile si sviluppi anche nell’ambito del Terziario innovativo che produce beni immateriali di importanza strategica per il miglioramento di qualsiasi tipo di attività, produttiva, sia pubblica che privata. In Unione Industriali già dal 1993 esiste una Sezione apposita che raggruppa più di 70 imprese che agiscono nell’area delle risorse umane, della formazione, della gestione amministrativo/finanziaria, del commerciale, del marketing e della comunicazione; nell’area tecnico-produttiva , ecologica, organizzativa, informatica… Tutti settori in cui la componente femminile si esprime in modo significativo. È augurabile perciò che sempre di più donne preparate professionalmente possano dar vita a nuove società di servizi in molteplici specialistici settori che una accurata indagine di mercato potrà in qualche modo orientare. Lo spazio c’è e sarà sempre maggiore: il benessere economico e sociale di un territorio e la qualità della vita sono direttamente proporzionali alla quantità di servizi disponibili. ” .  
   
   
LE CONSIGLIERE REGIONALI DI PARITÀ PROMUOVONO UN SEMINARIO SUL TEMA FINANZIAMENTI E OPPORTUNITA’ A FAVORE DELLA CONCILIAZIONE LAVORO E FAMIGLIA”  
 
Bologna, 17 settembre 2007 - “Il tema della conciliazione tra i tempi di lavoro e quelli della famiglia è una questione di rilevanza strategica per l’intera società. Ormai da tempo l’Unione Europea sollecita gli Stati membri ad attuare misure adeguate per consentire di conciliare le responsabilità familiari con quelle professionali, risultato che può essere raggiunto solo attraverso un’azione combinata ed integrata del settore pubblico e privato , delle aziende e delle lavoratrici e dei lavoratori. Il seminario è un’occasione di informazione-formazione rispetto alle duplici opportunità di sostegno finanziario e criteri previsti per le Aziende, le lavoratrici ed i lavoratori autonomi, gli enti pubblici e privati che intendono presentare progetti per la realizzazione di azioni positive per favorire le esigenze di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro con l’obiettivo di trovare nuovi equilibri tra vita professionale e familiare. Verranno presentati il Programma Obiettivo 2007 di cui all’art. 9 L. 125/1991 redatto dal Ministero del Lavoro ed i criteri ed i finanziamenti previsti dalla L. 53/2000 sui congedi parentali e modifiche deliberate dal Dipartimento per le politiche della Famiglia(legge finanziaria 296/2006). Programma del seminario(si allega l’invito) Relazione di apertura-: Consigliera di parità effettiva Laura Serantoni Programma Obiettivo 2007 di cui all’art. 9 L. 125/1991 – Dr. Ssa Alessandra Servitori-componente del Collegio Istruttorio del Comitato Nazionale di parità del Ministero del Lavoro La Legge 53/2000 e modifiche all’art. 9 introdotte dalla Legge 296/2006- Dr. Ssa Francesca Pelaia Dirigente del Dipartimento Politiche per la Famiglia - Presidenza del Consiglio dei Ministri Dibattito Conclusioni - Consigliera di parità supplente Donatella Orioli. 17 settembre 2007 dalle ore 9 alle ore 13. 30 - Sala Auditorium della Regione Emilia Romagna –Via Aldo Moro 18-Bologna (Opportunità di risorse finanziarie e criteri per progetti di azioni positive previste dal Ministero del Lavoro con il Programma Obiettivo 2007 di cui all’art. 9 della Legge 125/1991 e dal Dipartimento Politiche per la Famiglia in attuazione dell’art. 9 della L. 53/2000 e sue modifiche) .  
   
   
PRESENTATA A ROMA LA PRIMA FIERA INTERNAZIONALE DEI DIRITTI E DELLE PARI OPPORTUNITÀ PER TUTTI MELTING BOX: DOVE LA DIFFERENZA HA UN VALORE DAL 22 AL 24 OTTOBRE AL CENTRO CONGRESSI LINGOTTO DI TORINO  
 
 Roma, 17 settembre 2007 - Appuntamento in Piemonte per Melting Box, la prima «Fiera Internazionale dei Diritti e delle Pari Opportunità per Tutti», in programma il 22-23-24 ottobre al Centro Congressi Lingotto di Torino. L’invito è della Regione Piemonte che con l’evento afferma il suo ruolo di primo piano nell’organizzazione di iniziative di valore nazionale e internazionale nell’ambito dell’innovazione sociale. La Fiera, è stata inserita dal Dipartimento per i Diritti e le Pari Opportunità per Tutti nel calendario nazionale degli eventi organizzati per il 2007 Anno Europeo delle Pari Opportunità per Tutti, con il patrocinio e la collaborazione del Segretariato Sociale della Rai, il patrocinio della Città di Torino. Giovedì mattina, nella sede Rai di via Asiago, il vernissage ufficiale, presente la Ministra per i Diritti e le Pari Opportunità, Barbara Pollastrini, la Presidente della Regione Piemonte, Mercedes Bresso, l’Assessore alle Pari Opportunità della Regione Piemonte, Giuliana Manica, il Capo Dipartimento per i Diritti e le Pari Opportunità, Consigliera Silvia Della Monica. Per tre giorni Melting Box concentrerà in Italia il dibattito internazionale sui Diritti per il superamento di tutte le forme di discriminazione basate sul genere, l’orientamento sessuale, l’origine etnica, la religione e le convinzioni personali, l’età e le condizioni di disabilità. In primo piano sarà il dialogo. Sei, in particolare, gli appuntamenti con grandi personaggi della cultura e della società civile, per declinare il tema della discriminazione negli ambiti del diritto, dell’economia, del lavoro, della convivenza, dell’etica, della comunicazione. Oltre un centinaio gli appuntamenti tra seminari e workshop, ma anche spettacoli teatrali, rassegne di documentari, mostre per sottolineare il valore della diversità e laboratori che permetteranno di «vivere» gli stereotipi sulla propria pelle. Il tutto in una vetrina di oltre 1000 mq che ospiterà oltre cinquanta espositori da tutta Italia. Una «fiera» proprio perché rivolta a un pubblico ampio, non solo agli addetti ai lavori, quale luogo d’incontro e confronto per le esperienze che vivono la diversità ed educano alla differenza come valore. «L’evento – ha spiegato la Presidente della Regione Piemonte Mercedes Bresso – ha molte affinità con l’identità e il pluralismo sociale del Piemonte dove la tradizione industriale incontra da sempre la vocazione all’impegno per i diritti. Oggi le Pari Opportunità sono entrate a far parte dell’agenda politica con azioni specifiche a livello normativo e istituzionale. Con Melting Box desideriamo porre le basi per la nascita di un laboratorio permanente, vera e propria «fabbrica del pensiero sociale» in Italia». .  
   
   
RISANAMENTO S.P.A. HA APPROVATO LA RELAZIONE SEMESTRALE AL 30 GIUGNO 2007 NEL 1° SEMESTRE 2007 RISANAMENTO INVESTE A NEW YORK ED INIZIANO I LAVORI DEL COMPARTO RESIDENZIALE A MILANO SANTA GIULIA.  
 
Milano, 17 settembre 2007 - Il Consiglio di Amministrazione della Risanamento S. P. A. Ha approvato la relazione semestrale al 30 giugno 2007 che evidenzia come siano proseguite con regolarità le differenti attività in cui si articola il complesso business della società. I principali dati consolidati sono i seguenti: Valore della produzione 132,1 milioni di euro (128,5 milioni di euro nel primo semestre 2006); Risultato operativo 8,2 milioni di euro (41,4 milioni di euro nel primo semestre 2006); Risultato netto negativo 40 milioni di euro (positivo per 5,5 milioni di euro nel primo semestre 2006); Patrimonio netto 477,2 milioni di euro che si incrementa di 7 milioni di euro rispetto al valore al 31. 12. 06; Indebitamento finanziario netto pari a 2. 056 milioni di euro (1. 699,7 al 31 dicembre 2006); Patrimonio immobiliare a valore di libro 2. 618,5 milioni di euro ( 2. 342 al 31 dicembre 2006). I risultati conseguiti riflettono la continua e intensa attività di investimento, soprattutto nei due importanti progetti di sviluppo, i cui benefici verranno goduti nell´arco dell´intera vita degli stessi. Riflettono inoltre il tipico andamento irregolare delle attività di trading che, come già constatato negli ultimi esercizi, rendono i risultati infrannuali spesso meno significativi. E’ infatti usuale l’alternarsi di periodi in cui si concentrano operazioni di investimento e sviluppo a periodi di significative dismissioni. In particolare, relativamente alle vendite nel primo semestre e nei primi mesi del 3° trimestre, si ricorda che sono stati formalizzati importanti preliminari per un importo complessivo di oltre euro 90 milioni i cui rogiti sono attesi entro l’esercizio. La valutazione degli strumenti finanziari di copertura, nonché la componente patrimoniale del prestito obbligazionario convertibile, hanno determinato l’incremento del patrimonio netto rispetto a fine 2006, nonostante il risultato del periodo. Per quanto attiene l’indebitamento, l’incremento di 357 milioni di euro, è da iscriversi sostanzialmente agli importanti investimenti immobiliari realizzati nel periodo, nonché ai finanziamenti dei progetti di sviluppo. Si sottolinea, in particolare, che la maggior parte dell’indebitamento è a medio/lungo termine ed è coperta dal rischio di tasso di interesse o a tasso fisso. Sotto il profilo finanziario oltre all’emissione ed al collocamento con pieno successo del prestito obbligazionario convertibile di 220 milioni di euro con scadenza 2014, il Gruppo ha ottenuto un finanziamento bancario a medio/lungo termine di 726 milioni di euro che consente la realizzazione del comparto Residenze (l’Ellisse). Inoltre nel mese di agosto, il Gruppo ha portato a termine con successo l’operazione di rifinanziamento del debito bancario di sei controllate francesi, i cui proventi, grazie all’elevata qualità degli asset, hanno consentito di generare liquidità per oltre 100 milioni di euro oltre ad un miglioramento delle condizioni economiche della provvista finanziaria. Per l’attività di sviluppo si segnala: Milano Santa Giulia. Sono stati finalizzati e sono in corso di negoziazione significativi contratti di affitto con primari operatori del “lusso” per il loro insediamento nella principale via commerciale che costituisce sempre più un polo di attrazione per i più grandi operatori specializzati in prodotti di alta gamma. Nel contempo sono state selezionate importanti imprese di costruzioni per la definizione dei contratti di appalto relativamente a 5 degli 8 edifici residenziali “Ellisse”, la cui conclusione è attesa entro la fine di settembre con il successivo avvio delle operazioni di costruzione. E’ proseguita infine, nel rispetto dei programmi, la costruzione dell’edificio Sky il cui avanzamento al 30 giugno risulta pari al 43%. Ex area Falck a Sesto San Giovanni è proseguita l’attività di progettazione urbanistica con l’obiettivo di ottenere entro la fine del corrente anno da parte del Comune di Sesto San Giovanni la delibera di accoglimento del Piano d’Intervento, primo ed importante passo di avvio dell’iter di approvazione del progetto. Per quanto riguarda l’ampliamento del portafoglio di investimento nel segno della diversificazione geografica e del mantenimento di un indiscusso livello qualitativo, si segnala, nel mese di agosto, il perfezionamento dell’investimento in 660 Madison Avenue in New York, di 24. 000 mq. Tutti a destinazione uffici e locati. Infine, il patrimonio immobiliare destinato all’attività di trading ha un valore a bilancio al 30 giugno 2007 di circa 700 milioni di euro che determinerà all’atto delle vendite significative plusvalenze. Per quanto concerne i prevedibili sviluppi della gestione, a seguito dei preliminari sottoscritti e delle trattative in corso, si prevede nel secondo semestre un miglioramento dei risultati complessivi del Gruppo. .  
   
   
TECNOLOGIA ITALIANA PER NUOVI IMPIANTI DI ENERGIA PULITA IN CINA IL MINISTRO CINESE WAN GANG IN VISITA ALL´IMPIANTO SOLARE AD ALTA TEMPERATURA DELL´ENEA  
 
 Roma, 17 settembre 2007 - Il Prof. Luigi Paganetto, Presidente dell´Enea, il 14 settembre ha accolto la delegazione cinese guidata dal Ministro della Scienza e Tecnologia della Repubblica Popolare Cinese, Wan Gang[1], per una visita ai laboratori della Casaccia, il Centro di Ricerca Enea alle porte di Roma. Ad accogliere la delegazione erano presenti: Sergio D´antoni, Vice Ministro per lo Sviluppo Economico, Mario Alì, Direttore Generale per le Strategie e lo Sviluppo dell´Internazionalizzazione della Ricerca Scientifica e Tecnologica del Mur, Giandomenico Magliano, Direttore Generale per la Cooperazione Economica Multilaterale e Giovanni Manfredi, Ministro Plenipotenziario del Ministero Affari Esteri. Il ministro Wan Gang, che è un esperto nel campo dell´ingegneria meccanica, ha voluto confermare e approfondire gli accordi già in essere con l´Enea, venendo di persona a visionare gli impianti sperimentali che rivestono interesse per il suo Paese. L´incontro ha consentito di verificare la comune volontà di realizzare un partneriato di ricerca e commerciale nel settore dell´energia solare, dell´idrogeno e celle a combustibile. All´incontro hanno preso parte esponenti del mondo industriale interessati allo sviluppo delle energie rinnovabili e alla produzione di energia a bassa emissione con la realizzazione di impianti e componenti innovativi: Confindustria, Eni, Enel, Finmeccanica. Si tratta della terza visita ai laboratori Enea di delegazioni cinesi di alto livello nell´ambito della cooperazione tecnico-scientifica in corso per la realizzazione in Cina di progetti relativi al solare ad alta temperatura, alle fuell cell e all´idrogeno, che precede un ulteriore approfondimento con tecnici e ricercatori cinesi. Nel corso dell´incontro si è convenuto sul progetto di creare in Cina un laboratorio congiunto tra Enea e Centri di Ricerca Cinesi, con la partecipazione dei rappresentanti della ricerca industriale dei due Paesi. .  
   
   
LIBERALIZZAZIONE DELL’ENERGIA: ORA SI PUÒ CAMBIARE GESTORE LE IMPRESE LO POTEVANO GIÀ FARE: CON UN RISPARMIO FINO A 1,2 MILIARDI DI EURO ALL’ANNO ELETTRICITÀ: NOVE FAMIGLIE LOMBARDE SU DIECI SODDISFATTE. GAS: MENO BOMBOLE CHE IN ITALIA E PER COMPETITIVITÀ DELLE TARIFFE IN EUROPA A METÀ CLASSIFICA  
 
 Milano, 17 settembre 2007 - Milanesi e lombardi soddisfatti dei servizi come energia elettrica e gas, per accesso e modernità della dotazione, meglio che nel resto d’Italia (92,1% contro 89,2%). Più vicini ai livelli europei. Prezzi a metà classifica europea (sono accessibili per il 66%, ma eccessivi o pesanti per quasi uno su tre). Ma ora c’è una possibilità in più: da luglio è possibile cambiare gestore. Una impresa milanese su quattro lo ha già fatto, per loro era possibile già in passato e per il 40% si dichiarano altamente soddisfatte. Ma del 75% che resta legata alle municipalizzate una su cinque lo fa perché non vede risparmi nei costi. E con la liberalizzazione le imprese milanesi possono risparmiare fino a 1,2 miliardi di euro all’anno. Anche per il gas la Lombardia fa meglio dell’Italia: la bombola è quasi scomparsa. Emerge dal primo Rapporto sulla Domanda di Energia Elettrica promosso dalla Camera di commercio di Milano assieme ad Indis e col supporto scientifico del centro ricerche Ref di Milano, da una stima della Camera di commercio di Milano, da una elaborazione della Camera di commercio di Milano su dati Commissione europea pubblicati a luglio 2007 (25 Paesi europei a confronto) e Istat 2005. Elettricità. Il 92,1% delle famiglie lombarde è soddisfatta del servizio nel complesso contro l’89,2% delle italiane. Apprezzamento più alto della media italiana anche per la continuità nel servizio (95,2% contro la media italiana del 92,4%), la stabilità nella tensione (91,1% contro 86,8%), la frequenza della lettura del contatore (82,3% contro 72,7%), la comprensibilità della bolletta (80,4% contro il 71,5%) e le informazioni sul servizio (78,4% contro 68,5%). Ma nel confronto tra 25 Paesi europei, il 19% degli italiani meno contenti dell’accesso alla rete. Per quel che riguarda i costi in bolletta, Italia in 16° posizione su 25 Paesi (66% dichiara di ritenere i costi accessibili anche se un italiano su cinque ritiene eccessivo il costo della bolletta). Gas. Oltre 9 famiglie lombarde su 10 risultano allacciate alla rete contro una media italiana del 72,9%. Il resto delle famiglie è distribuito tra chi acquista il gas in bombola (5,5% contro 19,8% italiano) e chi ha installato un bombolone esterno con rifornimento periodico (1,7% contro 5,2% italiano). Il 93,9% delle famiglie lombarde si dichiara soddisfatto del servizio nel complesso (93,4% gli italiani), e il 95,7% apprezza la stabilità della pressione. La soddisfazione scende per la comprensibilità della bolletta (81,4%, contro il dato italiano del 74,5%) e per le informazione sul servizio (79,6%, più che in Italia, 72,9%). Alto anche l’apprezzamento per la sicurezza, sia della rete esterna (93,3%) che dell’impianto domestico (97,2%). Nel confronto tra 25 Paesi europei, il 16% degli italiani ha difficoltà di accesso alla rete ed il 5% nessun accesso. Per i costi il 65% degli italiani (sempre in 16° posizione su 25 Paesi) li ritiene accessibili ma uno su tre eccessivi o pesanti. “La Camera di commercio è impegnata in un monitoraggio sugli indicatori di mercato, a partire dai prezzi, a vantaggio delle imprese e dei consumatori e su elementi quotidiani come la bolletta – ha dichiarato Carlo Sangalli, presidente della Camera di commercio di Milano -. Si tratta di un fattore di competitività e di confronto internazionale per la qualità della vita. Ma occorre, ora più di prima, impegnarci tutti nell’interesse della collettività ed in una logica di sistema: la liberalizzazione con una possibile riduzione diffusa dei costi come mostra questa indagine va in questa direzione ”. Lucia Moreschi, consigliere della Camera di commercio di Milano in rappresentanza dei consumatori, ha dichiarato: “La Camera di commercio di Milano opera per un mercato trasparente e agisce su due fronti: quello della sicurezza e della tutela dei consumatori, quello della valorizzazione e del supporto alle imprese che si impegnano per il rafforzamento della qualità e della vicinanza al consumatore. Siamo impegnati a costruire un ponte tra un mercato sempre più trasparente e imprese sempre più al servizio dei cittadini“. Famiglie per grado di soddisfazione relativo al servizio di fornitura dell’energia elettrica
Famiglie molto o abbastanza soddisfatte per
Servizio nel complesso Continuità del servizio Stabilità nella tensione Frequenza lettura contatore Comprensibilità della bolletta Informazione sul servizio
(per 100 famiglie della stessa zona)
Lombardia 92,1 95,2 91,1 82,3 80,4 78,4
Italia 89,2 92,4 86,8 72,7 71,5 68,5
differenza Lomb/italia 2,9 2,8 4,3 9,6 8,9 9,9 Famiglie allacciate alla rete di cui Enel Peso Enel
in migliaia
Lombardia 3. 489 3. 607 3. 452 3. 117 3. 047 2. 970 3. 790 3. 090 15,7%
Italia 19. 986 20. 699 19. 450 16. 292 16. 028 15. 353 22. 405 19. 713 16,9%
Elaborazione Camera di commercio di Milano su dati Istat – Indagine Multiscopo sulle famiglie aspetti della vita quotidiana anno 2005 Famiglie per modalità di fornitura del gas all´abitazione
L´abitazione è allacciata alla rete di distribuzione Il gas viene acquistato in bombole È installato un bombolone esterno con rifornimento periodico L´abitazione non dispone di gas
(per 100 famiglie della stessa zona)
Lombardia 90,6 5,5 1,7 -
Italia 72,9 19,8 5,2 0,2
differenza Lomb/italia 17,7 -14,3 -3,5 -
(in migliaia)
Lombardia 3. 513 214 67 -
Italia 16. 632 4. 506 1. 181 51
Elaborazione Camera di commercio di Milano su dati Istat – Indagine Multiscopo sulle famiglie aspetti della vita quotidiana anno 2005 Famiglie per grado di soddisfazione relativo al servizio di fornitura del gas
Famiglie allacciate alla rete Famiglie molto o abbastanza soddisfatte per
Servizio nel complesso Stabilità della pressione Frequenza lettura contatore Comprensibilità della bolletta Informazione sul servizio Sicurezza della rete esterna Sicurezza dell´impianto domestico
(Per 100 famiglie della stessa zona) (Per 100 famiglie della stessa zona allacciate alla rete di distribuzione del gas)
Lombardia 90,6 93,9 95,7 84,7 81,4 79,6 93,3 97,2
Italia 72,9 93,4 95,7 78,5 74,5 72,9 92,6 95,7
differenza Lomb/italia 17,7 0,5 0,0 6,2 6,9 6,7 0,7 1,5
(dati in migliaia)
Lombardia 3. 513 3. 300 3. 360 2. 975 2. 859 2. 797 3. 276 3. 414
Italia 16. 632 15. 536 15. 922 13. 050 12. 385 12. 118 15. 408 15. 923
Elaborazione Camera di commercio di Milano su dati Istat – Indagine Multiscopo sulle famiglie aspetti della vita quotidiana anno 2005 Confronto europeo: energia elettrica e gas per i consumatori
Rete Elettrica
Accesso Facile Difficile Nessuno Non Sa Pos. Classif.
Germania 97% 2% 0% 1% 12
Spagna 95% 2% 2% 1% 19
Francia 93% 2% 1% 1% 15
Italia 76% 15% 4% 6% 25
Regno Unito 97% 2% 0% 0% 8
Media Eu 25 93% 4% 1% 1%
Costi Per Utilizzatori Accessibili Non Accessibili Eccessivi Non Sa Pos. Classif.
Germania 63% 12% 24% 1% 18
Spagna 73% 20% 5% 2% 10
Francia 62% 25% 9% 3% 19
Italia 66% 13% 19% 2% 16
Regno Unito 83% 10% 6% 1% 3
Media Eu 25 66% 16% 15% 2%
Rete Gas
Accesso Facile Difficile Nessuno Non Sa Pos. Classif.
Germania 74% 8% 15% 3% 10
Spagna 77% 6% 14% 3% 6
Francia 76% 6% 15% 3% 7
Italia 74% 16% 5% 6% 9
Regno Unito 89% 6% 5% 1% 2
Media Eu 25 72% 9% 15% 4%
Costi Per Utilizzatori Accessibili Non Accessibili Eccessivi Non Sa Pos. Classif.
Germania 55% 12% 32% 1% 20
Spagna 74% 19% 5% 2% 12
Francia 49% 34% 12% 5% 21
Italia 65% 14% 20% 2% 16
Regno Unito 78% 12% 8% 2% 6
Media Eu 25 65% 16% 17% 2%
Elaborazione Camera di commercio di Milano su dati Service of General Interest Survey – Commissione Europea Anno 2007 Energia, costi e consumi a Milano Il mercato dell’energia elettrica cresce ma c’è ancora da fare: solo un’impresa su quattro ad oltre due anni dalla piena liberalizzazione del settore per gli utenti non-domestici (1° luglio 2004) utilizza il mercato libero (rispetto tuttavia al 4% della Lombardia). Il restante 75% preferisce affidarsi al mercato vincolato (tra cui le municipalizzate). E dalla liberalizzazione dell’energia potrebbe derivare per le imprese milanesi un risparmio di 1,2 miliardi di euro all’anno. Il cliente tipo del mercato libero è un grande consumatore (2. 5 Gwh di energia elettrica consumata mediamente all’anno) che compra per il 70% dei casi da grossisti o venditori (solo il 28% da consorzi). Le imprese con consumi annui inferiori ai 300 mila kWh (sette su dieci a Milano) per il 90% scelgono invece il mercato vincolato, rinunciando ad un risparmio annuo del 3-4% sul mercato libero. Anche i medi consumatori (consumo sino a 800 milioni di kWh: due imprese su dieci a Milano) preferiscono nel 70% dei casi il mercato vincolato, mentre il passaggio a quello libero comporterebbe loro un risparmio sul costo medio del kWh del 7-8%. L’impresa che ha scelto il mercato libero per il 40% si dichiara altamente soddisfatta, il 41% non ha mai cambiato operatore da quando si rifornisce sul mercato, il 63% si rifornisce al mercato libero da più di tre anni. Permangono invece le resistenze da parte di chi abitualmente fa riferimento al mercato vincolato: se il 97% di queste imprese è a conoscenza dell’esistenza del libero mercato, solo il 27% sarebbe disposto a cambiare fornitore per l’acquisto di energia elettrica, e solo a ragione di un buon vantaggio economico. Tra coloro che intendono rimanere sul vincolato, il 20% è convinto di non risparmiare a sufficienza migrando sul mercato libero. Mediamente una impresa milanese spende all’anno quasi novantamila euro per l’elettricità. I settori a più alto consumo energetico sono il chimico (23%), il meccanico (16%) e quello tessile (16%); consumano assai meno il commercio all’ingrosso e al dettaglio non alimentare (7%), e il settore legno e mobili (2,9%). In un caso su cento, c’è chi autoproduce parte del suo consumo attraverso l’energia solare. E a decorrere dal 1° luglio 2007 tutti gli utenti (compreso quelli domestici) potranno scegliere liberamente il gestore da cui rifornirsi con conseguente apertura totale del mercato. Sono questi alcuni dei dati che emergono dal primo Rapporto sulla Domanda di Energia Elettrica e da una stima della Camera di commercio di Milano. Il rapporto promosso dalla stessa Camera di commercio di Milano assieme ad Indis e col supporto scientifico del centro ricerche Ref di Milano. L’indagine è stata condotta su 664 imprese provenienti da 13 settori di attività: 9 del manifatturiero con più di 9 addetti e 4 dei servizi con più di 5 addetti (commercio all’ingrosso e al dettaglio, turismo e ospedali). Tariffe e costi. La spesa totale dichiarata dal campione sfiora i 60 milioni di euro, il 76% (quasi 45 milioni di euro) riferibile all’energia acquistata sul mercato libero; la spesa media di ciascuna impresa è di poco superiore a 89 mila euro: quella delle imprese che si approvvigionano sul mercato libero supera i 200 mila, quella delle imprese agganciate al mercato vincolato si ferma a 29 mila euro. Il 48% delle imprese dichiara che l’energia incide sui costi meno del 2%, il 52% dichiara più del 2%; tra quest’ultimi, per il 13% i costi dell’energia incidono tra il 6 e il 10%, per il 6% l’incidenza supera il 10%. Le imprese che dichiarano un’incidenza dei costi energetici maggiore sono quelle che si riforniscono sul mercato libero. Quanto ai costi al kWh, metà dei siti produttivi monitorati si posiziona su valori inferiori a 14. 9 centesimi di euro/kWh, per una media pari a 15. 5 centesimi di euro. Sul mercato libero, metà delle imprese paga meno di 13. 1 centesimi di euro al kWh per un valore medio che si colloca a 13. 5 centesimi di euro e si ottengono inoltre migliori condizioni di acquisto al crescere dei consumi: dal costo medio di 16. 2 centesimi di euro al kWh per chi consuma sino a 300 Mwh annui, ai 9. 8 centesimi di euro al kWh per chi consuma più di 10 Gwh all’anno; per i grandi consumatori, il risparmio si deve anche alla struttura regressiva delle imposte erariali e dell’addizionale provinciale, ad una aliquota Iva che avvantaggia il manifatturiero (10%) anziché il commercio (20%) e ad una minore incidenza dei costi di distribuzione. Un buon risparmio rispetto al mercato vincolato, dove metà dei clienti sostiene un costo inferiore ai 15. 5 centesimi di euro al kWh ma per un valore medio di 16. 2 centesimi di euro. Energia e consumi. Metà delle imprese del campione dichiara un consumo inferiore ai 132 Mwh; un 10% di imprese dichiara consumi superiori a 1. 5 Gwh e un altro 10% inferiori a 26 Mwh. Il 68% delle imprese che acquista sul libero mercato compra ad un prezzo indicizzato secondo parametri di aggiornamento concordati con il fornitore. Il 74% delle imprese del campione si avvale di un prezzo monorario, ma quasi l’80% del consumo energetico è ascrivibile al 26% delle imprese che si avvale della tariffa multiorario (pagando corrispettivi differenziati per fascia di consumo), scelta in prevalenza da imprese del settore manifatturiero. Si configura così un consumo medio per impresa con prezzo multiorario di oltre 2. 3 Gwh, a fronte di un consumo medio per impresa con prezzo monorario di 215 Mwh. Il 77. 4% delle imprese opera 1 turno di lavoro su 5 lavorativi, l’8% opera 5 giorni alla settimana su 2 turni giornalieri, ma circa il 44% dei consumi vengono effettuati da imprese che operano su tre turni lavorativi giornalieri per 5 e per 7 giorni alla settimana. I grandissimi consumatori lavorano a ciclo continuo, talvolta persino senza interruzioni settimanali: consumano in media 4. 5 Gwh all’anno e si tratta in prevalenza di imprese attive nei settori della metallurgia, del chimico, della meccanica e del tessile. Tipi di allacciamenti. Nonostante sia la modalità più diffusa (66%), sugli allacciamenti in bassa tensione transitano solo l’8% dei volumi consumati, mentre il 76% dei consumi è ascrivibile agli utenti allacciati in media tensione (30%); l’alta tensione (3%) rappresenta il 16% del consumo sull’intero campione. Media e alta tensione sono tipologie di allacciamento prevalente tra i grandi consumatori con una maggiore incidenza del settore manifatturiero (17%), mentre è il commercio il settore con una maggior incidenza dei consumi in bassa tensione (26%). Il 59% delle imprese che si approvvigionano sul mercato libero è allacciata in media tensione mentre il 90% delle imprese allacciate in bassa tensione si rifornisce ancora sul mercato vincolato. Esempi virtuosi. 3 imprese su 664 del campione autoproducono energia elettrica. Un’azienda tessile autoproduce a biomassa l’80% dei propri consumi annui pari a quasi 7Gwh; un’altra autoproduce attraverso la cogenerazione il 14% dei propri consumi pari a circa 7 Gwh annui. Infine, nel settore meccanica, un’impresa dichiara di autoprodurre attraverso energia solare l’1% dei propri consumi pari a oltre 20 Gwh annui. Contratti. L’83% delle imprese che comprano al mercato libero stipula un contratto annuale, il 40% si dichiara soddisfatto e non ha intenzione di cambiare fornitore alla scadenza contrattuale. Il 76% delle imprese che acquistano sul libero mercato non accetta un contratto con interruzione della fornitura, nonostante una remunerazione (prevista per il triennio 2004-2006) di 2. 1 centesimi di euro al kWh per i clienti che si dichiaravano disponibili ad interruzioni istantanee della fornitura (per far fronte all’emergenza black-out) e di 0. 8 centesimi di euro al kWh per quelli disponibili ad interruzioni con preavviso. .
 
   
   
ACEGAS-APS SPA APPROVATA LA RELAZIONE SEMESTRALE 2007: FATTORI CLIMATICI O NON RICORRENTI, QUALE IL PROVVISORIO SEQUESTRO DI DUE LINEE DELL’IMPIANTO DI TERMOVALORIZZAZIONE DI TRIESTE, ALLA BASE DELLA CONTRAZIONE DEI RISULTATI DEL PRIMO SEMESTRE 2007  
 
 Trieste, 17 settembre 2007 - Il Consiglio di Amministrazione di Acegasaps, presieduto da Massimo Paniccia, ha esaminato e approvato il 13 settembre i risultati di gruppo del primo semestre 2007. I ricavi netti del Gruppo Acegasaps presentano nel semestre una riduzione di 80,7 milioni di euro passando dai 344,5 milioni di euro del primo semestre 2006 ai 263,8 milioni di euro del 2007. La riduzione, pari al 23,4%, è determinata principalmente dall’effetto combinato di una serie di fattori la maggior parte dei quali non ricorrenti o legati all’andamento climatico: Le attività di vendita registrano un calo di ricavi complessivo pari a 54,7 milioni di euro di cui 0,7 milioni di euro imputabili al settore elettrico e 54 milioni di euro al settore del gas. Quest’ultimo, in particolare, risente dell’effetto di fattori esterni, quali lo sfavorevole andamento termico del primo semestre (-18 milioni di euro) e di fattori non ricorrenti, quale l’uscita dal perimetro di consolidamento di alcune attività che nel primo semestre 2006 facevano capo alla controllata Estgas (-36 milioni di euro). Le attività di generazione di energia elettrica presentano una riduzione di ricavi pari a 20,6 milioni di euro. Il risultato deriva sia dalla prevista riduzione di ricavi conseguente alla scadenza del contributo Cip6 per la centrale di Sarmato, sia dal fatto che a partire dal 1 gennaio 2007, essendo venuti meno i presupposti di redditività per il prelievo, l’energia elettrica prodotta dalla centrale non viene venduta più attraverso Acegasaps ma direttamente sul mercato. Come conseguenza, i ricavi e i risultati economici legati a tale attività non affluiscono più direttamente in Acegas-aps ma indirettamente attraverso il consolidamento a patrimonio netto delle attività facenti capo alla centrale di Sarmato. L’impianto di termovalorizzazione di Trieste, a seguito del sequestro giudiziario eseguito a febbraio su due delle tre linee di produzione, presenta un calo di fatturato pari a 2,3 milioni di euro per lo più dovuto alla mancata produzione di energia elettrica. Si segnala che, con i dissequestri disposti nei mesi di maggio e di giugno, l’impianto ha già ripreso la propria attività produttiva. Il margine operativo lordo (Ebitda) raggiunge i 35,1 milioni di euro, in flessione di 12,2 milioni di euro rispetto ai 47,3 milioni del primo semestre 2006. Il decremento del margine operativo lordo di gruppo è attribuibile per larga parte alla divisione gas (-5,8 milioni di euro) che risente della dinamica dei margini economici delle attività di distribuzione per 4,7 milioni di euro e di quelle di vendita per 1,4 milioni di euro. La causa principale della contrazione dei margini della divisione gas è ascrivibile al calo dei volumi del primo semestre dovuto allo sfavorevole andamento climatico. I volumi distribuiti si riducono complessivamente del 23,2% passando dai 303 milioni di metri cubi del primo trimestre 2006 ai 233 milioni del 2007. Calano anche i volumi venduti che passano dai 414 milioni di metri cubi del primo semestre 2006 ai 235 milioni del 2007. A parità di perimetro, ovvero tenendo conto che a partire dal 2 ottobre 2006 ha avuto efficacia l’operazione di scissione parziale di Estgas Spa a favore delle beneficiarie Estenergy Spa, il calo dei volumi di vendita del gas è leggermente più contenuto rispetto a quello registrato sulla rete di distribuzione: -20,1%. Il margine operativo lordo della divisione ambiente chiude il primo semestre in flessione di 4,8 milioni di euro e ciò prevalentemente per effetto del già citato provvedimento di sequestro sull’impianto Wte di Trieste che, tra minori ricavi di vendita di energia elettrica (-1,8 milioni di euro) e maggiori costi per le attività di mantenimento in esercizio dell’impianto e di trasporto e smaltimento dei rifiuti in discariche di terzi (-4,0 milioni di euro), incide per circa 5,8 milioni di euro sui conti della divisione. A parziale mitigazione degli effetti prodotti del sequestro, vi è da segnalare la crescita del margine operativo lordo delle attività di raccolta e spazzamento conseguente alla rinegoziazione del contratto di servizio con i comuni di Padova e Trieste. Il margine operativo lordo della divisione energia elettrica segna una contrazione di 2,5 milioni di euro dovuta al già citato effetto conseguente alla scadenza del contributo Cip6 per la centrale di Sarmato. I volumi della generazione elettrica sono quindi in flessione passando dai 271 Gwh del primo semestre 2006 ai 167 del 2007. In lieve calo (-1,3%) anche i volumi della distribuzione di energia che passano dai 388 Gwh del primo semestre 2006 ai 383 del 2007. Nonostante il calo dei volumi, per la distribuzione di energia elettrica si segnala un miglioramento del margine operativo lordo pari a +0,3 milioni di euro. In crescita i volumi di vendita di energia elettrica che passano da 211 Gwh della prima metà del 2006 a 238 Gwh del 2007 con una variazione percentuale pari al 12,8%. Il ciclo idrico integrato registra nel primo semestre 2007 un leggero calo dei volumi di acqua distribuita pari allo 0,9%. Tale calo è dovuto alla riduzione dei volumi di acqua somministrata nell’area territoriale di Padova dove le quantità distribuite sono passate dai 13,0 milioni di metri cubi del primo semestre 2006 ai 12,4 del 2007, con una flessione percentuale pari al 4,6%. In leggero aumento i volumi di acqua distribuiti nell’area territoriale di Trieste: +2,3%. Complessivamente il primo semestre 2007 chiude con una contrazione del margine operativo lordo pari a 0,9 milioni di euro. La divisione servizi, che comprende attività di gestione calore, illuminazione pubblica, servizi funerari, telecomunicazioni, gestione di impianti semaforici ed altro, chiude il primo semestre 2007 con un miglioramento di 2,1 milioni di euro rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente. A guidare lo sviluppo della divisione è stata Sinergie Spa (già Aps Sinergia), società controllata al 51% da Acegasaps e operante nel settore dei servizi energetici integrati quali il building management (manutenzione impianti termici, elettrici e di condizionamento), del total facility management e dei servizi accessori (pulizia, parcheggi, vigilanza). Il risultato operativo (Ebit) del primo semestre 2007 è pari a 11,1 milioni di euro contro i 24,3 del primo semestre 2006. Il risultato operativo del primo semestre 2007 beneficia di un calo degli accantonamenti pari a 1,4 milioni di euro giustificati del venire meno di alcuni appostamenti non più necessari per effetto della risoluzione del relativo contenzioso o del venire meno del presupposto giuridico-economico su cui erano stati costituiti, e risente di un incremento di 2,4 milioni di euro per ammortamenti e svalutazioni che passano dai 20,5 del primo semestre 2006 a 22,9 del 2007. Gli oneri finanziari aumentano da 5,2 a 7,6 milioni di euro. L’incremento è principalmente dovuto all’aumento dei tassi di interesse e dalla maggiore esposizione media a livello di Gruppo. Per ciò che riguarda gli investimenti, nel primo semestre 2007 sono stati realizzati 33,0 milioni di euro contro i 23,6 milioni di euro del corrispondente periodo del 2006. Vi è da segnalare che nel periodo è stato perfezionato, per un importo pari a circa 16 milioni di euro, l’acquisto di Palazzo Modello, immobile di prestigio e destinato ad ospitare la futura sede legale della società. A fronte di tale investimento sono previsti minori costi di affitto passivo per la sede attuale e maggiori ricavi accessori per un valore pari a 1 milione di euro l’anno. La posizione finanziaria netta si presenta al 30 giugno 2007 con un saldo negativo pari a 295,9 milioni di euro, in aumento di 33,8 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2006. Tale aumento risente, tra le altre cose, anche dell’effetto finanziario legato all’acquisto di Palazzo Modello. Evoluzione prevedibile della gestione Il primo semestre 2007 è stato influenzato negativamente dai citati fattori sfavorevoli che hanno agito contestualmente; facendo astrazione di tali fenomeni straordinari i risultati conseguiti dal gruppo Acegasaps sono sostanzialmente in linea con quelli attesi. Per quanto concerne le attività regolamentate (ciclo idrico, energia elettrica e servizi regolamentati) il Gruppo prevede, per l’anno 2007, un andamento comunque positivo e in recupero rispetto al 2006. Le attività di vendita di gas e energia elettrica saranno svolte con lo stesso regime tariffario del 2006 e quindi dovrebbero fare registrare, nel secondo semestre, un andamento in linea con quello dei corrispondenti periodi del 2006. I servizi, e in particolare la controllata Sinergie S. P. A, dovrebbero fare registrare margini operativi stazionari o in lieve crescita. Il Gruppo, nel suo complesso, dovrebbe esprimere nel secondo semestre 2007 margini almeno in linea con quelli dell’esercizio 2006. Ll Gruppo proseguirà con il programma di investimenti previsto per l’esercizio in corso al fine di migliorare il profilo di redditività del proprio portafoglio d’attività, concentrando l’attenzione sui settori che presentano maggiori potenzialità di crescita. .  
   
   
GRUPPO IRIDE ACCELERA LA CRESCITA NEL PRIMO SEMESTRE: MARGINE OPERATIVO LORDO: 176 MILIONI (157 MILIONI NEL 1 SEM. 2006, +13%) RISULTATO OPERATIVO: 117 MILIONI (99 MILIONI NEL 1 SEM. 2006, +19%) RISULTATO NETTO: 69 MILIONI (51 NEL 1 SEM. 2006, +35%)  
 
Torino, 17 Settembre 2007 – Il Consiglio di Amministrazione di Iride ha approvato il 12 settembre i risultati consolidati del primo semestre 2007. I risultati semestrali evidenziano rispetto al primo semestre 2006 un’accelerazione della crescita dei margini già evidenziata nel primo trimestre, nonostante il mite andamento climatico registrato nei primi mesi dell’anno e la flessione del prezzo dell’energia elettrica in borsa. Risultati Consolidati Del 1° Semestre 2007 - I Ricavi del periodo, pari a 1. 209 milioni, sono in flessione (-7%) rispetto ai ricavi pro-forma del primo semestre 2006 per effetto dell’andamento climatico del semestre e del combinato effetto del calo del prezzo del petrolio e del deprezzamento del dollaro sull’euro registrati sui mercati internazionali (il prezzo medio in euro del petrolio è sceso dell’11% nel primo semestre 2007 rispetto al primo semestre 2006). Rispetto al primo semestre 2006, il Margine Operativo Lordo ha registrato una crescita del 13% raggiungendo 176 milioni di euro, con un incremento di 20 milioni di euro rispetto al primo semestre 2006 – grazie in particolare al contributo della generazione idroelettrica, del servizio idrico integrato e dei maggiori margini di commercializzazione energia elettrica che hanno più che compensato la contrazione dei servizi di distribuzione e vendita del gas e del calore, esposti al clima mite registrato nel corso dei mesi invernali. Il margine operativo lordo è stato inoltre condizionato dal pagamento delle imposte inerenti la chiusura della procedura di recupero degli aiuti di stato di cui hanno beneficiato Aem Torino ed Amga nel periodo 1997-1999 (il costo totale di 5 milioni di euro ha impattato per 3 milioni sul margine operativo lordo e per 2 milioni gli oneri finanziari) e da componenti positivi di reddito per 7 milioni di euro risultanti dalle valutazioni attuariali del trattamento di fine rapporto ai sensi dello Ias 19 alla luce degli effetti della finanziaria 2007. Inoltre sul margine operativo lordo sono stati contabilizzati maggiori costi operativi una tantum per 4 milioni di euro relativi agli incentivi all’esodo di dipendenti. La riduzione dell’organico darà benefici economici a partire dal secondo semestre 2007. Il Risultato Operativo del periodo ha raggiunto 117 milioni di euro, in crescita del 19%, mentre il Risultato Prima delle Imposte è stato pari a 95 milioni di euro (+10%). Il Risultato Netto, pari a 69 milioni di euro (+35%), di cui 2 milioni di competenza di terzi, beneficia della crescita industriale e della plusvalenza netta da cessione della partecipazione in Aemte, che, unitamente al risultato netto di Aemte nel semestre, è pari a 17 milioni di euro. Nel corso del semestre sono stati realizzati investimenti per 87 milioni di euro, principalmente nel settore della produzione di energia e nei settori regolati (distribuzione di energia e servizi), in linea con quanto previsto dal piano di sviluppo. La Posizione Finanziaria Netta al 30/06/2007, pari a 1. 083 milioni, è in calo rispetto ai 1. 123 milioni registrati al 31/03/2007 (1. 095 al 31/12/2006) grazie al cash flow operativo del periodo, cresciuto di 93 milioni di euro, e alla cessione degli asset di trasmissione elettrica. Generazione di energia e vendita calore Nel corso del semestre la produzione di energia elettrica degli impianti di Iride Energia è stata pari a 2. 069 Gwh, di cui 432 Gwh da fonte idroelettrica e 1. 637 Gwh da fonte cogenerativa, in leggero calo (-3%) rispetto al primo semestre 2006 (2. 127 Gwh). La produzione idroelettrica è cresciuta del 9% rispetto al primo semestre del 2006, in forte controtendenza con quanto registrato a livello nazionale (-11%), nonostante alcune fermate di impianti non programmate in Valle Orco, che hanno comunque preservato l’acqua nei bacini a monte per le produzioni dei mesi successivi, e dell’impianto di Pont Ventoux avvenuti nei mesi di maggio e giugno. La produzione termoelettrica ha registrato una flessione del 5%, sostanzialmente in linea con quanto registrato a livello nazionale. La produzione e la vendita di calore (791 Gwht, -8%) ha beneficiato dei maggiori volumi distribuiti nella nuova porzione di rete di teleriscaldamento “Torino Centro”, in esercizio da ottobre 2006, che hanno permesso di limitare la flessione dei consumi dovuta alle temperature elevate registrate nell’intera stagione termica. Il margine operativo lordo del settore, pari a 59 milioni, ha registrato una forte crescita (+53%) nonostante uno scenario sfavorevole condizionato dall’andamento climatico (elevate temperature e scarse precipitazioni) e dalla contrazione dei prezzi dell’energia elettrica. Il risultato è stato raggiunto grazie alla maggiore produzione idroelettrica e conseguente emissione di certificati verdi per circa 10 milioni di euro, al miglioramento dei margini di vendita di energia elettrica rispetto al primo semestre 2006, per circa 10 milioni e alla riduzione del costo del personale. Mercato - Sul mercato libero dell’energia, il Gruppo ha commercializzato 5. 869 Gwh di energia elettrica (+5%) e 637 milioni di metri cubi di gas (-10%), tramite Iride Mercato, che fornisce gas anche per gli usi termoelettrici del Gruppo, e Plurigas. L’energia elettrica è stata fornita dagli impianti di Iride Energia per il 35%, da Edipower per il 20%, attraverso un contratto di tolling, da Tirreno Power per il 5% ed il resto da terzi. Il gas proviene da Plurigas per il 43% mentre il resto è fornito da terze parti. L’energia elettrica venduta nel semestre sul mercato libero è stata collocata per circa 3,9 Twh a clienti finali e grossisti in base a contratti bilaterali e circa 2,0 Twh sono stati collocati in borsa. Le vendite di gas, condizionate dalle elevate temperature della stagione termica che hanno portato a contrazioni delle vendite ai clienti finali pari al 30%, hanno beneficiato della crescita dei margini di Plurigas, dovuti a minori costi di stoccaggio gas e all’aumento delle attività di trading. Nel corso del semestre è stato stipulato un accordo con Plurigas per l’importazione di gas di provenienza russa nell’ambito delle nuove disponibilità del gasdotto Tag, che permetterà ad Iride Mercato di incrementare le proprie fonti di gas di circa 300 Mni mc nel periodo giugno 2007-settembre 2008 (230 Mni di mc per l’anno termico 2007 – 2008). A tali disponibilità si aggiungeranno 90 Mni mc annui per i prossimi 2 anni termici grazie all’aggiudicazione di una quota della Gas release Eni. L’incremento dei volumi di importazione di gas andrà a sostegno dello sviluppo commerciale, nel quale si colloca l’accordo con Salerno Energia per la partecipazione (40%) in Salerno Energia Vendite (90 Mni mc annui). Il margine operativo lordo del settore, pari a 27 milioni di euro, è sostanzialmente in linea con quanto registrato nel primo semestre 2006 (-4%). Reti Energetiche - Le elevate temperature registrate nei primi mesi del 2007 hanno determinato una contrazione dei volumi di gas distribuito, che sono pari a 311 milioni di metri cubi (-23%), e dei volumi di calore distribuito dalle reti di teleriscaldamento, pari a 791 Gwht (-8%), solo in parte compensati dalle maggiori volumetrie allacciate della rete Torino Centro. La distribuzione di energia elettrica ha registrato un margine operativo lordo di 27 milioni di euro (-5%), con una leggera flessione dei volumi distribuiti. Complessivamente il settore delle reti energetiche ha registrato nel primo semestre 2007 un margine operativo lordo di 57 milioni, in flessione rispetto ai 64 milioni registrati nello stesso periodo dell’esercizio precedente. Servizi idrici Integrati - Nel primo semestre 2007 il margine operativo lordo del settore ha raggiunto 28 milioni, in crescita del 19% rispetto ai 24 milioni del primo semestre 2006. Al risultato hanno contribuito sul fronte dei ricavi la graduale estensione delle tariffe d’ambito ai clienti acquisiti dalla fusione con il Gruppo Acquedotto De Ferrari Galliera, la progressiva implementazione del Piano d’Ambito Genovese e l’aumento delle attività non regolate connesse allo sviluppo del Piano di ambito (Project Management). La prosecuzione delle attività di razionalizzazione organizzative connesse alla fusione degli acquedotti genovesi, che ha portato alla costituzione di Mediterranea delle Acque, ha permesso di raggiungere efficienze e sinergie di costo. Si segnala inoltre che le tariffe applicate dal Gruppo Acque Potabili, che opera prevalentemente in regime di Concessione, sono ancora legate alla Delibera Cipe n. 131 del 2002 e da allora non aggiornate. Nel corso del semestre sono stati venduti 60 milioni di metri cubi di acqua, sostanzialmente in linea con quanto registrato nei primi sei mesi del 2006. Evoluzione Prevedibile Della Gestione - Nel corso del 2007 si prevedono risultati in crescita rispetto al 2006 anche per effetto della regimazione degli impianti di generazione, connessa all’emissione dei certificati verdi, e dei servizi idrici integrati. .  
   
   
VALUTATO L’ENTERPRISE VALUE DI ESTENERGY 86 MILIONI DI EURO SI COMPIE UN PRIMO PASSO IMPORTANTE NELLA DIREZIONE DEL CONSOLIDAMENTO INDUSTRIALE DEL NORD-EST  
 
Trieste, 17 settembre 2007 - Il Consiglio di Amministrazione di Acegasaps riunitosi in data 13 settembre ha affrontato il tema della scelta del partner industriale per lo sviluppo della gestione delle attività di vendita di gas ed energia elettrica e, in tarda serata, ha deliberato di scegliere la proposta formulata da Ascopiave. L’operazione deliberata dal Consiglio di Amministrazione di Acegasaps consiste nella cessione del 49% della partecipazione di Estenergy, società interamente controllata da Acegasaps, per un Enterprise Value di 86 milioni di euro. Ci si attende che il closing dell’operazione, fatte salve le consuete approvazioni dell’antitrust, possa avere luogo entro il corrente esercizio. Al termine del Consiglio di Amministrazione il Presidente di Acegasaps Massimo Paniccia, l’Amministratore Delegato di Acegasaps, Cesare Pillon, e l’Amministratore Delegato e Presidente di Ascopiave, Gildo Salton, si sono incontrati per la formalizzazione delle intese. “Con la delibera assunta oggi – ha detto Paniccia – si viene a stabilire un accordo che consentirà ad Acegasaps e Ascopiave di consolidare il settore della vendita di gas e energia elettrica in tutta l’area triveneta e di mettere a fattore comune le competenze di due gruppi industriali esperti nel campo energetico e fortemente radicati su di un territorio che si presenta ricco di opportunità per ulteriori sviluppi in termini di cross selling. ” “L’accordo raggiunto oggi – ha commentato Salton – non rappresenta solo una buona operazione industriale per Ascopiave ma un primo e importante passo verso un auspicato processo di aggregazione per la realizzazione di una grande multiutility del Nord Est. “ Tra Acegasaps e Ascopiave, che sono state assistite rispettivamente da Unicredit Mib e Finanziaria Internazionale in qualità di advisor finanziari, dallo studio Gusso e dallo studio Bonelli Erede Pappalardo in qualità di advisor legali, verranno sottoscritti patti parasociali che prevedono il controllo congiunto di Estenergy, società con oltre 240. 000 clienti e che nei primi sei mesi del 2007 ha realizzato ricavi per 119 milioni di euro. .  
   
   
SOCOTHERM: AGGIUDICATI CONTRATTI PER UN VALORE TOTALE DI OLTRE 8 MLN EURO RELATIVI A RETI DI TELERISCALDAMENTO DA REALIZZARSI NELL’AREA PIEMONTESE  
 
Vicenza, 17 settembre 2007 – Socotherm, si è aggiudicata, nel corso del mese di luglio, contratti per un valore di oltre 8 Mln Euro nell’area piemontese. I contratti, aggiudicati alla District Heating Division di Socotherm, si riferiscono alla realizzazione e verifica meccanica delle Reti Teleriscaldamento di Chieri (To), Le Vallette (To), Fossano (Cn), e Prato Nevoso (Cn), per una fornitura totale di circa 120 km di tubazioni e pezzi speciali del diametro massimo 20” con isolamento in poliuretano espanso protetto da guaina esterna di polietilene (Thermapipe ). I lavori di isolamento tubazioni verranno eseguiti presso lo stabilimento di Adria (Ro) a partire dal secondo semestre 2007 per una durata di circa 1 anno. “Ancora una volta si riafferma la nostra posizione di leader nel settore delle Reti di Teleriscaldamento – afferma Zeno Soave, Chairman e Ceo di Socotherm – che si rivelano un’efficace soluzione per abbassare i tassi di inquinamento delle città italiane, attualmente fra i più alti d’Europa. Il nostro Gruppo è fiero di poter contribuire alla diminuzione dell’inquinamento e alla salvaguardia dell’ambiente, progetti nei quali ci siamo impegnati anche con la costituzione di Socovoltaic, in Jv con il Gruppo americano Tsnergy (Think Sustainable Energy), per la nostra nuova attività nel campo delle energie rinnovabili”. .  
   
   
PRYSMIAN: ACQUISITA COMMESSA DEL VALORE DI 125 MIO $ DA TRANS BAY CABLE LLC PER LA REALIZZAZIONE DI UN NUOVO COLLEGAMENTO ENERGIA SOTTOMARINO A SAN FRANCISCO (USA).  
 
 Milano, 17 settembre 2007. Prysmian Cables & Systems, gruppo attivo nel settore dei cavi per energia e telecomunicazioni, si è aggiudicata un importante contratto per la realizzazione di un collegamento energia sottomarino (Hvdc) fra le città di Pittsburg e San Francisco in California, da parte di Trans Bay Cable Llc (controllata al 100% da Babcock&brown). Il progetto Trans Bay Cable ha un valore di oltre 125 milioni di dollari per Prysmian. In consorzio con la divisione Power Transmission & Distribution di Siemens, Prysmian fornirà il sistema “chiavi in mano” comprensivo di progettazione, produzione e installazione di due cavi di interconnessione a 200 Kv in corrente continua, formati da 80 Km di cavo sottomarino e 5 Km di cavo terrestre, con una capacità totale di trasmissione di 400 Mw. Con questo progetto Prysmian conferma la propria leadership mondiale nel settore ad elevato valore aggiunto dei cavi e sistemi sottomarini per la trasmissione di energia, con un solido portafolgio ordini fino al 2009. Recentemente il gruppo ha completato il Neptune, un’importante interconnessione sottomarina nell’area di New York, e ha realizzato una nuova interconnessione tra Spagna e Marocco. Negli ultimi cinque anni Prysmian ha realizzato in tutto il mondo più di 30 collegamenti energia sottomarini, tra i quali il Basslink in Australia, attualmente il più lungo al mondo, e la interconnessione Italia-grecia, a oggi la più profonda. Attualmente Prysmian sta realizzando altri importanti progetti come Sapei, collegamento a 1000 Mw tra Sardegna e Penisola Italiana, che una volta completato sarà il più profondo al mondo, e il Gccia tra Arabia Saudita e Bahrain. Il Trans Bay Cable riveste una importanza strategica per lo stesso sviluppo della Baia di San Francisco, dove la domanda di energia è costantemente in crescita. Obiettivo del nuovo collegamento è di consentire la trasmissione di energia tra la East Bay, caratterizzata da una capacità di produzione in eccesso e da una rete congestionata, e gli impianti di trasmissione e distribuzione di energia di San Francisco. Nel complesso il Trans Bay Cable rappresenta una efficace risposta al fabbisogno energetico di San Francisco, con costi contenuti, migliorando la affidabilità e capacità di trasmissione della rete. Inoltre, consentirà di dismettere impianti di produzione di energia elettrica localizzati all’interno della Città eliminando così le emissioni inquinanti. Prysmian, installerà i cavi energia e i cavi in fibra ottica per la trasmissione di dati utilizzando la propria nave posacavi Giulio Verne. Sia i cavi sottomarini che i cavi terrestri necessari per il collegamento saranno prodotti in Italia presso l’impianto di Arco Felice (Napoli). Il completamento del progetto è previsto entro marzo del 2010. .  
   
   
I PROGETTI UE HANNO CAMBIATO LA MIA VITA, AFFERMA UN RICERCATORE  
 
Bruxelles, 17 settembre 2007 - «L´avventura di lavorare a un progetto finanziato dall´Unione europea ha cambiato completamente la mia vita professionale», dichiara Jean-françois Boulicaut, professore presso l´Istituto nazionale francese di scienze applicate (Insa) di Lione (Francia). «Se non avessi avuto l´idea di avviare il progetto, affiancato da ottimi partner, non avrei potuto approfondire l´argomento e non sarei dove sono adesso, né farei quello che sto facendo», ha dichiarato al Notiziario Cordis. L´argomento in questione è il «data mining». Attualmente il professor Boulicaut è uno stimato membro della comunità internazionale in questo campo. Al suo rientro da un anno sabbatico, lavorando con una delle migliori équipe al mondo presso l´Università di Helsinki (Finlandia), il professor Boulicaut si è reso conto di voler approfondire il suo nuovo interesse per l´argomento. Nel 1998 aveva deciso di presentare una proposta di progetto nell´ambito della sezione Tecnologie future ed emergenti (Fet) dell´area tematica dedicata alle tecnologie della società dell´informazione (Tsi) del Quinto programma quadro (5°Pq). Il progetto «Consorzio per la scoperta di conoscenza tramite interrogazioni induttive» (Consortium on discovering knowledge with inductive queries, cInq) gli ha offerto l´opportunità di incontrare il professor Mannila, uno dei pionieri nel settore del «data mining», la scienza relativa all´estrazione di informazioni utili da grandi insiemi di dati o banche dati. Tra il 2001 e il 2004 il professor Boulicaut ha guidato il progetto, lavorando al concetto di interrogazioni induttive, che utilizzano l´estrazione di dati quale strumento sofisticato per interrogare banche dati al fine di individuare dati e modelli significativi. Benché questa scienza sia spesso utilizzata dalle organizzazioni di intelligenza aziendale e dagli analisti finanziari, il professore ha subito deciso di applicare gli algoritmi per l´estrazione di dati all´enorme massa di dati biomedici e in particolare ai dati di espressione genica. Con l´avanzare del progetto cInq, i ricercatori sono diventati pionieri nello sviluppo di algoritmi in grado di calcolare rapidamente modelli attivabili da enormi banche dati. Il suo secondo e attuale progetto, Iq, finanziato a titolo della sezione Tsi/fet del Sesto programma quadro (6°Pq), è stato avviato nel 2005 allo scopo di sviluppare ulteriormente il quadro dell´interrogazione induttiva che permetterà di mettere a punto efficaci sistemi di database induttivi. Per dimostrare l´applicabilità dei risultati algoritmici sono state scelte applicazioni bioinformatiche mirate. Il lavoro svolto nell´ambito di due progetti finanziati dall´Unione europea ha contribuito alla valorizzazione della sua carriera professionale, benché non sempre questa sia stata un´esperienza facile per il ricercatore. «Da una parte, ho avuto la grande opportunità di collaborare con le migliori équipe d´Europa nel campo del data mining e questo per me è stato estremamente importante. Dall´altra, devo dire che gli oneri amministrativi che l´istituzione di un progetto finanziato dall´Unione europea comporta sono eccessivamente gravosi e richiedono un enorme dispendio di tempo», afferma il professor Boulicaut, aggiungendo che la situazione sta tuttavia migliorando. Il professor Boulicaut mettendo a confronto l´onere amministrativo di un progetto finanziato dall´Unione europea con quello di un progetto finanziato dall´Agenzia nazionale francese per la ricerca (Anr) sostiene che «non c´è paragone» per quanto riguarda la presentazione di un progetto, il follow-up obbligatorio e le somme di denaro in questione. «Questo è un grave ostacolo per i ricercatori che intendono avviare un progetto finanziato dall´Unione europea», ritiene Boulicaut . Tuttavia, secondo il professore, i processi migliorano man mano che i ricercatori ricevono sostegno e aiuto maggiori nell´orientamento alla presentazione di una proposta di progetto. Tra le ragioni che lo hanno spinto a partecipare a un secondo progetto europeo, Boulicaut indica anche il valore aggiunto offerto dal lavoro in una rete di grandi ricercatori e la visibilità internazionale fornita da progetti di ricerca finanziati dall´Unione europea. «È stato il mio primo progetto europeo a permettermi di intraprendere una ricerca di qualità, con l´aiuto dei miei partner, che erano già noti e affermati nel mondo del data mining», afferma il professor Boulicaut. «Grazie a questa prima esperienza, ho immediatamente acquisito una certa notorietà nel campo dell´estrazione di dati a livello europeo e il progetto ha assunto rapidamente peso sulla scena europea. » L´atteggiamento del professor Boulicaut nei confronti delle future generazioni di ricercatori che intendono lavorare a progetti finanziati dall´Unione europea è assolutamente incoraggiante. Secondo lo studioso, infatti, se l´adesione a tali progetti ha cambiato in meglio la sua vita professionale, potrebbe senz´altro cambiare anche la vita di qualsiasi giovane e promettente ricercatore. Se quello che conta sono i fatti, è indicativo che il professor Boulicaut stia per avviare il suo terzo progetto. Lo studioso sta attualmente lavorando a una proposta riguardante il data mining per la biologia dei sistemi. Il ricercatore auspica a un impegno maggiore da parte dell´Ue a favore di questa disciplina che a suo parere è estremamente importante e che attualmente va ben oltre la definizione di «tecnologia futura emergente». «A livello europeo viene compiuto uno sforzo colossale per la produzione di dati, che però non è proporzionato allo sfruttamento di tali dati», afferma il professor Boulicaut. Eppure, secondo lo scienziato informatico, è proprio in quest´ambito che il data mining riveste la massima importanza, «poiché l´idea sottesa all´estrazione di dati è la possibilità di formulare ipotesi potenzialmente interessanti quando non si è del tutto certi delle informazioni di cui si è alla ricerca all´interno della massa di dati di cui si dispone». La sfida è proprio riuscire nella scoperta di conoscenza attraverso i dati. Il professor Boulicaut, inoltre, avverte una mancanza di sostegno a favore della ricerca sull´estrazione di dati che a suo parere è collegata a un malessere generale nei confronti della ricerca, in particolare della ricerca di base, innanzitutto in Francia, ma anche nell´Europa in generale. «A mio avviso il problema è che i partenariati pubblico-privato nella ricerca stanno soppiantando la ricerca accademica, fenomeno che ha uno spiacevole effetto domino sia sulla ricerca di base che sull´economia del continente a fronte della globalizzazione», dichiara il professore. «Credo fermamente che dovremmo sostenere la ricerca di qualità a livello accademico nonché difendere l´idea di una ricerca di base che non richiede agli scienziati di fornire un´applicazione ogni tre mesi, ma che permette loro di lavorare a qualcosa che potrebbe essere trasferito in un secondo tempo a un´impresa in fase di avviamento o a un´azienda consolidata, senza costrizioni temporali». Esistono alcuni strumenti a sostegno della ricerca di base, tra cui il Consiglio europeo della ricerca dell´Ue, istituito nel 2007. Tuttavia, secondo il professor Boulicaut, i programmi di finanziamento mirati alla ricerca pubblico-privato sono in aumento. Questa situazione potrebbe determinare una fuga di cervelli potenzialmente in grado di danneggiare in maniera irrevocabile l´economia europea nell´arco di 5-10 anni. Il ricercatore, invece, vorrebbe che venisse fornito sostegno alla ricerca di base di qualità a livello accademico e suggerisce di evitare che i destinatari dei finanziamenti per la ricerca lavorino solo nella ricerca pubblica di base svolta da scienziati potenzialmente candidati a vincere il Premio Nobel o nella ricerca applicata svolta da imprese del settore privato. «Preferirei un atteggiamento intermedio i finanziamenti nell´ambito della ricerca di eccellenza non sono destinati solo alla manciata di potenziali Premi Nobel», afferma il professor Boulicaut, «ma anche a tutti i ricercatori che si dedicano alla ricerca di base di qualità a lungo termine senza il sostegno di partner privati, impegnandosi su questioni importanti per il loro paese, il continente europeo e l´industria. » Il professor Boulicaut, a sua volta è attivo nella ricerca a lungo termine, ha comunque sempre ottenuto finanziamenti comunitari per i suoi progetti. Di fatto, le sue esperienze lo hanno trasformato in un europeo convinto, che crede fermamente che i suoi colleghi ricercatori europei possano ottenere grandi risultati e non solo nel settore del data mining. Per ulteriori informazioni consultare: http://iq. Ijs. Si/iq/ http://liris. Cnrs. Fr/~jboulica/ http://www-ai. Ijs. Si/sasodzeroski/cinq/ .  
   
   
SEMINARIO SULL´APPRENDIMENTO CON SUPPORTO TECNOLOGICO  
 
Creta (Grecia)17 settembre 2007 - Oggi si tiene il secondo workshop internazionale sulla produzione di soluzioni per l´apprendimento con supporto tecnologico destinate a gruppi d´interesse. Organizzata nell´ambito del progetto Palette finanziato dall´Ue, l´iniziativa costituisce una piattaforma unica che i membri di progetti Ue possono utilizzare per esporre i propri progressi e presentare i risultati ottenuti a livello internazionale. Il workshop interdisciplinare riunisce ricercatori nell´ambito delle tecnologie dell´informazione, esperti in scienze dell´educazione e moderatori di gruppi d´interesse. Esso rappresenta quindi un´opportunità per realizzare la progettazione partecipativa a cui il progetto Palette fa appello. L´obiettivo di questo approccio è mettere a disposizione dei membri di gruppi d´interesse un software sociale del tutto soddisfacente per la produzione di informazioni, la gestione della conoscenza e l´apprendimento collaborativo. Per ulteriori informazioni visitare: http://palette. Cti. Gr/workshops/telcops07. Htm .  
   
   
AMBIENTE - STUDENTI EMILIANO-ROMAGNOLI PROMOSSI IN EDUCAZIONE AMBIENTALE (CON ALCUNE MATERIE DA RECUPERARE). I RISULTATI DI UNA RICERCA REGIONALE CHE HA COINVOLTO 70.000 STUDENTI.  
 
 Bologna, 17 settembre 2007 - Moltissimi sanno cos´è uno tsunami, lo sviluppo sostenibile o il Protocollo di Kyoto. Due su tre sbagliano però quando è loro richiesto di pronunciarsi sugli animali che vivono in Emilia-romagna o sui parchi della regione. Conoscono le conseguenze dell´effetto serra, ma non sanno distinguere troppo bene i cibi prodotti in Emilia-romagna da quelli provenienti da altre regioni o Paesi. E´ comunque un voto nell´insieme buono quello che si aggiudicano in educazione ambientale gli studenti emiliano-romagnoli, mostrando le proprie conoscenze, consapevolezza e comportamenti: è quanto emerge dalla ricerca "Educazione ambientale 10+" della Regione Emilia-romagna, Assessorato all´Ambiente e Sviluppo sostenibile, che verrà illustrata domattina in un convegno al Sana alla presenza del viceministro Mariangela Bastico. Svolta in collaborazione con l´Ufficio scolastico regionale, le Università di Bologna e Parma e l´Agenzia regionale per lo sviluppo dell´autonomia scolastica, la ricerca è stata realizzata - in occasione dei 10 anni della legge regionale sull´educazione ambientale - distribuendo poco più di 95. 000 questionari agli studenti di tutte le classi Iv° elementare, Ii° media e Iii° superiore (4. 517 classi in totale). I questionari compilati e riconsegnati sono stati ben 69. 760 (corrispondenti all´80% degli studenti). La stessa grandissima partecipazione (70. 000 su un campione totale di 95. 000) è già un indice di interesse e sensibilità per la tematica. "Da questi dati - ha ribadito stamani Lino Zanichelli, assessore all´Ambiente e Sviluppo sostenibile della Regione, durante la conferenza stampa - emerge che i giovani e giovanissimi della nostra regione conoscono, sono consapevoli e pronti a impegnarsi. Ai ´grandi´ chiedono di essere partecipi di un progetto di sostenibilità ambientale, e noi abbiamo l´obbligo di fornire loro quest´orizzonte. Su questo fronte - ha sottolineato Zanichelli - stiamo lavorando per migliorare in risparmio energetico, gestione integrata dei rifiuti, consumo d´acqua; vogliamo compiere uno sforzo ulteriore d´integrazione tra le istituzioni, le forze economiche, la scuola, in un´ottica comune di sostenibilità, salvaguardia dell´ambiente ed educazione". Del comitato scientifico della ricerca "Educazione ambientale 10+" hanno fatto parte, tra gli altri, Luigi Guerra (Università degli Studi di Bologna), Milena Bertacci (Ufficio scolastico regionale) e Lea Boschetti (commissario Agenzia nazionale per lo Sviluppo dell´autonomia scolastica); coordinamento e supporto operativo è stato fornito dalla Fondazione Villa Ghigi, con a capo Mino Petazzini. "Si temeva una scarsa attenzione ai problemi ambientali da parte degli studenti, mentre i risultati ci hanno smentito - sostiene il Preside di Sciende della Formazione Luigi Guerra - . La maggior parte dei quesiti posti rileva una preponderanza di risposte soddisfacenti in un contesto dove si deve sottolineare l´impegno e la disponibilità di studenti e insegnanti a prendere seriamente l´iniziativa. Quest´ultimo aspetto è testimoniato dalla quasi totale ed evidente assenza di risposte assurde o comunque non proponibili. " La Ricerca Nelle tre fasce di età considerate (quarta elementare, seconda media, terza superiore) sono gli adolescenti a mostrarsi, salvo eccezioni, più preparati, con in testa i licei; tra questi spicca la componente femminile. Più debole invece la performance degli istituti tecnici e professionali. Sempre sopra la media le risposte positive di quel 30% di studenti nelle cui case c´è ogni giorno un quotidiano. Elemento generale di debolezza è indubbiamente la conoscenza degli aspetti naturalistici (dato che migliora però sensibilmente nelle risposte provenienti da collina e montagna, ovvero da chi è più a contatto diretto con la natura). Un dato, quello naturalistico, che però non inficia un risultato complessivamente positivo. Molto incoraggiante, sempre in termini generali, è il grado di consapevolezza e di propensione al comportamento manifestato in modo più uniforme dall´insieme degli studenti: in materia di inquinamento atmosferico il 39,9% ritiene che "andare a scuola in bus, a piedi o in bici" "può servire" e il 28,4% dichiara di essere "pronto a fare la propria parte". Piante, Animali & Co Le risposte alle domande di tipo naturalistico sono risultate le più problematiche e il loro voto è insufficiente. Alcune difficoltà si rilevano nell´individuare i quattro arbusti (biancospino, nocciolo, rosa canina e rovo) presenti in Emilia-romagna su un elenco di 15 piante, o le 10 specie di animali del nostro territorio. Da notare che le conoscenze dei più piccoli, in ambito botanico e faunistico, si confermano discrete e in alcuni casi superiori a quelle di ragazzi e adolescenti, invertendo un trend generale dei risultati questionario. Al contrario, alla richiesta di individuare le parole non riferibili a boschi e foreste, sono gli adolescenti a rivelarsi i più bravi, ma molto alta è stata la percentuale di errore degli "intrusi". Praterie, ghepardi, fusibili, il pianeta Urano, una pianta coltivata come il riso e la barriera corallina sono stati legati a boschi e foreste con numeri in alcuni casi preoccupanti. I calanchi, invece, fenomeni erosivi caratteristici delle argille, sono piuttosto conosciuti, soprattutto nei territori collinari e montani. Passando dalle nozioni ai concetti relazionali ed evolutivi i risultati migliorano. Più del 60% risponde correttamente alla domanda su "cosa succede a un prato che non viene sfalciato per cinque anni" (sarà punteggiato di alberi e arbusti), percentuale che riferita agli adolescenti aumenta sensibilmente, dimostrando una buona conoscenza delle dinamiche della vegetazione. La scelta delle definizioni per termini come letame e cavedagna, relativi a un contesto agricolo, evidenzia una buona conoscenza delle forme di utilizzo del primo, mentre il secondo è ben assimilato dai bambini nel bolognese e ferrarese, in collina e montagna, ma complessivamente poco noto (30,4% di risposte esatte). Relativamente al quesito sugli alimenti e prodotti o meno in Emilia-romagna, tra chi ha dato almeno 12 risposte esatte su 15 la secondaria di secondo grado spicca con il 67,5, quella di primo grado è al 42,9 e la primaria al 33,8. Ma quello che colpisce sono le percentuali di errore che riguardano alcuni "intrusi" (pistacchi, arance, salmone affumicato, in parte anche champagne), che hanno percentuali poco sopra o poco sotto il 50%, senza grandi differenze tra i tre ordini di scuole; solo banane (43,8 primaria, 37,8 secondaria di primo grado, 17,9 secondaria di secondo grado) e ananas (rispettivamente 32,0, 18,1, 7,7) sembrano essere percepiti un po´ più chiaramente come prodotti esotici. Evidenti, a volte, le differenze tra province. Scarso è anche il risultato ottenuto nel riconoscimento di quattro parchi naturali presenti in regione. Il Delta del Po è il più noto, seguito da Foreste Casentinesi, Boschi di Carrega e Corno alle Scale. Molti, tuttavia, sono quelli che collocano in regione anche i parchi della Maremma, dei Colli Euganei e dei Monti Sibillini, con i bambini che sbagliano meno e sembrano conoscere un po´meglio la geografia dei loro fratelli maggiori. Nel confronto tra province emergono notevoli differenze, dato che la presenza di un´area protetta nel territorio provinciale fa schizzare in alto l´indice di notorietà. Tsunami, Effetto Serra, Biodiversita´ Le cose vanno decisamente meglio quando si passa da domande di argomento più strettamente naturalistico, ad altre tese a indagare la conoscenza delle più importanti emergenze o tematiche ambientali, che intrecciano saperi e consapevolezze. Qui, forse anche per l´attenzione mediatica su certi argomenti, i ragazzi si dimostrano più preparati. Tra le domande che hanno ottenuto i risultati migliori in questa sezione troviamo quella sullo "tsunami", con ben l´84,/% di risposte esatte. Anche sul concetto di biodiversità, definita come la varietà della vita vegetale e animale che popola la terra, gli adolescenti sono piuttosto preparati (le risposte giuste sono state il 66,5%), anche se i liceali, come è stato spesso riscontrato anche nelle altre risposte, si rivelano largamente più preparati in materia rispetto ai coetanei di istituti tecnici e professionali. Risultati simili sono quelli alla domanda (anche questa riservata ai più grandi) sul significato della parola "sviluppo sostenibile": le risposte esatte sono state il 69,2% (76,4% nei licei, 67,9% nei tecnici, 57% nei professionali). Sui temi inquinamento, energia e rifiuti gli adolescenti hanno le idee piuttosto chiare e quando si parla di combustibile meno inquinante, più della metà non esita a indicare il metano. Anche l´energia eolica è ben conosciuta come forma di energia rinnovabile (57,6%). Relativamente ai rifiuti e raccolta differenziata, tra il 70 e il 90% risponde correttamente su carta, vetro, plastica, alluminio, organici, mentre si mostra incerto o sbaglia sugli "intrusi" (porcellana, bancomat, tv) . Per quanto riguarda i consumi di acqua, quasi la metà di ragazzi e adolescenti, a cui era rivolta la domanda, individuano in 170 litri il consumo medio pro capite annuo per usi domestici e quasi il 70% degli studenti delle superiori riconosce nel fare un uso ponderato ed efficiente delle risorse naturali, la definizione corretta di sviluppo sostenibile. La definizione esatta del protocollo di Kyoto, accordo internazionale per la riduzione progressiva delle emissioni in atmosfera di gas a effetto serra, è stata data da più del 60% degli intervistati, con un divario notevole tra i liceali, più preparati, e i ragazzi degli istituti professionali. Anche le conseguenze a livello planetario dell´emissione dei gas serra sono state individuate dal 76,4% del campione, mentre rimane ancora un 9% a sperare che gli effetti si vedranno solo tra due o trecento anni. Un po´meno della metà ha invece indicato correttamente come "intruso" la parola terremoto in un elenco di termini riferiti all´effetto serra, mentre un buon 63,8% ritiene che la distruzione dell´ambiente naturale e i crescenti livelli di inquinamento nei paesi in via di sviluppo sia un problema che coinvolge l´intero pianeta e vada risolto con la collaborazione di tutti i paesi. È curioso constatare come le scuole della costa mostrino, soprattutto in questi quesiti, una percentuale di risposte esatte inferiore alla media. Desideri E Comportamenti Le domande tese ad analizzare desideri e comportamenti dei ragazzi mostrano come le preferenze siano fortemente legate all´età. Se infatti si lascia ampia scelta agli studenti su come trascorrere una giornata, ecco che emergono forti differenze tra i diversi ordini di scuola. I piccoli e i ragazzi delle medie preferiscono esplorare una zona naturale o praticare lo sport prediletto in un grande giardino pubblico, mentre i più grandi aggiungono, in cima alle preferenze, alla pratica sportiva la visita di una città o un giro in un centro commerciale (considerata solo dal 5% dei più piccoli). I maschi sono decisamente più sportivi delle femmine, le quali prediligono la gita in una nuova città o l´esplorazione nel verde. Leggere un libro e ascoltare musica, guardare la tv o provare un nuovo gioco al computer non sembrano considerate attività sufficientemente coinvolgenti da riempire un´intera giornata. Ancora più significativi i risultati alla domanda sulla destinazione preferita per le vacanze (rivolta solo agli studenti delle superiori). La meta nettamente preferita (41%) è Ibiza, mentre il Parco nazionale d´Abruzzo è risultato all´ultimo posto con un 4,4% di preferenze, un distacco che non lascia dubbi sull´attrattiva esercitata dal divertimentificio balneare. Seguono le Seychelles il 24,7% dei ragazzi, Parigi, meta più apprezzata dalle ragazze, la Patagonia, indicata in misura un po´più alta dai liceali. La classifica generale delle cose più desiderate nel posto dove si abita vede ai primi posti più zone selvatiche da esplorare, più parchi e giardini pubblici con l´aggiunta di qualche altro cinema o teatro. Ma se per bambini e ragazzi questa graduatoria rimane pressoché invariata, per gli adolescenti la richiesta di più discoteche, negozi di abbigliamento e centri commerciali, ma anche di ritrovi dove discutere e scambiare esperienze, dà la misura di come cambino esigenze e gusti in base all´età. Le differenze sono marcate anche tra i sessi. I maschi chiedono campi sportivi, sale giochi, negozi di giocattoli e videogame, mentre le femmine optano per negozi di abbigliamento, centri commerciali, piste per pattinare. Forse gran parte dei bisogni elencati potrebbero essere soddisfatti scegliendo di vivere nella periferia ben servita di una città, in una cittadina o in un paese tranquillo circondati dal verde. Infatti in quest´ordine di preferenza si è espressa la maggioranza, con l´unica eccezione degli adolescenti che gradirebbero abitare nel centro di una città, con palazzi antichi, giardini, negozi, locali e tanta gente per le strade. In epoca di risparmio energetico e d´acqua, la casa diventa il primo luogo dove mettere in pratica semplici accorgimenti. La maggioranza chiude l´acqua quando si lava i denti, sceglie la doccia anziché il bagno per risparmiare e chiederebbe ai genitori di cambiare lo sciacquone che consuma troppa acqua, mentre l´installazione di timer, dispositivi frangigetto, lampadine fluorescenti e doppi vetri sono sistemi più noti ai grandi che ai piccoli. Fuori casa invece, i tre comportamenti considerati più gravi sono lasciare nei prati o in spiaggia piatti di plastica e lattine, tracciare grandi scritte o disegni sui muri e, soprattutto per le femmine, andare in motorino senza casco. È interessante notare come i ragazzi degli istituti tecnici e commerciali dimostrino in alcuni casi maggiore senso civico dei loro coetanei liceali, sembrano infatti più inclini a non buttare cartacce per terra, lasciare il posto agli anziani in autobus, buttare una bottiglia nella raccolta del vetro e pagare il biglietto dell´autobus. Buona anche la disponibilità a mettersi in gioco in prima persona per limitare l´inquinamento atmosferico. Il 39,9% dei ragazzi ritiene che "andare a scuola in bus, a piedi o in bici" "può servire"; e il 28,4% dichiara "sono pronto, ma servirebbero misure strutturali e innovazioni tecnologiche". Rimane però un 12% di adolescenti, i più scettici e sfiduciati, a ricordarci di poter fare ben poco insieme ai compagni di fronte alla gravità del problema. L´analisi della percezione dei tre problemi ambientali più rilevanti in regione pone al primo posto l´inquinamento dei fiumi e dell´Adriatico (69,4%), seguito con un certo distacco dalla scarsa qualità dell´aria dei centri urbani (53,7%) e dal consumo del suolo per nuove costruzioni, strade e altri insediamenti (43,3%). Ma il confronto tra studenti di medie e superiori, a cui era riservata la domanda, ha messo in luce alcune differenze significative. La qualità dell´aria è un problema più sentito dagli adolescenti che dai ragazzi delle medie, mentre per il consumo del suolo accade il contrario. Se però si allarga l´orizzonte e si chiede di pronunciarsi sui tre problemi più importanti nella nostra società, in ordine di importanza sono stati indicati il terrorismo, l´immigrazione clandestina e la criminalità, tutti con percentuali di poco superiori al 50%, l´inquinamento viene posto solo al quinto posto (46%). Sono abbastanza evidenti alcune differenze di percezione tra maschi e femmine. Mentre i primi pongono l´accento sull´immigrazione clandestina, le ragazze avvertono con maggiore preoccupazione le questioni inerenti terrorismo e criminalità, ma anche inquinamento e disoccupazione. . .  
   
   
LO SVILUPPO SOSTENIBILE PREMIA AL VIA IL CONCORSO DEL CEA ELAIA PER LE MIGLIORI TESI SULLO SVILUPPO SOSTENIBILE  
 
Bitonto, 17 settembre 2007 - Valorizzare il talento delle intelligenze presenti sul territorio, soprattutto quelle dei più giovani, molto spesso sottratte al capitale sociale che si genera nelle comunità a causa di quel fenomeno diffuso, meglio conosciuto come “fuga di cervelli”. Per questo il Centro di Educazione Ambientale «Elaia» del Comune di Bitonto bandisce un concorso per l´assegnazione del Premio “Lo sviluppo sostenibile del territorio” alla migliore tesi di laurea che presenti caratteri di originalità e fornisca un significativo contributo di conoscenza nel campo dello sviluppo sostenibile del territorio, in particolare per quanto riguarda le aree naturali protette, il settore delle energie rinnovabili e il turismo sostenibile. Il Premio consiste in 3 assegni di importo pari a € 1. 000: - n. 1 assegno per tesi su “Aree naturali protette nella Provincia di Bari e a Bitonto”; - n. 1 assegno per tesi su “Le energie rinnovabili nella Provincia di Bari e a Bitonto”; - n. 1 assegno per tesi su “Il turismo sostenibile nella Provincia di Bari e a Bitonto”. Potranno concorrere all´assegnazione del Premio coloro che avranno discusso la tesi di laurea in una Università degli Studi italiana nel periodo compreso dal 1° gennaio 2003 al 31 agosto 2007. La domanda di partecipazione al concorso dovrà essere compilata utilizzando il modello prestampato: a) disponibile presso il Cea Elaia; b) acquisibile dai siti internet www. Elaiabitonto. It e www. Comune. Bitonto. Ba. It La domanda dovrà essere inviate alla sede del Cea per posta a mezzo raccomandata con avviso di ricevimento entro e non oltre il 10 novembre 2007. Le tesi vincitrici saranno pubblicate a cura del Cea Elaia sul proprio sito. .  
   
   
FVG, ISTRUZIONE/FORMAZIONE: APPROVAZIONE DEFINITVA DDL  
 
Campoformido, 17 settembre 2007 - La Giunta regionale ha approvato il 13 settembre in via definitiva, dopo l´esame da parte del Consiglio delle Autonomie, il disegno di legge "Norme per l´accesso al sapere, il diritto allo studio, il nuovo ordinamento della formazione professionale e lo sviluppo del sistema formativo in Friuli Venezia Giulia", presentato congiuntamente dagli assessori all´Istruzione Roberto Antonaz e alla Formazione professionale Roberto Cosolini. Il disegno di legge sul sistema integrato istruzione-formazione, che è stato elaborato attraverso un ampio confronto con il mondo della scuola e della formazione e con i rappresentanti delle parti sociali, sarà ora trasmesso al Consiglio regionale. Con il disegno di legge le attività di istruzione e formazione vengono per la prima volta organicamente integrate e regolate da un unico provvedimento legislativo. .  
   
   
IL CLIMA ENTRA IN CLASSE UNA MOSTRA PER COMPRENDERE IL CAMBIAMENTO CLIMATICO: COSA È, COME FUNZIONA E COME STA TRASFORMANDO IL TERRITORIO E DOVRÀ MODIFICARE LE NOSTRE ABITUDINI DI CONSUMO  
 
Roma, 17 settembre 2007 - E’ vero o falso che l’uomo vivrebbe meglio senza l’effetto serra? O che un pomodoro cinese è più inquinante di uno della Campania? E’ vero o falso che lo stereo in stand by consuma in un anno il triplo di energia di quella consumata per ascoltare la musica? E che per annullare le emissioni dei cittadini toscani ci vorrebbe un bosco grande una volta e mezzo 1a Toscana? Sono queste alcune domande che i ricercatori dell’Istituto di biometeorologia del Consiglio nazionale delle ricerche di Firenze hanno preparato per i 120 ragazzi delle scuole superiori di Roma e provincia che partecipano alla mostra “Cambiamenti climatici e sostenibilità”. Organizzata da Consiglio nazionale delle ricerche, Agenzia regionale per la protezione ambientale della Toscana e dalla Regione Toscana, la mostra è allestita all’interno della Conferenza Junior sui Cambiamenti Cimatici, (Roma, 13 settembre, sede della Fao). “Si parla molto di clima”, spiega Giampiero Maracchi, direttore dell’Ibimet-cnr “ma spesso la conoscenza dei ragazzi è poco chiara e approssimativa se non viene ridiscussa e approfondita in classe. Accanto a un diffuso interesse, vi è molta confusione fra cambiamento climatico, gas serra, buco dell’ozono e Protocollo di Kyoto. Chiarire i diversi aspetti ed evidenziare gli impatti delle azioni quotidiane dell’uomo sull’equilibrio del Pianeta può essere, invece, uno strumento fondamentale per stimolare comportamenti sostenibili nei cittadini e in particolare nei ragazzi”. La Mostra nasce in Toscana dalla fruttuosa collaborazione tra mondo della ricerca e governo regionale. La corretta percezione del problema è infatti il presupposto necessario per creare un tessuto locale capace di attivarsi sia con strategie di mitigazione che adattamento. “Se le strategie di mitigazione ai cambiamenti del clima sono delineate a livello internazionale, sottolinea il direttore Maracchi, “quelle di adattamento richiedono una pianificazione e una gestione locale in grado di valutare e integrare le specificità di territori e singole comunità. Il mondo della scienza e della ricerca deve diventare anche sempre più abile nel supportare la costruzione di una comunicazione ambientale localmente efficace”. La Mostra, itinerante nelle 10 province toscane, è un percorso di divulgazione scientifica ed educazione alla sostenibilità radicato sul territorio. Un’occasione per gli studenti di incontrare i ricercatori del Cnr i quali illustrano ai ragazzi i diversi aspetti del cambiamento del clima sia nei fenomeni globali che negli aspetti locali: gli impatti sul mare, sui boschi, sul suolo, sulla salute, la crescita delle emissioni di anidride carbonica e gas serra e il rispetto degli obiettivi del protocollo di Kyoto. Una parte della mostra è dedicata anche alle scelte sostenibili, sia nella filiera produttiva e industriale, sia nelle preferenze di consumo dei singoli individui. La Mostra che oggi è a Roma, è già stata visitata da oltre 1000 ragazzi delle scuole secondarie inferiori e superiori e di Firenze, Prato, Pistoia, Massa e Grosseto, già ha varcato i confini regionali ed è in programma in altre regioni. Entro fine anno sarà a Lucca, Livorno, Arezzo, Pisa e Siena. Per un’azione di sensibilizzazione più efficace, i ragazzi saranno anche coinvolti nel concorso dimagrisCo2: una dieta per ripensare le scelte di consumo e tagliare le emissioni di anidride carbonica. Dal sito del concorso www. Dimagrisco2. It è possibile scaricare la pubblicazione, in italiano e inglese, sulla manifestazione itinerante. .  
   
   
PIANETA REMOTO OFFRE UN´ANTEPRIMA DEL DESTINO DELLA TERRA  
 
 Bruxelles, 17 settembre 2007 - Un´équipe di astronomi ha individuato il primo pianeta in orbita attorno a una stella al termine della sua evoluzione. Lo studio che descrive la scoperta fornisce informazioni sul possibile destino della Terra. Lo studio, in parte finanziato dall´Ue, è frutto della collaborazione di scienziati provenienti da 12 paesi ed è pubblicato sull´ultimo numero della rivista «Nature». La stella in questione, V 391 Pegasi, si trova nella costellazione Pegaso e il relativo pianeta, il cui nome ispirato all´astro è V 391 Pegasi B, con i suoi 10 miliardi di anni è uno dei pianeti più vecchi mai scoperti. Tuttavia, secondo Roberto Silvotti dell´Istituto nazionale di astrofisica, responsabile della ricerca, la scoperta del pianeta è avvenuta quasi per caso. «Sapevamo che in teoria potevamo anche trovare un pianeta, visto che si ritiene che circa il 5% delle stelle ne abbia almeno uno, ma il nostro obiettivo era un altro: studiare la ciclicità dell´emissione luminosa di V 391 Pegasi», ha spiegato. Osservando questi picchi di intensità, che avvengono a intervalli di diversi minuti, gli astronomi raccolgono informazioni sulla struttura della stella. Gli scienziati hanno inaspettatamente rilevato irregolarità nella luminosità della stella, probabilmente causate dalla presenza di un pianeta. Dopo sette anni di osservazioni e calcoli per poter scartare altre ipotesi, sono giunti alla conclusione che le irregolarità erano effettivamente causate da un pianeta che in qualche modo era riuscito a superare indenne la trasformazione della stella in una gigante rossa. Quando le risorse di idrogeno di una stella si esauriscono, quest´ultima si espande notevolmente fino ad aumentare il suo volume di alcuni milioni di volte e gli strati esterni della stella sono espulsi durante il cosiddetto «flash dell´elio». Durante questo stadio da «gigante rossa», i pianeti interni vengono spesso inglobati nella stella. «La scoperta di un pianeta attorno a questa stella è interessante perché dimostra che i sistemi planetari possono sopravvivere alla fase da gigante e al flash dell´elio della stella attorno alla quale orbitano», ha commentato Steve Kawaler dell´Università dell´Iowa, uno degli autori dello studio. Per gli astronomi è particolarmente interessante il fatto che, prima dell´espansione della stella, il pianeta orbitava a una distanza simile a quella che separa la Terra dal Sole. Il nostro pianeta potrebbe quindi sopravvivere quando, tra circa cinque miliardi di anni, il Sole esaurirà l´idrogeno e si trasformerà in gigante rossa, ma gli scienziati non ne sono sicuri. Secondo il prof. Kawaler, questa scoperta è senz´altro promettente per la Terra, ma non bisogna nutrire troppe speranze. «Questo pianeta è più grande di Giove», ha precisato. «Un pianeta piccolo come la Terra potrebbe essere ancora vulnerabile. » «Per quanto riguarda i nostri pianeti, riteniamo che il Sole ingloberà sia Mercurio che Venere, mentre Marte dovrebbe cavarsela», ha aggiunto il dott. Silvotti. «Il destino della Terra è tutt´altro che certo, perché la sua posizione è proprio al limite: è più probabile che non sopravviva alla trasformazione del Sole in gigante rossa, ma non ne abbiamo la certezza. » In un articolo di accompagnamento, Jonathan Fortney del Centro di ricerca Ames della Nasa, sottolinea che questa scoperta influirà sulla nostra comprensione dei sistemi planetari. «Se le ricerche concernenti stelle pulsanti come le subnane B e nane bianche più vecchie e compatte portassero alla scoperta di più pianeti, gli astronomi farebbero un passo avanti nella comprensione dell´influenza esercitata dall´evoluzione stellare sull´architettura dei sistemi planetari», scrive. «Sarà quindi possibile ottenere maggiori informazioni non solo sul nostro sistema solare, nel quale Mercurio, Venere e forse la Terra saranno inglobati dal Sole trasformato in gigante rossa, ma anche sulla vasta gamma di sistemi planetari che abbiamo come vicini galattici. » Lo studio è stato finanziato dall´Ue nell´ambito del progetto del Sesto programma quadro Helas (rete europea dell´eliosismologia e dell´astrosismologia), finanziato a titolo della priorità «Infrastrutture di ricerca». Per ulteriori informazioni visitare: http://www. Inaf. It/ http://www. Nature. Com/nature .  
   
   
SECONDO UNO STUDIO, IL CAMBIAMENTO CLIMATICO NON È LA CAUSA PRINCIPALE DELLA SCOMPARSA DELL´UOMO DI NEANDERTHAL  
 
 Bruxelles, 17 settembre 2007 - Il mistero sulla causa dell´estinzione dell´uomo di Neanderthal si è avvicinato alla soluzione grazie a un nuovo studio che esclude una delle teorie principali, ovvero un catastrofico cambiamento climatico. Lo studio, finanziato in parte dall´Ue, è pubblicato nell´ultimo numero della rivista «Nature». Gli uomini di Neanderthal sono vissuti in Europa e nell´Asia occidentale per oltre 100 000 anni prima di estinguersi circa 30 000 anni fa. La causa della loro scomparsa è un argomento che ha fatto discutere gli scienziati fin dal primo rinvenimento di resti ossei nel Xix secolo. Alcuni sostengono che si siano estinti a causa della concorrenza rappresentata dagli umani moderni, che sono arrivati in Europa circa 40 000 anni fa. Altri attribuiscono la scomparsa al deterioramento delle condizioni climatiche. «Fino ad ora esistevano tre limiti alla comprensione del ruolo del clima nell´estinzione dell´uomo di Neanderthal: l´incertezza sull´esatto momento della loro scomparsa; le incertezze nella conversione delle date al radiocarbonio in effettivi anni di calendario; l´imprecisione cronologica del vecchio archivio climatico», ha spiegato il prof. Chronis Tzedakis dell´Università di Leeds. Uno degli ultimi grandi baluardi dell´uomo di Neanderthal in Europa è stata la penisola iberica, e sono stati condotti numerosi studi presso la grotta di Gorham (Gibilterra) dove, ritengono gli scienziati, avrebbero vissuto alcuni degli ultimi uomini di Neanderthal. Esistono solide prove dell´occupazione in date precedenti, ovvero circa 30-32 000 anni fa, e alcune prove che il sito era occupato 28 000 e persino 24 000 anni fa, sebbene quest´ultima data sia oggetto di controversie. Per ottenere un´immagine più dettagliata del clima in questi periodi di tempo diversi, i ricercatori hanno mappato le date al radiocarbonio di interesse direttamente su un archivio climatico dalla data certa. Hanno scoperto che 32 000 e 28 000 anni fa il clima dell´Europa era relativamente instabile, ma l´uomo di Neanderthal era sopravvissuto anche prima a queste condizioni. Per contro, 24 000 anni fa l´Europa era sull´orlo di un importante episodio di cambiamento climatico: lastre di ghiaccio e temperature più fredde si diffondevano nell´Europa settentrionale. Tuttavia, grazie all´influsso dell´acqua calda presente nel Mediterraneo e proveniente dall´Atlantico subtropicale, il clima di Gibilterra non è stato alterato da quanto stava accadendo nel nord. «Le nostre scoperte suggeriscono che non è stato un evento climatico a causare l´estinzione dell´uomo di Neanderthal», conclude Katerina Harvati dell´Istituto Max Planck per l´antropologia evolutiva. «Solo la controversa data al radiocarbonio di 24 000 anni per la loro scomparsa, se si dimostra corretta, coincide con un importante cambiamento ambientale. Anche in questo caso, tuttavia, il ruolo del clima sarebbe stato indiretto, promuovendo la concorrenza con altri gruppi umani». Gli scienziati ritengono che il loro approccio di mappare le date al radiocarbonio direttamente sugli archivi climatici potrebbe essere utile in altre situazioni. «Il nostro approccio offre l´enorme potenziale di chiarire il ruolo del clima in episodi critici del recente archivio fossile perché può essere applicato a qualsiasi data al radiocarbonio di ogni deposito», ha dichiarato Konrad Hughen della Woods Hole Oceanographic Institution. Il finanziamento dell´Ue in favore dello studio è stato stanziato a titolo dell´iniziativa Marie Curie «Evan» (European Virtual Anthropology Network, rete virtuale europea di antropologia). Per ulteriori informazioni consultare: http://www. Nature. Com/nature .  
   
   
CONVEGNO DI GEOLOGIA SUL MONITORAGGIO DEL RISCHIO  
 
Bolzano, 17 settembre 2007 - Come tradizione si svolge in contemporanea con la Fiera di Bolzano l’annuale convegno di geologia organizzato dall’Ufficio Geologia e prove materiali in collaborazione con l’Ordine dei geologi. Il tema di quest’anno è: “Un metodo approvato della gestione del rischio”. Il convegno si terrà il 21 settembre al Messnermountainmuseum. Il convegno avrà inizio alle 9 con l’introduzione dell’assessore provinciale ai Lavori pubblici Florian Mussner, del sindaco di Bolzano Luigi Spagnolli, del direttore d’ufficio Geologia e prove materiali Ludwig Nössing e di Sonja Pircher, Vicepresidente dell’ordine dei geologi. L’utilizzo di un adeguato monitoraggio e il superamento dei rischi idrogeologici saranno presentati al convegno di Castel Firmiano grazie all’esempio pratico di un moderno edificio. Contenuti e obiettivi del progetto Interreg Iii B “Monitor” verranno dettagliatamente illustrati dal responsabile del progetto. L’alto Adige prende parte a questo nuova iniziativa di monitoraggio insieme ad altri 9 partner internazionali. Il convegno è in programma venerdì 21 settembre dalle 9 alle 16. 30 a Castel Castel Firmiano. Il programma del congresso può essere scaricato al sito www. Geoalp-wintercup. It. It, dove ci si può anche iscrivere all’iniziativa. . .  
   
   
AMBIENTE: 650MILA EURO PER SISTEMA REGIONALE AREE NATURALI  
 
Trieste, 17 settembre 2007 - Il progetto "Sara, Sistema Aree Regionali Ambientali - Costituzione sistema regionale delle aree naturali" si arricchisce grazie ad un´integrazione, approvata dalla Giunta regionale su proposta dell´assessore competente, Enzo Marsilio, per la realizzazione di materiale promozionale e l´avvio di nuove attività di comunicazione e restyling. Sara, inserito tra i progetti europei del Docup Obiettivo 2, era stato approvato dalla Giunta lo scorso dicembre con un duplice obiettivo: favorire la formazione della Rete ecologica europea e la sua valorizzazione, interconnettere le politiche di tutela ambientale con le politiche di sviluppo improntante alla sostenibilità ambientale e sociale, in pratica gli indirizzi giunti dai Consigli di Lisbona e Goteborg. Ora, grazie all´ultimo finanziamento, verrà predisposto un piano di comunicazione e prodotto il necessario materiale informativo e promozionale, comprensivo anche di loghi ridefiniti per le aree naturali protette e opuscoli dedicati. .  
   
   
BIANCAMANO: DUE NUOVE COMMESSE PER QUASI 30 MILIONI DI EURO GRAZIE ALLE NUOVE GARE VINTE IL GRUPPO È OGGI OPERATIVO IN OTTO REGIONI D’ITALIA  
 
Rozzano, 17 settembre 2007 – Biancamano Spa, attraverso la sua controllata Aimeri Ambiente, si è aggiudicata due nuove commesse per un ammontare complessivo di quasi 30 milioni di euro. In particolare, la controllata Aimeri Ambiente Srl, in data 4 settembre 2007, ha vinto la gara per i servizi di igiene urbana sul territorio di Castellanza (Va) aggiudicandosi il 70% di un contratto quinquennale per un controvalore di 4. 540. 000 milioni + Iva. L’ente appaltante è il Comune di Castellana. Sempre la controllata Aimeri Ambiente Srl, in data 5 settembre 2007 è risultata aggiudicataria, come impresa singola, della gara d’appalto indetta da Kalat Ambiente Spa per l’affidamento dei servizi di igiene urbana sul territorio della provincia di Catania (Comuni di Caltagirone, Mirabella Imbaccari, San Michele di Ganzaria, San Cono, Ramacca, Licodia Eubea) aggiudicandosi un contratto di durata quadriennale per un controvalore di 21. 800. 000 milioni + Iva. L’aggiudicazione di queste due nuove gare si aggiunge a quella relativa al Comune di Catanzaro (30 luglio 2007), della durata di 42 mesi, per un valore complessivo di oltre 20 milioni di euro. “L’aggiudicazione di queste commesse conferma come la nostra Società”, afferma Giovanni Battista Pizzimbone, Presidente e Amministratore Delegato del Gruppo Biancamano, “stia consolidando la propria primaria posizione nel settore dell’igiene urbana che presenta elevati tassi di crescita prospettici. Continuiamo nel nostro processo di espansione del business che passa anche da una sempre più estesa presenza sul territorio italiano”. .  
   
   
SEMINARIO INTERNAZIONALE SULLA GESTIONE DEI RIFIUTI NUCLEARI  
 
Saclay (Francia), 17 settembre 2007 - Dal 22 al 26 ottobre si svolgerà un seminario internazionale sulla gestione dei rifiuti nucleari. Il seminario intende fornire una panoramica sulla gestione dei rifiuti nucleari presso la centrale per l´energia nucleare di Saclay. Oltre a consentire visite tecniche, il seminario prevede gli interventi di esperti su argomenti quali la legislazione che disciplina la gestione dei rifiuti nucleari, aspetti normativi e relativi alla sicurezza, inventario e origini di effluenti e rifiuti, panoramiche di aspetti economici, smaltimento di rifiuti nucleari e loro stoccaggio. Per ulteriori informazioni: http://www. Enen-assoc. Org/scripts/home/publigen/content/templates/show. Asp?p=104&l=en&itemid=15 .  
   
   
2 MILIONI DI EURO DAL MINISTERO DELL’AMBIENTE NUOVI IMPIANTI DI DEPURAZIONE E COLLETTORI NEL PIANO PLURIENNALE DELLE OPERE IGIENICO-SANITARIE  
 
Trento, 17 settembre 2007 – La Giunta provinciale ha aggiornato il 14 settembre , approvando una delibera firmata dal presidente Lorenzo Dellai e dall’assessore Mauro Gilmozzi, il Piano pluriennale nel settore delle opere igienico-sanitarie nella parte relativa agli impianti di depurazione e collettori. L’aggiornamento del Piano – che per quanto riguarda depuratori e collettori prevede complessivamente interventi per oltre 98 milioni di euro – è finalizzato da un lato al recupero di risorse per circa 2 milioni di euro messi a disposizione dal Ministero dell’ambiente, dall’altro alla redistribuzione sui prossimi anni (fino al 2012) delle opere già previste, con l’inserimento di nuovi interventi. Tra questi ultimi, ora inseriti nell’area di priorità, i più importanti sono il nuovo impianto di trattamento dei percolati di Lavis, l’impianto di cogestione dei fanghi di Rovereto, la digestione aerobica presso l’impianto di Riva del Garda, la dorsale principale del Bleggio, l’impianto di trattamento aria presso l’impianto di Campitello di Fassa, il collettore Grauno-grumes-valda-impianto di Faver ed il collettore Romallo-revò. Con questi nuovi impianti, l’area di priorità del Piano viene incrementata di 13 milioni di euro. .